Era Tiberio uno de’ principi più avversi allo spettacolo teatrale. […] Marco Aurelio di lui figliuolo adottivo e successore diceva, che le commedie de’ suoi tempi altro non erano che mimi. […] E sebbene il lodato Casiri aggiunga che parlerebbe a suo luogo di una o due commedie Arabe, tuttavolta scartabellando la di lui Biblioteca io non trovai un solo componimento drammatico; non dico de’ secoli de’ quali ora favelliamo, ma nè anche de’ seguenti sino all’intera espulsione de’ Mori dalle Spagne. […] Così la vera drammatica senza perfezzionarsi nel Lazio fu distrutta dalle depravazioni mimiche, ed il teatro divenne lo scopo dell’invettive de’ Cirilli, de’ Basilii, degli Agostini e de’ Lattanzii. […] Questo Ezechiele veniva appellato il poeta delle storie Giudaiche; e i frammenti del di lui dramma si trovano inseriti nella collezione de’ tragici Greci ed in quella de’ poeti Cristiani.