sti da’ sacerdoti gentili, le greche poesie nomiche e ditirambiche, i
versi
saliari del del Lazio, gl’inni peruviani al Sole,
Mosé. Le memorie dei defunti scolpite nelle colonne egiziane erano in
versi
. Tra’ barbari (dice Aristotile Polit. lib. I) le
prosa Cadmo ed Ecateo Milesi, e Ferecide Siro, maestro di Pitagora. I
versi
saliari latini sono anteriori alla prosa usata pe
matori siciliani. Molti negri africani e indiani senza lettere fecero
versi
. I Caraibi componeano canzoni. I messicani ne ins
ta orazione che aveano comune con tutti, adoprarono il meccanismo de’
versi
che subito e con poca spesa si allontanano dal li
da’ primi passi delle nazioni verso la coltura, si trovino scritte in
versi
, ch’é il secondo fatto generale che notasi ne’ te
gentili, le Greche poesie nomiche e ditirambiche ad Apollo e Bacco, i
versi
saliari del Lazio, gl’ inni Peruviani al Sole, qu
Mosè. Le memorie dei defunti scolpite nelle colonne Egiziane erano in
versi
. Tra’ Barbari le prime leggi dettaronsi in canzon
ed Ecateo Milesii e Ferecide Siro maestro di Pitagora. Gli anzinomati
versi
saliari Latini sono anteriori alla prosa usata la
imatori Siciliani. I Lapponi, popolo assai materiale e barbaro, fanno
versi
. Ne fecero in Affrica e in Asia molti Negri ed In
ta orazione che aveano comune con tutti, adoperarono la meccanica de’
versi
, i quali subito e a poco costo allontanansi dal l
da’ primi passi delle nazioni verso la cultura) si trovino scritte in
versi
, che è il secondo fatto generale da notarsi ne’ t
nte trovansi si bene i semi della drammatica, cioè saltazione, canto,
versi
, ma non rappresentazione che meriti di chiamarsi
ostanzo Pizzamiglio, ecc., e viveva ancora del 1782. Scrisse anche in
versi
martelliani, e pubblicò a Reggio…. una rappresent
il 1780, intitolata La Costanza in Cimento, che dedicò con lettera in
versi
sciolti alla Contessa Teresa Della Pace. Dice il
ntili, le Greche poesie nomiche e ditirambiche ad Apollo e a Bacco, i
versi
saliari del Lazio, gl’inni Peruviani al Sole, que
ra letteraria più antica sono i Cantici del loro legislatore Mosè. In
versi
erano le memorie de’ defunti scolpite nelle colon
Ecateo Milesii e Ferecide Siro maestro di Pitagora. Gli anzinominati
versi
saliari Latini sono anteriori alla prosa usata la
imatori Siciliani. I Lapponi, popolo assai materiale e barbaro, fanno
versi
. Ne fecero in Affrica e in Asia molti Negri ed In
lta orazione che aveano comune contutti, adoperarono la meccanica de’
versi
, i quali subito, e a poco costo allontanansi dal
da’ primi passi delle nazioni verso la coltura) si trovino scritte in
versi
, che è il secondo fatto generale da notarsi ne’ t
nte trovansi sì bene i semi della drammatica, cioè saltazione, canto,
versi
ma non rappresentazione che meriti di chiamarsi t
ezia, nel quale anno pubblicò La clemenza nella vendetta, commedia in
versi
di Giovanni Palazzi (Padova, Conzatti), dedicando
Giovanni Palazzi (Padova, Conzatti), dedicandola con una epistola in
versi
e in dialetto veneto al Pantalone Garelli (V.). A
782), il quale ci fa sapere com’ egli a Malta scrivesse un Prologo in
versi
martelliani, « dove finse che i comici agitati da
; e che poi assistiti da Netunno (il quale lasciavali con questi due
versi
: restate dunque amici al puro aer sereno, che a
figliuolo Evaristo). Così ne riferiva il Robinet nella sua lettera in
versi
del 5 gennaio ’75 : Il faut bien dire aussi deux
ora con assai maestria la chitarra, il che sappiamo da questi quattro
versi
che son sotto al ritratto di Bonnart che riproduc
e che nel XV si scrissero in volgare. I teatri d’Italia risonarono di
versi
. latini cantati sin dal secolo precedente. Albert
1330, ci fa sapere che già nel 1300 scriveansi comunemente tra noi in
versi
volgari (cioè facili ad esser compresi da’ volgar
preghiera al padre novellamente scoperto. Leggonsi però prima cinque
versi
narrativi, cioè detti dal poeta, e non da qualche
es ausibus nostris dabit. Il coro chiude l’atto raccontando in pochi
versi
tutta la spedizione di Ezzelino contra Padova, il
i Verona, e ne reca egli medesimo (dice il celebre Tiraboschi) alcuni
versi
che non ci fanno desiderar molto il rimanente. No
o la Floriana commedia scritta in terzarima mista ad altre maniere di
versi
, stampata nel 1523; ma non apparisce su qual fond
e che nel XV si scrissero in volgare. I teatri d’Italia risonarono di
versi
latini cantati sin dal secolo precedente. Alberti
1330, ci fa sapere che già nel 1300 scriveansi comunemente tra noi in
versi
volgari (cioè facili ad esser compresi da’ volgar
si rivolge a fare una preghiera al padre. Leggonsi però prima cinque
versi
narrativi, cioè detti dal poeta, e non da qualche
ausibus nostris dabit. Il coro chiude l’atto raccontando in pochi
versi
tutta la spedizione d’ Ezzelino contra Padova, il
di Verona, e ne reca egli medesimo, dice il chiar. Tiraboschi, alcuni
versi
che non ci fanno desiderar molto il rimanente. No
la Floriana commedia scritta in terza rima mista ad altre maniere di
versi
, e stampata nel 1523: ma non apparisce su qual fo
ci fa sapere che nel 1300 già comunemente si scriveano nell’Italia in
versi
volgari le imprese de’ re, e si cantavano ne’ tea
0, allorché tra’ francesi cominciò il canto reale. Esso consisteva in
versi
in lode della vergine e de’ santi, cantati a comp
zione del re d’Aragona, i giuliari Ramaset e Novellet cantarono molti
versi
composti dall’infante Don Pietro, fratello del re
ndo gli fu tolto il dominio di Verona, e ne reca egli medesimo alcuni
versi
che non ci fanno desiderar molto di vederne il ri
di quella della Pamela: ha di più il merito di essere bene scritta in
versi
: i costumi vi sono toccati con franchezza, le pas
’esserlo, a cui il prelodato Collé fece alcune felici correzioni49. I
versi
del Du Fresny (dice l’istesso Palissot) cedono in
j de’ più noti poeti della Francia, e varie dichiarazioni di amore in
versi
: ma gli elogj e gli amori si convertirono in disp
te si flagella una ridicolezza comune a tutte le nazioni culte di far
versi
a dispetto della natura, il quale argomento fu in
d’ingegno (Nota VIII). Si è detto che il Méchant contiene eccellenti
versi
di satira più che di commedia; ma la satira è tan
te commedie tenere, altre ne produsse nel genere puramente comico. In
versi
alessandrini compose l’Indiscreto dipintura più d
l Chiacchierone del Goldoni, ma priva di azione. Scrisse ne’ medesimi
versi
la Donna ragionevole uscita nel 1758, la quale pu
iene molto tempo sconosciuto nella propria casa. Pubblicò nel 1762 in
versi
di dieci sillabe ottimi per la commedia il Dritto
ce della Cassetta tratta da una favola inglese è parimente scritta in
versi
di dieci sillabe, e vi si vede ben dipinta una fa
la di Desmahys nato nel 1761. La Madre gelosa commedia di tre atti in
versi
di M. Barthe dell’accademia di Marsiglia si rappr
nza. Rosalina e Floricour, ovvero i Capricci, commedia di tre atti in
versi
rappresentata in Parigi nel 1787, manifesta una m
Generose Nemiche, il Magistrato. M. Pieyre colla Scuola de’ Padri in
versi
di cinque atti recitata in Parigi nel 1787 può an
i gas, di elettricità, di palloni volanti; le Riputazioni commedia in
versi
di cinque atti non migliore imitazione delle Lett
persone più distinte del secolo di Luigi XIV; la Morte di Moliere in
versi
e in tre atti che serve solo a rinnovare il dolor
re il dolore della perdita di quell’ingegno raro; la Giovane Sposa in
versi
ed in tre atti del sig. di Cubieres lodata dal gi
i Liszt e di Ricci ; dell’ Egmont di Goethe, testè compendiato in bei
versi
italiani a commentare le armonie di Beethoven, ha
Pluto. Commedia di Aristofane, volgarizzata in prosa, con prologo in
versi
e lettera di A. Franchetti. (Modena, Sarasino, 18
tta di Pozzuoli, piena di sentimento e di grazia. Un omino che fa dei
versi
come questi e prego e prego e prego, e nella torb
simo, e dal quale mi pare che imparerò anch' io a leggere meno male i
versi
. Nella Esposizione che Ella ha fatto della mia Mo
tuoso, non senza il desiderio di rivedere di quando in quando di quei
versi
antichi che Ella sa fare così bene. Suo Giosuè
mi dà del superbo lavoro, a cui ha già posto mano. Le giuro, che que'
versi
miei sulla Madonna mi parvero altra cosa, cioè me
ne. Per esempio la prima aria dell’atto I si canta dopo centoventisei
versi
recitati, e soli trentadue versi poi sono seguiti
l’atto I si canta dopo centoventisei versi recitati, e soli trentadue
versi
poi sono seguiti da due arie; nell’atto II si rec
oi sono seguiti da due arie; nell’atto II si recitano cento cinquanta
versi
prima di udirsi un’ aria, e poi settanta versi so
citano cento cinquanta versi prima di udirsi un’ aria, e poi settanta
versi
soli danno luogo a ben cinque pezzi di musica, ci
re arie, una cavatina ed un recitativo obbligato, ed altri novantotto
versi
in seguito precedono un’ altra aria. Con tale pes
ti testimoni Patroclo e gli altri) i quali tutti e tre cantano questi
versi
: Dioses que veis la injuria, vengadme del traid
dèsse maggior grido fu una traduzione, o meglio, una trascrizione in
versi
francesi del Sansone, tragedia italiana in prosa
un lavoro che fa gran chiasso. È una traduzione fatta da Romagnesi in
versi
francesi del Sansone italiano. Egli lo declama me
Pigmalion. I molti pregi di alcune sue parodie dettarono i seguenti
versi
: Comédien sensé, parodiste plaisant, en traits
ffato il patrizio veneto Gregorio Corraro, morto nel 1464, compose in
versi
, latini nell’età di soli 18 anni una tragedia int
evano l’accademia del Panormita, compose anche una tragedia latina in
versi
giambici, divisa in cinque atti, dedicata al duca
declamare, perché cantare dicesi pure da’ latini e da noi il recitar
versi
, per quella spezie di canto, con cui si declamano
che altro erudito ritrovano l’opera in musica dovunque si son cantati
versi
solennemente, ne’ canti de’ pellegrini di Parigi,
antilene riferite dal Muffato ec.; e potevano allungarne la lista co’
versi
cantati da’ mori prima delle giostre, con i corei
l’uno in prosa latina (trattone l’argomento e ’l prologo che sono in
versi
giambici) sull’espugnazione di Granata, fatta dal
icario contra la persona del medesimo re Ferdinando, e poi disteso in
versi
esametri da Marcellino suo nipote. Non parleremo
ione. Il rinomato traduttore di Tito Livio, Giacomo Nardi, compose in
versi
di vario metro l’Amicizia, commedia che per le ra
vano “Troubadores”, o “Trovatori”, “Canterres” quelli che cantavano i
versi
composti dai primi, e “Giullares” ovvero siano “G
corruzione. Testimon ne sia la crudele massima enunciata nei seguenti
versi
da Gilliberto, poeta che fioriva nel 1206: «Nus
mo vestigio non si scorge d’imitazione. Niuna favola arabica posta in
versi
dai provenzali, niuna question filosofica, delle
lle sultane o dei califfi non mai. L’uso della rima, la tessitura de’
versi
, la proporzione fra gl’intervalli e i riposi nel
re che fiorì verso il 1235, si burla di cosiffatti poeti nei seguenti
versi
: «Feville ne flors ne vaut rien en chantant Fors
a coloro che non sanno poetare altrimenti.» Un altro difetto dei loro
versi
era la mancanza d’immagini e di colorito poetico.
nzali non solo nell’esempio di Francone citato di sopra, ma anche ne’
versi
di Tebaldo Conte di Sciampagna, e in altri non po
’immaginazione, gli sollecita poscia a significar i lor sentimenti in
versi
armoniosi e gradevoli. L’allegrezza dunque e l’am
e dagli altri, e cantar egli stesso i suoi componimenti. Ecco i primi
versi
d’una sua canzone pubblicata dall’Allacci: «Poic
ostrigneva gli accademici a sortir qualche volta in pubblico a cantar
versi
colla lira in mano. Si fondarono ancora in Milano
ta, cantavano alternativamente al suono de’ vari stromenti i seguenti
versi
: «Una parte: Ebbra di sangue in quest’oscuro bos
arabi, e non dagli altri popoli? V. «La struttura e il meccanismo dei
versi
provenzali ha maggiore somiglianza colla struttur
i provenzali ha maggiore somiglianza colla struttura e meccanismo dei
versi
arabici che con quella dei Greci e Latini. La rag
atini. La ragione si è, perché sebbene gli arabi adottassero ne’ loro
versi
la misura e quantità delle sillabe, avevano anche
se gli arabi, per confessione del Signor Abbate, adottarono ne’ loro
versi
la misura e quantità delle sillabe, come fecero i
e quantità fu ignorata dai provenzali, dunque non si può dire, che i
versi
di questi avessero maggior somiglianza con gli ar
te, ciò non vorrebbe dir altro se non che gli arabi badarono ne’ loro
versi
all’accento di rinforzo, cioè all’acutezza e grav
ianza caratteristica, poiché furono, sono, e saranno comuni a tutti i
versi
e a tutte le poesie del mondo, non essendo possib
raccolta delle poesie danesi, che dovrò citare fra poco, si leggono i
versi
d’Araldo principe della Norvegia. Il Nicolson nel
lla Bella. VI. «Come provare nei normanni e nei goti la tessitura dei
versi
, e la proporzione fra gli intervalli e i riposi n
» Come provarlo? Dalla natura intrinseca delle cose. La tessitura ne’
versi
, e la proposizione fra gli intervalli e i riposi
al suo Trattato de Letteratura Runica) egli è impossibile che i loro
versi
non avessero una tessitura, e una proporzione fra
delle gotiche poesie, come le dispute che si fanno sul vero autore de
versi
aurei di Pitagora, degl’inni d’Orfeo, della batra
a che realmente non esistano, e non si leggano la batracomiomachia, i
versi
d’oro, e gl’inni. Il Signor Abbate si mostra info
cazione settentrionale, ne adduce egli stesso degli esempi, ne cita i
versi
, e poi dimanda «dove trovarli»? L’interrogazione
ccademia in Palermo dove fra le altre facoltà si coltivava quella dei
versi
? Non si leggon tuttora le rime di quelli Accademi
i nazionali con discapito degli esteri si potrebbero appropriare quei
versi
del Catilina tragedia d’un celebre moderno france
nico dopo il risorgimento delle lettere. La musica costante amica de’
versi
a ancor fra selvaggi, la quale in oriente si fram
e, la musica si conservava nelle chiese, ed accompagnava la danza e i
versi
che ne’ caroselli solevano cantarsi su’ carri ed
die e delle pastorali, ed anche i tramezzi delle commedie non meno in
versi
che in prosa. Il favorevole accoglimento fatto al
commedia, le animarono perpetuamente colla musica. Noi non recitiamo
versi
senza una specie di canto, oltre alla musica vera
rebbe maggior disconvenienza, che uno morisse cantando, che vecitando
versi
. a. Castelvetro, Patrizio, Nores, Mercuriale,
bbisogna per partorire una competente illusione! Di grazia parlano in
versi
gli uomini? Havvi in tutte le nazioni un linguagg
torico-critico. Piacque poì al signor don Tommaso Yriarte di porre in
versi
castigliani il mio raziocinio non solo, ma le mie
di quella della Pamela; ha di più il merito di essere bene scritta in
versi
; i costumi vi sono toccati con franchezza e le pa
tta dalla commedia italiana il Geloso non geloso del Brignole Sale. I
versi
del Du Fresny (dice l’istesso Palissot) cedono in
i de’ più noti poeti della Francia, e varie dichiarazioni di amore in
versi
, ma gli elogii e gli amori si convertirono in dis
te si flagella una ridicolezza comune a tutte le nazioni culte di far
versi
a dispetto della natura, il quale argomento su po
lorchè venne alla luce si disse, che’ il Mèchant conteneva eccellenti
versi
di satira più che di commedia; ma la satira è tan
die tenere, altre ne produsse nel genere puramente comico. Compose in
versi
alessandrini l’Indiscreto commedia più dilicata d
l Chiacchierone del Goldoni, ma priva di azione. Scrisse ne’ medesimi
versi
la Donna ragionevole uscita nel 1758, la quale pu
iene molto tempo sconosciuto nella propria casa. Pubblicò nel 1762 in
versi
di dieci sillabe ottimi per la commedia il Dritto
ce della Cassetta tratta da una favola inglese è parimente scritta in
versi
di dieci sillabe. Si vede in essa dipinta una fal
i Desmahys nato nel 1761. La Madre gelosa commedia in tre atti, ed in
versi
di m. Barthe dell’Accademia di Marsiglia, si rapp
. Rosalina e Floricourt, ovvero i Capricci commedia in tre atti ed in
versi
rappresentata in Parigi nel 1787, manifesta la ma
rose Nemiche, il Magistrato. Il sig. Pieyre colla Scuola de’ Padri in
versi
di cinque atti recitata in Parigi nel 1787 poteva
one delle medesime Letterate la commedia intitolata le Riputazioni in
versi
in cinque atti rappresentata in Parigi nel 1788.
lo di Luigi XIV. La Giovane sposa del sig. di Cubieres in tre atti in
versi
si lodò per la morale e per la buona dipintura de
giornale di Buglione; ma non si replicò. La Morte di Moliere anche in
versi
ed in tre atti altro non produsse che rinnovare i
ittadino Rigault la commedia intitolata i Due Poeti in tre atti ed in
versi
. Madama Armand che affetta bello spirito e letter
edie bene accolte e ripetute. Gli appartengono: i Tutori vendicati in
versi
in tre atti, il Prigioniero, il Lovelace Francese
ie all’ improvviso. V’ è di lui, fra l’altre, una rappresentazione in
versi
sciolti che chiamò ideale, intitolata Il Pastor i
dine ora più ora meno ingegnose e composte più spesso in prosa che in
versi
. Franceso Maria d’Arnaud de Baculard nato nel 170
ouillot dal 1767 sino al 1771 ha pubblicato il Delinquente onorato in
versi
, il Fabbricante di Londra in prosa, e il Beverley
onorato in versi, il Fabbricante di Londra in prosa, e il Beverley in
versi
; M. Dudoyer è autore del Vendicativo in versi. In
prosa, e il Beverley in versi; M. Dudoyer è autore del Vendicativo in
versi
. In alcuni drammi di Diderot, di Beaumarchais e d
ancese, fu egregio nelle parti vive dell’innamorato. Scrisse anche in
versi
, e pubblicò a Verona il 1781 un poemetto per la m
ona nella Stamperia del Seminario, [senz'anno], in-8°. Traduzione in
versi
sciolti di alcuni esametri latini di Marco Antoni
Verona, c. s., e ad esse tenner dietro in vario tempo un brindisi in
versi
martelliani nel Convitato di Pietra, pubblicato i
e lo Scherli era col Davia ; Sette Notti di Edoardo Young tradotte in
versi
, pubblicate in-4° a Palermo il 1774 nella Stamper
i Selva (come chiamasi in Ispagna) entrandovi assonanti, consonanti e
versi
sciolti ad arbitrio del poeta. Nè anche si rappre
isti. Los Menestrales (gli Artigiani) commedia di cinque atti in
versi
endecasillabi con assonante di don Candido Maria
ostro austero, e III la Comedia Nueva. Le due prime in tre atti ed in
versi
erano composte sin dal 1786; ma la prima s’impres
e chiamato don Eleuterio carico di famiglia, il quale facendo cattivi
versi
imprende la carriera teatrale per sovvenire a’ su
l proprio autore, dee cangiarsi ciò che segue nell’opera ne’ diciotto
versi
, e scrivervisi la presente addizione. *. Si pros
Livorno, ove dieder principio a un corso di recite con un prologo in
versi
(stampato in Siena dai torchi di Francesco Rossi)
ose pel teatro in più di un genere. I Difetti dell’amore pastorale in
versi
di un atto riscosse applausi da’ suoi e dagli str
orito72. Il suo Amor non previsto, o Cupido filosofo, altra favola in
versi
pur di un atto fu parimente bene accolta. La Mari
tica di mostrare quanto egli valesse, creando parti disparatissime in
versi
e in prosa col miglior de’successi dovunque. L’ A
scale lu cantiniere. Anche si dilettò il Bertini di poesia, e scrisse
versi
originali ispiratissimi, tra’quali un sonetto all
agedia di Gregorio Corraro patrizio veneto morto nel 1464 composta in
versi
latini nel l’età di soli anni diciotto, intitolat
e il lodato Maffei nella Verona illustrata. Altra tragedia latina in
versi
giambici dedicata al duca di Ferrara Borso da Est
entare e declamare? Cantare dicesi pur da’ Latini e da noi il recitar
versi
, per quella specie di canto con cui si declamano;
lla specie di canto con cui si declamano; ed ogni poeta dice de’ suoi
versi
, io canto. Perchè poi non potrebbe dirsi che Sulp
nio Planelli mio amico, veggono l’opera in musica dovunque cantaronsi
versi
, cioè ne’ canti de’ pellegrini di Parigi, nelle s
lene riferite di Albertin Mussato. E potevasene allungar la lista co’
versi
cantati da’ Mori prima delle giostre, con i cori
e che per miracolo di san Giacomo sanò dalla ferita; ma fu disteso in
versi
esametri da Marcellino suo nipote. Carlo dedicò i
ed è scritto in prosa, eccetto l’argomento ed il prologo che sono in
versi
giambici. Si fece pure rappresentare dal cardinal
i Orlandi traditi da qualche Angelica? Doveva mettergli in bocca que’
versi
che mostrano l’autor del dramma proclive al più d
agedia di Gregorio Corraro patrizio Veneto morto nel 1464 composta in
versi
latini nell’età di soli anni diciotto, intitolata
l lodato Maffei nella Verona illustrata. Un’ altra tragedia latina in
versi
giambici dedicata al duca di Ferrara Borso da Est
entare e declamare? Cantare dicesi pur da’ latini e da noi il recitar
versi
, per quella specie di canto con cui si declamano;
lla specie di canto con cui si declamano; ed ogni poeta dice de’ suoi
versi
, io canto. Perchè poi non potrebbe dirsi che Sulp
i fa dal cav. Planelli, veggono l’opera in musica dovunque cantaronsi
versi
, ne’ canti de’ pellegrini di Parigi, nelle sacre
le cantilene riferite dal Mussato. E potevano allungarne la lista co’
versi
cantati da’ Mori prima delle giostre, con i corei
e che per miracolo di San Giacomo sanò della ferita; ma fu disteso in
versi
esametri da Marcellino suo nipote. Carlo dedicò i
ed è scritto in prosa, eccetto l’ argomento ed il prologo che sono in
versi
giambici. Anche si fece rappresentare dal cardina
un Orlando tradito da qualche Angelica? Dovea mettergli in bocca que’
versi
che mostrano l’autor del dramma proclive al più d
iz, tragedia stampata a Gorizia da Valerio Valeri il 1780 in cui sono
versi
di non comune bellezza. Sposò l’Anna in Piacenza
i Fr. Bartoli (1782), Innamorato ammiratissimo. Fu anche scrittore di
versi
, e lo stesso Bartoli riferisce un prologo, nè dei
e, la musica si conservava nelle chiese, ed accompagnava la danza e i
versi
che ne’ caroselli soleano cantarsi su i carri ed
die e delle pastorali, ed anche i tramezzi delle commedie non meno in
versi
che in prosa. Il favorevole accoglimento fatto al
commedia, le animarono perpetuamente colla musica. Noi non recitiamo
versi
senza una specie di canto, oltre alla musica vera
rebbe maggior disconvenienza, che uno morisse cantando, che recitando
versi
. 151. Castelvetro, Patrizio, Nores, Mercuriale,
bisogno per partorire una competente illusione! Di grazia parlano in
versi
gli uomini? Havvi in tutte le nazioni un linguagg
critico. Piacque poi al sig. Don Tommaso Yriarte di porre in eleganti
versi
castigliani il mio raziocinio, facendo una bella
a il 1764 pei tipi all’insegna di S. Tommaso d’Aquino una commedia in
versi
martelliani, intitolata : La Dama di spirito ; e
pel teatro in più di un genere. I Difetti dell’amore re pastorale in
versi
di un atto riscosse applausi da’ suoi e dagli str
olorito a. Il suo Amor non previsto o Cupido filosofo altra favola in
versi
, ed in un atto, fu parimente favorevolmente ricev
staccarsi dalla moglie che adorava, e che morta pianse con affettuosi
versi
, e rifugiarsi nel suo dolore, solo. Fu allora, ne
ettata in sul cader dell’ ’89, e pubblicata or non ha molto con altri
versi
in un volumetto fuor di commercio. ETÀ CRUDELE Q
il suo ingegno o la sua bellezza, » e Panard dettò per lei i seguenti
versi
: Cet objet enchanteur qu’on doit à l’Italie de
dans leurs vers, n’auraient jamais reçu l’encens de l’Univers. Ma i
versi
migliori le vennero da F. Gand…., che le dedicò L
a; ma forse non men bellamente Seneca se ne disbriga in quattro o sei
versi
, scorrendo più rapidamente alla tremenda strage d
sogno verboso specialmente nell’atto primo. Molte ciarle in assai bei
versi
contiene la scena d’Ippolito e della Nutrice dell
o che convenga direttamente all’argomento si racchiude ne’ sei ultimi
versi
del ragionamento d’ Ippolito, Sed dux malorum fœm
, cur madent fletu genæ? Th. Quod interimi, non quod amisi, fleo.
versi
eccellenti, pensieri giusti, tragici, disviluppat
ulla morte di Astianatte. Sublime n’è lo stile, molto vaghi ne sono i
versi
, nè vi si scorgono molte antitesi e sentenze affe
delicata e bella, che quella da Seneca quì usata e distesa in quattro
versi
e mezzo, del giovenco che impaurito dal ruggito d
Sofocle non infelicemente, e vi si veggono sparsi quà e là molti bei
versi
ed alcuni squarci pregevoli. Tale può parere quel
de’ nipoti da Atreo atrocemente eseguita, è ben narrata ne’ seguenti
versi
: . . . . . . . O nullo scelus Credibile ævo,
& longo sagax Loro tenetur Umber &c. allungata per ben sette
versi
; e l’altra dell’atto quarto contenuta in cinque:
el medesimo atto, nè molto da questa lontana, spiegata in altrettanti
versi
: Sylva jubatus qualis Armeniâ leo &c. Può non
a una verbosa declamazione di Edipo colla figliuola di circa trecento
versi
, de’ quali più di 275 esprimono la disperazione e
la è arrestata dall’ urgente necessità, di che mai? di declamar sette
versi
per desiderare un turbine che la trasporti per ar
no. Non per tanto in questo lunghissimo componimento di circa duemila
versi
, fra tanti concetti affettati e strani trovansene
risposte ex abrupto; e dopo una lunghissima tiritera di più di cento
versi
, si manifesta l’ intento di Nerone di ripudiare O
e della tragedia, sulla quale si favella appena in poco più di trenta
versi
. Ma diceva benissimo Boileau, Le sujet n’est j
’anno 1750 recitò in Genova ; e si produsse con un Prologo scritto in
versi
sciolti dal medesimo Paganini, che trovasi fra le
traduzione in prosa dell’ Irene Imperatrice dell’ Oriente, dramma in
versi
per musica dell’abate Silvani, e dedicolla al Mar
rla più vista riprodotta), preceduta dal seguente cappello : Questi
versi
gentili, e spiranti tutti venustà ed affetto, mi
ente lettera : Signora Marchesa, Ho voluto io stesso mandarle questi
versi
che mi uscirono spontanei dal core dopo aver cono
G. de’Prati. A quelli, dopo due giorni, tennero dietro questi altri
versi
, tuttavia inediti, e a me comunicati con gentilez
el Mincio, in cui apparver la prima volta, dopo la morte di Adelia, i
versi
del Prati accennanti a punto alla sospirosa e lag
ando Negri, noto poeta mantovano, s’era dato nel’44 con questi nobili
versi
a difender la povera vilipesa : Lascia — ti diss
ù bello della carriera. Suoi lavori scenici furono cinque tragedie in
versi
, Arminio, Didone, Canuto re di Danimarca, le Troa
evoli con alcuni suoi componimenti scritti in prosa frammischiata con
versi
. Nella sua commedia i Poeti alla moda,, ben diseg
i gonfiezze si lusingava di pareggiar Milton e Klopstock; l’altra con
versi
rimati, radendo il suolo con freddi snervati e ba
demonii che prendono forma umana. L’interesse nel Salomone scritto in
versi
alla foggia antica e non rimati, non è sì vivo co
ella peste. La Battaglia di Arminio scritta parte in prosa e parte in
versi
per cantarsi contiene la sconfitta di Varo ricevu
le famiglie private; ed in fine all’arduità di mostrarsi eloquente in
versi
e nel genere drammatico senza alterarne la natura
Francfort sul Meno, oltre ad alcune favole comiche in prosa sparse di
versi
per cantarsi, ha composto una tragedia patriotica
ù bello della carriera. Suoi lavori scenici furono cinque tragedie in
versi
, Arminio, Didone, Canuto re di Danimarca, le Troa
evoli con alcuni suoi componimenti scritti in prosa frammischiata con
versi
. Nella sua commedia i Poeti alla moda, ben disegn
i gonfiezze si lusingava di pareggiar Milton e Klopstock: l’altra con
versi
rimati, radendo il suolo con freddi, snervati e b
demonj che prendono forma umana. L’interesse del Salomone scritto in
versi
alla foggia antica e non rimati, non è sì vivo co
ella peste. La Battaglia di Arminio scritta parte in prosa e parte in
versi
per cantarsi contiene la sconfitta di Varo ricevu
zioni più che le famiglie private, ed a quella di essere eloquente in
versi
e nel genere drammatico senza alterarne la natura
Francfort sul Meno, oltre ad alcune favole comiche in prosa sparse di
versi
per cantarsi, ha composto una tragedia patriotica
e di poesia, e il Bartoli dà come saggio del suo stile il brindisi in
versi
martelliani (bruttini anzi che no) ch'egli recitò
cita anche una sua « Rappresentazione d’argomento spagnolo scritta in
versi
sciolti, intitolata : L'Usurpator d’Aragona ; che
ndovi la parte di Aurelio in veneziano. Scrisse anche una commedia in
versi
sciolti di argomento spagnuolo per commissione de
meniconi e Pelzet, pella quale fu pubblicato a Pistoja un opuscolo di
versi
, tra cui scelgo il seguente SONETTO al merito
’offre i parti della mente, onde l’abbi ognor presente. Su correte, o
versi
miei, dall’amabile Taddei a tenergli compagnia in
vendemmiatori, dei quali esiste una incisione con in calce i seguenti
versi
: Ces deux danseurs presque en naissant par leur
come attrice e come ballerina nella commedia francese in un atto e in
versi
, Le tableaux, di Panard, il quale dettò allora qu
i lei volontaria morte, cose che doveano soltanto accennarsi in pochi
versi
per non iscemare o distrarre l’ attenzione ad alt
ria, dopo di aver tenuto sulle spine l’ ascoltatore per altri ottanta
versi
, gli dice: senti la tua pena e la mia angustia; G
e rimasta sospesa sino a questo punto. Essi trattengonsi in tre soli
versi
sulla picciola bagattella del tirarsi a sorte chi
cendiata. Mentre Numanzia arde, Megara predica recitando più di cento
versi
or declamando sulle discordie della Spagna, ora e
ome fa lo stesso Megara ma non prima di aver recitati altri cinquanta
versi
. Così termina la tragedia di Numanzia distrutta,
naso Español accrebbe le tragedie del nostro tempo colla sua Jahel in
versi
sciolti in cinque atti, là dove la morte di Sisar
he ha verseggiato tutto il tempo della sua vita, non si accorgeva de’
versi
leonini che gli scappavano di tempo in tempo, com
scorso rapido e cocente e non quello alquanto freddo contenuto ne’ 24
versi
ch’ella recita, per gli quali si richiede più tem
trattenuti da veruno ostacolo. L’azione si rallenta ancora per trenta
versi
che recita Garcia prima di offerirle di farla usc
ceros, si snerva nella tragedia distendendosene il pensiero in due
versi
e mezzo. Mentre Fañez pensa a fare uccidere Rache
ta a morire, e che Ruben l’ha ferita. Alfonso recita un lamento di 25
versi
; Ruben si sente accusare, vede il furore del re,
rsi; Ruben si sente accusare, vede il furore del re, ascolta i di lui
versi
, e non fugge. Chi vide rappresentar la tragedia m
la sul gusto del Bermudez con ottave, odi, stanze e con ogni sorte di
versi
rimati, ed anche con assonanti. Egli nell’azione
il sig. Huerta ve la spinge senza perchè, e fa che declami sola venti
versi
, e poi se ne torni dentro ancor senza perchè. Ora
ca talmente che scrivendosi seguitamente non vi si distinguerebbero i
versi
. Circa la lingua tutto si dee perdonare a uno str
ma pieno dello spirito del fratello volle recare al nostro idioma in
versi
sciolti la di lui Raquel, come egli dice, Per
gnorato che non i soli nominati gran poeti, ma tutti i Francesi fanno
versi
rimati. Dopo ciò si contenti che gli faccia sovve
avesse avvertito il bibliografo, mi avrebbe conceduto parimente che i
versi
rimati per coppia nella scena non sono i migliori
to medesimo colore nella Clemenza di Tito; ma non v’impiegò che dieci
versi
, e Tito era un sovrano pieno di cure, ma non un A
nque Scene, e riconosce il genere, non dall’azione, ma dal numero de’
versi
, osservando che anche col toglierne un lungo ragi
nte allogato, se quest’Ecloga fosse un Dramma), resta ancora ricca di
versi
1200. Ed ecco il fondamento del giudizio del Sign
tallare a Dramma un’ Ecloga, le uscite de’ personaggi e il numero de’
versi
. Rapin insegna di siffatte cose? Ottima economia
fatte cose? Ottima economia poi sarebbe per un Dramma quella di 1200.
versi
distribuiti a quattro persone in cinque scene! No
dine ora più ora meno ingegnose e composte più spesso in prosa che in
versi
. Francesco Maria d’Arnaud de Baculard nato nel 1
nouillot dal 1767 al 1775 diede al pubblico il Delinquente onorato in
versi
, il Fabbricante di Londra in prosa, ed il Beverle
norato in versi, il Fabbricante di Londra in prosa, ed il Beverley in
versi
. Il sig. Dudoyer è autore del Vendicativo in vers
ed il Beverley in versi. Il sig. Dudoyer è autore del Vendicativo in
versi
. In alcuni drammi del Diderot e del Beaumarchais
ragedia inedita, e quella già alle stampe de’Voltureni. Del dramma in
versi
e in un solo atto : Cefalo, pubblicato a Cremona,
con Antonio Pellandi, applauditissimo. Dicon le note del tempo che i
versi
dell’astigiano declamasse mirabilmente, e che niu
ficar canto della natura, è un vero e proprio zibaldone in prosa e in
versi
con scene a grandi tinte, mutamenti a vista, effe
Cuccetti contiene una raccolta di componimenti teatrali in prosa e in
versi
, preceduta a ogni volume da notizie concernenti a
ione del re di Aragona, i Giullari Ramaset e Novellet cantarono molti
versi
composti dal re. Tuttavolta insino a questo giorn
0 si stabilì sul teatro per mezzo del Canto Reale. Esso consisteva in
versi
in lode della Vergine e de’ Santi, cantati a comp
zione del re d’Aragona, i giullari Ramaset e Novellet cantarono molti
versi
composti dall’infante Don Pietro fratello del re.
0 si stabilì sul teatro per mezzo del Canto Reale. Esso consisteva in
versi
in lode della Vergine e de’ Santi, cantati a comp
tti appariva nel Falconiere di Pietr’Ardena a far da sirena dicendo i
versi
melodiosi del Marenco. Allorchè alla fine del pro
o i fanatismi del Trionfo d’amore di Giacosa, ripetuto 15 sere, i cui
versi
, come un’onda melodica, uscivano dalla bocca di C
paralitico ajutato da’suoi figli : a piedi dell’incisione son questi
versi
: Si la peinture d’une image est la vérité de l’o
i miei — dice loro il morente con un fil di voce — l’autore di questi
versi
non vi conosceva. »
ita, vota d’ogni degni contenti……… e via di seguito per trentacinque
versi
, dopo i quali comincia una comica lotta di parole
ura, alla maestria della condotta, al fantastico di certe scene, sono
versi
abbastanza garbati come i seguenti che tolgo dall
e. Non sò s’altra favella vi sia nella Europa, ove possano farsi otto
versi
paragonabili nella mollezza a questi del Tasso:
l movimento, unita all’intervallo così proporzionato, che trovasi ne’
versi
italiani tra parola e parola, tra sillaba e silla
onsi parole scielte, grazie di lingua, torni d’espressione inusitati,
versi
talora rotondi talora spezzati colla scelta di vo
ro delle vocali, rendendo così la poesia più sostenuta e robusta. Ne’
versi
fatti per musica cercasi non tsnto la forza deter
rio loro carattere. Ed è siffatto carattere musicale, che distingue i
versi
di Virgilio da quelli di Lucano, e di Lucrezio, c
no al paro di quella. Io rispondo che la espressione che scorgesi nei
versi
del ferrarese, è piuttosto poetica che musicale,
o”, dal vario accopiamento de’ quali può conseguentemente imitare dei
versi
l’esametro, il pentametro, l’asclepiadeo, il saff
dolo di falsi ornamenti. Al che s’aggiugne eziandio l’indole de’ loro
versi
, i quali, essendo dappertutto rimati, e dovendo l
ne altrimenti nella lingua italiana. Prendete per esempio i due primi
versi
dell’Ariosto così poeti ci: «Le Donne, i Cavalie
poesia in contradizion coll’orecchio, poiché mentre il sentimento dei
versi
è completo, quello della musica, che va poco a po
abate Perrin tentava di fare un’ opera francese componendo in cattivi
versi
una pastorale posta in musica da Cambert cantata
cune arie di balletti composti pel re, e colla musica posta ad alcuni
versi
di Quinault nella tragedia-balletto di Psychè. Pe
lizia del luogo si discinge parte dell’arnese. Vaghi armoniosi sono i
versi
che pronuncia: Plus j’observe ces lieux, et plu
lt nel tessere il suo Bellerofonte; ed anche nell’inviargli i proprii
versi
de’ divertissemens perchè a quella misura ed a qu
eriez autant, si vous le pouviez. a. Se ne tralasciano gli ultimi
versi
che non corrispondono al resto. a. Si vegga la V
abate Perrin tentava di fare un’ opera francese componendo in cattivi
versi
una pastorale posta in musica da Cambert cantata
lcune arie di balletti composti pel re e colla musica posta ad alcuni
versi
di Quinault nella tragedia balletto di Psychè. Pe
ia del luogo si discinge parte dell’arnese. Vaghi ed armoniosi sono i
versi
che dice: Plus j’observe ces lieux, & plus
che ne compensasse la mancanza26. 20. Se ne tralasciano gli ultimi
versi
che non corrispondono a tutto il resto. 21. Que
nel tessere il suo Bellerofonte; ed anche nel mandargli i suoi stessi
versi
de’ divertissemens, perchè a quella misura e a qu
volontaria morte, cose che doveano soltanto accennarsi in pochissimi
versi
per non iscemare o distrarre l’attenzione ad altr
i selva (come chiamasi in Ispagna) entrandovi assonanti, consonanti e
versi
sciolti ad arbitrio del poeta. Nè anche si rappre
ominati poeti, ma tutti i Francesi non possono altrimenti scrivere in
versi
se non rimati. Si contenti in oltre che gli facci
e cose avvertiva il bibliografo, mi avrebbe conceduto parimente che i
versi
rimati per coppia nella scena non sono i migliori
po di aver tenuto sulle spine Aluro e l’ascoltatore per altri ottanta
versi
, dice; Senti la tua pena e l’angustia mia. Giugu
spesa senza perchè sino a questo punto. Essi trattengonsi in tre soli
versi
sulla picciola bagattella del tirarsi a sorte col
cendiata. Mentre Numanzia arde, Megara predica recitando più di cento
versi
, e declama sulle discordie della Spagna, ed esita
e fiamme, come fa Megara stesso dopo di aver recitati altri cinquanta
versi
. Così termina la tragedia di Numanzia distrutta,
aso Español accrebbe le tragedie moderne del suo paese colla Jahel in
versi
sciolti in cinque atti, là dove la morte di Sisar
vi si compara oziosamente la vita rustica e la reale per cinquantotto
versi
. L’immortale Metastasio sobriamente adoprò questo
adoprò questo colore nella Clemenza di Tito, ma v’impiegò soli dieci
versi
, e Tito era un sovrano pieno di cure, ma non un A
utto il tempo della sua vita che in verseggiare, non si accorgeva de’
versi
leonini che gli scappavano dalla penna di tempo i
un discorso rapido, cocente, e non ciò che ella dice in ventiquattro
versi
freddi anziche nò, per li quali si spende più tem
nuti da ostacolo veruno. L’azione si rallenta ancora per altri trenta
versi
recitati da Garcia prima di offerirle di salvarla
te, e che Ruben l’ha ferita. Alfonso recita un lamento di venticinque
versi
. Ruben si sente accusare da Rachele, vede il furo
stravagante del Bermudez con ottave, odi, stanze, e con ogni sorte di
versi
rimati, ed anche con assonanti. Egli nell’azione
a spinge senza perchè, ed a solo oggetto di declamar tutta sola venti
versi
, e poi senza perchè ancora se ne torna dentro. Or
uitamente come si fa in prosa, non vi si distinguerebbe il numero de’
versi
. Circa la lingua tutto si dee perdonare a uno str
llo spirito di Vincenzo suo fratello volle recare al nostro idioma in
versi
sciolti la di lui Raquel, com’egli dice. Per la
a. Ma forse non men bellamente Seneca se ne disbriga in quattro o sei
versi
, scorrendo più rapidamente alla tremenda strage d
bisogno verboso, specialmente nell’atto I. Molte ciarle in assai bei
versi
contiene la scena d’Ippolito colla Nutrice dell’a
che convenga direttamente all’argomento, si racchiude ne’ sei ultimi
versi
del ragionamento d’Ippolito, Sed dux malorum foe
ulla morte di Astianatte. Sublime n’è lo stile, molto vaghi ne sono i
versi
, nè vi si scorge copia di antitesi e di sentenze
ù delicata e bella di quella di Seneca quì usata e distesa in quattro
versi
e mezzo, del giovenco che impaurito dal ruggito d
Sofocle non infelicemente, e vi si veggono sparsi quà e là molti bei
versi
ed alcuni squarci pregevoli. Tale può parere quel
de’ nipoti da Atreo atrocemente eseguita, è ben narrata ne’ seguenti
versi
: … O nullo scelus Credibile aevo, quod
igat, et longo sagax Loro tenetur Umber etc. allungata per ben sette
versi
; e l’altra dell’atto IV contenuta in cinque: Jej
del medesimo atto, nè molto da questa lontana spiegata in altrettanti
versi
: Sylva jubatus qualis Armeniâ leo etc.. Può non
a una verbosa declamazione di Edipo colla figliuola di circa trecento
versi
, de’ quali più di 275 esprimono la disperazione e
lla è arrestata dall’urgente necessità, di che mai? di declamar sette
versi
per desiderare un turbine che la trasporti per a
oa. Non per tanto in questo lunghissimo componimento di circa duemila
versi
, fra tanti concetti affettati e strani, trovansen
a maniera di massime; e dopo una lunghissima tiritera di più di cento
versi
, si manifesta l’intento di Nerone di ripudiare Ot
e della tragedia, sulla quale si favella appena in poco più di trenta
versi
. Ma diceva benissimo Boileau, Le sujet n’est jam
espressione che la faceano piacere e applaudire. Per lei ridusse in
versi
, modificandola, la Griselda tragedia di Pariati.
aganti, trovandosi il 1781 in quella di Antonio Camerani. Fra i tanti
versi
ch'ella ispirò, metto qui il seguente SONETTO Sì
no di Momo. In tal prologo, egli cantò rivolto al pubblico i seguenti
versi
, accompagnandosi colla chitarra : Mézetin par d’
gran rinomanza, fu mai riguardato come attore di grandi pregi : e ai
versi
del La Fontaine che si leggon sotto al bel ritrat
stantini, artista di molto valore per le parti di Arlecchino. Dati i
versi
del La Fontaine, l’articolo incensatore del Mercu
e. Per esempio la prima aria dell’atto I non si canta se non dopo 126
versi
recitati, e 32 versi poi sono seguiti da due arie
ma aria dell’atto I non si canta se non dopo 126 versi recitati, e 32
versi
poi sono seguiti da due arie: nell’atto II si rec
e 32 versi poi sono seguiti da due arie: nell’atto II si recitano 150
versi
prima di sentire un’ aria, e 70 versi soli fanno
e: nell’atto II si recitano 150 versi prima di sentire un’ aria, e 70
versi
soli fanno nascere cinque pezzi di musica, cioè t
ica, cioè tre arie, una cavatina ed un recitativo obbligato: altri 98
versi
poi precedono un’ altra aria. Con tale economia s
none (rèstando per muti testimoni Patroclo e gli altri), e con questi
versi
cantati da tutti e tre, dioses, que veis la in
ha diretta una tremenda batteria fluttuante di undici pagine ed otto
versi
del suo gran Prologo, cui nulla manca che un morr
po fenì i bagordi in sta Città seguitar li podesse in dove i va, Gran
versi
in quantità farghe vorave a questi do soggetti o
lla Compagnia di Luigi Parrini, nella quale, il 1° maggio, invitò con
versi
sdruccioli il pubblico lucchese alla rappresentaz
ta che io udissi (sic) questa italiana attrice, fu in una commedia in
versi
del Goldoni. Mentre mi si martellava da per tutto
ici del suo tempo, e forse il più colto e popolare dopo Modena. Dettò
versi
in dialetto milanese, e in lingua (Milano, Fr. Va
cipio fu fatto sedere in una panca presso al letto; ma dopo alquanti:
versi
Cecilio stupefatto e rapito dall’eleganza e propr
; ma forse non men bellamente Seneca se ne’ disbriga in quattro o sei
versi
, scorrendo più rapidamente alla gran vendetta su
bisogno verboso, specialmente nell’atto I. Molte ciarle in assai bei
versi
contiene la scena d’Ippolito e della Nutrice dell
o che convenga direttamente all’argomento, si chiude negli ultimi sei
versi
del ragionamento d’Ippolito, «sed dux malorum foe
s, cur madent fletu genae? Th. Quod interemi, non quod amisi, fleo.
versi
eccellenti, pensieri grandi, tragici, e sviluppat
cio di Polissena all’ombra di Achille, e sulla morte di Astianatte. I
versi
son molto vaghi, sublime la locuzione, e ben poch
più delicata e vaga di quella qui usata da Seneca, distesa in quattro
versi
e mezzo, d’un giovenco che si appressa alla madre
da confessarsi, che trovansi in tal tragedia sparsi qua e là vari bei
versi
e magnifici, e molte imitazioni di Sofocle, e tra
age de’ nipoti atrocemente eseguita da Atreo, é ben narrata in quelli
versi
, …………… O nullo scelus Credibile aevo, quodque p
igat, et longo sagax Loro tenetur Umber etc. allungata per ben sette
versi
; e l’altra dell’atto IV contenuta in cinque: Jej
co, presenta una verbosa declamazione di Edipo colla figliuola di 300
versi
a un di presso, de’ quali più di 275 esprimono la
a ella é arrestata dall’urgente necessità, di che? di declamar, sette
versi
per desiderare «un turbine che la trasporti per a
iat a me etc. E ne’ frammenti dell’atto IV sono pregevoli i seguenti
versi
: …………… Sancta si pietas placet, Donata matrem pa
ina. Non pertanto in quello lunghissimo componimento di circa duemila
versi
fra tanti concetti assettati e strani, trovansene
risposte ex abrupto, e dopo una lunghissima tiritera di più di cento
versi
, si manifesta l’intento di Nerone di ripudiar Ott
ina della tragedia, su di cui si favella appena in poco più di trenta
versi
. Ma diceva benissimo Boileau: Le sujet n’est jam
tra cosa che il corpo, o coro intero degli attori, il quale con pochi
versi
prende commiato dal popolo. Terenzio neppure di t
d’incatenar le parole con certa misura e certa legge, e ne nacquero i
versi
. I quali nel pronunciarsi con certa cantilena e c
mpagna sentesi sensibilmente invitato e rapito a mandar fuori di se i
versi
e a modular la propria voce per incantar dolcemen
ieve aleggiare e del gorgheggiar soave de’ canori augelletti. Ma que’
versi
profferiti o cantati altro alla fin fine non sono
dilicato e fine suo gusto, poteva arrestarsi all’invenzione de’ nudi
versi
? Essa v’infuse un’anima, un’energia, un calore, u
lo fiume Cinese all’Orenoco, i semi di sì bell’arte, cioè imitazione,
versi
, musica, saltazione, travestimenti, e spettacolo:
, e a Venezia volle cimentarsi per la prima volta con una tragedia in
versi
, l’ Aristodemo del Dottori, per la quale dovè pre
o Grimani. In uno stile gonfio e reboante, con mescolanza di prosa e
versi
rimati, son le solite scene vuote, retoriche, in
ra col Mascherpa (27 luglio ’42), recitasse con molto successo alcuni
versi
dell’Inferno e Purgatorio di Dante. Lasciò inedit
ia del S. Luca, recitandovi a vicenda col Majani le nuove commedie in
versi
martelliani dello stesso Goldoni. Messa assieme u
i Stenterelli, il solito invito al pubblico, ordinariamente in brutti
versi
martelliani. In quello del '37, invece, figuravan
medie li Birbe, e lo Curatore. Il marchese Maffei con due commedie in
versi
il Raguet e le Cerimonie regolari e bene scritte
erati, l’Ingiusta Donazione, ossia l’ Avvocato, l’Agnese di Faenza in
versi
, la Pazzia delle pompe, i Poeti Comici, e l’ Ario
Ispahan che ne seguitano il romanzo, tutte e tre in cinque atti ed in
versi
martelliani. Comunque debbano esser chiamate o co
remo colla penna, la gondola pel tavolino, scrisse anche commedie in
versi
martelliani. Mentre dividevasi il popolo tra Gold
enezia un Nuovo Teatro Comico composto di favole grandi e picciole in
versi
ed in prosa. Singolarmente se ne ammirano il Sagg
iò forse avvenuto perchè non tutti si adattano a scrivere commedie in
versi
o senza esser deboli o bassi, o senza elevarsi al
sandro Guidi l’Endimione con ariette musicali, il cui piano ed alcuni
versi
dicesi appartenere alla famosa regina Cristina di
Roma nel 1521 la Tribagia o Via sagra de Hierusalèm componi mento in
versi
detti eroici, ma non teatrale. Don Nicolàs Antoni
da lui detto rude, incompositaeque vetustatis , di cui eccone alcuni
versi
: >Don Fadrique Henriquez y mas de Ribera, >
o Antonio ne vide però manoscritte col canzoniere altre cose anche in
versi
ai re cattolici, fra’ quali potè trovarsi il comp
n Roma nel 1521 la Tribagia o Via sagra de Hierusalèm componimento in
versi
detti eroici, ma non teatrale. Don Nicolàs Antoni
to da lui detto rude, incompositæque vetustatis, di cui eccone alcuni
versi
: Don Fadrique Henriquez y mas de Ribera, De
o Antonio ne vide però manoscritte col canzoniere altre cose anche in
versi
ai re cattolici, fra’ quali potè trovarsi il comp
upore de’ Posteri tributato alla fecondità di Lope. In un Discorso in
versi
di Giovanni della Cueva, intitolato Esame poetico
gusto nazionale. Dall’altra parte il Cueva asserisce (secondo alcuni
versi
di lui rapportati dal Lampillas in Italiano), che
ensura le seguenti ragioni. Essa principalmente si appoggia in alcuni
versi
Oraziani, che non parlano già o di numero di Atti
fo presenta una dottrina che rischiara ancora il contenuto ne’ citati
versi
: “Prima di natura fu la cosa rappresentata, che l
si dee, secondo lui, attribuire a MS. viziati, ne’ quali si trovarono
versi
tronchi, o mancanti. Su di che è da notarsi, che
he di quella della 2. del II. detta da Isabella prolongata per dodici
versi
, “Qual suele de los vientos combatida?” che di
e di quella della 3. scena dell’Atto III. declamata dal Messo in nove
versi
, “Asi lavid nudosa, retorcida?” Belle, felici,
a chiamerebbe, piuttosto una Novella compassionevole ridotta in buoni
versi
, che una ben regolata Tragedia. Adunque non solam
orata, un astrologo sciocco avaro e furbo. Vi si parla in prosa ed in
versi
in ogni stile da’medesimi personaggi. Varii colpi
miserii di ultima data che scorrono di stranezze in istranezze ora in
versi
ed ora in prosa. Ecco donde provengono le regole
uidi scrisse l’Endimione con ariette musicali, il cui piano ed alcuni
versi
dicesi che appartenessero alla regina Cristina di
caratteri che imita. Il marchese Scipione Maffei con due commedie in
versi
il Raguet e le Cerimonie regolari e bene scritte
mportunità ristucchevole de’ molesti complimenti voti di sincerità. I
versi
dilombati e la languidezza della favola le rendon
tterati, l’Ingiusta Donazione ossia l’Avvocato, l’Agnese di Faenza in
versi
, la Pazzia delle pompe, i Poeti Comici, l’Ariosis
Cromaziano, ossia il Buonafede volle nel 1754 pubblicare in Faenza in
versi
sdruccioli i Filosofi fanciulli che chiamò commed
cana in Ispaan, che ne seguitano la storia romanzesca, tutte e tre in
versi
martelliani, ed in cinque atti. Comunque debbano
della natura, che l’altro maneggiava con franchezza. Egli scrisse in
versi
martelliani la maggior parte delle sue commedie c
mo per la penna, e la gondola pel tavolino, scrisse anche commedie in
versi
martelliani. Mentre dividevasi il popolo tra Gold
ro Comico composto di favole grandi e picciole, di uno o due atti, in
versi
ed in prosa. Singolarmente se ne applaudiscono il
iò forse avvenuto perchè non tutti si adattano a scrivere commedie in
versi
o senza esser deboli e bassi, o senza elevarsi al
so al comico. L’autore in seguito scrisse una commedia in due atti in
versi
intitolata la Critica della Faustina di un genere
81 compose il Napoli-Signorelli un’altra commedia tenera parimente in
versi
ed in cinque atti intitolata la Tirannia domestic
ù felice, occuperà quel loco… Eugenio Ah tu vuoi che a tuoi piedi io
versi
l’alma ! Rachele Di : Rachel meritò miglior vent
razione violenta. Lo Schiavo è favola totalmente tragica e scritta in
versi
; ma vi si scorgono varii intoppi nella traccia,
l Corradino volle scrivere anche una commedia che intitolò Emilia, in
versi
, ed in cinque atti recitata da’commedianti del Te
attro se ne hanno del conte Tommasino Soardi veneziano in prosa ed in
versi
. Allora che le riferite commedie videro la luce,
i ballerini ? o i Semiserii scarabbocchiatori di pasticci musicali in
versi
ed in prosa in un solo sciapito componimento ? La
prosa (se così voglia dirsi) Metastasiana quante e quante migliaja di
versi
sciolti specialmente ha fatti da gran tempo obbli
e i poeti filosofi. La sua rima e discretissima ed esente di legge, i
versi
, in quanto lo permette la lingua, sono pieni di r
duro ed inverisimile. Evelina lascia Elfrida col padre, e dopo cinque
versi
ritorna ; ma perchè parte ? perchè ritorna ? Fors
che non può essere che parlante. Questo pezzo concertato abbraccia 34
versi
, e conchiude così : Org. Torni d’ Elfrida al cor
da, e prima che nel recitativo si snervi la passione dopo cinque soli
versi
spezzati a vicenda esprimono i loro affetti in un
con lui. Adelvolto si allontana per prevenire Elfrida ; ma dopo otto
versi
recitati dal re che parte, egli ritorna senza per
dal padre, dalle guardie tutto l’agio per cantare un’aria di diciotto
versi
, la quale arresta la rapidità che quì l’azione ri
eva. Il re contristato rimprovera Elfrida, e dopo un’aria di diciotto
versi
verbosa certo e con ripetizioni che potevano risp
ssionato di Elfrida. Il disviluppo segue acconciamente con que’ pochi
versi
che dal canto possono ricevere espressione e calo
rra e guerra avrai, e poi in coro accompagna Sclinda negli ultimi tre
versi
del finale. Valeva ciò la pena di moltiplicare i
alle note della musica e la distanza de’ verbi, all’udirsi questi due
versi
, non si saprà se reggano o sone retti. Lascio che
dolando fra macchie e cespugli di negletto bosco, e recita dieci solì
versi
interrotti dall’avviso della fuga di Elvira. Ques
solì versi interrotti dall’avviso della fuga di Elvira. Questi dieci
versi
han dato a lei tempo per vestirsi di tutte armi,
può avere in tali suoi pensieri quel che si legge ne’ seguenti sette
versi
? Io non somiglio a tanti Vili, perfidi, altieri
se non si conchiuda. Il sentimento poi è tutto spiegato ne’ tre primi
versi
, e quell’infelice vegliante in sen ben può dirsi
ensatelo voi ! De Moliere oubliè le sel est affadi, E gli armoniosi
versi
di Racine hanno perduto l’impero de’cuori ? Lauda
scena, Tutto perdei, per me non v’ ê più mondo, troncandone i sette
versi
inutili sopraccennati, che nocevano alla propriet
ll’edizione a sue spese. Egli stesso dunque all’errore di pensar tali
versi
che contengono pensieri inutili ed alieni dalle c
utore ve l’ha rimessa. In secondo luogo nell’originale precedevano 18
versi
di recitativo di Elvira all’aria indicata Ah qual
co non sempre il più edificato dalle sue buffonate. Improvvisatore di
versi
, che, grazie a Dio, non son giunti sino a noi, se
Lentasio faceva furore il Prometeo dramma, scritto in pochi giorni in
versi
, del quale furon fatte trenta rappresentazioni co
e con bravura la parte di Donna Aurora nella Gratitudine, commedia in
versi
martelliani del signor Abate Pietro Chiari. » Il
quest’arte stessa con gl’ inconditi e quasi estemporanei surriferiti
versi
Saturnii e Fescennini, prima di partorire la poes
elegante ne’ libri della prima guerra Punica, ne’ quali fece uso de’
versi
Saturnii. Ma Cicerone osserva che Ennio, benchè m
trocaici47. Aureo è quel frammento Enniano in cui un’ altra specie di
versi
adoperando, con eleganza superiore a quell’età de
Debbe in oltre da lui riconoscersi il primo poema epico latino in
versi
esametri in istile per quel tempo elegante; perch
receduto colla narrazione della prima guerra Punica, avea adoperati i
versi
saturnii. E quante gemme avesse tratte dai di lui
glia del popolo promette di convertirla in commedia senza alterarne i
versi
. Riflettendo poi che doveano favellare da una par
sorte al figliuolo del vecchio. Ma ciò si accenna appena con due soli
versi
dalla Caterva degli attori, che congeda l’uditori
seconda. Nel quinto comparisce il Cartaginese Annone recitando sedici
versi
Punici. Essi presso a poco contengono il concetto
ori, i quali seriamente si sono applicati a interpretare questi pochi
versi
scritti in una lingua morta e ignorata, e della q
Qual frutto si è ricavato dalle loro fatiche? Ciascuno volle in tali
versi
rinvenire il linguaggio da se coltivato. Giuseppe
quello di ridersi di lui. Noi intanto lasciando ad uomini siffatti i
versi
Punici di Plauto per confrontarli colle sillabe d
to Sigismondo e Federico III Imperadori supplì a questa favola alcuni
versi
, e l’illustrarono altri più recenti comentatori c
ota nel tempo necessario a veder la casa, o che vi manchino forse de’
versi
detti da Simo prima di partire, o che il poeta ab
prevenuto nel prologo: “Non troverete (egli dice) in questa favola nè
versi
laidi, nè ruffiani spergiuri, nè perfide meretric
tum; ma essi fondano il loro giudizio nel trovarsi in queste alquanti
versi
degni della penna di Plauto, argomento, a mio avv
l rimanente non corrisponde. Spesso avviene che un numero limitato di
versi
non infelici scappi fuori dal fangoso talento del
ta la nazione degli Osci, n’è rimasta appo i Romani la lingua e certi
versi
, ed un certame mimico speciale, che si celebra pe
a quest’arte stessa con gl’inconditi e quasi estemporanei surriferiti
versi
Saturnii e Fescennini, prima di partorire la poes
o elegante ne’ libri della prima guerra Punica, ne’ quali fece usò de
versi
Saturnii. Ma Cicerone osserva che Ennio, benchè m
trocaicia Aureo è quel frammento Enniano, in cui un’altra specie di
versi
adoperando, con eleganza superiore a quell’età, d
nt. Debbe inoltre da lui riconoscersi il primo poema epico latino in
versi
esametri in istile per quel tempo elegante; perch
eceduto colla narrazione della prima guerra Punica, aveva adoperati i
versi
saturnii. E quante gemme avesse tratte da i di lu
glia del popolo promette di convertirla in commedia senza alterarne i
versi
. Riflettendo poi che dovevano favellare da una pa
sorte al figliuolo del vecchio. Ma ciò si accenna appena con due soli
versi
dalla Caterva degli attori che congeda l’uditorio
r la seconda. Nel V comparisce il Cartaginese Annone recitando sedici
versi
punici. Essi presso a poco contengono il sentimen
ci. Essi presso a poco contengono il sentimento degli undici seguenti
versi
latini, ne’ quali ringrazia gli Dei per essere ar
atori, i quali seriamente si sono applicati a interpretare que’ pochi
versi
scritti in una lingua morta e ignorata, e della q
Qual frutto si è ricavato dalle loro fatiche? Ciascuno volle in tali
versi
rinvenire il linguaggio da se coltivato. Giuseppe
quello di ridersi di lui. Noi intanto lasciando ad uomini siffatti i
versi
punici di Plauto per confrontarli colle sillabe d
to Sigismondo e Federigo III Imperadori suppli a questa favola alcuni
versi
, e l’illustrarono altri più recenti comentatori c
consuma a vedere l’interiore della casa, o che vi manchino forse de’
versi
detti da Simo prima di partire, o che il poeta ab
revenuto nel prologo: « Non troverete (egli dice) in questa favola nè
versi
laidi, nè ruffiani spergiuri, nè perfide meretric
tum. Ma essi sondano il loro giudizio nel trovarsi in queste alquanti
versi
non indegni della penna di Plauto; argomento, a m
l rimanente non corrisponda. Spesso avviene che un numero limitato di
versi
non infelici scappi fuori dal fangoso talento del
a la nazione degli Osci, n’è rimasta appo i Romani la lingua, e certi
versi
, ed un certame mimico speciale che si celebra per
io il fastoso epitafio che per se stesso compose, dice che i suoi bei
versi
mostravano tutta la nativa alterigia Campana, cio
Frinico merita l’ammirazione de’ posteri. In una tragedia pose alcuni
versi
cosi pieni di robustezza, di energia e di arte mi
fu di Jasso o di Alicarnasso, contemporaneo di Erodoto, e scrisse in
versi
la vittoria degli Ateniesi riportata contro Serse
zione ch'ella s’ebbe, merita qui un posto la dedica di un opuscolo di
versi
, che vuolsi dettata da F. D. Guerrazzi. A Leont
nno rispondere a’ personaggi quel che comanda la rima o L’armonia de’
versi
. Ulisse si rende benevolo Sileno dandogli del vin
di Demetrio Falereo e di Ateneo dimostra di aver Sifrone composto in
versi
; e versi in fatti sono i frammenti che si conserv
rio Falereo e di Ateneo dimostra di aver Sifrone composto in versi; e
versi
in fatti sono i frammenti che si conservano de’ s
icendo esser probabile che i Mimi di Sofrone fossero scritti parte in
versi
e parte in prosa come la Satira Menippea di Teren
si appropriò certi attori più esperti nel declamare, cioè nel recitar
versi
con azione naturale e con un canto parlante il qu
nno rispondere a’ personaggi quel che comanda la rima o l’armonia de’
versi
. Ulisse si rende benevolo Sileno dandogli del vin
di Demetrio Falereo e di Ateneo dimostra di aver Sofrone composto in
versi
; e versi infatti sono i frammenti che si conserva
rio Falereo e di Ateneo dimostra di aver Sofrone composto in versi; e
versi
infatti sono i frammenti che si conservano de’ su
abile che i mimi di Sofrone fossero scritti parte in prosa e parte in
versi
, come la Satira Menippea di Terenzio Varrone ed i
appropriò certi attori più esperti nel declamare, cioè nel recitare i
versi
con azione naturale e con un canto parlante, il q
n cavaliere il quale ha la debolezza di voler esser poeta, che i suoi
versi
son cattivi: che in vece di compatire gli errori
ndo anno della sua età, comparve in teatro a ballare scosso da alcuni
versi
del Brittannico di Racine (Nota V). La corte nel
simo tempo, per eseguir con prontezza gli ordini reali. Il piano ed i
versi
del prologo, dell’atto I, e delle due scene prime
rseggiò da Pietro Cornelio, ad eccezione delle parole italiane, e de’
versi
francesi da cantarsi scritti da Quinault e posti
lla di Vaudemont, ajutato nella musica da Salmon e da Beaulieu, e ne’
versi
da Chesnaye, a cui Giacomo Patin pittore del re f
a italiano un greco filosofo che oltre all’avere scritti non infelici
versi
nel proprio idioma, lasciò ricco il mondo di sopr
. [3.10ED] Lo fanno ancora talora sortire, perché venga a dire i suoi
versi
che dan progresso alla favola; lo fanno rientrare
pide, e ho osservato nella prima tragedia un soliloquio di Elettra di
versi
69 e più sotto un altro di Tindaro, siccome nell’
siccome nell’altra, due soliloqui di Elena, l’uno de’ quali è pur di
versi
69 e ve n’ha un altro di Menelao di versi 54, due
a, l’uno de’ quali è pur di versi 69 e ve n’ha un altro di Menelao di
versi
54, due ve ne sono non brevi negli Orazi del Corn
in voler vender loro per nuovo verso un accozzamento materiale di due
versi
eptasillabi; e però, quasi prevedendo le loro obb
nato. [4.42ED] Ma di una parlando, avrò parlato di tutte le sorte de’
versi
, che tutte sotto una stessa ragione convengono. [
nuncia; per lo ché voi sdrucciolate in errori di quantità, componendo
versi
o greci o latini; lo che a’ nostri poeti era, per
zza e la brevità. [4.46ED] Odi un poco in qual guisa pronunciavansi i
versi
del nostro Virgilio — ; e recitommi la proposizio
sentire e distinguere la quantità delle sillabe. [4.47ED] Finiti que’
versi
: [4.48ED] — Ecco — disse — come sarebbesi a far m
monia e bastava essere o Greco o Latino senz’esser poeta o facitor di
versi
per recitarlo in un tuono che non poteva non esse
non poteva non esser musico e dolce. [4.50ED] Passiamo ora a’ vostri
versi
italiani e prendiam quelli dell’Italia liberata d
u rideresti adunque, ma non riderebbe già un cortigiano che mai letti
versi
non avesse, ma d’esquisita prosa espertissimo fos
lo è. [4.71ED] Subsumo. [4.72ED] La tragedia italiana dee comporsi in
versi
italiani, dunque dee comporsi in versi rimati. [4
gedia italiana dee comporsi in versi italiani, dunque dee comporsi in
versi
rimati. [4.73ED] Questa seccagine di Aristotile t
ravissimi autori, ch’ella porge agli orecchi ben purgati è tale che i
versi
sciolti a lato ai rimati se ben sono non paiono v
ti è tale che i versi sciolti a lato ai rimati se ben sono non paiono
versi
. » [4.79ED] Ma per dir meglio dovea conchiudere:
versi. » [4.79ED] Ma per dir meglio dovea conchiudere: se ben paiono
versi
, nol sono, siccome io credo averti assai persuaso
la mia prima dissertazione e ciò perché io considero questa misura di
versi
non regolata dal metro, ma ben piuttosto dal ritm
trascritto da Beda. [4.87ED] Con questa ragion mi lusingo che a’ miei
versi
, che in verità sensibilmente l’uno dall’altro son
] Tu dei sapere che la tragedia è fatta per esser udita, io parlo de’
versi
, perché rispetto allo spettacol, egli è fatto per
ito già la tragedia quando non venga rappresentata, cioè, rispetto a’
versi
ascoltata, e rispetto all’apparato veduta. [4.94E
o creduto necessarissimo a ben perfezionar l’armonia che ad ogni otto
versi
vi sieno due rime contigue, mentre il sempre alte
ò avrai letto nel mio divulgato fragmento lodare io nella tragedia «i
versi
ambi, perché essi imitano il parlare ordinario e
’avessi rimato ancora nel mezzo, allora tutti non per uno, ma per due
versi
, scritti l’uno dirimpetto all’altro, preso l’avre
altro dalla cadenza. [4.105ED] Son anzi impegnati nel giudicare che i
versi
sciolti da rima ma regolati da un numero certo di
versi sciolti da rima ma regolati da un numero certo di sillabe sieno
versi
, perché si son posti in opera da vari de’ nostri
etta sul libro chi le suggerisce; sa che il recitamento dee essere in
versi
; sa che un’azione di un giorno non può eseguirsi
niasi la Flaminia, e che il poeta non abbia fatt’altro che mettere in
versi
il discorso della principessa d’Argo; e così la v
iudicio della tua prima e folle credenza. [4.121ED] Quindi è che né i
versi
né tampoco le rime impediscono il movimento della
o almen veduto piangere il popolo all’Ifigenia di Racine con tutti i
versi
e le rime; sicché questi legami non impediscono l
ti, sosterrò sempre che nulla ha di verso. [4.142ED] Al più, al più i
versi
italiani sdruccioli sciolti potrebbero dirsi in q
i italiani sdruccioli sciolti potrebbero dirsi in qualche maniera pur
versi
, essendo che quelle tre ultime sillabe recano alm
cie di metro nella costante determinazione del dattilo. [4.143ED] Ne’
versi
tronchi pur anche ti vo’ accordare non so che di
oché svegliano l’anima a considerarne la consonanza. [4.144ED] Ma ne’
versi
piani che troverai tu di verso? [4.145ED] Vi trov
abbondi più che mai per tutte le materie e tanto in prosa, quanto in
versi
risplenda, allora come ascesa al colmo del suo un
on della lingua nel verso compose verso senza rima. Ma tu vuoi compor
versi
. Dunque non li dei compor senza rima. [4.179ED]
il nostro giureconsulto poetizza senza le rime. Dunque se tu vuoi far
versi
dei verseggiar senza rime. [4.180ED] Ebbi a sco
to dall’incanto e dalla maestà di quel luogo, che per me descritto in
versi
altre volte, ma in lontananza, mi fece allora con
esari o siano appaltatori dell’opere in musica. [5.76ED] Ma quanto a’
versi
, che farem noi sicché non riescan discari al comp
se a Dio piace) al verseggiatore medesimo? [5.77ED] Questo testor de’
versi
vorrebbesi lo stesso compositor delle note e sian
a della corte di Prussia e la mia. [5.79ED] Che mi parean divini que’
versi
così incorporati alle note! [5.80ED] E pur, in le
to dal suo capriccio inventati qualunque si fossero, e le parole ed i
versi
facili, andanti e sonori, e caverebbe dalle bocch
é purtroppo avviene che pochi mastri di cappella sappiano intendere i
versi
, non che formarli, non sarà difficile almeno che
di musica, per conformare il più che potrà la sua invenzione e i suoi
versi
all’idea del compositore, nel modo che nelle macc
quali vincoli sia d’uopo lo star legato a chiunque voglia servire di
versi
accetti i melodrammi venali. [5.90ED] Qualcheduno
la felice riuscita dell’opera e più non ti rimarrà che il mettere in
versi
il tuo dramma. [5.130ED] Egli si vuole tutto divi
raggirati vocaboli il sentimento. [5.135ED] Questo dovrà chiudersi in
versi
di sette e di undici sillabe, alternati e misti s
che la prima parte, quando ella sia di ottosillabi, non ecceda i tre
versi
e si contenti di quattro quando saran quadrisilla
labilmente nelle altre canzonette, secondo la lunghezza e brevità de’
versi
che le compongono. [5.164ED] Succede all’ottosill
chiari e non lunghi, le parole piane e vezzose; le rime non ispide; i
versi
correnti e teneramente sonori. [5.183ED] Ti racco
un impegno spinoso. [5.191ED] Non conto per niente l’eguaglianza de’
versi
e delle sillabe: conto il conservare nelle parole
dei pertanto sapere esservi un’altra sorta di canto, che conviene a’
versi
nel recitarli ed alle passioni nell’esprimerle vi
e, delle nostre vecchie tragedie. [6.35ED] Già queste si tessevano in
versi
, prima perché essendo poesia di sua natura involg
ua natura involgono la misura de’ metri. [6.36ED] La favola senza de’
versi
è per me un’anima senza del corpo, la quale, quan
languirebbe se non colasse negli animi altrui per l’organo dolce de’
versi
. [6.37ED] Ma tu replicherai che imitandosi nel dr
41ED] Con questo sistema confrontando il verso greco ed il latino co’
versi
franzesi e con gl’italiani, già ti ho mostrato ch
] proposizione: la ‘protasi’ dell’Eneide. [commento_4.49ED] poeta…
versi
: distingue qui, ma vi tornerà più sotto (cfr. inf
di contro a quella ‘legata’ ovvero poetica. [commento_4.78ED] Anzi…
versi
: A. Bagnoli, Ragionamento in difesa delle Osserva
landosi, infine, all’esperienza teatrale che avrebbe dimostrato che i
versi
non pregiudicano né all’arte attorica né alla com
ri); P. Torelli, La Merope, Parma, E. Viotto, 1589 (ma i cori sono in
versi
sciolti); e S. Maffei, Merope, Modena, per A. Cap
esclusi Empedocle dal novero dei poeti, nonostante avesse scritto in
versi
il De Natura’ (e cfr. Aristotele, Poet., 1447b15-
dia’. [commento_5.196ED] mancamento… caricarle: ‘caduta scrivendo i
versi
sopra la melodia’. [commento_5.202ED] Cfr. Dista
dimostra sommo rispetto per gli antichi; ed allora che la ridusse in
versi
sdruccioli, nel prologo abbellito di vaghe e graz
arvi, e da prima tutta la ridusse in prosa, indi tornò a scriverla in
versi
; ma il di lui lavoro si è perdutoa. Eccone il sog
ze che l’accompagnano, per averne un figliuolo maschio. Un prologo in
versi
serve a dar conto della qualità della scena, dell
tal secolo regolar e piacevoli commedie, alcuni in prosa ed alcuni in
versi
, le quali forse passano il numero di centotrenta.
motteggi sono le cinque commedie di Lodovico Dolce. Due ne scrisse in
versi
, il Capitano uscita alla luce nel 1545, e il Mari
l’Aridosio, la Sporta e la Filenia. La prima fu comica imitazione in
versi
del celebre vicentino Trissino Trissino de’ Menec
pastorali, pubblicò nel 1550 e nel 1562 varie commedie in prosa ed in
versi
, intitolate i Dissimili, l’Assiuolo, la Moglie, g
dal Fontanini è collocata tralle commedie in prosa, ma si scrisse in
versi
e per la maggior parte in ottava rima, la qual co
tate nel Vocabolario della Crusca. Le più stimate sono: i Bernardi in
versi
sciolti che si produsse in Firenze nel 1563 e 156
che si produsse in Firenze nel 1563 e 1564, la Cofanaria parimente in
versi
sciolti recitata con gl’intermedii di Gio: Batist
riodo comparvero le commedie di Girolamo Parabosco, Una ne compose in
versi
che è il Pellegrino impressa nel 1570, e sette in
degli Angeli; tutte queste commedie scritte parte in prosa e parte in
versi
nel periodo di cui parliamo, si faranno leggere s
a nel 1583, l’Alteria nel 1587, e l’Emilia nel 1596, tutte scritte in
versi
, e con lo spirito di arguzia che domina ne’ compo
mici e pedanteschi che vi si tengono, delle storie, degli esempi, de’
versi
, onde la riempiono il servo Lucilio, il medico Er
scena rappresenta il Parnasso colle Muse, e vi si cantano quattordici
versi
. Nel secondo in fine dell’atto I si vede un antro
o altra commedia del Borghini. Altre commedie regolari e piacevoli in
versi
ed in prosa si pubblicarono dopo della riferita.
osa si pubblicarono dopo della riferita. Il Vellettajo del Masucci in
versi
si diede alla luce nel 1585: l’Amico fido del Bar
ma collezione del Teatro Italiano antico. b. Incomincia con questi
versi
che adduco per esempio: E’ mi conviene ogni mese
on rapidità vertiginosa. Ne scrisse cinque in undici mesi, e tutte in
versi
per giunta. Spronato poi dal desiderio di realizz
accionmi gli occhi. Il Corsini è assai bravo improvvisante, nè sono i
versi
suoi stentati o sciocchi. Giovanni Roffi invero è
er cagione della tua morte ; ed ella ripiglia, la medesima misura di
versi
conviene allo stato mio , ovvero, come traduce il
iò l’erudito Brumoy: l’autore dee mai mostrarsi inteso di parlare in
versi
? Ma l’espressione greca è figurata, e ve ne ha d
espressione d’Ifigenia tradurre letteralmente per la stessa misura di
versi
, ma sì bene per Io medesimo lamento, come ben fec
ervi come in varie scene e ne’ cori Euripide si vale di una misura di
versi
più corta come più idonea ad esprimere il dolore;
ti non solo racchiude nel quinto soverchie cose, ma lascia pochissimi
versi
cantati dal coro fral l’incamminarsi d’Ifigenia a
ne episodica d’Ippolito e di Aricia che comprende più di quattrocento
versi
.» «Due amori, due confidenze, due dichiarazioni d
cenza dopo il colpo così espresso dal Dolce, cui appartengono anche i
versi
precedenti: Cadd’ ella e nel cader mirabilmente
patetica. Le comprese il Dolce, e seguì l’originale, traducendole in
versi
più piccioli; la qual cosa, con pace del calabres
i me già sono, Comincio a delirar. Dopo ciò mi sembrano ben freddi i
versi
, da’ quali comincia il terzetto, Dunque è ver? o
ntavano rappresentatori. In tal periodo essi non cessavano di recitar
versi
tragici, e specialmente quelli del l’Andromeda co
ltro non vedevano se non Perseo, Andromeda, Medusa, e ne recitavano i
versi
, imitando il modo di rappresentare del l’attore A
oneva qualche nuova tragedia, e l’amava e per la bontà e bellezza de’
versi
e per la filosofia onde gli nobilitava. Quintilia
aceva molto onore al suo stato, ispirò ad un poeta anonimo i seguenti
versi
: Ciavarelli met tant de grâces Quand il représe
Braccio Bracci pubblicava in Livorno la primavera del ’50 un inno in
versi
sciolti, tra’ quali i seguenti : …………. Ove mi
se, agli Incamminati di Modigliana, e agli Apatisti di Firenze. Dettò
versi
in morte di Teresa Calamai, la famosa innamorata
— non soffrono le tante repliche d’alcune loro parole e d’alcuni loro
versi
, come vezzo suol essere de’ nostri compositori, i
far del poeta. Senza che, tali aggiunzioni distruggono la misura de’
versi
» (III.III.21). Ma anche la poesia aveva avuto qua
ia, negli scritti musicali di Antonio Conti e nel suo stesso prestare
versi
alla musica di Benedetto Marcello (per le cantate
e avvedesse»…). Qui il critico cita a lungo un’opera precettistica in
versi
latini del gesuita francese secentesco Jean Lucas
nciulle (IV.II.17). Critica non nuova, perché tutti hanno in mente i
versi
di Parini (ne La musica, 1769): «Aborro in su la
il primo sentimento ch’io pruovo è il diletto col quale l’armonia de’
versi
e della rima cattivasi il mio udito: ma a questo
ll’uguaglianza di due lunghi sermoni, come fa di quella de’ due primi
versi
della Gerusalemme Liberata? La seconda regola è d
non si sente il numero delle parti, come fa la sonorità, che però ne’
versi
fu detta anche numero. Quindi lo spirito non vede
un’ altra in cui ogni cosa sia disordinata e confusa. Perciò ancora i
versi
più agevolmente che la prosa nella memoria si arr
e dividessero il tempo in parti eguali, onde nacque l’uguaglianza de’
versi
e quella de’ piedi, o sieno parti di ciascun vers
poi, per variarla, ad allogarvi quelle d’ineguaglianza, interponendo
versi
più lunghi a’ più corti. Perciocché egli è ben ve
più lunghi a’ più corti. Perciocché egli è ben verisimile che i primi
versi
nati in bocca d’uomini fossero corti, come quelli
fossero stati inventati per un cotal raffinamento, qualora il compor
versi
era già divenuta un’ arte. Infatti noi tutto dì o
ersi era già divenuta un’ arte. Infatti noi tutto dì osserviamo che i
versi
, che i fanciulli senz’arte compongono nelle loro
ed è quella delle rime), procurando che l’ultimo tuono acuto de’ loro
versi
o fosse solo, o seguito da uno, o da due altri gr
ni medesime, vale a dire fosse composto delle medesime lettere in più
versi
. [Sez.II.1.1.7] Non più dunque che cinque possono
ssono essere i fonti dell’estetico di qualunque poesia: la misura de’
versi
, la mescolanza de’ versi di varie misure e il tem
’estetico di qualunque poesia: la misura de’ versi, la mescolanza de’
versi
di varie misure e il tempo, il tuono e la rima de
loro sillabe. § II. Come da essi convenga derivar la bellezza de’
versi
del melodramma [Sez.II.1.2.1] Come da questi
ico di Lione Alberti, di Claudio Tolomei e di quegli altri autori de’
versi
, e regole della Poesia nuova (uomini per altro le
sillabe, di diverso metro maggior bellezza si accrescerebbe a’ nostri
versi
, e questi più sofficienti si renderebbero or coll
larmente riguarda il melodramma, esponendo qual misura abbiano i suoi
versi
, qual mescolanza di versi ineguali esso adoperi,
ramma, esponendo qual misura abbiano i suoi versi, qual mescolanza di
versi
ineguali esso adoperi, e qual uso far vi si debba
vi si debba del tuono, del tempo e della rima nelle sillabe che quei
versi
compongono. E poiché l’estetico delle arie in que
non quello de’ recitativi, dalle arie cominceremo. [Sez.II.1.2.2] I
versi
propri delle arie sono il decasillabo, l’ottonari
gagliardi. [Sez.II.1.2.4] Veggiamo ora qual mescolanza ammettano que’
versi
che più spesso nelle arie vengono adoperati. Ma p
volta i più notabili sono l’accento acuto della penultima sillaba de’
versi
piani, e un altro che ogni verso aver dee presso
tto il mondo abbraccio. [Sez.II.1.2.8] Dove tutte le prime parti son
versi
tronchi e versi piani tutte le seconde. [Sez.II.
raccio. [Sez.II.1.2.8] Dove tutte le prime parti son versi tronchi e
versi
piani tutte le seconde. [Sez.II.1.2.9] Da queste
. [Sez.II.1.2.9] Da queste osservazioni sopra l’acuto necessario de’
versi
italiani, passiamo al mescolamento de’ versi prop
a l’acuto necessario de’ versi italiani, passiamo al mescolamento de’
versi
propri delle arie. Su questo capo alcuni poeti so
to capo alcuni poeti soverchia libertà s’attribuirono, unendo insieme
versi
così tra loro ripugnanti, che la gonna d’Arlotto
accoppiava. Altri più timidi raro, o non mai nelle arie loro unirono
versi
ineguali, privando queste della bellezza che quel
a prima sua parte. Veggiamone l’applicazione sopra tutte le spezie di
versi
italiani. Primieramente adunque l’endecasillabo b
e ben s’accoppiano insieme il decasillabo e ‘l novenario ne’ seguenti
versi
del Redi: Son le nevi il quinto elemento, Che co
accenti deriva l’armonia che produce l’unione di quelle due spezie di
versi
. Infatti, se in luogo d’un senario si metta qualu
ra. La peggior morte. [Sez.II.1.2.23] E fin quì della mescolanza de’
versi
ineguali. Avvertiremo però, non aver noi recati i
ttersene al giudizio dell’udito. Non si è fatta particolar parola de’
versi
tronchi, perché sieguono le medesime regole de’ p
rie, qualora gli preceda un settenario, come si vede ne’ soprarrecati
versi
: Vezzose ninfe belle ecc. in quegli altri: Giu
solo da questa varia combinazione nasce la rapidità e la tardanza de’
versi
. Esempigrazia tra questi due: Di fior deh a me r
he non sia lunga al tempo stesso. Se ne vegga la pratica ne’ seguenti
versi
del Metastasio: Va tra le selve ircane. Barbaro
gior non v’è. [Sez.II.1.2.25] La rapidità che ognun sente in questi
versi
, nasce da ciò che essi non hanno acuto né sulla s
a contiguità è tre volte replicata. [Sez.II.1.2.26] Per altra parte i
versi
tardi son quelli ne’ quali le brevi van sempre so
i detto accento, sieno l’una dall’altra divise. Questa distinzione di
versi
celeri e di tardi, è importantissima a ben esprim
ti, qual è lo sdegno, l’allegrezza, la disperazione, attissimi sono i
versi
celeri, come quella sorta di settenari, d’ottonar
ttenari, d’ottonari e d’endecasillabi, di cui esempi sono gli esposti
versi
: Va tra le selve ircane. Va tra l’ircane foreste
mo, qual è la mestizia, la tenerezza e simili, accomodatissimi sono i
versi
tardi. E a questo genere spettano quegli endecasi
so non si muore Sia facile a soffrir. [Sez.II.1.2.31] Quanto poi a’
versi
più brevi, questi sono da adoperare con circospez
egnar regole generali, poiché secondoché l’arie sono di più o di meno
versi
composte, così è varia la loro combinazione. E pe
tenario, talora sciolti e tal altra rimati. Nell’unione di questi due
versi
, e nell’uso della rima, il poeta non è noiato da
tragico § I. Se sia biasimevole nella tragedia la mescolanza de’
versi
[Sez.II.7.1.1] L’antica tragedia non ama mesco
a de’ versi [Sez.II.7.1.1] L’antica tragedia non ama mescolanza di
versi
, e biasimati vennero que’ tragici che in essa var
versi, e biasimati vennero que’ tragici che in essa varie ragioni di
versi
insieme accoppiarono. Per questo medesimo fu da t
, ma più naturale e più vario di questo, il quale coll’uniformità de’
versi
riesce spesso rincrescevole e poco verisimile. [
mai ripeter troppo a’ poeti, i quali, perché le arie sono composte di
versi
lirici, danno alle medesime talora uno stile anch
stro di cappella un recitativo obbligato. Quando egli giunse a questi
versi
: Ah, giusti Dei, non fate, Ch’io più soffra così
i non soffrono le tante repliche d’alcune loro parole e d’alcuni loro
versi
, come vezzo suol essere de’ nostri compositori, i
far del poeta. Senza che, tali aggiunzioni distruggono la misura de’
versi
. [Sez.III.3.3.5] Per ultimo, quando in un’aria s’
a riformare uno de’ maggiori monarchi del mondo, abolendo con quattro
versi
il costume che aveano i re di Francia, di danzare
semplicità, ha avuto pochissimo corse e solamente … condito in molli
versi
I più schifi allettando ha persuaso. [Sez.VII.3
ta, nel 1602, diede una diversa intonazione del medesimo libretto). I
versi
di Rinuccini riprendono con efficacia i modi dell
parte attiva nella nascente forma artistica, scrivendo tra l’altro i
versi
per Il rapimento di Cefalo, su musica di Caccini
Divisione del mondo: La Divisione del mondo di Giovanni Legrenzi, su
versi
di Giulio Cesare Corradi (Venezia, Teatro di San
o, De’ teatri antichi e moderni (1753); per Antonio Vivaldi compose i
versi
de La fida ninfa (Verona 1732, ripresa a Vienna n
2.14] • voti innocenti: difficile identificare la paternità di questi
versi
citati exempli gratia (sono di Planelli stesso?).
astasiana. [commento_Sez.II.1.2.27] • presso a morir: sono notissimi
versi
del Demetrio di Metastasio (atto II, scena XIII:
isti). Cap. VI [commento_Sez.II.6.0.1] • il precetto d’Orazio:
versi
dell’Ars poetica (189-190) che sovente impacciaro
.8] • va prigioniera in fonte: questo l’intera arietta (fa séguito ai
versi
sopra citati di Arbace): «L’onda dal mar divisa /
ia nel Settecento: in tema Antonio Conti offrì a Benedetto Marcello i
versi
de Il Timoteo o gli effetti della musica (cantata
«Avendogliene Demostene recitato, prese quegli a ripetere gli stessi
versi
; ma li proferì con una inflessione di voce, e con
Lorrain (1600-1682). [commento_Sez.V.2.4.4] • Salvat. Rosa, Sat. 3:
versi
dalla Satira III di Salvator Rosa, «La pittura» (
endicare il diritto delle donne all’istruzione. • publici teatri: i
versi
citati in nota sono dal Britannicus di Racine, IV
ttere non «sovranamente virtuoso» del protagonista, la polimetria dei
versi
. 10. Vedi per esempio questa raccomandazione al
Ond’è che la lingua sperimenta un certo intoppo nel proferir que’ due
versi
. Ed affinché quell’«ancorchè» non metta alcun dub
sibile la contiguità di due lunghe. Ma perché si è detto che i notati
versi
non ritengono lo stesso metro degli altri, non pe
tragedia di Racine, d’allora rinunziò per sempre a’ publici balli. I
versi
che riformarono il gran Lodovico sono i seguenti:
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