però non piacque. Costretto a rifornirsi di nuovi elementi, scritturò
tra
gli altri Giuseppe Zanarini e la moglie Rosa Brun
stesse cose, colle stesse parole ; eppure da'Commedianti che stavano
tra
le ventitrè e le ventiquattro, era riputato uno d
ive dell’ Adria, cinto il crin di rose e allori vantando il suo valor
tra
Fole argive sen venne a sollazzar gli alfei Pasto
azzar gli alfei Pastori. Il genio teatral candide piume spiegando, va
tra
l’aure più serene sull’ Arno, ove n’appar suo chi
rio, a sollevare i cori, fanno nascer d’onor le Aonie Dive bella gara
tra
voi, Cigni Canori. Vedo già risuonar d’Arno alle
a coronar d’allori il vostro crin, dalle contrade argive corre Apollo
tra
Ninfe e tra Pastori. Spiegaste entrambi l’onorate
allori il vostro crin, dalle contrade argive corre Apollo tra Ninfe e
tra
Pastori. Spiegaste entrambi l’onorate piume di gl
ultura un ampio campo aperto all’interno del quale i saperi dialogano
tra
di loro e sono componenti di un unico grande sist
fino al 1753. Tornato in Italia per curare la salute malferma, visse
tra
Venezia e Bologna e morì a Pisa nel 1764. Gli ann
, per il quale svolgeva anche incarichi diplomatici; anche negli anni
tra
il 1742 e il 1746, passati in parte alla corte di
losophie; un dibattito che, se riguardava apparentemente il confronto
tra
i modelli opposti dell’opera francese e dell’oper
corso si sposta su questioni più tecniche e sulla natura del rapporto
tra
tutte le componenti del teatro musicale. È in que
entrali del dramma per musica: la scelta degli argomenti, il rapporto
tra
recitativo e aria che va armonizzato per superare
l’orchestrazione delle arie, la recitazione dei cantanti, il rapporto
tra
i balli e l’opera che deve essere regolato in bas
azione nella parte relativa alla trattazione della musica13, ma cita,
tra
i contemporanei, anche Metastasio, Leibnitz, Anto
erità di alcuni soggetti e per l’incongruenza legata all’accostamento
tra
soggetti storici, cori e balli e nemmeno essere t
ome mezzi per sedurre e rapire lo spettatore, in una ideale concordia
tra
tutte le parti del dramma. D’altronde anche qui l
suoi molteplici saperi e interessi e di operare continui parallelismi
tra
l’opera in musica, la pittura, la scultura, l’arc
al meraviglioso come componente necessaria, l’alternanza più organica
tra
recitativo e aria. Nella lettera inviata da Vienn
, segue anni molto intensi per il dibattito sull’opera, che annovera,
tra
il 1755 e il 1763, alcuni interventi che ripropon
ase del dibattito e ancora per alcuni decenni, cercano una mediazione
tra
il modello logocentrico metastasiano ancora di gr
drammaturgia metastasiana si ha anche per quanto riguarda il rapporto
tra
le arie e i cori e il rifiuto dell’unità di luogo
renza nella definizione dei personaggi, di una più organica tessitura
tra
aria e recitativo, di uno sviluppo complessivo pi
’opera buffa come genere che permetteva una più armonica integrazione
tra
musica e azione e limitava il rischio presente ne
umento di giudizio del successo di un dramma. Ortes distingue inoltre
tra
musica espressiva che rafforza la poesia e musica
risultati affini a quelli di Algarotti), nella revisione del rapporto
tra
aria e recitativo, nella drammaturgia tratta anch
ocarlo nel dibattito europeo. La nuova edizione del Saggio, la quarta
tra
quelle curate dall’autore, fu pubblicata da Marco
ello spettacolo, le cui componenti devono essere armonicamente legate
tra
di loro e sottoposte a una guida, una regia, cui
o che nel teatro impresariale secondo Algarotti. Il tema del rapporto
tra
testo e musica, centrale nelle redazioni preceden
sivo. Il Saggio, da discorso in parte tecnico relativo agli equilibri
tra
le arti, diventa molto di più un trattato sull’or
nterezza il mondo dello spettacolo operistico, a partire dal rapporto
tra
testo, musica, canto, ballo cui è dedicato un amp
o l’intendimento mio, che di mostrar la relazione, che hanno da avere
tra
loro, le varie parti constitutive dell’opera in m
entrambe le prime due edizioni veneziane del 1755, che presentano già
tra
di loro delle profonde differenze, nonostante le
l 1857, ed educato al Collegio Cicognini di Prato, cominciò a recitar
tra
i dilettanti nell’ Accademia Filodrammatica Fiore
ntina che aveva sede al Palazzo Rinuccini e contava recitanti egregi,
tra
cui primo per verità e spontaneità e finezza il p
ncora due anni, e questa Compagnia che s’è conquistato il posto primo
tra
le prime, non solo per le parti che la compongono
rta quel nome. E veramente nel comico, o sia grottesco, sonosi veduti
tra
noi dei balli degni di applauso ed anche dei ball
confessare che i Francesi vincono e noi e tutt’altre nazioni. E quale
tra
le moderne ha posto tanto studio quant’essi nella
mo noi altri Italiani alla musica? L’arte della coregrafia nacque già
tra
loro alla fine del Cinquecento, e tra loro appari
rte della coregrafia nacque già tra loro alla fine del Cinquecento, e
tra
loro apparirono in questi ultimi tempi i balletti
A questa tenner dietro Il Nerone, La Regina statista, e Il Principe
tra
gl’infortunj fortunato : opere tutte che pubblicò
cipe tra gl’infortunj fortunato : opere tutte che pubblicò in Bologna
tra
’l ’64 e il ’68. Ai pregi della Regina statista a
mescolate a quelle della più spontanea comicità : commoventi le scene
tra
Florisbe e il Conte in prigione, ingegnosa quella
ni hanno esse provato una simile vicenda; e al di d’oggi è in esempio
tra
noi singolarmente la musica. Risorta ne’ più barb
morte e cantano, non ha origine da altro, se non se dal non ci essere
tra
le parole ed il canto quell’armonia che si richie
di un modo. E qual diversità, per altro, non si dovrebbe egli trovare
tra
una sinfonia ed un’altra? Tra quella, per esempio
ssere un’armonia che seguiti passo passo la natura, una cosa di mezzo
tra
il parlare ordinario e la melodia, un temperato s
di mezzo tra il parlare ordinario e la melodia, un temperato sistema
tra
quella favella, dic’egli, che gli antichi chiamav
sanza: che non ci saria allora tanta la gran varietà e disproporzione
tra
l’andamento del recitativo e l’andamento delle ar
e l’andamento delle arie, e verrebbe a risultarne un maggior accordo
tra
le differenti parti dell’opera. E già non pochi d
a spiccar salti e cavriole? [2.6] Bene è vero che, a meglio ottenere
tra
le varie parti dell’opera un più dolce accordo, s
re il loro luogo alle violette instituite già per fare la parte media
tra
i violini e i bassi, onde risultava l’armonia? Un
un’aria di una voce e di un oboe, di una voce e di una tromba; e far
tra
loro seguire con varie botte e risposte una gara
tanto strettamente congiunte, camminarono di un passo tutto contrario
tra
noi. La musica nell’altro secolo era ben lontana
o può esser nascosto come nel campo singolarmente della musica durava
tra
le due nazioni viva da gran tempo ed accesa la gu
zioni dispiega di Benedetto Marcello, uomo forse a niun altro secondo
tra
gli antichi e primo certamente tra’ moderni. Chi
o riferiti alcuni saporitissimi aneddoti concernenti la Zandonati : e
tra
gli altri quello di una potente bastonatura, di n
tra gli altri quello di una potente bastonatura, di notte, concertata
tra
'l Morrocchesi stesso, il fratello di Del Buono e
n ordinari in un comico (è stato autore di molte tragedie applaudite,
tra
le quali, applauditissima, la Dirce) e con la elo
enza, che, tra' comici del suo tempo, oserei dire, unica. Egli soleva
tra
il penultimo e l’ ultimo atto della rappresentazi
dea e del Delfino nella Maria Antonietta, una delle più intellettuali
tra
le giovani prime donne del nostro teatro di prosa
rio Zampieri ; e dopo un viaggio breve ma fortunato in America, tornò
tra
noi al Valle di Roma, ove interpretò mirabilmente
la compensarono a esuberanza de'tristi anni della fanciullezza, che,
tra
le acclamazioni di un popolo artista, le torneran
olarità de' comici italiani. Tuttavia nessuno, come il Novelli, anche
tra
italiani, dalle altissime cime della tragedia pot
arj (il padre era un modesto suggeritore), cominciò a birichineggiare
tra
le quinte di un teatro molto uccio, dando noia al
edilige, son quelle ancora che gli dànno il maggior dei dolori. I più
tra
noi che di arte antica non capiscon jota, ridon d
mpere del Novelli, che dicon vittima della propria ignoranza ; i più,
tra
noi, che dell’arte tragica del Novelli non han pu
; ma il grande, unico premio, a cui egli ambisse, di veder le platee
tra
noi riboccanti di popolo sì all’Otello, come alle
incipio di forte amicizia sin qui immutata, mi dettava, dirò così, di
tra
le quinte, la controscena dell’ultimo atto avanti
Forza !… Bravo !… Coraggio !… Sinchè, gittatomi al finir della scena
tra
le braccia del padre, uno scroscio di applausi co
mbina a recitare nella Compagnia di suo padre, e figurava nell’elenco
tra
le parti ingenue, assieme a Giovannina Rosa e a V
dalla indifferenza sardonica alla collera, ed una gradazione mirabile
tra
il sospetto e la minaccia ; ecco le forme sotto l
i impegnati nell’accrescer lustro e splendore a’ teatrali spettacoli;
tra
essi basti annoverare il cardinal Deti, il quale
beni fa ne’ suoi Commentari un magnifico elogio, ma che debbe riporsi
tra
i molti insensati panegirici, che il bisogno o la
ir da Firenze parecchi uomini celebri in questo genere, annoverandosi
tra
loro corte il più distinto un certo Messer Albert
o feste, massimamente ne’ conviti e ne’ tempi di pubblica allegrezza,
tra
le quali assai bella e ingegnosa comparsa ne fece
tutto il gusto dell’opera, e furono scelti poeti che ne componessero,
tra
quali il marchese Santinelli ne scrisse cinque dr
stasi. [8] Nel medesimo tempo in circa si lasciò il melodramma vedere
tra
gli Spagnuoli amantissimi della musica massimamen
sul teatro, dove il primo di tutti la condusse Lope de Rueda, che fu
tra
gli Spagnuoli ciò ch’era Tespi fra i Greci. Nel s
greca fosse cotanto musicale, troveranno in un barbaro idioma formato
tra
i giacci e le paludi del settentrione convenevol
mmortale che fu non meno il Mercurio che il Solone della sua nazione,
tra
i moltiplici oggetti della sua vasta riforma comp
to più diviene sensibile quanto maggiore ne è la differenza che corre
tra
i paesi, e più stretto è il rapporto che vuolsi m
i suoni e cantici è per guidare le festevoli sue danze là dove prima,
tra
gli urli e i gridi, Marte guidava la fiera sua tr
rso la fine del coro incomincia un combattimento nel fondo del teatro
tra
le guardie della rocca e alcuni Greci usciti fuor
e nella casa di Enea la bella contenzione che è espressa in Virgilio,
tra
Anchise che vuol rimanersi e morire ed Enea medes
rrori, poscia della fondazione di un nuovo imperio: e in questo mezzo
tra
il fumo di Troia si vede nel fondo del teatro ris
ero ancora il talento difficilissimo di ben recitare. Si trovò allora
tra
essi più di un commediografo ingegnoso. Andrea Ca
e i Greci, de’ quali non avrà egli certamente preteso parlare; perchè
tra
questi non vi fu schiera di commedianti, nella qu
ine, del Piron, del Crebillon, del Voltaire? Per le commedie non v’ha
tra
tanti e tanti commedianti chi uscisse dalla medio
Brettagna si ammirano i due pregevoli autori Shakespear e Otwai, che
tra
gli attori si segnalarono ancor componendo; ma le
ri Calzabigi. Quasi con grato stupore Planelli registra la consonanza
tra
le proprie idee e quanto, a sua insaputa, pochi a
innanzi tutto la musica. La sinfonia d’apertura? « Per quanto diversi
tra
loro sieno i drammi, che voi prendete a mettere s
’Urbino» (III.III.29). La successiva piccola voga gluckiana a Napoli,
tra
l’Ifigenia del Traetta (1779) e il Pirro del Pais
pagnate da rudimentali musiche) alle feste rinascimentali (l’esempio,
tra
l’altro, degli spettacoli nella Roma di Sisto IV)
minotecnica distilla suggestioni felici10. Le pagine sulla danza sono
tra
le più vive del libro. Planelli sposa in pieno la
primo» (VI.II.5). A chi sospettava che una troppo stretta connessione
tra
ballo e azione drammatica generasse un effetto di
sul trastullare, senza che il pittore abbia messa veruna connessione
tra
questi due personaggi?» (VI.II.7: si ricordi che
ine, insieme a quello del poeta e storico Louis de Cahusac, che aveva
tra
l’altro riscoperto e fatto tradurre il De saltati
De saltatione di Luciano. Per Luciano la danza era la più filosofica
tra
le arti, investendo l’uomo intero; e allora gli s
che avevano assolto, o almeno non condannato, il teatro (è reclutato
tra
gli altri Carlo Borromeo). Mossa calcolata, perch
re raccomanda la lettura dei poeti, «massime i comici, e i satirici» (
tra
i moderni, Molière e La Bruyère) e persino, con p
che prima di sua fondazione. Il che tanto è più probabile, quanto che
tra
coloro, che dell’istituto di tal confraternita fe
, l’architettura, la meccanica, la prospettiva, così per tempo fecero
tra
noi, come osserva il prenominato Cionacci. [Sez.
ica che a qualunque altro genere di drammatica azione fu somigliante,
tra
per la divisione in cinque parti, o vogliam dire
ro decorazioni, attirarono l’ammirazione di tutta Europa. Vive ancora
tra
noi la memoria del dramma intitolato La Divisione
nte di questo spettacolo è quella della poesia. Il che è sì vero, che
tra
tutte le altre facultà da noi annoverate non ce n
cadenza di que’ suoni induce a suggettare alla stessa misura: ed ecco
tra
gli uomini la musica e la poesia sua compagna. In
ropagare in altrui i propri sentimenti. § II. Differenza che passa
tra
esse [Sez.I.3.2.1] Uno adunque è il fine a tut
il nome comune di belle lettere van d’ordinario, in ciò differiscono
tra
esse, che la poesia parla uno straordinario lingu
gone di due grandezze, col quale noi conosciamo senza fatica se sieno
tra
loro eguali, o di quanto l’una sia maggiore dell’
na il doppio dell’altra, queste due linee avranno un’evidente ragione
tra
loro, e però si diranno essere in simmetria. [Se
a ragione, due regole si debbono osservare. La prima si è di metterla
tra
grandezze mediocri: avvegnaché i sensi non mandan
alemme Liberata? La seconda regola è di adoperar grandezze non troppo
tra
loro ineguali: perché è difficile a’ sensi il par
e che la simmetria più aggradevole allo spirito è quella che si trova
tra
grandezze eguali, o vogliam dire tra grandezze ch
lo spirito è quella che si trova tra grandezze eguali, o vogliam dire
tra
grandezze che in ragione d’uguaglianza sieno tra
uali, o vogliam dire tra grandezze che in ragione d’uguaglianza sieno
tra
loro. Dopo di questa la più aggradevole è quella
tra; e per la medesima seconda regola la simmetria riuscirà più dolce
tra
1 ½, e 1 che tra 1 ⅓ e 1, e più tra queste, che t
esima seconda regola la simmetria riuscirà più dolce tra 1 ½, e 1 che
tra
1 ⅓ e 1, e più tra queste, che tra 1 ¼ e 1, e cos
a la simmetria riuscirà più dolce tra 1 ½, e 1 che tra 1 ⅓ e 1, e più
tra
queste, che tra 1 ¼ e 1, e così via via. La qual
iuscirà più dolce tra 1 ½, e 1 che tra 1 ⅓ e 1, e più tra queste, che
tra
1 ¼ e 1, e così via via. La qual ragione è chiama
ci amano di dire. Non m’inoltro a dichiarare altre spezie di ragioni,
tra
perché le già esposte bastano al mio intendimento
videnti ragioni. Infatti allora piace un’opera d’architettura, quando
tra
le parti, e tra queste e l’edifìzio intero venga
Infatti allora piace un’opera d’architettura, quando tra le parti, e
tra
queste e l’edifìzio intero venga osservata la sim
l’altezza della fronte, quella del naso, quella dello spazio compreso
tra
‘l confine del naso e l’estremità del mento, e qu
o e l’estremità del mento, e quella degli orecchi, tutte sieno eguali
tra
loro. Se eguali tra loro sieno ancora lo spazio c
mento, e quella degli orecchi, tutte sieno eguali tra loro. Se eguali
tra
loro sieno ancora lo spazio che un occhio divide
elle labbra) e quella del mento, talmenteché tutti questi spazi sieno
tra
le medesime parallele compresi; se l’altezza dell
ero, alquanto strano, che dall’accorgimento delle ragioni che passano
tra
varie grandezze, n’abbia l’uomo a rilevare sì fat
maggiore, o pure, come un matematico direbbe, i piaceri estetici sono
tra
loro come la fecondità delle idee. Non vorrei per
e nella durata delle note, ma che queste note niuna affinità abbiano
tra
loro, onde non producano melodia alcuna. Ripetete
a cercar da per tutto la simmetria ed a metterla dovunque possiamo, e
tra
tutte le simmetria quella che nasce dalla ragione
roverbiarsi l’un l’altro, son tutti corti. La medesima varietà misero
tra
le sillabe, e tra’ piedi di ciascun verso, i brev
uni poeti soverchia libertà s’attribuirono, unendo insieme versi così
tra
loro ripugnanti, che la gonna d’Arlotto men dispa
combinazione nasce la rapidità e la tardanza de’ versi. Esempigrazia
tra
questi due: Di fior deh a me raccogli, Aglaia, u
stesso. Se ne vegga la pratica ne’ seguenti versi del Metastasio: Va
tra
le selve ircane. Barbaro Genitore, Fiera di te pe
erso, questo sarà più scorrevole. Talmenteché se rapido è questo: Va
tra
le selve ircane più rapido sarà, quest’altro: V
è questo: Va tra le selve ircane più rapido sarà, quest’altro: Va
tra
l’ircane foreste, e più di tutti il seguente: V
ottonari e d’endecasillabi, di cui esempi sono gli esposti versi: Va
tra
le selve ircane. Va tra l’ircane foreste. Va fra
bi, di cui esempi sono gli esposti versi: Va tra le selve ircane. Va
tra
l’ircane foreste. Va fra l’orror dell’ircane fore
enti discordie che la gelosia e ‘l desiderio di primeggiare accendeva
tra
le loro città, contribuivano a rendergli crudeli.
die che sul modello delle antiche e di tristo fine si compongono oggi
tra
noi, sono astrette a mitigare quel terribile dell
sovranamente virtuoso, né malvagio. Egli dovea tenere un certo mezzo
tra
questi caratteri, perciocché dovendo ordinariamen
ano la loro difficoltà non sul canto in generale, ma sulla differenza
tra
l’antica e la moderna musica teatrale, avendo gli
o, il più semplice linguaggio del cuore. Per esempio in questo duetto
tra
Megacle ed Aristea45 : MEGACLE: Ne’ giorni tuoi
n uccello che vi s’immerga. I quali ondeggiamenti in ciò differiscono
tra
loro, che questo dell’acqua circolarmente, quello
i a me non occorre di ragionare particolarmente. §. II. Differenza
tra
la musica antica e la moderna. [Sez.III.1.2.1
ontrappunto, facultà ignota agli antichi, siccome oggimai si conviene
tra
gli eruditi dopo le pruove datene dal chiarissimo
vviene secondo il Willis, che una delle maggiori differenze che passa
tra
la struttura del nostro corpo e quella del corpo
nte e immediatamente tai nervi, e per quella corrispondenza che passa
tra
il movimento di questi e le passioni dell’animo,
determinar lo stile della musica teatrale. § IV. Altra differenza
tra
la musica antica e la moderna [Sez.III.1.4.1]
ra’ nostri componitori e i Greci quel divario passa, che passar suole
tra
chi ignori le regole dell’aritmetica pratica, e u
a disciplina. Quindi derivò l’alta considerazione in cui questa venne
tra
loro. Pitagora, a cagion d’esempio, la riguardava
ngegni, i quali portavano allo studio della musica un talento educato
tra
le scienze e le belle arti. Qual maraviglia, che
a e sistematica, e giugnesse a tanta perfezione? [Sez.III.1.4.13] Ma
tra
noi l’opera sta tutta altrimenti. E’ vero, che, l
n cede in cultura a qualunque più florida età della Grecia. Ma coloro
tra
noi, che professano la musica, non sono quegli st
icatamente uno strumento. Ed oggi la cosa è giunta a tale, che quelli
tra
loro che hanno il farnetico d’ostentarsi impassib
to nomine, de te Fabula narratur. [Sez.III.3.1.3] Per quanto diversi
tra
loro sieno i drammi, che voi prendete a mettere s
sì necessaria anche ne’ familiari trattenimenti, che Platone la mise
tra
le civili virtù e Clistene tiranno di Sicione rif
ia che commette verso tanti infelici, de’ quali, riuscendo appena uno
tra
cento, gli altri vengono abbandonati a una obbrob
iono le grazie originali; e chi trascura di coltivarle rimarrà sempre
tra
lo stuolo servile degl’imitatori86. [Sez.IV.3.0.
spression si distinsero, come son quelle della scuola romana, educata
tra
le opere degli antichi. Le pitture particolarment
, teatro d’ogni passione e d’ogni carattere. Nondimeno, siccome pochi
tra
questi convengono alla tragica dignità, è necessa
no92 i circostanti. Gli animi umani sono come accordati in consonanza
tra
loro: non può uno mandar fuora il suo tuono, che
olori degli abiti e delle scene, è già troppo noto che i colori hanno
tra
loro quel medesimo rapporto che passa fra’ tuoni
o or al Campidoglio, or sulle rive del Nilo, né giardini di Ninive, o
tra
le tende dagli espugnatori di Troia. A questa ill
circostanti, e dalla lontananza che mostra la serie delle cose poste
tra
sé e ‘l suo oggetto. [Sez.V.2.1.5] Ma per altra p
le colonne che in vece d’andare a incontrare il capitello, si perdono
tra
le nuvole, o che in vece di sedere sul zoccolo si
chinista intelligente, che coll’economia medesima distribuisse i lumi
tra
le scene, diverrebbe il Giorgione, il Tiziano del
tri produr non di rado attacchi, inimicizie, duelli, ed anche impegni
tra
corone per occasione de’ loro ministri. [Sez.V.4.
re orlo del proscenio. Questa figura rende spazioso il teatro, poiché
tra
tutte le figure d’un egual perimetro il cerchio c
rende più agevole il discernimento delle ragioni che le membra hanno
tra
loro) ed alla macchina intera. §. II. Del pate
e che avvengano in quel tempo. Per esempio, nell’intervallo che passa
tra
l’primo e l’secondo atto dell’Achille in Sciro, f
unisca un atto all’altro, e ciò, ch’egli finge, o si può fingere, che
tra
l’uno e l’altro intervenga. E dall’altra parte il
ciò ch’egli spiegherà colla danza: sì perché venga osservata l’unità
tra
la danza e la musica, sì ancora perché quella mus
edesima. [Sez.VI.2.1.7] Taluno forse dubiterà, che tanta connessione
tra
l’ballo e l’dramma non produca una rincrescevole
sul trastullare, senza che il pittore abbia messa veruna connessione
tra
questi due personaggi? O se vedesse che in un edi
arietà non consiste in un ammasso di cose, le quali niuna lega abbian
tra
loro (che ciò costituisce l’imperfezione e la bru
mili verità volea persuadere a’ danzatori francesi. Nondimeno, quelli
tra
loro che con occhio filosofico penetrarono l’indo
ioso si accese per modo della passione che voleva imitare, che giunse
tra
le sue smanie ad avventar saette contro al popolo
sé quel resto di sua antica rozzezza; e la maschera nata dal fango, e
tra
un popolo incolto, divenne necessaria su’ teatri
3.1.2] Facciamo però giustizia a danzatori dell’età nostra. Non manca
tra
loro chi conosca questa verità, testimonio il più
fin da prima111, che la perfezione, a cui queste sì per tempo vennero
tra
noi, a quelli si debba in buona parte attribuire.
trati affidavano la direzione de’ loro spettacoli. [Sez.VII.1.0.3] Ma
tra
quanti n’ebbero i passati tempi e i nostri, niuno
lico. Miglior consiglio è mettere l’amministrazione di quelle rendite
tra
le mani di persone di sperimentata probità, dalle
ore ha tanta udienza quanta un attore. Più: non dico tra’ sermoni, ma
tra
que’ libri stessi che hanno avuta più fortuna e p
parte come gli anziani di Troia. Finché costoro esaminano freddamente
tra
sé medesimi i motivi che ha Paride di negar Elena
roscrisse dal teatro romano. Tale azione va meritevolmente annoverata
tra
le più illustri del regno del mentovato imperator
i mezzi che tener dovrebbe lo stato, per terminare queste dissenzioni
tra
persone che rendono dubbiosa e incerta la cristia
eri d’una somma circospezione. In questa materia va fatta distinzione
tra
il vizio tragico e ‘l comico, alla qual distinzio
le rappresentazioni sacre a Roma in epoca medievale, Riccoboni scrive
tra
l’altro: «si la Passion de notre Seigneur n’a pas
in amore del popolo e de’ cittadini, sperando che mettesse buona pace
tra
loro [è il tempo della contesa tra Cerchi e Donat
, sperando che mettesse buona pace tra loro [è il tempo della contesa
tra
Cerchi e Donati], per lo calen di maggio 1304, co
la collaborazione di Pomponio Leto (raro incunabolo romano realizzato
tra
il 1486 e 1488), testo riprodotto anastaticamente
hi (nato a Milano intorno alla meta del secolo quindicesimo, là morto
tra
il 1514 e il 1515) fu lo storiografo ufficiale di
istero di San Giovanni, scrisse vari intermezzi per la corte medicea,
tra
cui (oltre all’Amico fido) quelli per Le due Pers
rappresentazioni a Firenze (nella Sala delle Statue di Palazzo Pitti)
tra
il 1595 e il 1598. Della poetessa lucchese Laura
il più importante musicista vissuto presso la corte medicea a cavallo
tra
Cinque e Seicento, vedi infra. [commento_Sez.I.1
• Neroni: Bartolomeo Neroni, detto il Riccio (nato forse a Montecchio
tra
il 1505 e il 1510, morto a Siena nel 1571), pitto
1484 - 1551), pittore e scenografo, realizzò importanti allestimenti,
tra
cui si ricordano quello per Aridosia di Lorenzino
sore di monete dalla vita avventurosa (il Cellini nella Vita l’accusa
tra
l’altro d’aver tentato di avvelenarlo), è qui ric
con Bianca Capello: M. Pieri, La nascita del teatro moderno in Italia
tra
XV e XVI secolo, Torino, Bollati Boringhieri 1989
bino 1510 – Firenze 1571), architetto e ingegnere militare, ricordato
tra
l’altro per la realizzazione del giardino botanic
ico dell’Università di Pisa e per varie scenografie teatrali eseguite
tra
Firenze e Pisa. • Monaldo: Bernardino Monaldi (Fi
etto Vannocci (Siena 1558 – Mantova 1585), matematico e architetto, è
tra
l’altro noto per la realizzazione di apparati eff
scorso. Sorta per iniziativa del già menzionato conte de’ Bardi, ebbe
tra
i suoi principali membri: Vincenzo Galilei (padre
musica della Mascarada degli accecati, su testo di Rinuccini, 1595 (è
tra
gli interlocutori del Dialogo della musica antica
2 – 1638) ebbe parte attiva nella nascente forma artistica, scrivendo
tra
l’altro i versi per Il rapimento di Cefalo, su mu
e che nessuna scoperta è davvero nuova: Galileo stesso aveva indicato
tra
i precursori di Copernico i pitagorici; tra i pre
leo stesso aveva indicato tra i precursori di Copernico i pitagorici;
tra
i predecessori dell’inglese William Harvey (1578
sia nel campo della musica strumentale, sia dell’opera (si ricordino,
tra
i titoli teatrali veneziani, Germanico sul Reno,
o Zeno: Zeno, Venezia 1668 – 1750, poeta cesareo alla corte di Vienna
tra
1718 e il 1729, quando lasciò in favore del giova
ta, autore di una Merope (1713) composta a gara con Voltaire, scrisse
tra
le altre cose un importante trattato anti-rigoris
esa a Vienna nel 1737). • Paolo Rolli: Rolli (Roma 1687 – Todi 1765),
tra
i più originali poeti della prima Arcadia, scriss
19912, pp. 263-264): riprende un’idea di convenienza estetica comune
tra
i classicisti dal Rinascimento in poi. Cap. II
alitas, sic est in operum perfectionibus» (‘La simmetria è un accordo
tra
le parti della stessa opera e una corrispondenza
a separatamente rispetto all’intero. Come nel corpo umano c’è armonia
tra
il braccio, il piede, la palma, il dito e le altr
o_Sez.I.3.6.1] • alla disavventura di Priamo: la morte dei tre figli,
tra
i quali Ettore, il cui cadavere Priamo reclamò, i
s’usa» (al solito Muratori era piuttosto convinto del mancato accordo
tra
i generi). • il Calsabigi: cfr. R. de’ Calzabigi,
a, Rossetti, 1724); nell’avviso all’«Amico lettore» Vallaresso scrive
tra
l’altro: «Come sono a’ tempi nostri cessati tutti
oderni dizionari storici. [commento_Sez.II.7.2.4] • in questo duetto
tra
Megacle ed Aristea: nell’atto I, scena X dell’Oli
erto dall’anonimato) difendeva ancora l’idea barocca dell’opposizione
tra
la serietà dei recitativi e la facilità concettos
serietà dei recitativi e la facilità concettosa delle arie; scriveva
tra
l’altro: «nelle ariette si suole intromettere non
o Tartarotti, che in un opuscolo indirizzato a Fontanini (1743) aveva
tra
l’altro censurato questa imitatio virgiliana del
iano), una sorta di manifesto della nuova drammaturgia, che prevedeva
tra
l’altro una drastica limitazione delle arie con d
almi, che vennero a più riprese volgarizzati) e l’accostamento stesso
tra
sapienza greca e sapienza ebraica divenne un tema
iscussione sugli effetti pratici della musica, con esplicito paragone
tra
antichi e moderni, ha una lunga storia nel Settec
27: ispirato all’Alexander’s Feast di Dryden). Sull’argomento scrisse
tra
gli altri il medico, figlio di musicista, Pierre-
‘56 fu protégée di Metastasio, provocò un mezzo incidente diplomatico
tra
gli ambasciatori di Francia e Portogallo, che se
ca teatrale contemporanea come rappresentanti di un ideale equilibrio
tra
testo e musica» (Degrada); Scarlatti è naturalmen
lo a.C.), originario di Lesbo ma a lungo soggiornante a Sparta, si fa
tra
l’altro risalire (come da aneddoto plutarcheo) l’
-gluckiani), in cui si menziona con favore l’impegnativo accostamento
tra
Gluck e Raffaello: vedi F. Degrada, Il palazzo in
a città; nel 1708 si trasferì a Londra, dove fu acclamato interprete,
tra
l’altro, del Rinaldo di Händel; di ritorno a Napo
uino, che secondo Degrada potrebbe essere un Onofrio D’Acquino attivo
tra
Napoli e Palermo a metà Settecento. Cap. II
tarsi d’un passo’). Callipide, è un attore ateniese vissuto a cavallo
tra
il quinto e il quarto secolo a.C; un mimo con que
tratta nell’ordine dei tenori: Giovanni Buzzoleni, bolognese, vissuto
tra
fine Sei e primo Settecento; Annibale Pio Fabri,
esaminati: nell’articolo Déclamation scritto da E.-F. Mallet si legge
tra
l’altro: «L’étude de l’histoire et des ouvrages d
sto il nome di Giuseppe Canziani, noto ballerino e coreografo vissuto
tra
Venezia, Vienna e Pietroburgo nella seconda metà
il più grande scenografo e teorico della scenografia attivo in Italia
tra
Sei e Settecento; oltre al trattato menzionato da
o e operoso nella sua arte: poiché aveva dipinto una battaglia navale
tra
Egiziani e Persiani che voleva fosse immaginata s
z.V.2.4.1] • Neroni: Bartolomeo Neroni, detto il Riccio (nato a Siena
tra
il 1505 e il 1510, morto nella sua città nel 1571
rini: Marcantonio Chiarini (Bologna 1652-1730), pittore e scenografo:
tra
i suoi lavori più significativi la decorazione de
glia bolognese degli Aldrovandini annovera vari pittori e scenografi,
tra
cui il più importante è probabilmente Pompeo (Bol
sua città, a Torino, Vienna, Praga ed infine a Roma, dove si conserva
tra
l’altro un ciclo di suoi affreschi nel palazzo po
e scenografo, lavorò nella sua città, a Genova, a Torino, a Ferrara:
tra
i suoi allestimenti teatrali si ricordano quello
one VI Cap. I [commento_Sez.VI.1.1.1] • passioni: sul legame
tra
la danza e la cosiddetta poetica delle ‘passioni’
aité historique de la danse (L’Aja 1754), una delle fonti di Noverre;
tra
l’altro Cahusac riscoprì e fece tradurre il De sa
nto_Sez.VI.3.1.2] • Il più volte nominato Noverre: il francese scrive
tra
l’altro, a proposito delle competenze auspicabili
vivaci salotti letterari dell’età della Reggenza (vi si incontrarono
tra
gli altri Montesquieu, La Rochefoucauld, Fontenel
ssionati assertori dei princìpi della fisiocrazia: ebbe largo seguito
tra
gli illuministi, sia in Francia sia in Italia.
lla moda cit., p. 40); si noti però che Planelli cerca di distinguere
tra
le responsabilità del direttore (noi diremmo: dir
imo secolo a.C. la cui autorità di giudice del gusto fu riconosciuta,
tra
gli altri, da Orazio; cfr. Ars Poetica, vv. 385-3
• Innocenzio XI: durante il pontificato di Benedetto Odescalchi (papa
tra
il 1676 e il 1689) gli spettacoli teatrali furono
nsiero giansenista, ogni forma di spettacolo; gli risposero in molti,
tra
cui Scipione Maffei e appunto il frate minore oss
rio biografico degli Italiani, vol. 84, 2015, pp. 394-397 (stabilisce
tra
l’altro finalmente con certezza le date estreme,
chinista intelligente, che coll’economia medesima distribuisse i lumi
tra
le scene, diverrebbe il Giorgione, il Tiziano del
ioni la ragione di tal differenza si trovi nella differenza che passa
tra
il sito della macchina umana e ‘l sito di quella
iant» (lib. VII). Gli attori dunque delle atellane non erano compresi
tra
gl’istrioni notati dalle leggi perché non esercit
ell’anno medesimo fu decretato che Augusta nel teatro prendesse luogo
tra
le Vestali, come riferisce il medesimo Tacito. So
i e Pelzet, pella quale fu pubblicato a Pistoja un opuscolo di versi,
tra
cui scelgo il seguente SONETTO al merito singo
me un ballerino. » Dettò poesie, non prive di spontaneità e di acume,
tra
cui una satirica intitolata Artisti e giornalisti
acume, tra cui una satirica intitolata Artisti e giornalisti, che ha,
tra
l’altre, strofe come queste : È un foglio inutil
meglio assai che nella eroica e sacra : Nella stagion che il Sol sta
tra
le branche del fier Leone, e si avvicina al Cane,
ina sulle panche si ganzan di sorbetti le sottane ; il giorno, in cui
tra
loro uniti stanno di Cecco e Beco i venerandi fig
auesse la bontà d’intendersi etiandio meco nella guisa che si pratica
tra
me, et il Signor Duca di Parma, mentre uariandosi
fratelli Parfait per detta di Antonio Riccoboni, ma la data di essa (
tra
’l ’73 e il ’75) è assolutamente erronea. Forse i
lmente una scenica rappresentazione, che dovrebbe di sua natura esser
tra
tutte la più dilettevole, riesca cotanto insipida
cotanto insipida e noiosa. Colpa dello sconcerto che viene a mettersi
tra
le differenti parti di essa, d’imitazione non res
esser diffinite, che non è in un congresso il cerimoniale, o la mano
tra
ambasciadori di varie corone? Somiglianti abusi c
greca Antica da quella de’ posteri di Aristofane? quella che correva
tra
Atene emula di Serse e tra quella della Grecia av
posteri di Aristofane? quella che correva tra Atene emula di Serse e
tra
quella della Grecia avvilita sotto i Macedoni, o
emula di Serse e tra quella della Grecia avvilita sotto i Macedoni, o
tra
quella di Roma donna del Mondo noto, o della Fran
onato detto il Bitontino. Il D' Ancona dice che il Gio. Donato, che è
tra
gli Uniti firmati nella supplica del 3 aprile 158
tare usi non sono, ma ritrovandosi Genio Dio del piacere secretamente
tra
tutti, in questo festivo giorno, pieno di content
lpina, nel Corriere di Roma, nel Carro di Tespi ; autore di commedie,
tra
cui accolta con molto favore quella in un atto Ci
n molto favore quella in un atto Cicero pro domo sua, e di monologhi,
tra
cui Il punto interrogativo, fatto celebre dall’ar
uccato Valerio. È ricordato dal Sansovino nel suo libro sopra Venezia
tra
i comici più antichi di quella città.
ma del’61 al ’63) stabilmente con sua moglie Cesira. Il ’64 fu diviso
tra
la scena (con Carolina Santoni, celebrità allora
ri buoni villici, Goldoni e le sue sedici commedie lo hanno collocato
tra
i migliori caratteristi del teatro italiano. Bar
ita nella seconda metà del secolo xvi. La vediamo coi Comici Costanti
tra
gli attori che firmaron la lettera da Ferrara al
s-Royal. allegavano: si accordavano. isconcertavano: la commistione
tra
comico e serio, tipica dei drammi del Seicento, d
rodotta per agevolare l’identificazione dell’intervallo intercorrente
tra
due note successive. [commento_2.5] obbligato:
a alla nota d’autore n. 5: Cattaio: la villa del Catajo fu costruita
tra
il 1570 e il 1573 a Battaglia Terme nei Colli Eug
Querelle des bouffons», che divise il pubblico e i letterati parigini
tra
sostenitori del modello operistico francese e sos
lo operistico francese e sostenitori del modello operistico italiano,
tra
i quali i più accaniti furono senza altro Jean-Ja
rofondità e completezza stilistica rimarrà sempre il più alto esempio
tra
tutti i compositori ecclesiastici. Per la chiesa
hitetto e teorico dell’architettura, autore di vari volumi pubblicati
tra
Venezia e la Francia, a partire dal 1537 (S. Serl
che Pietro Giovanni Abbati, altro allievo del Bibiena, attivo a Parma
tra
la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo
rchitetti originari del Casentino, attivi anche in Italia e in Europa
tra
il XVII e il XVIII secolo. assito: parete di ass
na inaugurato a Fano nel 1677; trascorse un lungo periodo in Francia,
tra
il 1645 e il 1661, chiamato inizialmente dal card
o di non dar nell’occhio agli scrittori italiani: così alcun non v’ha
tra
coloro che la storia delle lettere hanno preso a
otenze medesime alcun’altra si ritrova, la quale senza poter fermarsi
tra
i cancelli del vero, si divaga pei mondi ideali d
ma d’oro pendevano, e gli eterni zeffiri che leggiermente scherzavano
tra
le fiondi dei mirti nelle campagne di Cipro, e i
, che fra gl’impieghi che cercavano i Septi, ovvero sia i principiali
tra
loro per la buona educazione de’ figliuoli, uno d
nza, ritrovando una tal arte che supponesse una segreta comunicazione
tra
il mondo invisibile e il nostro, e della quale es
nte i possessori. L’uno e l’altro fu fatto, ed ecco divenir familiari
tra
loro gli incantesimi, le malìe, i sortilegi, le s
o intieramente sanare. Questo vizio consiste nella distanza che passa
tra
la favella ordinaria e la poesia, e tra la poesia
iste nella distanza che passa tra la favella ordinaria e la poesia, e
tra
la poesia comune e la musica. Io ho esaminato di
tali difficoltà fecero sì che il popolo, non vedendo alcuna relazione
tra
la favella ordinaria e la musicale, stimò che que
ffinchè riempissero colla loro illusione quel divario, che pur durava
tra
le due facoltà sorelle. Ed ecco il perché fin dal
era chiamato Vezzo in commedia ; nome di servo, che vediam comparire
tra
le opere del Ruzzante una sola volta nella Vaccar
ina, torinese (citata da Giacinta Pezzana in un suo recente opuscolo,
tra
le alunne di Carolina Malfatti), sosteneva con ga
istesso con grazia ne'caratteri caricati…. Fu scrittore di commedie,
tra
cui La Fannì, pubblicata per le stampe, e viveva
lo cita col Montefalco, il Veratto, l’ Olivo, lo Zoppino da Mantova,
tra
i molti galanti homini che di recitare perfettame
di Modena, citato al nome di Degli Amorevoli Vittoria. Nella lettera,
tra
Aurelio di Secchi e Vittoria Amorevoli è la firma
piacer al buon senso, come fece dappoi in Francia il Quinaut, il solo
tra
tutti i poeti drammatici che abbia saputo maneggi
asia, cosicché non si possono ridurre a determinate classi. Non poche
tra
queste per opera de’ bravi macchinisti, che allor
se, cominciarono a tagliar i componimenti in più parti frammezzandovi
tra
atto ed atto intermezzi di più sorta. Alle volte
olezze di simil genere. personaggi fantastici, numi ed eroi mischiati
tra
buffoni, un miscuglio di tragico e di comico, che
si chiama Cavaglieresca vita: Se tu fossi
tra
noi saria spedita.» Un soldato fa la medesima co
, ma niuno, o pochissimo studio si metteva nell’osservar la relazione
tra
la parola e il canto, e nel perfezionare la melod
buon macchinista che un poeta o un musico: quindi mancò l’emulazione
tra
i professori, la quale non si riscalda, ove il pu
a migliorare la musica. Vi furono delle gare e delle dispute celebri
tra
Vincenzo Galilei e il Zarlino. Si tentarono tutti
ittore grandissimo, il quale solo varrebbe per tutti, ma la più bella
tra
le opere sue, e la più acconcia a spargere il buo
o da uno scrittore il più capace di giudicare di quanti fossero allor
tra
i viventi, s’ingegnò Angelini Buontempi, perugino
relazione sconosciuta, ma da tutti gli anatomici avverata, che passa
tra
gli organi della generazione, e que’ della voce,
tri picciolissimi a paragon degli antichi, dove la distanza che passa
tra
gli attori e gli spettatori è tale, che i persona
esso gli antichi tutti gli attori rappresentavano mascherati, essendo
tra
essi un delitto di mostrarsi al popolo con volto
de’ contemporanei di Agamennone, o di Giano. Ma gli strioni d’Italia
tra
i Florindi e le Beatrici che imitano le vesti, le
esso gli antichi tutti gli attori rappresentavano mascherati, essendo
tra
essi un delitto il mostrarsi al popolo col volto
a de’ contemporanei di Agamennone o di Giano. Ma gli strioni d’Italia
tra
i Florindi e le Beatrici che imitano le vesti, le
lettra, Già volta in nulla, che a te vien, che agogna Teco abitar
tra
l’ombre lievi e nude. ADDIZIONE III* Giudiz
per rendergli giustizia, ciò non dee ignorare; ma egli può noverarsi
tra
certi eruditi, i quali censurano tal volta più pe
e i Greci, de’ quali non avrà egli certamente preteso parlare, perchè
tra
questi non vi fu schiera di commedianti, nella qu
ne, del Piron, del Crebillon, del Voltaire? Per le commedie non vi fu
tra
tanti e tanti commedianti che ne composero eccell
San Carlo di Napoli. Allo stesso teatro, nel carnevale successivo, fu
tra
gli attori che recitaron la Contessa del medesimo
Di Re Pietro. « Detto
tra
comici Mestolino, fu molto stimato a’suoi giorni,
Addario Francesco. Fu
tra
gli attori che recitarono nel Carnevale del 1744
lla, fu generico primario e caratterista valorosissimo. Il suo nome è
tra
quelli più ricordati de' comici del San Carlino,
Carlo, bolognese, nato il 1650, recitava le parti del Dottore ; e fu
tra
i comici che andaron da Venezia a Varsavia, scrit
to l’intendimento mio, che di mostrar la relazione che hanno da avere
tra
loro le varie parti constitutive dell’opera in mu
oeta, e in alcune altre il moderno; facendomi però lecito di recedere
tra
le altre cose dall’uno con lo aver reso l’azione
ialle, vista di profilo, che tien colle due mani il grembiale bianco,
tra
Arlecchino che reca la maschera e Scapino che sco
tà, l’illusione fu perfetta. Morì in mia presenza, tenendo sua figlia
tra
le braccia, e dandole i suoi ultimi avvertimenti
grande uomo. Con coloro, chi grida più ha più merito, e dove trovare
tra
i comici una voce da stali e premi più sonora di
iovine e non brutta. Le scene di gelosia, che tratto tratto nascevano
tra
di loro, erano delle più bizzarre ch' uscir possa
iferisce il seguente madrigale del Conte Gio. Battista Mamiano, che è
tra
le sue rime edite in vecchiezza nel 1620 : Per la
) ha nella seconda parte della Corona Macheronica il seguente Prologo
tra
Olivetta e Bagolino Bagolino Ahimè, che più no p
ita all’intervallo così proporzionato, che trovasi ne’ versi italiani
tra
parola e parola, tra sillaba e sillaba, tra vocal
sì proporzionato, che trovasi ne’ versi italiani tra parola e parola,
tra
sillaba e sillaba, tra vocale e vocale, tra artic
rovasi ne’ versi italiani tra parola e parola, tra sillaba e sillaba,
tra
vocale e vocale, tra articolazione ed articolazio
iani tra parola e parola, tra sillaba e sillaba, tra vocale e vocale,
tra
articolazione ed articolazione, e alla felice mes
ri, Qual nelle folte selve udir si suole S’avvien che
tra
le frondi il vento spiri, O quale infra g
gravità, ora colla inversione della sintassi i della quale parleremo
tra
poco. Si paragoni colle precedenti questa ottava
così dir, più scorrevole, che metta ne’ suoni una opportuna distanza
tra
il piano, e il forte, e tra le variazioni, e le p
he metta ne’ suoni una opportuna distanza tra il piano, e il forte, e
tra
le variazioni, e le pause della voce. Le lingue e
L’illustre Geometra ha dovuto poco dopo convenir egli stesso, poiché
tra
i mezzi, che da gran maestro addita per migliorar
ngiustizia altresì con cui parlano di essa alcuni scrittori francesi,
tra
quali il gesuita Bouhours colla leggerezza sua so
a mettono gran divario nella maniera di esprimer gli affetti non meno
tra
popolo e popolo che tra individuo ed individuo. B
ella maniera di esprimer gli affetti non meno tra popolo e popolo che
tra
individuo ed individuo. Bisogna scorticar un mosc
za, impresario il Tomeo, inaugurò il famaso e glorioso S. Carlino. Fu
tra
gli attori che firmarono una supplica, perchè fos
Napoli una Conversazione (Compagnia) forestiera, se non li accoglieva
tra
i loro. Il nome di Amb.° bon’ Uomo (sic) si trova
ad altre tante occasioni li trasformava), ha tenuto il luogo di buono
tra
i primi (V. Pasquati).
seconda donna ; ed entrambi fecer parte sempre di compagnie primarie,
tra
cui quelle di Dorati e di Raftopulo. Morì egli in
Lustrini Geminiano. Fiorito – dice il Colomberti –
tra
il 1790 e il 1820, sostenne con massima lode nell
col marito le scene. – Si ritirarono entrambi a Venezia, ove morirono
tra
il '40 e il '50.
, comico, del quale rimase vedova poco dopo il 1640, e dal quale ebbe
tra
gli altri il citato figlio Domenico. Carlo Cantù,
e troverà il lettore al nome di Cantù. Basti sapere che il matrimonio
tra
Colombina e Buffetto parve a questo argomento suf
, & argenteria al prezzo come fu stimato ; del resto fosse a metà
tra
marito e moglie, con il guadagno venturo, lascian
tar troppa fede ai pettegoli risentimenti di una artista che si trova
tra
compagni inesorabili e crudelmente accaniti contr
opa ai gelidi confini Recan la gioia de’concenti loro ; Obliando colà
tra
gli agi e il fasto Il cielo azzurro, i verdi coll
fuggia Chi, l’anima temprata a bel sentire, Onorar la poteva ; e fior
tra
bronchi Si rimase l’egregio. Il sol desio D’andar
Broccoletto Francesco. Artista veneziano, nato il 1772, e fiorito
tra
il 1795 e il 1812. Esordì con la Battaglia, come
ristoforo Selle e sua moglie, i quali, a conferma di molti testimoni,
tra
cui un Cristiano Briot, saltatore di corda, aveva
e ch'in te miri e prede e furti, ond’ogni cor ti cole, qualora in me
tra
lascivette fole, i lumi soavissimi tu giri. Non
espressione di affetti più concitati e più caldi ; e recente ancora è
tra
noi il plauso con che vesti le sembianze della te
o d’una stella ? Perchè talvolta chi ti siede accanto chinar ti mira
tra
le palme il viso, poi sollevarlo con un tal sorri
l nobile ingegno, e l’animo elevato della Contessina Adelia. Annovero
tra
i pochi giorni festivi della mia vita questi che
hi giorni festivi della mia vita questi che passo a Venezia alternati
tra
le inspirazioni della grande città e il conversar
irò coll’anima le tue Poche gioie, o diletta, e i tuoi dolori Sin che
tra
questo di civili belve Covo io rimanga alla calun
Onde mi volsi ad essercizio industre ; Così dal loco illustre Di chi
tra
pietre vide il ciel aperto Sciolto, feimi tra lib
al loco illustre Di chi tra pietre vide il ciel aperto Sciolto, feimi
tra
libri un tempo esperto ; Ma, perchè m’era troppo
già così chi ’l nobil capo inostra De la Romana chiostra Lodato eroe
tra
le famiglie prime De’ Greci, e dei Latin come dei
e mi fa di povera famiglia, che spesso dà molestia al suo vicino ; ho
tra
l’altre una mia picciola figlia, che co’ suoi mod
lla quale era il desiderio di mettere assieme una compagnia di comici
tra
cui figurava il nostro Fabbri. Lo troviamo il 161
ema o l’epilogo della passione, non dovea collocarsi sul principio, o
tra
mezzo ad una scena, giacché non procedendo la nat
emente senza confonderne le copie. Eppure oltre a sessanta ne scrisse
tra
occupazioni per lo più contrarie al poetico genio
vvero siano le opere buffe, ricevettero maggior lume dalla sua penna,
tra
le quali merita particolar menzione il Don Chisci
li dee piuttosto chiamarsi un uomo di talento che un uomo di genio, e
tra
i componimenti suoi e quelli del Metastasio passa
Metastasio passa a un dippresso la medesima differenza che passerebbe
tra
amena e frondosa valle veduta al languido lume de
aca, allorché si vede ridotto Ulisse all’estremo di doverne scegliere
tra
due fanciulli che gli vengono presentati avanti p
avanti per condannar l’uno di essi alla morte, e ch’egli ignora quale
tra
loro ne sia il proprio figliuolo, e quale il figl
r grido. Un po’di Goldoni, d’Alfieri, di Pellico, di Nota, di Scribe,
tra
cui facevan capolino ogni tanto o le farse più sc
ena Pelzet, la quale dopo un solo anno dovette andarsene ; e la Pieri
tra
pel merito reale, e per l’ intrigo del marito, Ad
tore di Sassonia che cambiò continuamente dimora fino alla sua durata
tra
Dresda e Varsavia. Lo vediamo recitare il 1752 la
po’cruda, come in tutte le altre del tempo, nella scena specialmente
tra
il servo Mastica e la balia di Angelica, una, del
to, delle più belle per vivezza di dialogo. Notevole è anche la scena
tra
il Capitano e Mastica, il quale si profonde in ad
on Governo. L’abbuonamento per 10 recite fu di lire 2.10, e figuravan
tra
quelle Il Bugiardo, Il Cavalier di spirito, La co
anno 1625. » Il Callot ci ha dato una scenetta nei Balli di Sfessania
tra
Guazzetto e Mestolino (V. Bocchini).
te la difficoltà nello stabilire il grado di vicinanza che intercorre
tra
un documento figurativo illustrativo di una messa
fonti3. Per quanto concerne i trattati italiani sull’arte dell’attore
tra
Settecento e Ottocento, gli studi critici in mate
ere lo spettacolo nel periodo preso in esame, ossia l’epoca a cavallo
tra
il Settecento e l’Ottocento. Tali testi contribui
e discipline dello spettacolo, viene riservato alla tragedia italiana
tra
Settecento e Ottocento. In questa sede abbiamo de
di rilievo restano tutt’ora inediti. Francesco Saverio Salfi rientra
tra
quelle figure per le quali il volto del letterato
ito Nievo, solo tardivamente sfumata. Discreto interesse ha suscitato
tra
gli storici il pensiero politico del Salfi, con l
ivoluzionarie venute da Oltralpe8. Sul precedente periodo napoletano,
tra
adesione al dispotismo illuminato, massoneria e g
ssivamente si è voluto delineare un quadro orientativo della querelle
tra
classici e romantici, argomento di primo piano al
ali, infiammato dagli ideali rivoluzionari19. L’imperativo dell’epoca
tra
i giacobini era quello dell’Istruzione pubblica20
ti tuttavia di pregi morali e devozione alla Patria28. L’interscambio
tra
l’orizzonte dei dilettanti e l’orizzonte dei lett
l’epoca a lui coeva, si interroga infatti sulle ragioni di divergenza
tra
classici e romantici. Viene rimproverato in primo
vicende così come si manifestano, abolendo in tal modo la distinzione
tra
poesia e storia. In quanto al non rispetto delle
alfi si rivela tuttavia favorevole a una prospettiva di conciliazione
tra
i due partiti che stavano dividendo l’Italia come
e ostacolato dalle frontiere interne e perché i punti di disgiunzione
tra
le due scuole sembrano delle prese di posizione,
o, per via di questa mancata evoluzione, diveniva sede di uno scontro
tra
passioni che tendevano ad astrarlo dalla continge
far emergere la complessità del proprio io più recondito. Manzoni fu
tra
coloro che, nella teoria come nella prassi, avver
la teoria come nella prassi, avversarono il rispetto delle unità. Che
tra
l’autore de I Promessi Sposi e il Salfi ci sia st
rge i propri saluti a vari frequentatori del circolo della Condorcet,
tra
cui il Salfi61. Quella cerchia era infatti la med
vidua nelle figure di Otello e di Orosmane i cardini dell’opposizione
tra
romantici e classicisti nel trattamento delle pas
ein e la Maria Stuarda di Schiller, sulle differenze che intercorrono
tra
il sistema tragico francese e quello tedesco72:
nare che quanto non avviene sulla scena si verifichi negli intervalli
tra
gli atti. La pratica della scena inglese, come di
sostomo, in Dialogo interamente immaginario, ed inverisimile affatto,
tra
Grisostomo e tutti i Lettori, a proposito della S
a tematica trattata offre la suggestione per introdurre la differenza
tra
il sistema tragico tedesco e quello francese. Se
spingeva gli autori francesi a trovare delle soluzioni a metà strada
tra
i due modelli, pur restando fedeli alle regole cl
ere di Francesco Saverio Salfi di Carlo Nardi, attesta di uno scambio
tra
Angelo Maria Renzi e Francesco Salfi Junior in cu
a, essendo il teatro una manifestazione particolarmente diffusa anche
tra
i circoli di dilettanti. Nell’assenza di dati tan
si consolidava la tendenza a un sistema drammaturgico compromissorio
tra
quello francese e tedesco, prima di tutto in vist
e nella tragedia classicista italiana, per così dire, di transizione,
tra
quella alfieriana e quella romantica, un percorso
lo che Melai tratteggia per la tragedia classicista francese compresa
tra
il periodo della Restaurazione e l’avvento del dr
d’attesa del suo pubblico l’eloquenza silenziosa del gesto90». È già
tra
teatro e teatro, o meglio, tra il teatro come tes
oquenza silenziosa del gesto90». È già tra teatro e teatro, o meglio,
tra
il teatro come testo drammaturgico e il teatro in
’organicità dell’esposizione, caratteristica che sancisce la distanza
tra
il testo salfiano e le opere dei suoi illustri pr
indicata nella Prefazione, in cui l’autore sottolineava il contrasto
tra
il clima di guerra vissuto nella Cisalpina in que
ogni condanna di immoralità, dal momento che non c’è identificazione
tra
i suoi sentimenti e quelli del personaggio interp
tato retto da metodi razionali, fondati sulla corrispondenza perfetta
tra
corpo e anima, che avrebbero conferito un ruolo p
ecite all’improvviso. Un notevole impulso al miglioramento sarà dato,
tra
la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII, dal
ità dell’anima ha sull’esterno dell’individuo. Da tale corrispondenza
tra
interno e esterno nasce l’espressione, designata
olo, dedicato alla teoria dell’espressione, si apre sulla distinzione
tra
percezione e sensazione, la prima legata alla men
seconda al cuore. È dalle sensazioni che si generano le espressioni,
tra
le quali Salfi distingue quelle di natura coopera
rapidamente e coesistono. Un’altra distinzione fondamentale è quella
tra
gli imitativi, che mimano uno stato d’animo, e i
Domenico Liveri. Nell’ambito della natura, bisogna saper trascegliere
tra
i soggetti più espressivi e saper cogliere la pas
e rappresenta azioni nel tempo. La declamazione si situa all’incrocio
tra
spazio e tempo, attingendo al massimo grado di il
rientamento. Viene poi toccata la questione dei confidenti che molti,
tra
cui Alfieri, volevano bandire dalle scene. Piutto
sione di un terzo sentimento, frutto della sovrapposizione passeggera
tra
le due passioni principali. Capitolo XVII: Salfi
e. Questo gli consentirà inoltre di mostrare prontezza negli attacchi
tra
una battuta e l’altra. Salfi muove poi la sua cri
lla quale Salfi annota citazioni utili per la scrittura del trattato,
tra
cui quelle relative alle Lettere stelliniane (181
(es. Cintio > Cinzio); — Si sono corretti alcuni refusi di stampa,
tra
cui quelli segnalati dall’errata corrige: suo riv
tano, che nulla o ben poco possiamo immaginare e sostituire d’analogo
tra
le lingue viventi e le morte, dobbiamo invece riv
opinato e tentato; e da La Mothe le Vayer tra’ francesi sino ad Engel
tra
gli alemanni non è mancato chi ha preteso di dare
liari per trarne gloria e vantaggio. [4.2] Riconosciuta la differenza
tra
la lingua metrica e la prosastica, per quanto sia
si cotale relazione alla naturale od istintiva imitazione od analogia
tra
l’effetto e la cagione, ossia tra il segno e la c
od istintiva imitazione od analogia tra l’effetto e la cagione, ossia
tra
il segno e la cosa significata, possiamo determin
iva, e più significante, quanto è più evidente e diretta la relazione
tra
l’idea o l’affetto e l’immagine, che a tale idea
l’affetto e l’immagine, che a tale idea od affetto si sostituisce, e
tra
questa immagine e l’azione figurata ed impropria,
Sedeva ed abbracciava le ginocchia, Tenendo il viso giù
tra
esso basso, ecc. Allor si volse a noi, e pose men
in tutto e corrompe la condizione dell’uomo. [7.17] La passione, che
tra
le altre si mostra più frequente e primeggia, è l
lle. In mezzo all’occhio scintillante la pupilla si nasconde in parte
tra
le palpebre, quasi temendo che si manifesti il se
e non pur quel giorno, ma l’altro ancora rimasero tutti muti. E cosi,
tra
il quinto giorno e il sesto, visto ad uno ad uno
nte, Sallustio, Tito Livio e Tacito, siccome Omero, Ovidio e Virgilio
tra
gli antichi, e Dante, l’Ariosto e il Tasso, fra i
quanto più sono rare e straordinarie. Il sig. di Marmontel proponeva
tra
gli altri quel tratto di Virgilio su la morte di
e azioni nello spazio e nel tempo; sicché niuna differenza si osserva
tra
il segno ed il significato, ossia tra la persona
ché niuna differenza si osserva tra il segno ed il significato, ossia
tra
la persona imitante e la persona imitata. Di là n
o alcuni che la declamazione rappresenti il colloquio di persone, che
tra
loro conversano, hanno concluso che il tuono di e
, l’espressione ed il tuono degli altri? Se gli eroi tengono il mezzo
tra
gli uomini e gli dei, e se il tuono di questi non
un tempo dall’amore del figlio e dall’amor dell’adultero, tal è Fedra
tra
l’amor del marito e l’amor del figliastro, e Neot
nella quantità. La qualità risulta da quegli accidenti eterogenei che
tra
via vi si innestano, e che la rendono più o meno
lla scena è drammatico e dialogístico; ritenuta quella relazione, che
tra
superiori ed inferiori interviene, il gesto come
o stesso artifìcio è nella scena quinta dell’atto secondo del Filippo
tra
Filippo e Gomez: Filippo. Udisti? Gomez. Udii.
segreto più terribile, malgrado il più ostinato silenzio, trasparisce
tra
il pallore del volto, l’incertezza del guardo e i
e al maggior armonizzamento di tutti insieme. Perlocché si dovrebbero
tra
le fogge vere o verisimili quelle trascegliere ch
dicato. [commento_Intro.4] La declamazione è la prima a distinguersi
tra
le arti perché indotta dal bisogno naturale dell’
na Valenti, Modena, Mucchi Editore, 1986, pp. 175-180. La separazione
tra
teatro dei letterati e mestiere degli attori, spe
zio di Riccoboni con Maffei e Martello, che consentiva una mediazione
tra
utopia riformatrice del teatro tragico e esigenze
ro italiano, o sia scelta di tragedie per uso della scena, pubblicato
tra
il 1723 e il 1725. Nell’esplicitare la ragione pe
èces di Racine e Coneille, oltre che di diverse tragedie di Voltaire,
tra
cui Zaïre, Sémiramis e Mahomet. Insieme a Voltair
imento senza esserne penetrato: «Io so di un solo attore, il migliore
tra
quelli che conosco — mi riferisco al nostro Ekhof
. 129). [commento_intro.18] Ettore Patella (1750-1786), prese parte,
tra
le altre, alla messa in scena dell’Aristodemo del
tori e spettatori, affermando che solo a partire dalla collaborazione
tra
i tre versanti dello spettacolo si possano realiz
retorica vi è questo elemento come già per la poetica, la qual cosa,
tra
gli altri, veniva fatta oggetto di trattazione an
1747). Il trattato porrà le basi per la polemica che vedrà lo scontro
tra
i fautori dell’emozionalismo e quelli dell’antiem
una certa propensione a determinate emozioni e di una corrispondenza
tra
animo dell’attore e quello del personaggio: «Chi
o anche l’articolo che Marmontel scrive a proposito della distinzione
tra
pathétique direct e pathétique réfléchi, espressi
pathétique réfléchi, espressioni chiave per comprendere il dibattito
tra
emozionalisti e antiemozionalisti. Con il primo s
re de sa cause […]» (ibid.). Per riassumere la questione, la distanza
tra
i due risiede nello stato emotivo dell’oratore/at
portavoce della contemporaneità e di abolire l’arbitraria distinzione
tra
commedia e tragedia. Gotthold Ephraim Lessing, au
e. Capitolo I [commento_1.1] Per comprendere la corrispondenza
tra
anima e corpo, qui espressa nei termini di dualis
orrispondenza tra anima e corpo, qui espressa nei termini di dualismo
tra
facoltà-forza dell’anima / effetto, occorre risal
Press Associated, 1985, p. 66). Assumendo la perfetta corrispondenza
tra
passione e azione e la contiguità tra corpo e ani
endo la perfetta corrispondenza tra passione e azione e la contiguità
tra
corpo e anima, uniti attraverso la mediazione del
lla teoria vichiana. Vico mostra allora l’esistenza di una continuità
tra
le prime forme di linguaggio verbale, dalla natur
ioli Editore, 1982. [commento_1.6] Salfi propone qui una distinzione
tra
le arti imitative, in base alla distanza esistent
na distinzione tra le arti imitative, in base alla distanza esistente
tra
oggetto imitato e oggetto imitante, ossia gli str
ella gran catena degli esseri sensibili ed animali, quella bestia che
tra
tutti i brutti è di più forza imitativa dotata, c
il teatro, nell’idea che si determini un contagio di passioni nocive
tra
la scena e la sala. Tali idee trovavano una spieg
. 169). [commento_1.11] Era stato Shakespeare a infrangere i confini
tra
comico e tragico, la cui influenza determinerà la
., p. 267). [commento_1.13] Salfi precisa la distanza che intercorre
tra
attore e oratore, in linea con quanto avevano già
ovano in uno stato di effettiva agitazione esteriore e sono in bilico
tra
idee e sentimenti; il secondo se ne sta in uno st
riflessioni dell’abate nascono da un’impellenza comunicativa: quella
tra
due gemelle sordo-mute, che egli incontrò attorno
ets (1712-1789), Paris, Seghers, 1990. [commento_3.7] La distinzione
tra
pittorici e espressivi era già presente in Engel.
: «La montagna da imitare il corpo umano che la imita sono due entità
tra
loro troppo dissimili, che a stento hanno dei pun
di interlocutore. [commento_3.11] La prova tangibile della parentela
tra
il linguaggio verbale e quello gestuale, o meglio
he dividono l’uomo dall’uomo: «La lingua mimica fu la prima ad usarsi
tra
gli uomini, ed è la più facile a comunicarsi da c
itolo IV [commento_4.1] Antoine Houdar de La Motte (1672-1731) fu
tra
i primi ad accendere la polemica contro l’uso del
e infatti la tragedia era chiamata a mettere in scena la simultaneità
tra
l’avvicendarsi dei sentimenti e la loro espressio
se sui suoi lettori fosse da attribuire all’infrazione della distanza
tra
la pagina e la vita. Le situazioni, le passioni,
nterfaccia nella vita di tutti i giorni. L’inconsistenza dello scarto
tra
realtà e finzione è evidente allorché Pamela, Cla
i: dunque non le recita affetti con armonia e stile di sonetto; bensì
tra
il sonetto e il discorso familiare troverà una vi
rizzati da un uso insistito dell’enjembement, che nega la coincidenza
tra
la fine del verso e la fine della frase. [commen
mmento_5.2] Riferimento fondamentale a proposito della corrispondenza
tra
anima e corpo è la dottrina di Jacopo Stellini (1
alla classificazione cartesiana delle passioni e alla corrispondenza
tra
passione e azione, egli amplifica l’importanza ch
espressioni diverse o, addirittura, di diventare terreno di battaglia
tra
due passioni contrastanti. Facendosi strumento pr
morato, come se la vicinanza fisica, oltre a creare una comunicazione
tra
i corpi, la creasse anche tra le anime. Nell’odio
isica, oltre a creare una comunicazione tra i corpi, la creasse anche
tra
le anime. Nell’odio, al contrario, le linee si mu
p. 402). [commento_6.12] Salfi sottolinea le differenze di utilizzo
tra
cooperativi e imitativi ponendo come esempio una
e il problema si sarebbe facilmente risolto attraverso la coesistenza
tra
gesti analoghi, aventi per referenti la collera e
Beautiful (1757), la cui recensione, scritta da Mendelssohn, comparve
tra
le pagine della Bibliothek der schönen Wissenscha
mia elaborata a partire da Descartes. Il fatto che Salfi la inserisca
tra
le passioni potrebbe sembrare una contraddizione,
e tuttavia non è possibile individuare la sia pur minima somiglianza
tra
i due, né nell’espressione del volto né nella pos
attezza dovrebbe essere possibile individuare nelle prime il rapporto
tra
le differenti condizioni, nelle seconde il grado
uole alzare uno, bisogna che la parte superiore, cioè quella compresa
tra
la spalla e il gomito, si distacchi per prima dal
allontanarsi da quello che aborrisce il più velocemente possibile; e
tra
tutte le linee che congiungono due punti, la line
ssono essere naturali o arbitrari. Si dicono naturali quando il nesso
tra
il segno e la cosa designata si fonda sulle carat
nell’accezione che ad essa davano gli antichi, come arte all’incrocio
tra
il tempo e lo spazio, e per questa ragione la pon
aturgia d’Amburgo che la declamazione viene invece posta all’incrocio
tra
le arti spaziali e quelle temporali: «L’arte dell
li e quelle temporali: «L’arte dell’attore tiene qui una via di mezzo
tra
le arti figurative e la poesia; come “pittura vis
rivere il trattato Della declamazione in un’epoca in cui il dibattito
tra
emozionalisti e antiemozionalisti aveva perso di
ions sur Lekain, insisteva sul ruolo del genio nel fare la differenza
tra
un’interpretazione e l’altra: «Tout acteur doit ê
antica». Ma l’interprete che, per il troppo furore, genera confusione
tra
realtà e scena, sarà lo stesso che, a partire dal
scene, in modo poi di riuscire a attuare, sul palco, uno sdoppiamento
tra
componente emozionale e tra la componente gestual
re a attuare, sul palco, uno sdoppiamento tra componente emozionale e
tra
la componente gestuale corrispondente. [commento
giungere a quello scopo, a cui miro» (Francesco Saverio Salfi, Salfi
tra
Napoli e Parigi. Carteggio 1792-1832, cit., p. 10
a di soggetto «barbaro» andata perduta, ambientata al tempo degli odi
tra
Napoli e una Benevento longobarda. Dalle sue paro
i Fabbrichesi per rendersi conto di come la presenza alfieriana fosse
tra
le più preponderanti (si veda l’Elenco cronologic
, cit., p. 531). [commento_13.7] La ricerca di una soluzione mediana
tra
il conversevole e la preservazione della sublimit
i: dunque non le recita affetti con armonia e stile di sonetto; bensì
tra
il sonetto e il discorso familiare troverà una vi
mmento_13.14] A proposito della penetrazione di queste contaminazioni
tra
tragico e comico in Italia, si legga quanto scrit
Sull’argomento si veda Cristina Jandelli, I ruoli nel teatro italiano
tra
Otto e Novecento. Con un dizionario di 68 voci, F
re rende esplicita la volontà di privilegiare la reale corrispondenza
tra
le caratteristiche dell’attore e quelle del perso
Salfi si riferisce alla tendenza degli attori italiani di alternarsi
tra
rappresentazioni tragiche e comiche, procurando u
ne aveva ancora una» (Cristina Jandelli, I ruoli nel teatro italiano
tra
Otto e Novecento. Con un dizionario di 68 voci, F
do, meno stucchevole, e altrettanto probabile, quanto una lunga scena
tra
quel personaggio importante e un personaggio suba
ltra spesso non faccia che accrescere la passione dominante, anche se
tra
di esse manca una relazione. Fornisce così vari e
te poetica, cit., v. 139, pp. 932-933). [commento_16.18] Il contatto
tra
una passione e l’altra deve così dare vita a una
ra deve così dare vita a una terza passione che indica la coesistenza
tra
le due, finché la dominante non abbia annichilito
e che viene destinato il compito di colmare lo spazio bianco lasciato
tra
una parola e l’altra, tra un sentimento e l’altro
ompito di colmare lo spazio bianco lasciato tra una parola e l’altra,
tra
un sentimento e l’altro, per consentire il natura
. Non bisogna dimenticare che il primo motore del teatro è il dialogo
tra
personaggio e personaggio, tra corpo e corpo, e a
l primo motore del teatro è il dialogo tra personaggio e personaggio,
tra
corpo e corpo, e allora la scena diviene un luogo
e corpo, e allora la scena diviene un luogo di incontro o di scontro
tra
gli interessi e le passioni che guidano la condot
ttito teatrale, di cui è testimonianza ben nota lo scambio epistolare
tra
Madame Riccoboni e Diderot. La lettera in questio
ferire al teatro una dignità acquisita per riflesso, e la distinzione
tra
l’attore, chiamato a esprimere passioni che il pe
aggio vive in quell’istante, e l’oratore è ormai chiara. Sui rapporti
tra
declamazione e retorica si veda Marc Fumaroli, Hé
Diderot, nella doppia declinazione di tableau comble e tableau stase,
tra
espressione delle passioni e espressione delle co
lla ribalta da Salvatore Viganò, coreografo e pantomimo che compariva
tra
gli interlocutori nel Dialogo sulle unità drammat
Rasori. In essa si rievocano le migliori interpretazioni del Viganò,
tra
cui quella del Coriolano, messo in scena alla Sca
i e le attitudini varie, commoventi parlanti, della gran scena ultima
tra
la madre e il figlio alle porte di Roma» (Giovann
alchetti in proscenio, che «[…] rammettendosi come una nuova fabbrica
tra
la scena e l’orchestra, rompono l’illusione, e la
uella dei suoi interlocutori, per non cadere in errore negli attacchi
tra
una battuta e l’altra. Non si trattava solo di or
onalisti, reagiscono nel corso del settecento alla crisi del rapporto
tra
oratoria e recitazione teatrale riformulando il c
l’utilità della F. Massoneria sotto il rapporto filantropico e morale
tra
catarsi tragica e ritualità massonica: «Quando Ar
avvio a un cammino di perfezionamento e purgazione. Non è un caso che
tra
gli emblemi della simbologia massonica comparisse
bile del sistema teatrale francese, improntato su una netta divisione
tra
compagnie privilegiate e le altre compagnie releg
nto_23.7] A questo proposito si tenga a mente il parallelo instaurato
tra
musica e declamazione da Engel. Si legga inoltre
eressero nella piazza a spese pubbliche. Di qui l’abitudine, invalsa
tra
atleti e artisti, di adottare nelle raffigurazion
soffermato Pietro Themelly, in Pietro Themelly, Il teatro patriottico
tra
rivoluzione e impero, Roma, Bulzoni, 1991. Su que
4. A cura di Rocco Froio, con un saggio di Fabiana Cacciapuoti, Salfi
tra
Napoli e Parigi. Carteggio 1792-1832, Napoli, Ed.
agabriella Cambiaghi, Vittorio Alfieri e la civiltà teatrale milanese
tra
Sette e Ottocento, in Il teatro a Milano nel Sett
i assunte dai collaboratori della Revue encyclopédique nella querelle
tra
classici e romantici, si veda Robin Buss, La crit
pere di Francesco S. Salfi, cit., p. 23 85. 8 ottobre 1816, in Salfi
tra
Napoli e Parigi, cit., p. 144. 86. In Carlo Nard
ale fece ottima prova. Entrò quale amoroso nella Compagnia Favre, una
tra
le ottime d’Italia ; e passò poi in quella di Gio
essa. Fu accettata l’offerta, e la giovane esordiente, già padrona di
tra
le quinte e delle parole e delle situazioni, reci
o Soldino e agli altri comici italiani lire tornesi 135, da dividersi
tra
loro in parti eguali, e di cui non doveva esser f
tore eccellente, e s’ebbero da'suoi ammaestramenti artisti di pregio,
tra
cui Giuseppe Bracci e il rinomato primo attor gio
la caverna di Salamina. Ora si può esitare un sol momento a scegliere
tra
il restar tosto sepolto nella propria terra in co
ropria terra in compagnia di tante migliaja di scheletri mostruosi, e
tra
il convivere con Euripide ne’ gabinetti de’ savj
lie del precedente, e figlia di Teresa Ristori (attrice rinomatissima
tra
’l finire dello scorso e’l principiar di questo s
ino, s’ebbe nella sua beneficiata applausi e onori di epigrafi varie,
tra
cui la seguente : Antonio Feoli – Anconitano
chi. Scrisse varie opere teatrali, rimaste lungo tempo in repertorio,
tra
cui citiamo : Teresa e Gianfaldoni, Aver moglie è
rospero avvenire con le felici rappresentazioni di alcuni personaggi,
tra
cui primo quello del protagonista in La satira e
do come di cielo in terra, dal consorzio degli dei si trovò confinata
tra
gli uomini. Alla tanta pompa e varietà delle deco
nuda ed uniforme non si rimanesse la rappresentazione, s’introdussero
tra
un atto e l’altro, a ricreazion del popolo, gl’in
e in essi ha meno del verisimile. Siccome può osservarsi tutto giorno
tra
noi, dove non pare che i trilli di un’arietta sti
e il dubbio che la madre le sia rivale, e per cui Salvini, spettatore
tra
le quinte, si commoveva alle lagrime. Da lui stes
del recitare. » Applaudita dovunque, fu più volte lodata con poesie,
tra
cui il Bartoli riferisce il seguente sonetto : A
fu cresciuto a Milano, dove, fatti gli studi tecnici, ed esercitatosi
tra
quei filodrammatici, si scritturò con Emanuel ; p
gana, fu per trentasette anni il più aristocratico, è la vera parola,
tra
gli attori del suo tempo : aristocratico nella di
ravano i posti per le repliche — fenomeno che non s’è più ripetuto. E
tra
il tumulto per le feste a Guglielmo, Imperatore d
assette comedie, di cui la maggior parte rappresentate con successo :
tra
queste i tre gemelli veneziani. Sosteneva con mol
igli che non han lasciato mai il suo capezzale, se lo son visto morir
tra
le braccia. Egli ha sentito tutte le lor cure, e
568, correva ovunque il fausto messaggio della promessa di matrimonio
tra
il principe imperiale Guglielmo e Renata di Lothr
i dunque gl’italiani : e i primi a mostrare la differenza grandissima
tra
quella loro pesantezza e la nostra vivacità furon
egno di ridursi a recitare tra' Comici Castelleggianti, e a suggerire
tra
vaganti compagnie, » fu attrice valorosa specie n
non si sgomentasse, quella Tigre diveniva una pecora che si cacciava
tra
le gambe la coda, e cedeva vergognosamente il cam
scorso l’antica benevolenza. Il Campardon riferisce le parole di lui,
tra
le quali furono queste : Due cose vi dispiaccion
oi vi venite allevando pei nostri figli de' giovini attori, che, nati
tra
voi, formati al vostro gusto, avran forse un gior
e il bravo dottore Rodrigo Lombardi (V.), dal quale s’ebbe più figli,
tra
cui Benedetto e Rosa, di cui è parola al nome di
ce e prima attrice madre con Ermete Zaccone, a fianco del quale creò,
tra
l’altre, con buon successo la parte della Magdale
turandovi il Taddei, col nome e colla direzione del quale potè passar
tra
quelle di prim’ordine. In esse egli aveva seco la
lavano dai palchi banderuole, s’intrecciavano pezzuole bianche-gialle
tra
palco e palco, intanto che uno scelto coro di can
alcuni anni prima, e la giovine ben promettente, poteva essere ancora
tra
le comiche famosa a poco più o poco men de’ quara
del repertorio goldoniano, in cui non ebbe chi le stesse a fronte, di
tra
le quali, ogni tanto, faceva capolino anche il dr
Lavinia. Riferisce il Croce (op. cit.) : Nel 1662 era a Napoli,
tra
i comedianti lombardi, ano chiamato Zaccagnino, c
incipe di Toscana, che il Quaranta Marsilio lo facesse egli ammazzare
tra
il Ferrarese e il Bolognese, ecc. » Sperandio Ba
questo possa legittimamente spezzarne i legami: sa stabilir i confini
tra
l’autorità e la ragione, tra l’arbitrario e l’int
pezzarne i legami: sa stabilir i confini tra l’autorità e la ragione,
tra
l’arbitrario e l’intrinseco: sa perdonar i difett
udizio: non sol gli è d’uopo investigare il legame segreto, che corre
tra
il genio della nazione e la natura dello spettaco
o, che corre tra il genio della nazione e la natura dello spettacolo,
tra
il genere di letteratura, che è il principal argo
n dee solamente cercare sterili fatti, ma l’ordine e il congegnamento
tra
essi: dee usar di stile conveniente al soggetto,
del melodramma, ora rilegandolo ai mondi della favola, ora mettendolo
tra
le cose per sua natura difettose, ed assurde, ora
ripidi appartenga. Contemporaneo del l’insigne tragico di Salamina fu
tra
gli altri Senocle, il quale ne’ Giuochi Olimpici
epigrammi e di altri pregevoli lavori poetici, dee contarsi ben anche
tra
coloro che si distinsero nella poesia rappresenta
se fazza ades un bal E che ’l balla in sem el spos, Slargheu donne in
tra
vù E nu homen stem tra nù Che nu alter per natura
che ’l balla in sem el spos, Slargheu donne in tra vù E nu homen stem
tra
nù Che nu alter per natura Sem più gros n’ la cen
. Non mai accolse l’idea di circondarsi d’astri minori per emerger di
tra
essi come sole, ma volle sempre che le altre figu
come sole, ma volle sempre che le altre figure del gran quadro fosser
tra
le migliori. Avverso all’applauso o alla risata p
sono come nemici chi da un ochiata torta, chi ride dietro al altro, e
tra
l’altre ogn’un dice, scriverò al Sig.r Marchese S
à mia sorella addesso pare che la Sig.ª Ippolita con la colega fatta
tra
di loro abbiano disgusto è la uoriano far fare al
ori per l’alloggio in sua Casa come per sua Gentilezza mi esebi e che
tra
poco potria seguire mi ualessi delle sue grazie,
suggerimento, Sofonisda per Sofonisba troavrsi per trovarsi. Contiamo
tra
gli errori l’essersi omessa la seguente nota (1)
ne del Teatro di Corte abbiam veduto. Il padre Andrea colla moglie fu
tra
i fortunati che poteron rimanere a Dresda con pen
▲