Il 1675 arrivò a Mantova da Napoli, comico del Duca di Modena, come abbiamo da una lettera di Alfonso d’Este, il quale chiamandolo principal parte della Compagnia e che si è strecto con promesse di Regalarlo bene, propone a quel Duca non gli si dien meno di 25 dopie, essendo questo un huomo che à testa. […] Il 7 giugno '77 da Genova scrive distesamente al Duca di una aggressione a mano armata per opera di certo Filippo Castellano di Napoli, che n’ebbe mandato da cotal feudatario di Monferrato, il quale a sua volta avrebbe agito d’ordine del Duca di Mantova in persona, indignato contro Florindo che ricusò di servilo, allegando in iscusa il suo prossimo ritorno in patria, e passando invece al servizio del Duca di Modena. […] Egli mandava a richiedere col mezzo d’un cavaliere e d’una lettera le sue cinque casse già pervenute a Verona, ove doveva recitare nella compagnia del Duca di Mantova, e dal Lolli ritirate. […] Mi persuado però che siano ancora in quella città, mentre non ne tengo altra notizia. » E si raccomanda vivamente al Duca, perchè componga la faccenda. […] L' '83 egli chiedeva al Duca una lettera di raccomandazione diretta al Vicerè di Napoli, che subito ottenne.
È lo stesso Duca di Modena che si rivolge al Cardinal Legato di Bologna, pregandolo di chiamare a sè il Lolli e di persuaderlo con belle promesse ad accettare l’invito di far parte della Compagnia del Duca, al che pare si fosse mostrato renitente. […] Ma il '77 era a Verona al servizio del Duca di Modena. […] Con lettera del 3 marzo 1683, il Duca di Mantova scriveva al Duca di Modena, per chiedergli insieme ad altri comici il Dottor Brentino, da aggregare alla propria compagnia. […] ma Dell’ Signor Duca di Modena Per Gio. […] E lo troviamo del '92 sempre al servizio del Duca, a cui scrive da Ferrara Luigi Bentivoglio, pregandolo di concedere la permissione al Dottor Brentino di trasferirsi a recitar colà nella compagnia da lui protetta.
Comico del Duca di Modena, noto col nome di Flaminio, fiorì nella seconda metà del secolo xvii. Fu arrestato insieme al Pantalone Rinaldo Rosa (V.), d’ordine del Duca stesso, nel suo passaggio pel Po da Ferrara a Cremona ; e non ne è detto il motivo ; ma probabilmente per le solite defezioni di compagnia, o semplici disobbedienze agli ordini del Duca capocomico. Il Principe di Toscana con lettera 19 agosto 1698 da Pratolino, prega il Duca di Modena di rilasciarli il commediante Sondra ; il che starebbe ad attestare del valore artistico di lui. Il 5 maggio del’99 il Principe cugino annunzia al Duca da Firenze l’arrivo di Flaminio, e lo ringrazia di una lettera piena di cortesie ch'ei gli mandò per suo mezzo.
Recitò le parti di primo Zanni, che vediam sostenere il 1650 nella Compagnia del Duca di Modena (V. […] In una lettera del Coccino al Duca del 18 febbraio '50 da Venezia, e nella sottoscrizione della Compagnia, in data 15 aprile 1651 da Bologna (V. […] Il 10 di agosto era colla compagnia a Verona, come si vede dalla supplica di cui si è parlato al nome di Fiala Giuseppe Antonio (V.) ; e vi era ancora l’ 8 di settembre, sotto la qual data riferisce a un famigliare del Duca, come non essendosi negoziata a dovere l’andata a Venezia, probabilmente la compagnia non avendo l’autunno, dovrà sciogliersi, per riunirsi poi nel carnovale ; annunzia che Colombina (la Franchini) vuol andarsene a Bologna, e ch'egli è costretto, secondo l’ordinazione de' medici, a condur l’ Angiola sua moglie a Venezia per una tosse di cattiva conseguenza ; e conchiude con l’annuncio di due lettere (non potute trovare), le quali avrebber fatto conoscere le doplicate malignità de' comici parmiggiani, capo de' quali è Brighella(V. […] Grisanti Agostino) ; che non contenti d’ haverci stancato le città la Compagnia del Duca di Parma aveva prima d’essi recitato a Verona trenta commedie) dove dovevamo andarci noi, cercono ancora di non lasciarci fare le nostre opere, che sono mie, in Venetia. Anche nel '54 pare vi fosse timore di smembramento della compagnia, e il Nelli avendo saputo che le carrozze eran già state licenziate, si rivolge il 3 di aprile a un famigliare del Duca per sapere se la compagnia debba andare a guadagnare, o pure aspettare in Bologna, a ciò possano tutti i compagni dipendere dai commandi dell’ A.
È citato dal Marchese Decio Fontanelli in una sua lettera del 14 agosto 1691 al Duca di Modena. La Compagnia del Duca aveva domandato di poter recitare a Verona, ove andò poi quella del Duca di Mantova, rifiutata a Milano. […] In quello stesso anno l’Elettore di Baviera aveva licenziato la Compagnia italiana, e il Fontanelli esorta in questa lettera il Duca a servirsi di alcuno di quei soggetti per migliorar la sua compagnia ; e aggiunge : « giunto hieri sera da Sassuolo in Modona vi trovai Rolenzino famoso primo Zane, hò stimato perciò bene di fermarlo à dispositione di V.
Agocchi Giovan Paolo, o Gioanpaulo dalli Agochij, detto Dottor Gratiano Scarpazon : così egli si sottoscrive in una lettera indirizzata da Roma al Duca di Mantova il dì 13 di novembre 1593, nella quale egli racconta come, perseguitato da un parente, fosse stato, senz’essere esaminato, due anni in prigione, poi lasciato in libertà, per la qual cosa si raccomanda al Duca di mandargli, o fargli avere qualche soccorso di danaro, acciò possa partire da Roma e fermarsi alcun po’a Bologna sua patria, per poi, di là, recarsi a Mantova a spasso a S. […] L’Agocchi, attore pregiato, fu per alcuni giorni, nel 1603, a Monaco di Baviera : e tanto vi piacque che dovendo capitare colà il Duca di Lorena, vi fu nell’agosto da Vincenzo Gonzaga rimandato per espresso desiderio del Duca Massimiliano. « Fu mandato col dono anche di Meloni, persichi, et aranci ; e venne rimandato ai 5 novembre, per essersi il Duca di Lorena trattenuto a Monaco presso il genero più che non si credeva. » (A.
Fiorito sul finire del secolo xvii, fu comico al servizio del Duca di Modena per le parti di secondo Zanni sotto il nome di Truffaldino. Da una supplica al Duca di Modena del 1686 per ottenere che gli fosse mantenuta la parte intera, non volendo i comici dargliene che metà, sappiamo ch'egli aveva moglie e cinque figliuoli. Il carnovale del 1690 si trovava a Roma, d’onde scrisse una lunga lettera al Duca, perchè richiesto di andare a Bologna con la compagnia, gli fosse mandato il danaro bisognevole pel viaggio dispendioso (V. […] A un famigliare del Duca, il conte Maresciano, scrisse da Orvieto il 2 ottobre 1694 al fine di ottenere il passaporto per sè e uno per tutta la sua Compagnia : il che fa credere esserne stato lui il conduttore.
Nessun documento ci parla del valor suo artistico ; e forse egli era più bravo armeggione che buono attore, se, più tosto che Drusiano Martinelli, spesse volte veniva altrui designato fratello di Arlecchino, o marito di Madama Angelica, com’ egli medesimo si sottoscrive in una lettera al Duca di Mantova, del 17 settembre 1580, da Firenze. […] Garavini), e che il D'Ancona propenderebbe invece a ritener quella Margherita Pavoli (V.), che il Duca raccomandava il '92 ai Comici Uniti. […] Da altre lettere pubblicate dallo stesso D'Ancona, lo sappiamo a Firenze il I° giugno del '92, e a Mantova il 20 luglio, dove pare armeggiasse presso il Duca, suo nuovo padrone, per certi suoi segreti. […] E di queste accuse e dello sparlar contro il Duca stesso, e dell’ avere il fratello Arlecchino strapazzato in Firenze e in Parma il servo di S. […] E anche Tristano era siffattamente intricato nelle faccende del fratello, che da lui stesso sappiamo in una lettera del 2 maggio '98 al Duca, come entrambi fosser perseguitati e minacciati di morte ; onde chiedeva protezione al Duca, non volendo ricercar nè vendetta, nè giustizia, ma desiderando solo di viver da cristiani e giustamente.
Comico rinomatissimo per le parti di Dottore, fiorito sul finire del secolo xvii, fu al servizio del Duca di Modena con Anna Arcagnati sua moglie, detta in commedia Rosaura. […] Il Duca di Modena aveva loro ordinato di andare per proprio conto a Modena, e di là a Genova, dopo il carnovale di Roma. […] Altra supplica dei Savorini abbiamo al nuovo Duca, morto Francesco, con la quale espongono la loro critica posizione e domandano un ajuto. […] Dice che quando il Duca fu ammalato corse per tutti i monasteri di Bologna a far pregare, e massime in quello di Santa Caterina. […] Ma è questa lettera sibillina veramente del Savorini, o forse del Muzio, dottore anch'esso il 1688 al servizio del Duca ?
, V, 239) riferisce le parole del Barbieri, aggiungendo : « i quai privilegi gli fece pure il Duca di Mantova per li proprj suoi Stati ». Se non della grandezza del valor comico, abbiam certo una prova della versatilità dell’ingegno artistico dello Zecca in una sua lettera da Parma del 29 aprile 1646 al Duca di Mantova, a cui manda un libretto della prima opera cantata a Piacenza, ed altro ne manderà presto del compositore Marelli. « E mi dispiace – dice – non poter essere a Piacenza a sentirle, convenendomi recitar per interim in Parma da primo Zanni nella Compagnia dell’E. […] Il dicembre del '48 era a Piacenza, e il dì 8 (la lettera è pubblicata dal D'Ancona nella nozza Martini-Benzoni), congratulandosi col Duca di Mantova che sia risanato delle varole, gli dà notizia che a Piacenza ov' è la miglior Compagnia di commedia, recitò per tre sere nella parte di Bertolino. Dal’ 48 si salta all’autunno del '59, e l’8 novembre annunzia a un Segretario del Duca, che era per recarsi a Reggio ; ma gli era stato detto « che vi erano alcuni che recitavano mezzi comici principianti e mezzi ciarlatani, che camminavano sotto nome di due donne, dette le Marchette » quando gli capitò l’avviso che erano andati a recitar fino a Natale a Bologna, e sarebber andati a Modena, a servir S. […] Una lettera v'ha ancora del 21 aprile 1660 da Parma, la quale mostra la grande famigliarità ch' era fra lui e le varie Corti, annunciando a un Segretario del Duca di Mantova la scelta degli appartamenti pel suo prossimo arrivo a Parma ove doveva recarsi anche il Ser.
Di questa attrice, prima donna e capo comica, abbiamo la seguente lettera del 1663 al Duca di Modena : Serenissima Altezza Hippolita Gabrielli comica hunita con suoi Compagni ricorono alla benignità di Vostra Altezza Serenissima supplicandola a uolerli far gratia col suo benignissimo rescritto di concederli licenza di poter recitar opere, e Comedie per il suo felicissimo Statto come altre uolte à sempre hauto fortuna di seruire al Altezze Sue antesesori che di tal gratia l’oratrice e suoi Compagni pregarano Sua divina Maesta per la Sua Esaltatione, che della gratia quam deus…… Volendo dar principio al Finale, e poi a Reggio. […] Con questa data, a un dipresso, concorderebbe la Ippolita, prima donna, rimasta fin qui sconosciuta, di cui è parola nella lettera del Buffetto Cantù (V.) e del Dottore Nelli (V.) e in altra di Giovanni Parenti del 1655 da Venezia al Duca, in cui dà notizie de’teatri di Venezia, e ne promette sulla Ippolita, richiesta, pare, dal Duca, per aggregarsi a’ suoi comici.
Forse figlia dei precedenti e sorella di Antonio Torri detto Lelio, fu attrice al servizio del Duca di Modena per la parte musicale, come si rileva da una sua curiosissima lettera al Duca stesso da Bologna, in data 2 giugno 1683 in cui si lagnava che certo signor Francesco Desiderij suo famigliare facesse da padrone assoluto con lei e la madre (il padre era già morto) senza aver riguardo alcuno alla lor povertà, vantandone autorità da Sua Altezza. […] E per tutto ciò ella si raccomandava al Duca, acciocchè volesse degnarsi moderare a questo Signor Desiderij, quando pure già le fosse stata concessa, quell’ autorità così grande che pretendeva hauere sopra di lei….
Di lui non abbiamo altra notizia che indue lettere di Scipione Garimberti da Parma al Duca di Modena del….. […] Il Duca di Modena aveva richiesto il Giarattoni al Principe Alessandro Farnese, credendolo di lui dipendente. Ma non sappiamo nè in qual compagnia fosse, nè se poi passasse in quella del Duca : sappiam solo che recitava le parti del Dottore.
A. il Duca di Modena, fiorì nella seconda metà del secolo xvii, sotto il nome di Capitano Sbranaleoni. Ci appare la prima volta in una supplica da Verona del 10 agosto 1651 a un segretario del Duca, sottoscritta da alcuni comici della compagnia, perchè il Marchese Bentivoglio concedesse loro il teatro di Ferrara pel mese di ottobre, dovendo poi andare il novembre a Venezia, e facesse grazia d’introdurvi le dame a udirli. […] Il 14 agosto del ’74 si trovava a Napoli ; e dovendo d’ordine del Duca recarsi a Modena, implorava soccorso per sopperire alle ingenti spese di viaggio, dicendosi povero homo circondato di famiglia e vechio. Come gli andasse la piazza di Napoli sappiamo dalla seguente lettera, che la moglie scrisse al Duca, l’anno dopo che furon tornati da quel disastroso viaggio. […] , e Narici – Orazio), mosser lagnanza al Duca di Modena con lettera da Lodi del 16 xbre ’87, invocando la grazia di recarsi alla Piazza stabilita.
In una lettera al Duca di Modena da Parma in data 4 giugno 1655, si accenna al Milanta, richiesto per la Compagnia di Parigi, e dal Principe Alessandro negato. […] Era nel 1687 al servizio del Duca di Modena, nella Compagnia di Giuseppe Fiala il Capitano Sbranaleoni (V.).
Comico del Duca di Mantova, del quale trovo notizie in una sua lettera da Fiorenza del 1° dicembre 1648 al Sig. […] Ringrazia della nuove avute della recuperata salute del Duca, e crede sia sfumata l’andata a Roma, perchè Donna Olimpia Panfili « non vuole domandar la compagnia senza sicura certezza di hauerla, onde questi napolitani facilmente hauranno disfatta la conguira ».