[13] Non è meno incontrastabile che l’anzidette facoltà fossero il primo veicolo e lo strumento principale della religione. […] Non posso far a meno di non isdegnarmi contro il costume che vieta ai maestri di musica di salir sulle scene a cantar i propri drammi. […] Un’altra serie di conseguenze non meno stupende. […] Del resto appunto perciò ho commendati i recitativi del Carissimi, perché fra quelli de’ suoi contemporanei sono i meno ingombrati di contrappunto. […] Codesto pregio che non sembra a prima vista né straordinario, né difficile ad ottenersi, è nulla meno uno degli sforzi più grandi, ch’abbiano fatto i moderni italiani.”