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192. (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia

[1.1.5] Egli affetta in sembianza di seguire i precetti che lasciocci Aristotele e, nel mostrar l’utile che la tragedia ha per proprio fine, allega que’ testi che stabiliscono consister la perfezione della favola tragica nel muover la compassione ed il timore per mezzo d’un attore illustre che cada per qualche errore di felicità in miseria: ma poi, veggendo poco corrispondere a tal regola molte delle sue tragedie, s’ingegna con sue nuove interpretazioni di far servire i precetti del greco maestro al sostenimento delle medesime.

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