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3. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023

ra Clarice Doppie ducento all’anno di Stipendio, e fitto di casa, lasciando alla stessa libertà di ricevere impegni di recite con la permissione assoluta di S. […] to di doppie cento all’anno e lasciarla in libertà d’andar à recitare in qualsivoglia Teatro, ricevendone però sempre antecipatam.

4. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165

Lo stesso Pietro Corneille nel 1634 nella prefazione alla Vedova diceva di non volere nè totalmente seguirle, nè tutta usare la libertà del teatro francese. […] Intanto uno scrittore di quelle contrade che volle anni sono filosofare a suo modo sulle nazioni, supponendo il teatro moderno, specialmente quello del suo paese, superiore all’antico, ne attribuisce l’effetto alla libertà delle donne, e da questa fa discendere la gran varietà de’ caratteri. Passi la supposta totale superiorità del moderno sull’antico; ma in Francia nella lunga riferita o provata barbarie teatrale perchè nulla giovò la libertà donnesca?

5. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »

Non ho trovato altra menzione di lui, fuor di quella fatta dal comico Bartolomeo Rossi, da Verona, il quale nel discorso a’ Lettori che è in una sua pastorale, Fiammella (Parigi, Abel l’Angeliero, 1584) al proposito di certa libertà nel dire che debbono avere le parti ridicole, scrive : ……come Bergamino, se bene non osserva la vera parola Bergamascha, non importa, perchè la sua parte e come quella di Pedrolino, di Buratino, d’Arlechino, et altri che imitano simili personaggi ridiculosi, che ogni uno di questi parlano a suo modo, senza osservanza di lingua, differenti da M.

6. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »

Il rinomato capocomico Romualdo Mascherpa si provò con ardimento inaudito di colmar con lei il gran vuoto lasciatogli in compagnia dall’Amalia Bettini, ma dopo un anno di disastrose vicende, lasciò in libertà la nuova venuta, che andò poi vagando di compagnia in compagnia secondaria come prima donna di spolvero, sino al 1853, in cui passò in un de’teatri nazionali di Napoli, scritturata per le parti di madre nobile.

7. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 999-1001

Finalmente, riavuta la libertà, potè unirsi al padre che recitava a Parma nella Compagnia Rosa e Ventura, nella quale s’ ebbe il posto di brillante assoluto ; passando dopo quattr’anni caratterista in quella del solo Angelo Rosa, con cui stette sino al ’42. […] Nel ’59, assorbito dalla politica, fe’ ritorno a Lugo per concorrere col braccio e colla mente al trionfo della libertà.

8. (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213

Niuna offesa parmi che ne ridondi al gusto, se si osserva che esse possono essere una specie di asilo della male intesa libertà del volgo. […] Tutte queste cose nemiche della decenza propria degli spettacoli delle nazioni culte, mostravano in tal volgo la male intesa libertà da me accennata per esserne in parte stato testimonio di vista. […] Spense così l’avveduto Presidente di Castiglia i semi di quella male intesa libertà.

9. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 12

Agocchi Giovan Paolo, o Gioanpaulo dalli Agochij, detto Dottor Gratiano Scarpazon : così egli si sottoscrive in una lettera indirizzata da Roma al Duca di Mantova il dì 13 di novembre 1593, nella quale egli racconta come, perseguitato da un parente, fosse stato, senz’essere esaminato, due anni in prigione, poi lasciato in libertà, per la qual cosa si raccomanda al Duca di mandargli, o fargli avere qualche soccorso di danaro, acciò possa partire da Roma e fermarsi alcun po’a Bologna sua patria, per poi, di là, recarsi a Mantova a spasso a S.

10. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 765

« L'eroico slancio (diceva il manifesto) di quei Prodi, che versando il loro sangue mirano alla libertà e grandezza della Patria Terra, ben merita essere assecondato da ogni uomo cui batte nel petto cuore Italiano. » E protrattosi di quattro recite il corso stabilito, metà dell’introito, dedotte le spese serali, fu per tutte quattro le sere a profitto de' Siciliani.

11. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79

La libertà cedette all’adulazione, l’indipendenza e l’orgoglio al timore, e il dispotismo senza freno o moderazione atterrì i poeti drammatici, e ne intepidì e raffreddò il genio. […] Perduta libertà svanì virtude. E quì vuolsi avvertire da chi legga o censuri con oscitanza, che perduta libertà, non vuol significare perduto il Governo repubblicano (come pensa no i Censori non fatti per esser tali); ma nel dire perduta la libertà, quella libertà s’intende che si gode sotto gli ottimi Regnanti, e si godeva sotto Augusto, Tito e Trajano Imperadori, e che produsse Orazii, Maroni e Stazii.

12. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 344-345

Forse invece di una vera e propria compagnia del Ricci, si trattava di compagnie scritturate, nelle quali poi egli aveva libertà di azione ?

13. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 329

Il 10 aprile del 1732 tutto il personale italiano fu messo in libertà, eccettuati Malucelli, Bellotti e la coppia Bertoldi.

14. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 387

.) ; gli accordai lo stipendio di lire it. 3000 annue, ebbe un acconto di circa £. 1350, recitò due volte in Padova, una in Venezia, e fu così male accolto che dovetti lasciarlo in libertà, e perdere le somme sborsate.

15. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 314-315

E tra finte catene e crude voglie, mentre schiava si mostra, e cerca amore, amor mi nega, e libertà mi toglie.

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