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27. (1715) Della tragedia antica e moderna

[1.59ED] Ma le vostre son pur piene di assassinamenti, d’incesti ed appariscono assai più scostumate di quelle che oggi sui palchi rappresentiamo. [1.60ED] Anzi, se il mondo è più scellerato, per questa stessa ragione gli dovrebbero piacer più le vostre. […] — [1.94ED] — E qual fu questa conversazione — io diceva — in cui la prima volta mi ravvisasti?  […] ad ogni parola e quello era io: guardami bene ed esamina se sotto questa parrucca, che mi ha non so se abbigliato o più deformato, ti sovviene di questa figura che pur dovrebbe esserti rimasta fitta nella memoria. [1.97ED] Tu pure, benché non tanto, applaudevi; e come astenersene? […] [1.142ED] Dissi che senza questa agnizione può sussistere la tragedia, ma ti confido due sorte di agnizioni, senza una almen delle quali il tuo dramma non riporterà mai applauso; l’una è fisica, e quella te la perdono; l’altra è morale, e questa non è da trascurarsi per verun conto; nasce questa dallo scoprimento d’una passione in un animo opposta a quella che dianzi appariva. […] — [3.117ED] — Approvo quanto tu dici in questa parte — io risposi — e tanto maggiormente io l’approvo quanto che son bolognese.

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