Bartoli insieme alla proposta, adoperando le stesse parole a ogni fin di verso : Tu, che godi felice i lauri e l’onda, che di Parnasso i lieti Campi irriga qual desir nuovo la tua mente instiga di far prima in virtù chi t’è seconda ? Se più d’ogni altra di sapere abbonda la tua bell’alma, tu sol la Quadriga dei guidar di tua gloria ; ogni altro Auriga di Climene al figliuol fia che risponda. […] Parente crudelissimo, se ’nchiostro Dovessi oprar quant’ ho versato sangue Per colpa tua, l’opra fariami essangue. […] Felice Ancùro, Che potesti salvar da la nemica Voragine, benchè Mida si lagni La patria tua, benchè la moglie pianga. […] Sigismondo ben tu, ch’ultimo fine Rimaso se’ di mie speranze incerte Scherzi : ma non giamai qual tua sorella ; Cui freschissime rose in calde brine Date dal ciel, divine Fean sue sembianze ; e non vegg’io chi merte A par di lei in sua innocenza bella.