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22. (1772) Dell’opera in musica 1772

Prefazione Libro d’eco immediata ma presto dimenticato, Dell’opera in musica di Antonio Planelli (1772: è stato Francesco Degrada a riproporlo due secoli dopo all’attenzione dei lettori)1 scontò la fama periferica dell’autore, un intelligente funzionario dell’amministrazione del Regno di Napoli che conosceva e amava il teatro da appassionato dilettante2. Il trattatello che ora si ripubblica annotato — per un terzo è storia, per due terzi precettistica militante — si raccomanda soprattutto come manifesto di quei riformatori che volevano veder rinnovata l’opera al momento del declino del magistero di Metastasio: meraviglioso, irritante, incoerente meccanismo artistico-sociale, il melodramma era diventato il bersaglio prediletto sia dei bigotti, sia dei filosofi. L’ex gesuita spagnolo Esteban Arteaga nelle sue Rivoluzioni del teatro musicale italiano (1783) aveva salutato il solido buon senso di Planelli, anteponendolo alla filosofica dottrina del vecchio Algarotti, anche lui competente giudice del melodramma: «Egli abbraccia in tutta la sua estensione il suo oggetto. Le sue osservazioni circa le belle arti in genere, e circa la musica, e la direzione del teatro in particolare sono assai giudiziose, e proficue, e da pertutto respirano l’onestà, la decenza, e il buon gusto»; Arteaga aveva tuttavia aggiunto qualche riserva sulla cultura letteraria di Planelli: «mi sembra che abbia poco felicemente indagati i distintivi fra l’Opera e la tragedia, e che non venga dato gran luogo alla critica e molto meno alla storia, ond’è ch’ei ci lascia a desiderare sì nell’una che nell’altra» 3. Di letteratura Planelli s’era in realtà già occupato, traducendo e annotando i Principes élémentaires des belles-lettres del wolffiano franco-tedesco Jean-Henri-Samuel Formey4: libro non memorabile — pensum giovanile eseguito, c’è da credere, per dovere sociale —, cui il nostro autore aveva cercato di aggiungere, in una serie di note e appendici, un po’ di consistenza storica, oltreché di sali critici (per esempio, qualche bello spunto sull’entusiasmo, o furore, poetico che anticipa idee espresse in Italia da Bettinelli e da altri)5.

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