Quanto a’ meriti artistici egli n’ebbe moltissimi. […] Colla interpretazione particolareggiata, sminuzzata, egli incideva i pensieri più riposti di una parte. […] In un lungo carteggio col noto scrittore e commediografo Antonio Benci, egli si presenta il vero capocomico sereno, senza livori, gentile sempre. […] E interessantissima è la lettera del 29 aprile 1830 che egli scrive da Roma, ragguagliando il Benci e dell’Itinerario dell’anno e della Censura teatrale ecclesiastica…. […] Quasi a tutte le parole egli dà una maliziosa interpretazione.