È nello stesso elenco una Giuseppa Dafilisi, errore forse di stampa e forse moglie o figlia di Bartolommeo.
Bartoli, fratello della precedente, recitò sotto una maschera che pare da lui inventata, non avendone trovato indizio nè prima, nè dopo lui, chiamata Agonìa, forse dalla magrezza del volto, dalla fatica del parlare, dalla lentezza del muoversi, dall’ansamento del respiro.
Recitava le amorose sotto il nome di Eleonora, ma forse le sarebber convenute meglio le parti di tenera madre, e magari quelle di Colombina, che sosteneva malamente la Toscani (V.).
Lasciate le scene, astrettavi forse dalla vita infernale ch’ ei le faceva condurre, ritornò a Firenze, ove morì non molto prima, pare, del 1688, data delle seconde nozze di Scaramuccia.
Ma è ipotesi forse arrischiata.
Era forse figlio di un Giuseppe Tassani, che trovo Brighella, sul finire del secolo xviii in Compagnia di Giovanni Fabbri.
Il signor D'Origny (non voglio discuter qui l’errore dell’affermazione sua sulla maggiore o minor riuscita di una scena d’amore recitata da due amanti), ha voluto alludere alla special condizione degli Scherli, i quali, non sappiam bene per colpa di chi, ma forse di entrambi, essendo l’uno tutto dedito agli studi e taciturno, e l’altra incline alle esaltazioni…. e ad altro, visser quasi sempre separati. […] Toltosi da quell’Ufficio, fu da altri incaricato di formar una compagnia per quella città ; e recatosi a Venezia, la formò difatti, e la condusse a Palermo ; ma essa era di sì mediocri elementi, che subito cadde, procurando allo Scherli rimproveri senza fine, e così fatti da essere forse principal causa della sua morte. […] , e ad esse tenner dietro in vario tempo un brindisi in versi martelliani nel Convitato di Pietra, pubblicato in foglio volante a Livorno l’autunno del 1766 ; un piccolo libretto in-8° contenente alcune considerazioni sopra un parere del dottor Carlo Goldoni, pubblicato il 1767 non so dove, ma forse a Bologna, mentre lo Scherli era col Davia ; Sette Notti di Edoardo Young tradotte in versi, pubblicate in-4° a Palermo il 1774 nella Stamperia de' Santi Apostoli ; e una scelta delle Rime con aggiunta di poesie siciliane e di lettere varie, edita in Palermo il 1777 in-12°.
) Un Bucciotti Luigi, forse altro figlio di Giuseppe, ho trovato amoroso il ’22 nella Compagnia di Paolo Belli-Blanes.
La troviamo il '24 in Compagnia di Luigi Fini, di cui ci ha lasciato un curioso notiziario un attore della compagnia : forse Vincenzo Bellagambi (V.
Figlio forse dei precedenti, insuperabile nella parte dello Sguizzero mbriaco dint’ a lo vascio de la siè stella, fu generico primario e caratterista valorosissimo.
E forse non altro da Battista Lazarone, a cui si viene ora accennando ?
Forse, congettura il Baschet, si trattava di una piccola compagnia secondaria, adattata al piccolo Stato, che aveva traversato i monti in cerca di fortuna, o forse anche, concordando le date, alcun componente la Compagnia de' Gelosi si era sciolto da essa per rispondere a un invito del Bearnese.
Il famoso disegnatore italiano le Bel non fu altri forse che Stefano Della Bella, e il costume di cui parla Riccoboni fu quello forse di Buffetto (V.
Una delle più forti e delle più vere attrici italiane, se non forse la più vera, che illustrasser col ruolo di madre e caratterista le scene di questi ultimi quarant’anni, nacque a Napoli da Raffaele Negri artista popolarissimo e da Rosalinda Cammarano, sorella di Salvatore, il ben noto librettista. […] Ho detto che Adelaide Falconi è stata forse la più vera delle attrici madri e caratteristiche della scena italiana.
E sappiam che per quante richieste fatte da Luigi Riccoboni, essi divennero irreperibili, trafugati forse dalla galleria del Canonico Settala a Milano, ove Angelo Costantini, il celebre Mezzettino, assicurò di averli veduti in buon numero.
Lo vediamo in tal ruolo il 1820 con la comica Compagnia Toffoloni al San Luca di Venezia, e il Giornaletto ragionato teatrale disse di lui : « nelle parti odiose questo comico spiega la non poca sua abilità, che sovente lo trasporta forse al di là del giusto confine.
Avanzato in età, ritornò alle parti di generico, e lo vediam tale il '68 nella Compagnia del brillante Tommaso Massa, con una Elisa Zocchi, forse figliuola.
Altre e molte possono essere le cause che concorrono a tale alterazione : forse celate, forse anche opposte in tutto e per tutto a quelle che noi colla nostra gran presunzione di critici indagatori crediamo di conoscere. […] O si dovrebbe attribuir forse al fatto che, quanto maggiormente egli si dà con l’andar degli anni e il crescer della rinomanza alla disanima profonda di un personaggio, tanto meno egli pensa al modo di esprimerla col cesello della parola ? […] Una linea ancora, e forse lo Zacconi toccherebbe il grottesco ; ma la linea non c’è, e invece del grottesco abbiamo il sublime e per concepimento artistico e per espressione…. […] Sarebbe lo stesso come dire lo Zacconi scolaro di tutti gli ammalati e i moribondi che osservò negli ospedali per raccogliere sinteticamente in una semplice linea tutta l’analisi fatta su quelle contrazioni facciali lente e spasmodiche, che generaron poi una polemica su pei giornali a proposito dello spegnersi di Corrado nella Morte civile di Giacometti : polemica di cui forse una parte del pubblico avrebbe fatto a meno volentieri, tanto più ch'essa era aperta fra il glorioso decano de'nostri artisti, Tommaso Salvini, che fu per quarant’anni il rappresentante del classicismo a teatro, e lui, rappresentante da un decennio del verismo : l’arte vecchia, non mai interamente scomparsa, e che va rifacendo capolino oggi nel rinnovamento del dramma storico, e l’arte nuova, che va già cennando a modificarsi. […] Il nome di Finocchio fu tenuto prima dal ferrarese Cimadori (V.), e forse fu maschera (in una lieve variazion di brighella, capostipite della famiglia de'primi Zanni) con atti e parlare leziosi ; ma non saprei dire se il significato di « allettamento, attrattiva prodotta dal sapere usare le piacevolezze, i motti, sali, ecc., » poi di effeminatezza e peggio, derivi dalla maschera, o questa da esso.
Figlio forse del precedente.
Il Galliani non è forse un brillante nel vero senso della parola, ma un eccellente comico.
Tal segreto egli ha avuto da un dotto a Parigi, mentre forse vi esercitava l’arte comica.
Moglie del precedente, e discendente forse dal capocomico Toscano (V.), esordì alla Commedia Italiana di Parigi, poco tempo appresso l’esordir di suo marito, in qualità di seconda serva col nome di Marinetta.
Padri della nostra Chiesa, forse perciò dispiacque al Popolo? […] E perciò forse fu negletto dagl’illuminati? […] Lasciate dunque a’ talenti forse da voi considerati per più comuni siffatte ricerche sulle Arti Imitatrici. […] Or l’Orso, e i Pugili erano forse rappresentazioni sceniche spropositate, come le crede l’erudito Apologista? […] Si fonda forse nelle rappresentazioni Carnescialesche della Città di Roma, in cui tuttavia si vede il Pulcinella, e la Popa?
Vacantiello, diminutivo di vacante, vuoto, era forse il precursore del nostro mamo, sciocco ?
Comico del secolo xvi, appartenente forse alla Compagnia di quel Bartolommeo Zito, che sotto il nome di Tardacino, pubblicò nel 1628 un comento alla Vajasseide del Cortese ; nel quale appunto, al proposito del D’Auriemma, dice : « …. chillo che faceva lo Pascariello a la commedia, soleva dicere ca se fosse stato a tiempo nuostre non averria portato le culonne d’Ercole ncuollo pe fi all’ultema parte de Spagna ; ma s’averria puosto no pignato mmaretato napolitano de la deritta, e na Goglia potrita (olla podrida) a la spagnola de la senistra, e chelle portannole pe lo munno, averria potuto dicere co cchiù raggione : Non plus ultra !
Il Bertolotti, forse per quella parola recitar ha messo nell’indice la Beccarina come comica ; sebbene tutto possa far credere, e fin lo stesso nomignolo di Beccarina, trattarsi di una cantante.
Bianca Iggius, la più elegante forse delle nostre attrici, è anche fra le più innamorate dell’arte sua, nella quale mostra certe attitudini, specialmente per le parti comiche.
Fu attrice di molto pregio, e si deve forse alla sua mente scomposta, se non potè esser noverata fra le primissime del suo tempo, com’avrebbe meritato.
Nè essa fu risparmiata dalla freccia velenosa del Piazza che la chiamò vecchia sdentata, che fischiava in luogo di parlare, buona forse trent anni prima, ma che allora, non si poteva soffrire.
Fatemi la corte, commedia in tre atti, è quella forse che gli die' maggior nome, rimasta viva tuttavia nel repertorio di qualche Compagnia.
Dalla scarsa popolazione del l’immenso Continente Americano, dalla quasi generale uniformità de’ costumi e delle fattezze e dal gran numero di picciole tribù tuttavia selvagge, che poco più di tre secoli indietro vi trovarono gli Europei, dopo che, seguendo le tracce immortali degli argonauti Italiani Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci, Sebastiano Cabotto e Giovanni Verazzani, l’ebbero riconosciutea: si deduce forse non senza fondamento che quelle terre non da gran tempo sono state popolate. […] Dopo l’invasione fatta dagli Europei in quelle vaste regioni, che abbracciano forse poco meno della terza parte del globo terrestre, quando essi considerandole come poste nello stato di natura supposero di aver diritto ad occuparle e saccheggiarle senza tener conto della ragione degli indigeni che ne aveano antecedentemente acquistata la proprietà; dopo, dico, l’epoca della desolazione di sì gran parte della terra, le razze Affricane, Americane ed Europee, più o meno nere, bianche ed olivastre, confuse, mescolate, riprodotte con tante alterazioni, vi formano una popolazione assai più scarsa del l’antica distrutta alla giornata da tante cagioni fische e morali, la quale partecipa delle antiche origini nel tempo stesso che se ne allontana. […] La provincia di Chiapa contiene un popolo che forse conserva meno alterata l’indole e la natura americana. […] E’ forse una menzogna? […] Per mostrar forse con nuovo esempio che Invidia alterius macrescit rebus opimis?
Dalla scarsa popolazione dell’immenso continente Americano, dalla quasi generale uniformità de’ costumi e delle fattezze e dal gran numero di picciole tribù tuttavia selvagge, che poco più di due secoli e mezzo indietro vi trovarono gli Europei, dopo che seguendo le tracce immortali degli argonauti Italiani Christoforo Colombo, Amerigo Vespucci, Sebastiano Cabotto e Giovanni Verazzani l’ebbero riconosciute32, si deduce forse non senza fondamento che quelle terre non da gran tempo sono state popolate. […] Dopo l’invasione fatta dagli Europei in quelle vaste regioni, che abbracciano forse poco meno della terza parte del globo terrestre, quando essi considerandole come poste nello stato di natura supposero di aver diritto ad occuparle e saccheggiarle senza tener conto della ragione degl’ indigeni che ne aveano antecedentemente acquistata la proprietà: dopo, dico, l’epoca della desolazione di sì gran parte della terra, le razze Affricane, Americane ed Europee, più o meno nere, bianche ed olivastre, confuse, mescolate, riprodotte con tante alterazioni, vi formano una popolazione assai più scarsa dell’antica distrutta alla giornata da tante cagioni fisiche e morali, la quale partecipa delle antiche origini nel tempo stesso che se ne allontana. […] La provincia di Chiapa contiene un popolo che forse conserva meno alterata l’indole e la natura Americana. […] è forse una menzogna? […] Per mostrar forse con nuovo esempio che Invidia alterius macrescit rebus opimis?
Ha forse dato segno di sensibilità il P. […] La compassione forse, e il disastro che la sveglia, è una piacevolezza? […] Oltre a ciò i Pastori del Tasso mettonsi forse a scherzare buffonescamente per rallegrare Erminia? […] Aspettate che passino altri secoli, e forse non se ne farà più comparazione). […] E forse il Signor Lampillas non rimarrà pago di ciò, che scrisse nella p.
Imitava il Giardini, altro brillante, originale forse, ma non troppo corretto, che ricercava gli effetti nella varietà delle voci, di cui, dicesi, egli aveva uno scatolino.
Pepoliana) appare anche una Rosa Corticelli, forse figliuola della Maddalena.
Un altro Guazzetto, forse lo stesso della Scena illustrata, abbiamo nel 1650, il di cui nome era Giuseppe Albani (V. in Suppl.).
Attore, forse di non grandi finezze, ebbe tal vena di spontaneità e di comicità da tener degnamente il suo posto, acclamatissimo, davanti ai pubblici più rigorosi, compreso quello del Manzoni di Milano.
Nel mutamento frequente di comici, egli restò sempre con sua moglie Isabella, come base della Compagnia italiana assieme alla coppia Vulcani, a Foscari, alla Casanova e a Moretti, a cui si aggiunse per parti giovanili, Luisa Toscani, figliuola forse di Gio.
Di fisonomia men regolare forse di quella di sua sorella, ma più viva e animata, fornita delle più chiare attitudini all’arte scenica, fu al suo esordire applauditissima, nè solo come attrice, sì ancora come danzatrice ; chè nel balletto d’uso dopo la commedia, ella eseguì egregiamente un passo a due insieme al signor Dehesse.
Il Croce ne’suoi Teatri di Napoli accenna, forse per natural supposizione, che il De Fornaris fece a Napoli le sue prime armi. […] A quali Rodomontate allude il Cataldo nella prefazione alla sua commedia Gli amorosi inganni, edita il 1609 a Parigi, là dove dice : T’auiso Candido Lettore, che molti mesi sono, son uenute in luce alcune rodomontate Spagnuole, non solo qui, ma quasi per tutta la Francia vendute poco accortamente da colui (perdonami Sua Signoria) che le diceua e recitaua sopra la scena, le quali hanno forse auuilite quelle che ’l vostro Cataldo vi fa leggere…… ?
Ha forse il Velazquez additate almeno queste Città? […] Se io scrissi, che il Velazquez in vece di prorompere in invettive inutili [quali reputo ora le due pagine e mezza del Saggio] contro Filostrato, avrebbe dovuto convincerlo di errore con pruove chiare, e non voci, ciò forse significa che io sia persuaso della verità del Romanzo di Filostrato? […] L’erudito Apologista, dedito forse tutto alle sublimi scienze, non si ricordò in ciò dire, che i Teatri Romani, come il Saguntino, furono tutti copie esatte di quelli di Atene, Mitilene, Epidauro ec., e sebbene vi corse qualche lieve differenza, fu questa di niun momento per le parti essenziali1.
Le credè forse mute rappresentazioni? […] Il Signor Lampillas, cui incresceva di ciò vedere, volle dare ad intendere, che io poteva sì bene spacciare queste cose co’ poco instrutti, ma non con gl’illuminati, e bene informati della nostra Letteratura, tra’ quali conta forse sestesso. Così dopo di aver commesso un manifesto delitto contro la veracità propria dell’uomo onesto, dopo di aver dissimulati, a guisa di un astuto inonesto Curiale, i fatti istorici innegabili, si lusingava il buono Signor Lampillas di uscir dal giudizio impunito con una (perdoni se nomino quì, come diceva Aristofane, zappa la zappa) con una buffoneria, fidando forse nel verso Oraziano, Solventur risu tabulæ, tu missus abibis.
III, fa menzione di una Teodora Donati, di un Giovanni Donati, brighella, di un’Anna Girelli-Donati e di un Francesco Girelli-Donati, forse parenti della Maria, che recitavano il Carnevale del 1796, la prima al Teatro S.
Nata il 1777, e sposa a un Ristori comico, legato forse in parentela col precedente, fu artista drammatica di grande valore per le parti di prima donna così nella tragedia, come nel dramma e nella commedia, e il piccolo Giornale de' teatri (Venezia, 1820) ha per lei parole di moltissima lode.
Moglie, forse, del precedente, fu artista di grandissimo pregio : e la vediamo onorata di applausi a Padova il carnovale 1747 quand’era con Onofrio Paganini, il quale per la bella interpetrazione del personaggio di Armellinda nel Rinaldo di Carlo Goldoni, le dedicò il seguente SONETTO Benchè a lui che la Gallia e il mondo onora svelar non osi il concepito affetto per il zelo d’onor, che nutre in petto, tacita amante il gran Rinaldo adora ; pur nel silenzio istesso è bella ancora, e dimostra l’ardor nel cor ristretto.
Moglie forse del precedente, recitava le parti di seconda donna col nome di Isabella.
Stanchi i bavaresi della Compagnia tedesca capitanata dal Treu, e desiderosa forse la stessa Adelaide di Savoia, riandando la sua giovinezza e i godimenti provati alla rappresentazione del Cid di Corneille, di riviver quell’ore di esaltazione dello spirito, risolse di chiamare a sè una buona Compagnia francese, che si recò a Monaco l’estate del 1671, condotta da Filippo Millots, e vi rimase fino alla morte della principessa elettorale.
Il D'Ancona (II, 534) riferisce alcune parole di Federico Zuccaro nel suo Passaggio per Italia con la dimora in Parma, pag. 28, riguardanti il 1605, nelle quali è detta la Compagnia di Frittellino, « la migliore forse che sia oggidì, guidata dal Capitano Rinoceronte e Frittellino, con le lor donne meravigliose, la Flavia, la Flaminia e la Rizzolina, con Arlichino e altri due, etc. etc. » Questa Rizzolina potrebbe anch'essere la Marina Antonazzoni, la quale, secondo l’articolo del Neri, avrebbe recitato ne' Gelosi le parti di serva sotto nome di Ricciolina, prima di salire al grado di prima donna sotto quello di Lavinia, a vicenda con la Roncagli.
Naturalmente i pregi della donna soverchiano ancora quelli dell’artista ; ma la promessa c’è davvero, e chiara ; e perseverando nello studio, nella tenacità di propositi, nell’amore all’arte, poichè ella è una delle più innamorate dell’arte sua, la signorina Severi arriverà certo ad attenuare una cotale ineguaglianza di recitazione, prodotta forse da mancanza assoluta di guida artistica.
Luca di Venezia per l’autunno e carnevale 1795-96, forse il figlio di Giovanni.
Si soleva dir nell’arte ch’egli possedeva lo scatolino delle voci : passava di continuo dalle note di basso profondissimo a quelle di soprano acuto, e da queste a quelle, talune proferendo col naso, altre con la gola, e tutte poi accompagnando con gesti inqualificabili, inguistificabili, ma, forse perchè spontanei e originali, ridicolissimi.
Descrizione un po' forse esagerata, se vogliamo pensare che il Morrocchesi ne fu geloso e invidioso.
Ascoltate il Duca di Modena le dichiarazioni di lui, parve piegare all’ indulgenza, e risolversi forse per la liberazione ; ma le due donne gli inviarono una supplica, in cui raccomandavan fosse fatta giustizia, poichè il Raparelli aveva in dosso le pistole al solo intento di ucciderle, il che a ogni modo avrebbe fatto, secondo le sue dichiarazioni, non appena uscito di prigione.
Il Goldoni, a proposito dell’arte sua, dice che eccettuata qualche caricatura sosteneva benissimo l’impiego di Cameriera ; ma, avverte saviamente il Löhner, egli la « giudica un po'severamente, forse perchè era cresciuta nelle tradizioni un poco sgangherate delle farse “à Canevas” d’allora. » Sposò il 9 gennajo 1739 in prime nozze il bravo dottore Rodrigo Lombardi (V.), dal quale s’ebbe più figli, tra cui Benedetto e Rosa, di cui è parola al nome di Lombardi ; e dieci anni dopo Atanasio Zanoni, celebratissimo brighella, da cui si ebbe due figli, Teresa e Idelfonso (V.).
Entrato in Compagnia di quel bravo attore Gaspare Pieri, dopo poco tempo morì, vittima forse della sua troppo sensibile anima, che non seppe mai rinvigorire o temperare coll’arte.
E se non ci appare artista completo, ciò si dee forse a una recitazione affaticata, direi quasi ansimata, e a un’andatura curiosa in certi inceppamenti, che lo rendono monotono tal volta. […] Certo l’ Emanuel dev’essere additato ai giovani come specchio di vero artista ; chè niuno forse accostossi ai suoi autori con rispetto maggiore e maggior diffidenza delle proprie forze !… Niuno forse, innanzi di cimentarsi in ardue lotte dinnanzi al pubblico, andò compiendo gli studj di preparazione, di lunga e minuziosa disamina sui fatti e sulle frasi e parole, ai quali egli suole abbandonarsi. […] Leggano, leggano quei signori critici il Giulio Cesare di Shakespeare, e si persuaderanno forse anche più che i Romani erano uomini e non cantanti.
O forse è un lieve error di data nel Quadrio, e dovrebbesi in questa Cintia riconoscer la Dorotea Cortigiana degl’Inganni, comica celeberrima, lodata da poeti e poetessa anch’ella ?
Alla Semiramide del Voltaire dovette forse il sommo della sua gloria.
Il che concorderebbe forse col fatto dell’essere stato il Marchetti, come abbiam visto, la rovina della casa Fiali.
La natura non lo dotò di sciolta loquela, e il Bartoli ci racconta : Egli aveva un’arte di fare frettolosamente un ragionamento (non inteso nè da lui, nè dall’uditorio) promettendo assistenza al Padrone o ad altri ; e questo con parole spessissime, e vibrate con forza fra le labbra in sì fatto modo, che il popolo movevasi a fargli un grande applauso, battendo palma a palma, ond’ egli restava soddisfatto, e l’udienza godendo moveva a più potere le risa, benchè nulla avesse capito da tal discorso, che lo Sgarri chiamava battuta, forse per la battuta di mani, ch'egli ne riscuoteva.
Il 1770 abbandonò l’arte per seguire a Vienna una figlia, ballerina egregia, di nome Antonia (forse il nome della bisavola, o semplicemente il nome della celebrità ?)
Ma forse egli s’avvide più tardi, e i suoi compagni con lui, che per gli studj a'quali s’era dato prima di calcar le scene aveva assai più inclinazione che per l’arte.
Sua moglie, Rosa Bresciani, figlia d’arte, e discendente forse dalla celebre Caterina, recitò sempre con lui, e morì a Mestre nel 1888.
Giovan Lipomani, facendola stampare sotto il nome di Ruzzante, credendo forse col mezzo di tante mie Vigilie aggiungerli gloria. […] A lui dobbiamo forse la prima apparizione dei dialetti nella commedia regolare. […] E questa varietà di caratteri il Beolco dava forse a bella posta al suo personaggio, a meglio mostrare agli spettatori ammirati la versatilità e proteiformità del suo ingegno.
A Padova, non è ben precisato nè in quale anno, nè con qual compagnia (secondo il Mazzoni nel ’90 con quella del Menichelli, ma forse più tardi col Pellandi), preluse a un corso di rappresentazioni, recitando i seguenti versi dettati per lei da Melchior Cesarotti. […] O generoso popolo d’Antenòr, tu sol tu puoi la tua speme avverar : se tutti i frutti, quali ei si sian, dell’arte mia son opra del tuo favor, se un tal favore è figlio d’ una felice illusïon cortese del tuo bel cor, tu me la serba, e forse tal ti parrò qual mi fingesti. […] per ottenere, forse, al pari di me, di esser dimenticata ventiquattr’ore dopo di aver lasciato il teatro ?
forse perchè vi piace di cadere in ripetizioni nojose? […] Il Signorelli ha forse nel suo Libro contraddetto a tal dottrina? […] Il Canto scenico forse ve la risveglia? […] Saverio, rassomiglia forse al vero più quel parlare in versi, specialmente nelle Commedie? […] Egli ha forse cangiato sentimento?
Arturo Garzes non è forse mai stato, come artista, nè un brillante, nè un primo attor giovane nello stretto senso della parola ; ma nel più largo senso, un eccellente comico, buono di rappresentar l’una parte oggi, l’altra domani, con garbata semplicità.
2 Figlia esemplare, fu anche la Pizzamiglio il modello delle spose ; e forse la riserbatezza e onestà de'costumi le acquistò la taccia di Pinzocchera.
Emilia Varini è donna di fine intelligenza artistica ; alla quale forse non sempre rispondono le qualità esteriori.
La persona che il poeta cantò mi era unita per sangue, e fu segno di encomio e di biasimo, forse talvolta troppo alto il primo, ma certamente immeritato il secondo. […] forse nell’occulta anima porti qualche piaga insanabile e profonda, nè per te stilla una balsamic’onda, che il cupo e lento tuo dolor conforti. […] Ella invero si rende molto simpatica a chi la conosce perchè sparge abitualmente di un velo di melanconia i suoi discorsi, e perchè rapisce all’arte quelle egregie e fidate consolazioni che forse non le saprebbe dare la vita. […] Alfin due simpatie remote Trovansi un’ora, e forse come due Pianeti urtati nell’immenso Cielo, Gemendo si distaccano per sempre !
Ma agire minuziosamente sulle masse, curare i dettagli, dirigere un insieme, perchè tutto armonizzasse e scorresse con regolarità e precisione, non era cosa per lui : forse perchè egli pure era vecchio e si stancava.
Giaratoni o Geratoni Giuseppe, ferrarese, nato verso il 1639, figlio, forse, del precedente, si recò a Parigi come stipendiato nella Compagnia italiana.
Mòrtagli la moglie, il Cristiani passò a seconde nozze con Amalia Pieri, che s’ebbe la piccola figliastra, come vera figliuola : e questa, entrando in arte, adottò forse, invece del paterno, il nome della matrigna, a cui tanto lustro aveva cresciuto il fratello Gaspare.
Bartoli, che aveva letto male, commentò : « Zanobio nativo di Piombino luogo della Toscana. » E molti lo seguirono ; ma io credo sia evidente trattarsi dell’appellativo di un tipo speciale di vecchio servo, derivato forse dal modo pesante di muoversi e discorrere, come il Succianespole negl’ Innamorati di Goldoni, il Pizzuga nella Villana di Lamporecchio di Del Buono, e altri moltissimi di simil genere.
Da Nœrdlingen passarono a Norimberga, e dal Protocollo del Comune si apprende com’essi dimandassero di poter dare una rappresentazione di una vecchia storia di Ercole, e di essere confortati di buone parole (forse un attestato ?)
Nè gli studi scientifici gl’impedirono mai, nonostante la sua piccola statura poco teatrale, di farsi applaudire come caratterista e promiscuo, sia per la diligenza scrupolosa nello studio de' caratteri, sia per l’ingegno pronto nella loro interpretazione, sia per una certa vivacità, soverchia forse tal volta, di recitazione.
Ventura Giovanni, milanese, nato il 6 luglio del 1800, fu tra'più colti e popolari attori drammatici del suo tempo, e forse il più colto e popolare dopo Modena.
Nacque a Padova, e fu denominato il Tegna, forse per certa sua economia di vivere.
La Celeste Peracchi non fu una grande artista ; e non fu nè men forse un’artista.
Ristabilitosi poi, fu costretto a tornare su le scene, in cui fece come per l’addietro ottime prove, (era il maggio del 1777 al Comunale di Modena in Compagnia di Francesco Panazzi, assieme a un Antonio Falchi, forse figliuolo), sinchè avanzato in età, si ritirò nella natia Bologna, ove morì l’autunno del 1780.
Sposò l’ '80 una figlia di artieri di Lodi, per nome Anna, la quale cominciò a recitar da serva (e tale la vediamo il 1781, col marito Brighella nella Compagnia di un Carlo Rebecchi, forse fratello di Margherita (V.)), e in soli due anni diventò un’egregia prima donna giovine.
Dice forse, che questa fu la cagione della deformità del Teatro del seguente secolo (che di questo parla il Gravina, e non già del XVI. come voi credeste)? […] Sarà forse perchè avete una confusa idea delle scene Italiche di quel tempo? […] Stimate forse che fossero pochi i buoni Drammi? […] Credete forse che per la brevità del tempo che si spende nel comporre, si trovi maggiore indulgenza? […] Fin anco in quelle Commedie, in cui alla maniera Spagnuola egli accumola gli accidenti l’un sopra l’altro, come nell’Incognita, e forse in qualche altra, sin anco nel riscrivere il Convitato di Pietra, egli cerca racchiudere l’azione nello spazio concesso.
O forse, pervenuta a maggior grado di arte, si diede più tardi alla rappresentazione de’vari caratteri ?
Carlino di Napoli, ov’eran Camillo ed Orsola, e un Alessandro, forse figliuolo di questi.
Alessandro Lombardi, in una cena di amici a Trieste nella primavera del 1820, forse un po'alterato dal vino, fe' scommessa di stritolar co' denti un bicchiere di cristallo, e tutto inghiottirlo.
Sono, vale a dire, forse una per ogni migliajo di altri Drammi. […] Il numero de’ nostri buoni Epici trascende forse del doppio quello delle Tragedie Spagnuole, come potrebbe l’Apologista osservare, scorrendo meglio che non ha fatto la nostra Storia Letteraria.
… siete Ragazza, bella, spiritosa, d’una nazione che piace, e forse forse diverrete la più famosa delle Commedianti.
A Maria Barach mancò forse quella guida che altre artiste modificò e migliorò, togliendo loro tutte le angolosità che procedono più specialmente da esuberanza di mezzi e da soverchia libertà di azione…. ; ma non le mancarono certo nè applausi di pubblico, nè encomii di giornale.
Il che potrebbe star a provare quanto la Catrolli tenesse, forse anche troppo, alla sua dignità artistica, a quelle benedette convenienze teatrali che furon sempre la disperazione del povero Goldoni.
Se mai la maggior probabilità sarebbe per la Marzia Fiala, detta Flaminia, che al ’64, essendo giovanissima e non ancor forse esperta per le parti serie, poteva benissimo recitar le meno importanti di serva.
Egli aveva in compagnia la moglie, che recitava le prime donne a vicenda con la Torri, prima nell’elenco (e forse per ciò il Rechiari o spontaneamente o stimolato dalla moglie pensò bene di liberarsi di questa), e un figliuolo, Giorgio, che recitava i terzi amorosi, sotto nome di Ottavio.
Se poi la smontatura che traspare dalla vostra lettera, è dovuta ad altre cause — forse troppo intime — « benedetto ragazzo che siete » con tutto il bene bono che vi voglio mi permetto di dorlotarvi con queste parole : fate quello che credete sia un dovere di fare e lasciate fare al tempo. […] È perciò forse che la grande artista riesce oggi insuperabile nella presentazione de’ personaggi a temperamento isterico. […] [http://obvil.github.io/historiographie-theatre/images/rasi_comici-italiani-01-02_1897_img102.jpg] I giudizi sulla grande artista di Rochefort, di Lemêtre, di Duquesnel, di Panzacchi, della Serao, di Boutet, di Piccini, di tutta la stampa italiana e forastiera, sono altrettanti cantici che non morranno forse : ma il monumento di gloria le venne certo da A. […] Nè il grande successo ella ottenne a Parigi soltanto dinnanzi al grande pubblico de’ teatri con lavoro francese, ma, e il più grande forse, dinnanzi a un pubblico tutto d’artisti e con lavoro italiano. […] Ed erraron forse entrambi.
E forse non disconverrebbe che una tale usanza si facesse più comune ancora ch’ella non è. […] E non si può abbastanza esprimere quanto diletto sorgesse in contrario dal fare ad ora ad ora accompagnar sobriamente le arie da diversa qualità di strumenti, dalla violetta, dall’arpa, dalla tromba, dall’oboe e forse anche dall’organo, come era altre volte in costume44. […] Vana riesce essa pure; e dopo aver forse riscosso un qualche passeggero applauso, è lasciata dall’un de’ lati, per quanto artifizio siasi posto nella scelta delle combinazioni musicali, e condannata a un eterno silenzio ed obblio. […] Ne sono in esempio singolarmente gl’intermezzi e le operette buffe, dove la qualità principalissima dell’espressione domina assai meglio, che in un qualunque altro componimento che sia: e ciò forse dal non potere quivi i maestri, essendone mediocrissimi i cantanti, dispiegare a loro talento tutti i secreti dell’arte, tutti i tesori della scienza; onde loro malgrado sono costretti ad attenersi al semplice e a secondar la natura. […] In tal modo adoperando, saremo sicuri che la musica ne darà bene spesso sul teatro un qualche saggio di quella vittoriosa sua forza che mostrava ne’ tempi addietro, e che presentemente nelle dotte composizioni dispiega di Benedetto Marcello, uomo forse a niun altro secondo tra gli antichi e primo certamente tra’ moderni.
Forse, trovandoci di fronte a una figlia adottata, e però, forse, naturale, il Bartoli ci ha dato il nome della madre o altro tolto a prestito, invece di quello, fin allora ignoto, del padre ; il quale poi, in occasione del matrimonio avrebbe riconosciuta la figliuola.
Di voce robusta ma gradevole, gli si affidavan volentieri parti imperiose e risentite corrispondenti forse più tardi a quelle di padre e tiranno.
Se qui finissero le proroghe non saprei, so però che dell’affare non si parlò più ; e forse tutto finì colla vittoria finale del bravo sergente, difensore della città di Cremona.
Il Pezzoli e il Colomberti la dicono napolitana ; il Regli nata a Vicenza : certo ella nacque figlia dell’arte (forse a Vicenza da parenti napolitani), e dopo di aver recitato in compagnie d’ultimo ordine, fu sposata ancor giovinetta a Giuseppe Vidari, attore della primaria Compagnia.
Forse ci è sempre stato, e forse si aggira anche adesso nei botteghini dei teatri a controllare gli incassi, o freme sulle rupi di carta rimesse in onore dai moderni drammi. […] Essa è italiana, italianissima : forse voce napoletana, ma usata toscanamente.
Molte cose avremmo forse potuto riferire sui pregi di codesta donna che fu incontestabilmente a testimonianza di molti una delle più forti attrici del suo tempo, sì per dottrina, sì per valore artistico. […] Forse ella v'andò colla madre, comica anch'essa, e forse prima a portar sul teatro il nome di Celia, della quale il Magnin avrebbe potuto notar l’apparizione a Parigi il 1572 ?
Il Capelli vive oggidì a Bologna, passando le notti al Caffè del Corso tacito, isolato, guardando i cerchi di fumo che s’alzano dal suo sigaro, e nè men forse ascoltando chi parla intorno a lui.
Il 5 settembre del 1739 Alessandro Ciavarelli esordì alla Commedia italiana colla maschera di Scapino nello Scenario italiano, La Cameriera, già rappresentato il 1616 allo stesso teatro sotto il titolo di Arlecchino, marito della moglie del suo padrone, ovvero la Cameriera nobile ; e tanto vi piacque, dice il D’Origny, per la energia, l’intelligenza e la precisione, che non si fu punto in forse di accettarlo in società.
Gli artisti che la conobber da vicino concordano in giudicarla grandissima, e forse la più grande, se natura avesse compartito a lei quelle doti di cui fu larga con altre.
In un brano di notiziario del 1652, ove son le nuove di Castelnovo (Garfagnana) è così menzionato un don Domenico Turi, parente forse di Gio.
Io del Torrismondo, oltre all’averne rilevati i pregi con parole, addussi alcuni squarci che forse presso gl’Intelligenti giustificano le lodi date a quella Tragedia. […] Ma per quella mia osservazione vorreste forse assolvere i componimenti spropositati? […] Questo forse vuol dire che la Critica tranquilla non merita di essere ascoltata? […] Ma forse a ciò si ristringono i difetti dell’Isabella non veduti dal Signor Lampillas? […] Il Leggitore, e forse l’istesso Sign.
Va citata, come singolarità, la sua avversione ai versi ; tanto che si vuole mettesse in patto di scrittura di non mai recitar che in prosa ; la quale avversione gli venne forse da una cotal consuetudine di andare spesso e volentieri a soggetto.
Fu Pippo Bergonzoni molto apprezzato come artista, moltissimo amato come uomo, poichè niuno forse ebbe come lui tanta mitezza di indole, tanta elettezza di modi.
Giammai mi accadde, nè più mai forse mi accadrà, di sentire il Brindisi di Girella del Giusti, più semplicemente e finamente detto, e più profondamente sviscerato, che da Michele Bozzo.
E questo bel tipo di artista vera, forse più unico che raro nel suo genere, che tutti dicevan creato a posta pel teatro, si fermò ben poco sulle tavole del palcoscenico.
… Nell’ elenco della Compagnia di Antonio Morrocchesi pel 1802, trovo un Checcherini amoroso tenero, forse uno zio della Marianna.
Il Bartoli lo dice di Ravenna, ma ogni mia ricerca negli archivj parrocchiali e del Comune riuscì vana : egli era forse della provincia o di qualche paesello del Ravennate.
» È dunque un errore del padre Ottonelli, o del devoto padre spirituale, quel nome d’Isabella, che si riferisce a fatti accaduti vent’anni addietro, o forse la Garavini, prima di Flavia fu chiamata Isabella in commedia ?
Aveva in Compagnia il figliastro Francesco Sgarri, buon arlecchino, e Pietro Vidini, buon comico anch'egli, forse marito della Maddalena (V.), e tanto vi piacque che fu riconfermato per la seguente estate.
Non andò lungo tempo ch' egli al fianco di Pia Marchi, fu proclamato il più grande de'nostri amorosi : chè se, forse, a lui mancarono gli slanci potenti della passione, di cui tanto ricco era il Lavaggi, nessuno mai potè agguagliarlo nè accostarglisi per la delicatezza del sentimento, la soavità della dizione, l’aristocrazia de'modi.
Bartoli a Verona, e lo Jal forse a Firenze), cominciò coll’essere nelle Compagnie italiane primo amoroso, e tale lo ritrova Carlo Goldoni a Feltre, attore e direttore della Compagnia, di cui faceva parte Florindo de' Maccheroni.
L’armi portate da’ curachi in un luogo di pietà, e di pace e allegrezza, forse col fine d’inculcar a’ popoli di vegliar sempre a difesa della religione e della patria, destarono probabilmente l’idea della rappresentazione eroica e militare; e quelle maschere ridicole, le quali dovettero esser simboli satirici delle stravaganze delle passioni smoderate, poterono facilmente convertirsi in dipinture comiche delle umane ridicolezze. […] Il popolo, che forse conserva meno alterata l’indole e la natura del suolo americano, trovasi nella nuova Spagna, e propriamente nella provincia di Chiapa, i cui abitanti, d’ingegno, di forza, di statura, e d’idioma più che altrove dolce ed elegante, passano tutti gli altri messicani.
Fece anche uscir fuori la musica che prima cantava dietro della manta, e forse la rese più grata colla chitarra che l’ha accompagnata fino a’ nostri giorni. […] Lo trovò adunque corrotto, e forse nacque da temi originariamente pontici e silvetrri, come dinota la parola introduxeron; e se in qualche cosa merita Lope di esser ripreso, si é in non aver tentato, come avrebbe potuto, di opporsi al torrente limaccioso delle commedie stravaganti. […] Né anco di costui si sa l’anno, in cui nacque; e solo il mentovato compilatore ne dice col solito pudo ser, che forse nacque nel 1497. […] Il Nasarre non sarebbe stato forse indotto dal folle orgoglio nazionale a pronunziar seriamente tali scempiaggini, se avesse saputo che per le continue guerre e inquietudini che la Spagna ebbe per lo spazio di quasi otto secoli cogli arabi conquistatori, l’ignoranza divenne così ereditaria in quella penisola, e vi si accrebbe tanto, che anche nel 1473, come apparisce dal concilio che nel detto anno, per dar riparo a questo inconveniente, tennevisi dal cardinal Roderigo de Lenzuoli Vicecancelliere di S.
Vincenzo avesse detto ciò nel tempo che io ancora dimorava in Madrid, gli avrei mostrato facilmente che s’ingannava anche in questo, e che la voce Chamberga potè forse usarsi in proposito di detta Guardia; ma il cappello slacciato, rotondo, e non à tres picos, era stato adoperato dagli Spagnuoli ancor prima dell’epoca di Carlo II. […] Che se il cappello Chambergo di detta Guardia fu forse un poco più grande, ciò non vuol dire che fosse nuova invenzione e precedente soltanto a quello allacciato a tre punte venuto a coprire le teste spagnuole con Filippo V. […] Diede forse il Signorelli al cappello gacho qualche origine determinata onde Huerta dovesse andare in collera?. […] È forse questa una scelta ragionata delle migliori, siccome ognuno attendeva dopo tanti anni?
Quando sciogli agli accenti il lusinghiero labbro, s’asconde l’Arte, e sol Natura parla, ed in forse stiam, se fingi il vero.
Pochi conoscon forse questo nome, ma dite Giancola e vedrete gli avanzi di tutta una generazione batter le mani, atteggiarsi a un sorriso di gioja e rammentare il beato tempo che fu, quando tutti gli affanni della vita, e non ve n’eran molti allora, tutte le noje, tutte le malinconie svanivano a una frase, e ad una mossa del non superato Giancola.
Beolco), la comica, forse improvvisa, dal Cimadori, il figlio di Zan Polo o Zuan Pollo (Gian Paolo), buffone.