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4. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143

Si vuol però notare che gli accidenti di Celia tirano verso di lei l’interesse della favola più di quello che vien concesso a un episodio. […] Tutto poi nella favola è vero, tenero, patetico, e senza affettazione nè turgidezza veruna. […] Giulio Cesare Cortese compose la Rosa favola boschereccia nel dialetto Napoletano pubblicata nel 162167. […] Egli compose ancora la Piaga felice favola ne i boschi divisa in cinque atti, il cui originale conservasi dal lodato Bibliotecario di Parma. […] Di questa favola mentovata dal Fontanini e dal Gravina esaltata nel lib. 

5. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128

Havvi non pertanto in questa favola molta vivacità comica. […] Si tratta in questa favola dell’astuzia di un servo che agira un ruffiano. […] Questa è la favola mentovata nelle Bacchidi. […] L’unità di tempo non si osserva in questa favola. […] Anzi Plauto nella sua favola Miles Gloriosus (at.

6. (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88

L’inazione di questa favola si chiude in un giorno con particolare nojosità. […] La favola consiste nel discoprimento e nella punizione di D. […] Alcuno troverà soverchie le operazioni della favola nel periodo che si racchiude dall’ ora di sesta all’annottare. […] Noi facciamo notare tralle cose più lodevoli di questa favola le origini della corruzione del carattere di D. […] Alfonso, per cui è scoverta la falsa dama dell’altra favola.

7. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X. Ultima Epoca della Tragedia Greca. » pp. 208-215

Egli secondo Eliano prima di tutto dedicarsi alla filosofia scrisse tre tragedie e une favola satiresca, per concorrere con una tetralogia nel certame tragicoa. […] Ad un Alceo tragico si attribuisce la favola Cœlum, se è vero che sia stata tragedia, come la chiama Macrobio che ne rapporta tre versia. Giulio Polluce parla della favola Endimione, ma non si sa a quale di questi due ultimi Euripidi appartenga. […] Si corruppe finalmente la Greca lingua, e se più tardi in que’ paesi si scrisse alcuna favola drammatica, fu dettata nel Greco moderno.

8. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255

Ma di ciò nella favola seguente. […] Ogni parola dà nuovo moto, e nuovo calore alla favola. […] Si trova introdotto in questa favola un frate teologo con cui Bartolo si consiglia. […] L’argomento di questa favola è nuovo. […] E una favola assai avviluppata, piena per altro di colori comici e di caratteri piacevoli ben rilevati.

9. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127

Nell’una e nell’altra favola si tesse una serie di evenimenti romanzeschi che si narrano come preceduti all’azione. […] L’invenzione di questa favola appartiene al nostro Carlo Goldoni, il quale scrisse in Italia il Padre di famiglia, commedia per altro non poco difettosa. […] Questa favola discende dal Vero Amico dell’italiano, il quale mal grado di varii difetti, vale assai più del Figlio naturale, benchè Diderot nel tempo che si valeva della favola italiana, volle chiamarla farsa senza che ne avesse veruna caratteristica. […] Non v’ha che Monrose, il quale pieno de’ suoi spaventi e pericoli porta nella favola la propria tristezza quasi tragica. Voltaire pubblicò di aver tradotto questa favola da una di m.

10. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194

Ma la favola del Cañizare è assai più piacevole, ed è la sola che con tal titolo comparisce su quelle scene. […] Tirso dunque racchiuse in un giorno l’inazione di questa favola con particolare nojosità. […] E quando mai al tempo del Calderòn venne alla luce una favola più mostruosa del Koulican di un tal Camacho? […] Taluno troverà soverchie le operazioni della favola nel periodo che si racchiude dall’ora di sesta all’annottare. […] La favola semplice e verisimile, i caratteri tratti a dirittura dalla natura, i costumi nazionali vivacemente dipinti, un dialogo naturale, schietta urbanità nello stile, vezzi comici senza esagerazione istrionica, ottima morale e facile a praticarsi, sono i pregi che gl’imparzialì non possono negare di riconoscere in questa favola.

11. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244

Questa favola ha una tinta di farsa, ma vi si motteggia lo stile affettato romanzesco che le donne stesse prendevano nelle conversazioni. […] Il Cornuto immaginario viene dalla favola italiana intitolata il Ritratto. […] L’autore ebbe principalmente in mira di tessere la sua favola sul disgusto di due amanti procurato per furberia di una serva. […] Egli in ciò s’ingannò, come anche nel credere sì buona tal favola. […] Si osservi che una favola italiana anonima fredda e scandalosa intitolata Scaramuccia Eremita si recitava in Parigi, mentre vi si proibiva il Tartuffo.

12. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262

ma di ciò nella favola seguente. […] Si trova introdotto in questa favola un frate teologo con cui Bartolo si consiglia. […] L’argomento di questa favola è nuovo. […] Una libera elegante imitazione della Mostellaria di Plauto si ammira in quest’altra favola del Bentivoglio. […] E’ una favola assai ravviluppata, piena per altro di colori comici e di caratteri piacevoli ben rilevati.

13. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134

Chi riconosce più in tal conflitto e strano inseguimento l’Ottaviano del resto della favola? […] Si vede che Moreto volle comporre una favola dentro le regole senza dipendere dall’uso spagnuolo. […] Che interesse in tutta la favola progressivamente accresciuto a misura che si avanza verso il fine! […] Poche commedie spagnuole hanno la piacevolezza di questa ridicola favola. […] La favola spagnuola si aggira sul matrimonio che Jarba vuol contrarre con Didone.

14. (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58

Il carattere di questa favola parimente ricavata dagl’ Italiani non è de’ più dilicati, ma per la piacevolezza e per l’interesse che vi si sostiene, si rappresentò quaranta volte. […] Il Cornuto immaginario viene dalla favola Italiana intitolata il Ritratto. […] L’autore ebbe principalmente in mira di tesser la sua favola sul disgusto di due amanti procurato per furberia di una serva. […] Egli in ciò s’ ingannò, come anche nel credere sì buona cotal favola. […] Il Goldoni introdusse questo carattere in una sua favola, facendolo comparire pochissime volte, come personaggio episodico, e le distrazioni non eccedettero nè in numero nè in istranezze, e la dipintura riuscì dilettevole e verisimile.

15. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41

Eccoci all’epoca dell’invano combattuto Aminta favola boschereccia dell’immortale Torquato Tasso. […] Antonio Ongaro nel 1582 produsse una favola nel genere dell’Aminta, ma imitando i costumi pescatorii. […] La favola dell’Andreini non ha cori a. […] I Sospetti favola boschereccia di Pietro Lupi pisano si pubblicò in Firenze nel 1589. […] La favola è divisa in cinque atti senza suddivisione di scene e senza cori.

16. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294

Eccoci all’epoca dell’invano combattuto Aminta favola boschereccia dell’immortale Torquato Tasso. […] Antonio Ongaro nel 1582 produsse una favola nel genere dell’Aminta, ma imitando i costumi pescatorj. […] La favola dell’Andreini non ha cori141. […] I Sospetti favola boschereccia di Pietro Lupi Pisano si pubblicò in Firenze nel 1589. […] La favola è divisa in cinque atti senza suddivisione di scene, e senza cori.

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