one di trenta zecchini dal Pantalone Scarpetta (V.) il quale non solo
vuol
tenerli per sè, ma neanche vuol seguire la compag
lone Scarpetta (V.) il quale non solo vuol tenerli per sè, ma neanche
vuol
seguire la compagnia, adducendo la ragione del ca
pere : per opra sua mi trovo in altro stato, ma in oggi così va ; chi
vuol
potere vestir lindo e mangiare a crepapelle ci vu
ggi così va ; chi vuol potere vestir lindo e mangiare a crepapelle ci
vuol
per casa almen due reginelle. 2ª sera Ora che
olume, indi due correzioni, giunte, o miglioramenti al precedente. Si
vuol
dunque in prima apporre in fine del capo I alla p
Senatore Filippo Buonarroti, ed il Proposto Anton Francesco Gori. Si
vuol
quì parimente notare che non mancarono all’Etruri
Enea la bella contenzione che è espressa in Virgilio, tra Anchise che
vuol
rimanersi e morire ed Enea medesimo che vuol salv
irgilio, tra Anchise che vuol rimanersi e morire ed Enea medesimo che
vuol
salvare il padre dalle mani dei Greci; né potendo
mani dei Greci; né potendolo persuadere a fuggirsi, riprese le armi,
vuol
di nuovo uscire tra’ Greci, mentre Creusa e Iula
e dice : Io sono stato il fondatore di Bologna ; e poiche M. Saturno
vuol
far vero il detto con l’Etimologie, ecco ch’ io v
la donna amata, nominai la nuova Città Bononia, dalle parole Bos, che
vuol
dir Bue, Non, che significa non, & Jam, che s
sinas, lascia, dal verbo sinos, is, che stà per lasciare, e fel, che
vuol
dire fiele, e si piglia per l’amarezza, e crudelt
dolcezza, e senza alcuna sorte d’amaritudine, dal nome fel, lis, che
vuol
dir fiele, e dalla prepositione sine, che signifi
l’istesso anco co’l nome, la chiamai, non Atene, nò, ma Bononia, che
vuol
dire Città che non ha ignoranti, dal nome Bò, o B
tina bonus, a, um, che significa buono, e dalla voce Greca Logos, che
vuol
dire il parlare. Ergo (conclue Mercurio), io sono
Tatarone, ossia, vecchio che
vuol
fare il tata, il mimmo, parlando con favella mozz
a « trattato col medesimo (Ventura) facendoli conoscere la gratia che
vuol
farli S. A. col agregarlo nella Compagnia delli d
del tempo dice : « è un uomo tarchiato e piccoletto. Si vede che egli
vuol
piacere : lavora abbastanza bene : fa il suo cara
a in mare, e vi rimane annegato. Ecco disperata la sua padrona ; ella
vuol
uccidere tutti gli animali che se le presentano,
adrona ; ella vuol uccidere tutti gli animali che se le presentano, e
vuol
gettare la cameriera nella tomba del suo caro gat
sse lo stato degli spettacoli scenici del secolo XVII in Alemagna, si
vuol
mentovare qualche sacra tragedia latina di alcun
roici tragedie grossolane condite dalle buffonerie di Han Wourst, che
vuol
dire Giovanni Bodino o Salciccia, e corrisponde a
sse lo stato degli spettacoli scenici del secolo XVII in Alemagna, si
vuol
notare qualche sacra tragedia latina di alcuni ce
roici tragedie grossolane condite dalle buffonerie di Han Wourst, che
vuol
dire Giovanni Bodino o Salciccia, e corrisponde a
oni…. » la qual cosa combina anche con l’etimologia greca Μαχαρ, che
vuol
dire felice, beato, carissimo ; e non ti taccio c
rp. » Addio dunque, opprimi, ammala anche Alarico (nome teutonico che
vuol
dire molio potente) e di’ lui che sto bene quantu
fatti sopraggiungono. Amlet parla ad alcuni di essi con famigliarità;
vuol
poi sentir declamare una scena sulla morte di Pri
pa libertà. “Aml. E voi mi domandate con troppa perversità. “Reg. Che
vuol
dir ciò, Amlet? “Aml. E che vuol dir ciò, Madre?
ate con troppa perversità. “Reg. Che vuol dir ciò, Amlet? “Aml. E che
vuol
dir ciò, Madre? “Reg. Ti dimentichi di chi son io
e ordina che si rechino in quella sala i fioretti. Altro messo del re
vuol
sapere, se Amlet intenda assaltar subito con Laer
ima stoccata a Laerte; il re bee, e vuole che egli beva ancora: Amlet
vuol
prima fare il secondo assalto, e dà un altro colp
rima fare il secondo assalto, e dà un altro colpo a Laerte. La regina
vuol
bere alla salute del figlio; il re cerca impedirl
i colpiscono entrambi, e restano feriti. La regina va mancando. Il re
vuol
far credere che al vedere il sangue sia svenuta;
er riunirsi poi nel carnovale ; annunzia che Colombina (la Franchini)
vuol
andarsene a Bologna, e ch'egli è costretto, secon
le riuscì buon attore e leggiadro scrittore. Fra le sue commediole si
vuol
notare principalmente quella intitolata : I viagg
ima recita dell’autunno dell’anno 1754 (T. III, ivi) : Clarice. Non
vuol
vedere la nostra prima commedia ? Sior Zamaria.
ssi non hanno conosciuta l’Epica Poesia. L’orgoglio de’ Letterati non
vuol
trovare in tutta la Grecia se non un solo Epico e
to egli ignora? a che il Malara? a che Guillèn de Castro? O se questi
vuol
egli decorare col titolo di Tragici, perchè non a
. In quanto al cibo Nel medesimo dì bianchi i brodetti, Indi neri gli
vuol
: se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, poi vuol
detti, Indi neri gli vuol: se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, poi
vuol
ber gelato, E che apprestin la neve a’ servi impo
po musico di S. A. havute lettere che dobbiamo andare, e perchè se ne
vuol
venire un’altra non uguale a questa in far comedi
e converrebbero a’ Numantini usate a tempo e parcamente, la qual cosa
vuol
dire in volgare che esse sono proprie di un popol
rasi sorpresa da un nuovo doloroso pensiero. Aluro amante sì paziente
vuol
saperne la cagione, ed ella dopo di aver posto in
l poeta ha bisogno di Megara in tale occasione, e lo fa tornare. Egli
vuol
essere incluso nella sortizione, cui resiste Dulc
analogia tra Megara capo e difensore amato di Numanzia, per la quale
vuol
morire, con Tarquinio re tiranno, oppressore, abb
declamar contro i Romani, ovvero è questa una scappata del poeta che
vuol
comparire tra’ personaggi? Eccoci all atto III in
e con lui per due pagine intere, dopo le quali si ricorda di dire che
vuol
morire in di lui vece. Gareggiano su di ciò; ma t
un fatto che poteva averla offesa. Olvia sdegnata lo discaccia, indi
vuol
che impugni la spada; egli fa a suo modo e parte.
e parlava sola, ora non ode più ciò che dicono l’una e l’altra. Terma
vuol
sapere in ogni conto i disegni della sorella, e q
re di tali parole, e le dice che l’esilia per salvarle la vita. Ella
vuol
riaccendere la di lui collera, e l’incoraggia a r
o pensiero produrrebbe migliore effetto, e sarebbe più proprio di chi
vuol
persuadere. Ma quel sudore d’argento de’ Pirenei,
i partire, ed il re si ostina a farla trattenere, perdona agli Ebrei,
vuol
pure, ch’ella governi per lui, e colla maggior gr
nella Judia del Diamante. Ruben si nasconde dietro del trono, Rachele
vuol
far lo stesso e trovandovi Ruben gli rinfaccia i
l’ingiuria è scoccata e la correzione giunge tardi. Nel poema Rachele
vuol
dire che ferendola essi macchiano i loro acciari
sibile, come fece nella sua tragedia il nostro Cavazzoni Zanotti. Chi
vuol
trattare dell’inflessibilità di Marzio espugnata
la serpe, il corvettar del cavallo, ed il guizzar del pesce. Il conte
vuol
riferire che entrò nel giardino, trovò una dama m
li innalza a lei le sue speranze; l’uno e l’altra frena la lingua che
vuol
trascorrere. Con un discorso interrotto mostrano
la passione non è molto tradita dallo stile. Bianca dal suo racconto
vuol
conchiudere che il conte è suo sposo, e la Regina
l fiume sottoposto alla finestra della prigione, e le dice che se non
vuol
essere ingrata, dee cercar nuova guisa di soddisf
composte, E le conserva suggellate e chiuse, E alle figlie che avrà,
vuol
darle in dote. Ma vaglia il ver, benchè non sia g
isponde Diego; ma tu come stai? Morta sopra la terra, ella ripiglia e
vuol
partire. Addio, ella segue agitata: Addio; con t
te. Tale parmi nella giornata I ciò che Rachele risponde al padre che
vuol
sugerirle quel che dir debba al re. Non ho bisogn
anche ogni sospetto svegliato in Erode alla vista de’ ritratti. Erode
vuol
mostrare la sua gratitudine alla moglie, ma ne am
titudine alla moglie, ma ne ammira la somma mestizia e le lagrime. Ne
vuol
sapere la sorgente, e Marianna gli rimprovera l’o
atto che spontaneamente le avea consegnato, e la regina glielo nega e
vuol
bruciarlo. Ottaviano insiste, l’impedisce, vuol p
regina glielo nega e vuol bruciarlo. Ottaviano insiste, l’impedisce,
vuol
prenderlo a viva forza. Ella minaccia di ammazzar
vista di Benamexì città de’ Mori. Dispettoso l’oltraggia, l’ingiuria,
vuol
di nuovo abbandonarla. Piagne la meschina, domand
raccogliendo in fine tutte le prime voci, ne risulti l’avviso che si
vuol
dare. Questa cifra è soggetta a due opposizioni.
ne un saggio l’avviso che dà Laura all’amante nella giornata II. Ella
vuol
dirgli ciò che segue: Flerida ha sabido ya que d
ennelleggiate con somma maestria le passioni di una dama bizzarra che
vuol
parere superiore all’amore. Moliere la tradusse i
si affretta ad obedire sol per liberarsi presto da quella noja. Il re
vuol
fargli qualche grazia, e lo sprona a domandarne a
a sedere. Giugne chi se ne ingelosisce e lo disfida; egli accetta, ma
vuol
battersi senza levarsi da sedere. Andando per la
l braccio uno scabello, di cui Don Domingo si serve in istrada quando
vuol
riposarsi. Questo personaggio capriccioso che tal
ginò Virgilio. La favola spagnuola si aggira sul matrimonio che Jarba
vuol
contrarre con Didone. Ella tuttochè piena della m
pera. In esse il Canova si manifesta comico di larghe vedute, che non
vuol
l’arte impastoiata nei vincoli di canoni assurdi.
i spiriti incatena ? Colà, sovra ogni attor la gran Candace, come più
vuol
rattrista e rasserena. Come al vivo ella è ognor
la serpe, il corvettar del cavallo, ed il guizzar del pesce. Il conte
vuol
riferire che entrò nel giardino, trovò una dama m
li inalza a lei le sue speranze; l’uno e l’ altro frena la lingua che
vuol
trascorrere. Con un discorso interrotto mostrano
la passione non è molto tradita dallo stile. Bianca dal suo racconto
vuol
conchiudere che il conte è suo sposo, e la regina
poste, E le conserva suggellate e chiuse, E alle figlie che avrà,
vuol
darle in dote. Ma vaglia il ver; benchè non sia
isponde Diego; ma tu come stai? Morta sopra la terra, ella ripiglia e
vuol
partire. Addio, ella segue agitata, Addio; con
e. Tale parmi nella giornata. I ciò che Rachele risponde al padre che
vuol
suggerirle quel che dee dire al re. Non ho bisogn
ta dalla tempesta. Ma egli a dispetto di un pugnale che l’ha trafitto
vuol
ciò riferire in settantacinque versi ripieni di c
ua anche ogni sospetto svegliato in Erode da i di lei ritratti. Erode
vuol
mostrare la sua gratitudine alla moglie, ma ne am
titudine alla moglie, ma ne ammira la somma mestizia e le lagrime. Ne
vuol
sapere la sorgente, e Marianna gli rimprovera l’
atto che spontaneamente le avea consegnato; e la regina glielo nega e
vuol
bruciarlo. Ottaviano insiste, l’impedisce, vuol t
regina glielo nega e vuol bruciarlo. Ottaviano insiste, l’impedisce,
vuol
torglielo a forza; ella minaccia d’ammazzarsi col
ista di Benamexi città de’ Mori. Dispettoso l’oltraggia, l’ ingiuria,
vuol
di nuovo abbandonarla. Piagne la meschina, domand
raccogliendo in fine tutte le prime voci, ne risulti l’avviso che si
vuol
dare. Questa cifra è soggetta a due opposizioni.
ne un saggio l’avviso che dà Laura all’amante nella giornata II. Ella
vuol
dirgli ciò che siegue: Flerida ha sabido ya
ennelleggiate con somma maestria le passioni di una dama bizzarra che
vuol
parere superiore all’amore. Moliere la tradusse i
si affretta ad obedire sol per liberarsi presto da quella noja. Il re
vuol
fargli qualche grazia, dicendo che domandi pure?
edere. Giugne chi se ne ingelosisce e lo disfida; ed egli accetta, ma
vuol
battersi senza levarsi da sedere. Andando per la
fatti arrivano, ed Amlet parla ad alcuni di essi con famigliarità, e
vuol
poi sentir declamare una scena sulla morte di Pri
oppa libertà. Aml. E voi mi domandate con troppa perversità. Reg. Che
vuol
dire ciò, Amlet? Aml. E che vuol dire ciò, madre?
date con troppa perversità. Reg. Che vuol dire ciò, Amlet? Aml. E che
vuol
dire ciò, madre? Reg. Ti dimentichi di chi sono?
d ordina che si rechino in quella sala i fioretti. Altro messo del re
vuol
sapere se Amlet pensa battersi subito con Laerte.
rima stoccata a Laerte. Il re bee e vuole che egli beva ancora; Amlet
vuol
prima fare il secondo assalto, e dà al competitor
are il secondo assalto, e dà al competitore un altro colpo. La regina
vuol
bere alla salute del figlio; il re cerca impedirl
i colpiscono entrambi, e restano feriti. La regina va mancando. Il re
vuol
far credere che al vedere il sangue sia svenuta;
e estremo pel marito, che forma la tinta imperiosa del suo carattere,
vuol
salvarlo ad ogni modo; e credendo che non la salv
nso, si presenta ad Albumasar, il quale si maraviglia di Alfonso, che
vuol
lasciare in Affrica Ormesinda per un arcano che n
Alfonso, che vuol lasciare in Affrica Ormesinda per un arcano che non
vuol
rivelare, e di Consalvo, che vuol rimaner prigion
ica Ormesinda per un arcano che non vuol rivelare, e di Consalvo, che
vuol
rimaner prigione, finchè l’altro non abbia condot
nuta mostra l’esterminio seguito delle reliquie de’ Templarj. Rodrigo
vuol
condurre Anagilda al campo. Fernando colla spada
ppresenta al generale il pericolo di suo figlio insieme con la sposa;
vuol
liberarli; Rodrigo si commuove, l’affretta; Enric
nrico è in Morviedro, ed ha liberato Fernando: la sesta in cui Enrico
vuol
vedere Anagilda, e Ramiro lo dissuade: e la setti
n sospiri? Una falsità iperbolica del seicento a prima giunta. Erbele
vuol
sapere come siesi Gerbino salvato dal mare; ma se
e si attacca tra lui e Gerbino una gara di generosità, perchè Filinto
vuol
che l’amico parta libero per la grazia ottenuta d
che l’amico parta libero per la grazia ottenuta da Germondo, ed egli
vuol
restar prigioniero. E’ imitazione di quella di Or
tto III. Erbele ha già inteso che Gerbino è partito ed è in salvo, ma
vuol
che Zelinda le ridica gli ultimi suoi detti, gli
nimo. Germondo gli ha chiesta la vita di Gerbino, ed egli con la vita
vuol
dargli di più la libertà ed Erbele, ed essere il
ne. Intanto egli poco innanzi ha confessato che questo amore (che ora
vuol
chiamare dominante) è episodico, che rende men tr
aria al fatto, e l’ipocrita finzione, e notiamo solo che la gramatica
vuol
che si dica, cederò il regno, se l’omaggio ei pre
di Corradino Di tradigion pensier certo l’arresta. Lo spettatore
vuol
vedere le sorgenti delle azioni e de’ raziocinj p
tivo ad un racconto che arresta l’azione in vece di farla progredire,
vuol
sapere (notisi la curiosità di un’ amante in proc
or consiglio una freddezza ed indifferenza apparente, ella ne smania,
vuol
ricondurlo al suo amore, e finge di essersi avvel
è obbligata a proporlo pel comando del re che esilia il marito. Ella
vuol
seguirlo. E se, dice Adelvolto, ne impedisce il r
che torna a rimproverare alla figlia il poco amore che ha per lui, e
vuol
separarla dal marito, la cui nullità in tale occa
addio mondo, addio consorte, non respiro che morte. Con ciò il poeta
vuol
fare intravedere il disegno ch’egli ha di morire.
finale; che ne’ moderni teatri musicali non suole ascoltarsi. Elfrida
vuol
ferirsi, Orgando la trattiene, ella tramortisce.
otturne, e matutine. Partito Adallano viene nella scena 4 Ricimero, e
vuol
sapere perchè sia colà notturna e ascosa, e se al
r Elvira in vece di disgustarla; e questo dilicato amante, o che tale
vuol
mostrarsi, risponde a guisa di creditore che ripe
vira si ritira con modestia. Tutto ciò che canta Odorico ed Elvira si
vuol
leggere nel dramma per ammirarsene l’eleganza, la
mero; ma prima, senza nuovo motivo che affretti la sua deliberazione,
vuol
che si congiunga con Elvira, di cui non ignora le
dallano, il quale da poco esperto generale si fa circondare. Ricimero
vuol
ferirlo; ma eccoti un altro Guerriero sconosciuto
è la cosa più polita, ma in fine non è la più funesta del mondo. Ella
vuol
dire che si accinge a versare il proprio sangue,
ma lievemente, da uno strale tutto a lei perdona, tutto obblia, e la
vuol
con se negli estremi suoi giorni. Incresce ad Elv
iò sia egli il messaggero. Ricimero affettando un dolore da disperato
vuol
morire per le mani di lei. Morire (risponde bene
tto no posso aver più gust, che l’appetito adesso in far progresso me
vuol
per mort ; e sbolzonado da Cupido ogn’or, ho la f
ici subentrò ai molteplici trattenimenti del carnevale, ma perchè non
vuol
esser da meno de’ suoi predecessori, egli apprest
? che temi ? Oh lascia che infuriino l’ire ! Ancora alle fide triremi
vuol
teco Alcibiade venire ! Si dolce, si bello è il t
poder a mille i cuori. I vostri alti colori superar de Diana el lume
vuol
, resplendendo qua in terra un niovo sol. E dir po
Saul e l’Aristodemo ; quel Saul, nel quale egli fu sommo, e pel quale
vuol
la leggenda di palcoscenico ch'egli si mostrasse
ha ragione di mettersi in collera con Montazio. Quando un giornalista
vuol
gridare contro la meschinità della mise en scène,
Civitavecchia non avrebbe da esser asino ? Lo son tutti. Il Battaglia
vuol
fare una compagnia per il suo teatro Re ; ma in q
vignajuolo, che non sono nè spione nè ladro. Mercurio gli dice che se
vuol
parlare a Giove, è venuto a mal tempo, essendo fu
famiglie. Trigeo invita il Coro a salutar la Dea. Dopo il canto egli
vuol
sapere da Mercurio, onde avvenne che la Pace abha
Trigeo dice appena di voleré andare in cielo che vi si trova: appena
vuol
tornar fra’ suoi che parla alla sua famiglia. Nè
ali scene, nei sono questi, durezzé, negligenze da correggersi, se si
vuol
procacciare un’opportuna illusione in chi vede o
apparenza le pratiche della religione. Adunque Mnesiloco per vendetta
vuol
forare la pelle dell’otre; ma Mica tenera madre d
d’ingegno e di conseguenza, che sarà il padrone o maestro? Strepsiade
vuol
sapere in che trovasi attualmente occupato il mae
lo l’ingiusto. Socrate per fare che il giovine impari più facilmente,
vuol
che ascolti il favellar del Dritto e del Torto. V
a alle scelleraggini. Egli batte il padre e colla solita sfrontatezza
vuol
dimostrare che ciò sia ben fatto. Con mille ridic
to, ed eseguendosi così presto, e mostrandosene le conseguenze. Ma si
vuol
riflettere che non è già una commedia di Menandro
Tutto giorno per piazza. Se alcun compera Una triglia per cena, e non
vuol
muggine, Tosto grida il vicino pescivendolo, Gnaf
nno i giudici nella città esercitando la lopo carica, ed il figliuolo
vuol
provare che essi sono meri schiavi. Quest’ultimo
eco mendico e lo va seguitando. Carione suo servo se ne maraviglia, e
vuol
sapere ad ogni patto, perchè tenga dietro a quel
eviterebbe i malvagi e arricchirebbe i buoni? Pluto risponde di sì, e
vuol
partire. Cremilo nol permette; gli dice che egli
ieri, per lo nobile uso che essi fanno del cavallo. E se questa madre
vuol
chiamare il figliuolo Callippide, p. e., par che
pera Eroica scritta in versi, non è produzione di questa Comica, come
vuol
supporre l’autore della drammaturgia. Di essa non
sua ignoranza si limitassero all’arte sola di recitare ; ma in oltre
vuol
esser autore, e correttor degli autori. Sicario d
orali ripiene di fredde uniformi elegie senz’anima e senza sangue. Si
vuol
però notare che gli accidenti di Celia tirano ver
. Pregevole nell’atto III è la scena in cui Telaira sorella di Filebo
vuol
renderlo avveduto della inverisimiglianza del rac
rasi sorpresa da un nuovo doloroso pensiero. Aluro amante sì paziente
vuol
saperne la cagione, ed ella dopo di aver posto in
eclamare contro i Romani, ovvero è questa una scorreria del poeta che
vuol
comparire tra’ personaggi? Eccoci all’atto III, i
on lui per due pagine intere, dopo delle quali si ricorda di dire che
vuol
morire in di lui vece. Gareggiano su di ciò; ma t
to Olvia che parlava sola, ora non ode più ciò che esse dicono. Terma
vuol
sapere in ogni conto i disegni della sorella; ma
o pensiero produrrebbe migliore effetto, e sarebbe più proprio di chi
vuol
persuadere. Ma quel Vulcano della gentilità per d
di partire, ed il re si ostina a farla rimanere, perdona agli Ebrei,
vuol
pure che ella governi per lui, e colla maggior gr
uesto passo è più rapida. Ruben si nasconde dietro del trono, Rachele
vuol
far lo stesso, e trovandovi Ruben gli rinfaccia i
a è scoccata, e la correzione giugne fuor di tempo. Nel poema Rachele
vuol
dire che ferendola essi macchiano i loro acciari
ssediata da’ Volsci, e quella di Marzio combattuto dalla vendetta che
vuol
prendere de’ suoi nemici nazionali e dall’amor fi
sibile, come fece nella sua tragedia il nostro Cavazzoni-Zanotti. Chi
vuol
trattare dell’inflessibilità di Marzio espugnata
e generico, e dovendo conseguentemente per individuare l’oggetto che
vuol
esprimere, far lunghe giravolte, e scorrere per m
nce ove trionfa amore» affinch’ella soggiunga «Chi non può quel che
vuol
, quel che può voglia» colla lunga filastrocca ch
o del mondo agli occhi altrui.» [24] Nel primo si vede il poeta, che
vuol
far pompa di spirito in mancanza del sentimento;
rebbe molte critiche poco fondate, e che riuscirebbe utilissima a chi
vuol
innoltrarsi nella difficile, e delicata carriera
Che vincitor lo fa.» allora io credo ascoltar un poeta, che
vuol
insegnarmi l’arte della scherma, non già un perso
l’eccesso, ma fin là soltanto dove il richiede il fine propostosi. Si
vuol
da lui che sfugga gli argomenti troppo lunghi o t
mma il poeta drammatico abbia pur fisso nell’animo, che il buon senso
vuol
essere da per tutto rispettato, e che gli squarci
suo padre (sarto di mestiere che si adira se altri se ne sovvenga, e
vuol
passar per nobile) venisse richiamato alla ragion
Andres. **. Al medesimo Capo pag. 41, lin. 2, dopo le parole, di chi
vuol
persuadere. *. Al medesimo Capo pag. 56, lin. 23
é più ardente oggi- giorno, che non l’é stata giammai. Tutto il mondo
vuol
estere spettatore, e ciascuno ne prende quella pa
ro spese. Ognuno che va a teatro, o volge tralle mani qualche dramma,
vuol
piccarsi di spirito e di sapere, e favella di sen
oi pigionali) mi compariva dinanzi col matterello in mano. – Che cosa
vuol
dire : strike ? – Picchiare !… – e via ! – Padron
Che cosa vuol dire : strike ? – Picchiare !… – e via ! – Padrone, che
vuol
dire : I prattle out of fashion ?… – ed egli : –
e i suoi versi son cattivi: che in vece di compatire gli errori umani
vuol
perdere la rendita di quarantamila lire, per lasc
o dal Bernagasso degl’ Italiani, come attestò anche il Baile17. Ma si
vuol
notare che il Bernagasso ed il Tartuffo vennero d
idea di tal carattere. Ella è una donna attempata, che si belletta e
vuol
passare alle seconde nozze; ma basta ciò per cara
on Creonte scernesi il medesimo artificio della tragedia Greca; ma si
vuol
notare in questa Latina che Medea in mezzo alle p
acciandogli le di lui mire ambiziose replica, ne cupias vide. Giasone
vuol
troncare il discorso, ed ella freme, invoca Giove
l’irreparabil morte imminente dell’altro. Egli prega, piagne, smania,
vuol
morire in vece del figlio, e la madre disumanata
) sceverar dal grano la paglia; ciò che rare volte si è fatto. Non si
vuol
decidere per sistema anticipatamente adottato, ma
questo forse il linguaggio de’ rimorsi e di un dolor disperato? Egli
vuol
morire e vivere di bel nuovo e tornare a morire e
Iterum vivere, atque iterum mori Liceat, renasci semper. Non
vuol
esser tra’ morti, nè dimorar tra’ vivi, . . . .
iva Arena, inorridisce Policare che l’ode, freme, si adira, minaccia,
vuol
morir per lei; ma patetico è il congedo estremo c
orsi al furore di Marfisa; Olinto nella Gerusalemme del gran Torquato
vuol
comparir colpevole del furto confessato da Sofron
Dichiara poi di non esser egli Corradino tosto che intende che il re
vuol
farlo suo genero. Carlo prende questa varietà com
. la Vita che ne ha scritta il chiar. cav. Tiraboschi p. 153. 64. Si
vuol
notare che questo componimento piacque talmente a
da do man (Magnifici, e Zenerosi Signori) è solo in questo mondo che
vuol
tegnir el mondo sotto de lù, e tutti i altri viue
che l’huomo xe felice o misero, bon o cattivo segoudo che lu medesmo
vuol
. Però se in potestà dell’homo xe d’operar ben e m
i suoi versi sono cattivi: che in vece di compatire gli errori umani
vuol
perdere la rendita di quarantamila lire, per lasc
ver letto che Moliere doveva al teatro italiano il suo Tartuffo b. Si
vuol
notare però che il Bernagasso mentovato ed il Tar
a vera di tal carattere. Ella è una donna attempata che si belletta e
vuol
passare alle seconde nozze; ma basta ciò per cara
etro; ma compreso poi meglio lo stato della quistione, pensai, che si
vuol
piacere a’ Dotti, senza punto rigettare la senten
atore simile a Corneille. E per riescire nel suo intento l’Apologista
vuol
dare ad intendere a’ suoi compatrioti una cosa co
i scostarono dalla semplicità naturale nelle loro Pastorali. E questo
vuol
dire, che nulla curarono di osservare le più impo
Castri, i Virues, i Calderón. Faccia pur così il Signor Lampillas: se
vuol
comparare con senno e giustizia, pareggi gli ogge
iva Arena, inorridisce Policare che l’ode, freme, si adira, minaccia,
vuol
morir per lei; ma patetico è il congedo estremo c
i al furore di Bradamante, Olinto nella Gerusalemme del gran Torquato
vuol
comparir colpevole del furto confessato da Sofron
Dichiara poi di non esser egli Corradino tosto che intende che il re
vuol
farlo suo genero. Carlo prende questa varietà com
ita che ne ha scritta il cavalier Girolamo Tiraboschi. p. 153. a. Si
vuol
notare che questo componimento piacque talmente a
acemos, cui noi potremmo dare il titolo di Sex Faccendone, di uno che
vuol
mostrarsi sempre affaccendato, ma che nulla ha da
n mente un embrione accozzato di molti tratti ridicoli di un uomo che
vuol
mostrarsi pieno di affari, e non fa mai nulla; ma
suo padre (sarto di mestiere che si adira se altri se ne sovvenga, e
vuol
passar per nobile) venisse richiamato alla ragion
ignora sin dall’atto I. Sembra in fine che in una favola che l’autore
vuol
che cominci di buon mattino e termini prima di me
vignajuolo, che non sono nè spione nè ladro. Mercurio gli dice che se
vuol
parlare a Giove, è venuto a mal tempo, essendo fu
fatto condurre nella celeste dimora un gran mortajo, dentro del quale
vuol
pestare le città. Questa immagine conviene al com
famiglie. Trigeo invita il coro a salutar la dea. Dopo il canto egli
vuol
sapere da Mercurio, onde avvenne che la Pace abba
e Trigeo dice appena di voler andare in cielo che vi si trova: appena
vuol
tornar fra’ suoi, che parla alla sua famiglia. Nè
ali scene, nei sono questi, durezze, negligenze da correggersi, se si
vuol
procacciáre un’ opportuna illusione in chi vede o
apparenza le pratiche della religione. Adunque Mnesiloco per vendetta
vuol
forare la pelle dell’otre; ma Mica tenera madre d
d’ingegno e di conseguenza, che sarà il padrone o maestro? Strepsiade
vuol
sapere in che trovisi attualmente occupato il mae
alle scelleraggini. Egli batte il padre, e colla solita sfrontatezza
vuol
dimostrare che sia ben fatto. Con mille ridicoli
tto giorno per piazza. Se alcun compera Una triglia per cena, e non
vuol
muggine, Tosto grida il vicino pescivendolo,
nno i giudici nella città esercitando la loro carica, ed il figliuolo
vuol
provare che essi sono meri schiavi. Quest’ultimo
eco mendico e lo va seguitando. Carione suo servo se ne maraviglia, e
vuol
sapere ad ogni patto, perchè tenga dietro a quel
eviterebbe i malvagi e arricchirebbe i buoni? Pluto risponde di sì, e
vuol
partire. Cremilo nol permette, gli dice ch’egli è
ita di ordinario dal proprio fuoco prima a scrivere che a pensare, si
vuol
ripetere quello che di sì gran comico riferisce i
ieri, per lo nobile uso che essi fanno del cavallo. E se questa madre
vuol
chiamare il figliuolo Callippide, per esempio, pa
m’ era venuta, dalla porta ? Ecco perchè ; l’autore salvata Adelarda,
vuol
che Sofia rimanga in potere di Otogare nel perico
or consiglio una freddezza ed indifferenza apparente, ella ne smania,
vuol
ricondurlo al suo amore, e finge di essersi avvel
Ciascun di voi vorria sotto altra maschera. Leviamcela. Regnar da Re
vuol
Dario ; E da magnate regnar Megabise ; E regnar v
la. Regnar da Re vuol Dario ; E da magnate regnar Megabise ; E regnar
vuol
da tavernajo Orcane ; E Gabria vuol (direte voi s
agnate regnar Megabise ; E regnar vuol da tavernajo Orcane ; E Gabria
vuol
(direte voi senz’altro) Regnar anch’ei. Da che ?
compagnerà. Sopraggiunge Annetta, cui Settimio dice : La Crezina non
vuol
del figlio mio, E gliel’ha detto a lettere di sc
Tu nol sai, ma il so ben io, Nè a te, perfido, il dirò. Chi di voi lo
vuol
per padre ? V’arretrate ? Ah voi tacendo Sento di
acquista semplicità e naturalezza in Metastasio : E poi quel che si
vuol
, presto si crede. Dal Petrarca, dal Zeno e da’ F
traditore e che il Senato l’ha convinto e condannato alla morte ; ma
vuol
parlargli, e quando Sesto si appressa, si sforza
lta, è obbligata a proporlo, perchè il re ha esiliato il marito. Ella
vuol
seguirlo. E se, dice Adelvolto, ne impedisce il r
no avrai del barbaro mio stato pietà rimorso e orror . Mentre Elfrida
vuol
partire, arriva Edgardo che ne impedisce la fuga,
he torna per rimproverare alla figlia il poco amore che ha per lui, e
vuol
separarla dal marito, la cui nullità in tale occa
addio mondo, addio consorte, non respiro che morte. Con ciò il poeta
vuol
che s’intraveda il disegno che egli ha di morire.
e ascoso, che gridò, Elfrida, se l’immerse nel seno, e spirò. Elfrida
vuol
seguirlo, Orgando la trattiene ; ella tramortisce
vira si ritira con modestia. Tutto ciò che canta Odorico ed Elvira si
vuol
leggere nel dramma per ammirarsene l’eleganza, la
ero ; ma prima, senza nuovo motivo che affretti la sua deliberazione,
vuol
che si congiunga con Elvira di cui non ignora le
i Adallano, il quale poco esperto generale si fa circondare. Ricimero
vuol
ferirlo ; ma eccoti un altro gnerriero sconosciut
a in fine non è nè la più difficile nè la più funesta del mondo. Ella
vuol
dire che si accinge a versare il proprio sangue e
ia egli di ciò il messaggiero. Ricimero affetta dolore da disperato e
vuol
morire per le mani di lei. Morire (risponde bene
ede nato a grandi imprese nelle scienze e nelle belle arti. Ma che si
vuol
fare? Non tutti esser ponno sì alti da toccare, c
di riconoscere da tali principii la tragedia e la commedia Greca, non
vuol
far altro che dare un’ aria di novità e di appare
ancolelli di parlare. — Che lingua – disse al Re il bizzarro attore –
vuol
Sua Maestà ch’io parli ? — Quella che tu vuoi – r
ia, ma non vale, Che indietro son tirata. Orfeo mio, vale. Orfeo
vuol
tornare per ridomandarla, ma vien respinto da Tis
on una canzonetta ditirambica termina la favola (Nota IX). Egli vi si
vuol
notare ancora che molte cose dovettero cantarsene
inare, dicendo che tal festa si diede verso la fine del 1400. 48. Si
vuol
però avvertire che noi ne parliamo soltanto come
dalle quali il lupo strappa gli agnelli: per dirsi che Agamennone nè
vuol
cedere Criseida nè permettere che sia riscattata,
un tramezzo, e quello di Polacos da un fatto che Huerta sa ma che non
vuol
dire”. Notizie pellegrine! Io per altro volendo f
unirono gl’ interessi delle due compagnie e si fece una cassa; ma non
vuol
per questo che componessero un corpo solo. Unico
vela a Celio che Rosaura non è altrimenti figlia di Pantalone. Questi
vuol
darla in moglie a Fileno, amato alla sua volta da
pino la placa, dandole il bimbo che le dice esser suo figlio. Camilla
vuol
rapirglielo, dicendo ch’egli è suo ; ed eccoti ar
chiede suo figlio, e tanto l’importuna, che Celio, al colmo dell’ira,
vuol
batterlo ; Arlecchino lo respinge a colpi di test
risti di Roma cominciata dopo il 1600. Or si può senza biasimo da chi
vuol
ragionar di teatro negligentare la notizia di que
el padre giustamente sdegnato, piangendo le manifesta la sua colpa, e
vuol
partirsi disperato, quando ella impietosita dar n
allora il pubblico, ci si perdoni la frase, si monta diversamente, e
vuol
figura veneranda, vuol modi gravi, vuole unzione,
si perdoni la frase, si monta diversamente, e vuol figura veneranda,
vuol
modi gravi, vuole unzione, vuole insomma quell’ i
empio di Venere lungo il mare; vi arriva anche il ruffiano, le vede e
vuol
menarle via a forza; ma sono difese dal servo di
ico Safunio57 la riferisce al dialetto Arameo. Giovanni Errico Majo58
vuol
provare non essere essa differente dall’idioma Ma
l Coro: gli Edili le hanno già apparecchiate. Nelle quali parole si
vuol
notare che mentovando il Corago e gli Edili si fa
affanna in vano: Saturione non si ricorda che delle cene di Tossilo e
vuol
compiere l’ordinata trama. La figlia altro non po
col forestiere che l’ha condotta. La vede e secondo l’ usanza di chi
vuol
comperare per poco, l’approva a mezza bocca. Toss
il vecchio il carattere di marito onorato e geloso. Questa favola si
vuol
collocare tralle più piacevoli di Plauto per lo s
ervo l’amore che Bacchide ha per Mnesiloco, e Crisalo annojato non ne
vuol
sentir parlare. T’incresce adunque (dice Pistocle
timo. 45. Eutropio e San Girolamo lo dicono Tarantino, il Galateo lo
vuol
nato nella Rudia di Lecce. A’ primi si attenne il
are trascurato, sporco, sudicio, sordido, cialtrone. Quando un comico
vuol
dire che il tale s’è recato in compagnia, ove tut
n quanto al cibo Nel medesimo dì bianchi i brodetti Indi neri gli
vuol
: se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, e poi v
Indi neri gli vuol: se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, e poi
vuol
ber gelato, E che apprestin la neve a’ servi im
a recondite elevate imprese nelle scienze e nelle lettere. Ma che si
vuol
fare? Non tutti esser ponno sì alti da toccar col
Queste cose io narrai nella mia Storia, che il Signor Abate Lampillas
vuol
non vedere, tutto che le vegga e le palpi; queste
escolanza delle due lingue. Colombine. M’hanno detto che Vosignoria
vuol
parlarmi…. ha, ha, ha ! Che figura graziosa ! Vos
Bourbon, ch’ era stata demolita, sì a quella del Palais-Royal. Ma che
vuol
dire quella parentesi aggiunta nel mezzo del tito
concet, zuè la tua vpilation, tu vuo dir Mad. la qual parland cun mi
vuol
vnfrir l’infurnad parol, che te ne par, nonella q
Russie. E la nostra musica non s’accompagna altresì colla poesia? Che
vuol
dire adunque che un siffatto accoppiamento non op
negarsi che il Signor Manfredini non legga con attenzione l’opere che
vuol
onorare della sua critica. GIORNALISTA. [45] «Pa
tante irregolarità, tanti modi diversi di vestir l’aria istessa? Che
vuol
dire che se Gluk, Paisello, e Mazzoni metteranno
e da quelle del terzo probabilmente una cosa mediocre, o cattiva? Ciò
vuol
dire che ciascuno combina le note e gli accordi s
n Piccini, un Paesiello ecc.? E se ognuno che coltiva una professione
vuol
distinguersi dai compagni, desidera di esser gran
la sua decadenza. Questa non è una patente contrariazione? Quando si
vuol
sostenere un opinione bisogna ben provarla, e non
ini dolcissimo, la patente contraddizione? GIORNALISTA. [79] «S’egli
vuol
sostenere, per esempio, che la musica sia decadut
Italia, chi per vederla e goderla, chi per istruirsi.» Sicuramente vi
vuol
poca persuasione, poca imparzialità e poca giusti
poi “tante belle verità” nel capitolo dove si parla dei cantanti. Che
vuol
dire questa incoerenza? Forse ch’ei non ha letto
te dell’azione nel tempio di Apollo in Delfo, e un’altra in Atene. Si
vuol
notare nella prima scena la pittura terribile del
di Tancia e Lisinga in Metastasio introducono al ballo cinese. E che
vuol
dir mai festa teatrale di ballo serio? Le favole
un tramezzo, e quello di Polacos da un fatto che Huerta sa ma che non
vuol
dire». Notizie pellegrine, Di poema degnissime e
pello Chambergo di detta Guardia fu forse un poco più grande, ciò non
vuol
dire che fosse nuova invenzione e precedente solt
compagnia per soddisfare al voler del Padrone. Ora è Pedrolino che si
vuol
togliere alla Vittoria, ora è il Gratiano che si
edrolino che si vuol togliere alla Vittoria, ora è il Gratiano che si
vuol
togliere ai Gelosi. Talvolta i comici accettavano
ciandogli le di lui ambiziose mire replica, ne cupias vide . Giasone
vuol
troncare il discorso, ed ella freme, invoca Giove
l’irrevocabil morte imminente dell’altro. Egli prega, piagne, smania,
vuol
morire in vece del figlio, e la madre disumenata
everar dal grano la paglia, ciò chè rare volte si è praticato. Non si
vuol
decidere per sistema anticipatamente adottato, ma
questo forse il linguaggio de’ rimorsi e di un dolor disperato? Egli
vuol
morire e vivere di bel nuovo e tornare a morire e
empre, Iterum vivere, atque iterum mori Liceat, renasci semper. Non
vuol
esser tra’ morti, nè dimorar tra’ vivi, ……… quae
quella mano emendatrice di cui ha bisogno ciascuna. La prima cosa che
vuol
essere ben considerata è la qualità dell’argoment
vi produce essetti simili. In Grecia (rifletté cotal sapienza) non si
vuol
cercare se non l’origine del teatro greco. L’uomo
uce effetti simili. In Grecia (giusta la luce di tal sapienza) non si
vuol
cercare se non l’origine del teatro Greco. L’uomo
a luce più Volte in Napoli ed in Roma, l’Ardito vergognoso, Chi tutto
vuol
tutto perde, la Forza del sangue, l’Infanta villa
uce effetti simili. In Grecia (giusta la luce di tal sapienza) non si
vuol
cercare se non l’origine del teatro Greco. L’uomo
lusso, e col lusso crescono nuovi bisogni e nuovi mali. Il teatro che
vuol
considerarsi come uno de’ pubblici educatori, per
itolo. Dunque osservi, stia attento. Quando si corre al galoppo, e si
vuol
salutare una dama che s’incontra distesa nella su
a quali eloquenti pause non è preceduto ? Nulla di quel che l’artista
vuol
significare al pubblico nel suo muto linguaggio s
fo che va a morire, merita l’attenzione de’ cuori sensibili. Egli non
vuol
dirlo chiaramente a Perselide, e pur vorrebbe far
tri Gridan Teopista ancor ; l’ode la bella Cagion del pianto mio, che
vuol
nell’onde Precipitarsi, o per tornarmi in braccio
uccidere. Aveva Maurizio un di lui bambino in potere d’Irene, e Foca
vuol
sapere dove si nasconda minacciando di far tormen
è del proprio figlio per l’Orfano reale, perchè è il padre stesso che
vuol
sacrificare il suo sangue per la regia prole. Mer
iprende tanto di forza quanto permette la determinazione di Seila che
vuol
rimanere offerta volontaria in olocausto. Nel las
il quale ignorando il suo destino attende la riposta dell’oracolo, e
vuol
consolare il padre che risponde in termini di dop
o re non sono. Insta ancora il figlio addolorato, gil cade a’ piedi,
vuol
che anzi l’uccida, se non può cangiarsi ; invano
fonso si presenta ad Albumasar, il quale si meraviglia di Alfonso che
vuol
lasciare in Affrica Ormesinda per un arcano che n
uta mostra l’esterminio seguito delle reliquie de’ Templarii. Rodrigo
vuol
condurre Anagilda al campo. Fernando colla spada
presenta al generale il pericolo di suo figlio insieme con la sposa ;
vuol
liberarli ; Rodrigo si commuove, s’affretta. Enri
ico è in Morviedro, ed ha liberato Fernando ; la sesta, in cui Enrico
vuol
vedere Anagilda, e Ramiro lo dissuade ; e la sett
re estremo pel marito che forma la tinta imperiosa del suo carattere,
vuol
salvarlo di ogni modo ; e credendo che non la sal
e antiletterarie, che il Duca l’aveva abrogato. Capisce egli che cosa
vuol
dire abrogare ? Ne ha egli forse veduto il decret
pingono lo spettro. Senta intanto Aristodemo che spira : … E ben che
vuol
mia figlia ? S’io la svenai, la piansi ancor. Non
cepito per un figlio che a lui non rassomiglia e che egli ha offeso e
vuol
che mora per aver destata la sua gelosia. Polini
tennestra Io di Cassandra ancella ? Io di te priva ? Egisto Atride il
vuol
. Clitennestra Atride pera. Egisto E come ? Di qua
uto della Toscana quale pretese dipignerlo l’autore ? Ed a qual Bruto
vuol
che si rassomigli ? A Giunio, o a Marco ? Qual sa
in questo esame avventura più il Teatro Spagnuolo, che l’Italiano. Si
vuol
notare in secondo luogo essere molto strana la co
vo dell’altro si logorano il capo per fare una cattiva Opera”. Questo
vuol
dire, che riguarda agli abusi presenti, e non al
uella parte, dove l’Apologista spiega la forza della sua Filosofia, e
vuol
mostrare poco soda la ragione da me addotta delle
o venne fuor di dubbio da chi commise tal Pittura. E se lo spettatore
vuol
godere delle infinite perfezioni, che rendono que
lusso, e col lusso crescono nuovi bisogni e nuovi mali. Il teatro che
vuol
considerarsi come uno de’ pubblici educatori, per
termine dove fermarsi. Se dunque avverrà che il maraviglioso, che si
vuol
introdurre, invece di appoggiarsi sulla popolare
comprendere maggiormente lo spirito. In un’opera dell’Aureli, Socrate
vuol
cacciar via dalle scuole dove insegnava la filoso
a musa del teatro, l’accoglie, ma solo a condizione che la verità, se
vuol
comparir in pubblico, dovrà cangiar abito, sembia
ansene tuttavia riscaldati, non si curano di ascoltarla. Questo forse
vuol
dire che la Critica tranquilla non merita di esse
non è arbitraria. Per chiamare l’attenzione degli ascoltatori gli si
vuol
parlare di cose, benchè finte, simili a quelle di
s che il nega, non mostra di aver letto il Montiano alla sfuggita? Ma
vuol
meglio assicurarsi l’Apologista, che, a riserba d
lla canna, e Atene si compiace de’ Pupi de’ Ciarlatani. Quando poi si
vuol
dare al Popolo per favola ben condotta e artifici
, cioè i costumi, i caratteri, e le passioni degli uomini (che questo
vuol
dir Mondo, Signor Lampillas, e non già, come voi
tificj comici che più sogliono risvegliare gli Spettatori (che questo
vuol
dir Teatro); ed a questi due Libri Mondo e Teatro
freux quand on aime? Siffatte analisi delicate della tenerezza, o se
vuol
dirsi alla francese, del sentimento, anche senza
dal coturno. L’amore (si è ben detto mille volte) perchè sia tragico
vuol
esser forte, impetuoso, disperato, dominante; e s
rato combattuto dall’amore e dall’ambizione, che vuole il regno e non
vuol
perdere Policrita. Interessa eziandio la stessa P
rno a tanta altezza. Il compositore si comporta quivi come despotico,
vuol
pure far da sé e piacere unicamente in qualità di
nch’essa nel mezzo, tiene maggiormente della virtù; e nella musica si
vuol
fare quell’uso degli acuti che si fa dei lumi ard
picciolezza e dissipazione di spirito, che tanto comoda riesce a chi
vuol
soggiogare. Così la Sibilla di Virgilio, volendo
che la verità e la libertà debbano essere l’unica insegna di chi non
vuol
avvilire il rispettabile nome d’autore: ho credut
it du bonheur: Aucun d’eux, comme moi, n’a perdu votre cœur.» [4] Si
vuol
rappresentare il tormento più squisito e più crud
i; ma il so ben io, Nè a te, perfido il dirò. Chi di voi lo
vuol
per padre? Ai fanciulli V’arrettrate? Ah!
i dargli del vino in copia, per cui mezzo potrà vendicarsene. Il Coro
vuol
concorrere al disegno, e fuggir seco. Ulisse mani
to soleva colle sue figurine (benchè con rincrescimento de’ buoni che
vuol
dire de’ pochi) rappresentare alcune burlette o s
n mente un embrione accozzato di molti tratti ridicoli di un uomo che
vuol
mostrarsi affaccendato, ma gli mancò la necessari
, che egli non ignora sin dall’atto I: che in una favola che l’autore
vuol
far cominciare di buon mattino e terminar prima d
ntò Virgilio. La favola del Virues si aggira sul matrimonio che Jarba
vuol
contrarre con Didone. Ella, tuttochè piena della
edia ben tessuta. Vi si trova fra gli altri dipinto un geloso che non
vuol
parerlo. Johnson riuscì più nelle commedie, a seg
edia ben tessuta. Vi si trova fra gli altri dipinto un geloso che non
vuol
parerlo. Johnson riuscì più nelle commedie, a seg
gni male possibile, perchè, essendo inabile a recitar la tragedia, la
vuol
bandita dal repertorio, e lascia lei, scritturata
empio di Venere lungo il mare. Vi giugne anche il Ruffiano, le vede e
vuol
menarle via a forza; ma sono difese dal servo di
rrico Safuniob la riferisce al dialotto Arameo. Giovanni Errico Majoc
vuol
provare non essere essa differente dall’idioma Ma
i affanna in vano. Saturione si ricorda solo delle cene di Tossilo, e
vuol
compiere l’ordita trama. La figliuola altro non p
col forestiere che l’ha condotta. La vede, e secondo l’usanza di chi
vuol
comperare per poco, l’approva a mezza bocca. Toss
il vecchio il carattere di marito onorato e geloso. Questa favola si
vuol
collocare tralle più piacevoli di Plauto per lo s
ervo l’amore che Bacchide ha per Mnesiloco, e Crisalo annojato non ne
vuol
sentir parlare. T’incresce adunque (dice Pistoc
ltimo. a. Eutropio e san Girolamo lo dicono Tarantino, il Galateo lo
vuol
nato nella Rudia di Lecce. A’ primi si attenne il
di Miside. Ella vorrebbe riconvenirlo sottovoce: ma Davo all’incontro
vuol
che risponda apertamente confessando la verità. O
pigliano. Comprende da qual morbo la moglie sia oppressa, e piangendo
vuol
tornare indietro. Lo segue Mirrina sciolta in lac
Ant. Fermati lì. Get. Fermati lì.Poffare, un grande impero, Sia chi
vuol
. Ant. Sia chi vuol.Geta? Get. Sia chi vuol. Get
t. Fermati lì.Poffare, un grande impero, Sia chi vuol. Ant. Sia chi
vuol
.Geta? Get. Sia chi vuol. Geta?È quel cui cerco a
n grande impero, Sia chi vuol. Ant. Sia chi vuol.Geta? Get. Sia chi
vuol
. Geta?È quel cui cerco appunto. Ant. Di per pietà
i fu Stilfon?No certo. For. Perchè è rimasta povera e mendica. Non si
vuol
più conoscere suo padre; Di lei non si fa conto.
enone entra nella propria casa per accingersi al picciolo viaggio che
vuol
fare in villa per passarvi il biduo penoso. Taide
e per conseguenza la prima epoca in Italia gloriosa della drammatica
vuol
collocarsi al principio del secolo. Secondo Lilio
con sale e vivacità senza addentar gl’individui. E a tal proposito si
vuol
riflettere, che la commedia Italiana di tal tempo
tandovi dentro Flavio) sopraggiugne un creditore con gli sbirri, e la
vuol
torre in pegno. Fazio che è il padre di Licinia a
sa di George Dandin. Il pudore poi richiesto ne’ moderni colti teatri
vuol
che si schivino gli amorazzi di Fulvia; come altr
ede entrare questo mercatante in casa senza raffigurarlo, si dispera,
vuol
ire a cogliere sul fatto la moglie, batte la port
adre, come proponeva, per parlarle con libertà. Egli poi tutto ardore
vuol
tirarle un anello in segno di volerla sposare, ed
rsi nel periodo di cui parliamo, si faranno leggere senza noja da chi
vuol
conoscere il teatro italiano, per la regolarità,
d’un allegro, d’un largo e d’un balletto» (III.III.3); al contrario, «
vuol
[…] l’apertura avere intima connessione colla pri
, dimostrando ch’egli non ha il cuore occupato da quella passione che
vuol
fingere con noi?» (II.VII.22). L’inverosimiglianz
tto: atteso che, siccome il Casa con eleganza e da filosofo scrisse: «
vuol
essere la bellezza uno quanto si può il più, e la
ender dovranno? Per soddisfare adeguatamente a così fatta dimanda, si
vuol
riflettere che la parte predominante di questo sp
ono da queste improprietà, le quali non convenendo al suggetto che si
vuol
presentare, fanno che lo spirito si avvegga della
parte, che terminata con verso piano languidissimamente cadrebbe. Si
vuol
nondimeno eccettuare il quinario piano, il quale
ordargli compassione e soccorso: e per la medesima ragione né pure si
vuol
dommatizzare nelle arie, che debbono contenere il
i quel capitale, né un poeta degno di premere le vestigia di Sofocle,
vuol
derogare in menoma parte alla bellezza del dramma
ee consumare nel recitativo gli estremi sforzi della passione. Questa
vuol
nascere e sollevarsi nel recitativo, ma non altro
uol nascere e sollevarsi nel recitativo, ma non altrove che nell’aria
vuol
pervenire alla sua maggiore altezza. Ciò che si è
, dimostrando ch’egli non ha il cuore occupato da quella passione che
vuol
fingere con noi? [Sez.II.7.3.2] Ma i recitativi,
etti. [Sez.III.2.1.2] Or primieramente lo stile della musica teatrale
vuol
poche note. Perciocché una musica troppo rinzeppa
ia possono essere insieme confusi, e che lo stile della musica vocale
vuol
essere più sobrio e più severo assai che non quel
re e l’esito lieto, come appunto avvien nell’Antigono, l’apertura non
vuol
essere malinconica a segno che dia sospetto di tr
gesto alcuno e rimanere immobile. Di qui è, che il gesto imitativo vi
vuol
essere parchissimamente adoperato, da che, pizzic
ge tutto lo sforzo della voce, tal altra una voce dimessa. Quel passo
vuol
movimento, questo vuol gravità e posatezza81. Se
a voce, tal altra una voce dimessa. Quel passo vuol movimento, questo
vuol
gravità e posatezza81. Sedato fatur quisquis del
seria. Non sono tali considerazioni da questo luogo. Altro qui non si
vuol
rilevare, che l’inverisimile, che nasce dall’addo
uanto alla pettinatura ella non può soffrire bizzarria né invenzione,
vuol
essere pettinata come usano allora le nostre dame
ore, per soddisfare all’estetico dell’arte sua. Il colore degli abiti
vuol
essere diverso da quello della scena, ma sì che f
incerto il tuono della voce. [Sez.V.4.1.5] Anche l’interno de’ teatri
vuol
avere più porte, che mettano nella platea, affinc
uale sarà il modo d’ottenere sì fatta unione? Il suggetto della danza
vuol
esser tratto da quelle azioni, che il poeta dramm
ballo teatrale essere una continuazione della favola drammatica, egli
vuol
essere atto all’espression degli affetti. Quindi
questa disciplina. [Sez.VI.2.2.2] Ma non ogni spezie di pantomimo si
vuol
trovare insieme nel ballo teatrale, come si costu
cennare ora qualche cosa intorno alla corporatura del danzatore, essa
vuol
essere avvenente e ben formata; le sue membra for
nostro spettacolo. Che se l’opera in musica sia comica, questo esame
vuol
essere più rigoroso. Una tale spezie di drammi, n
iori e lo emendi. Ricordiamo adunque al savio direttore il modo ch’e’
vuol
tenere per adempiere questo secondo più important
irare le medesime virtù, e a screditare i medesimi vizi che il dramma
vuol
mettere in veduta, lusingandomi che al lettore no
sovente impacciarono i tragediografi in età moderna: «l’intreccio che
vuol
essere rappresentato e replicato / non deve esser
irare le medesime virtù, e a screditare i medesimi vizi che il dramma
vuol
mettere in veduta, lusingandomi che al lettore no
di Miside. Ella vorrebbe riconvenirlo sottovoce: ma Davo all’incontro
vuol
che risponda apertamente confessando la verità. O
pigliano. Comprende da qual morbo la moglie sia oppressa, e piangendo
vuol
tornare in dietro. Lo segue Mirrina sciolta in la
he Filomena ha partorito, e nella quarta scena viene a dirgli, che se
vuol
rompere il contratto, il faccia pure, purchè si p
ietro. Ant. Fermati lì. Get. Poffare, un grande impero, Sia chi
vuol
. Ant. Geta. Get. E’ quel cui cerco appunto.
? Get. No certo. For. Perchè è rimasta povera e mendica, Non si
vuol
più conoscere suo padre; Di lei non si fa conto
enone entra nella propria casa per accingersi al picciolo viaggio che
vuol
fare in villa per passarvi il biduo penoso. Taide
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