/ 326
28. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179

Non ne somministra il rimanente del secolo VI, quando i popoli cominciarono a respirare alquanto, rroviamo in esso i giuochi e i disordini teatrali, e Giustiniano imperadore e legislator famoso che chiama a parte del suo letto e dell’alloro imperiale la mima Teodora; ma non troviamo scrittori drammatici. […] Non empiono questo gran vuoto i soli ignorati o negletti sei dialoghi di Rosvita monaca di Gandersheim, intitolati Commedie, che appartengono al secolo X. […] Oltre a i riferiti dialoghi, o commedie, in tutto il secolo X, e nel XI, e XII, sebbene si videro comparire alcune informi poesie nelle nuove lingue, non ve ne furono a patto veruno teatrali110. […] Altro non vi si legge senonché qualche dialogo, ma non teatrale, appartenente al secolo XIV e XV. […] III pag. 185), e intitolata: Ludus Paschalis de adventu et interitu Antichristi, la quale egli pensa, che fosse rappresentata in Germania nel secolo XII.

29. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1034

« Modenese, nacque – dice il Bartoli – da onesta e civilissima famiglia, occupando il padre suo la carica di cassiere nell’ impresa dei pubblici lotti di tutto lo Stato del Serenissimo di Modena. » Dallo spoglio fatto nell’Archivio comunale di Modena, più Goldoni col nome di Antonio risultan quivi nati nella prima metà del secolo scorso, ma non si può dire qual sia il nostro di essi. […] Troviamo il nome di Goldoni anche tra’ comici del secolo xvii, secondo un cenno dello Scherillo (op. cit), il quale ci riferisce, nè sappiamo da qual fonte, essere stato lui lo Scaramuccia del Callot.

30. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 408

Figlia di Luigi, detto il Gobbo, rammentatore, fu prima attrice di buon nome, poi capocomica sul finire del secolo xviii e nel primo ventennio del secolo xix.

31. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291

Pastorali Italiane del XVII secolo. […] Se non giunse veruna a pareggiar l’Aminta ( cui niuna de’ due secoli può tener dietro ) o a superare il Pastor fido; almeno per consenso de i dotti frutto pregevole del secolo XVII fu la Filli di Sciro che occupa il terzo luogo onorevole. […] Altre pastorali potrebbero mentovarsi, nelle quali non si vede tutta la corruzione del secolo, se voglia mirarsene con indulgenza qualche languidezza ed ornamento lirico. […] Ogni lode riscuote la Tancia graziosa e semplice commedia rusticale di Michelangelo Buonarroti il giovane pubblicata ne’ primi lustri del secolo anche per gl’intermedii accomodati all’argomento villesco. […] Tre altre pescatorie di questo secolo furono l’Aci di Scipione Manzano impressa in Venezia nel 1600, l’Amaranta del Villifranchi del 1610, e la Dori d’Isabella Coreglia lucchese stampata in Napoli nel 1634.

32. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143

Se non giunse veruna a pareggiar l’ Aminta (cui niuna de’ due secoli può tener dietro) o a superare il Pastor fido, almeno per consenso de i dotti frutto pregevole del XVII secolo fu la Filli di Sciro che occupa il terzo luogo. […] Appartiene la prima al secondo lustro del secolo, ed in essa, oltre all’ esser piaciuto all’autore di rimare con frequenza, non si vede il calore richiesto nelle sceniche poesie; ma ben si nota la semplicità dell’azione condotta coll’ usata regolarità Italiana, ed espressa colla natural grazia di questo leggiadro poeta. […] Altre pastorali potrebbero mentovarsi, nelle quali non si vide tutta la corruzione del secolo, se voglia mirarsene con indulgenza qualche languidezza ed ornamento lirico. […] Ogni lode riscuote la Tancia graziosa e semplice commedia rusticale di Michelangelo Buonarroti il giovane pubblicata ne’ primi lustri del secolo anche per gl’ intermedii accomodati all’ argomento villesco (Nota III). […] Altre tre pescatorie di questo secolo furono l’Aci di Scipione Manzano impresso in Venezia nel 1600, l’Amaranta del Villifranchi del 1610, e la Dori d’Isabetta Coreglia Lucchese stampata in Napoli nel 1634.

33. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193

Si approssimava il secolo verso il fine, correndo l’anno 1380, allorché tra’ francesi cominciò il canto reale. […] Anche in questo secolo troviamo i misteri rappresentati dagli ecclesiastici e scolari in Inghilterra; anzi essi talmente se ne credevano i propri e legittimi attori, che non soffrivano che altri se ne ingerisse. […] Parmi nondimeno, che questo dottissimo uomo non sempre abbia ragione quando é portato a credere, che le rappresentazioni de’ sacri misteri ed altre pie farse, fatte nel XIII e XIV secolo, fossero state quasi tutte mute, cioé che in quelle gli attori si componessero negli atteggiamenti propri de’ personaggi, cui rappresentavano, ma non venissero tra loro a dialogo. […] I pag. 173 ec.) ha pubblicate tredici lettere latine scritte verso la fine di questo secolo, in una di esse parla di una sua tragedia, che avea scritta sopra la caduta di Antonio dalla scala, quando gli fu tolto il dominio di Verona, e ne reca egli medesimo alcuni versi che non ci fanno desiderar molto di vederne il rimanente.

34. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO V. Rappresentazioni chiamate Regie: Attori Accademici: Commedianti pubblici. » pp. 345-356

Le stranezze dell’opera in musica accompagnata da tutti gli allettamenti della vista e dell’udito fecero sempre più intorno alla metà del secolo comparire insipide e fredde le rappresentazioni regolari tragiche e comiche  e queste si videro in un tempo stesso abbandonate dagli attori accademici e dagl’istrioni e commedianti pubblici. […] I pubblici commedianti che aveano inventate in quel secolo con lor vantaggio e buon successo nuove maschere per contraffare le ridicolezze delle diverse popolazioni che compongono la Nazione Italiana, recitavano le loro commedie dell’arte tessute solo a soggetto senza dialogo premeditato, come le cinquanta pubblicate nel 1611 dal commediante Flaminio Scala. […] E questi sono, e non altri i pasticci drammatici accennati dal Maffei, che il lodato Andres applicava per difetto di perizia nella storia teatrale, a tutto ciò che si compose in quel secolo pel teatro italiano. […] Le Accademie letterarie de’ Rozzi e degli Intronati che tornarono a fiorire nel XVII secolo, quella brigata di nobili attori che rappresentava in Napoli le commedie a soggetto del Porta, gli Squinternati di Palermo, di cui parla il Perrucci ed il Mongitore, i nobili napoletani Muscettola, Dentice, Mariconda che pure recitarono eccellentemente, facevano cadere in dispregio la maniera per lo più plebea caricata declamatoria de’ pubblici commedianti, Il celebre cavalier Bernini nato in Napoli, e che fiorì in Roma dove morì nel 1680, rappresentava egregiamente diversi comici caratteria Il famoso pittore e poeta Satirico napoletano Salvador Rosa morto in Roma nel 1673 empì quella città non meno che Firenze di meraviglia per la copiosa eloquenza estemporanea, per la grazia, per la copia e novità de’ sali, e per la naturalezza onde si fece ammirare nel carattere di Formica personaggio raggiratore come il Coviello ed il Brighella, ed in quello di Pascariello, La di lui casa in Firenze divenne un’ accademia letteraria sotto il titolo de’ Pencossi, ove intervenivano l’insigne Vangelista Torricelli, il celebre Carlo Dati, l’erudito Giambatista Ricciardi, i dotti Berni e Chimentelli ecc.  […] Baldinucci Decennale II, Parte I del secolo V.

35. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280

Si congettura essere stata scritta intorno al principio del sesto secolo sotto Teodosio II. […] Non ci somministra veruno scrittore il rimanente del secolo sesto, quando i popoli cominciarono a respirare alquanto. […] Altro non vi si legge se non che qualche dialogo, ma non teatrale, appartenente al secolo XIV e XV. […] Per questi gradi passando la Grecia pervenne ad inventar la nuova commedia sorgente della Latina e dell’Italiana del secolo XVI. […] La Chiesa Greca intorno al X secolo avea introdotti i medesimi profani spettacoli ne’ tempj.

36. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »

Capitolo ottavo Stato della prospettiva e della poesia musicale fino alla metà del secolo scorso. […] Non isgradiranno i lettori che io ne dia ioro un qualche saggio a fine di esporre io stato delle invenzioni sceniche nel secolo scorso. […] Perciò si trovano alcune degne di miglior secolo, e quali a stento si vedrebbono nel nostro. […] Nel secolo antecedente, secolo di attività e d’invenzione, erano usciti alla luce parecchi trattati eccellenti indirizzati a migliorare la musica. […] Ma siccome la eccellenza è in ogni genere riserbata a pochissimi, e la mediocrità nelle arti d’imaginazione e di sentimento si riduce nella comune stima pressoché al nulla, così il pubblico illuminato preferisce in generale il secolo dove si coltivano le scienze utili al secolo dove altro non si fa che parlare con eleganza.

37. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290

Ma Calderòn ci ha prevenuto nel comporre di pressoché un secolo e mezzo, ed era vicinissimo al tempo, in cui Cervantes stimò necessario opporti alla smania cavalleresca, mosrandone la ridicolezza col suo falsissimo Don Quixote. […] Per giudicar diritto di un autor comico, bisogna trasportarsi al di lui secolo. […] Ma invano alzarono la voce Villegas, Antonio Lopez, Cascales, e nel secolo seguente Luzàn, Mayàns, Nasarre, e Montiano contra più di dodicimila componimenti drammatici, lavorati sul medesimo conio, i quali ogni dì compariscono sulle scene spagnuole. […] Son compatibili i forestieri che hanno avanzato, non aver gli spagnuoli conosciuta la tragedia; poiché in tante migliaia di componimenti teatrali, oltre alle pochissime già mentovate del secolo precedente, appena sette od otto, e pure sregolate, se ne trovano in questo. […] Uomo d’ingegno, osservatore accorto, e dipintor vivace, ritrasse al naturale i costumi del secolo.

38. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131

Volgiamoci dunque alle ricchezze che ci appresta un secolo così fecondo. […] Non erano e in Inghilterra e in Francia, come altrove, generali i costumi della cavalleria nel secolo XIII ancora? […] Fioriva in Parma verso la fine del secolo l’Accademia degl’Innominati, di cui era il Torelli uno de’ principali ornamenti. […] Non pensò, ciò scrivendo, a quello che erano nel XVI secolo nella drammatica i snoi nazionali? […] E pure anche questo volle avanzare nel secolo XVIII l’avvocato Mattei ornamento del paese ammaestrato da Pitagora.

39. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174

Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. […] Ma le più pregevoli tragedie latine di questo secolo uscirono da Cosenza. […] Dovrà tutto ciò coprirsi d’ingrato obblio, perchè più di un secolo dopo surse Racine in Francia? […] Volgiamoci dunque alle ricchezze che ci appresta un secolo così fecondo. […] Non pensò al cartello di disfida mandato al re Filippo di Valois da Eduardo III nel secolo XIV?

40. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269

La milizia turca nel secolo XVI era la più disciplinata di tutta l’ Europa. […] Sin dal XVI secolo abbondavano ne’ paesi della Turchia Asiatica ed Europea le biblioteche. […] Saadi autore del Gulistan, ovvero dell’imperio delle rose, fin dal secolo XIV è passato in quelle regioni pel principe de’ poeti Turchi e Persiani (Nota X). […] Dura tre anni, cioè a dire incomparabilmente meno, non dico delle favole cinesi, ma delle alemanne, spagnuole e inglesi del passato secolo.

41. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253

Domenico Barone marchese di Liveri, e l’insigne Pasqual Gioseffo Cirillo verso la metà del secolo si fecero ugualmente ammirare in Napoli colle loro commedie benchè calcassero contrario sentiero. […] Terenzio ha avuto nel nostro secolo un ottimo traduttore in mons. […] Non sono del gusto del nostro secolo le favole pastorali. […] Il teatro inalzato in Venezia in questo secolo è quello di San Benedetto, al cui interiore comodo e decente non corrisponde la figura che si allontana dalla regolare degli antichi. […] Il teatro di Argentina eretto nel nostro secolo dal marchese Girolamo Teodoli ha sei ordini di palchetti.

42. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO I. Drammi Latini del XVI secolo. » pp. 7-27

Drammi Latini del XVI secolo. […] Antonio Mureto, benchè per nascita all’Italia non appartenga, avendo non pertanto quì composta la sua tragedia Julius Caesar, stimiamo più opportuno registrarla fralle molte latine degl’Italiani, che lasciarla isolata nel teatro francese di questo secolo. […] Ma le più pregevoli tragedie latine di questo secolo uscirono da Cosenza. […] In somma il vescovo Martirano quasi ne’ primi lustri del secolo colle otto sue tragedie e colle due commedie eseguì egli solo con ottima riuscita quanto a fare imprese in tutto il secolo l’Italia tutta, cioè fe rinascere con decenza e maestria la maggior parte del teatro Greco. Dovrà tutto ciò coprirsi d’ingrato obblio, perchè più di un secolo dopo surse Racine in Francia?

43. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 1636, ai 5 di giugno. » p. 603

Attrice magnifica di bellezza, fiorì la prima metà del secolo xvii col nome di Rosalba, e abbiamo su di lei il seguente aneddoto, che riferisco intero dal Paglicci (Il Teatro a Milano nel secolo xvii ) : Nella primavera del 1636, un certo Niccolò Ala, sergente maggiore della milizia di Cremona, e che era perciò incaricato di custodire l’ordine morale e difendere la città da ogni inconveniente, fu preso in siffatto modo dall’ amore di lei, che in un eccesso di gelosia le sparò contro una terzetta da ruota.

44. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187

Spazia allora senza ritegno la stupida la cieca ignoranza, e tutto é squallore, ruvidezza e tenebre; e tale era l’aspetto dell’Europa sino al secolo undecimo114. […] Ma fino al principio del secolo XIII non troviamo fra tante poesie piccarde, provenzali, siciliane, e toscane, veruna cosa che veramente si appartenga al teatro. Si favella di tragedie e commedie composte da Anselmo Faidits nella poco esatta e veridica Storia de’ Poeti Provenzali del Nostradamus; ma quegli fiorì nel secolo tredicesimo, essendo morto nel 1120. […] L’Alemagna nel secolo XIII avea i suoi minnesaenger, o cantori d’amore, nelle cui poesie, che ancora esistono, neppur si vede cosa veruna teatrale. […] L’Italia che già contava vari dotti poeti, come Guitton d’Arezzo, Dante de Maiano, Cino da Pistoia, Guido Cavalcanti, Brunetto Latini, e ’l migliore di tutti Dante Alighieri, par che sia l’unica nazione che ci presenti alcuni monumenti veramente teatrali del secolo XIII.

45. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299

Il nostro secolo filosofico e calcolatore non permette che s’ignorino in verun angolo dell’Europa le principali regole del verisimile, nè che si sprezzino se non dagli stolti. […] Apresi il teatro dopo la quaresima con quelle composizioni del secolo passato che conservano le due compagnie come loro fondi. […] Ma appena incomincia l’ottobre torna a rappresentarsi di giorno, spariscono le buone commedie, le commedie stesse nazionali dello scorso secolo, ed allora si scatenano i demonj, le trasformazioni, gl’ incantesimi, le machine, i Sette dormienti azione di più centinaja d’anni, e l’Origine dell’Ordine Carmelitano di Antonio Bazo che contiene un titolo che non finisce mai, e un’ azione di 1300 anni, cioè dagli anni del mondo 3138 sino a’ tempi di papa Onorio III. […] Dopo Regnard e Des Touches e qualche altro de’ primi anni del secolo, havvi più un solo comico?

46. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425

Nel secolo XVI quella nazione avea una milizia la meglio disciplinata di tutta l’Europa, alla quale se si fosse rassomigliata l’odierna di Mustafà, il trionfarne avrebbe costato assai più al general Romanzow che ne ha riportata sì compiuta vittoria sotto gli auspici dell’immortal genio di Caterina II. […] Golio famoso olandese del secolo XVI ne’ suoi viaggi in Aleppo, Arabia, Mesopotamia, e Costantinopoli, trovò molti turchi cortesi e illuminati, i quali gli permisero di andar scartabellando i codici delle loro librerie261. […] Essa dura tre anni, cioé a dire, incomparabilmente meno, non dico delle commedie cinesi, ma delle alemane, spagnuole, e inglesi del secolo passato.

47. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « NOTE DI D. CARLO VESPASIANO. » pp. 301-306

Quel che vi si avanza, specialmente dell’ignoranza provata de’ Sacerdoti Spagnuoli sino al XV secolo, è fondato, come ognun vede, sulle cure presene per distruggerla da tutto un Concilio Matritense, e sul testimonio del celebre Storico Mariana. […] Poteva (dice poi il medesimo apologista) nel principio del XVI secolo uno spagnuolo insegnare agl’ Italiani a scrivere commedie, tuttochè uscisse da un paese barbaro ancora nel XV. […] Io veggo però un altro possibile incomparabilmente più comune, e naturale, cioè, che il Nasarre ignorasse o dissimulasse la barbarie della Penisola verso il principio del XVI secolo (alla quale non mai derogheranno nè tre nè quattro scrittori che altri potesse citare), e spacciasse un fatto passato solo dentro del suo cervello, cioè che ne fosse sbucciato un autore spagnuolo che, usando nelle insipide sue commedié un latino barbaro e un pessimo italiano, calato fosse ad insegnare a scrivere commedie ai maestri de’ Nebrissensi e de’ Barbosi, agl’ Italiani, che, come bene osserva l’A. di questa eccellente Storia teatrale, già possedevano le comiche produzioni de’ Trissini, degli Ariosti, de’ Machiavelli, de’ Bentivogli. […] Avvegnachè la prima Accademia scientifica de’ Segreti della Natura fosse stata formata in Napoli nel secolo XVI (V. il dotto ab.

48. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Dedica] »

Stefano Arteaga [1] Se in un secolo come il nostro, se ad un uomo quale voi siete, io non presento una di quelle opere importanti che influiscono direttamente sul bene delle nazioni; io vi prego, o Signore, ad attribuirlo meno al non averne sentito gl’impulsi che al destino che mi vieta di secondarli. […] [4] Degnate non per tanto onorare dell’autorevol vostro suffragio codesto tenue saggio del mio zelo per gli studi voi, che siete solito d’accogliere con tanta benignità tutto ciò, che spetta l’avanzamento delle arti, e delle lettere; voi, che in una città maestra della religione e della politica sostenete con tanto decoro i diritti di un monarca cognito all’universo non meno per la sua pietà nella prima che per la sua prudenza nella seconda; voi, che collocato ih carica sì luminosa rarissimo esempio avete dato a’ vostri pari di sensibilità spargendo lagrime, e fiori sulla tomba d’un amico illustre; voi, finalmente, che nelle vostre sensate, profonde e per’ogni verso filosofiche riflessioni intorno alle opere di Mengs avete fatto vedere che il talento di regolare gli affari non è incompatibile con quello di conoscere le più intime sorgenti del bello, e che il più’gran genio del nostro secolo nella pittura era ben degno d’avere per illustratore de’ suoi pensieri, e confidente uno degli spiriti più elevati della Spagna nella penetrazione e sagacità dell’ingegno come nella squisitezza del gusto.

49. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139

Se l’Italia nel XVI. secolo ebbe solo traduzioni e servili imitazioni. […] E quanto al secolo XVI. […] Questo tempo durò sino alla fine del secolo. E’ questo un sommario sincero della Storia scenica del passato secolo. […] Sono pochi Drammi per un secolo, e per l’Italia, ma non pochi per un tempo di decadenza.

50. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu prima attrice di assai pregio al principio del secolo xix in Compagnia Consoli-Zuccato e Pellizza.

51. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Figlio forse del precedente, fu caratterista di buon nome nella prima metà di questo secolo.

52. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

È citato da Francesco Bartoli come un egregio Pantalone del secolo scorso.

53. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comica fiorita nella seconda metà del secolo xvi.

54. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Bartoli – assai bene nella maschera dell’ Arlecchino, e ne’ Teatri di Venezia fu per molto tempo, con piacere di quella Metropoli, nel presente secolo (xviii) applaudito.

55. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

È ricordato da Molmenti (Venezia nella vita privata) insieme a Giampaolo, Trapolino, e Cimador fra' Comici che fiorirono a Venezia ai primi del secolo xvi : Cimador (V.) e Tizone sono menzionati dal Sanuto.

56. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comico eccellente per le parti di Pulcinella, fiorito nella seconda metà del secolo xvii.

57. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO V. Produzioni comiche di Commediani di mestiere nel secolo XVI. » pp. 256-264

Produzioni comiche di Commediani di mestiere nel secolo XVI. Un secolo dotto fa risplendere di riverbero ancor quelli che non lo sono. […] La storia che abbiamo tessuta degli autori tragici e comici del XVI secolo, e de’ due seguenti, dimostra l’immenso spazio che separa Ariosto, Bentivoglio, Machiavelli, Caro, Oddi, Porta, Goldoni, e molti altri, e Trissino, Rucellai, Tasso, Manfredi, Bonarelli, Dottori, Maffei, Varano, Alfieri, da commedianti di mestieri Calmo, Ruzzante, Capitan Coccodrillo, Lombardo, Scala, i quali o non mai osarono porre il piede ne’ sacri penetrali di Melpomene, o vi entrarono strisciandosi pel suolo a guisa di bisce, come l’Andreini, e nella stessa commedia consultarono più la pratica scenica, e i sali istrionici e i lazzi, che l’arte ingenua di Talia, e i passi di Menandro e di Terenzio, contenti del volgare onore di appressarsi al più alle farse Atellane.

58. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46

Il vasto Imperio Russiano che comprende un paese disteso da occidente in oriente quasi per 2000 leghe, ed intorno a 700 da mezzodi a settentrione, che giugne da levante per diversi punti alle frontiere della China, e alla Gran Tartaria, e confina da ponente colla Suezia, col Baltico, e colla Polonia, da settentrione col Mar Glaciale, e dal mezzogiorno s’innoltra verso il Mar Nero minacciando l’Ottomano: quest’Impero quasi sino al terminar del XVII secolo non molto differiva pe’ costumi selvaggi da’ Samojedi, Morduati e Siberiani che ad esso appartengono. […] In effetto altre non ebbero sino al XVIII secolo, e si rappresentavano ne’ monisteri in occasione di qualche festa, concorrendovi tal volta il sovrano con i grandi della corte. […] Negli ultimi anni del passato secolo il primo ballerino Bublicow molto applaudito era nazionale.

59. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Il De Sommi lo cita col Montefalco, il Veratto, l’ Olivo, lo Zoppino da Mantova, tra i molti galanti homini che di recitare perfettamente si sono dilettati a' tempi nostri (poco oltre la metà del secolo xvi).

60. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Recitava oltre la metà del secolo xvii le parti di innamorato con grande successo, in Sicilia.

61. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

E pel secolo xvii V.

62. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fioriva questa comica intorno alla metà del secolo presente. » Così Fr.

63. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206

di avere del di lui latte nutrito il maggior Tragico Francese dello scorso secolo? […] “Sin dal secolo XVI.” […]  286.) afferma ancora, che nello scorso secolo, e nel presente gl’Italiani attesero a secondare il corrotto gusto del volgo. Si è giá parlato del secolo scorso, diciamo ora qualche cosa del nostro. […] Ora con tante ricchezze Sceniche gli Strioni abbisognano più dell’Arlecchino, come nel secolo passato?

64. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Artista egregio del secolo xviii per la maschera del Brighella e per altre parti comiche nelle Compagnie di Antonio Marchesini e di Nicola Petrioli, ammiratissimo in tutta Italia.

65. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Bartoli come valoroso brighella del secolo xviii, noto per una commedia di sua invenzione, intitolata : Arme e bagaglio, « in cui intorno alla sua propria persona aveva tutto il bisogno onde apprestare una mensa lautamente imbandita ».

66. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO III. Maschere materiali moderne. » pp. 263-266

Nelle farse istrioniche dette dell’ arte gli attori caratterizzati nella guisa già descritta, si coprivano di maschere, le quali s’inventarono a poco a poco parte nel decimosesto e parte nel seguente secolo; e fu un errore del Nisieli e del P. […] Ma gli strioni d’Italia tra i Florindi e le Beatrici che imitano le vesti, le moine, le caricature più recenti, hanno mescolato quattro lasagnoni con abiti fantastici o al più usati in un altro secolo.

67. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241

Che secolo maraviglioso quello che si conosce in Italia col nome del Cinquecento! […] La prima tragedia di questo secolo scritto nell’italica favella, e in una forma regolare, fu la Sofonisba di Galeotto Carretto de’ marchesi di Savona, nato in Casal-Monferrato, nel secolo XV. […] Intorno a cinquanta altri letterati scrissero in questo secolo un gran numero di ben regolare commedie. […] Un secolo dotto fa risplender di riverbero ancor quelli che non lo sono. […] Finalmente in questo secolo può dirsi a ragione inventata l’opera musicale.

68. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nato a Venezia al principio del secolo XVIII, passò dall’impiego di fattore all’arte del comico, nella quale riuscì felicemente sotto la maschera del Pantalone.

69. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 383

Riva Alessandro, cognato della celebre Gaetana Goldoni (ne aveva sposato la sorella Anna Andolfati), fu un egregio padre nobile e tiranno, fiorito nell’ultimo ventennio del secolo xviii.

70. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Nato al principio di questo secolo da famiglia italiana, stabilita in Grecia, si diede all’arte dopo di aver compiuto il corso di studj a Padova diventando in breve uno dei migliori brillanti del suo tempo.

71. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 241

Egregio caratterista ai primi di questo secolo, era nel triennio 1810-11-12 in società con Bartolommeo Zuccato e Teresa Consoli.

72. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Condusse alcuni anni ai primi del XIX secolo una Compagnia secondaria, della quale egli era applaudito caratterista, e con la quale s’ebbe la più varia fortuna.

73. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Era forse figlio di un Giuseppe Tassani, che trovo Brighella, sul finire del secolo xviii in Compagnia di Giovanni Fabbri.

74. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25

“Se dovesie adottarsi questa ragione, sarebbe compatibile chi avanzasse, che gl’Italiani non conobbero la Tragedia nel secolo XVI., poichè poche sono le ben regolate Tragedie Italiane in confronto delle tante migliaja di componimenti teatrali”. […] Il numero delle Tragedie Spagnuole del secolo XVI. con tutta la mia diligenza fatta ultimamente, non oltrepassa quello di quindici o sedici, inchiudendovi però anche le non regolate1. […] Corse nell’Edizione di Napoli della Storia de’ Teatri un abbaglio intorno al Portoghese Luis de la Cruz, che si registrò nel finire del secolo XV. in vece del XVI.

75. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41

Benchè con passi assai disuguali e ben da lungi, seguirono le tracce luminose del Tasso e del Guarini varii altri poeti sino alla fine del secolo. […] Non è da cercarsi in questa ed in moltissime altre favole di questì ultimi anni del secolo nè intreccio semplice o almeno moderatamente ravviluppato, nè quel linguaggio che richiede il genere drammatico. […] Assai più degne di mentovarsi sono la Cintia di Carlo Noci capuano, e l’Amoroso Sdegno di Francesco Bracciolini pistojese, che ornarono l’ultimo lustro del secolo. […] Non sembrami veramente la cosa migliore di quel secolo ricco di tanti buoni drammi. […] L’esgesuita Saverio Bettinelli celebre poeta del secolo XVIII errò ancora nel credere che quella cena del 1529 fosse stata data da don Garcia essendo vicerè della Sicilia.

76. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230

Verso gli ultimi tempi del precedente secolo e nel formarsi la Repubblica Francese e nel suo cangiamento in un vasto Impero, non sono mancati, nè componimenti eroici e piacevoli nè musiche fatighe, nè rappresentatori, nè ballerini. […] Quanto a ciò che intendesi per opera comica, ossia buffa, ecco ciò che nel secolo XVIII precedette all’epoca della Repubblica Francese. […] Accenneremo soltanto che verso il declinar del secolo le magie, i delirii, e le stranezze le più scurrili crebbero soprammodo nel paese dove nacquero Fedra, Cinna e Zaira. […] In Francia nel XVII secolo e nel seguente hanno continuato a comparire i drammi di. […] Bailli de Rolet poeta stimabile degli ultimi tempi del XVIII secolo.

77. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 126

Comico, fiorito nella seconda metà del secolo xvii, con la maschera del dottore, e famoso col nome di Dottor Lanternone.

78. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comico reputatissimo per la maschera del Dottore, fiorito nella seconda metà del secolo xvii, di cui scrive Luigi Riccoboni (op. cit.

79. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Primo attore e prima attrice della Compagnia accademica-toscana addetta al regio teatro degl’Intrepidi di Firenze, si trovavano l’estate del 1790 a Livorno, ove dieder principio a un corso di recite con un prologo in versi (stampato in Siena dai torchi di Francesco Rossi), esaltante la città di Livorno e l’attore Giuseppe Fineschi, il quale avea, pare, lasciato il teatro, e al nome del quale è pubblicato per intero il prologo originalissimo, ricco d’interesse per la storia della scena italiana su ’l finire del passato secolo.

80. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421

Il vasto imperio russiano, che comprende oggi un paese disteso per 1500 leghe dalle frontiere della China fino a’ confini della Polonia e della Svezia, e comunica al mezzogiorno col mar nero e ’l Caspio, e al settentrione col mar bianco e ’l Baltico, quasi fino al terminar del secolo passato non molto differiva da’ costumi de’ selvaggi samojedi, morduati, e siberiani che gli appartengono. […] In effetto non ne hanno avute altre sino al presente secolo, e si rappresentavano ne’ monisteri in occasione di qualche festa concorrendovi talvolta il sovrano coi grandi della corte.

81. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XV. ed ultimo. Conchiusione con pochi Avvisi amorevoli agli Apologisti. » pp. 214-236

Pare ch’egli prepari un altro Volumetto per il secolo trascorso, e forse anche un altro ne destinerà al XVIII. […] Dalla metà del passato secolo solamente cominciarono i Francesi, ma con tal felicità, che sono diventati i modelli, e la misura de’ voti degli altri Popoli. […] Ecco aperta la scientifica strada con una Università, che sino a questi dì era stata infruttuosa sin dalla sua fondazione avvenuta nel secolo passato. […] Da ciò risulta, che più recente ancora fu lo stabilimento de’ Fenici in quella Costa, mentre i successi narrati de’ Cartaginesi coincidono col III. secolo, prima dell’Era Cristiana. […] In quel secolo principalmente Legislatrice illustre, Politica, Letterata, Scientifica in più di un genere, produttrice di gran Metafisici, di celebri Teologi, di sommi Filosofi, di gran Giureconsulti?

82. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 533

.° bon’ Uomo (sic) si trova unito a quello di altri comici in una Platea del secolo xvi della Real Casa degli Incurabili.

83. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Ventura Battista, detto il Beccaro, recitava le parti di Pantalone sulla metà del secolo xvii ; e un famigliare del Principe di Modena, D.

84. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Artista romano, fiorito sul finire del passato secolo, il quale recitando ne’Baccanali di G.

85. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Uno dei tanti Arlecchini del secolo xviii.

86. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 768

Fu attore di molto pregio al principio del secolo xix.

87. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273

Lo stile è facile, ricco di concetti giusti, puro e lontano dalle arditezze, che nell’avvanzarsi del secolo si posero in moda. […] Seguirono alle nominate prime tragedie del secolo quelle del Gambaruti, del Finella, del Pignatelli, del Luzzago, del Bracciolini, del Manzini, del Zoppio, del Chiabrera, del Gherardelli e dello Scamacca. […] Il secolo ammollito e stanco dal piagnere colla severa tragedia giva desiderando i vezzi della musica in ogni spettacolo. […] Noi ci affrettiamo a chiudere la non numerosa schiera de’ tragici del XVII secolo col cardinal Delfino e col barone Caraccio. […] Singolarmente vuolsi attendere alla sobrietà e gravità dello stile del Caraccio tanto più degno di encomii quanto meno si attenderebbe da uno scrittore del XVII secolo.

88. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 672

Fiorì nella prima metà del decimosesto secolo.

89. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226

Tre altre ne compose il portoghese Giorgio Ferreira de Vasconcelos impresse ne’ primi lustri del secolo seguente. […] Ma niuno indizio si ha che nel corso del XV secolo quelle farse spirituali avessero tolto per argomento l’Eucaristia ed il titolo di Atti Sacramentali. […] Ma passiamo agli altri drammatici che fiorirono sul finir secolo XVI e sull’incominciar del seguente. […] Ecco per ora le tragedie spagnuole del secolo XVI. […] Bisognerebbe essere impastato, com’egli è, d’impudenza e malignità, per confondere nella mia Storia l’Accademia di Madrid che fioriva sin dal declinar del secolo XVI e cominciar del XVII con l’altra quivi pure incominciata sul finir del terzo lustro del secolo XVIII instituita da Filippo V.

90. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 237

Comico del secolo xvi, appartenente forse alla Compagnia di quel Bartolommeo Zito, che sotto il nome di Tardacino, pubblicò nel 1628 un comento alla Vajasseide del Cortese ; nel quale appunto, al proposito del D’Auriemma, dice : « …. chillo che faceva lo Pascariello a la commedia, soleva dicere ca se fosse stato a tiempo nuostre non averria portato le culonne d’Ercole ncuollo pe fi all’ultema parte de Spagna ; ma s’averria puosto no pignato mmaretato napolitano de la deritta, e na Goglia potrita (olla podrida) a la spagnola de la senistra, e chelle portannole pe lo munno, averria potuto dicere co cchiù raggione : Non plus ultra !

91. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Attore di gran fama, che fiorì nella seconda metà del sedicesimo secolo, e di cui Tomaso Garzoni lasciò scritto (op. cit.

92. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Artista rinomatissimo per le parti di padre nobile e caratterista, a cui si dedicò giovanissimo, nacque a Genova l’ultimo ventennio del secolo xviii, e lo vediam già capocomico stimato nel 1800.

93. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37

Benchè gli Olandesi nelle antichissime loro Assemblee di verseggiatori anche estemporanei, tra’ quali vuolsi che siesi distinto nel secolo XVII il poeta Poot, recitarono ancora favole sceniche; nondimeno lenti colà saranno sempre i progressi di un’ arte che non si pregia, e che da buoni talenti si sdegna di coltivare. […] La Suezia incoraggita da’ proprii sovrani si è con più ardore nell’inoltrarsi il secolo XVIII dedicata alla poesia scenica, e circa il 1780 ha innalzato in Stokolm un teatro non inferiore agli altri d’Alemagna.

94. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « AL LETTOR CORTESE  » pp. 201-202

Terminando in questo volume la storia teatrale del XV secolo, non ha stimato l’autore, per renderlo proporzionato ai precedenti, accrescerlo di due o tre altri fogli soli co’ primi tratti della storia del XVI destinata al V volume.

95. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 161

Fu prima donna egregia sul finire del secolo scorso.

96. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 211

Romano, fiorito nella seconda metà del secolo XVII, sosteneva in commedia la parte di secondo Zanni col nome di Truffaldino.

97. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »

Soprattutto la strada battuta da que’ maestri per esprimer bene il recitativo è la sola che dovrebbero battere i compositori d’ogni secolo. […] Il cavalier Planelli pretende che verso la metà del secolo scorso cominciassero «a inserirsi le arie nei melodrammi poiché fin allora tutto fu in essa recitativo, e la musica fu tutta in istile recitativo composta. […] Ignorava egli, che niuno de’ celebri melodrammi italiani fu senza cori fin quasi alla metà del 1600 e che molti gli ebbero ancora nel rimanente del secolo? […] L’autore fu un modenese che fece la musica e la poesia, chiamato Orazio Vecchi, il quale non si dee confondere con Orfeo Vecchi, musico e maestro di Cappella nel medesimo secolo. […] «Tocca (dice un celebre scrittore dei nostro secolo) a’ poeti il far la poesia, e a’ musici far la musica, ma non appartiene se non al filosofo il parlar bene dell’una e dell’altra.»

98. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 586

Attore reputatissimo per le parti di Pantalone, fiorì nella metà del secolo xvii.

99. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1046

Molti comici pare abbiano assunto nel xvii secolo questo nome, e Guazzetto, primo Zanni, abbiamo nella Compagnia del Serenissimo di Modena per l’anno 1688.

100. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Questa specie di orologio vivente morì a Venezia sui primi di questo secolo.

101. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294

Il Nolano Luigi Tansillo celebre poeta fu il primo in questo secolo a dare una specie di pastorale. […] Avvenne in somma al Pastor fido quel che nel secolo seguente seguì in Francia pel Cid di Pietro Cornelio; l’opera sopravvisse ad ogni censura. […] Benchè con passi assai disuguali e ben da lungi, seguirono le tracce luminose del Tasso e del Guarini varj altri poeti sino alla fine del secolo. […] Non è da cercarsi in questa ed in moltissime altre favole di quest’ultimi anni del secolo nè intreccio semplice o almeno moderatamente ravviluppato, nè quel linguaggio che richiede il genere drammatico. […] Non sembrami veramente la cosa migliore di quel secolo ricco di tanti buoni drammi.

102. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9

Egli è vero che a certi uomini grandi del secolo cadente, di se stessi pieni così che ne riboccano per ogni verso, questa, com’ essi dicono, trita materia teatrale parrà frivola e puerile occupazione da non meritar tante cure, anzi da mirarsi con una specie di compassione da chi si crede nato a recondite elevate imprese nelle scienze e nelle lettere. […] Vero è altresì che nelle storie teatrali si suole di quando in quando favellar di comedi antichi e moderni, cioè de’ Satiri, de’ Roscj, de’ Baron, de’ Garrick, degli Scaramucci e de’ Don-Fastidj, bassi oggetti da’ quali difficile e schifiltoso rifugge chiunque presume di tener gran posto contando se stesso tra’ personaggi stragrandi che danno lustro e nome al secolo XVIII. […] Ben sanno i veri filosofi, i degni letterati del secolo da me con alacrità di animo altrove rammentati tra’ grandi ornamenti de’ nostri dì, la prestanza e l’utilità di un genere di poesia, da cui, se v’ha mezzo efficace per diffondere nel popolo una vantaggiosa pubblica educazione, debbe questa principalmente da buon senno ottenersi; siccome m’ingegnai d’indicar nel breve ragionamento che premisi alla mia storia, dirigendolo a chi ama la poesia rappresentativa.

103. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262

Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. […] Marmontel in pensiero, e non mai sotto gli occhi, sono, per quel che si stà narrando, frutti per la maggior parte del secolo XVI. […] Aristofane e Plauto seducevano gli eruditi comici del secolo XVI. […] Dalla metà del secolo sino all’ottanta in circa uscirono al pubblico altre commedie lodate. […] Al declinar del secolo non declinò il gusto della buona commedia.

104. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Bartoli, contemporaneo, ha per lei parole di alto encomio e come attrice e come donna. « È la Martorini molto commendabile — egli dice — nelle parti tenere ed amorose, mostrando coll’ espressione della voce gl’ interni affetti dell’anima ; distinguendosi in singolar modo con attenzione indefessa anche nelle più minute cose, senza ommetterne alcuna, e tutto volendo che giovi, e contribuisca alla perfezione di ciò che ella rappresenta. » E più giù : « nel nubile suo stato, al fianco d’una vecchia tutrice, esposta agli occhi del mondo, fornita di bellezza e di grazia, ella ha saputo schermirsi dall’insidie del secolo. »

105. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 669

Infatti, assicurato che la Ricci non sarebbe in alcun modo partita, dice aver saputo dopo « che la Vinacesi da lui conosciuta giovine di molta abilità, ma di costume riservato, contenta di ciò che guadagnava in Italia, aveva rifiutato a' tumulti di Parigi, e a quelle fortune irregolari che alcune femmine teatrali si promettono in quella metropoli. » In una mia raccolta di elenchi della fine del secolo xviii un Giovanni Vinacesi figura come Pantalone nella Compagnia di Gregorio Cicucci.

106. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294

Il nostro delitto, la nostra disperazione passerà di secolo in secolo per insegnare alle razze future, che il cielo irritato sa trovare certe vendette che l’umana mente non può prevedere. […] Una favola seria difettosa per la mescolanza comica è stata coltivata nel secolo XVIII come ne’ precedenti in Inghilterra. […] Queste sono le tragedie, le commedie, e le farse del secolo XVIII, nelle quali si sono distinti al pari de’ migliori attori diverse attrici. […] Nel passato secolo XVIII il famoso tedesco Hendel cagionò in Inghilterra la rivoluzione che aveva prodotto un secolo prima in Francia il fiorentino Lulli. […] Il teatro di Drury-Lane verso l’ultimo lustro del secolo XVIII soffrì un incendio che lo distrusse e nell’ultimo anno di esso si pensò a riedificarlo.

107. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 252

Il Bertolotti nell’opera sua « Musici alla Corte dei Gonzaga in Mantova dal secolo xv al xviii » (Milano, Ricordi), così lo cita : « 1592, 1 gennaio.

108. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Bologna del Monastero S. Mattia li 27 Gennaro 1689. » pp. 170-

Serenità per gloria del secolo ; mentre riuerentissima, li facio un profondissimo inchino.

109. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 311

Artista e capocomico de'più pregiati al principio del secolo decimonono.

110. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 542

Soldino, comico fiorentino del secolo xvi.

111. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267

Tale é la Celestina, uscita ne’ principi di questo secolo, incominciata da Rodrigo de Cota e terminata da Fernando de Roxas, che nell’impressione di Siviglia del 1539 porta il titolo di tragicommedia. […] Fu tradotto ne’ principi del secolo l’Anfitrione dal dottor Villalobos imperfettamente, avendone tralasciato il prologo e vari altri squarci qua e là. […] Nel XV secolo non se ne trovano; altrimenti il bibliotecario Nasarre cosi impegnato ad avvilir Lope, e Calderón, non avrebbe mancato d’osservarlo. […] Esse di poi si svilupparono meglio sul teatro e si conobbero col nome di autos nel secolo XVI. […] S’inganna parimente, quando afferma che «Lope fu il primo che del secolo XVI ebbe idea della vera commedia, e circa di essa e le altre parti della poesia scrisse eccellenti riflessioni piene del sugo d’Aristotile e di Orazio».

112. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 331-332

Bellotti-Bon Luigia, moglie del precedente, e figlia di Teresa Ristori (attrice rinomatissima tra ’l finire dello scorso e’l principiar di questo secolo e nonna della celebre Adelaide, educata all’arte e alle lettere da Antonio Simon Sograffi, divenne ancor giovanissima la prima donna della Compagnia che suo marito aveva formato in società con Giacomo Modena.

113. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 174

Attore e capocomico fiorito nella seconda metà del secolo xvii, di cui abbiam notizia soltanto nella citata opera di Paolo Trautmann sui comici italiani in Baviera.

114. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 205

Nato a Capo d’ Istria negli ultimi del secolo scorso, fu ammaestrato nelle belle arti dal padre pittore ; ma a diciotto anni si fece comico, riuscendo in poco tempo un egregio amoroso nella Compagnia di Carlotta Marchionni.

115. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Artista di gran pregio per le parti di prima donna, fiorì ne’ primi anni di questo secolo.

116. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Comico di buon nome per le parti d’Innamorato, fiorito nella seconda metà del secolo xvii.

117. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 589

Isola Antonia e Angiola), fiorita nella seconda metà del secolo xvii, fu attrice pregiatissima per le parti di prima donna assoluta, che sostenne col nome di Lavinia nella Compagnia del Duca di Modena, di cui ecco l’elenco per l’anno 1688 : DONNE Antonia Torri detta Lavinia Vittoria Rechiari prime donne a vicenda Lucinda Nadasti, seconda donna Gabriella Gardellini, Argentina, serva.

118. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Zannoni Giuseppe, bolognese, fu attore di molto pregio per le parti di primo amoroso e di primo attore e promiscuo, fiorito nella prima metà del secolo xix.

119. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « AVVISO A’ LEGGITORI. » pp. 237-240

Lattuertas La Huertas p. 176. v. 24. deturpano deturpava p. 177. v. 17. e due o due p. 177. v. 31. fuor dubbio fuor di dubbio p. 187. v. 25. che fanno che fa uno p. 199. v. 11. di buon secolo di un buon secolo p. 200. v. 12. così a loro soggetti   così dediti a’ loro Soggetti p. 201. v. 11. di fatti de’ fatti p. 209. v. 1. dos edificies dos edificios p. 209. v. 5. hyzo hizo p. 210. v. 6. e si osserva se si osserva p. 220. v. 5. hosarascas hojarascas p. 221. v. 17. la felicità la felicita

120. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »

L’uso dell’organo introdotto in Roma assai prima, obbliato per qualche secolo, e poi rinovato verso la fine del secol nono accrebbe gran lustro alla musica ecclesiastica. […] Ma il favore del suo secolo e dei posteriori verso di lui il ricompensò abbastanza delle vessazioni sofferte nel chiostro. […] [8] Gli spettacoli, siccome altro non sono stati giammai se non se l’espressione de’ pubblici costumi, così hanno dovuto in ogni secolo aggirarsi intorno ad argomenti conformi al genio ed al pensare attuale de’ popoli, per cui furono fatti. […] La rinunzia a tutti i piaceri del secolo, l’annientamento di se medesimo, il timore d’un Dio, che ovunque è presente per esaminare le più ascose rivolte dei cuore, la perpetua ricordanza della morte, e del suo futuro destino, in una parola la sublime, e salutare tristezza di questa vita per guidare all’altra ad un’allegrezza interminabile; ecco il vero spirito del cristianesimo. […] Da ciò ne risultava altresì che il popolo da una banda, e i migliori spiriti dall’altra disgustati dal misero strazio che si faceva della poesia, della musica, e del buon senso, preferivano all’armonia destinata al culto dell’Altissimo le voluttose cantilene del secolo, le quali a poco a poco ebbero in chiesa la preferenza.

121. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96

Tre altre ne compose il Portoghese Giorgio Ferreira de Vasconcelos impresse ne’ primi lustri del seguente secolo. […] Verso i primi anni del secolo il dottor Villalobos tradusse in prosa l’Anfitrione imperfettamente, avendone tralasciato il prologo e varii squarci qua e la. […] Ma passiamo agli altri drammatici che fiorirono sul finir del secolo XVI e sull’incominciar del seguente. […] Ecco per ora le tragedie Spagnuole del secolo XVI. […] Bisognerebbe aver la di lui impudenza e malignità per confondere nella mia storia l’Accademia di Madrid che fioriva sin dal declinar del secolo XVI e nel cominciar del XVII con l’altra qui vi pur incominciata sul finir del terzo lustro del nostro secolo instituita da Filippo V.

122. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255

Aristofane e Plauto seducevano gli eruditi comici del secolo XVI. […] Intorno alla mettà del secolo scrissero commedie con maggior felicità il Contile, il Firenzuola, il Lasca ed il Cecchi. […] Dalla mettà del secolo sino all’ottanta in circa uscirono al pubblico altre commedie lodate. […] Al declinar del secolo non declinò il gusto della buona commedia. […] Nella sua Donna Costante ci diede un esempio (raro in tal secolo) di un intrigo pericoloso e più proprio per le passioni tragiche.

123. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36

Si rappresentavano nella Gran Brettagna per gran parte del secolo XVI i misteri, le moralità e le più assurde farse. […] Inglese era Dryden, erudito e poeta drammatico, e pure nella dedicatoria della tragedia Troilus and Cressida afferma ingenuamente che nelle composizioni scritte da Shakespear nel secolo XVI scorretta era la frase, sregolata la dicitura, oscura ed affettata l’ espressione; aggiugnendo che al principio del secolo susseguente quel padre del teatro Inglese pensò a pulire il linguaggio nelle ultime sue fatiche, e a levare alquanto di quella ruggine, di cui troppo erano imbrattate le prime. […] Non ebbe verun riguardo ai tempi ed a’ luoghi, e senza scrupolo attribuiva ad un secolo e ad una nazione i costumi, le usanze, le opinioni di un altro tempo e di un altro popolo . . . . […] Nel medesimo secolo XVI fiorì il Cavalier Fulck Grevil Lord Brooke chiaro nelle armi e nelle lettere, che fu l’intimo amico di Sidney favorito della regina Elisabetta.

124. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76

L’Italia ne’ primi lustri del secolo rappresentava Sofonisba e Rosmunda, ed in Parigi nel carnovale del 1511 sotto Luigi XII si vedeva sulle scene il Giuoco del Principe degli sciocchi e della Madre sciocca a, componimento di Pietro Gringore detto Vaudemont, in cui con amaro sale si motteggiavano i monaci e i prelati e la corte papale rappresentata allegoricamente da un personaggio chiamato la Mere-Sotte. […] Quel secolo (osserva su di ciò m. […] Altro dunque in tutto il secolo non comparve in Francia di regolare e di decente che alcune deboli traduzioni delle nostre tragedie, pastorali e commedie nel precedente libro da noi riferite; ma tutte e le migliori, per le dense tenebre che vi regnavano, non poterono così presto penetrare ed apportarvi la vera luce teatrale.

125. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12

L’Italia ne’ primi lustri del secolo rappresentava Sofonisba e Rosmunda, ed in Parigi nel carnevale del 1511 sotto Luigi XII si vedeva sulle scene il Giuoco del Principe degli Sciocchi e della Madre Sciocca 1, componimento di Pietro Gringore detto Vaudemont, in cui con amaro sale si motteggiavano i monaci e i prelati, e la corte papale rappresentata allegoricamente da un personaggio chiamato la Mére-Sotte. […] Quel secolo (osserva su di ciò M. de Fontenelle) non era dilicato su tal materia, e professava apertamente la dissolutezza che in altri tempi si cerca dissimulare. […] Altro dunque in tutto il secolo non comparve in Francia di regolare e di decente che le deboli traduzioni delle nostre tragedie, pastorali e commedie nel precedente libro da noi riferite; ma esse per le dense tenebre che vi regnavano, non poterono così presto penetrare ed apportarvi la vera luce teatrale.

126. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35

Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. […] Andres3, perchè la Sofonisba fu la prima in Francia nel XVII, come in Italia era stata nel XVI secolo. […] Ma Voltaire che poche volte si mostrò indulgente verso il gran Cornelio, colse nel segno affermando che “il di lui ingegno tutto ha creato in Francia, dove prima di lui niuno sapeva pensar con forza, ed esprimersi con nobiltà; appartenendo i suoi difetti al secolo in cui fiorì, e le bellezze unicamente al suo ingegno”. […] Certo è che anche Luigi Racine disapprovò quegli amori episodici, e disse del padre, che “dovea esser meno compiacente pel di lui secolo, e non introdurre un amor galante in un argomento in cui l’ amor tragico dee regnar solo”. […] Questi componimenti saranno sempre le più preziose gemme del tragico teatro, e faranno sì che Racine si acclamerà come il principe de’ tragici del secolo XVII dovunque regnerà gusto, sapere, giudizio, sensibilità ed ingegno.

127. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 266

Petrioli Nicola, abruzzese, nato ad Aquila il 1710 circa, fu uno de'più noti capocomici del secolo xviii.

128. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 631

Venturoli Costantino, di Pontelagoscuro, nato a'primi del secolo xix, si aggregò giovinetto, per non esser più a carico della famiglia povera, a una piccola compagnia comica, in qualità di porta-ceste, di smoccolatore di lumi a olio, e, al bisogno, anche di attore.

129. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 731

Fiorito sul finire del secolo xvii, fu comico al servizio del Duca di Modena per le parti di secondo Zanni sotto il nome di Truffaldino.

130. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 757

Recitò mediocremente nelle parti di dramma e di tragedia, ma venuta in età matura, si diede al ruolo di Caratteristica, nel quale riuscì attrice pregiatissima, acquistandosi sino al primo ventennio del secolo xix una bella rinomanza.

131. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290

VII dell’Origini Italiche, e sostenuto da altri nostri valentuomini di questo secolo. […] E sin da’ principj del terzo secolo il Cristiano Avvocato di Roma Minucio Felice così favella de’ Mimi verso il fine del suo Ottavio. […] E un secolo dopo ebbe a dire il Cicerone del Cristianesimo Cajo Lattanzio Firmiano nel lib.  […] Dalle leggi che pubblicarono gl’ Imperadori Cristiani del IV e V secolo intorno agli scenici e agli spettacoli teatrali, ricaviamo che le rappresentazioni mimiche di parole, di canti, di gesti e di salti, erano divenute anco a’ loro tempi così necessarie in alcune festive solennità, che doveansi esibire da’ magistrati maggiori non solo nelle principali metropoli dell’Imperio e in Occidente e in Oriente, ma eziandio nelle città municipali da i Duumviri, o magistrati minori.

132. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 39

Quasi tutte le attrici, sino alla metà del secolo diciottesimo, sapevano intuonare un’arietta, e accompagnarsela con qualche strumento, come quasi tutte le cantanti sapean mettere assieme e dire con garbo una scena di commedia.

133. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 681

XXXVII) – nei primi anni del secolo con quella Compagnia a cui appartenevano Gaetano e Gennaro Sacchi, padre e zio del sommo comico.

134. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 759

Non poche sono le parti che gli procacciaron le lodi dei pubblici i più colti, ma specialmente si notan quelle di Osvaldo negli Spettri di Ibsen, e di Prina nella Fine di secolo di Rovetta.

135. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 4

Genovese, fu artista di grandissimo pregio, fiorita nella metà di questo secolo.

136. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 73

Recitava nella seconda metà del secolo xvii le parti d’innamorato sotto il nome di Lelio.

137. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 722

Nacque ai primi del secolo xix a Trieste, dove, fatto un corso regolare di studj, si impiegò presso una Casa di Commercio.

138. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211

Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. […] Non fu questa la prima nè di Cornelio, perchè la Medea l’avea preceduta, nè del moderno teatro, come affermò l’esgesuita Andres a, perchè la Sofonisba fu la prima in Francia nel decimosettimo secolo, come pure era stato un secolo prima in Italia. […] Certo è che anche Luigi Racine disapprovò quegli amori episodici, e disse del padre che « doveva esser meno compiacente pel di lui secolo, e non introdurre un amor galante in un argomento in cui l’amor tragico dee regnar solo ». […] Questi componimenti saranno sempre le più preziose gemme del tragico teatro, per le quali Racine si acclamerà come principe de’ tragici del secolo XVII dovunque regnerà gusto, sapere, giudizio, sensibilità ed ingegno. […] Si crede che appartenga al secolo XVII parimente la Morte di Solone, di cui s’ignora l’autore, non mentovata dagli scrittori drammatici di quel tempo, e non rappresentata mai nè in francese nè in italiano.

139. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142

Prima di accennar qual fosse lo stato degli spettacoli scenici del secolo XVII in Alemagna, si vuol mentovare qualche sacra tragedia latina di alcun letterato di nome sparsa quà e là oltre le Alpi e i Pirenei. […] Adunque con giusta ragione il coronato filosofo di Sans-souci parlando dello stato delle arti del Brandeburgo al finir del secolo XVII ed al cominciar del XVIII ebbe a direa: «Gli spettacoli alemanni erano allora poco degni d’esser veduti.

140. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290

Prima di accennar qual fosse lo stato degli spettacoli scenici del secolo XVII in Alemagna, si vuol notare qualche sacra tragedia latina di alcuni celebri letterati sparsa qua e la oltre le Alpi e i Pirenei. […] Adunque con giusta ragione il coronato Filosofo di Sans-souci parlando dello stato delle arti del Brandeburgo al finir del passato secolo e al cominciar del presente ebbe a dire124: “Gli spettacoli Alemanni erano allora poco degni di esser veduti.

141. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261

Il vasto impero Russiano che comprende oggi un paese disteso da occidente in oriente quasi per 2000 leghe, e intorno a 700 da mezzo dì a settentrione; che giugne da levante per diversi punti alle frontiere della China e alla Gran Tartaria, e confina da ponente colla Svezia, col Baltico e colla Polonia, da settentrione col mar Glaciale, e dal mezzogiorno s’inoltra verso il mar Nero minacciando l’Ottomano da Okzacow: quest’impero quasi sino al terminar del passato secolo non molto differiva pe’ costumi selvaggi da’ Samojedi, Morduati e Siberiani che ad esso appartengono. […] In effetto non ne hanno avute altre sino a questo secolo, e si rappresentavano ne’ monisteri in occasione di qualche festa, concorrendovi tal volta il sovrano con i grandi della corte.

142. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 310-312

C’ è un po’ di fervorino, se si vuole, per l’effetto della chiusa ; come appare un non so che di bizzarro, o almeno, di manchevole in questa teoria del Bazzi ; ma la bizzarria e la manchevolezza dileguan subito leggendo l’operetta sua, breve compendio di acute osservazioni artistiche, le quali non si direbber da vero scritte mezzo secolo fa. […] Oltre a Gaetano e Giovanni Bazzi, abbiamo la Caterina che recitava la parte di Donna Luisa nell’Innamorato al tormento del Giraud ; Paolo, detto il gobbo, conduttore al principio del secolo di una mediocre compagnia, e morto a Torino, sovvenuto dai fratelli ; Elisabetta (la madre ?)

143. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mediolani 20 Iunii 1601. » pp. 242-244

Fiorito dalla seconda metà del secolo xvi a oltre il primo decennio del secolo xvii (il Malherbe — cf.

144. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417

Capo VI Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. […] Nel presente secolo il famoso tedesco Hendel ha cagionato in Inghilterra la rivoluzione che nel passato il Fiorentino Lulli cagionò in Francia. […] Il censore non ricordossi, che il monaco Gonsalvo di Berceo, di cui esistono tante poesie sacre, avea usato questo verso in Ispagna fin dal secolo XIII; che il re D. […] La commedia si trova pressoché interamente negletta in questo secolo. […] Tutte le altre produzioni comiche sono stravaganti assai più di quelle del secolo passato senza averne alcuna grazia.

145. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »

[commento_2.7] passaggi: nel canto del XVIII secolo indicano un esercizio di agilità virtuosistica. […] Tesi: Vittoria Tesi fu una importante cantante del secolo XVIII. […] pittore di quadratura: autore di architetture dipinte entro una quadratura prospettica; il cosiddetto quadraturismo si diffuse molto nel corso del XVI secolo. […] deliziose: le scene deliziose nei drammi del XVIII secolo rinviano a un’ambientazione arcadica e accompagnano azioni pacate e rasserenanti. […] Bibbiena: i Galli Bibbiena sono una famiglia di scenografi e architetti originari del Casentino, attivi anche in Italia e in Europa tra il XVII e il XVIII secolo.

146. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »

Fiorì sul fine dell’undecimo secolo, e sul principio del duodecimo. […] Gli esempi, che s’adducono non sono tratti da loro, ma dagli Spagnuoli, e quelli non sono anteriori alla metà del secolo decimoterzo; laddove da ciò che si è finora indicato in questo capitolo e nell’antecedente, apparisce che le note colla codetta all’insù o all’ingiù erano di già conosciute in Provenza e in Italia fin dal secolo undecimo, e forse anche prima. […] «Altrimenti non avrebbe egli detto, che Guido Aretino, il quale fiorì nel secolo XI fu anteriore di tempo, o almen coetaneo al famoso Alfarabi, mentre questi morì l’anno 343 dell’Egira cioè poco dopo la metà del secolo X.» […] Ma se Alfarabi morì dopo la metà del secolo decimo, e se Guido (come sembra indubitabile) nacque molti anni dentro dello stesso secolo, quantunque entrasse colla vita nell’undecimo, egli è probabilissimo che si toccassero di qualche anno nella stessa età; lo che basta per renderli coetanei in un’opera che dipinge a gran tratti, che descrive la storia delle arti e non degli artefici, e che non è una biografia, né un sistema cronologico. […] [NdA] Gli Italiani di quel secolo per una pedantesca, e profana imitazion degli antichi davano il titolo di “divino” a molti autori.

147. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130

L’Ingegnieri, il Persio, il Dolce, il Morone, il Campeggi, il Porta diedero alla luce ne’ primi anni del secolo dieci buone tragedie se non esimie. […] Lo stile è facile, ricco di concetti giusti, puro e lontano dalle arditezze che nell’avanzarsi del secolo si posero in moda. […] Seguirono alle nominate prime tragedie del secolo quelle del Gambaruti, del Finella, del Pignatelli, del Luzzago, del Bracciolini, del Manzini, del Zoppio, del Chiabrera e dello Scamacca. […] Il secolo ammollito e stanco dal piagnere colla severa tragedia giva desiderando i vezzi della musica in ogni spettacolo. […] Noi ci affrettiamo a chiudere la non numerosa schiera de’ tragici del XVII secolo col cardinal Delfino e col barone Caraccio.

148. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245

Ma in tutte le favole inglesi spagnuole ed anche francesi prima del XVII secolo si osserva la medesima legge. […] Non sono del gusto del secolo XVIII le favole pastorali. […] Nel primo decennio del secolo corrente ha pubblicate varie commedie in Torino, in Milano, in Bologna. […] Anche questo teatro nel secolo innoltrato si abbellì e si miglforè nelle seale e ne’corridoi. […] Il Badini non conobbe tragedie vere della regina di Cartagine del secolo XVI ?

149. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037

Gottardi Giovan Battista, primo attore celebratissimo, nacque a Verona sui primi del secolo.

150. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 629-630

Io ho qui sott’occhio la prolusione alle sue lezioni di arte drammatica recitata nella solenne apertura della scuola la sera del 9 novembre 1859 ; e molto mi maraviglio che nulla vi apparisca di quel pedante, che in un maestro di oltre mezzo secolo a dietro parrebbe doversi inevitabilmente trovare.

151. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165

Lontana dall’arte di ritrarre al vivo, e con leggiadria la natura, di rappresentar sagacemente la vita civile, di dar con delicatezza la caccia al vizio, e al ridicolo, di toccar il punto vero del grandioso, e del sublime, per non picciolo tratto del secolo XVII si mantenne in Francia la scena sul sistema delle favole di Hardy. […] Se vogliamo dunque risalir sino a i primi tentativi drammatici de’ Provenzali, il gusto e la ragione e l’esempio degl’antichi e dell’Italia quasi per questo secolo e mezzo lottarono contro la barbarie per discacciarla dalle scene francesi.

152. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 169

Attore fiorito nella metà del secolo xvii.

153. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 597

L'Archivio di Stato di Modena ha di lui questa lettera senza data, ma della seconda metà del secolo xvii, che riferisco intera, e dalla quale mi sembra egli apparisca assai più impresario che attore.

154. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 634

Vergnano Corrado, torinese, fu uno de' più egregi artisti brillanti nella prima metà del secolo xix, per la correttezza e la nobiltà de' modi.

155. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187

L’opera francese fondata dal Lulli e dal Quinault che tira dal fondo dell’immaginazione e dall’allegoria e dalle favole un ammasso di prodigj e stravaganze, nel nostro secolo non ha calcato miglior sentiero. […] Ma i Francesi, facendo un aforismo delle parole del Voltaire54, non dicono che i numi della favola, gli eroi invulnerabili, i mostri, le trasformazioni, e tutti gli abbellimenti convenevoli a’ Greci, a’ Romani e agl’ Italiani del XV e XVI secolo, sono proscritti in Francia fin anco nell’epopea? […] Scrissero ne’ principj del secolo pel teatro lirico la Mothe, Danchet, Menesson, la Roque, Pellegrin sovente deriso ma lodato pel suo Jeste, Fuselier e Cahusac morto nel 1764 autore di Calliroe, e Bernard che compose le Sorprese dell’amore, e Castore e Polluce una delle migliori opere francesi posta in musica dal famoso Rameau.

156. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315

Abbiamo veduto il gran Corneille succeduto da Racine, e da altri gran tragici del secolo seguente; ma Molière é ancor solo. […] I balletti vi si trovano trasportati pur dall’Italia fin dal secolo passato. […] Questi balletti furono migliorati nel principio del secolo, di cui stiamo parlando, dal Rinuccini che seguì Maria de’ Medici. […] Il genio del monarca e la coltura del secolo incamminarono il ballo verso la perfezione, in cui oggigiorno é pervenuto. […] Si vede dalla storia, che in Francia dall’origine degli spettacoli scenici fino alla metà del secolo XVII, cioé per quattro o cinque secoli, tal libertà non ha prodotto altro in teatro se non bassezze e oscenità ben poco variate.

157. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231

Il nostro delitto, la nostra disperazione passerà di secolo in secolo per insegnare alle razze future, che il cielo irritato sa trovare certe vendette che l’umana mente non può prevedere. […] Una favola seria difettosa per la mescolanza comica è stata pur coltivata in questo secolo come ne’ precedenti. […] E queste sono le tragedie, le commedie e le farse di questo secolo, nelle quali si sono distinti al pari de’ migliori attori diverse attrici. […] Gay nel suo Beggars’ Opera motteggiò l’opera italiana introdotta in Londra sin dal secolo precedente, come dal capo al fondo tutta fuori della natura. […] In questo nostro secolo il famoso Tedesco Hendel ha cagionato in Inghilterra la rivoluzione che avea già prodotto in Francia il Fiorentino Lulli.

158. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 329

Bartoli scrive : Bellotti, detto il Monco, Comico famoso, che recitò il carattere d’ Arlecchino con grande impegno ; e che cessò di vivere oltre la metà del secolo presente.

159. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 888

Ma ecco, dopo un secolo e mezzo, l’astro rifulge ; la ricerca paziente ripesca, tra vecchie carte muffite, una pietra preziosa e la disvela.

160. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 556-560

Associatosi con l’empirico italiano Mondor, misero su, ad imitazione di tutti gli empirici del secolo decimosettimo, un palco sulla piazza del Delfino…. […] Aveva la parrucca goldoniana incipriata, veste, panciotto e calzoni corti color marrone, calze rosse al di sopra de' calzoni, scarpe con fibbia e cappello rotondo. » Un opuscoletto edito dal Cairo a Codogno (s.a.) sulle cinquanta maschere italiane, poco attendibile per quanto riguarda la esattezza de' costumi, benchè graziosamente disegnati, e dei caratteri, non saprei dire su che basati, benchè descritti in versi abbastanza garbati, ci mostra Tabarrino in perfetto costume di gentiluomo spagnuolo del secolo xvii con sotto questa sestina : Tabarrino dal palco satireggia contro i nobili finti e cortigiani.

161. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 724

Il Campardon dopo di aver detto ch’ella non fu mai in Francia, aggiunge che alla fine del secolo xvii e al principio del xviii, dirigeva una compagnia di comici che davan rappresentazioni nelle principali città d’Italia ; volendo forse alludere a quella Diana (V.) citata dal Bartoli, l’amante di Silvio che dal di lei nome fu detto Silvio della Diana.

162. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 335

Attore e capocomico, fiorito nella seconda metà del secolo xvii, recitava le parti d’Innamorato sotto il nome di Mario, al servizio, dall’ '86 al '93, del Serenissimo Francesco di Modena, a vicenda con Gaetano Caccia (V.

163. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »

[1] Tra i fenomeni letterari che si presentano avanti a chi vuol osservare le rivoluzioni del teatro italiano non è il minore a mio avviso quel maraviglioso strabocchevole, che accoppiandosi col melodramma fin dalla sua origine, lo seguitò passo a passo per tutto il secolo scorso e parte ancor del presente, non solo in Italia ma nelle nazioni oltramontane ov’esso fu trapiantato. Questo non poteva a meno di non dar nell’occhio agli scrittori italiani: così alcun non v’ha tra coloro che la storia delle lettere hanno preso a scrivere, che non parli delle macchine, delle decorazioni, della mitologia e delle favole, come del carattere principale del melodramma in quel secolo. […] Il meraviglioso, che in questo s’introdusse nel secolo scorso, fu di due sorti, la mitologia degli antichi, e le fate, gl’incantesimi, i geni con tutto l’altro apparato favoloso, cui io darei il nome di mitologia moderna. […] [14] Dalla osservazione di siffatti avvenimenti, e dalla voga che avea preso nel popolo quel maraviglioso tramandato dai settentrionali, nacquero i romanzi in verso e in prosa, i quali altro non sono stati in ogni secolo se non se la pittura de’ pubblici costumi. […] [21] In appresso la musica, per le cause che si esporranno nel capitolo ottavo, rimase nella sua mediocrità dai tempi del Caccini e del Peri fino a più della metà del secolo decimosettimo.

164. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « Indice delle opere e degli autori citati » pp. -786

 – I Teatri di Roma nel secolo decimosettimo. […]  – Musici alla Corte dei Gonzaga in Mantova dal secolo XV al XVIII. […] Goldoni e Venezia nel secolo XVIII. […]  — La Satira del Costume a Venezia nel secolo XVIII. […] — Il Teatro a Milano nel secolo XVIII.

165. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309

Or perchè non dobbiamo impropriamente stendere il nome di opera fino a que’ drammi ne’ quali soltanto i cori e qualche altro squarcio si cantavano, e molto meno a quelle poesie cantate che non erano drammatiche, ma unicamente attribuire il titolo di opera a que’ componimenti scenici, ne’ quali sarebbe un delitto contro al genere, che la musica si fermasse talvolta dando luogo al nudo recitare: egli è manifesto che l’opera s’inventò nella fine del secolo XVI, e che si dee riconoscere come inventore dell’opera buffa l’autore dell’Anfiparnaso, come primo poeta dell’opera seria o eroica il Rinuccini, e Giacomo Peri come primo maestro di musica, che, secondochè ben disse sin dal 1762 l’Algarotti, con giusta ragione è da dirsi l’inventore del Recitativo. […] Così terminò il secolo XVI glorioso in tante guise per l’Italia: cioè per aver fatta risorgere felicemente in aureo stile la greca tragedia, il teatro materiale degli antichi e la commedia de’ Latini; per l’invenzione di tanti nuovi tragici argomenti nazionali e tante nuove favole comiche ignote a’ Latini; per aver somministrati a’ Francesi tanti buoni componimenti scenici prima che conoscessero Lope de Vega e Guillèn de Castro; pel dramma pastorale ad un tempo stesso inventato e ridotto ad una superiorità inimitabile; finalmente per l’origine data al moderno melodramma comico ed eroico. Or che cosa fecesi in tal secolo oltramonti? […] Da certi pensatori oltramontani in questo secolo chiamato filosofico si è tentato di annientar la poesia a forza di analizzarla e ridurla a un certo preteso vero che gli fa inviluppare in un continuo ragionar fallace.

166. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49

Taluno la credette della fine del secolo VI, benchè lo stile sia di un gusto differente. Il padre Rivet 2 fa risalire il Querolus almeno al cominciamento del V secolo fondandosi sulla dedicatoria fatta a Rutilio. […] Uno squarcio però di esso merita riflessione, e par che lo faccia ascendere sino alla fine del primo secolo, mentovandovisi i Gaulesi della Loira, i quali scrivevano su gli ossi le sentenze di morte pronunziate sotto le quercie: Habeo (vi si dice) quod exoptas; vade, ad Ligerim vivito.

167. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 945-946

Ti veggio del secolo superbo e de’ suoi mali ignara giovinetta – io ti conosco alla modesta ilarità che spira dagli atti umìli – al semplice del volto atteggiamento, ed al sospir che sembra l’eco d’un’arpa, cui passando amore agitò con le penne. – In me che t’odo oh qual d’affetti simpatia segreta vai risvegliando ! 

168. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437

Il nostro secolo filosofico e calcolatore non permette che s’ignorino in verun angolo dell’Europa le principali regole del verisimile drammatico. […] In Ispagna veggonsi con piacere le sole commedie del secolo passato, e quella di carattere vi é sconosciuta. […] Oggi in Francia si produce ancora alcun componimento applaudito in teatro e letto senza noia; e benché non vi sia chi possa degnamente compararsi con veruno de’ quattro gran tragici di questo e del passato secolo, pure oltre alle poche di sopra già mentovate tragedie, merita distinta lode la Didone del signor le Franc marchese di Pompignan265. […] Qualche poetastro povero di principi, d’ingegno, e di fantasia, il quale nella mollezza corrente non ha passate le notti d’inverno e i giorni d’està a formarsi uno stile, col solo torre qualche canavaccio lirico francese e porlo in cattivi versi italiani, favorito da una musica eccellente, come quella del celebre signor Gluck nell’Alceste, ha creduto di pareggiar di gloria Pietro Metastasio, ed ha aperto questo cammino tortuoso, che invece di menarci avanti, ci fa rinculare almeno d’un secolo.

169. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62

Or perchè non dobbiamo impropriamente stendere il nome di opera sino a que’ drammi, ne’ quali soltanto i cori e qualche altro squarcio si cantavano, e molto meno a quelle poesie cantate che non erano drammatiche, ma unicamente attribuire il titolo di Opera que’ componimenti scenici, ne’ quali sarebbe un delitto contro il genere se la musica si fermasse talvolta dando luogo al nudo recitare: egli è manifesto che l’opera s’inventò nella fine del secolo XVI, e che si dee riconoscere come inventore dell’opera buffa l’autore dell’Anfiparnaso, e come primo poeta dell’opera seria o eroica il Rinuccini, e Giacomo Peri come primo maestro di musica che, secondochè ben disse sin dal 1762 l’Algarotti, con giusta ragione è da dirsi l’inventore del Recitativo . […] Così terminò il secolo XVI glorioso in tante guise per l’Italia; cioè per aver fatta risorgere felicemente in aureo stile la greca tragedia, il teatro materiale degli antichi, e la commedia de’ Latini; per l’invenzione di tanti nuovi tragici argomenti nazionali, e tante nuove favole comiche ignote a’ Latini; per aver somministrati a’ Francesi tanti buoni componimenti scenici prima che conoscessero Lope de Vega, e Guillèn de Castro; pel dramma pastorale ad un tempo stesso inventato, e ridotto ad una superiorità inimitabile; finalmente per L’origine data al moderno melodramma comico ed eroico. Or che cosa fecesi in tal secolo dagli oltramontani? […] Da certi pensatori oltramontani in questo secolo chiamato filosofico si è tentato di annientar la poesia a forza di analizzarla, e ridurla a un certo preteso vero che gli fa inviluppare in un continuo ragionar fallace.

170. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 14

). « Girolamo Stanga — dice il Bertolotti (Musici alla Corte dei Gonzaga in Mantova dal secolo XV al XVIII — Milano, Ricordi s. a.) — sul finire di ottobre 1490, scriveva al Marchese Francesco le difficoltà per la ripetizione a Marmirolo dell’ Orfeo, accennando Filippo Lapacino e Zafrano, che dovevano prendervi parte, oltre al Citaredo Atalante che si attendeva da Firenze.

171. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 928

Figlio del precedente, fioriva nella prima metà del secolo xvii ; fu artista di gran pregio per le parti di secondo Zanni, che rappresentò sotto il nome di Trappolino, nella Compagnia dei comici Affezionati.

172. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 218-219

Pisano, fu attore assai reputato nei primi del secolo, per le parti della tragedia alfieriana, tra cui va particolarmente citata quella del Filippo, nella quale fu ottimo.

173. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 321-322

Nato a Zante, fu uno de' più rinomati capocomici nel primo trentennio del secolo xix.

174. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 482-483

Salvini Giuseppe, nato da onesti parenti a Livorno sul cadere del secolo decimottavo, fu maestro di calligrafia egregio.

175. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 438-443

Sino alla Colombina del xvii secolo, il tipo della servetta, si chiamasse Colombina, o Nespola, o Franceschina, o Diamantina, o Ricciolina restò pressochè invariato, se ne togli quelle variazioni di forma che le venivano dall’attrice che lo rappresentava. Nella Colombina del xvii e xviii secolo, abbiamo lo stesso tipo con accentuazione marcata di birichineria e di civetteria insieme : vero ideale di servetta.

176. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212

Cominciò l’opera nazionale sin dal secolo XVII. […] I critici nazionali decideranno qual siesi più scempiato componimento del secolo XVIII, se questa Briseida o il Paolino di Añorbe y Corregel. […] Negli ultimi anni del XVIII secolo è passata dalle grazie naturali delle venditrici di aranci, di frutta e di erbaggi, all’elevatezza della musica più seria, ai gorgheggi, alle più ardite volate; di maniera che con mala elezione ha cangiato il proprio carattere, e sovente nella stessa tonada si congiunge l’antico ed il moderno gusto, la musica nazionale e l’Italiana.

177. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »

Memore della sua antichissima gloria nelle lettere, e desiderosa di conservarla, essa fu quasi la sola che mantenesse nel secolo scorso le belle arti guaste per tutto altrove dal cattivo gusto dominante. […] Martino Opitz, poeta drammatico superiore agli altri della sua nazione in quel secolo, fu il primo a introdurlo in Dresda, traducendo in tedesco la Dafne del Rinuccini, e un’altra d’autore diverso intitolata la Giuditta. […] Ciò si scorge dalla inclinazione al canto e al suono nella gente ancor più rusticana, nelle feste villerecce che celebransi spesso con istromenti propri di quella gente di minor dilicatezza forse che gl’Italiani, ma più atti a svegliar le passioni, nelle serenate urbane, nelle ciaccone, nelle follie, nelle sapate, moresche, sarabande, fandanghi, pavaniglie ed altri balli sparsi per tutta l’Europa colla dominazione spagnuola, e massimamente in Italia, la quale ora disdegna di confessare nel tempo della sua decadenza ciò che non ebbe a schifo di accogliere nel secolo più illustre della sua letteratura. […] I Saynetes, sorta di frammessi bellissimi che sono nel teatro spagnuolo l’immagine della vera e genuina commedia, e nella composizione dei quali ebbe gran nome Don Luigi di Benavente nel secolo passato e Don Raymondo de la Cruz nel nostro, servirono a promuovere maggiormente la musica teatrale aprendo talora la scena con qualche coro di musica e anche framischiando talvolta qualche dialogo musicale.

178. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 652

Sotto questo nome si nasconde Francesco de’Nobili lucchese, cancelliere del signor Fracasso di Sanseverino, e il più grande tra’ recitatori di commedie classiche nella prima metà del xvi secolo.

179. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 691

Desumo le presenti notizie dal Teatro a Milano nel secolo xvii del Dott.

180. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 763-764

Egli venne su con la fioritura del teatro italiano a metà del secolo, e interpretò, primo, i grandi lavori del tempo come Prosa, Goldoni di Ferrari, e tante altre che i giovani d’oggi non sanno neppure immaginare.

181. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 869-873

Voi siete il migliore contravveleno della nevrastenia dominante, il migliore rimedio di tante e tante malattie fisiche e morali, che affliggono il bipede implume del secolo xix. […] E questa chiusa, questo giudizio dell’ illustre igienista ci richiama alla memoria un altro grande attore della commedia dell’arte del secolo xviii, Carlo Bertinazzi, celebre arlecchino, più noto sotto il nome di Carlin.

182. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 227-235

Padovano, fiorito nella seconda metà del secolo XVI, appartenne in qualità di Magnifico alla gran Compagnia de'comici Gelosi, e proprio quando la lor rinomanza era al colmo. […] Fu ne'primi tempi semplice, di buona fede, talora amante, talora marito, poi, un secolo più tardi, padre di famiglia, economo più che avaro, moralista, predicatore, nojoso. […] I, pag. 180) con la coccia intera di cuojo raffigurante un cranio spelacchiato, e lasciante gli occhi scoperti, come quella del Dottore, e una più nuova ancora un anonimo miniaturista in un piccolo interessantissimo album fiorentino di ricordi, del secolo xvi, rappresentante, a quanto pare, una serenata di maschere, e che traggo dal Museo civico di Basilea (V. pag. 233) ; ma qui trattasi forse di una semplice chiassata carnevalesca, come nel frontespizio al Triompho e Comedia fatta nelle nozze di Lipotoppo, con Madonna Lasagna, che trovo nell’Università di Bologna (V. pag. 231), nella quale il costume non è osservato a tutto rigore.

183. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »

Giacopo Carissimi, illustre compositore romano dopo la metà dello scorso secolo, cominciò a modular i recitativi con più di grazia e di semplicità, avvegnaché non vi si facesse allora particolar riflessione sì perché il gusto del pubblico rivolto intieramente alle macchine e alle decorazioni badava poco alla dilicatezza della composizione, come perché la poesia dei drammi così poco interessante faceva perdere il suo pregio, anche al lavoro delle note. […] S’aggiunse a questa più giusta cadenza secondo il gusto lulliano, furono risecati i soverchi artifizi, si fecer camminare con maggior precisione e calore il movimento e la misura, e le aperture di molte opere italiane si lavorarono alla francese, il qual costume durò per più di vent’anni di qua dai monti fino al principio del secolo presente, checché ne dicano in contrario gli Italiani facili ad essere smentiti colla pruova delle carte musicali di que’ tempi. […] [12] Se non che il miglioramento dell’arte del suono in Italia non dee tutto ripetersi dalle accennate cagioni ma dalle scuole eziandio che incominciarono a fiorire dopo la metà del passato secolo. […] [18] Il primo fu Baldassarre Ferri perugino, creato poi cavaliere, che imparò la musica in Napoli e in Roma verso la fine dello scorso secolo, e in gloria del quale benché morto in fresca età si conservano tuttora varie raccolte di poesie, produzioni dell’entusiasmo che ovunque eccitava quel sorprendente cantore. […] L’altro è il famoso Benedetto Marcello patrizio veneto, genio fra i più grandi che abbia nel nostro secolo posseduti l’Italia, e che nella sua immortale composizione de’ salmi gareggia col Palestina se non lo supera.

/ 326