/ 28
1. (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia

Anche i Francesi, ripete Calepio, hanno le loro pecche, come dimostrano alcuni monologhi, di carattere eccessivamente ingegnoso delle tragedie del vituperato Corneille. […] Ma se la disputa, dal Crescimbeni al Maffei, ruotava principalmente attorno al dato stilistico, in Calepio si affaccia anche una rilevante problematica di stampo logico-rappresentativo. […] Anche dal punto di vista drammaturgico il prototipo delineato da Calepio parrebbe avere fortuna nel Settecento, se si pensa alle tragedie di Antonio Conti, ma anche, sebbene con le dovute distinzioni, al progetto del teatro alfieriano. […] Dopo la rilettura dello svizzero, che esprime peraltro al Calepio alcune perplessità — egli ad esempio è convinto che la compassione e il terrore non siano gli unici mezzi utili a purgare le passioni (ivi, p. 132) —, ma nel complesso le risposte del bergamasco soddisfano il Bodmer, il quale chiede a Calepio il permesso di stampare il Paragone. […] Calepio cita fra i primi autori tragici francesi, oltre a Jodelle, anche lo stesso Pierre de Ronsard, il quale fu piuttosto caposcuola che drammaturgo.

/ 28