Le situazioni patetiche che vi regnano, l’interesse che produce, la pompa dello spettacolo e dello stile (che però talvolta eccede, e cade nell’enfatico) ed il personaggio di Zuma rappresentato in quell’anno con molta energia da madamigella Rancourt, tutto ciò fa sì che questa tragedia non lascia di ripetersi ancor ne’ tempi correnti. […] Pare che i Francesi non tarderanno a ridursi sotto il vessillo della verità e del senno prendendo ad imitar gli uomini ancor nella scena musicale; ed intanto alcuni Italiani, caporione de’ quali si era dichiarato il fu Ranieri di Calsabigi, che sedusse anche il conte Pepoli, incapaci di riescir nell’opera di Zeno, e di Metastasio, si sono ingegnati, senza effetto per altro, di alienarne la propria nazione predicando coll’esempio, e colle parole a favore delle furie danzatrici. […] Oltre a ciò che nel tomo precedente si è detto della Marianna del Dolce, del Calderon, e di Tristan, vuolsi osservare che nell’anno 1636, quando si rappresentò la Marianne Francese, il teatro spagnuolo non aveva ancor veduto el Tetrarca de Jerusalem.
Veneratrice, più che ammiratrice di lei, anzichè piegare il capo sbaldanzita innanzi a tanta grandezza, si levò da questa rinvigorita, colla coscienza intera delle sue forze ; e si mostrò, sfidatrice animosa, nella Principessa di Bagdad di assai dubbia riuscita, salendo a tal grado di arte da soggiogare quel pubblico ch’ era ancor tutto pieno del gran fascino della partita. […] Io dettava allora le appendici drammatiche sul Fieramosca, e il 5 luglio dell’ ’82, a proposito della rappresentazione di Frou-Frou, della quale era ancor vivo nel popolo fiorentino l’entusiasmo suscitato dalla Bernhardt, pubblicavo : Da un gran pezzo in qua non m’era accaduto di notare sul nostro teatro di prosa certi sgattajolamenti nervosi, certi contorcimenti serpentini, certi sfiaccolamenti veri, sentiti. […] MOGLIE DI CLAUDIO – Atto IV Arrovesciato è il corpo, e par di cera la faccia aguzza : un rosso fil sottile solca il velluto de la veste nera : fuma per terra ancor caldo il fucile.
Un altro ancor più famoso tutto di marmo dedicato a Bacco se ne alzò dal chiaro architetto Filone 330 anni prima dell’Era Cristiana, del quale insino ad oggi veggonsi gli avanzi153. […] Nell’alto era ancor situata la macchina versatile, dalla quale giove lanciava i suoi fulmini, come dinota la voce Κεραυνοσκοπειον che le diedero.
La musica costante amica de’ versi146 ancor fra selvaggi, la quale in oriente si frammischia nelle rappresentazioni senza norma fissa, ed in Atene e in Roma avea accompagnata la poesia rappresentativa ora più canoramente come ne’ cori, ora meno come negli episodj, nelle grandi rivoluzioni dell’Europa se ne trovò disgiunta. […] Quale ancor volgare leggitore, scorrendo un’ opera del Poeta Cesareo, invece di seguir la traccia dell’azione e degli affetti, si ferma a considerare in qual vocale, in quale a, in qual e formarono i loro gorgheggi e le volate la Gabrieli e il Pacchiarotti?
Allora il Perrin vide ravvivarsi le sue speranze di fondare un’ opera francese, e nel 1661 compose l’Arianna ancor più infelicemente verseggiata; ma la morte del Mazzarini deluse tali speranze. […] Lulli operava colle sue note i medesimi prodigj ancor quando non componeva sulle parole di Quinault, il che ben si vide nel mettere in musica tanto il Bellerofonte del Cornelio nel 1679, quanto l’Aci e Galatea del Campistron applaudita sommamente nel 1687 dopo la stessa Armida.
Perchè non vide che senza la Merope del Maffei, senza quella ch’ ei chiama povertà Italiana che Voltaire copiò, ancor non avrebbe la Francia una Merope degna di passare a’ posteri? […] S’io la svenai, la piansi ancor. […] Moro, e t’abborro ancor. […] In oltre egli comanda le truppe di Rosmunda contro Almachilde, si pugna, e mentre ferve ancor la battaglia, il buon generale abbandona il campo e torna insulsamente nella reggia &c. […] Essi l’hanno bruttamente confuso co’ secentisti, dalle cui macchie egli seppe preservarsi ancor vivendo nel loro secolo.
Pensa ad impedirgliene il possesso ancor dopo che egli sarà morto, ed in una lettera ordina la di lei morte, e la manda a Tolomeo. […] Or tu vorrai Darmi in sua man, nè sentirai quel gelo Che suol provarsi ancor per chi si abborre? […] Questo bel misto di grazia, di spirito, e di nobiltà mirabilmente conveniva a una giovanetta di sommo talento e vivacità ma disdegnosa e bizzarra ancor nell’amore, la quale in fine si scopre di esser nata dama. […] In fatti egli vien dipinto ignorante non solo ne’ principj politici che mettono capo nella ragion naturale e delle genti, ma ancor nella geografia e nella storia. […] Da quanto quì abbiamo ora appena accennato ben si rileva perchè nel XVII ancor meno che nel precedente secolo si trovino tragedie vere.
L’azione dura due mesi ed ancor più, ed è questa. […] Per non tornare a parlar di simili novelle drammatiche, accenniamo ancor quì che il famoso Lope de Vega in un volume ne scrisse anch’egli una in prosa secondo l’usanza tenuta in esse, e l’intitolò Dorotea che non si rappresentò, nè per la sua lunghezza era capace di rappresentarsi. […] Girolamo Bermudez di Galizia domenicano e catedratico di teologia in Salamanca, il quale ancor vivea nel 1589, pubblicò in Madrid nel 1577 sotto il nome di Antonio de Siloa due tragedie sulla morte d’Inès de Castro intitolandole Nise lastimosa e Nise laureada. […] In somma ha questa favola tali e tanti difetti, che mi parve di un altro autore, ancor quando ignorava che la prima fosse una semplice copia o traduzione, malgrado dell’uniformità che si scorge nello stile e nella versificazione di entrambe. […] Egli fe pure autore di atti sacramentali il Cervantes gratuitamente; e ciò fe parimente ridere ancor più.
Ma la magnificenza, la vastità, l’artificio onde è costrutto, per cui, mal grado di tante centinature, colonne isolate, agetti e risalti, parlando ancor sottovoce da una parte si sente distintamente dall’altra tutto ciò farà sempre ammirar questo teatro come uno de’ più gloriosi monumenti dell’amor del grande e della protezione delle arti che mostrarono i principi Farnesi.
Non è credibile l’immensa quantità di drammi usciti in tal periodo; e pure essi eccedono ancor più nella stravaganza che nel numero.
Pensi ognuno l’allegrezza del pover’uomo, il quale si sfogava a cantare : Hora si, che son contento, Causa che son maridado, El mio cor è consolado, Nè più ancor me dà tormento.
Alla testimonianza Gabbrielli, va subito congiunta quella del Beltrame Barbieri, che nella Supplica (1634) chiama la Celia giovane di belle lettere e comica famosa ; alle quali poi tengon dietro quelle di letterati illustri, e, prima, del Cavaliere Marino, che, nell’ottave 68, 69 e 70 del Canto XVII dell’ Adone, la mette quarta fra le Grazie : Un’altra anco di più, che 'l pregio ha tolto D'ogni rara eccellenza a tutte queste, Aggregata ve n’è, non è già molto, E sempre di sua man la spoglia, e veste, Celia s’appella, e ben del Ciel nel volto Porta la luce, e la beltà Celeste ; Ed oltre ancor, che come il Cielo è bella, Ha l’armonia del Ciel nella favella.
Batista Mamiano, che le dedicò, ancor giovine, i due seguenti madrigali, pubblicati poi tra le sue rime a Venezia il 1620.
Forse egli, buono, sarebbe rimasto col cognato sino alla morte ; ma l’umor bestiale di lui, fattosi ancor più intrattabile pel ridicolo sopravvenir di una senile passione amorosa, lo spinsero a partirsene per congiungersi coi figli : lo vediam poi più tardi con la Battaglia insieme a Giacomo Modena.
Nell’atto V della medesima commedia dice un dissoluto a una dama: «Grande era in me l’appetito delle vostre bellezze, ma grande ancor la paura che mi cagionava la vostra riputazione». […] La commedia é ancor più deplorabile, non essendo che una farsa grossolana che ristucca e dispiace a chiunque abbia fior di, gusto, di buon costume, e di politezza.
La musica costante amica de’ versi a ancor fra selvaggi, la quale in oriente si frammischia nelle rappresentazioni senza norma fissa, ed in Atene ed in Roma avea accompagnata la poesia rappresentativa ora più canoramente come ne’ cori, ora meno come negli episodii, nelle grandi rivoluzioni dell’Europa se ne trovò disgiunta. […] Quale ancor volgare leggitore, scorrendo un’opera del Romano Poeta Cesareo, in vece di seguir la traccia dell’azione e degli affetti, si ferma a considerare in qual vocale, in quale a o in quale e formarono i loro gorgheggi e le volate la Bandi o il Pacchiarotti?
Omero, Virgilio, Tasso, Ariosto (e con passi disuguali ancor Milton e Camoens) senza valersi delle ali dell’analisi e senza maneggiare l’astrolabio d’Urania, siedono nel tempio della gloria esposti all’ ammirazione concorde di tutti i secoli e di tutti i paesi. […] Chi la bramasse ancor più distesa, potrà attendere gl’ immensi volumi di storia teatrale preparati da una intera compagnia di letterati Francesi.
Petronio Zanerini, Domenico Barsanti, Luigi Benedetti, Agostino Fiorilli si levaron di compagnia nauseati ; anche Atanasio Zanoni risolse di abbandonare il cognato ; ma con la intromissione del Gozzi, rimase…. ancor per due anni, in mezzo alle grida, ai lamenti, alle ingiurie, alle minaccie. […] Ma più ancor ne fa fede Giuseppe Baretti, non veramente sospetto di poca sincerità come potrebbe essere creduto il Gratarol per le sue relazioni con la Compagnia Sacco e il Conte Gozzi, in una sua lettera da Venezia del 14 aprile 1764 a Don Francesco Carcano, al quale raccomanda vivamente il Sacco che doveva recarsi giusto allora a Milano.
Non è credibile l’immensa quantità di drammi usciti in tal periodo; e pure essi eccedono ancor più nella stravaganza che nel numero.
Concludo il mio discorso coll’assicurarla, che se la Truppa Francese, ed ogni altro Comico di qualunque Nazione si sia, vorrà farsi un esemplare di questo grand’uomo, e cercar d’imitarlo, arriverà a quel segno, ove al giorno d’oggi alcuno Attore è ancor giunto.
DELL’AFFINATO (27) Questa, che sue virtuti inalza tanto, ch’altra frà Scene ancor non l’assimiglia, È questa, ch’ ogni huom move à meraviglia, Flamminia de’ Theatri honore, et vanto.
Maria di Capua presso la famiglia della moglie, Virginia Trenca, che avea sposata nel’24, e in breve tempo mancò ai vivi, il 10 di maggio, non ancor compiuto il suo cinquantasettesimo anno di età.
E non con gli occhi sol, ma ancor col fiato il ciel spaventa, ed ogni stella errante, e se contro gli vien nemico stuolo, lo fa col soffio gir per l’aria a volo.
Ciò si scorge dalla inclinazione al canto e al suono nella gente ancor più rusticana, nelle feste villerecce che celebransi spesso con istromenti propri di quella gente di minor dilicatezza forse che gl’Italiani, ma più atti a svegliar le passioni, nelle serenate urbane, nelle ciaccone, nelle follie, nelle sapate, moresche, sarabande, fandanghi, pavaniglie ed altri balli sparsi per tutta l’Europa colla dominazione spagnuola, e massimamente in Italia, la quale ora disdegna di confessare nel tempo della sua decadenza ciò che non ebbe a schifo di accogliere nel secolo più illustre della sua letteratura. […] La musica dei russi è semplicissima, come debbe esserlo in tutte le nazioni non ancor coltivate.
Allegorica essa è in fatti in quanto che il poeta si prefigge di pignervi la prepotenza della maggior parte de’ Grandi su gli nomini ancor meritevoli e benefici; la qual cosa era lo scopo de’ Greci poeti, repubblicani, di che fecero pure qualche motto Andrea Dacier e poi Pietro Brumoy. […] Longino ottimo giudice ne cita un vago frammento dell’atto I, che nella nostra lingua io così traduco: Sette Guerrier spietatamente audaci Stan presso a un’ara di gramaglie cinta In atto minacciosi e con orrendi Giuramenti spaventano gli Dei, Alta giurando insolita vendetta A Gradivo, a Bellona, alla Paura, Mentre le mani tingonsi nel sangue Fumante ancor d’un moribondo toro.
S. di farmi apresentare delle prime caccie dal Poggio che se haveano da fare, gli mando queste poche righe attento che gli rinfreschino la memoria di mandarmela secondo l’ordine, et così ancor io vado agumentando et crescendo quello ch’io sono obligato per mia parola d’appresentare a V. […] Le conclusioni son tutte una insulsaggine ancor più insulsa di quelle usate nella lingua graziana : eccone un saggio : 3.
Perchè fumano ancor tenere le fanciulle del l’Andalusia e di Lima?
Perchè fumano ancor tenere le fanciulle dell’Andalusia o di Lima?
Beata ancor, che dietro te lasciasti una che piange in queste basse rive, come cosa mortai più non la tocchi.
La vivacità della sua dizione, la snellezza della sua figurina, l’agilità dei suoi movimenti, l’eloquenza della sua espressione la fan parere ancor giovinetta ; specie quando rappresenta la Cameriera astuta del Castelvecchio, in cui ella profonde tutto il tesoro delle sue grazie, richiamando alla memoria le monellerie della Cutini (V.), che, appunto in quella commedia, sentii a oltre cinquant’anni, e pur sempre maravigliosa d’arte e di freschezza.
che questa è pur troppo per tempo; Che ancor non siete nel vigesimo anno! […] Non ci lasciate ancor, non ci lasciate. […] et amo ancor? ancor sospiro? Lacrimo ancor?
Piacque al popolo ancor quest’altra novità, e ne nacque l’usanza di dividere la declamazione dall’azione, usanza che non so per qual singolarità di gusto serbossi poscia costantemente nel teatro latino. […] Cicerone afferma che le favole Liviane non meritavano di leggersi la seconda volta38, ed Orazio le pregiava ancor meno. […] Alla stessa foggia vesti ancor lei. […] Se da tal peste Non si ripurghi, a conservarla, io penso, Ch’è poco ancor di cento doppj un muro. […] Ed a comprarla Indugi ancor?
Mi stanno In mente ancor, bench’io fanciul partissi, Queste mie soglie. […] Giunta la passione a questo grado diventa ancor trasporto ed entusiasmo, che suole pur degenerare in furore ed in fanatismo. […] Ella comprende la bella espressione della natura ancor migliorata, probabile ed efficace a produrre quella specie d’illusione a cui è destinata. […] Io passerò a questa disamina donde tali idee potrem raccogliere, che gioveranno ancor più a determinare praticamente il bello naturale ed artificiale dell’espressione. […] Da questa nuova proporzione risulta ancor più l’unità e l’armonia del disegno, per cui tutte le parti conspirano concordemente a far risaltare la principale.
La poca felicità notata da’ critici negli scioglimenti delle sue favole, qualche passo dato talvolta oltre il verisimile sol per far ridere, alcuna espressione barbara, forzata, o nuova nella lingua, ripresa da Fénélon, La-Bruyere, e Bayle, molte composizioni scritte per necessità con soverchia precipitazione, la mancanza di vivacità che pretendono di osservarvi gl’Inglesi, tutte quelle cose, ancor, ché fossergli con tutta giustizia imputate, dimostrerebbero in lui l’uomo; ma tanti e tanti suoi pregi, fino a quell’ora trovati coll’esperienza inimitabili, lo manifestano grande a segno, che al suo cospetto divengono impercettibili i contemporanei e i successori. Abbiamo veduto il gran Corneille succeduto da Racine, e da altri gran tragici del secolo seguente; ma Molière é ancor solo. […] Ma non dicono ancora i Francesi, facendo un aforismo delle parole di M. de Voltaire204, che i numi della favola, gli eroi invulnerabili, i mostri, le trasformazioni, e tutti gli abbellimenti convenevoli a’ Greci, Romani, e Italiani del XV, e XVI secolo, son proscritti tra’ francesi ancor dall’epopea.
Oltre a ciò che precedentemente noi affermammo della Marianna di Lodovico Dolce, di Don Pedro Calderòn de la Barca e di Tristano, vuolsi quì osservare ancora, che nell’anno 1636 quando si rappresentò la Marianne francese, il teatro spagnuolo non avea ancor veduto il Tetrarca de Jerusalen. […] Tommaso con più debolezza di stile e con minore ingegno del fratello merita ancor la stima de’ nazionali per essere stato più di Pietro castigato nell’uso delle arguzie viziose, per la scelta degli argomenti, per la vasta letteratura ond’era ornato, e per la purezza con cui parlava la propria lingua. […] Lampillas, Andres e tutti gli apologisti spagnuoli loro confratelli doveano contare ancor questa favola del Quinault tra quelle che i Francesi trassero da’ loro compatriotti.
Quasi ella fosse ancor rozza e nell’infanzia, non si rifina di volerla tuttavia abbellire con nuovi ornamenti, d’immaginare nuovi arabeschi musicali, nuovi arzigogoli; e quasi fossimo nella infanzia noi medesimi, mutiamo a ogni momento pensieri e voglie rigettando noi oggi e quasi abborrendo quello di cui avevamo ieri tanta fantasia. […] Lavorato a dovere era udito con diletto; e si ricordano ancor molti come certi tratti di semplice recitativo commovevano gli animi dell’udienza in modo, che niun’aria a’ giorni nostri ha saputo fare altrettanto.
E queste due azioni, a dispetto della virtù talismanica infusa dall’Apologista nella parola triste, sono ancor due nella traduzione del Perez. […] Ora in tal dialogo si riconosce più la Polissena Greca saggia in quanto dice, magnanima ancor morendo?
Egli è ancor solo. […] Le Festin de Pierre (cattiva traduzione del titolo spagnuolo) ancor mal riuscito è componimento assai lontano dal mostruoso dramma di Tirsi di Molina tante volte ripetuto sulle scene Europee.
Egli nonpertanto con tal arte ne prepara gli eventi e maneggia le passioni che ci commuove ancor col Salomone. […] Le rappresentazioni tedesche si fanno in Vienna in un altro teatro ancor più grande di quello di corte.
ancor?
La narrazione dello-Scoliasta di Aristofane fu ancor più disviluppata da Giano Parrasio nella sua Epistola 64.
Le irregolarità sono manifeste, ancor quando voglia supporvisi qualche lacuna.
Sono ancor regolari, e se la scena non è rigorosamente stabile, si circoscrive ne’ luoghi della città di Londra.
Le irregolarità sono manifeste, ancor quando voglia supporvisi qualche laçuna.
Sono ancor regolari, e se la scena non è rigorosamente stabile, si circoscrive ne’ luoghi della città di Londra.
Il Goldoni si schermì ancora, ma dovè poi cedere alle più che gentili insistenze del D’Arbes (gli aveva messo, come acconto, nella scatola da tabacco alcuni ducati d’oro) ; e chiestogli per lettera se la commedia doveva essere col Pantalone in maschera o a viso scoperto, ebbe questa risposta, che delinea ancor più la comicità e, diciam pure, furberia di quel bel tipo che ci pare di vedere e di sentir discorrere, e che chiameremmo a base di birignao.
Nel ’64 dunque il Calderoni non avea ancor preso moglie ; e data la famigliarità della sua lettera, doveva, se ben giovanissimo, essersi già acquistata ottima fama di artista.
Si trovò prima di tutto che era vecchia (non ancor quarant’anni ?)
Piacque al popolo ancor quest’altra novità, e ne nacque l’usanza di dividere la declamazione dall’azione, usanza che non so per qual singolarità di gusto serbossi poscia costantemente nel teatro latino. […] Cicerone afferma che le favole Liviane non meritavano di leggersi la seconda voltaa, ed Orazio le pregiava ancor meno. […] Alla stessa foggia vesti ancor lei. […] Se da tal peste Non si ripurghi, a conservarla io penso, Ch’è poco ancor di cento doppii un muro. […] Ed a comprarla Indugi ancor?
Egli è ancor solo. […] Le Festin de Pierre (cattiva traduzione del titolo spagnuolo) ancor mal riuscito sul teatro è componimento assai lontano dal mostruoso dramma di Tirsi di Molina tante volte ripetuto sulle scene Europee.
Ma, Principessa, ancor vaneggi? […] Squarcia poi i cuori ancor meno sensibili il dolore di Andromaca nell’atto terzo al vedersi strappar dalle braccia Astianatte. […] Anche l’orator Teodette, il quale con Teopompo e Naucrite concorse nel certame panegirico instituito da Artemisia in onor del marito, compose fralle altre una tragedia molto applaudita intitolata Mausolo, la quale a’ tempi di Aulo Gellio ancor si leggeva. […] L’ Atto I adunque si fa terminare col coro Αὖρα, ποντιας αὖρά, Aure, marine aure: il II con quello che incomincia Εμοί χρῆν συμφοραν, Dovea un infortunio: Il III col quì tradotto Σὺ μεν, ὦ πατρις Ιλιὰς: ed il IV con questo Ὀύπω δεδωκας, Non ancor pagasti. […] Conveniamo adunque che sono ancor essi riusciti egregiamente nella poesia tragica: conveniamo di più che qualche volta hanno uguagliati gli antichi nel colorire le passioni, e che spessissimo gli hanno superati nell’esporre, nel legar le scene, nell’introdurre o far partire con ragione i personaggi: conveniamo in somma del merito rispettivo degli uni e degli altri nel proprio genere.
A lei essa par bella ancor nella guisa che si raffazzonò con affettazione in tempo de’ pedanti: a me l’amore dà luogo a riflettere, che quanto più essa sarà naturale nell’abbellirsi, come fa oggi giorno, tanto più mostrerà la nativa sua maschia venustà, e trarrà a se tutti gli sguardi.
Ma il Signor Linguet non favella punto degli altri mostri Calderonici, bensì delle Commedie di Capay Espada, che ancor io concorro a lodare, tutto che per lo più gli accidenti si rassomiglino in quasi tutte.
Dovea egli perciò meritare di esser lo scopo delle villanie del superficialissimo pedante Vicente Garcia de la Huerta seminate col carro in un Prologo da premettersi ad una immaginaria collezione di componimenti spagnuoli, che non aveva ancor fatta, e che non poteva mai far bene per mancanza di gusto, di materiali e di principii?
Dovea egli perciò meritare di esser lo scopo delle villanie del superficialissimo Vicente Garcia de la Huerta seminate in un Prologo da premettersi a una immaginaria collezione di componimenti Spagnuoli, che non avea ancor fatta, e che non poteva mai far bene per mancanza di gusto, di materiali e di principj?
Egli non seppe osservare che le arlecchinate delle nostre scene si hanno in conto di prette buffonerie ancor dalle nostre femminucce, nè vi è pericolo che possano dentro le Alpi produrre sì temuto effetto.
Dice Goldoni : Questa commedia ebbe un bastante incontro, quantunque fosse fatta per averne uno maggiore ; ma Madama Bresciani, che di sua natura era capricciosa un poco ancor essa, credette di vedersi ella stessa rappresentata, e l’umor suo cattivo indeboli la buona riuscita della commedia.
Impiegato effettivo dopo un triennio, restò ancor due anni nella nativa Chioggia, dopo i quali si trasferì a Padova per assumere a quel Monte di Pietà l’ufficio di Cassiere.
Ella fece parimente un dramma pastorale intitolato, Il Trionfo della Fedeltà, che ancor ella stessa pose in musica, e fu rappresentato con grande applauso. […] Ho udito ancor annoiarsi i nazionali per un patriotismo soverchio affettato e per le frequenti declamazioni contra di Roma, cose che a tempo e parcamente usate converrebbero ai Numantini, ma con tanta frequenza e trasporto, manifestano troppo l’autore. […] La capa parda e ’l sombrero chambergo, cioé senza allacciare, ancor di cara memoria ai madrilenghi, un uditorio con tante specie di ritirate di certa oscurità visibile e un abuso di malintesa libertà, facilitava l’insolenze di due partiti teatrali denominati Chorizos y Polacos, simili ai verdi e ai turchini dell’antico teatro di Costantinopoli.
Le di lui ariette furono per lo più poco musicali; ma mostrò talora di saperne fare, come si vede in questa dell’Eraclea: Incominciai per gioco, E poi m’innamorai Quanto potesse mai Innamorarsi ancor. […] Personaggi così diversi producono situazioni ancor più differenti. […] L’umana incostanza che mena sovente il rincrescimento dello stato attuale ed il desiderio di cambiare, fe pensare a rivolgere lo sguardo indietro ed a vedere in lontananza l’opera mitologica rifiuto delle scene italiche ed imperfetta ancor nelle mani di Quinault.
Torello Saraina Veronese rammenta il teatro della sua patriab, oltre all’anfiteatro superbissimo che ancor si ammira e si conserva col nome d’Arena.
Le altre due sono di Cesare Gonzaga II principe di Molfetta morto nel 1632 in Vienna di età ancor fresca.
Louvais nel 1773 publicò l’Adone scritto in prosa, e l’Orfano Inglese ancor prima si era recitato nel 1769 anche in prosa e riprovato.
Le altre due sono di Don Cesare Gonzaga II principe di Molfetta morto nel 1632 in Vienna di età ancor fresca.
che questa è pur troppo per tempo, Che ancor non siete nel vigesimo anno Sof. […] Non ci lasciate ancor, non ci lasciate. […] et amo ancor? ancor sospiro? Lacrimo ancor?
Nutrice Ma, Principessa, ancor vaneggi? […] Squarcia poi i cuori ancor meno sensibili il dolore di Andromaca nel l’atto terzo al vedersi strappar dalle braccia Astianatte. […] Reso è una tragedia senza prologo, e senza que’ tratti patetici proprii di Euripide; ma in contracambio ha molta arte nel dialogo e aggiustatezza nella distribuzione del l’azione, particolar pregio di Sofocle, per la qual cosa pretende alcuno che ad esso, e non ad Euripide, appartenga; benchè altri, come Samuele Petito, la tolga ad ambedue, attribuendola a un tragico del loro tempo chiamato Aristarco; e Scaligero ne faccia autore un altro ancor più anticoa. […] L’atto I adunque si fa terminare col Coro Αὐρα, ποντιας αὐρα, Aure marine aure : il secondo con quello che incomincia Εμοι χρῆν σὖμφοραν, Dovea un infortunio : il terzo col qui tradotto εὐ μεν, ω πατρις Ιλιάς: ed il quarto con questo Οὐ πο δεδωκας, Non ancor pagasti .
Adunque la musica apposta alle pastorali fu solo in qualche squarcio, e singolarmente ne’ cori, e negl’intervalli degli atti ancor senza cori vi si fece qualche tramezzo o trattenimento. […] Cristofaro Castelletti romano essendo ancor giovine a scrisse l’Amarilli impressa nel 1587 e ristampata in Viterbo nel 1620.
Egli non seppe osservare che le arlecchinate e pulcinellate italiane si hanno in conto di prette buffonerie ancor dalle contadine e fantesche, nè vi è pericolo che possano dentro le Alpi alimentar l’ignoranza. […] La loro musica appartiene al riputato Mèhul, cui si deve anche la Stratonica che riuscì ancor meglio.
Adunque la musica apposta alle pastorali fu solo in qualche squarcio, e singolarmente ne’ cori, o negl’ intervalli degli atti ancor senza cori vi si fece qualche tramezzo o trattenimento. […] Cristofano Castelletti Romano essendo ancor giovane140 scrisse l’Amarilli impressa nel 1587 e ristampata in Viterbo nel 1620.
Vi adopera tutto il sale Aristofanesco e Plautino per ridersi de’ Filosofi d’ogni aria e d’ogni secolo, com’ egli dice nel Prologo, e soggiugne: Verran per ora Egizj, e Babilonici, Traci, Milesj, Clazomenj, ed Attici; E poi verranno ancor su queste tavole Angli, Germani, Franchi, Ispani, ed Itali &c. […] Esistono in Napoli diversi teatri, tuttochè siensi convertiti quello di San Bartolommeo in una chiesa ed il teatrino detto del Vico de la lava o della Pace in un collegio; e tuttochè non sia ancor terminato quello che sin dallo scorso anno 1789 si stà edificando nel sito detto Ponte Nuovo.
Voltaire colà lo ricondusse alla natural dignità in parte seguendo ed in parte correggendo il tragico inglese, ma facendo Bruto ancor più feroce. […] Chiamata dal fratello col biglietto, Zaira cerca ancor pretesti, e Fatima vuole irritarla contro dell’amante. […] Lo stile di Chenier non profferisce bellezze luminose; merita però di esser applaudito per la purezza, per l’eleganza, e per varii tratti che mostrano lo studio da lui fatto ne’ buoni modelli; e lo meriterebbe ancor più se vi regnasse minor copia di declamazioni triviali. […] Lagouée prodotto aveva prima sull’istesso teatro della Repubblica Eteocle e Polinice che non si avvicina punto al Racine che lo precedette in trattar lo stesso argomento, ed ancor meno a Vittorio Alfieri. […] L’autore ha composti varii altri componimenti teatrali ancor peggiori, de’ quali parleremo da quì a poco.
Oggi vi è ritornata completamente guarita : più appassionata per l’arte sua, e ancor più ammirata, se pur fosse possibile un crescendo nell’ ammirazione del pubblico per la sua Beniamina.
Se vuoi pensar, le risponde, ch’io son sul fior degli anni, che vivo fralle delizie e gli agi, fralle vivande e i vini, fralle feste e i balli, fra gli ozj e i sonni, Tu non ti ammirerai, se maritarmi Disponga, e cerchi ancor con tanta brama. […] Il cardinale Sforza Pallavicino, noto per la Storia del Concilio di Trento, compose essendo ancor gesuita una sacra tragedia della morte del santo re Spagnuolo Ermenegildo eseguita per ordine dell’Ariano Leovigildo suo padre.
Il Prologo recita ancor due quartine, poi i due Angioli che reggon le nubi cantano un verso per uno, replicando a due voci l’ultimo verso con accompagnamento di piena orchestra (a tutto coro d’istrumenti). […] Sappi : come tra i fiori è la rosa sol bella, cosi ancor d’ ogni fiore ella è più frale : Ma qual rosa più vaga e porporata è della vita umana ?
Bellotti-Bon e di Iannetti, il famoso dilettante romano ; e, fatto per sua beneficiata il Bicchier d’acqua di Scribe al Teatro Re di Milano, la sera del 3 febbraio ’46, tutti i giornali ebber già grandi parole di lode per questa giovine ben promettente, che aveva rappresentato il personaggio della Duchessa di Malborough, con una dignità vezzosa e piacente, non ancor riscontrata in altre attrici.
Non si sarebbe potuto comparare che ai famosi do di petto de'più gagliardi tenori, e ancor con discapito di questi.
Mi volgo e la ravviso ; ella era dessa, Che squarciatasi il velo, ancor le belle, Ma confuse sembianze a me scopriva. […] Parmi vederla, Parmi ascoltarla ancor, che tra i singhiozzi Ignoti sensi mormorava, e il nome Di Dario ripetea. […] Romani Roma (dice Telgaste) Or più non ha, noi siamo ancor Germani. […] S’io la svenai, la piansi ancor. […] Moro, e ti abborro ancor.
Ma se que’ marmi a’ saggi Fosser simboli sol delle immortali Essenze creatrici; ancor diresti, Che i miei Dei non son Dei! […] Quando dissi perfetto Dissi infinito ancor. […] Quando da sì bel fonte Derivano gli affetti Vi son gli eroi soggetti, Amano i numi ancor.» […] Per esempio Elisa nel Re Pastore: «Dal dì primiero Che ancor bambina io ti mirai, mi parve Amabile, gentile Quel pastor, quella greggia, e quell’ovile, E mi restò nel cuore Quell’ovil, quella greggia, e quel pastore» ovvero in quell’inno che Alceste e Cleonice nel Demetrio intuonano ad Appolline, allorché riconosciuto quello esser il vero erede del regno della Siria, si danno scambievolmente la mano di sposi: «A duo. […] Qual son io tu sei costante, E conservi il bel costume D’esser fido a i lauri ancor.»
42 Della pace ancor tratta la commedia intitolata Lisistrata, ch’é il nome di una ateniese, la quale si fa generale delle donne per astringer gli uomini alla pace; ma ella abbonda di dipinture oscene abbominabili43. […] Del resto la saltazione é un esercizio generale trovato presso tutti i popoli ancor barbari e selvaggi; e frigi, cretesi, indiani, etiopi, egizi, traci, arabi, americani, tutti hanno avuto il loro Androne.
Se vuoi pensar, le risponde, ch’io son sul fior degli anni, che vivo fralle delizie e gli agi, fralle vivande e i vini, fralle feste e i balli, fra gli ozii e i suoni, Tu non ti ammirerai, se maritarmi Disponga e cerchi ancor con tanta brama. […] Il cardinale Sforza Pallavicino noto per la Storia del Concilio di Trento, compose essendo ancor gesuita una sacra tragedia della morte del santo re spagnuolo Ermenegildo eseguita per ordine dell’Ariano Leovigildo suo padre.
Queste sono delle maraviglie che suole produrre la natura che ancor che paja diligentissima si dimostri nel distinguere le persone, nel carattere dello scrivere, nel suono delle voci, et nella forma dei volti ; contuttociò molti si sono trovati che simigliantissimi tra di loro essendo, benchè nati in paesi diversi e lontani, hanno ingannati quelli che più famigliarmente con loro praticavano ; e la prova si vede nella mia persona che tanto dite assomigliarsi a questa Celia.
E se insieme con lor fosse Pompeo, fra i Greci Achille, & il suo figlio Pirro, ancor di Troja Ettòr quel Semideo. […] E più, pascomi ancor di tigri e lupi, questo è per me quel delicato pasto. […] Colui che con un salto va all’Empireo a cena con Giove, o colui che …. non con gli occhi sol, ma ancor co ’l fiato il ciel spaventa, & ogni stella errante, e se contro gli vien nemico stuolo, lo fa col soffio gir per l’aria a volo ?
Che poi sieno state composte avanti che l’Etruria fosse soggettata a’ romani, siccome pre pretenderebbe dare a credere il Dempstero nel libro III cap. 35 dell’Etruria Regale, é cosa incerta che non apparisce dal passo di Varrone; e l’avveduto e sagace abbate Tiraboschi oppone saviamente, che ancor sotto il dominio romano potevano gli Etruschi poetare nella loro lingua materna. […] Pacuvio, nato in Brindisi da una sorella di Quinto Ennio, e stitmato da’ contemporanei, conservò la riputazione di Dotto anche nel secolo d’Augusto; e Varrone lo preferì a tutti i drammatici per l’ubertà della lingua; Questo tragico, il quale fu ancor pittore, e una cui dipintura fu molto celebre nel tempio di Ercole nel foro Boario74, si fece parimente un epitasio che non cede a quel di Nevio in purezza ed eleganza, e lo supera in modestia75. […] Quel trivio con tanto senno riserbato da Sofocle per la bellissima scena di Giocasta con Edipo, viene, da Seneca, per così dire, fatto gettare in mare da Creonte nella I scena dell’atto II, senza mostrar Edipo di ricordarsi, che ancor egli avea ammazzato un uomo in simil luogo. […] e ancor un’altra del medesimo atto, né molto lontana da questa, spiegata in altrettanti: Sylva jubatus qualis Armenia leo etc.
Non è ancor tempo; bisogna attendere ancora. […] Direbbe de la Huerta, se ancor vivesse, che in una tragedia egli è poeta e non istorico. […] Più felicemente si allontanò dalle altrui vestigia Pietro Metastasio nel Demofoonte, il quale mette capo ancor più nell’Edipo di Sofocle, e nella Semiramide del Manfredi, che nella Inès. […] Il carattere di Menelao, che pure nella tragedia greca sembra in certo modo incostante, in questa del Lassala comparisce ancor più difettoso.
[3] Dal primo semplicissimo riflesso intorno alla formazione delle vocali, e delle consonanti risulta che la lingua più a proposito per il canto sarà quella: primo, che conti maggior numero di vocali, perché facendosi in esse le permanenze della voce, sarà maggiore il numero delle intonazioni, e per conseguenza degli elementi del canto: secondo, che impieghi maggior numero d’inflessioni diverse nel proferirle, perché ogni inflessione diversa nella pronunzia apporta seco un nuovo tratto di espressione nella melodia: terzo, dove la pronunzia di essi suoni sia più decisiva, e marcata, perché ivi avrà più forza l’accento, e più sensibile renderassi il valor musicale delle note: quarto, che non usi nelle parole di troppo rincontro di lettere consonanti senza l’interruzione delle vocali, perché tardandosi troppo nel proferirle, la misura si renderebbe lesta ancor essa, ed imbarazzata, e perché costretto il compositore a escludere molte parole, come disadatte alla espressione, s’impoverirebbe di molto il linguaggio musicale: quinto, dove il passaggio di parola in parola sia più spedito, e corrente, perché ciò contribuisce non meno alla dolcezza della lingua, che all’agevole collocazione delle note. […] Io lontano dall’acconsentire al suo parere porto anzi opinione che ciò sia un pregio grandissimo, e maggiore ancor lo sarebbe se la declamazione poetica potesse nel canto intieramente trasfondersi cosicché la poesia fosse dalla musica inseparabile, come avvenne alla lingua greca nel suo principio.
Pagani-Cesa Atreo e Tieste del medesimo: il poeta italiano del secolo cadente Carlo Innocenzio Frugoni ottimamente, ancor quando si allontana dal concetto dell’originale, il Radamisto del medesimo: l’ab. […] Non è dissimile la seguente di Erbele ed Osmida ancor più lunga. Osmida le rimprovera la memoria che ancor serba di Gerbino estioto. […] E’ vero che è un idiotismo fiorentino il dire a una persona sola voi dovevi, voi leggesti, voi offendesti: ma i Fiorentini u ano tale idiotismo ancor quando si parla di più persone? […] Saprà Rachele, S’è ver che nel tuo petto ancor comanda.
Personaggi così diversi producono situazioni ancor più differenti. […] Tutto è detto con saviezza e proprietà, ed ancor con grandezza ; ma nulla è straordinario. […] Metastasio è pur tale che se di mezzo il togli, senti che si forma nella melica poesia un orrido voto che niuno più riempie ; là dove se altro moderno poeta, ed ancor non ignobile, tu ti fingi di non avere esistito, nulla sentirai mancare all’Italico Parnasso. […] L’umana incostanza che mena sovente il rincrescimento dello stato attuale ed il desiderio di cambiare, fe pensare a rivolgere lo sguardo indietro, ed a vedere in lontananza l’opera mitologica rifiuto delle scene italiche ed imperfetta ancor nelle mani del dilicato Quinault. […] Prima dell’efimera repubblica napoletana, ed ancor dopo, si fece ammirare per varii balli da lui inventati Gaetano Gioja napoletano.
Omero, Virgilio, Tasso, Ariosto (e con passi ineguali ancor Milton e Camoens) senza valersi delle ali del l’analisi e senza maneggiare l’astrolabio di Urania, siedono nel tempio della gloria esposti al l’ammirazione concorde di tutti i secoli e di tutti i paesi.
Lo Scribe ad udirlo ne restò incantato ; e la famosa simpatica Malibran, grande attrice ancor essa, senza aver mai parlato con lui, scese dal suo palchetto in palco scenico a dargli un bacio ; ed ei dopo averlo cordialmente assa porato, le disse che non si sarebbe lavato il viso per cent’ anni.
Così ci avvezzammo a detestare indistintamente i teatri, e per fuggirne gli abusi ci privammo ancor de’ vantaggi: a somiglianza di quegl’impazienti matti coltivatori, i quali in vece di potare e recidere i rami lussureggianti, che fanno ombra inutile e perniciosa, danno al tronco e alle radici degli alberi, e privansi per sempre de’ loro frutti.
Al principio del secolo XVI le lingue nazionali giacevano ancor neglette, e sola l’Italia poteva vantare ne’ suoi volgari scrittori esemplari da paragonare in qualche modo agli antichi, e da proporre all’imitazione de’ moderni.
mo honorò hieri con la presenza sua la commedia della Flaminia, per essere sua vicina, con tutto che fosse invitato a quell’altra, che fu una pastorale bellissima, per quanto si dice, et si vidde Io a convertire in vacca, Giove e Giunone parlarono insieme : venne poi e spari la nebbia, Mercurio col sono adormentò Argo, et poi gli tagliò la testa, una Furia infernale fece venire in furia quella vacca, et infine fu di nuovo convertita in nimpha, et il padre ch’era un fiume, venne ancor lui, versando acqua, a fare la sua parte, et in un istante medesimo i pastori fecero le loro nozze et eccetera.
Giudicar Cesare Rossi nel periodo estremo dell’arte sua, quando le poche figure che ancor presentava, tra le tante che lo poser sì alto, eran già sbiadite, alternate con le figure nuove, a mostrar le quali il vecchio metodo e il vecchio spirito non eran capaci, è, per lo meno, ingiusto.
Nell’alto della scena era ancor situata la macchina versatile, dalla quale Giove lanciava i suoi fulmini, come dinota la voce Κεραυνοσκοπειον che le diederoc Dietro della scena era il Βροντειον, il luogo, in cui con otri ripieni di selci che si agitavano, imitavasi lo strepito de’ tuoni.
Quanto a me, senza imbarazzarmi in una teoria, in ogni arcano della quale credo impossibil cosa il penetrare, sono d’avviso che guardar si possa la musica sotto un altro punto di vista ancor più vantaggioso de’ primi. […] I grammatici, i retori, i poeti ed i filosofi ancora han disaminate le varie proprietà di questi piedi e di questi numeri: e comecché una pronunzia esatta basti per farci sentire l’indole diversa, e le peculiari energie di tai piedi o numeri, pure ho creduto di poter dare un’idea di essi ancor più precisa e più chiara trasferendoli alla musica per modo che il valore d’ogni nota corrispondesse perfettamente a quello d’ogni sillaba.
La VII é ancor più vivace e piena di sale comico, nella quale Dorante ingannato dagli abiti di Lisetta, la crede Lucilia, e la rimprovera per averla sorpresa nell’atto che Dami le baciava la mano. […] I due Amici é un’altra commedia del medesimo autore, che ha gli stessi pregi della precedente, ed i caratteri sono ancor più propri del genere comico.
De’ grand’ingegni giovano ancor le debolezze. […] Noi che non abbiamo ancor letta quest’altra opera, non possiamo altro dire, se non che M.
Huerta ve la spinge senza perchè, e fa che declami sola venti versi, e poi se ne torni dentro ancor senza perchè. […] Più felicemente si allontanò dalle altrui vestigia il Metastasio nel Demofoonte, il quale mette capo ancor più nell’Edipo di Sofocle e nella Semiramide del Manfredi, che nella Inès. […] Il carattere di Menelao che pur nel Greco autore sembra in certo modo incostante, nel Lassala comparisce ancor più difettoso.
Del rimanente la saltazione è un esercizio che trovasi presso tutti i popoli ancor barbari e selvaggi; e Frigii e Cretesi e Indiani ed Etiopi ed Egizii e Traci ed Arabi ed Americani, tutti hanno avuto il loro Androne, cioè uno che prima di ogni altro si avvisò di saltare e di muoversi a seconda del suono.
Del rimanente la saltazione è un esercizio che trovasi presso tutti i popoli ancor barbari e selvaggi, e Frigj e Cretesi e Indiani ed Etiopi ed Egizj e Traci ed Arabi ed Americani, tutti hanno avuto il loro Androne, cioè uno che prima di ogni altro si avvisò di saltare e di muoversi a seconda del suono.
Si lodano due commedie di questi tempi los Menestrales, e las Bodas de Camacho; ma avendo mandato a chiederle a Madrid, nè essendoci ancor giunte, non possiamo darle a conoscere nelle nostre contrade.
Questo basti a’ giovani per non lasciarsi spaventare dalle critiche pedantesche del per altro dotto Nisieli contro di Aristofane, o dagli oltramontani ancor più ridicoli censori di tutta l’antichitâ. […] Cinquanta e più commedie compose Aristofane, delle quali per la maggior parte, è perita ancor la memoria. […] Eschilo protesta di aver pena di contendere con un emolo la cui poesia è morta coll’autore, dove che la sua è ancor viva. […] E adunque discacciato ancor quest’altro.
Abbonda solo Di giolivi pedanti ogni adunanza: Sulle orme lor nelle festive cene Ragionar sanno ancor gli appaltatori: Son di decenza esempio i nostri abbati: Di studio e di saviezza i curiali. […] Quanto alle commedie, nella declamazione delle quali i Francesi spiccano ancor più che in quella delle tragedie, chiudono in se quanto v’è di perfetto nell’uno e nell’altro sesso, madamigella Contat ed il sig.
De’ grandi ingegni giovano ancor le debolezze. […] Noi che non abbiamo ancor letta quest’altra opera, non possiamo altro dire, se non che m.
Innanti due aquile e due struzzi; dietro due uccelli marini e due gran papagalli di quelli tanto macchiati di diverso colore, e tutti questi erano tanto ben fatti, Monsignor mio, che certo non credo che mai più si sia finto cosa simile al vero; e tutti questi uccelli ballavano ancor loro un brando, con tanta grazia quanto sia possibile a dire né immaginare. […] Lo assicura Girolamo Ruscelli, testimonio di veduta, colle seguenti parole cavate dal primo volume della raccolta de’ migliori componimenti del teatro italiano ch’egli fece stampare nell’anno 1554, con alcune note infine, in una delle quali parlando della Calandra dice: «Onde a questi tempi in Francia sogliono rappresentare quelle loro farse mute ove solamente coi gesti senza una minima parola al mondo si fanno intendere con tanta gratia e con tanta sodisfatione degli spettatori, ch’io per me non so s’ho veduto giammai spettacolo che più mi diletti e molto mi meraviglio, che sin qui l’Italia, ove non si lascia indietro veruna sorte d’operatione valorosa, non abbia incominciata a riceverle e rappresentarne ancor ella ecc» 178. […] Le sue vestimenta sono ancor bagnate dalla pioggia.
Eschilo adunque aggiugnendo una seconda spezie di declamatori alla prima che Tespi avea tratta dal coro, assegnò loro certo grado, ed ordine, facendo riconoscere per figura principale il rappresentatore delle prime parti; e la terza specie che vi accrebbe Sofocle, dovette essere di attori ancor meno qualificati ma necessarii al poeta per tessere e condurre con più agevolezza e verisimilitudine la favola, coll’opera di altri interlocutori di terza specie.
Tra le perdite grandi di mill’anni, c’han fatto Roma, Napoli e Fiorenza, si può metter ancor questa di Zanni : perchè la dolce e leggiadra presenza del Cantinella e de’ compagni suoi era nel vero una magnificenza.
La seconda, perché pochi essendo i principi veri sui quali s’appoggia e dipendendo in parte dalle nozioni di certe idee oscure di sua natura non ancor definite né da tutti universalmente accettate, non può far di meno che non divenga arbitraria e vaga nelle sue conseguenze. […] Non è abbastanza feroce lo spirito della guerra senza che voi cerchiate d’inferocirlo ancor più divinizzando l’alloro che gronda di vostro sangue?
Germanico figliuolo di Druso e di Antonia minore, insigne capitano, vero eroe ancor dopo estinta la Repubblica, e che colla posterità non ebbe altro demerito se non di aver prodotto Cajo Caligola; fu parimente orator grande e poeta esimio, e tralle altre sue fatiche letterarie compose alcune commedie grecheb. […] Ed ancor questo è notabile e nobile: Effare…… … Vultu quonam tulerit Alcides necem?
[1] Tra i fenomeni letterari che si presentano avanti a chi vuol osservare le rivoluzioni del teatro italiano non è il minore a mio avviso quel maraviglioso strabocchevole, che accoppiandosi col melodramma fin dalla sua origine, lo seguitò passo a passo per tutto il secolo scorso e parte ancor del presente, non solo in Italia ma nelle nazioni oltramontane ov’esso fu trapiantato.
La capa parda ed il sombrero chambergo, cioè senza allacciare, ancor di cara memoria a’ Madrilenghi, un uditorio con tante spezie di ritirate di certa oscurità visibile, e un abuso di mal intesa libertà, facilitava le insolenze di due partiti teatrali denominati Chorizos y Polacos, simili in certo modo ai Verdi e a’ Torchini dell’antico teatro e del circo di Costantinopoli.
Scapino, ancor più imbrogliato, teme che Arlecchino tornato a casa e trovatovi un altro bambino, scopra l’intrico.
Alcuni critici hanno ancor detto che questa favola conteneva due azioni, una degli amori di Pamfilo, l’altra di quelli di Carino. […] La libertà perduta Al minor prezzo che possibil fia Cerca di riscattar; e se non puoi Con poco, abbi l’intento ancor con molto, E con quanto possiedi, e ti consola. […] Già questa ella è gran colpa, Ma pure umana, e che commiser molti, E delle volte ancor quei che fur buoni.
Voltaire lo ricondusse alla natural dignità in parte seguendo in parte correggendo Shakespear, ma facendo Bruto ancor più feroce. […] Chiamata dal fratello col biglietto Zaira cerca ancor pretesti, e Fatima vuole irritarla contro dell’amante.
Tommaso con più debolezza di stile e con minore ingegno del fratello merita ancor la stima de’ nazionali per essere stato più del fratello gastigato nell’uso delle arguzie viziose, per la scelta degli argomenti, per la vasta letteratura ond’era ornato, e per la purezza con cui parlava la propria lingua.
A questa fa riscontro l’ altra del marito in data del 14, nella quale abbiamo ancor più particolareggiate notizie delle condizioni in cui trovavasi la Compagnia della Flaminia, e in cui si trovò poi coll’ arrivo dei Coniugi Andreini.
Questo basti ai giovani per non lasciarsi spaventare dalle critiche pedantesche del per altro dotto Nisieli contro Aristofane o dagli oltramontani ancor più ridicoli censori di tutta l’antichità. […] Io vò mettervi ancor dentro un poco di mele Attico. […] Eschilo protesta di aver pena di contendere con un emulo la cui poesia è morta coll’ autore, dovechè la sua è ancor viva. […] E’ adunque discacciato ancor quest’altro.
e, come perchè mi sarebbe più caro di renderle grazie della grazia ottenuta, che d’affaticarla in altro scrivere, e la prego ad ordinare, che me ne sia dato ragguaglio : che ben la lettera giungerà a tempo, dovendo noi star al servizio dell’una e dell’altra Maestà questo verno, e forse ancor più. […] Spiegano al tuo venir dolci carole I garruli Augelletti : Io dolente non meno O Sole al tuo venir che al tuo partire, Viuo in amaro pianto ; Ma voi deh per pietade Vscite meste de gli herbosi fondi O Ninfe, c’habitate i fonti, e i fiumi, Ed aggiungete meco (ancor che’nuano) Lagrime al pianto ; e voi Lasciate ò molli herbette, Lasciate il vostro verde : hor più non lice Di smeraldo portar gonna ridente.
Ma un’opera ancor più interessante del Cecchini giace tuttavia inedita, per quanto io mi sappia, nella Biblioteca di Torino.
Perciò nei secoli più remoti della Grecia s’introdusse il costume di cantar nei convitti le lodi degli dei e degli eroi affine d’impedire gli affetti della ubbriacchezza tanto più pericolosa a que’ tempi quanto che gli animi non ancor dirozzati si trovavano naturalmente disposti alla violenza. […] Come la musica risorse fra noi ne’ più barbari secoli, nei quali gli spiriti non ancor digrossati erano incapaci d’abbracciare l’ampiezza d’un sistema, o di conoscere la fecondità d’un principio, così non facevano distinzione alcuna tra le arti di bisogno e quelle di puro diletto.
Egli che nominò il suo Absalon, non avrebbe fatta menzione ancor passaggiera delle altre?
Avete pure molto talento, avete criterio, discernimento; vedreste che, se molte sono le dotte imitazioni dal Greco, e le traduzioni fatte da insigni Italiani, un numero ancor maggiore di Drammi si trovano in Italia composti su nuovi argomenti (di cui poi si valsero gli stranieri), con caratteri di Orientali, di Egizj, Africani, i quali non si rinvengono nel Teatro Greco, e con tessitura novella, nè ricavata servilmente dagli Antichi.
quando dell’altro ancor più criminoso di far dire agli Autori quelche non dissero mai?
Dovea piuttosto riflettersi alla saviezza che spirano quasi da per tutto le leggi Longobarde, e al vantaggio che alcune di esse hanno riportato ancor sulle Romane.
Abbonda solo Di giolivi pedanti ogni adunanza: Sulle orme lor nelle festive cene Ragionar sanno ancor gli appaltatori: Son di decenza esempio i nostri abati: Di studio e di saviezza i curiali.
La libertà perduta Al minor prezzo che possibil fia Cerca di riscattar; e se non puoi Con poco, abbi l’intento ancor con molto, E con quanto possiedi, e ti consola. […] Già questa ella è gran colpa, Ma pure umana, e che commiser molti, E delle volte ancor que’ che fur buoni.
Come s’affanna La povera Arianna; Forse, forse pentito Rivolgeresti ancor la prora al lito.»
Dovea piuttosto riflettersi alla saviezza che spirano quasi da per tutto le leggi Longobarde, e al vantaggio che alcune di esse hanno riportato ancor sulle Romane.
«Diffatti (dicevano essi, appigliandosi a quella ragione, ch’è stata mai sempre lo scudo della ignoranza, e il baloardo del fanatismo) i nostri Maggiori persone illibate e santissime, la celebravano, perché non dovremo celebrarla ancor noi?
Siete adunque ancor voi “Uno di quei, che la gran Torre accese;” e quell’aggiunto Moderno, che vi apponeste, fu un pretesto per valervi de’ passi degli Eruditi Italiani senza molta sconcezza, benchè internamente eravate persuaso dell’opinione degl’imperiti Criticastri.
Anche in questo caso i problemi mostrati dalle composizioni italiane derivano da una troppo scrupolosa fedeltà agli antecedenti classici, ma in questo punto, ancor più che nei precedenti, emerge l’immenso divario fra le tragedie greche e quelle francesi, frutto del progressivo raffinamento del gusto e delle tecniche drammatiche. […] Nell’Ester importunamente motteggevole si mostra quella reina mentre non ancor ben rimessa dallo svenimento dice ad Assuero: Sur ce trône sacré qu’environne la foudre Je crus vous voir tout prêt à me réduire en poudre65. […] Da vari esempli de’ tropi sopra accennati puossi comprendere ancor l’arditezza de’ medesimi: contuttociò vedrassi ella maggiormente da certi altri che particolarmente m’occorrono a tal proposito. […] Che riserbarmi ad una ria vittoria, ove l’alto apparato d’una gloria pomposa m’offra fumanti ancor di sangue caro gli allori d’un fratello, o d’un marito? […] Ciò che dice a parte Antigone nella scena 3. dell’atto 3. mi dispiace e per l’indecenza generale ch’io sento ne’ parlari a parte, ancor che sieno soliloqui, e per quelle parole «ô vertu que j’admire», ove pare che notifichi agli uditori la sua maraviglia: più sarebbe adatto il dire «o vertu admirable».
Germanico figliuolo di Druso e di Antonia minore, insigne capitano, vero eroe ancor dopo estinta la Repubblica, e che colla posterità non ebbe altro demerito se non di aver prodotto Cajo Caligola, fu parimente orator grande e poeta esimio, e tralle altre sue fatiche letterarie compose alcune commedie Greche119.
Sia l’aria, per esempio, questa: «Nel lasciarti, o Prence ingrato, Mi si spezza in seno il cor: Di morirti almeno al lato Perché a me tu nieghi ancor?
Al suo principe immaginario in cerca d’un precettore raccomanda la lettura dei poeti, «massime i comici, e i satirici» (tra i moderni, Molière e La Bruyère) e persino, con più prudenza, dei romanzi che «contengono delicatissime analisi del cuore umano e vivaci pitture del carattere delle Nazioni» 13; al suo spettatore ideale in cerca d’un teatro si rivolge ancor più paternalisticamente: occorre, osserva, che «il popolo non si accorga che si cerchi anzi d’istruirlo che di dargli solazzo» (VII.III.19). […] Ma vedrei, Questo ancor da prendersi a scherno, Perché sprezzi le leggi d’amor. […] [Sez.III.3.2.8] Bellezze ancor più spiccanti ha il recitativo obbligato, ove si usi a luogo e tempo, non già come talvolta fanno i nostri compositori, i quali non avendo mai pensato al fine del recitativo obbligato, lo adoperano, come suol dirsi, a occhio e croce. […] Si baderà dunque a rendere ottusi, o almeno retti quegli angoli, o pure (e sarà ancor meglio) a spuntargli, e fare che i lati del palchetto vadano a terminare in un concavo cilindrico. […] [commento_Sez.II.1.2.27] • presso a morir: sono notissimi versi del Demetrio di Metastasio (atto II, scena XIII: pronunciati da Leonice); si avverta che nelle migliori edizioni settecentesche si legge non «ancorchè» ma «ancor che», quel che rende pleonastico parte del ragionamento espresso da Planelli in nota.
Abbiamo l’esempio sul principio del secolo decimoterzo nel celebre Imperadore Federigo Secondo gran protettore dei poeti , e de’ musici richiamati da tutte le parti per ornare, e illeggiadrir la sua Corte, il quale non si sdegnò di poetare in lingua non ancor ben purgata dalle siciliane maniere, e di far cantare dagli altri, e cantar egli stesso i suoi componimenti.