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1 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13
sti da’ sacerdoti gentili, le greche poesie nomiche e ditirambiche, i versi saliari del del Lazio, gl’inni peruviani al Sole,
Mosé. Le memorie dei defunti scolpite nelle colonne egiziane erano in versi . Tra’ barbari (dice Aristotile Polit. lib. I) le
prosa Cadmo ed Ecateo Milesi, e Ferecide Siro, maestro di Pitagora. I versi saliari latini sono anteriori alla prosa usata pe
matori siciliani. Molti negri africani e indiani senza lettere fecero versi . I Caraibi componeano canzoni. I messicani ne ins
ta orazione che aveano comune con tutti, adoprarono il meccanismo de’ versi che subito e con poca spesa si allontanano dal li
da’ primi passi delle nazioni verso la coltura, si trovino scritte in versi , ch’é il secondo fatto generale che notasi ne’ te
2 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
gentili, le Greche poesie nomiche e ditirambiche ad Apollo e Bacco, i versi saliari del Lazio, gl’ inni Peruviani al Sole, qu
Mosè. Le memorie dei defunti scolpite nelle colonne Egiziane erano in versi . Tra’ Barbari le prime leggi dettaronsi in canzon
ed Ecateo Milesii e Ferecide Siro maestro di Pitagora. Gli anzinomati versi saliari Latini sono anteriori alla prosa usata la
imatori Siciliani. I Lapponi, popolo assai materiale e barbaro, fanno versi . Ne fecero in Affrica e in Asia molti Negri ed In
ta orazione che aveano comune con tutti, adoperarono la meccanica de’ versi , i quali subito e a poco costo allontanansi dal l
da’ primi passi delle nazioni verso la cultura) si trovino scritte in versi , che è il secondo fatto generale da notarsi ne’ t
nte trovansi si bene i semi della drammatica, cioè saltazione, canto, versi , ma non rappresentazione che meriti di chiamarsi
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
ostanzo Pizzamiglio, ecc., e viveva ancora del 1782. Scrisse anche in versi martelliani, e pubblicò a Reggio…. una rappresent
il 1780, intitolata La Costanza in Cimento, che dedicò con lettera in versi sciolti alla Contessa Teresa Della Pace. Dice il
4 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
ntili, le Greche poesie nomiche e ditirambiche ad Apollo e a Bacco, i versi saliari del Lazio, gl’inni Peruviani al Sole, que
ra letteraria più antica sono i Cantici del loro legislatore Mosè. In versi erano le memorie de’ defunti scolpite nelle colon
Ecateo Milesii e Ferecide Siro maestro di Pitagora. Gli anzinominati versi saliari Latini sono anteriori alla prosa usata la
imatori Siciliani. I Lapponi, popolo assai materiale e barbaro, fanno versi . Ne fecero in Affrica e in Asia molti Negri ed In
lta orazione che aveano comune contutti, adoperarono la meccanica de’ versi , i quali subito, e a poco costo allontanansi dal
da’ primi passi delle nazioni verso la coltura) si trovino scritte in versi , che è il secondo fatto generale da notarsi ne’ t
nte trovansi sì bene i semi della drammatica, cioè saltazione, canto, versi ma non rappresentazione che meriti di chiamarsi t
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 943
ezia, nel quale anno pubblicò La clemenza nella vendetta, commedia in versi di Giovanni Palazzi (Padova, Conzatti), dedicando
Giovanni Palazzi (Padova, Conzatti), dedicandola con una epistola in versi e in dialetto veneto al Pantalone Garelli (V.). A
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 107
782), il quale ci fa sapere com’ egli a Malta scrivesse un Prologo in versi martelliani, « dove finse che i comici agitati da
 ; e che poi assistiti da Netunno (il quale lasciavali con questi due versi  : restate dunque amici al puro aer sereno, che a
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -1008
figliuolo Evaristo). Così ne riferiva il Robinet nella sua lettera in versi del 5 gennaio ’75 : Il faut bien dire aussi deux
ora con assai maestria la chitarra, il che sappiamo da questi quattro versi che son sotto al ritratto di Bonnart che riproduc
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139
e che nel XV si scrissero in volgare. I teatri d’Italia risonarono di versi . latini cantati sin dal secolo precedente. Albert
1330, ci fa sapere che già nel 1300 scriveansi comunemente tra noi in versi volgari (cioè facili ad esser compresi da’ volgar
preghiera al padre novellamente scoperto. Leggonsi però prima cinque versi narrativi, cioè detti dal poeta, e non da qualche
es ausibus nostris dabit. Il coro chiude l’atto raccontando in pochi versi tutta la spedizione di Ezzelino contra Padova, il
i Verona, e ne reca egli medesimo (dice il celebre Tiraboschi) alcuni versi che non ci fanno desiderar molto il rimanente. No
o la Floriana commedia scritta in terzarima mista ad altre maniere di versi , stampata nel 1523; ma non apparisce su qual fond
9 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40
e che nel XV si scrissero in volgare. I teatri d’Italia risonarono di versi latini cantati sin dal secolo precedente. Alberti
1330, ci fa sapere che già nel 1300 scriveansi comunemente tra noi in versi volgari (cioè facili ad esser compresi da’ volgar
si rivolge a fare una preghiera al padre. Leggonsi però prima cinque versi narrativi, cioè detti dal poeta, e non da qualche
ausibus nostris dabit. Il coro chiude l’atto raccontando in pochi versi tutta la spedizione d’ Ezzelino contra Padova, il
di Verona, e ne reca egli medesimo, dice il chiar. Tiraboschi, alcuni versi che non ci fanno desiderar molto il rimanente. No
la Floriana commedia scritta in terza rima mista ad altre maniere di versi , e stampata nel 1523: ma non apparisce su qual fo
10 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193
ci fa sapere che nel 1300 già comunemente si scriveano nell’Italia in versi volgari le imprese de’ re, e si cantavano ne’ tea
0, allorché tra’ francesi cominciò il canto reale. Esso consisteva in versi in lode della vergine e de’ santi, cantati a comp
zione del re d’Aragona, i giuliari Ramaset e Novellet cantarono molti versi composti dall’infante Don Pietro, fratello del re
ndo gli fu tolto il dominio di Verona, e ne reca egli medesimo alcuni versi che non ci fanno desiderar molto di vederne il ri
11 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
di quella della Pamela: ha di più il merito di essere bene scritta in versi : i costumi vi sono toccati con franchezza, le pas
’esserlo, a cui il prelodato Collé fece alcune felici correzioni49. I versi del Du Fresny (dice l’istesso Palissot) cedono in
j de’ più noti poeti della Francia, e varie dichiarazioni di amore in versi : ma gli elogj e gli amori si convertirono in disp
te si flagella una ridicolezza comune a tutte le nazioni culte di far versi a dispetto della natura, il quale argomento fu in
d’ingegno (Nota VIII). Si è detto che il Méchant contiene eccellenti versi di satira più che di commedia; ma la satira è tan
te commedie tenere, altre ne produsse nel genere puramente comico. In versi alessandrini compose l’Indiscreto dipintura più d
l Chiacchierone del Goldoni, ma priva di azione. Scrisse ne’ medesimi versi la Donna ragionevole uscita nel 1758, la quale pu
iene molto tempo sconosciuto nella propria casa. Pubblicò nel 1762 in versi di dieci sillabe ottimi per la commedia il Dritto
ce della Cassetta tratta da una favola inglese è parimente scritta in versi di dieci sillabe, e vi si vede ben dipinta una fa
la di Desmahys nato nel 1761. La Madre gelosa commedia di tre atti in versi di M. Barthe dell’accademia di Marsiglia si rappr
nza. Rosalina e Floricour, ovvero i Capricci, commedia di tre atti in versi rappresentata in Parigi nel 1787, manifesta una m
Generose Nemiche, il Magistrato. M. Pieyre colla Scuola de’ Padri in versi di cinque atti recitata in Parigi nel 1787 può an
i gas, di elettricità, di palloni volanti; le Riputazioni commedia in versi di cinque atti non migliore imitazione delle Lett
persone più distinte del secolo di Luigi XIV; la Morte di Moliere in versi e in tre atti che serve solo a rinnovare il dolor
re il dolore della perdita di quell’ingegno raro; la Giovane Sposa in versi ed in tre atti del sig. di Cubieres lodata dal gi
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333
i Liszt e di Ricci ; dell’ Egmont di Goethe, testè compendiato in bei versi italiani a commentare le armonie di Beethoven, ha
Pluto. Commedia di Aristofane, volgarizzata in prosa, con prologo in versi e lettera di A. Franchetti. (Modena, Sarasino, 18
tta di Pozzuoli, piena di sentimento e di grazia. Un omino che fa dei versi come questi e prego e prego e prego, e nella torb
simo, e dal quale mi pare che imparerò anch' io a leggere meno male i versi . Nella Esposizione che Ella ha fatto della mia Mo
tuoso, non senza il desiderio di rivedere di quando in quando di quei versi antichi che Ella sa fare così bene. Suo Giosuè
mi dà del superbo lavoro, a cui ha già posto mano. Le giuro, che que' versi miei sulla Madonna mi parvero altra cosa, cioè me
13 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212
ne. Per esempio la prima aria dell’atto I si canta dopo centoventisei versi recitati, e soli trentadue versi poi sono seguiti
l’atto I si canta dopo centoventisei versi recitati, e soli trentadue versi poi sono seguiti da due arie; nell’atto II si rec
oi sono seguiti da due arie; nell’atto II si recitano cento cinquanta versi prima di udirsi un’ aria, e poi settanta versi so
citano cento cinquanta versi prima di udirsi un’ aria, e poi settanta versi soli danno luogo a ben cinque pezzi di musica, ci
re arie, una cavatina ed un recitativo obbligato, ed altri novantotto versi in seguito precedono un’ altra aria. Con tale pes
ti testimoni Patroclo e gli altri) i quali tutti e tre cantano questi versi  : Dioses que veis la injuria, vengadme del traid
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 401-403
dèsse maggior grido fu una traduzione, o meglio, una trascrizione in versi francesi del Sansone, tragedia italiana in prosa
un lavoro che fa gran chiasso. È una traduzione fatta da Romagnesi in versi francesi del Sansone italiano. Egli lo declama me
Pigmalion. I molti pregi di alcune sue parodie dettarono i seguenti versi  : Comédien sensé, parodiste plaisant, en traits
15 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo III. La Poesia Drammatica nel Secolo XV fa maggiori progressi in Italia. In Francia cominciano i Misteri. » pp. 194-209
ffato il patrizio veneto Gregorio Corraro, morto nel 1464, compose in versi , latini nell’età di soli 18 anni una tragedia int
evano l’accademia del Panormita, compose anche una tragedia latina in versi giambici, divisa in cinque atti, dedicata al duca
declamare, perché cantare dicesi pure da’ latini e da noi il recitar versi , per quella spezie di canto, con cui si declamano
che altro erudito ritrovano l’opera in musica dovunque si son cantati versi solennemente, ne’ canti de’ pellegrini di Parigi,
antilene riferite dal Muffato ec.; e potevano allungarne la lista co’ versi cantati da’ mori prima delle giostre, con i corei
l’uno in prosa latina (trattone l’argomento e ’l prologo che sono in versi giambici) sull’espugnazione di Granata, fatta dal
icario contra la persona del medesimo re Ferdinando, e poi disteso in versi esametri da Marcellino suo nipote. Non parleremo
ione. Il rinomato traduttore di Tito Livio, Giacomo Nardi, compose in versi di vario metro l’Amicizia, commedia che per le ra
16 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
vano “Troubadores”, o “Trovatori”, “Canterres” quelli che cantavano i versi composti dai primi, e “Giullares” ovvero siano “G
corruzione. Testimon ne sia la crudele massima enunciata nei seguenti versi da Gilliberto, poeta che fioriva nel 1206: «Nus
mo vestigio non si scorge d’imitazione. Niuna favola arabica posta in versi dai provenzali, niuna question filosofica, delle
lle sultane o dei califfi non mai. L’uso della rima, la tessitura de’ versi , la proporzione fra gl’intervalli e i riposi nel
re che fiorì verso il 1235, si burla di cosiffatti poeti nei seguenti versi : «Feville ne flors ne vaut rien en chantant Fors
a coloro che non sanno poetare altrimenti.» Un altro difetto dei loro versi era la mancanza d’immagini e di colorito poetico.
nzali non solo nell’esempio di Francone citato di sopra, ma anche ne’ versi di Tebaldo Conte di Sciampagna, e in altri non po
’immaginazione, gli sollecita poscia a significar i lor sentimenti in versi armoniosi e gradevoli. L’allegrezza dunque e l’am
e dagli altri, e cantar egli stesso i suoi componimenti. Ecco i primi versi d’una sua canzone pubblicata dall’Allacci: «Poic
ostrigneva gli accademici a sortir qualche volta in pubblico a cantar versi colla lira in mano. Si fondarono ancora in Milano
ta, cantavano alternativamente al suono de’ vari stromenti i seguenti versi : «Una parte: Ebbra di sangue in quest’oscuro bos
arabi, e non dagli altri popoli? V. «La struttura e il meccanismo dei versi provenzali ha maggiore somiglianza colla struttur
i provenzali ha maggiore somiglianza colla struttura e meccanismo dei versi arabici che con quella dei Greci e Latini. La rag
atini. La ragione si è, perché sebbene gli arabi adottassero ne’ loro versi la misura e quantità delle sillabe, avevano anche
se gli arabi, per confessione del Signor Abbate, adottarono ne’ loro versi la misura e quantità delle sillabe, come fecero i
e quantità fu ignorata dai provenzali, dunque non si può dire, che i versi di questi avessero maggior somiglianza con gli ar
te, ciò non vorrebbe dir altro se non che gli arabi badarono ne’ loro versi all’accento di rinforzo, cioè all’acutezza e grav
ianza caratteristica, poiché furono, sono, e saranno comuni a tutti i versi e a tutte le poesie del mondo, non essendo possib
raccolta delle poesie danesi, che dovrò citare fra poco, si leggono i versi d’Araldo principe della Norvegia. Il Nicolson nel
lla Bella. VI. «Come provare nei normanni e nei goti la tessitura dei versi , e la proporzione fra gli intervalli e i riposi n
» Come provarlo? Dalla natura intrinseca delle cose. La tessitura ne’ versi , e la proposizione fra gli intervalli e i riposi
al suo Trattato de Letteratura Runica) egli è impossibile che i loro versi non avessero una tessitura, e una proporzione fra
delle gotiche poesie, come le dispute che si fanno sul vero autore de versi aurei di Pitagora, degl’inni d’Orfeo, della batra
a che realmente non esistano, e non si leggano la batracomiomachia, i versi d’oro, e gl’inni. Il Signor Abbate si mostra info
cazione settentrionale, ne adduce egli stesso degli esempi, ne cita i versi , e poi dimanda «dove trovarli»? L’interrogazione
ccademia in Palermo dove fra le altre facoltà si coltivava quella dei versi ? Non si leggon tuttora le rime di quelli Accademi
i nazionali con discapito degli esteri si potrebbero appropriare quei versi del Catilina tragedia d’un celebre moderno france
17 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62
nico dopo il risorgimento delle lettere. La musica costante amica de’ versi a ancor fra selvaggi, la quale in oriente si fram
e, la musica si conservava nelle chiese, ed accompagnava la danza e i versi che ne’ caroselli solevano cantarsi su’ carri ed
die e delle pastorali, ed anche i tramezzi delle commedie non meno in versi che in prosa. Il favorevole accoglimento fatto al
commedia, le animarono perpetuamente colla musica. Noi non recitiamo versi senza una specie di canto, oltre alla musica vera
rebbe maggior disconvenienza, che uno morisse cantando, che vecitando versi . a. Castelvetro, Patrizio, Nores, Mercuriale,
bbisogna per partorire una competente illusione! Di grazia parlano in versi gli uomini? Havvi in tutte le nazioni un linguagg
torico-critico. Piacque poì al signor don Tommaso Yriarte di porre in versi castigliani il mio raziocinio non solo, ma le mie
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191
di quella della Pamela; ha di più il merito di essere bene scritta in versi ; i costumi vi sono toccati con franchezza e le pa
tta dalla commedia italiana il Geloso non geloso del Brignole Sale. I versi del Du Fresny (dice l’istesso Palissot) cedono in
i de’ più noti poeti della Francia, e varie dichiarazioni di amore in versi , ma gli elogii e gli amori si convertirono in dis
te si flagella una ridicolezza comune a tutte le nazioni culte di far versi a dispetto della natura, il quale argomento su po
lorchè venne alla luce si disse, che’ il Mèchant conteneva eccellenti versi di satira più che di commedia; ma la satira è tan
die tenere, altre ne produsse nel genere puramente comico. Compose in versi alessandrini l’Indiscreto commedia più dilicata d
l Chiacchierone del Goldoni, ma priva di azione. Scrisse ne’ medesimi versi la Donna ragionevole uscita nel 1758, la quale pu
iene molto tempo sconosciuto nella propria casa. Pubblicò nel 1762 in versi di dieci sillabe ottimi per la commedia il Dritto
ce della Cassetta tratta da una favola inglese è parimente scritta in versi di dieci sillabe. Si vede in essa dipinta una fal
i Desmahys nato nel 1761. La Madre gelosa commedia in tre atti, ed in versi di m. Barthe dell’Accademia di Marsiglia, si rapp
. Rosalina e Floricourt, ovvero i Capricci commedia in tre atti ed in versi rappresentata in Parigi nel 1787, manifesta la ma
rose Nemiche, il Magistrato. Il sig. Pieyre colla Scuola de’ Padri in versi di cinque atti recitata in Parigi nel 1787 poteva
one delle medesime Letterate la commedia intitolata le Riputazioni in versi in cinque atti rappresentata in Parigi nel 1788.
lo di Luigi XIV. La Giovane sposa del sig. di Cubieres in tre atti in versi si lodò per la morale e per la buona dipintura de
giornale di Buglione; ma non si replicò. La Morte di Moliere anche in versi ed in tre atti altro non produsse che rinnovare i
ittadino Rigault la commedia intitolata i Due Poeti in tre atti ed in versi . Madama Armand che affetta bello spirito e letter
edie bene accolte e ripetute. Gli appartengono: i Tutori vendicati in versi in tre atti, il Prigioniero, il Lovelace Francese
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
ie all’ improvviso. V’ è di lui, fra l’altre, una rappresentazione in versi sciolti che chiamò ideale, intitolata Il Pastor i
20 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143
dine ora più ora meno ingegnose e composte più spesso in prosa che in versi . Franceso Maria d’Arnaud de Baculard nato nel 170
ouillot dal 1767 sino al 1771 ha pubblicato il Delinquente onorato in versi , il Fabbricante di Londra in prosa, e il Beverley
onorato in versi, il Fabbricante di Londra in prosa, e il Beverley in versi ; M. Dudoyer è autore del Vendicativo in versi. In
prosa, e il Beverley in versi; M. Dudoyer è autore del Vendicativo in versi . In alcuni drammi di Diderot, di Beaumarchais e d
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
ancese, fu egregio nelle parti vive dell’innamorato. Scrisse anche in versi , e pubblicò a Verona il 1781 un poemetto per la m
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 526-529
ona nella Stamperia del Seminario, [senz'anno], in-8°. Traduzione in versi sciolti di alcuni esametri latini di Marco Antoni
Verona, c. s., e ad esse tenner dietro in vario tempo un brindisi in versi martelliani nel Convitato di Pietra, pubblicato i
e lo Scherli era col Davia ; Sette Notti di Edoardo Young tradotte in versi , pubblicate in-4° a Palermo il 1774 nella Stamper
23 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160
i Selva (come chiamasi in Ispagna) entrandovi assonanti, consonanti e versi sciolti ad arbitrio del poeta. Nè anche si rappre
isti. Los Menestrales (gli Artigiani) commedia di cinque atti in versi endecasillabi con assonante di don Candido Maria
ostro austero, e III la Comedia Nueva. Le due prime in tre atti ed in versi erano composte sin dal 1786; ma la prima s’impres
e chiamato don Eleuterio carico di famiglia, il quale facendo cattivi versi imprende la carriera teatrale per sovvenire a’ su
l proprio autore, dee cangiarsi ciò che segue nell’opera ne’ diciotto versi , e scrivervisi la presente addizione. *. Si pros
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
Livorno, ove dieder principio a un corso di recite con un prologo in versi (stampato in Siena dai torchi di Francesco Rossi)
25 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
ose pel teatro in più di un genere. I Difetti dell’amore pastorale in versi di un atto riscosse applausi da’ suoi e dagli str
orito72. Il suo Amor non previsto, o Cupido filosofo, altra favola in versi pur di un atto fu parimente bene accolta. La Mari
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 379-381
tica di mostrare quanto egli valesse, creando parti disparatissime in versi e in prosa col miglior de’successi dovunque. L’ A
scale lu cantiniere. Anche si dilettò il Bertini di poesia, e scrisse versi originali ispiratissimi, tra’quali un sonetto all
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 148-185
agedia di Gregorio Corraro patrizio veneto morto nel 1464 composta in versi latini nel l’età di soli anni diciotto, intitolat
e il lodato Maffei nella Verona illustrata. Altra tragedia latina in versi giambici dedicata al duca di Ferrara Borso da Est
entare e declamare? Cantare dicesi pur da’ Latini e da noi il recitar versi , per quella specie di canto con cui si declamano;
lla specie di canto con cui si declamano; ed ogni poeta dice de’ suoi versi , io canto. Perchè poi non potrebbe dirsi che Sulp
nio Planelli mio amico, veggono l’opera in musica dovunque cantaronsi versi , cioè ne’ canti de’ pellegrini di Parigi, nelle s
lene riferite di Albertin Mussato. E potevasene allungar la lista co’ versi cantati da’ Mori prima delle giostre, con i cori
e che per miracolo di san Giacomo sanò dalla ferita; ma fu disteso in versi esametri da Marcellino suo nipote. Carlo dedicò i
ed è scritto in prosa, eccetto l’argomento ed il prologo che sono in versi giambici. Si fece pure rappresentare dal cardinal
i Orlandi traditi da qualche Angelica? Doveva mettergli in bocca que’ versi che mostrano l’autor del dramma proclive al più d
28 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
agedia di Gregorio Corraro patrizio Veneto morto nel 1464 composta in versi latini nell’età di soli anni diciotto, intitolata
l lodato Maffei nella Verona illustrata. Un’ altra tragedia latina in versi giambici dedicata al duca di Ferrara Borso da Est
entare e declamare? Cantare dicesi pur da’ latini e da noi il recitar versi , per quella specie di canto con cui si declamano;
lla specie di canto con cui si declamano; ed ogni poeta dice de’ suoi versi , io canto. Perchè poi non potrebbe dirsi che Sulp
i fa dal cav. Planelli, veggono l’opera in musica dovunque cantaronsi versi , ne’ canti de’ pellegrini di Parigi, nelle sacre
le cantilene riferite dal Mussato. E potevano allungarne la lista co’ versi cantati da’ Mori prima delle giostre, con i corei
e che per miracolo di San Giacomo sanò della ferita; ma fu disteso in versi esametri da Marcellino suo nipote. Carlo dedicò i
ed è scritto in prosa, eccetto l’ argomento ed il prologo che sono in versi giambici. Anche si fece rappresentare dal cardina
un Orlando tradito da qualche Angelica? Dovea mettergli in bocca que’ versi che mostrano l’autor del dramma proclive al più d
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
iz, tragedia stampata a Gorizia da Valerio Valeri il 1780 in cui sono versi di non comune bellezza. Sposò l’Anna in Piacenza
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
i Fr. Bartoli (1782), Innamorato ammiratissimo. Fu anche scrittore di versi , e lo stesso Bartoli riferisce un prologo, nè dei
31 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309
e, la musica si conservava nelle chiese, ed accompagnava la danza e i versi che ne’ caroselli soleano cantarsi su i carri ed
die e delle pastorali, ed anche i tramezzi delle commedie non meno in versi che in prosa. Il favorevole accoglimento fatto al
commedia, le animarono perpetuamente colla musica. Noi non recitiamo versi senza una specie di canto, oltre alla musica vera
rebbe maggior disconvenienza, che uno morisse cantando, che recitando versi . 151. Castelvetro, Patrizio, Nores, Mercuriale,
bisogno per partorire una competente illusione! Di grazia parlano in versi gli uomini? Havvi in tutte le nazioni un linguagg
critico. Piacque poi al sig. Don Tommaso Yriarte di porre in eleganti versi castigliani il mio raziocinio, facendo una bella
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
a il 1764 pei tipi all’insegna di S. Tommaso d’Aquino una commedia in versi martelliani, intitolata : La Dama di spirito ; e
33 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
pel teatro in più di un genere. I Difetti dell’amore re pastorale in versi di un atto riscosse applausi da’ suoi e dagli str
olorito a. Il suo Amor non previsto o Cupido filosofo altra favola in versi , ed in un atto, fu parimente favorevolmente ricev
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 513-514
staccarsi dalla moglie che adorava, e che morta pianse con affettuosi versi , e rifugiarsi nel suo dolore, solo. Fu allora, ne
ettata in sul cader dell’ ’89, e pubblicata or non ha molto con altri versi in un volumetto fuor di commercio. ETÀ CRUDELE Q
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 639-641
il suo ingegno o la sua bellezza, » e Panard dettò per lei i seguenti versi  : Cet objet enchanteur qu’on doit à l’Italie de
dans leurs vers, n’auraient jamais reçu l’encens de l’Univers. Ma i versi migliori le vennero da F. Gand…., che le dedicò L
36 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
a; ma forse non men bellamente Seneca se ne disbriga in quattro o sei versi , scorrendo più rapidamente alla tremenda strage d
sogno verboso specialmente nell’atto primo. Molte ciarle in assai bei versi contiene la scena d’Ippolito e della Nutrice dell
o che convenga direttamente all’argomento si racchiude ne’ sei ultimi versi del ragionamento d’ Ippolito, Sed dux malorum fœm
, cur madent fletu genæ? Th. Quod interimi, non quod amisi, fleo. versi eccellenti, pensieri giusti, tragici, disviluppat
ulla morte di Astianatte. Sublime n’è lo stile, molto vaghi ne sono i versi , nè vi si scorgono molte antitesi e sentenze affe
delicata e bella, che quella da Seneca quì usata e distesa in quattro versi e mezzo, del giovenco che impaurito dal ruggito d
Sofocle non infelicemente, e vi si veggono sparsi quà e là molti bei versi ed alcuni squarci pregevoli. Tale può parere quel
de’ nipoti da Atreo atrocemente eseguita, è ben narrata ne’ seguenti versi : . . . . . . . O nullo scelus Credibile ævo,
& longo sagax Loro tenetur Umber &c. allungata per ben sette versi ; e l’altra dell’atto quarto contenuta in cinque:
el medesimo atto, nè molto da questa lontana, spiegata in altrettanti versi : Sylva jubatus qualis Armeniâ leo &c. Può non
a una verbosa declamazione di Edipo colla figliuola di circa trecento versi , de’ quali più di 275 esprimono la disperazione e
la è arrestata dall’ urgente necessità, di che mai? di declamar sette versi per desiderare un turbine che la trasporti per ar
no. Non per tanto in questo lunghissimo componimento di circa duemila versi , fra tanti concetti affettati e strani trovansene
risposte ex abrupto; e dopo una lunghissima tiritera di più di cento versi , si manifesta l’ intento di Nerone di ripudiare O
e della tragedia, sulla quale si favella appena in poco più di trenta versi . Ma diceva benissimo Boileau, Le sujet n’est j
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 601
’anno 1750 recitò in Genova ; e si produsse con un Prologo scritto in versi sciolti dal medesimo Paganini, che trovasi fra le
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 185
traduzione in prosa dell’ Irene Imperatrice dell’ Oriente, dramma in versi per musica dell’abate Silvani, e dedicolla al Mar
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226
rla più vista riprodotta), preceduta dal seguente cappello : Questi versi gentili, e spiranti tutti venustà ed affetto, mi
ente lettera : Signora Marchesa, Ho voluto io stesso mandarle questi versi che mi uscirono spontanei dal core dopo aver cono
G. de’Prati. A quelli, dopo due giorni, tennero dietro questi altri versi , tuttavia inediti, e a me comunicati con gentilez
el Mincio, in cui apparver la prima volta, dopo la morte di Adelia, i versi del Prati accennanti a punto alla sospirosa e lag
ando Negri, noto poeta mantovano, s’era dato nel’44 con questi nobili versi a difender la povera vilipesa : Lascia — ti diss
40 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
ù bello della carriera. Suoi lavori scenici furono cinque tragedie in versi , Arminio, Didone, Canuto re di Danimarca, le Troa
evoli con alcuni suoi componimenti scritti in prosa frammischiata con versi . Nella sua commedia i Poeti alla moda,, ben diseg
i gonfiezze si lusingava di pareggiar Milton e Klopstock; l’altra con versi rimati, radendo il suolo con freddi snervati e ba
demonii che prendono forma umana. L’interesse nel Salomone scritto in versi alla foggia antica e non rimati, non è sì vivo co
ella peste. La Battaglia di Arminio scritta parte in prosa e parte in versi per cantarsi contiene la sconfitta di Varo ricevu
le famiglie private; ed in fine all’arduità di mostrarsi eloquente in versi e nel genere drammatico senza alterarne la natura
Francfort sul Meno, oltre ad alcune favole comiche in prosa sparse di versi per cantarsi, ha composto una tragedia patriotica
41 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
ù bello della carriera. Suoi lavori scenici furono cinque tragedie in versi , Arminio, Didone, Canuto re di Danimarca, le Troa
evoli con alcuni suoi componimenti scritti in prosa frammischiata con versi . Nella sua commedia i Poeti alla moda, ben disegn
i gonfiezze si lusingava di pareggiar Milton e Klopstock: l’altra con versi rimati, radendo il suolo con freddi, snervati e b
demonj che prendono forma umana. L’interesse del Salomone scritto in versi alla foggia antica e non rimati, non è sì vivo co
ella peste. La Battaglia di Arminio scritta parte in prosa e parte in versi per cantarsi contiene la sconfitta di Varo ricevu
zioni più che le famiglie private, ed a quella di essere eloquente in versi e nel genere drammatico senza alterarne la natura
Francfort sul Meno, oltre ad alcune favole comiche in prosa sparse di versi per cantarsi, ha composto una tragedia patriotica
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
e di poesia, e il Bartoli dà come saggio del suo stile il brindisi in versi martelliani (bruttini anzi che no) ch'egli recitò
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
cita anche una sua « Rappresentazione d’argomento spagnolo scritta in versi sciolti, intitolata : L'Usurpator d’Aragona ; che
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 443
ndovi la parte di Aurelio in veneziano. Scrisse anche una commedia in versi sciolti di argomento spagnuolo per commissione de
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 561-564
meniconi e Pelzet, pella quale fu pubblicato a Pistoja un opuscolo di versi , tra cui scelgo il seguente SONETTO al merito
’offre i parti della mente, onde l’abbi ognor presente. Su correte, o versi miei, dall’amabile Taddei a tenergli compagnia in
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 642-645
vendemmiatori, dei quali esiste una incisione con in calce i seguenti versi  : Ces deux danseurs presque en naissant par leur
come attrice e come ballerina nella commedia francese in un atto e in versi , Le tableaux, di Panard, il quale dettò allora qu
47 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
i lei volontaria morte, cose che doveano soltanto accennarsi in pochi versi per non iscemare o distrarre l’ attenzione ad alt
ria, dopo di aver tenuto sulle spine l’ ascoltatore per altri ottanta versi , gli dice: senti la tua pena e la mia angustia; G
e rimasta sospesa sino a questo punto. Essi trattengonsi in tre soli versi sulla picciola bagattella del tirarsi a sorte chi
cendiata. Mentre Numanzia arde, Megara predica recitando più di cento versi or declamando sulle discordie della Spagna, ora e
ome fa lo stesso Megara ma non prima di aver recitati altri cinquanta versi . Così termina la tragedia di Numanzia distrutta,
naso Español accrebbe le tragedie del nostro tempo colla sua Jahel in versi sciolti in cinque atti, là dove la morte di Sisar
he ha verseggiato tutto il tempo della sua vita, non si accorgeva de’ versi leonini che gli scappavano di tempo in tempo, com
scorso rapido e cocente e non quello alquanto freddo contenuto ne’ 24 versi ch’ella recita, per gli quali si richiede più tem
trattenuti da veruno ostacolo. L’azione si rallenta ancora per trenta versi che recita Garcia prima di offerirle di farla usc
ceros, si snerva nella tragedia distendendosene il pensiero in due versi e mezzo. Mentre Fañez pensa a fare uccidere Rache
ta a morire, e che Ruben l’ha ferita. Alfonso recita un lamento di 25 versi ; Ruben si sente accusare, vede il furore del re,
rsi; Ruben si sente accusare, vede il furore del re, ascolta i di lui versi , e non fugge. Chi vide rappresentar la tragedia m
la sul gusto del Bermudez con ottave, odi, stanze e con ogni sorte di versi rimati, ed anche con assonanti. Egli nell’azione
il sig. Huerta ve la spinge senza perchè, e fa che declami sola venti versi , e poi se ne torni dentro ancor senza perchè. Ora
ca talmente che scrivendosi seguitamente non vi si distinguerebbero i versi . Circa la lingua tutto si dee perdonare a uno str
ma pieno dello spirito del fratello volle recare al nostro idioma in versi sciolti la di lui Raquel, come egli dice, Per
gnorato che non i soli nominati gran poeti, ma tutti i Francesi fanno versi rimati. Dopo ciò si contenti che gli faccia sovve
avesse avvertito il bibliografo, mi avrebbe conceduto parimente che i versi rimati per coppia nella scena non sono i migliori
to medesimo colore nella Clemenza di Tito; ma non v’impiegò che dieci versi , e Tito era un sovrano pieno di cure, ma non un A
48 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94
nque Scene, e riconosce il genere, non dall’azione, ma dal numero de’ versi , osservando che anche col toglierne un lungo ragi
nte allogato, se quest’Ecloga fosse un Dramma), resta ancora ricca di versi 1200. Ed ecco il fondamento del giudizio del Sign
tallare a Dramma un’ Ecloga, le uscite de’ personaggi e il numero de’ versi . Rapin insegna di siffatte cose? Ottima economia
fatte cose? Ottima economia poi sarebbe per un Dramma quella di 1200. versi distribuiti a quattro persone in cinque scene! No
49 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127
dine ora più ora meno ingegnose e composte più spesso in prosa che in versi . Francesco Maria d’Arnaud de Baculard nato nel 1
nouillot dal 1767 al 1775 diede al pubblico il Delinquente onorato in versi , il Fabbricante di Londra in prosa, ed il Beverle
norato in versi, il Fabbricante di Londra in prosa, ed il Beverley in versi . Il sig. Dudoyer è autore del Vendicativo in vers
ed il Beverley in versi. Il sig. Dudoyer è autore del Vendicativo in versi . In alcuni drammi del Diderot e del Beaumarchais
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 944
ragedia inedita, e quella già alle stampe de’Voltureni. Del dramma in versi e in un solo atto : Cefalo, pubblicato a Cremona,
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 60
con Antonio Pellandi, applauditissimo. Dicon le note del tempo che i versi dell’astigiano declamasse mirabilmente, e che niu
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 495
ficar canto della natura, è un vero e proprio zibaldone in prosa e in versi con scene a grandi tinte, mutamenti a vista, effe
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
Cuccetti contiene una raccolta di componimenti teatrali in prosa e in versi , preceduta a ogni volume da notizie concernenti a
54 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO IV. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 140-147
ione del re di Aragona, i Giullari Ramaset e Novellet cantarono molti versi composti dal re. Tuttavolta insino a questo giorn
0 si stabilì sul teatro per mezzo del Canto Reale. Esso consisteva in versi in lode della Vergine e de’ Santi, cantati a comp
55 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO III. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 41-46
zione del re d’Aragona, i giullari Ramaset e Novellet cantarono molti versi composti dall’infante Don Pietro fratello del re.
0 si stabilì sul teatro per mezzo del Canto Reale. Esso consisteva in versi in lode della Vergine e de’ Santi, cantati a comp
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 667-669
tti appariva nel Falconiere di Pietr’Ardena a far da sirena dicendo i versi melodiosi del Marenco. Allorchè alla fine del pro
o i fanatismi del Trionfo d’amore di Giacosa, ripetuto 15 sere, i cui versi , come un’onda melodica, uscivano dalla bocca di C
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675
paralitico ajutato da’suoi figli : a piedi dell’incisione son questi versi  : Si la peinture d’une image est la vérité de l’o
i miei — dice loro il morente con un fil di voce — l’autore di questi versi non vi conosceva. »
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 414-417
ita, vota d’ogni degni contenti……… e via di seguito per trentacinque versi , dopo i quali comincia una comica lotta di parole
ura, alla maestria della condotta, al fantastico di certe scene, sono versi abbastanza garbati come i seguenti che tolgo dall
59 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
e. Non sò s’altra favella vi sia nella Europa, ove possano farsi otto versi paragonabili nella mollezza a questi del Tasso:
l movimento, unita all’intervallo così proporzionato, che trovasi ne’ versi italiani tra parola e parola, tra sillaba e silla
onsi parole scielte, grazie di lingua, torni d’espressione inusitati, versi talora rotondi talora spezzati colla scelta di vo
ro delle vocali, rendendo così la poesia più sostenuta e robusta. Ne’ versi fatti per musica cercasi non tsnto la forza deter
rio loro carattere. Ed è siffatto carattere musicale, che distingue i versi di Virgilio da quelli di Lucano, e di Lucrezio, c
no al paro di quella. Io rispondo che la espressione che scorgesi nei versi del ferrarese, è piuttosto poetica che musicale,
o”, dal vario accopiamento de’ quali può conseguentemente imitare dei versi l’esametro, il pentametro, l’asclepiadeo, il saff
dolo di falsi ornamenti. Al che s’aggiugne eziandio l’indole de’ loro versi , i quali, essendo dappertutto rimati, e dovendo l
ne altrimenti nella lingua italiana. Prendete per esempio i due primi versi dell’Ariosto così poeti ci: «Le Donne, i Cavalie
poesia in contradizion coll’orecchio, poiché mentre il sentimento dei versi è completo, quello della musica, che va poco a po
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
abate Perrin tentava di fare un’ opera francese componendo in cattivi versi una pastorale posta in musica da Cambert cantata
cune arie di balletti composti pel re, e colla musica posta ad alcuni versi di Quinault nella tragedia-balletto di Psychè. Pe
lizia del luogo si discinge parte dell’arnese. Vaghi armoniosi sono i versi che pronuncia: Plus j’observe ces lieux, et plu
lt nel tessere il suo Bellerofonte; ed anche nell’inviargli i proprii versi de’ divertissemens perchè a quella misura ed a qu
eriez autant, si vous le pouviez. a. Se ne tralasciano gli ultimi versi che non corrispondono al resto. a. Si vegga la V
61 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
abate Perrin tentava di fare un’ opera francese componendo in cattivi versi una pastorale posta in musica da Cambert cantata
lcune arie di balletti composti pel re e colla musica posta ad alcuni versi di Quinault nella tragedia balletto di Psychè. Pe
ia del luogo si discinge parte dell’arnese. Vaghi ed armoniosi sono i versi che dice: Plus j’observe ces lieux, & plus
che ne compensasse la mancanza26. 20. Se ne tralasciano gli ultimi versi che non corrispondono a tutto il resto. 21. Que
nel tessere il suo Bellerofonte; ed anche nel mandargli i suoi stessi versi de’ divertissemens, perchè a quella misura e a qu
62 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
volontaria morte, cose che doveano soltanto accennarsi in pochissimi versi per non iscemare o distrarre l’attenzione ad altr
i selva (come chiamasi in Ispagna) entrandovi assonanti, consonanti e versi sciolti ad arbitrio del poeta. Nè anche si rappre
ominati poeti, ma tutti i Francesi non possono altrimenti scrivere in versi se non rimati. Si contenti in oltre che gli facci
e cose avvertiva il bibliografo, mi avrebbe conceduto parimente che i versi rimati per coppia nella scena non sono i migliori
po di aver tenuto sulle spine Aluro e l’ascoltatore per altri ottanta versi , dice; Senti la tua pena e l’angustia mia. Giugu
spesa senza perchè sino a questo punto. Essi trattengonsi in tre soli versi sulla picciola bagattella del tirarsi a sorte col
cendiata. Mentre Numanzia arde, Megara predica recitando più di cento versi , e declama sulle discordie della Spagna, ed esita
e fiamme, come fa Megara stesso dopo di aver recitati altri cinquanta versi . Così termina la tragedia di Numanzia distrutta,
aso Español accrebbe le tragedie moderne del suo paese colla Jahel in versi sciolti in cinque atti, là dove la morte di Sisar
vi si compara oziosamente la vita rustica e la reale per cinquantotto versi . L’immortale Metastasio sobriamente adoprò questo
adoprò questo colore nella Clemenza di Tito, ma v’impiegò soli dieci versi , e Tito era un sovrano pieno di cure, ma non un A
utto il tempo della sua vita che in verseggiare, non si accorgeva de’ versi leonini che gli scappavano dalla penna di tempo i
un discorso rapido, cocente, e non ciò che ella dice in ventiquattro versi freddi anziche nò, per li quali si spende più tem
nuti da ostacolo veruno. L’azione si rallenta ancora per altri trenta versi recitati da Garcia prima di offerirle di salvarla
te, e che Ruben l’ha ferita. Alfonso recita un lamento di venticinque versi . Ruben si sente accusare da Rachele, vede il furo
stravagante del Bermudez con ottave, odi, stanze, e con ogni sorte di versi rimati, ed anche con assonanti. Egli nell’azione
a spinge senza perchè, ed a solo oggetto di declamar tutta sola venti versi , e poi senza perchè ancora se ne torna dentro. Or
uitamente come si fa in prosa, non vi si distinguerebbe il numero de’ versi . Circa la lingua tutto si dee perdonare a uno str
llo spirito di Vincenzo suo fratello volle recare al nostro idioma in versi sciolti la di lui Raquel, com’egli dice. Per la
63 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
a. Ma forse non men bellamente Seneca se ne disbriga in quattro o sei versi , scorrendo più rapidamente alla tremenda strage d
bisogno verboso, specialmente nell’atto I. Molte ciarle in assai bei versi contiene la scena d’Ippolito colla Nutrice dell’a
che convenga direttamente all’argomento, si racchiude ne’ sei ultimi versi del ragionamento d’Ippolito, Sed dux malorum foe
ulla morte di Astianatte. Sublime n’è lo stile, molto vaghi ne sono i versi , nè vi si scorge copia di antitesi e di sentenze
ù delicata e bella di quella di Seneca quì usata e distesa in quattro versi e mezzo, del giovenco che impaurito dal ruggito d
Sofocle non infelicemente, e vi si veggono sparsi quà e là molti bei versi ed alcuni squarci pregevoli. Tale può parere quel
de’ nipoti da Atreo atrocemente eseguita, è ben narrata ne’ seguenti versi :           … O nullo scelus Credibile aevo, quod
igat, et longo sagax Loro tenetur Umber etc. allungata per ben sette versi ; e l’altra dell’atto IV contenuta in cinque: Jej
del medesimo atto, nè molto da questa lontana spiegata in altrettanti versi : Sylva jubatus qualis Armeniâ leo etc.. Può non
a una verbosa declamazione di Edipo colla figliuola di circa trecento versi , de’ quali più di 275 esprimono la disperazione e
lla è arrestata dall’urgente necessità, di che mai? di declamar sette versi per desiderare un turbine che la trasporti per a
oa. Non per tanto in questo lunghissimo componimento di circa duemila versi , fra tanti concetti affettati e strani, trovansen
a maniera di massime; e dopo una lunghissima tiritera di più di cento versi , si manifesta l’intento di Nerone di ripudiare Ot
e della tragedia, sulla quale si favella appena in poco più di trenta versi . Ma diceva benissimo Boileau, Le sujet n’est jam
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 681
espressione che la faceano piacere e applaudire. Per lei ridusse in versi , modificandola, la Griselda tragedia di Pariati.
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 159
aganti, trovandosi il 1781 in quella di Antonio Camerani. Fra i tanti versi ch'ella ispirò, metto qui il seguente SONETTO Sì
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 711-720
no di Momo. In tal prologo, egli cantò rivolto al pubblico i seguenti versi , accompagnandosi colla chitarra : Mézetin par d’
gran rinomanza, fu mai riguardato come attore di grandi pregi : e ai versi del La Fontaine che si leggon sotto al bel ritrat
stantini, artista di molto valore per le parti di Arlecchino. Dati i versi del La Fontaine, l’articolo incensatore del Mercu
67 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
e. Per esempio la prima aria dell’atto I non si canta se non dopo 126 versi recitati, e 32 versi poi sono seguiti da due arie
ma aria dell’atto I non si canta se non dopo 126 versi recitati, e 32 versi poi sono seguiti da due arie: nell’atto II si rec
e 32 versi poi sono seguiti da due arie: nell’atto II si recitano 150 versi prima di sentire un’ aria, e 70 versi soli fanno
e: nell’atto II si recitano 150 versi prima di sentire un’ aria, e 70 versi soli fanno nascere cinque pezzi di musica, cioè t
ica, cioè tre arie, una cavatina ed un recitativo obbligato: altri 98 versi poi precedono un’ altra aria. Con tale economia s
none (rèstando per muti testimoni Patroclo e gli altri), e con questi versi cantati da tutti e tre, dioses, que veis la in
ha diretta una tremenda batteria fluttuante di undici pagine ed otto versi del suo gran Prologo, cui nulla manca che un morr
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 301-302
po fenì i bagordi in sta Città seguitar li podesse in dove i va, Gran versi in quantità farghe vorave a questi do soggetti o
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 408
lla Compagnia di Luigi Parrini, nella quale, il 1° maggio, invitò con versi sdruccioli il pubblico lucchese alla rappresentaz
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 21
ta che io udissi (sic) questa italiana attrice, fu in una commedia in versi del Goldoni. Mentre mi si martellava da per tutto
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 629-630
ici del suo tempo, e forse il più colto e popolare dopo Modena. Dettò versi in dialetto milanese, e in lingua (Milano, Fr. Va
72 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
cipio fu fatto sedere in una panca presso al letto; ma dopo alquanti: versi Cecilio stupefatto e rapito dall’eleganza e propr
; ma forse non men bellamente Seneca se ne’ disbriga in quattro o sei versi , scorrendo più rapidamente alla gran vendetta su
bisogno verboso, specialmente nell’atto I. Molte ciarle in assai bei versi contiene la scena d’Ippolito e della Nutrice dell
o che convenga direttamente all’argomento, si chiude negli ultimi sei versi del ragionamento d’Ippolito, «sed dux malorum foe
s, cur madent fletu genae? Th. Quod interemi, non quod amisi, fleo. versi eccellenti, pensieri grandi, tragici, e sviluppat
cio di Polissena all’ombra di Achille, e sulla morte di Astianatte. I versi son molto vaghi, sublime la locuzione, e ben poch
più delicata e vaga di quella qui usata da Seneca, distesa in quattro versi e mezzo, d’un giovenco che si appressa alla madre
da confessarsi, che trovansi in tal tragedia sparsi qua e là vari bei versi e magnifici, e molte imitazioni di Sofocle, e tra
age de’ nipoti atrocemente eseguita da Atreo, é ben narrata in quelli versi , …………… O nullo scelus Credibile aevo, quodque p
igat, et longo sagax Loro tenetur Umber etc. allungata per ben sette versi ; e l’altra dell’atto IV contenuta in cinque: Jej
co, presenta una verbosa declamazione di Edipo colla figliuola di 300 versi a un di presso, de’ quali più di 275 esprimono la
a ella é arrestata dall’urgente necessità, di che? di declamar, sette versi per desiderare «un turbine che la trasporti per a
iat a me etc. E ne’ frammenti dell’atto IV sono pregevoli i seguenti versi : …………… Sancta si pietas placet, Donata matrem pa
ina. Non pertanto in quello lunghissimo componimento di circa duemila versi fra tanti concetti assettati e strani, trovansene
risposte ex abrupto, e dopo una lunghissima tiritera di più di cento versi , si manifesta l’intento di Nerone di ripudiar Ott
ina della tragedia, su di cui si favella appena in poco più di trenta versi . Ma diceva benissimo Boileau: Le sujet n’est jam
tra cosa che il corpo, o coro intero degli attori, il quale con pochi versi prende commiato dal popolo. Terenzio neppure di t
73 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
d’incatenar le parole con certa misura e certa legge, e ne nacquero i versi . I quali nel pronunciarsi con certa cantilena e c
mpagna sentesi sensibilmente invitato e rapito a mandar fuori di se i versi e a modular la propria voce per incantar dolcemen
ieve aleggiare e del gorgheggiar soave de’ canori augelletti. Ma que’ versi profferiti o cantati altro alla fin fine non sono
dilicato e fine suo gusto, poteva arrestarsi all’invenzione de’ nudi versi ? Essa v’infuse un’anima, un’energia, un calore, u
lo fiume Cinese all’Orenoco, i semi di sì bell’arte, cioè imitazione, versi , musica, saltazione, travestimenti, e spettacolo:
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 728-730
, e a Venezia volle cimentarsi per la prima volta con una tragedia in versi , l’ Aristodemo del Dottori, per la quale dovè pre
o Grimani. In uno stile gonfio e reboante, con mescolanza di prosa e versi rimati, son le solite scene vuote, retoriche, in
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 849
ra col Mascherpa (27 luglio ’42), recitasse con molto successo alcuni versi dell’Inferno e Purgatorio di Dante. Lasciò inedit
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 857
ia del S. Luca, recitandovi a vicenda col Majani le nuove commedie in versi martelliani dello stesso Goldoni. Messa assieme u
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 344-345
i Stenterelli, il solito invito al pubblico, ordinariamente in brutti versi martelliani. In quello del '37, invece, figuravan
78 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253
medie li Birbe, e lo Curatore. Il marchese Maffei con due commedie in versi il Raguet e le Cerimonie regolari e bene scritte
erati, l’Ingiusta Donazione, ossia l’ Avvocato, l’Agnese di Faenza in versi , la Pazzia delle pompe, i Poeti Comici, e l’ Ario
Ispahan che ne seguitano il romanzo, tutte e tre in cinque atti ed in versi martelliani. Comunque debbano esser chiamate o co
remo colla penna, la gondola pel tavolino, scrisse anche commedie in versi martelliani. Mentre dividevasi il popolo tra Gold
enezia un Nuovo Teatro Comico composto di favole grandi e picciole in versi ed in prosa. Singolarmente se ne ammirano il Sagg
iò forse avvenuto perchè non tutti si adattano a scrivere commedie in versi o senza esser deboli o bassi, o senza elevarsi al
sandro Guidi l’Endimione con ariette musicali, il cui piano ed alcuni versi dicesi appartenere alla famosa regina Cristina di
79 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200
Roma nel 1521 la Tribagia o Via sagra de Hierusalèm componi mento in versi detti eroici, ma non teatrale. Don Nicolàs Antoni
da lui detto rude, incompositaeque vetustatis , di cui eccone alcuni versi : >Don Fadrique Henriquez y mas de Ribera, >
o Antonio ne vide però manoscritte col canzoniere altre cose anche in versi ai re cattolici, fra’ quali potè trovarsi il comp
80 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84
n Roma nel 1521 la Tribagia o Via sagra de Hierusalèm componimento in versi detti eroici, ma non teatrale. Don Nicolàs Antoni
to da lui detto rude, incompositæque vetustatis, di cui eccone alcuni versi : Don Fadrique Henriquez y mas de Ribera, De
o Antonio ne vide però manoscritte col canzoniere altre cose anche in versi ai re cattolici, fra’ quali potè trovarsi il comp
81 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VI. Tragici Spagnuoli, secondo il Signor Lampillas, negletti, o censurati a torto dal Signorelli. » pp. 43-68
upore de’ Posteri tributato alla fecondità di Lope. In un Discorso in versi di Giovanni della Cueva, intitolato Esame poetico
gusto nazionale. Dall’altra parte il Cueva asserisce (secondo alcuni versi di lui rapportati dal Lampillas in Italiano), che
ensura le seguenti ragioni. Essa principalmente si appoggia in alcuni versi Oraziani, che non parlano già o di numero di Atti
fo presenta una dottrina che rischiara ancora il contenuto ne’ citati versi : “Prima di natura fu la cosa rappresentata, che l
si dee, secondo lui, attribuire a MS. viziati, ne’ quali si trovarono versi tronchi, o mancanti. Su di che è da notarsi, che
he di quella della 2. del II. detta da Isabella prolongata per dodici versi , “Qual suele de los vientos combatida?” che di
e di quella della 3. scena dell’Atto III. declamata dal Messo in nove versi , “Asi lavid nudosa, retorcida?” Belle, felici,
a chiamerebbe, piuttosto una Novella compassionevole ridotta in buoni versi , che una ben regolata Tragedia. Adunque non solam
82 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
orata, un astrologo sciocco avaro e furbo. Vi si parla in prosa ed in versi in ogni stile da’medesimi personaggi. Varii colpi
miserii di ultima data che scorrono di stranezze in istranezze ora in versi ed ora in prosa. Ecco donde provengono le regole
uidi scrisse l’Endimione con ariette musicali, il cui piano ed alcuni versi dicesi che appartenessero alla regina Cristina di
caratteri che imita. Il marchese Scipione Maffei con due commedie in versi il Raguet e le Cerimonie regolari e bene scritte
mportunità ristucchevole de’ molesti complimenti voti di sincerità. I versi dilombati e la languidezza della favola le rendon
tterati, l’Ingiusta Donazione ossia l’Avvocato, l’Agnese di Faenza in versi , la Pazzia delle pompe, i Poeti Comici, l’Ariosis
Cromaziano, ossia il Buonafede volle nel 1754 pubblicare in Faenza in versi sdruccioli i Filosofi fanciulli che chiamò commed
cana in Ispaan, che ne seguitano la storia romanzesca, tutte e tre in versi martelliani, ed in cinque atti. Comunque debbano
della natura, che l’altro maneggiava con franchezza. Egli scrisse in versi martelliani la maggior parte delle sue commedie c
mo per la penna, e la gondola pel tavolino, scrisse anche commedie in versi martelliani. Mentre dividevasi il popolo tra Gold
ro Comico composto di favole grandi e picciole, di uno o due atti, in versi ed in prosa. Singolarmente se ne applaudiscono il
iò forse avvenuto perchè non tutti si adattano a scrivere commedie in versi o senza esser deboli e bassi, o senza elevarsi al
so al comico. L’autore in seguito scrisse una commedia in due atti in versi intitolata la Critica della Faustina di un genere
81 compose il Napoli-Signorelli un’altra commedia tenera parimente in versi ed in cinque atti intitolata la Tirannia domestic
ù felice, occuperà quel loco… Eugenio Ah tu vuoi che a tuoi piedi io versi l’alma ! Rachele Di : Rachel meritò miglior vent
razione violenta. Lo Schiavo è favola totalmente tragica e scritta in versi  ; ma vi si scorgono varii intoppi nella traccia,
l Corradino volle scrivere anche una commedia che intitolò Emilia, in versi , ed in cinque atti recitata da’commedianti del Te
attro se ne hanno del conte Tommasino Soardi veneziano in prosa ed in versi . Allora che le riferite commedie videro la luce,
i ballerini ? o i Semiserii scarabbocchiatori di pasticci musicali in versi ed in prosa in un solo sciapito componimento ? La
prosa (se così voglia dirsi) Metastasiana quante e quante migliaja di versi sciolti specialmente ha fatti da gran tempo obbli
e i poeti filosofi. La sua rima e discretissima ed esente di legge, i versi , in quanto lo permette la lingua, sono pieni di r
duro ed inverisimile. Evelina lascia Elfrida col padre, e dopo cinque versi ritorna ; ma perchè parte ? perchè ritorna ? Fors
che non può essere che parlante. Questo pezzo concertato abbraccia 34 versi , e conchiude così : Org. Torni d’ Elfrida al cor
da, e prima che nel recitativo si snervi la passione dopo cinque soli versi spezzati a vicenda esprimono i loro affetti in un
con lui. Adelvolto si allontana per prevenire Elfrida ; ma dopo otto versi recitati dal re che parte, egli ritorna senza per
dal padre, dalle guardie tutto l’agio per cantare un’aria di diciotto versi , la quale arresta la rapidità che quì l’azione ri
eva. Il re contristato rimprovera Elfrida, e dopo un’aria di diciotto versi verbosa certo e con ripetizioni che potevano risp
ssionato di Elfrida. Il disviluppo segue acconciamente con que’ pochi versi che dal canto possono ricevere espressione e calo
rra e guerra avrai, e poi in coro accompagna Sclinda negli ultimi tre versi del finale. Valeva ciò la pena di moltiplicare i
alle note della musica e la distanza de’ verbi, all’udirsi questi due versi , non si saprà se reggano o sone retti. Lascio che
dolando fra macchie e cespugli di negletto bosco, e recita dieci solì versi interrotti dall’avviso della fuga di Elvira. Ques
solì versi interrotti dall’avviso della fuga di Elvira. Questi dieci versi han dato a lei tempo per vestirsi di tutte armi,
può avere in tali suoi pensieri quel che si legge ne’ seguenti sette versi  ? Io non somiglio a tanti Vili, perfidi, altieri
se non si conchiuda. Il sentimento poi è tutto spiegato ne’ tre primi versi , e quell’infelice vegliante in sen ben può dirsi
ensatelo voi ! De Moliere oubliè le sel est affadi, E gli armoniosi versi di Racine hanno perduto l’impero de’cuori ? Lauda
scena, Tutto perdei, per me non v’ ê più mondo, troncandone i sette versi inutili sopraccennati, che nocevano alla propriet
ll’edizione a sue spese. Egli stesso dunque all’errore di pensar tali versi che contengono pensieri inutili ed alieni dalle c
utore ve l’ha rimessa. In secondo luogo nell’originale precedevano 18 versi di recitativo di Elvira all’aria indicata Ah qual
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 251
co non sempre il più edificato dalle sue buffonate. Improvvisatore di versi , che, grazie a Dio, non son giunti sino a noi, se
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 330
Lentasio faceva furore il Prometeo dramma, scritto in pochi giorni in versi , del quale furon fatte trenta rappresentazioni co
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 942
e con bravura la parte di Donna Aurora nella Gratitudine, commedia in versi martelliani del signor Abate Pietro Chiari. » Il
86 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
quest’arte stessa con gl’ inconditi e quasi estemporanei surriferiti versi Saturnii e Fescennini, prima di partorire la poes
elegante ne’ libri della prima guerra Punica, ne’ quali fece uso de’ versi Saturnii. Ma Cicerone osserva che Ennio, benchè m
trocaici47. Aureo è quel frammento Enniano in cui un’ altra specie di versi adoperando, con eleganza superiore a quell’età de
Debbe in oltre da lui riconoscersi il primo poema epico latino in versi esametri in istile per quel tempo elegante; perch
receduto colla narrazione della prima guerra Punica, avea adoperati i versi saturnii. E quante gemme avesse tratte dai di lui
glia del popolo promette di convertirla in commedia senza alterarne i versi . Riflettendo poi che doveano favellare da una par
sorte al figliuolo del vecchio. Ma ciò si accenna appena con due soli versi dalla Caterva degli attori, che congeda l’uditori
seconda. Nel quinto comparisce il Cartaginese Annone recitando sedici versi Punici. Essi presso a poco contengono il concetto
ori, i quali seriamente si sono applicati a interpretare questi pochi versi scritti in una lingua morta e ignorata, e della q
Qual frutto si è ricavato dalle loro fatiche? Ciascuno volle in tali versi rinvenire il linguaggio da se coltivato. Giuseppe
quello di ridersi di lui. Noi intanto lasciando ad uomini siffatti i versi Punici di Plauto per confrontarli colle sillabe d
to Sigismondo e Federico III Imperadori supplì a questa favola alcuni versi , e l’illustrarono altri più recenti comentatori c
ota nel tempo necessario a veder la casa, o che vi manchino forse de’ versi detti da Simo prima di partire, o che il poeta ab
prevenuto nel prologo: “Non troverete (egli dice) in questa favola nè versi laidi, nè ruffiani spergiuri, nè perfide meretric
tum; ma essi fondano il loro giudizio nel trovarsi in queste alquanti versi degni della penna di Plauto, argomento, a mio avv
l rimanente non corrisponde. Spesso avviene che un numero limitato di versi non infelici scappi fuori dal fangoso talento del
ta la nazione degli Osci, n’è rimasta appo i Romani la lingua e certi versi , ed un certame mimico speciale, che si celebra pe
87 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128
a quest’arte stessa con gl’inconditi e quasi estemporanei surriferiti versi Saturnii e Fescennini, prima di partorire la poes
o elegante ne’ libri della prima guerra Punica, ne’ quali fece usò de versi Saturnii. Ma Cicerone osserva che Ennio, benchè m
trocaicia Aureo è quel frammento Enniano, in cui un’altra specie di versi adoperando, con eleganza superiore a quell’età, d
nt. Debbe inoltre da lui riconoscersi il primo poema epico latino in versi esametri in istile per quel tempo elegante; perch
eceduto colla narrazione della prima guerra Punica, aveva adoperati i versi saturnii. E quante gemme avesse tratte da i di lu
glia del popolo promette di convertirla in commedia senza alterarne i versi . Riflettendo poi che dovevano favellare da una pa
sorte al figliuolo del vecchio. Ma ciò si accenna appena con due soli versi dalla Caterva degli attori che congeda l’uditorio
r la seconda. Nel V comparisce il Cartaginese Annone recitando sedici versi punici. Essi presso a poco contengono il sentimen
ci. Essi presso a poco contengono il sentimento degli undici seguenti versi latini, ne’ quali ringrazia gli Dei per essere ar
atori, i quali seriamente si sono applicati a interpretare que’ pochi versi scritti in una lingua morta e ignorata, e della q
Qual frutto si è ricavato dalle loro fatiche? Ciascuno volle in tali versi rinvenire il linguaggio da se coltivato. Giuseppe
quello di ridersi di lui. Noi intanto lasciando ad uomini siffatti i versi punici di Plauto per confrontarli colle sillabe d
to Sigismondo e Federigo III Imperadori suppli a questa favola alcuni versi , e l’illustrarono altri più recenti comentatori c
consuma a vedere l’interiore della casa, o che vi manchino forse de’ versi detti da Simo prima di partire, o che il poeta ab
revenuto nel prologo: « Non troverete (egli dice) in questa favola nè versi laidi, nè ruffiani spergiuri, nè perfide meretric
tum. Ma essi sondano il loro giudizio nel trovarsi in queste alquanti versi non indegni della penna di Plauto; argomento, a m
l rimanente non corrisponda. Spesso avviene che un numero limitato di versi non infelici scappi fuori dal fangoso talento del
a la nazione degli Osci, n’è rimasta appo i Romani la lingua, e certi versi , ed un certame mimico speciale che si celebra per
io il fastoso epitafio che per se stesso compose, dice che i suoi bei versi mostravano tutta la nativa alterigia Campana, cio
88 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74
Frinico merita l’ammirazione de’ posteri. In una tragedia pose alcuni versi cosi pieni di robustezza, di energia e di arte mi
fu di Jasso o di Alicarnasso, contemporaneo di Erodoto, e scrisse in versi la vittoria degli Ateniesi riportata contro Serse
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 214-215
zione ch'ella s’ebbe, merita qui un posto la dedica di un opuscolo di versi , che vuolsi dettata da F. D. Guerrazzi. A Leont
90 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200
nno rispondere a’ personaggi quel che comanda la rima o L’armonia de’ versi . Ulisse si rende benevolo Sileno dandogli del vin
di Demetrio Falereo e di Ateneo dimostra di aver Sifrone composto in versi ; e versi in fatti sono i frammenti che si conserv
rio Falereo e di Ateneo dimostra di aver Sifrone composto in versi; e versi in fatti sono i frammenti che si conservano de’ s
icendo esser probabile che i Mimi di Sofrone fossero scritti parte in versi e parte in prosa come la Satira Menippea di Teren
si appropriò certi attori più esperti nel declamare, cioè nel recitar versi con azione naturale e con un canto parlante il qu
91 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289
nno rispondere a’ personaggi quel che comanda la rima o l’armonia de’ versi . Ulisse si rende benevolo Sileno dandogli del vin
di Demetrio Falereo e di Ateneo dimostra di aver Sofrone composto in versi ; e versi infatti sono i frammenti che si conserva
rio Falereo e di Ateneo dimostra di aver Sofrone composto in versi; e versi infatti sono i frammenti che si conservano de’ su
abile che i mimi di Sofrone fossero scritti parte in prosa e parte in versi , come la Satira Menippea di Terenzio Varrone ed i
appropriò certi attori più esperti nel declamare, cioè nel recitare i versi con azione naturale e con un canto parlante, il q
92 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
n cavaliere il quale ha la debolezza di voler esser poeta, che i suoi versi son cattivi: che in vece di compatire gli errori
ndo anno della sua età, comparve in teatro a ballare scosso da alcuni versi del Brittannico di Racine (Nota V). La corte nel
simo tempo, per eseguir con prontezza gli ordini reali. Il piano ed i versi del prologo, dell’atto I, e delle due scene prime
rseggiò da Pietro Cornelio, ad eccezione delle parole italiane, e de’ versi francesi da cantarsi scritti da Quinault e posti
lla di Vaudemont, ajutato nella musica da Salmon e da Beaulieu, e ne’ versi da Chesnaye, a cui Giacomo Patin pittore del re f
93 (1715) Della tragedia antica e moderna
a italiano un greco filosofo che oltre all’avere scritti non infelici versi nel proprio idioma, lasciò ricco il mondo di sopr
. [3.10ED] Lo fanno ancora talora sortire, perché venga a dire i suoi versi che dan progresso alla favola; lo fanno rientrare
pide, e ho osservato nella prima tragedia un soliloquio di Elettra di versi 69 e più sotto un altro di Tindaro, siccome nell’
siccome nell’altra, due soliloqui di Elena, l’uno de’ quali è pur di versi 69 e ve n’ha un altro di Menelao di versi 54, due
a, l’uno de’ quali è pur di versi 69 e ve n’ha un altro di Menelao di versi 54, due ve ne sono non brevi negli Orazi del Corn
in voler vender loro per nuovo verso un accozzamento materiale di due versi eptasillabi; e però, quasi prevedendo le loro obb
nato. [4.42ED] Ma di una parlando, avrò parlato di tutte le sorte de’ versi , che tutte sotto una stessa ragione convengono. [
nuncia; per lo ché voi sdrucciolate in errori di quantità, componendo versi o greci o latini; lo che a’ nostri poeti era, per
zza e la brevità. [4.46ED] Odi un poco in qual guisa pronunciavansi i versi del nostro Virgilio — ; e recitommi la proposizio
sentire e distinguere la quantità delle sillabe. [4.47ED] Finiti que’ versi : [4.48ED] — Ecco — disse — come sarebbesi a far m
monia e bastava essere o Greco o Latino senz’esser poeta o facitor di versi per recitarlo in un tuono che non poteva non esse
non poteva non esser musico e dolce. [4.50ED] Passiamo ora a’ vostri versi italiani e prendiam quelli dell’Italia liberata d
u rideresti adunque, ma non riderebbe già un cortigiano che mai letti versi non avesse, ma d’esquisita prosa espertissimo fos
lo è. [4.71ED] Subsumo. [4.72ED] La tragedia italiana dee comporsi in versi italiani, dunque dee comporsi in versi rimati. [4
gedia italiana dee comporsi in versi italiani, dunque dee comporsi in versi rimati. [4.73ED] Questa seccagine di Aristotile t
ravissimi autori, ch’ella porge agli orecchi ben purgati è tale che i versi sciolti a lato ai rimati se ben sono non paiono v
ti è tale che i versi sciolti a lato ai rimati se ben sono non paiono versi . » [4.79ED] Ma per dir meglio dovea conchiudere:
versi. » [4.79ED] Ma per dir meglio dovea conchiudere: se ben paiono versi , nol sono, siccome io credo averti assai persuaso
la mia prima dissertazione e ciò perché io considero questa misura di versi non regolata dal metro, ma ben piuttosto dal ritm
trascritto da Beda. [4.87ED] Con questa ragion mi lusingo che a’ miei versi , che in verità sensibilmente l’uno dall’altro son
] Tu dei sapere che la tragedia è fatta per esser udita, io parlo de’ versi , perché rispetto allo spettacol, egli è fatto per
ito già la tragedia quando non venga rappresentata, cioè, rispetto a’ versi ascoltata, e rispetto all’apparato veduta. [4.94E
o creduto necessarissimo a ben perfezionar l’armonia che ad ogni otto versi vi sieno due rime contigue, mentre il sempre alte
ò avrai letto nel mio divulgato fragmento lodare io nella tragedia «i versi ambi, perché essi imitano il parlare ordinario e
’avessi rimato ancora nel mezzo, allora tutti non per uno, ma per due versi , scritti l’uno dirimpetto all’altro, preso l’avre
altro dalla cadenza. [4.105ED] Son anzi impegnati nel giudicare che i versi sciolti da rima ma regolati da un numero certo di
versi sciolti da rima ma regolati da un numero certo di sillabe sieno versi , perché si son posti in opera da vari de’ nostri
etta sul libro chi le suggerisce; sa che il recitamento dee essere in versi ; sa che un’azione di un giorno non può eseguirsi
niasi la Flaminia, e che il poeta non abbia fatt’altro che mettere in versi il discorso della principessa d’Argo; e così la v
iudicio della tua prima e folle credenza. [4.121ED] Quindi è che né i versi né tampoco le rime impediscono il movimento della
o almen veduto piangere il popolo all’Ifigenia di Racine con tutti i versi e le rime; sicché questi legami non impediscono l
ti, sosterrò sempre che nulla ha di verso. [4.142ED] Al più, al più i versi italiani sdruccioli sciolti potrebbero dirsi in q
i italiani sdruccioli sciolti potrebbero dirsi in qualche maniera pur versi , essendo che quelle tre ultime sillabe recano alm
cie di metro nella costante determinazione del dattilo. [4.143ED] Ne’ versi tronchi pur anche ti vo’ accordare non so che di
oché svegliano l’anima a considerarne la consonanza. [4.144ED] Ma ne’ versi piani che troverai tu di verso? [4.145ED] Vi trov
abbondi più che mai per tutte le materie e tanto in prosa, quanto in versi risplenda, allora come ascesa al colmo del suo un
on della lingua nel verso compose verso senza rima. Ma tu vuoi compor versi . Dunque non li dei compor senza rima. [4.179ED]
il nostro giureconsulto poetizza senza le rime. Dunque se tu vuoi far versi dei verseggiar senza rime. [4.180ED] Ebbi a sco
to dall’incanto e dalla maestà di quel luogo, che per me descritto in versi altre volte, ma in lontananza, mi fece allora con
esari o siano appaltatori dell’opere in musica. [5.76ED] Ma quanto a’ versi , che farem noi sicché non riescan discari al comp
se a Dio piace) al verseggiatore medesimo? [5.77ED] Questo testor de’ versi vorrebbesi lo stesso compositor delle note e sian
a della corte di Prussia e la mia. [5.79ED] Che mi parean divini que’ versi così incorporati alle note! [5.80ED] E pur, in le
to dal suo capriccio inventati qualunque si fossero, e le parole ed i versi facili, andanti e sonori, e caverebbe dalle bocch
é purtroppo avviene che pochi mastri di cappella sappiano intendere i versi , non che formarli, non sarà difficile almeno che
di musica, per conformare il più che potrà la sua invenzione e i suoi versi all’idea del compositore, nel modo che nelle macc
quali vincoli sia d’uopo lo star legato a chiunque voglia servire di versi accetti i melodrammi venali. [5.90ED] Qualcheduno
la felice riuscita dell’opera e più non ti rimarrà che il mettere in versi il tuo dramma. [5.130ED] Egli si vuole tutto divi
raggirati vocaboli il sentimento. [5.135ED] Questo dovrà chiudersi in versi di sette e di undici sillabe, alternati e misti s
che la prima parte, quando ella sia di ottosillabi, non ecceda i tre versi e si contenti di quattro quando saran quadrisilla
labilmente nelle altre canzonette, secondo la lunghezza e brevità de’ versi che le compongono. [5.164ED] Succede all’ottosill
chiari e non lunghi, le parole piane e vezzose; le rime non ispide; i versi correnti e teneramente sonori. [5.183ED] Ti racco
un impegno spinoso. [5.191ED] Non conto per niente l’eguaglianza de’ versi e delle sillabe: conto il conservare nelle parole
dei pertanto sapere esservi un’altra sorta di canto, che conviene a’ versi nel recitarli ed alle passioni nell’esprimerle vi
e, delle nostre vecchie tragedie. [6.35ED] Già queste si tessevano in versi , prima perché essendo poesia di sua natura involg
ua natura involgono la misura de’ metri. [6.36ED] La favola senza de’ versi è per me un’anima senza del corpo, la quale, quan
languirebbe se non colasse negli animi altrui per l’organo dolce de’ versi . [6.37ED] Ma tu replicherai che imitandosi nel dr
41ED] Con questo sistema confrontando il verso greco ed il latino co’ versi franzesi e con gl’italiani, già ti ho mostrato ch
] proposizione: la ‘protasi’ dell’Eneide. [commento_4.49ED] poeta… versi : distingue qui, ma vi tornerà più sotto (cfr. inf
di contro a quella ‘legata’ ovvero poetica. [commento_4.78ED] Anzi… versi : A. Bagnoli, Ragionamento in difesa delle Osserva
landosi, infine, all’esperienza teatrale che avrebbe dimostrato che i versi non pregiudicano né all’arte attorica né alla com
ri); P. Torelli, La Merope, Parma, E. Viotto, 1589 (ma i cori sono in versi sciolti); e S. Maffei, Merope, Modena, per A. Cap
esclusi Empedocle dal novero dei poeti, nonostante avesse scritto in versi il De Natura’ (e cfr. Aristotele, Poet., 1447b15-
dia’. [commento_5.196ED] mancamento… caricarle: ‘caduta scrivendo i versi sopra la melodia’. [commento_5.202ED] Cfr. Dista
94 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
dimostra sommo rispetto per gli antichi; ed allora che la ridusse in versi sdruccioli, nel prologo abbellito di vaghe e graz
arvi, e da prima tutta la ridusse in prosa, indi tornò a scriverla in versi ; ma il di lui lavoro si è perdutoa. Eccone il sog
ze che l’accompagnano, per averne un figliuolo maschio. Un prologo in versi serve a dar conto della qualità della scena, dell
tal secolo regolar e piacevoli commedie, alcuni in prosa ed alcuni in versi , le quali forse passano il numero di centotrenta.
motteggi sono le cinque commedie di Lodovico Dolce. Due ne scrisse in versi , il Capitano uscita alla luce nel 1545, e il Mari
l’Aridosio, la Sporta e la Filenia. La prima fu comica imitazione in versi del celebre vicentino Trissino Trissino de’ Menec
pastorali, pubblicò nel 1550 e nel 1562 varie commedie in prosa ed in versi , intitolate i Dissimili, l’Assiuolo, la Moglie, g
dal Fontanini è collocata tralle commedie in prosa, ma si scrisse in versi e per la maggior parte in ottava rima, la qual co
tate nel Vocabolario della Crusca. Le più stimate sono: i Bernardi in versi sciolti che si produsse in Firenze nel 1563 e 156
che si produsse in Firenze nel 1563 e 1564, la Cofanaria parimente in versi sciolti recitata con gl’intermedii di Gio: Batist
riodo comparvero le commedie di Girolamo Parabosco, Una ne compose in versi che è il Pellegrino impressa nel 1570, e sette in
degli Angeli; tutte queste commedie scritte parte in prosa e parte in versi nel periodo di cui parliamo, si faranno leggere s
a nel 1583, l’Alteria nel 1587, e l’Emilia nel 1596, tutte scritte in versi , e con lo spirito di arguzia che domina ne’ compo
mici e pedanteschi che vi si tengono, delle storie, degli esempi, de’ versi , onde la riempiono il servo Lucilio, il medico Er
scena rappresenta il Parnasso colle Muse, e vi si cantano quattordici versi . Nel secondo in fine dell’atto I si vede un antro
o altra commedia del Borghini. Altre commedie regolari e piacevoli in versi ed in prosa si pubblicarono dopo della riferita.
osa si pubblicarono dopo della riferita. Il Vellettajo del Masucci in versi si diede alla luce nel 1585: l’Amico fido del Bar
ma collezione del Teatro Italiano antico. b. Incomincia con questi versi che adduco per esempio: E’ mi conviene ogni mese
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 284-287
on rapidità vertiginosa. Ne scrisse cinque in undici mesi, e tutte in versi per giunta. Spronato poi dal desiderio di realizz
accionmi gli occhi. Il Corsini è assai bravo improvvisante, nè sono i versi suoi stentati o sciocchi. Giovanni Roffi invero è
96 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207
er cagione della tua morte ; ed ella ripiglia, la medesima misura di versi conviene allo stato mio , ovvero, come traduce il
iò l’erudito Brumoy: l’autore dee mai mostrarsi inteso di parlare in versi ? Ma l’espressione greca è figurata, e ve ne ha d
espressione d’Ifigenia tradurre letteralmente per la stessa misura di versi , ma sì bene per Io medesimo lamento, come ben fec
ervi come in varie scene e ne’ cori Euripide si vale di una misura di versi più corta come più idonea ad esprimere il dolore;
ti non solo racchiude nel quinto soverchie cose, ma lascia pochissimi versi cantati dal coro fral l’incamminarsi d’Ifigenia a
ne episodica d’Ippolito e di Aricia che comprende più di quattrocento versi .» «Due amori, due confidenze, due dichiarazioni d
cenza dopo il colpo così espresso dal Dolce, cui appartengono anche i versi precedenti: Cadd’ ella e nel cader mirabilmente
patetica. Le comprese il Dolce, e seguì l’originale, traducendole in versi più piccioli; la qual cosa, con pace del calabres
i me già sono, Comincio a delirar. Dopo ciò mi sembrano ben freddi i versi , da’ quali comincia il terzetto, Dunque è ver? o
ntavano rappresentatori. In tal periodo essi non cessavano di recitar versi tragici, e specialmente quelli del l’Andromeda co
ltro non vedevano se non Perseo, Andromeda, Medusa, e ne recitavano i versi , imitando il modo di rappresentare del l’attore A
oneva qualche nuova tragedia, e l’amava e per la bontà e bellezza de’ versi e per la filosofia onde gli nobilitava. Quintilia
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661
aceva molto onore al suo stato, ispirò ad un poeta anonimo i seguenti versi  : Ciavarelli met tant de grâces Quand il représe
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 945-946
Braccio Bracci pubblicava in Livorno la primavera del ’50 un inno in versi sciolti, tra’ quali i seguenti : …………. Ove mi
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544
se, agli Incamminati di Modigliana, e agli Apatisti di Firenze. Dettò versi in morte di Teresa Calamai, la famosa innamorata
100 (1772) Dell’opera in musica 1772
— non soffrono le tante repliche d’alcune loro parole e d’alcuni loro versi , come vezzo suol essere de’ nostri compositori, i
far del poeta. Senza che, tali aggiunzioni distruggono la misura de’ versi » (III.III.21). Ma anche la poesia aveva avuto qua
ia, negli scritti musicali di Antonio Conti e nel suo stesso prestare versi alla musica di Benedetto Marcello (per le cantate
e avvedesse»…). Qui il critico cita a lungo un’opera precettistica in versi latini del gesuita francese secentesco Jean Lucas
nciulle (IV.II.17). Critica non nuova, perché tutti hanno in mente i versi di Parini (ne La musica, 1769): «Aborro in su la
il primo sentimento ch’io pruovo è il diletto col quale l’armonia de’ versi e della rima cattivasi il mio udito: ma a questo
ll’uguaglianza di due lunghi sermoni, come fa di quella de’ due primi versi della Gerusalemme Liberata? La seconda regola è d
non si sente il numero delle parti, come fa la sonorità, che però ne’ versi fu detta anche numero. Quindi lo spirito non vede
un’ altra in cui ogni cosa sia disordinata e confusa. Perciò ancora i versi più agevolmente che la prosa nella memoria si arr
e dividessero il tempo in parti eguali, onde nacque l’uguaglianza de’ versi e quella de’ piedi, o sieno parti di ciascun vers
poi, per variarla, ad allogarvi quelle d’ineguaglianza, interponendo versi più lunghi a’ più corti. Perciocché egli è ben ve
più lunghi a’ più corti. Perciocché egli è ben verisimile che i primi versi nati in bocca d’uomini fossero corti, come quelli
fossero stati inventati per un cotal raffinamento, qualora il compor versi era già divenuta un’ arte. Infatti noi tutto dì o
ersi era già divenuta un’ arte. Infatti noi tutto dì osserviamo che i versi , che i fanciulli senz’arte compongono nelle loro
ed è quella delle rime), procurando che l’ultimo tuono acuto de’ loro versi o fosse solo, o seguito da uno, o da due altri gr
ni medesime, vale a dire fosse composto delle medesime lettere in più versi . [Sez.II.1.1.7] Non più dunque che cinque possono
ssono essere i fonti dell’estetico di qualunque poesia: la misura de’ versi , la mescolanza de’ versi di varie misure e il tem
’estetico di qualunque poesia: la misura de’ versi, la mescolanza de’ versi di varie misure e il tempo, il tuono e la rima de
loro sillabe. § II. Come da essi convenga derivar la bellezza de’ versi del melodramma [Sez.II.1.2.1] Come da questi
ico di Lione Alberti, di Claudio Tolomei e di quegli altri autori de’ versi , e regole della Poesia nuova (uomini per altro le
sillabe, di diverso metro maggior bellezza si accrescerebbe a’ nostri versi , e questi più sofficienti si renderebbero or coll
larmente riguarda il melodramma, esponendo qual misura abbiano i suoi versi , qual mescolanza di versi ineguali esso adoperi,
ramma, esponendo qual misura abbiano i suoi versi, qual mescolanza di versi ineguali esso adoperi, e qual uso far vi si debba
vi si debba del tuono, del tempo e della rima nelle sillabe che quei versi compongono. E poiché l’estetico delle arie in que
non quello de’ recitativi, dalle arie cominceremo. [Sez.II.1.2.2] I versi propri delle arie sono il decasillabo, l’ottonari
gagliardi. [Sez.II.1.2.4] Veggiamo ora qual mescolanza ammettano que’ versi che più spesso nelle arie vengono adoperati. Ma p
volta i più notabili sono l’accento acuto della penultima sillaba de’ versi piani, e un altro che ogni verso aver dee presso
tto il mondo abbraccio. [Sez.II.1.2.8] Dove tutte le prime parti son versi tronchi e versi piani tutte le seconde. [Sez.II.
raccio. [Sez.II.1.2.8] Dove tutte le prime parti son versi tronchi e versi piani tutte le seconde. [Sez.II.1.2.9] Da queste
. [Sez.II.1.2.9] Da queste osservazioni sopra l’acuto necessario de’ versi italiani, passiamo al mescolamento de’ versi prop
a l’acuto necessario de’ versi italiani, passiamo al mescolamento de’ versi propri delle arie. Su questo capo alcuni poeti so
to capo alcuni poeti soverchia libertà s’attribuirono, unendo insieme versi così tra loro ripugnanti, che la gonna d’Arlotto
accoppiava. Altri più timidi raro, o non mai nelle arie loro unirono versi ineguali, privando queste della bellezza che quel
a prima sua parte. Veggiamone l’applicazione sopra tutte le spezie di versi italiani. Primieramente adunque l’endecasillabo b
e ben s’accoppiano insieme il decasillabo e ‘l novenario ne’ seguenti versi del Redi: Son le nevi il quinto elemento, Che co
accenti deriva l’armonia che produce l’unione di quelle due spezie di versi . Infatti, se in luogo d’un senario si metta qualu
ra. La peggior morte. [Sez.II.1.2.23] E fin quì della mescolanza de’ versi ineguali. Avvertiremo però, non aver noi recati i
ttersene al giudizio dell’udito. Non si è fatta particolar parola de’ versi tronchi, perché sieguono le medesime regole de’ p
rie, qualora gli preceda un settenario, come si vede ne’ soprarrecati versi : Vezzose ninfe belle ecc. in quegli altri: Giu
solo da questa varia combinazione nasce la rapidità e la tardanza de’ versi . Esempigrazia tra questi due: Di fior deh a me r
he non sia lunga al tempo stesso. Se ne vegga la pratica ne’ seguenti versi del Metastasio: Va tra le selve ircane. Barbaro
gior non v’è. [Sez.II.1.2.25] La rapidità che ognun sente in questi versi , nasce da ciò che essi non hanno acuto né sulla s
a contiguità è tre volte replicata. [Sez.II.1.2.26] Per altra parte i versi tardi son quelli ne’ quali le brevi van sempre so
i detto accento, sieno l’una dall’altra divise. Questa distinzione di versi celeri e di tardi, è importantissima a ben esprim
ti, qual è lo sdegno, l’allegrezza, la disperazione, attissimi sono i versi celeri, come quella sorta di settenari, d’ottonar
ttenari, d’ottonari e d’endecasillabi, di cui esempi sono gli esposti versi : Va tra le selve ircane. Va tra l’ircane foreste
mo, qual è la mestizia, la tenerezza e simili, accomodatissimi sono i versi tardi. E a questo genere spettano quegli endecasi
so non si muore Sia facile a soffrir. [Sez.II.1.2.31] Quanto poi a’ versi più brevi, questi sono da adoperare con circospez
egnar regole generali, poiché secondoché l’arie sono di più o di meno versi composte, così è varia la loro combinazione. E pe
tenario, talora sciolti e tal altra rimati. Nell’unione di questi due versi , e nell’uso della rima, il poeta non è noiato da
tragico § I. Se sia biasimevole nella tragedia la mescolanza de’ versi [Sez.II.7.1.1] L’antica tragedia non ama mesco
a de’ versi [Sez.II.7.1.1] L’antica tragedia non ama mescolanza di versi , e biasimati vennero que’ tragici che in essa var
versi, e biasimati vennero que’ tragici che in essa varie ragioni di versi insieme accoppiarono. Per questo medesimo fu da t
, ma più naturale e più vario di questo, il quale coll’uniformità de’ versi riesce spesso rincrescevole e poco verisimile. [
mai ripeter troppo a’ poeti, i quali, perché le arie sono composte di versi lirici, danno alle medesime talora uno stile anch
stro di cappella un recitativo obbligato. Quando egli giunse a questi versi : Ah, giusti Dei, non fate, Ch’io più soffra così
i non soffrono le tante repliche d’alcune loro parole e d’alcuni loro versi , come vezzo suol essere de’ nostri compositori, i
far del poeta. Senza che, tali aggiunzioni distruggono la misura de’ versi . [Sez.III.3.3.5] Per ultimo, quando in un’aria s’
a riformare uno de’ maggiori monarchi del mondo, abolendo con quattro versi il costume che aveano i re di Francia, di danzare
semplicità, ha avuto pochissimo corse e solamente … condito in molli versi I più schifi allettando ha persuaso.  [Sez.VII.3
ta, nel 1602, diede una diversa intonazione del medesimo libretto). I versi di Rinuccini riprendono con efficacia i modi dell
parte attiva nella nascente forma artistica, scrivendo tra l’altro i versi per Il rapimento di Cefalo, su musica di Caccini
Divisione del mondo: La Divisione del mondo di Giovanni Legrenzi, su versi di Giulio Cesare Corradi (Venezia, Teatro di San
o, De’ teatri antichi e moderni (1753); per Antonio Vivaldi compose i versi de La fida ninfa (Verona 1732, ripresa a Vienna n
2.14] • voti innocenti: difficile identificare la paternità di questi versi citati exempli gratia (sono di Planelli stesso?).
astasiana. [commento_Sez.II.1.2.27] • presso a morir: sono notissimi versi del Demetrio di Metastasio (atto II, scena XIII:
isti). Cap. VI [commento_Sez.II.6.0.1] • il precetto d’Orazio: versi dell’Ars poetica (189-190) che sovente impacciaro
.8] • va prigioniera in fonte: questo l’intera arietta (fa séguito ai versi sopra citati di Arbace): «L’onda dal mar divisa /
ia nel Settecento: in tema Antonio Conti offrì a Benedetto Marcello i versi de Il Timoteo o gli effetti della musica (cantata
«Avendogliene Demostene recitato, prese quegli a ripetere gli stessi versi ; ma li proferì con una inflessione di voce, e con
Lorrain (1600-1682). [commento_Sez.V.2.4.4] • Salvat. Rosa, Sat. 3: versi dalla Satira III di Salvator Rosa, «La pittura» (
endicare il diritto delle donne all’istruzione.   • publici teatri: i versi citati in nota sono dal Britannicus di Racine, IV
ttere non «sovranamente virtuoso» del protagonista, la polimetria dei versi . 10. Vedi per esempio questa raccomandazione al
Ond’è che la lingua sperimenta un certo intoppo nel proferir que’ due versi . Ed affinché quell’«ancorchè» non metta alcun dub
sibile la contiguità di due lunghe. Ma perché si è detto che i notati versi non ritengono lo stesso metro degli altri, non pe
tragedia di Racine, d’allora rinunziò per sempre a’ publici balli. I versi che riformarono il gran Lodovico sono i seguenti:
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