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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 606-607
Ill.mo Sig.re et Pad.e Coll.mo L’allegrezza che mi ha apportato la sua cara lettera, per vedere ch’ella tien di me memor
o la sua cara lettera, per vedere ch’ella tien di me memoria, ben che sua minima nell’operatione, ma nell’affetto riuerente
o il non più pensarci, io non potrò non pensare a quegli onori che la sua presenza mi concedeua, et al mio sommo desiderio
mia pouera ventura. l’amoreuole proferta ch’ella mi fa si nuovo della sua casa, sarà da me accettata nelle occorrenze, et m
dem.te che le comedie di costì non li piaccino, nè possa qui goder le sue che p. la dio gratia a tutti q.i Sig.ri danno il
omesse per le nostre due parti, sono quelli che il Sig.r Cinzio nella sua li descrive ; che giudicati buoni, e per esserui
l detto Cinzio, presi ardire col fauore di V. S. Ill.ma d’offerirli a Sua Altezza Ser.ma mio sempre riuerito padrone suplic
r.ma mio sempre riuerito padrone suplico dunque riuerente la bontà di Sua Altezza Ser.ma a non rendermi per questo indegna
a bontà di Sua Altezza Ser.ma a non rendermi per questo indegna della sua gratia, poi che il tutto scrissi con puro affetto
ma che si sapeua ch’io non ero in parola con nissuno. Hora con questa sua consegnata dall’Ill.mo Monsig.r Bentiuogli suo ne
il fauore che mi uien fatto da cossi gran principe di mettermi nella sua Compagnia con mio marito, rispondo a V. S. Ill.ma
pondo a V. S. Ill.ma che la maggior brama ch’io mi habbi, e di seruir Sua Altezza Serenissima ma lo accomodarmi con il Sig.
rmi. spero che le mie potenti ragioni appresso la natural Clemenza di Sua Altezza Serenissima mi faranno degna della grazia
rà tanto, quanto il conseruar la uita, e la salute dell’Anima, ad una sua riuerente serua. Con che fine offerendomi a prega
2 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443
bo penfare 67. Argonauti Italiani 19. Ariosto Ludovico, giudizio di sue Commedie 219. Aristio Fusco comico Latino 127.
mmedie 219. Aristio Fusco comico Latino 127. Aristofane, analisi di sue Commedie 87. giudizio degli antichi e de’ moderni
egli antichi e de’ moderni su di esso 94. Arcadia, Accademia Romana, sua origine 316. Armodio Marso Giovanni p. L. 211.
onci 231. n. Autore del Parnasso Spagnuolo confutato 211. del Teatro sua ignoranza 223. Autori Latini di tragedie smarrit
Ayrer Giacomo p. T. 248. B Baviera (Maria Antonia Valburga di) sue opere in It. 406. Bambasio Tommaso, antico attor
Cadhalso Giuseppe p. S. 239. 408. 410. Calderon. Pedro, giudizio di sue opere 276. 359. Catini Conte p. It. 327. 389. 43
o p. It. 325. Cervantes Michele p. S. 252. 258. Cesare Cajo Giulio, sua Tragedia 127. Cesarotti Abate 10. 325. Chiabrer
p. F. 381. 383. Colman Giorgio p. I. 394. Commedia Greca antica 82. sua insolenza 84. divietata 99. mezzana 100. nuova 10
imitatrice della Greca 115. 125. purgata della satira personale 113. sua divisione 165. giudizio che ne dà Gellio e Salvin
t. 196. Correggio (Niccolò da) p. It. 205. Corneille Pietro 213. n. sue tragedie 293. commedie 306. Tommaso 305. Cortese
pero jolyot de) p. F. 356. Cronegk p. T. 399. Curiamo Materno p. L.  sue tragedie 128. D Dancourt Fiorenzio Cartone
p. F. 365. E Ebrei se abbian avuto teatro 172. n. Eduardo VI. sua commedia 246. Ennio 114. Epicarmo comico Greco
signor p. It. 328. Eschilo padre della tragedia Greca 29. analisi di sue Opere 30. empio in una tragedia é condannato a mo
nnato a morte 36. Etruschi loro sapere 109. Eupoli comico Greco 82. sua disgrazia 99. Euripide introduce il prologo 54.
ireggiato in due commedie da Aristofane 93., saggio e giudizio     di sue tragedie 53., infelice sua morte 79. F Fab
a Aristofane 93., saggio e giudizio     di sue tragedie 53., infelice sua morte 79. F Fabrizio da Bologna 187. Fabb
353. n. loro guasta Filosofia 360. n. 427. n. Freron (Elia-Caterino) sua distesa di Aristofane 96. cosa dice di M. de la H
M Machiavelli Niccolò p. It. 210. 222. Maffei March. Scipione, sua Merope difesa 321. fue commedie 329. Magnocavall
a nella Corte di Francia 310. Menandro suo costume nel comporre 102. sue commedie imitate 120. 121. accusato di plagj 339.
ta dal Sulzer 239., lodato 334. n. 341. n. 348. 435. 438. giudizio di sue opere 334. seq. Molière autore ed attore comico
ia p. It. 274. Montagne Michele, suo giudizio fu di Terenzio 121. n. sua comparazione 326. n, Montchrétien Antonio p. F. 
ica coltivata antichissimamente nella China dal Re Fo-hi 16. Italiana sua antichità 351. celebri professori di essa in Ital
: Neurospasti giocolari Greci di pupi 106. Nevio incarcerato per la sua mordacità 113. O Odi (Sforza degli) comico
ano corrette 16. 36. 99. 113, Opitz Martino p. T. 287. Ovidio p. L.  sua Tragedia 127. Otwai Tommaso attore e p I. 183.
95. 304. 363. 365. 366. 371. 375. 376. 379. 382. 383. 426. 431. 434., sue Commedie 377. Pallavicini p. It. 270. Pannard C
Abate primo compositore di Dramma musicale in Francia 311. Petrarca sua commedia 190. Piron Allessio, sua tragedia 361.
musicale in Francia 311. Petrarca sua commedia 190. Piron Allessio, sua tragedia 361. sua commedia 367. 383. Planelli Ca
a 311. Petrarca sua commedia 190. Piron Allessio, sua tragedia 361. sua commedia 367. 383. Planelli Cavalier Antonio 187
tre tragedie 81. Platone il Comico 100. Plauto saggio e giudizio di sue commedie 114. Poesia primitiva consacrata alla R
lt Filippo p. F. 309. 311. 314. 350. R Racine Gio: giudizio di sue tragedie 62. 298. sua commedia 90. 309. Rapin P.
311. 314. 350. R Racine Gio: giudizio di sue tragedie 62. 298. sua commedia 90. 309. Rapin P. Renato 94. suo fallo
p. S. 253. Rousseau Giambatista p. F. suo giudizio 298. n. 301. 339. sue commedie 371. Gia-Giacomo, suo sentimento sulla p
n y Latre Tommaso p. S. 409. Seneca se tutte le dieci tragedie sieno sue 128. analisi e giudizio di quelle 129. cosa ne ha
iche 127. Shadwell Tommaso p. I. 283. Sofocle analisi e giudizio di sue tragedie 38 sua generalità 79. particolarità di s
ell Tommaso p. I. 283. Sofocle analisi e giudizio di sue tragedie 38 sua generalità 79. particolarità di sua vecchiezza e
isi e giudizio di sue tragedie 38 sua generalità 79. particolarità di sua vecchiezza e morte 50. Solis Antonio p. S. 280.
co Greco 82. T Tasso Torquato, difesa del suo Torrismondo 215. sua . Aminta 232. n. Teatri materiali Greci 106. 172.
apponesi non sono fìssi 14. Spagnuoli loro descrizione 414. Saguntino sue rovine 178. n . Teatri letterarj seguendo l’ordi
e Francesi 417. Attori Spagnuoli disadatti 386. Teodette l’Oratore, sua tragedia 81. Terenzio giudizio di sue commedie 1
atti 386. Teodette l’Oratore, sua tragedia 81. Terenzio giudizio di sue commedie 121. se n’abbia scritte più 124. Tespi
8. 189. 190. 195. seq Torelli Conte p. It. 114. 313. Tragedia Greca sua origine 26. si spoglia del comico 27. sua gravità
. 114. 313. Tragedia Greca sua origine 26. si spoglia del comico 27. sua gravità e decorazione 29, suo miglioramento 37. s
ia del comico 27. sua gravità e decorazione 29, suo miglioramento 37. sua perfezione 50. Latina suoi inizj 118. sua divisio
e 29, suo miglioramento 37. sua perfezione 50. Latina suoi inizj 118. sua divisione 164. Trenta Filippo p. It… Trissino G
il Maffei 321. encomiato nel genere tragico 356. censurato 360. 361. sue commedie di poco pregio 376. Volunnio p. Etrusco
Winckelmann suo giudizio su di Menandro 103. n. Wycherley p. I. 185. sua fortuna 286, Young Edoardo p. I. 389. Zamora D.
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 11-12
ompagnia del L…… Bolognese, nomo assai famoso per la sordidezza della sua avarizia, e per la sua temerità di metter mano ne
ese, nomo assai famoso per la sordidezza della sua avarizia, e per la sua temerità di metter mano negli altrui scritti. Bar
vestire anche i corpi più malfitti, si valse di quella rozza, per la sua Carcuma nella Sposa Persiana , e per [illisible c
isible lines] da comparsa. [illisible lines] che si esibiscono per la sua Compagnia. La narrativa di Egisto nella Merope è
an prova, e sappia leggere, o no, egli lo lusinga, vantandosi, per la sua abilità d’insegnare, di poter fare in pochi giorn
co di un guattero che non sà l’ alfabeto. Pazienza se i delirii della sua ignoranza si limitassero all’arte sola di recitar
o, non fa mai conto de'Personaggi, che recano decoro e vantaggio alla sua Compagnia, crede di bastar egli solo al sostentam
, mai non prega nessuno, è villano ed insolente con tutti. Per queste sue pessime qualità egli ha privato il Teatro Italian
sabetta Caminer. Il repertorio dunque della Compagnia fu a iniziativa sua de' più varj, sapendo egli con buon discernimento
il Bartoli – in buona prosperità, ed ha la consolazione di vedere la sua famiglia incamminata ad un auge, per cui anche do
 ottobre del 1770 a Domenico Rosa-Morando del successo ottenuto colla sua tragedia La Andromaca, già replicatasi quattro se
nor Girolamo Pompei favorisca i versi che desidera di aggiungere alla sua Calliroe, avendo il bisogno di darla nuova a Vene
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 543-547
no Francesco Calderoni detto Silvio, e Agata Calderoni detta Flaminia sua moglie, nonna della mia. [La figlia di Francesco
r à spasso p. i capricci d’altri ; la Sig.ª Flaminia à dato una delle sue parte che ne faceva due à mia sorella addesso par
va le parti di capitano, e la signora Flaminia, la prima attrice, era sua moglie. Di loro sappiamo dal Bertolotti (op. cit.
alla Corte di Mantova, nell’aprile 1670 lasciavale il Capitan Fialla, sua moglie Flaminia, loro figli e cognato, affinchè s
Calderoni non avea ancor preso moglie ; e data la famigliarità della sua lettera, doveva, se ben giovanissimo, essersi già
a cui forse è diretta la lettera del Calderoni. E pubblicò con nuove sue aggiunte a Vienna il 1699 da Gio. Van Ghelen, sta
Compagnia del Calderoni, e subito risolse di legarla stabilmente alla sua Corte. Il contratto fu concluso nel luglio dal se
ipendio annuo di singoli attori. Francesco Calderoni e Agata Caterina sua moglie, Bernardo Bonifaci e Angela sua moglie, Fr
sco Calderoni e Agata Caterina sua moglie, Bernardo Bonifaci e Angela sua moglie, Francesco Balletti e Giovanna sua moglie,
Bernardo Bonifaci e Angela sua moglie, Francesco Balletti e Giovanna sua moglie, Vittorino D’Orsi e Teresa sua moglie ebbe
, Francesco Balletti e Giovanna sua moglie, Vittorino D’Orsi e Teresa sua moglie ebber fiorini 1 200 ciascuno ; Domenico Or
nata di Baviera. Molt. Ill.re S.re e P.ne Oss.mo Dalla compitissima Sua sento le glorie fracesi, che già comincio a veder
io e dirli che Non mi scordo receuer li suoi fauori per l’alloggio in sua Casa come per sua Gentilezza mi esebi e che tra p
mi scordo receuer li suoi fauori per l’alloggio in sua Casa come per sua Gentilezza mi esebi e che tra poco potria seguire
ua Gentilezza mi esebi e che tra poco potria seguire mi ualessi delle sue grazie, e qui con riuerenza per parte di tutti di
lderoni d.º Siluio. Molt. Ill.tre S.r e P.ne Oss.mo Son certo della sua Cortesia in auer gusto de miei caratteri et io so
ordinario li scriverò sino à tanto che lei sij in stato di farmi auer sue ogni ordinario. Il Nostro Signor Pantalone sara
pero nell’Altissimo, che sij di V. S. che mi sarà car.mo sentirlo con sua , è se potessi seruirla in cosa alcuna, fauorirmi
conosce abbile in Liuorno non mi lasciare infrotuoso ne sij scarso di sue lettere, e se pensa con il non scriuere esimersi
più tardi fu chiamato anche una volata da Massimiliano Emanuele alla sua splendida Corte di Bruxelles. Lo troviam poi nel
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023
rvizio prestatomi dalla Sig.ra Clarice Gigli, e dalla Sig.ra Lucrezia sua Madre, mi sono volontieri e di buon animo risolut
pendio di Doppie trecento all’anno, et in oltre m’obligo à luogare le sue due sorelle della medes.ª nelgrado di loro inspir
habitatione della med.ª S.ª Clarice, come della sud.ª sig.ª Lucretia sua madre coll’obligo di habitare continuam.te in Man
le cose già passate coll’impegno di luogare la detta Sig.ra Clarice e sue sorelle, promettendo a non mancare alla S.ra Lucr
ue sorelle, promettendo a non mancare alla S.ra Lucrezia Madre, della sua clement.ma protet.ne volendo ritornare alla Patri
assignam.to Terzo. Quando la S.ra Clarice volesse habitare à Firenze sua Patria, coll’obbligo di esser dedicata di serva d
ettare alcuno di questi trè progetti, S. A. risolve di continuarli la sua benig.ma protettione, correndo però l’obligo, si
ore e titolo à gl’ordini, che gl’impone, incorrerano giustam.te nella sua indignatione. Io Ferdinando Carlo di Mantova aff
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 57-58
ieri (20) alle sei pomeridiane. Che vita artistica spensierata fu la sua  ! Era figlio dell’arte. Sua madre fu la famosa at
ane. Che vita artistica spensierata fu la sua ! Era figlio dell’arte. Sua madre fu la famosa attrice veneziana Morelli, que
il primo giro artistico all’estero, Adamo Alberti lo scritturò nella sua compagnia permanente al teatro Fiorentini di Napo
all’indomani non pensano. Amò i molti figli. Fu buon marito ; e dalla sua buona compagna, signora Graziosa, fu pietosamente
ora Graziosa, fu pietosamente assistito sino all’ultimo momento della sua vita. Aveva sessantacinque anni. Come artista, er
nza essere ottimo ; era bello, aveva una voce armoniosa, incantava la sua figura statuaria. Ecco mostrato in poche parole
oli, Bon e Berlaffa, e da Antonia Musich, nobile ungherese. Dell’arte sua e della sua vita abbiam testimonianza in un manos
erlaffa, e da Antonia Musich, nobile ungherese. Dell’arte sua e della sua vita abbiam testimonianza in un manoscritto conte
Achille Majeroni fu il più generoso degli artisti drammatici ; ma la sua generosità era piuttosto prodigalità, o meglio sc
roni fu il gran pizzo ch'egli non tolse mai, fuorchè pel Goldoni e le sue sedici commedie di Paolo Ferrari, ch'egli recitò
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 691-696
ovine, nella Compagnia di Cesare Rossi, della quale era prima attrice sua cugina Eleonora Duse. In seguito rimase per tre a
93 MANQUANTE] ch'egli dice senza lirico abbandono : prodigiosa nella sua semplicità. « Non mi chiedete – ella disse una vo
ueste opere, quando il temperamento gliel consenta, sa mostrar l’arte sua poderosa « fatta – scrive Angiolo Mori — di inten
i è avuta in conto di una solitaria, superba, intollerante, rude : la sua taciturnità le acquistò il nome di Principessa d’
altre considerazioni, cerca di nascondere il suo pensiero o velare le sue impressioni, esiste allora una tale antitesi fra
Lei è il signor tale ? sta bene : non dimenticherò l’indirizzo della sua ditta, quando avrò bisogno de'suoi prodotti. » E
rese con gentile violenza, pose con grazia squisitamente signorile la sua piccola mano nella mano tremante dell’incognito d
n gli umili, superba coi superbi : tale è il mio motto. » E di questa sua bontà anche fa fede sua madre, in una lettera a m
superbi : tale è il mio motto. » E di questa sua bontà anche fa fede sua madre, in una lettera a me diretta del '900, in c
i trova beata e felice quando rimane qualche giorno fra le braccia di sua madre che adora, e dei suoi fratelli e sorelle. »
editando o ritemprandomi lo spirito con sane e forti letture. » Nella sua esistenza affannosa e turbinosa…. pur troppo deve
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 590
vizio del Duca di Modena per la parte musicale, come si rileva da una sua curiosissima lettera al Duca stesso da Bologna, i
) senza aver riguardo alcuno alla lor povertà, vantandone autorità da Sua Altezza. Senza un permesso di lui, che talvolta s
recarsi ad accademie, o altre funzioni musicali, proprie, e solite di sua professione, alle quali era invitata dalle Dame p
del Marchese Palmieri, che più d’ogni altro cavaliere frequentava la sua casa, ajutando lei e la madre senza interesse alc
il Desiderij, da farlo sparlar della Torri con moltissimo danno alla sua riputazione. E per tutto ciò ella si raccomandava
llo stesso anno, entrata in trattative di scrittura, chiede da Roma a Sua Altezza la licenza di accettare il contratto per
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
di Modena : Ser.mo sig.re Horatio Colletta da Ferrara con tutta la sua compagnia de Comici hauendo uisuto sempre desider
che in questa Città non si trouano altri comici, et essendoli noto la sua humanità che tiene in fauorire li uirtuosi comici
rtuosi comici uiene esso pronto ad offerirsi di seruirla con tutta la sua compagnia anzi a pregarla, che si uoglia degnare
he esso si offerisce pronto di seruirla se non quanto che comporta la sua grandezza, almeno secondo che comportara il loro
tto riceuera per gratia singularissima. Quam Deus &. Di fuori :A Sua Altezza Serenissima Per Horatio Colletta Comico A
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341
ce in convento. Entrata nella Società Cuore ed Arte, al momento della sua formazione, vi emerse in poco tempo, mostrando as
breve e rapido giudizio dell’artista. Ma basti affermare ch'Ella per sue doti fisiche e intellettuali è noverata oggi fra
e alcune scorrettezze di forma lamentate dall’acume della critica. La sua voce metallica, estesa, capace delle melodie più
ui si avvince la folla dominata. In quella bellissima faccia ebraica ( sua madre era figlia del custode della Sinagoga di Mo
i perle grandi ed uguali che attraggono : se la parte inferiore della sua persona rispondesse armonicamente a quella di sop
evitabili in chi si abbandona con tutte le esuberanti doti dell’anima sua d’artista, senza lasciar tempo nè modo alla mente
ppresentazioni, il cui temperamento artistico si esplichi in tutta la sua pienezza. In Virginia Reiter forse il temperament
anoni, tal volta a base di oppio, dell’arte moderna…. Insomma : nella sua modernità c’è sempre della Virginia Marini. Ma la
la Reiter è la Reiter…. ; e, grazie a Dio (anche in ciò somiglia alla sua egregia antenata), non bisogna al povero pubblico
esto personaggio storico, potesse in una sola parte spiegare tutte le sue doti ; e credo che chiunque avesse letta la comme
vigore artistico dell’attrice, lascia che questa domini con tutta la sua originalità, con tutta la sua valentia. Quanto
, lascia che questa domini con tutta la sua originalità, con tutta la sua valentia. Quanto alla seconda, a una mia dimand
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 689
di Corte di Maria Luisa di Parma, che gli aveva lasciato parte delle sue fortune) era il 1824 primo amoroso in Compagnia D
o Lipparini colla moglie Marianna e i figli Cesare e Vitaliano. Della sua vita privata un piccol cenno si ha in un epigramm
mpagnie, primo attore pregiato e non men pregiato Direttore. Mercè la sua cultura e la sua intelligenzanoncomuni fu chiamat
tore pregiato e non men pregiato Direttore. Mercè la sua cultura e la sua intelligenzanoncomuni fu chiamato dall’ Italia ar
ssiche italiane, tra cui era La Mandragola di Macchiavelli. All’ arte sua di attore e direttore egli accoppiò quella di scr
a cui legò favorevolmente e per alcun tempo il suo nome. Fra le molte sue opere vanno annoverate come le migliori, l’Amore,
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 788-789
veva formato il ’53 ; e poco mi resta da dire sul miglior tempo della sua vita artistica, essendo essa legata intimamente a
spensabili, che aveva tavola imbandita, che le sventure altrui faceva sue …. Sì ! proprio minchioncione e peggio ! Fu noto i
minchioncione e peggio ! Fu noto in tutta la Società artistica per le sue distrazioni, natural conseguenza di quella sua mi
cietà artistica per le sue distrazioni, natural conseguenza di quella sua mitezza d’indole che lo faceva fiacco, debole, in
zau, ebbe assai pochi che l’uguagliassero, niuno che lo superasse. La sua esagerata modestia, frutto anch’essa della sua in
o che lo superasse. La sua esagerata modestia, frutto anch’essa della sua incomparabile bontà, gli nocque non poco nella vi
ari, mancando di fondi, temendo famiglia e comici rovinati per cagion sua , ne impazzì : e fu per tre o quattro mesi ricover
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263
o di gloria in voi splender si vede. Al proposito del Maffei e della sua Merope, il Pindemonte scrisse che a invaghirlo de
eguitasse la Compagnia, intervenendo in molte città alle recite della sua Merope. Nè io sarei alieno dal crederlo ; parendo
to…, risponde : Facciol perchè l’ingrato entro il mio amore specchi sua colpa, e sè convinto accusi. Ben quaranta fiate a
hi sua colpa, e sè convinto accusi. Ben quaranta fiate al popol denso sua recitata favola non spiacque : parte n’ebbe suo m
non spiacque : parte n’ebbe suo merto, io parte, e parte v’ebbe una sua già favorita attrice, che colle finte lagrime le
sapea svegliar di chi l’udìa ne’ lumi : ma nè per questo il saziò sua lode. Fido seguìa la sua Comica errante per qu
’udìa ne’ lumi : ma nè per questo il saziò sua lode. Fido seguìa la sua Comica errante per quanta è Grecia, e non l’ Eg
’ Egeo spumoso, non l’ Ellesponto il suo cammin ritenne. Alle recite sue plaudente assiso col lumicin su l’esemplar de l’o
i guardi e là coi cenni, spettatore e spettacolo, gli evviva. A quel sua già favorita attrice, il Maffei, forse punto sul
, forse punto sul vivo, diede in ismanie, tanto che il Martelli nella sua lettera di pentimento, scrisse : …. tolga Dio, c
avuta questa intenzione. So, e ne ho prove incontravertibili l’onestà sua , e l’onestà di Flaminia, nè una parzialità nata d
enso, cioè che intervenisse in varie città d’Italia alle recite della sua Merope, è cosa assai nota, e della quale ho in ma
i che lo meriti. Per creder vero, io tengo ch’egli l’abbi presa dalla sua esperienza, e dallo spirito suo, che sopra i dife
non ho bisogno di sentirlo nella Commedia, non mettendo in dubbio la sua eccellenza. In quella parte in cui ho trovato qua
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675
cui ebbe una figlia, battezzata a Santa-Marina. Volata la fama della sua grandezza artistica a Parigi, i comici del Re lo
il 5 luglio del 1778. Fu sepolto il domani nella chiesa di S. Lorenzo sua parrocchia, assistito da 44 preti, in presenza d’
3) : Quest’ uomo intimamente comico, aveva l’ arte di far parlar la sua maschera, ma a viso scoperto brillava ancora di p
il Bartoli : Il Collalto rappresentava fra l’ altre una Commedia di sua particolare fatica, che aveva per titolo : i tre
tre personaggi rappresentasse. Passò nella Provincia a giocare questa sua Commedia, e colà recitolla tutta in francese, e d
nella Commedia a Parigi, che fu nel 1780, circa un anno e mezzo dalla sua morte. Il D’Origny, pure contemporaneo del Collal
ed era specialmente ammirato nelle scene appassionate, in cui l’anima sua ardente poteva mostrarsi tutta intera. Alcune inf
co : la commedia dei tre gemelli ne è la prova. In essa egli era alla sua volta galante, amoroso, appassionato, brusco, imp
poloso osservatore de’suoi doveri, non se ne schermì mai. La famiglia sua divideva il frutto de’suoi guadagni, e ringraziav
guadagni, e ringraziava lo sventurato che il caso aveva offerto alla sua generosità. Egli si è spento nell’angoscia di un
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 18-20
autore ; e una volta che il maestro gli strappò di mano e lacerò una sua commediola, egli, furibondo, gli scaraventò in fa
re approntare la carrozza ; e quando Ella comanda, è prontissima ed a sua disposizione. » Codesto vizio dell’andare a sogge
o di natura a chi non sa che tale divien l’arte, quando è giunta alla sua perfezione. Chè tal è il porgere di Adamo Alberti
Goldoni, su le cui commedie si è per dir così modellato sin dalla età sua prima. Così, definita che avremo l’indole di ques
berti elemento, se questo non è comico del tutto. E quali sono mai le sue parti nella commedia ? Le più facili in apparenza
oli vecchissimo e miserabile. Io l’ho sentito negli ultimi anni della sua impresa ai Fiorentini, in quella Compagnia, nella
sua impresa ai Fiorentini, in quella Compagnia, nella quale faceva le sue prime armi Andrea Maggi al fianco di Don Michele
ena di comicità fosse dotato ne’più begli anni della begli anni della sua vita artistica. Divenuto amico intrinseco, dalla
ntrinseco, dalla giovinezza, di F. A. Bon, potè coltivar con amore la sua passione dello scrivere ; e abbiamo di lui commed
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Ernesto Rossi, il quale di lui lasciò scritto nel primo volume delle sue memorie : Il vero sesso forte si componeva di un
nto. Fu presto tolto all’ arte ed alle speranze ed agli affetti della sua famiglia e di tutti coloro che lo conobbero, quan
oro che lo conobbero, quando per mezzo delle mie assidue cure e della sua buona volontà ne aveva fatto un eccellente amoros
bravo attore Gaspare Pieri, dopo poco tempo morì, vittima forse della sua troppo sensibile anima, che non seppe mai rinvigo
era, a detta del Pieri, quella comica di Suggeritore nel Goldoni e le sue Sedici Commedie Nuove di Paolo Ferrari.
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 286
Cesare Rossi, al Re Vecchio di Milano e il 3 dicembre '71 vi creò per sua beneficiata la parte di Lidia nella Visita di Noz
e Pietriboni, ne fu anche la prima attrice assoluta, sino al dì della sua morte, avvenuta a Torino per carcinoma il 21 febb
ei non fosse come me affezionato e devoto, e come me non piangesse la sua morte sì come quella di una buona amica, di una s
dalle Camelie, Due Dame ed altro, assai meglio riuscì, per l’ indole sua , in quelli, ove fosser primo elemento il sorriso
i buoni villici, La Sposa sagace, ecc. – Nel primo anniversario della sua morte (21 febbraio '93) il marito raccolse con pi
rravecchia col titolo In Memoriam, quanto fu scritto e stampato nelle sue esequie dagli amici, dalla critica, dall’ arte tu
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257
poeta anonimo tessè un ampio elogio di lei, nel 1725, al colmo della sua rinomanza ; elogio che fu poi pubblicato nel Merc
commedie di Marivaux più specialmente ebbe campo di mostrare tutte le sue doti artistiche, e si vuole che anche a cinquant’
altava subito agli occhi, e affascinava), dopo di avere parlato delle sue maniere gentili, dello spirito fine e abbondante,
in via del Petit-Lion. Fu sotterrata nella chiesa del San Salvatore, sua parrocchia. Al proposito della Compagnia, detta L
una donna religiosa, pia, virtuosa. Il Casanova, che fu presente alla sua morte, scrive : La natura ha rapito a questa don
i Parigi è sovente fatale alle attrici italiane. Due anni prima della sua morte, io l’ ho veduta recitar la parte di Marian
i Marianna nella commedia di Marivaux, e nonostante il suo stato e la sua età, l’illusione fu perfetta. Morì in mia presenz
e la sua età, l’illusione fu perfetta. Morì in mia presenza, tenendo sua figlia tra le braccia, e dandole i suoi ultimi av
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 598-599
, artisti e ammiratori, gli dedicaron monumenti marmorei così a Cuneo sua terra natale, come al Teatro Rossini di Torino, d
ù mai nè nella memoria nè nel cuore del nostro popolo che pensa colla sua testa e giudica col suo buon senso, infinitamente
più o men camuffati da Aristarchi Scannabue. Giovanni Toselli, colla sua invenzion fortunata della commedia in dialetto gi
a dell’antichissimo Carro di Tespi ; perchè, quando cominciò a far le sue prime prove, la modestissima compagnia, di cui s’
esta, compagnia composta di elementi affatto primitivi, formava nella sua piccola compagine un quadretto così caratteristic
lezza del nostro povero Toselli ? Chi può ricordar senza rimpianto le sue incomparabili creazioni del Pover paroco, del Ton
, del Travet, del Ciochè del vilage, del Papà grand, e di tante altre sue glorie imperiture ? Nemico di ogni convenzionalis
Milone, e dopo il carnovale dell’ '82 abbandonò il teatro seguendo le sue figliuole Clara e Carlotta, attrici della Compagn
ova il 12 di gennajo del 1886, e il 9 di aprile dello stesso anno, la sua salma, reclamata dall’autorità municipale di Cune
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 279-281
gni qualvolta gli veniva fatto di raccapezzar qualche soldo coll’arte sua (dopo tante e diverse prove, s’era dato definitiv
onta che la soggezione e l’emozione lo paralizzarono per modo, che la sua voce non arrivò a’suonatori di orchestra. Il’48 t
uonatori di orchestra. Il’48 troncò d’un colpo quei primi passi della sua carriera artistica ; ma tornato di Roma, e recita
re, prima a intervalli, poi (quaresima del’61 al ’63) stabilmente con sua moglie Cesira. Il ’64 fu diviso tra la scena (con
Ma neanche il successo di Roma (all’Anfiteatro Corea) fissò la sua carriera, sempre interrotta ; tanto che tornato a
isti. La Compagnia di Giuseppe Pietriboni continuò per anni e anni la sua marcia trionfale ; e coll’intelligenza e la soler
ambault, I Borghesi di Pontarcy, I nostri buoni villici, Goldoni e le sue sedici commedie lo hanno collocato tra i migliori
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378
per lo spirito che il Bertinazzi sapeva mettere ne’suoi gesti, nella sua fisonomia, nelle inflessioni della sua voce. Non
a mettere ne’suoi gesti, nella sua fisonomia, nelle inflessioni della sua voce. Non siam dunque dinanzi a un buffone volgar
omo di Camera del Re, Ordiniamo alla Compagnia dei comici italiani di Sua Maestà di fare esordire senza ritardo sul loro te
mps, ove morì il 6 settembre 1783. Fu sotterrato il domani a S. Rocco sua parrocchia ; e il 28 dello stesso mese i comici i
stesso mese i comici italiani fecer celebrare in suffragio dell’anima sua un servizio funebre, nella Chiesa dei Petits-Père
Francese. Carlo Bertinazzi godè, in grazia del suo nome e dell’indole sua , dell’affetto e del rispetto di ragguardevoli per
o descrive al papa il suo debutto, e la ventesima, in cui parla della sua celebrità, e dell’esser diventato di moda, tanto
rità del suo carattere, qualche aneddoto appartenente alla fine della sua carriera, lo dipingeranno forse meglio di uno sch
a del D’Alembert, oltre alle cure morali e materiali prodigate ad una sua figliuola cieca, per sollevarlo di una perdita di
servitori esemplari…. Se Carlino era il cucco del pubblico per l’arte sua , non l’era meno di quanti lo conobbero, per le su
ubblico per l’arte sua, non l’era meno di quanti lo conobbero, per le sue qualità morali. La giovialità, la bonarietà piace
tà piacevole e la sperimentata probità constituivano precipuamente la sua natura. Ottimo padre, ha dato a’figli suoi una ed
suo cuore gli procurò sciagure da parte di coloro cui diede intera la sua fiducia. D’allora in poi quest’ultimo sentimento
’allora in poi quest’ultimo sentimento s’andò in lui attenuando, e la sua felicità ne fu scossa. Talvolta, amareggiato nel
toute sa vie, et nous fit pleurer à sa mort. Per dare un’idea della sua bontà, dirò che, rubatagli una vistosa somma di d
una vistosa somma di danaro da un uomo ch’egli aveva accolto in casa sua e per lungo tempo nutrito, sollecitò la protezion
o quella di Carlo Goldoni, il quale, come abbiam visto, aveva con una sua commedia, offerto modo a Carlino di mostrar tutta
veva con una sua commedia, offerto modo a Carlino di mostrar tutta la sua valentìa. Nè codesta del Figlio d’Arlecchino perd
acchi in Italia. La natura lo aveva dotato di grazie inimitabili : la sua figura, i suoi gesti, i suoi movimenti prevenivan
figura, i suoi gesti, i suoi movimenti prevenivano in suo favore : le sue maniere ed il suo talento lo facevano ammirar su
luminati rusticamente ; i vicini ballano e cantano per festeggiare la sua sposa che ha lasciato il letto dopo il parto. Non
ma s’imbatte nuovamente in Pantalone, il quale va a consegnarlo colle sue mani ad Arlecchino. Scapino, ancor più imbrogliat
diverte a scherzar con suo figlio, seduto per terra poco lnnge dalla sua casa, Scapino vi entra senz’esser visto, e ne inv
o a far carezze a suo figlio, e ne gioisce, e mostra ad Arlecchino la sua gran contentezza. Celio, marito di Rosaura, che s
figlia di Pantalone. Questi vuol darla in moglie a Fileno, amato alla sua volta da Dorinda ; noi sorvoleremo questo episodi
restano adirati. Al terzo atto, egli studia il modo di vendicarsi di sua moglie ; risolve di abbandonarla ; ma per lasciar
moglie ; risolve di abbandonarla ; ma per lasciarle un segno dell’ira sua , e punirla dell’oltraggio fattogli, appicca l’inc
ione e di dolore. Giunge Rosaura, e chiede a Camilla la ragione delle sue lagrime e de’suoi singhiozzi. La vista degli spav
ce lei pure. Camilla, meravigliata dell’interesse ch’ella prende alla sua sciagura, ne cerca la causa. Scapino giunge col f
la sviene, e Fileno accorre in suo soccorso ; Celio che la vede nelle sue braccia, è preso da gelosia. Il quarto atto comin
E tanti furon davvero gli applausi, che ad essa dovette il Goldoni la sua andata a Parigi, e a Parigi assistè a nuove rappr
gli è dovuta. Adunque non potendo apprezzar come si conviene l’opere sue , non mi resta che far conoscere la sua rara modes
ezzar come si conviene l’opere sue, non mi resta che far conoscere la sua rara modestia, pubblicando la lettera seguente ch
one, tutti vi prendon parte, non escluso l’ Arlecchino, che toglie la sua maschera ; e tutti declamano de’ versi in buon it
dell’indole e dell’ingegno de’comici italiani. E aveva ragione : e le sue parole potrebber benissimo esser ripetute oggi se
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262
cantato nel 1731 e 1742. Faceva e recitava le commedie in musica con sua moglie, la Tincanera. Datosi più tardi alla sce
i maestro o direttore, con l’annua pensione di 100 scudi vita durante sua e della moglie, e d’impresario del detto teatro….
che fu poi famosa. Il Goldoni assistè più volte a rappresentazioni di sue commedie, e alla prefazione del Cavaliere e la Da
seguente nota : Pietro Pertici, assai noto al Mondo per l’eccellente sua abilità nelle parti buffe per musica, e presentem
Morelli, che avevala sentita nella Suonatrice d’Arpa, di andar nella sua Compagnia a prendervi il posto di Amalia Fumagall
dalle preghiere della madre, risolse finalmente di abbandonar l’arte sua diletta, ed esordì a Livorno con grandissimo succ
, col nome di Giuseppina Biagini, che fu quello del secondo marito di sua madre. Passò da Livorno a Firenze, nel Teatro
lla Compagnia il giovane Erminio Pescatori, che aveva lasciato Parma, sua patria, nel '58, per darsi all’arte. Innamoratosi
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544
gosto del 1756, e fu barbiere, comico, e poeta. Nella prefazione alle sue Rime, scritta da Arpalo Argivo (Firenze, Pietro A
ra, il quale nella Corneide ha un cenno di lode sul Somigli. L'opera sua poetica è composta di sonetti, egloghe e cantate,
an Guiseppe. Chi voglia avere notizie particolareggiate e dell’indole sua e del suo poetare, specialmente improvviso, veda
rlotto del febbrajo 1859, pag. 97. Intanto, a dare un saggio delle sue rime, ecco i due sonetti che trattan della sua na
a dare un saggio delle sue rime, ecco i due sonetti che trattan della sua nascita e della sua vita, foggiati alla maniera b
le sue rime, ecco i due sonetti che trattan della sua nascita e della sua vita, foggiati alla maniera bernesca, nella quale
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Firenze, 3 settembre 1841. » pp. 473-475
Luigia, vedova di Napoleone I, presentatale dal Bon l’edizione delle sue commedie, gli disse : Signor Augusto Bon non so c
li – il Bon si chiamò Francesco Augusto, in onore di colei che fecesi sua matrina in questo battesimo di gloria. Secondo il
mpre direttore, recitando ancora talvolta, benchè in età avanzata, la sua Trilogia di Ludro. Lasciata l’arte e ridottos
ranze funebri degne di lui : una pietra commemorativa fu alzata sulla sua tomba dalla figlia Laura colla seguente iscrizion
Goldoni primo morto in Padova il xvi decembre mdccclviii Laura figlia sua maggiore con doloroso affetto questa pietra pose
dri, un tipo tolto ad imprestito a Carlo Goldoni ; e cioè, Ludro e la sua gran giornata, il matrimonio di Ludro, e la vecch
anni ed anni sulle scene con successo commozionale. Il vagabondo e la sua famiglia ha tutte le attrattive del dramma france
te del servitore intrigante………… Lasciò scritte, e tuttora inedite, le sue Memorie ; in fondo alle quali, di suo pugno, si l
rapporto della società degl’imbecilli. È vero peccato che le memorie sue , narrate sotto il titolo di Avventure comiche e n
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 877-878
riuerrente gl’ espone, come l’Anno passato, doppo hauerli esebita la sua Compagnia, non trouò la sodisfatione di V. A. S.
eua, per incontrar le sodisfationi di V. A. S., ha impignato tutte le sue Gioie per ottanta doppie al Banco di S. Giacomo d
da Napoli a Modona in Letiche, Carrozze, spese cibarie, e condotta di sue Robe ; onde hora gl’è necessario che mandi il mar
iù d’altre venti doppie. Onde genuflessa a Piedi di V. A. supplica la sua innata bontà, e Generosità di ristorarla del suo
rta, che V. A. S. non vuole ueder la ruina, esterminio, e danno d’una sua obbligatissima serua supplicante, et attendendone
ua obbligatissima serua supplicante, et attendendone gl’effetti della sua magnanima bonta, con ogni profonda humiltà, bacci
fetti della sua magnanima bonta, con ogni profonda humiltà, baccia la sua Ser.ma mano dalla quale attende la gratia, e sogl
Marzia Fiala per essere distribuite in ragione di sei a Gabionetto e sua moglie (?), quattro a Florindo (il Parrino) e due
. Con questa data cessa la comparsa del Fiala tra’comici di S. A. ; e sua moglie, che pure ha due lettere del ’92 e ’94, no
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
cademica fiorentina, che recitò nel Teatro della Piazza Vecchia nella sua Patria. Luigi Perelli capocomico la stabili per l
Vecchia nella sua Patria. Luigi Perelli capocomico la stabili per la sua compagnia l’anno 1778, ond’ ella potè incominciar
e, e poscia acquistando maggio concetto, Fedele Venini la volle nella sua Truppa per assoluta prima donna. Dopo la morte di
Piemonte fa presentemente (1781) distinguersi piena d’abilità per la sua professione, inclinata alle cose della musica, e
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 772
o delle lettere, del disegno e della musica, con tutto l’ardore della sua giovinezza gagliarda : ma sciagure domestiche lo
lazione. Da quel momento figure e squarci poetici si succedevan nella sua mente accesa : ora era un pezzo dell’ Otello, ora
con una specie di compagnia formata da quattro o cinque ragazzi della sua età, e capitanata da Ferdinando Salvaja, amico in
di amor figliale, ammiratrici profonde del suo ingegno e dell’indole sua . Fu allora che si affacciò alla mente della Malfa
ma, così dolce che tutta rispecchiava la mitezza angelica dell’indole sua . E quella fibra gagliarda si spezzò in brev’or
a, come quercia schiantata dalla bufera. Arturo Diotti, vittima della sua spensieratezza, moriva a Rio Janeiro, colpito da
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Milano, 1°Aprile 1803. » pp. 318-327
eale istituita dal Principe Eugenio Beauharnais, impresa Paganini. Le sue più grandi creazioni furono Aristodemo, Icilio ne
ferma Fr. Regli – fu nel Saul. Lo troviamo nel 1812 a Tolentino colla sua regia Compagnia, della quale eran prime parti la
lli-Blanes, fiorentino, mancato di vita ne’ 15 ottobre 1823, ha delle sue virtù e del suo ingegno lasciato negli amici il d
de l’Epée e Ciniro nella Mirra. Il Bonazzi (Gustavo Modena e l’arte sua , Perugia, 1865) dice del Blanes che calzava con m
Santi protettori ed Avvocati, acciò lo assistano nel punto estremo di sua vita, si apprende come dopo aver lasciato alla Ca
i sua vita, si apprende come dopo aver lasciato alla Carlotta Corazzi sua diletta consorte (sic) (era una nobile signora ve
legittimamente dalla moglie, lasciasse otto scudi fiorentini al mese sua vita natural durante a Coriolano figlio naturale
rava a Firenze in Piazza degli Agli, N. 898 : e un mese dopo circa la sua morte fu fatto l’inventario degli oggetti trovati
sto il titolo di Sentimenti affettuosi di Paolo Belli nel rivedere la sua Patria Firenze, i suoi genitori, e la famiglia de
i, e la quale comincia così : Care, beate mura cui lambe intorno con sue limpid’onde il rapid’Arno ! oh de’ natali miei fo
dell’aurea mediocrità. Figlio d’Arte dunque, il nostro Enrico fece le sue prime prove nei Due Sergenti, nell’Andromaca o Pi
più grandicello con Giorgio Duse, zio della celebre Eleonora : ma la sua vita artistica, può dirsi datare dal ’62, nel qua
ettore. Passò con lui sedici anni, i migliori, non è a negarsi, della sua carriera artistica ; ed altri ancora forse avrebb
queste poi, a quelle di caratterista e promiscuo, ultimo grado della sua vita artistica, sul quale egli si trova tuttavia
de all’arte comica giovanissimo. Dopo di avere aiutato la madre nella sua professione, entrò nella Compagnia di Giuseppe La
ano,fratello del Belloni. Alle suppliche della moglie atterrita, alle sue lagrime incessanti egli dovè cedere finalmente :
e recarsi a Roma sottraendosi così a morte sicura alla quale, per le sue idee liberali, era già stato dalla Commissione re
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 84-85
i, si scioglieva : e recatosi a Torino colla famiglia, prestò l’opera sua a quella Società Filodrammatica ; ma rottosi l’ac
i, colle Compagnie Novelli, Pasta e Drago, a rafforzare sempre più la sua delicata fibra d’artista. Dopo gli anni, che chi
ta dall’incoraggiamento dei pochi, che vedevan nella gagliardìa della sua mente, e della sua volontà, nello sviluppo ognor
ento dei pochi, che vedevan nella gagliardìa della sua mente, e della sua volontà, nello sviluppo ognor crescente delle sue
sua mente, e della sua volontà, nello sviluppo ognor crescente delle sue attitudini, una giovane forza che sarebbe arrivat
della battaglia grande che ingaggiava col pubblico, ma fidente nelle sue forze. E vinse. E il pubblico l’acclamò ; e procl
con naturale e vivo compiacimento, sentendo di dovere a sè sola, alla sua tenacità, al suo amore per l’arte, all’ingegno su
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656
po due anni desse di sè le più liete speranze, egli sentiva essere la sua via. Le recite con dilettanti della città, tra' q
primo, lo esaltarono, specie quella del Filippo, che Alfieri fece in sua casa, rappresentando egli stesso il protagonista,
dal padre, che mal pativa l’animo ribelle di lui, e sopr' a tutto le sue inclinazioni all’arte del teatro, la quale soleva
il gran De Marini, che, udito il giovine artista, e capite subito le sue chiare attitudini alla scena, lo consigliò ad ass
zza, in angustie tormentose : e si vuole che, senza tener conto della sua paga annuale, avesse potuto colle sole beneficiat
n di 200,000 lire. Quando una misera compagnia si trovava vicina alla sua , si volgeva a lui per soccorso ; ed egli, se il s
spirito e dall’umor gajo e giocondo dell’anfitrione. Anche dell’arte sua incomparabile abbiam testimonianze grandissime, d
e sporgente innanzi ; alto però quanto si conveniva, non notavi nelle sue membra alcuna increscevole sproporzione. Piacevol
o, rispetto verso quel tremendissimo giudice innanzi a cui stanno. La sua voce era chiara, aggradevole, risonante ; se non
oni, egli non già, che troppo sentiva altamente. Nel pronunziar delle sue parole udivi tutta la gentilezza del favellare to
ggio, per quanto fosse di poca importanza nel dramma, diventava nelle sue mani importantissimo, ed ebbe in ciò una rara pot
ndosi ai diversi caratteri che rappresenta, non mai sveste certa aria sua naturale che può dirsi il tuono fondamentale d’og
te certa aria sua naturale che può dirsi il tuono fondamentale d’ogni sua musica. A molti parrà questo difetto ; a me sembr
etti che tratta, ma serba intatta una parte per farsi conoscere nella sua essenza, che mai non muta. Però non manca chi il
uditorio, nel rappresentare le parti comiche scendeva alquanto dalla sua dignità, abbandonandosi a certe facezie che poco
universale per farsene signore, e poi, quando lo potè trarre a voglia sua , lo indirissò pel retto cammino. A cotesto d
rma di Luigi Vestri, la data de' 10 agosto 1840 : un anno prima della sua morte. Curiose erano anche le sue più vecchie scr
0 agosto 1840 : un anno prima della sua morte. Curiose erano anche le sue più vecchie scritture teatrali. Io ho quella di L
e comprende una paginetta e mezzo di stampa a grossi caratteri. Delle sue tante lettere riferisco in fac-simile, ma un po'
negativamente alla domanda di lui di voler conoscere il motivo della sua partenza dalla Compagnia, e conclude : « Ciò che
iratori del suo merito gli offerirono il seguente sonetto, la sera di sua beneficiata, che fu il 10 di giugno : Grecia
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 118-120
cco come il Goldoni descrive la Compagnia Raffi nel XVII volume delle sue Commedie, edizione del Pasquali : Erano già tre
di carnovale Gasparo Raffi Romano, Capo de' ballerini di corda colla sua Compagnia, ch' era una delle più famose in tal ge
era una delle più famose in tal genere. Eravi la bravissima Rosalia, sua cognata, moglie in allora di un saltatore tedesco
’ottima condotta della prudente, devota, e caritatevole signora Lucia sua consorte. Il Marliani, non so, se stanco di quel
he Madama Medebach era un’ attrice eccellente ed attaccatissima alla sua professione, ma una donna soggetta a vapori. Era
da sè medesima. Se ne accorse alcun poco ; ma trovando bellissima la sua parte, se ne incaricò volentieri, e rappresentoll
iù immaginari che sinceri e che come tali dipinge Paolo Ferrari nella sua incomparabile commedia, la Medebach univa la gelo
va grida, faceva mille smorfie e mille contorsioni. La buona gente di sua famiglia, credendola affascinata, fece venir Esor
in letto con convulsioni di nuova invenzione, che facevano impazzire sua Madre, suo marito, i suoi parenti ed i suoi domes
a. Figlio dei precedenti, veneziano, fu attore e capocomico ; e fu la sua , la prima compagnia venale che, nel novembre del
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 288-292
anze — dice Francesco Bartoli — delle opere musicali, in compagnia di sua sorella Caterina. Appassionatissima dell’arte com
terina. Appassionatissima dell’arte comica, trovò modo di mostrare la sua grande attitudine a Giovanni Roffi, col mezzo del
rte Francesco Bartoli. A questo fu da quel capocomico affidata per la sua educazione teatrale ; e fra un ammaestramento e l
fonte del Conte Carlo Gozzi, il protettore della Compagnia, che nelle sue memorie inutili molto parlò, e fors’anche troppo,
ozzi ne scrive : Vidi quella giovane di bella figura, quantunque una sua gravidanza l’alterasse. La sua faccia, benchè dir
iovane di bella figura, quantunque una sua gravidanza l’alterasse. La sua faccia, benchè diroccata dal vajuolo, non lasciav
dal vajuolo, non lasciava d’essere teatrale in qualche lontananza. Le sue belle chiome bionde supplivano a qualche difetto
plivano a qualche difetto del viso. I suoi vestiti, che spiegavano la sua indigenza, erano però accomodati e portati da lei
flettere se fossero di lana o di seta, nuovi o logori. ……………………….. La sua bocca, non picciola, indebolita, e rovinata negli
schife con l’udito e lo sguardo suo, e le dinotava col contorcere le sue labbra. Ciò ha rinforzato e viziato il suo difett
In che ginepraio si cacciò pover’uomo ! Egli voleva moralizzare colla sua protetta, ogni tanto le faceva il predicozzo, le
no della malignità dei comici per architettare aneddoti saporiti : la sua vita sbrigliata e sregolata era ormai palese…. Gi
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749
ssimo com’era Luigi Del Buono non poteva non riuscire. Ideò subito la sua maschera che altro non doveva essere che il popol
ire. Secondo la tradizione, il Del Buono avrebbe accolto l’idea della sua maschera dalla viva voce del basso popolo fiorent
oce del basso popolo fiorentino, chiassoso, arguto, spensierato nella sua miseria, rigido conservatore del vernacolo, dacch
erato nella sua miseria, rigido conservatore del vernacolo, dacchè la sua casa situata in faccia alla via di Merignano, che
imo degli Stenterelli celebri, raccontava di avere udito (e le parole sue furon riferite nella Nazione del 31 marzo ’91 da
i, destando la pietà pel suo vestito, tutto toppe e brandelli, per la sua persona, scarna, allampanata, stentata : da ciò i
opo il ritratto che di Luigi Del Buono ci lasciò il Morrocchesi nelle sue memorie tuttavia inedite, pubblicato per la prima
stro – della maschera fiorentina – inventore In questa casa che fu di sua proprietà – morì ottantenne – il 19 ottobre 1832.
– della Beata Vergine Maria. Toltosi dal teatro, a continuar l’opera sua scelse Lorenzo Cannelli, del quale fu maestro app
abbandonare per la troppa scurrilità di cui si piaceva rivestire ogni sua frase ; giacchè il Del Buono, che il Morrocchesi
rico flagellatore. Un po’alla volta, pur troppo, la maschera perdè la sua prima fisionomia, terminando col trasformarsi in
ezia del 1821 cita un Vincenzo Fracanzani il quale partito da Firenze sua patria, immaginò in Lombardia un nuovo ridicolo p
nesattezza, avendo nel ’21 il Del Buono già da quarant’anni creato la sua maschera ? o forse il Fracanzani, caratterista al
questa forma, è anche anteriore al tempo in cui il Del Buono vestì la sua maschera, come anche anteriore mi sembra la giubb
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
ata famiglia, fu talmente acceso del teatro, che ad esso diè tutta la sua vita, recitando prima, poi diventando subito un c
rimonio in speculazioni drammatiche, facendo sempre il capocomico. La sua fine giustificò la causa del cattivo esito delle
l capocomico. La sua fine giustificò la causa del cattivo esito delle sue speculazioni. Aveva sposato la signora Pompili – 
tutti : – Sentii vivo dolore per il suo abbandono e più tardi per la sua morte. »
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 634
nico. Colto e gentile, s’ebbe la stima di quanti lo accostarono, e la sua morte fu seguita dal generale compianto. Fu quasi
alvolta la sorte più avversa. Gustavo Modena che s’era aggregato alla sua Compagnia, scrive a Calloud da Parma il 20 novemb
almente, parlando, e nessuno glie ne tien conto. » E il Sossaj, nella sua cronaca (Teatro Comunale di Modena, autunno del 1
la rovina di Verniano (sic), per opera della prosopopea della Iob, la sua prima attrice. Sua moglie, Francesca, fu una e
(sic), per opera della prosopopea della Iob, la sua prima attrice. Sua moglie, Francesca, fu una egregia artista per le
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 680-681
838, in cui, condotta nella novena di settembre la moglie a Macerata, sua patria, fuor dal clima di Napoli, e da una vita o
co da un secondo colpo, rese l’anima a Dio. Vuolsi ch'egli dovesse la sua rovina a una perdita di 4000 ducati, cagionatagli
Metastasio. Di lui dice il Regli : Fu attore di grande slancio ; la sua voce aveva il suono d’un campanello d’argento. Di
ava, giovandogli molto in que' momenti la potenza straordinaria della sua voce. Di nobili pensamenti e coscienziosissimo, s
partigiani, recitano la commedia al Caffè, anzichè in Teatro (parole sue ). E Adamo Alberti : Visetti era un pregiati
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 55
di aver dato prove di singolare attitudine tra' filodrammatici della sua città. Recitò lungo tempo a Venezia e specialment
specialmente nel Teatro di San Luca, pel quale dettava il Goldoni le sue commedie. Creò degnamente il Majani le parti di p
la moglie di lui, bolognese, punto inclinata al teatro per la estrema sua freddezza, e per la incorreggibile pronunzia dial
ar la parte di Graziosa nella Bancarotta, chè a cagione appunto della sua melensaggine, riuscì, egli dice, uno de' più dile
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 311
ma colla parte del Bugiardo, anche perchè, fuor della scena, l’indole sua rispondeva a meraviglia a quella del suo personag
ndeva a meraviglia a quella del suo personaggio. Ai primi tempi della sua vita artistica, egli recitò nelle commedie all’im
sì da esser reputato in quella parte superiore al gran De Marini. Le sue irrequietezze, le bugie che, per una consuetudine
se in Sicilia conduttore di compagnie di poco conto. L'ultima notizia sua si ha in una lettera del 16 gennaio 1832, ch'egli
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 244-245
ntati il 7 dicembre del 1773 ; e abbandonò la Commedia Italiana, alla sua chiusura del 1776. Baccherini Anna. Attrice fior
lei non abbiamo altre notizie che queste lasciateci dal Goldoni nelle sue memorie, che riproduco fedelmente per non sciupar
sieme amicizia, avendo bisogno l’uno dell’ altro : io lavoravo per la sua gloria, ed essa dissipava le mie malinconie. Era
oglia di far vedere il suo bel visino sotto varie figure. Corressi la sua pazzia, e procurai al tempo istesso di contentarl
pronunziare parola, mi dà da leggere una lettera venuta da Genova, e sua sorella era morta. Che fatal colpo per me ! Non e
ra morta. Che fatal colpo per me ! Non era un Amante che piangesse la sua Innamorata ; ma era un Autore che compiangeva la
rappresentazione a Pisa, ne fu soddisfattissimo. Ad essa egli dovè la sua partenza dalla Toscana e il ritorno a Venezia, sc
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e i figli continuarono a recitare quando egli si ritirò (1878) nella sua Cortona, ove morì nel ’94 a ottantadue anni. Egli
, Ricordi) : « Florinda Concevoli…. il 3 di ottobre 1606 innalzava a Sua Eccellenza Don Pedro Rodriguez conte de Acevedo,
Sua Eccellenza Don Pedro Rodriguez conte de Acevedo, Governatore per Sua Maestà Cattolica in Milano, una sua domanda per o
conte de Acevedo, Governatore per Sua Maestà Cattolica in Milano, una sua domanda per ottener la grazia di poter fare eserc
gentile e direi quasi sentimentale, onde poter recitare insieme alla sua compagnia nel teatro solito del palazzo Ducale. U
e veniva imposta di presentare le commedie, o meglio i soggetti delle sue commedie, al Segretario del Senato, Gio. Battista
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194
alle più basse della pochade, passando pel dramma moderno in tutte le sue svariatissime forme esprimenti le più calde passi
rammatici, comici, grotteschi, coi quali egli può far valere tutte le sue qualità di trasformista, dirò così, naturale, poi
di comicità, che gli zampilla su dal cuore, è entrata per modo nelle sue consuetudini, che non sappiam più se in iscena re
recita sempre bene. Il teatro, non occupandolo intero, non basta alla sua attività ; poichè Novelli è sempre stato ed è sop
redecessori, fra cui primo il Coltellini famoso, egli ha aperto nella sua casa di Venezia un ricchissimo negozio di oggetti
ai quali è già tanto affezionato, che tra' più gustosi aneddoti della sua vita è questo, che, venduto un orologio antico a
dell’arte tragica del Novelli non han pur l’ombra d’idea, ridon d’una sua interpretazione di tragedia, dicendolo vittima de
ridon d’una sua interpretazione di tragedia, dicendolo vittima della sua presunzione. I successi clamorosi avuti nel vecch
pupazzetti che ritraggon l’uomo e l’artista in ciascun momento della sua vita (Roma, 1899). Ma di tal reluttanza al pubbli
elle crudeltà, delle prepotenze, delle vanità, e delle sicumere tutte sue …. L'assenza dal teatro gli sembrò la più giusta d
teatro gli sembrò la più giusta delle lezioni all’audace…. diciamo la sua parola, allo sfacciato invasore, di cui la comici
plina era fatta tutta d’amore. Mostrava già allora la grandezza della sua duttilità artistica ; e il pubblico se ne compiac
ndo di convenienze e sconvenienze, che impedivan l’esplicazione della sua forza e della sua volontà. Fu in quei vincoli tro
e sconvenienze, che impedivan l’esplicazione della sua forza e della sua volontà. Fu in quei vincoli troppo stretti ch'egl
gnia modesta da avviare, da manipolare, da rendere primaria, mercè la sua forza direttiva, mercè il suo ingegno artistico,
ercè la sua forza direttiva, mercè il suo ingegno artistico, mercè la sua tenacità di propositi. Una compagnia comica…. Non
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333
e, accuratissimo, si cattivò di colpo le simpatie del pubblico per le sue intelligenti interpretazioni, per una rara natura
metri, con la rigidità della nostra terribilissima lingua. Una delle sue passioni è il latino che conosce assai bene : un’
tura, ïntorno alla quale fa quotidianamente studi ed esperienze nella sua scuola. Fra noi su questo argomento, non s’ è fat
sa e misurata tutta l’importanza e d’avere accennato al da farsi. Una sua conferenza tenuta al nostro Circolo filologico e
edibili del Carducci. All’ esperimento che dette il mese scorso nella sua scuola, un alunno alto tre o quattro palmi lesse
trionfi della scena, una filarata di teste che pendono commosse dalle sue labbra, un’eletta d’ anime gentili che la parola
eso il culmine del capocomicato ed aspirava, con tutta la forza della sua tromba nasale, a quella commenda che è il sogno d
i, ch'egli volle dedicato a Teresa Sormanni, la fedele compagna della sua vita, la collaboratrice intelligente e amorosa de
glorie passate, se si trovasse chi fosse disposto a compensare delle sue spese e delle sue fatiche il provvido collettore.
e si trovasse chi fosse disposto a compensare delle sue spese e delle sue fatiche il provvido collettore. Il Rasi è sempre
di venti anni fa e par quasi che il tempo non l’ abbia toccato con la sua cipria fatale. – La voce di lui ha acquistato in
melodie della musica, anche quelle sonore d’ una orchestra intera. Le sue recitazioni del Manfredo di Byron, illustrato con
all’ opera, tradurrebbe Catullo meglio degli altri. Io consento nella sua spiegazione di quell’ extenuata gerens veteris ve
che dell’ arte del declamare fa un’estetica pensata e imaginosa. Alla Sua Signora tanti rispetti e ricordi da parte mia e d
tra cosa, cioè meno infelice, quando procurai di recitarli secondo le sue norme. O carissimo Rasi ! Non ci voleva che un pa
to utile e dirò, necessario…. Mi voglia sempre bene : mi ricordi alla sua egregia Signora : perdoni alla fretta, e mi tenga
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 764
olta fortuna. Tale lo stato di servizio di questo artista, che per la sua intelligenza, la sua modestia, la bontà della sua
stato di servizio di questo artista, che per la sua intelligenza, la sua modestia, la bontà della sua indole e la forza de
artista, che per la sua intelligenza, la sua modestia, la bontà della sua indole e la forza della sua volontà, passò gli ul
lligenza, la sua modestia, la bontà della sua indole e la forza della sua volontà, passò gli ultimi dodici anni in tre sole
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 364-382
otuto fare. La morte del suo Giuliano dovrebbe riguardarsi come morte sua , e però il contratto sarebbe da quel punto sciolt
e quali fosse obbligata a vestirsi da uomo ; le beneficiate farebbe a sua scelta in principio, o fine delle Piazze, come cr
e prima della riconferma, non dovrebber in esso farsi innovazioni, a sua insaputa. Il Direttore, qualunque fosse, non dovr
alunque fosse, non dovrebbe aver diritto d’imporle l’esecuzione della sua parte ; volendo ella eseguirla secondo gliela det
Ristori gli scriveva da Roma : « Nei nostri cuori fece gran senso la Sua lettera, ed in modo speciale nel mio, chè cresciu
lora che « come un baleno — è lei che lo dice — da un cantuccio della sua mente scaturì l’ardito progetto di andare in Fran
nti, primo dei quali la divisione con lui, nel caso di perdita, della sua parte di utili toccata in Italia. E la riso
e, e la Ristori si diede attorno con tutti i mezzi che le offrivan la sua grandezza artistica e il suo nuovo stato per « ri
o marito, per ora, e quindi ma alle distinte e ragguardevoli famiglie sue conoscenti, raccomandando onorare di loro appoggi
e della Ristori, fatta tutta di spontataneità, e quel battesimo della sua fama le aprì le vie di tutto il mondo. Ecco,
a le regine, ha ricevuto dalla natura tutti i doni necessarj all’arte sua . Grande, nobile, di bellezza commovente e appassi
un gesto d’imperatrice, incede come potrebber Pallade o Giunone, e la sua voce è una musica piena di soavità, o di forza, s
al pianto, anche quando non la si comprende, con l’espressione della sua faccia, e la melodia del suo organo di fisarmonic
sarmonica…. Questo per le doti fisiche. E per le intellettuali : Le sue ispirazioni sono sublimi, ella trova nelle sue pa
le intellettuali : Le sue ispirazioni sono sublimi, ella trova nelle sue parti ciò che l’autore stesso non aveva indovinat
cetta, perchè le ripugnano ; ed ella vuol sempre identificarsi con le sue eroine…. Il d’Heylli nel suo Journal intime d
o un de' più grandi ammiratori della Ristori. L'ho veduta in tutte le sue parti, e non ho lasciato alcuna delle sue rappres
ri. L'ho veduta in tutte le sue parti, e non ho lasciato alcuna delle sue rappresentazioni. Posso dire di doverle molto, po
tusiasmi ebbero anche il loro rovescio, e Lemercier De Neuville nelle sue Figures du temps (Paris, Bourdilliat, 1861), non
lei grandissimo e venerato. Ebbe tre fratelli che seguiron l’arte sua  : Carolina, moglie di Pasquale Tessero (V.), nata
Enrico, artista egregio alcun tempo per le parti amorose al fianco di sua sorella, poi impiegato ferroviario, nato a Voltri
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1055-1059
teatro, essa fu con Luigi Vestri prima donna assoluta, affermando la sua sovranità nell’arte dell’età sua ; e mortole il m
prima donna assoluta, affermando la sua sovranità nell’arte dell’età sua  ; e mortole il marito nel ’25, si mise a capo di
e di Euriclea nella Mirra dell’Alfieri, colla quale aveva iniziato la sua gloriosa carriera. Morì la notte dal 23 al 24 
so anno, improvvisamente, e s’ebbe in Santa Croce esequie solenni. La sua salma riposa nell’ esterno della chiesetta di S.
rola, così nella tragedia, come nella commedia e nel dramma ; e nella sua grandezza, modestissima. A siffatta modestia il R
recitava al Comunale. Mario Consigli, nel compilar la biografia della sua illustre concittadina, ricorda la potenza d’arte
ella da essa spiegata il 13 marzo agli Avvalorati, rappresentando per sua beneficiata la Mirra di Alfieri. « Quando al quin
fu, gli occhi riaprisse, in vedere quali cenci indossa la sciagurata sua figlia, talchè le vergogne fan mostra, generosa a
hierella per nome Annina, che le era stata raccomandata da persona di sua famiglia. Una lettera intima della celebre Pella
comincia così : La sera che mandai al Bonsaver la mia per unire alla sua , ricevetti la scatola benedetta e sospirata, non
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 236
n fece i soliti progressi con la solita rapidità, forse per la tempra sua di uomo freddo, calmo, che si rispecchiava su la
ttutto le sdolcinature dell’innamorato romantico. Per questo forse la sua carriera, che fu lenta fino all’entrata in Compag
a Compagnia Casilini e Meschini. Un anno di transizione. Pasta, nella sua austerità, nella sua perspicacia, nella sua fredd
e Meschini. Un anno di transizione. Pasta, nella sua austerità, nella sua perspicacia, nella sua freddezza, presentiva tutt
transizione. Pasta, nella sua austerità, nella sua perspicacia, nella sua freddezza, presentiva tutti i requisiti del capoc
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 749-750
quistato un palazzo e de' poderi nel trevigiano, e quivi stabilita la sua dimora « lungi dal pensier del teatro ». Non si c
dimora « lungi dal pensier del teatro ». Non si conosce la data della sua morte ; ma egli viveva ancora il 1790, del qual a
u avuto in gran pregio non solo come attore, ma altresì come uomo. Fu sua l’idea di far andare il Goldoni a Parigi, dopo il
sanguare la povera commedia italiana che dava i segni manifesti della sua prossima fine di anemia ; e n’ ebbe infatti incar
veneziano già ammiratore e conoscitore dei di lui pregi, lasciata la sua cara patria, ov' era accarezzato, festeggiato, ap
a a provvedersi di una nuova prima attrice. E ci venne di fatti, e la sua scelta cadde su Teodora Ricci (V.), la moglie del
a mostrare l’eccellenza del suo cuore, cita il fatto ch'egli allevò a sue spese una bimba, e la mise in grado di entrare ne
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 147-149
. Fu accettato ; e tanta misericordia destò in lui coi racconti delle sue avventure, e tanta stima si procacciò coll’obbedi
daron parti di generico e di secondo amoroso ; e si notaron subito le sue attitudini spiccate alla scena. Da'secondi amoros
opere. Pietro Monti, completamente illetterato, chè l’avventurosa sua adolescenza gli aveva chiusa ogni via da istruirs
e nerissimi, proporzionate ed armoniche le forme della persona, e la sua voce, la quale nella conversazione comune era d’u
r passar da quella esistenza creatasi con la fantasia, nell’esistenza sua propria. A queste parole vanno unite alcune sest
la propria salute : bel sacrifizio in vero che egli tributa all’ arte sua , e per la quale si fa tanto pregiare ed amare da
amare da tutti. Un degli ultimi tratti di follia che determinaron la sua entrata nell’ ospedale de' pazzi de' Ponti Rossi,
llusione si presentò una mattina al Palazzo Reale per voler parlare a Sua Maestà. Il portinajo ignorava lo stato della sua
per voler parlare a Sua Maestà. Il portinajo ignorava lo stato della sua mente, e gli disse che il Re era in colloquio col
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 508-512
del secolo xvii, fu al servizio del Duca di Modena con Anna Arcagnati sua moglie, detta in commedia Rosaura. Abbiamo di lui
dese per la stagione di Pasqua a Napoli, ove sarebbero andati a tutte sue spese con teatro e abitazione per la Compagnia, p
ioni molto vantaggiose, si dichiarano pronti a eseguire gli ordini di Sua Altezza, raccomandandosi in ogni modo, acciocchè
’ assalto l’11 marzo, e questa volta ricevettero dalla Munificenza di Sua Altezza per mezzo del medesimo abate quarantacinq
archese Decio Fontanelli lire 360, per darle alla Rosaura in conto di sue provvisioni, che dovevan principiare a decorrere
i gli eroi della Serenissima Casa Estense, Epilogata nella persona di Sua Altezza Serenissima. Alla coltura del Savorini a
lettera al Duca di Modena, in cui si lamenta di non aver ricevuto la sua parte del donativo passato ai comici, e dice di a
carità convenevole, volere andare a trovare la sacra M. della Regina sua sorella, e portarli un santo Ritratto qual dovevo
dovevo portare alla felice memoria dell’ Imper. Leonora, come da una sua lettera che tengo può vedere, e l’ assicuro che g
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1027-1028
al Teatro Milanese del quale fu una vera colonna fino al giorno della sua morte, avvenuta per sincope, a Firenze, sulle sca
, il disegno, il colore della caricatura popolare. Chi non ricorda le sue crinoline, le sue cuffie, i suoi scialli, gli sco
olore della caricatura popolare. Chi non ricorda le sue crinoline, le sue cuffie, i suoi scialli, gli scozzesi inverosimili
fu appunto nella primitiva compagnia quello che è il Ferravilla nella sua  : il personaggio più atteso, più gustato, più app
legge : La Giovanelli era stata maritata, ora era vedova. Partorì la sua bambina nel camerino suo del Teatro Milanese. Men
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 631
a, fu subito scritturato pel venturo anno in qualità di amoroso, e le sue prime prove furono disastrose ; ma il Mascherpa,
fischi e corbellature ; ma poi, fatto il pubblico l’orecchio a certe sue stridule intonazioni, ne divenne in breve il beni
ule intonazioni, ne divenne in breve il beniamino, soprattutto per la sua grande versatilità, mostrandosi ugualmente egregi
21, quand’egli era semplice generico in Compagnia Iob, accennano alle sue larghe promesse. Lo vediam primo attore il '47 co
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 288-292
quella bella maga d’ amore, che alletta i cori di mille amanti con le sue parole, quella dolce sirena, ch' ammalia con soav
oria voleva si recitasse la Cingana, et l’ altra voleva si facesse la sua Pazzia, titolata la Pazzia d’ Isabella, sendo che
d’ Este, raccomandandogli la Vittoria, la quale desiderava recitar le sue comedie a Padova. E al Cardinal d’Este, scriveva
to Vostra Altezza Ser.ma ha fato scriuer a petrollino et ben che come sua humil serua mi douessi aquetare à quanto conosco
he come sua humil serua mi douessi aquetare à quanto conosco esser di sua sodisfacione non dimeno astreta da quella pietà c
nassesse, et però à suoi piedi ricorro suplicandola ritornarmi nella sua gratia, et l’istesso dico di petrollino, poi che
ndo me et la mia Compagnia suplire al mancamento et pregar Dio per la sua conseruatione, che nostro Signore la feliciti. di
are V. A. con la presente con molta caldezza. E con questo fine nella sua buona grazia mi raccomando e le bacio la mano. D
edicò, ancor giovine, i due seguenti madrigali, pubblicati poi tra le sue rime a Venezia il 1620. Per la Signora Vittoria C
ar beltà celeste indarno aspira Accolse questi accenti la fama, e per sua gloria intorno fece risuonar Vittoria.
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 732-736
ediam poi più tardi con la Battaglia insieme a Giacomo Modena. L'arte sua somma nel rappresentare il suo personaggio, la fa
egato dal Sacco d’interporsi perchè egli non se n’andasse, lo pregò a sua volta, promettendogli di far firmare al Sacco que
più che ricordato è nella prefazione del Re Cervo, in cui, oltre alla sua parte di credenziere del Re, rappresenta il vecch
stile per una buona pagina ancora, in cui, dopo avere accennato alla sua probità, alla sua amorevolezza, alla sua carità e
na pagina ancora, in cui, dopo avere accennato alla sua probità, alla sua amorevolezza, alla sua carità e alla sua religion
i, dopo avere accennato alla sua probità, alla sua amorevolezza, alla sua carità e alla sua religione, parla della sua erud
nnato alla sua probità, alla sua amorevolezza, alla sua carità e alla sua religione, parla della sua erudizione nella stori
a sua amorevolezza, alla sua carità e alla sua religione, parla della sua erudizione nella storia antica e moderna, e delle
ne, parla della sua erudizione nella storia antica e moderna, e delle sue attitudini allo scrivere in verso. Le parole tras
Commedia improvvisa dell’Arte ». Dovè nascere dunque verso il '20. La sua fine fu delle più misere. Pare che la maschera di
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 980-981
rnandicco Spagnuolo…… Si recò la prima volta a Parigi nel 1571 colla sua compagnia, secondo un documento del 15 settembre
re in considerazione del piacere che procuraron colle loro commedie a Sua Maestà. Francesco Bartoli e altri fecer di Zan Ga
non mancano. Il De la Fresnaye Vanquelin dice nel secondo libro della sua Arte poetica : …………… Ou le bon Pantalon, ou Zany
Zany dont Ganasse Nous a représenté la façon et la grâce…. e in una sua satira al De Sanzay, lo dice il buon Ganassa. Il
accenna a lui, divenuto ricco in Ispagna ; e il Padre Ottonelli nella sua Cristiana moderazione (Tom. II, pag. 37) : Io a
nte la brigata ; onde guadagnò molto in quelle città, e dalla pratica sua impararono poi gli Spagnuoli a fare le commedie a
lieutenant du petit criminel — pubblicato dal Fournier il 1865 nelle sue Variétés historiques et littéraires, è detto in n
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 169
nella Compagnia Solmi e Pisenti. G. B. Cipro, in un articolo su certa sua Maria Nienfour recitatasi al Malibran di Venezia
stri, uno dei cognati. In quella Compagnia la Virginia Marini fece le sue prime armi. Le cose andate a male, abbandonò poi
n suo grande rincrescimento l’arte militante ; e si ritirò a Perugia, sua patria, ove fu nominato Direttore della Filodramm
morato, prima nella Compagnia de’Gelosi, poi dei Confidenti. (Vedi la sua lettera a D. Giovanni De Medici al nome di Antona
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848
scere non bisognar dormire ogni sonno a chi vuole per mezzo dell’arte sua farsi onore. E questa, in risposta a uno di lui,
mmedia. Nel libretto delle Rime varie sono le maggiori notizie della sua vita. Il luogo di nascita ci dice egli stesso in
ogo di nascita ci dice egli stesso in un sonetto A Cividal del Friuli sua patria in occasion di guerra civile, e ci ripete
de’ suoi infortunij da che nacque fino all’anno quarantesimo sesto di sua età, e la conchiude con la morte della figliuola.
figliuola. Canzone che riferisco intera, come quella d’onde trasse le sue notizie Francesco Bartoli : Acquetar non si può
fu poi disgiunta Da chi togato altrui sembrava Lince, Ed era talpa in sua ragion non franco ; Onde mi volsi ad essercizio i
co Che direste pel ver, ch’espresso io dico ? Anzi non dico a pien di sua figura Il perduto vigor, che si vi piacque, E sì
lla ; Cui freschissime rose in calde brine Date dal ciel, divine Fean sue sembianze ; e non vegg’io chi merte A par di lei
, divine Fean sue sembianze ; e non vegg’io chi merte A par di lei in sua innocenza bella. Perduta io l’ ho, nè più trovar
ovanni Pelesini, per l’opera loro prestata durante cinque mesi. Della sua patria, dell’arte sua, e del suo stato assai mise
’opera loro prestata durante cinque mesi. Della sua patria, dell’arte sua , e del suo stato assai miserevole discorre egli n
nor, io sono un, che sempre in comedia s’innamora : Ma così Dio della sua grazia il dono mi conceda benigno come mai non se
che co’ suoi modi pargoletti in fasce un’ Aurora bambina rassomiglia. Sua ventura ha ciascun dal di che nasce, disse ’l Pet
lio dei di lei genitori volle sposarlo ; ma ben presto si penti della sua scelta. Era essa chiamata nella sua patria la bel
lo ; ma ben presto si penti della sua scelta. Era essa chiamata nella sua patria la bella Cappellarina, perchè figlia di un
si sicura colà, si recò nascostamente a Forli presso di una cugina di sua madre. Ma temendo sempre di esser troppo vicina a
r troppo vicina al marito, si offri al capo comico Brangi, che con la sua Compagnia occupava il teatro di quella città, com
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Venetia, li 30 marzo 1671. » pp. 605-
ti di Pantalone, recitò sotto le spoglie di tal personaggio sino alla sua morte, avvenuta il 1670, come s’ha ragion di cred
gnia che vi esordì il 10 agosto del 1653 ; ma erronea è la data della sua morte. L'annunzio di Robinet si riferisce certo a
conviene essere importuno a V. S. Ill.ma, pregandola significarmi la sua volontà, acciò possi risolverlo, dicendomi questo
nire guadagnare la parte che la merita quanto ogni principiante della sua conditione, supp.co la sua gentilezza di risposta
e la merita quanto ogni principiante della sua conditione, supp.co la sua gentilezza di risposta mentre mi sottoscrivo Di
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 738-742
risse or son pochi mesi, la quale rispecchia tutta la benignità della sua natura, e con essa tutta la geniale semplicità de
tà della sua natura, e con essa tutta la geniale semplicità dell’arte sua  : Nata…. nel '52…. brrrr ! Papà mio, Giovanni Za
Notate questa originalità : era veneziano puro sangue, fanatico della sua città, e non era buono di dire una parola in vene
a su me sola che lei poteva fare assegnamento : si trovava presso una sua sorella, aspettando che mio fratello avesse trova
i immota. Le frasi degl’interlocutori sono accompagnate sempre da una sua occhiata, da un suo sogghigno, da una sua interie
accompagnate sempre da una sua occhiata, da un suo sogghigno, da una sua interiezione, da un suo atto qualsiasi di protest
te le parole di quegl’interlocutori. Così ogni particina piglia nelle sue mani importanza di una gran parte ; e il personag
accorgere, vedendola più sere in uno stesso lavoro. La vivacità della sua dizione, la snellezza della sua figurina, l’agili
uno stesso lavoro. La vivacità della sua dizione, la snellezza della sua figurina, l’agilità dei suoi movimenti, l’eloquen
a della sua figurina, l’agilità dei suoi movimenti, l’eloquenza della sua espressione la fan parere ancor giovinetta ; spec
astuta del Castelvecchio, in cui ella profonde tutto il tesoro delle sue grazie, richiamando alla memoria le monellerie de
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 1748, 10, Dicembre » pp. 9-10
te La Passalacqua. Figlia di Alessandro d’Afflisio, diventò, sotto la sua direzione (Fr. Bartoli, op. cit.), comica valoros
ome al proposito della rappresentazione dell’Assemblea letteraria, la sua voce fosse falsa, la sua maniera monotona, e la s
ppresentazione dell’Assemblea letteraria, la sua voce fosse falsa, la sua maniera monotona, e la sua fisionomia smorfiosa.
ea letteraria, la sua voce fosse falsa, la sua maniera monotona, e la sua fisionomia smorfiosa. Quando dalla Compagnia Grim
e nelle parti di cameriera. Visto che dal Goldoni poteva dipendere la sua maggiore o minor fortuna artistica, si diede a ci
di Modena, ove morì poverissima nel’60 circa. Molto probabilmente era sua ava quella Elisabetta D’Afflisio che recitava a V
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 18-21
ertini, della quale faceva parte Enrico Capelli e Giuseppina Ferroni, sua moglie, e nella quale stette fino a tutto il carn
oltre al Rossi, la Campi, la Zerri-Grassi, la Migliotti, divenuta poi sua moglie a Genova nella quaresima del’73, la Bernie
ena, egli non rilegge all’ uscio d’ entrata o non ripete a memoria la sua parte per addentrarsi nel personaggio. E che deli
mutarsi in esagerazione o in posa, se non si conoscesse pienamente la sua buona fede. Nemico per principio, o per consuetud
ol dell’ effetto, ma dell’ interesse. Nè Claudio Leigheb costringe le sue doti nei confini del teatro. Dotato di un singola
pupazzetta con correttezza e spigliatezza incredibili, mettendo nelle sue macchiette quel sentimento che manca assai volte
do di non poter finir meglio questo breve cenno, che riferendo qui le sue parole : Claudio Leigheb è l’attore comico più
e a questo si congiunga alcun che di serio : coscienzioso esercita la sua arte religiosamente, e l’unico appunto che mi per
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912
no di cavalleria ; e desiderando « sposare in seconde nozze una delle sue cugine della città di Capua, non potè mai averne
contento di quel che gli assegnava il padre, talvolta a soddisfar la sua gola, rubavagli le scatole d’orvietano, e rivende
oni, ecc. ecc….. Andata la compagnia a Mantova, egli riuscì coll’arte sua e co’suoi inimitabili scherzi a conquistar l’anim
 E gli fu Flora il fato, per alludere a un’abbondante fioritura nella sua famiglia. Passò da Firenze, dopo alcun tempo, a M
aveva circa due anni, era di pessimo umore, e nulla poteva calmar le sue grida e il suo pianto. Scaramuccia ebbe l’animo d
a si chetò come sorpreso, poi cominciò a ridere, e rider tanto che la sua smodata ilarità lasciò alcune traccie poco piacev
o (?) detto Scaramuccia, con una compagnia comica che molto piaceva a Sua Maestà e ai Francesi. Un figlio di Scaramuccia er
cia. Quando Molière tornò il ’58 a Parigi, dovuto abbandonare dopo la sua prigionia pei debiti ch’egli s’era assunti della
il ’64 come stipendio di quell’ anno, finito in giugno, per lui e per sua moglie. E quattrocento n’ebbe lo stesso anno pel
scrittura fiorilliana, metto qui la lettera con cui egli annunzia la sua andata in Italia, e precisamente a Firenze, in ca
i annunzia la sua andata in Italia, e precisamente a Firenze, in casa sua , comunicatami dal cav. Azzolini. [http://obvil.g
o che gli è riuscito avere una lettera di chacet dal Re per cavare la sua douna dal Refugio e l’ ha messa, d’ordine però de
er non essere osservato, perchè non si fida, e teme, a ragione, della sua vita. Questo volentieri lascerebbe il padre che f
più duro che il cuore di Faraone, maledice chi gli ha fatto levare la sua donna, che quello che diede al suo figlio fu un p
iglio ; io li risposi che quello mi diceva a me non riguardava che la sua coscienza, che a questa doveva rimediar lui con i
urco, che più è vecchio innamorato ! Il figlio scriverà una lettera a sua madre che piglio la libertà di mandarli qui ; gli
sto. Non è la prima volta che V. S. mi ha maltrattato per causa delle sue donne perchè ancora al Palazzo reale V. S. mi cac
l’ Hostel di Villa2 e come costà muore la Marietta, volere sposare la sua donna che è a Scaliot, ma fra tre mesi sarà per m
la faccia maritare quanto prima, perchè se costà venisse a mancare la sua moglie certo la sposerà e li farà donazione di tu
e 20 doppie che mi ha promesso, subito arrivato a Firenze, in casa di sua madre non avesse sborsato la detta somma a Carlie
partisse lo voleva vedere, perchè il figlio desiderava domandarli la sua benedizione ; questo non vuolse mai, e quando ha
lui, perchè non l’ha visto e dice che vuol lasciare tutto il suo alla sua donna. Adesso che la Granduchessa ha le mani in q
ssa6 sottoscrisse i biglietti di Mons. Oppede. Vi trovai Scaramuccia. Sua Altezza lo sgridò come un miserabile, ma, come è
eplicò che toccava al Re far tale parte. Madama suddetta le rispose : Sua Altezza ne parli al Re ; che lei rispose : Io non
Altezza ne parli al Re ; che lei rispose : Io non ne voglio parlare a Sua Maestà se non ce lo vuole lo mandi via lui. Poi c
suo sig.r figlio. Mi dissero a giorni passati in casa Valenti che la sua donna è gravida di due mesi ; è stata e sarà semp
simo, ne stia secho V. S. III.ma ragione, e poi decida. Rispondo alla sua morale et amorevolisima letera delli 6 caduto e n
n uno altro convento dove sia esente dalla penuria in che si trova, e Sua Maestà ch’è un Prencipe nelle relacione incorotto
avrei uno eterno rimorso se non l’avesse fatto. Sono homo, e Dio, per sua devina misericordia, mi ha dato tanto lume per di
ontà di V. S. Ill.ma io vengo a suplicarla di farglila rechapitare in sua mano e ottenerne la risposta a ciò non (qui è par
è cagione che io sono ancora in Pariggi. Io averei molto a dire de le sue disubete[n]ce e pocho rispeto che mi à senpre por
, basta a dirle che se lui non partiva sarebe morto in prigone per le sue infamità. Doppo averli dati nove mila franchi che
ità e bontà di S. A. S. che per molti anni mi a senpre continovato le sue grace. Al mio arivo paleserò la vita disoluta e i
la mia. Rendo infenite gratie a V. S. Ill.ma de’ boni avertimenti che sua bontà mi dà sopra l’anima e riposo della vecheia.
notaro in mano il denaro il furbo me lo sequestrò con dire ch’ è roba sua per averli io fato la deta donacone ed io in cole
esimo a parole e l’ultima parola mi dise ch’ero un becho e fugi ne la sua camera e se serò e la notte nel Ripo fugi cho le
cho e fugi ne la sua camera e se serò e la notte nel Ripo fugi cho le sue robe ed io con il comesario chon testimoni cavai
zare i capelli a chi le sentise, ma a bocha spero di tratenerlo nelle sue infamità e fenito questa lite meterò le ale e ver
te a V. S. Ill.ma come sono risoluto di pasarmene a casa e subito che sua Maestà sarà de ritorno chiederò la mia licenca. D
ogni momento deriso, battuto e derubato. Tiberio Fiorilli offrì colla sua vita avventurosa, col suo valor teatrale, e il su
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 503
pe. « Napolitano. Recitò da innamorato spiritosamente ne'Teatri della sua Patria, e riuscì un ottimo Commediante. Fu nella
nia diretta da Antonio Fiorilli, in cui ebbe campo di far spiccare la sua abilità, specialmente nelle Commedie all’improvvi
lle Commedie all’improvviso. Una sera dopo d’aver recitato, perdè con sua gran meraviglia la vista, senza avervi avuto alcu
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 14
di nuovo a Bologna presso il Bentivoglio, il quale scriveva che « la sua fama si fa immortale per tutta Italia. » Forse l’
li solo era al servizio del Marchese di Mantova, ma tutta la famiglia sua , che prendeva parte con lui alle rappresentazioni
so I e moglie di F. Gonzaga, illustrissima et eccellentissima Madonna sua patrona osservandissima, per darle ragguaglio di
ano nostro introe in sala, con un’altra Representazione, per lui e di sua famiglia composta tutta, perchè nel triunfale cur
Pudicicia aveva quattro figlioli, due maschi e due femine, essendo la sua figliola maggiore ne la summità del curro colloca
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 343
oncernere le cose spirituali e temporali, perchè accolto in seno alla sua famiglia e ammesso alla sua tavola, ov’egli mangi
e temporali, perchè accolto in seno alla sua famiglia e ammesso alla sua tavola, ov’egli mangiava e beveva come se fosse s
ola, ov’egli mangiava e beveva come se fosse stato di casa, spinse la sua brutalità a tal segno da fare a più riprese indeg
zzeri, i quali alle sette di sera lo aspettarono, appostati presso la sua casa ; e l’insultarono, e miser mano alla spada….
umato il signor Giacinto Bendinelly, detto Valerio, uno dei comici di Sua Maestà, della compagnia italiana, morto in via S.
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 540
l pubblico all’ entusiasmo ; ma la Cagliero aveva certe maniere tutte sue , certe inflessioni di voce così spontanee, così i
care. Bene : la Cagliero giovanetta, nova dell’arte, sin dalle prime sue prove su la scena, esercitava già su di me e di t
i ricercato in lei. Se aveva da ridere, lo faceva di gran cuore, e la sua risata argentina si comunicava subito negli spett
, sinceramente, sul serio, e a quelle di lei mescolava il pubblico le sue lagrime ch’era un gusto a vederle. Quell’aurea se
posta pel teatro, si fermò ben poco sulle tavole del palcoscenico. La sua rapida apparizione dinanzi ai lumi della ribalta
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 654-655
col quale la troviamo e il’ 39 e il’ 42 : e tanto progredì nell’arte sua , che non ebbe chi la superasse, pochissime che l’
, amò di essere seconda in primarie. Per tal modo ella passò tutta la sua vita artistica in cinque sole Compagnie : di Pese
o la sorella Angiolina celebre cantante, ch’ella avea fatto educare a sue spese nell’arte lirica, n’ebbe in compenso eredit
egno, non solo rotondi, ma concavi ancora. Fu molto applaudito per le sue facezie e pe’suoi lazzi ridicoli e gustosi. Termi
ito per le sue facezie e pe’suoi lazzi ridicoli e gustosi. Terminò la sua vita intorno all’anno 1745. »
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 105-106
CXXIX), e in Ispagna l’ '88 col fratello Tristano, come abbiam da una sua lettera alla madre del 18 agosto, di cui lo stess
attore, a bastanza ne abbiamo come uomo e come marito, in due lettere sue da Milano del 27 ottobre '91 e da Caravaggio del
d’arte Leandro, come di lui homo dabene et che sempre fece onore alla sua patria, e la disonestà di Margherita, amante di G
e mesi in circa, à visso sempre de mio con il vivere ch' io mandavo a sua moglie, et egli atendeva a godere e star alegrame
r alegramente sapendo bene de dove veniva la robba, et comportava che sua moglie stesse da me et venisse alla mia abitation
voglio ch' egli viva de mio, mena rovina et parla di ricorso al Alt.ª Sua , et di più per haverli fatto sapere che quella ca
fitto (come mostrarò) et che se ne proveda d’una, tratta alla peggio sua moglie, con farli quella mala compagnia che S. A.
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 556-560
1568 e '69, e a Vienna il '70, '71, '74 ; ed ebbe titolo di Attore di Sua Romana Imperial Maestà (V. K. Trautmann, I Comici
. Si sa ancora di lui ch' ebbe un figliuolo dalla Polonia di Vicenza, sua moglie (e moglie poi di Valerio Zuccato ? O Zucca
divisa dal marito si unì a Tabarin, e si fece passare all’estero per sua moglie ?), il giovedì 25 settembre 1572, a cui fu
nel suo banco una scena, vi faceva recitar da dieci persone e a tutte sue spese comedie ; e pel concorso grande che vi era
lle maschere, egli era il bastardo di un cardinale romano ; cosa che sua madre riuscì a tenergli nascosta sino a ch' ei no
ne, non so per quale circostanza, a conoscere la verità, e seppe come sua madre vivesse esclusivamente di una pensione che
e il registro su cui era iscritta la partita e ne stracciò la pagina. Sua madre non lo rivide più. Da Milano andò a Venezia
io rimando allo Jal, che al nome di Tabarin, mette il resultato delle sue lunghe ricerche, colle quali, per lo meno, ha pot
, contemporaneo di Mondor, fatta nella prima giovinezza, poco dopo la sua andata da Tours a Parigi, nè con quella della sta
69 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
ità, lasciò in Francia la commedia quasi nella fanciullezza. Le prime sue sette commedie poco interessanti e difettose, ebb
ino al 1652 cominciò Giambatista Poquelin detto Moliere a girar colla sua comitiva per le provincie, e nel 1653 rappresentò
acevoli benchè irregolari, delle quali rimasero i soli nomi. Le prime sue commedie che tirarono maggiormente l’attenzione d
olò Barbieri detto Beltrame nel 1629 diede alla luce per le stampe la sua commedia l’Inavvertito 12, la quale servì di mode
entazioni colla tragedia del Nicomede di P. Cornelio, e con una delle sue farse il Dottore innamorato; ed il modo di rappre
ta che questo monarca che si trovava nel trentesimosecondo anno della sua età, comparve in teatro a ballare scosso da alcun
quarta rappresentazione che se ne fece il dì 17 di febbrajo, morì in sua casa questo principe della commedia francese, ess
alla seria, appena ebbe veduto il teatro di Borgogna che manifestò la sua inclinazione verso la scena. Coltivò i suoi talen
ionare, ed analizzare, che si vede trionfar nella maggior parte delle sue opere. E chi gli negherà il talento filosofico ov
sagace di mostrar di perdersi in esso per celare i suoi ordigni e le sue forze; non fu quella filosofia che fa pompa del s
e fa pompa del suo compasso, de’ suoi calcoli e dell’ austerità della sua dottrina. La filosofia di Moliere e di ogni uomo
d arricchire il suo tesoro comico. Intorno a’ caratteri diversi delle sue favole è d’avvertirsi che egli da prima accomodò
sti per raffigurarvi il Tartuffo, se l’autore non avesse voluto nella sua favola aggruppare gli eventi che nascono da una s
rui invenzioni, accomodandole così acconciamente al suo tempo ed alla sua nazione, che quando non lavorava con fretta, gli
on lavorava con fretta, gli originali sparivano sempre a fronte delle sue copie. Niuno al pari di lui possedeva l’arte di s
comici. La poca felicità notata da’ critici nello scioglimento delle sue favole; qualche passo dato talvolta oltre il veri
nel fiorir di Moliere. Contando egli nel 1653 il diciottesimo anno di sua età diede al teatro le Rivali favola tessuta alla
coquette rappresentata con gran concorso nel 1664 è la migliore delle sue commedie, ma troppo lontana dal mettersi in confr
zarla per coquette? L’autore ebbe principalmente in mira di tesser la sua favola sul disgusto di due amanti procurato per f
i rende poco credibile. Il Goldoni introdusse questo carattere in una sua favola, facendolo comparire pochissime volte, com
Agostino Brueys, benchè morto nel 1723, passò la maggior parte della sua età nel secolo XVII, essendo nato in Aix nel 1640
Giardiniere galante, sono le di lui commedie più pregevoli. Tutte le sue favole vanno impresse in dieci volumetti, ma si s
uvelles di Vizè. 15. Numerando il sig. ab. Andres nel III tomo della sua opera su di ogni letteratura le favole francesi r
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721
egli è piccolo, molto piccolo, inverosimilmente piccolo, tanto che la sua statura fu nell’inizio della sua vita artistica u
verosimilmente piccolo, tanto che la sua statura fu nell’inizio della sua vita artistica un grande ostacolo a farlo entrare
rare in una Compagnia rispettabile come quella di Moro-Lin, che fu la sua prima e grande e ben giustificata aspirazione. Na
non gl’impediscono di portar sempre e dovunque il magistero dell’arte sua , con predominio di note schiettamente gaje, sia c
te gaje, sia che il buon gusto del pubblico gli conceda di spiegar le sue doti ne'capolavori goldoniani (oggi [1905] ne ha
agni al Lido, o nell’Albergo del Libero scambio aggiunga alcuna delle sue strampalerie, qualche suo granellin di pepe ? A l
giubbe di ogni specie, di spadini lucenti, di parrucche, vicino alla sua tavola di truccatura, sulla quale, accanto ai bar
rge, è una buffonata nostra o forastiera che tramonta…. E così, mercè sua , Goldoni rivive sulla scena, di vita, se non anch
gliarda, non più tisica certo, come pochi anni a dietro…. Così, mercè sua , il vecchio teatro dell’Armonia di Trieste riceve
a con artisti veneziani e repertorio goldoniano, va acquistando nella sua mente e nel suo cuore luce e vita per modo da occ
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 619-638
Scritturatosi quale secondo amoroso, ebbe subito campo di mostrare le sue forti attitudini, non discompagnate da ottime qua
astuto Zanni. Ebbe numerosa famiglia, di cui era composta per metà la sua compagnia. Morta la moglie, maritò due figlie, un
coltà materiali, pur troppo ad esse più specialmente dovè la immatura sua fine. Di lei così scrisse un acuto critico di art
’un’ anima nobile, tormentata, infelice. Chi potrà mai dimenticare le sue occhiate lunghe e profonde e le sue grida appassi
ice. Chi potrà mai dimenticare le sue occhiate lunghe e profonde e le sue grida appassionate rotte dal pianto ? In lei trov
nificava in una forma continuamente elegiaca. Nelle intonazioni della sua voce, nel gesto, nel muover degli occhi parea riv
dell’epoca e che il Taine ci ha così stupendamente risuscitata nella sua storia del Vecchio regime. Ciò doveva accadere na
ell’attrice romantica drammatica. Non era bella, ma la mobilità della sua fisonomia era tale, che appariva quello che ella
guardo or scintillante, or languido, esprimeva la gioja e il dolore a sua voglia o capriccio : di una mobilità eccezionale 
nel corso di 38 anni (con poca intermitenza) sempre servito alla S.ma sua Casa. Servij all’A. V. mentre era nel ventre dell
e della madre, et spero di servir nel ventre della Ser.ma Consorte la sua prole, che N. S. voglia, che sia in breve come lo
etta. Lo troviamo sul finir del 1595 a Firenze, come appare da questa sua lettera, diretta allo jll.mo et ecce.mo mio S.r e
uenghino da sogeto cossi basso come è il mio, pur mi affida la Gracia sua è la vecchia seruitù ch’io le tengo, che se non l
pre gli fui) suisserato seruitore, è pregherò sempre per lei è per la sua felliccissima famiglia che jddio la prosperi e co
al suo ambasciatore alla Corte Messer Trajano Guiscardi, Fritellino e sua moglie come i migliori personaggi non solo della
di, Fritellino e sua moglie come i migliori personaggi non solo della sua compagnia ma di tutta Italia. A Parigi recitava p
i Pier Maria Cecchini s’abbia una parola di lode concernente l’indole sua  : ma è anche la volta in cui lo vediamo padrone a
one assoluto della compagnia. E, senza dubbio, il miglior tempo della sua vita artistica fu codesto appunto, e quello (1613
, e per rinforzarla di miglior gente, come un Pavolino Zanotti. Ma le sue forze questa volta si trovaron misere di fronte a
el suo primo viaggio in Francia gli aveva procurato il Cecchini colle sue lamentazioni. Forse, chi sa, anche la seconda vol
orza d’intrighi, e certo entusiasmò il pubblico e la Corte con l’arte sua . E questo ufficio accordatogli dal Duca, e questi
, il Martinelli, anima indemoniata, non gli perdonò più : e mostrò la sua superiorità morale, uscendo trionfante nella lott
buona riuscita per parte del Cecchini, ove il Duca si attenesse alle sue proposte, vediamo il Pantalone rimanere in compag
dotto per recarsi da Torino a Milano a esercitar con sicurezza l’arte sua  ; dacchè si trova a esser bandito in contumatia d
sì ben tanto, che niuno dopo me amo più di voi. A chi sparlava della sua nobiltà avuta dall’ Imperator Mattia, risponde (L
che mi scrivete, che s’ han fatto molti nell’arrivo della nuova, che Sua Maestà Cesarea m’ ha privilegiato di Nobiltà, non
Ludovico, ecc.). Nulla ci ha detto sul modo di rappresentare la parte sua in genere, alla quale solo è accennato al princip
a, i quali mostran come al Cecchini stesse a cuore l’estetica in ogni sua parte, e i quali potrebber senza togliere e aggiu
a spezie di gente, di che fa menzione l’eccellentissimo Garzoni nella sua Piazza Universale del Mondo, che si vede per le c
sorte si parla solo fra sè stesso, si dee andar discorendo, se della sua donna si querella, alla casa di quella si volta g
Circa al merito artistico del Cecchini, scrive Domenico Bruni nelle sue Fatiche comiche : Ma che dirassi di Pietro Maria
la Sacratissima Maestà dell’Imperatore Matias fu dalla Cesarea Maestà sua con privilegio amplissimo ammesso nel numero de’N
72 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244
ità, lasciò in Francia la commedia quasi nella fanciullezza. Le prime sue sette commedie poco interessanti e difettose ebbe
ino al 1625 cominciò Giambatista Poquelin detto Moliere a girar colla sua comitiva per le provincie, e nel 1653 rappresentò
cevoli benchè irregolari, delle quali rimangono i soli nomi. Le prime sue commedie che più tirarono l’attenzione del pubbli
olò Barbieri detto Beltrame nel 1629 diede alla luce per le stampe la sua commedia l’Inavvertito b, la quale servi di model
Quinault. La commedia di Niccolò Secchi milanese forni al Moliere la sua del Dispetto amoroso; ma l’italiana termina assai
entazioni colla tragedia del Nicomede di P. Cornelio, e con una delle sue farse il Dottore innamorato; ed il modo di rappre
ta che questo monarca che si trovava nel trentesimosecondo anno della sua età, comparve in teatro a ballare, scosso da’ ver
quarta rappresentazione che se ne fece il di 17 di febbrajo, morì in sua casa questo principe della commedia francese, ess
alla seria, appena ebbe veduto il teatro di Borgogna che manifestò la sua inclinazione verso la scena. Coltivò i suoi talen
gionare ed analizzare, che si vede trionfar nella maggior parte delle sue opere. E chi gli negherà il talento filosofico ov
sagace di mostrar di perdersi in esso per celare i suoi ordigni e le sue forze; non fu quella filosofia che fa pompa del s
he fa pompa del suo compasso, de’ suoi calcoli e dell’austerità della sua dottrina. La filosofia di Moliere e di ogni uomo
d arricchire il suo tesoro comico. Intorno a’ caratteri diversi delle sue favole, è da avvertirsi che egli da prima accomod
o de’ Teatri di Parigi, e l’abate Dubos mentovato dal sig. Bret nella sua edizione delle Opere di Moliere. Diceva Dubos che
bbe per raffigurarvi il Tartuffo, se l’autore non avesse voluto nella sua favola aggruppare gli eventi che nascono da una s
on lavorava con fretta, gli originali sparivano sempre a fronte delle sue copie. Niuno al pari di lui possedeva l’arte di s
comici. La poca felicità notata da’ critici nello scioglimento delle sue favole; qualche passo dato talvolta oltre del ver
nel fiorir di Moliere. Cortando egli nel 1653 il diciottesimo anno di sua età diede al teatro le Rivali favola tessuta alla
coquette rappresentata con gran concorso nel 1664 è la migliore delle sue commedie, ma lontana dal sostenere il confronto d
arla per coquette? L’autore ebbe principalmente in mira di tessere la sua favola sul disgusto di due amanti procurato per f
ende poco credibile. Carlo Goldoni introdusse questo carattere in una sua favola, facendolo comparire pochissime volte come
Agostino Brueys, benchè morto nel 1723, passò la maggior parte della sua età nel secolo XVII, essendo nato in Aix nel 1640
e alla moda, il Cittadino di qualità, il Giardiniere galante, sono le sue commedie più pregevoli. Tutte le sue favole vanno
il Giardiniere galante, sono le sue commedie più pregevoli. Tutte le sue favole vanno impresse in dieci volumetti; ma si c
e Nouvelles di Vizè. a. Numerando Giovanni Andres nel tomo III della sua opera su di ogni letteratura le favole francesi t
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 
la Reale Compagnia Sarda, poi madre nobile, e nel lungo periodo della sua vita artistica diè tal prova della versatilità de
il pubblico suffragio nella tragedia, che si adatta mirabilmente alla sua bella figura, alla sua fisonomia piena d’espressi
ella tragedia, che si adatta mirabilmente alla sua bella figura, alla sua fisonomia piena d’espressione, mercè due occhi ne
rado con molta maestà, e nelle violente espansioni dell’anima dà alla sua dizione tutto il fuoco possibile, e non scapitere
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 125
Miani Rinaldo. Veneziano. Dall’ arsenale della sua patria, dov' era impiegato, passò a recitar le pa
n Cassiano di Venezia fece rappresentare, il 26 dicembre del '97, una sua azione spettacolosa, intitolata il Gran Torneo de
sa, a farvi le parti di seconda donna che meglio si attagliavano alla sua bella e slanciata figura. Fu poi, nello stesso ru
ove tranquillamente visse fino al 18 dicembre del 1888, giorno della sua morte.
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 301-303
rie, e piacevolissima nelle comiche » era stata chiamata a sostituire sua madre. E di questa sostituzione così parla il Gol
sostituzione così parla il Goldoni nella prefazione al Tomo XIV delle sue opere (Ediz. Pasquali) : …. il cambiamento più r
Bastona figlia, moglie di Girolamo Foccheri, comica eccellente quanto sua madre ; ma che oltre l’avvantaggio dell’ età avev
itare. Ella fu presa per prima donna a vicenda colla Romana, com’ era sua madre. Recatasi al Falcone di Genova colla Compa
spri insieme ed accorti, resero questa comica sulle scene gradita. La sua fama giunse oltre i confini d’Italia, e fu chiama
ne meno il viver suo in Dresda l’anno 1762, il cinquantesimo dell’età sua non interamente matura. Secondo il barone ö Byrn
all’entusiasmo ch’ella desta sull’altre in iscena. Il suo sguardo, le sue espressioni, il volger del capo, i gesti, l’inces
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 667-669
re/images/rasi_comici-italiani-01-02_1897_img042.jpg] Al finire della sua vita artistica, il Corriere della sera di Milano
sulla scena i convenzionalismi della scuola, piacendo anzi per quella sua naturalezza spontanea del gesto, del portamento,
ione del signore, aggiungendo il porgere dignitoso. Molta parte della sua fortuna la dovette però, come qualche suo compagn
l Marenco. Allorchè alla fine del prologo rispondeva al lamento della sua amata, per tre volte, in tono diverso, « Ci verrò
Però recitò con giustezza e con diligenza inappuntabili. Sotto quella sua dolce serenità si vedevano la risolutezza, la fer
a fermezza e la nobiltà dello stupendo carattere dell’avvocato ; e la sua voce seppe trovare inflessioni piene d’affetto ge
tti vive oggi a Pistoia, dove di quando in quando mostra ancor l’arte sua forte e gentile a quei filodrammatici ; e d’onde
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674
Antonio. Nato a Vicenza il 1682, fu il più grande Arlecchino dell’età sua , più noto col nome di Thomassin, che non sappiamo
poichè a poco a poco il teatro italiano ripigliò l’antico vigore. La sua vita artistica fu delle più brillanti. Agile, di
i occupar la scena con Silvia (V. Balletti-Benozzi Rosa Giovanna), la sua celebre compagna d’arte. Ammalatosi di tisi il ma
edì grasso del 1739, comparve raramente a teatro nell’ultimo tempo di sua vita, come si ha da questa quartina : Cher Visen
, morente, e soprattutto per indurlo prima della morte a pensare alla sua famiglia. Avuti l’ 11 di agosto dello stesso anno
dì 19 in via Nuova San Dionigi, e fu sepolto il domani a San Lorenzo, sua Parrocchia, assistito da trenta preti, e alla pre
ca Rusca, e non Margherita ? E perchè quei due soit a proposito della sua non apparita sulla scena italiana di Parigi, ment
78 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
pitale del mondo cristiano, e perché gli avanzi non anco spenti della sua grandezza la richiamano ogni giorno allo studio d
gni, quel genio medesimo fecesì che ben presto allignò per entro alle sue mura codesto nuovo genere di musica teatrale. L’a
eguito per qualche tempo il corso a siffatti divertimenti, ma dopo la sua morte incominciò di nuovo la corte ad assaporarli
e arti che germogliano nell’ozio d’una pacifica servitù. Memore della sua antichissima gloria nelle lettere, e desiderosa d
el 6 di luglio del 1538: «lume dell’arte, che l’ha fatto sì caro alla sua Maestà e al mondo». Furono poi maggiormente promo
il Baltassarini conosciuto dai Francesi col nome di Beaujoieux colle sue leggiadrissime invenzioni, onde ottenne l’impiego
nal Mazzarini. Codesto celebre ministro per trattener Luigi XIV nella sua giovinezza, e per avvezzarlo a quella dissipazion
elodramma. Martino Opitz, poeta drammatico superiore agli altri della sua nazione in quel secolo, fu il primo a introdurlo
amente in Italia, la quale ora disdegna di confessare nel tempo della sua decadenza ciò che non ebbe a schifo di accogliere
ciò che non ebbe a schifo di accogliere nel secolo più illustre della sua letteratura. Musica più composta fu ancora in uso
musica fosse stata trapiantata fra gli Spagnuoli quasi subito dopo la sua invenzione. Ma per quante ricerche abbia io fatte
di tutta l’Europa, e che sì famoso è divenuto oggimai non meno per la sua passata barbarie che per il presente splendore. L
uesto genio immortale che fu non meno il Mercurio che il Solone della sua nazione, tra i moltiplici oggetti della sua vasta
curio che il Solone della sua nazione, tra i moltiplici oggetti della sua vasta riforma comprese ancora la musica. Egli fec
ndo in particolar modo la musica militare come la più confacente alle sue mire. Il principe Federico d’Olstein-Gottorp, in
re il primo teatro pubblico dell’opera a Mosca, dove assistette nella sua incoronazione alla Clemenza di Tito posta in musi
etro il Grande incominciasse dalla musica con lodevole divisamento la sua riforma, sapendo quanta influenza acquisti su un
re la nazionale. Ogni arte che dipende dal gusto, ha la ragione della sua eccellenza nel clima, nei costumi, nel governo, e
he la coltivano, né può altrove trapiantarsi senza perder molto della sua attività. Codesta verità tanto più diviene sensib
uonatori, e morì alla metà d’un concerto. 75. [NdA] Nel Prologo alle sue Commedie. 76. [NdA] Dopo la cultura straniera qu
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 479
e seconda madre. Fra i tanti miracoli compiuti dal Salsilli nell’arte sua , va segnalato questo : di aver suggerito dell’ '8
ca, poichè al suo nuovo modo di amministrare e condurre una Compagnia sua , modo, che, se da'più fu giudicato una fisima, gl
ore delle imprese e degli scritturati, dovette forse in gran parte la sua rovina come capocomico. Nè questa dell’artista um
e la sua rovina come capocomico. Nè questa dell’artista umanitario fu sua sola dote. Antonio Salsilli fu anche scrittore eg
e, tra cui accolta con molto favore quella in un atto Cicero pro domo sua , e di monologhi, tra cui Il punto interrogativo,
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 284-287
erto Francesco Peli, ancor comico al tempo in cui Bartoli scriveva le sue Notizie. Unitisi ad altri comici che li attendeva
comico Pietro Rossi, che recitava allora in Modena, passò di là nella sua Compagnia, facendo questa volta il primo passo ne
erunt. » Nel 1771 passò nella Compagnia di Antonio Sacco, quanto per sua moglie favorevole — egli dice con rara ingenuità 
osa ; poichè essendo o mal visto, o mal noto, o mal gradito fu la sua abilità trascurata, ebbe a soffrire dei travaglio
fatto e fa di certi comici una specie di vagabondi ignoranti. L’opera sua sulle pitture nostre componeva, di città in città
uni attori molto attenti. La Fineschi ch’è assai bella Ragazza, dà di sua abilità chiari argomenti. Il suo marito è pur di
ssa avvertenza a’ lettori, il Bartoli annunzia la pubblicazione della sua prima commedia di Magìa, che avrà per titolo : Il
re di dar qualche lustro ad una Città, alla quale deve esso Autore la sua quiete, il Religioso collocamento della sua Figli
quale deve esso Autore la sua quiete, il Religioso collocamento della sua Figlia, e del suo Figliuolo ; e altresì una proba
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 995-998
pa, col quale stette sino all’estate del ’45 (29 luglio), epoca della sua morte, avvenuta in seguito a ribaltatura del legn
nsiero senz’ira, gli concesse alcune ore di mente serena, prima della sua agonia. Il paziente, qual buon cristiano, accettò
ore. In una celletta presso Marradi fu alzato un monumento a perenne sua memoria, con una lunga iscrizione latina, dettata
a cuore presentarsi con un completo drappello di attori alla diletta sua Roma, città delle sue più nobili e tenere memorie
on un completo drappello di attori alla diletta sua Roma, città delle sue più nobili e tenere memorie, città che saluta qua
e sue più nobili e tenere memorie, città che saluta quasi per seconda sua patria ; ma nel meglio di utili trattative, quasi
tive, quasi concluse, accaddero inattese vicende che fallir fecero le sue ben concepite speranze. ……………………….. Romani ! Illu
lla intelligenza e dello studio di Luigi Gattinelli fanno fede alcune sue lettere, in cui si discorre largamente di commedi
mila annue, e una mezza beneficiata per piazza, come si rileva dalla sua scrittura (20 agosto ’33) che vediam riprodotta a
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 36-38
ore egli si era, come il Cammarano e lo Schiano, mutato in autore. La sua prima commedia scrisse nel 1834 : ma come autore,
ore, pare avesse davvero un nome assai maggiore del merito. Traeva le sue commedie dalla cronaca giornaliera, attorno alla
vevano nè potevano essere di troppa durata, poichè letterariamente le sue commedie valevan poco o punto…. A lui non importa
A lui non importava de’ posteri : egli voleva campare onoratamente la sua numerosa famiglia, e togliere momentaneamente il
’Altavilla « attore valentissimo nelle parti di carattere, che con le sue grazie, con i suoi epigrammi ci muove al riso e f
izzata la lettera del Ruzzante, colla quale si chiude il volume delle sue opere, e nella quale è descritta una visione in l
83 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253
Tito Manlio tragedia del La Fosse, mostrò tra’ primi in Parigi colle sue giudiziose commedie che la scena comica italiana
usse ancora alcuni piacevolissimi tramezzi, tra’ quali si distinse la sua cantatrice Dirindina. Contemporaneamente l’erudit
59 e morto nel 1719 dal 1699 in poi fe recitare ed imprimere le sette sue commedie, la Costanza, la Fante, il Forca, la Som
tumi, e la bellezza della patria locuzione, non faranno mai perire le sue commedie li Birbe, e lo Curatore. Il marchese Maf
e i volgari. In prosa dettò pure il dottor Jacopo Angelo Nelli le tre sue commedie impresse in Lucca nel 1751, i Vecchi Riv
pubblicata nel 1729: in prosa compose il marchese Girolamo Teodoli la sua Marchesa di Pratofalciato in cui dipinge i costum
a fiorire verso il 1740, ed avendo avuta la sorte di rappresentare le sue commedie alla presenza del Gran Carlo III per mol
itare con indicibile verisimiglianza e nel decoro che caratterizza la sua commedia? chi nell’esatta proprietà del magnifico
oni tutto nella meccanica esteriore, e non si avvide che mancava alla sua imitazione l’anima che dovea serpeggiarvi. Quest’
inedita, che io vidi solo accennata a soggetto, come sono tante altre sue favole, il Saturno, il Metafisico, i Mal’ occhi,
nze utili all’umana società; nel foglio venturo si darà notizia delle sue opere stampate e da stamparsi, che faranno grande
uella culta nazione quanto erasi dipartita dalla buona commedia colle sue rappresentazioni lugubri. Se l’ab. Pietro Chiari
i colpi teatrali per cattar maraviglia. I suoi drammi di Koulican, le sue Sorelle Cinesi sono scritte su queste idee. Egli
ì dunque nell’intento che si prefisse, e si fissò poi seriamente alle sue Fiabe. Scrisse dunque: il Corvo, il Re Cervo, l’O
ncesso. al comico. L’autore scrisse in seguito nel medesimo genere la sua Rachele ovvero la Tirannia domestica un anno dopo
e commedie di questo illustre autore, il Bel Circolo ossia l’Amico di sua moglie, ed il Progettista, nelle quali ben presto
minta. Pier Jacopo Martelli compose la Rachele in miglior metro delle sue tragedie: Alessandro Guidi l’Endimione con ariett
Ferdinando architettò il teatro di Bologna terminato l’anno 1763. La sua figura di una sezione di campana non a torto vien
il Reale di Torino edificato nel 1740 dal conte Benedetto Alfieri. La sua figura è ovale, contiene sei ordini di palchetti,
o secolo dal marchese Girolamo Teodoli ha sei ordini di palchetti. La sua figura irregolare, cioè a ferro di cavallo, ha 51
n Europa nel nostro secolo conserva ancora sopra tutti il primato. La sua figura è di un semicircolo, i cui estremi si prol
Enea Arnaldi Vicentino nell’opera Idea di un Teatro nelle principali sue parti simile a’ teatri antichi all’uso moderno ac
Bibliotheque Italique VII. 63. Ad altro io non aspiravo (dice nelle sue Memorie) che a riformar gli abusi del teatre del
cisione accademica, e non si premiò favola veruna; l’autore stampò la sua Faustina nel 1779. Nel prendere la volta verso Ma
rso Madrid passa per Parma per domestici affari; e distribuisce della sua commedia alcune copie a’ Cavalieri e Letterati ch
istruirnelo; l’autore parte da Parma colla speranza almeno che sia la sua commedia per esser letta e giudicata come se non
m. III. Ma che disse del teatro architettato dal Vaccaro, nell’ultima sua opera la Regolata Costruzione de’ Teatri, il nost
eatro, vedere ed udir bene. Ma il fatto diametralmente si oppone alla sua osservazione architettonica, in niun teatro che i
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 506-512
sciani Caterina. Dallo spoglio delle Prefazioni di Carlo Goldoni alle sue Commedie, in cui fu protagonista la Bresciani, si
ia, recitò le parti di madre ammirata e applaudita sempre. Dell’ arte sua , negli ultimi anni, e del suo secondo matrimonio
i chiamaingrato contro tutti quelli, che l’hanno infinite volte nelle sue indigenze assistito. Per fare da madre e da non
inunzia ad alcuna, nemmeno se la volessero scorticare. Colla tremante sua voce asserisce che il Goldoni l’ha fatta per lei,
di ciò se ne accorsero, gli andavano sempre vicini, e applaudivano la sua cara metà, con quella voce che si fa sentire tant
e avevala immaginata e composta. Gandini non voleva che l’ impiego di sua moglie venisse usurpato ; egli avrebbe avuto ragi
 ; egli avrebbe avuto ragione se Madama Gandini non avesse toccata la sua cinquantina ; ma per evitare i contrasti, feci un
così importante. Quest’attrice, che aggiungeva al suo spirito ed alla sua intelligenza le vaghezze d’una voce sonora, e d’u
a le era una trafittura al cuore. Il povero Goldoni che nonostante la sua infinita serenità d’animo, dovè patire tutte le n
que fosse fatta per averne uno maggiore ; ma Madama Bresciani, che di sua natura era capricciosa un poco ancor essa, credet
citò il carnevale 1754-55 un Prologo (riprodotto dallo Spinelli nella sua Raccolta de fogli sparsi del Goldoni. Milano, Dum
ta della Casa nova. Restò poi colla Compagnia del suocero sino alla sua morte, che accadde in Brescia la primavera del 17
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
oglie del precedente e figlia di Giuseppe Lapy, seguì il marito nelle sue peregrinazioni artistiche fino al 1816, anno dell
l marito nelle sue peregrinazioni artistiche fino al 1816, anno della sua morte ; e della età sua il cinquantatreesimo. La
rinazioni artistiche fino al 1816, anno della sua morte ; e della età sua il cinquantatreesimo. La Belloni fu prima amorosa
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 461-471
a Pergola, fu veduto dal Gran Duca Gio. Gastone, che chiamandolo alla sua presenza, e ravvisatolo di pronto spirito, volle
zione del Sacco fu in buon grado accolta, e generosamente premiata da Sua Maestà. Passavano intanto i Comici tranquillament
ire con una supplica del 20 ottobre (V. Croce I. T. di N., 490-91) la sua comica Compagnia « in quel grado medesimo che ell
ervire per più di due anni la Maestà Fedelis.ª del Re di Portogallo e sua Reale Famiglia », assicurando « ch'essa compagnia
matovi dalla Corte Imperiale, dove, uscendo dall’avere assistito alla sua rappresentazione del 18 agosto, morì istantaneame
mmedia era ottima, e quell’arlecchino molto vivace e bravo, e che una sua facezia gli sarebbe sempre stata impressa, ma che
ompromessa l’eredità, la figlia comica si ribellava audacemente. Alla sua s’unì poi la ribellione di tutta la Compagnia ; e
sseggieri marittimi, d’essere gettato in mare. Sarà vero che molto in sua vita egli abbia guadagnato e molto speso : ma è v
n amori senili degni di ogni dileggio…. Tocchiamo più tosto dell’arte sua come attore e capocomico. Nella Tartana degl’ inf
condriaci. Chi poi voglia avere un’ idea de' pregi del Sacco e della sua Compagnia, secondo il giudizio di esso Gozzi, non
sosterranno il carattere di Truffaldino a dir per l’appunto le parole sue quando di meglio ne sappian dire, ma per dichiara
le parole sue quando di meglio ne sappian dire, ma per dichiarare la sua intenzione, e per una strada assai dritta condurl
troppi scrupoli. Ne fa fede Pietro Antonio Gratarol al Capo XII della sua Narrazione apologetica, quando dice : Non altron
per superbia di vedersi arricchito, ovvero per timor di spacciare le sue buffonerie senza il costumato prezzo delli dieci
tto di poca sincerità come potrebbe essere creduto il Gratarol per le sue relazioni con la Compagnia Sacco e il Conte Gozzi
per le sue relazioni con la Compagnia Sacco e il Conte Gozzi, in una sua lettera da Venezia del 14 aprile 1764 a Don Franc
Marianne e Carlotte non hanno che temere…. Fr. Bartoli che fu nella sua Compagnia sei anni, senza buona fortuna, tesse di
di Santo Stefano di Vienna, e finalmente Sacchi si firma in tutte le sue lettere lo zio Gennaro, Capitan Coviello. Io l’ho
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 706
di vanità, un po’ d’ignoranza anche ; ma c’era tanto culto per l’arte sua da fargli perdonare ogni esagerazione ridicola. P
carne nè pesce, poco rispondente certo al tipo originario, che dalla sua faccia allampanata, da quella espressione di sten
ena di Montecatini l’estate, ove si recava già da tempo, anche per la sua salute assai malferma, e ove si gloriava dell’ass
sai malferma, e ove si gloriava dell’assiduità di Giuseppe Verdi alle sue rappresentazioni. Il Corsini teneva molto alle lo
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 122
accademici nel Teatro Malvezzi, poi con comici in altri teatri della sua patria ed in quello del marchese Rangoni di Moden
a tempo si appella. E venendo a parlar delle Torri, due commedie di sua particolare fatica e di sua invenzione, il Bartol
ndo a parlar delle Torri, due commedie di sua particolare fatica e di sua invenzione, il Bartoli assicura aver egli toccato
dicemmo, a recitare a quel Teatro Rangoni, non si levò mai più dalla sua Bologna, dove morì nel 1767.
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
i un tale prodigio è la capacità del bravo Cappelletti, che adattò la sua maschera al nostro gusto, e piace, e piacerà ovun
Antonio Raftopulo, dalla quale si allontanò il 1830 per ridursi nella sua Volterra, ove morì nel 1845. Probabilmente fu sua
0 per ridursi nella sua Volterra, ove morì nel 1845. Probabilmente fu sua moglie quella Laura Cappelletti che nella stessa
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »
se il Giornaletto ragionato dei teatri del 1821 : Partito da Firenze sua patria, immaginò in Lombardia un nuovo ridicolo p
si pregia di essere, felice allievo del Pertica. Ridonda in singolar sua lode l’osservazione, che la stessa carriera segna
care le tracce di questo suo precursore. Egli si fa applaudire per le sue qualità distintive e individuali, senza arrogarsi
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 531
tta l’arte per la soavità dell’indole : Il mattino che precedette la sua morte si ritirò in casa, accomodò la sua camerett
Il mattino che precedette la sua morte si ritirò in casa, accomodò la sua cameretta cambiando posizione al letto ed al como
o posizione al letto ed al comodino, si vesti da garibaldino, mise le sue decorazioni sul guanciale accanto al revolver, sf
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 741-743
que a Venezia il 1760, e cominciò a recitar ne’teatri secondarj della sua città. Percorse poi colle Compagnie Lapy, Medebac
ca prattica sapevo, introducendoli il Capitano Coccodrillo con alcune sue Rodomontate, mi disposi con questa, dico, compari
, forse per natural supposizione, che il De Fornaris fece a Napoli le sue prime armi. Il Sand lo fa nascere il 1560 (e a un
oni di ogni maniera per ottener finalmente un buon pasto. Quanto alla sua origine e al suo potere, il Capitan Coccodrillo n
i specie. A quali Rodomontate allude il Cataldo nella prefazione alla sua commedia Gli amorosi inganni, edita il 1609 a Par
si per tutta la Francia vendute poco accortamente da colui (perdonami Sua Signoria) che le diceua e recitaua sopra la scena
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 310-312
manza esclusivamente come conduttore e direttore di Compagnia ; nè la sua fama cominciò a stabilirsi colla formazione e dir
il Righetti, il Bucciotti, la Vincenza Righetti, e altri. Nel 1808 la sua Compagnia recitò il 3 settembre al Valle di Roma
…… Bazzi ponea mano alla rappresentazione ; e allora la commedia era sua , allora con uno zelo, con un amore, con una intel
si animavano, il suo dialogo si vestiva di arcane significazioni, le sue scene si succedevano cosi naturalmente che era un
a la bizzarria e la manchevolezza dileguan subito leggendo l’operetta sua , breve compendio di acute osservazioni artistiche
i, ai giudici, agli astanti. Il giovialone colla certezza della netta sua coscienza ; il serbino colla noncuranza e suffici
unzione mendace della dissimulazione. La ingenua lo profferisce colle sue lagrime sincere all’ ingannato amante. La donna d
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 116-117
Il più celebre capocomico del secolo xviii, che dovè gran parte della sua celebrità, se non tutta, a' vincoli artistici ch'
andonò Roma con una compagnia di attori, e l’autunno del 1739 fece la sua prima comparsa a Venezia, ove agiva la Compagnia
li. Il nome di Metembach, messo fra parentesi, trovo in una istanza a Sua Eccellenza il signor conte Cristiani, amministrat
era il solito terzo, che accumulava danaro. E il Medebach ebbe colla sua Compagnia luminosi successi dovunque ; e lo vedia
rcar altrove con una Compagnia sociale, un qualche miglioramento alla sua condizione, divenuta omai delle più misere. Di lu
Francesco Bartoli : È stato il Medebach un esperto conduttore della sua Truppa, un eccellente recitante in que' suoi part
uistarsi il concetto d’uomo di probità. Egli ha tollerato con pace la sua non cercata, e non meritata espulsione dal Teatro
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — (Corriere di Napoli, 19 febbraio 1899). » pp. 270-274
lla Zelinda di Goldoni, non fu meno grande nella Medea di Legouvé. La sua voce maschia e vigorosa nella tragedia, trovava n
ro di prosa. Si recitava l’ Otello di Shakspeare. Ernesto Rossi nella sua foga furibonda sfiorò, senza volerlo, la guancia
, non senza toccare quel tanto di male che potè nuocere in parte alla sua gloriosa carriera. Giacinta Pezzana – alla cui g
ai troppo amato l’eleganza, che ha sempre eliminato stranamente dalla sua personalità quella forza muliebre che dai palcosc
, con tutte le profondità del sentimento che sa destare, con tutte le sue gradazioni di comicità e di drammaticità, con tut
a si sono potuti ritrovare gli atteggiamenti estetici più diversi. La sua recitazione è stata sempre la medesima ; e nondim
romantica, classica, verista, simbolica. Eleonora Duse, ricordando le sue primissime armi fatte accanto a Giacinta Pezzana 
elle quali parole, dirò che Giacinta Pezzana Gualtieri prestò l’opera sua sovente all’altrui beneficio. Diede rappresentazi
96 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
anticipatamente e pel talento dell’autore di già conosciuto in altre sue stimabili produzioni, e per lo studio che attualm
le arti rappresentative. Essa è diretta ad un celebre letterato della sua nazione, e contiene l’idea d’un’opera da eseguirs
avvalorate dall’autorità d’uno scrittore non meno rispettabile per la sua filosofia che per la sua critica, e la sua erudiz
d’uno scrittore non meno rispettabile per la sua filosofia che per la sua critica, e la sua erudizione. Lettera sopra la
n meno rispettabile per la sua filosofia che per la sua critica, e la sua erudizione. Lettera sopra la musica indirizzata
bitudine, ned hanno rivolto l’ingegno loro se non se a considerare la sua parte grammaticale, di cui ci esposero soltanto g
fuorché alle varie combinazioni de’ suoni fra loro, cioè a dire alla sua parte scientifica. Quanto a me, senza imbarazzarm
essa, a indicarci le forme particolari, alle quali la musica deve la sua possanza di commovere, e di dipingere, e ad illum
ncludente su tale proposito, e M. Burette medesimo essere malgrado la sua perspicacità e l’estesa sua erudizione incorso in
e M. Burette medesimo essere malgrado la sua perspicacità e l’estesa sua erudizione incorso in grandissimi abbagli. Né mi
é mi dimenticherò di riflettere che ogni sorta di misura ha l’energia sua propria, e che siffatte energie non ponno trasfer
a cui essi potrebbero inalzare la nostra lingua. La greca, che per la sua bellezza meritò d’essere considerata come l’opera
ora una sillaba più alta e più bassa, senza che v’entri per niente la sua quantità, ed io non capisco il perché la maggior
rte degli eruditi s’ostinano a slungare una sillaba che sarà breve di sua natura, ove unicamente sarà segnata con accento a
ri di musica soggiugne che ognuno di questi avea un modo e un’energia sua propria, e che il carattere dell’uno non si affac
lla de’ loro costumi. Ma tornando a noi, la musica de’ Greci fu nella sua origine in tal modo semplice che ogni strumento n
ò non può dubitarsi in verun conto. Sì: ogni modo o modulazione ha la sua energia, la sua proprietà; ed è talmente vera que
rsi in verun conto. Sì: ogni modo o modulazione ha la sua energia, la sua proprietà; ed è talmente vera questa proposizione
ee musicali che si vorranno, e per quanto vaga e indeterminata sia la sua espressione, purché riesca grata ed uniforme al g
uomini dell’Italia 198, e tenterò infine di scoprire le cagioni della sua seduzione, e della sua magia, mostrando che la mo
e tenterò infine di scoprire le cagioni della sua seduzione, e della sua magia, mostrando che la monotonia di cui noi l’in
co non posso aderire ciecamente al giudizio di lui. Ho letto le opere sue colla possibile attenzione, e in mezzo al grande
o del mezzo principale, onde si valeva la poesia antica a compiere la sua imitazione. Essa giusta il parere dell’Ab. Fragui
della finzione e della favola, la poesia antica formava la principal sua imitazione, ed è perciò che gli antichi l’hanno m
a a piacere, commovere, e persuadere; parlo de’ suoi dialoghi e delle sue riflessioni, e mi sforzo di svelare infinite sue
uoi dialoghi e delle sue riflessioni, e mi sforzo di svelare infinite sue bellezze parando innanzi l’analogia che hanno coi
non fosse stato conceputo da qualche uomo rispettabile per l’autorità sua nella repubblica delle lettere, o delle arti, e p
» e lega ne fece, e compagni trovò di sommo grido, che la invenzione sua più oltre condussero, tra quali il gran Fracastor
vendo da lungo rempo acquistate regole di costruzione e sintassi alla sua maniera, non poteva sì agevolmente piegarsi alle
za costante d’ogni nome nella medesima lettera per tutti i casi della sua inflessione la rende troppo uniforme, e le toglie
solo cangiar terminazione esprima in una parola il diverso caso della sua inflessione che non l’altra, la quale conservando
igio, non potè uscire giammai di questo modo, dovecchè Apolline sulla sua lira toccava molte differenti modulazioni. Pronom
’erano un dì i pantomimi posri in confronto cogli attori ordinari. La sua espressione diviene in quel caso più viva, più fo
ed insopportabile. L’aria sola è quella che fa conoscere in tutta la sua estensione l’abilità d’un compositore, e d’un can
er più modulazioni differenti, e dove la melodia fa pompa di tutte le sue squisitezze fe più atta a rallegrare colla variet
iodico che si stampa a Parigi, parlando dell’opera italiana chiama la sua musica seducente e magica. Questo mi ricorda il p
ica era la finzione: per mezzo della favola ella formava la principal sua imitazione, adoperando quello che Aristotile chia
to quello indicato dal più volte citato Brown che noi esporremo colle sue proprie parole, come si trovano nel suo libro del
più animati d’una semplice e continuata ode, la quale a cagione della sua non interrotta lunghezza può divenir languida. Pe
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756
Benefattore e l’Orfana di Nota. – E altre ne cita Luigi Borghi in una sua Dissertazione in difesa dell’Arte Comica, al De M
a l’educazione di gentiluomo. Era affabile, e per nulla superbo della sua immensa superiorità nell’arte. Direttore, insegna
o ne fu retribuito dal pubblico, che l’autore ne lo ringraziò con una sua lettera. Oreste, Orosmane, Cintio, Aristodemo e m
golari, con sguardo vivo ed ardente d’amore, con un corpo, che per le sue perfette proporzioni, solo un Canòva avrebbe potu
voce ora armoniosa, ora irritata, ora commossa, dimostrare l’immensa sua passione per Pamela ; e la sera seguente sotto l’
ima del principiare dello spettacolo. Onde riuscire a diferenziare la sua fisionomia il suo volto fu sempre raso. Egli tene
iare la sua fisionomia il suo volto fu sempre raso. Egli teneva nella sua tavoletta di teatro scatolette con varj colori pe
ietra che ricordi il nome del grande artista, nato e cresciuto tra le sue mura, si domanda il perchè egli mettesse quel De
E qui il Colomberti aggiunge : Nel primo caso, ha tolto un onore alla sua famiglia ; nel secondo…. non ne aveva di bisogno.
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 774-779
i in Compagnia Reale Sarda ; ma questa pagina – dice il Regli – nella sua biografia va voltata di pianta, se però non vogli
a voltata di pianta, se però non vogliamo provare che ogni eroe ha le sue sconfitte. Ne uscì per formare una gran Compagnia
nel ’67. Di lui lasciò scritto il Colomberti : Molta parte delle sue disgrazie, qual capocomico, venne da lui sofferta
mico, venne da lui sofferta per l’immensa passione che nudriva per la sua arte, e nulla trascurò per accrescerne il decoro,
i Poeti drammatici, accrebbe gli onorarj degli artisti ; ammise nella sua Compagnia molti dilettanti, e, generoso e benefic
ta, sminuzzata, egli incideva i pensieri più riposti di una parte. La sua recitazione era, si può dire, un commento in azio
a qual cosa il Domeniconi, dolente, si recò dal Costa e gli disse che sua non era la colpa, ma del pubblico : e che glie lo
e Silvio Pellico, quando per la prima volta affidò alla Marchionni la sua Francesca, volle a ogni patto che il Domeniconi s
la Fiera di Nota, non la Locandiera, etc. Noi tardiamo a portargli le sue commedie, con la speranza che possa essere cambia
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 617-622
Nobili (V.), l’altro innamorato della Compagnia de' Gelosi. Dell’arte sua e del suo valor letterario testimoniaron l’Andrei
ni). Di quella stagione il Beltrame Barbieri nel Capitolo XXXVI della sua Supplica ci dà la seguente notizia : Si trovava
e Superiore diceua, lasciateli dire, il douere è, ch'ogn’ vno dica la sua ragione ; ma perchè la cosa andaua in lungo, si t
il benedetto Cardinale decretò, che si potesse recitar Comedie nella sua diocesi, osseruando però il modo che scriue San T
latini e dove dà prova di una erudizione storica non comune. Della sua prosa s’è dato largo esempio al nome dell’Armani,
a una stella : tolse le perle rilucenti, e in quella bocca le pose di sua man Cupido, cagion che da me stesso io mi divido,
sì gran Donna appresso. Annotazione Mandò il Valerini a donar alla sua Donna la Galeria di Minerua, libro da lui compost
da lui composto e dedicato al Serenissimo Sig. Duca di Mantoa, et di sua mano scrisse questo Madrigale in fronte dell’oper
ar minore L'aspra eccessiua doglia De la uita mortale, Le noie e pene sue Comparti in amendue, Ond’è più lieue a sofferirsi
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 609
antenersi in quel grado di riputazione che aveva acquistato coll’arte sua , accompagnata alle grazie della persona. Vestiva
ncesco Bartoli – che fu l’esempio del buon gusto alle donne in allora sue compagne. Nella lettera del Goldoni allo Sciugli
a ? Io stimo la signora Catrolli, ma questa parte non è adattata alla sua abilità. Dal che si capisce chiaro che la Catroll
e star a provare quanto la Catrolli tenesse, forse anche troppo, alla sua dignità artistica, a quelle benedette convenienze
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