Recitò le parti di caratterista con molto favore, prima nella Compagnia di Onofrio Paganini, poi in quella di Gerolamo Medebach a Venezia, l’anno 1772, finchè si fece conduttore di una Compagnia propria, che intitolò dal nome di sua moglie, la rinomata Maddalena, e pella quale scritturò, dice il Bartoli, una scelta de’ migliori commedianti che vantasse allora l’Italia. […] La Compagnia era sociale, come appare dal manifesto che ha : Impresari : Carlo Battaglia e Compagni ATTORI ATTRICI Antonio Belloni a vicenda Luigia Belloni Angelo Venier Angelo Roberti Francesco Cavalletti Maddalena Corticelli Teresa Zappi Gaetana Cavalletti Gaetano Fiorio Giacomo Modena, per le parti da padre Giambattista Pavoni, caratterista Maddalena Battaglia, per le parti da madre Maddalena Gallina, servetta MASCHERE Alberto Ferro, Pantalone Gaspare Marzocchi, Anselmo Innocente De Cesaris, Brighella Felice Villani, Arlecchino.
Catroli-Zanuzzi Elisabetta, padovana, fu attrice assai pregiata per le parti di serva, che sostenne al Teatro di S. […] Nella lettera del Goldoni allo Sciugliaga (carteggio, 205) riguardante la distribuzion delle parti nella Trilogia di Lindoro, sono alcune particolarità che toccan la Catroli. […] E il povero Goldoni per queste ragioni dovè abbandonar quell’anno (il 1764) l’impresa di rappresentar la trilogia, trovando il disegno di più facile esecuzione l’anno di poi, nel quale avrebbe potuto affidar le parti de’ due innamorati servitori al fratello e alla sorella Majani.
Se mai la maggior probabilità sarebbe per la Marzia Fiala, detta Flaminia, che al ’64, essendo giovanissima e non ancor forse esperta per le parti serie, poteva benissimo recitar le meno importanti di serva. […] Cardinale che i negotiati della Compagnia passavano in tale stato che se mi risolvessi di recitare oltre il pregiudicio delle due parti, di dovermi contentare di recitare da serva a vicenda con la Flaminia, ciò che è pregiudicio totale alla mia reputatione, e quello che più importa è che il negotio delle parti si renderebbe usitario per ogni anno si che si renderebbe impossibile l’haverle mai più ; si che genuflessa a’piedi di V.
Sacco Antonia, moglie del precedente, e figlia di Elisabetta Franchi, fu assai pregiata artista per le parti di donna seria col nome di Beatrice, sì nelle commedie a soggetto, sì nelle scritte. […] Figlia dei precedenti e moglie di Giovanni Vitalba, fu egregia nelle parti di prima donna, che sostenne sempre nella Compagnia di suo padre che le fu ottimo maestro. Molte delle parti nelle Fiabe del Gozzi e nelle sue Commedie tratte dallo spagnuolo furono scritte per lei.
Dondini Laura, figlia del precedente, nacque a Torino il ’48, e recitò parti di non grande importanza nella Compagnia di lui. Quando egli passò scritturato nella Compagnia Peracchi, essa mostrò in alcune parti di amorosa a qual grado avrebbe potuto salire, se con più amore e con più studio si fosse data all’arte comica.
Esordì nel Teatro Marsigli di Bologna sua patria in parti di niun conto, passando poi col tempo a quelle di prima donna, che sostenne in Italia e fuori con molto successo. Trascorsa l’età giovanile (1782) si diede a recitar parti adattate – dice il Bartoli – agli anni suoi più gravi, mantenendosi con pari fortuna in concetto e riputazione.
Nato in Poppi di Casentino da ragguardevole famiglia, fu pregiato capocomico e pregiato attore per le parti di tiranno. Lo vediamo in tal ruolo il 1820 con la comica Compagnia Toffoloni al San Luca di Venezia, e il Giornaletto ragionato teatrale disse di lui : « nelle parti odiose questo comico spiega la non poca sua abilità, che sovente lo trasporta forse al di là del giusto confine.
Esordì in parti di bimbo nella Compagnia di Monti e Preda, e di Cesare Dondini. […] … Cominciò il Benini a recitar le parti di brillante nel ’74 al Teatro Balilla di Genova, fuor di Porta Pila, che fu incendiato, e ricostruito poi dal Chiarella in forma di teatro vero e proprio col nome di Vittorio Alfieri. […] Mortogli il padre, il Benini entrò nella Compagnia dialettale di Giacinto Gallina, il gentile continuator di Goldoni, nella quale si trova tuttavia, cavallo da sella e da tiro, artista generico per eccellenza, ugualmente egregio nelle parti di amoroso e di caratterista, di brillante e di promiscuo, e qual si conviene apprezzato e applaudito da ogni pubblico d’Italia.
Egli, benchè poco favorito dalla natura, per essere di aspetto alquanto svantaggioso, non dispiacerebbe però nelle parti disinvolte, come pure in qualche parte di padre nobile, se (ci sia lecito di cosi esprimerci) se meno demarinasse. Il coturno poi non è assolutamente per lui ; gli promettiamo invece un migliore successo, se si farà a sostenere le parti di caratterista. […] Da quella del Toffoloni passò primo attor comico e drammatico nella Compagnia Nazionale Toscana, al fianco di Maddalena Pelzet, poi di Lorenzo Pani, come primo attore assoluto con scelta di parti.
Dopo molte peregrinazioni artistiche, in cui, talvolta, soddisfare alla fame era problema di assai difficile soluzione, riuscì attore egregio per le parti generiche, e fu nelle migliori nostre compagnie, amato dai compagni per la innata bontà, e ammirato dal pubblico per la sobrietà e verità di recitazione, e per quella specie di bonomia ch'ei sapeva trasfondere ne' personaggi. […] Recitava le parti d’Innamorato, e trovavasi il 1781 a Napoli nella Compagnia de' Lombardi, diretta da Tommaso Grandi, detto il Pettinaro. […] Il vecchio Pinotti si distingue particolarmente nelle parti comiche e ingenue, e potrebbe misurarsi coi migliori de' nostri artisti tedeschi (Iffland e Wiedmann eccettuati) : egli è anche il beniamino del pubblico, al quale sfugge un mormorio di contentezza, ogni qualvolta egli appar su la scena. E a pagina 96 : Il vecchio Pinotti ha in tutte le parti che gli ho visto recitare, e non son poche, pienamente confermato il mio primo giudicio. […] Anche sua moglie fu attrice valentissima per le parti caratteristiche, che sostenne al fianco del marito, a cui talvolta riuscì superiore.
Artista egregio per le parti di Pantalone, nato a Venezia da famiglia civile, si diede all’arte « con dispiacere — dice il Bartoli — del Vescovo di Parenzo suo zio materno, oggi passato a miglior vita. » Fu nelle Compagnie di Nicola Petrioli, Onofrio Paganini, e Pietro Rossi, nelle quali s’era venuto acquistando un bellissimo nome non solamente nelle parti comiche, ma anche nelle serie.
Figlio di Benedetto, di cui s’è fatto cenno all’articolo precedente, fu attore pregiatissimo in Roma per le parti di donna. […] Fratello del precedente, fu come lui artista egregio per le parti di primo amoroso, che sostenne nelle migliori compagnie del suo tempo.
Buon comico per le parti improvvise sotto la maschera dell’ Arlecchino. […] Viveva ancora il 1781 insieme alla moglie Teresa, la quale, non ostante l’ avanzar dell’ età, dotata di svelta ed elegante persona, di spirito pronto e vivace, recitava ancora egregiamente le parti di serva, specialmente in scene improvvise.
Mediocre artista per le parti di primo attore, e capocomico egregio in società con Antonio Pisenti detto il Margoncino : società che durò ben ventidue anni. Egli si riserbava alcune parti soltanto, e nell’elenco, di solito, figurava come altro primario attore.
In alcune parti di bimba scritte a posta per lei e per la Ristori, die’ prove non dubbie dell’altezza a cui sarebbe salita in breve. […] Io la conobbi il ’71-’72 nella Compagnia di Fanny Sadowski diretta da Cesare Rossi, in cui sosteneva mirabilmente le parti di madre e caratteristica, che avea già recitate in quella di Bellotti-Bon. […] Artista spontanea, esuberante di passione, nel dramma e nella tragedia, ebbe una vena irresistibile di comicità nelle parti comiche, tra le quali i vecchi artisti ricordan quella del Birichino di Parigi, in cui non ebbe rivali.
Fu attrice di grandissimo slancio, benchè non di imponente figura, nelle parti tragiche, acclamatissima specialmente in America, ov'ebbe onori di rime non ispregievoli. […] Nel '63 era già prima attrice egregia sì nelle parti drammatiche, sì nelle tragiche, ma più in queste che in quelle, e nel '69-'70, conduttrice ella stessa d’una compagnia comica, sollevò quasi all’entusiasmo i pubblici più varj d’Italia. […] Celestina De Paladini, sposa a Flavio Andò, primo attore e direttore della Compagnia da lui formata in Società con Tina Di Lorenzo, è oggi di essa compagnia pregiato ornamento nelle parti di madre, ch'ella sostiene con quella innata signorilità, che non è facile di ritrovare nelle sue compagne di ruolo.
Artista napoletano di gran nome per le parti di Tartaglia. […] Carlino, sostituendo in questo anno a quelle del Tartaglia le parti di Vecchio, poi, nel 1746 al Nuovo, dove creò la parte di Rambaldo nello Scherzo comico del Di Fiore, musicato dal D’Aquino, altro comico — Fra lo sdegno nasce amore.
Bolognese, artista egregio per le parti di Dottore che sostenne prima in Compagnia di Girolamo Medebach, poi a Napoli per alcuni anni, dopo di avere sposato la vedova di certo comico detto Bacciccia, che si chiamava Livia ; morta la quale, passò poi a seconde nozze con una giovane bolognese, non comica. […] Recitava il Tomasoli anche senza la maschera parti di vario carattere, e fu, dice Fr.
Si diè poi a sostenere le parti caratteristiche, scritte dal Goldoni per Antonio Martelli, come il Todaro brontolon, il Policarpio della Sposa sagace, il Fabrizio degli Innamorati, e vi riuscì ottimo. Il Bartoli lo disse egregio anche nelle parti di tragedia, e mediocremente addestrato nell’arte del canto.
Nelle parti dignitose non ebbe rivali, sì per la maestà della persona, sì per l’altisonanza della voce. […] Il '41 e '42 ebbe Compagnia in società con Giardini e Belatti, e vi recitò le parti di Tiranno e Padre.
Fatto grandicello e ritentata la prova, passò progressivamente, nè con maggior fortuna, dai servi ai mami, ai secondi amorosi, ai brillanti, ai meneghini, ai primi atori ; poichè, al finire del disastroso capocomicato di suo padre, nel ’59, egli, cavallo da tiro e da soma, alternava le parti comiche colle tragiche, fra cui, incredibile a dirsi, quella dell’ Amleto e dell’ Otello !!! […] Maria Letizia, e dalla quale usci tra gli altri Corinna Quaglia, che sostenne per alcun tempo le parti di prima attrice in Compagnia di Cesare Rossi. […] Scarpa grossa e Cervello sottile, riproducendo nel volger di mezz’ ora vari tipi disparatissimi : e non minore attitudine ebbe alla pronunzia correttissima della lingua francese, di cui molto si valse, facendo smascellar dalle risa lo spettatore più contegnoso col Grelufont e col Graffigny ; due parti, nelle quali egli fu artista incomparabile.
Fiorentino, fu artista di assai pregio per le parti comiche, fiorito al tempo in cui Goldoni era al soldo di Medebach. Furon scritte per lui le parti di Leandro nel Teatro comico, nella Gastalda, e in qualche altra commedia. […] Sostenne le parti di Curcuma, di Donna Rosimena, di Donna Rosega e altre ancora, scritte a posta per lui dal Goldoni.
Dopo di avere recitato fra gli accademici le parti di prima donna, sollevando all’ entusiasmo nella Zaira di Voltaire e nella Perselide del Martelli, risolse con un fido compagno, Orazio Zecchi, di formare una Compagnia tutta di giovani, colla quale si recò nella Marca anconitana, ov' era vietato alle donne di presentarsi in Teatro, e ove s’ ebbe i più completi trionfi. Recitò poi le parti d’ innamorato ; e fu col medesimo Zecchi a Napoli, ove molto piacque, specialmente nel personaggio di Signor Pasquino, uomo ridicolo, schizzinoso e affettato, e in quello di ubbriaco.
La sua prima apparizione mi pare facesse il 1865 nell’ elenco della compagnia paterna, per le parti ingenue. […] Vittorio Pieri non ereditò la forza comica del padre ; ma sì la sua semplicità e correttezza…. e però ebbe assai più attitudini alle parti dignitose che a quelle di vero e proprio brillante.
Anche sostenne con molto plauso la tragedia e l’alto dramma ; e una bella litografia in foglio del Doyen di Torino (1840) la raffigura in costume di Pia ; ma per la piccolezza della statura, a lei certe parti eroiche non si convenivano. L'anno comico '57-'58 fu scritturata col marito Federico Bianchi, caratterista e promiscuo, nella Compagnia torinese, appendice della Reale Sarda, sotto la direzione di Gustavo Modena, per parti di seconda donna, madri serie e comiche, ed altre di generica primaria, con l’annuo stipendio (in coppia) di lire 5400, più due mezze serate.
Nel mutamento frequente di comici, egli restò sempre con sua moglie Isabella, come base della Compagnia italiana assieme alla coppia Vulcani, a Foscari, alla Casanova e a Moretti, a cui si aggiunse per parti giovanili, Luisa Toscani, figliuola forse di Gio. […] Parla e si muove nobilmente ; e recita le parti di amoroso con molta naturalezza e molta correttezza. »
» E altrove : « Roberto nella Pulzella d’Oxford, Alvise nelle Tre Tonine e Filippo nell’ Annetta veneziana di Spirito, parti assai distanti l’una dall’altra, diedero a conoscere l’estensione del suo talento comico. » E altrove ancora : « sublime nelle parti da padre, ha saputo mostrar non ordinario valore anche in caratteri disparati….
Nata da Eugenio Casilini buon amoroso, poi buonissimo generico primario, e da Enrichetta Romagnoli figlia di Luigi e di Rosa, la celebre servetta, cominciò ad apparir sulle scene in parti di bimba. Giovinetta ancora, recitava parti di generica il 1853 in Compagnia Sadowski-Astolfi, nella quale s’ebbe molte lodi per la Contessa di Cerny nelle Memorie del Diavolo.
Vezzosissima attrice e dotata di uno spirito singolare, volle abbandonare le parti in cui avea saputo meritamente emergere, per abbracciar quelle di prima donna, in cui non fece buona prova. Il rinomato capocomico Romualdo Mascherpa si provò con ardimento inaudito di colmar con lei il gran vuoto lasciatogli in compagnia dall’Amalia Bettini, ma dopo un anno di disastrose vicende, lasciò in libertà la nuova venuta, che andò poi vagando di compagnia in compagnia secondaria come prima donna di spolvero, sino al 1853, in cui passò in un de’teatri nazionali di Napoli, scritturata per le parti di madre nobile.
Dopo di aver recitato ne' teatri accademici, ne' quali si mostrò artista di gran pregio per qual si voglia genere di parti, risolse di farsi comico, e unitosi al fido compagno Giuseppe Pianizza (V.), che recitava a meraviglia le parti di prima donna, formò una compagnia di giovani, e si recò nella Marca Anconitana ov' era proibito alle donne di apparir sulla scena, e ove s’ebbe la migliore accoglienza specia sotto la maschera del Dottore, in cui si mostrò molto esperto per la elegante facondia, e la natural comicità.
Moglie forse del precedente, recitava le parti di seconda donna col nome di Isabella. […] Noto attore per le parti di caratterista che disimpegnò lodevolmente nelle Compagnie Favre, Granara, Marchionni, Medoni e altre di minor conto.
Appassionatissimo pel teatro, entrò nella Compagnia Fabbrichesi, passando poi in quella di Paolo Blanes e dei Fiorentini di Napoli, ove condusse in moglie Vincenza Pinotti, figliuola di Francesco, vezzosissima giovinetta, ed artista valente, che sostenne con molto plauso le parti di prima attrice giovine e prima attrice, in Compagnia Reale Sarda sotto la Bazzi. Il Righetti, entrato il 1821 con la moglie in detta Compagnia, al momento della sua formazione, vi sostenne ammiratissimo le parti di primo attore, a vicenda con Luigi Romagnoli.
Vendramin, per le parti di terzo amoroso. […] Io sono di lui contento, Roma lo ha stimato e lodato…. » Non sappiamo s’ei fosse accolto nella Compagnia di Venezia, ma sappiamo che, datosi poi all’arte comica, riuscì attore. egregio per le parti buffe.
Mostrate nella Filodrammatica della città natale chiare attitudini all’arte, si scritturò per parti di generico giovane e di niuna importanza. In grazia della comicità della persona (era piuttosto piccolo, avea le gambe formate ad arco e il viso di color terreo) potè recitare qualche parte di mammo (ingenuo, sciocco, da mammolo – fanciullo, bambino) nella quale, in quella di Filippetto dei Rusteghi specialmente, palesò nuove e maggiori attitudini alle parti comiche ; tanto che, scritturato da Luigi Domeniconi e Gaetano Coltellini pel 1843, finì coll’assumere il ruolo di brillante assoluto che mantenne per diciotto anni in compagnia del Domeniconi stesso, con piena soddisfazione del pubblico. […] quanto amore alle parti che recitava ! […] Due occhietti luccicanti e vivaci da topo, un naso pronunziatissimo e delle gambe arcuate, coadiuvavano a renderlo simpaticamente risibile nelle parti giocose.
) : Daria Cutini-Mancini era una bellezza piccante, giovanissima, ella pure di 22, ’23 anni appena : svelta della persona, elegante nei movimenti, con una pronunzia aperta e correttissima, qualità principale nel disimpegno delle parti brillanti e di servetta : ella doveva rimpiazzare la signora Romagnoli, che a buon diritto era chiamata la Déjazet italiana, per avere, come quella, creato in Italia le parti di Richelieu, Napoleone a Vincennes, e tante altre nelle commedie di Goldoni, di Molière e di Nota. […] Al proposito di una sua beneficiata a Torino colla Cameriera astuta di Riccardo Castelvecchio, fu pubblicato in una gazzetta locale che ad onta delle mende di cui si potrebbe appuntare, la commedia non cadrà mai ove sia eseguita ottimamente, come lo fu in questa occasione, per merito principalmente della signora Cutini-Mancini, delizia di ogni pubblico per quel brio e naturalezza onde sa improntare le parti di servetta, nella quale è veramente l’erede dell’esimia Romagnoli.
Rossi Pietro, veneziano, nato il 1719, cominciò a poco men che trent’anni a farsi conoscere nelle parti d’Innamorato in Compagnia di Francesco Berti, con cui stette alcun tempo, e di cui tolse in moglie la cognata Maddalena. […] Bartoli che appartenne alla sua Compagnia – era buon direttore, e buon attore ; e recitava assai bene le parti serio-facete, specie quella di negoziante Friport nella Scozzese di Goldoni. […] Ostinato come un mulo nell’errore de' comici vecchi, voleva ancora fare le parti da giovine, e riputavasi il più necessario di quella Truppa, quando bastava che lo vedesse in iscena la Udienza, per replicare un oh !
Ferramonti Antonia, bolognese, detta Tonina, andò a sostituire la Casanova nella Compagnia Grimani per le parti di amorosa. […] Egli si occupò molto di lei, e le prese un particolare affetto, che generò l’invidia e la malignità di tutte le comiche ; e specialmente della Bastona, la quale eccitava la Colucci alla ribellione, quando si assegnò alla Ferramonti una delle parti principali nella Fondazion di Venezia.
Rotti Carlo, veneto, entrò nell’arte poco avanti il 1800, e recitò alcun tempo le parti d’amoroso. […] Scontata la pena, rientrò nell’arte ; ma non vi fece più che le ultime parti, anche perchè obbligato dalla lunga consuetudine della catena a trascinarsi dietro la gamba sinistra.
Passò dopo due anni secondo brillante con Cesare Vitaliani ; ma poi gli si affidaron le parti di primo attor giovine, essendo rimasto scoperto tale ruolo. Fu poi con Diligenti, Monti, Pieri, Pasta, Zacconi ; col quale ultimo cominciò a recitar parti di primo attore (1894), e dal quale passò il '98 nella Compagnia Di Lorenzo-Andò, in cui stette fino alla quaresima del 1903, per diventar poi capocomico in società con Gemma Caimmi, e primo attore assoluto : società che dura tuttavia (1905) con molta fortuna.
Moglie del precedente, adottata per figliuola dall’attore Campioni, fu una egregia attrice per le parti all’improvviso che sosteneva con molta spontaneità ed eleganza di parola. […] Francesco Vendramin (21 agosto 1759) di alcune modificazioni da introdursi nella distribuzion delle parti degli Amori di Alessandro, dice : La parte della Majani è di una giovinetta alquanto innocente ; la Catroli non pare fatta per questo.
Attore di molti pregi per le parti di caratterista. […] Nato per le parti comiche egli si trova col novissimo repertorio ne’ suoi panni, e festeggiato da ogni specie di pubblico per la vena di comicità spontanea, congiunta sempre a una ricca sobrietà.
Figlio, probabilmente, del precedente, nato a Brescia il 1674, si recò in Francia giovanissimo recitando parti generiche in compagnie di provincia. […] Passò dal 1712 al 1714 a recitar le parti di Dottore in Compagnia di Gio.
Moglie del precedente, romana, fu ottima attrice per le parti di madre e caratteristica, che – dicon le Varietà teatrali del 1821 – se nelle parti di madre può dirsi abile, nelle caratteristiche non si esagera nel dirla a niun’altra seconda.
Cominciò per tempissimo a recitar parti comiche di qualche importanza con molto successo. A sedici anni era a Milano con Tommaso Zocchi, ingenua applauditissima ; a soli venti anni applauditissima prima attrice assoluta con Pisenti e Solmi. « Maravigliò – scrive il Regli – per la stupenda esecuzione da lei data a quelle parti, in cui più le violenti passioni campeggiano, come nel Ricco e Povero, nel Testamento d’una povera donna, nell’ Eulalia Granget, Era io » della signorina R. […] Si recitò l’Oreste di Alfieri e le parti furon così distribuite : Elettra Adelaide Ristori Clitennestra Laura Bon Oreste Achille Majeroni Pilade Tommaso Salvini Egisto Angiolo Grossi (dilettante) E a compimento dell’opera seguì alla tragedia la farsa Un laccio amoroso, recitata da Maria Luigia Rubini e da L.
.), e del '72, poco più che ventenne, era a' Fiorentini di Napoli, amoroso, in Compagnia Alberti, di cui eran parti principali la Pezzana e l’ Aliprandi, Bozzo e Serafini. […] In brevissimo tempo il giovane e già forte artista passò dal repertorio regolare di compagnia, alle parti del grande repertorio, allettato, nel costante favore del pubblico, da speciali interpretazioni di Amleto e di Otello. […] In alcune parti, per la prestanza fisica, non ha rivali.
Nacque dalla prima Candido, attore di qualche pregio per parti di secondo brillante, poi di carattere, marito all’attrice napoletana Dareni ; ed Ernestina, moglie dell’attore Cambiè ; nacquer dalla seconda Vittorina, moglie di Giovanni Serafini, e Marietta, moglie di Giulio Casali. […] Di alcune parti da lei create, come della Grimani nella Cecilia del Cossa, non si è tuttavia cancellato il ricordo.
Fu attrice di grandissimi pregi per ogni genere di parti. […] Fra le parti che ella recitò con singolar valore, Fr.
Recitava le parti di secondo innamorato, riserbandosi di primo soltanto quelle di Attila, Sansone, e Don Giovanni Tenorio. […] Era l’estate del 1740 al Teatro Ducale di Milano, in cui dette un regolare corso di recite, con una Compagnia più che sufficiente, di cui erano parte principale i seguenti artisti : DONNE Angiola Costantini, prima donna Elisabetta Gnudi, servetta Caterina Silani, per le parti a trasformazione UOMINI Giovanni Ant.
Era il '53 primo amoroso della Compagnia Sadowski-Astolfi, e primo attor giovine, il '55, di quella di Ernesto Rossi, il quale di lui lasciò scritto nel primo volume delle sue memorie : Il vero sesso forte si componeva di un certo Raimondi, il quale disimpegnava le parti di primo attore giovine e primo amoroso : e ti posso assicurare che era un bravo giovinotto, pieno di zelo, ricco di talento, abbondante di sentimento. […] Fra le parti ch' egli sosteneva egregiamente v'era, a detta del Pieri, quella comica di Suggeritore nel Goldoni e le sue Sedici Commedie Nuove di Paolo Ferrari.
Recitò mediocremente nelle parti di dramma e di tragedia, ma venuta in età matura, si diede al ruolo di Caratteristica, nel quale riuscì attrice pregiatissima, acquistandosi sino al primo ventennio del secolo xix una bella rinomanza. […] Recitò molti anni applauditissima nelle parti tragiche e nelle comiche, in Compagnia di Giovanni Roffi (V.) al Cocomero di Firenze. « Una tenera espressione – dice Fr.
Zocchi Tommaso, fiorentino, figlio di un mercante di seterie, fu prima soldato, poi comico di buon nome per le grandi parti, ove non dominasse forza di passioni. […] Formò in seguito compagnie con buoni elementi, e in quella del '43 eran parti principali Luigia Bon, prima attrice, Laura Bon, amorosa, Giovanni Tessero, primo attore, e il figlio Francesco, brillante.
Recitava col nome di Ortensio le parti di secondo innamorato, prima nella Compagnia de’Gelosi, poi dei Confidenti. […] Al dire di Giovanni Cinelli che lo conobbe, Francesco Antonazzoni, smesse col crescer degli anni le parti di innamorato, si diede a recitar quelle di Capitano, e morì vecchio in Firenze.
Figlia di Giacomo Glech, attore modesto e pregiato nelle parti di padre e tiranno, e di generico primario che sostenne in compagnie principali come di Astolfi (1851), di Robotti e Vestri (’53), e della Ristori (’55), con cui stette venticinque anni. […] – Una delle ultime parti che le dieder fama di eletta artista, fu quella di Giacinta nella commedia di Luigi Capuana.
Figliuolo del precedente, fu un artista egregio per le parti di Amoroso e di Brillante. […] Figlia del precedente, attrice rinomatissima per le parti tragiche, nata a Genova del 1837, esordì prima donna all’età di sedici anni, come una delle più liete promesse dell’arte.
.), perdita considerevole per la Compagnia, la Passalacqua prese il suo posto, accettando anche di supplire nelle parti di cameriera. […] Molto probabilmente era sua ava quella Elisabetta D’Afflisio che recitava a Venezia nel 1644 le parti di servetta e di contadina sotto il nome di Bettina (V. […] ) e suo nipote un Bartolommeo D’Afflisio che troviamo per le parti di padre nell’elenco della Compagnia diretta da Francesco Menichelli, della quale faceva parte il noto arlecchino Fortunati, l’anno 1795-96.
Cominciò col recitar le parti di secondo amoroso nella Compagnia condotta in Francia da Luigi Andrea Riccoboni il 1716 per incarico del Duca d’Orléans ; nel 1757 si diede a sostener parti di maggiore importanza con piena soddisfazione del pubblico, il quale vedeva in lui non solamente un artista coscienzioso, ma un uomo di onestà a tutta prova, come è dimostrato dalla seguente quartina : Mario (era il suo nome teatrale) que chacun renomme Pour un acteur ingénieux, Le rôle que tu fais le mieux, C’est le rôle d’un galant homme.
Neri (Fanfulla della Domenica, 16 luglio 1882) a far le parti di donna sotto nome di Franceschina cogli Uniti a Genova, dove con nota 4 agosto 1614 fu loro concesso di recitar commedie per due mesi. […] L’aver fatto un uomo la parte della Franceschina, si può attribuire al ritegno che avevan sempre le donne di apparir sulla scena (e però più vivo per le parti di fantesca), ma fors’anche al fatto che un uomo, Battista degli Amorevoli (V.) aveva già recitato la Franceschina e s’era fatto celebre in tal parte.
Fu sposa di Luigi Lancetti, veneziano, che recitava al suo fianco le parti dell’amoroso, e tornata in Italia si scritturò con lui nella Compagnia del Truffaldino Perelli. […] Nè ad un genere solo si attenne ; chè tanto era valente nelle parti comiche, quanto nelle drammatiche ; e le commedie del Goldoni, e le tragedie del Ringhieri ebbero in lei una interprete valorosa.
Così duraron qualche anno ancora, studiando accanitamente, sfogandosi in crear parti di grande rilievo, e guitteggiando pei teatri delle Marche e dell’ Umbria, fino a che gli omai valenti artisti, saliti a grado a grado in rinomanza, condussero e diressero essi stessi una compagnia ricca di ottimi elementi, della quale era lei prima donna applauditissima e nelle commedie scritte e in quelle improvvise, e nelle parti comiche e in quelle tragiche ; e lui primo amoroso e incomparabile Arlecchino.
Artista di molto pregio per le parti di primo attore e generico primario, nacque a Cento dalla nobile famiglia de’ Savii, alla quale venne poi il moderno casato da un capo di essa chiamato Dondino. […] Furon poi nella Compagnia del Tassani, scritturatovi il Dondini per le parti dignitose, e il ’27, probabilmente, o egli morì, o si ritirò dalle scene, perchè nol vediam più negli elenchi del tempo.
Cominciò a recitar bambino colla famiglia, e giovinetto sosteneva già parti d’importanza, promettendo assai bene del suo avvenire artistico. […] Del '46, Enrico Montazio, non sospetto certo di tenerezza verso i comici, così scrisse di lui nella Rivista : Salvator Rosa ha sopra il Vergnano (recitava questi al Nuovo in Compagnia Pezzana) il vantaggio della voce, della persona, della età ; ambedue amano l’arte non da istrioni, ma da artisti ; ambedue pongono pari amore alle piccole parti, che a quella principale e di protagonista : e da ciò, a parer mio, si distingue sopratutto l’artista ragionevole e tenero, più che d’un trionfo a carico de'suoi compagni, della totale riuscita di un’azione drammatica.
Moglie del precedente, e figlia di comici, fu un’egregia prima attrice giovine, poi, divenuta sposa a Francesco, passò alle parti di prima donna assoluta, che sostenne con molto successo, più specialmente nelle commedie goldoniane, e in dialetto. […] Addestratosi co' Filodrammatici della sua città natale nelle parti di Pantalone, riuscì comico egregio, e fu più anni sotto quella maschera, con Antonio Sacco, col quale anche si recò in Portogallo.
Figlia dei precedenti, cresciuta sulle tavole del palcoscenico, entrò a far parte della prima Compagnia di Novelli dopo uscito dalla Compagnia Nazionale, per parti di giovine : ma da lui consigliata, poco oltre i vent’anni mise la parrucca della madre, per seguire la tradizione di famiglia, in cui nonno e padre s’eran fatti celebri colle parti caratteristiche.
Conclusione [Concl.1] Moltissime altre cose ci sarebbono state da aggiugnere in una materia, come è la presente, composta di tante parti; ciascuna importante per sé, ampia, nobilissima. A me basterà di averne accennato quel tanto che s’è fatto insino a qui; non altro essendo stato l’intendimento mio, che di mostrar la relazione che hanno da avere tra loro le varie parti constitutive dell’opera in musica, perché ne riesca un tutto regolare ed armonico. […] In alcune parti del dramma ho seguito l’antico poeta, e in alcune altre il moderno; facendomi però lecito di recedere tra le altre cose dall’uno con lo aver reso l’azione semplicissima, e di recedere dall’altro con lo aver rappresentata Ifigenia di costume eguale.
Passò poi in quelle di Giustiniano Mozzi e di Alessandro Salvini, cominciando in questa a sostener le parti di secondo amoroso. […] Ma il patetico non fu il suo forte : e se ben dalle beccate del suo esordire al teatro di Cremona, passasse poi alla tolleranza de’pubblici i più severi, si diede alle parti di brillante che sostenne varj anni, sinchè, venutagli ad aumentar la pinguedine, risolse il ’70, per consiglio di artisti sommi, fra’quali il Bellotti-Bon, di metter la parrucca e abbracciar definitivamente il ruolo di caratterista, ch’egli anch’oggi sostiene. […] Il Bertini ebbe campo nella sua lunga vita artistica di mostrare quanto egli valesse, creando parti disparatissime in versi e in prosa col miglior de’successi dovunque.
Casali Gaetano, lucchese, ottimo ed eccellente comico per le parti d’innamorato sotto ’l nome di Silvio. […] Il Gozzi nel suo ditirambo pel Truffaldino Sacchi lo ricorda con onore ; e così di lui lasciò scritto Gianvito Manfredi nell’Attore in scena : Gaetano Casali, detto Silvio, non meno celebre che saggio ed onesto, il quale adempiedo a tutte le parti, che ad un saggio ed ottimo attore spettanti sono, tanto si distingue dagli altri nell’arte sua, che non cred’io che a’ suoi tempi tanto si distinguessero dagli altri gli attori antichi. […] Una certa serietà nel sembiante, una certa durezza nella persona, un’inclinazione involontaria del fianco e della spalla verso il Personaggio con cui recitava, lo facevano scomparire, malgrado le belle cose ch’egli diceva : all’incontro nelle Tragedie riusciva mirabilmente, e sopratutto nelle parti gravi, come nel Catone del Metastasio, nel Bruto dell’abate Conti, nella parte di Giustiniano nel mio Belisario, ed in altre simili.
Nacque verso il 1733 da un suonatore d’orchestra della Commedia italiana a Parigi, e da una comica che recitava nel 1729, con qualche successo, le parti di amorosa. […] Nel 1752 ella sosteneva con molto successo le parti di amorosa e di servetta, mostrandosi anche buona cantante e graziosa danzatrice nei balli.
Figlia dei precedenti, esordì per le parti ingenue, il 1814, nella Compagnia di Elisabetta Marchionni, della quale eran parte il padre e la madre. Nel 1819 sosteneva in Compagnia Modena-Bellotti le parti di servetta con molto brio, applauditissima sempre dal pubblico, il quale vedeva in lei una forte promessa per l’arte.
Esprimeva le sue parti con energia e con verità, ed intendeva assai bene l’arte di piacere recitando in sui Teatri. […] Egregio comico per le parti di Innamorato sotto il nome di Odoardo, nacque il 1691.
A tredici anni Elena Pieri esordì per le parti amorose in una compagnia formata dall’ Amalia, e a poco più di quattordici si sposò a Giuseppe Tiozzo, pizzicagnolo di Chioggia. […] Recatasi a Tunisi, vi dimorò parecchio tempo, maestra di filodrammatici ; indi, fatta compagnia la figlia Zaira (un’ artista mediocre per le parti di prima attrice, che pervenne a un certo grado di rinomanza per la rappresentazione della Frine di Castelvecchio, in cui mostrava all’ultima scena tutta la opulenza delle sue forme ; e che oggi trovasi a San Paulo di Brasile), essa andò a farne parte qual madre nobile, e tale passò l’anno dopo con Novelli, con cui stette sette anni ammiratissima.
Rappresenta le parti di Rosaura, ma le si attaglierebber meglio quelle di donna cattiva ; per giovani amorose la sua voce è troppo rauca. […] ), da cui desumiamo le presenti notizie, fa seguir queste altre : Veramente parrebbe audacia sostener parti di amorosa a quarant’anni col fisico descrito dall’anonimo e colla voce non limpida : nè le grazie della persona, nè la soavità della voce possono essere sostituite da checchessia. Nullameno tali difetti saranno stati attenuati da una recitazione vivace, spiritosa, intonata, italiana ; e pare che Giovanna Casanova non amasse di seguire il consiglio di darsi alle parti di vecchia cattiva, poichè sino alla fine della sua vita artistica rappresentò le Rosaure, fedele al principio dominante dei ruoli stabili. […] « Bolognese, nato – dice il Bartoli – da illustri parenti celebri nel foro…. c nelle cattedre della sua Patria, come non meno ne’ gradi eccelsi di Religioni claustrali antichissime ed insigni, » lasciò a mezzo gli studi per darsi all’arte del comico in cui riuscì ottimo per le parti di primo innamorato, e specialmente nella commedia all’improvviso, « da lui travagliata – trascrivo ancora dal Bartoli – con nobili e concettosi sentimenti, facendosi non solo conoscere per buon Rettorico e dicitore forbito, ma altresi per dotto e sentenzioso filosofo, degli affetti e delle amorose passioni in sul teatro scrutatore ingegnosissimo e penetrante.
Fratello della precedente, cominciò a farsi buon nome nella Compagnia romana di Bellotti e Calloud, nella quale sosteneva le parti di secondo brillante. […] Il poveretto lasciò la moglie Maria Checchi, e un figliuolo, Cesarino, attore anch’esso per le parti generiche.
Pertica Nicola, nato a Roma nel 1769 da Antonio e da Rosa Rossi, onesti e laboriosi cittadini, e iniziato al mestiere di stampatore, si diede giovinetto al teatro, riuscendo in poco tempo il grande emulo di Luigi Vestri, a lui forse inferiore nelle parti promiscue, ma di gran lunga superiore in quelle di caratterista. […] Interpretò magistralmente i varj caratteri delle commedie goldoniane, del Nota, di Giraud ; ma dove apparve davvero gigante fu nelle parti di seconda importanza, come, a esempio, in quella del Maggiordomo Longman di Pamela Nubilc, in cui non ebbe mai chi gli si accostasse.
Il Diplomatico senza saperlo e il Ballandar nella Catena di Scribe, il Bugiardo e altre parti di simil fatta ebbero in lui un interpetre unico. […] Sua moglie, Francesca, fu una egregia artista per le parti di servetta, e passò, dopo la morte del marito a seconde nozze col primo attore Cesare Fabbri che, per la età, poteva esserle figliuolo.
Possedeva una voce armonica e robusta, per cui nelle parti di forza affascinava il pubblico, e si faceva strepitosamente applaudire, ma egli studiava poco, non sapeva le parti, e però mancava al suo còmpito.
Rappresentava le parti di servo sciocco, al S. […] Carlino, colla Compagnia rifatta, impresario Silvio Maria Luzzi, chiama l’Altavilla « attore valentissimo nelle parti di carattere, che con le sue grazie, con i suoi epigrammi ci muove al riso e fa dimenticarci della tristezza di che è circondata la vita. […] Rappresentava nella Compagnia di Angelo Beolco detto il Ruzzante (prima metà del secolo xvi) le parti di Menato, contadino arguto, francone, che snocciola parolaccie come gli vengon dal cuore, senza metterci su nè sale nè pepe.
Passato come secondo amoroso con Tommaso Salvini, ebbe la fortuna, per la insufficienza del primo attor giovine Bregaglia, di averne tutte le parti e di poter mostrare tutte le sue attitudini. […] Le parti che gli dettero maggior fama furon quelle di Nerone e di Antonio nel Nerone e nella Cleopatra del Cossa, ch’egli creò. […] Il Bellotti comprese subito da quell’esperto conoscitore che era, il merito dell’opera : fece subito copiare le parti e le distribuì.
Esordì come amoroso nella Compagnia Tassani ; poi passò in quella di Gustavo Modena che lo iniziò nelle parti comiche, per le quali salì in poco tempo e meritamente in gran fama. […] Pieri sapeva tutte le sue parti a memoria ; Bellotti-Bon nessuna. […] E questa del vero blasone era una delle innumerevoli parti, in cui fu sommo davvero. […] La Compagnia unica ch’egli condusse e diresse, grande in ogni sua parte, sbocconcellò, o meglio sfasciò, dividendola in tre Compagnie, delle quali diventaron prime parti assolute non grandi, quelli stessi artisti che nella Compagnia unica furon parti non assolute grandissime.
Fracanzani Camillo, bolognese, cominciò a recitar parti di prima donna nel Teatro de’ Nobili Felicini, con certo Maccaferri sellaio, poi comico anch’egli, e dice Fr. […] Dotata di una figura piacevolmente gentile, di un viso spirante grazia, e di una tenera dolcissima favella, potè cogli ammaestramenti del marito e col grande esercizio, divenire attrice di qualche pregio per le parti di prima donna.
Quando Goldoni cominciò a scrivere pel San Luca, scrisse per lui varie parti in dialetto, fra le quali il signor Alberto nell’Amante di sè stesso, ch'egli rappresentò egregiamente. […] I, Venezia, Pitteri, m. dcc. lvii), Goldoni dice : Non ebbe, per dir il vero, molto felice incontro, e il personaggio, che rappresentava il geloso avaro, quantunque abilissimo in altre parti giocose, in questa non riusci bene.
Moglie del precedente, attrice di pregio, per la quale il Goldoni scrisse alcune parti graziose. […] ) che dal 1749 in poi il Falchi fu al servizio dell’Elettor di Baviera con uno stipendio di 600 fiorini, non più in compagnia italiana, sibbene mischiato cogli attori di Corte francesi, e impiegato a recitar nelle parti del Nouveau Théatre italien.
Artista pregiatissima per le parti caratteristiche, nacque a Rimini da Guido Guidantoni e Colomba Masi, non comici. — Dopo di avere recitato, bambina, tra’ filodrammatici della città, dopo di avere studiato il ballo, preconizzata dalla celebre Mayvood una futura ballerina di cartello, dopo di avere studiato il canto a Firenze col maestro Romani e il suo alunno Vanuccini, e di aver cantato a quel teatro della Pergola e ne’ maggiori d’Italia, scritturata per un triennio dal celebre maestro Lanari, eccola finalmente entrare nella Compagnia formata allora da Giuseppe Peracchi, poi in quella di Ernesto Rossi (’63-’ 64), che la chiama nelle sue memorie servetta e seconda donna pregevolissima, e al quale ella tributa la più profonda riconoscenza di scolara. […] Artista, non recitò parti di amorosa, donna non ebbe marito : all’ infuori di queste due eccezioni, tutto ella provò, pigliando dal mondo il buono che potè, e vivendo la più allegra delle vite.
Non grande artista, era veramente una grandissima attrice : alla mancanza del temperamento che non le concedeva lo scatto inatteso, geniale che suscita gli entusiasmi, suppliva con una forza di volontà singolare, accogliendo sommessa i consigli, gl’ insegnamenti assimilandosi, e le parti più disparate analizzando, sminuzzando con tal cura affettuosa, da acquistarsi la benevolenza e l’ammirazione de' pubblici più severi. Creò, prima attrice e capocomica, una infinità di parti, fra le quali primeggiavan la Pia del Cantico de' Cantici, la Maja de' Fourchambault, la Madre de' Borghesi di Pontarcy, la Beatrice del Marito amante della moglie.
Frattanto la moglie andava ognor più progredendo, tanto da sostener le parti di prima donna, acclamatissima. […] La esiguità delle parti a lui affidate, e la passione vivissima per l’arte lo fecer lasciare quella compagnia : nè sappiamo ove si recasse sino al ’35 ; nel quale anno lo vediam negoziante di mobili in Napoli.
Poco fortunato nelle parti di primo amoroso, passò a quelle di brillante, e fu cosi fortunato il passaggio, che riuscì a contendere il primato a Bel lotti Amilcare, Bellotti Bon, Giardini ed altri che non ricordo. Se tu lo avessi veduto nelle parti di Balandar, nella Catena di Scribe, nel Marchese Ciabattino e nel Bruno filatore, nel Capitano Carlotta, nelle Damigelle di Saint-Cyr, come l’ho veduto e udito io, comprenderesti come abbia potuto trasfondere il suo brio e la sua vivacità al figlio Claudio, che molto rammenta il padre suo.
Conobbero così bene e fondatamente per tutte le sue parti gl’Italiani la greca erudizione, che seppero allora mettere alla vista fin anche nel teatro materiale l’antico magistero. […] Ma di questi ultimi teatri non sapremmo dire in quali parti avessero seguiti gli antichi, ed in quali altre se ne fossero allontanati.
Fiala-Narici Marzia, modenese, moglie del precedente e sorella, probabilmente, di Bernardo Narici, che recitava gl’innamorati sotto nome di Orazio, sostenne lungo tempo le parti di seconda donna col nome di Flaminia. […] ma a continuarli le gratie con il concederli un suo stafiere quale accompagni il detto suo figlio a Milano, comme anche di qualche lettera di fauore in quelle parti doue astretto dal bisogno gli conuiene andare essendo colà aspettato da una Compagnia, et non uedendo strada di accomodarsi con la giustitia che in longo tempo.
Veneziana, moglie del precedente, e attrice egregia nelle parti di serva, fu sempre col marito sotto il nome di Corallina, eccettuato un triennio, in cui se ne staccò, per inconsideratezza, come dice il Goldoni. […] Era gentile, rappresentava le parti di serra, e quindi non mancai d’interessarmi per lei.
Attrice rinomatissima per le parti comiche, fu unica nel rappresentare I viaggi di una donna di spirito, dell’artista conte Bonfìo. […] Scese coll’avanzar dell’età a sostener parti secondarie, e morì a Trieste in una piccola compagnia il 1854.
La Compagnia era divisa in due parti : una di mimi-acrobatici, l’altra di comici. […] A lui giovò molto anche l’amicizia fraterna di quel gran galantuomo e buon attore, faceva il generico primario, che fu Salvatore Benedetti, il quale caso raro, era lietissimo di cedere all’amico Cesare le sue parti e di vederlo a lui preferito. […] e poi, vuole e pretende recitare le parti serie e tragiche ? […] studi Lanciotto nella Francesca ; le proveremo insieme, e vedrà che lei sarà quel tipo per cui Francesca può scusarsi colpevole. — Io avevo toccato proprio nel suo debole : le parti tragiche. — Io tragico ? – disse a sè stesso – convengo di tutto, signor Rossi, lascerò le parti brillanti, farò il generico, il caratterista, il promiscuo e il tragico, ma non mi dica che io sono sproporzionato.
Moglie del precedente, figlia di Antonio e Maddalena Zuanetti, artisti drammatici, fu artista bella, colta, di ottimi costumi, e più specialmente brava per le parti di delicato affetto, come, ad esempio, la Margherita nei Racconti della Regina di Navarra. […] Fu l’Aliprandi attrice di molto merito, senza alcun dubbio, nonostante una recitazione alquanto accentuata, acquistata forse in quell’ambiente napoletano di attori e di repertorio, che ricordava nelle parti serie, con una certa gonfiezza della dizione non discompagnata certo da una palese abbondanza di intelligenza, le grandezzate del tradizionale Capitano Spagnuolo trapiantato a Napoli e vissuto per tanto tempo nelle nostre vecchie compagnie di prosa.
Egli era un bell’ uomo ; la voce aveva naturalmente tremolante, molto adatta alle parti di vecchio, e piacque in quella sera a segno, che molti abbuonati reclamarono lui anzichè il Domeniconi al posto di primo attore. […] … La punta della spada era andata a trovare le parti posteriori di un armigero che aspettava tranquillo il momento di entrare in iscena.
Fu, il ’57, prima attrice della Compagnia Pisenti ; e, non levatasi a grandi altezze, pensò bene di scritturarsi qual prima attrice giovine, il ’60 con Giovanni Boldrini (aveva già sposato nel ’58 Luigi Beseghi comico, figlio della precedente), il ’61 con Francesco Coltellini, il ’62 con la Pieri-Tiozzo, e il ’63 con la Compagnia Romana, in cui stette sino a tutto il ’69, passando alle parti di seconda donna. […] Tra le ultime parti che Angela Beseghi creò e che la fecer cara a ogni pubblico, fu quella della Suocera nelle Sorprese del divorzio, per la quale ella non è e non sarà certo, da chi ebbe il piacere di sentirla e di vederla, dimenticata.
Esordì con Pisenti e Solmi in parti di poco o niun conto, ma ch’ella sostenne così lodevolmente da essere scritturata dopo un anno qual prima donna giovine. […] Figlia di Giuseppe Bosio, fu artista reputatissima per le parti di prima attrice giovine e di prima attrice.
Recitava le parti d’innamorato, e Fr. […] Rimasto vedovo passò a seconde nozze con la prima donna Lucrezia Tabuini di Modena, artista pregiatissima nelle parti studiate e nelle improvvise, mortagli in Bologna il 1762.
Recitava anche in parti serie, ma con poco buon successo, essendo egli troppo noto come buffone. […] Pisano, fu attore assai reputato nei primi del secolo, per le parti della tragedia alfieriana, tra cui va particolarmente citata quella del Filippo, nella quale fu ottimo.
Rafstopulo, parti d’aspetto DONNE Amalia Pieri Luisa Bologna parti ingenue Margherita Mazzotti, caratteristica Teresa Dal Pino, servetta Anna Pieri, prima attrice Annunziata Fontana Teresa Angiolini, madre nobile Adelaide Angiolini, prima amorosa Marietta Rizzato Adelaide Mazzocchi generiche Nel 1825 (Archivio di Stato di Firenze) Rafstopulo domandò per la sua Compagnia, e per cinque anni, il titolo di Reale Toscana, col sussidio di Duemila Zecchini.
Dotato di prestante figura, di bella voce, e di molta attitudine all’arte ch'egli spiegò tra' Filodrammatici, diventò presto comico, e presto s’acquistò buon nome in ogni genere di recitazione, ma più specialmente nella rappresentazione di alcune parti di tragedia quali Filippo, i Creonti, Virginio, gli Egisti di Alfieri. […] Lasciato il maggior figlio Alessandro a studiar belle arti all’Accademia di Firenze, si scritturò nella Compagnia di Bon e Berlaffa, conducendo seco il figlio minore Tommaso ; poi, sempre con lui, in quella di Gustavo Modena ('43-'44), a fianco del quale egli sosteneva Achimelech nel Saul, Lusignano nella Zaira, Andrea nella Pamela nubile, ecc., oltre a tutte le parti di primo attore assoluto in quelle opere di varia indole, in cui Modena non avesse parte.
ritornaste Nel ventre de la madre il seme istesso Concependo di lui parti nefandi. […] In fatti Aristotile stesso nel luogo citato dice che Eschilo fu il primo a far riconoscere il rappresentatore delle prime parti. Negli antichi scrittori si trovano ancora specificati gli attori delle prima, seconde e terze parti. L’oratore Eschine competitore di Demostene ne’ pubblici affari e nell’eloquenza era un attore scenico di terze parti, siccome accenna il suo grande emulo nel l’aringa per la Corona. […] Ciò che di lui si dice indica l’intelligenza degli antichi nella Prospettiva, mentre la veduta dipinta in quel teatro compariva bella insieme e naturale a cagione delle diverse tinte che davano risalto a tutte le parti dell’architettura in essa espressa.
Sebbene si creda generalmente che il Bazzi non abbia mai calcato le scene, a somiglianza del fratello Giovanni, marito della celebre Anna ; pur sappiamo ch’egli sostenne la parte di Luigino nell’ Innamorato al tormento del Giraud ; e nell’elenco a stampa della Compagnia pel 1820 (un anno prima che egli avesse l’incarico di formar la famosa Compagnia Reale Sarda) figuravano : Gaetano Bazzi per le parti di padre, e Giovanni per quelle di generico. […] Interessantissima è sopra ogni altra l’analisi ch’ egli fa delle varie parti, o ruoli (amoroso, primo uomo, padre, caratterista, parti brillanti, tiranno, servo sciocco e secondi caratteri, prima attrice, ingenua o amorosa, vecchia caratteristica, cameriera, madre), analisi ch’egli restringe poi in queste ultime parole : L’amante ingenuo dice all’oggetto più caro del suo cuore : – Sono innocente – colle voci di scusa, di raccomandazione, o di abbandono, e disperazione.
Il Capocomico ed il Belloni lo impiegarono con la Compagnia condotta dal caratterista Francesco Pieri ; e là il disgraziato giovinetto fu obbligato a suggerire, copiare originali e parti, non meno che a far parti adattate alla sua età.