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33. (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Pisa, li 13 agosto 1745. » pp. 192-197

Sì, signore : quel figliuol prodigo appunto, che non si è ancora prostrato alle ginocchia di suo padre. […] Io sono il Pantalone della Compagnia, che attualmente trovasi in Livorno ; nè posso chiamarmi l’infimo tra i miei camerati, e il pubblico non isdegna di concorrere in folla alle rappresenrazioni, alle quali io prendo parte. […] Il Goldoni si schermì ancora, ma dovè poi cedere alle più che gentili insistenze del D’Arbes (gli aveva messo, come acconto, nella scatola da tabacco alcuni ducati d’oro) ; e chiestogli per lettera se la commedia doveva essere col Pantalone in maschera o a viso scoperto, ebbe questa risposta, che delinea ancor più la comicità e, diciam pure, furberia di quel bel tipo che ci pare di vedere e di sentir discorrere, e che chiameremmo a base di birignao. […] Buon marito, ottimo padre, sincero amico, non aveva altro difetto, se pur difetto può dirsi, che quello di un cuor troppo grande, e superiore alle forze sue….

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