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1 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365
n Giovanni Crisostomo in Venezia, di Fano, e di Tordinona in Roma. Il teatro di Parma non fu opera del Palladio terminata dal
rgo, vi si contarono quattordicimila spettatoria. La figura di questo teatro è mistilinea congiungendosi a un semicerchio due
atori  e così parve anche a me allorchè vidi la prima volta quel gran teatro . I lati retti della platea congiunti alla strette
sente distintamente dall’altra  tutto ciò farà sempre ammirar questo teatro come uno de’ più gloriosi monumenti dell’amor del
ciol vanto per l’Italia e per lo stato di Parma il potere additare un teatro tanto magnifico e poco lontano dalla maniera anti
a per le pompose rappresentazioni musicali che vi si eseguirono, è il teatro di San Giovanni Crisostomo di Venezia. Non fu il
uno spettacolo destinato a commuovere per dilettare. I palchetti del teatro nominato di Venezia non bastando al gran concorso
i ed altri cinque cavalieri di Fano vollero supplire alla spesa di un teatro nella patria  e su i disegni dello stesso Torelli
i disegni dello stesso Torelli verso il 1670 fecero costruire il bel teatro di quella città. Un arco accompagnato a due lungh
laterali terminate nel proscenio formano la figura mistilinea di tal teatro . La lunghezza è di 84 piedi parigini e la larghez
zo vi è scritto Theatrum Fortunae, Si osserva da chi ha veduto questo teatro che non è sottoposto al difetto comune quasi a tu
i convengono che vi si sente egregiamente ogni parola. Roma non ha un teatro moderno corrispondente a sì famosa capitale. Niun
alcun poco a quegli antichi monumenti onde abbonda, e specialmente al teatro di Marcello. Quello di Tordinona fu opera di Carl
poso come l’opera in musica. Sono dunque da riferirsi a quel tempo il teatro di Urbino, in cui si ammirarono le invenzioni del
rrenza a mostrare i rilievi a forza di ombre e di punti ben presi. Il teatro antico di Bologna era nella piazza, ma più non es
efano. Quello di Siena degl’Intronati si rifabbricò verso il 1670. Il teatro di Marco Contarini in Piazzuola nel Padovano fu d
drammatico degli antichi si prese a tradurre ed imitar con furore il teatro spagnuolo, di cui si corressero alcuni difetti, s
il Fiorillo o Scaramuccia da cui apprese Moliere, si costruì il gran teatro di Parma, e si sostituirono alle antiche scalinat
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. III. Teatri materiali. » pp. 132-135
greca erudizione, che seppero allora mettere alla vista fin anche nel teatro materiale l’antico magistero. Qual vanto per una
città di Vicenza, che non è delle maggiori d’Italia, il possedere un teatro come l’Olimpico sin dal 1583 costruito alla foggi
l’architettura all’incomparabile Andrea Palladio. La figura di questo teatro non è un semicircolo, ma una semiellissi: ha una
spetto tre uscite e due laterali. Sussiste ancora a’ nostri dì questo teatro ben conservato per diletto de’ viaggiatori, e per
amente architettato dal rinomato Scamozzi, il quale avea terminato il teatro Olimpico sul disegno del Palladio. Fu eretto ques
rminato il teatro Olimpico sul disegno del Palladio. Fu eretto questo teatro dall’istesso Vespasiano Gonzaga duca di Traetto,
tore dì quel secolo Federico Zuccaroa. In Andria si costruì ancora un teatro nel 1579; ed il famoso cieco Luigi Groto che colà
il famoso cieco Luigi Groto che colà sortì i natali, compose per tal teatro una delle sue commedie intitolata l’Emilia, Essen
ono gli spettacoli scenici, il duca Alfonso da Este fece innalzare un teatro stabile secondo il disegno che ne diede l’immorta
3 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
di quello di Anzio, di cui favella il p. Giuseppe Rocco Volpi, e del teatro di Brescia mentovato nelle Memorie Bresciane del
gl’imperadori de’ primi secoli. Torello Saraina Veronese rammenta il teatro della sua patriab, oltre all’anfiteatro superbiss
ssimo che ancor si ammira e si conserva col nome d’Arena. Vestigii di teatro veggonsi nel Piceno dove era Alia rovinata dal Go
poche reliquie. Nell’Umbria veggonsi in Eugubio alcuni rottami di un teatro , che ebbe le mura reticolatea. Spoleto ancora, se
eticolatea. Spoleto ancora, secondo il Biondo e il Sabellico, ebbe un teatro rovinato da’ Goti insieme colla città dopo la mor
nsi in Rimini alcuni rottami di mattoni, ne’ quali altri riconosce un teatro , altri un anfiteatro. Ma per avviso venutomene da
Longola città descritta da Dionigi Alicarnasseo e da Livio, vedesi un teatro quadrato appresso il monistero di s. Angelo sul m
rò non ho mai veduto il simile a questo . Ma l’istesso Alberti chiama teatro anche l’edificio che in Fidene rovinando schiacci
di Tebe, di Atene, di Delo, di Sparta ecc. Bizanzio ebbe pure un gran teatro , il quale col resto della città su rovinato dalle
della fatal ruina di Macrinob. In Tebe di Egitto vuolsi che fosse un teatro , e che di là avesse Pilade tratte alcune novità c
alestina dominassero i Greci e i Romani, non si trova mentovato verun teatro Ebreo. Fu solo sotto il dominio di tali nazioni c
terani di Camaloduno, dove era un tempio dell’imperador Claudio, e un teatro , il quale, fra gli altri prodigii osservati nella
chito con inaudite estorsioni, rapine e ingiustizie, fe costruirvi un teatro con quattordici ordini di scalini per l’ordine eq
alierib. Oltre a ciò si osservano tuttavia in Murviedro le rovine del teatro Saguntino, essendo questa città eretta nel regno
tta nel regno di Valenza sulle ceneri dell’antica Sagunto. Era questo teatro capace di circa novemila persone, secondo il calc
vina, nella lettera scrittane a monsignor Zondadaria. Alluse a questo teatro e ad altre antichità di Murviedro il poeta Leonar
stante da Calpe, venendosi da Algezira, si osservano i vestigii di un teatro e di un anfiteatro con altre rovine dell’antica c
colonia di Legionarii, vedesi tuttavia quasi intera quella parte del teatro che si appartiene all’uditorio, non essendovi rim
iuriose contro il re Agamennone. Assai di rado egli fecesi vedere nel teatro dopo che una volta a richiesta del popolo videsi
anomettere il comedo chiamato Accioa. Avea promesso di riedificare il teatro di Pompeo bruciato casualmente, non essendovi nel
scurò la dedicazione, come racconta Tacitob. Intanto però la gente da teatro avea di giorno in giorno acquistato tal predomini
tologia o della più remota antichità, come Agamennone. Abbandonato il teatro ai Pitauli e Corauli, ai Mnesteri, ai Paridi, ai
erfezionarsi nel Lazio fu distrutta dalle depravazioni mimiche, ed il teatro divenne lo scopo delle invettive de’ Cirilli, de’
ologna Professora di lingua e letteratura Greca, un modello di questo teatro mirabilmente combinato con tutte le misure, e col
e supplite dove il tempo le ha distrutte. b. Vedasi intorno a questo teatro la lettera 8 del tomo IV del Viage de España di d
4 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »
Del teatro [6.1] Fin qui delle varie parti che forman l’op
ssendo occorso in questi ultimi tempi di dover construire alcun nuovo teatro , volesse l’architettura, quasi non badando all’us
e furono disputate intorno alla materia di che convenga fabbricare il teatro , intorno alla grandezza e figura di che ha da ess
ando, si andrebbe contro a un fine principalissimo a cui nel porre il teatro si dee aver l’occhio dall’architetto; e ciò è ch’
he ben pare che l’esperienza ne insegni qualmente, per l’interior del teatro , a prescegliere si abbia il legno; quella materia
re d’un modo. [6.3] Stimano i più che molto faccia alla bellezza del teatro la vastità sua. E certo li magni edifizi hanno di
io58. Senza parlare adunque quanto disdirebbe a una picciola terra un teatro grande, è da considerare che ciò che determina la
ermina la lunghezza della platea e, per conseguente, la grandezza del teatro è la portata della voce, e non altro. Che troppo
ce, e non altro. Che troppo avrebbe del ridicolo che altri facesse un teatro così grande, che non vi si potesse comodamente ud
he ha del grande e del magnifico, hanno pensato a un modo di avere il teatro oltre misura grande e a potervi, ciò non ostante,
attori hanno necessariamente da starsi al di là della imboccatura del teatro , dentro alle scene, lungi dall’occhio dello spett
mpenso diviene una sconciatura grandissima. [6.5] A far sì che in un teatro , per grande ch’ei fosse, vi si potesse, ciò non o
ancora avvisato taluni che molto vi facesse la figura interna di esso teatro . Per isciogliere un tal problema sonosi di molto
Dovrà la voce del cantore, posto quasi nella bocca della campana del teatro , fare gli stessi effetti nelle interne parti di e
si domandasse quale sia la più conveniente figura per l’interior del teatro , quale sia la curva la più acconcia di tutte a di
, risponderemo: la stessa che usavano gli antichi a disporre nel loro teatro i gradini, cioè il semicerchio. Di tutte le figur
che i palchetti, secondo che dalla scena camminano verso il fondo del teatro , vadano sempre salendo di qualche once l’uno sopr
gli divide, a modo di rastrello o di stia: come praticato vedesi nel teatro Formagliari di Bologna, che fu dal Sighizzi ordin
irregolarmente ribattuta, si disperde. Vuolsi ancora dall’interno del teatro sbandire quella maniera di ornati, tanto alla mod
ad avere differenti altezze. E allora, o tu fai dell’interno del tuo teatro un settizonio o una torre, e senza un bisogno al
spazio. L’architettura che, ad ornare come si conviene l’interno del teatro , si ha da pigliare per modello, è una maniera di
incontro ha da esser quasi tutta permeabile, quella dello interno del teatro è pur dessa. Niente vi ha da impedire la veduta;
i del gioiello. E per questo particolare, singolarmente mirabile è il teatro di Fano disegnato da Iacopo Torelli, il quale, do
discrezion sua. E non meno sarà egli lodevole, se nello interior del teatro saprà ristrignersi a una gentile e ben intesa int
iedono le moderne rappresentazioni, la maestà si conserva dell’antico teatro dei Greci. L’uno è del Sig. Tommaso Temanza, uomo
atria la memoria del Sanmichele. E non lungi dalla medesima idea è il teatro che fu, non sono ancora molti anni, consecrato in
5 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. Poichè sul teatro Greco οιδικῶ, formale, preso come spettacolo abbi
derandone la struttura ιλικην, materiale. Copiose ricerche intorno al teatro materiale degli antichi trova nsi sparse nelle op
ove mentovato, colla direzione di Eschiloa, costruì in Atene il primo teatro . Un altro più famoso tutto di marmo dedicato a Ba
nsino ad oggi veggonsi gli avanzia. Vastissimo secondo Pausania fu il teatro edificato dagli Arcadi in Megalopoli. Policleto n
che riguarda la punta del gran Rematiari, qualche reliquia di un bel teatro di marmo, il cui diametro preso con tutta la prof
a di 500b. Oggi pure si osserva in Samo lo spazio che occupava il suo teatro , i cui marmi si trasportarono per edificarne Cora
co Aurelio o Antonino Pio. I Turchi hanno interamente demolito questo teatro , e de’ marmi ritrattine costruito un bellissimo B
entrambe come una città sola, a’ tempi di Filippo il Macedone ebbe un teatro di marmo di tale magnificenza che passava per una
tà Greche vantarono famosi teatri. Considerando, come praticammo nel teatro formale, la Sicilia come diramazione della nazion
ll’ isola. Pregevoli singolarmente si reputano i ruderi esistenti del teatro di Siracusa chiamato massimo da Cicerone contra V
cerone contra Verre, cui a giudizio di Diodoro Siculo cedeva anche il teatro di Agira sua patria, che egli appellò il più bell
el sito, ove era Acradina e Tica, alcuni pochi rottami di tal superbo teatro tagliato nel sassob. Il Conte della Torre Cesare
l’adornavano, rimane alcun vestigio. Merita tra le reliquie di questo teatro particolare attenzione il più basso scalino della
ella nostra citata opera della Coltura delle Sicilie fatta parola del teatro di Venosa sacro ad Imeneo secondo l’Antonini, di
i dagli eruditi Lancianesi che in Ansano, oggi Lanciano, si eresse un teatro su di un colle all’occidente in un trivio non lon
ente appartenne ad Ansano. Sparta medesima, l’austera Sparta, ebbe un teatro assai magnifico, della cui bellezza favellano Pau
i, ed ha indotti nel medesimo errore altri scrittori nè volgari. Quel teatro i cui vecchi fondamenti si additano presso la tom
n tuono decente e alle cose accomodato. Ma veniamo alla struttura del teatro Greco. La sua figura era rettangola dalla parte c
ano nè coturni nè socchi. Al di sotto del pulpito e nel bel mezzo del teatro era l’orchestra destinata al canto e ai movimenti
’ ballerini. Un semicircolo col suo diametro comprendeva la parte del teatro occupata dagli spettatori. In essa seguendo la ci
tto, rimanendo il resto allo scoperto. Formavano ancora una parte del teatro alcuni grandi portici edificati dopo la scena, i
do le piogge dirotte interrompevano la rappresentazione. Adjacenti al teatro facevansi pure spaziosi passeggi, ne’ quali il po
do, si esponevano a gara le nuove tragedie, preparavansi al popolo in teatro un gran rinfresco di vivande e di licori, e si fa
se non pagava un picciolo prezzo fisso a favore de’ fabbricatori del teatro , perchè si rimborsassero della spesa. I poveri pe
e spregevoli i teatri! Ma quella Atene che con tale ardore correva al teatro e fuggiva gli accampamenti, che profondeva in que
e ammaestri il popolo sotto gli occhi di un provvido governo: dove il teatro in cambio di essere scuola fomenta le laidezze le
vaggi ignorano gli spettacoli scenici: i barbari vanno a ridere in un teatro rozzo e goffo, e ne tornano quali vi entrarono; i
Piconati Siracusano, che dal nomato Conte Gaetani ebbe la pianta del teatro , per inserirla nel di lui Stato presente de’ Monu
6 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
ti teatri, e della condizione degli attori Greci. Poichè sul Greco teatro ειδικῷ, formale, preso come spettacolo abbiamo in
derandone la struttura ύλικην, materiale. Copiose ricerche intorno al teatro materiale degli antichi trovansi sparse nelle ope
degli scrittori. Riguardando all’origine degli spettacoli, il nome di teatro che da ϑεαομαι, intueor, ebbe l’edifizio ove si r
e mentovato, colla direzione di Eschilo152, costruì in Atene il primo teatro . Un altro ancor più famoso tutto di marmo dedicat
o ad oggi veggonsi gli avanzi153. Vastissimo, secondo Pausania, fu il teatro edificato dagli Arcadi in Megalopoli. Policleto n
che riguarda la punta del gran Rematiari, qualche reliquia di un bel teatro di marmo, il cui diametro preso con tutta la prof
di 500154. Oggi pure si osserva in Samo lo spazio che occupava il suo teatro , i cui marmi furono trasportati per edificarne Co
co Aurelio o Antonino Pio. I Turchi hanno interamente demolito questo teatro , e de’ suoi marmi costruito un bellissimo Basar o
putarono come una città sola, a’ tempi di Filippo il Macedone ebbe un teatro di marmo di tale magnificenza che passava per una
o decorate di famosi teatri. Considerando, come abbiamo praticato nel teatro formale, la Sicilia come diramazione della nazion
i Ercolano e di Napoli158. Sparta medesima, l’austera Sparta, ebbe un teatro assai magnifico, della cui bellezza favellano Pau
ci ed ha indotti nel medesimo errore altri scrittori nè volgari. Quel teatro , i cui vecchi fondamenti si additano presso la to
n tuono decente e alle cose accomodato. Ma veniamo alla struttura del teatro greco. La sua figura era rettangola dalla parte c
ano nè coturni nè socchi. Al di sotto del pulpito e nel bel mezzo del teatro era l’orchestra destinata al canto e ai movimenti
ra o tribunale che si occupava da’ musici. E quì termina la parte del teatro destinato alle operazioni degli attori e de’ musi
’ ballerini. Un semicircolo col suo diametro comprendeva la parte del teatro occupata dagli spettatori. In essa seguendo la ci
tto, rimanendo il resto alla scoperto. Formavano ancora una parte del teatro alcuni gran portici edificati dopo la scena, i qu
do le piogge dirotte interrompevano la rappresentazione. Adjacenti al teatro facevansi pure spaziosi passeggi, ne’ quali il po
ando si esponevano a gara le nuove tragedie, preparavasi al popolo in teatro un gran rinfresco di vivande e di licori, e si fa
se non pagava un picciolo prezzo fisso a favore de’ fabbricatori del teatro , perchè si rimborsassero delle spese fattevi. I p
e spregevoli i teatri! Ma quell’Atene che con tale ardore correva al teatro e fuggiva gli accampamenti, che profondeva in que
e ammaestri il popolo sotto gli occhi di un provvido governo: dove il teatro , in cambio di essere scuola, fomenta le laidezze,
vaggi ignorano gli spettacoli scenici: i barbari vanno a ridere in un teatro rozzo e goffo e ne tornano quali vi entrarono; i
7 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165
ne, stravaganti, comparivano in prodigiosa copia sino al 1640 su quel teatro che indi a poco doveva risonar de’ nomi illustri
iret, Rotrou, Ryer componevano favole poco vivaci, e poco decenti. Il teatro inglese ove l’oscenità trionfa, non ha scena pigg
a di non volere nè totalmente seguirle, nè tutta usare la libertà del teatro francese. Un certo Dorval nel 1636 le metteva aff
o dell’Italia che della Francia, la quale nel di lui fiorire aveva un teatro tanto sregolato quanto l’Alemanno ed il Cinese, e
he volle anni sono filosofare a suo modo sulle nazioni, supponendo il teatro moderno, specialmente quello del suo paese, super
odusse in diversi paesi diversi effetti, facendo nascere in Italia un teatro ingegnoso e regolare, in Ispagna sregolato e viva
o lo spazio di trenta anni in cui si andò tratto tratto ripetendo sul teatro francese, si manteneva ancora. Scorgesi il giudiz
rault. Essi non erano lontani dalla struttura e dalle decorazioni del teatro de’ ballerini da corda della Fiera di san-Germano
no ed uscivano gli attori; appunto come avveniva per las cortinas del teatro di Madrid. L’illuminazione fecesi poscia con plac
cune lumiere o lampadari ciascuna di quattro candele poste davanti al teatro , le quali con corde visibili si abbassavano allor
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230
si dalla barba turchina, ed altre simili stranezze, sono i tesori del teatro lirico della Francia. Un certo sig. de Leyre pass
bbe dunque ragione m. Diderot allorchè declamò contro l’assurdità del teatro lirico francese, e deplorò l’ingegno di Quinault
lle migliori opere francesi, posta in musica dal famoso Rameau. Ma il teatro lirico, e la poesia scenica pastorale nulla in Fr
erebbe d’escludersi dalle scene mal grado della riuscita che ebbe sul teatro dell’Opera comica della strada Favart. Zoe abban
esiderii, e speranze infami, è scuola di morale da soffrirsi su di un teatro culto? Oltreacciò Zoe che ha un amante ricco di b
Plantade; pauvre petit succès; pauvre petite recette. Nello stesso teatro di Favart l’anno medesimo 1800 si rappresentò con
e per la timidezza di un rivale. L’anno stesso si rimise nel medesimo teatro Annetta e Lubino opera pastorale dell’attrice Fav
à graziosa e di melodia. Si sono parimente rappresentate nel medesimo teatro ed in altri di Parigi con varia fortuna le seguen
idi stemperati in tre atti compongono quest’opera comica recitata nel teatro così detto l’anno 1800. La Fille en lotterie è co
t, Barrè e Bourgueil, e si rappresentò al finir d’agosto del 1800 sul teatro del Vaudeville. Consiste in una serie di quadri l
di quanto si è mai prodotto in simil genere». Si recitò nel medesimo teatro a que’ dì il Dancourt che riscosse molti applausi
curieuse, l’Entrevue, e le Rendez-vous de Maurice, ebbero nel proprio teatro mediocre riuscita. Ne tralascio un gran numero ch
he han maneggiato questo medesimo soggetto. I migliori Vaudevilli del teatro de la Gaitè sono: l’Amour remouleur, le Gagne-Pet
aitè sono: l’Amour remouleur, le Gagne-Petit, l’Horologe de bois. Nel teatro Favart si diede il Vaudeville intitolato Une Nuit
Une Nuit d’ètè garbuglio di accidenti inverisimili senza decoro. Nel teatro de’ Giovani Artisti fecero qualche fortuna le Pet
pettacoli scenici di ogni maniera. Havvi almeno venti case private di teatro solo in Parigi, dove varie società particolari ra
è della scalinata si alzò la statua intera marmorea del Voltaire. Nel teatro dell’Opera alzato in Parigi nel 1769 co’ disegni
palazzo di Versailles si edificò nel 1770 dall’architetto Gabriel un teatro di figura semicircolare con una scalinata che gir
arte di quel che vidi rappresentarvisi nella mia dimora nel 1800. Nel teatro de la Gaitè si recitavano componimenti di varii g
to immaginario di Etienne, imitazione di un componimento Suedese. Nel teatro de la Citè si rappresentavano componimenti d’ogni
ozzesi, ed Eleonora di Rosalba dell’attore ed autore Saint-Pière. Nel teatro de’ Giovani Artisti vedevansi diverse arlecchinat
ieux, e la Pastorella di Saluzzo, ed alcun vaudeville. Havvi un altro teatro detto de’ Giovani Alunni, dove tralle commedie si
so le Petit-Figaro, e le Due Pastorelle, ed i Tre Uomini femmine. Nel teatro detto Sans pretension si ascoltava volentieri la
ane, imitazione stravagante di Shakespear. Si vedeva a quel tempo nel teatro delle Vittorie nazionali Adela e Leonora, ed i Pe
e la tragedia Arato liberatore di Sicione, e qualche vaudeville. Nel teatro du Marais fece molto strepito senza valerne la pe
ta i Ciarlatani letterarii per le pretese allusioni. Dentro Parigi il teatro des Troubadours è competentemente frequentato, e
spesso, sono: la Lezione conjugale, ed il Diavolo color di rosa. Nel teatro Montausier che è nel recinto del Palais-Royal, si
o dee attendere che si pianti con gran lentezza la scena. Lione ha un teatro grande sopra tutti i teatri francesi dove compari
, e con balaustrata in cima arricchita di statue. Più picciolo è il teatro di Mompellier benchè regolare e di migliore appar
ò Atalia con i cori preceduta da un prologo allusivo all’apertura del teatro . E un edificio isolato che rappresenta un paralle
altresì tre scalinate in anfiteatro, cioè una in fondo che guarda il teatro , e l’altre due da’ due lati della sala, il cui fo
n questo articolo, apparisce a quali stravaganze siesi abbandonato il teatro lirico francese, mal grado dell’ottimo effetto ch
9 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO I. Stato del Teatro Francese prima della Medea di Pietro Cornelio. » pp. 4-7
ne, stravaganti, comparivano in prodigiosa copia sino al 1640 su quel teatro che indi a poco dovea risonar de’ nomi illustri d
airet, Rotrou, Ryer componevano favole poco vivaci e poco decenti. Il teatro inglese ove l’oscenità trionfa, non ha una scena
a di non volere nè totalmente seguirle, nè tutta usare la libertà del teatro francese. Un certo Durval nel 1636 le metteva aff
no dell’Italia che della Francia, la quale nel di lui fiorire avea un teatro tanto sregolato quanto l’alemanno e ’l cinese, e
che volle anni sono filosofar a suo modo sulle nazioni, supponendo il teatro moderno, specialmente quello del suo paese, super
odusse in diversi paesi diversi effetti, facendo nascere in Italia un teatro ingegnoso e regolare, in Ispagna sregolato e viva
10 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
tica per le cure del re Federico V benemerito della letteratura e del teatro . Non solo egli invitò ne’ suoi dominj Schlegel e
ndovi esaminare i drammi presentati e coronando i buoni approvati. Il teatro di Copenaghen, sussistendo tale accademia, diverr
n Copenaghen e morta nel 1757, la quale era stata celebre attrice del teatro nazionale e poi nel 1753 divenne moglie di un ten
fo Inglese e del Don Quixote, e di varie sue poesie, ella compose pel teatro in più di un genere. I Difetti dell’amore pastora
ata alla poesia scenica, ed ha eretto in Stokolm da non molti anni un teatro non inferiore agli altri dell’Alemagna. La regina
tà di Gustavo Adolfo recitata dalle dame e da’ cavalieri di corte sul teatro di Utrichsdahl74. Adlerbeth suo segretario ha sec
11 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
tica per le cure del re Federigo V benemerito della letteratura e del teatro . Egli non solo invitò ne’ suoi dominii Schlegel e
dovi esaminare i drammi presentati, e coronando i buoni approvati. Il teatro di Copenaghen, finchè sussistette tale accademia,
a in Copenaghen, e morta nel 1757. Era ella stata celebre attrice del teatro nazionale, e poi nel 1753 divenne moglie di un te
fo Inglese e del Don Quixote, e di varie sue poesie, ella scrisse pel teatro in più di un genere. I Difetti dell’amore re past
icata alla poesia scenica, e circa il 1780 ha innalzato in Stokolm un teatro non inferiore agli altri d’Alemagna. La regina Cr
enerosità di Gustavo Adolfo recitata da cavalieri e dame di corte sul teatro di Utrichsdahalb. Adlerbeth suo segretario second
12 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280
di quello di Anzio, di cui favella il P. Giuseppe Rocco Volpi, e del teatro di Brescia mentovato nelle Memorie Bresciane del
gl’ imperadori de’ primi secoli. Torello Saraina Veronese rammenta il teatro della sua patria157, oltre all’anfiteatro superbi
simo che ancor si ammira e si conserva col nome di Arena. Vestigii di teatro veggonsi nel Piceno dove era Alia rovinata dal Go
poche reliquie. Nell’Umbria veggonsi in Eugubio alcuni rottami di un teatro , che ebbe le mura reticolate158. Spoleto ancora,
icolate158. Spoleto ancora, secondo il Biondo e il Sabellico, ebbe un teatro rovinato da’ Goti insieme colla città dopo la mor
à dopo la morte di Teodorico. In Rimini havvi un rottame di un antico teatro fabbricato di mattoni. Oltre Terracina, seguitand
Longola città descritta da Dionigi Alicarnasseo e da Livio, vedesi un teatro quadrato appresso il monistero di S. Angelo sul m
di Tebe, di Atene, di Delo, di Sparta ecc. Bizanzio ebbe pure un gran teatro , il quale col resto della città fu rovinato dalle
lla fatal rovina di Macrino161. In Tebe di Egitto vuolsi che fosse un teatro , e che di là avesse Pilade tratte alcune novità c
erani di Camaloduno, dove era un tempio dell’ imperador Claudio, e un teatro , il quale, fra gli altri prodigii osservati nella
chito con inaudite estorsioni, rapine e ingiustizie, fe costruirvi un teatro con quattordici ordini di scalini per l’ordine eq
ieri164. Oltre a ciò si osservano tuttavia in Murviedro le rovine del teatro Saguntino, essendo questa città eretta nel regno
tta nel regno di Valenza sulle ceneri dell’antica Sagunto. Era questo teatro capace di circa novemila persone, secondo il calc
ina, nella lettera scrittane a Monsignor Zondadari. E alluse a questo teatro e ad altre antichità di Murviedro il poeta Leonar
stante da Calpe, venendosi da Algecira, si osservano i vestigii di un teatro e di un anfiteatro con altre rovine dell’antica c
colonia di Legionarii, vedesi tuttavia quasi intera quella parte del teatro che si appartiene all’uditorio, non essendovi rim
iuriose contro il re Agamennone. Assai di rado egli fecesi vedere nel teatro dopo che una volta a richiesta del popolo videsi
omettere il comedo chiamato Accio170. Avea promesso di riedificare il teatro di Pompeo bruciato casualmente, non essendovi nel
urò la dedicazione, come racconta Tacito171. Intanto però la gente da teatro avea di giorno in giorno acquistato tal predomini
oto re Teodorico fe rialzare le terme di Verona e riparare in Roma il teatro che minacciava ruina184, e un anfiteatro e nuove
II secolo troviamo nella storia del Basso Impero mentovate persone di teatro . L’usurpatore Andronico, l’uccisore fraudolento d
uari riferito, cioè de’ giuochi teatrali dati in Cadice da Balbo, del teatro Saguntino e delle rovine teatrali di Acinippo, di
delle mimiche rappresentazioni, gli zelanti Cristiani concepirono del teatro le più sozze idee, e scagliarono le più amare inv
comico della commedia mezzana, secondo Ateneo, ed in essa, e non nel teatro tragico, introdusse le deflorazioni e le avventur
itologia o della più remota antichità come Agamennone. Abbandonato il teatro a i Pitauli e Corauli, a i Mnesteri, a i Paridi,
rfezzionarsi nel Lazio fu distrutta dalle depravazioni mimiche, ed il teatro divenne lo scopo dell’invettive de’ Cirilli, de’
lia, dove parla del Ducato di Spoleto. 159. Lo stesso Alberti chiama teatro ancor l’edificio che in Fidene rovinando schiacci
medesimo Erodiano nel libro V. 162. Non si è finora mentovato verun teatro Ebreo, perchè effettivamente non ve ne fu prima c
VII libro delle Famigliari di Cicerone. 165. Vedasi intorno a questo teatro la lettera VIII del tomo IV del Viage de España d
P. Bianchi nell’opera Ragionamenti su i difetti e i vizj del moderno teatro . In Francia si compruova col Concilio di Auxerre
13 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
ere e d’intrigo, al dir di Voltaire, fu la prima ricchezza del comico teatro francese; ma secondo M. de Fontenelle nella Vita
i Pietro trasportarono, come dicemmo, diverse favole spagnuole al lor teatro , purgandole per lo più dalle principali irregolar
Stordito, ed il Dispetto amoroso. L’una e e l’ altra appartengono al teatro Italiano. I medesimi Francesi non ignorarono, che
desimi Francesi non ignorarono, che l’azione ed i principali colpi di teatro della prima si tolsero da una commedia Italiana11
e Moliere ottenne dal re di stabilirsi in Parigi, e di alternare sul teatro del Picciolo-Borbone colla comitiva Italiana. La
rappresentò quaranta volte. Fino alla state del 1662 diede Moliere al teatro il Principe geloso, in cui riuscì male come attor
rigini accorsero con tale affluenza e trasporto ad ascoltarlo, che il teatro di Moliere, mal grado del di lui credito, rimase
oglie col Ritratto del Pittore. Ma dopochè nel 1664 ebbe egli dato al teatro la Princesse d’ Elide, il Matrimonio a forza inti
lla permissione verbale ottenutane dal sovrano, Moliere la rimise sul teatro l’ anno 1667. Ma gridarono gl’ ipocriti, e la com
ione meritata per la leggerezza d’Angelica. Nel 1669 quando tornò sul teatro il Tartuffo, uscì ancora la farsa di M. de Pource
che si trovava nel trentesimosecondo anno della sua età, comparve in teatro a ballare scosso da alcuni versi del Brittannico
di parere quel che non si è. Tuttavolta vi si trovano molti colpi di teatro proprj della farsa; benchè gli uomini di gusto no
sto principe della commedia francese, essendovi stato trasportato dal teatro moribondo. Moliere nato nel 1628 con disposizioni
naturali alla poesia comica più che alla seria, appena ebbe veduto il teatro di Borgogna che manifestò la sua inclinazione ver
sa d’ Elide, ed una parte della Scuola delle donne, si ricavarono dal teatro spagnuolo. Prese assai più dagl’ Italiani. Dallo
iere. Contando egli nel 1653 il diciottesimo anno di sua età diede al teatro le Rivali favola tessuta alla spagnuola su di una
vendo riguardo a questa Mère coquette diceva che Moliere non trovò il teatro francese totalmente sfornito di buone commedie; e
utto apparteneva all’amico, era detestabile. Di lui è pure rimasta al teatro una imitazione dell’Eunuco di Terenzio intitolata
un’ altra più fortunata che alternava colla Compagnia Francese or nel teatro di Borgogna, or nel Picciolo-Borbone or nel Palaz
si unirono le due Compagnie Francesi nel Palazzo di Guenègaud, ed il teatro di Borgogna rimase alla sola Compagnia Italiana s
luogo alle facezie e alle balordaggini dell’Arlecchino. Nondimeno il teatro francese conserverà sempre grata memoria di Scara
14 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244
re e d’intrigo, al dir del Voltaire, fu la prima ricchezza del comico teatro francese; ma secondo il signor di Fontenelle nell
i Pietro trasportarono, come dicemmo, diverse favole spagnuole al lor teatro , purgandole per lo più dalle principali irregolar
o lo Stordito ed il Dispetto amoroso. L’una e l’altra appartengono al teatro italiano. I medesimi Francesi non ignorarono che
edesimi Francesi non ignorarono che l’azione ed i principali colpi di teatro della prima si tolsero da una commedia italianaa.
e Moliere ottenne dal re di stabilirsi in Parigi, e di alternare sul teatro del Picciolo-Borbone colla comitiva Italiana. La
rappresentò quaranta volte. Sino alla state del 1662 diede Moliere al teatro il Principe geloso, in cui riuscì male come attor
igini accorsero con tale affluenza e transporto ad ascoltarlo, che il teatro di Moliere, malgrado del credito acquistato, rima
glie col Ritratto del Pittore. Ma dopo che nel 1664 ebbe egli dato al teatro la Princesse d’Elide, il Matrimonio a forza intit
lla permissione verbale ottenutane dal sovrano. Moliere la rimise cul teatro l’anno 1667, ma gridarono gl’ippocriti, e la comm
one meritata per la leggerezza di Angelica. Nel 1669 quando tornò sul teatro il Tartuffo, usci ancora la farsa di Monsieur de
che si trovava nel trentesimosecondo anno della sua età, comparve in teatro a ballare, scosso da’ versi del Britannico: Pour
di parere quel che non si è. Tuttavolta vi si trovano molti colpi di teatro proprii della farsa; benchè gli uomini di gusto n
sto principe della commedia francese, essendovi stato trasportato dal teatro moribondo. Moliere nato nel 1628 con disposizion
naturali alla poesia comica più che alla seria, appena ebbe veduto il teatro di Borgogna che manifestò la sua inclinazione ver
ssa d’Elide, ed una parte della Scuola delle donne, si ricavarono dal teatro spagnuolo. Prese assai più dagl’Italiani. Da Stra
re. Diceva Dubos che si ricordava di aver letto che Moliere doveva al teatro italiano il suo Tartuffo b. Si vuol notare però c
iere. Cortando egli nel 1653 il diciottesimo anno di sua età diede al teatro le Rivali favola tessuta alla spagnuola su di una
vendo riguardo a questa Mère coquette diceva che Moliere non trovò il teatro Francese totalmente sfornito di buone commedie; e
tto apparteneva all’amico, era detestabile . Di lui è pure rimasta al teatro una imitazione dell’Eunuco di Terenzio intitolata
un’ altra più fortunata che alternava colla Compagnia Francese or nel teatro di Borgogna or nel Picciolo-Borbone or nel Palazz
si unirono le due compagnie Francesi nel Palazzo di Guenègaud, ed il teatro di Borgogna rimase alla sola Compagnia Italiana s
r dar luogo alle facezie e balordaggini dell’Arlecchino. Nondimeno il teatro Francese conserverà sempre grata memoria di Scara
erre (cattiva traduzione del titolo spagnuolo) ancor mal riuscito sul teatro è componimento assai lontano dal mostruoso dramma
15 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »
eva soggiornato. Federico II aveva inaugurato, il 7 dicembre 1742, un teatro destinato alla rappresentazione di spettacoli ope
sto III di Sassonia, egli si occupò delle rappresentazioni nel locale teatro d’opera. Le prime due edizioni del libro sono ded
nto e che, come scrive alla fine del suo discorso, apprezzerebbero un teatro che applicasse le indicazioni da lui suggerite, t
che applicasse le indicazioni da lui suggerite, tanto che, in questo teatro riformato «I Muratori, i Gravina, gli Addisoni, i
a base di partenza del discorso di Algarotti che punta a riformare il teatro per musica in funzione di una disciplina interna
le e sui condizionamenti imposti dal sistema impresariale rispetto al teatro di corte. Algarotti riprende una delle argomentaz
o scritto di Algarotti converge verso posizioni comuni ai teorici del teatro del tempo, a partire da Ranieri Calzabigi che nel
re nel sistema complessivo della cultura letteraria. Il dibattito sul teatro musicale che aveva animato le discussioni dell’in
cazione educativa che il classicismo primosettecentesco attribuiva al teatro ; gli faceva eco nel condannare l’opera nel Della
non contestava tanto l’unione di poesia e musica quanto gli esiti del teatro contemporaneo che amplificavano la corruzione di
più tecniche e sulla natura del rapporto tra tutte le componenti del teatro musicale. È in questo contesto e con questi presu
orma in vano noi l’attenderemmo dalle nostre tumultuarie compagnie di teatro e da’ nostri impresari che ne sono alla testa; i
enti a esperienze specifiche e cronachistiche come quelle relative al teatro di Berlino; la digressione18 sull’opera Montezuma
dalle censure primosettecentesche, criticava il costume corrotto del teatro contemporaneo20 e citava i versi provocatori di V
anto la pars destruens del discorso di Algarotti; il lamento verso il teatro impresariale, lo strapotere dei cantanti, le impo
denziano anche una presa di distanza di Algarotti dalle soluzioni del teatro metastasiano, soprattutto per quanto riguarda la
metastasiani e l’eccellenza dei suoi drammi, delineava un modello di teatro per musica più adatto ai tempi e al costume europ
separarmi. Io che mi risento più d’ogni altro degli abusi del nostro teatro di musica, più d’ogni altro vi son tenuto del cor
alcuni interventi che ripropongono il problema della collocazione del teatro per musica nella cultura letteraria del tempo e d
i grande successo, quello dell’opera francese, alla base di un grande teatro nazionale dal quale era impossibile prescindere,
e la querelle des bouffons aveva attribuito come tratto distintivo al teatro musicale italiano; egli delinea insomma quello ch
tto algarottiano, questa volta non più dedicato al sovrintendente del teatro di Berlino, ma all’uomo politico inglese William
«uno stato sconvolto35», che necessita di una guida che riconduca il teatro allo scopo di educare il popolo alla virtù, come
teatro allo scopo di educare il popolo alla virtù, come avveniva nel teatro antico. Le riserve nei confronti del teatro impre
virtù, come avveniva nel teatro antico. Le riserve nei confronti del teatro impresariale, che domina il quadro italiano in mi
aliano in misura maggiore rispetto a quanto avviene in Europa dove il teatro musicale è sostanzialmente spettacolo cortigiano,
tutto deve essere ricondotto; prospettiva molto più realizzabile nel teatro di corte piuttosto che nel teatro impresariale se
spettiva molto più realizzabile nel teatro di corte piuttosto che nel teatro impresariale secondo Algarotti. Il tema del rappo
trale nelle redazioni precedenti, diventa una delle problematiche del teatro per musica che deve essere considerata in relazio
di più un trattato sull’organizzazione teatrale e sulla funzione del teatro nella società contemporanea. Per ottenere questo
rivolta allo statista inglese William Pitt. Un intero paragrafo, Del teatro , assente nelle redazioni precedenti, è aggiunto a
te a migliorare lo spettacolo teatrale, sono già state realizzate nel teatro di Berlino. 8. F. Algarotti, Saggio sopra l’ope
16 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253
ri e piacevoli ed ingegnose per lo più componevansi da’ letterati, il teatro istrionico in Lombardia e singolarmente in Venezi
o alterando ma con felice errore il genere: e terminò di scrivere pel teatro additando a Francesi stessi la smarrita via della
o nella lingua, nella versificazione e nella vivacità dell’azione; il teatro istrionico non sarebbe ritornato agli antichi abu
Gozzi che finì di ristabilire tutte le passate stravaganze del Veneto teatro istrionico. Da prima questo letterato pieno d’ing
medesimo architetto sotto la direzione del marchese Maffei eresse il teatro di Verona, che senza dubbio ha diversi vantaggi s
stia dello strepito vicino degli stromenti. Le porte onde si entra in teatro , sono laterali e non dirimpetto alla scena, la qu
e di non togliere il miglior luogo da godere la rappresentazione. Il teatro inalzato in Venezia in questo secolo è quello di
antichi. Antonio Galli Bibiena figliuolo di Ferdinando architettò il teatro di Bologna terminato l’anno 1763. La sua figura d
platea alto quattro scalini riparato da una balaustrata. Imola ha un teatro costruito dal cavalier Cosimo Morelli, la cui fig
tonde e sonore. Gl’ ingressi, le scale, i corridoi sono magnifici. Il teatro degli Aliberti in Roma costruito da Ferdinando Bi
o secolo, benchè quest’ultimo siasi restaurato sotto Clemente XII. Il teatro di Argentina eretto nel nostro secolo dal marches
cavallo, ha 51 piedi nel maggior diametro, e 46 nel minore. L’ antico teatro di Marcello che in parte sussiste ancora, dicono
una pianta di soli palmi 80 in circa per ogni lato, si costruisse un teatro con cinque ordini di palchetti di tal simetria e
roccato Castello Nuovo nella strada che mena al passeggio del Molo un teatro che ha preso il nome dal Fondo di separazione de’
un Sovrano come Ferdinando IV che ne forniva la spesa, ha formato un teatro con una facciata pesantissima, non ampio, non mag
avrà un artista più fortunate circostanze per segnalarsi? Ma il Real teatro di San Carlo costruito col disegno del brigadiere
quali comincia a rubarsi una parte delle voci prima di spandersi pel teatro . Nè anche è da approvarsi che il palco scenario s
ttori, come diceva l’Algarotti, stiano, al di là dell’imboccatura del teatro , dentro alle scene, lungi dall’occhio dello spett
i moderni mostrano la difficoltà della soluzione del problema, far un teatro che compiutamente soddisfaccia a i due sostanzial
oggetti, comoda veduta e conservazione della voce nell’interiore del teatro . Se ne sono occupati di proposito e scientificame
rmesso a chi non è architetto l’ avventurare il suo avviso in pro del teatro dell’ Anonimo? 62. V. il Giornale de’ Letterat
te decorato un soggetto di tanta capacità, e per altre produzioni del teatro sì benemerito”. “Pieno di veracissima stima ho l’
do veduto quest’edificio al di fuori, non voleva credere che fosse un teatro ; e poicchè vi fu entrato, disse che questa sola o
endere possibile l’ impossibile. Dominicis tom. III. Ma che disse del teatro architettato dal Vaccaro, nell’ultima sua opera l
i morto lo scorso anno? Che non compieva gli oggetti essenziali di un teatro , vedere ed udir bene. Ma il fatto diametralmente
iametralmente si oppone alla sua osservazione architettonica, in niun teatro che io sappia vedendosi que’ due oggetti meglio o
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 598-599
ssomigliante ; ma il più bel monumento se lo eresse da sè, creando un teatro popolare, che prima non esisteva ; inventando, pe
lazione e ispirazione : egli è stato causa di studi profondissimi sul teatro vecchio e moderno, e nobilissimo incitamento a co
nti : la Tessero e la Pezzana. Nel 1864 egli fece erigere in Cuneo un teatro a proprie spese, e i trionfi durarono splendidi s
azione volse a male tanto che il Toselli dovè perder la proprietà del teatro  ; e privo di mezzi, cessar di recitare in dialett
allievi Gemelli e Milone, e dopo il carnovale dell’ '82 abbandonò il teatro seguendo le sue figliuole Clara e Carlotta, attri
esiderato Chiaves : a | GIOVANNI TOSELLI | che su queste scene | il teatro piemontese | instaurò | perchè ricreando educasse
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 478-485
Passò da questa in quella di Alamanno Morelli, allora sconosciuto al teatro italiano, come generico dignitoso, poi in quella
su que’ poveri attori che a tutto eran chiamati fuorchè all’ arte del teatro , e che traevan la vita a stento peregrinando di p
ero ad altra di cui faceva parte il gran Vestri ; che accorrevan a un teatro ove recitava una compagnia Zocchi, composta degli
ben vero che quando recitavano sì fatti artisti, la platea del nostro teatro era illuminata a candele di sego, e la ribalta co
ra particolarità di Perugia. Che anzi, erano già molti anni dacchè al teatro del Pavone era stata posta la lumiera con quattro
do ad una rappresentazione della compagnia Reale di Torino, trovai il teatro Carignano senza lumiera, e in cosi fitta oscurità
se serali alla grossa cifra di un migliaio e mezzo di lire, mentre al teatro Re di Milano non ascendevano in tutto a più di ot
stri si aggiungeva Gustavo Modena per amoroso per andare a sentire al teatro di S. Cristofano il Prometeo di Troilo Malipiero.
oilo Malipiero. Cessata quella guerra, non potevano certo favorire al teatro le fucilazioni dell’Austria, le torture del Borbo
c’ anzi Ernesto Rossi aveva troncato le recite della sua compagnia al teatro della Concordia, e io stesso vidi a Firenze la Ri
ella Concordia, e io stesso vidi a Firenze la Ristori rappresentare a teatro vuoto la Maria Stuarda di Schiller. E il tristo a
agli artisti che più si appressavano a quelli, e spargendo anche sul teatro una tinta di patriotismo si vergognò di non accor
tragico e storico, si tentò da qualche speculatore di proscrivere dal teatro i classici italiani e stranieri, e questa scandal
schiudessero nuovi orizzonti alla letteratura drammatica, riforma del teatro italiano : a tutto favore di certe commediole, il
po-comico, ma che in fondo sono farse in cinque atti, e non durano in teatro cinque mesi, si soppressero o assai si diradarono
delle compagnie per essere in minor numero a spartire i proventi del teatro  : a sterminio di ogni semenzaio di attori, si ist
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 711-720
recitar alternativamente col famoso Biancolelli, ed esordì all’antico teatro italiano verso il 1682. Ma per non riuscire inuti
ando la canzone dell’ Usignuolo, che ricantò poi al suo riapparir sul teatro de’ Nuovi Comici Italiani nel 1729. Morto il Bian
ra del 1° settembre 1688, che fu la prima recita dopo la chiusura del teatro in segno di lutto pel perduto artista, egli in un
ostituì, recitando sempre a viso scoperto, sino alla soppressione del teatro nel 1697 ; dopo di che fu obbligato a recarsi a B
uron frenetici, e che, nonostante l’aumento del doppio nei prezzi, il teatro non potè contenere tutto il pubblico che avrebbe
finalmente nell’Arlequin Empereur dans la lune, commedia dell’antico teatro recitata il 1684 la prima volta all’Hôtel de Bour
Balli di Sfessania al nome di Antonazzoni) o dagli attori comici del teatro francese del 1632, Turlupin e Philipin, che vengo
largando, rappresentando sotto quelle spoglie, come lo Sganarello nel teatro di Molière, parti di marito ingannatore o inganna
ser grati della preziosa raccolta di tutte le scene rappresentate sul teatro italiano, biasima fieramente l’opera, siccome que
iunta di scene francesi del Fatouville, la chiamarono sugli avvisi di teatro La Fausse Prude. Quindi l’ordine di chiusura. È c
20 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37
legno, e si disfecero. Tutto ciò che osservammo nella costruzione del teatro Greco, videsi ne’ teatri Romani innalzati estempo
aginazione de’ romanzieri la più fertile non avrebbe potuto ideare un teatro più magnifico di quello di Emilio Scauro quando f
ntomila ducati napoletani. Qual principe moderno ha mai profuso in un teatro momentaneo il valore che perdè allora quell’Edile
ostumi suoi coetanei ne’ l censurarono. Il disegno si tolse dal greco teatro di Mitilene; ma si concepì assai più splendido, p
rsonea. Nella stessa regione del Circo Flaminio, ove s’innalzò questo teatro Pompeano, se ne vedevano tre altri, cioè il teatr
e s’innalzò questo teatro Pompeano, se ne vedevano tre altri, cioè il teatro nominato Lapideo, quello detto di Cornelio Balbo,
21 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247
legno e si disfecero. Tutto ciò che osservammo nella costruzione del teatro Greco, videsi ne’ teatri Romani innalzati estempo
aginazione de’ romanzieri la più fertile non avrebbe potuto ideare un teatro più magnifico di quello di Emilio Scauro quando f
ntomila ducati Napoletani. Qual Principe moderno ha mai profuso in un teatro momentaneo il valore che allora perdè quest’edile
dati tempi e costumi ne ’l censurarono. Il disegno si tolse dal Greco teatro di Mitilene; ma si concepì assai più splendido, p
a persone150. Nella stessa regione del Circo Flaminio, ove era questo teatro Pompeano, se ne vedevano tre altri, cioè il teatr
io, ove era questo teatro Pompeano, se ne vedevano tre altri, cioè il teatro nominato Lapideo, quello detto di Cornelio Balbo,
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 979
on sa ancor bene qual sia la sua strada. Talora lascia da un canto il teatro per la pittura, in cui si mostra tuttavia egregio
onorario, offertogli da un deputato di quel parlamento. La via del teatro ebbe il sopravvento nell’animo di lui ; ma oggi f
ssimo della persona e ricco d’intelligenza ; se si dedicherà tutto al teatro , ne raccoglierà certamente e presto i migliori fr
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1032
Emanuel, in Compagnia Nazionale, e con Cesare Rossi. Lasciò il’ 91 il teatro , per darsi alla quiete domestica, mutandosi di si
drammatico dell’ Esposizione di Torino (anno 1898) ella recitò a quel teatro Carignano il Pater di Coppée. Come artista, la
te, diventando una delle più gradite prime attrici giovani del nostro teatro . Assunta al grado di prima donna assoluta, seppe
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 566-567
lusione. Il giornale Lo Scaramuccia del 22 novembre ’56, parlando del teatro in cui recitava il Cannelli scrive : A questo te
6, parlando del teatro in cui recitava il Cannelli scrive : A questo teatro si vedono e si sentono cose, che non si son mai,
drammatica e delle produzioni drammatiche, ma potrei giurarvi che al teatro Leopoldo non si recita davvero ; qualcuno dirà ch
abito a segno ch’eran più le sere passate per esse in prigione che in teatro . Qualche esempio : recitava all’antico teatro del
esse in prigione che in teatro. Qualche esempio : recitava all’antico teatro della Quarconia, mutata poi in Teatro Leopoldo, p
25 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
Del libretto [1.1] Messa nel teatro la debita disciplina, conviene ordinatamente proc
ludio dell’opera. L’intendimento de’ nostri poeti fu di rimettere sul teatro moderno la tragedia greca, d’introdurvi Melpomene
nti. Una assai fedele immagine di tutto ciò si può vedere tuttora nel teatro di Francia, dove l’opera vi fu trapiantata dal ca
i soggetti favolosi; sogliono peccare di severità e di monotonia. Il teatro vi resta quasi sempre solitario; se già non si vo
non servon meno a decorarle che a sostenerle. Tale è per esempio nel teatro francese il ballo dei pastori che celebrano le no
conviene, giocar le passioni, che sono la molla maestra e l’anima del teatro . [1.6] Assai vicini al divisato modello sono la
essere forniti dall’Ariosto e dal Tasso, che sariano pure il caso al teatro dell’opera. Tanto più che in quei soggetti al pop
ento di un’opera rappresentata con grandissima magnificenza nel regio teatro di Berlino.
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 229
a’dilettanti nella celebre accademia degl’Imperiti di Roma, che aveva teatro in Trastevere e della quale fecero parte il Cirri
ighetti, il noto attore della Reale Compagnia Sarda, si volge nel suo teatro (T. II, pag. 239) alla novella gioventù « perchè
mio cuore. » Colpito da congestione cerebrale nel 1803, tornando di teatro , morì dopo poche ore, compianto dall’arte tutta,
27 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
ndi nel medesimo Secolo XVII. Sino al 1640 in circa si mantenne il teatro in Francia sul sistema delle farse di Hardy184. T
e stravaganti, innumerabili, tutto pieno di sconcezze e oscenità. Nel teatro inglese non si vede nulla di peggiore della scena
everità delle regole, né volea usar di tutta la libertà ordinaria del teatro francese. Un tal Durval nel 1636 le metteva affat
rvato le regole, temeva quella della Francia, la quale avea allora un teatro tanto sregolato, quanto lo spagnuolo e ’l cinese,
o, Andromeda, Nicomede, Agesilao, Pulcheria, e Berenice piombarono in teatro , e i poderi non ne hanno ristabilito il credito.
na rappresentata nel 1675, quando Corneille rinunziò da buon senno al teatro , sono degne della vecchiezza d’un grand’uomo186.
ezza d’un grand’uomo186. Non per tanto questo padre e legislatore del teatro francese, che morì, nel 1684, ha pur troppo pagat
e (dirà taluno) l’amor dalle tragedie? Degrada dunque tal passione il teatro tragico francese? Io non so per qual gotica stran
more, e ne arricchirono la poesia, e quindi così purificato passò sul teatro . Fu Racine il primo a introdurlo nella tragedia c
é, aiutante di camera di Luigi XIV, compose alcune tragedie sacre pel teatro della sala di madama de Maintenon, dove rappresen
ipessa d’Elide, e una parte della Scuola delle Donne, appartengono al teatro spagnuolo. Prese molto dal teatro italiano. Varie
Scuola delle Donne, appartengono al teatro spagnuolo. Prese molto dal teatro italiano. Varie scene e astuzie di Scapino e di S
. Morì nel 1673 in casa sua, nella quale fu trasportato moribondo dal teatro dopo la quarta rappresentazione dell’Ammalato Imm
urdéac sotto pretesto d’aver anticipato molto denaro, s’impadronì del teatro e della cassa, cacciò fuori il Perrin, e si valse
ca dal Cambert e rappresentata nel 1671. Quelli furono i principi del teatro lirico francese, il quale da Surdéac passò a Giam
e Fontenelle si segnalarono fra’ poeti che scrissero con Quinault pel teatro musicale eroico. L’opera comica francese nacque t
e stravaganze, più mostruoso di quello che i Francesi riprendono nel teatro spagnuolo. Il palazzo del Sole, la regia di Pluto
bra, uomini prodigiosi dalla barba turchina ec. sono le ricchezze del teatro lirico francese. Un certo M. de Leyre passato in
ingenui. Il solo M. Diderot ha conosciuto in Francia l’assurdità del teatro lirico, e ha deplorato il grand’ingegno di Quinau
o i Francesi ravveduti imiteranno l’opera italiana, o non avranno più teatro lirico. Tralle arti sceniche migliorate in Franci
alcuni versi del Britannico di Racine207, si astenne di ballar più in teatro . Il genio del monarca e la coltura del secolo inc
184. E’ falsa la dunque un’altra assertiva di M. Castilhon, che il teatro moderno, e particolarmente il francese, sia super
della libertà delle donne nella società, la quale ha somministrato al teatro tanta varietà di caratteri». Si vede dalla storia
ioé per quattro o cinque secoli, tal libertà non ha prodotto altro in teatro se non bassezze e oscenità ben poco variate. Dunq
ond dicendo questo, avea saputo porre il dito nella piaga segreta del teatro francese. 195. Alessandro Magno, uno degli uomin
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 356
r una quantità di romanzi, che furono in voga al suo tempo. Lasciò il teatro nel '60, e morì a Parigi il 7 dicembre '92. Franc
ni diminuiscono a vista d’occhio. Io desidero cordialmente che questo teatro di cattivo gusto, e che non serve se non a corrom
una buona volta, e sien rinviati tutti codesti istrioni in Italia. Il teatro francese ci guadagnerebbe qualche lavoro di Mariv
ventre e uno schiaffo. Francesco Antonio Valentino Riccoboni, noto in teatro col nome di Lelio figlio, morì a Parigi il 14 mag
29 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140
. LIBRO VII ADDIZIONE I* Composizioni del Mairet: meschinità del teatro francese. Giovanni Mairet nato in Besanzone
t, e dopo lo spazio di trent’anni in cui si andò tratto ripetendo sul teatro francese, si manteneva ancora. Scorgesi il giudiz
energia, che offeso nel petto si rendette inabile a più comparire in teatro , ed indi a non molto finì di vivere. Mirabile fu
re. Diceva Dubos che si ricordava d’aver letto, che Moliere doveva al teatro italiano il suo Tartufo. Vedasi anche il Riccobon
l 1708 corse la carriera tragica poichè Campistron avea rinunziato al teatro . La Fosse ne ravvivò il languore, e pieno com’era
le immaginò a suo modo lo scioglimento. Essa fu molto bene accolta in teatro , e vi rimase a cagione di varie situazioni intere
ralle altre specie drammatiche, coltivò la tragica poesia, e diede al teatro francese il Callistene nel 1730, tragedia di semp
nel 1733, che ebbe venti rappresentazioni successive, ed è rimasto al teatro ripetendosi sempre con ugual successo; ed il Fern
to, ed appena potè il poeta consolarsi coll’applauso che nel medesimo teatro ottenne per la sua pastorale le Corse di Tempe. M
el 1738 con invidiabile applauso si noverò per una delle migliori del teatro francese, dovrà il Piron la sua riputazione maggi
sa novelletta le Vert vert, e della tragedia di Odoardo III, diede al teatro anche il Sidney scritto con eleganza, che non riu
in quest’articolo apparisce a quali stravaganze siesi abbandonato il teatro lirico francese, mal grado dell’ottimo effetto ch
hiarsi sulla scena gli spettatori agli attori. Vero è pur anco che il teatro della commedia francese ha ricevuti pochi anni fa
ella scalinata si è alzata la statua intera marmorea di Voltaire. Nel teatro dell’Opera &c. ADDIZIONE XXIV** Teatro di
ò Atalia con i cori preceduta da un prologo allusivo all’apertura del teatro . E’ un edificio isolato che rappresenta un parall
ltreaciò tre scalinate in anfiteatro, cioè una in fondo che guarda il teatro , e le altre due da’ due lati della sala, il cui f
rault. Essi non erano lontani dalla struttura e dalle decorazioni del teatro de’ ballerini da corda della fiera di san Germano
no ed uscivano gli attori, appunto come avveniva per las cortinas del teatro di Madrid. L’illuminazione poi facevasi con piast
ono ad esse alcune lumiere ognuna di quattro candele poste davanti al teatro , le quali con corde visibili si abbassavano per i
re che nell’anno 1636, quando si rappresentò la Marianne Francese, il teatro spagnuolo non aveva ancor veduto el Tetrarca de J
30 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
tradotto in Francia da M. de la Place) rappresentata con applauso sul teatro di DruryLane nel 1719, la Vendetta uscita nel 172
1748, autore del poema delle Quattro Stagioni, avea già arricchito il teatro con Sofonisba, Agamennone, e Alfredo, tragedie ri
onta di tante morti, tanto sangue, e tanti delitti enormi esposti sul teatro inglese, vi si osserva, che ogni dramma é precedu
r mezzo del ridicolo il fatto che potrebbe ricavarsi dalla morale del teatro . E perché? Che connessione ha l’una cosa coll’alt
impressi. Certamente acquistano fama agli autori, quando piacciono in teatro pel maneggio felice degli affetti e de’ costumi,
filosofo e politico dell’istesso cognome. Nel 1755 si rappresentò nel teatro di Drury-Lane la Figlia ritrovata, commedia del s
e una vivacità considerabile. Piacevole e ben condotto é il colpo di teatro dell’atto IV della lettera di Constant cambiata d
di alcune altre commedie scritte con molta pratica e intelligenza di teatro . Una fredda regolarità per quanto comportano tre
nger, Neukirck, Haller, Hagedorn, Mosheim, Bodmer, Gottsched. Il solo teatro era tuttavia fino alla fine del 1730 in preda all
Da trent’anni in circa quest’emulazione ha purgato in gran parte il teatro tedesco delle passate stravaganze, e l’Alemagna c
più ragione, e soprattutto il costume più decente. A quelli giorni il teatro italiano, il francese, e lo spagnuolo ancora frem
re i migliori drammi de’ concorrenti da far poi rappresentare nel suo teatro . Il teatro di Danimarca che per tal mezzo senza d
ri drammi de’ concorrenti da far poi rappresentare nel suo teatro. Il teatro di Danimarca che per tal mezzo senza dubbio di gi
e va girando per le città principali, e malmenando i capi d’opera del teatro francese. Spagnuolo Sino alla metà del seco
tenzione e ’l patriotismo dell’autore che aspira al miglioramento del teatro nazionale, é ben lodevole; ma il mezzo che vi ado
imento drammatico si richiede tanta rapidità d’azione e conoscenza di teatro , come nella farsa? Nel saggio teatrale del mentov
e e in mille altre guise ancora. Quello che mi sorprende nell’odierno teatro spagnuolo, si é, che i comici invaghiti delle ant
esti sainetti la propria forma, non introdurrebbero a poco a poco nel teatro castigliano la bella commedia di Menandro e Teren
, e che il giudizioso M. de la Bruyère volea affatto esclusa dal buon teatro . Egli ha pur flagellati meritamente gli abati imp
congiunge i due archi della sopranominata grada. Havvi poi in ciascun teatro tre ordini, di palchetti simili ai nostri per le
ominati Chorizos y Polacos, simili ai verdi e ai turchini dell’antico teatro di Costantinopoli. Los Chorizos eran i partigiani
l’antico teatro di Costantinopoli. Los Chorizos eran i partigiani del teatro de la Crux; los Polacos quei del teatro del Princ
horizos eran i partigiani del teatro de la Crux; los Polacos quei del teatro del Principe; ma di tali nomi non ho potuto rintr
e più sensibili e vivaci attrici antiche e moderne, rappresentava nel teatro della Croce, e los Chorizos suoi fautori furono d
e un momento di conversazione ne’ caffé senza veruna conseguenza. Nel teatro de los Caños del Peràl, molti anni sono, si rappr
certo, od opera passeggiera che vi si rappresenti in alcune sere. Nel teatro del ritiro, cui qui si dà il nome di Coliseo, sot
i, ed ha alternato con una compagnia comica andaluzza che si vale del teatro francese tradotto in castigliano; ma da un sovran
premeditato, ma estemporaneo. Egli ci fa eziandio sperare un’idea del teatro tedesco, volendo in essa restringere quanto vanta
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
a detto Nalini, conduttore di una compagnia che recitò a quel vecchio teatro comunale i carnevali del 1717 e 1718. Pel 16 marz
nevali del 1717 e 1718. Pel 16 marzo è fatto cenno dell’intervento al teatro del Principe di Charlerois.
32 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
vedersi presso M. de Fontenelle. Io ne ho veduta, pochi anni fa, sul teatro spagnuolo in un Intermezzo l’azione principale e
, che scandalezzò il pubblico talmente che i Fratelli ne perderono il teatro , il quale tornò a convertirsi in ospedale. Se gli
prar le ruine del palazzo del duca di Borgogna e fabbricarvi un altro teatro , e ’l parlamento consentì. Ma nell’istesso decret
licarono a instruire alcuni nuovi attori, finché nel 1588 cederono il teatro a un’altra compagnia che si formò in Parigi con r
lto basso e ineguale, senz’arte, senz’azione, senza verun maneggio di teatro . Cleopatra nell’atto III in presenza d’Ottaviano
hio dello spettatore, e se ne occulta il meno che sia possibile. Qual teatro in Francia nel secolo XVI a fronte dell’italiano!
assano per le più belle tragedie di Shakespear. Abbiamo osservato nel teatro italiano l’esattezza, e lo studio che posero tant
i Fletcher di lui contemporaneo contribuì ancora agli avanzamenti del teatro brittannico, e tra le sue favole passa per eccell
un Hanns Sachs. Non pertanto, secondo, che osserva il compilatore del teatro alemano pubblicato in Parigi nel 1772, in mezzo a
33 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187
si dalla barba turchina, ed altre simili stranezze, sono i tesori del teatro lirico della Francia. Un certo M. de Leyre passat
bbe dunque ragione M. Diderot allorchè declamò contro l’assurdità del teatro lirico francese, e deplorò l’ ingegno di Quinault
arò ad introdurvi gli uomini55. Scrissero ne’ principj del secolo pel teatro lirico la Mothe, Danchet, Menesson, la Roque, Pel
elle migliori opere francesi posta in musica dal famoso Rameau. Ma il teatro lirico e la scenica poesia pastorale nulla in Fra
enienti lagnasi pure l’autore del libro intitolato la Mimographe. Nel teatro dell’opera alzato in Parigi nel 1769 co’ disegni
scena. Nel palazzo di Versailles si edificò nel 1770 da M. Gabriel un teatro di figura semicircolare con una scalinata che gir
Commedianti fanciulli del Bosco di Bologna. Nel 1756 si costrusse il teatro di Lione da M. Soufflot, che è il più grande di t
zzo e con balaustrata in cima arricchita di statue. Più picciolo è il teatro di Mompellier benchè regolare e di migliore appar
ma non la vista. Dicesi che in Bordò da pochi anni siasi cost uito un teatro magnifico sopra tutti gli altri della Francia.
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 982-983
. Ai primi di gennaio del 1738 giunse a Bologna ove fu a recitare al teatro Formagliari, e il Barilli così riferiva (Ricci, T
i in tutte le forme, et in due che ha fatto prova del suo spirito nel teatro Formagliari ; vi è stato un concorso cosi grande
vi è stato un concorso cosi grande d’ogni genere di persone, che quel teatro non fu capace per tutti, e quegl’ impresarj hanno
ndini, nato a Verona da un Dottore in diritto e in medicina. Diede al teatro italiano molti Scenarj, e recitò oltre a quelle d
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 524-525
ciullo, non ebbe alcun amore agli studj, ma n’ebbe uno grandissimo al teatro , ch'egli si fabbricava da sè, e in cui faceva agi
osciamocca, mariuolo de na pizza, ed eccolo il dì dopo scritturato al teatro famoso, in cui mostra subito le sue doti chiariss
visi, alle maschere, alle vecchie e grottesche tradizioni del celebre teatro napoletano, fe' seguire la commedia scritta, mode
risse di poi, e moltissime ne derivò e tradusse e ridusse dal moderno teatro nostro e forestiero. Non v'era novità comica di i
36 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179
i teatri di Corinto, Tebe, Delo, Atene, Sparta. Bisanzio ebbe un gran teatro , che fu ruinato col resto della città, quando fu
ne e della mina di Macrino102. In Tebe d’Egitto si vuole che vi fosse teatro , e che di là avesse preso Pilade certe novità int
etori ed altri professori. Il predominio poi che acquistò la gente di teatro su gli animi degl’imperadori degeneri, fu eccessi
. Lib. III. 102. Id. lib. V. 103. Non si é fatta menzione finora di teatro ebreo, perché effettivamente non ve ne fu prima c
anch’essi ragionano. Non si sa, se questo dramma fosse mai andato in teatro , e dove.» 111. «Los Arabes y Moros (diceva) fu
n Murviedro, città edificata sulle ceneri dell’antica Sagunto. Questo teatro era capace di circa nove mila persone secondo il
, nella lettera che ne scrisse a monsignor Zondadari. Alluse a questo teatro e ad altre antichità di Murviedro il poeta Leonar
en Sagunte. Fabrican oy tabernas y mesones». Vedasi intorno a questo teatro la lettera VIII del tomo IV del meritamente ben a
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
e e prima attrice della Compagnia accademica-toscana addetta al regio teatro degl’Intrepidi di Firenze, si trovavano l’estate
ivorno e l’attore Giuseppe Fineschi, il quale avea, pare, lasciato il teatro , e al nome del quale è pubblicato per intero il p
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 114
ta una delle poche buone prime attrici giovani che vantasse il nostro teatro di prosa. Fatte le prime armi nella Compagnia di
e Zacconi la Varini ammalata. Dopo il qual tempo, maritatasi fuor del teatro , abbandonò definitivamente l’arte.
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 347-348
Pila, che fu incendiato, e ricostruito poi dal Chiarella in forma di teatro vero e proprio col nome di Vittorio Alfieri. E ho
o vero e proprio col nome di Vittorio Alfieri. E ho detto in forma di teatro , chè prima era un baraccone, con la loggetta al d
guardar le eleganti signore che scendevan di carrozza per recarsi al teatro  ; e l’incasso della stagione, che durò tre mesi,
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
parte di Florindo nell’opera : La Clemenza nella Vendetta. Adattò pel teatro un Orlando Furioso, metà in verso sciolto, metà i
que sulle venete scene. » Una sua figliuola, ballerina, si ritirò dal teatro per vestir l’abito religioso.
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 675
Morì a quarant’anni il 28 febbrajo del 1731, dopo di aver lasciato il teatro  ; e fu sepolta l’indomani a San Lorenzo, sua Parr
u sepolta l’indomani a San Lorenzo, sua Parrocchia. L'iconografia del teatro italiano non ci ha dato che questa immagine di Vi
42 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
farsa piena di sale e di piacevolezza comica leggesi nella Storia del teatro Francese del signor de Fontenelle. Fu essa poi pi
e e ristuccare il pubblico, e fece sì che i Confratelli perdessero il teatro , che tornò a convertirsi in ospedale. Se però gli
ar le ruine del palazzo del duca di Borgogna per fabbricarvi un altro teatro ; ma nel decreto stesso del 1548, con cui si permi
sso del 1548, con cui si permisero le loro rappresentazioni nel nuovo teatro , si prescrisse che esser dovessero puramente prof
e alcuni nuovi attori che rappresentarono sino al 1588 quando il loro teatro si cedette ad un’altra compagnia di attori format
assai basso ed ineguale, senza arte, senza azione, senza maneggio di teatro . L’esgesuita Saverio Bettinelli nel Discorso che
che sia possibile. I primi commedianti Italiani che aprirono il loro teatro comico in Francia, furono i Gelosi che nel 1577 p
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 162
nico Arcieri nel 1742 per ottenere il Teatro della Pace di Napoli. Il teatro (nel quale eran sempre infimi attori ed infimi sp
itano presentemente in città, ed hanno più volte recitato nel sudetto teatro , » l’Uditore rispondeva che « le quattro donne er
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 801-806
assumere a quel Monte di Pietà l’ufficio di Cassiere. La passione del teatro lo indusse a formare una Società Filodrammatica,
almazia, di Lombardia e di Romagna. Nel’46 risolse di far rivivere il teatro , più specialmente dialettale, di Goldoni, sceglie
Giacometto. A lui fu per tal modo concesso dai padovani di erigere un teatro in legno, presso il Caffè Pedrocchi, detto allora
el reggimento, dà anche una idea ben chiara di quel che fosse codesto teatro popolare, composto di tutta una famiglia, che viv
sentia. Duse. Se vero, la xe vecia, ma mi doman de sera faxo un bel teatro perchè tanti desidera de sentirla ; e po mi me te
do). Bravo Gigi, bravo Gigi. Duse. Dunque doman de sera li aspetto a teatro co le so muger, co le so fie, co le so cugine, co
a nel’53, Luigi Duse le manifestò il proposito di voler restaurare il teatro e intitolarlo col nome di Lei. Della qual cosa ta
d inaugurar le recite. Ma la morte lo colse anzi tempo, e quel povero teatro , in cui il Duse aveva militato decorosamente e tr
45 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
li spettacoli, si aprono nuovi teatri, come in Stokolm, si riforma il teatro nazionale da per tutto, e vi si procura di osserv
di nominarsi. Una manifesta decadenza osservava, pochi anni sono, nel teatro di Londra l’autor francese della Gazzetta lettera
occasione un discorso notabile, sostenendo che bisognava governare il teatro colle leggi stabilite, senza metter nuove catene
il bill degli spettacoli passò in legge. Nonpertanto ultimamente sul teatro di Foote, e poi su quello di Drury-Lane, si é rap
eso a mostrare sulle scene spagnuole queste commedie; ma sul medesimo teatro sono state motteggiate da soliti piccioli composi
. Oggi in Francia si produce ancora alcun componimento applaudito in teatro e letto senza noia; e benché non vi sia chi possa
d’introdurre nelle proprie scene il brio e la giovialità francese, il teatro di Francia per una mal intesa imitazione inglese
invenzioni non sono originali, o da passar come tali, i loro colpi di teatro , i loro quadri spariscono a fronte del colorito v
a che noi siamo in procinto di cader nelle miracolose stravaganze del teatro lirico francese, ed essi in caso di cagionare in
l’é il Metastasio, ha saputo profonderle nella Nitteti, destinata pel teatro del ritiro di Madrid, ricorrendo al tesoro della
ndarono molto bene l’ottimo disegno nella tragedia. Ma quelli poi nel teatro lirico, senza pensarvi, son ritornati alla pristi
ani e agli efesi scrisse de’ filosofi idolatri. Si vede bene, che nel teatro di questo mondo gli attori al volger degli anni m
46 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in musica: Attori accademici ed istrioni e rappresentazioni regie: teatri materiali. » pp. 144-195
CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in musica: Attori accad
inciata dopo il 1600. Or si può senza biasimo da chi vuol ragionar di teatro negligentare la notizia di queste produzioni non
le sue favole è verisimile, semplice ed animata da piacevoli colpi di teatro . Lo stile è comico, buono per lo più, benchè talv
ccidenti o le combinazioni del verisimile ben modificato producono in teatro la sempre bella e sospirata varietà. Or tale è l’
tazione la storia di mezzo secolo, e presentando in quattro spanne di teatro tutto il globo terraqueo, ed anche il mondo mitol
hella, del Dottore, del Pantalone, se a suo tempo si fossero usate in teatro le voci artificiali de’ castrati? E se il Fiorent
la Falsa accusa data alla Duchessa di Sassonia, imitazioni libere del teatro Spagnuolo pubblicate dal 1652 al 1672. Raffaello
pidamente i suoi progressi. Laonde alla mancanza del concorso nel lor teatro pensarono i commedianti di riparare colle accenna
do ec.94. Ma queste cose toglievano di giorno in giorno il credito al teatro istrionico, senza impedirne la desolazione. La mo
noto altresì che lo stesso Moliere non vide mai così pieno il proprio teatro come ne’ quattro mesi che Scaramuccia abbandonò P
o de’ capi d’opera che produceva Moliere. Scaramuccia poi rinunziò al teatro ; e Menagio applicò a lui quel motto homo non peri
n Giovanni Crisostomo in Venezia, di Fano, e di Tordinona in Roma. Il teatro di Parma non fu opera del Palladio terminata dal
go, vi si contarono quattordicimila spettatori99. La figura di questo teatro è mistilinea congiungendosi a un semicerchio due
a agli spettatori; e così parve anche a me; allorchè vidi questo gran teatro . I lati retti della platea congiunti alla strette
distintamente dall’altra, tutto ciò, dico, farà sempre ammirar questo teatro come uno de’ più gloriosi monumenti dell’amor del
iol vanto per l’ Italia e per lo stato di Parma il potere additare un teatro tanto magnifico e poco lontano dalla maniera anti
e per le pompose rappresentazioni musicali che vi si eseguirono, è il teatro di San Giovanni Crisostomo di Venezia. Non fu il
uno spettacolo destinato a commuovere per dilettare. I palchetti del teatro nominato di Venezia non bastando al gran concorso
li ed altri cinque cavalieri Fanesi vollero supplire alla spesa di un teatro nella patria, e su i disegni dello stesso Torelli
i disegni dello stesso Torelli verso il 1670 fecero costruire il bel teatro di Fano. Un arco accompagnato a due lunghe rette
laterali terminate nel proscenio formano la figura mistilinea di tal teatro , la cui lunghezza è di 84 piedi parigini, e la la
zzo vi è scritto Theatrum Fortunæ. Si osserva da chi ha veduto questo teatro , che non è sottoposto al difetto comune quasi a t
i convengono che vi si senta egregiamente ogni parola. Roma non ha un teatro moderno corrispondente a sì famosa capitale. Niun
alcun poco a quegli antichi monumenti onde abbonda, e specialmente al teatro di Marcello. Quello di Tordinona fu opera di Carl
poso come l’opera in musica. Sono dunque da riferirsi a quel tempo il teatro di Urbino, in cui si ammirarono le invenzioni del
rrenza a mostrare i rilievi a forza di ombre e di punti ben presi: il teatro antico di Bologna che era nella piazza, ma che pi
drammatico degli antichi si prese a tradurre ed imitar con furore il teatro Spagnuolo, di cui si corressero alcuni difetti, s
’l Fiorillo o Scaramuccia, da cui apprese Moliere; si costruì il gran teatro di Parma; e si sostituirono alle antiche scalinat
ra quanto il meriggio ne risulta questa verità istorica che allora il teatro Italiano conservò l’usata regolarità, quando anch
lterazione nello stile. Intanto il chiar. Ab. Andres asserisce che il teatro Italiano regolare da principio ma languido e fred
e collocare in un mucchio tutto ciò che si scrisse in quel secolo pel teatro , noi gli diremmo con rispetto e franchezza che s’
l Maffei, che il sig. Andres applicava a tutto ciò che si compose pel teatro Italiano in quel secolo. 95. Baldinucci Decennal
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 230-232
oci a’Fiorentini di Napoli nel 1840, cominciò un’epoca nuova per quel teatro colla Compagnia Prepiani, Monti ed Alberti. La qu
ne. Cesare Asti è passato proverbiale nella storia allegra del nostro teatro di prosa, per gli spropositi. Erano arrivate a un
anquillo il momento di entrare in iscena. (Cfr. Costetti, Bozzetti di teatro ). Nel 1842 eran con lui in Compagnia Lipparini
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 676-677
to il 1717 a Parigi (Campardon mette erroneamente 1707). Si chiamò in teatro Thomassin come suo padre, ed esordì mercoledì 19 
Mercurio di Francia del dicembre 1732 trova in lui molto talento pel teatro , e, a perfezionarsi, lo consiglia di studiare e i
, che esordì alla Comedia italiana il 31 agosto 1752, e si ritirò dal teatro , alla chiusura 3 aprile del '55. Il 4 settembre s
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 602-604
na per amor d’un’attrice nota col nome di Fragoletta, e s’era dato al teatro come violinista, ballerino e comico, la tolse in
o scoppiar della guerra dei sette anni chiuse per sempre le porte del teatro italiano a Dresda. Conchiusa finalmente la pace,
rincipio dominante dei ruoli stabili. Tra le farse rappresentate sul teatro di Varsavia nel 1748, ne troviamo una : Le contes
e sentenzioso filosofo, degli affetti e delle amorose passioni in sul teatro scrutatore ingegnosissimo e penetrante. » Fu quas
a di C. Goldoni, fu colto da apoplessia, ancor vestito del costume di teatro , e in capo a otto giorni morì miseramente a soli
50 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9
poesia rappresentativa. Sanno essi pur troppo di non doversi il buon teatro considerar come semplice passatempo, ma come indu
slatori. Sanno altresì che l’adunarsi in un luogo pubblico, qual è un teatro , giova potentemente perchè gli spettatori si osse
o e forse un dovere di contribuire co’ loro lumi al miglioramento del teatro , e se ne occuparono con proprio piacere e con alt
ignora omai che gli uomini più illustri o scrissero essi medesimi pel teatro , o ne promossero lo studio, o servirono di scorta
idui ad illustrare o l’erudizione o la ragion poetica che concerne il teatro , ad insinuarne il vero gusto, ad arricchir le ris
iù temuto dagl’impostori letterarj, politici e morali, quanto un buon teatro ; per la qual cosa essi adopreranno sempre gli ult
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XI. Primi passi della Commedia Antica. » pp. 2-15
l magistrato Ateniese permise che si pubblicassero i loro oltraggi in teatro ; ed animò con ciò i poeti ad infamar poscia impun
lo chiamò inventore di essa, avendole dato forma coll’introdurre nel teatro Siciliano il dialogo e gli attori. Il carattere d
ed Aristofane furono i più chiari comici di tal periodo. Trovavasi il teatro Ateniese nel colmo della gloria nell’olimpiade LX
. Non sanà forse senza profitto della gioventù che conoscer voglia il teatro Greco e l’arte usata da que’ repubblicani nel man
Mattei intitolata la Filosofia della Musica, che i Greci andavano al teatro come noi andiamo agli Esercizii Spirituali, e che
iose. Con ciò fa perdere di vista alla gioventù la vera fisonomia del teatro greco, ed occulta specialmente i lineamenti del p
l’ostracismo contro il merito e la virtù. Con più ragione adunque il teatro Ateniese potrebbe chiamarsi il gabinetto della Re
52 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
zione pagana le scienze e le università dove s’insegnavano. Quanto al teatro la nazione sin dal regno di Carlo I avea comincia
udio ed alla poesia, gli tolse di mano la cazzuola, e lo trasportò al teatro colla protezione di Shakespear. Scrisse tragedie
dove osservò lo spettacolo dell’opera in musica, volle introdurla nel teatro nazionale. A tal genere appartiene la Circe compo
lielmo Abington pubblicò una tragicommedia. Il famoso Milton diede al teatro Licida ed il Sansone Agonista che non uscì alla l
l traduttore di Giovenale Tommaso Shadwell morto nel 1693 compose pel teatro comico dopo di aver letto Moliere. Il di lui Avar
stiche de’ poeti comici inglesi. Le commedie più graziose di tutto il teatro inglese, per avviso del Voltaire, sono quelle che
rsi, ma con poca riuscita al Collier, che nel 1698 produsse contro il teatro inglese il suo Quadro dell’empietà, e dell’irreli
53 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
tuzione pagana le scienze e le università dove s’insegnano. Quanto al teatro la nazione sin dal regno di Carlo I avea comincia
udio ed alla poesia, gli tolse di mano la cazzuola, e lo trasportò al teatro colla protezione del Shakespear. Scrisse tragedie
dove osservò lo spettacolo dell’opera in musica, volle introdurla nel teatro nazionale. A tal genere appartiene la Circe compo
lielmo Abington pubblicò una tragicommedia. Il famoso Milton diede al teatro il Licida ed il Sansone agonista che non si diede
l traduttore di Giovenale Tommaso Shadwell morto nel 1693 compose pel teatro comico dopo di aver letto Moliere. Il di lui Avar
stiche de’ poeti comici Inglesi. Le commedie più graziose di tutto il teatro inglese, per avviso di Voltaire, sono quelle che
porsi ma con poca riuscita al Collier che nel 1698 produsse contro il teatro inglese il suo Quadro dell’empietà e dell’ irreli
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 744
onda donna col nome di Isabella. La troviamo firmata col solo nome di teatro nella citata lettera degli Uniti (V. Battista da
ionni, Medoni e altre di minor conto. Avanzato nell’età, abbandonò il teatro , e andò a stabilirsi a Milano, ove morì, agente t
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 55
to a Bologna nel 1718, abbandonò il mestiere del sarto per l’arte del teatro , dopo di aver dato prove di singolare attitudine
ione del Pasquali, della moglie di lui, bolognese, punto inclinata al teatro per la estrema sua freddezza, e per la incorreggi
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 763-764
i sommo merito : tale, secondo il Bartoli, che non ebbe nell’arte del teatro chi lo superasse. La sua vita è tutta legata a qu
i cui prese il nome. « Procurava – dice il Bartoli – di provvedere il teatro di nuove cose, quindi è che applicò sovente l’ing
o, quando si era giovani entrambi. Egli venne su con la fioritura del teatro italiano a metà del secolo, e interpretò, primo,
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 479
ella Compagnia, ignaro della cosa, si meravigliò, venuto più tardi in teatro , della esattezza e rapidità di esecuzione. Non d
Antonio Salsilli fu anche scrittore egregio di articoli e bozzetti di teatro , spesso col pseudonimo di Paron Toni, nella Gazze
acolo, Il docente a prova, ecc. Ora egli sta preparando la Storia del teatro contemporaneo, di cui è già a stampa la prefazion
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 526
e di Nina nella Nina pazza per amore. Nell’autunno del’94 allo stesso teatro , quella di Isabella nell’Olivo e Pasquale del Sog
re il raro suo valore. » Fu poi per tre anni prima donna assoluta al teatro de’Fiorentini di Napoli, ove si sposò con Giovan
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 536
Brangis, che da lei stimolato, abbandonò il suo negozio per darsi al teatro , in cui riuscì mediocremente, e per formare poi u
ere stata in altre Compagnie, applaudita sempre, abbandonò il 1840 il teatro per recarsi in patria, ove morì.
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO V. Rappresentazioni chiamate Regie: Attori Accademici: Commedianti pubblici. » pp. 345-356
la Falsa accusa data alla Duchessa di Sassonia, imitazioni libere del teatro spagnuolo pubblicate dal 1652 al 1672. Raffaele T
idamente i suoi progressi. Laonde alla mancanza del concorso nel loro teatro pensarono i commedianti di riparare colle accenna
nella storia teatrale, a tutto ciò che si compose in quel secolo pel teatro italiano. Ma queste cose toglievano di giorno in
italiano. Ma queste cose toglievano di giorno in giorno il credito al teatro istrionico, senza impedirne la desolazione. La mo
noto altresì che lo stesso Moliere non vide mai così pieno il proprio teatro come ne’ quattro mesi che Scaramuccia abbandonò P
o de’ capi d’opera che produceva Moliere. Scaramuccia poi rinunziò al teatro   e Menagio applicò a lui quel motto, homo non pe
61 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
Alemano nel medesimo Secolo XVII. Spagnuolo La ricchezza del teatro spagnuolo riceve in questo secolo un aumento prod
rono; gli altri inveirono contra di lui, qual mostro e corruttore del teatro . Non meritava l’idolatria del grosso della nazion
5, il quale spiccò più nelle tragedie, e mostrò prima d’ogni altro in teatro Catilina, e Venezia Salvata. Gaspar Mayne compose
duttor di Giovenale, Tommaso Shadwell, morto nel 1693, compose per lo teatro , dopo di aver letto Molière. Il suo Avaro é una t
ico francese, nella quale Shadwell non trovava azione sufficiente pel teatro inglese; ma volendola allargar con personaggi e f
posta in tutto il suo lume. Non meno dell’oscenità é rimarchevole nel teatro inglese l’arditezza della satira. Nell’Avaro di S
. Le sue commedie passano per le più piacevoli e graziose di tutto il teatro inglese. Ma il Molière della Gran Brettagna fu il
a, in piazza, alla borsa ecc… Già a’ tempi suoi si satireggiavano sul teatro inglese le persone nobili e titolate. Nell’atto I
lui commedie più pregiate sono l’Amore in un Bosco, rappresentata sul teatro di Londra nel 1762, il Gentiluomo maestro di Ball
neille, non possono fissare il gusto e sondare in una nazione un buon teatro . Quindi é che Opitz non poté cagionare in Alemagn
di Hanns Wourst (Giovanni Bodino), ch’é l’Arlecchino o il buffone del teatro alemano. Con giusta ragione adunque il filosofo d
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 239
iò alle scene, in cui diè prove subito delle sue grandi attitudini al teatro . Abbandonato il marito, fu scritturata pel Sant’A
trice, vi confermò i successi clamorosi che aveva avuti in ogni altro teatro d’Italia. Doventò allora la moglie dell’Avelloni.
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
ze in Campo Ruzzolo, gettando denari e confetture al popolo. Passò al teatro di S. Luca, prima donna a vicenda colla Marta Bas
Bastona, della quale divenne un’emula fortissima ; lasciò giovane il teatro , e viveva ancora nel 1782 a Venezia, avendo – agg
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 283-285
na società filodrammatica, mostrò sin da piccolo amore grandissimo al teatro di prosa, nel quale esordì come autore, facendo r
hevolmente, e diventò capocomico solo, mettendo subito piede al primo teatro di prosa di Milano (ora Manzoni) il settembre, e
dalla sommissione, dal volere di noi giovani, che a volte restava in teatro a dirigere dalle dieci di mattina alle quattro di
Pietriboni, quando si facevan sulla scena lavori di riadattamento nel teatro incendiato, visto nella penombra socchiuso un usc
65 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
to peggiore di una prosa infelice e meschina, in uno stato dove né il teatro conserva i suoi diritti, nè la lingua i suoi priv
o giungo a comprendere) si riducono queste. Alla voga che ha preso in teatro il moderno canto, e al gusto eccessivo per le dec
iviali e insignificanti, ribattuti un millione di volte, e simili sul teatro ai sonetti che s’attaccano sulle colonne in occas
ro tragedie altri movimenti che il terrore e la pietà, ebbero pure un teatro sì patetico, sì variato e sì ricco, con più ragio
ché un inveterato costume vuole che in ogni opera devano comparir sul teatro due donne e talvolta anche tré, della metà delle
della immaginazione e dello spirito che signoreggiano ampiamente nel teatro moderno, dal che deriva la rovina della musica e
ti di scena, queste sono le bellezze che si sostituiscono in oggi sul teatro italiano al piano sì felicemente seguitato e con
rale dell’opera italiana non si confacciano più colle circostanze del teatro . Al che aggiugnendosi la vincitrice influenza del
uello in cui giaceva nel secolo passato. Il Cornelio, e il Racine del teatro lirico credettero che l’eccellenza dell’opera ita
e dopo il miglioramento del melodramma hanno tentato di richiamar sul teatro il sistema francese. La seconda di quelli che seg
e alcuni drammi musicali da rappresentarsi con regia magnificenza nel teatro della corte di Parma, i quali pruovano quanto sia
e così uniforme e così tetrica come l’Alceste, era forse buona per il teatro di Atene, ma che dovendosi fra noi metter in musi
ua divisa. Un siffatto sistema può per accidente generar l’effetto in teatro qualora il compositore con una bella musica, il m
cordare esser egli uno de’ principali corruttori del moderno musicale teatro . [17] Ma non tutti i poeti del nostro tempo si so
scena muta dei due fratelli Eteocle e Polinice, che compariscono sul teatro nella prima scena unicamente col fine di ammazzar
i Lucio. La cagione si è perché a produrre l’azione (ch’è l’anima del teatro musicale) assai più acconcio è il combattimento e
rno, e talmente ha l’Abate Colomes dipinto il suo protagonista; ma il teatro , che ha una statica tutta sua, gli vorrebbe somig
stone della Torre di Rezzonico rappresentato anni fa nel regio ducale teatro di Parma Pochi, o per dir meglio, nessuno fra i d
buona intenzione di chi cercando di rimediare agli abusi del moderno teatro , propone al pubblico un tentativo di questa sorta
manca intrinsecamente di quella illusione e interesse che richiede il teatro . L’autore, imitando troppo esattamente il suo Dry
patria determinato l’avesse ad eseguire quell’atto di crudeltà, né il teatro , né la filosofia dovrebbero autorizzarlo giammai
tante spese negli abiti, nelle decorazioni, nei lumi, nell’affito del teatro e in altre cose che poco o nulla mi rimane per vo
omi l’esperienza che si può senza l’una e senza l’altra riscuoter sul teatro un durevole applauso. Non ha guari che si replicò
, che si devono studiare profondamente gli uomini prima d’esporli sul teatro , che le debolezze di temperamento non i vizi di r
n senso. Ma vi torno a dire che il buon senso non è fatto per noi. Il teatro non ha altra poetica che quella delle usanze, e p
poiché il costume comanda che per tariffa scenica devano mostrarsi in teatro ora un Olandese col cappello alla quakera che sem
cantano male. E siccome l’amore è il regno delle donne e l’anima del teatro , così v’avvisarete di fare che il primo uomo sia
o sofistico. «Avrete cura di fare che tutti gli attori abbandonino il teatro dopo aver cantato le loro ariette, e che verso la
i caratteri) avrà egli fra poco la gloria di regnare senza rivali sul teatro buffo italiano. Mi fanno pensare in tal guisa il
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
el 1748 (onomastico del re) prender parte all’inaugurazione del nuovo teatro a Varsavia, e il Carnevale del 1749, recitar nell
arta). Nelle notizie apparse a Stuttgart il 1750 sulle condizioni del teatro a Dresda, è detto che Camillo Canzachi è un uomo
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 121
ancora la dovizia delle trovate, che molti degli abbonati recavansi a teatro in quell’ ora solamente. Il Medoni fu il 1829
le Sarda ; ma condusse quasi sempre compagnia propria. Abbandonato il teatro , si ritirò in patria, ove morì nel 1882.
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 204
parte di Prudent nella Fausse Coquette, commedia francese dell’antico teatro italiano, riportandovi un grande successo. Di lui
Non si son visti facilmente attori accogliere tante buone qualità pel teatro , e per ogni specie di caratteri. E se bene egli n
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 279-281
ove, s’era dato definitivamente all’oreficeria), si recava co’suoi al teatro della commedia, alla quale si sentiva inconsciame
va inconsciamente attratto, sin da quando, bambino, sentì recitare al teatro della Piazza Vecchia, ora distrutto, il rinomato
ue sedici commedie lo hanno collocato tra i migliori caratteristi del teatro italiano. Barsi Giuseppe figlio del precedente.
70 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
er Torquato Tasso il medesimo onore, che la mosse ad inalzar il primo teatro conosciuto in Italia a tempi di Sisto IV e a far
rima nei privati palagi e ne’ conviti dei dogi, poi nell’antichissimo teatro di S. Cassiano fu veduta per la prima volta compa
gran numero di musici, i quali rappresentarono per la prima volta sul teatro Borbone la Finta pazza, dramma di Giulio Strozzi
mma di Giulio Strozzi colla musica del Sacrati. Nel 1647 fu visto nel teatro del Palazzo Reale Orfeo ed Euridice d’Aurelio Aur
esentato con magnificenza incredibile. Nel 1660 comparve sul medesimo teatro l’Ercole amante finché nel 1669 Monsieur Perrino
parecchi scrittori desiderosi d’arricchire la poesia germanica con un teatro lirico nazionale; ma o fosse che la lingua rozza
nando, e poi di Filippo Secondo. Salì non molto dopo la musica in sul teatro , dove il primo di tutti la condusse Lope de Rueda
to dagli orbi. I Saynetes, sorta di frammessi bellissimi che sono nel teatro spagnuolo l’immagine della vera e genuina commedi
nni del suo regno che si vide l’Abiazar, opera italiana, comparir sul teatro di corte con intermezzi e balli. Araja, napoletan
te le belle arti, e in particolare di questa, fece costruire il primo teatro pubblico dell’opera a Mosca, dove assistette nell
la Semiramide, e all’Olimpiade del Metastasio, rappresentata nel gran teatro di Mosca l’anno 1752 per l’incoronazione della re
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1064-1067
e’Fiorentini di Napoli, al fianco della Tessari. Restaurato a Roma il teatro Pallaccorda, oggi Metastasio, Giacomo Job vi tenn
Ernesto Rossi, Antonio Colomberti, Luigi Capuana, ne’loro ricordi di teatro e di critica ebber verso Anna Job parole di molta
e socco Non le adducesse di vivente voce E di gesto possenti in pien teatro Alti affetti a destar, regger costumi ? Quindi pr
aventar Macbetto. Leggiadri in atto ed in galante foggia Sul francese teatro ivan gli eroi De la Grecia e del Lazio in pria ch
Multiforme abbellia ? Frementi plausi Tratti da cor commossi entro il teatro Ei raccogliea ; ma i nobili sudori Quell’oro appe
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 87-90
ia della Paglia il 19 novembre del 1844. Essendo il padre custode del teatro d’Alessandria, la piccola Virginia attendeva ogni
annando il tempo con tirate di commedia che aveva imparate la sera in teatro . Il fiorentino Giovan Battista Marini, discreto a
abbatini e di tanti altri, facendo credere all’esistenza d’un moderno teatro italiano. Virginia Marini fu il '63 con Luigi
tennio, Virginia Marini ha tenuto con Adelaide Tessero lo scettro del teatro italiano di prosa, e, direi quasi, di canto, tale
calità della sua voce. Quando non si andava svogliatamente com’oggi a teatro , per veder la riuscita di un nuovo lavoro, sul qu
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
nel teatrino domestico del Duca di Maddaloni ed aveva anche un altro teatro di filodrammatici a casa sua….. e che, per metter
etto di uno studio fondato, e fatto da lui nella difficile scuola del teatro . »
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 678
6 ; fu ricevuto a un quarto di parte il 12 aprile '75 ; si ritirò dal teatro il maggio dell’ '89, e morì nel 1807. Il Campardo
ni Luigia, Elisabetta, Carlotta. Seconda figlia di Thomassin, nota al teatro , ove esordì il luglio del 1733, col nome di Babet
75 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
Crate furono i poeti comici della più remota antichità. Trovavasi il teatro ateniese nel colmo della gloria nell’Olimpiade. L
e anche due mesi prima che l’autore ottenesse la licenza di porla sul teatro , e che preparò la ruina di Socrate38, dimostra pe
te balze. La cosa più degna di notarli in tal commedia é il giuoco di teatro che risolta dagli sforzi che sa il coro impiegato
d’Aristofane; ma ne va con profitto degli studiosi additando nel suo teatro greco l’arte e le bellezze dello stile. Questi sì
Molière: «Aristofane, le cui commedie empivano con tanto applauso il teatro ateniese 436 anni prima dell’Era Cristiana, é il
o sommo diletto nelle di lui commedie, non contenti di applaudirlo in teatro , a piena mano gittavano fiori sul di di lui capo,
blica ateniese, e di ciò che poteva in que’ tempi esser pregevole sul teatro , se ne intende meglio del popolo greco, il più il
re é certo che per un editto di Alcibiade non si poté più nominare in teatro verun personaggio vivente, e così cessò la commed
cosa rientra nella propria classe, il gabinetto allora si separò dal teatro , e più non si agitarono questioni politiche in un
ualche favola pastorale, quale sembra il Ciclope di Euripide, ebbe il teatro greco ilarodie, mimi, e pantomimi. Ilarodia, o i
tini ad Atene, gli orsi e i funamboli a Roma, i duelli de’ galli e ’l teatro delle teste da parrucche di M. Fout a Londra, gli
licleto57. Sparta medesima, l’austera Sparta, avea un assai magnifico teatro , della cui eccellenza e bellezza favellano lo sto
i scenici, inducendo alcuni altri scrittori nel medesimo errore. Quel teatro , i cui vecchi fondamenti si additano presto la to
Mattei, intitolata la Filosofia della Musica, che i greci andavano al teatro , come noi andiamo agli esercizi spirituali, che l
’egli dice, ci fa perder di vista la vera fisonomia, diciam così, del teatro greco, e ci occulta specialmente i lineamenti del
la commedia antica, quando i poeti e gli spettatori erano animati in teatro da quel, medesimo spirito geloso che dettava sì s
l’ostracismo contra il merito e la virtù. Con più ragione adunque il teatro ateniese dovrebbe chiamarsi il gabinetto della Re
etrimentum est ullum». 40. Veggasi il P. Brumoy nel tomo III del suo teatro greco. 41. Fra gli altri il famoso scultore Fidi
76 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443
rea p. It. 214. Apollodoro comico Greco 102. Arabi, se abbian avuto teatro 177. loro dialoghi 178. Aragona (Errico d’) p. S
io Cartone, autore e attore Comico F. 309. Da Este Ercole I. alza un teatro di legno in Ferrare 304. pone mano alla traduzion
rrare 304. pone mano alla traduzione de’ Menecmi 205. Alfonso alza un teatro di pietra secondo l’architettura diretta dall’Ari
. Dufresny (Carlo Riviere) p. F. 365. E Ebrei se abbian avuto teatro 172. n. Eduardo VI. sua commedia 246. Ennio 114
oi drammi 275. Filofofo di Sans-souci (S. M. Prussiana) cosa dice del teatro Tedesco 289. Filosofi Italiani del XVII. Secolo
10. n. 42. 51. Lucio Accio p. L. 119. Luigi XIII. e XIV. ballano in teatro 315. Luzan D. Ignazio p. S. 279. 411. M M
te 50. Solis Antonio p. S. 280. Spagnuoli antichi se abbian avuto    teatro 177sModerni loro ignoranza 258. n. illuminati dai
i, traduzione dallo Spagnuolo 250. XVII. Opitz tratta di alzar questo teatro 287. Grisio e Lohenstein il fanno ricadere 288.
piritose commedie 391. Opera Italiana e musica nazionale 396. Questo teatro comincia a cadere 428. ITALIANO. XIII. Rappresent
tata in Mantova e seguito da altri componimenti regolari 201. seq. Il teatro di Ferrara abbonda di commedie 205. XVI. Leone X.
atro di Ferrara abbonda di commedie 205. XVI. Leone X. fa passare dal teatro di Firenze a quello di Roma la Clizia del Macchia
el Bermudez 266. XVII. Calderòn 275. Solis e Moreto migliorano questo teatro 280.  un numero incredibile di Comici sieguono Ca
77 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
ger, Neukirck, Haller, Hagerdorn, Mosheim, Bodmer, Gottsched. Il solo teatro trovavasi tutavia sino alla fine del 1730 in pred
ci ed eroici. Ed a chi debbonsi in primi tentativi per la riforma del teatro alemanno? Una donna, un’ attice, la famosa Neuber
cia chi ne propose un terzo. Questa emulazione purgò in gran parte il teatro tedesco delle passate stravaganze. L’Alemagna già
nel 1713, e morto nel 1769 mostrò buon gusto in più opere, e diede al teatro alcune commedie pregevoli. Spiccano fra esse la F
a. L’abate Bertòla, che per altro raccolse varie notizie recenti del teatro tedesco, disse di quest’ultima, che oltre all’ess
re della maniera di Ossian nelle sue Poesie di uno Scaldo, ha dato al teatro tedesco l’Ugolino tragedia terribile sul gusto in
a più ordini di palchetti, e con platea di forma per lo più ovale. Il teatro della corte di Vienna che sin dal secolo XVII fu
Il ridotto del giuoco fatto nel recinto di tale edifizio comunica col teatro . Le rappresentazioni tedesche si eseguiscono in V
l teatro. Le rappresentazioni tedesche si eseguiscono in Vienna in un teatro diverso, ed anche più grande di quello della cort
i Praga superano in grandezza quelli di Vienna, e tutti poi cedono al teatro di Dresda. Meritano di mentovarsi anco i teatri d
di mentovarsi anco i teatri di Monaco e di Amburgo. La sala ossia il teatro dell’opera di Berlino si costruì sotto il gran Fe
l’Ifigenia di cui fa menzione l’Algarotti. In Potsdam eravi un altro teatro , in cui Federigo ascoltava l’opera buffa italiana
78 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
nger, Neukirck, Haller, Hagedorn, Mosheim, Bodmer, Gottsched. Il solo teatro trovavasi tuttavia sino alla fine del 1730 in pre
tici ed eroici. E a chi debbonsi i primi tentativi per la riforma del teatro Alemanno? Una donna, un’ attrice, la famosa Neube
chi ne propose un terzo. Quest’emulazione ha purgato in gran parte il teatro tedesco delle passate stravaganze. L’Alemagna già
a nel 1713 e morto nel 1769 mostrò buon gusto in più opere e diede al teatro alcune commedie pregevoli. Spiccano tra esse la F
Il sig. Bertola, cui per altro si debbono alcune notizie recenti del teatro tedesco, ha detto che quest’ ultima, oltre all’es
re della maniera di Ossian nelle sue Poesie di uno Scaldo, ha dato al teatro tedesco l’Ugolino tragedia terribile sul gusto In
iù ordini di palchetti e con una platea di forma per lo più ovale. Il teatro della corte di Vienna che sin dal passato secolo
l ridotto del giuoco fatto nel recinto di quest’edifizio comunica col teatro . Le rappresentazioni tedesche si fanno in Vienna
l teatro. Le rappresentazioni tedesche si fanno in Vienna in un altro teatro ancor più grande di quello di corte. I teatri del
i Praga superano in grandezza quelli di Vienna, e tutti poi cedono al teatro di Dresda. Meritano di mentovarsi anco i teatri d
di mentovarsi anco i teatri di Monaco e di Amburgo. La sala ossia il teatro dell’opera di Berlino fu fatto costruire dal gran
l’Ifigenia di cui fa menzione l’Algarotti. In Potsdam eravi un altro teatro dove Federigo ascoltava l’opera buffa italiana.
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 988-990
unto alla vecchiaja (1735), nè potendo più resistere alle fatiche del teatro , pensò d’alienarsi dalla Professione, e di sostit
sua il comico Francesco Rubini, e fecelo in questo modo. Uscì egli in teatro vestito da campagna, avendo al fianco il Rubini s
ievo sostentada ; in pochi dì d’autun l’è sta formada, perchè semo in teatro le vendeme. Per esserve distinto in l’arte nostra
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1053-1054
cui troviamo il capocomico nel catastico del 1740, a pochi passi dal teatro , e precisamente nella così detta Corte del Duca,
galante, che studiava la musica per esercitarla poi pubblicamente in teatro , stando tutto il giorno alla finestra, aveva ubbr
mpre accompagnata dalla madre, vecchia attrice che s’era ritirata dal teatro , e che aveva santamente divisato di legare gl’int
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 280-281
e, avanti d’ entrare in scena, si propagava in un attimo per tutto il teatro la più festosa allegria. Grazioso, pieno di anima
el protagonista ; ebbene, quantunque stravecchia la commedia, pure il teatro era quasi pieno, e rimasero nette 314 lire, senza
n abbiamo mai incassato più di 160 lire. Ne feci due repliche con bel teatro , e piacqui immensamente, come pure il Raimondi ne
82 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
Dee sotto la medesima sovrana fissarsi ancora il vero nascimento del teatro nazionale. Lasciando le incondite favole di Tredi
erchè si soffra. L’ab. Coltellini toscano fornì qualche melodramma al teatro Russo, e vi fu applaudita la sua Antigona. I ball
o molto applaudito è stato nazionale e chiamavasi Bublikow. Quanto al teatro materiale del real palazzo di Pietroburgo si cost
o. Il palco scenario è lungo circa 72 piedi parigini, ed il resto del teatro ch’è una specie di ellissi, ha la lunghezza di 10
83 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO I. LIBRO I » pp. 12-33
itarono parimente alcuni passi, e di poi il semicerchio si avanzò sul teatro , rispondendo in coro le persone di ambo i lati, e
ittore teatrale Apatario, il quale dipinse acconciamente la scena nel teatro di Tralles. Ciò che di lui si dice, indica l’inte
altri. Singolarmente pregevoli si reputano i ruderi esistenti nel teatro di Siracusa chiamato massimo da Cicerone contro V
cerone contro Verre, cui a giudizio di Diodoro Siculo cedeva anche il teatro di Agira sua patria che egli appellò il più bello
l sito ove era Acradina e Tica alcuni pochi rottami di questo superbo teatro tagliato nel sasso2. Il dottissimo conte della To
l’adornavano, rimane verun vestigio. Merita tralle reliquie di questo teatro particolare attenzione il più basso scalino della
enzione nell’opera medesima e nella seconda parte del Supplimento del teatro di Venosa, secondo l’Antonini, sacro ad Imeneo, d
i dagli eruditi Lancianesi che in Ansano, oggi Lanciano, si eresse un teatro su di un colle all’occidente in un trivio non lon
are Andrea Piconati Siracusano che dal co: Gaetani ebbe la pianta del teatro , per inserirla nel di lui Stato presente de’ Monu
della colt. delle Sic. t. 1 pag. 138. 1. Speriamo che nuova luce sul teatro di Ansano abbia ad apportare l’eruditissimo Sacer
84 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »
6. [commento_Introduzione.3] corago: colui che dirigeva il coro nel teatro greco. edile: carica preposta all’organizzazione
reco. edile: carica preposta all’organizzazione degli spettacoli nel teatro romano. al buon volere fosse giunta la possa: Da
tezuma: è il titolo dell’opera intonata da Karl Heinrich Graun per il teatro di corte di Berlino nel 1755 su testo francese di
gli Obizzi; Pio Enea II degli Obizzi (1592-1674) vi fece costruire un teatro privato nelle scuderie che nell’Ottocento fu tras
i tratta dell’intermezzo rappresentato per la prima volta a Napoli al teatro di San Bartolomeo il 28 agosto 1733. La musica è
o, Venezia, Marcolini, 1537). La sua opera più importante relativa al teatro è Il primo libro d’architettura, pubblicato in ed
1685) e delle Observations sur la langue françoise (1673-76). Del teatro [commento_6.2] Nota alla nota d’autore n. 18:
si devono costruire dei vasi di bronzo proporzionati alle misure del teatro …Qualcuno potrebbe obiettare che ogni anno vengono
e in Europa tra il XVII e il XVIII secolo. assito: parete di assi. teatro Formagliari: il teatro Formagliari fu inaugurato
I e il XVIII secolo. assito: parete di assi. teatro Formagliari: il teatro Formagliari fu inaugurato nel 1636 nel palazzo di
chitetto, autore di macchine che producevano effetti spettacolari nel teatro barocco. Progettò assieme a Ferdinando Galli Bibb
i nel teatro barocco. Progettò assieme a Ferdinando Galli Bibbiena il teatro della Fortuna inaugurato a Fano nel 1677; trascor
lamo Dal Pozzo (Verona, 1718-1800), architetto e pittore, progettò il teatro dell’Accademia Filarmonica di Verona; i disegni d
ia settentrionale del classicismo architettonico romano. Berlino: il teatro d’opera di Berlino (Hofoper), voluto da Federico 
85 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Avvertimento al lettore per la presente edizione »
olari, hanno trattenuto finora la continuazione delle Rivoluzioni del teatro musicale italiano nei torchi di Bologna. Però rif
are quanto forma in oggi la delizia, l’ammirazione e il trasporto del teatro musicale italiano. Preveggo non per tanto gli ins
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 564
Luca di Venezia, per Brescia e poi per Venezia, con suoi attrezzi di teatro , casse, baulli, armi, etc. Ibid. Reg.° 780. 17
mo. Dice il Bartoli che « fatto vecchio ed incapace di montar più sul teatro , gli vennero retribuite le beneficenze, che ad al
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 59
Majone Domenico. Una delle più forti speranze del nostro teatro di prosa, dileguata improvvisamente dopo soli die
. Se ben compiuto gli studi legali, ebbe amore profondo, radicato pel teatro , al quale avrebbe voluto sagrificare codici e pan
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721
ria Vianello, e mostrò fin da giovanetto inclinazioni e attitudini al teatro . Entrato nella Filodrammatica Gustavo Modena, pot
retare alcune parti nuove del repertorio di Gallina. « L'avvenire del teatro veneziano – egli disse una sera dell’ottobre '98
uono del repertorio veneto, e il pubblico dovrebbe venire per forza a teatro . Purtroppo questa combinazione non è per ora che
a riprodurre l’opera di Carlo Goldoni fatta dallo stesso vero ; e al teatro di Goldoni infatti egli volge oggi ogni pensiero,
tisica certo, come pochi anni a dietro…. Così, mercè sua, il vecchio teatro dell’Armonia di Trieste riceve il 30 novembre 190
89 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
si è anche recitata e tradotta altrove. In seguito l’autrice diede al teatro , la Figlia di Aristide, del medesimo genere, la q
o nel 1648 e morto nel 1724, il quale dopo aver lavorato per l’antico teatro Italiano di Parigi insieme con Regnard, diede al
precipitazione. Non si dovea stampare tutto ciò ch’egli produsse pel teatro . Bastava solo per sua lode che s’imprimessero: la
pistron autore della buona commedia il Geloso disingannato rimasta al teatro ; le Sage nato a Ruys in Brettagna nel 1677 e mort
iens autore della graziosa novelletta le Vert-vert, dopo aver dato al teatro Sidney scritto con eleganza ma che non ebbe compi
i Valerio con Cleone; la nona dell’atto III che contiene un giuoco di teatro di Cleone il quale sottovoce ora anima Valerio a
e Per giudice e ascoltar come un oracolo Il popolo raccolto in un teatro . Quivi quando alcun tratto si dipigne Di cand
or genere di conversazione”. Delle commedie di Boussy sono rimaste al teatro soltanto le Apparenze ingannevoli (les Dehors tro
genere comico. La Doppia Stravaganza commedia d’intrigo è rimasta al teatro francese. Tratto poi dall’esempio si rivolse l’au
Claudio Errico di Voisenon scrittore ingegnoso che vedeva con pena il teatro francese troppo allontanato dalle tracce di Molie
in prosa la piacevole commedietta de’ Costumi correnti applaudita in teatro e nella lettura. L’Addio del Gusto commedia molto
morto immaturamente nel 1757. Egli tradusse anche alcune farsette del teatro inglese, e le pubblicò in Parigi in due volumetti
italiani stravaganti e buffoneschi per servire all’arlecchino, ed il teatro ben presto rimase spopolato. Ripeterono indi i co
omponimenti francesi de’ loro predecessori; ma non ritornando nel lor teatro il concorso pensarono ad abbandonar Parigi. Il pu
e nel 1742, e la celebre attrice Carolina da alcuni anni ritirati dal teatro . Nel 1788 si è recitata le Arti e l’ Amicizia com
gne) mostrando il profilo all’uditorio, e la voce va in un angolo del teatro . E’ un infelice attore colui che ignora l’ arte d
rpone mangiando dell’erbe. Il satirico quindi deduce la decadenza del teatro francese: Vous parlez de Moliere? oh son regne
90 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »
reposti al governo delle cose. Vedrebbesi allora un bello e magnifico teatro essere un luogo destinato non a ricevere una tumu
avola. Il secondo è la medesima azione che fu da Euripide esposta sul teatro di Atene, e di Grecia trasferita dipoi in Francia
’autore n. 21] Una Ifigenia in Aulide è stata rappresentata nel regio teatro di Berlino con applauso grandissimo. 61. [Nota d
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 379-381
e nozze), col quale fu scritturato dal conte Iacopo Billi di Fano pel teatro di Naum di Costantinopoli. Dopo un anno, il padre
tico non fu il suo forte : e se ben dalle beccate del suo esordire al teatro di Cremona, passasse poi alla tolleranza de’pubbl
’cui quelli del Bateaux Rose di Giovanni Richepin. Volle scrivere pel teatro , ma si fermò al primo tentativo. Ha il Bertini un
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 234
ddoto, che concerne una serata la quale, secondo i manifesti, dava al teatro di Avignone una parte della compagnia di Parigi.
e cose che l’Astrodi doveva cantare e ballare. Il Casanova si recò al teatro , felice di trovarsi con la charmante Astrodi, fam
93 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
a’ commedianti per libertinaggio, e compose poi, per sostentarsi, pel teatro di un popolo che ancor non poteva gloriarsi di av
toriche di tal fatto, e nell’aver renduta capace di rappresentarsi in teatro l’aringa fatta da Antonio al Popolo Romano riferi
sta un esperto poeta drammatico. Ma questo merito tutto appartiene al teatro , nè senza ridicolezza si metterebbe in confronto
tica di Filippo e le ruberie di Verre, e tral mettere in azione in un teatro un cadavere insanguinato? Veramente il Shellock n
e; aggiugnendo che al principio del secolo susseguente quel padre del teatro Inglese pensò a pulire il linguaggio nelle ultime
no che nella prefazione viene finamente e con grazia comica deriso il teatro di Shakespear in mille guise, formandosi fin anch
fu Giovanni Fletcher, il quale ancora contribuì agli avanzamenti del teatro Britannico. Tralle di lui favole passa per eccell
un gusto più attivo e più energico che altrove. Gl’ Inglesi amano sul teatro più a vedere che a pensare. Da quel tempo spiegar
favole sceniche senza stile e senza lingua, le quali veggano p. e. il teatro pieno un solo giorno, piombino nel secondo e spir
94 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
e in questa capitale del Portogallo nel 1793 siesi costruito un nuovo teatro aperto alle rappresentazioni dopo lo sgravamento
due nazionali detti Coràl del Principe, e Coràl de la Cruz. Del real teatro mentovato nel precedente capitolo che prende il n
opposto imitavano lo strepito della grandine continuata a piacere. Il teatro de los Caños del Peràl pur si costrusse alla fogg
competente orchestra di musici sonatori collocata, come in ogni altro teatro moderno, nel piano della platea. I più distinti e
o e del Circo di Costantinopoli. Los Chorizos erano i parteggiani del teatro della Croce; i Polacchi di quello del Principe. M
o da una tonada di personaggi polacchi rappresentata con applauso nel teatro del Principe; ma nulla di positivo avendone ricav
di nominarsi tralle più sensibili e vivaci attrici rappresentava nel teatro della Croce, e los Chorizos suoi fautori furono d
ssero le proprie recite così che i Chorizos in un anno recitavano nel teatro de los Polacos, e questi passavano a quello de lo
va, cioè che ciascun partito avea una predilezione decisa pel proprio teatro ; ed il Governo stimò conveniente di distruggerla
nte Voltaire e tutti i Francesi e gl’Italiani che non dican o che il teatro della sua nazione sia il primo del mondo, ed egli
95 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »
eci. Verso la fine del coro incomincia un combattimento nel fondo del teatro tra le guardie della rocca e alcuni Greci usciti
to arrivando di fuori l’oste greca. Calcante e Sinone sul dinanzi del teatro pregano ad alta voce la dea; e al loro canto conc
lena o sopra Sinone, gli comparisce Venere e gli mostra nel fondo del teatro gli dei inimici di Troia, tutti congiurati a sovv
imperio: e in questo mezzo tra il fumo di Troia si vede nel fondo del teatro risplendere l’aureo Campidoglio; e seguita un cor
96 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46
Dee sotto la medesima sovrana fissarsi ancora il vero nascimento del teatro nazionale. Lasciando le incondite favole di Tredi
erchè si soffra. L’abate Coltellini toscano fornì alcun melodramma al teatro Russo, e vi fu applaudita la sua Antigona. I ball
il primo ballerino Bublicow molto applaudito era nazionale. Quanto al teatro materiale del real palagio di Pietroburgo si cost
atro. Il palco scenario è lungo circa 72 piedi parigini; il resto del teatro che è una specie di ellissi, ha la lunghezza di 1
97 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
Discorso preliminare premesso alla prima edizione [1] Il teatro considerato come un pubblico spettacolo introdott
rnice i putridi legni dalla vecchiezza o dal tarlo corrosi; fanno del teatro quell’uso appunto, che sogliono fare delle altre
i pensare e di vivere non è il sentimento ma l’uso, così non vanno al teatro a fine di risentire il piacevole incanto dell’art
la perfezione del gusto, se le spese inevitabili al mantenimento d’un teatro non rendesse necessaria la frequenza loro, come l
ci, o la figura delle loro fibbie, seppur le avevano. Se ragionasi di teatro , anteporranno l’Ulisse di Lazzarini all’Olimpiade
cipolle per imitar Aristofane, che aveva parimenti fatto parlare sul teatro d’Atene le rane, le vespe, e le nugole. [5] Dotat
e non difficilmente conoscersi. Se fosse quistione di scrivere per lo teatro , e non del teatro, l’uomo di gusto esser dovrebbe
e conoscersi. Se fosse quistione di scrivere per lo teatro, e non del teatro , l’uomo di gusto esser dovrebbe l’unico giudice,
rei pure di poter eseguire accingendomi a scrivere le Rivoluzioni del teatro musicale italiano. [8] Una fortunata combinazione
ormente illustrarlo. Così benché il titolo del libro riguardi il solo teatro musicale, il lettore vi troverà ciò nonostante, l
oni circa le belle arti in genere, e circa la musica, e direzione del teatro in particolare sono assai giudiziose, e proficue,
98 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
ettacoli sconci in quel tempo medesimo che il gran Cornelio creava il teatro tragico, che Racine incominciava a gareggiar con
o di Quinaut s’accinse insieme col Lulli alla impresa di riformare il teatro dell’opera. Questo celebre poeta tanto criticato
della mitologia e delle fate, sorgente perenne di deliri non meno sul teatro italiano che sul francese acquistò fra le sue man
one in mancanza della natura. Gli dei e i diavoli furono sbanditi dal teatro , allorché si seppe far parlare dignitosamente gli
a e romana, (quasi le due sole nazioni che somministrino argomenti al teatro , perché esse quasi le sole furono ove si conosces
rammettevano contra ogni retto pensare. Una cognizione più intima del teatro gli fece avvertire che l’aria, essendo quasi l’ep
allo, le piume sul dosso e il restante pesce, era il vero emblema del teatro musicale. Dopo averti mostrata la reggia d’Amore
ario senz’affettazione può chiamarsi a ragione il Pietro Cornelio del teatro lirico. Tra le molte imprese a cui porse mano con
, di fortezza e tali altre virtù tutte ei le ritolse par fregiarne il teatro . Ovunque fatto gli venne di rinvenire caratteri g
va in comporli, come asserisce il Marchese Maffei nella prefazione al teatro italiano, lo condusse a cadere talvolta in alcune
la sua patria, e che venne meritamente chiamato il Paolo Veronese del teatro . Allora la prospettiva fu impiegata non più a esp
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 513-514
qui, rappresentante l’Accademia dei Filodrammatici e direttore di un teatro …… Quanto al teatro (il Filodrammatico di Milano)
l’Accademia dei Filodrammatici e direttore di un teatro…… Quanto al teatro (il Filodrammatico di Milano) ch’ egli cominciò a
zione al Filodrammatico. Nè solamente il Brizzi intende alle cose del teatro suo ; ma dell’arte drammatica in genere, discuten
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 749-750
uarti di parte, e il 14 gennajo '66 a parte intera. Alla chiusura del teatro nell’ '80, Zanuzzi, che ad ogni modo aveva compiu
e e in due anni. Tornato in Italia, pare lasciasse definitivamente il teatro , dacchè il Bartoli, un anno dopo, ci avverte com’
l trevigiano, e quivi stabilita la sua dimora « lungi dal pensier del teatro  ». Non si conosce la data della sua morte ; ma eg
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