Bevete ne’ fonti Greci e Romani, e nell’ Arno, e non temete di alzarvi a volo per l’intera faccia dell’ universo, Versate allor nell’ implorato canto Quelle che in sen volvete ignee faville. […] Nella scena terza dell’ atto II avviene l’annua adunanza de’ Cherusci, in cui dopo il canto del Bardo, Telgaste riferisce l’evento della sua spedizione in Roma, e l’intenzione de’ Romani.