imato, era modestissimo ; ma di lui si divulgò questa taccia, che era
troppo
freddo, perchè mai diceva oscenità. Io rispondo c
a troppo freddo, perchè mai diceva oscenità. Io rispondo che l’ esser
troppo
freddo non è errore contro la cristiana moralità
o freddo non è errore contro la cristiana moralità ; ove difetto si è
troppo
grave l’ essere troppo licenzioso di lingua. E se
ontro la cristiana moralità ; ove difetto si è troppo grave l’ essere
troppo
licenzioso di lingua. E se Mescolino era tacciato
e monotona e non insinuante, e di uno sceneggio sovente, se naturale,
troppo
confidenziale, se nobile, troppo ricercato. »
uno sceneggio sovente, se naturale, troppo confidenziale, se nobile,
troppo
ricercato. »
tasi pel campo dell’arte con tutto l’impeto giovanile, e talvolta per
troppo
amore di fare, strafà ; mentre Vergnano….. (V.).
trafà ; mentre Vergnano….. (V.). L'incalzar degli anni accennava pur
troppo
a privarlo della vista, sì che dovette abbandonar
ie, e prendere in compenso del danaro, poichè mancando il nutrimento,
troppo
con tali fatiche ne veniva l’indebolimento del co
aliani apparvero a intervalli dal 1556 al 1586 in Strassburg ; ma pur
troppo
, afferma il Trautmann, in questa nota dello Speri
te, la grandezza del teatro è la portata della voce, e non altro. Che
troppo
avrebbe del ridicolo che altri facesse un teatro
a ognuno. Ma un tal modo non può se non quelli contentare che sono di
troppo
facile contentatura. E chi non vede che è un mett
e del nostro palco scenario, differentissima da quella degli antichi,
troppo
grande viene a riuscire la imboccatura o la luce
da schivare, per il miglior effetto delle voci, quelli ornamenti che
troppo
rilevano ed hanno del centinato e del sinuoso; ro
za, riescono meschine, tornano, a dir così, pigmee, di quel grandioso
troppo
perdendo e di quella dignità che loro si conviene
E il sopraornato, quand’anche si facessero le cornici architravate, è
troppo
più alto che non comporta la grossezza del sempli
o un settizonio o una torre, e senza un bisogno al mondo allontani di
troppo
gli spettatori degli ordini superiori dal punto d
come se l’innocente e sicuro diletto che può ritrarsi da esse, sia un
troppo
picciolo frutto per l’uomo, la di cui vita è sì b
ssi il valor musicale delle note: quarto, che non usi nelle parole di
troppo
rincontro di lettere consonanti senza l’interruzi
ttere consonanti senza l’interruzione delle vocali, perché tardandosi
troppo
nel proferirle, la misura si renderebbe lesta anc
amente ligata col mio argomento, e che apprendersi non potrebbe senza
troppo
apparato scientifico. Mi contenterò d’osservare c
re pronunzia gutturale nelle vocali, perché nascendo cotal difetto da
troppo
aspra percussione nell’apertura della glottide, s
e si richiede. Non dee averla nasale, perché facendosi una risuonanza
troppo
confusa nella cavità della bocca, e delle narici,
o il tempo di proferirle intiere senz’esser costretto ad affrettar di
troppo
i riposi sulle vocali. Altre qualità dovrebbe ave
care di ciò che mostrano di non intendere, che la lingua italiana sia
troppo
effemminata e cascante12. Tale sarebbe certamente
e, le quali composte di maggior numero di consonanti elidano il suono
troppo
vivace e sonoro delle vocali, rendendo così la po
proporzione il movimento senza che abbia a inceppare in articolazioni
troppo
difficili, o in suoni confusi, dal che ne risulti
e a sviluppar bene questo punto d’uopo sarebbe inoltrarmi in ricerche
troppo
scientifiche, e per conseguenza troppo moleste al
sarebbe inoltrarmi in ricerche troppo scientifiche, e per conseguenza
troppo
moleste alla maggior parte de’ miei lettori intor
dell’immortal ferrarese? Non è per questo ch’io approvi l’inversione
troppo
intrelciata di alcuni cinquecentisti specialmente
la varietà, che da esso ne risulta, onde si sfugge la monotonia, e il
troppo
regolare andamento; ora schivando la cacofonia ne
ssi poco ben istabilita, nelle articolazioni disagevoli, ne’ passaggi
troppo
confusi, e in altre cose. Lo che essi non avrebbe
r parte delle parole finiscano in “-as”, “-es”, “-os”, “-us”, dal che
troppo
frettolosamente si conchiude, ch’essa non sia buo
agrime; specialmente quando non si distragga lo spettatore con tratti
troppo
famigliari ed atti ad alienarlo dall’impressione
per la mescolanza del patetico e del famigliare. Senza qualche tratto
troppo
comico e malizioso ne’ caratteri di Anito, Melito
are per sostentare i suoi, ed è condannato alla morte. Ma una ipotesi
troppo
rara discopre lo studio dell’ autore di mettere i
miglior consiglio sacrificando qualche espressione, o colpo teatrale
troppo
tetro senza diminuirne l’interesse, si sarebbero
caratteri di Fierenfat, Rondon, la Baronne. Solo qualche riflessione
troppo
seria di Eufemone il giovane sembra trascendere i
ma. D’indole risoluta, energica, che non conosceva docilità, dovè pur
troppo
, nonostante i non pochi suoi pregi artistici, res
rispetto, se non fo sopracarta, ma solo perchè la Lettera riescirebbe
troppo
grossa. Soprascritta : A Sua Eccellenza Il Sig.r
a società; specialmente quando non distragga lo spettatore con tratti
troppo
famigliari ed atti ad alienarlo dall’impressione
per la mescolanza del patetico e del famigliare. Senza qualche tratto
troppo
comico e malizioso ne’ caratteri di Anito, Melito
are per sostentare i suoi, ed è condannato alla morte. Ma una ipotesi
troppo
rara scopre lo studio dell’autore di mettere in t
n miglior consiglio sacrificando qualche espressione o colpo teatrale
troppo
tetro, senza diminuirne l’interesse, si sarebbero
caratteri di Fierenfat, Rondon, la Baronne. Solo qualche riflessione
troppo
seria di Eufemone il giovane sembra trascendere i
ova a Parigi il 1608 in sostituzione dell’arlecchino Martinelli, omai
troppo
vecchio. Cola (Nicola) sarebbe stato dunque anche
iscegliese, che per l’esigenze del pubblico e dell’impresario era già
troppo
vecchio.
e a conseguir la purezza classica delle linee, si gittò a capo fitto,
troppo
presto liberato dalla man forte del guidatore. Eg
e vivacità e sobrietà insieme, che la magnifica figura shakspeariana,
troppo
sovente fatta consistere in un artifizioso, lecca
a che per tutto estate non vuol partirsi di Roma, e questo sarebbe di
troppo
nostro danno. Per la posta di Venetia ò inviato u
cinque righe in circa sopra questo tenore, ma dubitando che le giunga
troppo
tardi scrivo questa e la mando per il servitore a
ve le concedo per bene merito che goda etcetera. Scusi per gratia del
troppo
ardire e mi conceda quello che ò dimandato, accom
ello che dice l’A. V., che in quel tempo non faranno nulla per essere
troppo
caldo. Iddio però gli dia bene a lei e non si sco
esso il Brancaccio dice : la commedia si chiama La Flaminia, nome pur
troppo
noto a voi, poichè avete alcun vostro servitore c
uendo l’A. S. promessa quella a diuersi personaggi la stimerebbe resa
troppo
imperfetta dalla mancanza di questo soggetto che
o che gli oltraggi del tempo cagionino in lei quelle perdite, che pur
troppo
inseparabili sono dalla caducità di quei pregi, c
ver da’ suoi cacciata l’ignoranza in cui erano immersi. Del resto pur
troppo
vero si scorge in non pochi Spagnuoli ciò che di
o ancora nel XV. Poteva, sì, accordiamolo; è ciò un possibile, benchè
troppo
raro; ma un possibile gioverà mai contro il fatto
ire) ha tirato dalla Scuola delle Donne di Moliere questa singolare e
troppo
ardita commedia, la quale, se volete (ei soggiugn
la Compagnia, che nelle sue memorie inutili molto parlò, e fors’anche
troppo
, della nostra artista. La Teodora fu scritturata,
rice completa ; toglierle tutte quelle angolosità che provenivano pur
troppo
dall’ignoranza : ignoranza assai frequente in mol
un sentimento di guitteria della peggiore specie, s’accorse che, pur
troppo
, in teatro, è sempre l’abito che fa il monaco, sp
lle annotazioni del raccoglitore lucchese, non pare fosse composta di
troppo
buoni elementi. Accanto ai nomi di Elisabetta Gre
a Parigi ; ma pare invece ch' ella fosse di gran pregio, chè sappiam
troppo
bene come il Gozzi profondesse lodi alla Ricci in
ma dovè tornare addietro d’un passo, agli applausi vivi del pubblico
troppo
contrastando l’esiguità della cassetta. Vide l’Am
eresa Fini attrice insuperabile nella commedia e nel dramma. Ma breve
troppo
fu il trionfo : chè dopo una operazione chirurgic
a S. E. Vendramin, per le parti di terzo amoroso. Di lui non fu detto
troppo
bene allo stesso Vendramin, che alle preghiere de
do a quel modo che la natura detta, e non quando divennero, per voler
troppo
gradire, smaniosi, e diedero nella caricatura. [
Francesi, che non permettono a’ loro cantori quegli arbitri de’ quali
troppo
sovente sogliono abusare i nostri, riducendogli a
scienza, alla fantasia e all’affetto del cantore: ma dall’altra parte
troppo
difficilmente incontra, sia per ignoranza, sia pe
e aria di bravura, singolarmente alle danze, le quali non entrano mai
troppo
presto, non durano mai abbastanza e insieme cogli
fredi, Edipo di Sofocle, Torrismondo del Tasso, e altre, e altre, che
troppo
sarebbe voler qui enumerare, le quali allestì al
a sua brava Flaminia si è dato non solo ad ingentilire il costume pur
troppo
villano de' vostri Istrioni, col rendere l’ antic
successo a Venezia, la Capitale d’ Italia pel teatro di prosa. E pur
troppo
vi mancò : la commedia improvvisa coi suoi arlecc
tane la stampa dai Revisori « per certi baci ed amplessi forse un po'
troppo
teneri. » Fra le tante curiosità bibliografiche d
sse ancora desiderio di averlo, vi andrebbe. Ma il Bentivogli non diè
troppo
peso alle promesse dell’ Andreazzo, e chiuse la s
amenti, condotte si stimarono assai vicine alla perfezione. Ma perché
troppo
nuda ed uniforme non si rimanesse la rappresentaz
macchine e di apparimenti che richiedono, metter sogliono il poeta a
troppo
ristretti termini, perché egli possa in un determ
opere sogliono anche dentro al gabinetto accompagnare i re. Ed egli è
troppo
difficile trovare balli e simili altri intratteni
i a Pisa, ove sperava trovar sollievo all’etisia invadente, e ove pur
troppo
morì consunto nel 1820. Paderna Giovanni. Bologn
orea di Roma nella Preghiera de’Naufraghi, una comparsa, investendosi
troppo
della sua parte, gli sparò a bruciapelo una fucil
pel teatro, e per ogni specie di caratteri. E se bene egli non avesse
troppo
bella persona (era gobbo), ei li rappresentava co
olta avvocato e filodrammatico. Ma le scene del teatrino privato eran
troppo
anguste a soddisfar le vanità e mostrar le qualit
rirne. Si allontanò dalle scene, col proposito di ritornarvi, ma, pur
troppo
, non vi fece che fuggevoli apparizioni or con Sal
o attore Gaspare Pieri, dopo poco tempo morì, vittima forse della sua
troppo
sensibile anima, che non seppe mai rinvigorire o
il più gran momento della sua vita artistica : momento fuggevole, pur
troppo
, chè, ammalatosi il Leigheb, la Compagnia si scio
seguito e diligentemente tra lor confronti, cominciano le Latine pur
troppo
a cader di pregio e a svanire al paragone, così s
fatica della lima, e stati sono impazienti d’indugio, mandando fuori
troppo
frettolosamente i lor parti, ne’ quali più ingegn
o de’ Corintj ne avesse affatto cambiato la storia che allora non era
troppo
antica, così Cicerone, così Quintiliano, e così a
cine, dotto figlio dell’immortal tragico Francese Giovanni, parmi che
troppo
severamente ne giudichi, quando nelle sue osserva
nunzio – o il ricordo – di una bella primavera. E il pubblico, che ha
troppo
sofferto, troppo pianto, si è troppo commosso all
ordo – di una bella primavera. E il pubblico, che ha troppo sofferto,
troppo
pianto, si è troppo commosso all’arte di altre gr
primavera. E il pubblico, che ha troppo sofferto, troppo pianto, si è
troppo
commosso all’arte di altre grandi attrici ( ?), s
interpretare degnamente oggi talune parti, che un tempo non parevano
troppo
adattate per lei. Ma nonostante un progresso inne
simpegnar da solo il ruolo di Arlecchino ; e se non poteva accostarsi
troppo
all’arte sovrana di lui, benchè anch’ esso attore
del Coralli, dice : « Nella maschera dell’ arlecchino non piacque pel
troppo
disuguale paragone del tanto ben veduto ed accred
perocché non compresero che la nostra musica appoggiata su fondamenti
troppo
diversi non ammettea il severo andamento di quell
nto era quello di simplificar l’armonia, e di promuover l’espressione
troppo
ingombrata da arzigogoli ed arabeschi ridicoli. A
la maggior parte narrativi, per la lunghezza dei canti, e pel ritorno
troppo
frequente e simmetrico delle rime nelle ottave. I
ontenta Ridir perché t’affanni, Che tacciuto martir
troppo
tormenta. Daf. Com’esser può giammai Ch’
Sì miserabil caso? O fato! O Cielo! Deh! Lasciami tacer,
troppo
il saprai. Coro. Dì pur: sovente del timor l’affa
a Plutone che gli restituisca la perduta sposa, della quale per esser
troppo
lunga non riferirò se non le stanze che canta Orf
me è piaciuto al suo autore d’intitolarla, e nella stessa guisa dalla
troppo
religiosa e mal intesa imitazion degli antichi è
idere il dramma in cinque atti, né somministrando materia per essi il
troppo
semplice argomento, l’autore non ha potuto schiva
ragioni da me addotte nel capitolo primo di questo libro, è tuttavia
troppo
violente nell’Euridice, poiché ad un tratto si pa
cor la prora al lito.» ma ch’io non trascrivo intieramente per esser
troppo
lunga, e perché dagli squarci di sopra recati può
essersi mantenuto gajamente in tutto e per tutto. E aggiunge che pur
troppo
non potè godersi a lungo tale papato, a cagione d
non riuscendovi, a uno del pubblico che gli disse forte esser quella
troppo
alta per lui, rispondeva : « no, sono le quattro
’grandi e piccoli errori satirico flagellatore. Un po’alla volta, pur
troppo
, la maschera perdè la sua prima fisionomia, termi
invece, che avrebbe proseguito il viaggio) le scrive : Voi conoscete
troppo
la mia onestà e la mia sincera ed altissima stima
ome la Rosmunda, la Medea ; ma il confronto colla signora Tessari era
troppo
fresco e la signora Pelzet cadde senza potersi al
attrice tragica. Non entrate in altri gineprai con costui, il quale è
troppo
amico di questa genia, che egli si è affezionata
e compagnia, in cui pellegrinò con varia fortuna e con vario ufficio,
troppo
ci vorrebbe. Basti ch'egli pervenne, onestamente
l aperto Sciolto, feimi tra libri un tempo esperto ; Ma, perchè m’era
troppo
il piè legato Fuggitivo mi trassi ad altro stato.
; i detrattori in terra S’appagan sol d’ambiziosi fasti : Ma, perchè
troppo
osasti Altri non dica, al mio spietato Achille To
rduta io l’ ho, nè più trovarla spero, Se non m’appresso al Vero : Ma
troppo
andrà, poichè m’impruna il varco Fascio d’errori
a Forli presso di una cugina di sua madre. Ma temendo sempre di esser
troppo
vicina al marito, si offri al capo comico Brangi,
ozzi (vol. II, pag. 143), che è questo : il Sacco aveva una Compagnia
troppo
ricca di attori pagati, e voleva disfarsi di alcu
te dei personaggi, e per la verità della dizione, non impeccabile pur
troppo
per un naturale difetto di pronunzia, che le fece
er meglio quelle di donna cattiva ; per giovani amorose la sua voce è
troppo
rauca. Alle quali parole il barone ö Byrn (op. c
oli che come artista egli fu irreprensibile, ma che, come uomo, corse
troppo
a sciolta briglia dietro gli amori, pe’ quali ebb
iù vantaggioso, oh quanto maggiormente sarebbe stato gradito ! La sua
troppo
piccola statura gli fu di qualche svantaggio, nè
suoi detrattori e i suoi ammiratori ; ma effettivamente, senza levar
troppo
alto grido di sè, sostenne il ruolo di Dottore co
ata moralità, e un senile pervertimento gli procacciò processi, e pur
troppo
anche la carcere, dove morì presso Trieste, il 26
te di tanti giovani, forse, nella fiamma di amor della patria, un po'
troppo
audaci : di essere cioè insultato e percosso dall
della scena. Ma, ahimè, il carnovale del 1822 volle forse abbracciar
troppo
, abusando della idolatria che i romani avevan per
uto in quel punto rattenere la foga delle passioni, egli non già, che
troppo
sentiva altamente. Nel pronunziar delle sue parol
così conclude : Notavano in esso gli intelligenti che alcuna volta,
troppo
compiacente all’ uditorio, nel rappresentare le p
concezione ed espressione delle varie scene, che non si acquista, pur
troppo
, se non coll’esercizio congiunto a un forte spiri
cui Paolo Cersonti le scrisse un’oda, che non trascriviamo per essere
troppo
lunga, e ci contenteremo di riportar qui un solo
za, poi messa nel suo maggior lume dal Neutono, oltrachè diventerebbe
troppo
prolissa, non è essenzialmente legata col mio arg
a dee essere rapido: imperocché se il poeta si perde intorno ai punti
troppo
circostanziati, la musica non può se non assai ta
no due inconvenienti: il primo che essendo il linguaggio della musica
troppo
vago e generico, e dovendo conseguentemente per i
ena della Merope di Voltaire. [13] Per la stessa ragione una orditura
troppo
complicata mal si confarebbe colla natura del dra
distanze, che lascino luogo alla espressione, altrimenti scorrendo su
troppo
velocemente per le diverse note, vi si confondono
ssaggi, e l’armonia si disperde. Laddove se le si accoppia una poesia
troppo
carica d’incidenti, l’affollamento di essi fa che
ati nell’Alzira, nel Polieuto, o nel Mitridate, ma bisognerebbe esser
troppo
in odio al dio che presiede ai musicali diletti,
trasti, qual ricchezza non si cresce alla poesia? Dal che si vede che
troppo
nemici de’ nostri piaceri si sono mostrati quegli
tuiscono la lentezza alla passione. O ci converrà dunque affrettar di
troppo
gli avvenimenti, o si cadrà nel languore. Tali so
enimenti, e l’uditore, e il musico di respirare, per così dire, dalla
troppo
viva commozione, che desterebbesi da una melodia
richiede il fine propostosi. Si vuol da lui che sfugga gli argomenti
troppo
lunghi o troppo complicati, ma non già che ne int
e propostosi. Si vuol da lui che sfugga gli argomenti troppo lunghi o
troppo
complicati, ma non già che ne intrecci una serie
di quei comici che a quelle date Compagnie appartennero, senza tener
troppo
conto delle date. Così nell’elenco della Compagni
l che potrebbe star a provare quanto la Catrolli tenesse, forse anche
troppo
, alla sua dignità artistica, a quelle benedette c
rave una donna de statura ordenaria, ma più tosto magretta, perchè el
troppo
grasso me stomega. Averia gusto, che la fusse bru
presentiva tutti i requisiti del capocomico…. E non ebbe da aspettar
troppo
…. E formò l’anno dopo società con Annetta Campi,
ai decente Abbia lo scherzo il suo confin ; il gesto Non si avanzi di
troppo
, il fasto improprio Nel vestir non deformi Il car
, nelle scienze, nelle lettere, di ogni paese. E ne parlava sovente :
troppo
forse ; ma ne'suoi racconti di confidenze sovrane
n si parla mai più di scioglimento. Ma il Righetti non se ne contenta
troppo
, e torna all’assalto con una fiera lettera, che s
rnesto Rossi al culmine della sua gloria : l’ho sentito quando io era
troppo
giovine per poter giudicare dell’ opera sua, e qu
troppo giovine per poter giudicare dell’ opera sua, e quando egli era
troppo
vecchio, perchè potessi farmi un’idea chiara dell
oprie spese con le famiglie faceva sì che i poveri comici non avesser
troppo
da scialare. La Compagnia costava allora, sino al
agna Grecia come Andronico. Che Gneo appartenne alla Campania, è cosa
troppo
trita; nè questo paese in tempo veruno fece parte
d Egione ripiglia, Quid tu per barbaricas urbes juras? Noto è pur
troppo
che barbaro di sua origine significò straniero, q
iquie indicate sono opera de’ bassi tempi; e ciò si rileva dal lavoro
troppo
minuto nelle cornici di alcune basi di colonne co
e purezza di linguaggio, quanto ne’ difetti di languidezza e di stile
troppo
lirico ed ornato. Non è però che non se ne fosser
i Celia per la rarità del caso, poco atto essendo un possibile raro o
troppo
metafisico a persuadere e interessare. Lo spettat
o faceva del Furioso e della Gerusalemme. Forza de’ gran modelli! pur
troppo
è vero, hinc pectore numen concipiunt vates. L’am
icale in recitativo semplice, recitativo obbligato ed aria; divisione
troppo
necessaria nei nostri sistemi di armonia e di lin
senza confonderla, facendo sentir all’orecchio il poetico ritmo senza
troppo
affettatamente ricercarlo, insistendo sulle infle
ni della voce, e farla sentire in maniera che, notandoli fortemente e
troppo
spesso, non si dia nel cantabile proprio dell’ari
si dia nel cantabile proprio dell’aria, oppure notandoli debolmente e
troppo
di rado, appena si distingua dal discorso ordinar
] Nel sesto libro della Eneide Enea trova ne’ boschetti dell’Eliso la
troppo
sventurata Didone. Al suo apparire si risvegliano
e altri esempi di questo genere si posson rendere nella nostra musica
troppo
loquace senza stemperarli in una insipida cantile
e ch’è l’anima dell’interesse teatrale, ma egli è vero altresì che la
troppo
fedele e perfetta imitazione dei tuoni naturali p
d’abbellimento che la rende commovente e aggradevole senz’alterar di
troppo
la sua rassomiglianza coll’oggetto imitato. [22]
tato musicale. Deve schivarli qualora divengon superflui o palesan di
troppo
l’artifizio, o scemano con insignificanti frasche
o innestarsi con graziosa naturalezza nel motivo acciocché non appaia
troppo
visibilmente il contrasto; debbono finalmente ese
somiglianza del canto colla situazione del personaggio suppone forse
troppo
di studio e di gusto perché deva sperarsi dagli a
ando la verità della espressione perché le modulazioni imitative sono
troppo
lontane dalla natura, altro diletto non resta se
ualora le manchi la determinata misura del tempo e del movimento, che
troppo
è difficile conservar l’uno e l’altro nelle carte
i acciocché fregni tra l’orchestra e lui quella unione che vi si vede
troppo
soventemente mancare aggiungerebbe l’altro di pot
guisa gli uomini sia incerta, è nondimeno antichissima, come lo è pur
troppo
quella di tanti altri abusi che disonorano ed avv
anto la latina cunere le veggiamo adoperate dagli Antichi in un senso
troppo
generico applicandola essi ora a significar un qu
alche squarcio con rime rare e libere, anzi vi si osserva talvolta un
troppo
rigoroso accordamento di consonanze alla maniera
ra Che ciò che nasce a morte si destina? Cor. Ahimè! che questa è pur
troppo
per tempo; Che ancor non siete nel vigesimo anno!
po; Che ancor non siete nel vigesimo anno! Sof. Il bene esser non può
troppo
per tempo. Erm. Che duro bene è quel che ci distr
talvolta qualche affettazione nell’elevarsi, corre dietro alle forme
troppo
poetiche e alle parole troppo latine, come osserv
nell’elevarsi, corre dietro alle forme troppo poetiche e alle parole
troppo
latine, come osservò anche il conte Pietro da Cal
on sono le migliori di quel tempo, specialmente per lo stile talvolta
troppo
ricercato e più proprio di certi anni del seguent
non che, come in quella del Trissino, havvi più d’un passo rimato con
troppo
studiato accordamento. Il Calepìo conta quasi tut
nzi, un genio pieno di giudizio e di sobrietà, e un amore forse anche
troppo
eccessivo per la greca semplicità, e ben lontano
d una giostra, per un vero combattimento è poco, e per uno scherzo è
troppo
? Potè almeno obbliar del tutto il Rapin il famos
tanza della nutrice, com’ è la seconda dell’atto I; della descrizione
troppo
lunga e troppo circostanziata della tempesta in b
rice, com’ è la seconda dell’atto I; della descrizione troppo lunga e
troppo
circostanziata della tempesta in bocca dell’angus
un’ altra che si trova mentovata dal Quadrio. In esse vedesi talvolta
troppo
studio della semplicità greca, talvolta d’imitar
governano i regni? Ed egli: Non mancherà chi darà vita al regno… Io
troppo
vissi, ahi lasso! Regnino i cari al ciel, vivano
fatti e della solidità ed imparzialità ne’ gìudizii. Ma il campo era
troppo
vasto, e lo spirito di apologia volle averci la s
Greca, da cui riportò qualche neo ed una dose di lentezza, volendola
troppo
imitare. Non si arrestò però ai soli argomenti gr
quella nazione con tutte le circostanze locali, che a’ nostri parvero
troppo
aliene da’ tempi e da’ popoli, al cui piacere con
mo e capitale difetto dell’odierna musica teatrale è quello di essere
troppo
raffinata e poco filosofica proponendosi solament
che a snervare, a così dire, la forza del suono spezzandolo in parti
troppo
deboli perché troppo leccate, nella stessa guisa
sì dire, la forza del suono spezzandolo in parti troppo deboli perché
troppo
leccate, nella stessa guisa che l’eccedente uso
è assai grande a motivo di non imitatisi le cose se non se in maniera
troppo
vaga e generica. Di modo che non si discernerebbe
fra i sentimenti, dei silenzi che nulla dicono perché si vorrebbe dir
troppo
, delle circostanze dove si bramerebbe d’avere cen
aneggiato a capriccio introduce fra l’aria e il recitativo un divario
troppo
marcato e conseguentemente troppo contrario alla
a l’aria e il recitativo un divario troppo marcato e conseguentemente
troppo
contrario alla illusione. Lo spettatore non può a
dall’amabile persona che percuoteva lo strumento, la quale rientrata
troppo
immaturamente ne’ regni della morte mi lasciò per
simo inconveniente del recitativo semplice italiano è quello d’essere
troppo
trascurato dai maestri, i quali contenti d’accomp
i ignoranti può avere i suoi svantaggi, come sarebbe a dire di render
troppo
uniforme e monotono il linguaggio musicale nel dr
po uniforme e monotono il linguaggio musicale nel dramma, d’avvicinar
troppo
il recitativo semplice all’obbligato, e di toglie
ono fermare, ora si fermano dove dovrebbero scorrere. Istrumentano di
troppo
in alcuni sentimenti comuni, e lasciano inoperosa
non apportando in ciascun suono individuale se non se una sensazione
troppo
rapida e fugace, non può avere il suo effetto in
ori di quello cui si cerca di schivare. Il motivo si è perché essendo
troppo
difficile il comprendere in tante strofi un unico
ima di tempo in sistema, sono paragonabili a quelle fisonomie formate
troppo
presto nei fanciulli, le quali annunziano per lo
vagliosi disgusti, e perdendo la quiete, perse nel tempo istesso, pur
troppo
, gran parte della salute ancora. Povero Bartoli !
ico, ecc. ecc….. Pubblicò poesie e commedie, le quali, se non mostran
troppo
la peregrinità del suo ingegno ed una coltura vas
que che breve. Egli veramente non trovò sollievo in tali parole ; chè
troppo
il pensiero della partenza gli martellava il cuor
emonte per la guerra non sicuri, e per mare impossibile andare perchè
troppo
soffriva. A queste parole il Cantù rispose da Par
anguore che può convenire alla commedia ( ?) ; ed in questa per voler
troppo
comparire naturale, cade nella freddezza. » Dalle
damente un’acconcia sostituzione al valoroso artista mancato. Gli era
troppo
a cuore presentarsi con un completo drappello di
ne che dettò Giovanni Battista Niccolini, il quale non l’ebbe in vita
troppo
nel suo libro : qui riposa antonio morrocchesi di
talvolta deviava dalla retta declamazione, e si abbandonava a conati
troppo
più violenti del bisognevole, era meno per mancan
il cui genio elevato e gentile non saprebbe conciliar, se vivesse, la
troppo
aperta contraddizione di chi onora con sì magnifi
palpabili e di restringer la sfera degli argomenti drammatici di già
troppo
limitata per gli altri motivi indicati. Sarà in u
la direzione di Vincenzo Gravina. Laonde il suo silenzio suppone o un
troppo
sfavorevole pregiudizio, o un certo livore poco d
combattimento introdotto dal poeta per cagione della comparsa, ma che
troppo
funesta fin dal principio l’immaginazione dello s
ito, con disinvoltura e con brio benché inesatta in più luoghi perché
troppo
libera, e mancante forse di quella dilicatezza e
i quella dilicatezza e finitura alla quale difficilmente pervengono i
troppo
fervidi ingegni, fa vedere che nessuno più di lui
ella illusione e interesse che richiede il teatro. L’autore, imitando
troppo
esattamente il suo Dryden, ci fa intendere fin da
parmia, in quanto è possibile, gli estremi del dolore, come gli è pur
troppo
scarsa degli estremi piaceri. Attalchè la crisi d
asse dei personaggi illustri, a’ quali appartengono esse, è di numero
troppo
scarso rispetto alla massa generale della nazione
si sfigura nell’opera seria. Imperocché il timore di non slontanarsi
troppo
dal parlar familiare proprio de’ personaggi che r
ei nemmeno che l’argomento fosse tratto dalla storia; esso diverrebbe
troppo
serio, né sarebbe buono per altro che per comporr
o fece nervoso, intrattabile. E di tali nervosità ebbe prove, a volte
troppo
accentuate, specialmente la moglie Giuseppina Fer
tuno, l’onore. Gettarli tutt’e due nel fiume sarebbe davvero crudeltà
troppo
inumana ; è meglio lasciarli a quel modo per alcu
nte rinomatissimo. Le sue attitudini all’arte comica non si mostraron
troppo
presto, chè, recitata la particina del bimbo ne D
’ arte scaltrita dell’ambizioso Zambrino, la debolezza del generoso e
troppo
credulo Manfredi ; infine l’ingenuità della giovi
l Signore, e il dì dopo fu condotta a Père Lachaise, con modesto, ahi
troppo
modesto trasporto, al quale, oltre a’pochi intimi
ecitava anche in parti serie, ma con poco buon successo, essendo egli
troppo
noto come buffone. Lo dice il Bartoli uomo onorat
gran conto in che Giuseppe Salvini era tenuto dal sommo artista. Pur
troppo
, recitando la compagnia a Palmanova, fu còlto da
’l portamento tutto greco de’ drammi del cinquecento) i salti, dico,
troppo
pronti ed immaturi o son vicini a’ precipizj, o n
qualche squarcio con rime rare e libere; e tal volta vi si osserva un
troppo
rigoroso accordamento di consonanze alla maniera
Che ciò che nasce a morte si destina? Cor. Ahimè! che questa è pur
troppo
per tempo, Che ancor non siete nel vigesimo ann
Che ancor non siete nel vigesimo anno Sof. Il bene esser non può
troppo
per tempo. Erm. Che duro bene è quel che ci dis
talvolta qualche affettazione nell’ elevarsi, corre dietro alle forme
troppo
poetiche e alle parole troppo latine, come osserv
nell’ elevarsi, corre dietro alle forme troppo poetiche e alle parole
troppo
latine, come osservò anche il Conte Pietro da Cal
on sono le migliori di quel tempo, specialmente per lo stile talvolta
troppo
ricercato e più proprio di certi anni del seguent
on che, come in quella del Trissino, havvi più di un passo rimato con
troppo
studiato accordamento. Il Calepio conta quasi tut
anzi, un genio pieno di giudizio e di sobrietà e un amore forse anche
troppo
eccessivo per la greca semplicità e ben lontano d
ad una giostra, per un vero combattimento è poco, e per uno scherzo è
troppo
? Potè almeno obbliar del tutto il Rapin il famoso
tanza della nutrice, com’ è la seconda dell’atto I; della descrizione
troppo
lunga e troppo circostanziata della tempesta in b
rice, com’ è la seconda dell’atto I; della descrizione troppo lunga e
troppo
circostanziata della tempesta in bocca dell’angus
ro Cresci, ed alcun’ altra mentovata dal Quadrio. Vi si vede talvolta
troppo
studio della semplicità greca, talvolta un’ imita
regni? ed egli: Non mancherà chi darà vita al regno .... Io
troppo
vissi, ahi lasso! Regnino i cari al ciel, vivan
della Greca, da cui riportò qualche neo e qualche lentezza, volendola
troppo
imitare; ma ella non si arrestò a’ soli argomenti
quella nazione con tutte le circostanze locali, che a’ nostri parvero
troppo
aliene da’ tempi e da’ popoli, al cui piacere con
fatti e della solidezza ed imparzialità ne’ giudizj. Ma il campo era
troppo
vasto, e lo spirito d’apologia volle avervi la su
attivi e inonesti Avvocati, i Legulei, le Rabule, le Arpie Legali pur
troppo
sogliono adoperare queste armi vergognose dell’im
il Quadrio, la cui inesattezza e i sovente non sani giudizj sono pur
troppo
noti, per Voi solo tratto tratto cangia natura. S
o Rasi – Tu mi chiedi di parlarti di me. È impossibile : dovrei dirne
troppo
male, e la carità del prossimo me lo vieta. Sono
o il “burattino” e dal ’73 anche il “burattinajo.” – E ti dissi anche
troppo
. – Tuo G. Emanuel. » Meglio non avrei potuto comi
nell’arte, e lo rappresentai dopo dodici : non mi piacqui perchè ero
troppo
enfatico : lo ristudiai da capo, ed ora sono cont
’ ella era, si conservava brillante, e vivace sopra la scena, un poco
troppo
anch’ ella nella parti serie ed interessanti, cer
a e piace chi può mai dir d’una Maestra Scena, che sovra i nostri cor
troppo
efficace i più svegliati spiriti incatena ? Colà,
e fondatore dell’Accademia de’ Gelati morto nel 1634, il quale mostrò
troppo
amore per le arguzie, ne compose cinque, Medea, A
finta o vera, Che d’ogn’intorno splende? Ah che la scorgi, E pur
troppo
la scorgi, Che per essa or l’onori, il premj e
leggonsi con diletto. Nello stile cerca l’autore in ogni incontro con
troppo
superstiziosa cura la grandezza, la nobiltà, l’ e
ssere sempre grave, sempre ricercato. Le comparazioni sono giuste, ma
troppo
lunghe, troppo frequenti, troppo circostanziate p
ave, sempre ricercato. Le comparazioni sono giuste, ma troppo lunghe,
troppo
frequenti, troppo circostanziate pel genere dramm
ato. Le comparazioni sono giuste, ma troppo lunghe, troppo frequenti,
troppo
circostanziate pel genere drammatico. Anche la sp
ella Saffo e della Norma…. tragedie irte di difficoltà materiali, pur
troppo
ad esse più specialmente dovè la immatura sua fin
lia o capriccio : di una mobilità eccezionale : più natura che arte :
troppo
contenuto in uno sdrucito recipiente. Chi la rico
a morte del Cognato partito per Roma lo Ill.mo mont’Alto ; sò che oso
troppo
, e troppo ardisco à scriuere à lei che se impiega
l Cognato partito per Roma lo Ill.mo mont’Alto ; sò che oso troppo, e
troppo
ardisco à scriuere à lei che se impiega in altri
o vedere il personaggio che recita star attaccato alla scena, o venir
troppo
inanzi a recitare, non essendo in niun attione to
ella natura, si ritirarono fuori de’ Teatri, confessando l’arte esser
troppo
difficile. Da una lettera del Forciroli, datata
ivabene, giovanissima gentildonna mantovana (che morte immatura tolse
troppo
presto alla scena, sulla quale lasciò impronta in
unita per sangue, e fu segno di encomio e di biasimo, forse talvolta
troppo
alto il primo, ma certamente immeritato il second
h Adelia ! io penso di raccormi in qualche Alpe nativa oscuramente. È
troppo
Grave recarsi fra le turbe cieche, Mobili, ingrat
, ma sì bene un’ opera de’ tempi bassi, per quel che indica il lavoro
troppo
minuto nelle cornici di alcune basi di colonne pi
a a fronte alta, e con passo spedito verso un avvenire che non pareva
troppo
lontano. E nel pieno fiore delle sue speranze mor
è dolce il vederla con merito vero rappresentare i suoi caratteri, e
troppo
bello e giocondo il difetto, che alcun rigido oss
e alcun rigido osservatore in qualche parte le addossa, d’essere cioè
troppo
giovine. Oh ! quanto meglio ciò conta che il vede
erarlo. Conosco chiaramente che siete voi piuttosto che non aggradite
troppo
di avermi nella vostra Compagnia piuttosto che di
giunta un giorno dopo gli altri, e poi…. e poi tralascio perchè direi
troppo
. Tutto il male è stato perchè mi chiese un permes
, e non più riprodotto : ER PADRE E LA FIJJA Si è stata una commedia
troppo
corta, ma è stata una commedia accussi bella, ch’
ori. Noi non ci addosseremo mai la fatiga per noi singolarmente ardua
troppo
di presentar partitamente analisi compinte de i d
o resta sospeso. Il re parte. Ahi! Orazio! quanto disse lo spirito è
troppo
certo. Polonio lo chiama per commissione della r
per ascoltare non veduto. Aml. Che mi comandate, o madre? Reg. Amlet
troppo
hai tu offeso tuo padre. Aml. Voi, madre, troppo
o madre? Reg. Amlet troppo hai tu offeso tuo padre. Aml. Voi, madre,
troppo
avete offeso il mio. Reg. Tu rispondi con troppa
erlock che ha studiato venti anni i drammi di Shakespear, ha studiato
troppo
poco il cuore umano. Notate come il sangue di Ce
le ultime sue fatiche, e a levare alquanto di quella ruggine, di cui
troppo
erano imbrattate le prime . Inglese era Samuel Jo
inglese. I critici (dice Johnson) hanno rimproverato a Shakespear il
troppo
studio d’imitar la natura universale. Hanno detto
a e non ignobile nello stile, sebbene non esente da qualche ornamento
troppo
lirico. Non seguì la storia, ma verso la fine int
e fondatore dell’Accademia de’ Gelati morto nel 1634, il quale mostrò
troppo
amore per le arguzie, ne compose cinque, Medea, A
ia, la Santa Sinforosa. Benchè in esse lo stile alcuna volta appalesi
troppo
studio, pur vi si osservano molti pregi tragici,
essere sempre grave sempre ricercato. Le comparazioni sono giuste, ma
troppo
lunghe, troppo frequenti, troppo circostanziate p
rave sempre ricercato. Le comparazioni sono giuste, ma troppo lunghe,
troppo
frequenti, troppo circostanziate pel genero dramm
ato. Le comparazioni sono giuste, ma troppo lunghe, troppo frequenti,
troppo
circostanziate pel genero drammatico. Anche la sp
lar menzione il Don Chisciotte benché i caratteri vi si dipingano con
troppo
languidi colori a paragone dell’immortale spagnuo
abbastanza la rapidità che esige il melodramma; perciò le scene sono
troppo
lunghe, le favole troppo composte, e troppo caric
he esige il melodramma; perciò le scene sono troppo lunghe, le favole
troppo
composte, e troppo cariche d’incidenti: talmente
mma; perciò le scene sono troppo lunghe, le favole troppo composte, e
troppo
cariche d’incidenti: talmente che v’ha di quelli
va, pare, motivi suoi per non recarsi in patria ; ma dovè andarvi pur
troppo
: e la prima sera, vestito del suo abito di Brigh
ricusando di concedergli Lavinia, la mancanza della quale produrrebbe
troppo
sconcerto nella Compagnia del Duca ; e la ricusa
non riuscire inutile a’suoi compagni (il Biancolelli non gli lasciava
troppo
il modo di mostrare il suo valore) pensò di rappr
uto metterci il suo nome come autore. Nè di questa vanità ci sarebbe
troppo
da stupirsi, poichè con tutte le notizie raccolte
collo sposo nella sua villa di Avesa, presso Verona, che dovette pur
troppo
abbandonare, pei continui dissesti finanziari di
a modesta e buona madre di famiglia. Essa non è conosciuta, io lo fui
troppo
, e non pertanto eccoci cadute nel medesimo obblio
i i periodi nel recitativo; ora scartando quelle parole che per esser
troppo
lunghe o di suono malagevole e sostenuto non sono
chè la melodia musicale vi si possa insieme accoppiare senza renderli
troppo
sostenuti e sonori, come sono comunemente i versi
stile più lirico, frammetter gran illusione teatrale, sfuggire i nodi
troppo
complicati, troncar molte circostanze, passar ins
rzi, alle Saffo ed ai Mimnermi, ma egualmente incomoda per le persone
troppo
sensibili, che risentivano in se stesse principi
inapplicabili l’uno e l’altro alla imitazion teatrale, quello perché
troppo
spirituale e forse chimerico, e questo perché tro
e, quello perché troppo spirituale e forse chimerico, e questo perché
troppo
sconcio ed abietto; il Metastasio ha trovato il s
quasi ingiurioso all’Ariosto il solo confronto col Metastasio. Un pò
troppo
di prevenzione a favor degli antichi, e il pregiu
ei sensi mozzi e tronchi per lo più nella stessa cesura, quei periodi
troppo
uniformi e ristretti alla foggia francese, e se d
one de’ Greci, Inglesi, Francesi e Italiani sia abbastanza nascosa, o
troppo
visibilmente marcata; s’abbia tolta l’arte d’intr
so ad imitare da Metastasio. Ma questo, oltracchè l’esame riuscirebbe
troppo
prolisso, è stato di già felicemente eseguito da
dove s’apprenda Tal arte a porre in uso. Aquil. Eh che pur
troppo
Voi nascete maestre. Aver sul ciglio
di averli scorsi tutti quanti che gli scioglimenti riescano non solo
troppo
uniformi, ma spesse fiate sforzati o troncati, co
e d’un solo accento. Da essa nasce che favellino alternativamente con
troppo
studio imitando l’uno i sentimenti dell’altro, co
a lui mal a proposito o per condurle all’eccesso, o per raffinarle di
troppo
, o per applicarle a personaggi, cui non si conven
rvazione che troviamo stampata nel’57…, su certe abituali inflessioni
troppo
melliflue ed ingenue, generate forse dall’eccessi
guaggio nè d’abito, potesse sostenere molti caratteri, cosa che non è
troppo
difficile per una donna, e meno ancora per una do
atterista e promiscuo assai pregiato. Il nonno, orefice, non avuto in
troppo
odore di santità, dovette abbandonare Roma, sua p
guida la naturalezza. Forse aveva un difetto : la sua natura emergeva
troppo
nei caratteri da lui rappresentati ; ma era una n
le fatiche. Ma alle fatiche di petto, di voce. I suoi nervi li scuote
troppo
e se ne risente. Le sue lettere dicon questo spes
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