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31. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 664

Alla cessione di Finocchio, aggiunge queste parole : Con tal occasione deuo dirle che conuenendo al presente far qualche permuta di simili soggetti per meglio aggiustare le compagnie, desiderarei ch’ella hauesse la bontà d’intendersi etiandio meco nella guisa che si pratica tra me, et il Signor Duca di Parma, mentre uariandosi alle uolte d’anno in anno li Comici, si proua maggior dilettazione e si dà campo agl’istessi di far più studio e riuscire assai grati all’Vditorio. […] Tuttavia, come nel Cimadori si notò un leggiero miglioramento, il Duca, dopo di aver dimostrato largamente la impossibilità di far partire Finocchio, conchiude con queste curiose e poco edificanti parole : Atteso con tutto ciò quello che Vostra Signoria ci motiua e già che pare che sia in qualche miglioramento noi facciamo speditamente partirlo, stimando minor male l’azardare la di lui persona che potesse mai questa dilazione essere interpretata costì a difetto di prontezza e di uolontà.

32. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 992

Su di lui dettò Luigi Suner, nelle Serate Italiane, un affettuoso articolo, dal quale traggo le seguenti parole : Si era formato da sè ; aveva una cultura generale non comune ; parlava e conosceva le letterature drammatiche di cinque lingue ; era scrittore applaudito, e generoso verso i suoi colleghi ; attore piacevolissimo. […] Nel cimitero di Mestre è una lapide di marmo nero, sulla quale sono scolpite in oro queste parole : A — Francesco Garzes — Emma e Bona — xiii aprile mdcccxcv. — La moglie e la figliuola.

33. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAP. V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulieteia e in altre isole del l’Emisfero australe nel Mar Pacifico. » pp. 59-65

La scarsa cognizione della lingua toglieva al l’equipaggio di Cook l’opportunità di distinguere per mezzo delle parole ciò che poteva essere un canto accompagnato dal ballo, da ciò che avrebbe potuto chiamarsi specie di dramma ancorchè informe. […] Si avanzò poi alla testa degli attori situati in un de’ lati del mezzo cerchio un principal personaggio, e declamò alcune parole alla foggia de’ nostri recitativi con gestire espressivo, che agl’Inglesi parve superiore al l’azione de’ più applauditi attori del nostro paese. […] Vedesi adunque nelle surriferite se e danze di Ulietea e delle altre isole mentovate quello spirito imitatore universale che guida l’uomo a copiare le azioni de’ suoi simili per farsene un trastullo; si notano i primi passi verso una spezie d’imitazione drammatica; si osservano congiunte alla danza le parole ed il canto; ma non si va più oltre.

34. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 310-312

Ecco le parole del Brofferio al proposito di un suo lavoro giovanile, La saviezza umana : …… Bazzi ponea mano alla rappresentazione ; e allora la commedia era sua, allora con uno zelo, con un amore, con una intelligenza che non era in altri che in lui, metteva tutto in movimento, e l’autore vedeva sotto i suoi occhi trasformarsi quasi per incantesimo il proprio lavoro, e i suoi pensieri si animavano, il suo dialogo si vestiva di arcane significazioni, le sue scene si succedevano cosi naturalmente che era una maraviglia, e i suoi personaggi si sentivano trasfuso nelle vene tanto sangue che il medico avrebbe perduto il suo tempo. […] Interessantissima è sopra ogni altra l’analisi ch’ egli fa delle varie parti, o ruoli (amoroso, primo uomo, padre, caratterista, parti brillanti, tiranno, servo sciocco e secondi caratteri, prima attrice, ingenua o amorosa, vecchia caratteristica, cameriera, madre), analisi ch’egli restringe poi in queste ultime parole : L’amante ingenuo dice all’oggetto più caro del suo cuore :  – Sono innocente – colle voci di scusa, di raccomandazione, o di abbandono, e disperazione. […] La caratteristica, perduto l’equilibrio della ragione, lo ripete col tuono della rampogna ; e la versatile vispa cameriera lo alterna, e lo varia anche a mezzo le parole secondo la qualità de’suoi accusatori.

35. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213

Vuol egli con tali parole in prima insinuare, che io gli abbia con malignità così descritti per tacciar di cattivo gusto gli Spagnuoli (nel che al solito combatte colle ombre impalpabili): in secondo luogo mette in dubbio la veracità di chi gli descrive. […] Ponz, con entrare a rilevare i difetti, di cui ora stò ragionando, e mi ristrinsi alla semplice descrizione delle parti colla possibile esattezza colle parole, già che nol facea con un disegno, e pure non ho potuto liberarmi dalla censura del sospettoso Apologista. […] Intorno al secondo punto, in cui dimostrate dubitare della verità descritta con quelle urbanissime parole, se poi lo sia l’originale, offendete me, e voi stesso col presumere senza fondamento, e senza veruno precedente esame, una persona mendace. […] Ma voi volete sedere, arzigogolare, e tirar giù a mosca cieca, non curandovi nè anche di leggere gli scritti de’ nazionali, e poi spacciate per epigrafe del Saggio le parole di Cicerone, Si occupati profuimus aliquid Civibus nostris, prosimus etiam, si possumus, otiosi?

36. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 52-54

Sembrerebbe ei pensasse che l’arte non abbisogna di studio e che, apprese le parole, il resto venisse da sè. […] E lo stesso giudizio avea dato due anni prima Giulio Piccini (Jarro) ne' suoi primi studj Sul palcoscenico e in platea (Firenze, Paggi, 1893) : al quale anche potè aggiungere parole di gran lode per l’arte di mettere in iscena, e per l’indole dolcissima dell’artista e dell’uomo.

37. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »

A queste parole Ecuba si rammenta di Ettore ucciso e da’ cavalli di Achille strascinato dintorno alle patrie mura. […] Calcante con brevi parole gli anima all’eccidio della città nemica, e sotto voce intuona un cantico al quale pur sotto voce rispondono i Greci. […] A cui Pirro risponde con le parole di Virgilio e l’uccide.

38. (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »

[3.2] Niente vi ha di più sconcio di quella loro comune pratica di mangiarsi le finali, e nel tenero lor palato dimezzar le parole. […] Diceva a tal proposito assai piacevolmente il Salvini che quella recitazione che per essere intesa ha bisogno di esser letta, è simile a quelle pitture sotto le quali faceva di mestieri scrivere, questo è un cane, questo è un cavallo; e quadrerebbe a noi assai meglio che non fece ai Francesi una caricatura che fu fatta in Parigi di un’opera senza parole, come se le parole nell’opera fossero veramente un soprappiù47. […] Egli ha segnate con ciò le vie tutte che ha da tenere; non può metter piede in fallo quanto alle differenti inflessioni e durate delle voci sopra le parole della parte sua; che a lui esattamente le prescrive il compositore. […] E in ciò principalmente consiste quel fior di espressione che scolpisce le parole nella mente e nel cuore di chi ascolta.

39. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211

Ma il 26 aprile dell’anno successivo, troviam riunite in Mantova le due attrici rivali, come attesta Baldassare de Preti, in queste parole scritte al Castellano di Mantova che trovavasi a Casale, e riportate dal D’Ancona : S. […] Diventava pallida a qualche avviso strano che le era dato, di vermiglio colore tingea le guancie alle nove liete, nel timore avea si bene accomodata la voce, e nell’ardir medesimamente, che i nostri cuori or timidi, or arditi facea ; aggirava gli animi come le parea ; se d’odio, di sdegno o de’suoi contrarj parlava, accompagnava le parole con gesti si appassionati al soggetto, che più esprimeva col gesto solo, che gli altri con le parole. […] « Si trasformava come un novo Proteo a i diversi accidenti della favola, e se nella comedia facea vedere quanto ornamento abbia un dir famigliare, dimostrava poi differentemente nella tragedia la gravità dell’eroico stile, usando parole scelte, gravi concetti, sentenze morali, degne d’esser pronunziate da un Oracolo : e se occorreva sopra di qualche suo Amante o parente di vita spento, lamentevolmente ragionare, trovava parole e modi si dolorosi, che ognuno era sforzato a sentirne doglia vera, e ben spesso anche lagrimare, benchè sapesse certo le lagrime di lei esser finte….. […] E per giunta poi : « …. avea bellissime…. virtuose mani, le cui dita coronavano gemme orientali, dalle quali usciva tanto splendore, che quanti gesti delle mani accompagnavan le parole, tanti parevan lampi che balenasse il cielo. » E dopo tante altre e più vive e artifiziose parole, passa alla descrizione della morte, alla quale si lascia andare con l’anima fortemente, sinceramente, per quanto iperbolicamente, addolorata.

40. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Il Repertorio teatrale di Roma ha per lei parole di molta lode.

41. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Dalle parole del Bartoli non risulterebbe esser lei stata un’attrice di pregi singolari.

42. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »

Bartoli ha parole di lode per entrambi.

43. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 752

Mi sono servito della prima edizione di Venezia 1634 : nella seconda di Bologna del 1636, le parole trascritte in corsivo sono state soppresse. […] , V, 239) riferisce le parole del Barbieri, aggiungendo : « i quai privilegi gli fece pure il Duca di Mantova per li proprj suoi Stati ».

44. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 766-767

Chi volesse dare un giudizio su Angelo Zoppetti con poche parole, forse non s’ingannerebbe, qualificandolo : « un gran brillante senza saperlo ». […] E l’altra, non men forte per novità e comicità irresistibile, in cui in uno scatto violento, lasciandosi andare a parole e imprecazioni volgari, improvvisa, libero e diritto fin in fondo, una meravigliosa difesa di Elena accusata, oltraggiata da tutti ?

45. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

Il giornale citato ha per lei queste parole : « Finetta nelle Lagrime d’una vedova bastò a mantenerle il favorevole voto del pubblico ; » e in altra parte : « la serva confidente di Sofia nel Tom-Jones, e Costanza nella Pulcella d’Oxford distinsero quest’attrice nell’impegno suo costante per ben riuscire.

46. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124

Ma sulle riferite parole non può assicurarsi che fosse rappresentazione animata dalle parole. […] Ma ciò tralasciando, la Compagnia del Gonfalone istituita nel XIII secolo per rappresentare i Misteri, ne’ tempi più a noi vicini ciò fece con parole a tenere del suo istituto. Nel XV secolo rappresentava pubblicamente nel Coliseo di Roma la Passione; e le parole del dramma si composero dal Vescovo di s. […] Vedrassi nel seguente capo che in Francia sin dal tempo di Filippo il Bello vi fu una festa simile con canti e parole. […] E perchè l’autorità che ne reca, riduce ad evidenza il mio avviso che dal primiero suo discordava, ne trascriviamo le parole.

47. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 628

Ferrario ha parole di molto encomio per questa artista, che se fu egregia nelle parti di prima attrice giovine e di seconda donna, che sostenne in Compagnia Goldoni-Riva, poi nella società Bon-Romagnoli-Berlaffa, non la fu meno in quelle di madre, che assunse in età ancor giovanile.

48. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 266-272

Fu uomo piissimo ; e dice Francesco Bartoli che a’compagni suoi inculcava con tutto il zelo d’essere modesti negli atti e nelle parole, e se talvolta sentiva alcuno oltrepassar anche di poco i termini della modestia, dolcemente da principio lo ammoniva, ma non giovando l’ammonizione, sgridavalo poi acremente ; e trovandolo incorreggibile, cacciavalo finalmente dalla sua Società. […] E Beltrame comincia in poche parole di prefazione : Chi non sente l’offese è morto. […] Partendomi da Vercelli mia patria l’anno 1596, mi accompagnai con un mont’inbanco sopranominato il Monferino, e passando per Augusta, o sia Aosta, città del Serenissimo di Savoja, questo Monferino chiese licenza di montar in banco al Superiore ; ma perchè non era in uso il montar in banco in quei paesi, il Superiore non sapea come deliberarne : però quello mandò da un Superiore spirituale, il qual negò la licenza collericamente, dicendo che non voleva ammettere le Negromanzie in quei paesi : il Monferino stupefatto, gli disse (come era vero) che non sapeva manco leggere, non che saper di Negromanzia : il Superiore gl’impose che non altercasse con parole ; che egli ben sapeva come si fa, e che in Italia aveva veduto ciarlatani prender una picciola pallotta in una mano, e farla passar dall’altra ; che un picciolo piombo entra da un occhio, e per l’altro salga, tener il fuoco involto nella stoppa buona pezza in bocca, e farlo uscir in tante faville, passarsi con un coltello un braccio, e sanarsi per incantesimi subito, ed altre cose del Demonio ; e non voleva che il Monferino parlasse, e da sè scacciollo, minacciandolo di carcere. […] Venendo poi a parlare degli onori fatti a comici antichi e moderni (saran riportate le sue parole al nome di ciaschedun comico ; V. […] Ed ora alcune parole sulla maschera che egli creò.

49. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Di lui, allora, in entrambe le compagnie le Varietà teatrali inserirono poche parole di lode, dicendo « ch'ebbe il vantaggio di crearsi un metodo di recitare suo proprio, che piace e lo rende ben accetto presso il pubblico. » Fu con la famiglia nella Compagnia Reale Sarda, dal '24 a tutto il '31.

50. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 195-196

Battista Mamiano, che è tra le sue rime edite in vecchiezza nel 1620 : Per la Signora Olivetta Comica Pace promette il nome d’Olivetta gentile, ma le parole, il volto, e quei lucenti occhi crudi omicidi minacciano al mio cor guerre e tormenti. […] Se di perir non brami in fiero ardore fuggi, fuggi mio core, nè ti fidar del finto nome, o stolto ; ma credi agli occhi, alle parole, al volto.

51. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 811-

Come tutti i figliuoli d’arte, anche essa apparve al lume della ribalta, non a pena le fu dato di reggersi in piedi e di balbettar due parole, sostenendo a quattr’anni la parte di Cosette nei Miserabili. […] E a questo sentimento di modestia Eleonora Duse deve la perseveranza nello studio, che, arrotondando e perfezionando la sua natura d’artista, la collocò sul piedistallo di gloria, in cui oggi si trova : natura d’artista che traspariva tutta, anche fuor di scena, ne’ gesti, nelle parole, negli scritti. […] Parole che mostran chiara la dolcezza della sua indole, e la vivacità del suo ingegno. […] [http://obvil.github.io/historiographie-theatre/images/rasi_comici-italiani-01-02_1897_img101.jpg] Parole che su per giù si posson ripetere oggi che la Eleonora Duse afferra e soggioga i pubblici di ogni paese, a’ quali, per nove decimi, la lingua italiana è straniera. […] Dumas figlio che in una nota alla Moglie di Claudio e nell’incomparabile preludio alla Principessa di Bagdad ha parole di ammirazione e di gratitudine profonda per l’intelletto eccezionale di lei, che, più che interprete fedele, fu, nella Bagdad specialmente, maravigliosa collaboratrice.

52. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Fu anche scrittore di versi, e lo stesso Bartoli riferisce un prologo, nè dei migliori, nè dei peggiori, ch'egli dettò per Luigia Lapy, quando assunse in Cremona il ruolo di prima donna, e ch'ella recitò, applauditissima, spettatrice Maddalena Battaglia, alla quale eran rivolte assai parole di lode, e la quale terminava allora di recitare su le medesime scene.

53. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

ma, di due parole in iscritto, acciò queste gl’habbino à servir per riparo in caso che qualch'uno lo volesse violentare ad altro impegno…. »

54. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

La Didone del Dolce è da lui dedicata al senatore Tiepolo con queste parole : « avendo il padre mio questo carnevale passato (1546), aperto in Venezia la strada ad altrui di avvezzar le orecchie, corrotte per tanti anni dai giuochi inetti di certi moderni comici, alla gravità tragica, ed essendo io stato il primo che, secondo la debolezza de’miei teneri anni, sotto abito di Ascanio rappresentai la Didone di messer Lodovico Dolce, ecc. » A lui virtuoso fanciullo dedicò poi il Dolce la sua commedia Il Capitano (Venezia, Giolito, 1545).

55. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Metto qui su di lui le parole dell’Aretino ne’ suoi ragionamenti, già riferite dal D’Ancona (op. cit.) : Io mi rido d’uno che lo dimandavano il figlio di Ciampolo (Giampaolo), secondo me, venetiano, che tiratosi dietro un poeta, contrafacea una brigata di voci.

56. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1064-1067

In una lettera da Bologna della Pelzet a Niccolini del 27 luglio 1843, sono queste parole : « Poi è venuta la Job, la quale dopo aver rovinato Verniano colla sua pros…… (prosopopea), cerca d’insinuarsi verso Coltellini per farmi onta e spauracchio. » E più oltre : « Anche la Job prima donna comica, vil…… (vilissima) creatura, ha scelto una tragedia per sua beneficiata. » Ma non è da prestar troppa fede ai pettegoli risentimenti di una artista che si trova tra compagni inesorabili e crudelmente accaniti contro la sua poca abilità ; sono sue parole. Ernesto Rossi, Antonio Colomberti, Luigi Capuana, ne’loro ricordi di teatro e di critica ebber verso Anna Job parole di molta lode : e dei meriti suoi come caratterista e madre nobile posson far fede moltissimi anch’ oggi che poterono ammirarne la dizione spontanea e piana, il gesto sobrio, l’intelligenza fine, il contegno nobilissimo.

57. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 347-348

Luigi XIV richiese al Duca di Modena il Riccoboni, il quale, colpito dalle parole cortesi di rammarico che il Duca gli volse nel licenziarlo per la Francia, rifiutò di recarvisi, qualunque fossero i patti offertigli. […] Fra i documenti che concernon la Compagnia del Duca, ov'era Pantalone, ve n’ha uno del 1681, che comprende la nota della paga per ognun de'comici in sessanta ducatoni d’argento, e queste parole aggiunte : l’anno 1682 gli donò Sua Altezza vinti doble per ciascheduno Comico, et erano in dodici sì che l’ordine fu di doble 240 in tutto, e poi l’ Altezza Sua si disfece della Compagnia.

58. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

La troviamo nel 1820-21 in Compagnia Mascherpa e Velli, e il succitato giornale constata con parole di encomio, ch’ella « approfittò degli amichevoli consigli datile in allora. » Sposò un Pietro Bignami, appartenente a doviziosa famiglia bolognese, il quale sosteneva nella stessa Compagnia a vicenda con Gio.

59. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 211

Altra lettera abbiamo di tre giorni dopo, in cui ringrazia de' passaporti, e raccomanda con molto belle parole Federico Beretta che fa le parti di Capitano Spagnuolo, pubblicata al nome di questo comico (V.).

60. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 410

Di lei, quand’era in Compagnia Belloni, le Varietà teatrali disser parole di lode.

61. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »

[8] Da che crebbe e si perfezionò il contrappunto formando un’arte di per se, i contrappuntisti presero ferma opinione che le parole e la grazia nel profferirle non entrassero per niente nella natura della musica, la quale secondo loro consisteva nell’armonia complicatissima. […] Dal che ne veniva in conseguenza che i cantori, nel pronunziar le parole, le storpiassero in così fatto modo che né il significato loro si capiva dagli ascoltanti, né quelli si curavano di esprimere la differenza delle vocali in lunghe, e brevi. […] Uno de’ principali mezzi fu quello d’applicar l’armonia a parole cantabili, cioè a poesie appassionate ed affettuose. […]         Le mie parole:         E se a ragion mi doglio         Piangete al mio cordoglio. […] La poesia e la lingua vi conservano i loro diritti; a differenza dell’odierna, ove le parole vengono così miseramente sformate.

62. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226

Bellotti-Bon e di Iannetti, il famoso dilettante romano ; e, fatto per sua beneficiata il Bicchier d’acqua di Scribe al Teatro Re di Milano, la sera del 3 febbraio ’46, tutti i giornali ebber già grandi parole di lode per questa giovine ben promettente, che aveva rappresentato il personaggio della Duchessa di Malborough, con una dignità vezzosa e piacente, non ancor riscontrata in altre attrici. […]  » Quasi tutti i giornali d’Italia piansero la morte immatura di questa singolar tempra d’artista con parole di schietta lode. […] Nè molte parole ci vollero a farla risolvere di darsi tutta all’arte ; chè alle innate attitudini e alla recente e pur viva e radicata passione s’aggiungeva la speranza di recare alcun sollievo allo stato allor triste della famiglia, la quale dal più alto fastigio di fortuna era caduta in una relativa povertà. […] In vano Giovanni Prati la circuiva con parole di fuoco : ad esse non sapeva rispondere che collo stender della mano, serena, tranquilla, riconoscente, ma fredda. […] Conforto unico le era l’affetto non mai venuto meno della madre, con cui spesso s’intratteneva per lettere, ch’ella soleva intestare colle soavi parole : « Mamma mia divina. » Povera Adelia !

63. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -

E giacchè con non isperata benignità accolse il pubblico il saggio che ne diedi l’anno 1777 nella Storia critica de’ teatri in un sol volume in ottavo, ho voluto, invece di riprodurla quale allora la pubblicai (come diverse volte ne venni gentilmente invitato dalla Società tipografica di Nizza, e da qualche librajo Veneziano e Napoletano), rifonderla ed ampliarla non di parole ma di nuove cose comprese in cinque volumi oltre di un’ appendice. […] Sono forse poche le parole comuni a queste due belle lingue sorelle? V’ha qualche regola che prescriva che si fuggano le parole domestiche quando rassomigliano alle straniere 8? […] O dunque debbesi moderatamente far uso della severità de’ puristi intorno alle parole di straniera origine, o riceverne e concederne a vicenda il perdono, giacchè Iliacos intra muros peccatur & extra. […] Ad un bisogno potrei allungare la lista delle di lui asserzioni gettate senza aver letto o senza aver inteso gli autori; ma chiuderò questa nota ripetendo le parole dell’incomparabile Metastasio, — — — Esaminando i sui Ciascuno impari a perdonar gli altrui.

64. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »

«L’empia maga adopera anch’ella una specie di canto nelle misteriose parole che borbotta fra se. […] Il largo significato che le davano i Greci apparisce più chiaramente dalle seguenti parole che si leggono nell’Alcibiade di Platone. […] Noi non possiamo abbastanza comprendere cosa fossero i loro generi diatonico, cromatico, edenarmonico, parole che la moderna musica prende in significazione affatto diversa da quella che da essi ci vien tramandata. […] Mutavansi anche i modi, ovvero siano arie o cantilene secondo il senso delle parole, e al cangiamento di queste teneva dietro quello degli strumenti. […] Che il movimento ed il tempo mancheranno della dovuta precisione se vogliono tener dietro alle parole?

65. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 529

Poi, sposatasi al Buccellati, lo seguì nelle varie compagnie or prima attrice giovine, or prima attrice assoluta, traendo tutto il giovamento che potè dalle sue valorose maestre, Anna Pedretti e Adelaide Tessero, la quale, con Luigi Monti, ebbe sempre parole di calda ammirazione e di schietta affezione per la gentile artista, che in pochi anni, dopo di avere esordito l’ ’86 a Torino colla parte di Bérangère nell’Odette, si trovò a interpretare in Italia e fuori, e con plauso dovunque, le più forti opere del teatro moderno, quali Francillon, Moglie ideale, Casa di bambola, Trilogia di Dorina, Rozeno e altre assai.

66. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1046

Guazzetto, di cui si pasce il riso e s’imbandisce la mensa del piacere, arguto nelle parole, scaltro nelle invenzioni, con l’acutezza de’ suoi detti traffiggeva le cure più nojose.

67. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8

L’Apologista però pensa che nulla manchi a quelle parole, e vi rinviene la più convincente pruova a dimostrare l’uso de’ Giuochi Scenici in Ispagna sin da’ tempi de’ Romani, e si maraviglia, che io non l’abbia ravvisata: “Quale autorità più incontrastabile che i magnifici avanzi degli antichi Teatri conservati in Ispagna dopo tanti secoli?” […]  21.) con tali parole: “Ora se i Saguntini presero da’ Romani e non da’ Greci il Teatro, perchè mai lo fabbricarono conforme a’ Teatri antichi di Grecia piuttosto che a’ Teatri Romani”? […] Osservi però il Signor Lampillas queste parole del Martì: “Sul portico si vedeano altre quattro scalinate, ed è difficile indovinare a qual ordine di persone fossero destinate; imperciocchè i Senatori occupavano l’Orchestra, gli Equiti le prime quattordici scalinate, e il Popolo il rimanente.

68. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721

Bisogna conoscerlo personalmente, battere, dirò così, al suo cuore, e farglielo aprire, senza soggezione : su cento parole ottanta sono per Goldoni. Bisogna vederlo fra un atto e l’altro, e magari fra una scena e l’altra, in quel suo camerino, ingombro di giubbe di ogni specie, di spadini lucenti, di parrucche, vicino alla sua tavola di truccatura, sulla quale, accanto ai barattoli del minio, del bianco, della terra d’ombra scintillano anelli antichi enormi, e orologi istoriati e tabacchiere e ciondoli svariati, e al disopra della quale alla parete di fronte, accanto a un grande specchio vigila in bella e nitida incisione il ritratto di Lui, di Goldoni, in compagnia d’incisioni minori di suoi personaggi, di maschere, di mode del suo tempo ; bisogna vederlo, dico, col suo libricciuolo in mano di una commedia del Maestro, non mai tentata a' nostri tempi, per esempio, L'uomo prudente, o L'uomo di mondo, che studia, analizza, notomizza per la riduzione, pei tagli sapienti, per le trasposizioni di scene, di frasi, di parole ! […] Ed è con l’accenno a sì grande idea, e con due parole di lieto augurio, ch'io metto fine al mio piccolo dire : Dio voglia !

69. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 158

Francesco Bartoli ha per l’Androux parole di encomio, da quando era col Lapy ; il giornale dei teatri di Venezia del ’96 ha di lui : « col Ruggero nelle Lagrime d’una vedova e col Saggio nella Lauretta di Gonzales, si assicurò sempre più la fama di buon comico.

70. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 613

Francesco Cattoli lasciò di sè stesso – ripeto le parole del Bartoli – la fama d’eccellente comico, e d’onesto insieme ed onorato galantuomo.

71. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Era nel 1782 con Giuseppe Lapy, e il Bartoli ha parole di molta lode per codesta attrice che all’inizio della sua carriera dava sì belle speranze di sè, avendo sortito dalla natura una bella e grata voce, e un portamento maestoso e gentile a un tempo, alle quali doti accoppiava lo studio indefesso, e una instancabile volontà.

72. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Bartoli, contemporaneo, ha per lei parole di alto encomio e come attrice e come donna. « È la Martorini molto commendabile — egli dice — nelle parti tenere ed amorose, mostrando coll’ espressione della voce gl’ interni affetti dell’anima ; distinguendosi in singolar modo con attenzione indefessa anche nelle più minute cose, senza ommetterne alcuna, e tutto volendo che giovi, e contribuisca alla perfezione di ciò che ella rappresenta. » E più giù : « nel nubile suo stato, al fianco d’una vecchia tutrice, esposta agli occhi del mondo, fornita di bellezza e di grazia, ella ha saputo schermirsi dall’insidie del secolo. »

73. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Nata il 1777, e sposa a un Ristori comico, legato forse in parentela col precedente, fu artista drammatica di grande valore per le parti di prima donna così nella tragedia, come nel dramma e nella commedia, e il piccolo Giornale de' teatri (Venezia, 1820) ha per lei parole di moltissima lode.

74. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31

Ma sulle riferite parole non può assicurarsi che fosse rappresentazione animata dalle parole. […] Veramente noi che reputiamo drammatiche ed espresse con parole quest’ultime, non possiamo recarne nè squarcio che il dimostri, nè testimonio sincrono che espressamente l’ affermi. […] Ma ciò lasciando, la Compagnia del Gonfalone istituita nel XIII secolo per rappresentare i misteri, ne’ tempi più a noi vicini ciò fece con parole a tenore del suo istituto. Nel XV secolo rappresentava pubblicamente nel coliseo di Roma la passione; e le parole del dramma si composero dal vescovo di S. […] Vedrassi nel seguente capo che in Francia sin dal tempo di Filippo il Bello vi fu una festa simile con canti e con parole.

75. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 670

Fu accettata l’offerta, e la giovane esordiente, già padrona di tra le quinte e delle parole e delle situazioni, recitò come artista provetta, ottenendo il migliore de’successi ; e tanto andò poi di sera in sera progredendo, che nell’ ’82 fu la prima attrice giovine della Compagnia sotto Giovannina Aliprandi.

76. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 53

Ma il Bentivogli non diè troppo peso alle promesse dell’ Andreazzo, e chiuse la sua lettera al Donati, in cui dava relazione delle trattative per la scrittura dell’ Andreazzo, con queste parole : « Sappia bene V.

77. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

L’Arcelli, ottimo uomo, di rara integrità, fu pianto da’ suoi compagni, ed ebbe onori funebri degni di lui : l’attore Pilotto disse su la sua fossa commoventi parole.

78. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 687

Grazioso nei gesti e nelle parole, destò fanatismo in varie principali città, fuorchè in Venezia, dove non seppe distruggere le belle prevenzioni radicate per Antonio Sacco, il celebre Truffaldino.

79. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Il D'Ancona (II, 534) riferisce alcune parole di Federico Zuccaro nel suo Passaggio per Italia con la dimora in Parma, pag. 28, riguardanti il 1605, nelle quali è detta la Compagnia di Frittellino, « la migliore forse che sia oggidì, guidata dal Capitano Rinoceronte e Frittellino, con le lor donne meravigliose, la Flavia, la Flaminia e la Rizzolina, con Arlichino e altri due, etc. etc. » Questa Rizzolina potrebbe anch'essere la Marina Antonazzoni, la quale, secondo l’articolo del Neri, avrebbe recitato ne' Gelosi le parti di serva sotto nome di Ricciolina, prima di salire al grado di prima donna sotto quello di Lavinia, a vicenda con la Roncagli.

80. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 869-873

E tale e tanta la sua spontaneità, che il tipo così fortemente e profondamente studiato, non solo come attore, ma come autore, è, quasi ogni sera, nelle parole, nella voce, nei gesti, non già nell’essenza, rinnovato dal soffio potente e immediato dell’arte. […] Il modo di salire al posto, di scenderne, di ascoltar le parole sommesse dei compagni sulla scoperta fatta dal maestro delle buccie di salame ; e quel comico venir alle mani, e le risposte all’esame, e il dialogo improvviso, e tutto, tutto di quella ineffabile scipitaggine non è nel tutto di Edoardo Ferravilla perfezione di arte ? […] Paolo Mantegazza gli dedicò l’Almanacco igienico popolare del 1895 con parole di caldissima lode, dalle quali per gentil concessione di lui riferisco le seguenti : ……………….

81. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 179

Toltosi dalla professione, correva le strade di Palermo chiedendo del suo fallo perdono con queste parole : Vi chiedo scusa del cattivo esempio che v' ho dato, e m’accuso d’essere stato un furfante ; ma più furfanti siete stati voi altri portandovi così vogliosi ad ascoltarmi.

82. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 207

Figlio d’artisti, dovè naturalmente, come ogni altro, esordire quando gli fu dato a pena d’infilar quattro parole : a soli cinque anni.

83. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 667-669

Marini [http://obvil.github.io/historiographie-theatre/images/rasi_comici-italiani-01-02_1897_img042.jpg] Al finire della sua vita artistica, il Corriere della sera di Milano del 14-15 febbraio dedica al caro artista un lungo articolo dal quale trascrivo i seguenti brani che mi par compendino in poche parole le belle e rare doti di lui. […] Nello studio critico di Luigi Capuana sui Mariti di Torelli, si leggon queste parole : Il Ciotti (Fabio Regoli) non rappresentava un personaggio a forti risalti, tale da dargli campo d’adoperare una grande varietà di colorito.

84. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026

Lo stesso Fiorilli, il famoso Scaramuccia, è ricordato negli annali del teatro, con parole di alta ammirazione e di alto stupore ancor più per lo schiaffo ch’egli sapea dare col piede a ottantatrè anni, che per la prontezza e sottigliezza delle risposte. E giacchè si è nominato il Castello di Trausnitz, non è male metter qui, desumendole dal Trautmann, alcune parole sull’affluirvi de’nostri primi commedianti.

85. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua li 16 Dicembre 1678. » pp. 127-128

S. et per queste parole fu datto ordine espresso che fosse carcerato. […] Quando il concorso gli sembrò al completo, si alzò dalla sedia, e rivolto agli accorsi, disse loro in dialetto alcune parole di ringraziamento, e terminò coll’ annunziare che avrebbe recitato un lavoro tragi-comico, in tre atti, intitolato : la Maga Morgana e Arlecchino vittima delle sue vendette.

86. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 414-417

Fra i primi del poetico disegno sapete accomodar le linee sole, et col venusto stil de le parole, colorir vivo ogni concetto degno. […] Gran parte vi ha l’Eco, il quale comincia a farsi sentire in un lungo monologo di Pantalone al primo atto, tutto a bisticci : La sorte s’urta, e fa che morte m’urta se vago vuogo, e se sto fermo formo affanni, e fanno che me liga e laga la fina funa, che me strinze e stronza e moro, e miro se con passi posso far scherno e scorno, a chi mi tira in tara le parche porche se le fila il filo della mia vita, vota d’ogni degni contenti……… e via di seguito per trentacinque versi, dopo i quali comincia una comica lotta di parole con l’Eco, che torna poi in scena, per dir così, con Titiro al secondo atto, e con Montano, poi con Graziano e Bergamino, e con Fiammella e Ardelia, al quarto.

87. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 691-696

Ella, consapevole del suo valore, irrigidita nello sforzo costante di una meta prefissa, e di cui, per molti anni, ha forse creduto di avere smarrito la limpida visione, assorta perennemente nella ricerca di una perfettibilità, che è il tormento e la forza dei grandi artisti, Italia Vitaliani non sa trovare quelle parole ambigue che dicono e non dicono, quelle frasi rivolute entro cui il pensiero guizza e si smarrisce con agilità serpentina : no, quando una persona, sia pure un personaggio, la secca, essa lo dimostra ; quando un lavoro, sottoposto al suo giudizio, le spiace, essa lo dice, senza perifrasi nè pietose tergiversazioni ; quando è di cattivo umore non sa trovare una maschera di giocondità da collocarsi sul viso ; che se poi ella, o per la naturale bontà dell’animo o per altre considerazioni, cerca di nascondere il suo pensiero o velare le sue impressioni, esiste allora una tale antitesi fra il suono della parola forzatamente benigna e l’impaziente lampeggiare degl’ immensi occhi grigi, che si comprende subito come la più lieve finzione le riesca fastidiosa. […] sta bene : non dimenticherò l’indirizzo della sua ditta, quando avrò bisogno de'suoi prodotti. » E di un altro giovine autore, pallido, mingherlino, dal volto triste e spaurito, seminascosto dietro una quinta, a cui la Vitaliani spontaneamente si volse, incoraggiandolo con dolci parole ; e promettendogli di leggere la commedia, che prese con gentile violenza, pose con grazia squisitamente signorile la sua piccola mano nella mano tremante dell’incognito drammaturgo ; e, accomiatatolo, si volse alla Tartufari dicendo : « Umile con gli umili, superba coi superbi : tale è il mio motto. » E di questa sua bontà anche fa fede sua madre, in una lettera a me diretta del '900, in cui dice : « L'Italia è una buona figlia, amorosa ; essa viene spesso a trovarci, e si trova beata e felice quando rimane qualche giorno fra le braccia di sua madre che adora, e dei suoi fratelli e sorelle. » E parlando poi la Tartufari della vasta e solida coltura, di cui la egregia attrice non fa alcuna pompa, intesala un mattino discorrere nel Duomo di Siena dei tempi torbidi e poetici dei comuni con parola sobria, ma colorita e precisa, « Dove trova il tempo lei d’imparare tante cose ? 

88. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181

Perchè dunque non masticate le parole dell’avversario? […] Lasciamo però simili argomenti, e ripetiamo le parole del passo addotto nel Saggio. […] Il Quadrio cita ancora il Crescimbeni e il Maffei, le cui parole abbiamo già discusse. […] Seguitiamo adesso ad imperlare il nostro scritto col resto delle parole dell’Apologista. […] Ma sentite ora un’ altra corda. = Dove la rappresentazione (parole vostre) sarà perfetta, produrrà l’illusione =.

89. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 121

Egli soleva tra il penultimo e l’ ultimo atto della rappresentazione invitare il pubblico, secondo il costume, alla recita del domani : e tale e tanta era la grazia delle sue parole, tanta la varietà ed elevatezza dei concetti, e tale ancora la dovizia delle trovate, che molti degli abbonati recavansi a teatro in quell’ ora solamente.

90. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -

Sono forse poche le parole comuni a queste due belle lingue sorelle? Vi ha qualche regola che prescriva che debbono fuggirsi le parole domestiche quando rassomigliano alle stranierea? […] O dunque debbesi moderatamente fare uso della severità de’ puristi’ intorno alle parole di straniera origine, o riceverne e concederne a vicenda il perdono, giacchè Iliacos intra muros peccatur, et extra. […] ma al mio inganno non avrà mai parte il cuore, imperocchè,                              non che farmi Cieco su’ miei stessi capricci, ardisco Contro de’ vizii miei darmi battaglia, per valermi del concetto di Pope e delle parole del Gozzi che tradusse il di lui Saggio di Critica. […] Ad un bisogno potrei allungare la lista delle di lui asserzioni mal considerate e gettate giù senza aver letto o senza avere inteso gli autori; ma chiuderò questa nota ripetendo le parole dell’incomparabile Metastasio,                           Esaminando i suì Ciascuno impari a perdonar gli altrui.

91. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »

La commedia fu recitata a spese del Vicerè, con « superbissimo apparato, » e per dare un’idea del soggetto di essa, ecco le ultime parole del prologo : Prendete, o miei compagni, e vigore et ardire da così lieto augurio, discacciate dal petto ogni timore c’havete di comparire in iscena, chè il nostro eccelso Duca darà spirito alle voci, animo ai cori ; e voi, Dame pietose, l’ascoltar non v’affligga già i lamenti di padri sconsolati di tre dispersi figli, che, fra poche hore, li vedrete lieti coi figli ritrovati ; e voi, giovani amanti, non inasprischino le vostre piaghe l’udir i mesti accenti e gli ardenti sospiri d’amanti disprezzati ; ma prendete speranza d’esser un di felici, col vedergli fra poco contenti, e riamati, e fra la pietà e il dolore vi trattenghino lieti le bravure d’un capitano, l’astutie d’un Ragazzotto, gl’intrichi di due servi, l’innamoramenti di tre vecchi, e le facetie di un Napoletano.

92. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 169

Cipro, in un articolo su certa sua Maria Nienfour recitatasi al Malibran di Venezia da essa Compagnia, ha parole di molto encomio per l’Antinori insieme a’suoi compagni Gattinelli, Bertini, Beseghi.

93. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

… Francesco Bartoli ha pel Massaro parole di gran lode, come quegli che era « fornito di una grazia prodotta in lui dalla natura e coltivata dall’ arte….

94. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 538

La natura non lo dotò di sciolta loquela, e il Bartoli ci racconta : Egli aveva un’arte di fare frettolosamente un ragionamento (non inteso nè da lui, nè dall’uditorio) promettendo assistenza al Padrone o ad altri ; e questo con parole spessissime, e vibrate con forza fra le labbra in sì fatto modo, che il popolo movevasi a fargli un grande applauso, battendo palma a palma, ond’ egli restava soddisfatto, e l’udienza godendo moveva a più potere le risa, benchè nulla avesse capito da tal discorso, che lo Sgarri chiamava battuta, forse per la battuta di mani, ch'egli ne riscuoteva.

95. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1016-

Sul feretro, Giovanni Procacci lesse le seguenti parole, che dicon chiaro e bene le lodi del povero morto : Spesso, ahi troppo spesso, ebbi a dire l’ultime parole d’addio sul feretro di carissimi amici ; ma non fu mai pietà simile a questa.

96. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »

[82] E dov’è mai in queste parole neppur un’ombra di contraddizione? […] [88] Più d’un osservazione può farsi intorno alle precedenti parole. […] La mia proposta era che la musica al dì d’oggi affoga le parole. La risposta è che la musica può star da per sé, e che ha più forza quando s’unisce alle parole. […] Nel testo greco le parole si mettono in bocca d’Ecuba. 2.

97. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 96-104

È composto di 70 pagine in 40, inquadrate da un doppio filetto bruno, e pressochè tutte bianche, con in testa le parole COMP. […] A Moy, qui suis Arlequin Sauojan Me semble bien qu’HENRY a grand reson De far'que Carlo li tienna parole De luy rendre Salux et Carmagnole. […] Ma finalmente, dopo un carteggio ben nudrito da ambe le parti, la Compagnia si mise in viaggio in piena estate del 1613 per alla volta di Parigi, fermandosi a dar qualche rappresentazione dal 26 agosto a Lione, e arrivando ai primi di settembre a Parigi, ove recitarono il 10 al Louvre : di questa e di altre rappresentazioni riferisce il Baschet le parole di Malherbe, che non son le più tenere pei componenti la Compagnia in genere e per Messer Arlecchino in ispecie.

98. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62

Dovè dunque concepirsi di tal modo, che le macchine per appagare la vista, l’armonia per dilettar l’udito, il ballo per destare quella grata ammirazione che ci tiene piacevolmente sospesi, e gli armonici, graziosi, agili e leggiadri movimenti di un bel corpo, cospirassero concordemente colla poesia anima del tutto, non già qualunque o simile a quella che si adopera in alcune feste, ma bensì drammatica e attiva , ad oggetto di formare un tutto e un’azione bene ordinata e cantata dal principio sino al fine , e (per dirlo colle parole del più erudito filosofo e dell’uomo di gusto più squisito che abbia a’ nostri giorni ragionato dell’opera in musica, dico del conte Algarotti) di rimettere sul teatro moderno Melpomene accompagnata da tutta quella pompa che a’ tempi di Sofocle e di Euripide solea farle corteggio . […] L’imitazione sia degli zeffiri, sia delle fronde agitate, sia delle acque cadenti in mille guise, sia degli augelli, come diceva Lucrezio Caro, inspirò all’uomo una specie di canto, e gli sugeri il pensiero di accoppiarvi comunque le parole. I Selvaggi cantavano le loro parole misurate. […] Piacque poì al signor don Tommaso Yriarte di porre in versi castigliani il mio raziocinio non solo, ma le mie parole trascritte nella sua lingua, facendone una parafrasi nel canto IV del suo poema della Musica pubblicato due anni dopo della prima edizione della Storia de’ Teatri, cioè nel 1779. […] Ma una pastorella che colle parole pianga l’amante morto o lontano e colla voce vada scorrendo pe’ tuoni musicali, è ugualmente sciocca, secondo m.

99. (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93

Laerte prende congedo da sua sorella Ofelia e da Polonio suo padre, vecchio cicalone che con molte parole scagliando massime ad ogni tratto, lo spinge ad imbarcarsi. […] Al Capo III pag. 22 in fine dopo le parole, come i drammi di lui migliori, si tolga tutta la nota (1) di quella pag. e della seguente, e si continui il testo come segue. […] Al Capo IV, pag. 38 nella penultima linea della nota, dopo le parole, onde le avesse tratte, si tolga l’ultima linea, e si scriva ciò che segue. […] Al medesimo Capo IV, pag. 39, lin. 19, dopo le parole, s’impresse la prima volta in Salamanca nel 1500, si aggiunga in parentesi ciò, che segue. […] Ai medesimo Capo IV, pag. 61, lin. 15, dopo le parole, e rispondono a proposito.

100. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378

Lo stesso Grimm, che della Commedia Italiana si mostrò sì poco tenero, ebbe parole di calda ammirazione per lo spirito che il Bertinazzi sapeva mettere ne’suoi gesti, nella sua fisonomia, nelle inflessioni della sua voce. […] Queste poche parole devon bastare al suo elogio. […] A un dato punto Colombina doveva dirgli alcune parole sottovoce, ed egli : Parlate pur forte – le disse – nessuno ci sente. […] Dalle quali parole, più che di vergogna, pare che il Riccoboni traesse una conseguenza di orgoglio per la pieghevolezza dell’indole e dell’ingegno de’comici italiani. E aveva ragione : e le sue parole potrebber benissimo esser ripetute oggi se guardiamo alla costituzione delle nostre compagnie di prosa.

101. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 238

Anzi il Ferretti aggiunge che egli si fece un peccato di susurrare (invano, s’intende) il proprio nome accompagnato dalle parole « non ti scordar di me. » Scrisse con entusiasmo pel Fortunati, detto Totino, per Ciccio Taddei, e per Vestris….

102. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 360

Qui dunque non son donne ; ma esse dovevano esserci – dice il Neri ; – e riporta le parole del Barbieri : « ve n’era bisogno di tre : prima, seconda e fantesca. » Infatti ne’Gelosi abbiam l’Andreini, la Prudentia e la Roncagli (V.

103. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 807

» Furon le sue ultime parole.

104. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 8

« Dalla luce abbagliante della ribalta - conclude Jarro con belle parole - dal fragore degli applausi passar, quasi senza intervallo, alla oscurità, al silenzio della tomba ! 

105. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 301-302

E come ha sempre de lodar gran brama, sentila pur che con parole tonde Bravi Costanzo e Giulia ancuo la chiama.

106. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 54-87

Venendo egli a parlare dei genitori di lui, mette in rilievo alcune parole colle quali un Don Gio. […] Basterà che si trascrivan qui le parole con cui Corinto Pastore si volge alla defunta sua Fillide, nel discorso preliminare alle Bravure del Capitano Spavento (Venetia, appresso Vincenzo Somasco, m. dc. xxiiii). […] Faccio alle nube spesso oltraggio & onte, e con vn sguardo fo sparire il sole, e con vn calcio getto in aria un monte : il mondo trema al suon di mie parole ; ben mille volte ho a Cerber rotto il fronte, e posto in fuga le tartaree scuole. […] Il bravo (Spampana) così entra in iscena dimostrandosi in parole e in gesti brauissimo brauo. […] Per mostrare quello ch’era, o che avrebbe dovuto essere il Capitano, mi piace riportar qui le parole di Pier Maria Cecchini, altro comico valoroso di quel tempo : e così man mano andrò facendo citando a ogni suo luogo quelle altre parole concernenti altri tipi di commedia ; parole che dànno più che mai l’idea di quel che fosse a que’ tempi la scena italiana.

107. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 229

« Sebastiano Asprucci-esso dice-in quest’anno solamente fece la parte di caratterista, e la sostenne con bravura, decenza ed applauso universale. » Il commediografo Antonio Sografi nella Prefazione alle sue Inconvenienze teatrali (Padova, Bettoni, 1816, pag. 9) scrive : « Fu insuperato ed insuperabile nella parte del napolitano Gennariello Sebastiano Asprucci, in ogni senso, di cara ed onorata memoria. » Sposò egli la Caterina Cesari, lodata nella stessa prefazione, dal Sografi, con queste parole : « Caterina Cesari Asprucci, e Maddalena Gallina, e Caterina Venier, attrici sempre di grande utilità ai miei componimenti, come di grata ricordanza al mio cuore. » Colpito da congestione cerebrale nel 1803, tornando di teatro, morì dopo poche ore, compianto dall’arte tutta, e da quanti lo conobbero come artista e come uomo.

108. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 278

Questo a riprova delle parole del Bartoli su ’l Barsanti, che il Gozzi qualifica per valente comico, utilissimo attore, buon uomo e semplice.

109. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 590

Fu anche la Cardosi attrice ammiratissima nelle commedie all’improvviso per non comune prontezza ed elettezza di parole.

110. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037

Giudizio che troviam confermato in queste parole del Regli : Le parti passionate erano da lui preferite alle altre, e male non s’apponeva, poichè quando si ebbe in dono dal cielo un’anima non volgare e che sa infiammarsi ai più nobili affetti, d’uopo è lasciarle libero il campo e abbandonarla alle sue inspirazioni.

111. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 326

Su di lui, come attore e come uomo, mi piace riferir le parole di Virginia Marini che gli fu compagna delle più care : Suo fratello, col quale ebbi il piacere di stare qualche anno, era un gentiluomo perfetto, un bravissimo artista ed un compagno buono ed amoroso.

112. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 546

Da Nœrdlingen passarono a Norimberga, e dal Protocollo del Comune si apprende com’essi dimandassero di poter dare una rappresentazione di una vecchia storia di Ercole, e di essere confortati di buone parole (forse un attestato ?)

113. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Pistoia, questo dì 21 di ottobre 1589. » pp. 405-415

Ecco per quel che concerne la maschera del Dottore le parole di Pier Maria Cecchini, il famoso Fritellino : La parte del Dottor Gratiano tanto grato à chi l’ascolta (quando vien fatta da chi l’intende) vien hoggi dal poco conoscimento d’alcuni adulterata in guisa, che non gli vien lasciato altro, che ’l semplice nome. […] Per rappresentare adunque (secondo il mio senso) questo così gratioso personaggio direi che quello il qual si dispone di portarlo in iscena, si formasse ben prima nell’ idea un tal huomo il quale voglia esser moderno al dispetto dell’antichitá, & che a tempo isguainasse fuori sentenze propositate quanto alla materia ; ma sgangherate quanto all’espressura, il condimento delle quali fosse vna lingua Bolognese in quella forma, ch’ella viene essercitata da chi si crede, che non si possa dir meglio, & poi di quando in quando lasciarsi (con qualche sobrietà) vscir di bocca di quelle parole secondo loro più scielte ; ma secondo il vero le più ridicole, che si ascoltino ; come sarebbe a dire. […] È probabile che col proferir speditamente e tutte d’un fiato quelle parole, traendo all’ultima un grande sospiro, si ottenesse allora, come s’è visto accadere oggidì con qualche comico dialettale, un clamoroso effetto d’ilarità. […] Anzi dalle parole del Petrarca il Napoli Signorelli desume anche la frequenza di rappresentazioni teatrali nel secolo xiv, chiedendo : Se non avesse questo ferrarese dati in Italia continui saggi della sua eccellenza in tale esercizio, l’avrebbe il Petrarca paragonato a Roscio ? […] Le parole del Petrarca dicon davvero troppo poco ; e non mi pare sia il caso di dedurne recisamente la conseguenza del Signorelli.

114. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 602-604

L’inesorabile figliuolo che non conosce riserbi di sorta, ha per la madre parole di sangue, sia come artista, sia come donna. […] Alle quali parole il barone ö Byrn (op. cit.

115. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 142-145

E mi par dovrebbero bastare queste parole a dar l’idea esatta dell’arte del Moncalvo e del fascino ch' egli esercitava sul pubblico. Quanto al Meneghino, egli s’adontava ogni qualvolta gli si desse il nome di maschera…. e lo si mettesse in mazzo con Arlecchino, Brighella e Pantalone. « Meneghino – egli diceva – è carattere e non maschera, » e Ambrogio Curti, da cui tolgo le presenti parole, aggiunge : « ed io credo fosse proprio nel vero, perocchè egli fosse la sintesi fedele del carattere milanese o piuttosto ambrosiano, che, per il confluire nella mia città di tanti diversi elementi d’ogni popolazione d’Italia, si va ogni dì più perdendo. » Alcuni fecer derivare il nome di Meneghino da Domenico, altri da omeneghino, piccolo uomo : altri ancora da Menechino, come s’usò per erronea lettura chiamare I Menechini, facendo risalire il nostro tipo, non so con quali argomenti, alla Commedia plautina.

116. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341

Oggi abbiamo il “emperamento artistico” : con queste due parole si scusan molte stramberie sulla scena. […] L'ho ricercato nel testi classici e nei semi-storici o romanzeschi ; e così, a poco a poco, prima delle parole della parte, ho imparato a memoria, dirò così, una figura che mi pareva assomigliare alla Imperatrice romana.

117. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 344-345

Il numero dell’Arte di Mercoldì 9 agosto 1855 recava in terza pagina queste poche parole listate a nero e sormontate da una croce : L'artista comico per eccellenza, il conscienzioso ed esperto agente teatrale, attaccato jeri dal cholera, spirava questa mattina a ore 4 antimeridiane, fra il pianto dei suoi più cari e il lamento di tutti quelli che apprezzavano il di lui talento e le sue rare virtù.

118. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 680-681

Di nobili pensamenti e coscienziosissimo, sprezzava quegli artisti, che per farsi dei partigiani, recitano la commedia al Caffè, anzichè in Teatro (parole sue).

119. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Di Milano, il dì 28 agosto 1620. » pp. 140-157

All’ odio di mestiere, di cui ci parve di veder l’ origine nelle parole che il Cecchini stesso dettava al proposito del carattere del Capitano, aggiungevasi l’ odio generato per la dignità offesa della donna galante che vedeva il ricco sciame de’ corteggiatori volgersi d’ un tratto a quella nuova fortezza rimasta fin allora inespugnata ? […] Oltre che nell’ Arianna, ella cantò anche nel balletto delle Ingrate, parole del Rinuccini, e musica del Monteverde : e da Torino, proprio al momento della lotta accanita, 13 giorni dopo l’invio della lettera al Cardinal Gonzaga, il Cav. […] Le mani, il petto, e ’l uiso Son ricchezze amorose ; Ma le parole e ’l riso Tesori e gioje son del paradiso. […] Che questa altera Diua emula al sole Vnisce a’ raggi, onde s’infiamma il core, Armonia di dolcissime parole. […] Erronee anche, o meglio, ingenue paiono a me le parole dello stesso Bartoli che concernono il matrimonio della Lidia con Lelio.

120. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200

La figlia della Cananea spiritata vi profferiva parole soverchio libere. […] Tali rappresentazioni si adornavano con decorazioni curiose, e se ne cantavano gli squarci più rilevanti, come le parole del Padre Eterno. […] Allorchè Carlo ultimo duca di Borgogna entrò in Lilla nel 1468, i Fiaminghi rappresentarono per mistero senza parole il Giudizio di Paride.

121. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84

V’intervenivano il Padre Eterno, Gesù Cristo, Lucifero, la Maddalena e i di lei innamorati: vi si vedeva Satana zoppicando per le bastonate ricevute da Lucifero per aver tentato Gesù Cristo senza effetto: la figlia della Cananea spiritata vi proferiva parole soverchio libere: l’anima di Giuda non potendo uscire per la bocca che avea baciato il divino Maestro, si figurava che scappasse fuori del ventre insieme colle interiora: Gesù Cristo sulle spalle di Satana volava sul pinacolo ec. Tali rappresentazioni si adornavano con decorazioni curiose, e se ne cantavano gli squarci più rilevanti, come le parole del Padre Eterno. […] Allorchè Carlo ultimo duca di Borgogna entrò in Lilla nel 1468, i Fiaminghi rappresentarono per mistero senza parole il Giudizio di Paride.

122. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187

Ma i Francesi, facendo un aforismo delle parole del Voltaire54, non dicono che i numi della favola, gli eroi invulnerabili, i mostri, le trasformazioni, e tutti gli abbellimenti convenevoli a’ Greci, a’ Romani e agl’ Italiani del XV e XVI secolo, sono proscritti in Francia fin anco nell’epopea? […] Ma il teatro lirico e la scenica poesia pastorale nulla in Francia ha di più vago, di più dilicato, di più interessante per le parole e per la musica del Divin du village di GianGiacomo Rousseau. […] Per dare un saggio della declamazione teatrale e della melopea de’ Greci, fe recitare quella sua favola senza farne cantar le parole.

123. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 506-512

Udire quella brutta vecchiaccia a chiamarlo sempre colviscere mie, mio core, anima mia, parole paralitiche che le ballavano in bocca prima di uscire ; veder lui zoppicando starle attaccato sempre alla gonna, usare il diminutivo nel di lei nome, vaneggiarla, alla presenza di tutti, era cosa da eccitare il vomito alli stomachi più forti eziandio. Nelle brevi parole che precedono La Dalmatina, tragicommedia di cinque atti in versi, rappresentata in Venezia l’autunno del 1758, dice il Goldoni : La valorosa signora Catterina Bresciani ha sostenuto con tanto spirito e verità il carattere della Dalmatina, che ha meritato gli applausi di tutti, e specialmente degli Schiavoni. […] Solamente el se lagna, e ghe despiase, Che se diga, che el guasta la moral, E che penne lo scriva venerande Con parole sporchissime e nefande.

124. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VI. Tragici Spagnuoli, secondo il Signor Lampillas, negletti, o censurati a torto dal Signorelli. » pp. 43-68

Io credo, Signor Apologista, che non sieno moltissime le ottime Tragedie; e perciò queste medesime parole che Voi degnate onorare incastrandole nel vostro bel Saggio, io indirizzai al P. […] Io del Torrismondo, oltre all’averne rilevati i pregi con parole, addussi alcuni squarci che forse presso gl’Intelligenti giustificano le lodi date a quella Tragedia. […] Masticate le altrui parole, Signor Apologista, altrimenti, giusta il vostro proverbio, voi tornerete sempre tosato nel voler tosare. […] Non disconvengono da tali insegnamenti i migliori Critici Francesi, Fiaminghi, Alemanni, Spagnuoli, e Italiani; de’ quali non cito le parole per non pedanteggiare. […] Legga le seguenti parole del suo 1.

125. (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »

[21] In una rappresentazione francese intitolatala Resurrezione s’introduceva il Padre Eterno dormendo, e un angelo che viene a destarlo con queste parole: «Ang.: Eterno Padre, voi avete il torto, e dovete vergognavene. […] I1 terzo, ove s’inventò il contrappunto chiamato “a mente” nato fra il duodecimo secolo e il decimoterzo, cioè quando sopra le sillabe e le antifone principalmente di quelle che appartengono agl’introiti, i compositori si fermavano saltellando con moltiplicità di consonanze secondo le parti di ciascuno con piacere bensì dell’orecchio, ma colla rovina e lo sterminio delle parole. […] E come spesso accadeva che neppur i maestri di cappella intendessero il latino, così non poche fiate scambiavano il motivo adattando una musica sciolta e vivace ad un sentimento grave e patetico, ovvero esprimendo con movimenti tardi parole, che indicavano celerità e brio. L’ignoranza di quei tempi fece altresì che i poeti destinati a comporre i motteti o gli inni li lavorassero senza la menoma idea di buon gusto, ond’è che ricercavansi da loro le parole più barbare, s’usavano i metri più esotici mai non ricevuti nell’idioma latino, e si riempivano di sentimenti inettissimi, o incompatibili fra di loro37. […] [NdA] Siccome potrebbe credersi da tal’uno, ch’io volessi fìngere rapportando cosa cotanto spropositata, così mi sembra opportuno l’addurre le parole originali: «Ang.: Père Eternel, vous avez tort,             Et devriez avoir vergogne:             Votre fils bien-aimé est mort,             Et vous dormez comme un ivrogne.

126. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656

Da quel punto ch'egli entrava sulla scena fino a che non ne fosse uscito, era tutto immedesimato nel personaggio che prendeva a rappresentare : nè v' era imprevista circostanza che mai potesse farlo uscire dalla qualità ch' ei vestiva : non lo vedevi dardeggiare gli sguardi nei palchi o nella platea, mentre l’altro attore ch'era in scena con lui favellava ; non ammiccare al suggeritore ; non mendicar le parole ; non distrarsi insomma in quelle cose, da cui anche gl’ infimi tra' nostri comici sarebbe ormai tempo cessassero, perchè non addimandano sublimità d’ingegno, ma solo diligenza nei proprj doveri, amore dell’ arte che professano, rispetto verso quel tremendissimo giudice innanzi a cui stanno. […] Nel pronunziar delle sue parole udivi tutta la gentilezza del favellare toscano, ma vi trovavi, dallo studio e dal continuo correre per l’Italia, rimosso ogni senso di aspirazione. Ogni personaggio, per quanto fosse di poca importanza nel dramma, diventava nelle sue mani importantissimo, ed ebbe in ciò una rara potenza creatrice, perchè appunto il suo recitare non era di sole parole, ma scrutando con sottilissimo accorgimento e filosofia nel costume che l’autore aveva espresso nel personaggio ch' ei prendeva a rappresentare, ogni volger di occhio, ogni movenza della persona informavasi da quello…. […] Ma il Carrer dettava queste parole, quando il Vestri era ancora a Napoli col Fabbrichesi : e lo Scifoni, accennando al difetto, quando l’artista era in Compagnia Reale Sarda, così conclude : Notavano in esso gli intelligenti che alcuna volta, troppo compiacente all’ uditorio, nel rappresentare le parti comiche scendeva alquanto dalla sua dignità, abbandonandosi a certe facezie che poco si convenivano.

127. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 251

Ecco le sue parole : « Graziosissimo nelle sciocchezze facendo da Policinella, ho conosciuto un Francesco Baldi imitatore d’Andrea Calcese detto Ciuccio, che mi dicono essere stato impastato di grazia ; e pur costoro non sapeano che fusse rettorica, nè arte di facezie, nè sali per arte ; ma per natura. »

128. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 706

Il Corsini teneva molto alle lodi scritte delle persone preclare, e in un grande album custodiva assai parole benevoli di moltissimi illustri, fra cui Salvini, Rossi, la Ristori, Verdi, ecc.

129. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 888

Riferisco dalla citata opera del Di Giacomo le seguenti parole che ci dànno una chiara idea del povero artista e dell’ambiente in cui visse : Domenicantonio di Fiore visse in tempi ne’ quali l’arte del comico, per singolare che fosse e mirabile, non arricchiva.

130. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 122

Parlava egli un grossolano linguaggio di Bologna, meschiandovi delle parole toscane di tempo in tempo, che davano grazia a' suoi ragionamenti.

131. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 199-202

Aveva una voce imbrogliata ed oscura, e pareva che le sue parole uscissero dall’esofago d’uno che mangiasse. […] Recitando all’improvviso diceva sempre le stesse cose, colle stesse parole ; eppure da'Commedianti che stavano tra le ventitrè e le ventiquattro, era riputato uno degli ultimi grandi uomini dell’arte.

132. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — (Corriere di Napoli, 19 febbraio 1899). » pp. 270-274

E a proposito di queste sorprese di effetti, Roberto Bracco racconta di lei che la Duse…. ma no : io voglio metter qui come chiusa le parole dell’ egregio commediografo napoletano, come quelle che ci dànno in bella sintesi il ritratto dell’ artista e della donna, mostrandone le qualità meravigliose, non senza toccare quel tanto di male che potè nuocere in parte alla sua gloriosa carriera. […] A complemento delle quali parole, dirò che Giacinta Pezzana Gualtieri prestò l’opera sua sovente all’altrui beneficio.

133. (1878) Della declamazione [posth.]

L’attore tragico deve allora declamare come se pensasse estemporaneamente le parole che sta pronunciando. […] [2.3] La pronunciazione, impiegando il tuono della voce, la figura del viso, ed il moto del corpo, che più si convengono alle parole nelle quali si esercita, è l’arte di esprimere ed accompagnar le parole con la voce, con la fisonomia e col gesto più accomodato al significato delle parole ch’esprime. […] E quantunque ogni sillaba abbia il suo accento proprio, che pur concorre a formare l’indole e la bellezza delle parole e della lingua, il solo che usurpa per eccellenza un tal nome è quello che dà alle parole la esistenza e la vita. […] Questo accento è dunque come la scintilla animatrice, che trae le parole dal caos, e le avviva, le ordina e le armonizza. […] Così parimenti, modulando il tuono delle parole secondo il loro senso, per quanto tali modulazioni sieno varie e moltiplici, non debbono giammai discordare dal tuono del periodo, a cui le parole appartengono.

134. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 498

La troviam nel ’50 a Milano in Compagnia Dondini e Romagnoli ; e il Perego nell’Italia Musicale, al proposito della Piccarda Donati pure del Sabbatini, lasciò scritto che la Botteghini, interpretando nel quarto atto la parte diabbadessa, fu sublime, e destò l’entusiasmo nel pubblico colle poche parole che chiudono la scena del rapimento.

135. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 588-589

Carolina Internari, abbandonate dopo tanti anni di gloria le tragiche scene, lasciava in retaggio alla Caracciolo il diadema ond’ella si cingeva in Medea, con queste parole : Eccoti, Carolina, una mia memoria : io portai questa corona per venti anni, e mi è cara sopramodo perchè tanti trionfi mi ricorda ; te la dono, perchè non saprei a chi meglio dedicarla.

136. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 782-783

Nato a Trapani il 24 ottobre del 1850 da Carlo, ufficiale di dogana, e Francesca Lombardo, fece il suo ingresso in arte, rappresentando per favore nei Mafiusi di Rizzotto (1864), che era amicissimo del padre di lui, una particina da ragazzo di poche parole ; particina che poi, mercè la svegliatezza e spontaneità del giovinetto, divenne a poco a poco la più importante dopo quella del protagonista, e diè forse l’idea del maggiore sviluppo del lavoro, allora in un solo atto.

137. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 392

Nel 1780 cominciò a uscir di Firenze, sotto la protezione di Pietro Leopoldo, con privilegio di occupar egli solo con la sua comica compagnia i teatri varj della Toscana ; e lo vediamo l’autunno di quell’anno a Livorno, ove per l’apertura del Teatro di San Sebastiano fu composto un prologo (Livorno, Falorni), che finisce con queste parole di Minerva volta alla Compagnia schierata in sulla scena : ….. scendete O miei figli scendete ; eccovi aperto Vasto campo al valor ; dell’arti mie Fate qui prova ; Io non vi guido al varco D' incognita region ; del patrio Mare Rivedete le sponde ; in ogni volto Distinguete la gioia ; in voi si scorga Un’umiltà non vile ; assai decente Abbia lo scherzo il suo confin ; il gesto Non si avanzi di troppo, il fasto improprio Nel vestir non deformi Il carattere altrui ; fate che sia Esatta ognor l’esecuzion, ma prima, Lungi dall’adularvi Fate che ognor risulti Ad eterna memoria, Dall’altrui perdonar la vostra Gloria ; Solo pregio del terreno Non è il darne il frutto, o il fiore Pregio è pure del calore Dell’umore È pur mercè.

138. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Venezia il 31 10bre 1837.E il 14 novembre : » pp. 389-402

Mia cara Amalia, soccorri all’amica, acconsenti a tutto ed io ti adorerò come una santa, ed infatti tu saresti una santa per me e quest’ opera ti frutterà mille benedizioni ed ogni felicità. – È inutile che io spinga il tuo cuore con maggiori parole, sono persuasa che tu farai ogni sforzo per rendere la felicità ad una amica la di cui vita, dirò così, dipende da un tuo assenso…. […] Descrivere a parte gli altri pregi di questa sua rappresentazione, seguirla in que’ suoi atteggiamenti varj, in quei rapidi trapassi che l’eccesso di una passione immensa, combattuta, rendeva in lei profondi, subitamente veraci, è cosa che non si può significare in brevi parole. […] Queste bellissime parole trovo inserite nel bellissimo articolo che il Fiacchi dettava nel Piccolo Faust di Bologna, il 24 maggio 1894, dopo la morte della celebre artista, avvenuta a Roma otto giorni prima, a ottantacinque anni. […] E sotto un ritratto della Bettini, litografia Matraire di Torino, disegnato dal vero da Pietro Petronilla (collezione Paglicci-Brozzi) e che io non riproduco per la poca differenza che è fra esso e il precedente, son messe le parole di Dante : Vedi quanta virtù l’ha fatta degna di riverenza ! Chiudo queste notizie colle parole, tuttavia inedite, che un egregio artista contemporaneo, e affezionato compagno della Bettini (Antonio Colomberti), lasciò scritto di lei : Possedeva una persona giusta, volto esprimente tutte le umane passioni ; era di capello castagno e di carnagione bianchissima.

139. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Ferrara, li 4 marzo 1618.Ferrara, li 3 marzo 1618. » pp. 170-184

Poche parole ci ha lasciate nelle sue notizie Francesco Bartoli di questa comica ; ma di essa abbiamo un largo studio in due articoli di Achille Neri (Gazzetta letteraria dell’ 11 e 18 maggio 1889) dei quali ci varremo non solo restringendo, ma qua e là trascrivendo. […] r Flavio, dalle prime sue parole s’intese che V. […] r Flavio dunque, veduta questa perfidia, scrisse e fece che noi scrivessimo a Leandro ch’era a Napoli, dandoli parola di compagnia : là dove il povero giovane, credendo alle nostre parole, ma più alle promesse del Sig. […] Come entrano questi dentro a una città, subito col tamburo si fa sapere che i Signori Comici tali sono arrivati, andando la Signora vestita da uomo con la spada in mano a fare la rassegna, e s’invita il popolo a una comedia, o tragedia, o pastorale in palazzo, o all’osteria del Pellegrino, ove la plebe desiosa di cose nuove, e curiosa per sua natura subito s’affretta occupare la stanza, e si passa per mezzo di gazzette dentro alla sala preparata ; e qui si trova un palco posticcio : una Scena dipinta col carbone senza un giudizio al mondo ; s’ode un concerto antecedente d’Asini, e Galauroni (garavloni) ; si sente un prologo da Cerretano, un tono goffo, come quello di fra Stoppino ; atti rincrescevoli come il mal’anno ; intermedij da mille forche ; un Magnifico (pag. 180) che non vale un bezzo ; un zanni, che pare un’oca ; un Gratiano, che caca le parole, una ruffiana insulsa e scioccherella ; un innamorato che stroppia le braccia a tutti quando favella ; uno spagnolo, che non sa proferire se non mi vida, e mi corazon ; un Pedante che scarta nelle parole toscane a ogni tratto ; un Burattino (pagg. 181, 183), che non sa far altro gesto, che quello del berettino, che si mette in capo ; una Signora sopra tutto orca nel dire, morta nel favellare, addormentata nel gestire, ch’ha perpetua inimicizia con le grazie, e tiene con la bellezza diferenza capitale.

140. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309

Dovè dunque concepirsi di tal modo, che le macchine per appagare la vista, l’armonia per dilettare l’ udito, il ballo per destare quella grata ammirazione che ci tiene piacevolmente sospesi agli armonici, graziosi, agili e leggiadri movimenti di un bel corpo, cospirassero concordemente colla poesia anima del tutto, non già qualunque o simile a quella che si adopera in alcune feste, ma bensì drammatica e attiva, ad oggetto di formare un tutto e un’ azione bene ordinata, e cantata dal principio sino al fine, e (per dirlo colle parole del più erudito filosofo e dell’ uomo del più squisito gusto che abbia a’ nostri dì ragionato dell’opera in musica, cioè del conte Algarotti) di rimettere sul teatro moderno Melpomene accompagnata da tutta quella pompa che a’ tempi di Sofocle e di Euripide solea farle corteggio. […] L’imitazione sia degli zeffiri, sia delle fronde agitate, sia delle acque cadenti in mille guise, sia degli augelli, come diceva Lucrezio Caro, inspirò all’uomo una specie di canto, e gli suggerì il pensiero di accoppiarvi comunque le parole. I selvaggi cantavano le loro parole misurate. […] Ma una pastorella che colle parole pianga l’amante morto o lontano, e colla voce vada scorrendo pe’ tuoni musicali, è ugualmente sciocca, secondo M.

141. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 364-382

E cercandole con lusinghevoli parole la via del cuore, tentò diminuir di metà lo stipendio, e accordarle in quella vece un terzo degli utili. […] E. il Duca di Galliera, ecc., accompagnata da queste parole : ….. […] E per le intellettuali : Le sue ispirazioni sono sublimi, ella trova nelle sue parti ciò che l’autore stesso non aveva indovinato, e le sviscera in ogni più tenue gradazione di tinte : con un sol gesto, con una occhiata ella dice assai più di un’altra con cento parole. […] Naturalmente i grandi entusiasmi ebbero anche il loro rovescio, e Lemercier De Neuville nelle sue Figures du temps (Paris, Bourdilliat, 1861), non ebbe, specie per la recitazione in francese della Beatrice di Legouvé, parole di soverchia tenerezza per la nostra eroina : ma l’entusiasmo si mantenne alto, nonostante i tentativi di reazione dell’anno dopo, e quel primo battesimo di Parigi fu anche, s’è già detto, il primo passo del lungo e glorioso cammino della Ristori, chè di là il suo nome echeggiò in ogni parte più riposta del mondo.

142. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 347-348

Quando ad una interrogazione del Rettore esaminante rispose Roma dev’essere la Capitale d’Italia, il pubblico entusiasta si levò in piedi, agitando i fazzoletti, urlando e applaudendo : e il piccolo Benini tutto compreso dell’effetto artistico ch’egli aveva saputo produrre con quelle parole, giù a profondersi in riverenze senza fine.

143. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 978

A lui tributarono i contemporanei parole di encomio, come a colui che mostrò potersi avere applausi e concorso di pubblico anche con vecchio repertorio, purchè buono e rappresentato a dovere.

144. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1027-1028

Riferisco le parole del Corriere della Sera del 13-14 aprile 1890, come quelle che rispecchiano fedelmente il sentimento del pubblico e della critica verso la forte e originale artista : Bastava che la Giovanelli si mostrasse sulla scena perchè il teatro si mettesse di buon umore.

145. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194

Una commozione viva lo agitava tutto…. le braccia, li occhi, le labbra si movevano…. e ogni tanto afforzava l’espressione del gesto colle parole su ! […] Per tal guisa il pubblico era sempre alle prese con un forte e geniale artista, dicesse quattro parole, o recitasse i primi attori. […] Di mezzo alle parole di gran lode, altre, naturalmente, se ne levan di incredulità e di scherno da coloro, e per buona sorte sono i pochi, che a questa del Goldoni voglion contrapporre (che c’entra ?)

146. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 995-998

Egli battè del petto contro il lastrico del ponte, e morì nella notte, proferendo le testuali parole : « atto terzo, scena ultima. […] ; ed in questa per voler troppo comparire naturale, cade nella freddezza. » Dalle quali parole mi pare si possa oggi trarre argomento di molta lode per l’egregio artista.

147. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 288-292

E il Garzoni, dopo di aver parlato dell’Andreini, dell’ Armani, e della Lidia : Ma soprattutto parmi degna d’ eccelsi honori quella divina Vittoria, che fa metamorfosi di sè stessa in scena, quella bella maga d’ amore, che alletta i cori di mille amanti con le sue parole, quella dolce sirena, ch' ammalia con soavi incanti l’ alme de' suoi divoti spettatori : e senza dubbio merita di esser posta come un compendio dell’ arte, havendo i gesti proporzionati, i moti armonici e concordi, gli atti maestrevoli e grati, le parole affabili e dolci, i sospiri ladri e accorti, i risi saporiti e soavi, il portamento altiero e generoso, e in tutta la persona un perfetto decoro, qual spetta e s’ appartiene a una perfetta comediante.

148. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 584-585

… Dopo le quali parole, tornato Principe di Danimarca, disse il suo e non essere coll’accento voluto dalla scena.

149. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661

Questo comico, famosissimo sotto la maschera dello Scapino, che il Goldoni dice eccellente pantomimico, e d’un esccuzione esattissima ; che trovò a Parigi una festosissima accoglienza per la intelligenza, il brio, la precisione de’ gesti e delle movenze, e sopra tutto la fisionomia perfettamente a taglio col personaggio astuto ch’egli doveva rappresentare ; che dall’incontentabile Grimm ebbe in contrapposto parole di biasimo, oserei dir volgare, nacque a Napoli verso il 1702 da Antonio Ciavarelli e Domenica Spadafora.

150. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 93

Patente allusione all’opere del Piazza, che ha parole di vivissimo encomio per l’ incomparabile artista.

151. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 625-626

La vediam prima attrice il 1854-55 della Compagnia di Cesare Asti, e i giornali del tempo hanno molte parole di lode pel suo metodo squisito sì nella commedia, sì nel dramma, per la voce insinuante, per la verità, l’intelligenza, la passione.

152. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139

Saverio, chi vi ha prestate queste parole, chi vi ha dato ad intendere generalmente siffatte cose della Drammatica del Cinquecento, non ebbe presenti i Fatti. […] Voi troverete argomenti, piani, caratteri, colpi teatrali, situazioni, satire, ridicolo, tutto nuovo, tutto tolto dagli originali di que’ tempi, e non già una rancida copia de’ vizj e de’ difetti delle Antiche Nazioni, come voi francamente asserite giurando forse sulle parole di qualche Dedicatoria, senza aver letto neppure una delle Favole Comiche Italiane. […] L’avverto intanto di passaggio che nella p. 195. parmi che citi fuor di proposito alcune parole del Gravina. […] Ma ciò lasciando, avete Voi riflettuto bene a quelle vostre parole, a que’ tempi gl’Italiani avvezzi alle arlecchinate non potevano aver gusto delicato? […] Il Signor Lampillas va in estasi per le parole in cui egli si professa di genio simile al Vega.

153. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211

Queste parole manifestano certamente l’anima grande di chi le profferisce; ma il poeta stesso ne minora la grandezza in più maniere. […] Per la qual cosa non ebbe torto quel Maresciallo De la Fevillade, che udendo quest’altre parole orgogliose esclamò: oimè! […] Tale a me sembra l’immagine contenuta in queste parole:                       Il s’avance au trepas Avec le mème front qu’il donnoit des ètats. […] Il me semble deja que ces murs, que ces voutes Vont prendre la parole; et prets à m’accuser Attendent mon epoux pour le desabuser. […] La Tebaide, per valermi delle parole di Pietro da Calepio, scopre anche la gioventù del poeta.

154. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 25-26

Fu la prima amorosa della Compagnia di Romualdo Mascherpa con la Ristori prima attrice ; poi per lungo tempo la prima attrice della Compagnia Lombarda diretta da suo marito, ed ebbe da ogni pubblico applausi e fiori, da ogni giornale parole d’encomio.

155. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -596

La concessione, in data del 25 gennaio 1831, aveva le seguenti parole : « Risultando che il detto con intelligenza non ordinaria tanto nelle rappresentazioni comiche che tragiche, e sempre con zelo e dignità si è saputo conciliare la pubblica lode, ecc.

156. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 928

Felice, entrato a raccontare le solite peripezie di compagnia con le parole : Sia maledetto, quando mai m’intricai in queste maledete zenie di comedianti (alludendo alla lettera del Fidenzi (V.) a lui diretta), dà a Trappolino il titolo di briccone, perchè, nel timore che il Duca volesse per sè il comico Flaminio (Napolioni), egli sel prese con sè in casa, mantenendolo di tutto punto, col fondamento di averlo per compagno.

157. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — adi 15 Aprile 1651 in Bologna. » p. 30

r Luigi Molino hora nostro Podestà, col quale non ho hauuto mestieri d’accompagnamenti di parole per indurlo a seruir V.

158. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 405-406

Degl’inni di lode alzati alla diletta artista scelgo le parole di Francesco Righetti, attore egregio, critico acuto, e già compagno d’arte della Romagnoli (Teatro ital.

159. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19

Come avrebbe potuto scrivere tali parole chi avesse letto il II. […] Se però all’Apologista parrà dicevole l’usarle, vediamo noi, senza impacciarcene, di ribattere le sue parole.

160. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756

. – E altre ne cita Luigi Borghi in una sua Dissertazione in difesa dell’Arte Comica, al De Marini dedicata, nella quale sono parole di entusiasmo per l’artista gigante. Ma il meglio che io possa fare per dir giustamente e degnamente di lui si è di riferir qui le parole che Francesco Righetti, attore della Compagnia drammatica al servizio di S.

161. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 774-779

E di questo commento sapeva così ben convincere con larghezza di parole e con evidenza di ragioni i suoi scritturati, che, se atti ad accoglierne l’intendimento artistico, non potevan che riuscir di onore alto al maestro. […] Quasi a tutte le parole egli dà una maliziosa interpretazione.

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