riportato ad onor suo dal citato Bartoli. Rammenti il Tebro i Rosci
suoi
, rammenti la Senna i suoi Baron, nè l’Anglo auste
citato Bartoli. Rammenti il Tebro i Rosci suoi, rammenti la Senna i
suoi
Baron, nè l’Anglo austero taccia de’ suoi Garrik,
i suoi, rammenti la Senna i suoi Baron, nè l’Anglo austero taccia de’
suoi
Garrik, genj e portenti, ch’ebber su i cori e su
i Modena : Serenissima Altezza Hippolita Gabrielli comica hunita con
suoi
Compagni ricorono alla benignità di Vostra Altezz
a di seruire al Altezze Sue antesesori che di tal gratia l’oratrice e
suoi
Compagni pregarano Sua divina Maesta per la Sua E
promette sulla Ippolita, richiesta, pare, dal Duca, per aggregarsi a’
suoi
comici. Nè men di questa si può dir con precision
altra mia humilissima lettera all’ A. V. Sere.ma come in ubidienza de
suoi
sourani commandi procurai d’obbligar li comici no
tteua quella consolatione che tanto ambisco in pontoalmente seruire a
suoi
cenni, escusandosi chi con uno chi con altro pret
se, et insieme la premura de miei ufitij tributati all’adempimento de
suoi
commandi.
ricchiva. Egli si dovette accontentar della fama e mori povero come i
suoi
compagni. Zingari della commedia dell’arte essi s
n la fame. Gli cascavan davanti gli amorosi, pallidi e allampanati, i
suoi
vecchi padri serii si trascinavan, moribondi, sul
levatura ; il di Fiore, straccione famoso, era un sole spogliato de’
suoi
raggi. Ma ecco, dopo un secolo e mezzo, l’astro r
amente ancora dell’ '81, tutta intenta all’austera educazione dei due
suoi
figliuoletti. Francesco Bartoli le indirizzò il s
ia vi scorsi, che a sottrarsi del tempo ai fieri morsi insegna, ed a'
suoi
fasti empj e superbi. Sul lido d’ Adria poi sparg
iolse poi dall’impegno, vinta dalle supplicazioni e dalle lagrime de'
suoi
compagni e delle sue compagne, che vedeansi alla
, per dedicarsi, com’ella fa con tutto lo spirito, a istillare in due
suoi
figliuoletti, le massime più austere della virtù
Velli Luigi, veronese, ebbe da'
suoi
parenti una educazione compiuta ; e laureatosi in
tativa in ispecie, lo fece abbandonar per questa foro e pandette. « I
suoi
naturali talenti – si scriveva il 1821 nelle Vari
to bella, et bene recitata al possibile. » Il De Sommi lo chiama, nei
suoi
dialoghi, l’argutissimo Zoppino da Mantova, collo
Angeloni, superiore ai comici mercenari, ciarlatani, ecc., in tutti i
suoi
Stati, decretando che nessuno di essi potesse nè
quando appunto tutto a lei sorrideva ; bellezza, talento, l’amore dei
suoi
parenti, dei suoi amici e le simpatie del pubblic
to a lei sorrideva ; bellezza, talento, l’amore dei suoi parenti, dei
suoi
amici e le simpatie del pubblico. Senza dubbio ne
stessa persona. Egli dice : Giovan Paolo Trapolino fu le delizie de'
suoi
giorni in teatro, e fu anche poeta. Ma poi lascia
lti anni ; finchè divotissimo e vecchissimo chiuse con morte felice i
suoi
giorni circa il 1630. Egli era – scrive Barbieri
mò a recitare a Lione. Tornò a Parigi nel ’72, e prese parte egli e i
suoi
ai festeggiamenti pel matrimonio del Re di Navarr
nto lire tornesi e XVII testoni, ecc. ecc., da repartirsi tra lui e i
suoi
compagni, sempre in considerazione del piacere ch
Spagna, ch’ egli circa l’anno 1610 stando in Siviglia, seppe da certi
suoi
amici, huomini vecchi e testimoni di vista, che G
ero, e credo che come Ganassa cercava di apportar utile e diletto co’
suoi
gratiosi motti e recitamenti privi di oscenità, c
tto anni applauditissimo sempre. Restituitigli finalmente per legge i
suoi
beni, abbandonò l’arte e si stabilì in Venezia, o
tà all’ Imperiale di Vienna ed altre di Germania per distribuirne de’
suoi
medicamenti. (Dal Reg. 730 dei Passaporti nell’A
, poi col Marchi ; poi solo colla figlia Emilia prima attrice. Furono
suoi
primi attori Carlo Romagnoli, Alessandro Salvini,
i di Torino. L’Arcelli, ottimo uomo, di rara integrità, fu pianto da’
suoi
compagni, ed ebbe onori funebri degni di lui : l’
di grazie, ed una rara biondissima chioma erano i pregevoli naturali
suoi
doni. Uno spirito lodevole, un’espressiva aggiust
pressiva aggiustata, ed una sufficientissima intelligenza formavano i
suoi
meriti nell’arte del recitare. » Applaudita dovu
L. Bellotti-Bon, fu assunto, dopo alcune prove, a cagione appunto de'
suoi
mezzi fisici, al grado di primo attore assoluto,
le attitudine avrebbero promesso miglior resultato. La esuberanza dei
suoi
mezzi fisici, con l’invidiabile suo organo vocale
o stesso giudizio avea dato due anni prima Giulio Piccini (Jarro) ne'
suoi
primi studj Sul palcoscenico e in platea (Firenze
bella presenza e di graziosa avvenenza fornita, quindi è che i pregi
suoi
naturali uniti ai meriti della propria virtù la r
sua età avanzata un resto di quella bellezza, che la rese amabile ne’
suoi
begli anni, e che meritò le attenzioni dell’ Impe
al 1879, anno in cui si ritirò dalle scene, poverissimo, soccorso da'
suoi
concittadini, e da qualche compagno d’ arte. Fu d
chiamerei temenza di sè medesimo, gli valse maggiormente la stima dei
suoi
compagni e della critica, perchè ebbe il piacere
o a Milano di stimabilissima famiglia borghese. Compiuto il corso de’
suoi
studi, si diede a recitare prima tra’dilettanti,
era a Genova, e per l’estate a Milano. L’Angeleri aveva, pare, motivi
suoi
per non recarsi in patria ; ma dovè andarvi pur t
proprio paese. In tale stato soffriva infinitamente, vedendo sotto i
suoi
occhi applauditi i compagni, senza che riportasse
fia: non vide gl’inconvenienti inevitabili nella rappresentazione de’
suoi
autos sacramentales, ne’ quali si espongono i mis
natura; ma pur convenivano alle volgari opinioni dominanti a’ giorni
suoi
. Oggi che siamo più lontani dalle bizzarrie della
tor comico, bisogna trasportarsi al di lui secolo. Del resto in certi
suoi
componimenti che si appressano più alla tragedia,
de un a caso, Dicha y desdicha del nombre, Primero soy yò e altre. I
suoi
componimenti piacquero e piacciono ancora in Ispa
con insolenza e villania, come l’altro da lui convocato, composto di
suoi
parziali, scelti fra ’l popolaccio nel 1653, chia
. Ben Johnson, morto nel 1637, passò per lo più eccellente comico de’
suoi
tempi, benché avea composto ancora tragedie. Giac
un’altra casa, a un’osteria, in piazza, alla borsa ecc… Già a’ tempi
suoi
si satireggiavano sul teatro inglese le persone n
ecenza richiesta nelle dipinture, per cui Terenzio sovrasta a tutti i
suoi
posteri, l’unità di disegno nel tutto e la verità
ucendo alcuni drammi de’ greci, de’ latini, e degl’italiani mostrò a’
suoi
compatriotti la vera drammatica che fino a quel t
olla medesima gonfiezza e co’ medesimi difetti del suo modello vide i
suoi
componimenti per lungo tempo rappresentati e appl
ebbano dar molestia alcuna per tal conto ne fargli pagar datii per li
suoi
panni da dosso ne per quelli che adopera nelle co
nel 1619, in occasione che recavasi a Milano onde recitare con alcuni
suoi
compagni, di poter portare la berretta nera, in l
si che Cola entrasse nella Compagnia. È un nuovo personaggio che pe’
suoi
salti e pe’ suoi gesti, non piacerà forse meno di
asse nella Compagnia. È un nuovo personaggio che pe’ suoi salti e pe’
suoi
gesti, non piacerà forse meno di Arlecchino, il q
mente naturale, e un portamento spirante tutto brio, sono i bei vanti
suoi
. Ciò che poi fornisce i di lei meriti è un’intell
ca potrebbe riputarsi studiata, quando non si sapesse che ella crea i
suoi
concetti in quel momento appunto che gli escono d
irenze il 1563 e morto a Parigi il 1606) sgridato dal padre, perchè i
suoi
averi licenziosamente spendesse, arditamente risp
saggi amanti ! oh, che grazie amorose e vaneggianti stillan da'labbri
suoi
dell’Ibla i favi ! Sparge ella i sali or lascivet
di della corte. Pietro il Grande, che dopo il suo viaggio rientrò ne’
suoi
vastissimi domini, come dicesi che Ofiri entrò ne
e e legislatore della nazione russa. Egli cambiò la natura stessa de’
suoi
stati, e i costumi de’ popoli, e introduce fra lo
mie, stamperie, e librerie. Ma benché amasse la poesia e la musica, i
suoi
piaceri consistettero ne’ balli in maschera, e in
V benemerito della letteratura e del teatro. Non solo egli invitò ne’
suoi
dominj Schlegel e Klopstock ed altri chiari lette
composto la Morte di Balder ed altre favole che gli fecero onore fra’
suoi
. Ma singolarmente dee la Danimarca pregiarsi dell
ifetti dell’amore pastorale in versi di un atto riscosse applausi da’
suoi
e dagli stranieri per un piano ben condotto e ben
il Grande e il Vil l’ammiri, e rapito dall’arte pellegrina, frema a'
suoi
sdegni, e a' suoi sospir sospiri. Giaccia invidi
l l’ammiri, e rapito dall’arte pellegrina, frema a' suoi sdegni, e a'
suoi
sospir sospiri. Giaccia invidia sul suol ; l’alt
altri giuochi. Nel 1559 Bartolommeo di Venezia si trovava con cinque
suoi
compagni in Nœrdlingen, e fu pagato a ciascuno un
da dove era partito, e ivi fece con molta lode nuovamente conoscere i
suoi
talenti. Passò a recitare in Sicilia, dove fu ben
levata, lasciavasi vedere in Teatro. Ma crebbero in lei a dismisura i
suoi
incomodi, e gli oppiati rimedj che i medici le ap
eltà nell’ animo del Goldoni. Madama Medebach era sempre ammalata. I
suoi
vapori divenivano sempre più nojosi e ridicoli :
di nuova invenzione, che facevano impazzire sua Madre, suo marito, i
suoi
parenti ed i suoi domestici. Medebach Giovan Ba
ne, che facevano impazzire sua Madre, suo marito, i suoi parenti ed i
suoi
domestici. Medebach Giovan Battista. Figlio dei
asio. Vantaggi recati da lui alla poesia e lingua italiana. Esame de’
suoi
pregi. Riflessioni sulla sua maniera di trattar l
zanda per tutto gli altari al sublime genio del poeta cesareo; dove i
suoi
versi sono oggimai divenuti proverbi, cantandosi
poeta, e di render ragione di quell’universale diletto che arrecano i
suoi
componimenti, non fa d’uopo fermarsi sulle propos
va la critica d’un grande autore, quella cioè di tesser la storia de’
suoi
pensieri coll’indicare le strade battute da lui n
scorso se non per incidenza di quella parte che spetta il costume de’
suoi
personaggi, non già perch’io non la creda utiliss
o grandiosi. «Lodi al gran Dio, che oppresse Gli empi nemici
suoi
: Che combattè per noi, Che trionfò
asio, è da osservarsi la destrezza colla quale ha egli saputo dare a’
suoi
versi quel grado di armonia che è necessaria affi
tile di Metastasio. [13] Passando poi all’orditura ed alla scelta de’
suoi
argomenti, maraviglioso è il cangiamento introdot
e alla nostra imitazione, o le massime importanti qua e là sparse ne’
suoi
componimenti, o la persuasiva, irresistibil manie
al par di quello di Tito? Non è egli le delizie dell’uman genere ne’
suoi
scritti, come già le fu sul trono? Non apparisce
itti, come già le fu sul trono? Non apparisce forse il vero padre de’
suoi
vasalli, il modello dei re cittadini, l’uomo inso
nti che il Temistocle di Atene lo fu dai domini della repubblica. Ne’
suoi
componimenti si verifica non per tanto il concett
ammatica con cent’altri punti di morale filosofia sparsi qua e là ne’
suoi
drammi. Insomma Metastasio è decisivamente (nè se
e può scorrere la fantasia nelle invenzioni drammatiche senza rapir i
suoi
diritti al buon senso, troverebbe nel piano di ci
ir i suoi diritti al buon senso, troverebbe nel piano di ciascuno de’
suoi
componimenti il segreto ma costante rapporto che
scena, or nelle pitture vaghissime, che scorgonsi ad ogni tratto ne’
suoi
componimenti. «Sammete assale furioso le guardie
che ama meglio peccar di monotonia facendo andar a lieto fine tutti i
suoi
drammi di quello che sia costrigner un protagonis
del melodramma; ma quale altissima stima non fa d’uopo concepire de’
suoi
talenti in veggendo che egli è anche superiore a
e patetica? Si leggano quasi tutte le scene, s’osservi gran parte de’
suoi
recitativi, e in principal modo le arie e i duett
o l’aurora della vera filosofia. Il Petrarca divinizzato finallora da
suoi
adoratori si riumanò, a così dire, per mezzo dell
carattere della persona e più legati col suo particolar interesse. I
suoi
tocchi sono sempre da gran maestro chiari insieme
mio piacer. Muova il rio passi più lenti, E sospenda i moti
suoi
Ogni Zeffiro leggier.» [37] Così si vin
conoscesse; circostanza che renderà a poco a poco pressoché inutili i
suoi
componimenti non potendosi accomodare senza guast
il Metastasio abbia sempre cavato dal proprio fondaco o dall’altrui i
suoi
pregiatissimi drammi; se l’imitazione de’ Greci,
l’arte d’intrecciar gli accidenti da Calderon, autore ch’aveva tra i
suoi
libri e che a ragione veniva da lui stimato molti
n maniera poco conveniente allo scopo del teatro. Non v’è un solo fra
suoi
drammi, (s’eccettuati non vengano gli oratori e q
l’autore non ha avuto in vista né l’uno né l’altro. L’amore in molti
suoi
drammi altro non è che un affetto puramente episo
rammorbidite all’eccesso, onde vengono sformati i caratteri di molti
suoi
personaggi. Basta una semplice occhiata per ravvi
i del Pontano, ovvero del Cotta? «Già presso al termine De’
suoi
martiri Fugge quest’anima Sciolta
natura gli sfoggiati ornamenti dello spirito. Nulla di più comune ne’
suoi
componimenti quando il sentir i personaggi, allor
i stitici letterati e ai filosofi incontentabili106; che scrivendo i
suoi
drammi acciocché fossero rappresentati, non ha po
alterar ch’egli ha fatto tante volte il costume, mettendo in bocca a’
suoi
personaggi delle allusioni, le quali, atteso il p
tonte accesa» in bocca d’un antichissimo re della Persia che parla a’
suoi
confidenti; Imeneo, che scuote la face invocato d
l’incertezza e la contraddizion che si scorge nel carattere di molti
suoi
personaggi nata unicamente dal desiderio di ripet
o dissimula, ma positivamente finge con essa lei affine di scoprire i
suoi
disegni intorno a Cesare; finzione poco verosimil
sentimenti di Marzia, e usando altresì l’inconseguenza di palesare i
suoi
disegni a Fulvio, cui ella non amava punto, e del
lo d’Amore, la Contesa dei numi, l’Astrea placata con pochi altri de’
suoi
componimenti drammatici più piccoli. Abbiano poi
mide, il Ruggiero, l’Alessandro, il Re pastore, e qualche altro con i
suoi
sonetti. Ma che tale distinzione non nuoca punto
rivale Carlo duodecimo re di Svezia. Bouginville racconta altresì ne’
suoi
viaggi che in San Salvatore Capitale degli stabil
ame, non dovendo egli ignorare che la religione de’ maghi contava fra
suoi
dogmi quello di escludere i simolacri degli dei n
le rappresentazioni a spettacolo del genere italiano. Ebbe in arte i
suoi
detrattori e i suoi ammiratori ; ma effettivament
a spettacolo del genere italiano. Ebbe in arte i suoi detrattori e i
suoi
ammiratori ; ma effettivamente, senza levar tropp
V benemerito della letteratura e del teatro. Egli non solo invitò ne’
suoi
dominii Schlegel e Klopstock, ed altri chiari let
compose la Morte di Balder, ed altre favole che gli fecero onore fra
suoi
. Dee però singolarmente pregiarsi la Danimarca de
tti dell’amore re pastorale in versi di un atto riscosse applausi da’
suoi
e dagli stranieri per il piano ben condotto e ben
del ’42 (17 febbraio) lasciò scritto : Al Carcano il Cannelli co’
suoi
drammatici subentrò ai molteplici trattenimenti d
ici trattenimenti del carnevale, ma perchè non vuol esser da meno de’
suoi
predecessori, egli appresta un balletto ; s’io no
Anzampamber e di Ricci. Ora è lo Stenterello che numera al pubblico i
suoi
creditori, ora è un dialogo co’ creditori stessi.
ciava ad invecchiare, mentre l’opera in musica stendeva rapidamente i
suoi
progressi. Laonde alla mancanza del concorso nel
gnatagli di mille luigi, colla quale soccorse e chiamò presso di se i
suoi
genitori, ed in seguito prese moglie e visse con
uto col nome di Scaramuccia. Egli seppe meglio mostrare a’ Francesi i
suoi
talenti facendo valere la somma sua arte pantomim
gran Moliere che come autore ed attore quivi spiegava gl’inimitabili
suoi
talenti. Non è men noto che il Moliere non isdegn
ramuccia abbandonò Parigi l’anno 1662 per venire in Napoli a vedere i
suoi
parenti e che al di lui ritorno i Parigini accor
respirare liberamente l’aria sana dell’arte, e d’onde potè mostrare i
suoi
pregi a un pubblico degno di lui. Ormai i suoi
nde potè mostrare i suoi pregi a un pubblico degno di lui. Ormai i
suoi
due teatri eran l’ Alfieri di Firenze l’inverno,
hiandovi delle parole toscane di tempo in tempo, che davano grazia a'
suoi
ragionamenti. Era egli lepido nel suo discorso, a
lepido nel suo discorso, accorto, e pronto nelle risposte, ed i lazzi
suoi
pantomimici dilettavano per la loro varietà e per
la più tragica delle morti, che il Colomberti ancora ci racconta ne'
suoi
particolari : Sentivasi egli una mattina indispo
ci, dice : il solo Francesco Lombardi s’alza gigante in mezzo a tanti
suoi
confratelli, che, o giacciono nell’oscurità, o ap
ole esprimere, e che sa cosi mirabilmente trasfondere negli animi de'
suoi
uditori. Benchè le parti tutte gli stieno bene de
aso Salvini : Non aveva l’attraente prerogativa della bellezza, ma i
suoi
occhi vivacissimi, e la folta e leonina capigliat
nna era di un carattere gioviale, bonacciona, la ben amata di tutti i
suoi
compagni ; e la perdita di questa eminente attric
nissima (Mod., Eredi di Bart. Soliani), che comincia : Abbia Marte i
suoi
fuochi, e da tonanti guerrieri bronzi, e da le fe
German col Gallo invitto col numeroso Mosco e il prode Sveco abbia i
suoi
fuochi anco Talìa : Si costruì poi il Savi un te
del suo recinto nè Noverri, nè Vestris, nè Hilverding, anzi inviava i
suoi
ballerini oltramonti, e i Francesi stessi scendev
i Francesi stessi scendevano dalle Alpi per apprendere la danza a. I
suoi
Peri, Corsi, Monteverde, Soriano, Giovannelli era
on mancavagli l’opportunità di spiegare anche in tal genere i poetici
suoi
talenti avendolo il granduca di Toscana Ferdinand
e col nome di Clemente IX si esercitò nell’opera sotto Urbano VIII. I
suoi
drammi di argomento cristiano recitati in Roma co
o stesso mal tollerato abuso. Or perchè l’Arteaga ed altri apologisti
suoi
confratelli dissimularono che la Spagna ha coll’I
innanzi ai concorrenti e soprastare, addottrinò così bene nel canto i
suoi
castrati, e tanti n’ebbe che potè fornire all’Eur
artificiali de’ castrati? E se il fiorentino Rinuccini gli avesse ne’
suoi
melodrammi adoperati, il Vecchi gli avrebbe ricus
a, Erirreo ne nomina un’altra come una delle più eccellenti de’ tempi
suoi
, cioè Leonora Baroni figlia della nominata bella
orzarla senza stento, senza far visacci, boccacce, storcimenti ”… » I
suoi
slanci e sospiri non son punto lascivi: gli sguar
ed allemanne. Solo è da notarsi che ne’ primi tempi l’opera tirava i
suoi
argomenti dalla mitologia, la quale agevolmente a
mponimenti teatrali. Nell’autunno del medesimo anno venne Moliere co’
suoi
nella capitale della Francia. Cominciò le rappres
anno se ne vendicò comicamente facendo ridere il pubblico a spese de’
suoi
censori, e pubblicò la Critica della Scuola delle
ad un cavaliere il quale ha la debolezza di voler esser poeta, che i
suoi
versi son cattivi: che in vece di compatire gli e
iù. Il solo Luigi XIV ne giudicò in Versailles più favorevolmente de’
suoi
cortigiani, il che dimostra il buon gusto di ques
Borgogna che manifestò la sua inclinazione verso la scena. Coltivò i
suoi
talenti colle lettere studiando per cinque anni n
e, o ignora l’arte sagace di mostrar di perdersi in esso per celare i
suoi
ordigni e le sue forze; non fu quella filosofia c
sue forze; non fu quella filosofia che fa pompa del suo compasso, de’
suoi
calcoli e dell’ austerità della sua dottrina. La
diversi delle sue favole è d’avvertirsi che egli da prima accomodò i
suoi
lavori al gusto dominante per le commedie d’intri
n ogni giustizia imputate, dimostrerebbero in lui l’ uomo. Ma i sommi
suoi
pregi sino a quest’ora trovati coll’ esperienza i
ommedie; e che quando questa si rappresentò, non avea egli prodotto i
suoi
capi d’opera. Egli in ciò s’ ingannò, come anche
civile, e ci ripete poi nella Canzone, nella quale descrive parte de’
suoi
infortunij da che nacque fino all’anno quarantesi
notizie Francesco Bartoli : Acquetar non si può la mente afflitta A’
suoi
mali pensando antichi, e novi, E come così fera u
Te stesso, io no, che ferireimi or ora, E ferito m’avrei prima, che i
suoi
Lumi chiudesse a noi La mia diletta ; è vero al c
l’ Essagerazione : Me contra ’l maritarsi ira non punge, benchè de’
suoi
dolor mi viva a parle ; dico per vero dir ; di m
mi viva a parle ; dico per vero dir ; di mille a pena una ne’ lacci
suoi
vita ha serena. Era egli nella Compagnia degli U
estia al suo vicino ; ho tra l’altre una mia picciola figlia, che co’
suoi
modi pargoletti in fasce un’ Aurora bambina rasso
arnevale, perchè d’ir a Bologna io spasmo e moro. Qui narra di certi
suoi
pegni di libri e di medaglie a Bologna, e invoca
rigo, dov’ebbe a professore l’ex-ministro De Sanctis, e dove compiè i
suoi
studi. Combattè per l’indipendenza d’Italia il’ 5
ribaldin, de’quali alcuni ancor vivi sulla scena ; tra gli altri non
suoi
di sana pianta, ve n’ha di quelli che non solamen
in Reggio, per la cui spedizione egli preme, come importante molto a
suoi
interessi, ha hauto ricorso da me, acciò che lo r
a me, acciò che lo raccomandi a V. A. e la prieghi ad ordinare a que'
suoi
ministri che vogliano troncate tutte le dilazioni
cassò con insolenza il parlamento, e ne convocò un altro composto de’
suoi
parziali scelti fra il popolaccio, detto per deri
nti. Egli non meno del Shakespear scrisse molti drammi poco degni de’
suoi
talenti; con questa differenza che a Shakespear a
si circoscrive ne’ luoghi della città di Londra. È da notarsi, che a’
suoi
dì già sulle scene inglesi si satireggiavano i no
da sette anni si trovava in carcere per non aver modo di soddisfare i
suoi
creditori, spontaneamente ordinò che si liberasse
iesta nella dipintura de’ costumi, per cui Terenzio tanto sovrasta a’
suoi
posteri, l’unità di disegno nel tutto, e la verit
erva alcune lettere di Coviello, il quale, per non essere da meno dei
suoi
compagni, batte cassa con supplicazioni di ogni s
oni, poichè se occorressero al Ser.mo non solo Coviello, ma altri de'
suoi
Comici ancora, ne sarebbe il Ser.mo di Modena pad
e – secondo Fr. Bartoli – intorno al 1715, lasciando di sè pei meriti
suoi
, una rinomanza la più ricordevole ed onorata. » I
i suoi, una rinomanza la più ricordevole ed onorata. » I quali meriti
suoi
non si limitarono a quei dell’attore, ma altresì
dal colore degli abiti; l’una di color bruno figurava un padrone co’
suoi
servi, l’altra di bianco una comitiva di ladroni.
pirito imitatore universale che guida l’ uomo a copiare le azioni de’
suoi
simili per farsene un trastullo; si notano i prim
bile. E questo prova, mi pare, quanti e quanto grandi fossero i pregi
suoi
di artista. Magnifica di figura e di voce, ricca
ce, ricca d’intelligenza, parlatrice elegante, piena di cuore verso i
suoi
compagni, era una specie di Ristori d’allora. Ma
acciasse rovine e morte, ma se trovava una faccia dura, che agli urli
suoi
non si sgomentasse, quella Tigre diveniva una pec
erto. La Checcherini, come la pioggia era cessata, se n’ andava con i
suoi
dieci soldi, pian piano, infagottata in una veste
ar di dosso a brandelli. Cenci contemporanei. Poverina, neppure cenci
suoi
!… Nell’ elenco della Compagnia di Antonio Morro
lui et per la sua famiglia. già mi persuado che questi incontrerà ne
suoi
occorrenti l’assistenza delle gracie dell’A. V. c
a, ne hà cosi vicino l’influsso. La libertà con la quale mi uaglio de
suoi
fauori seruirà a V. A. d’argomento ch’ambitiosiss
tiche di cinque lingue ; era scrittore applaudito, e generoso verso i
suoi
colleghi ; attore piacevolissimo. La grazia, l’el
sociali e, di quella signorile, ne osservava le forme nel trattare i
suoi
compagni…… Molto logicamente il Suner, toccando
di Modena, che tolgo da quell’Archivio di Stato, a testimonianza de'
suoi
meriti, e del conto in cui egli era tenuto : Anto
nte ricerchiamo i loro Ministri a far godere allo stesso Marchesini i
suoi
cortesi riguardi, lasciandolo passare liberamente
Nebrixa nato nell’Andalusia al 1444, dopo aver fatto per poco tempo i
suoi
studj in Salamanca, non ben soddisfatto passasse
ne degli Scolastici che di favorir la novità l’accusarono, inspirò a’
suoi
nazionali l’amor delle lettere, onde fu caro al R
zati ed ammaestrati in Italia dee la Spagna tutto l’onore di aver da’
suoi
cacciata l’ignoranza in cui erano immersi. Del re
e del buon comico”. 126. L’Italia ha perduto uno de’ più zelanti
suoi
difensori letterati e l’autore della presente sto
omponimenti teatrali. Nell’autunno del medesimo annovenne Moliere co’
suoi
nella capitale della Francia. Cominciò le rappres
anno se ne vendicò comicamente facendo ridere il pubblico a spese de’
suoi
censori, e pubblicò la Critica della Scuola delle
ad un cavaliere, il quale ha la debolezza di voler esser poeta, che i
suoi
versi sono cattivi: che in vece di compatire gli
iù. Il solo Luigi XVI ne giudicò in Versailles più favorevolmente de’
suoi
cortigiani, la qual cosa manifesta il buon gusto
Borgogna che manifestò la sua inclinazione verso la scena. Coltivò i
suoi
talenti colle lettere studiando per cinque anni n
e, o ignora l’arte sagace di mostrar di perdersi in esso per celare i
suoi
ordigni e le sue forze; non fu quella filosofia c
sue forze; non fu quella filosofia che fa pompa del suo compasso, de’
suoi
calcoli e dell’austerità della sua dottrina. La f
iversi delle sue favole, è da avvertirsi che egli da prima accomodò i
suoi
lavori al gusto dominante per le commedie d’intri
on ogni giustizia imputate, dimostrerebbero in lui l’uomo. Ma i sommi
suoi
pregi sino a quest’ora trovati coll’esperienza in
edie; e che quando questa si rappresentò, non avea Moliere prodotto i
suoi
capi d’opera. Egli in ciò s’ingannò, come anche n
di della corte. Pietro il grande che dal suo famoso viaggio tornò ne’
suoi
vastissimi dominj, come dicesi che Osiri entrasse
legislatore della nazione Russa, avendo cambiata la natura stessa de’
suoi
stati e i costumi de’ popoli, e introdotto fra lo
demie, librerie, stamperie. Ma benchè amasse la poesia e la musica, i
suoi
piaceri consistettero ne’ balli in maschera e in
tri che in lui, metteva tutto in movimento, e l’autore vedeva sotto i
suoi
occhi trasformarsi quasi per incantesimo il propr
suoi occhi trasformarsi quasi per incantesimo il proprio lavoro, e i
suoi
pensieri si animavano, il suo dialogo si vestiva
ue scene si succedevano cosi naturalmente che era una maraviglia, e i
suoi
personaggi si sentivano trasfuso nelle vene tanto
bino nella Compagnia di suo padre, e così, egli stesso, mi descrive i
suoi
primi passi : « quella che non mi andava giù era
ti di professione. Anche la scoltura delle castagne d’india entra ne'
suoi
pregi di artista ; e il Boutet nella Tribuna dell
heb resterà indimenticabile negli annali della storia dell’arte. Due
suoi
fratelli, Achille ed Ugo, seguiron l’arte del pad
erini per la Vincenza Armani (V.) : Dal pigro sonno, che con gli ozj
suoi
neghittoso alle fredde ombre ti rese, alma risorg
come di eccellentissimo comico, e il migliore assolutamente de’ tempi
suoi
. Il detto Capaccio inviò a questo Lucio la sua co
elice della simpatia, dell’affetto, della stima, in che lo tenevano i
suoi
concittadini. Era entrato di fresco nell’ arte, e
o agonizzante il nome di personaggi drammatici che gli rammentavano i
suoi
più lusinghieri trionfi…. Rotei…. Valentino…. Cos
di della corte. Pietro il grande che dal suo famoso viaggio tornò ne’
suoi
vasti dominii, come dicesi che Osiri entrasse nel
legislatore della nazione Russa, avendo cambiata la stessa natura de’
suoi
stati ed i costumi di que’ popoli, ed introdotto
amperie. Benchè però egli amasse la poesia e la musica, limitaronsi i
suoi
piaceri ai balli in maschera e ad altre feste che
è visse. Il Mascherpa insomma serbò uniti il maggior tempo che potè i
suoi
scritturati, convinto che principal forza di una
e parole. Non si occupò mai di direzione, ch' egli affidava a uno de'
suoi
artisti ; e v'eran mesi in cui non compariva sul
n alcune vaganti Compagnie da circa sei anni va ritrovando impiego. I
suoi
pregi d’avvenenza, non meno che la sua abilità, l
contro Venezia, diede un saggio più vigoroso e più deciso de’ tragici
suoi
talenti, e svegliò nel pubblico, e ne’ posteri vi
il tragico teatro francese. Longepierre non lavorava con diligenza i
suoi
versi, non si elevava con lo stile, non conosceva
iprendersi che Romolo venga dipinto come innammorato a differenza de’
suoi
soldati che altro non cercano se non che una donn
i, perifrasi poco proprie della scena e della passione. In compenso i
suoi
caratteri mi sembrano pennelleggiati con molta vi
uistatrice reina degli Assiri. A vista della manifesta ribellione de’
suoi
ella dimostrasi così inetta che non sa prendere v
l celebre Francesco Maria Arouet di Voltaire, la cui gloria niuno de’
suoi
contemporanei sinora ha pareggiata, non che adomb
to seguito da’ rimorsi vendicatori, e cerca la morte, ma prostrato a’
suoi
piedi gli domanda un amplesso. Ditemi , aggiugne
virtù; si dirà che Tito morendo ebbe un vostro sguardo per mezzo de’
suoi
rimorsi, che voi l’amate ancora, che alla tomba e
ce de’ pedanti che asseriscono il contrario) dalla taccia imputata a’
suoi
compatriotti di travestire tutti i personaggi all
este, si distinguono assai bene fra loro e da’ Parigini. Finalmente i
suoi
difetti medesimi sono diversi da quelli de’ lodat
che essendo Zaira uccisa appunto quando abbracciando la religione de’
suoi
maggiori è disposta a rinunziare alla felicità ch
tait desarmè. Un carattere così eroico, franco, temerario agli occhi
suoi
, non dovea far tutto temere al sospettoso Polifon
ccandosi col suo gran nemico deponga la maschera e manifesti i grandi
suoi
disegni, e lo chiami a parte dell’impero mostrand
ancora avea acquistata l’arte di pulir lo stile e di tornir meglio i
suoi
versi; ond’è che nella lettura che se ne fece, gl
a coll’esercizio; e forse disingannato al fine abbandonò un genere a’
suoi
talenti inaccessibile. Le Miere parigino, il qual
aco sacrificati. Uno de i discepoli Volteriani m. La Harpe cominciò i
suoi
lavori tragici col Warwick tirando la sua favola
rimanente delle sue produzioni drammatiche non corrispose ai voti de’
suoi
amici. Pharamond, Timoleon, Gustave, Melanie reli
i di essere usciti di moda. Colardeau altro giovane morto dopo i due
suoi
saggi tragici Astarbe e Calisto, fu preceduto dal
sere stato il primo a recar sulla scena i fatti nazionali? E perchè i
suoi
compatriotti glie l’accordarono? Di grazia che al
e carico di puerilità? Che Belloy aveva nelle prime favole esauriti i
suoi
tesori, e che non seppe idear quest’altra senza r
n certo modo la propria colle impudenti sue menzogne. Gli eroi stessi
suoi
paesani diventano sotto la di lui penna dispregev
ti dalla storia nazionale? Dica piuttosto di prendergli dal fondo de’
suoi
ghiribizzi e dallo spirito di menzogna che lo pre
va necessario il rigore, fe un segno, e le due teste caddero a’ piedi
suoi
. Fu ciò un’ ombra che si mischiò al lustro del tr
per vestirne un figlio infame del capo del Belloy! E che direbbero i
suoi
compatriotti se si mettesse sulla scena un ladron
. Capello viene a veder Contarini, ed a proporre le sue angustie ed i
suoi
dubbii. Contarini dice, io gli farò svanire; veni
suo voto di morte. Capello prima di giudicarlo reo vorrebbe che su i
suoi
progetti egli avesse somministrate pruove, vorreb
litto. Loredano profferisce, che quando anche potesse discolparsi de’
suoi
progetti, non sarebbe meno reo di aver contravven
llo zio prete, citato più su, ma poi volle seguire la professione de’
suoi
genitori. Fu un buon amoroso, e recitò applauditi
atica di suo figlio Giovanni. « Nel 1788 — scrive Benedetto Croce ne’
suoi
Teatri di Napoli (Ivi, Pierro, 1891) — venne una
e gl’ incoraggiamenti del Pubblico, il quale avvezzo ad applaudire a’
suoi
non ordinarj talenti nell’ arte del declamare, po
i dei drammi, pei quali anche il Teatro italiano conti un autore fra’
suoi
attori. » E dopo avere esaminata e magnificata l’
quella di Luigi Monti, che dovè lasciare poco dopo per soddisfare ai
suoi
obblighi di leva. E tre anni stette confinato a L
uo personaggio : gli guardava dentro e poi cercava d’entrar quasi ne'
suoi
panni. Non era la solita sovrapposizione dell’art
ne. Quasi quasi vorrebbe pigliarne un tal bagno freddo da spegnerci i
suoi
ardori d’artista. Ma poi quell’altra parte di lui
compagna della sua vita, la collaboratrice intelligente e amorosa de'
suoi
studi, tolta in moglie il 15 luglio 1881, è un be
di Byron, illustrato con grande orchestra da Schumann ; di monologhi
suoi
e ballate di Bürger, di Schiller, di Marradi con
parti di caratterista. Ma il teatro non fu che un mezzo per vendere i
suoi
quadri che andava dipingendo dal vero in ogni pia
obili Vendramini al Teatro S. Luca. Sufficientemente fece conoscere i
suoi
talenti per la comica professione, e morì in fres
il tragico teatro francese. Longepierre non lavorava con diligenza i
suoi
versi, non si elevava per lo stile, non conosceva
riprendersi che Romolo venga dipinto come innamorato a differenza de’
suoi
soldati che altro non cercano che una donna; ma a
i, perifrasi poco proprie della scena e della passione. In compenso i
suoi
caratteri mi sembrano pennelleggiati con molta vi
uistatrice reina degli Assirj. A vista della manifesta ribellione de’
suoi
ella dimostrasi così inetta, che non sa prendere
l celebre Francesco Maria Arouet di Voltaire, la cui gloria niuno de’
suoi
contemporanei sinora ha pareggiata, non che adomb
uto seguito da’ rimorsi vendicatori e cerca la morte, ma prostrato a’
suoi
piedi gli domanda un amplesso. Ditemi (aggiugne)
virtù; si dirà che Tito morendo ebbe un vostro sguardo per mezzo de’
suoi
rimorsi, che voi l’amavate ancora, che alla tomba
ce de’ pedanti che asseriscono il contrario) dalla taccia imputata a’
suoi
compatriotti di travestire tutti i personaggi all
este, si distinguono assai bene fra loro e da’ Parigini. Finalmente i
suoi
difetti medesimi sono diversi da quelli de’ lodat
che essendo Zaira uccisa appunto quando abbracciando la religione de’
suoi
maggiori è disposta a rinunziare alla felicità ch
it desarmé. Un carattere così eroico, franco, temerario agli occhi
suoi
, non dovea far tutto temere al sospettoso Polifon
acendo che egli col suo gran nemico deponga la maschera e manifesti i
suoi
grandi disegni, e lo chiami a parte dell’impero m
coll’ esercizio; e forse disingannato al fine abbandonò un genere a’
suoi
talenti inaccessibile. Le Miére Parigino, il qual
ati. M. de la Harpe produsse alla prima la tragedia di Warvick che a’
suoi
fautori dava grandi speranze; ma l’ istesso Palis
entato, e carico di puerilità? Che Belloy avea nelle prime esauriti i
suoi
tesori, e che non seppe idear quest’altra senza r
n certo modo la propria colle sue impudenti menzogne. Gli eroi stessi
suoi
paesani diventano sotto la di lui penna dispregev
ti dalla storia nazionale? Dica piuttosto di prendergli dal fondo de’
suoi
ghiribizzi e dallo spirito di menzogna che lo pre
eva necessario il rigore, fe un segno e le due teste caddero a’ piedi
suoi
. Fu ciò un’ ombra che si mischiò al lustro del tr
e per vestirne un figlio infame del capo di Belloy! E che direbbero i
suoi
compatriotti se si mettesse sulla scena un ladron
ujours trompée, & dédegnait souvent de punir. Il ciel conservi a’
suoi
compatriotti codesto candore e la natural generos
sacrati alla patria sempre a se cara che la vita gli diede che dopo i
suoi
viaggi e le vicende fremendone la malvagita’ inva
e prevalse a qualunque altra che recitasse nel suo carattere a' tempi
suoi
. Fioriva questa comica intorno alla metà del seco
asa e qualche terreno in Livorno, dove, forse, avanzata in età finì i
suoi
giorni.
l’uso d’Italia, se la sua figura e grandezza avessero corrisposto ai
suoi
buoni talenti. Corto, grosso, senza collo, con oc
dice il Bartoli, « avanzato poi in età fu mantenuto decentemente da’
suoi
padroni, i nobili Grimani, onde, dopo d’aver viss
di Francesco Paganini. È fornito di buona presenza, e può fra giovani
suoi
pari nell’arte del Teatro lodevolmente comparire.
cassò con insolenza il parlamento, e ne convocò un altro composto de’
suoi
parziali scelti fra il popolaccio, detto per deri
si circoscrive ne’ luoghi della città di Londra. E’ da notarsi che a’
suoi
dì già sulle scene inglesi si satireggiavano i no
da sette anni si trovava in carcere per non aver modo di soddisfare i
suoi
creditori, spontaneamente ordinò che si liberasse
iesta nella dipintura de’ costumi, per cui Terenzio tanto sovrasta a’
suoi
posteri; l’ unità di disegno nel tutto, e la veri
liore attrice, che in Napoli si facesse altamente applaudire a’ tempi
suoi
. » Grassi Enrichetta. (V. Zerri-Grassi).
ioso, da cui l’arte poteva in appresso molto promettersi in virtù de’
suoi
perspicaci talenti. »
che la condusse a morte in capo a poche ore, compianta da tutti e pei
suoi
pregi e per la sua sciagura.
al di petto, fu obbligata a restarsene in Italia, a Venezia, presso i
suoi
parenti, sostituita nel ruolo dalla moglie di Lui
l quale stette più anni, non solo come attore, ma anche adoperato da’
suoi
Compagni — dice il Bartoli — negli affari della T
scrittore. Fu uomo piissimo ; e dice Francesco Bartoli che a’compagni
suoi
inculcava con tutto il zelo d’essere modesti neg
cui Molière trasse veramente il suo stordito ; benchè i Commentatori
suoi
gli voglian dar per esemplare l’Emilia di Luigi G
ci più o meno intelligenti. Zanuzzi, per esempio, – dice Cailhava ne’
suoi
studî su Molière – sosteneva la parte di Fulvio,
mio cuore abbondantissime granella de’suoi meriti, e che i raggi de’
suoi
begli occhi, quasi vivi soli, faccino il loro off
tti, senza quell’accidente. Niccolò Barbieri terminò cristianamente i
suoi
giorni — dice il Bartoli — poco dopo il 1640. Ed
giovani come specchio di vero artista ; chè niuno forse accostossi ai
suoi
autori con rispetto maggiore e maggior diffidenza
ndimenti artistici di Giovanni Emanuel, del suo metodo di studio, de’
suoi
timori, della sua forza, della sua perseveranza,
foglio delle tagliatelle (perchè faceva anche da cuoco a certi altri
suoi
pigionali) mi compariva dinanzi col matterello in
r provarlo ! Lasciamo all’autore la grande responsabilità di creare i
suoi
personaggi ; noi limitiamoci a farli parlare, cam
citava l’ Elisabetta d’ Inghilterra, e si diede a discorrer de’ fatti
suoi
al pubblico in cosiffatta guisa che poco dopo fu
1782) si diede a recitar parti adattate – dice il Bartoli – agli anni
suoi
più gravi, mantenendosi con pari fortuna in conce
ionfante di Marc’ Antonio, dramma-parodia, che fece rappresentare da'
suoi
compagni con la musica del Maestro Maccari. Nel '
a Primo Innamorato. Fu uomo di somma riputazione in riguardo a'meriti
suoi
teatrali, per essere stato un modello del Comico
Morì in mia presenza, tenendo sua figlia tra le braccia, e dandole i
suoi
ultimi avvertimenti cinque minuti prima di spirar
allontanato, per intolleranza anticristiana, dalla maggior parte de’
suoi
confratelli, diceva che il mestiere di comica non
a soli quindici anni, a un ciarlatano, certo Girolamo, che vendeva i
suoi
unguenti col mezzo di buffonerie…. In capo a qual
enne il socio, poi separatosene, il concorrente. Andato a spacciare i
suoi
unguenti a Milano, e trovato il posto preso dal r
tanto si distingue dagli altri nell’arte sua, che non cred’io che a’
suoi
tempi tanto si distinguessero dagli altri gli att
il Goldoni assieme alla Compagnia. E a un de’ comici che dimandò se i
suoi
compagni sarebbero stati i primi a rappresentare
ieme alla madre, in quella di Colapaoli, Ghirlanda e Nardelli. Fece i
suoi
primi passi alla celebrità nella Compagnia Solmi
nima che il corpo. Buffet era piccolo, magro e nervoso. e suppliva ai
suoi
difetti collo studio e l’intelligenza. La fatica
che disdicono anche alla sua voce robusta, altisonante ; come pure i
suoi
gesti imperiosi e decisivi si mostrano soggiogati
e gli ho trovati circa la loro volontà dispostissimi d’incontrare li
suoi
commandi ; ma ritrovo delle difficoltà grandi sul
e ne’ più astrusi juridici contrasti con raffinato acume a favore de’
suoi
clienti vantaggiossamente affaticarsi. [http
CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e
suoi
progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault.
te verseggiata; ma la morte del Mazzarini deluse ancor questa volta i
suoi
disegni. Senza scoraggirsi compose la pastorale P
roppo offendo. Ah ma l’offendo invan, d’amore è degno, E tu a’ meriti
suoi
giustizia rendi. Oimè! questo è dolore! Confessar
superiorità del Quinault nel verseggiare e nello scerre e disporre i
suoi
piani. E ciò egli manifestò nel consigliar Tommas
ima di ottenere il privilegio del Perrin aveva mostrata la rarità de’
suoi
talenti ne’ balletti da lui stesso composti ed in
in seguito il Quinault le scene, e le mostrava o all’Accademia o a i
suoi
amici Boyer e Perrault b. Dalle mani de’ letterat
CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e
suoi
progressi per mezzo di Lulli e Quinault. Avean
o offendo. Ah ma l’offendo invan, d’amore è degno, E tu a’ meriti
suoi
giustizia rendi. Oimè! questo è dolore! Confe
a superiorità di Quinault nel verseggiare e nello scerre e disporre i
suoi
piani22. Dall’altra banda la stessa storia ci add
rima di ottenere il privilegio del Perrin avea mostrata la rarità de’
suoi
talenti ne’ balletti da lui stesso composti ed in
neva in seguito Quinault le scene, e le mostrava o all’Accademia o a’
suoi
amici Boyer, e Perrault24. Dalle mani de’ lettera
on Quinault nel tessere il suo Bellerofonte; ed anche nel mandargli i
suoi
stessi versi de’ divertissemens, perchè a quella
di Zan Polo, buffone. Metto qui su di lui le parole dell’Aretino ne’
suoi
ragionamenti, già riferite dal D’Ancona (op. cit.
i daranno questo comico ad un segno di perfezione che agevolmente da’
suoi
talenti si può con gran certezza sperare. »
ni Roffi, facendo sempre più conoscere con certezza i teatrali meriti
suoi
. Così Francesco Bartoli. Ma io credo che s’abbia
dell’opera tutto insieme piaceva nondimeno agli Italiani ad onta de’
suoi
difetti sì per la novità, sì perché non ne avevan
va pregievote uno spettacolo contrario per se stesso al buon senso. I
suoi
difetti erano riputati altrettante bellezze, e si
r ricader di bel nuovo nel pessimo; certo è che il cuore riacquistò i
suoi
diritti, che dai sensi gli erano stati ritolti, e
, e lo Stradela a Genova celebre non meno per l’abilità sua che per i
suoi
amori e tragico fine. Dietro alle pedate di costo
moniche nella persona di Fra Giambattista Martini il più illustre fra
suoi
discepoli. Niccolò Porpora, napoletano, e Rinaldo
la più pregievol raccolta che ci resta della scuola corelliana. Ma i
suoi
Capricii ripieni di operose stranezze, e inventat
rlo, giunse a trar fuori suoni dolcissimi, e maravigliosi. Spicca nei
suoi
componimenti quell’aurea schiettezza, quella unit
poscia bel bello fino a quel grado di espressione che caratterizza i
suoi
componimenti, e che altri assomiglierebbe alla mu
accompagnamenti, e certamente se si paragonano in codesto articolo i
suoi
componimenti a quelli degli altri, la differenza
mortale Jummelli, il quale in siffatto pregio come nella felicità de’
suoi
voli musicali, che lo rendono, a così dire, il Ch
accoppiar la espressione al difficile, nella fecondità e nel brio de’
suoi
concerti fu veramente originale. Ma da niun altro
ora. Questi insegnamenti gli fecero ben tosto sviluppare i portentosi
suoi
talenti pel canto. Ni uno a’ tempi nostri ha sort
gno di quei monarchi, a’ quali si dà il titolo di grandi, cioè, che a
suoi
tempi mirabilmente fiorirono le lettere e i lette
. Alcuni affermano che di veleno preparatogli dai maestri di cappella
suoi
rivali. Quantunque ciò non meriti ogni credenza,
Vacantiello Francesco. È citato da Trajano Boccalini nei
suoi
Ragguagli di Parnaso, là dove dice (I, 242) : « e
e di critica ebber verso Anna Job parole di molta lode : e dei meriti
suoi
come caratterista e madre nobile posson far fede
enza fine, il contegno nobilissimo. A lei accennò il Belli in uno de’
suoi
incomparabili sonetti ; e Luigi Bonazzi, letterat
atura e voce ed atti Di lor parola animatori. Ad altri, Compartendo i
suoi
doni, eletta tempra Conformabil concesse a finger
rte comica cedesse il campo alla forense, pien di coraggio condusse i
suoi
comici fuor di Firenze, per tutta la Toscana, in
tampato ; e ritiratosi dalle scene, visse alcun tempo, col frutto de'
suoi
risparmj a Venezia, ove morì circa il 1757. Fr. B
sura del teatro nell’ '80, Zanuzzi, che ad ogni modo aveva compiuto i
suoi
anni di servizio, fu congedato con una pensione d
ro ajuto, cura della bimba, che fu allevata, ancora in culla, sotto i
suoi
occhi ; e accortosi, coll’andar degli anni, della
leonora. Toltosi dal teatro e stabilitosi a Venezia, passò gli ultimi
suoi
anni nelle sale dell’Accademia, e tra’monumenti,
antalone e di Brighella che recitava alternativamente, ma più noto a’
suoi
giorni per le finte gemme di teatro ch’egli fabbr
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