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350. (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia

[5.4.2] Furono delle predette proprietà poco esatti osservatori i Greci, o fosse ciò difetto della adolescenza in cui si trovava allora la poesia, o, come altri ha creduto, della rozzezza di que’ popoli, i quali amavano stoltamente gli spettacoli e massimamente le tragedie. […] Come, deh come allora reggerò tra voi l’alma? […] Questo è il vero senso del testo, ma io senza dipendere da quanto ho scritto, posso ora interpretare quella espressione diversamente da ciò, che allora sentii.

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