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161. (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140

A quest’ultima cosa Bacco aggingne che in fatti egli aveva un’intera notte vegliato, per sapere che mai fosse un Equigalto. […] Son io (soggiugne) che ho insegnato a parlare agli Ateniesi: sono io che ho fatti discepoli migliori de’ tuoi; perochè tu non hai se non Formisio, Menegeto e Sarcasmo, ed io ho Clitofone e Teramene. […] Or tu all’incontro di buoni gli hai fatti divenire scellerati. […] Essa abbonda di circostanze locali e di fatti particolari piacevoli senza dubbio pe’ contemporanei che ne comprendevano l’allusione, ma perduti per gli posteri, pe’ quali le bellezze sono divenute tenebre. […] Questo amator della pace, il quale in fatti si è di lui avveduto, per rendere vi è più manifesto il suo trionfo si rallegra a misura che Lamaco si lamenta.

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