In Euripide Ecuba nel persuadere ad Ulisse d’intercedere per Polissena profferisce questa sentenza: Λόγος γαρ ἐκ τʹ αδοξούτω ἰὼν, κακ τῶν δοκουντων, ἀντὸς ου ταντον τε τϑενει, cioè, Non ha la medesima forza il medesimo discorso pronunziato da persone oscure che da illustri. […] Mercurio ripiglia che siffatte cose possono reputarsi viltà tralle persone volgari, ma che tra’ grandi non si guarda così sottile: Lorsque dans un haut rang on a l’heur de paroître, Tout ce qu’on fait est toujours bel & bon. […] Oggidì per iscreditarsi un uomo in una conversazione di persone ben nate, basterebbe che profferisse alcuna di queste inezie, che i Francesi chiamano turlupinades. […] S’incontrano poi i due messaggi Sofoclidisca e Pegnio, e la loro scena è vivace e propria di tali persone, cioè di una fante di un ruffiano e di un ragazzaccio monello.