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173. (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241

Ma una mente che fa buon uso delle sue facoltà, e un cuor che sente, qual si richiede nella tragedia, verserà pietose lagrime al racconto del veleno preso dalla regina e dei di lei discorsi, alla compassionevole tenera contesa con Erminia, e al quadro delle donne affollate intorno a Sofonisba moribonda, di Erminia che la sostiene, del figliuolino che bacia la madre, e dell’inutile sforzo che fa costei per vederlo sul punto di spirare154. […] Altri i capei canuti, altri ’l calvizio Sotto il ciuffotto appiatta, altri con zazzere Posticce studia di mostrarsi giovane; Altri ’l giorno due volte si fa radere. […] Un secolo dotto fa risplender di riverbero ancor quelli che non lo sono. […] o pur contento di esse, passandovi sopra con indulgenza, ancorché le riconosca per false e ad ogni istante se ne sovvenga, si trasporta, si fa sedurre, piange, freme, s’adira seguendo i movimenti e le passioni de’ personaggi imitati? […] E di ciò contento, non si sovviene della musica, Lo spettatore ch’é sul fatto, se ne sovviene, ma non altrimenti che sovviene del verso, del musico, delle gioie false, delle scene dipinte, e dice a se stesso, il poeta fa parlare Aquilio come si dee, come richiedesi al di lui stato?

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