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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 199-202
però non piacque. Costretto a rifornirsi di nuovi elementi, scritturò tra gli altri Giuseppe Zanarini e la moglie Rosa Brun
stesse cose, colle stesse parole ; eppure da'Commedianti che stavano tra le ventitrè e le ventiquattro, era riputato uno d
ive dell’ Adria, cinto il crin di rose e allori vantando il suo valor tra Fole argive sen venne a sollazzar gli alfei Pasto
azzar gli alfei Pastori. Il genio teatral candide piume spiegando, va tra l’aure più serene sull’ Arno, ove n’appar suo chi
rio, a sollevare i cori, fanno nascer d’onor le Aonie Dive bella gara tra voi, Cigni Canori. Vedo già risuonar d’Arno alle
a coronar d’allori il vostro crin, dalle contrade argive corre Apollo tra Ninfe e tra Pastori. Spiegaste entrambi l’onorate
allori il vostro crin, dalle contrade argive corre Apollo tra Ninfe e tra Pastori. Spiegaste entrambi l’onorate piume di gl
2 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »
ultura un ampio campo aperto all’interno del quale i saperi dialogano tra di loro e sono componenti di un unico grande sist
fino al 1753. Tornato in Italia per curare la salute malferma, visse tra Venezia e Bologna e morì a Pisa nel 1764. Gli ann
, per il quale svolgeva anche incarichi diplomatici; anche negli anni tra il 1742 e il 1746, passati in parte alla corte di
losophie; un dibattito che, se riguardava apparentemente il confronto tra i modelli opposti dell’opera francese e dell’oper
corso si sposta su questioni più tecniche e sulla natura del rapporto tra tutte le componenti del teatro musicale. È in que
entrali del dramma per musica: la scelta degli argomenti, il rapporto tra recitativo e aria che va armonizzato per superare
l’orchestrazione delle arie, la recitazione dei cantanti, il rapporto tra i balli e l’opera che deve essere regolato in bas
azione nella parte relativa alla trattazione della musica13, ma cita, tra i contemporanei, anche Metastasio, Leibnitz, Anto
erità di alcuni soggetti e per l’incongruenza legata all’accostamento tra soggetti storici, cori e balli e nemmeno essere t
ome mezzi per sedurre e rapire lo spettatore, in una ideale concordia tra tutte le parti del dramma. D’altronde anche qui l
suoi molteplici saperi e interessi e di operare continui parallelismi tra l’opera in musica, la pittura, la scultura, l’arc
al meraviglioso come componente necessaria, l’alternanza più organica tra recitativo e aria. Nella lettera inviata da Vienn
, segue anni molto intensi per il dibattito sull’opera, che annovera, tra il 1755 e il 1763, alcuni interventi che ripropon
ase del dibattito e ancora per alcuni decenni, cercano una mediazione tra il modello logocentrico metastasiano ancora di gr
drammaturgia metastasiana si ha anche per quanto riguarda il rapporto tra le arie e i cori e il rifiuto dell’unità di luogo
renza nella definizione dei personaggi, di una più organica tessitura tra aria e recitativo, di uno sviluppo complessivo pi
’opera buffa come genere che permetteva una più armonica integrazione tra musica e azione e limitava il rischio presente ne
umento di giudizio del successo di un dramma. Ortes distingue inoltre tra musica espressiva che rafforza la poesia e musica
risultati affini a quelli di Algarotti), nella revisione del rapporto tra aria e recitativo, nella drammaturgia tratta anch
ocarlo nel dibattito europeo. La nuova edizione del Saggio, la quarta tra quelle curate dall’autore, fu pubblicata da Marco
ello spettacolo, le cui componenti devono essere armonicamente legate tra di loro e sottoposte a una guida, una regia, cui
o che nel teatro impresariale secondo Algarotti. Il tema del rapporto tra testo e musica, centrale nelle redazioni preceden
sivo. Il Saggio, da discorso in parte tecnico relativo agli equilibri tra le arti, diventa molto di più un trattato sull’or
nterezza il mondo dello spettacolo operistico, a partire dal rapporto tra testo, musica, canto, ballo cui è dedicato un amp
o l’intendimento mio, che di mostrar la relazione, che hanno da avere tra loro, le varie parti constitutive dell’opera in m
entrambe le prime due edizioni veneziane del 1755, che presentano già tra di loro delle profonde differenze, nonostante le
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 568-569
l 1857, ed educato al Collegio Cicognini di Prato, cominciò a recitar tra i dilettanti nell’ Accademia Filodrammatica Fiore
ntina che aveva sede al Palazzo Rinuccini e contava recitanti egregi, tra cui primo per verità e spontaneità e finezza il p
ncora due anni, e questa Compagnia che s’è conquistato il posto primo tra le prime, non solo per le parti che la compongono
4 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
rta quel nome. E veramente nel comico, o sia grottesco, sonosi veduti tra noi dei balli degni di applauso ed anche dei ball
confessare che i Francesi vincono e noi e tutt’altre nazioni. E quale tra le moderne ha posto tanto studio quant’essi nella
mo noi altri Italiani alla musica? L’arte della coregrafia nacque già tra loro alla fine del Cinquecento, e tra loro appari
rte della coregrafia nacque già tra loro alla fine del Cinquecento, e tra loro apparirono in questi ultimi tempi i balletti
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 446-447
A questa tenner dietro Il Nerone, La Regina statista, e Il Principe tra gl’infortunj fortunato : opere tutte che pubblicò
cipe tra gl’infortunj fortunato : opere tutte che pubblicò in Bologna tra ’l ’64 e il ’68. Ai pregi della Regina statista a
mescolate a quelle della più spontanea comicità : commoventi le scene tra Florisbe e il Conte in prigione, ingegnosa quella
6 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
ni hanno esse provato una simile vicenda; e al di d’oggi è in esempio tra noi singolarmente la musica. Risorta ne’ più barb
morte e cantano, non ha origine da altro, se non se dal non ci essere tra le parole ed il canto quell’armonia che si richie
di un modo. E qual diversità, per altro, non si dovrebbe egli trovare tra una sinfonia ed un’altra? Tra quella, per esempio
ssere un’armonia che seguiti passo passo la natura, una cosa di mezzo tra il parlare ordinario e la melodia, un temperato s
di mezzo tra il parlare ordinario e la melodia, un temperato sistema tra quella favella, dic’egli, che gli antichi chiamav
sanza: che non ci saria allora tanta la gran varietà e disproporzione tra l’andamento del recitativo e l’andamento delle ar
e l’andamento delle arie, e verrebbe a risultarne un maggior accordo tra le differenti parti dell’opera. E già non pochi d
a spiccar salti e cavriole? [2.6] Bene è vero che, a meglio ottenere tra le varie parti dell’opera un più dolce accordo, s
re il loro luogo alle violette instituite già per fare la parte media tra i violini e i bassi, onde risultava l’armonia? Un
un’aria di una voce e di un oboe, di una voce e di una tromba; e far tra loro seguire con varie botte e risposte una gara
tanto strettamente congiunte, camminarono di un passo tutto contrario tra noi. La musica nell’altro secolo era ben lontana
o può esser nascosto come nel campo singolarmente della musica durava tra le due nazioni viva da gran tempo ed accesa la gu
zioni dispiega di Benedetto Marcello, uomo forse a niun altro secondo tra gli antichi e primo certamente tra’ moderni. Chi
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 730
o riferiti alcuni saporitissimi aneddoti concernenti la Zandonati : e tra gli altri quello di una potente bastonatura, di n
tra gli altri quello di una potente bastonatura, di notte, concertata tra 'l Morrocchesi stesso, il fratello di Del Buono e
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 121
n ordinari in un comico (è stato autore di molte tragedie applaudite, tra le quali, applauditissima, la Dirce) e con la elo
enza, che, tra' comici del suo tempo, oserei dire, unica. Egli soleva tra il penultimo e l’ ultimo atto della rappresentazi
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 84-85
dea e del Delfino nella Maria Antonietta, una delle più intellettuali tra le giovani prime donne del nostro teatro di prosa
rio Zampieri ; e dopo un viaggio breve ma fortunato in America, tornò tra noi al Valle di Roma, ove interpretò mirabilmente
la compensarono a esuberanza de'tristi anni della fanciullezza, che, tra le acclamazioni di un popolo artista, le torneran
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194
olarità de' comici italiani. Tuttavia nessuno, come il Novelli, anche tra italiani, dalle altissime cime della tragedia pot
arj (il padre era un modesto suggeritore), cominciò a birichineggiare tra le quinte di un teatro molto uccio, dando noia al
edilige, son quelle ancora che gli dànno il maggior dei dolori. I più tra noi che di arte antica non capiscon jota, ridon d
mpere del Novelli, che dicon vittima della propria ignoranza ; i più, tra noi, che dell’arte tragica del Novelli non han pu
 ; ma il grande, unico premio, a cui egli ambisse, di veder le platee tra noi riboccanti di popolo sì all’Otello, come alle
incipio di forte amicizia sin qui immutata, mi dettava, dirò così, di tra le quinte, la controscena dell’ultimo atto avanti
Forza !… Bravo !… Coraggio !… Sinchè, gittatomi al finir della scena tra le braccia del padre, uno scroscio di applausi co
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 21
mbina a recitare nella Compagnia di suo padre, e figurava nell’elenco tra le parti ingenue, assieme a Giovannina Rosa e a V
dalla indifferenza sardonica alla collera, ed una gradazione mirabile tra il sospetto e la minaccia ; ecco le forme sotto l
12 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
i impegnati nell’accrescer lustro e splendore a’ teatrali spettacoli; tra essi basti annoverare il cardinal Deti, il quale
beni fa ne’ suoi Commentari un magnifico elogio, ma che debbe riporsi tra i molti insensati panegirici, che il bisogno o la
ir da Firenze parecchi uomini celebri in questo genere, annoverandosi tra loro corte il più distinto un certo Messer Albert
o feste, massimamente ne’ conviti e ne’ tempi di pubblica allegrezza, tra le quali assai bella e ingegnosa comparsa ne fece
tutto il gusto dell’opera, e furono scelti poeti che ne componessero, tra quali il marchese Santinelli ne scrisse cinque dr
stasi. [8] Nel medesimo tempo in circa si lasciò il melodramma vedere tra gli Spagnuoli amantissimi della musica massimamen
sul teatro, dove il primo di tutti la condusse Lope de Rueda, che fu tra gli Spagnuoli ciò ch’era Tespi fra i Greci. Nel s
greca fosse cotanto musicale, troveranno in un barbaro idioma formato tra i giacci e le paludi del settentrione convenevol
mmortale che fu non meno il Mercurio che il Solone della sua nazione, tra i moltiplici oggetti della sua vasta riforma comp
to più diviene sensibile quanto maggiore ne è la differenza che corre tra i paesi, e più stretto è il rapporto che vuolsi m
13 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »
i suoni e cantici è per guidare le festevoli sue danze là dove prima, tra gli urli e i gridi, Marte guidava la fiera sua tr
rso la fine del coro incomincia un combattimento nel fondo del teatro tra le guardie della rocca e alcuni Greci usciti fuor
e nella casa di Enea la bella contenzione che è espressa in Virgilio, tra Anchise che vuol rimanersi e morire ed Enea medes
rrori, poscia della fondazione di un nuovo imperio: e in questo mezzo tra il fumo di Troia si vede nel fondo del teatro ris
14 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO V. Produzioni comiche di Commediani di mestiere nel secolo XVI. » pp. 256-264
ero ancora il talento difficilissimo di ben recitare. Si trovò allora tra essi più di un commediografo ingegnoso. Andrea Ca
e i Greci, de’ quali non avrà egli certamente preteso parlare; perchè tra questi non vi fu schiera di commedianti, nella qu
ine, del Piron, del Crebillon, del Voltaire? Per le commedie non v’ha tra tanti e tanti commedianti chi uscisse dalla medio
Brettagna si ammirano i due pregevoli autori Shakespear e Otwai, che tra gli attori si segnalarono ancor componendo; ma le
15 (1772) Dell’opera in musica 1772
ri Calzabigi. Quasi con grato stupore Planelli registra la consonanza tra le proprie idee e quanto, a sua insaputa, pochi a
innanzi tutto la musica. La sinfonia d’apertura? « Per quanto diversi tra loro sieno i drammi, che voi prendete a mettere s
’Urbino» (III.III.29). La successiva piccola voga gluckiana a Napoli, tra l’Ifigenia del Traetta (1779) e il Pirro del Pais
pagnate da rudimentali musiche) alle feste rinascimentali (l’esempio, tra l’altro, degli spettacoli nella Roma di Sisto IV)
minotecnica distilla suggestioni felici10. Le pagine sulla danza sono tra le più vive del libro. Planelli sposa in pieno la
primo» (VI.II.5). A chi sospettava che una troppo stretta connessione tra ballo e azione drammatica generasse un effetto di
sul trastullare, senza che il pittore abbia messa veruna connessione tra questi due personaggi?» (VI.II.7: si ricordi che
ine, insieme a quello del poeta e storico Louis de Cahusac, che aveva tra l’altro riscoperto e fatto tradurre il De saltati
De saltatione di Luciano. Per Luciano la danza era la più filosofica tra le arti, investendo l’uomo intero; e allora gli s
che avevano assolto, o almeno non condannato, il teatro (è reclutato tra gli altri Carlo Borromeo). Mossa calcolata, perch
re raccomanda la lettura dei poeti, «massime i comici, e i satirici» ( tra i moderni, Molière e La Bruyère) e persino, con p
che prima di sua fondazione. Il che tanto è più probabile, quanto che tra coloro, che dell’istituto di tal confraternita fe
, l’architettura, la meccanica, la prospettiva, così per tempo fecero tra noi, come osserva il prenominato Cionacci. [Sez.
ica che a qualunque altro genere di drammatica azione fu somigliante, tra per la divisione in cinque parti, o vogliam dire
ro decorazioni, attirarono l’ammirazione di tutta Europa. Vive ancora tra noi la memoria del dramma intitolato La Divisione
nte di questo spettacolo è quella della poesia. Il che è sì vero, che tra tutte le altre facultà da noi annoverate non ce n
cadenza di que’ suoni induce a suggettare alla stessa misura: ed ecco tra gli uomini la musica e la poesia sua compagna. In
ropagare in altrui i propri sentimenti. § II. Differenza che passa tra esse [Sez.I.3.2.1] Uno adunque è il fine a tut
il nome comune di belle lettere van d’ordinario, in ciò differiscono tra esse, che la poesia parla uno straordinario lingu
gone di due grandezze, col quale noi conosciamo senza fatica se sieno tra loro eguali, o di quanto l’una sia maggiore dell’
na il doppio dell’altra, queste due linee avranno un’evidente ragione tra loro, e però si diranno essere in simmetria. [Se
a ragione, due regole si debbono osservare. La prima si è di metterla tra grandezze mediocri: avvegnaché i sensi non mandan
alemme Liberata? La seconda regola è di adoperar grandezze non troppo tra loro ineguali: perché è difficile a’ sensi il par
e che la simmetria più aggradevole allo spirito è quella che si trova tra grandezze eguali, o vogliam dire tra grandezze ch
lo spirito è quella che si trova tra grandezze eguali, o vogliam dire tra grandezze che in ragione d’uguaglianza sieno tra
uali, o vogliam dire tra grandezze che in ragione d’uguaglianza sieno tra loro. Dopo di questa la più aggradevole è quella
tra; e per la medesima seconda regola la simmetria riuscirà più dolce tra 1 ½, e 1 che tra 1 ⅓ e 1, e più tra queste, che t
esima seconda regola la simmetria riuscirà più dolce tra 1 ½, e 1 che tra 1 ⅓ e 1, e più tra queste, che tra 1 ¼ e 1, e cos
a la simmetria riuscirà più dolce tra 1 ½, e 1 che tra 1 ⅓ e 1, e più tra queste, che tra 1 ¼ e 1, e così via via. La qual
iuscirà più dolce tra 1 ½, e 1 che tra 1 ⅓ e 1, e più tra queste, che tra 1 ¼ e 1, e così via via. La qual ragione è chiama
ci amano di dire. Non m’inoltro a dichiarare altre spezie di ragioni, tra perché le già esposte bastano al mio intendimento
videnti ragioni. Infatti allora piace un’opera d’architettura, quando tra le parti, e tra queste e l’edifìzio intero venga
Infatti allora piace un’opera d’architettura, quando tra le parti, e tra queste e l’edifìzio intero venga osservata la sim
l’altezza della fronte, quella del naso, quella dello spazio compreso tra ‘l confine del naso e l’estremità del mento, e qu
o e l’estremità del mento, e quella degli orecchi, tutte sieno eguali tra loro. Se eguali tra loro sieno ancora lo spazio c
mento, e quella degli orecchi, tutte sieno eguali tra loro. Se eguali tra loro sieno ancora lo spazio che un occhio divide
elle labbra) e quella del mento, talmenteché tutti questi spazi sieno tra le medesime parallele compresi; se l’altezza dell
ero, alquanto strano, che dall’accorgimento delle ragioni che passano tra varie grandezze, n’abbia l’uomo a rilevare sì fat
maggiore, o pure, come un matematico direbbe, i piaceri estetici sono tra loro come la fecondità delle idee. Non vorrei per
e nella durata delle note, ma che queste note niuna affinità abbiano tra loro, onde non producano melodia alcuna. Ripetete
a cercar da per tutto la simmetria ed a metterla dovunque possiamo, e tra tutte le simmetria quella che nasce dalla ragione
roverbiarsi l’un l’altro, son tutti corti. La medesima varietà misero tra le sillabe, e tra’ piedi di ciascun verso, i brev
uni poeti soverchia libertà s’attribuirono, unendo insieme versi così tra loro ripugnanti, che la gonna d’Arlotto men dispa
combinazione nasce la rapidità e la tardanza de’ versi. Esempigrazia tra questi due: Di fior deh a me raccogli, Aglaia, u
stesso. Se ne vegga la pratica ne’ seguenti versi del Metastasio: Va tra le selve ircane. Barbaro Genitore, Fiera di te pe
erso, questo sarà più scorrevole. Talmenteché se rapido è questo: Va tra le selve ircane più rapido sarà, quest’altro: V
è questo: Va tra le selve ircane più rapido sarà, quest’altro: Va tra l’ircane foreste, e più di tutti il seguente: V
ottonari e d’endecasillabi, di cui esempi sono gli esposti versi: Va tra le selve ircane. Va tra l’ircane foreste. Va fra
bi, di cui esempi sono gli esposti versi: Va tra le selve ircane. Va tra l’ircane foreste. Va fra l’orror dell’ircane fore
enti discordie che la gelosia e ‘l desiderio di primeggiare accendeva tra le loro città, contribuivano a rendergli crudeli.
die che sul modello delle antiche e di tristo fine si compongono oggi tra noi, sono astrette a mitigare quel terribile dell
sovranamente virtuoso, né malvagio. Egli dovea tenere un certo mezzo tra questi caratteri, perciocché dovendo ordinariamen
ano la loro difficoltà non sul canto in generale, ma sulla differenza tra l’antica e la moderna musica teatrale, avendo gli
o, il più semplice linguaggio del cuore. Per esempio in questo duetto tra Megacle ed Aristea45 : MEGACLE: Ne’ giorni tuoi
n uccello che vi s’immerga. I quali ondeggiamenti in ciò differiscono tra loro, che questo dell’acqua circolarmente, quello
i a me non occorre di ragionare particolarmente. §. II. Differenza tra la musica antica e la moderna. [Sez.III.1.2.1
ontrappunto, facultà ignota agli antichi, siccome oggimai si conviene tra gli eruditi dopo le pruove datene dal chiarissimo
vviene secondo il Willis, che una delle maggiori differenze che passa tra la struttura del nostro corpo e quella del corpo
nte e immediatamente tai nervi, e per quella corrispondenza che passa tra il movimento di questi e le passioni dell’animo,
determinar lo stile della musica teatrale. § IV. Altra differenza tra la musica antica e la moderna [Sez.III.1.4.1]
ra’ nostri componitori e i Greci quel divario passa, che passar suole tra chi ignori le regole dell’aritmetica pratica, e u
a disciplina. Quindi derivò l’alta considerazione in cui questa venne tra loro. Pitagora, a cagion d’esempio, la riguardava
ngegni, i quali portavano allo studio della musica un talento educato tra le scienze e le belle arti. Qual maraviglia, che
a e sistematica, e giugnesse a tanta perfezione? [Sez.III.1.4.13] Ma tra noi l’opera sta tutta altrimenti. E’ vero, che, l
n cede in cultura a qualunque più florida età della Grecia. Ma coloro tra noi, che professano la musica, non sono quegli st
icatamente uno strumento. Ed oggi la cosa è giunta a tale, che quelli tra loro che hanno il farnetico d’ostentarsi impassib
to nomine, de te Fabula narratur. [Sez.III.3.1.3] Per quanto diversi tra loro sieno i drammi, che voi prendete a mettere s
sì necessaria anche ne’ familiari trattenimenti, che Platone la mise tra le civili virtù e Clistene tiranno di Sicione rif
ia che commette verso tanti infelici, de’ quali, riuscendo appena uno tra cento, gli altri vengono abbandonati a una obbrob
iono le grazie originali; e chi trascura di coltivarle rimarrà sempre tra lo stuolo servile degl’imitatori86. [Sez.IV.3.0.
spression si distinsero, come son quelle della scuola romana, educata tra le opere degli antichi. Le pitture particolarment
, teatro d’ogni passione e d’ogni carattere. Nondimeno, siccome pochi tra questi convengono alla tragica dignità, è necessa
no92 i circostanti. Gli animi umani sono come accordati in consonanza tra loro: non può uno mandar fuora il suo tuono, che
olori degli abiti e delle scene, è già troppo noto che i colori hanno tra loro quel medesimo rapporto che passa fra’ tuoni
o or al Campidoglio, or sulle rive del Nilo, né giardini di Ninive, o tra le tende dagli espugnatori di Troia. A questa ill
circostanti, e dalla lontananza che mostra la serie delle cose poste tra sé e ‘l suo oggetto. [Sez.V.2.1.5] Ma per altra p
le colonne che in vece d’andare a incontrare il capitello, si perdono tra le nuvole, o che in vece di sedere sul zoccolo si
chinista intelligente, che coll’economia medesima distribuisse i lumi tra le scene, diverrebbe il Giorgione, il Tiziano del
tri produr non di rado attacchi, inimicizie, duelli, ed anche impegni tra corone per occasione de’ loro ministri. [Sez.V.4.
re orlo del proscenio. Questa figura rende spazioso il teatro, poiché tra tutte le figure d’un egual perimetro il cerchio c
rende più agevole il discernimento delle ragioni che le membra hanno tra loro) ed alla macchina intera. §. II. Del pate
e che avvengano in quel tempo. Per esempio, nell’intervallo che passa tra l’primo e l’secondo atto dell’Achille in Sciro, f
unisca un atto all’altro, e ciò, ch’egli finge, o si può fingere, che tra l’uno e l’altro intervenga. E dall’altra parte il
ciò ch’egli spiegherà colla danza: sì perché venga osservata l’unità tra la danza e la musica, sì ancora perché quella mus
edesima. [Sez.VI.2.1.7] Taluno forse dubiterà, che tanta connessione tra l’ballo e l’dramma non produca una rincrescevole
sul trastullare, senza che il pittore abbia messa veruna connessione tra questi due personaggi? O se vedesse che in un edi
arietà non consiste in un ammasso di cose, le quali niuna lega abbian tra loro (che ciò costituisce l’imperfezione e la bru
mili verità volea persuadere a’ danzatori francesi. Nondimeno, quelli tra loro che con occhio filosofico penetrarono l’indo
ioso si accese per modo della passione che voleva imitare, che giunse tra le sue smanie ad avventar saette contro al popolo
sé quel resto di sua antica rozzezza; e la maschera nata dal fango, e tra un popolo incolto, divenne necessaria su’ teatri
3.1.2] Facciamo però giustizia a danzatori dell’età nostra. Non manca tra loro chi conosca questa verità, testimonio il più
fin da prima111, che la perfezione, a cui queste sì per tempo vennero tra noi, a quelli si debba in buona parte attribuire.
trati affidavano la direzione de’ loro spettacoli. [Sez.VII.1.0.3] Ma tra quanti n’ebbero i passati tempi e i nostri, niuno
lico. Miglior consiglio è mettere l’amministrazione di quelle rendite tra le mani di persone di sperimentata probità, dalle
ore ha tanta udienza quanta un attore. Più: non dico tra’ sermoni, ma tra que’ libri stessi che hanno avuta più fortuna e p
parte come gli anziani di Troia. Finché costoro esaminano freddamente tra sé medesimi i motivi che ha Paride di negar Elena
roscrisse dal teatro romano. Tale azione va meritevolmente annoverata tra le più illustri del regno del mentovato imperator
i mezzi che tener dovrebbe lo stato, per terminare queste dissenzioni tra persone che rendono dubbiosa e incerta la cristia
eri d’una somma circospezione. In questa materia va fatta distinzione tra il vizio tragico e ‘l comico, alla qual distinzio
le rappresentazioni sacre a Roma in epoca medievale, Riccoboni scrive tra l’altro: «si la Passion de notre Seigneur n’a pas
in amore del popolo e de’ cittadini, sperando che mettesse buona pace tra loro [è il tempo della contesa tra Cerchi e Donat
, sperando che mettesse buona pace tra loro [è il tempo della contesa tra Cerchi e Donati], per lo calen di maggio 1304, co
la collaborazione di Pomponio Leto (raro incunabolo romano realizzato tra il 1486 e 1488), testo riprodotto anastaticamente
hi (nato a Milano intorno alla meta del secolo quindicesimo, là morto tra il 1514 e il 1515) fu lo storiografo ufficiale di
istero di San Giovanni, scrisse vari intermezzi per la corte medicea, tra cui (oltre all’Amico fido) quelli per Le due Pers
rappresentazioni a Firenze (nella Sala delle Statue di Palazzo Pitti) tra il 1595 e il 1598. Della poetessa lucchese Laura
il più importante musicista vissuto presso la corte medicea a cavallo tra Cinque e Seicento, vedi infra. [commento_Sez.I.1
• Neroni: Bartolomeo Neroni, detto il Riccio (nato forse a Montecchio tra il 1505 e il 1510, morto a Siena nel 1571), pitto
1484 - 1551), pittore e scenografo, realizzò importanti allestimenti, tra cui si ricordano quello per Aridosia di Lorenzino
sore di monete dalla vita avventurosa (il Cellini nella Vita l’accusa tra l’altro d’aver tentato di avvelenarlo), è qui ric
con Bianca Capello: M. Pieri, La nascita del teatro moderno in Italia tra XV e XVI secolo, Torino, Bollati Boringhieri 1989
bino 1510 – Firenze 1571), architetto e ingegnere militare, ricordato tra l’altro per la realizzazione del giardino botanic
ico dell’Università di Pisa e per varie scenografie teatrali eseguite tra Firenze e Pisa. • Monaldo: Bernardino Monaldi (Fi
etto Vannocci (Siena 1558 – Mantova 1585), matematico e architetto, è tra l’altro noto per la realizzazione di apparati eff
scorso. Sorta per iniziativa del già menzionato conte de’ Bardi, ebbe tra i suoi principali membri: Vincenzo Galilei (padre
musica della Mascarada degli accecati, su testo di Rinuccini, 1595 (è tra gli interlocutori del Dialogo della musica antica
2 – 1638) ebbe parte attiva nella nascente forma artistica, scrivendo tra l’altro i versi per Il rapimento di Cefalo, su mu
e che nessuna scoperta è davvero nuova: Galileo stesso aveva indicato tra i precursori di Copernico i pitagorici; tra i pre
leo stesso aveva indicato tra i precursori di Copernico i pitagorici; tra i predecessori dell’inglese William Harvey (1578
sia nel campo della musica strumentale, sia dell’opera (si ricordino, tra i titoli teatrali veneziani, Germanico sul Reno,
o Zeno: Zeno, Venezia 1668 – 1750, poeta cesareo alla corte di Vienna tra 1718 e il 1729, quando lasciò in favore del giova
ta, autore di una Merope (1713) composta a gara con Voltaire, scrisse tra le altre cose un importante trattato anti-rigoris
esa a Vienna nel 1737). • Paolo Rolli: Rolli (Roma 1687 – Todi 1765), tra i più originali poeti della prima Arcadia, scriss
19912, pp. 263-264): riprende un’idea di convenienza estetica comune tra i classicisti dal Rinascimento in poi. Cap. II
alitas, sic est in operum perfectionibus» (‘La simmetria è un accordo tra le parti della stessa opera e una corrispondenza
a separatamente rispetto all’intero. Come nel corpo umano c’è armonia tra il braccio, il piede, la palma, il dito e le altr
o_Sez.I.3.6.1] • alla disavventura di Priamo: la morte dei tre figli, tra i quali Ettore, il cui cadavere Priamo reclamò, i
s’usa» (al solito Muratori era piuttosto convinto del mancato accordo tra i generi). • il Calsabigi: cfr. R. de’ Calzabigi,
a, Rossetti, 1724); nell’avviso all’«Amico lettore» Vallaresso scrive tra l’altro: «Come sono a’ tempi nostri cessati tutti
oderni dizionari storici. [commento_Sez.II.7.2.4] • in questo duetto tra Megacle ed Aristea: nell’atto I, scena X dell’Oli
erto dall’anonimato) difendeva ancora l’idea barocca dell’opposizione tra la serietà dei recitativi e la facilità concettos
serietà dei recitativi e la facilità concettosa delle arie; scriveva tra l’altro: «nelle ariette si suole intromettere non
o Tartarotti, che in un opuscolo indirizzato a Fontanini (1743) aveva tra l’altro censurato questa imitatio virgiliana del
iano), una sorta di manifesto della nuova drammaturgia, che prevedeva tra l’altro una drastica limitazione delle arie con d
almi, che vennero a più riprese volgarizzati) e l’accostamento stesso tra sapienza greca e sapienza ebraica divenne un tema
iscussione sugli effetti pratici della musica, con esplicito paragone tra antichi e moderni, ha una lunga storia nel Settec
27: ispirato all’Alexander’s Feast di Dryden). Sull’argomento scrisse tra gli altri il medico, figlio di musicista, Pierre-
‘56 fu protégée di Metastasio, provocò un mezzo incidente diplomatico tra gli ambasciatori di Francia e Portogallo, che se
ca teatrale contemporanea come rappresentanti di un ideale equilibrio tra testo e musica» (Degrada); Scarlatti è naturalmen
lo a.C.), originario di Lesbo ma a lungo soggiornante a Sparta, si fa tra l’altro risalire (come da aneddoto plutarcheo) l’
-gluckiani), in cui si menziona con favore l’impegnativo accostamento tra Gluck e Raffaello: vedi F. Degrada, Il palazzo in
a città; nel 1708 si trasferì a Londra, dove fu acclamato interprete, tra l’altro, del Rinaldo di Händel; di ritorno a Napo
uino, che secondo Degrada potrebbe essere un Onofrio D’Acquino attivo tra Napoli e Palermo a metà Settecento. Cap. II
tarsi d’un passo’). Callipide, è un attore ateniese vissuto a cavallo tra il quinto e il quarto secolo a.C; un mimo con que
tratta nell’ordine dei tenori: Giovanni Buzzoleni, bolognese, vissuto tra fine Sei e primo Settecento; Annibale Pio Fabri,
esaminati: nell’articolo Déclamation scritto da E.-F. Mallet si legge tra l’altro: «L’étude de l’histoire et des ouvrages d
sto il nome di Giuseppe Canziani, noto ballerino e coreografo vissuto tra Venezia, Vienna e Pietroburgo nella seconda metà
il più grande scenografo e teorico della scenografia attivo in Italia tra Sei e Settecento; oltre al trattato menzionato da
o e operoso nella sua arte: poiché aveva dipinto una battaglia navale tra Egiziani e Persiani che voleva fosse immaginata s
z.V.2.4.1] • Neroni: Bartolomeo Neroni, detto il Riccio (nato a Siena tra il 1505 e il 1510, morto nella sua città nel 1571
rini: Marcantonio Chiarini (Bologna 1652-1730), pittore e scenografo: tra i suoi lavori più significativi la decorazione de
glia bolognese degli Aldrovandini annovera vari pittori e scenografi, tra cui il più importante è probabilmente Pompeo (Bol
sua città, a Torino, Vienna, Praga ed infine a Roma, dove si conserva tra l’altro un ciclo di suoi affreschi nel palazzo po
e scenografo, lavorò nella sua città, a Genova, a Torino, a Ferrara: tra i suoi allestimenti teatrali si ricordano quello
one VI Cap. I [commento_Sez.VI.1.1.1] • passioni: sul legame tra la danza e la cosiddetta poetica delle ‘passioni’
aité historique de la danse (L’Aja 1754), una delle fonti di Noverre; tra l’altro Cahusac riscoprì e fece tradurre il De sa
nto_Sez.VI.3.1.2] • Il più volte nominato Noverre: il francese scrive tra l’altro, a proposito delle competenze auspicabili
vivaci salotti letterari dell’età della Reggenza (vi si incontrarono tra gli altri Montesquieu, La Rochefoucauld, Fontenel
ssionati assertori dei princìpi della fisiocrazia: ebbe largo seguito tra gli illuministi, sia in Francia sia in Italia.
lla moda cit., p. 40); si noti però che Planelli cerca di distinguere tra le responsabilità del direttore (noi diremmo: dir
imo secolo a.C. la cui autorità di giudice del gusto fu riconosciuta, tra gli altri, da Orazio; cfr. Ars Poetica, vv. 385-3
• Innocenzio XI: durante il pontificato di Benedetto Odescalchi (papa tra il 1676 e il 1689) gli spettacoli teatrali furono
nsiero giansenista, ogni forma di spettacolo; gli risposero in molti, tra cui Scipione Maffei e appunto il frate minore oss
rio biografico degli Italiani, vol. 84, 2015, pp. 394-397 (stabilisce tra l’altro finalmente con certezza le date estreme,
chinista intelligente, che coll’economia medesima distribuisse i lumi tra le scene, diverrebbe il Giorgione, il Tiziano del
ioni la ragione di tal differenza si trovi nella differenza che passa tra il sito della macchina umana e ‘l sito di quella
iant» (lib. VII). Gli attori dunque delle atellane non erano compresi tra gl’istrioni notati dalle leggi perché non esercit
ell’anno medesimo fu decretato che Augusta nel teatro prendesse luogo tra le Vestali, come riferisce il medesimo Tacito. So
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 561-564
i e Pelzet, pella quale fu pubblicato a Pistoja un opuscolo di versi, tra cui scelgo il seguente SONETTO al merito singo
me un ballerino. » Dettò poesie, non prive di spontaneità e di acume, tra cui una satirica intitolata Artisti e giornalisti
acume, tra cui una satirica intitolata Artisti e giornalisti, che ha, tra l’altre, strofe come queste : È un foglio inutil
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544
meglio assai che nella eroica e sacra : Nella stagion che il Sol sta tra le branche del fier Leone, e si avvicina al Cane,
ina sulle panche si ganzan di sorbetti le sottane ; il giorno, in cui tra loro uniti stanno di Cecco e Beco i venerandi fig
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 664
auesse la bontà d’intendersi etiandio meco nella guisa che si pratica tra me, et il Signor Duca di Parma, mentre uariandosi
fratelli Parfait per detta di Antonio Riccoboni, ma la data di essa ( tra ’l ’73 e il ’75) è assolutamente erronea. Forse i
19 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Introduzione »
lmente una scenica rappresentazione, che dovrebbe di sua natura esser tra tutte la più dilettevole, riesca cotanto insipida
cotanto insipida e noiosa. Colpa dello sconcerto che viene a mettersi tra le differenti parti di essa, d’imitazione non res
esser diffinite, che non è in un congresso il cerimoniale, o la mano tra ambasciadori di varie corone? Somiglianti abusi c
20 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246
greca Antica da quella de’ posteri di Aristofane? quella che correva tra Atene emula di Serse e tra quella della Grecia av
posteri di Aristofane? quella che correva tra Atene emula di Serse e tra quella della Grecia avvilita sotto i Macedoni, o
emula di Serse e tra quella della Grecia avvilita sotto i Macedoni, o tra quella di Roma donna del Mondo noto, o della Fran
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 45
onato detto il Bitontino. Il D' Ancona dice che il Gio. Donato, che è tra gli Uniti firmati nella supplica del 3 aprile 158
tare usi non sono, ma ritrovandosi Genio Dio del piacere secretamente tra tutti, in questo festivo giorno, pieno di content
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 479
lpina, nel Corriere di Roma, nel Carro di Tespi ; autore di commedie, tra cui accolta con molto favore quella in un atto Ci
n molto favore quella in un atto Cicero pro domo sua, e di monologhi, tra cui Il punto interrogativo, fatto celebre dall’ar
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
uccato Valerio. È ricordato dal Sansovino nel suo libro sopra Venezia tra i comici più antichi di quella città.
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 279-281
ma del’61 al ’63) stabilmente con sua moglie Cesira. Il ’64 fu diviso tra la scena (con Carolina Santoni, celebrità allora
ri buoni villici, Goldoni e le sue sedici commedie lo hanno collocato tra i migliori caratteristi del teatro italiano. Bar
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
ita nella seconda metà del secolo xvi. La vediamo coi Comici Costanti tra gli attori che firmaron la lettera da Ferrara al
26 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »
s-Royal. allegavano: si accordavano. isconcertavano: la commistione tra comico e serio, tipica dei drammi del Seicento, d
rodotta per agevolare l’identificazione dell’intervallo intercorrente tra due note successive. [commento_2.5] obbligato:
a alla nota d’autore n. 5: Cattaio: la villa del Catajo fu costruita tra il 1570 e il 1573 a Battaglia Terme nei Colli Eug
Querelle des bouffons», che divise il pubblico e i letterati parigini tra sostenitori del modello operistico francese e sos
lo operistico francese e sostenitori del modello operistico italiano, tra i quali i più accaniti furono senza altro Jean-Ja
rofondità e completezza stilistica rimarrà sempre il più alto esempio tra tutti i compositori ecclesiastici. Per la chiesa
hitetto e teorico dell’architettura, autore di vari volumi pubblicati tra Venezia e la Francia, a partire dal 1537 (S. Serl
che Pietro Giovanni Abbati, altro allievo del Bibiena, attivo a Parma tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo
rchitetti originari del Casentino, attivi anche in Italia e in Europa tra il XVII e il XVIII secolo. assito: parete di ass
na inaugurato a Fano nel 1677; trascorse un lungo periodo in Francia, tra il 1645 e il 1661, chiamato inizialmente dal card
27 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
o di non dar nell’occhio agli scrittori italiani: così alcun non v’ha tra coloro che la storia delle lettere hanno preso a
otenze medesime alcun’altra si ritrova, la quale senza poter fermarsi tra i cancelli del vero, si divaga pei mondi ideali d
ma d’oro pendevano, e gli eterni zeffiri che leggiermente scherzavano tra le fiondi dei mirti nelle campagne di Cipro, e i
, che fra gl’impieghi che cercavano i Septi, ovvero sia i principiali tra loro per la buona educazione de’ figliuoli, uno d
nza, ritrovando una tal arte che supponesse una segreta comunicazione tra il mondo invisibile e il nostro, e della quale es
nte i possessori. L’uno e l’altro fu fatto, ed ecco divenir familiari tra loro gli incantesimi, le malìe, i sortilegi, le s
o intieramente sanare. Questo vizio consiste nella distanza che passa tra la favella ordinaria e la poesia, e tra la poesia
iste nella distanza che passa tra la favella ordinaria e la poesia, e tra la poesia comune e la musica. Io ho esaminato di
tali difficoltà fecero sì che il popolo, non vedendo alcuna relazione tra la favella ordinaria e la musicale, stimò che que
ffinchè riempissero colla loro illusione quel divario, che pur durava tra le due facoltà sorelle. Ed ecco il perché fin dal
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
era chiamato Vezzo in commedia ; nome di servo, che vediam comparire tra le opere del Ruzzante una sola volta nella Vaccar
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
ina, torinese (citata da Giacinta Pezzana in un suo recente opuscolo, tra le alunne di Carolina Malfatti), sosteneva con ga
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
istesso con grazia ne'caratteri caricati…. Fu scrittore di commedie, tra cui La Fannì, pubblicata per le stampe, e viveva
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
lo cita col Montefalco, il Veratto, l’ Olivo, lo Zoppino da Mantova, tra i molti galanti homini che di recitare perfettame
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
di Modena, citato al nome di Degli Amorevoli Vittoria. Nella lettera, tra Aurelio di Secchi e Vittoria Amorevoli è la firma
33 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
piacer al buon senso, come fece dappoi in Francia il Quinaut, il solo tra tutti i poeti drammatici che abbia saputo maneggi
asia, cosicché non si possono ridurre a determinate classi. Non poche tra queste per opera de’ bravi macchinisti, che allor
se, cominciarono a tagliar i componimenti in più parti frammezzandovi tra atto ed atto intermezzi di più sorta. Alle volte
olezze di simil genere. personaggi fantastici, numi ed eroi mischiati tra buffoni, un miscuglio di tragico e di comico, che
si chiama               Cavaglieresca vita:               Se tu fossi tra noi saria spedita.» Un soldato fa la medesima co
, ma niuno, o pochissimo studio si metteva nell’osservar la relazione tra la parola e il canto, e nel perfezionare la melod
buon macchinista che un poeta o un musico: quindi mancò l’emulazione tra i professori, la quale non si riscalda, ove il pu
a migliorare la musica. Vi furono delle gare e delle dispute celebri tra Vincenzo Galilei e il Zarlino. Si tentarono tutti
ittore grandissimo, il quale solo varrebbe per tutti, ma la più bella tra le opere sue, e la più acconcia a spargere il buo
o da uno scrittore il più capace di giudicare di quanti fossero allor tra i viventi, s’ingegnò Angelini Buontempi, perugino
relazione sconosciuta, ma da tutti gli anatomici avverata, che passa tra gli organi della generazione, e que’ della voce,
tri picciolissimi a paragon degli antichi, dove la distanza che passa tra gli attori e gli spettatori è tale, che i persona
34 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO VI. Maschere materiali moderne. » pp. 265-269
esso gli antichi tutti gli attori rappresentavano mascherati, essendo tra essi un delitto di mostrarsi al popolo con volto
de’ contemporanei di Agamennone, o di Giano. Ma gli strioni d’Italia tra i Florindi e le Beatrici che imitano le vesti, le
35 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO III. Maschere materiali moderne. » pp. 263-266
esso gli antichi tutti gli attori rappresentavano mascherati, essendo tra essi un delitto il mostrarsi al popolo col volto
a de’ contemporanei di Agamennone o di Giano. Ma gli strioni d’Italia tra i Florindi e le Beatrici che imitano le vesti, le
36 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66
lettra, Già volta in nulla, che a te vien, che agogna Teco abitar tra l’ombre lievi e nude. ADDIZIONE III* Giudiz
per rendergli giustizia, ciò non dee ignorare; ma egli può noverarsi tra certi eruditi, i quali censurano tal volta più pe
e i Greci, de’ quali non avrà egli certamente preteso parlare, perchè tra questi non vi fu schiera di commedianti, nella qu
ne, del Piron, del Crebillon, del Voltaire? Per le commedie non vi fu tra tanti e tanti commedianti che ne composero eccell
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
San Carlo di Napoli. Allo stesso teatro, nel carnevale successivo, fu tra gli attori che recitaron la Contessa del medesimo
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 773
Di Re Pietro. « Detto tra comici Mestolino, fu molto stimato a’suoi giorni,
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 8
Addario Francesco. Fu tra gli attori che recitarono nel Carnevale del 1744
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
lla, fu generico primario e caratterista valorosissimo. Il suo nome è tra quelli più ricordati de' comici del San Carlino,
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Carlo, bolognese, nato il 1650, recitava le parti del Dottore ; e fu tra i comici che andaron da Venezia a Varsavia, scrit
42 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »
to l’intendimento mio, che di mostrar la relazione che hanno da avere tra loro le varie parti constitutive dell’opera in mu
oeta, e in alcune altre il moderno; facendomi però lecito di recedere tra le altre cose dall’uno con lo aver reso l’azione
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257
ialle, vista di profilo, che tien colle due mani il grembiale bianco, tra Arlecchino che reca la maschera e Scapino che sco
tà, l’illusione fu perfetta. Morì in mia presenza, tenendo sua figlia tra le braccia, e dandole i suoi ultimi avvertimenti
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 94-95
grande uomo. Con coloro, chi grida più ha più merito, e dove trovare tra i comici una voce da stali e premi più sonora di
iovine e non brutta. Le scene di gelosia, che tratto tratto nascevano tra di loro, erano delle più bizzarre ch' uscir possa
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 195-196
iferisce il seguente madrigale del Conte Gio. Battista Mamiano, che è tra le sue rime edite in vecchiezza nel 1620 : Per la
) ha nella seconda parte della Corona Macheronica il seguente Prologo tra Olivetta e Bagolino Bagolino Ahimè, che più no p
46 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
ita all’intervallo così proporzionato, che trovasi ne’ versi italiani tra parola e parola, tra sillaba e sillaba, tra vocal
sì proporzionato, che trovasi ne’ versi italiani tra parola e parola, tra sillaba e sillaba, tra vocale e vocale, tra artic
rovasi ne’ versi italiani tra parola e parola, tra sillaba e sillaba, tra vocale e vocale, tra articolazione ed articolazio
iani tra parola e parola, tra sillaba e sillaba, tra vocale e vocale, tra articolazione ed articolazione, e alla felice mes
ri,         Qual nelle folte selve udir si suole         S’avvien che tra le frondi il vento spiri,         O quale infra g
gravità, ora colla inversione della sintassi i della quale parleremo tra poco. Si paragoni colle precedenti questa ottava
così dir, più scorrevole, che metta ne’ suoni una opportuna distanza tra il piano, e il forte, e tra le variazioni, e le p
he metta ne’ suoni una opportuna distanza tra il piano, e il forte, e tra le variazioni, e le pause della voce. Le lingue e
L’illustre Geometra ha dovuto poco dopo convenir egli stesso, poiché tra i mezzi, che da gran maestro addita per migliorar
ngiustizia altresì con cui parlano di essa alcuni scrittori francesi, tra quali il gesuita Bouhours colla leggerezza sua so
a mettono gran divario nella maniera di esprimer gli affetti non meno tra popolo e popolo che tra individuo ed individuo. B
ella maniera di esprimer gli affetti non meno tra popolo e popolo che tra individuo ed individuo. Bisogna scorticar un mosc
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
za, impresario il Tomeo, inaugurò il famaso e glorioso S. Carlino. Fu tra gli attori che firmarono una supplica, perchè fos
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 533
Napoli una Conversazione (Compagnia) forestiera, se non li accoglieva tra i loro. Il nome di Amb.° bon’ Uomo (sic) si trova
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
ad altre tante occasioni li trasformava), ha tenuto il luogo di buono tra i primi (V. Pasquati).
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
seconda donna ; ed entrambi fecer parte sempre di compagnie primarie, tra cui quelle di Dorati e di Raftopulo. Morì egli in
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 47
Lustrini Geminiano. Fiorito – dice il Colomberti –  tra il 1790 e il 1820, sostenne con massima lode nell
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
col marito le scene. – Si ritirarono entrambi a Venezia, ove morirono tra il '40 e il '50.
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 426-430
, comico, del quale rimase vedova poco dopo il 1640, e dal quale ebbe tra gli altri il citato figlio Domenico. Carlo Cantù,
e troverà il lettore al nome di Cantù. Basti sapere che il matrimonio tra Colombina e Buffetto parve a questo argomento suf
, & argenteria al prezzo come fu stimato ; del resto fosse a metà tra marito e moglie, con il guadagno venturo, lascian
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1064-1067
tar troppa fede ai pettegoli risentimenti di una artista che si trova tra compagni inesorabili e crudelmente accaniti contr
opa ai gelidi confini Recan la gioia de’concenti loro ; Obliando colà tra gli agi e il fasto Il cielo azzurro, i verdi coll
fuggia Chi, l’anima temprata a bel sentire, Onorar la poteva ; e fior tra bronchi Si rimase l’egregio. Il sol desio D’andar
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 515
Broccoletto Francesco. Artista veneziano, nato il 1772, e fiorito tra il 1795 e il 1812. Esordì con la Battaglia, come
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 941
ristoforo Selle e sua moglie, i quali, a conferma di molti testimoni, tra cui un Cristiano Briot, saltatore di corda, aveva
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 668
e ch'in te miri e prede e furti, ond’ogni cor ti cole, qualora in me tra lascivette fole, i lumi soavissimi tu giri. Non
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226
espressione di affetti più concitati e più caldi ; e recente ancora è tra noi il plauso con che vesti le sembianze della te
o d’una stella ? Perchè talvolta chi ti siede accanto chinar ti mira tra le palme il viso, poi sollevarlo con un tal sorri
l nobile ingegno, e l’animo elevato della Contessina Adelia. Annovero tra i pochi giorni festivi della mia vita questi che
hi giorni festivi della mia vita questi che passo a Venezia alternati tra le inspirazioni della grande città e il conversar
irò coll’anima le tue Poche gioie, o diletta, e i tuoi dolori Sin che tra questo di civili belve Covo io rimanga alla calun
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848
Onde mi volsi ad essercizio industre ; Così dal loco illustre Di chi tra pietre vide il ciel aperto Sciolto, feimi tra lib
al loco illustre Di chi tra pietre vide il ciel aperto Sciolto, feimi tra libri un tempo esperto ; Ma, perchè m’era troppo
già così chi ’l nobil capo inostra De la Romana chiostra Lodato eroe tra le famiglie prime De’ Greci, e dei Latin come dei
e mi fa di povera famiglia, che spesso dà molestia al suo vicino ; ho tra l’altre una mia picciola figlia, che co’ suoi mod
lla quale era il desiderio di mettere assieme una compagnia di comici tra cui figurava il nostro Fabbri. Lo troviamo il 161
60 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
ema o l’epilogo della passione, non dovea collocarsi sul principio, o tra mezzo ad una scena, giacché non procedendo la nat
emente senza confonderne le copie. Eppure oltre a sessanta ne scrisse tra occupazioni per lo più contrarie al poetico genio
vvero siano le opere buffe, ricevettero maggior lume dalla sua penna, tra le quali merita particolar menzione il Don Chisci
li dee piuttosto chiamarsi un uomo di talento che un uomo di genio, e tra i componimenti suoi e quelli del Metastasio passa
Metastasio passa a un dippresso la medesima differenza che passerebbe tra amena e frondosa valle veduta al languido lume de
aca, allorché si vede ridotto Ulisse all’estremo di doverne scegliere tra due fanciulli che gli vengono presentati avanti p
avanti per condannar l’uno di essi alla morte, e ch’egli ignora quale tra loro ne sia il proprio figliuolo, e quale il figl
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
r grido. Un po’di Goldoni, d’Alfieri, di Pellico, di Nota, di Scribe, tra cui facevan capolino ogni tanto o le farse più sc
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 279
ena Pelzet, la quale dopo un solo anno dovette andarsene ; e la Pieri tra pel merito reale, e per l’ intrigo del marito, Ad
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
tore di Sassonia che cambiò continuamente dimora fino alla sua durata tra Dresda e Varsavia. Lo vediamo recitare il 1752 la
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 741-743
po’cruda, come in tutte le altre del tempo, nella scena specialmente tra il servo Mastica e la balia di Angelica, una, del
to, delle più belle per vivezza di dialogo. Notevole è anche la scena tra il Capitano e Mastica, il quale si profonde in ad
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
on Governo. L’abbuonamento per 10 recite fu di lire 2.10, e figuravan tra quelle Il Bugiardo, Il Cavalier di spirito, La co
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
anno 1625. » Il Callot ci ha dato una scenetta nei Balli di Sfessania tra Guazzetto e Mestolino (V. Bocchini).
67 (1878) Della declamazione [posth.]
te la difficoltà nello stabilire il grado di vicinanza che intercorre tra un documento figurativo illustrativo di una messa
fonti3. Per quanto concerne i trattati italiani sull’arte dell’attore tra Settecento e Ottocento, gli studi critici in mate
ere lo spettacolo nel periodo preso in esame, ossia l’epoca a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. Tali testi contribui
e discipline dello spettacolo, viene riservato alla tragedia italiana tra Settecento e Ottocento. In questa sede abbiamo de
di rilievo restano tutt’ora inediti. Francesco Saverio Salfi rientra tra quelle figure per le quali il volto del letterato
ito Nievo, solo tardivamente sfumata. Discreto interesse ha suscitato tra gli storici il pensiero politico del Salfi, con l
ivoluzionarie venute da Oltralpe8. Sul precedente periodo napoletano, tra adesione al dispotismo illuminato, massoneria e g
ssivamente si è voluto delineare un quadro orientativo della querelle tra classici e romantici, argomento di primo piano al
ali, infiammato dagli ideali rivoluzionari19. L’imperativo dell’epoca tra i giacobini era quello dell’Istruzione pubblica20
ti tuttavia di pregi morali e devozione alla Patria28. L’interscambio tra l’orizzonte dei dilettanti e l’orizzonte dei lett
l’epoca a lui coeva, si interroga infatti sulle ragioni di divergenza tra classici e romantici. Viene rimproverato in primo
vicende così come si manifestano, abolendo in tal modo la distinzione tra poesia e storia. In quanto al non rispetto delle
alfi si rivela tuttavia favorevole a una prospettiva di conciliazione tra i due partiti che stavano dividendo l’Italia come
e ostacolato dalle frontiere interne e perché i punti di disgiunzione tra le due scuole sembrano delle prese di posizione,
o, per via di questa mancata evoluzione, diveniva sede di uno scontro tra passioni che tendevano ad astrarlo dalla continge
far emergere la complessità del proprio io più recondito. Manzoni fu tra coloro che, nella teoria come nella prassi, avver
la teoria come nella prassi, avversarono il rispetto delle unità. Che tra l’autore de I Promessi Sposi e il Salfi ci sia st
rge i propri saluti a vari frequentatori del circolo della Condorcet, tra cui il Salfi61. Quella cerchia era infatti la med
vidua nelle figure di Otello e di Orosmane i cardini dell’opposizione tra romantici e classicisti nel trattamento delle pas
ein e la Maria Stuarda di Schiller, sulle differenze che intercorrono tra il sistema tragico francese e quello tedesco72:
nare che quanto non avviene sulla scena si verifichi negli intervalli tra gli atti. La pratica della scena inglese, come di
sostomo, in Dialogo interamente immaginario, ed inverisimile affatto, tra Grisostomo e tutti i Lettori, a proposito della S
a tematica trattata offre la suggestione per introdurre la differenza tra il sistema tragico tedesco e quello francese. Se
spingeva gli autori francesi a trovare delle soluzioni a metà strada tra i due modelli, pur restando fedeli alle regole cl
ere di Francesco Saverio Salfi di Carlo Nardi, attesta di uno scambio tra Angelo Maria Renzi e Francesco Salfi Junior in cu
a, essendo il teatro una manifestazione particolarmente diffusa anche tra i circoli di dilettanti. Nell’assenza di dati tan
si consolidava la tendenza a un sistema drammaturgico compromissorio tra quello francese e tedesco, prima di tutto in vist
e nella tragedia classicista italiana, per così dire, di transizione, tra quella alfieriana e quella romantica, un percorso
lo che Melai tratteggia per la tragedia classicista francese compresa tra il periodo della Restaurazione e l’avvento del dr
d’attesa del suo pubblico l’eloquenza silenziosa del gesto90». È già tra teatro e teatro, o meglio, tra il teatro come tes
oquenza silenziosa del gesto90». È già tra teatro e teatro, o meglio, tra il teatro come testo drammaturgico e il teatro in
’organicità dell’esposizione, caratteristica che sancisce la distanza tra il testo salfiano e le opere dei suoi illustri pr
indicata nella Prefazione, in cui l’autore sottolineava il contrasto tra il clima di guerra vissuto nella Cisalpina in que
ogni condanna di immoralità, dal momento che non c’è identificazione tra i suoi sentimenti e quelli del personaggio interp
tato retto da metodi razionali, fondati sulla corrispondenza perfetta tra corpo e anima, che avrebbero conferito un ruolo p
ecite all’improvviso. Un notevole impulso al miglioramento sarà dato, tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII, dal
ità dell’anima ha sull’esterno dell’individuo. Da tale corrispondenza tra interno e esterno nasce l’espressione, designata
olo, dedicato alla teoria dell’espressione, si apre sulla distinzione tra percezione e sensazione, la prima legata alla men
seconda al cuore. È dalle sensazioni che si generano le espressioni, tra le quali Salfi distingue quelle di natura coopera
rapidamente e coesistono. Un’altra distinzione fondamentale è quella tra gli imitativi, che mimano uno stato d’animo, e i
Domenico Liveri. Nell’ambito della natura, bisogna saper trascegliere tra i soggetti più espressivi e saper cogliere la pas
e rappresenta azioni nel tempo. La declamazione si situa all’incrocio tra spazio e tempo, attingendo al massimo grado di il
rientamento. Viene poi toccata la questione dei confidenti che molti, tra cui Alfieri, volevano bandire dalle scene. Piutto
sione di un terzo sentimento, frutto della sovrapposizione passeggera tra le due passioni principali. Capitolo XVII: Salfi
e. Questo gli consentirà inoltre di mostrare prontezza negli attacchi tra una battuta e l’altra. Salfi muove poi la sua cri
lla quale Salfi annota citazioni utili per la scrittura del trattato, tra cui quelle relative alle Lettere stelliniane (181
(es. Cintio > Cinzio); — Si sono corretti alcuni refusi di stampa, tra cui quelli segnalati dall’errata corrige: suo riv
tano, che nulla o ben poco possiamo immaginare e sostituire d’analogo tra le lingue viventi e le morte, dobbiamo invece riv
opinato e tentato; e da La Mothe le Vayer tra’ francesi sino ad Engel tra gli alemanni non è mancato chi ha preteso di dare
liari per trarne gloria e vantaggio. [4.2] Riconosciuta la differenza tra la lingua metrica e la prosastica, per quanto sia
si cotale relazione alla naturale od istintiva imitazione od analogia tra l’effetto e la cagione, ossia tra il segno e la c
od istintiva imitazione od analogia tra l’effetto e la cagione, ossia tra il segno e la cosa significata, possiamo determin
iva, e più significante, quanto è più evidente e diretta la relazione tra l’idea o l’affetto e l’immagine, che a tale idea
l’affetto e l’immagine, che a tale idea od affetto si sostituisce, e tra questa immagine e l’azione figurata ed impropria,
   Sedeva ed abbracciava le ginocchia,            Tenendo il viso giù tra esso basso, ecc. Allor si volse a noi, e pose men
in tutto e corrompe la condizione dell’uomo. [7.17] La passione, che tra le altre si mostra più frequente e primeggia, è l
lle. In mezzo all’occhio scintillante la pupilla si nasconde in parte tra le palpebre, quasi temendo che si manifesti il se
e non pur quel giorno, ma l’altro ancora rimasero tutti muti. E cosi, tra il quinto giorno e il sesto, visto ad uno ad uno
nte, Sallustio, Tito Livio e Tacito, siccome Omero, Ovidio e Virgilio tra gli antichi, e Dante, l’Ariosto e il Tasso, fra i
quanto più sono rare e straordinarie. Il sig. di Marmontel proponeva tra gli altri quel tratto di Virgilio su la morte di
e azioni nello spazio e nel tempo; sicché niuna differenza si osserva tra il segno ed il significato, ossia tra la persona
ché niuna differenza si osserva tra il segno ed il significato, ossia tra la persona imitante e la persona imitata. Di là n
o alcuni che la declamazione rappresenti il colloquio di persone, che tra loro conversano, hanno concluso che il tuono di e
, l’espressione ed il tuono degli altri? Se gli eroi tengono il mezzo tra gli uomini e gli dei, e se il tuono di questi non
un tempo dall’amore del figlio e dall’amor dell’adultero, tal è Fedra tra l’amor del marito e l’amor del figliastro, e Neot
nella quantità. La qualità risulta da quegli accidenti eterogenei che tra via vi si innestano, e che la rendono più o meno
lla scena è drammatico e dialogístico; ritenuta quella relazione, che tra superiori ed inferiori interviene, il gesto come
o stesso artifìcio è nella scena quinta dell’atto secondo del Filippo tra Filippo e Gomez: Filippo. Udisti? Gomez. Udii.
segreto più terribile, malgrado il più ostinato silenzio, trasparisce tra il pallore del volto, l’incertezza del guardo e i
e al maggior armonizzamento di tutti insieme. Perlocché si dovrebbero tra le fogge vere o verisimili quelle trascegliere ch
dicato. [commento_Intro.4] La declamazione è la prima a distinguersi tra le arti perché indotta dal bisogno naturale dell’
na Valenti, Modena, Mucchi Editore, 1986, pp. 175-180. La separazione tra teatro dei letterati e mestiere degli attori, spe
zio di Riccoboni con Maffei e Martello, che consentiva una mediazione tra utopia riformatrice del teatro tragico e esigenze
ro italiano, o sia scelta di tragedie per uso della scena, pubblicato tra il 1723 e il 1725. Nell’esplicitare la ragione pe
èces di Racine e Coneille, oltre che di diverse tragedie di Voltaire, tra cui Zaïre, Sémiramis e Mahomet. Insieme a Voltair
imento senza esserne penetrato: «Io so di un solo attore, il migliore tra quelli che conosco — mi riferisco al nostro Ekhof
. 129). [commento_intro.18] Ettore Patella (1750-1786), prese parte, tra le altre, alla messa in scena dell’Aristodemo del
tori e spettatori, affermando che solo a partire dalla collaborazione tra i tre versanti dello spettacolo si possano realiz
retorica vi è questo elemento come già per la poetica, la qual cosa, tra gli altri, veniva fatta oggetto di trattazione an
1747). Il trattato porrà le basi per la polemica che vedrà lo scontro tra i fautori dell’emozionalismo e quelli dell’antiem
una certa propensione a determinate emozioni e di una corrispondenza tra animo dell’attore e quello del personaggio: «Chi
o anche l’articolo che Marmontel scrive a proposito della distinzione tra pathétique direct e pathétique réfléchi, espressi
pathétique réfléchi, espressioni chiave per comprendere il dibattito tra emozionalisti e antiemozionalisti. Con il primo s
re de sa cause […]» (ibid.). Per riassumere la questione, la distanza tra i due risiede nello stato emotivo dell’oratore/at
portavoce della contemporaneità e di abolire l’arbitraria distinzione tra commedia e tragedia. Gotthold Ephraim Lessing, au
e. Capitolo I [commento_1.1] Per comprendere la corrispondenza tra anima e corpo, qui espressa nei termini di dualis
orrispondenza tra anima e corpo, qui espressa nei termini di dualismo tra facoltà-forza dell’anima / effetto, occorre risal
Press Associated, 1985, p. 66). Assumendo la perfetta corrispondenza tra passione e azione e la contiguità tra corpo e ani
endo la perfetta corrispondenza tra passione e azione e la contiguità tra corpo e anima, uniti attraverso la mediazione del
lla teoria vichiana. Vico mostra allora l’esistenza di una continuità tra le prime forme di linguaggio verbale, dalla natur
ioli Editore, 1982. [commento_1.6] Salfi propone qui una distinzione tra le arti imitative, in base alla distanza esistent
na distinzione tra le arti imitative, in base alla distanza esistente tra oggetto imitato e oggetto imitante, ossia gli str
ella gran catena degli esseri sensibili ed animali, quella bestia che tra tutti i brutti è di più forza imitativa dotata, c
il teatro, nell’idea che si determini un contagio di passioni nocive tra la scena e la sala. Tali idee trovavano una spieg
. 169). [commento_1.11] Era stato Shakespeare a infrangere i confini tra comico e tragico, la cui influenza determinerà la
., p. 267). [commento_1.13] Salfi precisa la distanza che intercorre tra attore e oratore, in linea con quanto avevano già
ovano in uno stato di effettiva agitazione esteriore e sono in bilico tra idee e sentimenti; il secondo se ne sta in uno st
riflessioni dell’abate nascono da un’impellenza comunicativa: quella tra due gemelle sordo-mute, che egli incontrò attorno
ets (1712-1789), Paris, Seghers, 1990. [commento_3.7] La distinzione tra pittorici e espressivi era già presente in Engel.
: «La montagna da imitare il corpo umano che la imita sono due entità tra loro troppo dissimili, che a stento hanno dei pun
di interlocutore. [commento_3.11] La prova tangibile della parentela tra il linguaggio verbale e quello gestuale, o meglio
he dividono l’uomo dall’uomo: «La lingua mimica fu la prima ad usarsi tra gli uomini, ed è la più facile a comunicarsi da c
itolo IV [commento_4.1] Antoine Houdar de La Motte (1672-1731) fu tra i primi ad accendere la polemica contro l’uso del
e infatti la tragedia era chiamata a mettere in scena la simultaneità tra l’avvicendarsi dei sentimenti e la loro espressio
se sui suoi lettori fosse da attribuire all’infrazione della distanza tra la pagina e la vita. Le situazioni, le passioni,
nterfaccia nella vita di tutti i giorni. L’inconsistenza dello scarto tra realtà e finzione è evidente allorché Pamela, Cla
i: dunque non le recita affetti con armonia e stile di sonetto; bensì tra il sonetto e il discorso familiare troverà una vi
rizzati da un uso insistito dell’enjembement, che nega la coincidenza tra la fine del verso e la fine della frase. [commen
mmento_5.2] Riferimento fondamentale a proposito della corrispondenza tra anima e corpo è la dottrina di Jacopo Stellini (1
alla classificazione cartesiana delle passioni e alla corrispondenza tra passione e azione, egli amplifica l’importanza ch
espressioni diverse o, addirittura, di diventare terreno di battaglia tra due passioni contrastanti. Facendosi strumento pr
morato, come se la vicinanza fisica, oltre a creare una comunicazione tra i corpi, la creasse anche tra le anime. Nell’odio
isica, oltre a creare una comunicazione tra i corpi, la creasse anche tra le anime. Nell’odio, al contrario, le linee si mu
p. 402). [commento_6.12] Salfi sottolinea le differenze di utilizzo tra cooperativi e imitativi ponendo come esempio una
e il problema si sarebbe facilmente risolto attraverso la coesistenza tra gesti analoghi, aventi per referenti la collera e
Beautiful (1757), la cui recensione, scritta da Mendelssohn, comparve tra le pagine della Bibliothek der schönen Wissenscha
mia elaborata a partire da Descartes. Il fatto che Salfi la inserisca tra le passioni potrebbe sembrare una contraddizione,
e tuttavia non è possibile individuare la sia pur minima somiglianza tra i due, né nell’espressione del volto né nella pos
attezza dovrebbe essere possibile individuare nelle prime il rapporto tra le differenti condizioni, nelle seconde il grado
uole alzare uno, bisogna che la parte superiore, cioè quella compresa tra la spalla e il gomito, si distacchi per prima dal
allontanarsi da quello che aborrisce il più velocemente possibile; e tra tutte le linee che congiungono due punti, la line
ssono essere naturali o arbitrari. Si dicono naturali quando il nesso tra il segno e la cosa designata si fonda sulle carat
nell’accezione che ad essa davano gli antichi, come arte all’incrocio tra il tempo e lo spazio, e per questa ragione la pon
aturgia d’Amburgo che la declamazione viene invece posta all’incrocio tra le arti spaziali e quelle temporali: «L’arte dell
li e quelle temporali: «L’arte dell’attore tiene qui una via di mezzo tra le arti figurative e la poesia; come “pittura vis
rivere il trattato Della declamazione in un’epoca in cui il dibattito tra emozionalisti e antiemozionalisti aveva perso di
ions sur Lekain, insisteva sul ruolo del genio nel fare la differenza tra un’interpretazione e l’altra: «Tout acteur doit ê
antica». Ma l’interprete che, per il troppo furore, genera confusione tra realtà e scena, sarà lo stesso che, a partire dal
scene, in modo poi di riuscire a attuare, sul palco, uno sdoppiamento tra componente emozionale e tra la componente gestual
re a attuare, sul palco, uno sdoppiamento tra componente emozionale e tra la componente gestuale corrispondente. [commento
giungere a quello scopo, a cui miro» (Francesco Saverio Salfi, Salfi tra Napoli e Parigi. Carteggio 1792-1832, cit., p. 10
a di soggetto «barbaro» andata perduta, ambientata al tempo degli odi tra Napoli e una Benevento longobarda. Dalle sue paro
i Fabbrichesi per rendersi conto di come la presenza alfieriana fosse tra le più preponderanti (si veda l’Elenco cronologic
, cit., p. 531). [commento_13.7] La ricerca di una soluzione mediana tra il conversevole e la preservazione della sublimit
i: dunque non le recita affetti con armonia e stile di sonetto; bensì tra il sonetto e il discorso familiare troverà una vi
mmento_13.14] A proposito della penetrazione di queste contaminazioni tra tragico e comico in Italia, si legga quanto scrit
Sull’argomento si veda Cristina Jandelli, I ruoli nel teatro italiano tra Otto e Novecento. Con un dizionario di 68 voci, F
re rende esplicita la volontà di privilegiare la reale corrispondenza tra le caratteristiche dell’attore e quelle del perso
Salfi si riferisce alla tendenza degli attori italiani di alternarsi tra rappresentazioni tragiche e comiche, procurando u
ne aveva ancora una» (Cristina Jandelli, I ruoli nel teatro italiano tra Otto e Novecento. Con un dizionario di 68 voci, F
do, meno stucchevole, e altrettanto probabile, quanto una lunga scena tra quel personaggio importante e un personaggio suba
ltra spesso non faccia che accrescere la passione dominante, anche se tra di esse manca una relazione. Fornisce così vari e
te poetica, cit., v. 139, pp. 932-933). [commento_16.18] Il contatto tra una passione e l’altra deve così dare vita a una
ra deve così dare vita a una terza passione che indica la coesistenza tra le due, finché la dominante non abbia annichilito
e che viene destinato il compito di colmare lo spazio bianco lasciato tra una parola e l’altra, tra un sentimento e l’altro
ompito di colmare lo spazio bianco lasciato tra una parola e l’altra, tra un sentimento e l’altro, per consentire il natura
. Non bisogna dimenticare che il primo motore del teatro è il dialogo tra personaggio e personaggio, tra corpo e corpo, e a
l primo motore del teatro è il dialogo tra personaggio e personaggio, tra corpo e corpo, e allora la scena diviene un luogo
e corpo, e allora la scena diviene un luogo di incontro o di scontro tra gli interessi e le passioni che guidano la condot
ttito teatrale, di cui è testimonianza ben nota lo scambio epistolare tra Madame Riccoboni e Diderot. La lettera in questio
ferire al teatro una dignità acquisita per riflesso, e la distinzione tra l’attore, chiamato a esprimere passioni che il pe
aggio vive in quell’istante, e l’oratore è ormai chiara. Sui rapporti tra declamazione e retorica si veda Marc Fumaroli, Hé
Diderot, nella doppia declinazione di tableau comble e tableau stase, tra espressione delle passioni e espressione delle co
lla ribalta da Salvatore Viganò, coreografo e pantomimo che compariva tra gli interlocutori nel Dialogo sulle unità drammat
Rasori. In essa si rievocano le migliori interpretazioni del Viganò, tra cui quella del Coriolano, messo in scena alla Sca
i e le attitudini varie, commoventi parlanti, della gran scena ultima tra la madre e il figlio alle porte di Roma» (Giovann
alchetti in proscenio, che «[…] rammettendosi come una nuova fabbrica tra la scena e l’orchestra, rompono l’illusione, e la
uella dei suoi interlocutori, per non cadere in errore negli attacchi tra una battuta e l’altra. Non si trattava solo di or
onalisti, reagiscono nel corso del settecento alla crisi del rapporto tra oratoria e recitazione teatrale riformulando il c
l’utilità della F. Massoneria sotto il rapporto filantropico e morale tra catarsi tragica e ritualità massonica: «Quando Ar
avvio a un cammino di perfezionamento e purgazione. Non è un caso che tra gli emblemi della simbologia massonica comparisse
bile del sistema teatrale francese, improntato su una netta divisione tra compagnie privilegiate e le altre compagnie releg
nto_23.7] A questo proposito si tenga a mente il parallelo instaurato tra musica e declamazione da Engel. Si legga inoltre
eressero nella piazza a spese pubbliche. Di qui l’abitudine, invalsa tra atleti e artisti, di adottare nelle raffigurazion
soffermato Pietro Themelly, in Pietro Themelly, Il teatro patriottico tra rivoluzione e impero, Roma, Bulzoni, 1991. Su que
4. A cura di Rocco Froio, con un saggio di Fabiana Cacciapuoti, Salfi tra Napoli e Parigi. Carteggio 1792-1832, Napoli, Ed.
agabriella Cambiaghi, Vittorio Alfieri e la civiltà teatrale milanese tra Sette e Ottocento, in Il teatro a Milano nel Sett
i assunte dai collaboratori della Revue encyclopédique nella querelle tra classici e romantici, si veda Robin Buss, La crit
pere di Francesco S. Salfi, cit., p. 23 85. 8 ottobre 1816, in Salfi tra Napoli e Parigi, cit., p. 144. 86. In Carlo Nard
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 648
ale fece ottima prova. Entrò quale amoroso nella Compagnia Favre, una tra le ottime d’Italia ; e passò poi in quella di Gio
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 670
essa. Fu accettata l’offerta, e la giovane esordiente, già padrona di tra le quinte e delle parole e delle situazioni, reci
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 542
o Soldino e agli altri comici italiani lire tornesi 135, da dividersi tra loro in parti eguali, e di cui non doveva esser f
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 704
tore eccellente, e s’ebbero da'suoi ammaestramenti artisti di pregio, tra cui Giuseppe Bracci e il rinomato primo attor gio
72 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303
la caverna di Salamina. Ora si può esitare un sol momento a scegliere tra il restar tosto sepolto nella propria terra in co
ropria terra in compagnia di tante migliaja di scheletri mostruosi, e tra il convivere con Euripide ne’ gabinetti de’ savj
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 331-332
lie del precedente, e figlia di Teresa Ristori (attrice rinomatissima tra ’l finire dello scorso e’l principiar di questo s
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 865
ino, s’ebbe nella sua beneficiata applausi e onori di epigrafi varie, tra cui la seguente : Antonio Feoli – Anconitano
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1031
chi. Scrisse varie opere teatrali, rimaste lungo tempo in repertorio, tra cui citiamo : Teresa e Gianfaldoni, Aver moglie è
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 197
rospero avvenire con le felici rappresentazioni di alcuni personaggi, tra cui primo quello del protagonista in La satira e
77 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
do come di cielo in terra, dal consorzio degli dei si trovò confinata tra gli uomini. Alla tanta pompa e varietà delle deco
nuda ed uniforme non si rimanesse la rappresentazione, s’introdussero tra un atto e l’altro, a ricreazion del popolo, gl’in
e in essi ha meno del verisimile. Siccome può osservarsi tutto giorno tra noi, dove non pare che i trilli di un’arietta sti
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 799
e il dubbio che la madre le sia rivale, e per cui Salvini, spettatore tra le quinte, si commoveva alle lagrime. Da lui stes
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 612
del recitare. » Applaudita dovunque, fu più volte lodata con poesie, tra cui il Bartoli riferisce il seguente sonetto : A
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 697
fu cresciuto a Milano, dove, fatti gli studi tecnici, ed esercitatosi tra quei filodrammatici, si scritturò con Emanuel ; p
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 667-669
gana, fu per trentasette anni il più aristocratico, è la vera parola, tra gli attori del suo tempo : aristocratico nella di
ravano i posti per le repliche — fenomeno che non s’è più ripetuto. E tra il tumulto per le feste a Guglielmo, Imperatore d
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675
assette comedie, di cui la maggior parte rappresentate con successo : tra queste i tre gemelli veneziani. Sosteneva con mol
igli che non han lasciato mai il suo capezzale, se lo son visto morir tra le braccia. Egli ha sentito tutte le lor cure, e
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026
568, correva ovunque il fausto messaggio della promessa di matrimonio tra il principe imperiale Guglielmo e Renata di Lothr
i dunque gl’italiani : e i primi a mostrare la differenza grandissima tra quella loro pesantezza e la nostra vivacità furon
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 574-575
egno di ridursi a recitare tra' Comici Castelleggianti, e a suggerire tra vaganti compagnie, » fu attrice valorosa specie n
non si sgomentasse, quella Tigre diveniva una pecora che si cacciava tra le gambe la coda, e cedeva vergognosamente il cam
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674
scorso l’antica benevolenza. Il Campardon riferisce le parole di lui, tra le quali furono queste : Due cose vi dispiaccion
oi vi venite allevando pei nostri figli de' giovini attori, che, nati tra voi, formati al vostro gusto, avran forse un gior
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 460
e il bravo dottore Rodrigo Lombardi (V.), dal quale s’ebbe più figli, tra cui Benedetto e Rosa, di cui è parola al nome di
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 651
ce e prima attrice madre con Ermete Zaccone, a fianco del quale creò, tra l’altre, con buon successo la parte della Magdale
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 727
turandovi il Taddei, col nome e colla direzione del quale potè passar tra quelle di prim’ordine. In esse egli aveva seco la
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 360
lavano dai palchi banderuole, s’intrecciavano pezzuole bianche-gialle tra palco e palco, intanto che uno scelto coro di can
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
alcuni anni prima, e la giovine ben promettente, poteva essere ancora tra le comiche famosa a poco più o poco men de’ quara
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 810
del repertorio goldoniano, in cui non ebbe chi le stesse a fronte, di tra le quali, ogni tanto, faceva capolino anche il dr
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 15
Lavinia. Riferisce il Croce (op. cit.) : Nel 1662 era a Napoli, tra i comedianti lombardi, ano chiamato Zaccagnino, c
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 545
incipe di Toscana, che il Quaranta Marsilio lo facesse egli ammazzare tra il Ferrarese e il Bolognese, ecc. » Sperandio Ba
94 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
questo possa legittimamente spezzarne i legami: sa stabilir i confini tra l’autorità e la ragione, tra l’arbitrario e l’int
pezzarne i legami: sa stabilir i confini tra l’autorità e la ragione, tra l’arbitrario e l’intrinseco: sa perdonar i difett
udizio: non sol gli è d’uopo investigare il legame segreto, che corre tra il genio della nazione e la natura dello spettaco
o, che corre tra il genio della nazione e la natura dello spettacolo, tra il genere di letteratura, che è il principal argo
n dee solamente cercare sterili fatti, ma l’ordine e il congegnamento tra essi: dee usar di stile conveniente al soggetto,
del melodramma, ora rilegandolo ai mondi della favola, ora mettendolo tra le cose per sua natura difettose, ed assurde, ora
95 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X. Ultima Epoca della Tragedia Greca. » pp. 208-215
ripidi appartenga. Contemporaneo del l’insigne tragico di Salamina fu tra gli altri Senocle, il quale ne’ Giuochi Olimpici
epigrammi e di altri pregevoli lavori poetici, dee contarsi ben anche tra coloro che si distinsero nella poesia rappresenta
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 954-957
se fazza ades un bal E che ’l balla in sem el spos, Slargheu donne in tra vù E nu homen stem tra nù Che nu alter per natura
che ’l balla in sem el spos, Slargheu donne in tra vù E nu homen stem tra nù Che nu alter per natura Sem più gros n’ la cen
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 18-21
. Non mai accolse l’idea di circondarsi d’astri minori per emerger di tra essi come sole, ma volle sempre che le altre figu
come sole, ma volle sempre che le altre figure del gran quadro fosser tra le migliori. Avverso all’applauso o alla risata p
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 543-547
sono come nemici chi da un ochiata torta, chi ride dietro al altro, e tra l’altre ogn’un dice, scriverò al Sig.r Marchese S
à mia sorella addesso pare che la Sig.ª Ippolita con la colega fatta tra di loro abbiano disgusto è la uoriano far fare al
ori per l’alloggio in sua Casa come per sua Gentilezza mi esebi e che tra poco potria seguire mi ualessi delle sue grazie,
99 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « ERRORI CORSI NELLA STAMPA » p. 349
suggerimento, Sofonisda per Sofonisba troavrsi per trovarsi. Contiamo tra gli errori l’essersi omessa la seguente nota (1)
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
ne del Teatro di Corte abbiam veduto. Il padre Andrea colla moglie fu tra i fortunati che poteron rimanere a Dresda con pen
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