Se l’Italia nel XVI. secolo ebbe solo traduzioni e servili imitazioni. […] Ma in Italia, Signor mio? […] Sono pochi Drammi per un secolo, e per l’Italia, ma non pochi per un tempo di decadenza. […] Intanto esse si rappresentarono per tutta l’Italia, si applaudirono, si replicarono, s’impressero, si reimpressero, si studiarono. […] Mi riconvenite ancora perchè dissi che in Italia alla prima piacquero i componimenti Spagnuoli, benchè purgati da’ difetti principali.