La presente edizione è stata approntata sulla princeps, optando per una sobria modernizzazione del testo nello spirito del progetto internazionale all’interno del quale è stata condotta. […] [2.4.4] Una compiacenza simile a quella di Cornelio mostra anche Racine per avere introdotto nella sua Ifigenia una rivale che porta il medesimo nome e muore in luogo di lei, quantunque lo spirito di costei, pieno d’un odio indegno per cui perseguita una sua innocente benefattrice con vano pretesto di vendetta, occupando lo spettatore nella avversione della sua indegnità, lo diverte dal pietoso sentimento che costituisce appresso Euripide il massimo diletto. […] S’accresce l’inverisimile per l’inconvenienza del costume, mentre s’attribuisce tal debolezza ad un re, che per altro vien dipinto nel rimanente della tragedia uomo di spirito e di gran valore, sicché Tito stesso gli dice23: Je n’ai pas oublié, prince, que ma victoire Devait à vos exploits la moitié de sa gloire. […] Ma rispondo che non ha con questo voluto Aristotele distruggere la prerogativa della perfetta tragedia, a cui debbon servire i costumi, e che però non conviene nella introduzion de’ medesimi trasandare il riguardo di quella col far conto solamente di quella maraviglia che potrebbe recare una qualità segnalata di spirito in una persona viziosa, la quale, come che possa produrre alcun piacere, nonpertanto non hassi a procacciare, amando la buona poesia quel solo che è congiunto col giovamento, il quale non può negarsi esser fine primario, perciocché il ben morale è la meta più degna e più nobile che possa avere un’arte. […] [Giunta.13] Non niego che la prosa non abbia il suo spirito, le sue grazie, i suoi allettamenti: ma l’imitazione poetica richiede l’armonia del verseggiare come Grazia sua propria, e questa proprietà non deriva in essa tanto dalla sola consuetudine, quanto dalla sua natura: perocché essendo la poesia stata prodotta con fine di dilettare, ad essa conviene tutto ciò che diletta; all’incontro senza il metro sarebbe mancante sì del piacere che i versi recano coll’armonia, come di quello che cagionano per la maraviglia, l’uno de’ quali lusinga il senso, l’altro rapisce l’animo degli ascoltatori.