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126. (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262

Nel prologo che è in prosa come tutta la commedia, lo confessa l’istesso autore. […] Nel prologo mostra gran rispetto per la dotta antichità. […] Nel medesimo periodo comparvero le commedie di Girolamo Parabosco. […] Nel secondo in fine dell’atto I si vede un antro, che è la reggia del Sonno, in cui Iride ed il Sonno cantano due strofe. Nel terzo in fine dell’atto II si vede in un prato Cerere nel suo carro, e canta due ottave.

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