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220. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241

Si é veduto ne’ secoli precedenti che quegl’ italiani, i quali prendevano a coltivar le muse tragiche, vi adoperavano per l’ordinario il linguaggio latino. […] E quello é quello che da’ greci ne imitarono i nostri italiani, i quali sono ben anche dal Mattei assai oltraggiati col soggiungere: Essi vollero lavorare le loro tragedie all’uso de’ greci senza saper che fossero le greche tragedie. […] Tali farse istrioniche contenevano varie buffonate triviali, e vi si iacea uso di maschere diverse, ognuna delle quali nel vestito, nelle caricature, e nel linguaggio esagerava la ridicolezza caratteristica di qualche città. […] Simili inciviltà e giudizi stravaganti obbligano talvolta gli scrittori italiani a ripigliare i francesi con certa asprezza che costa molta pena a i nostri, i quali per natura e per riflessione sono urbani e discreti. […] Questo é quello che non hanno giammai saputo osservare tanti critici periodici oltramontani, i quali hanno voluto entrar in bucato e inveire contra l’opera italiana.

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