Dalla precocità dello sviluppo, dalla giunonia opulenza delle forme fu sbalzata a poco più che tredici anni nel gran mondo dell’arte, sostenendovi al fianco della Pezzana, Stuarda, la parte di Elisabetta regina d’Inghilterra.
Poteva pur mio padre mettermi a qualche altro mestiero, nel qual credo che avrei fatto miglior profitto, e senza tanto travaglio, poichè chi ha arte ha parte in questo mondo, soleva dire Farfanicchio mio compagno. […] , ha ceduto il campo al gentiluomo, inguantato, levigato, compassato, che offre a tutti e non dà ad alcuno, che spara bombe colossali colla maggior calma e serietà del mondo (vedi Fernanda, Odette, Inquilini del signor Blondeau, ecc. ecc.). […] State discosto dal mio fiero aspetto, che dalla bocca getto fiamma e foco, e tengo Mongibel dentro del petto, che ovunque vado tutto il mondo infoco ; chi a me s’accosterà vedrà l’effetto, che in cener manderollo col mio foco ; nè con altro combatto che col fiato, col quale abbruggio il mondo in ogni lato. […] Ben è la veritade, Che costui che col guardo il mondo aterra, Brau’a credenza, e mai non fu a la guerra. […] Si come quell’altro finalmente chiamato il fatal guerriero, per cui fu tolto il giogo indegno a Gerusalemme ; e così va tu discorrendo di mano in mano, che troverai che io sono stato non solo Ercole, Achille, Giasone, Perseo, Orlando, e Rinaldo, ma qualunque altro più famoso e bravo non sol soldato, ma Capitano che sia mai stato, sia, o sarà al mondo.
E il Rogna di lui scriveva il 2 febbraio al Castellano di Mantova che trovavasi a Casale : Il Magnanino ogni di è per Mantova facendo le più ridicole cose del mondo alla contadinesca….
Ma nell’ampio del mondo orribil Vallo, Per tua gloria maggior vinci poi tanto, Che pure hai l’alma al par d’un bel cristallo.
Bartoli, contemporaneo, ha per lei parole di alto encomio e come attrice e come donna. « È la Martorini molto commendabile — egli dice — nelle parti tenere ed amorose, mostrando coll’ espressione della voce gl’ interni affetti dell’anima ; distinguendosi in singolar modo con attenzione indefessa anche nelle più minute cose, senza ommetterne alcuna, e tutto volendo che giovi, e contribuisca alla perfezione di ciò che ella rappresenta. » E più giù : « nel nubile suo stato, al fianco d’una vecchia tutrice, esposta agli occhi del mondo, fornita di bellezza e di grazia, ella ha saputo schermirsi dall’insidie del secolo. »
Moglie, forse, del precedente, fu artista di grandissimo pregio : e la vediamo onorata di applausi a Padova il carnovale 1747 quand’era con Onofrio Paganini, il quale per la bella interpetrazione del personaggio di Armellinda nel Rinaldo di Carlo Goldoni, le dedicò il seguente SONETTO Benchè a lui che la Gallia e il mondo onora svelar non osi il concepito affetto per il zelo d’onor, che nutre in petto, tacita amante il gran Rinaldo adora ; pur nel silenzio istesso è bella ancora, e dimostra l’ardor nel cor ristretto.
Serenità che uolano per tutto il mondo, anno animata la mia humilissima oseruanza di venire a' suoi piedi supplicante della gratia.
Sicario da Originali, osa con quella roano vilissima, che la saponata faceva per i biricchini del suo Paese, d’aggiungere, di cangiare, di deturpare i sudati scritti de' Poeti, senza rispettare nemmeno il Moliere dell’ Italia, il famoso Goldoni, a cui egli è debitore di tutto quello che al mondo possede. […] Il repertorio dunque della Compagnia fu a iniziativa sua de' più varj, sapendo egli con buon discernimento alternar le commedie, coi citati drammi, e colle tragedie : e di tal discernimento accoppiato a una operosità senza pari, egli potè godersi i frutti nella vecchiaja. « Vive il Lapy tuttavia (1782) – scrive il Bartoli – in buona prosperità, ed ha la consolazione di vedere la sua famiglia incamminata ad un auge, per cui anche dopo la di lui morte rimarrà al mondo una degnissima ricordanza degli onorati meriti suoi. » In una lettera che si conserva autografa nella biblioteca di Verona, e che trovasi pubblicata nel catalogo descrittivo dei manoscritti della Biblioteca stessa, il Lapy dà ragguaglio da Venezia il 22 ottobre del 1770 a Domenico Rosa-Morando del successo ottenuto colla sua tragedia La Andromaca, già replicatasi quattro sere, e reclama aggiunte e modificazioni per le nuove repliche da farsi quando la quantità delle genti che presentemente sono in Villeggiatura si saranno restituite in Venezia.
I successi clamorosi avuti nel vecchio e nuovo mondo, attenuaron la crudeltà del giudizio de'suoi connazionali ; ma il grande, unico premio, a cui egli ambisse, di veder le platee tra noi riboccanti di popolo sì all’Otello, come alle Tre mogli per un marito, gli fu lungo tempo conteso. […] E se egli avesse continuato in quella via, il pubblico avrebbe visto, come la cosa più naturale di questo mondo, la parabola ascendente dell’artista generico per eccellenza, assistendo con soddisfazione al tramutarsi di Marecat in Shylock, di Francesco I in Amleto, di Mario Amari in Otello. Invece egli passò caratterista con Bellotti-Bon, soggetto a Bellotti-Bon, poi caratterista nella Compagnia Nazionale, a vicenda col Vestri, e vincolato da un mondo di convenienze e sconvenienze, che impedivan l’esplicazione della sua forza e della sua volontà. […] E ci volle la Francia, ci volle l’America, ci volle la Russia, ci volle la Germania, l’Austria, l’Ungheria, la Spagna, ci volle il mondo intero per piegar l’Italia a ricredersi dal suo primo giudizio.
A Guglielmo Pitt Francesco Algarotti [Dedica.2] Sembrerà ad alcuni assai strano che a voi, uomo immortale, che nella vostra nazione sapeste riaccendere il nativo valore, sapeste provveder per sempre alla sua difesa e la faceste in un medesimo anno trionfare nelle quattro parti del mondo, venga intitolato uno scritto che ragiona di poesia, di musica, di cose di teatro.
A richiesta del Duca di Modena, rispose accettando di far parte della di lui Compagnia, di cui eran principale ornamento i Calderoni Silvio e Flaminia, con lettera da Roma del 19 aprile 1679, nella quale si lagna acerbamente del malo trattamento de' capocomici verso di lui, che non sa nè dove spedire la condotta, nè chi la riceverà, nè in che piazze andrà, nè come sia composta la Compagnia, e che soprattutto s’è visto, con suo danno e rossore, metter fuori una seconda donna già scritturata d’accordo con lui, certa Angiola Paffi : « danno, hauendo seco un antico, e non poco concerto (cosa mendicata, e ricercata da ogni Moroso), e rossore per esser tenuto un parabolano, et un falso ; e dopo essermi consumato in Venetia ad aspettare la certezza et unione di questa donna, si ritratta al presente ciò che si deve per debito, essendo stata accettata e corrisposta da tutti. » E si raccomanda al Duca di ordinare che i comici gli scrivano, perchè egli possa con loro più apertamente discorrere. « Alla Paffi – conclude – in cuscienza et appresso Dio et al mondo non si deve mancare. »
Così vedrai, che quanto in terra giace, è fumo ed ombra : e scorgerai che 'l mondo d’insidie è pieno, e lusinghier fallace. […] Fu Delia de le donne onore e lume, gloria del sposo suo, pompa del mondo, e dei teatri luminosa Aurora.
Il mondo ideale che si contempla nelle proprie case e ne’ collegj, è lo stesso che ci si presenta quando da questi usciamo? […] Ciocchè nel mondo esterno si apprende (diceva l’autore dello Spirito delle leggi a) sconvolge tutte le idee del mondo immaginato. […] E quando pure gl’insegnamenti domestici potessero in ogni occorrenza soccorrerci posti nel gran mondo, quanta parte di essi si apprende nel l’età prima? […] Adunque principalmente in tal tempo abbisogniamo di un saggio educatore che alla giornata ci ammonisca e ci mostri passo passo fedelmente il mondo civile e quale egli è in fatti e quale esser dovrebbe.
Il mondo ideale che si contempla nelle proprie case e ne’ collegii, è lo stesso che ci si presenta quando ne usciamo? […] Ciocchè nel mondo esterno si apprende (diceva l’autore dello Spirito delle Leggi4) sconvolge tutte le idee del mondo immaginato. […] E quando pure gl’ insegnamenti domestici potessero in ogni occorrenza soccorrerci posti nel gran mondo, quanta parte di essi si apprende nell’età prima? […] Abbisogniamo adunque principalmente in tal tempo di un saggio educatore che alla giornata ci ammonisca, e ci mostri passo passo fedelmente il mondo civile e quale egli è infatti e quale esser dovrebbe.
Così si rimane ragionevolmente, nel mondo ragionevole, e a sfera umana…. […] Da che mondo è mondo, ne han dette delle assai più grosse a gente che vi valeva. […] — Andrò a Parigi — e se al mio ritorno non troverete in me tutte le qualità accademiche dell’arte e del bel mondo — vorrà dire che sarò abbrutita del tutto ! […] Ma nella marcia trionfale attraverso il mondo, la tappa di Parigi fu sempre lontana troppo. […] Gli attori nostri non dimentichino che, stil vecchio o stil novo, quando che il vogliano, potranno pur sempre tener lo campo della scena in tutto il mondo.
ANTONIA BESEGHI AL BEL SESSO Donne gentili che verace esempio Mai sempre foste di bontà sincera, Voi che di grazie il cor rendeste un Tempio, Non sdegnate onorarmi questa sera : Essendo donna io pur conosco a fondo Che sia la donna, e come vada il mondo.