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22. (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221

Trovansi di questa tragedia varie espressioni bellamente imitate dal Metastasio. […] Seneca nell’atto terzo: Levia perpessæ sumus, si flenda patimur, ed il Metastasio nell’Artaserse, Picciolo è il duol, quando permette il pianto. […] Bella è pure la sentenza della atto terzo: Habere regna casus est, virtus dare, che Metastasio imitò nell’Ezio: . . . . . . […] una res superest mihi, Odium tui; la qual cosa vedesi dal Metastasio emulata: . . . . . . . […] Felices sequeris mors, miseros fugis; che Metastasio imitò nell’Artaserse: Perchè tarda è mai la morte, Quando è termine al martir?

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