Un’adunanza grande di cavalieri, come nella Contessa : un abboccamento di due signori grandi col seguito rispettivo, come nel Solitario : una scena detta del padiglione nell’Errico che metteva sotto gli occhi una corte reale in attenzione di un grande evenimento : i personaggi con tutta la proprietà, e con destrezza pittoresca ma naturale, i quali tacendo e parlando facevano ugualmente comprendere i propositi particolari di ciascun groppo senza veruna confusione, sin anco l’indistinto mormorio che nulla ha di volgare prodotto da un’adunanza polita ; tutte queste cose quando più si vedranno sulle scene comiche ? […] Dissi ê ripeto che niuna di tali cose mette una differenza essenziale trall’ opera e la tragedia.