Un’ altra rappresentazione se ne fece in Sassuolo con un prologo del conte Fulvio Testi. […] Forse la critica più sobria fu quella che si fece al doppio amore di Celia per la rarità del caso, poco atto essendo un possibile raro o troppo metafisico a persuadere e interessare. […] Domenico Basile fece una traduzione Napoletana del Pastor fido impressa nel 1628.