Il Merinval è pure un’azione tragica del medesimo scrittore avvenuta tra persone private, in cui si scorge la medesima energia nella passione e la medesima tinta lugubre e cupa. […] Ophis, Meleagro, Clarissa, la Prude sono drammi del medesimo autore riprovati da’ nazionali. […] Tolse egli ancora dal medesimo Goldoni la sostanza del suo Figlio naturale, dramma serio privo di ogni carattere comico. […] Beaumarchais pubblicò anche i Due Amici del medesimo colorito dell’Eugenia; ma si astenne di chiamarle commedie, contentandosi d’intitolarle rappresentazioni.
Alessandro Calderoni diede alla luce l’Esiglio amoroso nel medesimo anno 1607, in cui gli Accademici Intrepidi fecero imprimere in Ferrara la mentovata Filli di Sciro dedicandola al VI duca di Urbino Francesco Maria Feltrio della Rovere. […] Lo scioglimento avviene senza violenza per la volontà del Sultano spiegata in note Egizie in quel cerchio medesimo che ha servito alla riconoscenza di Tirsi e Filli. […] Nerino malvagio, povero e ad un bisogno bacchettone sveglia in Filebo lo stesso sospetto della fede di Gelopea, e l’invita a scorgerne l’infedeltà nel medesimo fenile. […] Nel medesimo anno si pubblicò la boschereccia detta maritima intitolata Dardo Fatale da Giambatista Bregazzano, il quale diede alla luce nel 1630 il Vendicato Sdegno favola pescatoria, e nel 1637 le Varie Fortune boschereccia.
A Guglielmo Pitt Francesco Algarotti [Dedica.2] Sembrerà ad alcuni assai strano che a voi, uomo immortale, che nella vostra nazione sapeste riaccendere il nativo valore, sapeste provveder per sempre alla sua difesa e la faceste in un medesimo anno trionfare nelle quattro parti del mondo, venga intitolato uno scritto che ragiona di poesia, di musica, di cose di teatro.
Vitruvio ci fa sapere che in essi soltanto desideravansi que’ vasi di rame che rendevano la voce più sonora, e che questi non istimaronsi necessarii, perchè i tavolati a un di presse so facevano l’effetto medesimo de’ vasi. […] Nè tutte gli avevano del mentovato metallo, perchè nelle picciole città bastò agli architetti di porvigli di creta, e per esservi artificiosamente collocati vi produssero il medesimo ottimo effettob.
Vitruvio ci fa sapere che in essi soltanto desideravansi que’ vasi di rame che rendevano la voce più sonora, e che questi non istimaronsi necessarii, perchè i tavolati a un di presso facevano l’effetto medesimo de’ vasi. […] Tali vasi però si trovavano ne’ teatri d’Italia, e specialmente delle città di Greca origine, come Napoli, Taranto, ed altre del nostro regno; nè tutte gli avevano del nominato metallo, perchè nelle picciole città bastò agli architetti di porvigli di creta, e per esservi artificiosamente collocati vi producevano il medesimo ottimo effetto152.
Fu parte eletta delle Compagnie Paganini, Pelandi, Goldoni e Perotti, col quale la vediamo al Teatro Canobiana di Milano il carnovale 1819-20 col medesimo ruolo, e l’aprile seguente al Carignano di Torino.
Costui, al riferir del medesimo Patrizi, fiorì nell’Olimpia. de XXXVIII, cioè l’anno innanzi Cristo 628, e della fondazione di Roma 126. […] II, lett. 19, ha confutato l’ignoranza, l’ingiustizia, e la mala fede del medesimo Sig. di Voltaire. Quello che non si può mettere in dubbio si è che otto Poeti Francesi, senza contare quelli delle altre nazioni, hanno lavorato intorno al medesimo soggetto, Brisson, Garnier, Prevost, Bedouin, Pietro Corneille, M. […] Euripide l’anno primo dell’olimpiade LXXV, cioè 479 anni innanzi alla venuta del Redentore, e 224 della fondazione di Roma, nacque in Salamina, ove per la famosa spedizione, che preparavasi da Serse contra la Grecia, si erano ritirati i suoi genitori Mnesarco e Clitona, i quali gli diedero il nome di Euripide per la celebre vittoria dagli Ateniesi di loro compatriotti riportata sopra i Persiani presso alla bocca dell’Euripo in quel medesimo giorno ch’egli uscì alla luce del mondo.
La modestia, più che il suo intrinseco talento artistico, lo arrestò nel suo cammino, il quale avrebbe potuto essere più glorioso, ma però quella modestia, che io chiamerei temenza di sè medesimo, gli valse maggiormente la stima dei suoi compagni e della critica, perchè ebbe il piacere e la soddisfazione di recitare sempre a fianco dei più bravi artisti italiani.
Intorno al medesimo tempo vissero Euforione, e Bione ed Agatone scrittore tragico e comico, onorato del l’amicizia di Platone. […] Debbesi al medesimo poeta la cura di descrivere i poeti drammatici cronologicamente sin dal loro principio.
E perchè mille o duemila altre commedie col medesimo merito dello stil fiorentino fanno sbadigliare, o giacciono sepolte sotto la polvere delle biblioteche? […] Al medesimo Capo 1, pag. 100, lin. 9, dopo le parole, della coltura delle Sicilie. […] Al medesimo Capo II, art.
Quanto alle commedie si leggeranno sempre con piacere quelle d’Ottavio d’Isa, degli accademici di Siena, del Malavolti, dell’Altani, la Schiava, l’Ortensio, e i Due Vecchi di don Filippo Gaetano duca di Sermoneta, e l’Idropica del Guarini, gli Scambi del Bulgarini, il Geloso non Geloso di Brignole Sale, la Fiera commedia urbana del giovine Buonarroti, la quale può dirsi uno spettacolo di cinque commedie concatenate in venticinque atti, che si recitarono in Firenze in cinque giorni nel 1618, e la Tancia, semplice; ma graziosa commedia rusticale del medesimo, e la Rosa di Giulio Cesare Cortese, favola boschereccia, in cui si veggono le passioni delineate con somma verità, e delicatezza. […] La bella poesia che somministra alla buona musica il vero linguaggio delle passioni, col quale parlasi nel medesimo tempo al cuore e allo spirito, occupava l’ultimo luogo fra tante cose destinate unicamente a solleticare i sensi; e la fina rappresentazione che da essa ancor dipende, fin d’allora fu un oggetto o non veduto o disprezzato dagl’istrioni musici; Qual differenza, non dee immaginarti che si troverebbe da chi potesse paragonarle, tra la musica e la rappresentazione dell’opera moderna, in cui la verità é sì negletta dagli eutropi teatrali, e della tragedia ateniese, nella quale, secondo che ben si esprime ateneo, trasportato da un divino entusiasmo rappresentava e cantava l’istesso Euripide! […] l’Italia Letterata del medesimo.
Se gli uomini mi negheranno il compenso del loro sterile suffragio, io il ritroverò dentro di me medesimo nella soddisfazione di averti servito.
Giovanni De Medici. » E dall’Appendice di Paglicci Brozzi alla sua opera : Il Teatro a Milano, apprendiamo che « Simone Basilea, comico veronese, ebreo, come ben si comprendre dal suo cognome medesimo, ottenne nel 1619, in occasione che recavasi a Milano onde recitare con alcuni suoi compagni, di poter portare la berretta nera, in luogo della gialla, colore allora obbligatorio pei seguaci della fede giudaica. »
Recitò per l’ultima volta nell’Odio ereditario del Cosenza, e lasciò nella Compagnia un grande vuoto che non potè essere colmato se non l’anno dopo da Luigi Vestri, il quale, vedi bizzarria del caso, recitò per l’ultima volta in quel medesimo dramma tredici anni più tardi.
Nelle due Clitennestre delle due tragedie del grand’Astigiano, Agamennone, ed Oreste, nella Giocasta in Eteocle e Polinice, nella Rosmunda, nella Merope, tutte del medesimo autore, nella Fedra di Racine, ha cotesta attrice dei tratti veramente sublimi, si disegna non di rado con molta maestà, e nelle violente espansioni dell’anima dà alla sua dizione tutto il fuoco possibile, e non scapiterebbe alquanto di pregio, se fosse più accurata la pronunzia, e facesse mente locale a proferire lascia e non lassia, sciagura e non siagura, ecc., vizio di pronunzia, in che cadono molti attori ed attrici, e di che poco lor cale.
Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. […] Il Soldato e i Menecmi, tradotti e imitati con arte, si pubblicarono nel medesimo anno in Anversa; ma se ne ignora l’autore. […] Cervantes le tenne per buone, e noi dovremmo convenir con lui, a giudicarne dalle cose da lui ragionate nel Don Quixote con tanto senno intorno alle commedie; ma quest’argomento perde ogni vigore, quando dall’l’altra parte si riflette, che Cervantes medesimo il quale ragionò si bene, lodò come eccellenti alcune tragedie che la posterità ha trovate strane e difettose. […] L’afferma il solo Tanco medesimo. […] Il medesimo anche si dice che fatto avesse Ario Barbosa (V.
Tutti non pensano che chi parla all’ improvviso non dice sempre le stesse cose, e molti non badavano che il suo discorso era sempre il medesimo ; e gli credevano. […] Ritirai la commedia tre giorni dopo, ed il medesimo giorno diedi ai comici l’altra ch’ io avevo scritto ; e copiate le parti e provata e rappresentata, comparve un’altra, e riuscì sì bene che niente più si poteva desiderare.
Nel medesimo ruolo, applaudito e stimato come un de'più egregi artisti del suo tempo, si scritturò il '60 con la Società Stacchini, Civili e Woller, il '61-'62 con Tommaso Salvini, il '63 con Domeniconi, il '64-'65-'66 con Morelli, il '67 con Alessandro Salvini, il '68-'69 al Fondo di Napoli con Fanny Sadowsky, il '70-'71-'72 con Giacinta Pezzana in società, dal '73 all’ '81 ancora con Morelli, prima a fianco di Virginia Marini, poi di Adelaide Tessero, e fu con esso due volte nell’America del Sud.
Questo veridico quadro, porgendo allo sguardo dello scrittore un non so che di truce, venne dal medesimo con provetta arte episodiato di ridicoli caratteri, che nulla pregiudicano all’interesse dell’azione, e mantengono sempre vivace la scena.
Insomma il piacere patetico cagionato da quelle facultà ha sempre coll’illusione un medesimo grado. […] Laonde se più volte quella contiguità sarà replicata nel medesimo verso, questo sarà più scorrevole. […] Il suo dovere è di comporre in modo l’azione, che lo spettatore ne deduca da sé medesimo quella istruzione. […] Che se due corde d’egual grossezza fanno in un medesimo tempo un medesimo numero d’oscillazioni, esse sono all’unisono, ciò è, danno lo stessto tuono ambedue. […] La terza, la quarta, la quinta facevano il medesimo.
Dopo questa vi sarà un Terzetto ballato da tre Signori Dilettanti di Lucca, quali graziosamente si prestano, onde procurare un maggior concorso al Teatro, e nel medesimo tempo certi di acquistarsi il vostro aggradimento.
Quella di Adriano Politi intitolata gl’Ingannati si accolse con applauso in Italia, si tradusse in francese, e si pubblicò in Lione col titolo Les Abusez, secondo il Fontanini; secondo però Apostolo Zeno la commedia francese quì mentovata non si trasse da quella del Politi, ma da un’ altra degl’Intronati che portò il medesimo titolo. […] Non furono forse regolari, ingegnose e facete la Pellegrina di Girolamo Bargagli senese uscita alla luce nel 1611, gli Scambii di Belisario Bulgarini pubblicata nel medesimo anno, e le commedie del Malavolti, cioè i Servi Nobili del 1605, l’Amor disperato del 1611, e la Menzogna del 1614? […] Si recitò in Firenze nel medesimo anno in cinque giorni con generale applauso la Fiera commedia urbana del festivo Buonarroti il giovine, la quale è uno spettacolo di cinque commedie concatenate diviso in venticinque atti a. […] Gli faremmo risovvenire delle tragedie dell’Ingegneri, del Chiabrera, del Bracciolini, del Bonarelli, del Dottori, del Pallavicino, del Delfino, del Caraccio come ancora delle pastorali dell’altro Bonarelli, del medesimo Chiabrera, del Bonarroti il giovine e dell’Errico e finalmente delle commedie del Guarini, del Brignole Sale, del Malavolti, dell’Altani, del Maggi, del Porta, dell’Isa, dello Stellati, del Sermoneta, del Buonarroti, e di altre indicate.
Guillet 159 per confutare l’ errore del Cragio, il quale ha creduto che gli Spartani mancassero di spettacoli scenici ed ha indotti nel medesimo errore altri scrittori nè volgari. […] Da questo medesimo fatto possiamo eziandio rilevare che le rappresentazioni Spartane altro non fossero che burlette, o mimi; non essendovi esempio in Grecia che le donne rappresentassero in tragedie o commedie. Le parti femminili, come bene osserva il medesimo Maffei, si rappresentavano dagli uomini solamente; e viene ciò con ispezialità assicurato da Platone, cui rincresceva appunto che gli uomini comparissero sulla scena da donne160. […] Il medesimo scrittore t.
Ma non si perda d’animo, Signor Lampillas: trovi qualcheduna delle sue sugose congetture per distruggere il racconto dell’Antonio: veda se vi fosse stato più di un Agostino de Roxas, più di un’opera col medesimo titolo, impressa nel medesimo Madrid, nel medesimo tempo: veda se può dire, che il testo dell’Antonio sia viziato: pensi se qualche Stampatore (come per la sua scoperta apologetica avvenne alle Commedie di Cervantes) avesse cambiato il Libro del Roxas: in somma faccia egli, che farà sempre bene al solito.
Egli scrisse alcune tragedie del medesimo gusto: grazia somma di stile privo di forza. […] Lo scioglimento avviene col conoscersi Gliceria per un’altra figlia del medesimo Cremete chiamata Pasibola. […] Pagnini è la seconda del medesimo atto, ed incomincia, En unquam cuiquam contumeliosius . […] Che maestrevole varietà nel maneggiare un medesimo affetto! […] Il Bayle osservò l’altra fatta del medesimo Moreto per ingannare Giuseppe Scaligero con due finti frammenti del tragico Accio, e del comico Traboa.
Egli scrisse alcune tragedie del medesimo gusto: somma grazia di stile ma senza nerbo. […] Comici del medesimo periodo. […] Lo scioglimento avviene col conoscersi Gliceria per un’ altra figlia del medesimo Cremete chiamata Pasibola. […] Pagnini è la seconda del medesimo atto, ed incomincia, En unquam cuiquam contumeliosius. […] Che maestrevole varietà nel maneggiare un medesimo affetto!
Vide ancora la famosa città di Venezia eretti nel medesimo secolo teatri semicircolari ideati su gli antichi modelli, e costruiti da più chiari ingegneri, il Sansovino ed il Palladio, i quali perchè furono formati di legno già più non esistono.
II), da cui tolgo il presente ritratto, è detto che « anche il palcoscenico servì al medesimo (Somigli) per isviluppare e render palesi i suoi naturali talenti.
Leggesi ancora nel medesimo autore (IX. 4.), che vi ha delle sillabe lunghe più lunghe delle une e dell’altre, e così delle brevi più brevi; “pallentes” per esempio, e “divini” sono del pari composte di tre lunghe: ad ogni modo e chi non s’accorge che la prima parola va più lentamente della seconda? […] Burette medesimo essere malgrado la sua perspicacità e l’estesa sua erudizione incorso in grandissimi abbagli. […] I dotti i più giudiziosi e più illuminati dell’Italia traveggono de’ difetti e de’ vizi nella lor musica, e perché dunque ci faremo noi coscienza di osservarli entrando nel medesimo loro sentimento? […] Così più disinvolta e precisa sarà la greca che dice “logos logu, logo, logon e logos” ovvero la latina “sermo, sermonis, sermoni, semonem, sermo a sermone”, che non l’italiana, la quale non può declinare il medesimo nome senza premettere a ciascun caso l’articolo. […] Il solo che ci sembra convenire è l’indicato dall’autore nel testo, sul quale non mi trattengo, perché a un di presso il medesimo che da me fu lungamente proposto nel primo capitolo del primo tomo e illustrato in seguito per tutto il corso dell’opera.
Il suo Amor per amore è sul medesimo gusto alieno dal vero comico, ma più languido ed a parer mio meno pregevole per aver l’ autore in tal favola voluto valersi delle fate e delle trasformazioni. […] In seguito l’autrice diede al teatro, la Figlia di Aristide, del medesimo genere, la quale non ebbe ugual successo felice, perchè, dice Palissot, il tempo dell’indulgenza era passato. […] Sabatier des Castres pone nella classe riprovata delle commedie dolorose la Caccia di Errico IV del medesimo Collé. […] Il Filosofo maritato presso il medesimo critico passa per un capo d’opera: ma per meritare il nome di filosofo il quale ha vergogna che si sappia ch’egli sia maritato, non si doveano meglio far contrastare i suoi lumi colla forza del pregiudizio, e dal non saperlo vincere trarne un ridicolo più vivace? […] Lo scioglimento del Méchant avviene senza sforzo per mezzo di una lettera del medesimo Cleone.
Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. […] Ma invano alzarono la voce Villegas, Antonio Lopez, Cascales, e nel secolo seguente Luzàn, Mayàns, Nasarre, e Montiano contra più di dodicimila componimenti drammatici, lavorati sul medesimo conio, i quali ogni dì compariscono sulle scene spagnuole. […] El Amor al uso del medesimo autore é una commedia regolare che contiene un’azione di ventiquattr’ore, costumi ben delineati, e stile giudizioso: essa fu tradotta da Tommaso Corneille e intitolata l’Amour à la mode. […] Il Marqués del Cigarral d’un’altra commedia del medesimo autore, tradotta in francia dal Scarron e intitolata D.
…………………………… Tavola di Stato – 7 febbraio 1770, …………………………… Con nostro ossequiatissimo Dispaccio de' 13 del prossimo passato Dicembre fu riscontrata Vostra Altezza Serenissima dell’ Omicidio commesso in Reggio dal Comico Lucio Landi, stato colà sin’ora carcerato, in persona di Giuseppe Spisani Bolognese Vomo al servigio della Compagnia Comica, che in allora recitava in quel Teatro, e di cui l’Omicida n’ è il Capo, viene in oggi d’essere dal Consiglio Criminale risoluta la di lui Causa colla decretata dichiarazione, che attese le circostanze concorse nel predetto Omicidio, e particolarmente la qualità del medesimo stato eseguito a propria necessaria difesa, debba rilasciarsi « ex quo satis » quindi secondo le provvidenze portate da' Sovrani regolamenti abbiamo ordinata la esecuzione dell’ anzidetto Decreto nell’ atto stesso, che ne facciamo il presente rispettabilissimo rapporto a Vostra Altezza Serenissima a disimpegno de' proprii nostri doveri.
Non al combattimento del medesimo re col cavaliere Ribaumont nell’assedio di Calais? […] in fine la disgrazia del medesimo Errico II ammazzato in una giostra dal conte di Mongommeri condannato poscia a morire sotto altro pretesto dalla vedova regina Caterina de’ Medici nel 1574? […] L’orrore e la disperazione lo perturbano a segno che novello Oreste diventa matricida, indi trafigge se stesso nel medesimo luogo ove giacciono immersi nel proprio sangue Dirce e i figliuoli. […] Nel medesimo atto si è disposto che Simandio vada francamente a scoprire alla regina l’occulto matrimonio di Nino e Dirce. […] Seneca nel Tieste e Giraldi nell’Orbecche usarono il medesimo colore della dissimulazione; ma secondo me Semiramide comparisce in ciò assai più grande e più tragica di Atreo e Sulmone.
S’impresse in Ferrara nel 1545, e si era rappresentata nel medesimo anno la prima volta in casa dell’autore a’ 24 di febbrajo, e la seconda a’ 4 di marzo alla presenza del duca Ercole II e del cardinale Ippolito di lui fratello. […] Il medesimo Viola pose la musica corrispondente allo Sfortunato pastorale di Agostino Argenti rappresentata in Ferrara innanzi allo stesso Alfonso II nel 1567, e stampata l’anno seguente. […] Ma questo Tirsi è appunto il medesimo pastorello che col nome di Credulo ella disdegna, e Amarilli è quella stessa Licori pianta da Tirsi per morta. […] Nel medesimo anno 1587 comparvero due altre pastorali il Satiro dell’Avanzi, e la Diana pietosa del Borghini. […] Nel medesimo anno 1588 pubblicaronsi altre due pastorali, l’Amaranta del Simonetti, e la Flori di Maddalena Campiglia lodata da Muzio Manfredi.
S’impresse in Ferrara nel 1545, e si era rappresentata nel medesimo anno la prima volta in casa dell’autore a’ 24 di febbrajo, e la seconda a’ 4 di marzo alla presenza del duca Ercole II e del cardinale Ippolito di lui fratello. […] Il medesimo Viola pose la musica corrispondente allo Sfortunato pastorale di Agostino Argenti rappresentata in Ferrara innanzi allo stesso Alfonso II nel 1567, e stampata l’anno seguente. […] Ma questo Tirsi è appunto il medesimo pastorello che col nome di Credulo ella disdegna, e Amarilli è quella stessa Licori pianta per morta da Tirsi. […] Nel medesimo anno 1587 comparvero due altre pastorali il Satiro dell’ Avanzi, e la Diana pietosa del Borghini. […] Nel medesimo anno 1588 pubblicaronsi altre due pastorali, l’Amaranta del Simonetti, e la Flori di Maddalena Campiglia lodata da Muzio Manfredi.
Erano sacre e rozze rappresentazioni le Commedie Latine del medesimo secolo, la Polissena del dottissimo Leonardo Bruni, il Philodoxeos del celebre Leon Batista Alberti, la Philogenia di Ugolino da Parma, il Joseph di Pandolfo Collenuccio? Erano infine rozze e sacre rappresentazioni le Commedie Italiane del medesimo tempo, la Catinia traduzione della Latina di Secco Polentone Lusus Ebriorum, i Menecmi, il Cefalo Pastorale del Correggio, il Timone del Bojardo, l’Amicizia del Nardi, della quale soltanto dice qualche cosa l’Apologista?
Il medesimo anche si dice che fatto avesse Ario Barbosa (V. […] Poteva (dice poi il medesimo apologista) nel principio del XVI secolo uno spagnuolo insegnare agl’ Italiani a scrivere commedie, tuttochè uscisse da un paese barbaro ancora nel XV.
Pietro Buratti l’Ester del medesimo: l’ab. Gregorio Redi l’Andromaca del medesimo: il sig. […] Al medesimo Capo II, art. […] Al medesimo Capo II, art. […] Al medesimo Capo II, art.
Pietro Bayle, citando il padre Menestrier, afferma che questa tragedia fu cantata come un’opera musicale d’oggidì, fondandosi sulle le parole del medesimo Sulpizio. […] Verso la fine di quello secolo, cioé nel 1492 Carlo Verardi da Cesena, arcidiacono nella sua patria, e cameriere e segretario de’ brevi di Paolo II, di Sisto IV, d’Innocenzo VIII, e di Alessandro VI, compose ancora due drammi, che furono stampati e fatti solennemente rappresentare in Roma dal sopraccennato Cardinal Riario; l’uno in prosa latina (trattone l’argomento e ’l prologo che sono in versi giambici) sull’espugnazione di Granata, fatta dal re Ferdinando il Cattolico; e l’altro intitolato Fernandus servatus, ideato dal Verardi all’occasione dell’attentato di un sicario contra la persona del medesimo re Ferdinando, e poi disteso in versi esametri da Marcellino suo nipote. […] Un’altra commedia, intitolata Philogenia, fu eziandio data alla luce in buona prosa latina circa il tempo medesimo d’Ugolino da Parma, della famiglia Pisani. […] Il famoso Matteo Maria Boiardo ad istanza del medesimo duca Ercole compose pure in terza rima e in cinque atti una commedia intitolata il Timone, tratta da un dialogo di Luciano, la quale trovasi impressa la prima volta senza data, ma fu certamente scritta prima del 1494, in cui avvenne la morte dell’autore e se ne fece nel 1500 una seconda edizione.
Sommo impeto di vigorosa eloquenza scopresi nel coro del medesimo atto primo, e la dipintura vivace del sacco di una città presa per assalto si legge con gran piacere nell’atto secondo. […] La guardia posta sulla cima di una torre a veder se risplenda la fiamma che dee di montagna in montagna da Troja ad Argo prevenire la venuta di Agamennone, scorge appena il fuoco e ne porta la notizia a Clitennestra, che il marito giugne quasi nel medesimo punto. […] Oreste medesimo perseguitato dalle Furie indi liberato dalle loro mani per lo favore di Apollo e di Minerva e per la sentenza dell’Areopago, è l’argomento della famosa tragedia del l’Eumenidi. […] Le favole del padre della tragedia greca furono, come quelle de’ suoi successori Sofocle ed Euripide, vere azioni drammatiche eroiche accompagnate dalla musica e decorate dal ballo del coro; nè altra differenza può ravvisarsi tra l’uno e gli altri, se non quella che si scorge ne’ caratteri di diversi artefici che lavorano in un medesimo genere, per la quale distinguiamo ne’ pittori eroici Tiziano da Correggio, ne’ poeti melodrammatici Zeno da Metastasio, ne’ tragici moderni Corneille da Racine.
Tralle ruine di un tempio dedicato, come si crede a Bacco, il medesimo Polidoro assicura di aver trovata la seguente iscrizione: Q. […] Guillet aper confutare l’errore del Cragio, il quale ha creduto che gli Spartani mancassero di spettacoli scenici, ed ha indotti nel medesimo errore altri scrittori nè volgari. […] Da questo medesimo fatto possiamo eziandio rilevare che le rappresentazioni Spartane altro non fossero che burlette o mimi; non essendovi esempio in Grecia che le donne rappresentassero nelle tragedie e commedie. Le parti femminili, come bene osserva il medesimo Maffei, si rappresentavano solamente dagli uomini; e viene ciò con ispezialità assicurato da Platone, cui rincresceva appunto che gli uomini comparissero sulla scena da donnea Plutarco nella Vita di Focione racconta ancora di un tragedo che nell’uscire sul pulpito richiese una maschera degna di una regina e un corteggio proporzionato.
La caterva introdotta nella Cistellaria di Plauto, e il grex che trovasi nell’Asinaria, ne’ Cattivi, nella Casina, nell’Epidico e nelle Bacchidi del medesimo, altro non sono che il corpo o coro intero degli attori, il quale con pochissimi versi nella fine prende commiato dall’uditorioa. […] Il medesimo Oratore, secondo Macrobio, riprese il popolo Romano in una orazione per avere una volta schiamazzato rappresentando Roscioa. […] Sul medesimo teatro, non che nelle case, campeggiava la loro impudenza. […] Egli è certo che quando Tiberio cacciò da tutta Italia gl’istrioni per la loro somma petulanza e immodestia, e quando Nerone medesimo, alcun tempo dopo averli richiamati, fu costretto per timore di qualche grave pericolo a bandirli da Roma, non cessarono le rappresentazioni teatrali.
Ha poste in Teatro alcune Rappresentazioni favolose del signor Co : Gozzi, che furono per l’addietro un solo pregio della Compagnia d’Antonio Sacco ; ed egli medesimo n’ha inventate, e dirette le tanto difficili trasformazioni.
Allora il Pisani toscano compose le sue favole sul medesimo gusto. Lionardo de Lionardis nel 1674 pubblicò il Finto Incanto, che è el Encanto sin encauto del medesimo Calderòn.
L’autore nel 1502 la presentò ad Isabella da Este Gonzaga marchesa di Mantova; ed alcuni anni dopo si pubblicò in Venezia insieme con una commedia del medesimo Carretto intitolata Palazzo e Tempio d’Amore. […] La tradusse in prosa con i cori in versi Mellin de Saint Gelais, ed in versi Claudio Mermet nel medesimo secolo in cui si compose. […] Non al combattimento del medesimo re col cavaliere Ribaumont nell’assedio di Calais? […] L’orrore e la disperazione lo perturbano a segno che novello Oreste diventa matricida, indi trafigge se stesso nel medesimo luogo ove giacciono immersi nel proprio sangue Dirce e i figliuoli. […] Nel medesimo atto si è disposto che Simandio vada francamente a scoprire alla regina l’occulto matrimonio di Nino e Dirce.
Possono in ciò essergli di grande aiuto la lettura dei libri, la conversazione degli uomini addottrinati nelle antichità; ma a qual altri dovrà egli aver ricorso piuttosto che al poeta, all’autor medesimo dell’opera, il quale ha concepito in mente ogni cosa, e niente ha d’aver lasciato indietro di tutto quello che può meglio abbellire e render verisimile l’azione che egli ha tolto a rappresentare ? […] Vari sono i siti che nel medesimo sito, per così dire, rappresentano. […] Simili ai giardini della Cina, sono quelli che piantano gl’Inglesi dietro al medesimo modello della natura.
Capo V Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. […] Dal medesimo inglese trasse la Morte di Cesare, che il nostro abate Antonio Conti avea pur maneggiata spogliandola de’ difetti dell’originale, ma seguendo la storia dipinse per modo i caratteri di Cesare e Marco Bruto che l’interesse resta diviso fra i due. […] Più simili al Giunio Bruto del medesimo Conti, e alla Merope del Maffei, sono il Bruto, e la Merope di Voltaire. […] Il Merinval del medesimo autore é pure un dramma che spira un patetico fatto per lacerar l’anime sensibili. […] I due Amici é un’altra commedia del medesimo autore, che ha gli stessi pregi della precedente, ed i caratteri sono ancor più propri del genere comico.
Indi corse il medesimo arringo Vincenzo Galilei pubblicando il Fronimo cogli altri dialoghi sopra la musica, opere piene di erudite notizie, di riflessioni interessanti, e nonostante gli abbagli a cui dava luogo l’imperfetta idea che allora s’avea del vero sistema musicale, delle migliori che ci rimangono di quel secolo fortunato. […] Così si legge nei titoli “le Vergini di Palestrina”, “il Trionfo dell’Amore dell’Asola” invece di dire “le Vergini del Petrarca poste in musica dal Palestrina”, “il Trionfo d’amore del medesimo modulato dall’Asola”. […] Aggiungasi ancora il frequente uso delle pause introdotte da loro, per cui molte volte avveniva che mentre l’una di esse parti cantava la metà o il fine d’un versetto scritturale o d’un ritmo poetico, l’altra le prendeva la mano, o restava indietro cantando il principio del medesimo verso, e talvolta anche il fine d’un altro. […] L’Ariosto e il Tasso, ancorché avessero in qualche luogo fatto maestrevolmente parlare la passione, erano, ciò nonostante, nel medesimo caso per l’indole de’ poemi loro nella maggior parte narrativi, per la lunghezza dei canti, e pel ritorno troppo frequente e simmetrico delle rime nelle ottave. […] L’autore fu un modenese che fece la musica e la poesia, chiamato Orazio Vecchi, il quale non si dee confondere con Orfeo Vecchi, musico e maestro di Cappella nel medesimo secolo.
Tanti rappresentatori e ballerini non mai comparvero sulla scena greca a volto nudo, ma si coprirono di una maschera, la quale nè sempre fu la stessa, nè si usò sempre pel medesimo oggotto, nè sì presto servì per eccitare il riso. […] Nè anche queste medesime maschere mostruose nacquero tutte per istudio di far ridere, ma sì bene per quel medesimo timore che anticamente mosse i villani a tingersi di feccia.
Tanti rappresentatori e ballerini non mai comparvero sulla scena Greca a volto nudo, ma si coprirono di una maschera, la quale nè sempre fu la stessa, nè si usò sempre pel medesimo oggetto, nè sì presto servì per eccitare il rìso. […] Nè anche queste medesime maschere mostruose nacquero tutte per istudio di far ridere, ma per quel medesimo timore che anticamente mosse i villani a tingersi di feccia.
Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. […] Corneille medesimo nel 1634 diceva nella prefazione della Vedova, ch’egli ne si voleva soggettare alla severità delle regole, né volea usar di tutta la libertà ordinaria del teatro francese. […] Si perde nel medesimo poeta l’idea di Sertorio gran capitano e gran politico, e vi si trova un vecchio visconte o colonnello innamorato193. […] La francese adunque e la greca tragedia nel medesimo genere ci presentano due spezie sì differenti, che giudicar dell’una col rapportarla all’altra é veder le cose abbagliate, quali si veggono d’alto mare le terre che sembrano un gruppo di fosche azzurre nuvolette. […] Nell’Autunno del medesimo anno la sua compagnia rappresentò in Parigi la tragedia di Nicomede in presenza della corte, e ’l Dottore Innamorato, una delle farse di Molière, e ’l Re le permise di stabilirvisi, e rappresentar alternativamente al Teatro del Piccolo-Borbone colla compagnia italiana.
Pepita in tali circostanze non dovrebbe nell’atto II innoltrarsi in una lunga e seria conferenza deliberativa col medesimo Eugenio e con la zia. […] La terza in due atti ed in prosa si rappresentò in Madrid nel medesimo teatro a’ 7 del febbrajo del 1792 quando s’impresse. L’ultima in due atti ed in versi si pubblicò col medesimo nome arcadico nel 1803. […] Le sue picciole farse spesso si riceveano con applauso, ed in grazia di alcune di esse talvolta si tollerarono goffissime commedie e scempie traduzioni del medesimo autore. […] Di ciò sono io stato più volte testimonio; ma sento che egli ha continuato sino alla morte nel medesimo gusto.
Nell’autunno del medesimo anno venne Moliere co’ suoi nella capitale della Francia. […] Una pastorale eroica, un’ altra comica cantata nel medesimo anno 1666, ed il Siciliano commedia-ballo 16 rappresentato nel 1667, precederono un altro capo d’opera, il famoso Tartuffo. […] La corte nel medesimo anno che applaudì gli Amanti magnifici, fu poco sensibile all’altra commedia-balletto le Bourgeois gentilhomme che valeva assai più. […] Essa fu notabile pel concorso degli autori che vi lavorarono nel medesimo tempo, per eseguir con prontezza gli ordini reali.
Mariano indicate ottimamente nella 2 scena dell’ atto I: la di lui vita oziosa descritta da lui stesso in pochi versi nella 7 del medesimo atto25: l’incontro comico della 13 dell’atto II di D. […] Eugenio innamorato meno nojoso, che ostenta sempre una morale avvelenata da un’ aria d’importanza e precettiva: che egli non dovrebbe continuare nè a moralizzare nè a corteggiar Pepita promessa ad un altro, a cui il padre ha già contati diecimila scudi per le gioje: che Pepita in tali circostanze non dovrebbe nell’atto II innoltrarsi in una lunga e seria conferenza deliberativa col medesimo e con la Zia: che il carattere di Bartolo portato a tutto sapere e tutto dire non dovrebbe permettergli di tacer come fa in tutta la commedia l’ importante secreto della finta lettera posta di soppiatto in tasca di D. […] Le sue picciole farse sono state spesso ricevute con applauso, e per esse si sono talvolta tollerate goffissime commedie o scempie traduzioni del medesimo La Cruz. […] Di ciò sono io stesso stato più volte testimonio; ma sento ch’egli continua nel medesimo gusto.
Queste non veggono altro oggetto fuorché se sole, e gli ornati aggiunti in tal caso fanno il medesimo effetto che le nuvole frapposte a ciel sereno fra l’occhio dello spettatore e l’astro luminoso del giorno. […] La mancanza della seconda mette il motivo musicale in contraddizione con se medesimo, poiché ad un andamento patetico s’uniscono i fregi dell’allegro, gli arzigogoli del presto s’inseriscono nell’adagio, e così via discorrendo. […] e l’interminabile loquacità musicale con cui s’esprime quello stato medesimo obbligando a gorgheggiar con mille semicrome quella che “non sa parlare”, e facendo or sù or giù rotolare la voce di colei che “non ha più voce”? […] Dove all’aria stessa cioè alla stessa passione che conserva la tinta e il colore medesimo si dà tutte le volte che si torna da capo un tuono affatto diverso cambiando il tempo, il movimento e il ritmo, quantunque il cambiamento non abbia punto che fare col basso e coi violini? […] [60] Dirò soltanto che la varietà delle opinioni e il rapido loro cangiamento nasce dal principio medesimo che fece degenerar il teatro italiano nel secolo scorso.
Al medesimo Capo I in fine, pag. 31, dopo le parole, curiosamente si rintracciano, si aggiunga questa nota (1).
Da Venezia passò a Modena nella primavera del medesimo anno ; e da Modena nel regno di Napoli, in Sicilia e altrove.
Ne’ dialoghi famigliari cogl’ innamorati e colle donne, sentivasi raziocinando persuaderli a non seguire gli stimoli dell’amore, quando non acconsentiva che un suo figlio, o una sua figlia in matrimonio s’accoppiasse con un oggetto a lui medesimo dispiacente.
Fu in varie compagnie e a Palermo. « Se – aggiunge il biografo – a quel fuoco giovanile che lo fa essere poco costante nelle cose sue sapesse egli mettere un po’ di calma, potrebbe rendersi a sè medesimo più giovevole, e potrebbe agli onorati suoi genitori apportare in seguito una più perfetta consolazione. »
Il tipo di Miseria e Nobiltà non è certo il medesimo di Tetillo ; quello di mettiteve a fa l’ammore co me è ben diverso dall’altro di Duje marite imbrugliune, e così di seguito.
Altra breve festa fatta a Sassuolo nel dì natalizio di Francesco da Este duca di Modena scrisse il medesimo poeta, in cui cantavano varie deità. […] Allora il Pisani Toscano compose le sue favole sul medesimo gusto. Lionardo de Lionardis nel 1674 pubblicò il Finto Incanto, che è el Encanto sin encanto del medesimo Calderon. […] Più ammirato fu nel medesimo Parigi l’ altro Napoletano Tiberio Fiorillo conosciuto col nome di Scaramuccia. […] Molti altri teatri si eressero nel medesimo secolo, e quasi ogni città n’ ebbe uno qual più qual meno magnifico a proporzione, tutte volendo partecipare del piacere di uno spettacolo pomposo come l’opera in musica.
Licone presso Suida attribuiva ad Epicarmo trentacinque favole; ma Giovanni Meursio ne raccolse quaranta titoli, anzi dal racconto del medesimo Suida deduce che ne avesse prodotte intorno a cinquantadue. […] Essendo Epicarmo già vecchio era giovanetto Magnete Icariese, il quale secondo il medesimo Suida compose nove commedie, e rimase due volte vincitore.
Il suo componimento Amor per amore è sul medesimo gusto alieno dal vero comico, ma più languido ancora ed a parer mio meno pregevole per aver l’autore in tal favola voluto valersi delle fate e delle trasformazioni. […] In seguito l’autrice diede al teatro la Figlia di Aristide del medesimo genere, la quale non ebbe ugual successo felice, perchè, disse Palissot, il tempo dell’indulgenza era passato . […] Sabatier des Castres pone nella classe riprovata delle commedie dolorose la Caccia di Errico IV del medesimo Collè. […] Lo scioglimento del Mèchant avviene senza sforzo per mezzo di una lettera del medesimo Cleone. […] L’Abate ricorre al migliore avvocato di Tolosa, per cui mezzo vien confuso l’usurpatore, e costretto da più testimoni, e dal medesimo suo figlio, a cui Giulio avea salvata la vita.
Sotto il medesimo Augusto fu composta l’eccellente tragedia intitolata Tieste tanto esaltata nel dialogo intorno agli oratori attribuito a Tacito, la quale, a giudizio di Quintiliano, poteva degnamente compararsi colle migliori tragedie Greche; e pure, come abbiamo accennato, egli riconobbe sinceramente la debolezza de’ comici Latini al confronto de’ Greci. […] Chiaro sotto il medesimo Augusto fu Cajo Asinio Pollione pe’ talenti tragici e per altri meriti letterarii, per la presa di Salona in Dalmazia, per l’onor del trionfo e pel consolato, e celebrato da i due maggiori ingegni onde si vanti la poesia Latina, Virgilio ed Orazio. […] Nella scena con Creonte scernesi il medesimo artificio della tragedia Greca; ma si vuol notare in questa Latina che Medea in mezzo alle preghiere serba certo nobile contegno che tira l’attenzione. […] Crede per un istante Ulisse, indi dubita, e dice a se medesimo: richiama le tue usate frodi e tutto te stesso, o Ulisse, Scrutare matrem. […] ; e anche un’ altra del medesimo atto, nè molto da questa lontana, spiegata in altrettanti versi: Sylva jubatus qualis Armeniâ leo &c.
Se ne fece un’altra edizione in Lisbona l’anno 1595 unita ad un’altra commedia del medesimo autore da me non veduta intitolata Os Estrangericos, della quale edizione parla solo Nicolas Antonio. […] Seguì Cervantes a lavorare sul medesimo, per quel che appare non solo dalle ultime otto commedie che egli produsse, ma da qualche titolo delle prime perdute, come la Destruicion de Numancia, la Batalla Naval, la Jerusalèn, I poeti scenici poi lodati dal medesimo Cervantes tutti scrissero sregolatamente. […] Quattro commedie Italiane furono da lui tradotte nel medesimo idioma, le quali dopo la di lui morte si pubblicarono da Antonio di lui fratello nel 1574 in Toledo. […] Nè anche del Perez si sa l’anno in cui nacque; e solo il medesimo Sedano ne dice col solito pudo ser che nacque forse nel 1497. […] L’abate Lampillas vuol mostrare in prima che il Perez non era fanciullo allora, asserendo gratuitamente contro la congettura del medesimo Sedano, che egli potè nascere verso il 1494.
Ma non dubiti lo spettatore che Olvia dica altrove l’ arcano ad Aluro: il poeta ricondurrà l’una e l’altro nel medesimo luogo nel medesimo punto del loro discorso; ma bisogna attendere che passi tutto l’atto II. […] So che a tale spedizione accorsero molte migliaja di fedeli dalla Francia, dalla Baviera, dalla Turingia, e spezialmente dall’Inghilterra, donde, secondo il medesimo abate Uspergense, ne vennero ben sessantamila. […] Con minore sfoggio il medesimo pensiero produrrebbe migliore effetto, e sarebbe più proprio di chi vuol persuadere. […] Del medesimo sig. […] Il medesimo sig.
perchè poi un medesimo principio produsse in diversi paesi diversi effetti, facendo nascere in Italia un teatro ingegnoso e regolare, in Ispagna sregolato e vivace, in Francia basso, languido, stravagante ed osceno?
Quanto al carattere di Scapino, è il medesimo degli schiavi di Plauto e di Terenzio ; intrigante, furbo, che s’impegna di condurre a buon termine tutti gli affari i più disperati dei giovani libertini ; che si picca di far dello spirito, che parla molto e molto consiglia.
E a un de’ comici che dimandò se i suoi compagni sarebbero stati i primi a rappresentare il Belisario, il Casali rispose con aria di sicurezza : sì signore : il signor Goldoni mi ha fatto l’onore di lavorare per me : e prendendo l’opera ch’era rimasta in tavola, vado, disse, con permission dell’autore, a copiarla io medesimo ; e senz’aspettar la risposta, la portò via.
Battista Constantini detto Cintio comico, fu assalito da questi sbiri per catturarlo à causa della Caccia, ma il medesimo Cintio si ritirò in una bottega di speciaria di questa Piazza, et ivi contro i medesimi essecutori pose mano et evaginò la spada, tirandoli delle stocate per essimersi dalle loro mani, come depongono li Testimoni.
Delle qualità della donna egli discorre così nella lettera dedicatoria : Quando dirò che una donna voi siete che fece onore al Teatro coll’abilità sua e col suo contegno ; che del medesimo nulla serbate, nell’ozio grato della vostra vita presente ; che alla vivezza dello spirito accoppiate la docilità del core, e alla finezza del discernimento l’indole di compatire ; che ne' divertimenti co' quali il secolo invita la freschezza della età vostra, mantenere sempre sapete la decenza muliebre, la eguaglianza de' modi, il tratto affabile, le maniere cortesi ; quando, ripeto, dirò tutto questo di Voi, non avrò dato che un saggio del vostro carattere, ma robusto di verità, mallevadori delle quali potranno farsi tutti quelli, che vi conoscono e trattano.
L’ intreccio delle sue favole (parla il medesimo Johnson) in generale è tessuto debolmente e condotto senz’arte. […] Egli scrivea un medesimo componimento parte in versi e parte in prosa. […] Nel medesimo secolo XVI fiorì il Cavalier Fulck Grevil Lord Brooke chiaro nelle armi e nelle lettere, che fu l’intimo amico di Sidney favorito della regina Elisabetta.
“Organari” nello stile degli scrittori del basso secolo non vuol dire suonar l’organo, né fabbricarlo, né cosa che s’assomigli: significa inserire alcune terze nel progresso del canto fermo cantato all’unisono in maniera per esempio che mentre una parte del coro cantava queste quattro note “ut, re, si, ut”, l’altra parte cantava al medesimo tempo “ut, re, re, ut”21. […] Si tiene anche per sicuro comunemente ch’ei fosse il primo a ritrovare la gamma, ovvero sia quella tavola, o scala, sulla quale s’impara a dar il lor nome, e a intuonar con giustezza i gradi della ottava per le sei note di musica “ut, re, mi, fa, sol, la” seguitando le diverse combinazioni in cui esse note possono collocarsi: ciò che s’appella propriamente solfeggiare; ma per testimonianza del medesimo Guido un siffatto metodo era stato di già inventato a’ suoi tempi26. […] La rinunzia a tutti i piaceri del secolo, l’annientamento di se medesimo, il timore d’un Dio, che ovunque è presente per esaminare le più ascose rivolte dei cuore, la perpetua ricordanza della morte, e del suo futuro destino, in una parola la sublime, e salutare tristezza di questa vita per guidare all’altra ad un’allegrezza interminabile; ecco il vero spirito del cristianesimo. […] Ma ripullularono esse di nuovo col medesimo carattere di stravaganza e d’assurdità anche ne’ più colti secoli e in quelle nazioni altresì che si distinguevano nelle utili cognizioni, ed ottimo gusto. […] Se non che l’esempio di questo grande armonista non ha avuta alcuna influenza nell’Italia dove la musica ecclesiastica con discapito della religione, con iscandalo degli esteri, e con irreparabile iattura del buon gusto dura sul medesimo piede dopo due secoli, nonostanti alcune rispettabili eccezioni che, per esser poche, non bastano a derogare al costume generale.
Nell’autunno del medesimo annovenne Moliere co’ suoi nella capitale della Francia. […] Una pastorale eroica, un’altra comica cantata nel medesimo anno 1666, ed il Siciliano commedia-ballo a rappresentato nel 1667 precederono un altro capo d’opera, il famoso Tartuffo. […] La corte nel medesimo anno che applaudi gli Amanti magnifici, fu poco sensibile all’altra commedia-balletto le Bourgeois Gentilhomme che valeva assai più. […] Essa fu notabile pel concorso degli autoriche vi lavorarono nel medesimo tempo per eseguir con prontezza gli ordini reali.
Ma lasciando star questo, che nella odierna licenza potrà parere una troppo grande sofisticheria, cotesto ballo, che tanto pur diletta, non è poi altro, a considerarlo in sé medesimo, che un capriolare sino all’ultimo sfinimento, un saltar disonesto che non dovrebbe mai aver l’applauso delle persone gentili, una monotonia perpetua di pochissimi passi e di pochissime figure.
Sulla primavera dell’anno medesimo, Barese fa la parte del Barone nel Tamburo di G.
Si capisce che ballerini e cantanti recitavan con gli altri : anzi ho qui sott’ occhio il manifesto della beneficiata di Felice Sciaccaluga, artista comico e primo ballerino (15 nov. 1843) in cui si eseguì un nuovissimo PAX-DEX-DEUX POLLACCO ossia CRACCOWIENNE Composto dall’artista beneficiato, Ballato dal medesimo e dalla PRIMA ATTRICE Un’altra sera (27 nov. 1837) a benefizio del primo attore Lorenzo De Paoli, Onde non restasse tediato il Pubblico, nell’ intermezzo della Commedia e della Farsa vi fu un gran volo di Piccioni.
, il gran Metastasio ha colle sue liriche bellezze contribuito a propagare il medesimo difetto. […] così nelle interrogazioni che l’uomo appassionato fa sovente a se medesimo, nelle apostrofi oggetti inanimati dell’universo, e in cent’altre occasioni la musica strumentale si rende necessaria o per aumentar l’espressione, o per maggiormente sviluppare la sensibilità, o per supplire alla scarsezza della vocale o per imitar molte cose che cadono direttamente o in direttamente sotto il governo della musica, l’uso dunque delle similitudini assai frequente in Metastasio, e la varietà di situazioni che somministrano i suoi drammi, hanno contribuito al medesimo fine134. […] E come se l’uditore non gli avesse intesi abbastanza, o si parlasse il linguaggio degli ottentoti, di cui la musica ne fosse il dizionario, bisogna che l’attore gliel’inculchi di nuovo ripigliando coll’ordin medesimo le parole. […] ora io dico che la musica dell’Astaritta applicata a quest’ultima strofe, la quale, come ognun vede, comprende un sentimento diametralmente opposto al sentimento delle prime parole, farebbe appuntino il medesimo effetto. […] Io medesimo benché alieno dal mestiero e poco iniziato in siffatte materie mi sono maravigliato spessissimo della profonda e totale ignoranza in cui vive la maggior parte di essi di quei principi dell’arte propria, per comprenderne i quali basta una mente avvezza a ragionare che abbia avuto qualche consorzio colla filosofia.
Il medesimo Augusto però ebbe sì caro il pantomimo Batillo, che lo creò edituo del suo tempio eretto nel proprio palazzo, siccome apparisce dall’ iscrizione scolpita nel di lui sarcofago recata dal Fabretto e dal Ficoroni. […] Si sa per quali infami vie ottenne il favore di questo medesimo imperadore un altro famoso attore tragico chiamato Apelle, che giunse ad essere noverato tra’ suoi consiglieri. […] Si pretende anche trasportare a questo medesimo secolo XII un informe abbozzo di dramma Latino intitolato Ludus Paschalis de adventu & interitu Antichristi, composto e forse rappresentato nella Germania, nel quale intervengono il Papa, l’ Imperadore, i Sovrani di Francia, della Grecia, di Babilonia, l’ Anticristo, l’Eresia, l’Ipocrisia, la Sinagoga, e il Gentilesimo. […] Il medesimo Erodiano nel libro V. […] Roubo nel trattato De la Construction des Théâtres impresso in Parigi nel 1777; e si vuole che fosse rappresentata in un teatrino privato costrutto in casa del medesimo Ausonio.
me medesimo Non ne vo trarre ancor, quanto la minima Parte di lei? […] Quasi al medesimo tempo scrisse le sue commedie il celebre Segretario Fiorentino Niccolò Machiavelli nato in Firenze nel 1469, e morto nel 1547. […] Ed intanto mille o duemila altre favole col medesimo pregio dello stil fiorentino fanno sbadigliare, e giacciono seppellite sotto la polvere delle biblioteche. […] Lo stesso Panzana favella indi al medesimo uditorio, e descrive il carattere del napoletano Ligdonio. […] Il Manso per negarlo non ci disse di averlo saputo dal medesimo Torquato; e se lo negò per proprio avviso, è una opinione, e non una prova la di lui asserzione.
Prosegue sul medesimo stile colla figlia in proposito del principe Amlet che l’ama, versando copiosamente regole e sentenze morali in tuono famigliare, e le impone di più non parlargli. […] Sul medesimo tenore parla con Guildenstern, e Rosencrantz, i quali d’ordine reale lo mettono in discorso per iscoprire ciò che senta internamente. […] Ciò fatto e chiuso di nuovo il plico, lo ripose nel sito medesimo onde tratto l’avea, senza che il cambio si fosse conosciuto. […] L’intreccio delle sue favole (parla il medesimo Johnson) in generale è debolmente tessuto, e condotto senza arte. […] Egli scriveva un medesimo componimento parte in versi, e parte in prosa.
., 490-91) la sua comica Compagnia « in quel grado medesimo che ella ebbe l’onore di servire per più di due anni la Maestà Fedelis.ª del Re di Portogallo e sua Reale Famiglia », assicurando « ch'essa compagnia era molto migliorata, e che i soggetti comici ridicoli che la componevano, capaci eran di divertire qualunque Principe Cattolico, anche severamente educato. » Ma la voce della Compagnia Lombarda a Napoli era infondata, e Sacco rimase a Venezia. […] Questa Commedia l’ho disegnata espressamente per lui, anzi mi ha egli medesimo l’argomento proposto, argomento un po' difficile in vero, che ha posto in cimento tutto il genio mio per la Comica artificiosa, e tutto il talento suo per l’esecuzione (V. anche nelle Memorie il Cap. […] Visto poi che recitata da altri la Commedia non sortiva il medesimo successo, s’indusse a scriverla tutta, « non già, — aggiunge con gentile riserbo, — per obbligar quelli che sosterranno il carattere di Truffaldino a dir per l’appunto le parole sue quando di meglio ne sappian dire, ma per dichiarare la sua intenzione, e per una strada assai dritta condurli al fine. » E conchiude pregando chi reciterà quella parte, di volere in caso di aggiunte astenersi « dalle parole sconcie, da'lazzi sporchi…. » E qui forse intende di muover velatamente rimprovero al Sacco stesso, che in materia di sconcezze su la scena pare non avesse troppi scrupoli.
Se ne fece un’ altra edizione in Lisbona l’anno 1595 unita ad un’ altra commedia del medesimo autore da me non veduta intitolata Os Estrangericos, della quale edizione parla solo l’Antonio. […] I poeti scenici poi lodati dal medesimo Cervantes tutti scrissero sregolatamente. […] Quattro commedie Italiane furono da lui tradotte nel medesimo linguaggio, le quali dopo la di lui morte si pubblicarono da Antonio di lui fratello nel 1574 in Toledo. […] Lampillas vuol mostrare in prima che il Perez non era fanciullo allora, asserendo gratuitamente contro la congettura del medesimo Sedano, ch’egli potè nascere verso il 1494. […] De las quales (sono le parole del medesimo Nasarre) se pueden sacar pinturas y retratos al natural, caracteres y passiones puestas à todas luces.
Nel medesimo anno 1666 quando si rappresentò l’Agesilao del Cornelio, comparve sulle scene l’Alessandro di Giovanni Racine nobile e giovane poeta, da cui cominciò una specie di tragedia quasi novella. […] Adunque la tragedia greca e la francese in un medesimo genere presentano due specie differenti; e giudicar dell’una col rapportarla all’altra, è veder le cose foscamente, e quali d’alto mare veggonsi le terre che pajono un groppo di azzurre nuvolette. […] Ciò si deduce dalla prima collezione che si fece de las Comedias de Don Pedro Calderòn da Don Joseph suo fratello, impresse in Madrid per Maria Quiñones nel medesimo anno 1636, non trovandosi fralle dodici che l’autore sino a quell’anno avea composte la favola del Tetrarca; la qual cosa sarebbe stata omissione rilevante, avendo tal componimento prodotto tutto l’effetto sulle scene. […] Anche Pradon cattivo scrittore di varie tragedie spesso rappresentate con affluenza di spettatori, prese contro il medesimo satirico francese la difesa di Quinault. […] Nel medesimo anno 1620 uscirono alla luce la Solima e la santa Felicita di Niccolò Causin.
Per altro non può negarsi quel che osserva il medesimo chiar. […] Il medesimo Sig. […] Più poi de’ nominati scrittori compruova ciò lo stesso Liber Judicum chiamato volgarmente Fuero Juzgo recato in mezzo dal medesimo Lampillas. […] Al dir del medesimo istorico, le divisioni sanguinose che si rinnovavano incessantemente tra il sovrano e la nobiltà, ed il furor cieco con cui i baroni guerreggiavano tra loro, empivano di tumulto e confusione tutte le provincie Spagnuole; i saccheggi, le prepotenze, gli omicidj divennero sì comuni, che in questo stato di disordine non solo fu interrotta ogni sorte di commercio, ma rimaneva appena qualche comunicazione aperta e sicura da un luogo all’altro. […] Oltre a ciò, per sapere quanto in Ispagna erano frequenti i duelli, dia egli un’ occhiata all’altra famosa compilazione del medesimo Alfonso intitolata Las siete Partidas.
Polonio sul medesimo stile prosegue colla figlia in proposito del principe Amlet che l’ama, versando copiosamente regole e sentenze morali in tuono famigliare, e le impone di più non parlargli. […] Nel medesimo tenore parla con Guildenstern e Rosencrantz, i quali d’ordine reale gli parlano per leggere nell’interno del suo cuore. […] Al medesimo Capo IV, pag. 39, lin. 19, dopo le parole, s’impresse la prima volta in Salamanca nel 1500, si aggiunga in parentesi ciò, che segue. […] Ai medesimo Capo IV, pag. 61, lin. 15, dopo le parole, e rispondono a proposito.
Nel primo caso vi chiuderanno la bocca col verso di Boileau: “La verité n’a point cet air impetueux:” nell’altro vi mireranno con occhio di pietà, cantando l’altro verso del medesimo Critico: “Un sot trouve toujours un plus sot qui l’admire.” […] Vi fiorirebbero tante Società dirette principalmente a promuovere la coltivazione e l’industria, come la Vascongada, quella di Baeza, e l’Economica di Madrid sotto il dolce nome de los Amigos del Pais, come altresì le Accademie, che riguardano al medesimo oggetto, cioè quella di Siviglia, di Barcellona, di Vagliadolid, e di Galizia? […] Un Gabinetto di Storia Naturale stabilito in Madrid sotto gli auspicj del medesimo Sovrano Regnante, oggi ricchissimo, e da divenirlo ognora più colle produzioni vegetali, minerali, e animali del Nuovo Mondo per la maggior parte soggetto all’Ispana Monarchia, qual guerra non è per fare a’ pregiudicati lodatori temporis acti, qual nuova, qual varia ricchezza di giuste idee non isveglierà nella Nazione? […] Or perchè non si afferma il medesimo de’ Fenici?
Nessun documento ci parla del valor suo artistico ; e forse egli era più bravo armeggione che buono attore, se, più tosto che Drusiano Martinelli, spesse volte veniva altrui designato fratello di Arlecchino, o marito di Madama Angelica, com’ egli medesimo si sottoscrive in una lettera al Duca di Mantova, del 17 settembre 1580, da Firenze.
La caterva introdotta nella Cistellaria di Plauto, e il grex che trovasi nell’Asinaria, ne’ Cattivi, nella Casina, nell’Epidico, e nelle Bacchidi del medesimo, altro non sono che il corpo o coro intero degli attori, il quale con pochissimi versi nella fine prende commiato dall’uditorio (Nota XVI). […] Il medesimo Oratore, secondo Macrobio, riprese il popolo Romano in una orazione per avere una volta schiamazzato rappresentando Roscio134. […] Sul medesimo teatro non che nelle case, campeggiava la loro impudenza.
Pur nondimeno, non si può mettere in dubbio che il dare a quei passi il loro finimento sta al ballerino medesimo e il condirgli di quelle grazie che ne son l’anima. […] Contro alla quale si suole cercare il rimedio di quel parlottar continuo, del far visite, del cenare, e insino a quel rimedio che bene spesso è peggiore del male medesimo, il gioco.
Al medesimo Capo I, pag. 4, lin. 13, dopo le parole, nella VI Olimpiade, si aggiunga ciò che segue, che non si rimise a Venezia. […] Al medesimo Capo I pag. 5 si cancelli la nota (1) appostavi in piè di pagina, e si scriva la seguente.
Il medesimo Augusto però ebbe sì caro il pantomimo Batillo, che lo creò edituo del suo tempio eretto nel proprio palazzo, siccome apparisce dall’iscrizione scolpita nel di lui sarcofago recata dal Fabretto e dal Ficoroni. […] Si sa per quali infami vie ottenne il favore di questo medesimo imperadore un altro famoso attore tragico chiamato Apelle, che giunse ad essere noverato tra’ suoi consiglieri.
Non dubiti punto lo spettatore che Olvia non paleserà ad Aluro l’arcano fino a che il poeta non riconduca l’uno e l’altra nel medesimo luogo e nel medesimo punto del loro discorso; ma bisogna attendere che passi tutto intero l’atto II. […] So che a tale spedizione accorsero molte migliaja di fedeli dalla Francia, dalla Baviera, dalla Turingia, e spezialmente dall’Inghilterra, donde, secondo il medesimo Abate Uspergense, ne vennero ben sessantamila. […] Con minore sfoggio il medesimo pensiero produrrebbe migliore effetto, e sarebbe più proprio di chi vuol persuadere. […] Questo medesimo cavaliere nel 1776 fece imprimere la sua versione del Fernando Cortes di Alessio Piron. […] Del medesimo abate Colomès è l’Agnese di Castro uscita in Livorno nel 1781.
Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV.
Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV.
A. no lo creda p che no gl’importa poi che l’anno passato concesso più che uicenda e lui medesimo se ne dichiarato e dichiara al presente che no ha sentimento contrario e che quel che ha fatto di quella sotto scritione, fu consiglio di un de compagni ; ma quello che p verita gli preme, è la parte per la moglie e questo me inporta, p che io che ma fadigo cò la mente più de tutti, a tirar meno degli altri nò è ragione. che Flaminio sia in compagnia no solo mi contento ma son soddisfatiss.
E un madrigale sul medesimo soggetto dettò Giovanni Lazzaroni.
L’Autore nel 1502 la presentò a Isabella di Mantua; e alcuni anni dopo si pubblicò in Venezia insieme con una commedia del medesimo Carretto intitolata Palazzo e Tempio d’Amore. […] Orazio Vecchi modenese, poeta insieme, e maestro di cappella, spinto dal felice effetto che faceva l’unione della musica e della poesia in tante feste e cantate, e cori delle tragedie, e pastorali italiane, si avvisò il primo di sperimentar quell’unione in tutto un dramma, e nel 1597 fece rappresentar in musica agl’istrioni il suo Anfiparnaso, stampato l’istesso anno in Venezia appresso Angelo Gardano in quarto, e di note musicali corredato dall’autore medesimo. […] Il signor di Voltaire ha trattato parimente il medesimo argomento, e la di lui Sofonisba é data ultimamente tradotta in verso sciolto dal celebre drammatico bolognese, il signor marchese Francesco Albergati Cappacelli, di lui amico. […] Giambatista Manso, marchese della villa, nella vita di Torquato Tasso suo amico dice, che questo grande ingegno «in Ferrara nel verno dell’anno 1573 compose e fé rappresentare la sua Aminta, ch’egli cognominò favola boscareccia, con general lode e maraviglia di ciascheduno che allora l’udì, e che l’ha poscia letto, così per l’eccellenza del componimento, giudicato per ogni sua parte perfettissimo in se medesimo, come per l’invenzione del poeta eziandio ec.» […] A quella favola pastorale il poeta medesimo fece poi gl’intermedi che furono dati alle stampe da Marco Antonio Foppa appié del secondo volume dell’opere postume del Tasso.
Questo confronto degli autori antichi e moderni in un medesimo argomento è il vero modo di pesarne il merito rispettivo, e di studiare nel tempo stesso l’arte drammatica con fondamento. […] Medea è una delle più terribili tragedie dell’ antichità, donde trassero la materia tante e tante altre che portano il medesimo titolo. […] Notabile nel medesimo atto primo è la scena di Creusa e Jone che non si conoscono. […] Tra’ frammenti di Euripide trovansi alcuni versi di una sua tragedia sul medesimo personaggio. […] Sul medesimo soggetto degli Eraclidi, espresso mirabilmente da Panfilo celebre pittore maestro di Apelle, compose anche una buona tragedia il poeta Cherefonte.
Nel medesimo anno 1666 quando si rappresentò l’Agesilao di Cornelio, comparve sulle scene l’Alessandro di Giovanni Racine nobile e giovane poeta, da cui cominciò una specie di tragedia quasi novella. […] Adunque la tragedia greca e la francese in un medesimo genere di poesia presentano due spezie sì differenti, che giudicar dell’una col rapportarla all’altra è veder le cose abbagliate, e quali d’alto mare veggonsi le terre che pajono un groppo di azzurre nuvolette7. […] Anche Pradon cattivo scrittore di varie tragedie spesso rappresentate con affluenza di spettatori, prese contro il medesimo satirico Francese la difesa di Quinault. […] Nel medesimo anno 1620 uscirono alla luce la Solima e la Santa Felicita di Niccolò Causin.
Chiaro sotto il medesimo Augusto fu Cajo Asinio Pollione pe’ talenti tragici e per altri meriti letterarii, per la presa di Salona in Dalmazia, per l’onor del trionfo e pel consolato, e celebrato da i due maggiori ingegni onde si vanti la poesia latina, Virgilio ed Orazio. […] Nella scena con Creonte si scorge l’artificio medesimo della tragedia greca; ma in questa latina è da notarsi che Medea in mezzo alle preghiere serba certo nobile contegno che tira l’attenzione. […] Crede per un istante Ulisse, indi dubita, e dice a se medesimo: richiama le tue usate frodi e tutto te stesso, o Ulisse, Scrutare matrem. […] ; ed anche un’altra del medesimo atto, nè molto da questa lontana spiegata in altrettanti versi: Sylva jubatus qualis Armeniâ leo etc.. […] Le mostruose nozze con Giocasta sono bene espresse dal medesimo Edipo: Avi gener, patrisque rivalis sui, Frater suorum liberum, et fratrum parens.
Né avvi solo chi pianga davvero al pianto simulato della finta Didone, e chi rida a tutta possa all’astuzie di un Davo; ma chi anche per lungo tratto l’orme di tal finzione nel suo cuor conservando, le mediti, le riproduca in se stesso, e ne favelli sovente col medesimo ardore ne’ privati colloqui. […] Ma il nostro autore dotato di uno spirito più intraprendente e generale, e di assai più vaste mire, ha raccolti insieme sotto un medesimo punto di vista non che il teatro italiano, ma i teatri tutti di tutti i secoli e di tutte le nazioni del mondo.
Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. […] Quasi al medesimo tempo scrisse le sue commedie il celebre segretario Fiorentino Niccolò Machiavelli nato in Firenze nel 1469 e morto nel 1547. […] Lo stesso Panzana favella indi al medesimo uditorio e descrive il carattere del Napoletano Ligdonio. […] Nel medesimo periodo comparvero le commedie di Girolamo Parabosco. […] Il Manso per negarlo non ci disse di averlo saputo dal medesimo Torquato; e se lo negò per proprio avviso, è una opinione, e non una pruova la di lui asserzione; dall’altra parte il lodato Ab.
Sino a tanto che le arti sono rozze per ancora, l’amore della novità è vita di quelle; ond’hanno incremento, maturità e perfezione: ma giunte al sommo, quel principio medesimo che diede loro la vita è anche quello che dà loro la morte. […] Al quale inconveniente grandissimo si troverà soltanto il rimedio nella discrezione del compositore medesimo, il quale dalla bocca del poeta voglia udire le intenzioni sue, voglia intendersela con esso lui prima di metter nota in carta, lo consulti dipoi sopra quanto avrà scritto, ne abbia quella dipendenza che avea il Lulli dal Quinault, il Vinci dal Metastasio, quale giustamente la prescrive la disciplina del teatro. […] Con che si persuade, oltre all’aver dato alle parole quel sentimento che si conviene, di aver anche condito la composizione sua di varietà; ma noi diremo piuttosto che egli l’ha guasta con una dissonanza di espressione da non potersi in niun modo comportare da chi ha fior di ragione; chè già non si ha da esprimere il senso delle particolari parole, ma il senso che contiene il tutto insieme di esse, e la varietà ha da nascere dalle modificazioni diverse del medesimo soggetto, non da cose che al soggetto si appiccino e sieno ad esso straniere o repugnanti.
Ma io, conoscendo me medesimo, mi dichiaro troppo debole per un Atleta sì esercitato e vigoroso. […] Scrisse egli buone Riflessioni sulla Poetica, benchè in esse in prima copiasse molte osservazioni Italiane, approfittandosi degli scritti del Tasso, del Riccoboni, del Castelvetro, e di Paolo Beni, che egli chiamava, Dottore in tutto, fuorchè nella corda che a lui dissonava, cioè quando parla della sua Nazione: di poi vi censurasse per lo più mal fondatamente gl’Italiani e gli Spagnuoli, chiamandoli ignoranti nelle regole Aristoteliche, malgrado di non pochi Italiani ch’egli pur cita e trascrive: e appresso vi attaccasse con armi fragili, non solo il Poema del Chiabrera e dell’Ariosto, ma quello del Tasso, e finalmente tratto tratto vi contradicesse e Aristotile, di cui pure affermava, che on s’égare dès qu’on ne le suit pas, e se medesimo ancora in più di una censura. […] Col medesimo fondamento esclude dal Poema Epico le compassionevoli avventure di Erminia che si rifugge a un tugurio pastorale.
Applaudiva il pubblico or l’uno or l’altro partito, e la sua approvazione data a due gusti contrarii provava contro ambedue, che l’un cammino e l’altro corso con genio poteva menare al medesimo scopo. […] Intorno al medesimo tempo fiorì il sig. […] Ma il Postzug, cioè il Tiro a quattro commedia del medesimo Ayrenhoff oltremodo felice nella rappresentazione, in cui si dipingono al naturale i costumi e le ridicolezze della nazione, in cui si dipingono al naturale i costumi e le ridicolezze della nazione, fe dire al re di Prussia Federigo II che i Tedeschi sono più felici nella commedia che nella tragedia.
Applaudiva il pubblico or l’uno or l’altro partito, e la sua approvazione data a due gusti contrarj provava contro ambedue che l’un cammino e l’altro corso con genio poteva menare al medesimo scopo. […] Intorno al medesimo tempo fiorì il sig. […] Ma il Postzug, cioè il Tiro a quattro commedia del medesimo Ayrenhoff oltremodo felice in cui si dipingono al naturale i costumi e le ridicolezze della nazione, fe dire al re di Prussia Federigo II che i Tedeschi sono più felici nella commedia che nella tragedia.
F.) egli era a Ferrara ; e nel medesimo anno la sua Compagnia si fuse con quella dei Confidenti che aveva a capo la Vittoria (Piissimi).
Per altro non può negarsi quel che osserva il medesimo Tiraboschi, cioè che siffatti Misteri, ed i versi cantati su’ teatri dagl’istrioni e giocolieri a que’ tempi, non meritino rigorosamente nome di vere azioni teatrali. […] Il medesimo sig. […] Più poi de’ nominati scrittori compruova ciò lo stesso Liber Judicum chiamato volgarmente Fuero Juzgo recato in mezzo dal medesimo Lampillas. […] Al dir del medesimo istorico, le divisioni sanguinose che sì rinnovavano incessantemente tra il sovrano e la nobiltà, ed il furor cieco con cui i baroni guerreggiavano fra loro, empivano di tumulto e confusione tutte le provincie spagnuole; i saccheggi, le prepotenze, gli omicidii divennero sì comuni, ché in questo stato di disordine non solo fu interrotto ogni sorte di commercio, ma rimaneva appena qualche communicazione aperta e sicura da un luogo all’altro . […] Oltre a ciò, per sapere quanto in Ispagna erano frequenti i duelli, dia egli un’occhiata all’altra famosa compilazione del medesimo Alfonso intitolata Las Siete Partidas.
Cicerone esaltava la di lui eleganza; e Nevio stesso non ignorava il proprio merito per quel che apparisce dal nobile ed elegante, quanto vanaglorioso Epitasio composto da’ lui medesimo, che Aulo Gellio ci ha conservato. […] Fu notabile sotto il medesimo Augusto il chiaro Caio Asinio Pollione, pe’ talenti tragici e per altri meriti letterari, per la presa di Salona in Dalmazia, per lo trionfo, e pel consolato, celebrato dai due maggiori ingegni, di cui si vanti la poesia latina, Virgilio ed Orazio. […] Nella scena di Medea e Creonte scorgesi il medesimo artificio della Medea greca; ma in quella latina ella guarda certo nobile contegno in mezzo alle preghiere che tira tutta l’attenzione. […] e ancor un’altra del medesimo atto, né molto lontana da questa, spiegata in altrettanti: Sylva jubatus qualis Armenia leo etc. […] Questo medesimo Ila sommamente licenzioso ad instanza del pretore fu da Augusto nella propria casa fatto bastonar pubblicamente97.
Il primo incontro della figliuola col re nell’atto II è quale avviene nella tragedia greca tra Ifigenia ed Agamennone, gli stessi equivoci sentimenti e ’l medesimo cordoglio raffrenato all’apparenza in Sileno, le stesse naturali ed innocenti dimande sulle sue nozze in Alcinoe. […] Ella seguita sempre sul medesimo gusto, e poi narra il concertato con Annibale, la promessa fattale di matrimonio, i loro congressi notturni, e lo stabilimento di partirsi con lui in abito militare. […] Non è meno comica la seconda scena del medesimo atto di molte donne Capuane co’ soldati Cartaginesi. […] Le altre due furono nel medesimo collegio con somma magnificenza e pari applauso rappresentate60.
Quindi è che si videro da prima in quell’alma Città, divenuta centro delle lettere, rappresentate nel loro natural linguaggio le favole degli antichi, come il Penulo di Plauto nel 1513 in occasione di essersi dichiarato cittadino Romano Giuliano de’ Medici fratello del pontefice, le Bacchidi del medesimo Comico col celebrarsi le nozze de’ Cesarini co’ Colonnesi, il Formione di Terenzio con un prologo del Mureto fatto recitare dal cardinale Ippolito da Este il giovine, e l’Ippolito di Seneca rappresentato avanti il palagio del cardinale Raffaele San Giorgio, in cui sostenne il personaggio di Fedra con tanta eccellenza il canonico di San Pietro Tommaso Inghiramoa dotto professore di eloquenza ed orator grande che fin che visse ne portò il soprannome di Fedra. […] Giova udire il medesimo leggiadro poeta nel rimanente: Crebrescit Imber diffluens mox Aureus Illapsus undique, penetransque, qua domus Junctura, qua diem inferunt spiracula.
Non per tanto l’Elettra e la Semiramide si reputano dal medesimo re di Prussia tragedie de toute beauté al pari del Radamisto. […] Conti in Venezia, aveano maneggiato il medesimo argomento senza rassomigliarsi, ma ugualmente senza snervarlo con amori, come era avvenuto in Francia nel principio del secolo. […] La Grange, in cui sotto nomi differenti si trattava il medesimo soggetto, o per attendere che si rallentasse il trasporto che si avea per la Merope del Maffei. […] Nell’ interessante scena quarta del medesimo atto III di Merope che crede vendicare in Egisto la morte del proprio figlio, sorge alcun dubbio che non lascia l’uditorio persuaso. […] Voltaire afferma ch’egli nel medesimo anno ne produsse due uno in versi che si rappresentò, l’altro in prosa non mai recitato.
[1] Ma le cose umane non possono rimaner lungo tempo nel medesimo grado. […] Lo che si vede da ciò che sovente la stessa composizion musicale produce il medesimo effetto applicata a parole di sentimento intieramente diverso, siccome notarono alcuni nel famoso monologo di Armida di Giambattista Lulli, e nello stabat mater del Pergolesi. […] Che dove la misura non s’accorda esattamente colle parole queste dicono una cosa allorché la frase musicale ne esprime un’altra, e che un medesimo oggetto rappresentato sotto due aspetti differenti altro non fa che dividere l’attenzione dello spirito senza fissarla? […] Il medesimo filosofo asserisce che le composizioni d’Olimpo antico musico nativo della Frigia ispiravano un furore più che umano. […] Bourdelot medico e favorito della regina, e scrittore altresì d’una Storia della musica composta senza notizie, senza critica, e senza filosofia, persuase alla regina che comandasse a Meibomio di cantar in sua presenza un’aria della musica antica pubblicata da lui medesimo nella sua traduzione, e a Naudeo, ch’eseguisse alcune danze greche colla voce e coi piedi.
Nell’Atto quinto nasce nella casa di Enea la bella contenzione che è espressa in Virgilio, tra Anchise che vuol rimanersi e morire ed Enea medesimo che vuol salvare il padre dalle mani dei Greci; né potendolo persuadere a fuggirsi, riprese le armi, vuol di nuovo uscire tra’ Greci, mentre Creusa e Iula ne lo trattengono.
I pag. 173 ec.) ha pubblicate tredici lettere latine scritte verso la fine di questo secolo, in una di esse parla di una sua tragedia, che avea scritta sopra la caduta di Antonio dalla scala, quando gli fu tolto il dominio di Verona, e ne reca egli medesimo alcuni versi che non ci fanno desiderar molto di vederne il rimanente.
perchè poi un medesimo principio produsse in diversi paesi diversi effetti, facendo nascere in Italia un teatro ingegnoso e regolare, in Ispagna sregolato e vivace, in Francia basso, languido, stravagante ed osceno?
Infatti i comici tornarono all’ assalto l’11 marzo, e questa volta ricevettero dalla Munificenza di Sua Altezza per mezzo del medesimo abate quarantacinque scudi d’argento con l’ordine reciso di partir subito da Roma.
Tra gli esempii delle irregolarità delle favole antiche intorno al luogo reca Metastasio Ajace, perchè avendo questi risoluto di uccidersi in-un luogo solitario per non essere impedito da veruno, si vede poi in effetto sul medesimo palco solo nel-luogo cercato e vi si uccide. […] Non si può mettere in dubbio (disse il mio dotto amico Carlo Vespasiano) che otto Poeti Francesi, senza contare quelli delle altre nazioni, hanno lavorato intorno al medesimo soggetto, Brisson, Garnier, Prevost, Bedouin, P. […] Tra’ frammenti di Euripide trovansi alcuni versi di una sua tragedia sul medesimo personaggio.
In Ispagna si è continuato a mostrarsi sulle scene sino al tempo che Antonio de Zamora non prese a trattar questo medesimo argomento con minori assurdità. […] Con istrano anacronismo intervengono in un medesimo auto personaggi divisi di tempi e di paesi, come la Trinità, il demonio, san Paolo, Adamo, s. […] Calderòn incorse nel medesimo difetto nell’altra sua favola reale la Vida es sueño. […] All’apparir del dì nell’atto III la riconosce, e si trovano nel medesimo luogo dove l’abbandonò la prima volta, cioè a vista di Benamexì città de’ Mori. […] La Xitanilla de Madrid si tradusse dal medesimo Celano col titolo la Zingaretta di Madrid.
Intorno al medesimo tempo uscirono la Demodice del Veneziano Giambatista Recanati, e la Didone del Bolognese Giampieri Cavazzoni Zanotti. […] Nel terzo le querele di Ada, le angustie di Jefte, la grandezza de’ sentimenti di Seila, sostengono la favola nel medesimo vigore. […] Ma che diremo di questi altri profferiti poco prima dal medesimo? […] E’ nojosa, fredda, priva di movimento e d’interesse, disse il medesimo folliculario. […] Diremo col medesimo sig.
Il primo incontro della figliuola col re nell’atto Il è quale avviene nella tragedia greca tra Ifigenia ed Agamennone; gli stessi equivoci sentimenti ed il medesimo cordoglio raffrenato all’apparenza in Sileno; le stesse naturali ed innocenti dimande sulle sue nozze in Alcinoe. […] Ella seguita sempre sul medesimo gusto, e poi narra il concertato con Annibale, la promessa fattale di matrimonio, i loro congressi notturni, e lo stabilimento di partirsi con lui in abito militare. […] Non è meno comica la seconda scena del medesimo atto di molte donne Capuane co’ soldati Cartaginesi. […] Le altre due furono nel medesimo Collegio con somma magnificenza e pari applauso rappresentate a.
Essi vi hanno il medesimo dritto di Cervantes, Lope de Vega, e Castro.
Ed é tale l’esattezza che si esige nell’imitazione de’ caratteri, o il timore di abbassarsi rappresentando una parte inferiore, che ciascuno nel dramma sostiene il medesimo carattere che lo distingue nello stato.
In una tragedia pose alcuni versi cosi pieni di robustezza, di energia e di arte militare, e gli rappresentò con tanto brio che scosse gli spettatori di un modo che nel medesimo teatro fu creato capitano; giudicando assennatamente gli Ateniesi che chi sapeva tanto solidamente favellare delle operazioni belliche, era ben degno di comandare elle squadre per vantaggio della patriaa.
In quanto al cibo Nel medesimo dì bianchi i brodetti, Indi neri gli vuol: se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, poi vuol ber gelato, E che apprestin la neve a’ servi impone: Il vin raspante d’avidetto gusto Co’ primi labbri ei delibar disdegna, Poi mattamente barbare bevande Acetose fumose agre putenti, Birra cervogia e ponce e rac tracanna a Ah non senza ragion dissero i saggi, Bello è non esser nato, o tosto almeno Uscir d’impacci e abbadonar la vita.
La parola non è che il suono medesimo quando nel sortir dalla bocca riceve due modificazioni di genere diverso, che articolato lo rendono. […] [15] Dal medesimo fonte deriva la bellezza musicale e poetica del recitativo italiano, poiché le moltiplici e variate poggiature della voce cagionate dagli accenti, siccome avvicinano il discorso ordinario alla natura del canto per la maggior facilità d’intuonazione, così accostano vieppiù il recitativo alla declamazion naturale, nel che la sua bellezza è a giudizio degli intendenti principalmente riposta. […] Ma dico bensì che la lingua che avrà il vantaggio della trasposizione farà in uguali circostanze progressi più sensibili nelle belle arti ora per la facilità maggiore d’accomodar le parole al sentimento, onde nasce l’evidenza dello stile: ora per la maggior attitudine a dipignere cagionata dal diverso giro, che può darsi alla frase, e dalla varietà, che da esso ne risulta, onde si sfugge la monotonia, e il troppo regolare andamento; ora schivando la cacofonia nel rincontro sgradevole delle vocali, o l’asprezza in quello delle consonanti inevitabili spesse fiate nelle lingue, che hanno sintassi sempre uniforme: ora questo medesimo accozzamento a bello studio cercando, come lo richiede la sostenutezza e gravità dell’oggetto: ora facendo opportuna scelta di quei suoni, che più alla mimetica armonia convengono: ora per la sospensione, che fa nascer nello spirito lo sviluppo successivo d’un pensiero, di cui non si sa il risultato sino alla fine del periodo. […] Le donne inoltre, dalle quali ogni civile socievolezza dipende, avendo per cagioni che non sono di questo luogo acquistata una influenza su i moderni costumi che mai non ebbero appresso gli antichi, giovarono al medesimo fine eziandio ora per l’agio, e morbidezza di vivere, che ispira il loro commercio, onde s’addolcì la guerresca ferocia di que’ secoli barbari: ora per l’innato piacere che le trasporta verso gli oggetti che parlano alla immaginazione ed al cuore: ora per lo studio di molte posto nelle belle lettere, e nelle arti più gentili, dal che nacque il desiderio d’imitarle ne’ letterati avidi di procacciarsi con questo mezzo la loro grazia, o la loro protezione, massimamente nel Cinquecento, secolo illustre quanto fosse altro mai per le donne italiane: ora per le fiamme che svegliano esse nei petti degli uomini, onde questi rivolgonsi poi a cantare la bellezza, e gli amori, piegando alla soavità lo stile, e la poesia.
Le prime quattro si occupano dell’oggetto medesimo politico, e s’intitolano : l’Uno, i Pochi, i Troppi, l’ Antidoto. […] Appartiene al medesimo sig. […] I sommi drammatici della Grecia scrissero molte volte su di un medesimo argomento componimenti che non si rassomigliano. […] Nel Vasto l’anno 1760 si cantò l’azione sacra intitolata Abigaille, che fu nel medesimo anno impressa in Chieti. […] In Parigi ed in Vienna si distinsero nell’esecuzione intorno al medesimo tempo la Bugianl e la Paganini.
Egli è vero che io usai ancora nella prima edizione e ritengo in questa, forse senza esempio, il termine tecnico della danza piroettare tratto del francese, che mi fu notato dal medesimo purissimo Bettinelli come vocabolo inusitato fra’ Toscani; ma io il seci senza pentirmene (peccatore ostinato!) […] La parola gergone mi su parimente dal medesimo letterato ripresa, che oggi ancora a me sembra pura italiana.
Molti altri teatri si eressero nel medesimo secolo e quasi ogni città n’ebbe uno qual più qual meno magnifico a proporzione, tutte volendo partecipare del piacere di uno spettacolo pomposo come l’opera in musica.
Nella stessa avvertenza a’ lettori, il Bartoli annunzia la pubblicazione della sua prima commedia di Magìa, che avrà per titolo : Il Mago salernitano ; e Le Pitture, Sculture ed Architetture della città di Rovigo con undici illustrazioni — operetta di Francesco Bartoli accademico d’onore clementino (Venezia, mdccxciii), di cui traggo dal proemio a’lettori di Pietro Savioni veneto stampatore, le seguenti parole : Sono più di due lustri che il medesimo amico Autore dopo d’aver per più di quindici anni scorse varie parti d’Italia a fissar giunse il suo domicilio in Rovigo ; e credette di far cosa grata a’ Cittadini, e a’ Forestieri il metter sotto gli occhi loro tuttociò, di che s’adornano le Chiese, i pubblici Luoghi, e le private nobili Abitazioni ; acciocchè essi conoscano che l’innato suo genio per simili erudizioni non ha voluto trascurare di dar qualche lustro ad una Città, alla quale deve esso Autore la sua quiete, il Religioso collocamento della sua Figlia, e del suo Figliuolo ; e altresì una probabile sicurezza di non aver giammai a temere che gli manchino que’sussidj, de’ quali la Providensa insieme col Padre lo ha sino ad ora benignamente soccorso.
Nel medesimo tempo che Martelli, emulando i Francesi, riusciva più secondo il gusto moderno, e arricchiva le nostre scene, il dotto GianVincenzo Gravina calabrese, uno de’ gran promotori del buon gusto e dell’erudizione, pose tutto il suo studio a contraffare i greci e scrisse in tre mesi cinque tragedie, il Palamede, l’Andromeda, il Servio Tullio, l’Appio Claudio, e ’l Papiniano. […] Anche l’Attilio Regolo (afferma il medesimo italiano) ha ricavato da’ francesi. […] Nella scena IV dell’atto II Tito fa che si congiura contro la sua vita, ma non che Sesto sia il reo principale; perciò vedendolo venire va a lagnarsi con lui medesimo, coll’amico, dell’ingratitudine de’ romani: Tit. […] «La rouille de l’envie (scrive il medesimo signor di Voltaire), l’artifice des intrigues, le poison de la calomnie, l’assassinat de la Satire (si j’ose m’exprimer ainsi) déshonorent parmi les hommes une profession, qui par elle-même a quelque chose de divin». […] Le parole dell’arie di Metastasio prese separatamente (dice il signor di Voltaire) sono spesso un abbellimento del soggetto medesimo, sono piene di passione, e sono qualche volta degno di esser paragonate ai più belli passi di Orazio.
Capo VI Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. […] La lezione che prende Constant da Lovemore, attaccato del medesimo suo morbo, sul modo di contenerli colla moglie, é ben graziosa nella scena II. […] Oltre a varie traduzioni fatte da lui e da’ suoi partigiani, Gottsched scelse ancora tralle tragedie inglesi la più regolare e vicina al gusto francese, il Catone di Addison, e compose su di esso la sua tragedia che porta il medesimo titolo. […] Tommaso Sebastian y Latre ha pubblicato nel 1773 in un saggio teatrale una tragedia rappresentata nel medesimo anno, nella quale ha preteso rettificare l’antica Progne e Filomena di D.
Nella scena 4 del II Tito sa che si congiura contro la sua vita, ma ignora che Sesto sia il reo principale; perciò vedendolo venire va a lagnarsi con lui medesimo, coll’ amico, dell’ingratitudine de’ Romani: Tit. […] I grandi drammatici della Grecia scrissero molte volte su di un medesimo argomento componimenti che non si rassomigliano. […] Il suo Oreste colla musica del Napoletano Domenico Cimarosa comparve nel medesimo teatro nell’agosto del 1783. […] In Parigi ed in Vienna intorno al medesimo tempo si distinsero la Bugiani e la Paganini.
Si pretende anche trasportare a questo medesimo secolo un informe abbozzo di dramma latino intitolato Ludus Pascalis de adventu et interitu Antichristi, composto e forse rappresentato nella Germania, nel quale intervengono il Papa, l’Imperadore, i Sovrani di Francia, della Grecia, di Babilonia, l’Anticristo, L’Eresia, L’Ipocrisia, la Sinagoga, il Gentilesimo. […] Roubo nel trattato de la Construction des Theatres impresso in Parigi nel 1777, quando noi pubblicammo la prima nostra Storia de’ Teatri in un sol volume; e si pretende che fosse stata rappresentata in un teatrine privato costrutto in casa del medesimo Ausonio.
Orazio Vecchi modanese verseggiatore e maestro di cappella, animato dalla felice unione della musica e della poesia che osservò in tante feste e cantate e ne’ cori delle tragedie e delle pastorali, volle il primo sperimentare l’effetto di tale unione in tutto un dramma a; e nel 1597 fece rappresentare alle nominate maschere il suo Anfiparnaso, stampato nell’anno stesso in Venezia appresso Angelo Gardano in quarto, e di note musicali corredato dal medesimo autore. […] Il Signor Yriarte anzi che dissimular ciò che avea letto nel mio libro, e porsi nella classe de’ plagiarii, avrebbe potuto citarlo con ingenuità mostrando che i ragionatori di diverse nazioni concorrono nel medesimo sano sentimento, giacchè egli accumulò nel suo poema varie citazioni per avventura inutili e pedantesche.
Egli è vero che io usai ancora nella prima edizione e ritengo in questa, forse senza esempio, il termine tecnico della danza piroettare tratto dal Francese, che mi fu notato dal medesimo chiar. […] La parola gergone mi fu parimente dal medesimo letterato ripresa che pure oggi a me sembra pretta Italiana.
mo honorò hieri con la presenza sua la commedia della Flaminia, per essere sua vicina, con tutto che fosse invitato a quell’altra, che fu una pastorale bellissima, per quanto si dice, et si vidde Io a convertire in vacca, Giove e Giunone parlarono insieme : venne poi e spari la nebbia, Mercurio col sono adormentò Argo, et poi gli tagliò la testa, una Furia infernale fece venire in furia quella vacca, et infine fu di nuovo convertita in nimpha, et il padre ch’era un fiume, venne ancor lui, versando acqua, a fare la sua parte, et in un istante medesimo i pastori fecero le loro nozze et eccetera. […] Poi la lettera di dedica « al Molto magnifico Signor, il Signor Antonio Prioli, mio Padron singolarissimo, » poi un non brutto sonetto al medesimo, nuova dedica del libricciuolo, poi finalmente l’orazione funebre, che non è altro che un cumulo di lodi sperticate, racchiuse in 19 paginette, ben compatte, in cui l’iperbole raggiunge il massimo grado.
) che lo dice inventore di questa stragofissima parte ; mentre del Fiorillo Matamoros il Cecchini medesimo ci dà un’ ampia testimonianza, dicendo ch’ egli fu huomo in altri comici rispetti di una isquisita bontà, posciacchè per far il capitano spagnuolo non ha havuto chi lo auanzi, & forse pochi che lo agguaglino.
«Non seguì il medesimo de’ drammi greci, quando migliorarono, cioè quando furono scritti a più personaggi? […] [41] «Il medesimo Sig. […] Se quest’ultima proposizione cadesse su quegli stessi maestri ch’io separai dai mediocri, il giornalista avrebbe ragione di dire ch’io era in contraddizione con me medesimo; ma cadendo, come cade infatti, sui mediocri, invece di provare ch’io mi sono contraddetto altro non prova se non ch’egli precipita i suoi giudizi e le sue censure. […] Dopo alcune righe dove c*ontinua sempre senza interruzione il sentimento medesimo, viene l’altra proposizione citata dal giornalista. […] O pretenderebbe il giornalista che per non essere in opposizione con me medesimo avessi io dovuto confondere i compositori d’allora coi compositori di cinquanta anni dopo?
Quantunque io dovrei essere avvezzo a simili gentilezze apologetiche, avendo l’Autor del Saggio ne’ Volumetti precedenti regalato col medesimo titolo il Ch. […] Un passo simile si legge nella Confusion de un Jardin del medesimo Moreto.
Voi avete altresì un Teatro Patriotico protetto e secondato dal medesimo saggio Governo, pregio anche peculiare della vostra città, che pur si desidera nel resto dell’Italia. […] Cleone perseguitato negli Equiti fu contraffatto e rappresentato dal medesimo Aristofane; se non rappresentò Sofocle, ne fu cagione il difetto della sua voce.
Ma d’altronde : come dubitare ch'ei fosse coi Gelosi al fianco d’Isabella Andreini, per la quale avea composto gli Scenarj che la misero più in voga, come La fortunata Isabella, La gelosa Isabella, La pazzia di Isabella, di cui era una parte principale egli medesimo ? […] A. che senza far reflessione sopra cosa alcuna accomoderò il mio desiderio al suo gusto, nè penserò più a' commedianti, et lo Scala è tanto galanthuomo che egli medesimo instantemente mi ha pregato ch' io operi in questo affare in guisa che V.
Lo stesso dico delle similitudini posticcie attaccate in fine delle scene, lo stesso del numero e qualità dei personaggi, lo stesso della maniera d’intrecciare l’azione e dell’orditura di essa, cose tutte lavorate sul medesimo disegno e che dispensano il poeta dal badare alla retta imitazione della natura e alle difficoltà che presenti un tragico lavoro accontiamente eseguito. […] Perdoniamogli codesti abortivi parti di una musa invecchiata in attenzione alle altre sue cose bellissime, e contentiamoci della ingenua confessione che fa egli medesimo della sua inesperienza in fatto di poesia drammatica. […] Avrebbe ancora dovuto badare a non cadere in contraddizione con se medesimo; poiché dopo avere nella sua dissertazione sopra Metastasio inalzato fino alle stelle il merito del poeta cesareo, e poste nel più chiaro lume le stranezze e le irregolarità del sistema melodrammatico francese, s’avvicina poi altrettanto nella esecuzione a questo quanto si disparte dal retto sentiero indicato da quello ai poeti italiani. […] Gli stessi pregi e i difetti stessi s’osservano nella Ifigenia, tragedia musicale assai lodata del medesimo autore. […] E a dirne il vero, quantunque io non gusti nella caricatura dei buffi quel diletto intimo che pruovo nelle lacrime dolci e gentili che mi costrigne a versare una bella musica tragica, e benché per una non so quale disposizione del mio temperamento mi vegga sospinto ad amare nella letteratura tutto ciò che parla fortemente alla immaginazione e alla sensibilità senza curarmi gran fatto di ciò ch’eccita il riso; nulladimeno siccome la prima legge del critico filosofo esser debbe di non istabilire massime generali su casi particolari, e molto meno ritraendole da se medesimo, così, riflettendo ai pressoché incorreggibili abusi dell’opera seria e alla maggiore verità di natura e varietà di espressione che somministra l’opera buffa, concederò volontieri che non deve facciarsi di stravaganza o di cattivo gusto chiunque sopra di quella a questa dasse la preferenza.
Il poeta dirige i ballerini, i macchinisti, i pittori, coloro che hanno la cura del vestiario; egli comprende in mente il tutto insieme del dramma, e quelle parti che non sono eseguite da lui le ha però dettate egli medesimo.
[15] L’unione delle belle arti e il fratellevole combaciamento che hanno insieme la danza, la poesia e la musica esigerebbe forse l’applicazione del ballo nella prima maniera, e così è fama che facessero gli antichi, appo i quali le intiere azioni tragiche o comiche si cantavano, si suonavano, e si ballavano nel medesimo tempo da un solo ed unico attore. […] Innanzi al carro poi quattro amorini, e dietro quattro altri pur con le loro facelle accese al medesimo modo, ballando una moresca intorno e battendo con le facelle accese. […] Finita poi la commedia, nacque sul palco all’improviso un amorino di quelli primi, e nel medesimo abito, il quale dichiarò con alcune poche stante la significazione delle intromesse.» […] Atlante fece sortire coll’ordin medesimo l’altre parti del mondo, lo che formò una divisione naturale e semplice del balletto, ciascun atto del quale fu terminato cogli omaggi, che dalle mentovate nazioni furono resi alla giovine principessa d’Inghiltera e coi magnifici presenti che le furono fatti. […] Sotto la direzione del primo il canto s’intrecciò più felicemente col ballo in varie feste teatrali rappresentate alla corte, in qualcheduna delle quali, cioè pel Trionfo d’Amore ballò il medesimo re Luigi decimoquarto accompagnato dalla reale famiglia, e dal fiore della nobiltà francese.