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4. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Ferrario « I Teatri » (Milano, 1828, vol. 2, P. 1). si legge : « La Sig.

5. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Velli Luigi, veronese, ebbe da' suoi parenti una educazione compiuta ; e laureatosi in legge, sorpassò per sapere e intelligenza tutti i giovani praticanti nello studio di un celebre avvocato della città.

6. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »

Niente vi ha di meno degradato e connesso, che proceda più per salti, se in tale occasione è lecito il dirlo, che sia più contrario alla legge della continuità legge inviolabile della natura e che l’arte, di lei imitatrice, dee fare in ogni cosa di non trasgredire.

7. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 384

Nacque a Palermo l’ottobre del 1828, e fu da suo padre, impiegato governativo, avviato all’avvocatura ; ma, appassionato filodrammatico, preferì la scena alla legge, e dopo di aver preso parte ai moti della Sicilia del '48, si scritturò a ventidue anni in una compagnia d’infimo ordine, poi in quella di Robotti, poi fu in America colla Pezzana, e mercè un suo lavoro dialettale, in cui dipinse al vivo la mafia di Palermo, quest’uomo singolarissimo, celebre in Sicilia, conosciuto a Napoli, sconosciuto a noi, potè girar trionfalmente i più riposti angoli d’Italia, ammirato e stimato come attore, come autore, e come uomo.

8. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Compiti gli studi di legge in quella Università, s’innamorò perdutamente di una comica, dalla quale fu persuaso di darsi all’arte drammatica.

9. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 505

Restituitigli finalmente per legge i suoi beni, abbandonò l’arte e si stabilì in Venezia, ov’ ebbe un onorevole impiego.

10. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291

I due segni d’oro mandati da Filli ridotta all’estremo al suo Tirsi infedele, perturbano sommamente l’azione, che viene nobilitata nel V atto col pericolo della vita di Tirsi, il quale avendo gettati via que’ cerchi dov’era l’immagine del Sultano, per una legge è divenuto reo di morte. […] L’Alcippo impressa in Venezia nel 1615 gareggia per la semplicità colle stesse greche favole, e pure impegna a meraviglia chi legge ed ascolta. […] Una legge condanna a morire sommerso nell’Erimanto chiunque ardisca insidiare l’onestà di quelle rigide seguaci di Diana; ed Alcippo scoperto dee soggiacere a questa pena. Tirsi il giudice più zelante per l’osservanza della legge, si scopre esser e il padre di Alcippo ignoto a se stesso.

11. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 27

Giovanni Aliprandi fu primo a dar nome al cognato Ettore Dominici, rappresentando con ottima riuscita le sue commedie Un passo falso, La legge del cuore, La Dote, La Moda, Una società anonima.

12. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 227

Era studente di legge, quando, lasciati a mezzo gli studi (1866), entrò per le parti di generico giovine in Compagnia Sterni.

13. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 849

Dopo di essersi addottorato in legge, fatte alcune buone prove coi filodrammatici della città, deliberò di abbandonar codici e pandette per l’arte comica, nella quale riuscì egregio.

14. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 385

Quivi, alla Certosa, in memoria di lei, si legge : ANTONIETTA ROCCHI, moglie a L.

15. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13

Nell’uno e nell’altro caso viene dalla vigilanza della legge corretto e richiamato al suo dovere. Ma questo freno che apparentemente avrebbe dovuto inceppar l’attività degl’ingegni, in tutti i teatri che conosciamo bene, ha prodotto felicemente un effetto assai diverso; perocché in cambio di trattenere il volo delle fantasie de’ poeti, la legge gli ha costretti ad uscir dell’uniformità, a spianarsi nuove strade, ed a rendere il teatro più vago, più vario, e più delicato.

16. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 588-589

Nel Trovatore del ’57 si legge al proposito della Caracciolo, dopo un lungo articolo di lodi sperticate : « questo registriamo per amore di verità e per rispondere alle stolte e villane critiche di un giornale senza credito che si stampa a Torino.

17. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315

Or per moderare alquanto questo pericoloso concorso, si emanò una legge che niuno potesse sedervi, se non pagava un picciolo prezzo fisso a favore de’ fabbricatori del teatro, perchè si rimborsassero delle spese fattevi. I poveri per questa legge rimanevano esclusi, e i ricchi pagando per gli poveri approfittaronsi di tale occasione per comperarsene i voti ed il favore. […] Laonde Eubulo cittadino potente e adulatore del popolo promulgò una strana legge, cioè che chiunque proponesse di trasportare ad uso di guerra il danajo che si chiamava teatrale, fosse reo di morte169. […] Di questa legge parla Demostene nella III Filippica.

18. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1027-1028

In una nota manoscritta, fra le carte del conte Paglicci Brozzi, si legge : La Giovanelli era stata maritata, ora era vedova.

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