Rammenti il Tebro i Rosci suoi, rammenti la Senna i suoi Baron, nè l’Anglo austero taccia de’ suoi Garrik, genj e portenti, ch’ebber su i cori e su le scene impero. […] Su le tue scene Arrisi oggi rinnova i prodigi che un di l’attica scena vide ; e i cor penetrando agita, e scuote.
Mais je ne saurais penser que les dieux soient capables d’un crime. […] Si pourtant il demande ma fille, je ne saurais reculer sa mort d’un moment. […] Vous ne savez pas vos malheurs, ma fille. […] Je saurai vous défendre de la cruauté d’un père. […] Le temps ne saurait le consumer; ni la force, ni l’adresse des hommes ne sauraient le briser.
il est inutile de dissimuler ; sachez que j’ai tout appris. […] Ma vie est votre bien ; je saurai vous la rendre dès que vous la demanderez. Je saurai offrir mon sein au fer de Calchas et respecter le coup ordonné par vous-même. […] Les Grecs ne sauraient aborder à Troie, que votre sang ne soit versé. […] Pourquoi, si vous le savez, le demandez-vous donc ?
Su che si basano le notizie romanzesche del Marmontel su la nascita e la morte del Tabarino del Ponte Nuovo ? […] Andò al Vescovado, allora, chiese il registro su cui era iscritta la partita e ne stracciò la pagina. […] Associatosi con l’empirico italiano Mondor, misero su, ad imitazione di tutti gli empirici del secolo decimosettimo, un palco sulla piazza del Delfino…. […] Aveva la parrucca goldoniana incipriata, veste, panciotto e calzoni corti color marrone, calze rosse al di sopra de' calzoni, scarpe con fibbia e cappello rotondo. » Un opuscoletto edito dal Cairo a Codogno (s.a.) sulle cinquanta maschere italiane, poco attendibile per quanto riguarda la esattezza de' costumi, benchè graziosamente disegnati, e dei caratteri, non saprei dire su che basati, benchè descritti in versi abbastanza garbati, ci mostra Tabarrino in perfetto costume di gentiluomo spagnuolo del secolo xvii con sotto questa sestina : Tabarrino dal palco satireggia contro i nobili finti e cortigiani. […] Ma la Satira giunge nella Reggia, e se il comico va fuor di misura, su la schiena gli fanno la fattura.
Non saprei far meglio che trascrivere in volgare alcune parti del bellissimo articolo, che Luigi Pietracqua, il rinomato commediografo piemontese, dettava su di lei nel Birichin del 4 luglio 1896. […] Bene : la Cagliero giovanetta, nova dell’arte, sin dalle prime sue prove su la scena, esercitava già su di me e di tutto il pubblico lo stesso fascino della grande artista italiana.
Il 5 dicembre dello stesso anno apparve una seconda volta colla parte di Maître à chanter nella commedia di Boissy, intitolata Je ne sais quoi, e tutt’ e due le sere mostrò una finezza d’interpetrazione superiore alla sua età. Fu ricevuto poco dopo attore effettivo della Compagnia, per la vicenda col padre ; ma non vi son traccie della sua comparsa come Arlecchino ; bensì di quella come Pulcinella, la quale fu delle più fortunate ; e il Mercurio di Francia del dicembre 1732 trova in lui molto talento pel teatro, e, a perfezionarsi, lo consiglia di studiare e imitar suo padre che ha il potere di afferrare il pubblico al suo primo apparir su la scena. […] Infatti il 20 maggio del '52, alle nove di sera, ei si slanciò per di dietro su di un soldato della guardia che andava a braccietto di un amico : lo separò con violenza, lo percosse con pugni nello stomaco, e tratta la spada, glie l’appuntò al petto, provocandolo e sfidandolo.
Per l’indole sua e per la sua figura non molto slanciata, poco le si attagliavan parti di sentimento ; ma in quelle comiche profondeva una sì misurata e signorile e spontanea gaiezza, con una dizione delle più nitide da farci sperare che in un tempo non lontano avrebber rivissuto su la nostra scena di prosa le glorie della Romagnoli, della Lipparini, della Cutini. […] Fermatasi a Palermo per malattia, il 1896, vi recitò ammiratissima fra i dilettanti,… nell’attesa di raggiunger la Compagnia :… ma colpita dal morbillo, ella si spense in capo a soli due o tre giorni ….. come in su 'l prato, poichè l’aratro in suo passar l’ha tocco, spegnesi il fiore.
Da quella del Majer passò poi nella Compagnia Fini, poi in quella Colapaoli, poi su su in Compagnia di maggior conto, sino a quella di Luigi Taddei, nella quale lo troviamo il 1836 per le parti di amoroso.
Cancellare l’impressione dell’incomparabile artista, non era facil cosa ; e il Taddei su le prime andò poco a verso a' Torinesi, tanto che il Vestri, senza il rapido avanzar del male, avrebbe ripreso il suo posto. […] Se sai conoscere il bel momento di saper porgere un complimento6…, impareggiabile !! […] Su correte, o versi miei, dall’amabile Taddei a tenergli compagnia in mia vece, or che va via. Se con lui sempre starete nuovi scherzi apprenderete, nuove grazie, nuovi sali, e facezie naturali, ch'ei succhiato ha dalla balia per conforto dell’ Italia, chè se l’ode su la scena la dolente si serena, e dimentica gli affanni ch'ella soffre da tanti anni !
alla sublime attrice la signora CAROLINA CAVALLETTI TESSARI che in giovanile età sostenendo il carattere di prima donna su le scene del teatro valle nel carnevale dell’anno 1815 ha riscossi plausi veraci ed universali per la rara maestria nella difficil arte della declamazione ODE Qual su i mattin d’Aprile Vola di fiore in fior La breve Ape gentile Formando il suo tesor ; Su la vetta Dircea Talìa rivolge il piè La Primavera Ascrea A impoverir per te. […] Su la Dircea Collina La Musa i fior trecciò, Poi disse : a CAROLINA E verso te volò.