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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 744
one di trenta zecchini dal Pantalone Scarpetta (V.) il quale non solo vuol tenerli per sè, ma neanche vuol seguire la compag
lone Scarpetta (V.) il quale non solo vuol tenerli per sè, ma neanche vuol seguire la compagnia, adducendo la ragione del ca
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 658-659
pere : per opra sua mi trovo in altro stato, ma in oggi così va ; chi vuol potere vestir lindo e mangiare a crepapelle ci vu
ggi così va ; chi vuol potere vestir lindo e mangiare a crepapelle ci vuol per casa almen due reginelle. 2ª sera Ora che
3 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « AVVISO. » pp. 310-312
olume, indi due correzioni, giunte, o miglioramenti al precedente. Si vuol dunque in prima apporre in fine del capo I alla p
Senatore Filippo Buonarroti, ed il Proposto Anton Francesco Gori. Si vuol quì parimente notare che non mancarono all’Etruri
4 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »
Enea la bella contenzione che è espressa in Virgilio, tra Anchise che vuol rimanersi e morire ed Enea medesimo che vuol salv
irgilio, tra Anchise che vuol rimanersi e morire ed Enea medesimo che vuol salvare il padre dalle mani dei Greci; né potendo
mani dei Greci; né potendolo persuadere a fuggirsi, riprese le armi, vuol di nuovo uscire tra’ Greci, mentre Creusa e Iula
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 164-168
e dice : Io sono stato il fondatore di Bologna ; e poiche M. Saturno vuol far vero il detto con l’Etimologie, ecco ch’ io v
la donna amata, nominai la nuova Città Bononia, dalle parole Bos, che vuol dir Bue, Non, che significa non, & Jam, che s
sinas, lascia, dal verbo sinos, is, che stà per lasciare, e fel, che vuol dire fiele, e si piglia per l’amarezza, e crudelt
dolcezza, e senza alcuna sorte d’amaritudine, dal nome fel, lis, che vuol dir fiele, e dalla prepositione sine, che signifi
l’istesso anco co’l nome, la chiamai, non Atene, nò, ma Bononia, che vuol dire Città che non ha ignoranti, dal nome Bò, o B
tina bonus, a, um, che significa buono, e dalla voce Greca Logos, che vuol dire il parlare. Ergo (conclue Mercurio), io sono
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Tatarone, ossia, vecchio che vuol fare il tata, il mimmo, parlando con favella mozz
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
a « trattato col medesimo (Ventura) facendoli conoscere la gratia che vuol farli S. A. col agregarlo nella Compagnia delli d
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 935
del tempo dice : « è un uomo tarchiato e piccoletto. Si vede che egli vuol piacere : lavora abbastanza bene : fa il suo cara
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 933-934
a in mare, e vi rimane annegato. Ecco disperata la sua padrona ; ella vuol uccidere tutti gli animali che se le presentano,
adrona ; ella vuol uccidere tutti gli animali che se le presentano, e vuol gettare la cameriera nella tomba del suo caro gat
10 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142
sse lo stato degli spettacoli scenici del secolo XVII in Alemagna, si vuol mentovare qualche sacra tragedia latina di alcun
roici tragedie grossolane condite dalle buffonerie di Han Wourst, che vuol dire Giovanni Bodino o Salciccia, e corrisponde a
11 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290
sse lo stato degli spettacoli scenici del secolo XVII in Alemagna, si vuol notare qualche sacra tragedia latina di alcuni ce
roici tragedie grossolane condite dalle buffonerie di Han Wourst, che vuol dire Giovanni Bodino o Salciccia, e corrisponde a
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1016-
oni….  » la qual cosa combina anche con l’etimologia greca Μαχαρ, che vuol dire felice, beato, carissimo ; e non ti taccio c
rp. » Addio dunque, opprimi, ammala anche Alarico (nome teutonico che vuol dire molio potente) e di’ lui che sto bene quantu
13 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93
fatti sopraggiungono. Amlet parla ad alcuni di essi con famigliarità; vuol poi sentir declamare una scena sulla morte di Pri
pa libertà. “Aml. E voi mi domandate con troppa perversità. “Reg. Che vuol dir ciò, Amlet? “Aml. E che vuol dir ciò, Madre?
ate con troppa perversità. “Reg. Che vuol dir ciò, Amlet? “Aml. E che vuol dir ciò, Madre? “Reg. Ti dimentichi di chi son io
e ordina che si rechino in quella sala i fioretti. Altro messo del re vuol sapere, se Amlet intenda assaltar subito con Laer
ima stoccata a Laerte; il re bee, e vuole che egli beva ancora: Amlet vuol prima fare il secondo assalto, e dà un altro colp
rima fare il secondo assalto, e dà un altro colpo a Laerte. La regina vuol bere alla salute del figlio; il re cerca impedirl
i colpiscono entrambi, e restano feriti. La regina va mancando. Il re vuol far credere che al vedere il sangue sia svenuta;
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 
er riunirsi poi nel carnovale ; annunzia che Colombina (la Franchini) vuol andarsene a Bologna, e ch'egli è costretto, secon
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 486
le riuscì buon attore e leggiadro scrittore. Fra le sue commediole si vuol notare principalmente quella intitolata : I viagg
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 446
ima recita dell’autunno dell’anno 1754 (T. III, ivi) : Clarice. Non vuol vedere la nostra prima commedia ? Sior Zamaria.
17 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25
ssi non hanno conosciuta l’Epica Poesia. L’orgoglio de’ Letterati non vuol trovare in tutta la Grecia se non un solo Epico e
to egli ignora? a che il Malara? a che Guillèn de Castro? O se questi vuol egli decorare col titolo di Tragici, perchè non a
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIII. Commedia Mezzana. » pp. 141-150
. In quanto al cibo Nel medesimo dì bianchi i brodetti, Indi neri gli vuol : se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, poi vuol
detti, Indi neri gli vuol: se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, poi vuol ber gelato, E che apprestin la neve a’ servi impo
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 15-16
po musico di S. A. havute lettere che dobbiamo andare, e perchè se ne vuol venire un’altra non uguale a questa in far comedi
20 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
e converrebbero a’ Numantini usate a tempo e parcamente, la qual cosa vuol dire in volgare che esse sono proprie di un popol
rasi sorpresa da un nuovo doloroso pensiero. Aluro amante sì paziente vuol saperne la cagione, ed ella dopo di aver posto in
l poeta ha bisogno di Megara in tale occasione, e lo fa tornare. Egli vuol essere incluso nella sortizione, cui resiste Dulc
analogia tra Megara capo e difensore amato di Numanzia, per la quale vuol morire, con Tarquinio re tiranno, oppressore, abb
declamar contro i Romani, ovvero è questa una scappata del poeta che vuol comparire tra’ personaggi? Eccoci all atto III in
e con lui per due pagine intere, dopo le quali si ricorda di dire che vuol morire in di lui vece. Gareggiano su di ciò; ma t
un fatto che poteva averla offesa. Olvia sdegnata lo discaccia, indi vuol che impugni la spada; egli fa a suo modo e parte.
e parlava sola, ora non ode più ciò che dicono l’una e l’altra. Terma vuol sapere in ogni conto i disegni della sorella, e q
re di tali parole, e le dice che l’esilia per salvarle la vita. Ella vuol riaccendere la di lui collera, e l’incoraggia a r
o pensiero produrrebbe migliore effetto, e sarebbe più proprio di chi vuol persuadere. Ma quel sudore d’argento de’ Pirenei,
i partire, ed il re si ostina a farla trattenere, perdona agli Ebrei, vuol pure, ch’ella governi per lui, e colla maggior gr
nella Judia del Diamante. Ruben si nasconde dietro del trono, Rachele vuol far lo stesso e trovandovi Ruben gli rinfaccia i
l’ingiuria è scoccata e la correzione giunge tardi. Nel poema Rachele vuol dire che ferendola essi macchiano i loro acciari
sibile, come fece nella sua tragedia il nostro Cavazzoni Zanotti. Chi vuol trattare dell’inflessibilità di Marzio espugnata
21 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134
la serpe, il corvettar del cavallo, ed il guizzar del pesce. Il conte vuol riferire che entrò nel giardino, trovò una dama m
li innalza a lei le sue speranze; l’uno e l’altra frena la lingua che vuol trascorrere. Con un discorso interrotto mostrano
la passione non è molto tradita dallo stile. Bianca dal suo racconto vuol conchiudere che il conte è suo sposo, e la Regina
l fiume sottoposto alla finestra della prigione, e le dice che se non vuol essere ingrata, dee cercar nuova guisa di soddisf
composte, E le conserva suggellate e chiuse, E alle figlie che avrà, vuol darle in dote. Ma vaglia il ver, benchè non sia g
isponde Diego; ma tu come stai? Morta sopra la terra, ella ripiglia e vuol partire. Addio, ella segue agitata: Addio; con t
te. Tale parmi nella giornata I ciò che Rachele risponde al padre che vuol sugerirle quel che dir debba al re. Non ho bisogn
anche ogni sospetto svegliato in Erode alla vista de’ ritratti. Erode vuol mostrare la sua gratitudine alla moglie, ma ne am
titudine alla moglie, ma ne ammira la somma mestizia e le lagrime. Ne vuol sapere la sorgente, e Marianna gli rimprovera l’o
atto che spontaneamente le avea consegnato, e la regina glielo nega e vuol bruciarlo. Ottaviano insiste, l’impedisce, vuol p
regina glielo nega e vuol bruciarlo. Ottaviano insiste, l’impedisce, vuol prenderlo a viva forza. Ella minaccia di ammazzar
vista di Benamexì città de’ Mori. Dispettoso l’oltraggia, l’ingiuria, vuol di nuovo abbandonarla. Piagne la meschina, domand
raccogliendo in fine tutte le prime voci, ne risulti l’avviso che si vuol dare. Questa cifra è soggetta a due opposizioni.
ne un saggio l’avviso che dà Laura all’amante nella giornata II. Ella vuol dirgli ciò che segue: Flerida ha sabido ya que d
ennelleggiate con somma maestria le passioni di una dama bizzarra che vuol parere superiore all’amore. Moliere la tradusse i
si affretta ad obedire sol per liberarsi presto da quella noja. Il re vuol fargli qualche grazia, e lo sprona a domandarne a
a sedere. Giugne chi se ne ingelosisce e lo disfida; egli accetta, ma vuol battersi senza levarsi da sedere. Andando per la
l braccio uno scabello, di cui Don Domingo si serve in istrada quando vuol riposarsi. Questo personaggio capriccioso che tal
ginò Virgilio. La favola spagnuola si aggira sul matrimonio che Jarba vuol contrarre con Didone. Ella tuttochè piena della m
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 568-569
pera. In esse il Canova si manifesta comico di larghe vedute, che non vuol l’arte impastoiata nei vincoli di canoni assurdi.
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 516-517
i spiriti incatena ? Colà, sovra ogni attor la gran Candace, come più vuol rattrista e rasserena. Come al vivo ella è ognor
24 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285
la serpe, il corvettar del cavallo, ed il guizzar del pesce. Il conte vuol riferire che entrò nel giardino, trovò una dama m
li inalza a lei le sue speranze; l’uno e l’ altro frena la lingua che vuol trascorrere. Con un discorso interrotto mostrano
la passione non è molto tradita dallo stile. Bianca dal suo racconto vuol conchiudere che il conte è suo sposo, e la regina
poste, E le conserva suggellate e chiuse, E alle figlie che avrà, vuol darle in dote. Ma vaglia il ver; benchè non sia
isponde Diego; ma tu come stai? Morta sopra la terra, ella ripiglia e vuol partire. Addio, ella segue agitata, Addio; con
e. Tale parmi nella giornata. I ciò che Rachele risponde al padre che vuol suggerirle quel che dee dire al re. Non ho bisogn
ta dalla tempesta. Ma egli a dispetto di un pugnale che l’ha trafitto vuol ciò riferire in settantacinque versi ripieni di c
ua anche ogni sospetto svegliato in Erode da i di lei ritratti. Erode vuol mostrare la sua gratitudine alla moglie, ma ne am
titudine alla moglie, ma ne ammira la somma mestizia e le lagrime. Ne vuol sapere la sorgente, e Marianna gli rimprovera l’
atto che spontaneamente le avea consegnato; e la regina glielo nega e vuol bruciarlo. Ottaviano insiste, l’impedisce, vuol t
regina glielo nega e vuol bruciarlo. Ottaviano insiste, l’impedisce, vuol torglielo a forza; ella minaccia d’ammazzarsi col
ista di Benamexi città de’ Mori. Dispettoso l’oltraggia, l’ ingiuria, vuol di nuovo abbandonarla. Piagne la meschina, domand
raccogliendo in fine tutte le prime voci, ne risulti l’avviso che si vuol dare. Questa cifra è soggetta a due opposizioni.
ne un saggio l’avviso che dà Laura all’amante nella giornata II. Ella vuol dirgli ciò che siegue: Flerida ha sabido ya
ennelleggiate con somma maestria le passioni di una dama bizzarra che vuol parere superiore all’amore. Moliere la tradusse i
si affretta ad obedire sol per liberarsi presto da quella noja. Il re vuol fargli qualche grazia, dicendo che domandi pure?
edere. Giugne chi se ne ingelosisce e lo disfida; ed egli accetta, ma vuol battersi senza levarsi da sedere. Andando per la
25 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
fatti arrivano, ed Amlet parla ad alcuni di essi con famigliarità, e vuol poi sentir declamare una scena sulla morte di Pri
oppa libertà. Aml. E voi mi domandate con troppa perversità. Reg. Che vuol dire ciò, Amlet? Aml. E che vuol dire ciò, madre?
date con troppa perversità. Reg. Che vuol dire ciò, Amlet? Aml. E che vuol dire ciò, madre? Reg. Ti dimentichi di chi sono?
d ordina che si rechino in quella sala i fioretti. Altro messo del re vuol sapere se Amlet pensa battersi subito con Laerte.
rima stoccata a Laerte. Il re bee e vuole che egli beva ancora; Amlet vuol prima fare il secondo assalto, e dà al competitor
are il secondo assalto, e dà al competitore un altro colpo. La regina vuol bere alla salute del figlio; il re cerca impedirl
i colpiscono entrambi, e restano feriti. La regina va mancando. Il re vuol far credere che al vedere il sangue sia svenuta;
26 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344
e estremo pel marito, che forma la tinta imperiosa del suo carattere, vuol salvarlo ad ogni modo; e credendo che non la salv
nso, si presenta ad Albumasar, il quale si maraviglia di Alfonso, che vuol lasciare in Affrica Ormesinda per un arcano che n
Alfonso, che vuol lasciare in Affrica Ormesinda per un arcano che non vuol rivelare, e di Consalvo, che vuol rimaner prigion
ica Ormesinda per un arcano che non vuol rivelare, e di Consalvo, che vuol rimaner prigione, finchè l’altro non abbia condot
nuta mostra l’esterminio seguito delle reliquie de’ Templarj. Rodrigo vuol condurre Anagilda al campo. Fernando colla spada
ppresenta al generale il pericolo di suo figlio insieme con la sposa; vuol liberarli; Rodrigo si commuove, l’affretta; Enric
nrico è in Morviedro, ed ha liberato Fernando: la sesta in cui Enrico vuol vedere Anagilda, e Ramiro lo dissuade: e la setti
n sospiri? Una falsità iperbolica del seicento a prima giunta. Erbele vuol sapere come siesi Gerbino salvato dal mare; ma se
e si attacca tra lui e Gerbino una gara di generosità, perchè Filinto vuol che l’amico parta libero per la grazia ottenuta d
che l’amico parta libero per la grazia ottenuta da Germondo, ed egli vuol restar prigioniero. E’ imitazione di quella di Or
tto III. Erbele ha già inteso che Gerbino è partito ed è in salvo, ma vuol che Zelinda le ridica gli ultimi suoi detti, gli
nimo. Germondo gli ha chiesta la vita di Gerbino, ed egli con la vita vuol dargli di più la libertà ed Erbele, ed essere il
ne. Intanto egli poco innanzi ha confessato che questo amore (che ora vuol chiamare dominante) è episodico, che rende men tr
aria al fatto, e l’ipocrita finzione, e notiamo solo che la gramatica vuol che si dica, cederò il regno, se l’omaggio ei pre
di Corradino Di tradigion pensier certo l’arresta. Lo spettatore vuol vedere le sorgenti delle azioni e de’ raziocinj p
tivo ad un racconto che arresta l’azione in vece di farla progredire, vuol sapere (notisi la curiosità di un’ amante in proc
or consiglio una freddezza ed indifferenza apparente, ella ne smania, vuol ricondurlo al suo amore, e finge di essersi avvel
è obbligata a proporlo pel comando del re che esilia il marito. Ella vuol seguirlo. E se, dice Adelvolto, ne impedisce il r
che torna a rimproverare alla figlia il poco amore che ha per lui, e vuol separarla dal marito, la cui nullità in tale occa
addio mondo, addio consorte, non respiro che morte. Con ciò il poeta vuol fare intravedere il disegno ch’egli ha di morire.
finale; che ne’ moderni teatri musicali non suole ascoltarsi. Elfrida vuol ferirsi, Orgando la trattiene, ella tramortisce.
otturne, e matutine. Partito Adallano viene nella scena 4 Ricimero, e vuol sapere perchè sia colà notturna e ascosa, e se al
r Elvira in vece di disgustarla; e questo dilicato amante, o che tale vuol mostrarsi, risponde a guisa di creditore che ripe
vira si ritira con modestia. Tutto ciò che canta Odorico ed Elvira si vuol leggere nel dramma per ammirarsene l’eleganza, la
mero; ma prima, senza nuovo motivo che affretti la sua deliberazione, vuol che si congiunga con Elvira, di cui non ignora le
dallano, il quale da poco esperto generale si fa circondare. Ricimero vuol ferirlo; ma eccoti un altro Guerriero sconosciuto
è la cosa più polita, ma in fine non è la più funesta del mondo. Ella vuol dire che si accinge a versare il proprio sangue,
ma lievemente, da uno strale tutto a lei perdona, tutto obblia, e la vuol con se negli estremi suoi giorni. Incresce ad Elv
iò sia egli il messaggero. Ricimero affettando un dolore da disperato vuol morire per le mani di lei. Morire (risponde bene
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 195-196
tto no posso aver più gust, che l’appetito adesso in far progresso me vuol per mort ; e sbolzonado da Cupido ogn’or, ho la f
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 566-567
ici subentrò ai molteplici trattenimenti del carnevale, ma perchè non vuol esser da meno de’ suoi predecessori, egli apprest
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 644-646
? che temi ? Oh lascia che infuriino l’ire ! Ancora alle fide triremi vuol teco Alcibiade venire ! Si dolce, si bello è il t
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 760-762
poder a mille i cuori. I vostri alti colori superar de Diana el lume vuol , resplendendo qua in terra un niovo sol. E dir po
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141
Saul e l’Aristodemo ; quel Saul, nel quale egli fu sommo, e pel quale vuol la leggenda di palcoscenico ch'egli si mostrasse
ha ragione di mettersi in collera con Montazio. Quando un giornalista vuol gridare contro la meschinità della mise en scène,
Civitavecchia non avrebbe da esser asino ? Lo son tutti. Il Battaglia vuol fare una compagnia per il suo teatro Re ; ma in q
32 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
vignajuolo, che non sono nè spione nè ladro. Mercurio gli dice che se vuol parlare a Giove, è venuto a mal tempo, essendo fu
famiglie. Trigeo invita il Coro a salutar la Dea. Dopo il canto egli vuol sapere da Mercurio, onde avvenne che la Pace abha
Trigeo dice appena di voleré andare in cielo che vi si trova: appena vuol tornar fra’ suoi che parla alla sua famiglia. Nè
ali scene, nei sono questi, durezzé, negligenze da correggersi, se si vuol procacciare un’opportuna illusione in chi vede o
apparenza le pratiche della religione. Adunque Mnesiloco per vendetta vuol forare la pelle dell’otre; ma Mica tenera madre d
d’ingegno e di conseguenza, che sarà il padrone o maestro? Strepsiade vuol sapere in che trovasi attualmente occupato il mae
lo l’ingiusto. Socrate per fare che il giovine impari più facilmente, vuol che ascolti il favellar del Dritto e del Torto. V
a alle scelleraggini. Egli batte il padre e colla solita sfrontatezza vuol dimostrare che ciò sia ben fatto. Con mille ridic
to, ed eseguendosi così presto, e mostrandosene le conseguenze. Ma si vuol riflettere che non è già una commedia di Menandro
Tutto giorno per piazza. Se alcun compera Una triglia per cena, e non vuol muggine, Tosto grida il vicino pescivendolo, Gnaf
nno i giudici nella città esercitando la lopo carica, ed il figliuolo vuol provare che essi sono meri schiavi. Quest’ultimo
eco mendico e lo va seguitando. Carione suo servo se ne maraviglia, e vuol sapere ad ogni patto, perchè tenga dietro a quel
eviterebbe i malvagi e arricchirebbe i buoni? Pluto risponde di sì, e vuol partire. Cremilo nol permette; gli dice che egli
ieri, per lo nobile uso che essi fanno del cavallo. E se questa madre vuol chiamare il figliuolo Callippide, p. e., par che
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 793-794
pera Eroica scritta in versi, non è produzione di questa Comica, come vuol supporre l’autore della drammaturgia. Di essa non
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 11-12
sua ignoranza si limitassero all’arte sola di recitare ; ma in oltre vuol esser autore, e correttor degli autori. Sicario d
35 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
orali ripiene di fredde uniformi elegie senz’anima e senza sangue. Si vuol però notare che gli accidenti di Celia tirano ver
. Pregevole nell’atto III è la scena in cui Telaira sorella di Filebo vuol renderlo avveduto della inverisimiglianza del rac
36 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
rasi sorpresa da un nuovo doloroso pensiero. Aluro amante sì paziente vuol saperne la cagione, ed ella dopo di aver posto in
eclamare contro i Romani, ovvero è questa una scorreria del poeta che vuol comparire tra’ personaggi? Eccoci all’atto III, i
on lui per due pagine intere, dopo delle quali si ricorda di dire che vuol morire in di lui vece. Gareggiano su di ciò; ma t
to Olvia che parlava sola, ora non ode più ciò che esse dicono. Terma vuol sapere in ogni conto i disegni della sorella; ma
o pensiero produrrebbe migliore effetto, e sarebbe più proprio di chi vuol persuadere. Ma quel Vulcano della gentilità per d
di partire, ed il re si ostina a farla rimanere, perdona agli Ebrei, vuol pure che ella governi per lui, e colla maggior gr
uesto passo è più rapida. Ruben si nasconde dietro del trono, Rachele vuol far lo stesso, e trovandovi Ruben gli rinfaccia i
a è scoccata, e la correzione giugne fuor di tempo. Nel poema Rachele vuol dire che ferendola essi macchiano i loro acciari
ssediata da’ Volsci, e quella di Marzio combattuto dalla vendetta che vuol prendere de’ suoi nemici nazionali e dall’amor fi
sibile, come fece nella sua tragedia il nostro Cavazzoni-Zanotti. Chi vuol trattare dell’inflessibilità di Marzio espugnata
37 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
e generico, e dovendo conseguentemente per individuare l’oggetto che vuol esprimere, far lunghe giravolte, e scorrere per m
nce ove trionfa amore» affinch’ella soggiunga «Chi non può quel che vuol , quel che può voglia» colla lunga filastrocca ch
o del mondo agli occhi altrui.» [24] Nel primo si vede il poeta, che vuol far pompa di spirito in mancanza del sentimento;
rebbe molte critiche poco fondate, e che riuscirebbe utilissima a chi vuol innoltrarsi nella difficile, e delicata carriera
        Che vincitor lo fa.» allora io credo ascoltar un poeta, che vuol insegnarmi l’arte della scherma, non già un perso
l’eccesso, ma fin là soltanto dove il richiede il fine propostosi. Si vuol da lui che sfugga gli argomenti troppo lunghi o t
mma il poeta drammatico abbia pur fisso nell’animo, che il buon senso vuol essere da per tutto rispettato, e che gli squarci
38 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160
suo padre (sarto di mestiere che si adira se altri se ne sovvenga, e vuol passar per nobile) venisse richiamato alla ragion
Andres. **. Al medesimo Capo pag. 41, lin. 2, dopo le parole, di chi vuol persuadere. *. Al medesimo Capo pag. 56, lin. 23
39 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « [Dedica] » pp. -
é più ardente oggi- giorno, che non l’é stata giammai. Tutto il mondo vuol estere spettatore, e ciascuno ne prende quella pa
ro spese. Ognuno che va a teatro, o volge tralle mani qualche dramma, vuol piccarsi di spirito e di sapere, e favella di sen
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 832-837
oi pigionali) mi compariva dinanzi col matterello in mano. – Che cosa vuol dire : strike ? – Picchiare !… – e via ! – Padron
Che cosa vuol dire : strike ? – Picchiare !… – e via ! – Padrone, che vuol dire : I prattle out of fashion ?… – ed egli : – 
41 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
e i suoi versi son cattivi: che in vece di compatire gli errori umani vuol perdere la rendita di quarantamila lire, per lasc
o dal Bernagasso degl’ Italiani, come attestò anche il Baile17. Ma si vuol notare che il Bernagasso ed il Tartuffo vennero d
idea di tal carattere. Ella è una donna attempata, che si belletta e vuol passare alle seconde nozze; ma basta ciò per cara
42 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
on Creonte scernesi il medesimo artificio della tragedia Greca; ma si vuol notare in questa Latina che Medea in mezzo alle p
acciandogli le di lui mire ambiziose replica, ne cupias vide. Giasone vuol troncare il discorso, ed ella freme, invoca Giove
l’irreparabil morte imminente dell’altro. Egli prega, piagne, smania, vuol morire in vece del figlio, e la madre disumanata
) sceverar dal grano la paglia; ciò che rare volte si è fatto. Non si vuol decidere per sistema anticipatamente adottato, ma
questo forse il linguaggio de’ rimorsi e di un dolor disperato? Egli vuol morire e vivere di bel nuovo e tornare a morire e
Iterum vivere, atque iterum mori Liceat, renasci semper. Non vuol esser tra’ morti, nè dimorar tra’ vivi, . . . .
43 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
iva Arena, inorridisce Policare che l’ode, freme, si adira, minaccia, vuol morir per lei; ma patetico è il congedo estremo c
orsi al furore di Marfisa; Olinto nella Gerusalemme del gran Torquato vuol comparir colpevole del furto confessato da Sofron
Dichiara poi di non esser egli Corradino tosto che intende che il re vuol farlo suo genero. Carlo prende questa varietà com
. la Vita che ne ha scritta il chiar. cav. Tiraboschi p. 153. 64. Si vuol notare che questo componimento piacque talmente a
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 227-235
da do man (Magnifici, e Zenerosi Signori) è solo in questo mondo che vuol tegnir el mondo sotto de lù, e tutti i altri viue
che l’huomo xe felice o misero, bon o cattivo segoudo che lu medesmo vuol . Però se in potestà dell’homo xe d’operar ben e m
45 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244
i suoi versi sono cattivi: che in vece di compatire gli errori umani vuol perdere la rendita di quarantamila lire, per lasc
ver letto che Moliere doveva al teatro italiano il suo Tartuffo b. Si vuol notare però che il Bernagasso mentovato ed il Tar
a vera di tal carattere. Ella è una donna attempata che si belletta e vuol passare alle seconde nozze; ma basta ciò per cara
46 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206
etro; ma compreso poi meglio lo stato della quistione, pensai, che si vuol piacere a’ Dotti, senza punto rigettare la senten
atore simile a Corneille. E per riescire nel suo intento l’Apologista vuol dare ad intendere a’ suoi compatrioti una cosa co
i scostarono dalla semplicità naturale nelle loro Pastorali. E questo vuol dire, che nulla curarono di osservare le più impo
Castri, i Virues, i Calderón. Faccia pur così il Signor Lampillas: se vuol comparare con senno e giustizia, pareggi gli ogge
47 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273
iva Arena, inorridisce Policare che l’ode, freme, si adira, minaccia, vuol morir per lei; ma patetico è il congedo estremo c
i al furore di Bradamante, Olinto nella Gerusalemme del gran Torquato vuol comparir colpevole del furto confessato da Sofron
Dichiara poi di non esser egli Corradino tosto che intende che il re vuol farlo suo genero. Carlo prende questa varietà com
ita che ne ha scritta il cavalier Girolamo Tiraboschi. p. 153. a. Si vuol notare che questo componimento piacque talmente a
48 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194
acemos, cui noi potremmo dare il titolo di Sex Faccendone, di uno che vuol mostrarsi sempre affaccendato, ma che nulla ha da
n mente un embrione accozzato di molti tratti ridicoli di un uomo che vuol mostrarsi pieno di affari, e non fa mai nulla; ma
suo padre (sarto di mestiere che si adira se altri se ne sovvenga, e vuol passar per nobile) venisse richiamato alla ragion
ignora sin dall’atto I. Sembra in fine che in una favola che l’autore vuol che cominci di buon mattino e termini prima di me
49 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
vignajuolo, che non sono nè spione nè ladro. Mercurio gli dice che se vuol parlare a Giove, è venuto a mal tempo, essendo fu
fatto condurre nella celeste dimora un gran mortajo, dentro del quale vuol pestare le città. Questa immagine conviene al com
famiglie. Trigeo invita il coro a salutar la dea. Dopo il canto egli vuol sapere da Mercurio, onde avvenne che la Pace abba
e Trigeo dice appena di voler andare in cielo che vi si trova: appena vuol tornar fra’ suoi, che parla alla sua famiglia. Nè
ali scene, nei sono questi, durezze, negligenze da correggersi, se si vuol procacciáre un’ opportuna illusione in chi vede o
apparenza le pratiche della religione. Adunque Mnesiloco per vendetta vuol forare la pelle dell’otre; ma Mica tenera madre d
d’ingegno e di conseguenza, che sarà il padrone o maestro? Strepsiade vuol sapere in che trovisi attualmente occupato il mae
alle scelleraggini. Egli batte il padre, e colla solita sfrontatezza vuol dimostrare che sia ben fatto. Con mille ridicoli
tto giorno per piazza. Se alcun compera Una triglia per cena, e non vuol muggine, Tosto grida il vicino pescivendolo,
nno i giudici nella città esercitando la loro carica, ed il figliuolo vuol provare che essi sono meri schiavi. Quest’ultimo
eco mendico e lo va seguitando. Carione suo servo se ne maraviglia, e vuol sapere ad ogni patto, perchè tenga dietro a quel
eviterebbe i malvagi e arricchirebbe i buoni? Pluto risponde di sì, e vuol partire. Cremilo nol permette, gli dice ch’egli è
ita di ordinario dal proprio fuoco prima a scrivere che a pensare, si vuol ripetere quello che di sì gran comico riferisce i
ieri, per lo nobile uso che essi fanno del cavallo. E se questa madre vuol chiamare il figliuolo Callippide, per esempio, pa
50 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
m’ era venuta, dalla porta ? Ecco perchè ; l’autore salvata Adelarda, vuol che Sofia rimanga in potere di Otogare nel perico
or consiglio una freddezza ed indifferenza apparente, ella ne smania, vuol ricondurlo al suo amore, e finge di essersi avvel
Ciascun di voi vorria sotto altra maschera. Leviamcela. Regnar da Re vuol Dario ; E da magnate regnar Megabise ; E regnar v
la. Regnar da Re vuol Dario ; E da magnate regnar Megabise ; E regnar vuol da tavernajo Orcane ; E Gabria vuol (direte voi s
agnate regnar Megabise ; E regnar vuol da tavernajo Orcane ; E Gabria vuol (direte voi senz’altro) Regnar anch’ei. Da che ?
compagnerà. Sopraggiunge Annetta, cui Settimio dice : La Crezina non vuol del figlio mio, E gliel’ha detto a lettere di sc
Tu nol sai, ma il so ben io, Nè a te, perfido, il dirò. Chi di voi lo vuol per padre ? V’arretrate ? Ah voi tacendo Sento di
acquista semplicità e naturalezza in Metastasio : E poi quel che si vuol , presto si crede. Dal Petrarca, dal Zeno e da’ F
traditore e che il Senato l’ha convinto e condannato alla morte ; ma vuol parlargli, e quando Sesto si appressa, si sforza
lta, è obbligata a proporlo, perchè il re ha esiliato il marito. Ella vuol seguirlo. E se, dice Adelvolto, ne impedisce il r
no avrai del barbaro mio stato pietà rimorso e orror . Mentre Elfrida vuol partire, arriva Edgardo che ne impedisce la fuga,
he torna per rimproverare alla figlia il poco amore che ha per lui, e vuol separarla dal marito, la cui nullità in tale occa
addio mondo, addio consorte, non respiro che morte. Con ciò il poeta vuol che s’intraveda il disegno che egli ha di morire.
e ascoso, che gridò, Elfrida, se l’immerse nel seno, e spirò. Elfrida vuol seguirlo, Orgando la trattiene ; ella tramortisce
vira si ritira con modestia. Tutto ciò che canta Odorico ed Elvira si vuol leggere nel dramma per ammirarsene l’eleganza, la
ero ; ma prima, senza nuovo motivo che affretti la sua deliberazione, vuol che si congiunga con Elvira di cui non ignora le
i Adallano, il quale poco esperto generale si fa circondare. Ricimero vuol ferirlo ; ma eccoti un altro gnerriero sconosciut
a in fine non è nè la più difficile nè la più funesta del mondo. Ella vuol dire che si accinge a versare il proprio sangue e
ia egli di ciò il messaggiero. Ricimero affetta dolore da disperato e vuol morire per le mani di lei. Morire (risponde bene
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LETTERA dell’autore all’editore. » pp. -
ede nato a grandi imprese nelle scienze e nelle belle arti. Ma che si vuol fare? Non tutti esser ponno sì alti da toccare, c
52 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74
di riconoscere da tali principii la tragedia e la commedia Greca, non vuol far altro che dare un’ aria di novità e di appare
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 432-435
ancolelli di parlare. — Che lingua – disse al Re il bizzarro attore –  vuol Sua Maestà ch’io parli ? — Quella che tu vuoi – r
54 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
ia, ma non vale, Che indietro son tirata. Orfeo mio, vale. Orfeo vuol tornare per ridomandarla, ma vien respinto da Tis
on una canzonetta ditirambica termina la favola (Nota IX). Egli vi si vuol notare ancora che molte cose dovettero cantarsene
inare, dicendo che tal festa si diede verso la fine del 1400. 48. Si vuol però avvertire che noi ne parliamo soltanto come
55 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
dalle quali il lupo strappa gli agnelli: per dirsi che Agamennone nè vuol cedere Criseida nè permettere che sia riscattata,
un tramezzo, e quello di Polacos da un fatto che Huerta sa ma che non vuol dire”. Notizie pellegrine! Io per altro volendo f
unirono gl’ interessi delle due compagnie e si fece una cassa; ma non vuol per questo che componessero un corpo solo. Unico
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378
vela a Celio che Rosaura non è altrimenti figlia di Pantalone. Questi vuol darla in moglie a Fileno, amato alla sua volta da
pino la placa, dandole il bimbo che le dice esser suo figlio. Camilla vuol rapirglielo, dicendo ch’egli è suo ; ed eccoti ar
chiede suo figlio, e tanto l’importuna, che Celio, al colmo dell’ira, vuol batterlo ; Arlecchino lo respinge a colpi di test
57 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313
risti di Roma cominciata dopo il 1600. Or si può senza biasimo da chi vuol ragionar di teatro negligentare la notizia di que
el padre giustamente sdegnato, piangendo le manifesta la sua colpa, e vuol partirsi disperato, quando ella impietosita dar n
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 478-485
allora il pubblico, ci si perdoni la frase, si monta diversamente, e vuol figura veneranda, vuol modi gravi, vuole unzione,
si perdoni la frase, si monta diversamente, e vuol figura veneranda, vuol modi gravi, vuole unzione, vuole insomma quell’ i
59 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
empio di Venere lungo il mare; vi arriva anche il ruffiano, le vede e vuol menarle via a forza; ma sono difese dal servo di
ico Safunio57 la riferisce al dialetto Arameo. Giovanni Errico Majo58 vuol provare non essere essa differente dall’idioma Ma
l Coro: gli Edili le hanno già apparecchiate. Nelle quali parole si vuol notare che mentovando il Corago e gli Edili si fa
affanna in vano: Saturione non si ricorda che delle cene di Tossilo e vuol compiere l’ordinata trama. La figlia altro non po
col forestiere che l’ha condotta. La vede e secondo l’ usanza di chi vuol comperare per poco, l’approva a mezza bocca. Toss
il vecchio il carattere di marito onorato e geloso. Questa favola si vuol collocare tralle più piacevoli di Plauto per lo s
ervo l’amore che Bacchide ha per Mnesiloco, e Crisalo annojato non ne vuol sentir parlare. T’incresce adunque (dice Pistocle
timo. 45. Eutropio e San Girolamo lo dicono Tarantino, il Galateo lo vuol nato nella Rudia di Lecce. A’ primi si attenne il
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 187-190
are trascurato, sporco, sudicio, sordido, cialtrone. Quando un comico vuol dire che il tale s’è recato in compagnia, ove tut
61 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO I. LIBRO I » pp. 12-33
n quanto al cibo Nel medesimo dì bianchi i brodetti Indi neri gli vuol : se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, e poi v
Indi neri gli vuol: se l’acqua è fredda, Tempesta e grida, e poi vuol ber gelato, E che apprestin la neve a’ servi im
62 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9
a recondite elevate imprese nelle scienze e nelle lettere. Ma che si vuol fare? Non tutti esser ponno sì alti da toccar col
63 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19
Queste cose io narrai nella mia Storia, che il Signor Abate Lampillas vuol non vedere, tutto che le vegga e le palpi; queste
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 438-443
escolanza delle due lingue. Colombine. M’hanno detto che Vosignoria vuol parlarmi…. ha, ha, ha ! Che figura graziosa ! Vos
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 922-927
Bourbon, ch’ era stata demolita, sì a quella del Palais-Royal. Ma che vuol dire quella parentesi aggiunta nel mezzo del tito
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 35-37
concet, zuè la tua vpilation, tu vuo dir Mad. la qual parland cun mi vuol vnfrir l’infurnad parol, che te ne par, nonella q
67 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »
Russie. E la nostra musica non s’accompagna altresì colla poesia? Che vuol dire adunque che un siffatto accoppiamento non op
negarsi che il Signor Manfredini non legga con attenzione l’opere che vuol onorare della sua critica. GIORNALISTA. [45] «Pa
tante irregolarità, tanti modi diversi di vestir l’aria istessa? Che vuol dire che se Gluk, Paisello, e Mazzoni metteranno
e da quelle del terzo probabilmente una cosa mediocre, o cattiva? Ciò vuol dire che ciascuno combina le note e gli accordi s
n Piccini, un Paesiello ecc.? E se ognuno che coltiva una professione vuol distinguersi dai compagni, desidera di esser gran
la sua decadenza. Questa non è una patente contrariazione? Quando si vuol sostenere un opinione bisogna ben provarla, e non
ini dolcissimo, la patente contraddizione? GIORNALISTA. [79] «S’egli vuol sostenere, per esempio, che la musica sia decadut
Italia, chi per vederla e goderla, chi per istruirsi.» Sicuramente vi vuol poca persuasione, poca imparzialità e poca giusti
poi “tante belle verità” nel capitolo dove si parla dei cantanti. Che vuol dire questa incoerenza? Forse ch’ei non ha letto
68 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
te dell’azione nel tempio di Apollo in Delfo, e un’altra in Atene. Si vuol notare nella prima scena la pittura terribile del
di Tancia e Lisinga in Metastasio introducono al ballo cinese. E che vuol dir mai festa teatrale di ballo serio? Le favole
69 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
un tramezzo, e quello di Polacos da un fatto che Huerta sa ma che non vuol dire». Notizie pellegrine, Di poema degnissime e
pello Chambergo di detta Guardia fu forse un poco più grande, ciò non vuol dire che fosse nuova invenzione e precedente solt
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Pistoia, questo dì 21 di ottobre 1589. » pp. 405-415
compagnia per soddisfare al voler del Padrone. Ora è Pedrolino che si vuol togliere alla Vittoria, ora è il Gratiano che si
edrolino che si vuol togliere alla Vittoria, ora è il Gratiano che si vuol togliere ai Gelosi. Talvolta i comici accettavano
71 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
ciandogli le di lui ambiziose mire replica, ne cupias vide . Giasone vuol troncare il discorso, ed ella freme, invoca Giove
l’irrevocabil morte imminente dell’altro. Egli prega, piagne, smania, vuol morire in vece del figlio, e la madre disumenata
everar dal grano la paglia, ciò chè rare volte si è praticato. Non si vuol decidere per sistema anticipatamente adottato, ma
questo forse il linguaggio de’ rimorsi e di un dolor disperato? Egli vuol morire e vivere di bel nuovo e tornare a morire e
empre, Iterum vivere, atque iterum mori Liceat, renasci semper. Non vuol esser tra’ morti, nè dimorar tra’ vivi, ……… quae
72 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
quella mano emendatrice di cui ha bisogno ciascuna. La prima cosa che vuol essere ben considerata è la qualità dell’argoment
73 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
vi produce essetti simili. In Grecia (rifletté cotal sapienza) non si vuol cercare se non l’origine del teatro greco. L’uomo
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
uce effetti simili. In Grecia (giusta la luce di tal sapienza) non si vuol cercare se non l’origine del teatro Greco. L’uomo
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO V. Rappresentazioni chiamate Regie: Attori Accademici: Commedianti pubblici. » pp. 345-356
a luce più Volte in Napoli ed in Roma, l’Ardito vergognoso, Chi tutto vuol tutto perde, la Forza del sangue, l’Infanta villa
76 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
uce effetti simili. In Grecia (giusta la luce di tal sapienza) non si vuol cercare se non l’origine del teatro Greco. L’uomo
77 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
lusso, e col lusso crescono nuovi bisogni e nuovi mali. Il teatro che vuol considerarsi come uno de’ pubblici educatori, per
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 333-339
itolo. Dunque osservi, stia attento. Quando si corre al galoppo, e si vuol salutare una dama che s’incontra distesa nella su
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 869-873
a quali eloquenti pause non è preceduto ? Nulla di quel che l’artista vuol significare al pubblico nel suo muto linguaggio s
80 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
fo che va a morire, merita l’attenzione de’ cuori sensibili. Egli non vuol dirlo chiaramente a Perselide, e pur vorrebbe far
tri Gridan Teopista ancor ; l’ode la bella Cagion del pianto mio, che vuol nell’onde Precipitarsi, o per tornarmi in braccio
uccidere. Aveva Maurizio un di lui bambino in potere d’Irene, e Foca vuol sapere dove si nasconda minacciando di far tormen
è del proprio figlio per l’Orfano reale, perchè è il padre stesso che vuol sacrificare il suo sangue per la regia prole. Mer
iprende tanto di forza quanto permette la determinazione di Seila che vuol rimanere offerta volontaria in olocausto. Nel las
il quale ignorando il suo destino attende la riposta dell’oracolo, e vuol consolare il padre che risponde in termini di dop
o re non sono. Insta ancora il figlio addolorato, gil cade a’ piedi, vuol che anzi l’uccida, se non può cangiarsi ; invano 
fonso si presenta ad Albumasar, il quale si meraviglia di Alfonso che vuol lasciare in Affrica Ormesinda per un arcano che n
uta mostra l’esterminio seguito delle reliquie de’ Templarii. Rodrigo vuol condurre Anagilda al campo. Fernando colla spada
presenta al generale il pericolo di suo figlio insieme con la sposa ; vuol liberarli ; Rodrigo si commuove, s’affretta. Enri
ico è in Morviedro, ed ha liberato Fernando ; la sesta, in cui Enrico vuol vedere Anagilda, e Ramiro lo dissuade ; e la sett
re estremo pel marito che forma la tinta imperiosa del suo carattere, vuol salvarlo di ogni modo ; e credendo che non la sal
e antiletterarie, che il Duca l’aveva abrogato. Capisce egli che cosa vuol dire abrogare ? Ne ha egli forse veduto il decret
pingono lo spettro. Senta intanto Aristodemo che spira : … E ben che vuol mia figlia ? S’io la svenai, la piansi ancor. Non
cepito per un figlio che a lui non rassomiglia e che egli ha offeso e vuol che mora per aver destata la sua gelosia. Polini
tennestra Io di Cassandra ancella ? Io di te priva ? Egisto Atride il vuol . Clitennestra Atride pera. Egisto E come ? Di qua
uto della Toscana quale pretese dipignerlo l’autore ? Ed a qual Bruto vuol che si rassomigli ? A Giunio, o a Marco ? Qual sa
81 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181
in questo esame avventura più il Teatro Spagnuolo, che l’Italiano. Si vuol notare in secondo luogo essere molto strana la co
vo dell’altro si logorano il capo per fare una cattiva Opera”. Questo vuol dire, che riguarda agli abusi presenti, e non al
uella parte, dove l’Apologista spiega la forza della sua Filosofia, e vuol mostrare poco soda la ragione da me addotta delle
o venne fuor di dubbio da chi commise tal Pittura. E se lo spettatore vuol godere delle infinite perfezioni, che rendono que
82 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
lusso, e col lusso crescono nuovi bisogni e nuovi mali. Il teatro che vuol considerarsi come uno de’ pubblici educatori, per
83 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
termine dove fermarsi. Se dunque avverrà che il maraviglioso, che si vuol introdurre, invece di appoggiarsi sulla popolare
comprendere maggiormente lo spirito. In un’opera dell’Aureli, Socrate vuol cacciar via dalle scuole dove insegnava la filoso
a musa del teatro, l’accoglie, ma solo a condizione che la verità, se vuol comparir in pubblico, dovrà cangiar abito, sembia
84 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VI. Tragici Spagnuoli, secondo il Signor Lampillas, negletti, o censurati a torto dal Signorelli. » pp. 43-68
ansene tuttavia riscaldati, non si curano di ascoltarla. Questo forse vuol dire che la Critica tranquilla non merita di esse
non è arbitraria. Per chiamare l’attenzione degli ascoltatori gli si vuol parlare di cose, benchè finte, simili a quelle di
s che il nega, non mostra di aver letto il Montiano alla sfuggita? Ma vuol meglio assicurarsi l’Apologista, che, a riserba d
85 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139
lla canna, e Atene si compiace de’ Pupi de’ Ciarlatani. Quando poi si vuol dare al Popolo per favola ben condotta e artifici
, cioè i costumi, i caratteri, e le passioni degli uomini (che questo vuol dir Mondo, Signor Lampillas, e non già, come voi
tificj comici che più sogliono risvegliare gli Spettatori (che questo vuol dir Teatro); ed a questi due Libri Mondo e Teatro
86 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
freux quand on aime? Siffatte analisi delicate della tenerezza, o se vuol dirsi alla francese, del sentimento, anche senza
dal coturno. L’amore (si è ben detto mille volte) perchè sia tragico vuol esser forte, impetuoso, disperato, dominante; e s
rato combattuto dall’amore e dall’ambizione, che vuole il regno e non vuol perdere Policrita. Interessa eziandio la stessa P
87 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
rno a tanta altezza. Il compositore si comporta quivi come despotico, vuol pure far da sé e piacere unicamente in qualità di
nch’essa nel mezzo, tiene maggiormente della virtù; e nella musica si vuol fare quell’uso degli acuti che si fa dei lumi ard
88 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
picciolezza e dissipazione di spirito, che tanto comoda riesce a chi vuol soggiogare. Così la Sibilla di Virgilio, volendo
che la verità e la libertà debbano essere l’unica insegna di chi non vuol avvilire il rispettabile nome d’autore: ho credut
89 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
it du bonheur: Aucun d’eux, comme moi, n’a perdu votre cœur.» [4] Si vuol rappresentare il tormento più squisito e più crud
i; ma il so ben io,         Nè a te, perfido il dirò. Chi di voi lo vuol per padre? Ai fanciulli         V’arrettrate? Ah!
90 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200
i dargli del vino in copia, per cui mezzo potrà vendicarsene. Il Coro vuol concorrere al disegno, e fuggir seco. Ulisse mani
to soleva colle sue figurine (benchè con rincrescimento de’ buoni che vuol dire de’ pochi) rappresentare alcune burlette o s
91 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88
n mente un embrione accozzato di molti tratti ridicoli di un uomo che vuol mostrarsi affaccendato, ma gli mancò la necessari
, che egli non ignora sin dall’atto I: che in una favola che l’autore vuol far cominciare di buon mattino e terminar prima d
92 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO VI » pp. 94-106
ntò Virgilio. La favola del Virues si aggira sul matrimonio che Jarba vuol contrarre con Didone. Ella, tuttochè piena della
93 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
edia ben tessuta. Vi si trova fra gli altri dipinto un geloso che non vuol parerlo. Johnson riuscì più nelle commedie, a seg
94 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
edia ben tessuta. Vi si trova fra gli altri dipinto un geloso che non vuol parerlo. Johnson riuscì più nelle commedie, a seg
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 245-250
gni male possibile, perchè, essendo inabile a recitar la tragedia, la vuol bandita dal repertorio, e lascia lei, scritturata
96 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128
empio di Venere lungo il mare. Vi giugne anche il Ruffiano, le vede e vuol menarle via a forza; ma sono difese dal servo di
rrico Safuniob la riferisce al dialotto Arameo. Giovanni Errico Majoc vuol provare non essere essa differente dall’idioma Ma
i affanna in vano. Saturione si ricorda solo delle cene di Tossilo, e vuol compiere l’ordita trama. La figliuola altro non p
col forestiere che l’ha condotta. La vede, e secondo l’usanza di chi vuol comperare per poco, l’approva a mezza bocca. Toss
il vecchio il carattere di marito onorato e geloso. Questa favola si vuol collocare tralle più piacevoli di Plauto per lo s
ervo l’amore che Bacchide ha per Mnesiloco, e Crisalo annojato non ne vuol sentir parlare. T’incresce adunque (dice Pistoc
ltimo. a. Eutropio e san Girolamo lo dicono Tarantino, il Galateo lo vuol nato nella Rudia di Lecce. A’ primi si attenne il
97 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
di Miside. Ella vorrebbe riconvenirlo sottovoce: ma Davo all’incontro vuol che risponda apertamente confessando la verità. O
pigliano. Comprende da qual morbo la moglie sia oppressa, e piangendo vuol tornare indietro. Lo segue Mirrina sciolta in lac
Ant. Fermati lì. Get. Fermati lì.Poffare, un grande impero, Sia chi vuol . Ant. Sia chi vuol.Geta? Get. Sia chi vuol. Get
t. Fermati lì.Poffare, un grande impero, Sia chi vuol. Ant. Sia chi vuol .Geta? Get. Sia chi vuol. Geta?È quel cui cerco a
n grande impero, Sia chi vuol. Ant. Sia chi vuol.Geta? Get. Sia chi vuol . Geta?È quel cui cerco appunto. Ant. Di per pietà
i fu Stilfon?No certo. For. Perchè è rimasta povera e mendica. Non si vuol più conoscere suo padre; Di lei non si fa conto.
enone entra nella propria casa per accingersi al picciolo viaggio che vuol fare in villa per passarvi il biduo penoso. Taide
98 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
e per conseguenza la prima epoca in Italia gloriosa della drammatica vuol collocarsi al principio del secolo. Secondo Lilio
con sale e vivacità senza addentar gl’individui. E a tal proposito si vuol riflettere, che la commedia Italiana di tal tempo
tandovi dentro Flavio) sopraggiugne un creditore con gli sbirri, e la vuol torre in pegno. Fazio che è il padre di Licinia a
sa di George Dandin. Il pudore poi richiesto ne’ moderni colti teatri vuol che si schivino gli amorazzi di Fulvia; come altr
ede entrare questo mercatante in casa senza raffigurarlo, si dispera, vuol ire a cogliere sul fatto la moglie, batte la port
adre, come proponeva, per parlarle con libertà. Egli poi tutto ardore vuol tirarle un anello in segno di volerla sposare, ed
rsi nel periodo di cui parliamo, si faranno leggere senza noja da chi vuol conoscere il teatro italiano, per la regolarità,
99 (1772) Dell’opera in musica 1772
d’un allegro, d’un largo e d’un balletto» (III.III.3); al contrario, « vuol […] l’apertura avere intima connessione colla pri
, dimostrando ch’egli non ha il cuore occupato da quella passione che vuol fingere con noi?» (II.VII.22). L’inverosimiglianz
tto: atteso che, siccome il Casa con eleganza e da filosofo scrisse: « vuol essere la bellezza uno quanto si può il più, e la
ender dovranno? Per soddisfare adeguatamente a così fatta dimanda, si vuol riflettere che la parte predominante di questo sp
ono da queste improprietà, le quali non convenendo al suggetto che si vuol presentare, fanno che lo spirito si avvegga della
parte, che terminata con verso piano languidissimamente cadrebbe. Si vuol nondimeno eccettuare il quinario piano, il quale
ordargli compassione e soccorso: e per la medesima ragione né pure si vuol dommatizzare nelle arie, che debbono contenere il
i quel capitale, né un poeta degno di premere le vestigia di Sofocle, vuol derogare in menoma parte alla bellezza del dramma
ee consumare nel recitativo gli estremi sforzi della passione. Questa vuol nascere e sollevarsi nel recitativo, ma non altro
uol nascere e sollevarsi nel recitativo, ma non altrove che nell’aria vuol pervenire alla sua maggiore altezza. Ciò che si è
, dimostrando ch’egli non ha il cuore occupato da quella passione che vuol fingere con noi? [Sez.II.7.3.2] Ma i recitativi,
etti. [Sez.III.2.1.2] Or primieramente lo stile della musica teatrale vuol poche note. Perciocché una musica troppo rinzeppa
ia possono essere insieme confusi, e che lo stile della musica vocale vuol essere più sobrio e più severo assai che non quel
re e l’esito lieto, come appunto avvien nell’Antigono, l’apertura non vuol essere malinconica a segno che dia sospetto di tr
gesto alcuno e rimanere immobile. Di qui è, che il gesto imitativo vi vuol essere parchissimamente adoperato, da che, pizzic
ge tutto lo sforzo della voce, tal altra una voce dimessa. Quel passo vuol movimento, questo vuol gravità e posatezza81. Se
a voce, tal altra una voce dimessa. Quel passo vuol movimento, questo vuol gravità e posatezza81. Sedato fatur quisquis del
seria. Non sono tali considerazioni da questo luogo. Altro qui non si vuol rilevare, che l’inverisimile, che nasce dall’addo
uanto alla pettinatura ella non può soffrire bizzarria né invenzione, vuol essere pettinata come usano allora le nostre dame
ore, per soddisfare all’estetico dell’arte sua. Il colore degli abiti vuol essere diverso da quello della scena, ma sì che f
incerto il tuono della voce. [Sez.V.4.1.5] Anche l’interno de’ teatri vuol avere più porte, che mettano nella platea, affinc
uale sarà il modo d’ottenere sì fatta unione? Il suggetto della danza vuol esser tratto da quelle azioni, che il poeta dramm
ballo teatrale essere una continuazione della favola drammatica, egli vuol essere atto all’espression degli affetti. Quindi
questa disciplina. [Sez.VI.2.2.2] Ma non ogni spezie di pantomimo si vuol trovare insieme nel ballo teatrale, come si costu
cennare ora qualche cosa intorno alla corporatura del danzatore, essa vuol essere avvenente e ben formata; le sue membra for
nostro spettacolo. Che se l’opera in musica sia comica, questo esame vuol essere più rigoroso. Una tale spezie di drammi, n
iori e lo emendi. Ricordiamo adunque al savio direttore il modo ch’e’ vuol tenere per adempiere questo secondo più important
irare le medesime virtù, e a screditare i medesimi vizi che il dramma vuol mettere in veduta, lusingandomi che al lettore no
sovente impacciarono i tragediografi in età moderna: «l’intreccio che vuol essere rappresentato e replicato / non deve esser
irare le medesime virtù, e a screditare i medesimi vizi che il dramma vuol mettere in veduta, lusingandomi che al lettore no
100 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
di Miside. Ella vorrebbe riconvenirlo sottovoce: ma Davo all’incontro vuol che risponda apertamente confessando la verità. O
pigliano. Comprende da qual morbo la moglie sia oppressa, e piangendo vuol tornare in dietro. Lo segue Mirrina sciolta in la
he Filomena ha partorito, e nella quarta scena viene a dirgli, che se vuol rompere il contratto, il faccia pure, purchè si p
ietro. Ant. Fermati lì. Get. Poffare, un grande impero, Sia chi vuol . Ant. Geta. Get. E’ quel cui cerco appunto.
? Get. No certo. For. Perchè è rimasta povera e mendica, Non si vuol più conoscere suo padre; Di lei non si fa conto
enone entra nella propria casa per accingersi al picciolo viaggio che vuol fare in villa per passarvi il biduo penoso. Taide
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