Cipriano con Giacomo Casanova ; vestì, come lui, l’abito ecclesiastico, poi abbracciò il mestiere dell’istrione, in cui pare vivesse brutalemente. […] Se mai potrebbe cader dubbio sulla Gaetana, ma mi pare strano che il Bartoli, suo contemporaneo, non abbia fatto alcun cenno nè di viaggi all’estero, nè della educazione ecclesiastica del marito Gaetano, nè della sciagurata figliuola.
Ma pare che le galanterie dell’amore non si attagliassero all’indole sua. […] L’Angeleri aveva, pare, motivi suoi per non recarsi in patria ; ma dovè andarvi pur troppo : e la prima sera, vestito del suo abito di Brighella, assalito da atroci dolori fu colto istantaneamente dalla morte.
Il carattere del Gandini pare non fosse de’più dolci : egli era soprattutto il vero marito della prima donna, e a ogni più piccola quistione di palcoscenico, negava doveri, accampava diritti. […] Pare che il loro soggiorno in tal città non fosse lungo dacchè non se ne trova cenno.
Bartoli, fratello della precedente, recitò sotto una maschera che pare da lui inventata, non avendone trovato indizio nè prima, nè dopo lui, chiamata Agonìa, forse dalla magrezza del volto, dalla fatica del parlare, dalla lentezza del muoversi, dall’ansamento del respiro.
Pare però che le cose si accomodassero, poichè oltre alla scrittura continuata dal 1789 al ’90, con documento prodotto dal Di Giacomo del notajo Pietro de Roma, di Napoli, troviamo il Catani dopo il Buonamici nell’elenco de’ comici del S.
Lasciate le scene, astrettavi forse dalla vita infernale ch’ ei le faceva condurre, ritornò a Firenze, ove morì non molto prima, pare, del 1688, data delle seconde nozze di Scaramuccia.
Nome di una attrice che pare unisse alla professione comica il mestiere di saltatrice, come risulta da una lettera del Rogna in data del primo luglio dell’anno 1567. « Hoggi si sono fatte due comedie a concorrenza : una nel luogo solito, per la sig.
Primo attore e prima attrice della Compagnia accademica-toscana addetta al regio teatro degl’Intrepidi di Firenze, si trovavano l’estate del 1790 a Livorno, ove dieder principio a un corso di recite con un prologo in versi (stampato in Siena dai torchi di Francesco Rossi), esaltante la città di Livorno e l’attore Giuseppe Fineschi, il quale avea, pare, lasciato il teatro, e al nome del quale è pubblicato per intero il prologo originalissimo, ricco d’interesse per la storia della scena italiana su ’l finire del passato secolo.
Se pare, l’Impresario, vestito all’ eroica il Re di Coppe, costui pare una figura de' Tarrocchi, e quando sono fuori tutti e due, non si può dare di meglio.
Pare fosse il 1618 a Napoli, d’onde fu richiamato dall’Antonazzoni (V.), per essere aggregato alla Compagnia dei Confidenti.
Pare fosse artista di meriti singolari, e non le mancò il favore del pubblico, specialmente in una parodia di Biancolelli e Romagnesi (V.), intitolata Serpilla e Bajocco, rappresentata il 14 luglio 1729, ov’ella cantò un’aria italiana con accompagnamento di trombe.