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24. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181

Egli mostrò in prima di temere, che nel Canto si smarriscano i costumi, i modi dell’età e delle passioni. […] Egli il dichiara con iscagliarsi contra l’insoffribile prolissità delle Arie. […] Egli dunque parla di quella Musica, che serve e si soggetta alle chiamate Virtuose, e ai Cantori smaschiati. […] Egli è uno de’ più saggi Critici, a’ quali increscono gli abusi del Canto. […] Egli ha forse cangiato sentimento?

25. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231

Egli nacque dal nominato mostro nel 1698, e per di lei opera morì in prigione nel 1743. […] Egli entra. […] Egli s’ ingannava sul fine e sull’effetto delle rappresentazioni sceniche. […] Egli come attore non ebbe colà chi lo pareggiasse; ebbe bensì chi gareggiò con lui. […] Egli disacerbava così il proprio rancore, e Garrick seguitava ad essere ammirato ed amato.

26. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 13-20

Egli è da notarsi ancora che tal calzolajo si valse di molti argomenti tratti da’ Greci e Latini, ch’egli non poteva leggere originali e che a suo tempo non erano stati recati nell’idioma tedesco. […] Egli sino al secolo XVII, oltre a trentasei giuochi di carnevale, compose molti drammi chiamati cantanti, de’ quali se ne sono conservati nove. […] Egli tradusse in latino cinque commedie di Aristofane da me non vedute.

27. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 708

Egli è il Padre di quella bravissima danzatrice, detta la Pantaloncina, che si è poi maritata al celebre Monsieur Deny danzatore francese.

28. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Egli si riserbava alcune parti soltanto, e nell’elenco, di solito, figurava come altro primario attore.

29. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 780-781

Egli il quale non aveva che un fine nella vita : lo studio ; e un fine nello studio : l’arte ;…. che, vittima di una modestia fuor di misura, il più bello e il più fatale degli ornamenti umani, avea l’animo delicato a segno da accoglier ogni dolorosa sensazione che la superbia e ignoranza e invidia gli venivan man mano generando, egli, dico, inconscio della sua forza, si ritrasse alla fine dalla battaglia, più rassegnato che sfiduciato. […] Egli è ben vero che alla epidemica malignità della critica rispondeva il pubblico applaudendo, ma nel cuore sensibile del Dominici gli applausi dell’uno eran soffocati dalle fischiate dell’altra.

30. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 499-500

Egli è ricco di attitudini chiare e rare, congiunte a una più rara volontà. […] Egli stesso con amorevole modestia scriveva, a' primi del '900, di sè : « …. lo studio mi aveva reso più forte nelle interpretazioni, ma io adesso posso confessare candidamente che come ho recitato gli ultimi anni in Compagnia Morelli-Pieri non reciterò mai più.

31. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 660

Egli fu ed è noto più specialmente nelle parti di mammo e nelle così dette macchiette, in cui appare le più volte di una comicità irresistibile.

32. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251

Egli ne tollerava la satira, contentandosi solo di prescrivere agli attori di rispettar la regina, altrimenti gli avrebbe fatti impiccare. […] Egli non conobbe l’arte, e ritrasse vigorosamente la natura. […] Egli soleva usare in un medesimo componimento il verso e la prosa. […] Egli seppe valersi, non si sa per qual modo, d’un gran numero d’argomenti tratti dagli autori greci e latini, ch’egli non potea leggere, non essendosi allora tradotti ancora nell’idioma tedesco.

33. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 868

Egli conduceva la sua Compagnia « con buoni regolamenti – dice il Bartoli – vantaggiosi per se stesso e pe’suoi compagni.

34. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171

Egli ha frainteso; le donne dovevano aver detto paritare. […] Egli ripete a se stesso il fatto, animandolo colle più patetiche immagini. […] Egli esclama: væ misero mihi, quanta de spe decidi! […] Egli me ne trasmise a Madrid qualche scena. […] Egli non sa chi fu Stilfon?

35. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85

Egli seppe sentire, dipingere, e meditare. Egli sviluppando l’irritabilità della tela nervosa toccò la foce stessa della Sensibilità. […] Egli è da indagarsi ne’ di lui giudizj. […] Egli è badiner l’avvenirsi ch’ella fa in Pastori tranquilli, liberi da appetiti e dall’ambizione, ma per altro i più serj del Mondo? […] Egli prende l’effetto per la cagione, e commenda per bellezza principale ciocchè è solo una conseguenza di quello, che effettivamente la produce.

36. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252

Egli amava i buoni drammatici della Francia e dimorando in Venezia acquistò la conoscenza de’ nostri gran poeti. […] Egli dice, Mirtillo infelice, chi ti consolerà? […] Egli ha pur tentata la riforma dell’opera comica spogliandola delle buffonerie irragionevoli con alcuni suoi componimenti scritti in prosa frammischiata con versi. […] Egli ne ha composte quattro, la Morte di Adamo, il Salomone, il Davide, la Battaglia di Arminio. […] Egli nonpertanto con tal arte ne prepara gli eventi e maneggia le passioni che ci commuove ancor col Salomone.

37. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »

Egli si fa applaudire per le sue qualità distintive e individuali, senza arrogarsi quelle dell’altro, resistendo al pendio dell’imitazione, che in quasi tutti è indomabile.

38. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273

Egli è troppo vero ciò che quì si dice. […] Egli scrisse della commedia e della tragedia con molta erudizione e giudizio.

39. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 77-87

Egli è da notarsi ancora che tal calzolajo si valse di molti argomenti tratti da’ Greci e Latini, i quali scrittori legger non poteva originali, e che a suo tempo non erano stati tradotti nell’idioma tedesco. […] Egli sino al secolo XVII, oltre a trentasei giuochi di carnevale, compose molti drammi chiamati cantanti, de’ quali se ne sono conservati nove. […] Egli tradusse in latino cinque commedie di Aristofane da me non vedute.

40. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 158

Egli sa però talvolta farlo servire con bravura al comico.

41. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Egli era discendente dei duchi di Celsa piccola e del Marchese Forcella, ed esistono ancora presso il figlio Antonio, capocomico da venticinque anni, lettere colla data del 1849 del Vescovo di Caltagirone, Monsignor Benedetto Dente, con l’indirizzo : A S.

42. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 693

Egli vi si assoggettò ; e poco dopo, la notte del 26 agosto 1874, morì compianto dai parenti ed amici.

43. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 704

Egli, soprattutto, accoppiava a una dizione semplice e naturale una gran forza di espressione e un senso profondo di verità umana : fu direttore eccellente, e s’ebbero da'suoi ammaestramenti artisti di pregio, tra cui Giuseppe Bracci e il rinomato primo attor giovine Gaspare Lavaggi.

44. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170

Egli fiorì regnando Alessandro Magno poco prima di Menandro, e di anni novantaquattro in circa mori sul teatro ridendo smoderatamente, dopo aver composte novanta favole, delle quali Giulio Polluce, Ateneo e Stobeo hanno conservati varii nomi, e Grozio ne ha raccolti i frammentia Il di lui figliuolo natogli in Siracusa portò il nome di Filemone il minore, e fu contemporaneo di Menandro, e più volte con lui contese per la corona scenica, e quasi sempre il vinse. […] Egli o di notte ruba, o fa la vita De’ vagabondi, o di cotal genia Complice è certo, o giuntatore, o vende. […] Egli nell’olimpiade CXV nobilitò la commedia nuova, e scrisse cento e otto, o cento e nove commedie; ma solo otto volte fu coronato nel certame. Egli fu il modello di Terenzio, il quale di quattro di lui favole si valse, cioè dell’Andria, della Perintia, dell’Eunuco, del Tormentatore di se stesso. […] Egli non pensa Ciò che conviensi, pien del suo disegno Che tristi giorni e lunghi guai gli appresta.

45. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 867

Egli si occupò molto di lei, e le prese un particolare affetto, che generò l’invidia e la malignità di tutte le comiche ; e specialmente della Bastona, la quale eccitava la Colucci alla ribellione, quando si assegnò alla Ferramonti una delle parti principali nella Fondazion di Venezia.

46. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO V. Rappresentazioni chiamate Regie: Attori Accademici: Commedianti pubblici. » pp. 345-356

Egli seppe meglio mostrare a’ Francesi i suoi talenti facendo valere la somma sua arte pantomimica di maniera che poco o nulla gli nocque il patrio linguaggio. […] «Egli (aggiugnesi nella collezione de’ di lui motti detta Menagiana) fu il più perfetto pantomimo de nostri tempi  Moliere original francese non perdè mai una rappresentazione di quest’originale italiano.» Egli morì vecchio in Parigi nel 1694, lasciando ad un suo figliuolo sacerdote il valsente di centomila scudia.

47. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 215

Egli, non ostante i consigli dissuadenti del Direttore della Accademia, egregio Baldini, che per ingegno e coltura e arte e pratica della scena, meriterebbe di trovar posto qui a canto a’buoni artisti militanti, e che non vedeva tutto quello splendore di orizzonti che il neo-attore s’era venuto creando nella fantasia, diede un addio al commercio per darsi intero al teatro, e si scritturò il 1882 nella Compagnia di F.

48. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua li 16 Dicembre 1678. » pp. 127-128

Egli si fe' portare il letto a una osteria, e di là non si partì che dopo speso fin l’ultimo quattrino in pranzi e cene da pazzo. […] Egli recitava solo, per via, intere commedie…. ma lasciam la parola all’attore Colomberti che di quelle recite singolari ci lasciò la seguente descrizione : Nella primavera del 1824 io mi trovavo a recitare al Teatro San Benedetto di Venezia colla Compagnia di Luigi Fini ; e una mattina, trovandomi a passeggiare sulla riva degli Schiavoni, vidi giungere un vecchio, seguito da un ragazzo che gli portava una sedia, che pose in mezzo al vacuo fra le colonne di Marco e Todero, ed il vicino canale che dalla Laguna va al Ponte dei Sospiri.

49. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 283-285

Egli andava assiduamente a frugar nelle vecchie commedie per rinsanguare il suo repertorio ; e quelle, cito ad esempio la Famiglia Benoiton di Sardou, metteva in iscena con la importanza di una novità ;… alla prima rappresentazione di esse, accortamente preparati, la stampa e il pubblico accorrevan in folla a dare il lor giudizio come si trattasse di grande avvenimento. […] Egli ebbe aperto da lui un nuovo orizzonte…. il metodo suo seguì, si assimilò ; grande interprete del concetto, non lo era meno della parola.

50. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244

Egli scrisse alcune tragedie del medesimo gusto: grazia somma di stile privo di forza. […] Egli ha frainteso; le donne dovevano aver detto paritare. […] Egli ripete a se stesso il fatto animandolo colle più patetiche immagini. […] Egli me ne trasmise in Madrid qualche scena. […] Egli non sa chi fu Stilfon?

51. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 121

Egli soleva tra il penultimo e l’ ultimo atto della rappresentazione invitare il pubblico, secondo il costume, alla recita del domani : e tale e tanta era la grazia delle sue parole, tanta la varietà ed elevatezza dei concetti, e tale ancora la dovizia delle trovate, che molti degli abbonati recavansi a teatro in quell’ ora solamente.

52. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 204

Di lui disse il Mercurio del tempo : « Egli parlava assai bene il francese e l’italiano.

53. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 727

Egli era giunto a tal perfezione di copia del suo maestro, che chiudendo gli occhi si poteva scambiar l’uno con l’altro.

54. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 800

Egli proviene da una famiglia chioggiotta di lupi di mare.

55. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1041

Egli fu anche espertissimo del canto e del ballo ; e il Bartoli ci fa sapere come « alla stessa Maestà napolitana abbia pur egli fatto vedere un ballo spagnolo, che chiamasi il fandangh, eseguito da lui ad occhi bendati in mezzo a un numero d’ova, che movendosi ancora restavano illese, e non schiacciate da’piedi. » Fu anche autore di due azioni spettacolose, che non diede alle stampe : Il Naufragio felice, e I Prodigi d’amore ; e pubblicò un dramma per musica tratto dal Feudatario del Goldoni, e intitolato Le Gelosie villane.

56. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 538

La natura non lo dotò di sciolta loquela, e il Bartoli ci racconta : Egli aveva un’arte di fare frettolosamente un ragionamento (non inteso nè da lui, nè dall’uditorio) promettendo assistenza al Padrone o ad altri ; e questo con parole spessissime, e vibrate con forza fra le labbra in sì fatto modo, che il popolo movevasi a fargli un grande applauso, battendo palma a palma, ond’ egli restava soddisfatto, e l’udienza godendo moveva a più potere le risa, benchè nulla avesse capito da tal discorso, che lo Sgarri chiamava battuta, forse per la battuta di mani, ch'egli ne riscuoteva.

57. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 678

Egli aveva sposato verso il '72 M.

58. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 765

Sul valore artistico di lui il Colomberti lasciò scritta questa noterella : « Egli emergeva principalmente nelle parti in dialetto veneto.

59. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 116-117

Egli ha tollerato con pace la sua non cercata, e non meritata espulsione dal Teatro di San Gio. […] Egli, urbano con tutti, egli prudente e saggio, egli pietoso soccorritore delle miserie altrui, merita bene il nome d’uomo onorato, e rendesi degno della stima d’ognuno.

60. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226

Egli morì in Evora prima del 1557. […] Egli scrisse in più di un genere in maniera che si novera tra’ primi poeti portoghesi. […] Egli sel saprà. […] Egli suppose che uno stampatore le avesse cambiate. […] Egli afferma parimente di non aver veduto in Madrid rappresentare tragedia alcuna; e dirà vero.

61. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417

Egli nacque da questo mostro nel 1698, e morì in prigione nel 1743. […] Egli l’ha composta sui materiali di due commedie francesi, il Pregiudizio alla moda, e la Nuova Scuola delle Donne. […] Egli nella scena II dell’atto II fa nella propria persona una dipintura curiosa di quelli che aspirano ad entrar nel parlamento. […] Egli é avvenuta la stessa cosa a D. […] Egli ci fa eziandio sperare un’idea del teatro tedesco, volendo in essa restringere quanto vanta di più eccellente la Germania in fatto di tragica e comica poesia.

62. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 564

Egli ebbe due figli de’ quali uno violinista espertissimo.

63. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Egli è per ciò ch’ io ho fatto si che Cola entrasse nella Compagnia.

64. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294

Egli determina di rapirla travestito con gli abiti di Giuba. […] Egli spira qual visse grande e virtuoso prima della libertà. […] Egli entra. […] Egli s’ingannava sul fine e sull’effetto delle rappresentazioni sceniche. […] Egli disacerbava così il proprio rancore, e Garrick seguitava ad esser amato ed ammirato.

65. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 486

Egli è idolatra della verità, e nemico per sistema della maniera.

66. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037

Egli non era più giovane, ma ambiva di comparirlo, e vi si fece condurre avendo indossato un abito elegante, ma leggiero assai.

67. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 326

Egli interpretava con abilità ed intelligenza tanto il Goldoni, come Dumas, Ferrari, Giacosa.

68. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 756

Egli mi ricordò, quasi alla testualità, il sommo Gustavo Modena, ed è tutto dire.

69. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96

Egli se ’l saprà. […] Egli suppose che uno stampatore l’avesse cambiate. […] Egli afferma parimente di non aver veduto in Madrid rappresentare tragedia alcuna, e dirà vero. […] Egli fa pure autor di atti sacramentali il Cervantes gratuitamente; e ciò ha fatto ridere ancor più. […] Egli ne reca un epigramma che chiama barbaro scritto dopo il 1552.

70. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267

Egli compose trenta commedie ricevute con molto applauso, delle quali altro non se ne conserva, se non il titolo di alquante. […] Egli compose senza farli inceppar da veruna regola prescritta dal verisimile; ma dotato d’ingegno, di fantasia, d’eloquenza, attese con una versificazione armonioso e seducente, e colla moltiplicità degli eventi e delle cose maravigliose, a signoreggiar sui cuori, e a secondar (com’egli dice nell’Arte Nuevo) il gusto del volgo e delle donne, per la cui approvazione trionfava in Ispagna l’anarchia teatrale. […] Egli si scatena contra di lui come il primo corruttor del Teatro; però la corruzione suppone uno stato di sanità e perfezione anteriore; ma qual era il Teatro Spagnuolo prima di Lope? […] Egli dice che nella sua gioventù avea scritti quarantotto componimenti inediti sopra argomenti sacri, dorici, morali, e tra essi erano alcune tragedie di Assalone, Amone, Saule e Gionata. […] Egli non pertanto non lascia di notare, parlando della serenata del marchese di Villena (di cui abbiamo ragionato nel capo III di quello Libro), che in vano Calderón si arrogava la gloria d’aver il primo introdotto in iscena personaggi allegorici; da che in quella serenata si veggono personificate la pace, la giustizia ec.

71. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 759-763

« Egli non potè aver maggiore fortuna – ho detto in principio – per la cerchia ristretta in cui visse. » E questa ristrettezza derivò un poco da tutto un insieme di dizione e di pronunzia e di atteggiamenti, nella lor grande spontaneità prettamente romagnoli, da farlo parer talvolta più tosto un attor dialettale ; e un poco per la numerosa famiglia che gl’impedì, proprio quando più ce n’era il bisogno, di prendere il largo, e di emanciparsi collo studio speciale da quei difetti d’origine che lo facevano apparire anima gentile in corpo rozzo. Egli, nella sua verità e semplicità straordinarie potè sostener parti disparate serie e comiche di primo attore e di caratterista, ma in quelle più manifestò la sua grandezza così dette promiscue, quali : Filippo di Scribe, Michele Perrin, Papà Martin, Malvina, Origine di un gran banchiere, Papà Loriot, Curioso accidente, Don Marzio, Barbiere di Gheldria.

72. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « L’EDITORE A CHI LEGGE » pp. -

Egli le ha divise in due Parti.

73. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 849

Egli ebbe tre figli sul teatro.

74. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 480-481

Egli era veramente il primo attore della Compagnia, ma primo attore che recitava il Fernando della Partita a Scacchi.

75. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 597

Egli mi ha detto di havere scritto a lei ciò che le occorre, ed ella potrà intendersene seco, perch'esso è quel che ha in mano tutto questo negotio.

76. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VI. Tragici Spagnuoli, secondo il Signor Lampillas, negletti, o censurati a torto dal Signorelli. » pp. 43-68

Egli che nominò il suo Absalon, non avrebbe fatta menzione ancor passaggiera delle altre? […] Egli si prende l’immensa laboriosa cura di trascrivere le lodi generali date al Cueva dal Montiano. […] Egli al più avrebbe potuto dire, può farci sperare, che sarebbe stata regolata. […] Egli però pretende che sia una sola l’azione principale, e le altre subalterne. […] Egli però soggiugne: “Vi ha notabile disuguaglianza nelle persone.

77. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136

Egli pensa evitarlo facendolo partir subito per Inghilterra. […] Egli manda via tutti, e parte. […] Egli è fuori di se! […] Egli non conobbe l’arte, e copiò egregiamente la natura. […] Egli scriveva un medesimo componimento parte in versi, e parte in prosa.

78. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656

Egli annunziò subito la goldoniana Bottega del Caffè, commedia di sicura attrattiva, specialmente a Venezia e recitata dal Vestri, sperando di scuoter di nuovo l’apatia del pubblico per la sana commedia e l’arte sana : triste delusione ! […] Egli allora si tolse la parrucca, si mise il cappello, si buttò sulle spalle un mantello, e si recò in platea, dove, ordinato all’orchestra di cessare dai suoni, cominciò a dire : « Grazie anzitutto, o Signori, della vostra fedeltà ; ma io desidero che non restiate qui ad annojarvi in questa specie di deserto ; e in cambio della Bottega del Caffè, vi do una sala della Trattoria del Selvatico, dove dividerete con me una modesta cena che ardisco di offerirvi. […] Egli mi ha fatto spesso ridere e piangere : effetti non facili entrambi da prodursi ora sul mio animo, almeno da un commediante. […] Egli non può mostrarsi senza essere subito applaudito.

79. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 316

Egli era un uomo molto erudito, traduceva dal francese con molto spirito e le migliori opere del repertorio erano sue traduzioni.

80. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 706

Egli aveva come un ideale da raggiungere, una grande missione da compiere : la trasformazione della maschera.

81. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 888

Egli si dovette accontentar della fama e mori povero come i suoi compagni.

82. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1014-1015

Egli fu il primo a recitarla, e con tal maestria, che niuno più osò tentarne la prova.

83. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 255-256

Egli assegnò alla moglie con regolare contratto la paga di quattrocento zecchini veneti all’anno, e una mezza serata per ogni piazza, ove le recite non fosser minori di venti ; e stabilì sul contratto ch'ella dovesse fornirgli un panciotto della stoffa di ogni nuovo abito ch'ella facesse, o per la scena o per fuori, o in costume o in borghese ; tal che alla sua morte si trovò una gran quantità di panciotti di ogni specie e di ogni colore, naturalmente, non mai indossati.

84. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269

Egli possedeva varie lingue, amava le arti e la musica, e coltivava l’astronomia. […] Egli dimostra che i Turchi hanno libri di rettorica, logica, aritmetica, geometria, algebra, chimica, metafisica Musulmana, medicina, storia naturale, come altresì globi terrestri, quadranti, ottanti, astrolabj, sfere, telescopj, tavole per la trigonometria.

85. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 335

Egli aveva in compagnia la moglie, che recitava le prime donne a vicenda con la Torri, prima nell’elenco (e forse per ciò il Rechiari o spontaneamente o stimolato dalla moglie pensò bene di liberarsi di questa), e un figliuolo, Giorgio, che recitava i terzi amorosi, sotto nome di Ottavio.

86. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266

Egli è vero che un viluppo condotto con tanta libertà riesce assai più facile a tessersi, e a snodarsi che un’ opera istorica incatenata al comodo della musica, e alle leggi del verisimile; ma il sapere scerre e interessare, come fe molte volte Quinault, nell’opera mitologica che non ha freno, merita distinta lode. […] Egli ne riteneva la cantilena senza errarne una nota, e venendo poscia l’Alouette o Colasse gli dettava ciò che avea composto, nè il giorno dopo se ne ricordava. Egli copriva le sue cantilene di stromenti quando non aveva ricevuta scena veruna dal poeta. […] Egli subito divenne segretario del re.

87. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74

Egli è vero che un viluppo condotto con tanta libertà riesce assai più facile a tessersi e a snodarsi che un’ opera istorica incatenata al comodo della musica e alle leggi del verisimile; ma il sapere scerre e interessare, come fe molte volte Quinault, nell’opera mitologica che non ha freno, merita distinta lode. […] Egli ne riteneva la cantilena senza errarne una nota e venendo poscia l’Alouette o Colasse gli dettava ciò che avea composto, nè il giorno dopo se ne ricordava. Egli copriva le sue cantilene d’istromenti quando non avea ricevuta scena veruna dal poeta. […] Egli divenne subito segretario del re.

88. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 978

Egli, benchè poco favorito dalla natura, per essere di aspetto alquanto svantaggioso, non dispiacerebbe però nelle parti disinvolte, come pure in qualche parte di padre nobile, se (ci sia lecito di cosi esprimerci) se meno demarinasse.

89. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 985-986

Egli si poneva sulle carni sempre il cilicio, quando andava al Recitamento, ciò facendo a fine, che tal mortificazione gli fusse avegliatojo, per usar cautela di non dire alcuna oscenità, e di non cooperare a chiunque de’ Compagni ne dicesse.

90. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1029-1030

Egli e certo Enrico Mangili eran l’anima del reggimento, il quale ne’ momenti di tregua faceva a loro circolo : la musica suonava negl’intermezzi edessi inventavan chiassate di ogni specie.

91. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »

Egli ha segnate con ciò le vie tutte che ha da tenere; non può metter piede in fallo quanto alle differenti inflessioni e durate delle voci sopra le parole della parte sua; che a lui esattamente le prescrive il compositore. […] Egli è un trito assioma che colui che non sa fermar la voce, non sa cantare. […] Egli sembra in verità che i nostri teatri sieno fatti più per un’ accademia di ballo, che per la rappresentazione dell’opera.

92. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 850-853

Egli, il Fabbrichesi, aveva lo stipendio annuo di 50,000 franchi ; il diritto di aumentare il prezzo dei palchi e del biglietto d’ingresso, e quello di andar colla compagnia ne’varj teatri comunali del regno, senza pagar affitto di sorta. […] – Egli vi rinunziò, dandone avviso ai suoi scritturati, affinchè provvedessero al loro futuro collocamento.

93. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354

Egli piacque a’ suoi giorni ad alquanti letterati, ma senza vantaggio del pubblico teatro. […] Egli né anche mostrò di sapere, che del Cresfonte di Euripide non é a noi rimasto altro che il nome, e qualche frammento, e un argomento secco nelle favole d’Igino. […] Egli é però, manifesto a chi fa la storia letteraria, che di tutte le tragedie fu questa fondatrice di Cartagine le italiane composte da Giraldi Cintio e da Lodovico Dolce verso la metà del secolo XVI, furono le primogenite, o per meglio dire, le genitrici. […] Egli é ben vero che i tedeschi studiando la musica italiana, che conobbero per la nostra opera drammatica, come attesta il re di Prussia, son pervenuti ad aver Hafs, Gluck, ed altri eccellenti musici che hanno studiato in Italia, e si son fatti emuli degl’italiani. […] Egli é certo che niuno de’ nostri drammatici, e niuno degli esteri ha giammai posseduto in così supremo grado quel grande ingegno musico, e quella mirabil precisione, faciltà e limpidezza che ammirasi in Metastasio.

94. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 450

Egli fu, come il maggior fratello Giovanni, attore di non pochi pregi, tra’ quali primo : la spontaneità.

95. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661

Egli, dice il Campardon, di cui un celebre satirico aveva detto che faceva molto onore al suo stato, ispirò ad un poeta anonimo i seguenti versi : Ciavarelli met tant de grâces Quand il représente Scapin, Qu’à ses lazzis, à ses grimaces On le prendroit pour Arlequin !

96. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544

Egli incominciò a esercitar l’arte comica sotto il nostro celebre Pertici, e sostenne sempre con qualche decoro quei caratteri, che gli venivano destinati dal sopraffino discernimentò del suo direttore. » A ventidue anni perdè improvvisamente la vista, e si diè allora a scrivere poesie, specialmente bernesche, in cui riuscì egregio.

97. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 625-626

Egli non solamente lo ammira come tiranno, padre nobile e attore tragico, ma lo dice rispettoso del pubblico e di sè ; abbigliato sempre irreprensibilmente, e disputato da' più accreditati capocomici.

98. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290

Egli é questo perché, questo spirito elettrico che sfugge al tatto grossolano di certi freddi censori di Calderòn e degli scrittori di componimenti regolatissimi e noiosissimi che muoiono appena nati. […] Egli fu con debolezza fecondato da alcuni scrittori, i quali, perduta di mira la natura, correvano dietro a una luce efimera che faceva loro smarrire il buon sentiero. […] Egli compose cinque tragedie, Epicari, e Agrippina, pubblicate nel 1665, Ibraim nel 1673, e Sofonisba, e Cleopatra nel l682, le quali, benché piene di mostruosità, presentano di quando in quando alcuni lampi d’ingegno non dispregevoli. […] Egli fé rappresentar le sue tragedie e commedie dal 1677 in poi dagli scolari del suo collegio, donde passarono agli altri più principali di Alemagna, tutto congiurava a tener lontano da que’ paesi il vero gusto della drammatica.

99. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 17

Egli aveva molto faticato, ed aveva diritto ad un onesto riposo….

100. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 549

Egli invocava aiuto al Modena, il quale da Palmanova rispondeva : la posizione tua e di tutti voi mi lacera le viscere ; ma io non posso aiutarvi per ora….

101. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 772

Egli era soldato ; di una fibra forte, robusta ; a volte aspro e rude nella voce ; ma di una fisionomia dolcissima, così dolce che tutta rispecchiava la mitezza angelica dell’indole sua.

102. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 992

Egli avea frequentate tutte le condizioni sociali e, di quella signorile, ne osservava le forme nel trattare i suoi compagni…… Molto logicamente il Suner, toccando della catastrofe e dei punti che la mossero, ha richiami al maestro Luigi Bellotti-Bon, del quale se il Garzes imitò molti atteggiamenti della vita, come la vanità, la sontuosità, la prodigalità, volle anche imitare la morte con un colpo di rivoltella al cuore.

103. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111

Egli contava allora quarantatre anni della sua età. […] Egli però ne tolse ogni utilità col rendere Edipo pienamente innocente nell’ammazzamento del re di Tebe. […] Egli dice: Voila mon fils, madame, où voila ma victime. […] Egli punto non era reo, avendo soltanto seguito la natura ed il suo dovere.» […] Egli vota di morte, ed invita Capello a votare.

104. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19

Egli dunque ha letto assai alla sfuggita ciò che si narra nelle pagine 189. 190. e 191. della Storia de’ Teatri. […] Egli parla soltanto delle rozze e sacre rappresentazioni riprese dall’erudito Quadrio.

105. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 774-779

Egli fu il primo ad innalzare il lusso della scena a tal punto che il solo Fabbrichesi potè paragonarsi a lui. […] Egli riferisce come all’Arena del Sole il pubblico batteva le mani tanto più forte quanto maggiori erano le smancerie e le turbolenze della voce e del gesto del Domeniconi, attore allora in gran voga.

106. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148

Egli ebbe la compiacenza di convenir meco in quanto al dover essere mas vestida aquella declaration del Moro. […] Egli per dar altra prova d’imparzialità tradisce i Romani, e consiglia i Numantini a non accettare la vile soddisfazione. […] Egli fe peggio ancora. […] Egli cessò di vivere nel 1778. […] Egli debbe a quest’ingegni originali la semplicità, l’orditura, lo scioglimento e le situazioni principali dell’azione.

107. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67

Egli pubblicò nel 1775 la Numancia destruida in cinque atti in endecasillabi coll’ assonante. […] Egli vuol essere incluso nella sortizione, cui resiste Dulcidio per questa ragione: perchè tocca solo a Roma il discacciar per politica i suoi Tarquinj. […] Egli al fine mal grado delle di lei lagrime conferma che parta; ma tosto ripiglia: che ho io profferito? […] Egli nell’azione dietro del Perez seguita Sofocle facendo riconoscere Oreste per mezzo dell’anello. […] Egli debbe a questi originali la semplicità, l’orditura, lo scioglimento e le situazioni principali dell’azione.

108. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 691

Egli ebbe due figli, Antonietta ed Ernesto, artisti entrambi ; l’ una, ritiratasi dal teatro nel 1882, per le parti di prima attrice giovine e prima attrice ; l’ altro per quelle di generico e secondi caratteri !

109. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 418

Egli ebbe certo in esso Bartoli un valido difensore dalle accuse del Piazza, che nel romanzo Il Teatro aveva dato di lui il seguente ritratto : Era questi (il Capo) un veneziano grasso e bassotto, rosso di faccia, ma goffo e pesante, e d’un’ aria da spazzacammino piucchè da comico.

110. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 738-742

Egli diffatti aprì uno studio fotografico in Padova ; ma lo colpi una grave malattia d’occhi, e tutto andò per aria…. […] Egli la cerca, e, trovatala, non l’abbandona più, anche quando il protagonista, o la protagonista si trovi presso la ribalta, ed ella, semplice servetta o parte di contorno, in un angolo della stanza, o alla finestra.

111. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280

Egli punì come reo di maestà lesa un poeta che in una tragedia avea inserite alcune parole ingiuriose contro il re Agamennone. […] Egli è vero che Plinio ascrive a lode di Trajano, che il popolo stesso abborriva sotto di lui l’effemminatezza de’ pantomimi. Egli è ancor vero, che secondo il racconto di Sparziano, l’imperadore Adriano ne’ suoi conviti amava di far rappresentare commedie, tragedie e atellane. […] Egli è però evidente che non mancarono del tutto gli scenici spettacoli, benchè altre feste si fossero introdotte. […] Egli ne fu anche la vittima, nella stessa guisa che Eupolide era stato sacrificato nell’antica al risentimento de’ potenti.

112. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134

Egli è però autore di varie favole non dispregevoli nel genere comico chiamato colà di spada e cappa. […] Egli accumolava di tal sorte gli avvenimenti che oltrepassava gli eccessi de’ suoi contemporanei. […] Egli ama una dama della corte di lei, e la principessa ne sa l’amore, ma non l’amata. […] Egli si affretta ad obedire sol per liberarsi presto da quella noja. […] Egli lo prega che se continua a dimorare in Zamora gli risparmii l’onore di più chiamarlo.

113. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 279-281

Egli stesso racconta che la soggezione e l’emozione lo paralizzarono per modo, che la sua voce non arrivò a’suonatori di orchestra.

114. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 296

Egli dava, quando poteva, un fiorino a ciaschedun attore : quando non poteva, accadeva la rivolta in Compagnia, e si doveva ricorrere ad espedienti più o meno decorosi per recitare, e per togliersi la fame.

115. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 534-535

Egli è probabilmente quello stesso Lucio Fedele, di cui parla il Quadrio, e che cominciò a fiorire verso il 1560. « Il Ghilini nel suo Teatro – dice esso Quadrio – per occasione di Giulio Cesare Capaccio, fa menzione di costui, come di eccellentissimo comico, e il migliore assolutamente de’ tempi suoi.

116. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262

Egli vien fuori esclamando: O terra scellerata! […] Egli compose la Mandragola, la Clizia e l’Andria. […] Egli è per quattro volte, per più di sei, per più di sette, mi farai dire; e non si vede se non acqua, acqua, acqua. […] Egli però si sovviene di aver per ventura conservata una chiave dell’uscio di dietro della casa, e pensa per quella introdursi. […] Egli però seguì Plauto ed Aristofane nel far che gli attori s’indrizzino agli spettatori.

117. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207

Egli è non per tanto per questa medesima ragione che si allontana talvolta dal vero dialogo drammatico. […] Egli non solo è perseguitato dalle Furie vendicatrici, ma è vicino ad esser punito per l’uccisione della madre. […] Egli è vero che il traduttor de’ Salmi il degno autor delle Probole, il sig. […] Egli stesso non fece di più nel tradurre questa medesima scena in maniera, com’egli dice, diversa dalla Salviniana. […] Egli dice:             Son io?

118. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133

Egli però ne tolse ogni utilità col rendere Edipo pienamente innocente nell’ammazzamento del re di Tebe. […] Egli, non sapendo se Ninia viva, machina la rovina della propria sorella, cui, mancando il di lei figliuolo, apparterrebbe il trono. […] Egli ha migliorato anche l’artificio della parlata di Antonio, facendo portare per ultimo colpo il corpo di Cesare in iscena, che il Shakespear con arte minore fa dimorare sempre alla vista del popolo Romano. […] Egli vi cade in assurdi manifesti, non vi guarda verisimiglianza, vi accumula alla rinfusa eventi pieni d’ incoerenza, tradisce la storia, oltraggia e calunnia le nazioni straniere, e disonora in certo modo la propria colle sue impudenti menzogne. […] Egli punto non era reo, avendo soltanto seguito la natura e il suo dovere”.

119. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31

Egli stesso in tal caso parrà in certo modo conquistato dal popolo vinto; la qual cosa avvenne in fatti agli ultimi Tartari conquistatori della China, i quali ritenendo la polizia, la legislazione e i costumi del paese, diventarono i primi Cinesi. […] Egli è vero che in Francia, nelle Fiandre ed altrove furonvi alcuni misteri rappresentati alla muta per le strade; ma gli scrittori che ne parlano, dicono espressamente che si esposero solo alla vista; or quando poi tal circostanza non si specifica, sembra ragionevole il credere che allora si parli di rappresentazioni cantate e recitate. […] Egli ne parla come di un erudito in forza di ragionamento superiore assai al suo avversario Carlo Magno, sotto il cui nome uscirono i libri Carolini contro il culto delle immagini. […] Egli si dimostra in tal fatto così poco instruito, che fa sospettare di essergli stata da altri suggerita così secca e digiuna notizia; laonde ci astringe ad una nota non breve, e ad implorare per la di lei lunghezza il perdono de’ leggitori. […] Egli ne fu confutato dal Quadrio nel t. 

120. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58

Egli è ancor solo. […] Egli in ciò s’ ingannò, come anche nel credere sì buona cotal favola. […] Egli convisse con Palaprat per alcun tempo con molta intimità, e da lui fu ajutato nella nominata commedia. […] Egli abbellì ancora l’antica farsa dell’Avvocato Patelin 19.

121. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932

Egli era probabilmente socio del Battaglia e direttore della Compagnia, nella quale si recitavan commedie premeditate e improvvise.

122. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285

Egli accumulava gli accidenti di tal sorte che oltrepassava gli eccessi de’ suoi contemporanei. […] Egli in fatti entra di notte nelle di lei stanze con poco decoro della maestà e con rischio della fama della regina. […] Egli ama una dama della di lei corte, e la principessa sa il di lui amore ma non l’amata. […] Egli si affretta ad obedire sol per liberarsi presto da quella noja. […] Egli lo prega che se continua a dimorare in Zamora, gli risparmi l’onore di più chiamarlo.

123. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139

Egli compose due tragedie latine, cioè l’Achilleis detta così da Achille che n’era il personaggio principale, e l’Eccerinis, in cui introdusse il famoso Ezzelino da Romano tiranno di Padova. […] ) Egli ci obbliga ad apporre quì una breve analisi dell’Eccerinis, che sì per tempo assicura all’Italia il vanto di aver prodotta una tragedia di argomento nazionale , e non gia greco.

124. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 724-729

Egli non bilanciò nè la sproporzione dell’età sua con quella del personaggio, il giovane scimunito Don Berto, « nè la immagine, che il pubblico s’era formata del suo carattere, da cui attendeva soltanto un comico serio naturale, o un tragico maestoso declamatore di sentenziosa armonica gravità, nè la dissuasione del Gozzi stesso ». […] Egli si ricoverò in un’isola della laguna, confortato dalla moglie, dai figli e dagli amici di Venezia ; e dopo un anno, ceduto finalmente alle nuove istanze di Goldoni, si unì con lui pel triennio 1800-01-02, trascorso il quale si ritirò per sempre dalle scene, passati appena i sessantacinque anni di età.

125. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81

Egli non solo é perseguitato dalle Furie vendicatrici, ma é presso ad esser punito per l’uccisione della madre. […] Egli osserva in generale, che la tragedia francese é più complicata, più involta in vicende, in intrecci, in episodi, che la greca. […] Egli stesso non ha fatto di più nella bellissima traduzione di questa medesima scena. […] Egli dice, ……………… Son’io? […] Egli é Iola, scudiere di Ercole.

126. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35

Egli amava con predilezione Lucano e Seneca, e nelle di loro opere attinse non meno l’amor del sublime che l’impeto e la foga che il trasportava al pari de’ suoi modelli nell’enfatico e nell’ ampolloso. […] Egli è vero che Cornelio trasportando il fatto a Siviglia commise un anacronismo, trovandosi Siviglia al tempo del Cid in potere de’ Mori e non de’ Cristiani (che è il grande errore che esultando insolentemente al solito vi notò il fu Garcia de la Huerta); vero è parimente che Scudery e l’Accademia Francese la censurarono per varj difetti con fondamento, anche per aderire al cardinal de Richelieu che volea deprimerla non avendo potuto farla passar per sua; ma il Cid è uno di que’ felici frutti del genio che s’invidiano e si criticano più facilmente che non s’imitano. […] Egli impose silenzio agl’ invidiosi e a i pedanti con gli Orazj, col Cinna e col Poliuto. […] I) Egli è vero che nè tragico timore nè compassione desta il pericolo di un traditore senza scusa qual è Cinna, che al proprio dovere verso un sovrano e un benefattore contrappone la semplice compiacenza per una donna. […] Egli si valse di argomenti tratti dal Testamento Vecchio.

127. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255

Egli compose la Mandragola, la Clizia, e l’Andria. […] Egli è per quattro volte, per più di sei, per più di sette, mi farai dire; e non si vede se non acqua, acqua, acqua! […] Egli dice che un caso anticamente avvenuto in Grecia, è poi seguito anche in Firenze. […] Egli però si sovviene di aver per ventura conservata una chiave dell’uscio di dietro. […] Egli però seguì Plauto ed Aristofane nel far dagli attori volgere il parlare agli spettatori.

128. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223

Egli ne ingrandì ed esagerò i difetti, bramoso e impaziente di tirare alla sua copia tutti gli elogj tributati all’originale. […] Egli però aggiugne: ove troverassi un maggiore sforzo d’ingegno in tanta chiarezza e profondità d’invenzione, d’intreccio, e di scioglimento? […] Egli è vero che la storia dà a Dione un carattere d’imprudente44. […] Egli intanto convoca un consiglio di Abnero e Samuele per deliberare su di ciò che pur non è più in suo arbitrio. […] Egli spirò 53.

129. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268

Egli si spaventa e l’assemblea si pone in iscompiglio. […] Egli è morto. […] Egli fa trapelare ancora, che per l’avvenire questo sfacciato andrà più oltre. […] Egli batte il padre, e colla solita sfrontatezza vuol dimostrare che sia ben fatto. […] Egli compose intorno a trenta commedie, delle quali a noi non son pervenuti che pochi frammenti.

130. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 786-787

Egli fu attore di una verità e spontaneità maravigliosa.

131. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 94-95

Egli si crede il più bravo di tutti i comici dell’Universo, per i caratteri.

132. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140

Egli si spaventa, e l’assemblea si pone in iscompiglio. […] Egli è morto. […] Egli fa trapelare ancora che per l’avvenire questo sfacciato andrà più oltre. […] Egli risolve di vendicarsi del perfido maestro. […] Egli vituperava con vigore tutti i vizii dell’amministrazione.

133. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244

Egli è ancor solo. […] Egli in ciò s’ingannò, come anche nel credere sì buona tal favola. […] Egli convisse con Palaprat per alcun tempo con molta intimità e da lui fu ajutato nel comporre la nominata commedia. […] Egli abbelli ancora l’antica farsa dell’Avvocato Patelin a.

134. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »

Egli avviene ben di rado che ne’ nostri ballerini si trovi congiunta con la grazia la forza della persona, la mollezza delle braccia con l’agilità de’ piedi, ed apparisca quella facilità nei movimenti senza la quale il ballo è di fatica a quelli ancora che stanno a vedere.

135. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37

Egli non solo invitò ne’ suoi dominii Schlegel e Klopstock, ed altri chiari letterati, ma fondò un’ accademia per fomentar la poesia scenica tedesca, facendovi esaminare i drammi presentati, e coronando i buoni approvati.

136. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 36-38

Egli era il vero artista del momento : spigliato, arguto, di vena inesauribile.

137. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 355-357

Egli si riputerà abbastanza fortunato se la sua offerta sarà compensata da quel gentile accoglimento che è innato in questa cortese ed Inclita Popolazione.

138. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 403-404

Egli tradusse poi in atto le speranze che di lui si eran concepite ; ma se Bellotti non accettava il lavoro, se Milano non era all’altezza dell’autore, chi sa se l’umile maestro avrebbe potuto diventare il pittore di quell’epoca, a cui poteva egli solo dar vita sulla scena.

139. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 644-646

Morì verso il 1875. » Egli ebbe una figlia, Silvia, che col marito Giuseppe Crispo, amoroso, apparteneva il ’48 alla compagnia del S.

140. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 760-762

Egli nacque nel ’45 e scrisse le notizie nell’ ’82 ; nè l’una dunque, nè l’altra Diana conobbe ;…. e i venti anni di differenza che mette nella morte delle due Diane, posson essere facilmente erronei.

141. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 251-253

Egli ebbe aspetto funerale… l’occhio aperto, semispento ;… i capelli e i baffi di un nero corvino artificiale…. la faccia incartapecorita.

142. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187

Egli non seppe osservare che le arlecchinate delle nostre scene si hanno in conto di prette buffonerie ancor dalle nostre femminucce, nè vi è pericolo che possano dentro le Alpi produrre sì temuto effetto. […] Egli però non fu solo a suggerire miglior sistema sull’esempio degl’ Italiani.

143. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437

Egli era oltracciò riserbato a’ nostri giorni l’insinuarsi che si scrivano tragedie in prosa, come fa M. […] Egli é vero che possiam gloriarci di un Metastasio, nel quale abbiamo, non che un Racine e un Corneille, ma un Euripide: i di lui trionfi però non sono stati seguiti da altri, e l’opera, che tanto si appressa alla greca tragedia, par che declini. […] Egli é purtroppo vero ciò che dice il signor di Voltaire: «On remarque dans les arts, que plus il y a de littérateurs dans une nation, moins il s’y trouve d’hommes de génie».

144. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 444-445

Egli esordì alla Comedia italiana il 12 ottobre colla parte di Pierrot nella Force du Naturel, scenario italiano in tre atti di Freret, tratto da una commedia spagnuola di Agostino Moretto.

145. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 980-981

Egli si trattenne ancora al seguito del Re, il quale in ottobre dello stesso anno gli fe’pagare cinquecento lire tornesi e XVII testoni, ecc. ecc., da repartirsi tra lui e i suoi compagni, sempre in considerazione del piacere che procuraron colle loro commedie a Sua Maestà.

146. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148

Egli non solo è perseguitato dalle furie vendicatrici, ma è vicino ad esser punito per l’uccisione della madre. […] Egli stesso non fece di più nel tradurre questa medesima scena in maniera diversa dalla Salviniana. […] Egli dice:   Son io? […] Egli è Jola scudiere di Ercole. […] Egli passa per uno scrittore capriccioso, che talvolta attribuiva ad altri le proprie fatiche e talvolta si appropriava le altrui, cioè quelle di Omero e di Esiodo, di che l’incolpa Camaleone.

147. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90

Egli fu liberto di M. […] Egli sopravvisse al 546, ma s’ignora l’anno della sua morte. […] Egli sprona in tal guisa un cavallo sboccato; di buon grado il servo pregato dal proprio padrone si presta a quello che farebbe per naturale inclinazione. […] Egli ha venduta fin anche la casa, ove Carmide suo padre avea nascosto un tesoro senza di lui saputa. […] Egli è così, tutto il comando è tuo.

148. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139

Egli intanto e Voi componete una medesima persona1. […] Egli sacrificò all’utile l’orrevole. […] Egli dunque prese a studiare, non già il gusto del volgo, come fece Lope, ma il Mondo, cioè i costumi, i caratteri, e le passioni degli uomini (che questo vuol dir Mondo, Signor Lampillas, e non già, come voi credeste, il gusto volgare); ed anche il Teatro, cioè la pratica osservazione degli artificj comici che più sogliono risvegliare gli Spettatori (che questo vuol dir Teatro); ed a questi due Libri Mondo e Teatro, due cose distantissime dallo studio di Lope, accompagnò il Goldoni gl’insegnamenti d’Aristotile e di Orazio, ch’egli trasse dalle Riflessioni di Rapin da lui citate, e soprattutto la lettura di Moliere. […] Egli niega, che il Teatro Spagnuolo sia mai incorso in tali errori, ad onta di tanti testimonj nazionali di tre secoli. […] Egli stesso vi dirà che “las malas defensas dan mas vigor a las razones contrarias”.

149. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206

Egli non è litigio novello, se il Poeta debba prefiggersi l’approvazione degl’intelligenti, o quella del popolo. […] Egli indubitatamente colla sua feracità, e colla ricchezza della sua fantasia avrebbe scritto meno, e riscosso maggiore, e più giusto, e più suffistente applauso, sviando col proprio esempio dalla Penisola il torrente limaccioso delle Favole stravaganti, e divenendo in tal guisa il Padre del buon Teatro Castigliano, come del Francese lo divenne Pietro Corneille. […] Egli a un bisogno le avrebbe trovate ancora nelle antiche Venazioni, ne’ Bovicidj, e, se non fosse Spagnuolo, le troverebbe nelle Feste de’ Tori sì care alla Nazione. […] Egli è costretto a mettere a profitto qualche passo, che abbia alcuna apparente somiglianza con quel che egli vorrebbe provare, sebbene in sostanza dica tutt’altra cosa. […] Egli debbe averne delle notizie bene attrassate.

150. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108

Egli riuscì così bene ad accusarlo di prepotenza e ladronecci, che ’l popolo condannò Cleone a pagar cinque talenti, cioé intorno a tremila feudi; e quello pruova che la commedia antica era un’effettiva denunzia di stato37. […] Egli ne sa la satira, dicendo che la sua commedia non comparisce, come le loro, con vesti lacere per far ridere i fanciulli; non si avvilisce a motteggiare i calvi, e a dilettar con danze oscene; non introduce un vecchio che va col bastone percotendo tutto ciò che incontra; non si presenta con fiaccole alla mano a guisa d’una furia; ma se ne viene adorna del proprio merito e di piacevolezze naturali. […] Egli vedendo mancar di casa la moglie e ’l proprio pallio, costretto da un bisogno naturale prende la vesta della moglie, e fa in piazza ciò che la natura gli comanda. […] Egli più d’una volta cangia d’abiti col proprio schiavo, ed é destinato giudice della disputa de’ due tragici. […] Egli vituperava vigorosamente tutti i vizi dell’amministrazione: or qual carriera più vasta, qual più nobile, più sublime scopo!

151. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93

Egli stesso prima ne declama con forza ed energia alcuni versi; indi ordina all’attore di proseguire, come eseguisce. […] Egli viene dicendo fra se: “Esistere, o non esistere: questa è la questione. […] Egli pensa evitarlo facendolo partir subito per Inghilterra. […] Egli non conobbe l’arte, e copiò vigorosamente la natura.

152. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108

Egli solea in essa trattenere il re e la real famiglia con magnifiche feste singolarmente teatrali ricche di macchine e decorazioni, nelle quali accoppiavasi alla recita nuda di tutta la favola il canto di certe canzonette frapposte che diremmo arie. […] Egli però, ignorando, punti del dialogo più opportuni per le ariei nè sa valersene a rendere meno ristucchevole il recitativo, nè sa con questo interromperne la frequenza ed evitar la sazietà che si produce anche coll’ armonia quando è perenne. […] Egli ha ragione: la medicina dovea precedere i mali. […] Egli (non senza il solito ricco corredo di villanie) conchiuse che nella mia Storia io dovea verificare le importanti particolarità istoriche da lui accennate (cioè se il nastro della Ladvenant era di color di solfo o di oro, se i commedianti facessero un solo corpo come una sola cassa, se il nome di Chorizos venisse dalle salcicce che mangiava Francho) e non perdere il tempo nella parte critica que tanto resplandece nella mia opera; perchè critica nel vocabolario di Huerta equivale a satira, a maldicenza, ed è pruova della mia poca istruzione e dell’intenzione poco retta.

153. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 999-1001

, I, 62), che pur dichiara di non averlo avuto mai nel suo calendario : Egli era un attore che conosceva molto gli effetti : coscienzioso, intelligente per lo studio di un carattere, ma un poco artificioso.

154. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO V » pp. 4-31

Egli è però da avvertirsi che anche gli altri istrioni, allorchè viveano onestamente e segnalavansi per L’eccellenza del loro mestiere, si onoravano e si ammiravano. […] Egli ebbe un discepolo chiamato Ila, il quale rappresentando co’ gesti una tragedia, nel voler esprimere queste parole, il grande Agamennone , sollevò la persona. […] Egli è certo che quando Tiberio cacciò da tutta Italia gl’istrioni per la loro somma petulanza e immodestia, e quando Nerone medesimo, alcun tempo dopo averli richiamati, fu costretto per timore di qualche grave pericolo a bandirli da Roma, non cessarono le rappresentazioni teatrali.

155. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55

Egli compose una tragedia dell’Uscita degli Ebrei dall’Egitto intitolata Εξαγωγη. […] Egli punì come reo di maestà lesa un poeta che in una tragedia avea inserite alcune parole ingiuriose contro il re Agamennone.

156. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291

Egli per disperazione nella quinta scena si accusa del fatto, e Filli per salvarlo se ne accusa ancora, rinovando così L’affettuosa contesa di Olinto e Sofronia. […] Egli che ebbe la scuola del padre, non peccò nello stile, fu dolce facile piano, guardandosi dall’ampollosità e dalle arditezze delle metafore.

157. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143

Egli per disperazione nella quinta scena si accusa del fatto, e Filli per salvarlo se ne accusa ancora, rinnovando così l’affettuosa contesa di Olinto e Sofronia. […] Egli che ebbe la scuola del padre, non peccò nello stile; fu dolce, facile e piano, guardandosi dall’ampollosità e dalle arditezze delle metafore.

158. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Milano, 1°Aprile 1803. » pp. 318-327

Egli rappresentò la prima volta colla Pellandi la sera del 15 gennaio 1813 la Polissena di G. […] Egli portò quel ruolo a tale grandezza che il più delle volte, lui in iscena, il pubblico non d’altri poteva occuparsi.

159. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 969-973

Egli entrò, si può dir, nella vita vissuta con una lieta avventura, ch’egli così ci racconta : Il giorno della partenza per Napoli si presentò una vecchierella dicendoci piangendo che da 3 anni non aveva notizie di un figlio che stava in Sicilia, comico, e pregandoci di ricercarlo e fargli pervenire una sua lettera. […] Egli forma compagnia per la Corsica, e in vista del porto di Bastia…… Ma di questa avventura che è stata la più tremenda della vita di Luigi Gagliardi, val bene la pena ch’io qui riferisca in parte dalle memorie inedite di Antonio Colomberti che di essa ci lasciò una particolareggiata descrizione, e in parte da quelle pur inedite dello stesso Gagliardi.

160. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174

Egli appena vi si permette qualche picciolo cangiamento. […] Egli ha dunque parlato di tal componimento per volgare tradizione ovvero secondo che gliel dipinse la propria immaginazione. […] Egli pur lagrimando a lei soggiunse. […] Egli va pur risoluto. […] Egli in prima va ripetendo le ragioni che accreditano la verità di tal notizia.

161. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171

Egli solea dire, che avea tre cuori, perché possedea perfettamente tre lingue, la greca, l’osca, e la latina. […] Egli prega, piange, smania, vuol morir per lo figlio e Medea disumanata risponde: Hac quà recusas, quà doles, ferrum exigam. […] Egli domanda il cielo, poiché già la terra, …… timet concipere, nec monstra invenit. […] Egli ebbe un discepolo chiamato Ila, il quale rappresentando coi gesti una tragedia, nel voler esprimere queste parole, il grande Agamennone, sollevò la persona. […] Egli ebbe poi tanti protettori che fu richiamato.

162. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37

Egli lo fece interiormente tutto rivestire di lamine di oro.

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