co l’esercizio della compassione, l’affetto più proprio dell’umanità.
Sono
compatibili, io diceva, gli Stranieri, i quali as
morsi Lampigliani per quel poco di compassione da me mostrata. Nò non
sono
scusabili gli Stranieri, grida il rigido Apologis
e gl’Italiani non conobbero la Tragedia nel secolo XVI., poichè poche
sono
le ben regolate Tragedie Italiane in confronto de
e parole ririferite stà a disagio la Storia, e la Logica. Inprima non
sono
tante le migliaja de’ nostri Drammi: ed è pregio
ate che siano); ed egli replica: Voi ne avete poche ben regolate. Non
sono
queste due quistioni distinte? Trattiamo ora quel
ello di quindici o sedici, inchiudendovi però anche le non regolate1.
Sono
, vale a dire, forse una per ogni migliajo di altr
ragone del numero delle Tragedie Spagnuole con quello delle Italiane.
Sono
più di cinquanta i Letterati di nome che hanno co
atini non hanno conosciuta l’Epopea? Queste vostre, Signor Lampillas,
sono
ragioni, o arzigogoli? Nè crediate che sia la ste
uali fa passeggiera menzione il Signor Montiano nel II. suo discorso.
Sono
queste: La Honra de Dido restaurada, e la Destrui
tratti; ma già si sa che i giornalistici enciclopedici di Bologna non
sono
nè Bayle, né Bernard, né le Clerc, né gli autori
cali per poter discernere il vero dal falso in cui purtroppo, se rari
sono
gli autori che non v’incorrino, quanto più facilm
rse nel medesimo circa la musica e circa l’opera italtana, che non ci
sono
sembrate conformi all’idee giuste che dobbiamo av
riori, cioè argomentando dagli effetti che produceva l’una, e che non
sono
stati mai generati dall’altra. Di fatti il parago
presentazioni tragiche contendono co’ trofei, e che Eschilo e Sofocle
sono
paragonabili co’ più gran capitani. [16] Ma nulla
passi che potrebbono addursi in conferma, basterà riportarne due, che
sono
decisivi. Il primo è di Tertulliano nell’Apologet
nel libro sesto delle istituzioni: «La celebrazione degli spettacoli
sono
feste de’ numi, e si fanno per sollenizzare il lo
enza parlare dei più antichi, quelli dello Zeno, e del Metastasio non
sono
ornati di ottime massime religiose, morali e poli
precetti del legislatore Xenchia. GIORNALISTA. [20] «Se poi talvolta
sono
malamente eseguiti dai guastamestieri (che abbond
fuori delle cose pellegrine. Secondo l’estrattista se i nostri drammi
sono
talvolta malamente eseguiti dai “guastamestieri”
rsi da quelli del coro. Nelle sue Eumenidi, oltre il coro delle furie
sono
Pizia, Apollo, Minerva, Oreste, e l’ombra di Clit
autore. Ma oltreché le nostre opere, come abbiam detto di sopra, non
sono
prive di massime filosofiche e morali ecc., ma ta
a ragione che la detta separazione abbia ad esse pregiudicato, poiché
sono
libere ed esistono da se stesse; e sebbene unite
he la velocità d’un corpo è la stessa quando le forze che lo spingono
sono
divergenti, o contrarie, che quando l’azione loro
noscessero o no il contrappunto, pare che voglia dare a credere ch’io
sono
per la negativa. Quest’è una mancanza d’esattezza
negativa. Quest’è una mancanza d’esattezza e di buona fede. Io non mi
sono
deciso né per l’una, né per l’altra opinione. All
ed un dubbio così decisivo in un’altro fanno chiaramente vedere ch’io
sono
ben lontano dal voler pigliare partito in così fa
e condurre i motivi, in una parola le bellezze estetiche dell’armonia
sono
pervenute ad un grado di eccellenza sconosciuto a
a oh mio Signor Manfredini dolcissimo! Voi non siete Pitagora, ned io
sono
pitagoreo per ammettere come testo canonico il vo
«O son favolosi o alterati tali prodigi.» RISPOSTA. [32] Tai prodigi
sono
certamente favolosi, se per prodigi intendete il
, o il farsi ubbidire dai delfini, come si racconta da Arione. Ma non
sono
né favolosi, né alterati, se per prodigi s’intend
entilisce lo spirito, non più il progresso della filosofia e dei lumi
sono
a’ nostri tempi le cagioni che hanno “umanizzata
poesie noi non usiamo di porle in musica alla maniera delle arie che
sono
più proprie a tale assunto; e altro è che la nost
ché, se si fa tal musica a della poesia quasi prosaica e barbara come
sono
certe composizioni latine ecc, tanto più si deve
ù si deve poterla fare a delle composizioni veramente melodiche, come
sono
le suddette cannoni pindariche ecc.» RISPOSTA. [
stesso che sapere la quantità, perocché in grammatica e in filosofia
sono
due cose differentissime, e un giovinetto da scuo
a in tutto alla poesia, e all’argomento della medesima: e in tal modo
sono
espresse le più belle composizioni che ora abbiam
e le proposizioni dell’avversario sopprimendo tutte le ragioni su cui
sono
appoggiate. I due canoni che prescrive il Signor
d’una stessa misura, e che il sentimento delle parole sia lo stesso,
sono
piuttosto regole di ciò che dovrebbe esser che di
di essere poco iniziato. Egli asserisce p. e. che gli intervalli che
sono
in uso nella nostra armonia si riducono all’ottav
in questo caso. Ei mi rimprovera perché noverando gli intervalli che
sono
in uso nella nostra armonia, non ho fatto parola
ché non ho detto che tutti gli altri intervalli a riserva dell’ottava
sono
triplicati. Buon per me che il rimprovero non cad
gono) non può formarsi se non da tanti determinati intervalli i quali
sono
semituono, tuono, due terze maggiore e minore, qu
orse nominato il tuono, e il semituono? E il tuono e il semituono non
sono
essi appunto gli intervalli che si chiamano con a
te l’Alembert nella introduzione a’ suoi elementi di musica, «Le ton,
sono
le sue parole, s’appelle encore seconde majeure e
llio. Così potrebbe con eguale giustezza rimproverarmi, perché non mi
sono
avvisato di dire che la terza minore si nomina qu
é le parti subalterne agiscono anch’esse coi rispettivi movimenti che
sono
diversi in ciascuna dal movimento della parte pri
ento della parte principale, e gli intervalli per cui scorrono quelle
sono
di natura differente da quella degli intervalli p
tà dei tre rispettabili professori che adduce in favor suo ancor esse
sono
inutili su tal questione. stanteché il Tartini, i
i su tal questione. stanteché il Tartini, il P. Martini e il Marcello
sono
stati certamente grandi uomini, ma ebbero i loro
el Carissimi, del Palestrina ecc. a preferenza delle più moderne, che
sono
cento volte migliori e più perfette?» RISPOSTA.
liori e più perfette?» RISPOSTA. [57] Queste quattro righe altro non
sono
che un gruppo d’inesattezze e di false supposizio
zzatori, perché ho lodato Palestrina e Carissimi, due compositori che
sono
stati ricolmati di lodi dai più accreditati scrit
commendate l’opere del Carissimi a preferenza delle più moderne, che
sono
cento volte migliori e “più perfette”, lo che è f
i recitativi del Carissimi, perché fra quelli de’ suoi contemporanei
sono
i meno ingombrati di contrappunto. GIORNALISTA.
Per criticar poi la musica delle nostre arie, adduce quei difetti che
sono
già stati conosciuti da tanti altri, e dei quali
compositori se ne astiene, e in cui veramente i bravi maestri mai non
sono
incorsi. Essi infatti non hanno mai fatti ritorne
ISPOSTA. [64] Se i difetti da me apposti alla musica de’ nostri tempi
sono
stati conosciuti da tanti altri, essi adunque son
a de’ nostri tempi sono stati conosciuti da tanti altri, essi adunque
sono
verissimi, e il quadro ch’io ho proposto non è pe
uantunque gli aprissero un bel campo di farsi onore difendendoli) non
sono
cavati dalla ciurma, ma dalle opere di compositor
perché ned egli né le sue Regole armoniche fanno autorità, quando non
sono
avvalorate dal giusto ragionamento. GIORNALISTA.
ssargli il mio torto; ma essendosi contentato di dire in generale che
sono
“inconcludenti, e false” senza provarlo, non poss
re dal Borghi, dall’Andreozzi, dall’Astaritta e da più altri, che non
sono
né Gluck, né Anfossi, né Paesello, né Sarti, né G
amare e senza ripetere ciò ch’è stato già detto da altri (cioè che vi
sono
molti guastamestieri che le regole non sono ancor
tto da altri (cioè che vi sono molti guastamestieri che le regole non
sono
ancora tutte perfette; e che se anche lo fossero
ostenere con zelo apostolico che la maggior parte dei moderni maestri
sono
dottissimi, che intendono a meraviglia la lingua
lingua latina, e gustano le più intime squisitezze della toscana, che
sono
versatissimi nella poesia, e nella letteratura, c
ca, se lo hanno ancora per tutte le altre cose, e se a quelli che non
sono
automi viene infuso dalla natura? Dunque, perché
ioè per percepire e combinare l’idee. Tutti gli oggetti dell’universo
sono
legati fra loro e quasi direi in dipendenza scamb
e, e delle agitazioni mai più sentite. L’una e l’altra di queste cose
sono
la rovina delle arti e delle belle lettere, imper
egli autori come gli itterici veggono negli oggetti la giallezza onde
sono
tinti gli umori de’ propri occhi. Ma esaminiamo o
cadendo, come cade infatti, sui mediocri, invece di provare ch’io mi
sono
contraddetto altro non prova se non ch’egli preci
o anche molto le buone rappresentazioni teatrali; e se gli spettacoli
sono
necessari e vantaggiosi ad una colta nazione per
i facoltà, dei quali pregi tutti, se gli stranieri stessi, quelli che
sono
giusti ed imparziali non ne fossero persuasi non
giovano molto le buone rappresentazioni teatrali, e se gli spettacoli
sono
necessari ad una nazione per trattenerla con qual
e quinto, che compiscono questo secondo tomo, grazie al cielo non vi
sono
tante opinioni che ci facciano dubitare di loro c
tante opinioni che ci facciano dubitare di loro certezza, ma anzi vi
sono
tante belle verità, specialmente sopra l’infame u
tre seguenti capitoli del secondo tomo dell’edizione bolognese non vi
sono
secondo l’estrattiva tante opinioni che gli facci
incipi ond’io parto per esaminare lo stile del moderno canto italiano
sono
gli stessi stessissimi, che mi serviron di scorta
scorta per disaminare lo stile delle moderne composizioni. Se questi
sono
falsi, anche falsi devono essere quelli del canto
lognese, il secondo tomo della quale fui costretto per motivi che non
sono
di questo luogo a non riconoscere per mio, avrebb
a insidiosa. Di più, non indicando in qual luogo delle sue opere, che
sono
comprese in molti volumi, abbia quel dotto ed eru
disaminare le sue ragioni, né accusare di falsiti il giornalista. Due
sono
le dissertazioni dove il celebre avvocato napolit
edizione d’Euripide s’applicano al coro e alla confidente. 3. I versi
sono
giambici, come tutti gli altri di puro recitativo
Cose infami, inaudite, da farne stupire, inique, insopportabili! Dove
sono
i castighi contro gli ospiti?» Lo stesso dico del
fanno, non gli espongono se non mutilati, e così mal conci che appena
sono
riconoscibili. Le cagioni di questo fenomeno non
onci che appena sono riconoscibili. Le cagioni di questo fenomeno non
sono
difficili a ritrovarsi. 1. Il canto moderno alter
LISTA. [99] «Quindi non è colpa della musica se tante volte le opere
sono
malamente composte, e peggio eseguite, e la quest
sto nelle anzidette facoltà, io ho avuto ogni ragione di dire ch’esse
sono
al presente nella loro decadenza; giacché lo stat
alista, il quale finora altro non ha fatto che menar rumore perché mi
sono
mostrato poco contento dello stato presente della
ezza de’ bravi artisti e che l’opere che al presente si rappresentano
sono
mal composte, e peggio eseguite». «Quo teneas vu
, i suoi perfetti monumenti non possono essere sì antichi come quelli
sono
di pittura e di scultura, arti perfezionate molto
i del nostro secolo fossero state buone, lo sarebbero ancora, come lo
sono
alcune del Lulli, del Corelli, dello Scarlatti, d
lenti nell’arte di comporre. Manfredini.» RISPOSTA. [103] Io non mi
sono
contentato di dire che la nostra musica non ha un
el luogo, o di critiche frivolissime che spariscono da sé tostochè si
sono
rilette le mie parole. È poi una incoerenza delle
o estratto «di segregare il vero dal falso, in cui pur troppo se rari
sono
gli autori che non v’incorrino, quanto più facilm
olle gli dia un diritto d’infallibilità quando parla a coloro che non
sono
della professione. Se questi devono avere la prud
209. [NdA] Questo morbo non si stende al solo Signor Manfredini; ne
sono
compresi anche i letterati. Niente v’ha di più co
l nuovo intrepido come Orazio al Ponte. Gli oggetti poi della disputa
sono
stati secondo lui della più singolare novità, e d
he si cavano da un principio riconosciuto come incontrastabile, tutti
sono
in istato di rilevare l’esattezza di quelli, e d’
dalle idee dominanti in una nazione o in un secolo; le relazioni loro
sono
così fine, così complicate, così difficili; la na
nne permettevano a’ poeti di essere mediocri150. [3] Ora i sommi geni
sono
assai rari in qualunque genere. Talvolta molti se
di Minerva le vuol coltivare. In tal caso le arti e le belle lettere
sono
come i vaghissimi colori dell’iride allorché si r
coloro cioè che ronzan dintorno alle più fangose paludi del Parnaso,
sono
appunto i soli che ardiscano a metter mano in una
o, una gamba, od una testa. Ma il fatto è che quelli squarci staccati
sono
egualmente cattivi e peggiori forse che non è il
in occasione di laurea o di sposalizio. [7] La poesia e la musica si
sono
ristrette a vicenda formandosi certi cancelli poe
o diretto tutto ciò ch’è suono, e per indiretto molte cose che non lo
sono
, tuttavia questa idea generale si circoscrive di
non ogni favella, non ogni tuono di essa è proporzionato al canto. Lo
sono
unicamente quelli che hanno inflessione chiara e
seco un significato da per se che non si confonda con verun altro. Lo
sono
i tuoni variati e distinti o per la loro gravità
o di voce non potrebbe divenir oggetto d’imitazione per la musica. Lo
sono
gli accenti che formano il tuono fondamentale d’u
otal movimento, avrà un tuono fondamentale che le serva di regola. Lo
sono
finalmente tutti i tuoni analogi al fondamentale,
egli oggetti insomma i quali benché non siano afoni di sua natura, lo
sono
tuttavia rispetto alla musica vocale, perché non
perché più conforme al presente stato politico della società, non si
sono
limitati alla rappresentazione di quelle due sole
n coincidere spesso e ripetere le cose medesime, perché le situazioni
sono
a un dipresso le stesse in tutti i drammi, e perc
, i lumi, le decorazioni, le comparse, i cangiamenti di scena, queste
sono
le bellezze che si sostituiscono in oggi sul teat
tile 155, i poemi drammatici. La cagione si è perché le orecchie, che
sono
le giudici nella epopea, ponno essere più facilme
hi innanzi ai quali si suppone che si rappresenti l’azione drammatica
sono
più disposti a discernere il falso dal vero, e pi
arnaso la mia. Incespo ad ogni passo, e se non bestemmio, si è perché
sono
un poeta dabbene. Voi vedrete questa mia ladra fa
è fama che dicesse Metastasio dopo averlo letto: «In questo dramma vi
sono
tutti i quattro Novissimi eccettuato il giudizio.
della catastrofe, e alla inverosimiglianza di alcuni incidenti. Tali
sono
fra gli altri il far che i numi infernali sconsig
qualche situazione che possa dirsi appasssionata, come per lo più lo
sono
gli avvenimenti d’Ipermestra e di Linceo, quelle
e per lo più lo sono gli avvenimenti d’Ipermestra e di Linceo, quelle
sono
ricopiate dal romano originale; del suo non ha eg
oderno musicale teatro. [17] Ma non tutti i poeti del nostro tempo si
sono
rivolti alla imitazion dei Francesi: molti ancora
ro tempo si sono rivolti alla imitazion dei Francesi: molti ancora vi
sono
che vollero piuttosto seguitar Metastasio nella s
aginazione dello spettatore non preparato ad un simile orrore. E tali
sono
ancora le danze fuori di luogo frapposte almeno n
poetico, varietà e delicatezza d’immagini espresse con ottimo gusto,
sono
le doti che caratterizzano l’Alessandro e Timoteo
i, perché nell’universo morale, come nel fìsico, le grandi catastrofi
sono
più rare, e perché, sebbene la vita umana sia una
paese. Ora le passioni tragiche non divengono musicali se non quando
sono
vicine alla violenza, e dall’altra parte la class
e più numerosa della società. Gli avvenimenti che vi si rappresentano
sono
frequentissimi nella vita comune. Ecco non pertan
omico. Ma bisogna andare più oltre. Le affezioni della gente popolare
sono
meno riconcentrate, e conseguentemente sono più a
ioni della gente popolare sono meno riconcentrate, e conseguentemente
sono
più aperte. I loro caratteri meno artefatti e per
a più facile esecuzione sì perché i tratti dell’oggetto rappresentato
sono
più spiccati e decisivi, come perché ritrova ovun
se ne trovano dieci nella musica buffa. [24] Mossi da tali ragioni vi
sono
di quelli che preferiscono ed amano, e mostrano d
sarà tutto di mia invenzione; tale a un di presso è stato fatto anni
sono
anche a me con un aria di persuasione capace di o
di teoria. «I bolognesi, (mi diceva egli) sbigottiti dal terremoto,
sono
stati gran tempo privi di teatrali divertimenti,
e in altre cose che poco o nulla mi rimane per voi. Inoltre le parole
sono
quello che meno interessa nell’opera e nel caso c
i da una stranezza di pensare innocente non i delitti odiosi e nocivi
sono
la materia propria della scena comica, che questa
il rimanente de’ personaggi parli assai poco, imperocché quei che mi
sono
toccati in sorte quest’anno cantano male. E sicco
nelle ariette principalmente, in quelle dove si può gorgheggiare come
sono
le romorose, o che chiudono qualche comparazione.
zi l’ultimo atto dovrebbe essere il più vivo e incalzante. Ma coteste
sono
sottigliezze dell’arte, nelle quali non me ne int
ù la Grotta di Trifonio, due commedie musicali di questo poeta che si
sono
rappresentate nell’imperial corte di Vienna e che
celebre francese Signor Thomas nella sua storia degli elogi cap. 39 «
Sono
in materia di lodi la moneta corrente del paese.
a vende, la dona, la compra o la riceve. Di tali generi di lodi ve ne
sono
per tutti gli uomini, e per tutti gli eventi. Si
senza che tali elogi facciano ni piccoli né grandi più di quello che
sono
coloro che gli fanno o che gli ricevono, e si rid
i autori, che avendo abbracciato un qualche genere di letteratura non
sono
stati ben accolti dal pubblico, si convertono per
a, uomini miracolosi dalla barba turchina, ed altre simili stranezze,
sono
i tesori del teatro lirico della Francia. Un cert
52, e lo stesso Marmontel53 dicevano che le rappresentazioni favolose
sono
la parte divina dell’epopea posta in ispettacolo.
convenevoli a’ Greci, a’ Romani e agl’ Italiani del XV e XVI secolo,
sono
proscritti in Francia fin anco nell’epopea? Perch
lta di commuovere. Quanto a’ maestri di musica, oltre ai nominati, si
sono
distinti in Francia Campra, Destouches, Mouret, C
te nel vaudeville, ma scrisse anche parodie e burlette con arie, come
sono
, il Mondo a rovescio, Bertoldo in città, il Cines
in questi ultimi anni le magie, i delirj e le più scurrili stranezze
sono
cresciute soprammodo nel paese dove nacquero Fedr
è quelle della Compagnia Francese, dell’Italiana e del Teatro Lirico,
sono
senza magnificenza, strette, prive di ogni gusto,
l mezzo siede il re. Ampliata Parigi nella parte detta il Baluardo si
sono
costrutti altri cinque teatrini da fiera, ne’ qua
sulla corda e si cantano drammi burleschi. I tre che si fecero prima
sono
: quello di Nicolet intitolato i Gran ballerini da
ico, e quello de l’ Ecluse nominato Varietà piacevoli. Gli ultimi due
sono
, l’uno degli Allievi del ballo dell’opera, l’ alt
francesi. Di figura ovale ha la platea lunga 54 piedi e larga 40; vi
sono
gradini intorno ed in faccia alla scena, e tre or
a, uomini miracolosi dalla barba turchina, ed altre simili stranezze,
sono
i tesori del teatro lirico della Francia. Un cert
a, e lo stesso Marmontel b dicevano che le rappresentazioni favolose
sono
la parte divina dell’epopea posta in ispettacolo
convenevoli a’ Greci, a’ Romani ed agl’Italiani del XV e XVI secolo,
sono
proscritti in Francia sin anco nell’epopea? Perch
no più acconcio di semplicità campestre. Quante e quante volte non si
sono
ripetute queste giolive canzoni, Tant qu’ à mon C
e la bella Sallè acclamata per eccellente nella danza seria, le quali
sono
state celebrate nelle opere del Voltaire. Anche m
la Repubblica Francese e nel suo cangiamento in un vasto Impero, non
sono
mancati, nè componimenti eroici e piacevoli nè mu
endu, ed Epicure di Dumonstrier posto in musica da Mèhul e Cherubini,
sono
tutte opere mal riuscite. Beniouski, o gli Esigli
decente. La musica fu di Devismes. L’Ariodante, e Montano e Stefania,
sono
due opere tratte dall’episodio di Ginevra dell’Ar
he e di vaudevilles. Scrisse ancora parodie e burlette con arie, come
sono
il Mondo a rovescio, Bertoldo in città, il Cinese
tini che si reputa un modello di semplicità graziosa e di melodia. Si
sono
parimente rappresentate nel medesimo teatro ed in
io è composto di commedietto alquanto serie che per buona fortuna non
sono
molte, di una galleria vastissima di ritratti di
ellato de’ Tre autori, a’ quali suole unirsi per quarto Bourgueil. Si
sono
parimenti arrollati tra gli scrittori del Vaudevi
ttori del Vaudeville Despres, Deschamps, e i due Sègur. I più giovani
sono
Chaset, Jouy, Long-Chams, che sogliono seminarvi
rabbocchevolmente il riso. In tal componimento (dice un Francese) «vi
sono
venti strofe che per la grazia e per la delicatez
uesto medesimo soggetto. I migliori Vaudevilli del teatro de la Gaitè
sono
: l’Amour remouleur, le Gagne-Petit, l’Horologe de
le del Teatro Francese, della Commedia Italiana, e del Teatro Lirico,
sono
senza magnificenza, strette, prive di ogni gusto,
ique, e quello dell’Ecluse nominato Varietà piacevoli. Gli ultimi due
sono
quello degli Allievi del ballo dell’opera, e quel
l Bosco di Bologna. I nomi di alcune delle sale sceniche mentovate si
sono
posteriormente alterati, e se n’è costruita qualc
co vantaggio. I migliori componimenti, e che vi si ripetevano spesso,
sono
: la Lezione conjugale, ed il Diavolo color di ros
oufflot. Di figura ovale ha una platea lunga 54 piedi, e larga 40; vi
sono
gradini intorno, e dirimpetto alla scena, e tre o
ghe alla destinazione del luogo. Le facciate laterali e la posteriore
sono
decorate col medesimo ordine, ma in pilastri con
olonne doriche, il cui fondo ripete le cinque arcate dell’entrata che
sono
ad esse opposte, e formano altrettanti portici ap
ni in anfiteatro con balaustrata. Il secondo e terzo ordine di palchi
sono
negl’intercolunnii. Vi sono altresì tre scalinate
rata. Il secondo e terzo ordine di palchi sono negl’intercolunnii. Vi
sono
altresì tre scalinate in anfiteatro, cioè una in
l Marchetti : …… pongo auanti gl’occhi di Vostra Signoria Ill.ma che
sono
in Napoli con cinque persone carico di debiti fat
rouina di mia casa, che se io hauessi hauto minimo comando nel tempo
sono
dimorato in modona non mi sarei partito e non sar
ezia del 2 dicembre 1673, non sappiam bene a chi diretta, nella quale
sono
i ringraziamenti per l’avuta parte intera, e le a
osto orrore che terrore tragico. Più lugubri, benchè meno sanguinose,
sono
il Conte di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rapp
nel Disertore, ma non si accordano colle situazioni patetiche che vi
sono
. Commuove nell’Umanità l’angustia ove si vede rid
Filosofo senza saperlo, la Scommessa, Maillard o Parigi salvato, non
sono
stati così applauditi come il Disertore. Le Roi &
o, e meno nella lettura, per chi non ama la confusione de’ generi, si
sono
veduti sulle scene francesi. M. Louvais fe rappre
a rubar sulla pubblica via vicino ad essere impiccato. Le passioni vi
sono
vive ma meno tragiche e più proprie della commedi
plus sous un toit. Vous ne sentirez plus les atteintes de la misère.
Sono
assai vaghi questi tratti, e lo studioso giovane
, e nocerebbe alla tragedia. La quinta e l’ottava scena dell’atto III
sono
belle e teatrali. È patetica ma non terribile la
di Siviglia, e la Giornata pazza ovvero il Matrimonio di Figaro. Esse
sono
tratte da’ costumi spagnuoli ed abbondano di colo
la dipintura de’ costumi. Toccati con maestria e con pennello comico
sono
i caratteri di Fierenfat, Rondon, la Baronne. Sol
ata finora se non come un affare di puro istinto e d’abitudine, né si
sono
inalzati al di là della sua parte grammaticale. I
sono inalzati al di là della sua parte grammaticale. I teorici non si
sono
occupati che di regole, combinazioni e rapporti f
or estensione possibile il fin generale. [3] Dai principi onde parto,
sono
derivate naturalmente molte conseguenze che riusc
molto talento, avete criterio, discernimento; vedreste che, se molte
sono
le dotte imitazioni dal Greco, e le traduzioni fa
nè sperate molto negli sforzi Logici e Rettorici, perchè dove i Fatti
sono
contrarj, questi sforzi sono languidi soccorsi, c
Logici e Rettorici, perchè dove i Fatti sono contrarj, questi sforzi
sono
languidi soccorsi, che, se volete, possono far nu
nguidi soccorsi, che, se volete, possono far numero, ma non già peso;
sono
come le foglie su di un cesto di frutta, che allo
rimanersi soggetti alle sobrie leggi della Verisimiglianza, le quali
sono
indispensabili per chi non è stravagante; ma pass
per chi non è stravagante; ma passarono agli eccessi1. “Non potendo” (
sono
le parole da Voi addotte con qualche mutilazione)
già quella di Vescovi; nè Vescovi (se pure tutti i Frati per Voi non
sono
Vescovi) parmi che trovinsi introdotti ch’io sapp
soldati, ribelli, nemici della Patria, come Don Opa. Ed ivi ancora si
sono
veduti Frati, Eremiti, Parrochi, ed altri Ecclesi
so chi in Italia motteggiata dall’Apologista), che si recitò due anni
sono
. Il Brighella e l’Arlecchino Italiano, e queste r
e l’Arlecchino Italiano, e queste ridicolissime stranezze Spagnuole,
sono
uno sfogo necessario alla plebaglia e alle femmin
Italiani più di trenta Tragedie degne di leggersi, alcune delle quali
sono
entrate nella Raccolta cominciata dal Maffei, e s
e delle quali sono entrate nella Raccolta cominciata dal Maffei, e si
sono
sostenute con applauso in Teatro. Vi furono almen
el Malara), e le Commedie e Pastorali di merito passano il centinajo.
Sono
pochi Drammi per un secolo, e per l’Italia, ma no
tà di Pastori e Cacciatori? E ditemi, nell’archivio apologetico quali
sono
i tempi più luminosi? Fra quelli che non sono Apo
hivio apologetico quali sono i tempi più luminosi? Fra quelli che non
sono
Apologisti sono i tempi delle Scienze; e in quest
o quali sono i tempi più luminosi? Fra quelli che non sono Apologisti
sono
i tempi delle Scienze; e in questi tanti valentuo
di unità. I componimenti del Canonico Celano, del Tauro, del Pisani,
sono
di questa natura. Essi per vizio radicale si allo
si allontanano, non che dalla semplicità, da un viluppo ragionevole;
sono
carichi a dismisura di accidenti romanzeschi, fon
mper los corazones de la juventud”. Soggiugne: “Le Donne al principio
sono
tutte nobili, mostrano una fierezza che in vece d
le Commedie che oggi si rappresentano (a riserba di alcuna raristima)
sono
abominevoli per l’intendimento. La verisimilitudi
ne n’è bandita: la decenza negletta. Nelle Commedie Istoriche i fatti
sono
adulterati: in quelle d’invenzione si pensa solo
mmedia esser debbe specchio della vita, senza dubbio le vite presenti
sono
estremamente deformi a volerne giudicare da quell
mplar de la inobediencia, insultos, traversuras, y picardias”. Queste
sono
le dipinture che fanno gli stessi eruditi naziona
, desagravios, desmentimientos, desafios, cuchilladas, y muertes”, nè
sono
Tragedie “por la graciosidad y baxeza de las pers
ma parte de’ difetti additati da questi Nazionali, ed al contrario si
sono
rilevati i pregi particolari del Vega, del Calder
he quest’impeto di Lope rassomiglia a quello degl’Improvvisatori, che
sono
innumerabili, soprattutto in Italia, e che la di
ecorazione, e di pantomima, le quali, ma principalmente le tre prime,
sono
fra loro così strettamente unite, che non può con
e della decorazione. Attalchè gli argomenti poeti ci, che acconci non
sono
ad invaghire gli orecchi colla soavità de’ suoni,
tà de’ suoni, né ad appagar l’occhio colla vaghezza dello spettacolo,
sono
per sua natura sbanditi dal dramma; come all’oppo
sono per sua natura sbanditi dal dramma; come all’opposto i più atti
sono
quelli, che riuniscono l’una e l’altra delle anzi
cale dottamente regolati il suono materiale degli oggetti fisici, che
sono
capaci d’agire sull’animo nostro qualora li senti
mente i mezzi d’arrivare fino all’astratta ragione. I suoni altro non
sono
che suoni: rendono le sensazioni e le immagini ma
è più espressiva della poesia, perché imita i segni inarticolati che
sono
il linguaggio naturale, e per conseguenza il più
l mezzo de’ suoni, i quali, perché agiscono fisicamente sopra di noi,
sono
più atti a conseguire l’effetto loro che non sono
mente sopra di noi, sono più atti a conseguire l’effetto loro che non
sono
i versi, i quali dipendendo dalla parola, che è u
a scena del Pompeo in Cornelio, e il primo atto del Bruto in Voltaire
sono
squarci di singolar bellezza in quelle tragedie.
ne naturale degli affetti dell’animo ispirataci dall’istinto, come ci
sono
ispirati gli altri segni esterni del dolore, gaud
i nostri Chiabrera, Guidi, Rousseau, Driden, Gray, Gleim, e Klopstoc
sono
ciò, che è l’uccello, che svolazza intorno alle p
alla poesia? Dal che si vede che troppo nemici de’ nostri piaceri si
sono
mostrati quegli autori per altro stimabili, i qua
quella chiarezza e forza d’accento, quella varietà d’inflessioni, che
sono
l’anima della musica imitativa. Però si dee schiv
porto, li rigettarebbe come inopportuni al suo scopo. Ma, poiché essi
sono
talvolta necessari allo sviluppo degli avveniment
l narrativo, è quello che caratterizza il recitativo semplice, di cui
sono
proprie siccome d’ogni altra narrazione la perspi
più confacente le sembra. Gli affetti più liberamente si spandono, e
sono
, per così dire, nell’ultimo lor periodo. Cotal si
di che tanto abbondano le tragedie de’ cinquecentisti, nel qual senso
sono
state ancora da me condannate: ma non è già così
to. Le quali lontano dal disconvenirsi ad una persona appassionata le
sono
anzi naturalissime per quel segreto vincolo, che
cuore, né altra legge che quella, che gli detta l’affetto. Le lagrime
sono
li suoi argomenti: la fedeltà, e la costanza sono
affetto. Le lagrime sono li suoi argomenti: la fedeltà, e la costanza
sono
i suoi titoli: tutta la sua logica consiste nel f
tie delle scienze. Leggansi le prime poesie di tutte le nazioni, come
sono
i frammenti degl’islandesi, i poemi d’Ossian, le
oro, e che appunto veggonsi tanti drammi noiosi e languidi perché non
sono
stati scritti secondo le regole, che prescrive un
ue affrettar di troppo gli avvenimenti, o si cadrà nel languore. Tali
sono
a un dippresso le ragioni onde si sono mossi i Si
o si cadrà nel languore. Tali sono a un dippresso le ragioni onde si
sono
mossi i Signori d’Alembert 6 e di Marmontel 7 a d
’anima di quello, che facciano la Fedra, o la Zaira? Ovvero altro non
sono
che lo spettacolo de’ sensi i caratteri di Tito,
degli avvenimenti, niun carattere, ben sostenuto, quando i personaggi
sono
chimerici, niuna passione ben maneggiata, quando
niuna passione ben maneggiata, quando chi si rallegra, o si rattrista
sono
le fate, i silfi, i geni ed altri esseri immagina
l’uditore, come il dover dipingere eziandio gli oggetti naturali, che
sono
sotto gli occhi di tutti, gli darà più mossa e co
rammi tratti dal vero, ciò prova soltanto che non tutte le situazioni
sono
egualmente suscettibili del medesimo grado di pas
zione, che desterebbesi da una melodia continua. Le quali circostanze
sono
le stesse non solo per gli argomenti storici, ma
i, come le hanno la tragedia, e la commedia. Cotali leggi in generale
sono
: Per il poeta: Primo: esaminare attentamente l’in
spettanti alla natura delle parti che lo compongono. Ma molte di esse
sono
state di già accennate in passando, altre si rica
ramma, e gli altri componimenti teatrali assai diversa da quelle, che
sono
state assegnate finora dagli autori. Non consiste
ello che sia facendo altrimenti. Le ragioni che s’arrecano da alcuni,
sono
di poca o niuna conseguenza, oppure, s’hanno un q
amoso Padre Castel, gesuita francese. Prima ragione d’analogia. Sette
sono
i colori, che si contengono in un raggio di luce,
contengono in un raggio di luce, scomposto dal prisma; sette altresì
sono
le voci primordiali della scala musicale. Seconda
un etere sottilissimo, questo è l’aria propriamente detta. Quinta: vi
sono
nell’aria delle particole o delle corde aere per
ell’aria delle particole o delle corde aere per ciascun suono come vi
sono
de’ globetti o particole eteree per ciascun raggi
o di Moliere. Le favole del Cañizares da me vedute ripetere in Madrid
sono
: el Honor dà entendimiento, el Montañès en la Cor
e le altre favole pubblicate nella penisola sino a questi ultimi anni
sono
tali che ci rendono preziose le stravaganze del p
introdurvi il buffone? Quando ne’ secoli più rozzi d’ogni nazione si
sono
poste in iscena favole più incondite di quelle ra
più non favella se non che il proprio autore. Gli ultimi anni però si
sono
composte in Madrid quattro commedie, benchè non s
itte sin dal 1786 non hanno veduta la luce delle stampe; due altre si
sono
impresse nel 1786 e 1788. Appartengono le inedite
asa di cui viene ad albergare. La virtù e la passione della fanciulla
sono
a cimento. Egli si determina a partire e gire in
rità, della grazia e del giudizio. Lodevoli singolarmente nell’atto I
sono
: la prima scena in cui si espone il soggetto, si
trebbero formare una fortunata rivoluzione nelle scene ispane, non si
sono
accettate da’ commedianti di Madrid. Io converrei
nturiera che si finge dama e serve di zimbello in una casa di giuoco,
sono
comici ed espressi con verità e destrezza. Conven
o accarezzato, che si occupa a riparare gli sconcerti della famiglia.
Sono
figure subalterne ed alcuna volta fredde D. Flora
Spagne si rappresentano nell’intervallo degli atti delle commedie, o
sono
alcuni antichi entremeses buffoneschi di non molt
interlocutori che continuano a recitarsi per lo più dopo l’atto I, o
sono
sainetes 26, favolette più copiose di attori e pi
egio esclusivo fidansi i commedianti di Madrid. Le sue picciole farse
sono
state spesso ricevute con applauso, e per esse si
picciole farse sono state spesso ricevute con applauso, e per esse si
sono
talvolta tollerate goffissime commedie o scempie
ima plebaglia egli ha mostrato destrezza. Segno a’ suoi strali mimici
sono
stati ancora frequentemente gli Abati che ostenta
a tradurre alcune farse francesi, e particolarmente di Moliere, come
sono
Giorgio Dandino, il Matrimonio a forza, Pourceaug
termezzo degl’ Italiani o alla petite-piece de’ Francesi. 27. Di ciò
sono
io stesso stato più volte testimonio; ma sento ch
zione con alcune corti Europee, che potrebbero darne più giusta idea,
sono
stimati barbari e rozzi. La storia però ci fa ved
li amanti del ritorno del padre, e pensano a fuggirsi ad Andrinopoli.
Sono
prevenuti dal di lui arrivo. Una somma tristezza
commedie turchesche è sommamente osceno; ma abbiamo osservato che non
sono
più decenti le commedie di Aristofane, le inglesi
presentando nelle case ove son chiamati. Per un uditorio di uomini vi
sono
compagnie di uomini senza veruna donna nelle qual
che rappresentino le parti di donne; e per un’ adunanza femminile vi
sono
compagnie composte di sole donne, alcune delle qu
ste di sole donne, alcune delle quali rappresentano da uomini. Comuni
sono
ancora fra’ Turchi le rappresentanze de’ Pupi. In
lettera del Rogna in data del primo luglio dell’anno 1567. « Hoggi si
sono
fatte due comedie a concorrenza : una nel luogo s
a : una nel luogo solito, per la sig.ra Flaminia et Pantalone, che si
sono
accompagnati colla sig.ra Angela, quella che salt
lla era, l’avea resa effeminata e leziosa. Della novità in tal genere
sono
pur troppo vaghi i nostri uomini. Vero è che senz
llo scadimento di cui si dolgono i migliori. Sino a tanto che le arti
sono
rozze per ancora, l’amore della novità è vita di
a suol essere la parte nella musica la più strepitosa, cosi questi ne
sono
, per cosi dire, la parte più sorda. E pare oggima
ci nel nostro parlare s’intuonano, e quali no; che viene a dire quali
sono
capaci di consonanza, e quali non sono. Si pose a
ali no; che viene a dire quali sono capaci di consonanza, e quali non
sono
. Si pose a notare con ogni minutezza di quali mod
eggiamenti sempre maggiori. Di somma semplicità rispetto a quello che
sono
al dì d’oggi si può affermare che fossero da prin
hiamente lunghi sogliono essere quei ritornelli che le precedono e ci
sono
assai volte di soprappiù. Nelle arie di collera p
e per ogni ragione se ne avesse a scemare il numero. Tanto più che ne
sono
bene spesso cosi affollate le nostre orchestre, c
ggiormente i bassi, e accrescere piuttosto il numero de’ violini, che
sono
gli scuri della musica? Perché non rimettere i li
sia come il batter de’ fabbri, musica insieme e lavoro. [2.7] Ma non
sono
questi, quantunque assai gravi, i maggiori disord
saggi, ripeter le parole senza fine e intralciarle a loro piacimento,
sono
i tre principalissimi mezzi ch’ei mettono in oper
nto in grazia della musica e che non formano senso veruno, quanto non
sono
essi mai noiosi ed insoffribili? Le parole non si
iri del Petrarca; ed ora le naturali e graziose poesie del Metastasio
sono
assai volte messe in musica da compositori secent
immagine di verità non si scorga anche a’ di nostri nella musica. Ne
sono
in esempio singolarmente gl’intermezzi e le opere
i secreti dell’arte, tutti i tesori della scienza; onde loro malgrado
sono
costretti ad attenersi al semplice e a secondar l
i amanti del ritorno del padre, e pensano di fuggirsi ad Andrinopoli.
Sono
prevenuti dal di lui arrivo. Una somma tristezza
commedie turchesche è sommamente osceno; ma abbiamo osservato che non
sono
più decenti le commedie di Aristofane, le inglesi
o teatro fisso, ma vanno come i Cinesi rappresentando nelle case dove
sono
chiamati. Per un uditorio di uomini vi sono compa
esentando nelle case dove sono chiamati. Per un uditorio di uomini vi
sono
compagnie di uomini senza veruna donna, nelle qua
che rappresentono le parti di donne; e per una adunanza femminile vi
sono
compagnie di sole donne, alcune delle quali rappr
nie di sole donne, alcune delle quali rappresentano da uomini. Comuni
sono
ancora fra Turchi le rappresentazioni de’ Pupi. I
di carnevale, compose molti drammi chiamati cantanti, de’ quali se ne
sono
conservati nove. Il Sig. Gotsched chiama tali dra
otevano contribuire ai progressi della drammatica, e quindi in premio
sono
rimaste per retaggio perpetuo delle tignuole. Alt
della Sacra Scrittura si mentovano nella Biblioteca del Gesnero. Tali
sono
il Protoplaste, e la Nomothesia tragedie ed il Sa
, ferasque plurimas &c. e queste bestie che poi si descrivono,
sono
Carlo-Magno leone, Ildegarde agnella, Talando vol
e in latino, e riducono Prisciano all’agonia. I personaggi introdotti
sono
Giavello e Francesco filosofi, Prisciano gramatic
, purezza ed erudizione di Melantone e di Erasmo. Le due sue tragedie
sono
tratte dal libro I e dal IV dell’Eneide. La prima
e era come un catalogo illustrato delle migliori opere di pittura che
sono
a dovizia sparse per l’Italia. Lo stesso anno (17
timabile, che il marito non deve trascurarsi, che le vanità del mondo
sono
fugaci, e che la moglie onorata ama il Consorte,
corso. Faccio a questa seguire le ultime quattro decime, o diecine (
sono
ottantasei !). Si tratta di un amico, il quale in
lei piaccionmi gli occhi. Il Corsini è assai bravo improvvisante, nè
sono
i versi suoi stentati o sciocchi. Giovanni Roffi
co vecchio. Al picciol teatrin detto di Piazza (La Piazza Vecchia) vi
sono
alcuni attori molto attenti. La Fineschi ch’è ass
a’lettori di Pietro Savioni veneto stampatore, le seguenti parole :
Sono
più di due lustri che il medesimo amico Autore do
o campo aperto all’interno del quale i saperi dialogano tra di loro e
sono
componenti di un unico grande sistema. I suoi mol
a, Danimarca e Svezia: i Viaggi di Russia scritti in forma odeporica,
sono
una relazione geografica, politica e di costume d
sentazioni nel locale teatro d’opera. Le prime due edizioni del libro
sono
dedicate al barone di Svertz, «Direttore de’ dive
registro saggistico, anche la seconda edizione del 1755; le questioni
sono
affrontate in modo discorsivo, con l’intento di m
, anche Metastasio, Leibnitz, Antonio Maria Salvini, Voltaire, di cui
sono
riportati dei versi tratti dal poema Le Mondain 1
Mondain 14 del 1736 che scompaiono nella seconda redazione del 1755 e
sono
invece ripresi nella redazione livornese del 1763
vece ripresi nella redazione livornese del 1763. Le opzioni tematiche
sono
uno degli argomenti centrali del discorso, perché
stesso Federico II, per il fantastico evocato dallo scenario esotico;
sono
citati come temi Armida e Orlando, così come Enea
nostre tumultuarie compagnie di teatro e da’ nostri impresari che ne
sono
alla testa; i quali o non sanno ciò che fare si c
n sanno ciò che fare si convenga, o pure, atteso i mille rispetti che
sono
forzati di avere, nol possono mandare a esecuzion
petti che sono forzati di avere, nol possono mandare a esecuzione17.»
Sono
inoltre ridotti i riferimenti a esperienze specif
na ricomposizione del discorso in termini meno militanti e immanenti,
sono
espunti i toni anche polemici che avevano caratte
he appariranno in modo più cospicuo nella redazione successiva. Poche
sono
dunque le modifiche rispetto alla seconda redazio
partire da Orfeo e Euridice del 1762. I temi in comune con Algarotti
sono
molteplici; inoltre la Dissertazione di Calzabigi
tà e lo sviluppo intellettivo dell’uomo reale al centro del discorso.
Sono
strettamente connesse al Saggio di Algarotti anch
he dai modelli francesi. Un altro contributo che risale a questi anni
sono
i saggi scritti in forma di lettera inviata dal c
razioni e ampliamenti alle prime redazioni del testo. I contenuti non
sono
sostanzialmente modificati, ma è chiaro che l’aut
ropa dove il teatro musicale è sostanzialmente spettacolo cortigiano,
sono
presenti in misura maggiore in questo Saggio scri
ll’opera in musica, perché ne riesca un tutto regolare, ed armonico».
Sono
anche ripresi, sempre in conclusione, i riferimen
modo più cospicuo nella redazione successiva. Cambiamenti sostanziali
sono
infatti presenti nella prima delle due edizioni l
esi, quella del 1763. Il testo è notevolmente ampliato, gli argomenti
sono
corredati da un maggior numero di esempi e approf
i e il discorso è più curato e controllato; Algarotti scrive dopo che
sono
stati pubblicati diversi interventi sul melodramm
ni contenute nel Discorso, volte a migliorare lo spettacolo teatrale,
sono
già state realizzate nel teatro di Berlino. 8.
, il più che sia possibile, alle usanze dei tempi e delle nazioni che
sono
rappresentate sulla scena. E dico accostarsi il p
zione, non potrà mai il pittore studiare abbastanza le fabbriche, che
sono
tuttavia rimase in piedi, della veneranda antichi
lla Tebe dalle cento porte, che, mercè l’opera dell’accurato Nordeno,
sono
ora di pubblica ragione? Nelle forme di essi e ne
si e ne’ sobri ornamenti che ricevono da’ colossi e dalle sfingi onde
sono
accompagnati, spicca singolarmente la maniera ter
e io ne volessi adottare quegli strani ghiribizzi che appresso di noi
sono
entrati in luogo delle erudite grottesche di Gioa
la in parecchie cose ingegnosissima nazione. I giardinieri della Cina
sono
come altrettanti pittori, i quali non piantano mi
tti alberi di differente portamento, condizione, tinta e natura. Vari
sono
i siti che nel medesimo sito, per così dire, rapp
glia nel tesser la favola di un poema. Simili ai giardini della Cina,
sono
quelli che piantano gl’Inglesi dietro al medesimo
della scena. E generalmente parlando, nel mescolare il vero col falso
sono
necessarie le più grandi cautele, perché l’uno no
oro e con giudizio, non piacessero sopra tutte le strane fantasie che
sono
ora tanto in voga, e vengono tanto esaltate da qu
Tradusse le opere di Marivaux e di altri. Le più stimate sue commedie
sono
; i Candidati, il Duca Michele, e lo Sposo cieco a
nella terza scena dell’atto V, poichè l’esecrando delitto è compiuto,
sono
dipinte con forza. È da osservarsi ancora l’effet
sserva, le bellezze proprie de’ caratteri e de’ costumi delle nazioni
sono
meno universali di quelle che si traggono dalla n
egl’Inglesi nato nel 1730 in Kamenz. Le sue favole lugubri a noi note
sono
: Minna de Barnhelm, Filota, Natan, Emilia Gallott
m, Filota, Natan, Emilia Gallotti, Miss Sara Sampson. Tutti i voti si
sono
riuniti a tener quest’ultima per la migliore dell
ie spiritose e delicate per la dipintura de’ costumi. Le più pregiate
sono
; lo Spirito-forte in cinque atti, gli Ebrei, il T
ato, ed all’opposto incapace di vizii chiunque nasce ne’ paesi che ne
sono
rischiarati. Il Tesoro più della precedente sembr
ze della nazione, fe dire al re di Prussia Federigo II che i Tedeschi
sono
più felici nella commedia che nella tragedia. Egl
dal padre, come vanno le monadi? risponde pieno d’imbarazzo, esse
sono
, come sempre furono, molto stimate . Ma l’azione,
fomenta l’amore. Per ciò che riguarda la musica tedesca, manifesti ne
sono
i progressi fatti dopo che si sparsero per quelle
patetico ed armonico Back, l’impareggiabile Gluck onorato alcuni anni
sono
di una statua in Parigia. Quanto a’ poeti melodra
freddi monodrammisti dal Pigmalione che pretendono imitare privi come
sono
d’ingegno! Ma l’augusta Marianna Walburga di Bavi
ienti al lustro di ciascuna città di primo ordine. Sappiamo che tutti
sono
costruiti alla foggia moderna a più ordini di pal
eo, a Pergolese, a Jommelli? I busti di Sacchini e di Piccinni non si
sono
esposti che in Parigi stesso. Gran forza del geni
lse poi di proposito alle tragedie e n’empì più volumi. Le sue favole
sono
ingegnose e regolate; le passioni trattate con tu
a a morire senza manifestarglielo. L’altre sue tragedie più celebrate
sono
Ifigenia in Tauri, e Alceste. Rachele, é verseggi
sovente in dispute sottili e mezzo scolastiche. I suoi caratteri non
sono
ordinariamente che protei. L’armonia poetica non
tria nella nostra lingua le migliori tragedie francesi, e tra essi si
sono
contraddistinti l’abate Frugoni, il cavalier Rich
é sul gusto de’ greci; ma é scritta in prosa, giusta il progetto anni
sono
proposto da M. Diderot e da non seguitarsi punto
traduzione di Roma Salvata di Voltaire fatta da Saverio Bettinelli si
sono
pubblicate in Bassano nel 1771 le tre tragedie di
a di Racine; ma qui in Madrid non é ancor giunta. Degne di mentovarsi
sono
ancora la Morte d’Alessandro e l’Arsinoe del sig.
o più squisito alle più belle e rare cognizioni. Essa intrapreso anni
sono
, e continuò felicemente un pregiabilissimo lavoro
a reca vantaggio al teatro italiano e onore all’autrice. Molti volumi
sono
usciti di quest’opera; e più edizioni se ne veggo
é il pregio di uno stile fluido e purgato. Nel resto queste tragedie
sono
sufficienti a formare un inerito poetico non ordi
amente ne’ privati e ne’ pubblici teatri, e circa dieci o dodici anni
sono
, si pubblicò sfigurata da’ tratti grossolani d’un
ia, poeta cesareo dell’imperador Carlo VI. Le favole dello Stampiglia
sono
doppie e piene d’intrighi amorosi simili alla pre
condannato da’ principi latini confederati con Tarquinio il Superbo,
sono
di lieto fine. Di più alcuna di esse é anteriore
più alcuna di esse é anteriore alle opere di Apostolo Zeno; le altre
sono
uscite nell’istesso tempo. Dunque a Silvio Stampi
curo; Se follia, lo compiango; Se ragion, gli son grato; e se in lui
sono
Impeti di malizia, io gli perdono. Notisi ancora
on distinguono il plagio vergognoso dall’imitazione lodevole217. Meno
sono
essi in istato di comprendere, per mancanza di pr
seguirsi219. Il calor della disputa con un altro ha trasportato, anni
sono
, un letterato italiano ad affermare in Londra che
tissimo poeta. Un incredibil numero d’opere comiche, chiamate buffe,
sono
uscite in questo secolo, alcune delle quali si so
, chiamate buffe, sono uscite in questo secolo, alcune delle quali si
sono
inserite nella biblioteca teatrale compilata in L
ndell si vanno formando sugl’italiani e i tedeschi. I francesi ancora
sono
alla fine pervenuti ad avere il signor Rameau: ma
frustraque laboret, Ausus idem. (Horat. de art. poet.) Le cose belle
sono
malagevoli tutte, dice un dettato greco: παντα κἁ
Clemenza di Tito, non ha avuta difficoltà di dire: «Queste due Scene
sono
comparabili, se non superiori alle più belle prod
abili, se non superiori alle più belle produzioni di Grecia medesima:
sono
degne di Corneille quando non declama; e di Racin
emi che niun filosofo avrebbe mai pensate di potersi combinare, quali
sono
le dolcezze della lira greca co’sentimenti romani
tissima ed esente di legge, i versi, in quanto lo permette la lingua,
sono
pieni di ritmo, e però facili d’adattarsi alla mu
l’arie di Metastasio prese separatamente (dice il signor di Voltaire)
sono
spesso un abbellimento del soggetto medesimo, son
ignor di Voltaire) sono spesso un abbellimento del soggetto medesimo,
sono
piene di passione, e sono qualche volta degno di
esso un abbellimento del soggetto medesimo, sono piene di passione, e
sono
qualche volta degno di esser paragonate ai più be
fa più fluida la pronunzia: é sonoro e maestoso perché le sue vocali
sono
per lo più aperte e vigorose, cosa che rende il s
cco, ananas, ed altri, frutti oltramarini. Altre di gusto infelice si
sono
fortemente applicate a mantenervi le ghiande, o v
giatori e criticastri di corta vista, scempi o impazienti, i quali si
sono
occupati sol di una parte di esso, e dalle loro s
icina all’assoluta. Quelli adunque son da prenderli per esemplari. Vi
sono
poi certe farse buffonesche che costano poco e fa
udizio, ma ricreano la parte più pura e illuminata delle società, che
sono
dotti272, e passano indi a’ posteri insieme con q
e guidare tutto il bello di un dramma. Ma gli uomini di quella fatta
sono
rarissimi. All’incontro moltissimi fra’ dotti, co
di carnevale, compose molti drammi chiamati cantanti, de’ quali se ne
sono
conservati nove. Il signor Gotsched chiama questi
o teatrale, non potevano contribuire ai progressi della drammatica, e
sono
perciò rimaste per retaggio perpetuo delle tignuo
della Sacra Scrittura si mentovano nella Biblioteca del Gesnero. Tali
sono
il Protoplaste e la Nomothesia tragedie, ed il Sa
e ait, ferasque plurimas etc. e queste bestie che poi si descrivono,
sono
Carlo-Magno leone, Il degarde agnella, Talando vo
e in latino, e riducono Prisciano all’agonia. I personaggi introdotti
sono
Giavello e Francesco filosofi, Prisciano gramatic
nza purezza ed erudizione di Melantone ed Erasmo. Le due sue tragedie
sono
tratte del libro I e dal IV dell’Eneide. La prima
coltura, compongono la storia de’ teatri di tutta la terra. Ma quali
sono
queste modificazioni? a qual punto di eccellenza
riente, non si lascia di ammirare la loro abilità di rappresentare, e
sono
in pregio gli attori eccellenti, e si encomiano s
delle favole Cinesi sogliono essere otto o nove; ma i commedianti non
sono
più di quattro o cinque, e ciascuno di loro rappr
lezione di un centinajo di drammi scritti nella dinastia di Yuen: “Io
sono
Tching-poei, mio padre naturale è Tungan-cu; io s
i da gran tempo i balli pantomimici. Alcuni de’ commedianti Cinesi si
sono
addestrati a rappresentar senza parole seguendo l
quale accoppiata al desiderio di piacere e agli odori de’ quali tutte
sono
esse sparse e profumate, le fa grondare di sudore
. Raynal 31) e dall’arte di piacere che posseggono in grado eminente,
sono
quasi tutti pantomimi amorosi, de’ quali il piano
o, e di una fisonomia molto stupida. La andatura, l’azione, la parola
sono
forzate ; dovrebbe imparare a ballare. Le mani e
ola sono forzate ; dovrebbe imparare a ballare. Le mani e i piedi gli
sono
d’impaccio ; e a volte non sa come muoverli. Non
gio di Bilora. Vedi il secondo de’ dialoghi in lingua rustica, in cui
sono
interlocutori : Bilora e Pittaro villani, Dina mo
.re et padron Coll.mo I Comici a quali mio marito, già molti giorni
sono
, promesse per le nostre due parti, sono quelli ch
mio marito, già molti giorni sono, promesse per le nostre due parti,
sono
quelli che il Sig.r Cinzio nella sua li descrive
che io mi rimanghi di recitare, che il riunirmi con loro. le cagioni
sono
tante, e tali, che mi uergogno di fargliene riass
fatto Pasqua. Hora intendo che il Cap.º Fialla e Dottore Paghetti che
sono
a’giorni passati stati a Parma habbino ottenuto d
ori di tempo ruuinando l’Autuno, quando la Compagnia ui debba andare.
Sono
per tanto rissoluta di più tosto starmene a Casa
le miserie dell’anno passato m’hanno a bastanza adotrinata, et io che
sono
pouera Vedoua, agrauata da tanti figli e famiglia
a Casa che l’andar fuori senza speranza di guadagno, le mie raggioni
sono
tante euidenti, che so ueranno approuate da V. E.
n parte di quelle idee sparse nella mia opera, che da alcuni imperiti
sono
state riputate insussistenti, avvalorate dall’aut
eoria, in ogni arcano della quale credo impossibil cosa il penetrare,
sono
d’avviso che guardar si possa la musica sotto un
ica sotto un altro punto di vista ancor più vantaggioso de’ primi. Si
sono
finora limitati gli uomini ad insegnarci l’accozz
l servigio medesimo. E siccome gli obbietti d’imitazione nella musica
sono
infinitamente più moltiplicati e molto meno costa
si i caratteri, che si credette impossibile il ravvisarli. Pure a ciò
sono
diretti i miei tentativi. Io presento a’ musici l
ella poesia loro. Quando si parla o si scrive sopra le belle arti, si
sono
giammai consultati gli antichi senza ritrarne gra
parti di essa a questi capi generali. Dopo molti e molti riflessi mi
sono
anzi avvisato che non potrei trattarla felicement
re, e così delle brevi più brevi; “pallentes” per esempio, e “divini”
sono
del pari composte di tre lunghe: ad ogni modo e c
o, senza metter in chiaro lume questa parte della loro musica onde mi
sono
inoltrato con tanto più impegno quanto più sapeva
creare di novelli sentimenti, e delle imagini novelle, nel qual caso
sono
da commendarsi assaissimo. Né intralascierò di in
zi delle nostre idee, niente di meno questi strumenti ponno essere, e
sono
in realtà più aspri o più dolci, più lenti o più
tà del suo andamento. Soggiugnerò che le forme del canto italiano non
sono
né più abbondanti né più varie di quelle del nost
e al soggetto, e sopra ogni altra cosa l’artifizio ammirabile con cui
sono
sviluppati i motivi. Mi fo lecito d’assicurarvi,
riordinare la forma de’ nostri drammi lirici, che di tutti i drammi
sono
certamente i più imperfetti, non essendo per lo p
uterete coi vostri lumi non v’ha cosa, ch’io non osassi d’imprendere.
Sono
col più profondo rispetto. Vostro Umil. Dev. Serv
a ragionamento metafisico intorno alla origine delle lingue in quanto
sono
il fondamento dell’armonia, della melodia e dell’
i non può far un passo senza chiamar in aiuto un’altro verbo dicendo “
sono
amato, era amato”. Le quali ragioni danno chiaram
Porpora, d’un Gluk, e d’un Sarti, e cantato dai grandi artefici, come
sono
Guadagni, Pacchierotti, e Marchesi, sia preferibi
positore, e d’un cantante; perocché lo stile e la voce nel recitativo
sono
assoggettate ad una certa regolarità, e precision
semplice e non appassionata, il poema, la musica, e l’esecuzione, se
sono
ben condotte, saranno accompagnate da un tal grad
cale che si avvicini ad un’aria perfetta. Finalmente le arie e i cori
sono
nella loro esecuzione tanto lungi dall’essere nat
loro esecuzione tanto lungi dall’essere naturali, che anzi altro non
sono
che una possente copia tratta dalla natura, che s
natura, che spigne coloro, i quali ascoltano la recita dell’azione, e
sono
informati delle leggi della melodia, ad unirsi a
i l’autore. Di quest’oda narrativa od epica vari esempi bellissimi vi
sono
nella lingua inglese scritti da Pope, e da Dryden
nservare qual’è un’azione musicale tutta drammatica. Le odi mentovate
sono
buone da cantarsi in chiesa od in camera, ma non
di conoscerli, o rendendoci inutile la cognizione di essi dopo che si
sono
saputi. [2] Affinchè proceda con precisione il di
a, che all’agevole collocazione delle note. [4] Ma i suoni della voce
sono
incommensurabili, vale a dire, non si distinguono
spettive vocali del discorso secondo tali determinati intervalli, che
sono
quelli che s’esprimono nella musica coi nomi di s
Le quali diversità non vengono comunemente notate nella Lombardia, ma
sono
principalissime presso a’ toscani, come si vede n
rsi che s’usano ne’ moltiplici e vari dialetti di questa penisola. né
sono
molto lontano dal credere, che se di comune conse
[10] Si leggano inoltre alcuni pezzi scelti di Dante e d’Ariosto come
sono
la morte d’Ugolino, e le prodezze di Rodomonte in
variazioni, e le pause della voce. Le lingue e le poesie più perfette
sono
quelle che sanno combinar meglio insieme codeste
iano di poetico stile, benché forniti d’altre qualità eccellenti, non
sono
in questa parte paragonabili all’autore della Ger
ita, poiché le regole della pronunzia nel proferire le sillabe non si
sono
altronde ricavate, che dalla continua osservazion
istra una pruova il vedere, che i drammi dello Zeno, e del Metastasio
sono
ugualmente acconci per recitarsi che per cantarsi
angino dall’ordine loro le parole, mettendo sul principio quelle, che
sono
al fine, ovvero sul fine quelle, ch’erano in prin
ere filosofico, di cui la precisione, la chiarezza, e la disinvoltura
sono
i principali ornamenti. Ma dico bensì che la ling
della ricchezza determini cagionata dal gran numero di dialetti, che
sono
concorsi a formarla, della sua varietà nata appun
lor propria, e convenevole: Che le metafore continue, e le allegorie
sono
le delizie degl’Italiani, e degli Spagnuoli ancor
le quali ogni civile socievolezza dipende, avendo per cagioni che non
sono
di questo luogo acquistata una influenza su i mod
ola quando i geni fatti per illustrar il suo secolo e per sovrastarlo
sono
malgrado loro sforzati a preferire lo stile d’un
consonante, e per ben due terzi in vocale; che esse consonanti finali
sono
le più dolci, e soavi dell’alfabeto, per esempio
opoli settentrionali, come sarebbero “f, p, t, c, b, k, g, m, ll, rr”
sono
affatto sbandite in fine delle nostre parole; che
l’esser dolce, e soavissima; che quasi tutti i vantaggi insomma, che
sono
stati da me osservati nella lingua italiana circa
la lite rimanga assai dubbia esaminandola imparzialmente. I vantaggi
sono
equilibrati dall’una parte, e dall’altra. Se l’it
liani; ma non mi sfugge altresì, che i saccenti, e i zerbini d’Italia
sono
, come quelli di tutti gli altri paesi, la più rid
imento delle parole. Ecco l’origine di quel regno che di mano in mano
sono
venuti formando sulle scene i cantanti; imperocch
[2] Se fosse mio divisamento alzar la voce contro agli abusi che non
sono
puramente letterari, citerei innanzi al tribunale
ampare negli animi del popolo le massime più importanti della morale,
sono
oggimai divenuti l’asilo de’ pregiudizi nazionali
o effeminato e cascante? Come potranno contraffare gli dei coloro che
sono
al di sotto degli uomini? Come è possibile che qu
no? Non direste che vogliano ancor sul teatro comparir que’ tali, che
sono
, che si facciano uno scrupolo di mentire al pubbl
ti dell’arte loro e cantassero come va fatto, ma per disgrazia nostra
sono
o tanto ignoranti o tanto pregiudicati in questo
a melodia la necessaria precisione e giustezza. Le tre cose accennate
sono
così legate fra loro e così essenziali nel melodr
o largo campo all’azione di essi, ora con quei segni inarticolati che
sono
la favella dell’anima, e che mostrano la superior
resentarla abbellita. Siccome tutte le cose create perciò appunto che
sono
create hanno dei limiti e siccome i limiti suppon
altre arti rappresentative. Come le statue dell’Ercole e dell’Antinoo
sono
una raccolta di tratti esprimenti la proporzione
in un solo quadro, così un bel recitativo od una bell’aria altro non
sono
che la collezione d’una moltitudine d’inflessioni
izi che ci costrigne a fare nella poesia e nella declamazion naturale
sono
tanti sì replicati e sì grandi i segni esteriori
steriori delle passioni che servono di materia al linguaggio musicale
sono
così poco energici e così ambigui a cagione di qu
nto nella società, i punti insomma dov’ella può afferrare gli oggetti
sono
sì oscuri e sì rari che la musica non ci offrireb
vezzi musicali e agli ornamenti che mi ricompensano dei sagrifizi che
sono
costretto a fare in grazia del canto? Tutta l’art
mplicità con cui si sentono, e dal candore con cui si esprimono; tali
sono
gli amori boscherecci e le ingenue tenerezze di d
e il pensiero di un abito non suo. [39] Decima sesta. Per conseguenza
sono
estremamente assurde e ridicole le arie obbligate
ia, la sveltezza e agilità della voce procurata a spese della umanità
sono
tutte cause le quali hanno dovuto render gli Ital
tte descritte con penna rapida e brillante da uno storico filosofo lo
sono
nel preparar eruditamente le faccende multiformi
essione talvolta degli affetti più molli condotta fino alla evidenza;
sono
tutte meraviglie del cielo italico poste egregiam
riconosco in loro e la quale tanto più volontieri confesso quanto più
sono
lontano dal voler comparire parziale od ingiusto.
rziale od ingiusto. [46] Dirò di più che in questa spezie di canto si
sono
eglino distinti a segno che non solo le nazioni m
sciate in abbandono: Impetuosi venti I nostri affetti
sono
: Ogni diletto è scoglio Tutta la
e in un minuetto, o in un allegro, posciacchè il minuetto e l’allegro
sono
, come vede ognuno, il miglior mezzo possibile per
per enunciare una massima filosofica? Di siffatti solecismi musicali
sono
piene in tal guisa tutte le opere moderne, che l’
143 [51] Eppure (mi sento opporre da più d’uno) le vostre invettive
sono
altrettanti colpi dati al vento, poiché o imiti i
e le inverosimiglianze, contro alle quali vi scagliate sì fieramente,
sono
quelle appunto che riscuotono i maggiori applausi
unque vi fa di mestieri accordare: o che le orecchie del pubblico non
sono
giudici in fatto di musica, lo che sarebbe un par
ostri sognati rapporti fra la rappresentazione e il rappresentato non
sono
punto necessari a produrre l’effetto. [52] Ecco l
a vostra vanità, e a lasciarvi godere di quelli stolidi applausi, che
sono
l’unica ricompensa delle vostre comiche inezie. [
ai lontani dall’incoraggiare coi loro applausi i pregiudizi dominanti
sono
anzi della mia opinione, e se ne dolgono apertame
ssi suoni dalle parole, le quali, facendo vedere la dipendenza in cui
sono
gli uni dalle altre, eccitano le stesse idee e i
mancando la verità della espressione perché le modulazioni imitative
sono
troppo lontane dalla natura, altro diletto non re
e risulta. Non avviene talmente nelle altre arti rappresentative come
sono
la scultura, la pittura e la poesia, o almeno non
l’oggetto, cui si rapporta l’imitazione, è più vicino, e le relazioni
sono
più chiare, onde il gusto può aver un fondamento
ilettanti. Le composizioni stesse dei primi maestri del nostro secolo
sono
oggi mai divenute anticaglie, non piacendo altro
lti siano i cantori da me sentiti in Italia creduti bravissimi (e che
sono
tali secondo l’idea che si ha comunemente della b
idere, ma se le descrizioni fattemi della loro maniera di cantare non
sono
state alterate, se le idee universali del bello n
iene oltre modo accagionata. Le parole dello storico in tal occasioni
sono
rimarcabili. «In ultimo luogo (dice egli parlando
io, perché ci fanno vedere la nostra superiorità rispetto agli altri)
sono
tutti motivi erronei bensì nella loro applicazion
sulla loro macchina, quindi le piacevoli sensazioni eccitate da essa
sono
puramente fìsiche; all’opposto questa riproducend
li capaci d’entrare nel sistema armonico. In secondo luogo perché non
sono
esse abbastanza fisse e determinate, e finalmente
lle scene, e non s’usassero nel coro? risponde: che questi due tuoni
sono
opportunissimi a esprimere l’agitate passioni che
osto orrore che terrore tragico. Più lugubri, benchè meno sanguinose,
sono
il Conte di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rapp
tituiscono questi generi diversi. Ophis, Meleagro, Clarissa, la Prude
sono
drammi del medesimo autore riprovati da’ nazional
fanno la vergogna del teatro francese. Questi ed altri simili drammi
sono
discesi dalla tragedia cittadina, la quale, ove s
rubare sulla pubblica via vicino ad essere impiccato. Le passioni vi
sono
vive ma meno tragiche e più proprie della commedi
plus sous un toit; vous ne sentirez plus les atteintes de la misere.
Sono
assai vaghi questi tratti, e lo studioso giovane
erebbe spesso alla tragedia. La quinta e l’ottava scena dell’atto III
sono
belle e teatrali. È patetica ma non terribile la
i Siviglia, e la Giornata pazza, ovvero il Matrimonio di Figaro. Esse
sono
tratte da’ costumi spagnuoli, ed abbondano di col
pintura de’ costumi. Tratteggiati con maestria, e con pennello comico
sono
i caratteri di Fierenfat, Rondon, la Baronne. Sol
la Claudia, il Cavaliere, gli Studenti, il Solitario, l’Errico. Esse
sono
tutte romanzesche nell’intreccio, piene di colpi
onsueto modo di vivere, a giocare e a cenare dove mai ciò non fecero?
Sono
poi queste azioni per se in alcun modo importanti
Politico rimasta inedita, che io vidi solo accennata a soggetto, come
sono
tante altre sue favole, il Saturno, il Metafisico
del Cirillo scrissero altri Napoletani senza farli dimenticare. Tali
sono
l’erudito sacerdote Giovanni Tucci autore di due
orante; cosa volete che stampi? Non importa, replica Falloppa, queste
sono
le formalità solite di noi Giornalisti. Il chiaro
ancesi stessi la smarrita via della bella commedia di Moliere. Queste
sono
l’epoche delle favole Goldoniane. Amalasunta trag
r cattar maraviglia. I suoi drammi di Koulican, le sue Sorelle Cinesi
sono
scritte su queste idee. Egli verseggiava meglio d
trodotto: i Pregiudizj dell’amor proprio in tre atti, i cui caratteri
sono
più studiati di quelli che presenta la natura: la
di ben rilevare il ridicolo de’ caratteri. II. Pastorali. Non
sono
del gusto del nostro secolo le favole pastorali.
ndo a misura che si avvicina alla scena: i cinque ordini di palchetti
sono
disposti in modo che i più lontani dalla scena sp
lo strepito vicino degli stromenti. Le porte onde si entra in teatro,
sono
laterali e non dirimpetto alla scena, la qual cos
platea è di 62 piedi e la larghezza nel proscenio di 50 in circa. Vi
sono
cinque ordini ciascuno di 25 palchetti, oltre a u
ni e le voci più rotonde e sonore. Gl’ ingressi, le scale, i corridoi
sono
magnifici. Il teatro degli Aliberti in Roma costr
l dolce inganno a cui il tutto è ordinato. In oltre con mal consiglio
sono
alquanti anni che vi si è aggiunto un altro splen
da veduta e conservazione della voce nell’interiore del teatro. Se ne
sono
occupati di proposito e scientificamente il conte
pudente gazzettiere) asseverantemente affermano di non averla veduta.
Sono
essi intanto accertati dal degno Segretario Mazza
ienza del Signorelli? Sapesse almeno codesto infelice capire che cosa
sono
le favole di Mercier e di Villi, e che cosa è la
Tradusse le opere di Marivaux e di altri. Le più stimate sue commedie
sono
i Candidati, il Duca Michele, e lo Sposo Cieco 65
i applausi nel proprio paese e tra gli esteri. Tre autori Tedeschi si
sono
più distinti nel genere pastorale. Rost, Gessner
nella terza scena dell’atto V, poichè l’esecrando delitto è compito,
sono
dipinte con forza. È da osservarsi ancora l’effet
sserva) le bellezze proprie de’ caratteri e de’ costumi delle nazioni
sono
meno universali di quelle che si traggono dalla n
gl’ Inglesi nato nel 1730 in Kamenz. Le sue favole lugubri a noi note
sono
: Minna de Barnhelm, Filota, Natan, Emilia Gallott
Filota, Natan, Emilia Gallotti, e Miss Sara Sampson. Tutti i voti si
sono
riuniti a tener quest’ultima per la migliore dell
die spiritose e delicate nella dipintura de’ costumi. Le più pregiate
sono
lo Spirito-forte in cinque atti, e gli Ebrei, ed
lato, ed all’opposto incapace di vizj chiunque nasce ne’ paesi che ne
sono
rischiarati. La novità del carattere del personag
ze della nazione, fe dire al re di Prussia Federigo II che i Tedeschi
sono
più felici nella commedia che nella tragedia. Egl
ato dal padre, come vanno le monadi? risponde pieno d’imbarazzo, esse
sono
come sempre furono molto stimate. Ma l’azione, be
inua e ne fomenta l’amore. Per ciò che riguarda la musica tedesca, ne
sono
manifesti i progressi fatti dopo che si sparsero
patetico ed armonico Back, l’impareggiabile Gluck onorato alcuni anni
sono
di una statua in Parigi71? Quanto a’ poeti melodr
per magnificenza conveniente al lustro di ciascuna città. Essi tutti
sono
costruiti alla foggia moderna a più ordini di pal
coltura, compongono la storia de’ teatri di tutta la terra. Ma quali
sono
queste modificazioni? A qual punto d’eccellenza e
vvi nella China verun teatro pubblico e fisso; ma le rappresentazioni
sono
assai frequenti, dovendo esse formare una parte i
lezione di un centinaio di drammi scritti nella dinastia di Yuen: «Io
sono
Tching-poei, mio padre naturale é Tching-yng, mio
e parte si canta. E qual parte se ne canta? Quella in cui le passioni
sono
nel maggior calore e trasporto. Si annunzia ad un
er divertire i ricchi mori e gentili, menate da alcune vecchie che ne
sono
le direttrici. Un solo musico di età avanzata, e
dell’Anfiarao e del Cocalo. Delle undici intere che ce ne rimangono,
sono
questi i titoli: la Pace, i Cavalieri, gli Acarne
ove. Olà (grida in aria) non mi aprite? Mercurio gli domanda chi sia.
Sono
(dice) Trigeo Atmoneo buon vignajuolo, che non so
domanda chi sia. Sono (dice) Trigeo Atmoneo buon vignajuolo, che non
sono
nè spione nè ladro. Mercurio gli dice che se vuol
za prescrive di farsi nel più segreto della propria casa. Le commedie
sono
la storia de’ costumi e delle maniere; e se Arist
te che ha indosso? Non parlando ora dell’indecenza di tali scene, nei
sono
questi, durezzé, negligenze da correggersi, se si
è più sollevato che nelle altre, e si avvicina al genere tragico. Vi
sono
nominati e derisi, Argeo, Jeronimo, Trasibulo, Ce
llo che stà bene all’uomo? Tu sembri allevato come una donna; ma dove
sono
le poppe? Questo tragico assettatuzzo risponde c
, No , dice, non fia che mai più tu allatti questa fanciulla, se non
sono
lasciato in libertà; con questo ferro le taglierò
ersi tragici. Euripide la consola. Chi sei tu? gli dice Andromeda. Io
sono
Ecco che ripete i suoni e le parole; e seguita la
gli promette con giuramento di non dir mai più male di loro. Le donne
sono
di accordo, ma temono che il custode abbia ad opp
i dice Ercole. Bac. Vo che ritorni al mondo, perchè i tragici che vi
sono
rimasti, sono ignoranti. Erc. Tutti ignoranti? Ma
Bac. Vo che ritorni al mondo, perchè i tragici che vi sono rimasti,
sono
ignoranti. Erc. Tutti ignoranti? Ma non vive Jofo
Bac. Egli è morto. Erc. E Pitangelo?…. E tanti altri giovani i quali
sono
autori di più di diecimila tragedie, e sono più l
nti altri giovani i quali sono autori di più di diecimila tragedie, e
sono
più loquaci di Euripide? Bac. Sono tutti cianciat
ri di più di diecimila tragedie, e sono più loquaci di Euripide? Bac.
Sono
tutti cianciatori che fanno vergogna al mestiere.
Un Coro di sacrificatori canta di poi le lodi di Bacco, e dice quali
sono
i perversi, i furfanti, i traditori che debbono s
imitai. Son io (soggiugne) che ho insegnato a parlare agli Ateniesi:
sono
io che ho fatti discepoli migliori de’ tuoi; pero
fatto come quest’Euripide le Fedre meretrici, nè le Stenobee; anzi mi
sono
astenuto sempre di ritrarre donne innamorate. In
uogo, ove l’impostura coglie le palme riserbate alla scienza; ma dove
sono
gli Aristofani? Il discepolo apre la porta, e sem
tudii severi è bene antica, e si perpetuerà massime in que’ paesi che
sono
privi di teatro perfetto, ove possano senza peric
e. Tu dei sapere che la prima cosa che qui s’insegna, si è che non vi
sono
Dei. Ecco le conseguenze della falsa filosofia.
n forza e arricchito d’immagini poetiche. Strepsiade domanda che cosa
sono
queste Nuvole? sono esse regine? No , dice Socra
d’immagini poetiche. Strepsiade domanda che cosa sono queste Nuvole?
sono
esse regine? No , dice Socrate, sono Nuvole celes
da che cosa sono queste Nuvole? sono esse regine? No , dice Socrate,
sono
Nuvole celesti, Dee sublimi, che agli uomini paci
si fanno cervi; ed ora che hanno aocchiato l’effemminato Clistene, si
sono
cangiate in femmine. Ecco in qual guisa seminava
e di un vero prologo che i Latini premisero alla favola. I Greci però
sono
scusabili, perchè il loro Coro si fingeva compost
nti? Strep. Di misure; perchè ultimamente da un venditore di frumento
sono
stato burlato di mezzo stajo. Socr. Non ti parlo
cr. Va alle forche, che tu sei troppo tondo e grosso. Queste cose non
sono
pe’ tuoi denti. Potresti piuttosto imparar di ean
e da’ forestieri curiosi? Essi domandavano chi fosse quel Socrate? Io
sono
Socrate (par che egli dicesse loro serenamente):
devano l’allusione, ma perduti per gli posteri, pe’ quali le bellezze
sono
divenute tenebre. Chi è quell’uccello raro di Fen
Tutte queste cose, mal grado de’ comentatori e degli scoliasti, oggi
sono
a noi indifferenti, ed allora rapivano gli animi
ccelli siamo i più antichi di tutti i beati…. Tutti i beni più grandi
sono
da noi compartiti ai mortali.. Noi ad essi siamo
li argomenti poi onde invitano ed allettano gli uomini al loro culto,
sono
questi. Se alcuno di voi, o spettatori, volesse
so gli uccelli è cosa utile e ben fatta. Questi esercizii spirítuali
sono
pieni di pietà e di unzione. Questo Coro grottesc
Ir. A quali! A noi che siamo Dei del cielo. Pist. Voi Dei? Ir. Ve ne
sono
forse altri fuori di noi? Pist. Gli Uccelli sono
. Voi Dei? Ir. Ve ne sono forse altri fuori di noi? Pist. Gli Uccelli
sono
presentemente Dei, e ad essi, e non a Giove, si h
tà e religione. Accorrono ad abitare fra gli Uccelli fortunati, ma ne
sono
esclusi, un malvagio che pensa di poter secoloro
a verso gli uomini e avversione agli Dei. Gli ambasciadori annunziati
sono
Nettuno, Ercole e un Triballo. Ercole viene di ma
ttà esercitando la lopo carica, ed il figliuolo vuol provare che essi
sono
meri schiavi. Quest’ultimo riesce più felicemente
commedia antica di Atene. I personaggi principali derisi nelle Vespe
sono
Alcibiade, Cleonimo, Teoro, Cleone, Filosseno, Es
o. In qual modo avverrà tutto questo (domanda Agoracrito) se io non
sono
che un venditor di salcicce? Giusto per questo tu
to tu diverrai grande , risponde Demostene. Ma io (dice l’altro) non
sono
uomo molto dabbene, ignoro colla musica ogni bell
battuto. Pop. Da costui son battuto.E perchè questo? Cle. Perchè ti
sono
spasimato amante, Perchè ti adoro. Pop. Perchè t
no col trattato di pace conchiuso, e le conseguenze che ne risultane,
sono
cose dal poeta aggruppate con poca verisimiglianz
serabili che non hanno pane da satollarsi nè letti da dormire? Questi
sono
i beni che tu fai all’uomo…. O semplicioni, (ripi
, in non abbondar di beni, ma in non mancar di nulla. Io, vi dico, io
sono
quella che rende gli uomini saggi e prudenti e di
diventare gottosi panciuti grossi di gambe e lascivi. I miei seguaci
sono
magri sottili svelti accorti ingegnosi e robusti.
Osservate un’altra cosa. Gli Avvocati prima di uscire dalla povertà,
sono
giusti circospetti onorati per acquitar credito;
orni; ma la preferisce a tutte le altre così esaltandolaa: Le Nebbie
sono
pertutto un giardino fioritissimo di tutte le vag
disprezzo di questo maligno persecutor di Socrate, e al lor parere si
sono
appigliati il Fioretti o Nisieli, il Rapin ed alt
le bellezze dello stile. Questi, sì, che possono farsene giudici; ma
sono
rari pur troppo giudici di simil fatta provveduti
buffone da piazza, un Rabelais sulla scena , e che le di lui commedie
sono
un ammasso di assurdità, donde qualche volta sca
li occhi sul volume, e accortasi dell’errore, aggiunse : veggo che mi
sono
ingannata, ma per il di lei genio, il solo nome c
dova (Milano, Sanvito, 1857), nei quali, più che le lezioni teoriche,
sono
da ammirarsi i dialoghi, alcuni de’quali, come la
oriche, sono da ammirarsi i dialoghi, alcuni de’quali, come la Rissa,
sono
drammettini vivi, palpitanti, d’una modernità sce
bili i suoi mezzi pecuniarj con le esigenze della Compagnia tutta, io
sono
costretto a prevenirla essere per me di necessità
iò può inferire, se mai io abbia voluto formare un mistero di ciò che
sono
‘per pubblicare, e sottoporre al medesimo suo giu
to. Parmi di averle altra volta scritto, che io prendo per quello che
sono
le scaramuccie letterarie, e segnatamente queste
ie, e segnatamente queste nostre, che (confessiamcelo a quattr’occhi)
sono
veri litigj di lana caprina: sono semplici scherz
che (confessiamcelo a quattr’occhi) sono veri litigj di lana caprina:
sono
semplici scherzi non ad altro buoni, che a farci
i piacevoli: a me di dar risalto a’ veri suoi pregi, i quali nè pochi
sono
, nè volgari, come mostrerò nell’ultimo Articolo d
elli mostra di amar meglio. Resto tutto suo. *. Due secoli e mezzo
sono
trascorsi dalla morte di Garcilasso de la Vega al
nare tutti gli umani capricci, o gl’impulsi di un ignobile interesse!
Sono
però sicuro di mostrare ad un bisogno l’enorme di
a vari comici e cantanti dal 1680 al 1684, scrive : « anche prima vi
sono
lettere di Francesca Allori, detta Ortensia, comi
due lettere autografe che riproduco ridotte di un quarto, nelle quali
sono
, come il lettore vedrà, notizie di non poco inter
nza indicazioni di sorta. A queste lettere mancano gl’ indirizzi ; ma
sono
dirette ai Ministri del Duca di Mantova. Molto Il
asse a Napoli, et che le piazze dove si dovrà recitare il venturo ano
sono
già state destinate dall’A. S., sono a suplicarla
si dovrà recitare il venturo ano sono già state destinate dall’A. S.,
sono
a suplicarla a darmene qualche motivo, aciò sappi
giova di credere, lascierei parte della mia robba qui in Venetia. Qui
sono
finite le recite con bonissimo guadagno et aplaus
ndi di V. S. Ill.ma, et a quelli sarò sempre riverentissimo, in tanto
sono
suplicarla a suplicare in mio nome il S.mo Padron
quelle del tempo di Filippo IV più non si favella nè anche. Le ultime
sono
pur poche. Io ho vedute ripetersi quasi sempre le
en la Aldea, el Puerto de Flandes, e qualche Folla. Oltre a queste si
sono
tradotte e accomodate a foggia di sarsuole alcune
ecitativo e cantandosi le sole arie, i duetti, i cori, i finali. Tali
sono
la Buona Figliuola, le Pescatrici, il Filosofo di
ll’atto I non si canta se non dopo 126 versi recitati, e 32 versi poi
sono
seguiti da due arie: nell’atto II si recitano 150
igato: altri 98 versi poi precedono un’ altra aria. Con tale economia
sono
distribuiti 14 pezzi di musica per lo più parlant
los brazos de los cuellos de las esposas, volendosi dire che si
sono
distaccati dagli amplessi delle consorti, benchè
sando la peste la gente riprenda il vigore, ben s’intende; ma le navi
sono
anch’esse soggette al contagio? ed in qual vigore
ova nel rimanente30. Aggiungiamo solo alla sfuggita che tutte le arie
sono
stentate, inarmoniche, difettose nella sintassi e
piaggine delle ultime tonadas è giunta all’estremo. In una di esse si
sono
personificate e introdotte a parlare le due statu
del Prado: in un’ altra si personificò la Cazuela e la Tertulia, che
sono
due palchettoni del teatro32. II. Opera Itali
appresenta la Villa, come in Napoli la Città, e dalle strade ove essi
sono
del Principe e della Cruz, chiamaronsi Corral del
la Cruz più difettoso dell’altro, fu il primo a costruirsi. Entrambi
sono
un misto di antico e di moderno per la scalinata
ò in castigliano e in italiano significa che di questi partiti non si
sono
ancora aboliti i nomi, io vorrei che mi si rinfac
tali partiti non apportarono contese e sconcerti? Alla fine che cosa
sono
quattro pugni dall’una parte e dall’altra di temp
, siccome da me si è pure accennato. Huerta ignorando l’idioma in cui
sono
scritti i miei libri teatrali che pur volea morde
più l’Italia e la Spagna, possiamo assicurargli che in tali paesi si
sono
infinite volte dipinte le donne con caratteri nob
o io vò tacere. Queste trasformazioni satiriche di uomini in animali
sono
accennate con somma in animali sono accennate con
ni satiriche di uomini in animali sono accennate con somma in animali
sono
accennate con somma lepidezza, nè hanno minor gra
adimenti amorosi (e pure dovea sapere l’autore del Belisario che non
sono
stati gl’Italiani che hanno più di una fiata port
i poetica cìò scrivendo non si ricordò de Greci e de’ Latini, i quali
sono
pieni, e sel sanno anche i ragazzi, di questi int
he, avute dal signor Marmontel in pensiero e non mai sotto gli occhi,
sono
, per quello che si stà narrando, frutti per la ma
detto! Tem. Che hai detto!Ov’è? Faz. Che hai detto! Ov’è?Vieni ove
sono
e vedila. Tem. Chi la porta? Faz. Chi la porta?U
simo abbia già saputo il fatto, essendo iti a lui Camillo ed Abondio.
Sono
iti? dice Cintio, Faz. Sì sono. Cint. Sì sono.I
essendo iti a lui Camillo ed Abondio. Sono iti? dice Cintio, Faz. Sì
sono
. Cint. Sì sono.Io son spacciato, io son morto, a
i Camillo ed Abondio. Sono iti? dice Cintio, Faz. Sì sono. Cint. Sì
sono
.Io son spacciato, io son morto, apriti, Apriti, p
ener di non correre Ad abbracciarlo; e s’incammina con tutta fretta.
Sono
queste le pennellate maestrevoliche di un sol tra
Roma, ma in un’altra città. Nel parlarsi de’ gemelli si dice che essi
sono
in Roma, e che gli spettatori vedranno comparirli
so nè più proprio per gli personaggi che vi s’imitano. I caratteri vi
sono
dipinti con brio e verità, e nelle passioni medio
aggine di Calandro che rassomiglia al Tofano del Boccaccio. Piacevoli
sono
i propositi che tiene coll’astuto Fessenio che se
re la cupola di veduta . Nic. Tu erri. Quando io era più giovine, io
sono
stato molto randagio, e non si fece mai la fiera
l veruno all’intorno, dove io non sia stato; e ti vo’ lire più là; io
sono
stato a Pisa e a Livorno, o và! Lig. Voi dovete a
te, perchè non ne adduce una ragione vera che convinca. Languide esse
sono
per lui, per volersi l’autore adattare al gusto
do ed in qual modo venne in casa la Clizia, dice: Quando dodici anni
sono
nel 1494 passò il re Carlo per Firenze, che andav
te non ci presentino qualche pregio da osservarsi, chè ingegnose esse
sono
e in grazioso e puro stile da’ Toscani e non Tosc
l sospettar di lei, e si conchiude il matrimonio di Livia con Fausto.
Sono
questi gl’intrighi pericolosi e le stragi che som
losi e le stragi che somministrano la gelosia e la vendetta italiana?
sono
essi più pericolosi, non dico de’ Fajeli di ultim
tuni (les Facheux) del Moliere, ma col maestrevole vantaggio che essi
sono
utili a fare avanzare con moto l’azione. Il disco
volte è temeraria La gelosia che vi presenta cose Che’ n effetto non
sono
; e non è doglia Nè miseria di lei peggiore al mon
i rispettivi senza dipendenza tra loro si succedono alternativamente.
Sono
in essa posti alla berlina due personaggi ridicol
dice: Crede farmi stare a qualche scudo; ma è male informata, che io
sono
allievo di Spagnuoli. Degni però di scusa sono g
ale informata, che io sono allievo di Spagnuoli. Degni però di scusa
sono
gl’Italiani di allora, come troppo vicini al fune
li accidenti. Abbondano gl’Ingannati di sali e lepidezze, ma talvolta
sono
soverchio liberi, come pajono gli equivoci del lu
indietro che se ne compiacevano. Regolari e piene di sali e motteggi
sono
le cinque commedie di Lodovico Dolce. Due ne scri
apitano uscita alla luce nel 1545, e il Marito nel 1560; le altre tre
sono
in buona prosa, il Ragazzo che s’impresse nel 154
he spandono per l’uditorio un piacere indicibile, specialmente quando
sono
espressi, come in questa scena, senza affettazion
simpatizzano, ed il pudore se ne offende. Le altre commedie del Pino
sono
lo Sbratta impressa un anno prima degl’Ingiusti S
, e per la lingua citate nel Vocabolario della Crusca. Le più stimate
sono
: i Bernardi in versi sciolti che si produsse in F
(soggiugne) che in qualche parte l’abbia alterati, considerate, che
sono
alterati ancora i tempi e i costumi, i quali sono
i, considerate, che sono alterati ancora i tempi e i costumi, i quali
sono
quelli che fanno variar le operazioni e le leggi
moglie) gli affanni che io ho sofferti sinora grandissimi e infiniti,
sono
stati passati da me tutti con pazienza, sperando
per amore, mi siete pur di fede, e mi dovete essere per obbligo. Non
sono
io quella, che per esser vostra moglie non mi son
e per obbligo. Non sono io quella, che per esser vostra moglie non mi
sono
curato di abbandonar la mia madre nè di andar dis
alla mia patria, nè divenir favola del mondo? Ricordatevi che per voi
sono
state tante tempeste, per voi sono venuta in pred
del mondo? Ricordatevi che per voi sono state tante tempeste, per voi
sono
venuta in preda de’ corsari, per voi si può dire,
come voi siete fatto uomo di altra donna, in tante e si dure fortune
sono
stata sempre d’animo costante, e di corpo sono an
ante e si dure fortune sono stata sempre d’animo costante, e di corpo
sono
ancor vergine; e voi non forzato, non venduto, no
ntito a venir con voi: per l’altro vi prego (se più di momento alcuno
sono
i miei prieghi presso di voi) che procuriate per
a dovrà facilmente concedere: e, bisognando, promettete il prezzo che
sono
stata comperata, che io prometto a voi di restitu
ingegnose, e solo quanto al costume si vorrebbero più castigate. Esse
sono
tre, il Tesoro impressa nel 1583, l’Alteria nel 1
io, non hanno contribuito all’avanzamento della poesia comica. Queste
sono
le commedie italiane da’ nostri chiamate antiche
io vo’ tacere. Queste trasformazioni satiriche d’uomini in animali
sono
accennate con somma lepidezza, nè hanno minor gra
imenti amorosi (e pure dovrebbe sapere l’autore del Belisario che non
sono
stati Italiani quelli che hanno portato più d’una
poetica ciò scrivendo non si ricordò de’ Greci e de’ Latini, i quali
sono
pieni, e ’l sanno i ragazzi, di quest’ intrighi e
iche avute dal Sig. Marmontel in pensiero, e non mai sotto gli occhi,
sono
, per quel che si stà narrando, frutti per la magg
che la cassa arrecano Che hai detto! Tem. Ov’è? Faz. Vieni ove
sono
, e vedila. Tem. Chi la porta? Faz. Un facchin
simo abbia già saputo il fatto, essendo iti a lui Camillo ed Abondio.
Sono
iti? dice Cintio; Faz. Sì, sono. Cin. Io son
sendo iti a lui Camillo ed Abondio. Sono iti? dice Cintio; Faz. Sì,
sono
. Cin. Io son spacciato, io son morto, apriti,
uon teologo (i falsi teologi non pregiudicano a i veri e virtuosi che
sono
i più, e che nel consigliare non hanno la mira ch
r di non correre Ad abbracciarlo; e s’incamina con tutta fretta.
Sono
queste le pennellate maestrevoli che di un sol tr
oma, ma in un’ altra città. Nel parlarsi de’ gemelli si dice che essi
sono
in Roma, e che gli spettatori vedranno comparirli
so nè più proprio per gli personaggi che vi s’imitano. I caratteri vi
sono
dipinti con brio e verità, e nelle passioni medio
aggine di Calandro che rassomiglia al Tofano del Boccaccio. Piacevoli
sono
i dialoghi che fa coll’ astuto Fessenio che se ne
re la cupola di veduta. Nic. Tu erri. Quando io ero più giovane, io
sono
stato molto randagio, e non si fece mai la fiera
l veruno all’intorno, dove io non sia stato; e ti vo’ dire più là; io
sono
stato a Pisa e a Livorno, o và. Lig. Voi dovete
ando e in qual modo venne in casa la Clizia, dice: Quando dodici anni
sono
nel 1494 passò il re Carlo per Firenze, che andav
i presentino pregi degni da osservarsi; che ingegnose e regolari esse
sono
, e in grazioso e sempre puro stile da’ Toscani e
l sospettar di lei, e si conchiude il matrimonio di Livia con Fausto.
Sono
questi gl’ intrighi pericolosi e le stragi che so
losi e le stragi che somministrano la gelosia e la vendetta Italiana?
Sono
essi più pericolosi, non dico de’ Fajeli d’ultima
tuni (les Facheux) del Moliere, ma col maestrevole vantaggio che essi
sono
utili a fare avanzar con moto l’azione. Il discor
te è temeraria La gelosia che vi presenta cose Che ’n effetto non
sono
; e non è doglia Nè miseria di lei peggiore al m
dice: crede farmi stare a qualche scudo; ma è male informata, che io
sono
allievo di Spagnuoli. Degni però di qualche scusa
ormata, che io sono allievo di Spagnuoli. Degni però di qualche scusa
sono
gl’ Italiani d’allora come troppo vicini al funes
i accidenti. Abbondano gl’ Ingannati di sali e lepidezze, ma talvolta
sono
soverchio liberi, come pajono gli equivoci del lu
indietro che se ne compiacevano. Regolari e piene di sali e motteggi
sono
le cinque commedie di Lodovico Dolce, colle quali
alla luce per le stampe nel 1545, e il Marito nel 1560; le altre tre
sono
scritte in buona prosa, il Ragazzo che s’impresse
da voi veggio ogni cosa nelle più oscure tenebre della notte. Quanto
sono
lontane simili studiate espressioni dal linguaggi
he spandono per l’uditorio un piacere indicibile, specialmente quando
sono
espressi, come in questa scena, senza affettazion
simpatizzano, ed il pudore se ne offende. Le altre commedie del Pino
sono
lo Sbratta impressa un anno prima degl’ Ingiusti
, e citate per la lingua nel Vocabolario della Crusca. Le più stimate
sono
: i Bernardi in versi sciolti che si produsse in F
e’ soggiugne) che in qualche parte l’abbia alterato, considerate, che
sono
alterati ancora i tempi e i costumi, i quali sono
o, considerate, che sono alterati ancora i tempi e i costumi, i quali
sono
quelli che fanno variar l’ operazioni e le leggi
oglie), gli affanni che io ho sofferti finora grandissimi e infiniti,
sono
stati passati da me tutti con pazienza, sperando
per amore, mi siete pur di fede, e mi dovete essere per obbligo. Non
sono
io quella, che per esser vostra moglie non mi son
e per obbligo. Non sono io quella, che per esser vostra moglie non mi
sono
curata di abbandonar la mia madre, nè di andar di
lla mia patria, nè divenir favola del mondo? Ricordatevi, che per voi
sono
state tante tempeste, per voi sono venuta in pred
el mondo? Ricordatevi, che per voi sono state tante tempeste, per voi
sono
venuta in preda de’ corsari, per voi si può dire,
come voi siete fatto uomo di altra donna, in tante e sì dure fortune
sono
stata sempre d’animo costante, e di corpo sono an
ante e sì dure fortune sono stata sempre d’animo costante, e di corpo
sono
ancor vergine; e voi non forzato, non venduto, no
ntito a venir con voi: per l’altro vi prego (se più di momento alcuno
sono
i miei prieghi presso di voi), che procuriate per
vrà facilmente concedere: e, bisognando, promettete il prezzo, che io
sono
stata comperata, che io prometto a voi di restitu
ingegnose, e solo quanto al costume si vorrebbero più castigate. Esse
sono
tre, il Tesoro impressa nel 1583, l’Alteria nel 1
o, non hanno contribuito all’ avanzamento della poesia comica. Queste
sono
le commedie Italiane da’ nostri chiamate antiche
Un secolo dotto fa risplendere di riverbero ancor quelli che non lo
sono
. Erano in tal tempo cresciuti gli attori di mesti
rioniche avesse la mira il prelodato Marmontel. Le commedie del Calmo
sono
: la Spagnolas, il Saltuzza, la Pozione, la Rodian
più l’Italia e la Spagna, possiamo assicurargli che in tali paesi si
sono
infinite volte dipinte le donne con siffatto cara
tivo germoglio….. (Atto I, Scena I). Più notevoli nell’ Inavvertito
sono
le tirate sul modo di giudicar le azioni della pl
rlo. Nel prologo, a voler sostenere la sua tesi, che le commedie cioè
sono
la più moral cosa del mondo, e chi ne dice male u
casa derisi ; et ogni cosa si tira a buon fine. Ma perchè i documenti
sono
portati da’ comici, questi dalle sentenze miniate
un poveretto per scrianzato. In somma, i brilli in mano a cavaglieri
sono
stimati diamanti, e i diamanti in mano a povere p
vaglieri sono stimati diamanti, e i diamanti in mano a povere persone
sono
tenuti brilli. E nella Scena X dell’Atto I tra L
trioni, Stregoni, cioè incantatori e uomini del Demonio ; e perciò vi
sono
paesi in molti luoghi d’Italia, che tengono per f
non vanno alla Commedia, i Comici falliscono ; a tal, che le pioggie
sono
contrarie a’Comici, e non favorevoli. Venendo po
concorderebbe con una vecchia litografia di Delpech, in cui i capelli
sono
raccolti in una specie di reticella rossa alla br
entò in Italia l’Angelicata, in America l’Encantadora. Alcuni anni or
sono
ella non aveva ancora toccato la sommità dell’art
zioni e gaudi, lagrime e sorrisi, che nel giorno della gran vittoria,
sono
la sua pagina di storia, la ricordanza, che mentr
o la spontanea produzione dei campi, e diciamo le cose come veramente
sono
. La Tina Di Lorenzo è una speranza benedetta dell
italiana, ma nulla più …… Dal quarto articolo : « riassumendo. » Vi
sono
gli entusiasti : gli entusiasti ad oltranza. Essi
i succedono felicemente sgorganti da spontanea facile vena. Le platee
sono
trascinate, e in preda al delirio : e la storia d
nuova e vera tradizione illustre. Date fiori, date applausi …… Poi ci
sono
i ribelli …. Essi …. non accettano nemmeno la spe
non ha nè il criterio, nè il sentimento dell’arte…… E finalmente ci
sono
coloro che hanno detto semplicemente e sinceramen
i quanti hanno un gusto squisito dell’arte ; e che le ampie gradinate
sono
tutte una corona di volti intenti, in cui si mani
iducevo a mente il periglio che passai di rimaner in asso quattr’anni
sono
, quando finimmo il carnevale a Lucca, che V. E. e
nsieri si devono fare nell’intendere di simil cose ? Con tutto ciò mi
sono
achetato, sperando in Dio e in V. E. diffensori d
di precipitarsi, non che correre dove il cenno di lei lo chiami. Cosi
sono
state e sono le cose, Ecc.mo Sig.re, e quando tro
si, non che correre dove il cenno di lei lo chiami. Cosi sono state e
sono
le cose, Ecc.mo Sig.re, e quando trovi altrimente
umile e divota serva li adimando, et è che la Nespola non sia dove io
sono
, nè io dove la detta Nespola, perchè per nissuna
nare, e dinari noi non abbiamo, non n’aspetto da nessuna parte e pure
sono
risolutissima di non essere con loro. Ma perchè m
17 bianche ; quattro in principio, e dieci alla fine del volume : tre
sono
fra il primo e il secondo atto. Il codice è tutto
rice di sfogare in iscena tutto il suo valore artistico. Della favola
sono
interlocutori : Astrea Cupido che fanno
to passo per 19 pagine ; e chiude l’atto terzo coi versi seguenti che
sono
l’espressione più chiara di questa strana pazzia
una città, subito col tamburo si fa sapere che i Signori Comici tali
sono
arrivati, andando la Signora vestita da uomo con
galantuomini vengono disprezzati, e patiscono degli affronti che non
sono
convenienti a’meriti loro. Con tutto ciò, potend
di qualunque merito si fosse. Ogni frase sta da sè ! Le respirazioni
sono
frequenti e rapide ! Ogni frase ha un’idea divers
ennero, il Dottore, il Pantalone, il Brighella. Ma le nostre maschere
sono
assai diverse dalle antiche pel fine, per la form
forma gli antichi nelle maschere rappresentavano i volti umani quali
sono
, per valersene nelle tragedie e nelle commedie. I
tuazioni co’ successivi cambiamenti di volto. Ma poi i moderni stessi
sono
caduti in un assurdo peggiore col frammischiare c
ero il Dottore, il Pantalone, il Brighella ecc. Ma le nostre maschere
sono
assai diverse dalle antiche pel fine, per la form
forma gli antichi nelle maschere rappresentavano i volti umani quali
sono
, per valersene nelle tragedie, e commedie. I mode
tuazioni co’ successivi cangiamenti di volto. Ma poi i moderni stessi
sono
caduti in un assurdo peggiore col frammischiare c
qualunque altra in vece della mia non farebbe le spese serali, tanti
sono
i passatempi gratis, che offre in questo mese Ven
al suo comparire ; Salvini furoreggia ; ma con la debita modestia io
sono
il più festeggiato, e ne ho potenti prove pecunia
carriera : questo è il momento di farmi pagar bene, ed infatti me ne
sono
prevalso : se Astolfi mi ha voluto pel '56, ha do
ni via perchè si sollevino dalla turba de’ versificatori, ed essi che
sono
l’anima delle scene, inspireranno il proprio entu
attualmente al servizio di quella corte imperiale. I cori dell’opera
sono
composti di venti persone in circa, che per lo pi
lodramma al teatro Russo, e vi fu applaudita la sua Antigona. I balli
sono
magnifici. Il tedesco Hilverding vi dimorò sette
l teatro ch’è una specie di ellissi, ha la lunghezza di 103 piedi. Vi
sono
cinque ordini di logge ciascuna divisa in diciott
affetti e de’ costumi, e per la vivacità dell’azione; ma se dopo che
sono
stati stampati e letti con diligenza, non vi si r
parlamento. «Che non ho io fatto per voi? (dic’egli alla moglie). Non
sono
divenuto membro del parlamento per darvi gusto? N
o signor Colman e del Roscio dell’Inghilterra Davide Garrick, i quali
sono
ancora autori di alcune altre commedie scritte co
no nella famosa chiesa di San Paolo, e i particolari di tutta Londra,
sono
composizioni Inglesi. Alemano La turgidezza
ogni genere di letteratura, conta vari drammatici degni di lode. Tali
sono
M. Schlegel che sarebbe stato il Corneille della
essing imitatore degl’inglesi. Minna de Barnhelm, e Miss Sara Sampson
sono
le di lui migliori tragedie cittadine. Lo Spirito
é scritta con molta intelligenza delle passioni e de’ caratteri e vi
sono
alcune situazioni veramente tragiche. Eccone uno
i vari volumi di commedia in prosa che non mancano di merito259. Noti
sono
i progressi della musica in Alemagna dopo che vi
menti infiniti, che trovano gli artisti in Francia e in Inghilterra),
sono
stati seguiti da un gran numero di ottimi maestri
r un esempio della pazzia. Le prime tragedie adunque di questo secolo
sono
la Virginia pubblicata nel 1750, e l’Ataulso nel
erpetuamente per coppia ristucca alquanto. Le passioni della contessa
sono
bene espresse; ma sembra che avrebbe dovuta esser
1751 sotto il nome del Pellegrino. Tutte le altre produzioni comiche
sono
stravaganti assai più di quelle del secolo passat
sai più di quelle del secolo passato senza averne alcuna grazia. Tali
sono
, p. e., il mostruoso Koulicàn di un tal Camacho,
ionale. Un gran numero di tali sainetti composti da Don Ramon La Crux
sono
stati ricevuti con applauso, e talvolta la loro p
tengono al corpo politico che rappresenta la villa. Sino a dieci anni
sono
, il palco destinato agli attori consisteva in un
nza veruna conseguenza. Nel teatro de los Caños del Peràl, molti anni
sono
, si rappresentò l’opera buffa italiana; ma oggi é
ro francese tradotto in castigliano; ma da un sovrano divieto oggi ne
sono
state sospese le rappresentazioni. In Madrid sogl
antano le sole arie e finali. Un’opera eroica spagnuola compose, anni
sono
, il soprannominato La-Crux, intitolata Briseida,
nali che sa tramanderanno alla posterità. Le principali e più stimare
sono
lo Sposo cieco, i Candidati, e il Duca Michele.
stimare sono lo Sposo cieco, i Candidati, e il Duca Michele. 256. Io
sono
del sentimento di M. Freron: «L’histoire de ce bi
esso le Gelosie di Scaramuccia, Essa gli domandò che commedia era : «
Sono
le gelosie mic » – rispose Scaramuccia. – « Dunqu
– rispose Scaramuccia. – « Dunque tu sei becco ! » – « È un pezzo che
sono
famoso in compagnia di tanti altri signori. » (V.
Ill.ª come fece pure a me iermattina ; vuole che esca di casa, e cosi
sono
dietro col detto vecchio che dice per vivere per
fuori di casa con la moglie per causa di madama Gorle et al presente
sono
sei anni che sono eternamente perseguitato, ferit
la moglie per causa di madama Gorle et al presente sono sei anni che
sono
eternamente perseguitato, ferito et cacciato fuor
acciato fuori di casa per quest’ altra ; e pure non ho mai fiatato, e
sono
stato sempre figlio obbediente e rispettoso. Mi d
ngiustizie, ma soprattutto la calunnia delle 30 doppie delle quali io
sono
innocentissimo ; et V. S. sa benissimo in coscien
i sapere il momento e il tempo da potere fare il colpo ; e finalmente
sono
pronto a sottopormi a qualsivoglia interrogatorio
ho mai fatto ne farò cosa che sia indegna di un figlio obediente come
sono
sempre stato ; e pregandola a abolire le grandi m
l che esegui con le lacrime agli occhi, ma giudichi V. S. che lacrime
sono
. La Granduchessa domandò del Principe7 et il qual
io può essere G[i]udice retto, et agli ochi di esso cui tutte le cose
sono
scoperte e presenti è dato di distinguere l’ombre
i del mio confesore e avrei uno eterno rimorso se non l’avesse fatto.
Sono
homo, e Dio, per sua devina misericordia, mi ha d
Fire[n]ce, ma l’avere incontrato un selerato figlio è cagione che io
sono
ancora in Pariggi. Io averei molto a dire de le s
avertimenti che sua bontà mi dà sopra l’anima e riposo della vecheia.
Sono
2 anni che mi sono levato e ritiratomi dalle sene
bontà mi dà sopra l’anima e riposo della vecheia. Sono 2 anni che mi
sono
levato e ritiratomi dalle sene comiche e se non f
e se non fose stato quello che camo mio figlio sarebe a casa sei anni
sono
; ma perchè mi fece una infamità che fu costreto
i per Italia. La lite prima del sequestro della caricha venduta acora
sono
in lite al Sataleto ed ora à mandato prochura e m
esa conosco il suo continovo afetto. Ora dò parte a V. S. Ill.ma come
sono
risoluto di pasarmene a casa e subito che sua Mae
bito che sua Maestà sarà de ritorno chiederò la mia licenca. Dui anni
sono
che sarebe partito e sarebbe ritornato col figlio
in costume di Scaramuccia. Del valore del nostro artista infinite
sono
le testimonianze : comincio da quella di Evaristo
anzi ad un componimento, in cui saccheggiò meschinamente il Caraccio;
sono
i due versi seguenti detti da un Messo nella scen
nella multiplicità delle azioni di tal componimento, tutti gli altri
sono
perversi e scellerati. Vi muojono otto interlocut
oprie, talvolta buffonesche, talvolta atroci. I personaggi per lo più
sono
inutili ed episodici; le inconseguenze continue;
dorarla come una divinità, e la tragedia finisce. Tutti i cinque atti
sono
ripieni d’inutili, inverisimili e freddi amori de
ta. Compete questa osservazione ad una favola, di cui tre atti almeno
sono
inutili, e dove Didone, senza apparire la necessi
esimo Capo III, art. IV, pag. 194, lin. 3, dopo le parole, pochi anni
sono
, si aggiunga come segue. **. Al Capo IV pag. 203
nezia salvata e l’Orfana. Nella prima però i caratteri più importanti
sono
alcuni ribelli e traditori, i quali fanno vedere
la sfacciatezza è posta in tutto il suo lume. La satira e l’oscenità
sono
le note caratteristiche de’ poeti comici inglesi.
die più graziose di tutto il teatro inglese, per avviso del Voltaire,
sono
quelle che scrisse il cavaliere Van-Broug archite
ommedie hanno invenzione, interesse, e stile proprio per la commedia.
Sono
ancor regolari, e se la scena non è rigorosamente
”. Seguendo l’indole della commedia inglese, le pitture del Wycherley
sono
forti, oscene, e satiriche. Nell’atto V della med
spirito e di buon comico. Le altre commedie di Wycheley più pregiate,
sono
l’Amore in un bosco rappresentata in Londra nel 1
nezia salvata e l’Orfana. Nella prima però i caratteri più importanti
sono
alcuni ribelli e traditori, i quali fanno vedere
la sfacciatezza è posta in tutto il suo lume. La satira e l’oscenità
sono
le note caratteristiche de’ poeti comici Inglesi.
edie più graziose di tutto il teatro inglese, per avviso di Voltaire,
sono
quelle che scrisse il cavaliere Van-Brough archit
commedie hanno invenzione, interesse e stile proprio per la commedia.
Sono
ancor regolari, e se la scena non è rigorosamente
la”. Seguendo l’indole della commedia inglese le pitture di Wycherley
sono
forti, oscene, e satiriche. Nell’atto V della med
talvolta la sorpassa (Nota V). Le altre di lui commedie più pregiate
sono
l’Amore in un bosco rappresentata in Londra nel 1
serlo nella mia. ….. Voi avete per voi il suffragio d’Italia : io che
sono
l’ultimo dei suoi scrittori, riconosco intieramen
gio (1840) col dramma tradotto dal francese intitolato Sedici anni or
sono
. Il dramma era stato da poco rappresentato dalla
cienza ; e se ho potuto far del bene anche ai miei nemici l’ho fatto.
Sono
stata docile e conveniente, non sono stata attacc
anche ai miei nemici l’ho fatto. Sono stata docile e conveniente, non
sono
stata attaccata al contratto ed ho fatto le più g
ratto ed ho fatto le più gran concessioni. Non ha servito nulla, e mi
sono
convinta che l’invidia non si placa. E ha ragion
cco la ricompensa che hanno le attrici italiane ! Un poco di pane ! E
sono
tra le fortunate, perchè, come l’Andolfati e la P
a da lungo tempo come certissimo, cioè che le modificazioni del bello
sono
assai varie, che i fonti del diletto nelle belle
lla natura ch’essi non conoscono, e nella profonda meditazione di cui
sono
incapaci, la loro invenzione ad altro non si ridu
spazi onde aperti riuscivano i suoni vigorosi e distinti. Al presente
sono
esse così minute che non hanno luogo a fare una i
ra, quella al contrario confonde questa, potendosi dire a ragione che
sono
gli strumenti che cantano, non già il cantore. Og
ino a creare in lui dei gusti fattizi opposti o diversi da quelli che
sono
più conformi alla natura. Imperocché egli è certo
noi altrettanti motivi di attaccamento verso l’oggetto di essa quante
sono
le individuali circostanze, che vi si scorgono. [
ucano un effetto differente da quello che si pretende. Diffatti pochi
sono
que’ maestri che sappiano diriggere il movimento
za distruggerli altrettanti movimenti diversi e forse contrari quanti
sono
i sentimenti che risultano dal totale d’un dramma
Se difficilmente si fanno intendere i musici ne’ ritornelli, i quali
sono
l’esposizione d’un’aria sola, ci sarà da sperare
da, che le ridenti e deliziose campagne che appariscono in lontananza
sono
quelle di Elide, e che i flutti, che vede luccica
e di Elide, e che i flutti, che vede luccicare tremoli e cristallini,
sono
le acque del fiume Alfeo, come potrà egli lusinga
delle aperture, che si sentono tutte ad una foggia e d’un carattere,
sono
appunto come quelle lettere che dagl’imperiti seg
espressione; laddove il buon gusto insegnerebbe che quando le parole
sono
talmente esprimenti che bastano esse sole a gener
ggi eseguite con tutto il brillante sfoggio dell’armonia. Così almeno
sono
costretto a pensare dietro alla propria esperienz
i, e la disperazione d’averla così tosto perduta. [21] Se non che non
sono
questi i soli difetti che si commettono nelle mod
nel manoscritto i tuoni che meritavano d’essere rilevati. Tali esempi
sono
degni d’imitazione, come lo è ancora l’esempio de
e colle parole, essendo certissimo che gli episodi fuori di luogo non
sono
meno ridicoli nella musica di quello che lo siano
sia. [26] Supposti gli accennati principi tanto più sicuri quanto che
sono
ricavati non da’ capricci dell’usanza né dalla pa
rminata; mosaici composti d’altrettante pietre di vario colore quanti
sono
i diversi stili, che sovente concorrono alla comp
, o in parole che non hanno espression musicale per se medesime, come
sono
per esempio “arena”, “regno”, “padre”, “senza”, “
fragore del tuono, del turbo nereggiante con siffatte anticaglie, che
sono
(quasi direi) venute a nausea per la loro frequen
e carte loro per chiarirsene ad evidenza di tutto il contrario. Tanto
sono
lontani dal comprendere il linguaggio individuale
differenti. Il sospetto crudele, l’agitazione, la gelosia, il rimorso
sono
rappresentati ad una foggia medesima. Lo sdegno n
sentimenti diversi. [42] Ma che parlo io di sentimenti diversi? Poche
sono
le arie musicali moderne, alle quali (restando la
cagione si è perché i tratti musicali apposti all’aria di Metastasio
sono
così indeterminati, così generici, così malamente
ti, superiori a quanto in quel genere ci offrono gli oltramontani, ma
sono
tratti staccati cui manca la primaria bellezza ch
ndole di ciascuna scena in particolare, indicando i diversi stili che
sono
nella musica corrispondenti a quelli della prosa
Di queste ed altre cose appartenenti più da vicino alla scienza loro
sono
così all’oscuro la maggior parte dei moderni maes
imo benché alieno dal mestiero e poco iniziato in siffatte materie mi
sono
maravigliato spessissimo della profonda e totale
a teoria, la pratica, o la metafisica della musica nel nostro secolo,
sono
nomi egualmente sconosciuti a loro che al gran La
a la speditezza dei metodi, i quali per la maggior parte degli uomini
sono
ciò ch’è la bussola per le caravane che traversan
oltivatori di essi. Simili agli amanti presso a’ quali le donne amate
sono
sicure di ottener il perdono di qualunque loro ar
sicure di ottener il perdono di qualunque loro arditezza, gli uditori
sono
indulgentissimi con chi è lo stromento de’ loro p
i metodi che le circoscrivono, riducendole prima di tempo in sistema,
sono
paragonabili a quelle fisonomie formate troppo pr
amente riscossi gli applausi dei più rinomati teatri. Né meno celebri
sono
presso agli amatori della scienza armonica divenu
o dire da taluno della professione. Se realmente non fosse di lui, io
sono
pronto a disdirmi. Ciò però non deroga per niente
o dirsi resoconto analitico delle pratiche attoriali del tempo in cui
sono
composti, né può essere definita la reale forza d
e Coreso 10. Sulla produzione di libretti per i drammi per musica si
sono
soffermati gli studi raccolti in Salfi librettist
pecifici della produzione letteraria, filosofica, critica dell’autore
sono
stati raccolti nel volume Francesco Saverio Salfi
logia teatrale ottocentesca” 18. Unicamente due capitoli del trattato
sono
stati oggetto di un’edizione moderna all’interno
ateesi e delle Norme per un teatro nazionale. I capitoli in questione
sono
il primo, che affronta genericamente lo statuto d
atta del progetto di costituzione di una Scuola teatrale. I due testi
sono
accompagnati da brevi note di commento. Il presen
e dominate «[…] da persone ignoranti, presuntuose, ridicole ec. quali
sono
coloro che compongono le ordinarie truppe o gregg
ompiuto da Salfi nella messa in scena del corpo dell’attore. Numerose
sono
infatti le indicazioni mimico-gestuali38, come «T
io, in cui si monta per tre gradini; la sedia e il di sopra del trono
sono
coperti di un drappo di oro ecc. Intorno siedono
osto che là collocata, è capace di produrre un effetto prodigioso. Ne
sono
un’evidente dimostrazione il Qu’il mourût di Pier
del versificatore a danno della passione […]49».In tale affermazione
sono
già in nuce le riflessioni che troveranno spazio
raneità da ogni regola e dalla dittatura degli antichi, quando invece
sono
i primi a imitare pedissequamente i moderni e las
si credano gli uni e gli altri più opposti e più discordi, che non lo
sono
realmente55». Salfi contesta poi ai romantici il
igna, scruta diffidente, si lamenta, sviene, colpisce, uccide: queste
sono
tutte espressioni proprie della gelosia, eppure q
e: queste sono tutte espressioni proprie della gelosia, eppure quanto
sono
infinitamente discordanti e multiformi67! Lo ste
ato il Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo, nel quale
sono
posti nel ruolo di interlocutori fittizi Viganò,
ificarsi con quello del Romagnosi. Secondo quest’ultimo, le unità non
sono
da applicarsi ad alcun genere drammatico, che si
ieri per il più tardi, poiché lo vedo spesso. Le sue occupazioni non
sono
grandi […] Parlando del Salfi mi ha chiesto dell’
e affermerà egli stesso, Mio pensiero non è di convertire / quei che
sono
indurati nell’abuso, / né cerco il vanto di farli
airon al Garrick, da Baron alla Dusmenil, le rievocazioni del passato
sono
frequenti, fino a giungere persino agli attori de
e i movimenti esterni riproducono analogicamente uno stato interiore.
Sono
invece impropri quelli che operano in maniera fig
e fa la metafora nel linguaggio verbale. I simbolici o geroglifici si
sono
invece formati in base a qualche nesso con l’ogge
dunque di difficile decifrazione. I convenzionali o arbitrari invece
sono
identificativi di un’epoca, di una nazione, di un
espressione imitativa a una cooperativa o viceversa. Tali transizioni
sono
di difficile riproduzione perché è impossibile sc
one e imitazione, essa si verifica quando diversi tipi di espressione
sono
delegati a organi differenti. Salfi fa l’esempio
nifestazioni fisiche. Le due passioni principali, ossia amore e odio,
sono
fatte discendere dalle due sensazioni di piacere
. Questo è reso possibile dalla contemplazione della natura, a cui si
sono
dedicati artisti quali Leonardo da Vinci (la font
efficacia dei segni. La prima si verifica quando tutte le componenti
sono
concordi nell’espressione del medesimo significat
tteri storici. Anche all’interno di uno stesso carattere le mutazioni
sono
frequenti, dettate dalle circostanze, dalle passi
li individui con cui si entra in contatto. I caratteri da prediligere
sono
tuttavia quelli dotati di una maggiore complessit
e altre passioni, spesso di carattere contrastante. Le seconde invece
sono
frutto della progressione che subisce una singola
loghi risiede soprattutto nei passaggi da una passione all’altra, che
sono
frequenti, dal momento che l’anima si dibatte con
n le fogge della Francia contemporanea. A questo proposito, esemplari
sono
le figure della Clairon e di Lekain, che hanno da
una tale istituzione. Le cognizioni preliminari necessarie all’attore
sono
le seguenti: — Cognizione della propria lingua, o
olezza delle tecniche di versificazione. Le cognizioni proprie invece
sono
quelle che concernono la pratica dell’arte dell’a
l’editore, insieme ai cenni biografici sull’autore preposti al testo,
sono
stati eliminati. Il testo dell’edizione ci è stat
tare una grafia conservativa. Gli unici casi in cui siamo intervenuti
sono
i seguenti: — Si è ridotta a i la j intervocalica
esso assibilato ti è stato volto in zi (es. Cintio > Cinzio); — Si
sono
corretti alcuni refusi di stampa, tra cui quelli
280), e quello del Pepoli > è quello del Pepoli (XV, 298), quanto
sono
> quando sono (XVIII, 353); — Si sono sciolte
el Pepoli > è quello del Pepoli (XV, 298), quanto sono > quando
sono
(XVIII, 353); — Si sono sciolte le abbreviazioni
del Pepoli (XV, 298), quanto sono > quando sono (XVIII, 353); — Si
sono
sciolte le abbreviazioni (es. sig.ra > signora
rsivo è stato conservato; — Per le citazioni incorporate al testo, si
sono
aggiunti i segni «». Della declamazione
ti maneggiano, i più pronti, i più facili ed i più propri e spontanei
sono
quelli che impiega la declamazione, la quale del
e di ogni fatta e di ogni tempo, il culto liturgico di ogni religione
sono
in tutto rappresentazioni più o meno esatte di qu
Le attitudini, le figure, i gruppi maravigliosi delle statue greche,
sono
per noi gli argomenti più luminosi della eccellen
ecolo XI e XII, e l’arte drammatica e la declamazione particolarmente
sono
le più tarde a rialzarsi e rimettersi a livello d
e le altre nazioni, che l’hanno conosciuta assai più tardi di noi, si
sono
come largamente compensate di questo ritardo, ed
più d’attribuirsi al declamatore o al poeta. E gli attori, ch’erano o
sono
altrove limitati al divertimento e al disprezzo d
o sono altrove limitati al divertimento e al disprezzo del pubblico,
sono
qui apprezzati e distinti come tutti gli altri ar
ù tardi, si è pure introdotto nell’Alemagna. Le buone tragedie che vi
sono
state prodotte, e specialmente la energia ed il c
ezza e si pratica. [Intro.17] L’Alemagna, l’Inghilterra e la Francia
sono
oggi le tre nazioni, che si disputano in questo a
ro della natura. [Intro.19] È già pur qualche tempo che tali idee si
sono
svegliate in più parti d’Italia. Le tragedie di A
fine, che l’arte si dee proporre. E questi sforzi e tentativi, che si
sono
fatti e ripetuti negli ultimi tempi, hanno sempre
per quella linea che mena alla perfezione. E tutte le nazioni che si
sono
avvicinate più o meno a questo termine, non hanno
gli antichi, i quali ne abbiano trattato, e di cui abbiamo le opere,
sono
Cicerone, Luciano e Quintiliano; ma Luciano alla
tali effetti, che noi osserviamo nelle sue esterne modificazioni, che
sono
pur segni visibili della occulta forza che l’anim
non è simile, e talvolta è molto discorde dall’oggetto imitato. Tali
sono
la scultura e la pittura, che adoprano l’una il m
per dir così, alcuna parte di esso. Il canto, la danza, la pantomima
sono
arti, per dir così, staccate ed astratte dall’art
e nel dramma, e finché semplicemente si leggono o si trascrivono, non
sono
pur anche declamate, e così quali giacciono non h
segno e il suo fine, e darle la sua forma conveniente; e questi mezzi
sono
la voce, la fisonomia, il portamento ed il gesto,
diversifichi il suono più o meno sensibilmente. Ma siffatti accidenti
sono
per l’ordinario così tenui e sfuggevoli, che rich
llabe disaccentate riescono tanto più rapide a pronunziare quanto più
sono
dall’accento lontane, o dall’accento piuttosto pr
di altre subalterne, che dalla principale dipendono. Ora queste, che
sono
più o meno dipendenti, si pronunciano l’una dalle
nti, al punto e al paragrafo ricominciando da capo, ecc. Così pure si
sono
introdotti de’ tratti orizzontali, che uniti al p
elligenza di quelli che l’ascoltavano e ricevevano. [2.17] Tre dunque
sono
i principî e gli elementi che la pronunciazione o
però vi concorrono egualmente, e quelli che fra gli altri primeggiano
sono
il viso, gli occhi e le ciglia, le mani e le dita
ocale solamente concesso. [3.2] La necessità, l’utilità e il diletto
sono
concorsi egualmenle a sviluppare questa parte del
a loro natura, per la loro origine e pel loro uso. [3.3] 1.º I primi
sono
indicativi, in quanto accennano semplicemente gli
a conoscere. [3.4] 2.º I secondi possono dirsi eccitatori, in quanto
sono
indirizzati principalmente a risvegliare ed accre
, accrescendone più o meno l’azione ed il movimento. [3.5] 3.º Altri
sono
accompagnatorii, e non hanno altro ufficio che di
. Essi possono considerarsi come l’ornamento ordinario del parlare, e
sono
i meglio significanti, ancorché i più frequenti e
importanti e indifferenti. [3.6] 4.º Altri gesti assai più parlanti
sono
i descrittivi, che dimostrativi possono dirsi sec
uente. [3.7] 5.º Più di tutti significanti, quantunque più semplici,
sono
i propriamente detti espressivi, e che significat
terrore ed alla disperazione. [3.8] 6.º Alcuni de’ gesti espressivi
sono
necessari, ed altri spontanei. I primi che pur me
altri spontanei. I primi che pur meccanici od istintivi si appellano
sono
quelli che sotto l’azione di certe idee e delle p
non possono punto impedirsi dalla persona, in cui si dispiegano. Tali
sono
l’impallidire del viso, l’infiammarsi degli occhi
ro malgrado. [3.9] 7.º Gli spontanei poi, che altri dicono motivati,
sono
quelli, in cui l’anima prende più o meno parte, e
i oggetti ideali, descrivono invece quegli oggetti sensibili, che più
sono
a quelli rassomiglianti; ed essi riescono più o m
on abbiano altro che il capriccio e la convenzione di chi gli adoprò,
sono
divenuti propri di certi tempi, di certe nazioni,
la gente o di quell’ordine che l’ha particolarmente adottata. [3.18]
Sono
questi gli elementi vocali e visibili, di cui la
ssono dare coloro che della pronunciazione in genere od in ispecie si
sono
proposti o si propongono di trattare. Da chi parl
ore non può dispensarsi dal pronunciare i versi con quel ritmo, a cui
sono
dal poeta principalmente destinati. [4.3] Suppon
to alla tragedia quel metro e quel ritmo che più le convengono, e che
sono
più adattati alle qualità delle persone che debbo
sone che debbono recitarla, e quindi al genere di declamazione, e cui
sono
destinati, il declamatore per quanto si studi e m
se parranno ad alcuni troppo minute queste osservazioni; ma certo non
sono
inopportune ed inutili, se veramente costituiscon
ncano della forza sufficiente a muover gli esterni, o gli esterni non
sono
fatti abbastanza per obbedire all’azione di quell
to, ora del gemito ch’è come un singhiozzo continuo, i cui intervalli
sono
più estesi e più lenti, ed ora di fremito, d’urlo
Aliud molestia: sine commiseratione grave quidquam, et uno pressu ac
sono
obductum ecc. [5.6] Niuno fra’ moderni, ch’io
il timore un tuono sordo e tremante. I tuoni dell’amore e della bontà
sono
melodiosi ed uniformi; quelli della rabbia forti
stesse in tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, non
sono
state notate come quelle che vengono dettate dall
ntano anch’essi effetti ed indizi delle idee e dei sentimenti, che ne
sono
cagione od occasione; e così l’espressione si spa
concorre massimamente l’atteggiamento di certi muscoli o parti, quali
sono
il petto, le spalle, il collo, la testa, le bracc
tro fiacca. Ambo le labbra per furor si morse. [5.17] V. Occhi.
Sono
queste le parti che nell’espressione del volto fr
oso, concorre eziandio a renderlo espressivo e significante. Infiniti
sono
i moti ed i gesti dei quali è capace, che gli ant
e. Tutto è bene tentare. Io dico solo, che gli oggetti della Botanica
sono
permanenti, e si possono facilmente indicare e de
ultaneamente lo stesso sentimento e la stessa idea. Ma spesso gli uni
sono
più espressivi quando gli altri lo sono meno, e t
tessa idea. Ma spesso gli uni sono più espressivi quando gli altri lo
sono
meno, e talvolta gli uni tacciono e si riposano a
sto altrove le differenti specie di accenti, di tuoni e di gesti, che
sono
state finora distinte, e servono generalmente all
non può non influire su quei tuoni e quei gesti che propriamente non
sono
detti patetici. Tutti quindi prendono questa qual
essione conveniente. [6.4] Egli è poi verissimo che tali espressioni
sono
men calde e sensibili di quelle che alla sensazio
queste limitandoci particolarmente, quelle che fra tutte prevalgono,
sono
le così dette fisiologiche ed istintive. Aggrinza
à, ed i primi a spiegarsi, e che a quelli più o meno si approssimano,
sono
gl’imitativi od analoghi che l’oggetto della perc
vocale e visibile. [6.8] V’ha un altro genere di espressioni che pur
sono
spontanee come le precedenti, e che non già all’i
’impiegano, diventano tanto più espressivi e significanti, quanto più
sono
necessari ed efficaci a conseguirlo. La forza di
occhi per evitare, soffogare od allegerire quel che ci attrista ecc.
sono
atti adoperati a procacciarsi opportunamente alcu
resto di quella che l’ha preceduta. Gli occhi, le ciglia ed il volto
sono
i primi e più pronti a risentirsi di qualunque in
spettivi, espressioni di specie diverse. Per cui, mentre alcuni gesti
sono
cooperativi, l’uno è inteso all’oggetto, l’altro
i espressione patetica, e prendono quella di descrizione materiale, e
sono
riserbati a coloro che o non potessero altrimenti
infinite ed infinitamente varie le passioni, io quelle tralascerò che
sono
più acconce al nostro intento e più forti e risen
’agitano e la commovono, e notiamo quelle agitazioni e commozioni che
sono
gli effetti e gl’indizi delle sue passioni. Il su
terare alcun poco la sua posizione. Quindi i suoi detti e i suoi moti
sono
parchi, stentati, languidi: e in tutti i suoi con
vinta dalle impressioni che la sorprendono e la travolgono; e siccome
sono
queste più o meno interessanti a proporzione del
esenza degli obbietti si sveglia, è l’attenzione, la quale, se quelli
sono
o si credono nuovi rari e straordinari, diventa m
iungono ad esprimere lo stupore, l’estasi. La sede di questa passione
sono
gli occhi e le ciglia. Niuno ce ne ha date più be
eterminazione non si risolva. Gli organi più affetti da tale passione
sono
la testa, le mani e le gambe. [7.14] Gli obbiett
testa, le mani e le gambe. [7.14] Gli obbietti che più c’interessano
sono
quegli esseri che più fra gli altri ci rassomigli
ne di raddolcirlo. La pupilla, i muscoli labbiali superiori e le mani
sono
gli strumenti principali di questa comunissima pa
i principali di questa comunissima passione. Frequenti e maravigliosi
sono
i tratti, che ne ha dato Dante in tutto il corso
nguidiscono; si piegano la testa, le ginocchia, le braccia. Bassi pur
sono
e modesti gli accenti, e non mai l’andare a paro
o ed eccesso cade nel silenzio e nel riposo, il riposo ed il silenzio
sono
la parte più terribile della sua espressione. L’I
lancia e ruina. Tale è Caino dopo avere assassinato il fratello; tali
sono
Oreste, Ninia e Seid dopo avere assassinato Clite
rca principalmente que’ modelli caratteristici delle passioni che non
sono
se non i fatti particolari ed universali trasform
e più sicura la pratica; e in questo modo tutti i migliori artisti si
sono
formati e sono riusciti eccellenti nell’arte loro
pratica; e in questo modo tutti i migliori artisti si sono formati e
sono
riusciti eccellenti nell’arte loro. [8.3] Leonar
al’è. Lo stato ordinario dell’uomo non presenta di tali fenomeni, che
sono
gli effetti d’impressioni e di bisogni non ordina
e altre volte le espressioni di passioni diverse, ed anche contrarie,
sono
così vicine e facili a scambiarsi fra loro, che s
lvaggi, i popoli, ch’è quanto dire le persone semplici e incolte, che
sono
i modelli più sinceri, in cui può e dee studiarsi
Risulta quindi che le passioni e l’espressione de’ nostri grandi non
sono
né deggiono esser quelle de’ grandi de’ tempi di
più espressiva e più bella. [8.12] Or quanti di tali fenomeni non ci
sono
offerti dalla pittura? Le forme grandiose e terri
elli ci somministrano di passioni che hanno veramente esistito, o che
sono
state artificialmente ideate. Noi ne abbiamo dato
nte non dee cessare dal raccogliere e meditare tali osservazioni, che
sono
tanto più interessanti quanto più sono rare e str
editare tali osservazioni, che sono tanto più interessanti quanto più
sono
rare e straordinarie. Il sig. di Marmontel propon
Fra tutti gli esseri che più o meno corrispondono ai loro fini, e che
sono
più o meno belli e perfetti dei loro simili, ve n
sa l’obbietto invisibile che ci presenta. Alcune affezioni dell’animo
sono
più belle, perché più nobili e generose. Quindi l
formavano l’espressione, condannandola a prendere certe forme, che se
sono
vere, convenevoli e belle in certi incontri, sare
può prendere se non sempre quella direzione, attitudine o forma, che
sono
le più efficaci ed acconce a conseguire il suo fi
revi, ed anche i retti o curvi, gli orizzontali o perpendicolari, che
sono
più adatti e necessari a conseguire l’intento. Ch
ia o ascolta, si trasforma in quelle attitudini aspre e violenti, che
sono
dall’impeto suggerite. [9.14] Parimente l’espress
me e movimenti graziosi, morbidi ed eleganti fanno dipendere, i quali
sono
allor belli, che convengono alla passione a cui s
quale e quanta è la passione che la produce e determina. Bello e vero
sono
in tal caso sinonimi; e questo bello prende forza
eressanti non pur nell’intensità, che nella durata. In questo modo si
sono
formati i caratteri o generi poetici, personifica
sotto l’apparenza di alcuna immagine o nome individuale; e quindi si
sono
ad un tempo nobilitate e perfezionate idealmente
iquo, è più magnanimo o perfido di chi sia tale nel mondo reale. Tali
sono
gli Achilli, gli Agamennoni, gli Ulissi, i Neotto
clamazione senza distruggere l’illusione, che vuol produrre. Essi non
sono
per sé improbabili ed impossibili, ma riescono qu
a forma archetipa ed esemplare che ha preso nella sua origine. Quindi
sono
quei tratti di luce e di fuoco, che per la loro e
quegli attori più o meno celebri, i quali a forza di arte e di studio
sono
giunti a meritare l’ammirazione e gli applausi de
concepire, a sentire ed esprimere quelle idee e quei sentimenti, che
sono
il soggetto dell’arte sua. Il perché bisogna espo
utori hanno diffuso quel fuoco, onde vogliamo esser rianimati: e tali
sono
tutte quelle, in cui vengono tratteggiate le gran
resentano fossero veri, ed anzi più o meno ti appartenessero. A tutti
sono
da preferirsi gli storici, ed a questi i poeti, e
ronunzia che anch’essa dee darle la sua espressione conveniente. Tali
sono
le persone ideate ed esposte da Eschilo, da Sofoc
ri sieno lontani e diversi, debbe loro improntar quella forma, di cui
sono
essi più o meno capaci, e che al suo tipo più o m
po indispensabile della loro tragedia. Ond’è che tutti i poeti che si
sono
distinti in questo genere, anziché abbassar la mo
erna tragedia al carattere dei tempi, onde prendevano l’argomento, si
sono
studiati di elevar quel carattere al livello dell
ciolo corpo non annida un’anima grande e superiore; ma tutti i popoli
sono
più o meno barbari per tal rispetto: essi si misu
e la necessità di quell’attore, che ha osato farne lo sperimento, non
sono
stati sufficienti ad impedire il cattivo successo
’altro fortemente maravigliandosi: tu di quell’isola, i cui abitatori
sono
a parte dell’autorità sovrana? No; quella fronte
e; il che si oppone all’indole propria dell’attore tragico. Le parole
sono
i principali mezzi che debbono esprimere il senti
sentato i loro personaggi come grandi, generosi, straordinari, ma non
sono
perciò furiosi, stravolti, ridicoli. Ed è questo
ori che non sanno guardarsene. Ed io non convengo con quelli, che pur
sono
molti, i quali, non avendo ben concepito il vero
er troppo sentirla più facilmente alcuna volta ne abusano. E di fatti
sono
essi che hanno elevato la declamazione tragica a
se debbano anzi escludersi tutte quelle specie drammatiche, le quali
sono
state introdotte fra il genere tragico e il comic
i, che più o meno lo diversificano secondo certe relazioni. Quindi si
sono
stabiliti diversi ordini o classi di attori dello
’arte e lo studio sviluppano le naturali disposizioni dell’attore, ma
sono
sempre queste le sole che debbono comparire, e no
stato in questa linea privilegiato dalla natura, i Baron e i Garrick
sono
singolari e rarissimi, ed essi medesimi, se ben s
nde le abitudini e le arti si sviluppano e si perfezionano quanto più
sono
limitate e circoscritte. E poi certi miracoli del
dannare quei confidenti che nulla serbano di comune coi principali, e
sono
più degni della commedia che della tragedia, ma q
a legge, si vide pur suo malgrado necessitato a violarla. E che altro
sono
essi se non confidenti Perez, Gomez, Pilade, Achi
le imperfezioni ordinarie dei confidenti, e tanto più, quanto che non
sono
mancati né mancano attori, i quali, anche in tali
i, che propriamente caratterizzano e distinguono gli individui che ne
sono
predominati. [15.2] Sotto questo rapporto l’amor
il suo proprio temperamento, come la sua propria fisonomia; perocché
sono
tali e tanti gli elementi che li costituiscono, e
forme individuali, in cui quelli si possono suddividere. E perciò se
sono
dominati dalla medesima passione Mitridate, Radam
o, qual differenza individuale non risulta dall’uno all’altro? Quindi
sono
i caratteri storici, che il poeta e l’attore impr
auride ecc. Le situazioni, le circostanze, gli interessi, le passioni
sono
così differenti, che il carattere dominante delle
’arte. Ond’è che i Bruti ed i Cesari del Voltaire e del Crebillon non
sono
quelli dello Shakespeare e dell’Alfieri, e la Fed
lfieri e quello del Pepoli, dello Schiller. Così pure differentissime
sono
le tre Meropi del Maffei, del Voltaire e dell’Alf
il poeta. [15.7] I caratteri migliori, e quasi propri della tragedia
sono
quelli in cui due passioni differenti, e per l’ob
iché lo conobbe. I suoi caratteri tragici, e specialmente tiranneschi
sono
assai deliberati e assoluti, e perciò troppo duri
avveduto. [15.8] Ma i caratteri veramente tragici e commoventi qual
sono
stati concepiti dai migliori maestri dell’arte, s
commoventi qual sono stati concepiti dai migliori maestri dell’arte,
sono
animati dal più vivo contrasto di due passioni di
grado maggiore di forza che le conviene. Imperocché siccome le ottave
sono
equisone, tanto nell’organo musicale, quanto nel
e li seguono o li precedono, un’espressione più forte ed equivalente.
Sono
questi quei tratti, in cui la passione ed il sent
rsi ed ordinarsi in guisa che là tutta spiega l’arte e la forza. Tali
sono
per esempio il Medea superest di Seneca, il qu
simile al vous changez de visage di Monima ecc. e tanti altri, onde
sono
fra le altre ricchissime le tragedie dell’Alfieri
nel corso della scena, del discorso o del periodo. Ciò non ostante si
sono
adottati nel portamento della voce e del gesto ce
amma si espone e si circoscrive, si ripartisce in più scene, le quali
sono
per l’ordinario altrettanti dialoghi di due o più
ressione caratteristica tante modificazioni distinte e diverse quante
sono
le relazioni distinte e diverse ch’egli abbia con
le scene e delle persone. Ma diventano tanto più difficili quanto più
sono
vere e belle ed interessanti, eseguendole, ove s’
on queste digradazioni di fisonomia, di contegno e di tuono, ancorché
sono
minute e vicinissime. Si sa con quanto artificio
[17.11] I soli che si abbandonano a tutta la libertà dell’espressione
sono
i pari di condizione, o quelli che tali renda la
il genere di eloquenza e della pronunciazione, che dee spiegare. Tali
sono
le scene, in cui Semiramide dichiara il suo propo
le accuse e le difese del suo figliuolo ecc. Ma queste situazioni non
sono
frequenti; e perciò il carattere ordinario della
Icilio dunque? Virginia. Stringonmi a lui tre forti nodi. Appio. E
sono
? Virginia. Sangue, amistà, virtù! Appio. Perfid
sentire e di esprimere ciò che sente con tutti quegli organi che non
sono
sospesi o preoccupati. Cerchiamo intanto di appli
, e tutta manifestava l’agitazione dell’animo suo. E di questa specie
sono
altresì quelle comunicazioni segrete che si danno
nomeni della meraviglia e del terrore; ma di tutte le passioni quanto
sono
montate ad un certo eccesso può dirsi: Ingentes
da quanto o ascoltano, o vedono. [18.14] Quali ch’ei sieno, essi non
sono
né possono essere persone indifferenti, che di ta
ichevole invoca la protezione del re e degli Dei. Le tragedie moderne
sono
ricche di tali quadri, e spesso vi presentano lo
ta dei grandi e del popolo. I quinti atti delle tragedie dell’Alfieri
sono
quasi tutti di questo genere. Capitolo XIX.
mentissima nella solitudine e fra le tenebre della notte? I monologhi
sono
anzi meno rari dei sonniloqui, e gli uomini se be
olta, e passa per salti dall’un sentimento all’altro; e tali passaggi
sono
tanto più difficili e pericolosi, quanto è minore
i l’aberrazione, l’irrequietezza, la veemenza, la celerità. Fra tutti
sono
quelli i più interessanti e drammatici, che ammet
iccardo ama Riccardo… Ed io… son io… è qui un sicario?… No… Sì, io vi
sono
… Dunque fuggiam…. Che…. da me stesso?,.. Sì, Da m
oli, odiosi Delitti che ho commesso… Un scellerato Io son… Mento… Nol
sono
. O stolto, meglio Parla di te, … non adularti, o
arole per la rapidità de’ pensieri che si succedono e si avvicendano,
sono
l’una dall’altra isolate ed in dipendenti; ma que
olta i monologhi del secondo genere sembrano tranquilli e riposati, e
sono
dettati dalla più profonda fissazione; e più che
i dalla più profonda fissazione; e più che i sentimenti e i trasporti
sono
le idee e le riflessioni che si succedono e si co
difetto di confidenti lo avesse obbligato a qualche monologo storico,
sono
tutti per l’ordinario animati di quel calore e di
o: Non, tu ne mourras point, je n’y puis consentir. [19.14] Questi
sono
delicatissimi, e procedono da concentramento, ma
[19.14] Questi sono delicatissimi, e procedono da concentramento, ma
sono
più risentiti quelli che procedono da trasporto.
amento, ma sono più risentiti quelli che procedono da trasporto. Tali
sono
quelli di Giocasta nella fine del Polinice, di Or
alla greca. Tutti gli artisti che all’espressione muta e visibile si
sono
soltanto circoscritti, hanno finalmente sentito l
issimo tempo imparare tutti quei drammi e di genere diversissimo, che
sono
obbligati a rappresentare, sì perché sono essi po
di genere diversissimo, che sono obbligati a rappresentare, sì perché
sono
essi pochissimi di numero, si perché debbono rapp
noscendo, non trovando altro di meglio che più li soddisfi. Quindi si
sono
inventate e conservate certe tiritere, certe prog
Egli è vero che spesso tali artifici costano molto studio e fatica, e
sono
pur difficili ad eseguirsi; ma non son mai da app
, e sono pur difficili ad eseguirsi; ma non son mai da approvarsi, se
sono
falsi, inopportuni ed assurdi. E se il pubblico è
i strepiti, ma bensì i palpiti, le lagrime, i fremiti ed i singhiozzi
sono
l’elogio più sincero, che i buoni attori possano
finora, perché non vi son tragedie eccellenti e commedie, ora che vi
sono
le sue, non dovrebbe mancar chi la insegni, e per
eno delle altre difficile, men dilettevole, men necessaria. Ma perché
sono
sì rari gli attori, anche là dove l’arte e la scu
voglia imparare quest’arte non abbia alcuno di quei vizi naturali che
sono
incapaci di correggersi o tollerarsi; e che anzi
varsene per apprezzare, distinguere ed imitare quelle attitudini, che
sono
a un tempo più espressive e più aggradevoli nell’
rsone colte, che parlano e scrivono la prosa correttamente, e che non
sono
atte egualmente ad intendere, non che scrivere la
lo scioglimento, per cui, il più delle volte, le loro tragedie, o non
sono
ben declamate, perché male intese da loro, o si t
e sopprimendone alcune parti, credute da loro superflue, e che spesso
sono
importantissime alla perfezione del tutto. Quanti
dianti che non intendono il proprio mestiere?I caratteri più delicati
sono
spesso male accolti e peggio declamati, perché se
i alla loro professione. I migliori attori di Francia e d’Inghilterra
sono
per l’ordinario istruiti; e perché debbono essere
rappresentazione, del merito degli attori, e degli attori che più si
sono
distinti, promovendo sempre i gran principî dell’
disegni o dell’attore particolare, o de’ gruppi o de’ quadri, che si
sono
più segnalati alla vista del pubblico. In questo
a » 232. » 15. penuta rifugge pentita rifugge » 233. » 25. quanto
sono
quando sono » 247. » 32. Riconosciato riconosci
15. penuta rifugge pentita rifugge » 233. » 25. quanto sono quando
sono
» 247. » 32. Riconosciato riconosciuto » 250.
umani fin dall’infanzia e ciò li distingue dagli altri animali perché
sono
i più inclini all’imitazione e attraverso l’imita
e attraverso l’imitazione si procurano le prime conoscenza, e perché
sono
portati tutti a provare piacere delle imitazioni»
r poi arrivare a toccare temi di carattere più generale, che tuttavia
sono
lontani dal costituire una riflessione sistematic
e Lingue la maggior parte dell’espressioni d’intorno a cose inanimate
sono
fatte con trasporti del corpo umano, e delle sue
; i primi si trovano in uno stato di effettiva agitazione esteriore e
sono
in bilico tra idee e sentimenti; il secondo se ne
a in Musica, la considereremo relativamente al Gesto e alla Voce, che
sono
i due oggetti di quest’Arte» (Antonio Planelli, D
mento_2.12] Il testo di riferimento per l’analisi logica del discorso
sono
i Principes généraux de grammaire pour toutes les
ca propria del linguaggio verbale. [commento_3.5] Gli accompagnatori
sono
invece di semplice supporto al discorso e alla sc
dunque alla sfera della pre-espressività. [commento_3.6] I pittorici
sono
volti alla rappresentazione dell’oggetto o della
stione e costituiscono, sul piano gestuale, quello che gli ideogrammi
sono
nel linguaggio verbale. Nel caso di questi gesti
tylologie, ossia dell’alfabeto a due mani, in quanto questi segni non
sono
che lettere, incapaci di comunicare l’idea della
rappresentazione: «La montagna da imitare il corpo umano che la imita
sono
due entità tra loro troppo dissimili, che a stent
facoltà immaginative, in grado di evocare immagini dell’oggetto a cui
sono
legate le idee di piacere o dispiacere. In Engel
hann Jakob Engel, Lettere sulla mimica, cit. p. 367). [commento_3.9]
Sono
quelli che Engel chiama gesti intenzionali, indic
p. 154). Pittorica è l’origine dei caratteri della scrittura come lo
sono
quei gesti, pittorici appunto, che Engel giudica
tuazioni, le passioni, i caratteri che si incontrano nei suoi romanzi
sono
gli stessi con cui ci si interfaccia nella vita d
è sul gusto de’ Greci; ma è scritta in prosa, giusta il progetto anni
sono
proposto da M. Diderot e da non seguitarsi punto
di una determinata passione chiama in causa. I testi da cui attingere
sono
dunque selezionati in funzione della loro potenzi
retto della Storia della Letteratura Italiana: «I quadri di Dante non
sono
mai tanto notabili, che quando caratterizza i suo
da Salfi anche a proposito dell’Ariosto: «Se i discorsi, se le azioni
sono
sempre appropriati allo stato ed al carattere dei
passions de l’âme, in cui specifica che i vapori presenti negli occhi
sono
presenti anche negli altri organi del corpo, nei
e a ricondurre, ad assimilare alle idee sensibili quelle che tali non
sono
e quindi a riprodurre figuratamente, per mezzo di
igna, scruta diffidente, si lamenta, sviene, colpisce, uccide: queste
sono
tutte espressioni proprie della gelosia, eppure q
e: queste sono tutte espressioni proprie della gelosia, eppure quanto
sono
infinitamente discordanti e multiformi! Quanto po
Dissertazione sulle passioni. Se da una parte nella sua trattatistica
sono
ancora vivi molti retaggi cartesiani (quale la pr
Quintiliano vuole vedere rappresentati sul pulpito e sulle scene non
sono
gli oggetti esterni sensibili di cui stiamo parla
noverarli tutti, non che ridurli a certe classi, varii tanto, quanto
sono
varii gli oggetti che li destano, la costituzione
a, in Id., Tragedie, cit., I, 1, p. 460). Gli elementi caratteristici
sono
dunque quelli dell’ostinato mutismo, l’inclinazio
di rifiuto per un oggetto o un individuo, presente o assente che sia,
sono
in posizione di allontanamento. Descartes sottoli
i Desdemona (V, 2). Le transazioni dalla venerazione amorosa all’odio
sono
rapide tanto che al bacio farà presto seguito il
liano, l’attore tedesco finirebbe con l’imbattersi in espressioni che
sono
frutto della maggiore irruenza delle passioni e c
teatrale si sostituiva la scena della società, dove le virtù sovrane
sono
grazia e sprezzatura. Come scrive Castiglione, «M
ulture che «hanno tutto dell’antico, fuorchè l’età». Le sue opere non
sono
frutto di una pedissequa imitazione, ma hanno sap
one in qualità di padre si manifesta con stravolgimenti del volto che
sono
comunque brutti. […] Ciò che non poteva dipingere
ove a François Riccoboni, che ha fissato delle regole per i gesti che
sono
generalmente valide per l’acquisizione di un movi
tore inglese il Salfi poteva trarre l’idea che «[…] tutti i movimenti
sono
linee» (ivi, p. 126), ma non poteva sottostare ai
fonda sulle caratteristiche della cosa designata stessa. Le passioni
sono
, per loro natura, connesse a determinati moviment
ura non hanno nulla a che fare con la cosa designata, ma che tuttavia
sono
stati adottati in modo arbitrario. Di questo tipo
a che tuttavia sono stati adottati in modo arbitrario. Di questo tipo
sono
i suoni articolati in tutte le lingue, gli alfabe
ti esistono l’una accanto all’altra si chiamano corpi. Di conseguenza
sono
i corpi, con le loro qualità visibili, i veri ogg
susseguono, si chiamano in generale azioni. Di conseguenza le azioni
sono
i veri oggetti della poesia» (Gotthold Ephraim Le
sce a dedurre come il poeta abbia trattato questo argomento. Tuttavia
sono
certo che egli non avrà rappresentato Laocoonte p
Latine, cit., pp. 314-315). Capitolo XI [commento_11.2] «Ma ci
sono
persone che hanno una lingua così impacciata, una
atteggiare il viso e di muoversi così rozzo e inurbano che, anche se
sono
intellettualmente dotate e conoscono la tecnica d
mai essere inserite nel novero dei veri oratori. Al contrario, ve ne
sono
altre che sono così dotate di quelle stesse quali
erite nel novero dei veri oratori. Al contrario, ve ne sono altre che
sono
così dotate di quelle stesse qualità, così benevo
o appello a tutti quelli che le hanno viste. Le mie deliziose scolare
sono
state figure importanti?» (Hippolyte Clairon, Mem
ursori solcavano le scene già ai tempi del Salfi. Studio e sentimento
sono
i due cardini di una nuova generazione per certi
i Serio, censore dei teatri di Napoli: «Maledetto questo coturno, che
sono
entrato in impegno di volermi calzare. Non vi è t
tesso abbia attinto alla storia moderna. Al contrario, più i soggetti
sono
vicini alla platea, più è possibile ottenere l’ef
p. 146). [commento_12.9] «Senza mai dimenticare la mia posizione, mi
sono
imposta di non fare e di non dire alcunché se fos
ione; le loro idee nel momento stesso in cui le concepiscono; che non
sono
mai occupati esclusivamente dallo sviluppo di que
ntimenti, bensì intendono sempre perseguire una mira, i loro pensieri
sono
sempre proiettati in avanti, verso l’avvenire, so
, i loro pensieri sono sempre proiettati in avanti, verso l’avvenire,
sono
sempre soggetti a cambiamenti e rivolgimenti dell
riore, cambiamenti e rivolgimenti che ora producono personalmente ora
sono
indotti da altri» (Johann Jakob Engel, Lettere su
inistri, generali, ambasciatori, comandanti delle guardie o favoriti,
sono
i depositari di tutti i grandi segreti, vengono l
do, si può affermare che: «le passioni contrarie si susseguono quando
sono
provocate da oggetti differenti; una distrugge l’
la commedia gli attori di una troupe, guidati dal capo-comico Orazio,
sono
rappresentati nel corso delle prove per la messa
_22.8] L’aneddoto su Condé veniva riportato da Napoli Signorelli: «Si
sono
renduti assai memorabili pel pubblico plauso e pe
i disputa di primato d’idioma in Italia, è certo che le cose teatrali
sono
scritte, per quanto sa l’autore, sempre in lingua
aire, 1823, p. 100. [commento_23.16] I versi a cui si fa riferimento
sono
i seguenti: «Et vous, rentrez ma fille, et du moi
, édité par Sabine Chaouche, Paris, H. Champion, 2001. In quella sede
sono
stati pubblicati le Pensées sur la déclamation di
(1831-1861), Milano, Fratelli Treves, 1900. 7. Due studi monografici
sono
stati pubblicati a questo proposito: Bruno Barill
rsi ed ordinarsi in guisa che là tutta spiega l’arte e la forza. Tali
sono
per esempio il Medea superest di Seneca, il qu’il
, simile al vous changez de visage di Monima ecc. e tanti altri, onde
sono
fra le altre ricchissime le tragedie dell’Alfieri
i coltura compongono la storia de’ teatri di tutta la terra. Ma quali
sono
queste modificazioni? a qual punto di eccellenza
riente, non si lascia di ammirare la loro abilità di rappresentare, e
sono
in pregio gli attori eccellenti, e sopra tutti si
delle favole Cinesi sogliono essere otto o nove; ma i commedianti non
sono
più di quattro o cinque, e ciascuno di loro rappr
lezione di un centinajo di drammi scritti nella dinastìa di Yuen: «Io
sono
Tching-poei, mio padre naturale è Tun-gan-cu; io
tempo coltivati i balli pantomimici. Alcuni de’ commedianti cinesi si
sono
addestrati a rappresentar senza parola seguendo i
quale accoppiata al desiderio di piacere e agli odori de’ quali tutte
sono
esse sparse e profumate, le fa grondare di sudore
al Raynal a e dal l’arte di piacere che posseggono in grado eminente,
sono
quasi tutti pantomimi amorosi, de’ quali il piano
o a conseguir l’intento. Incoraggiare e perfezionare i poeti, i quali
sono
l’anima di tutto lo spettacolo, ed essi inspirera
appella più celebri, e le cantatrici più rinomate. Sette od otto anni
sono
, ne era il regolatore e maestro il veneto Buranel
dramma, perché non tedii. Quanto a’ balli assicurano i nazionali, che
sono
d’una somma magnificenza. Il famoso Hilverding si
n gli stessi che spaccia nella piazza vicina il mio rivale, di cui io
sono
il figliuolo. » E qui si diede ad architettare un
rattere dello Scapino, metto qui tradotte le parole del Riccoboni che
sono
nella sua Storia del teatro italiano a illustrazi
vero degli Schiavi della Commedia latina. Tutte le commedie di Plauto
sono
state recate sul nostro Teatro Italiano per la fa
deduce forse non senza fondamento che quelle terre non da gran tempo
sono
state popolate. Non crediamo adunque che i pochi
fierezza della battaglia, lo strappamento del pericranio a quegli che
sono
uccisi, la presa de’ prigionieri, il ritorno dei
ei conquistatori in trionfo, ed il tormento delle vittime sventurate,
sono
tutte cose che vi si rappresentano una dopo l’alt
peratori eseguiscono con tale entusiasmo le loro diverse occupazioni,
sono
cosi bizzarri i loro gesti, il viso, la voce, e c
ie nobili americane, dove si gode una giusta libertà e proprietà, che
sono
le cagioni onde ne’ popoli fioriscono l’industria
, nel quale si rappresentano le commedie Castigliane. Gli attori però
sono
tutti Americani, e tra essi intorno a cinque o se
effetto del rigiro e della cabala tanto più potenti quanto più vaste
sono
le corti? E chi ne ignora la forza? chi non l’esp
e e dei vantaggi del suo glorioso progetto, dopo averlo tormentato (
sono
espressioni dello storico Inglese del l’America)
deduce forse non senza fondamento che quelle terre non da gran tempo
sono
state popolate. Non crediamo adunque che i pochi
fierezza della battaglia, lo strappamento del pericranio a quegli che
sono
uccisi, la presa dei prigionieri, il ritorno de i
i conquistatori in trionfo, ed il tormento delle vittime sventurate,
sono
tutte cose che vi si rappresentano una dopo l’alt
Gli operatori eseguiscono con tale entusiasmo le loro diverse parti,
sono
così bizzarri i loro gesti, il viso, la voce, e c
ie nobili Americane, dove si gode una giusta libertà e proprietà, che
sono
le cagioni onde ne’ popoli fioriscono l’industria
, nel quale si rappresentano le commedie Castigliane. Gli attori però
sono
tutti Americani, e tra essi intorno a diciotto an
effetto del rigiro e della cabala tanto più potenti quanto più vaste
sono
le Corti? E chi ne ignora la forza? chi non l’esp
ore e de’ vantaggi del suo glorioso progetto, dopo averlo tormentato (
sono
espressioni dello storico Inglese dell’ America)
cle Ateniese o Fliasio. I titoli che ci rimangono delle di lui favole
sono
: Talatta nome di una meretrice secondo Ateneo, Th
ristofane, o vissero contemporaneamente o non molto dopo di lui. Tali
sono
Ermippo, Antifane, Eubolo, di cui Grozio rapporta
ove. Olà (grida in aria) non mi aprite? Mercurio gli domanda chi sia.
Sono
, dice, Trigeo Atmoneo buon vignajuolo, che non so
domanda chi sia. Sono, dice, Trigeo Atmoneo buon vignajuolo, che non
sono
nè spione nè ladro. Mercurio gli dice che se vuol
ria abitazione, e lasciare agli uomini il pensiero di se stessi. Dove
sono
essi andati? dice Trigeo. Più in alto (risponde M
za prescrive di farsi nel più segreto della propria casa. Le commedie
sono
la storia de’ costumi e delle maniere; e se Arist
te che ha indosso? Non parlando ora dell’indecenza di tali scene, nei
sono
questi, durezze, negligenze da correggersi, se si
o stile è più sollevato che nelle altre, e si avvicina al tragico. Vi
sono
nominati e derisi Argeo, Jeronimo, Trasibulo, Cef
ello che sta bene ad uomo? Tu sembri allevato come una donna; ma dove
sono
le poppe? Questo tragico assettatuzzo risponde, c
ca, No, dice, non sia che mai più tu allatti questa fanciulla, se non
sono
lasciato in libertà; con questo ferro le taglierò
ersi tragici. Euripide la consola. Chi sei tu? gli dice Andromeda. Io
sono
Ecco che ripete i suoni e le parole; e seguita la
gli promette con giuramento di non dir mai più male di loro. Le donne
sono
di accordo, ma temono che il custode abbia ad opp
dice Ercole: Bac. Vò che ritorni al mondo, perchè i tragici che vi
sono
rimasti, sono ignoranti. Erc. Tutti ignoranti?
Bac. Vò che ritorni al mondo, perchè i tragici che vi sono rimasti,
sono
ignoranti. Erc. Tutti ignoranti? Ma non vive Jo
i è morto. Erc. E Pitangelo? . . . . E tanti altri giovani, i quali
sono
autori di più di diecimila tragedie e sono più lo
nti altri giovani, i quali sono autori di più di diecimila tragedie e
sono
più loquaci di Euripide? Bac. Sono tutti cianci
i di più di diecimila tragedie e sono più loquaci di Euripide? Bac.
Sono
tutti cianciatori che fanno vergogna al mestiere.
Un coro di sacrificatori canta di poi le lodi di Bacco, e dice quali
sono
i perversi, i furfanti, i traditori, che debbono
atto come quest’ Euripide le Fedre meretrici, ne le Stenobee; anzi mi
sono
astenuto sempre di ritrarre donne innamorate. In
uogo, ove l’impostura coglie le palme riserbate alla scienza: ma dove
sono
gli Aristofani? Il discepolo apre la porta, e sem
studj severi è bene antica, e si perpetuerà massime in que’ paesi che
sono
privi di teatro perfetto, ove possano senza peric
e. Tu dei sapere che la prima cosa che quì s’insegna, si è che non vi
sono
dei. Ecco le conseguenze della falsa filosofia: l
n forza e arricchito d’immagini poetiche. Strepsiade domanda che cosa
sono
queste Nuvole, e se son regine? No, dice Socrate,
manda che cosa sono queste Nuvole, e se son regine? No, dice Socrate,
sono
Nuvole celesti, dee sublimi, che agli uomini paci
i fanno cervi: ed ora che hanno aocchiato l’ effemminato Clistene, si
sono
cangiate in femmine. Ecco in qual guisa seminavan
le quercie forse giurano sul falso? Socr. Abbi per certo che non vi
sono
se non se queste tre cose, il caos, le Nuvole e l
e di un vero prologo che i Latini premisero alla favola. I Greci però
sono
scusabili, perchè il loro coro si fingeva compost
ti? Strep. Di misure; perchè ultimamente da un venditor di formento
sono
stato burlato di mezzo stajo. Socr. Non ti parl
r. Va alle forche, che tu sei troppo tondo e grosso. Queste cose non
sono
pe’ denti tuoi. Potresti pià tosto imparar di can
da’ forestieri curiosi? Essi domandavano, chi fosse quel Socrate? Io
sono
Socrate (par che egli dicesse serenamente): vi pa
devano l’allusione, ma perduti per gli posteri, pe’ quali le bellezze
sono
divenute tenebre. Chi è quell’uccello raro di Fen
Tutte queste cose, mal grado de’ comentatori e degli scoliasti, oggi
sono
a noi indifferenti ed allora rapivano gli animi d
ù antichi di tutti i beati . . . Tutti i beni più grandi (proseguono)
sono
da noi compartiti a i mortali . . . Noi ad essi s
esso gli uccelli è cosa utile e ben fatta. Questi esercizj spirituali
sono
pieni di pietà ed unzione. Questo coro grottesco
A quali! A noi che siamo dei del cielo. Pist. Voi dei? Ir. Ve ne
sono
forse altri fuori di noi? Pist. Gli Uccelli son
i dei? Ir. Ve ne sono forse altri fuori di noi? Pist. Gli Uccelli
sono
presentemente dei, e ad essi, e non a Giove, si h
tà e religione. Accorrono ad abitare fra gli Uccelli fortunati, ma ne
sono
esclusi, un malvagio che pensa di poter secoloro
a verso gli uomini e avversione agli dei. Gli ambasciatori annunziati
sono
Nettuno, Ercole e un Triballo. Ercole viene di ma
ttà esercitando la loro carica, ed il figliuolo vuol provare che essi
sono
meri schiavi. Quest’ultimo riesce più felicemente
commedia antica di Atene. I personaggi principali derisi nelle Vespe
sono
Alcibiade, Cleonimo, Teoro, Cleone, Filosseno, Es
to. In qual modo avverrà tutto questo (domanda Agoracrito), se io non
sono
che un venditor di salcicce? Giusto per questo tu
esto tu diverrai grande, risponde Demostene. Ma io (dice l’altro) non
sono
uomo molto dabbene, ignoro colla musica ogni bell
rto Da costui son battuto. Pop. E perchè questo? Cle. Perchè ti
sono
spasimato amante, Perchè ti adoro. Pop. E tu
no col trattato di pace conchiuso, e le conseguenze che ne risultano,
sono
cose dal poeta aggruppate con poca verisimiglianz
serabili che non hanno pane da satollarsi nè letti da dormire? Questi
sono
i beni che tu fai all’uomo . . . O semplicioni (r
e, in non abbondar di beni ma in non mancar di nulla. Io, vi dico, io
sono
quella che rendo gli uomini saggi e prudenti e di
iventare gottosi, panciuti, grossi di gambe e lascivi. I miei seguaci
sono
magri, sottili, svelti, accorti, ingegnosi e robu
Osservate un’ altra cosa; gli Avvocati prima di uscire dalla povertà
sono
giusti, circospetti, onorati per acquistar credit
a preferisce a tutte le altre, in tal guisa esaltandola111: Le Nebbie
sono
per tutto un giardino fioritissimo di tutte le va
disprezzo di questo maligno persecutor di Socrate, e al lor parere si
sono
appigliati il Fioretti o Nisieli, il Rapin ed alt
le bellezze dello stile. Questi, sì, che possono farsene giudici; ma
sono
pur troppo rari giudici di simil fatta provveduti
buffone da piazza, un Rabelais sulla scena, e che le di lui commedie
sono
un ammasso di assurdità, donde qualche volta scap
i Apollodori, Demofilo, Posidio, Difilo, i Filemoni e Menandro. Tanti
sono
stati gli Apollodori, che l’erudito Scipione Tett
Carisio. Essi fiorirono nella commedia nuova; ma gl’ intelligenti non
sono
sempre tra loro concordi circa le favole intitola
scrittori Cristiani, non che de’ più illustri filosofi gentili, se ne
sono
conservati molti versi. Il più onorevole testimon
nde. Ma le cose sin quì accennate e ciò che in appresso rapporteremo,
sono
tutt’altro che prediche, catechismi ed esercizj s
o Institut. Poet. lib. II. 117. Ciò rilevasi dai frammenti che se ne
sono
conservati, de’ quali alcuni ne traducemmo nelle
tri scrittori prima di essi ne composero a tal uso? e questi come mai
sono
stati sconosciuti a’ Greci, a’ Latini, agli Itali
Un secolo dotto fa risplendere di riverbero ancor quelli che non lo
sono
. Erano in tal tempo cresciuti gli attori di mesti
prelodato Marmontel col suo copiatore Milizia. Le commedie del Calmo
sono
: la Spagnolas, il Saltuzza, la Pozione, la Rodian
i appressarsi al più alle farse Atellane. a. De’ moderni Italiani
sono
stati molti personaggi o sciocchi, o ridicoli, o
aggi o sciocchi, o ridicoli, o astuti nelle commedie introdotti, come
sono
Don Pasquale de’ Romani, la Pasquelle de’ Fiorent
Vergnano non piacque ; e con essa, te lo dico schietto, i Parmigiani
sono
ingiusti. Questa Compagnia ha un’ottima qualità c
rsi di ulteriori spese. Malgrado l’equipaggio sequestrato, i soggetti
sono
tutti qui requisiti, meno il capocomico Vergnano,
iù là, ha da tenere senz’altro per fole di romanzi molte cose che pur
sono
fondate in sul vero: quei racconti, per esempio,
è di fatica a quelli ancora che stanno a vedere. [Sebbene questi non
sono
che i rudimenti della danza, o piuttosto la parte
l’arte di Pilade e dei più nobili antichi pantomimi. In questa scuola
sono
essi veramente i maestri, né dovrà niuna nazione
omprende in mente il tutto insieme del dramma, e quelle parti che non
sono
eseguite da lui le ha però dettate egli medesimo.
argomenti favolosi, che tutto abbracciando, per cosi dire, l’universo
sono
di lor natura sommamente dispendiosi, si rivolser
ggi della favola e per far, come si conviene, giocar le passioni, che
sono
la molla maestra e l’anima del teatro. [1.6] Ass
maestra e l’anima del teatro. [1.6] Assai vicini al divisato modello
sono
la Didone e l’Achille in Sciro dell’illustre Meta
idone e l’Achille in Sciro dell’illustre Metastasio. Gli argomenti ne
sono
semplici, cavati dalla più remota antichità, ma n
. Andreini, direttore di quella Compagnia, (Milano, Malatesta, 1652),
sono
le lodi artistiche di lei, che sostenne la parte
l’Archimandrita, e direbbe, leccandosi le dita, questi dell’alma mia
sono
i confetti. Ma che sto a dir ! Qualor voi favella
a V. A. mentre lo ritrovano a cantare, voi fareste disperarmi, poichè
sono
tanto importune che non credo possa far di meno d
a bene a lei e non si scordi di noi. In Ancona non fanno niente, così
sono
venute le nuove, il principio è molto brutto. Mi
V. A. d’una gratia, la quale è questa, nel viagiare, all’ osteria mi
sono
dimenticata quella scufia bianca, della quale V.
dia m’ havrebero mandato fori di compagnia, ma essendomi risentita si
sono
disdeti, e così non vi è stato altro…. Lo prego a
giornalmente l’esperienza che in una stanza ove nudi sieno i muri, ne
sono
assai poco ripercosse le voci e riescon crude all
i teatri erano di materia dura, di pietra, di cementi o di marmo, che
sono
cose che non possono risuonare; laddove di tale a
uditi da ognuno. Ma un tal modo non può se non quelli contentare che
sono
di troppo facile contentatura. E chi non vede che
isata era del tutto la faccia della filosofia. Oltre di che non poche
sono
le disconvenienze che risultano dalla figura dell
ù di spazio. Gli spettatori posti nella circonferenza del semicerchio
sono
tutti rivolti alla scena di un modo, la veggon tu
ha di più sontuoso e magnifico l’architettura. Secondo una tale idea
sono
due disegni che m’è avvenuto di vedere in Italia,
l Sanmichele. E non lungi dalla medesima idea è il teatro che fu, non
sono
ancora molti anni, consecrato in Berlino ad Apoll
ile : dovrei dirne troppo male, e la carità del prossimo me lo vieta.
Sono
nato a Morano sul Po, piccolo paese del Casalasco
ono nato a Morano sul Po, piccolo paese del Casalasco (Monferrato) or
sono
50 anni, cioè l’undici febbraio 1848. Mia Madre e
o, poi comincio a plasmare da me e per me il mio personaggio : quando
sono
riuscito a contentare me, allora mi accingo al du
mi piacqui perchè ero troppo enfatico : lo ristudiai da capo, ed ora
sono
contento di me. Così l’Amleto, così il Mercadet,
ratura drammatica, ed è per questo che sarà eterno. Le leggi del vero
sono
intangibili, come la più grande e raffinata espre
sate di farla alla sera…. e la creazione è fatta. Le quali parole
sono
anche una riprova del come egli si venne acquista
iù vero e più efficace che si possa udire ; col progredire negli anni
sono
scomparse anche le piccole mende d’un tempo, e fi
si alla farsa, ma non già a’ vaneggiamenti di pazzi e d’infermi, come
sono
i tanti malcuciti e sconnessi centoni che corrono
oste in musica egregiamente la maggior parte delle opere del Lorenzi)
sono
in tutte le parti nel Socrate inarrivabili. L’aut
osto in musica dal Buranelli, e la Cecchina dall’inimitabile Piccini,
sono
vaghe commedie musicali. Tali sono pure secondo m
Cecchina dall’inimitabile Piccini, sono vaghe commedie musicali. Tali
sono
pure secondo me le Donne son sempre donne, e qual
o Stampiglia poeta Cesareo dell’imperadore Carlo VI. Le di lui favole
sono
doppie e piene d’intrighi amorosi simili a quelli
ragedie galanti francesi, e lo stile abbonda di pensieri lirici. Esse
sono
tutte di lieto fine, ed alcuna di esse risale agl
ramma cantato in Napoli sin dal 1699 e replicato altrove tante volte.
Sono
adunque alcuni de’ suoi drammi anteriori a quelli
o il merito del gran poeta che gli succedette. Notabili singolarmente
sono
i melodrammi del Zeno per la varietà de’ caratter
ta l’attenzione dello spettatore. I drammi onde trasse maggior onore,
sono
, Lucio Papirio, Cajo Fabricio, Andromaca, Merope,
naggi agitati da una passione contrastata dall’ eroismo o dal dovere,
sono
perfettamente tragici. E con quanta maestria non
o: Se follia, lo compiango: Se ragion, gli son grato: e se in lui
sono
Impeti di malizia, io gli perdono. È prosa,
calore della contesa che ebbe in Londra col Martinelli trasportò anni
sono
Carlo Francesco Badini esgesuita ad affermare nel
comunica all’azione un continuo patetico movimento. Cinna poi e Sesto
sono
veramente due ingrati per cagione di una donna; m
emi che niun filosofo avrebbe mai pensato di potersi combinare, quali
sono
le dolcezze della lira greca co’ sentimenti roman
tissima ed esente di legge, i versi, in quanto lo permette la lingua,
sono
pieni di ritmo, e però facili d’adattarsi alla mu
di Tito e del costui monologo soprallodato diceva: “Queste due scene
sono
comparabili, se non le superano, alle più belle p
li, se non le superano, alle più belle produzioni di Grecia medesima:
sono
degne di Cornelio quando non è declamatore, e di
tà sulla scena la poesia e la musica. Dal di lei seno senza contrasto
sono
usciti i più celebri maestri di questo secolo. Eg
), al nome de’ quali si troveran riportate le parole di lui. Anche vi
sono
due prologhi da Pantalone e da Graziano di cui il
ome sete vestito da huomo, che fosti preso per quella. Celia. Queste
sono
delle maraviglie che suole produrre la natura che
nel suono delle voci, et nella forma dei volti ; contuttociò molti si
sono
trovati che simigliantissimi tra di loro essendo,
i) mi ha di maniera contro di lei alterato, che ad ogni mio potere mi
sono
disposto, aborrendo le sue nozze, di conseguire u
ncomprensibile non si può narrare. Con tuttociò le crudeltà di Fulvio
sono
per me di tanta dolcezza animate, che minacciando
che, non la praticando se non con gli occhi, la credono ; poi che vi
sono
persone di così poca pratica, che giudicano esse
e le materie non solo in Commedia, ma nelle Accademie, poichè pure vi
sono
Accademie illustrissime che per testimonio che i
timonio che i comedianti, che fanno l’arte loro come si conviene, non
sono
indegni d’essere ammessi nelle loro adunanze ; ha
i da lui scritte, e per la prima volta stampate in Lione l’anno 1575,
sono
piuttosto favolosi racconti che vere storie, sicc
ini illustri, ed accende l’anime grandi ad operar cose grandi: queste
sono
le molle che fanno muovere gli umani talenti. E p
er la natural vampa d’ingegno fervido, elevato, sagace, ed inventivo,
sono
stati, sono, e saranno in ogni età eminenti, ed a
l vampa d’ingegno fervido, elevato, sagace, ed inventivo, sono stati,
sono
, e saranno in ogni età eminenti, ed a tutte le pi
le dell’ anzilodato Ab. Bettinelli) le arti, le lettere, e la cultura
sono
in Italia come in clima nativo, e germogliano da
ificazione di tanti ignoranti e boriosi critici che a lor bel piacere
sono
andati e vanno tutto giorno disprezzando e malmen
der giudici, e sentenziar di quelle cose, ch’essi ignorano, o che non
sono
della loro competenza! Non hanno meritato lo stud
erni Italiani (scrisse Giacinto Gimma nell’Italia letterata pag. 196)
sono
stati molti personaggi, o sciocchi, oridicoli, o
aggi, o sciocchi, oridicoli, o astuti nelle commedie introdotti, come
sono
Don Pasquale de’ Romani, le Pasquelle de’Fiorenti
gli anni del noviziato, i più scabrosi della vita artistica, ai quali
sono
soggetti i principianti. Di portamento elegante,
a saputo brillare di luce propria. Gli ammiratori di Eleonora Duse si
sono
accorti che al suo fianco era un artista che non
Prudenza. Prima attrice della Compagnia dei Comici Affezionati.
Sono
le sue lodi, come quelle de'suoi compagni, nell’i
azzani dettò il seguente MADRIGALE Pargoletto bambino, i tuoi vagiti
sono
canti graditi, quasi armonia di Cigni e di Sirene
Calisto per ingordigia ammazzano Celestina, danno nella giustizia, e
sono
impiccati; Calisto stando con Melibea ode un romo
sto in un racconto, non che su di un teatro; e questi sventuratamente
sono
i più bei passi del libro. Di grazia poteva ciò e
mestra, Egisto, Saffo, Leandro, Sansone, Elena, Salomone, Arianna? Ma
sono
da collocarsi tralle principali bellezze della Ce
l giovane Cesarino. Tra gl’ interlocutori chiamati figuras de comedia
sono
un eremita, un ruffiano, un paggio Francese, ed u
rave e rare volte ammollito da qualche ornamento lirico, i costumi vi
sono
ben coloriti, e i discorsi vivacemente appassiona
aria, l’Imenea, la Giacinta, la Calamita e l’Aquilana. Esse veramente
sono
all’estremo fredde e basse, prive di ogni moto te
, senz’arte nell’ intreccio, senza decenza nel costume. Gli argomenti
sono
di quel genere che dee bandirsi da ogni teatro cu
ll’obblio in cui caddero, o che si dassero a conoscere per quelle che
sono
, affinchè non si prendessero per esemplari. Or pe
le otto ultime sue commedie pubblicate un anno prima di morire, e pur
sono
talmente spropositate che nel 1749, per procurar
i compassione e di scurrilità che regna nelle altre sue favole. Molti
sono
i drammi di Lope destinati a celebrare il mistero
eatrale di Lope e di Calderon, non avrebbe tralasciato di notarlo. Io
sono
di avviso che ne abbiano risvegliata l’idea le mu
us Domini. In essa sino all’anno 1772 in Madrid e per la Spagna tutta
sono
intervenuti nelle processioni non solo sonatori m
sse o non esistono, e perciò se ne ignora la natura, o certamente non
sono
rigorose tragedie più delle sei del Vega, e delle
tomo II del suo Saggio chiamate ancora traduzioni. Tali in fatti esse
sono
, sebbene non fatte sempre da verbo a verbo, perch
ambedue di lunghissimi discorsi episodici intarsiati di fregi lirici:
sono
ambedue estremamente languide specialmente nello
mbedue estremamente languide specialmente nello scioglimento: ambedue
sono
verseggiate con ottave, ridondiglie e sonetti, co
motteggi di quest’ ultimo contro de’ rei, e lo sputar loro in faccia,
sono
tutte cose disdicevoli in una tragedia, e mostran
conda si pecca contro il verisimile: nella terza le azioni principali
sono
due: nell’ultima è fantastico e fuor della natura
e fuor della natura il carattere del protagonista. Ciò vuol dire che
sono
tragedie, ma difettose. Nega questi difetti il si
iligenti letterati nazionali la conoscono soltanto per tradizione, nè
sono
io stato più felice nel ricercarla. Il buon poeta
ali si rappresentarono con gran concorso e vantaggio de’ commedianti.
Sono
state sepolte sino a’ nostri giorni, e la Filli s
sser molto preoccupato per non avvedersene57. Ma se tanti e sì grandi
sono
i difetti dell’Isabella, quelli dell’Alessandra v
bella, quelli dell’Alessandra vincongli di numero e di qualità. Molte
sono
le azioni: di undici interlocutori ne muojon nove
le azioni: di undici interlocutori ne muojon nove: bassi e indecenti
sono
i caratteri di Acoreo e di Alessandra: le atrocit
he è obbligata a lavarsi in quel sangue: i nomi stessi de’ personaggi
sono
incompetenti; Luperzio, Remolo, Ostilio, Fabio no
s, pero muy largos è incapaces de representarse. 28. De las quales (
sono
le parole del medesimo Nasarre) se pueden sacar p
gli indirizzò il suo discorso (dirigido à la Academia de Madrid). Non
sono
forse Spagnuoli quei che nascono in Madrid? Un’ A
muerte fosse un auto sacramentale; perchè nella penisola di Spagna vi
sono
stati auti che furono rappresentazioni drammatich
0 maggio, stesso anno (carte 224ª), dice : La Franceschina partì X dì
sono
. Il Corbinelli era a Parigi, e il Pinelli a Pado
tia, ma supplicandola a tenermi per quel vero servitore che sempre le
sono
stato e le sono, le faccio humiliss.ª reverentia,
ndola a tenermi per quel vero servitore che sempre le sono stato e le
sono
, le faccio humiliss.ª reverentia, et prego il Sig
5) riguardante la distribuzion delle parti nella Trilogia di Lindoro,
sono
alcune particolarità che toccan la Catroli. Quant
ratel suo (Francesco Catroli, comico anch’esso) potè circa dieci anni
sono
(1772) abbandonare del tutto il teatro, e vivere
ento. Si vede che tu conosci poco il mio carattere – per tua norma io
sono
seria sempre e non amo per nulla scherzare. Vedo
zia delli coniugi Tessari. Andò in iscena la Carolina con Sedici anni
sono
e fece un fiasco deciso – andò lui di seconda ser
o di cabale e intrighi soggiunge : Fra i nuovi attori per Napoli, io
sono
stato quello che da principio ho trovato più oppo
ori principali che avrei in vista e che potrei con certezza stabilire
sono
questi : Ferri – Voller padre e Colombini brillan
he spiantato speculatore (sic) nessuno se ne occupa. » E soggiunge :
Sono
ben semplici i comici di qualche fama, di legarsi
e stabilito con la signora Internari è per tre anni. Posso però, anzi
sono
determinato, onde non rinunziare al vantaggio di
non è questa un’ offesa al vostro sommo ed incontestabile merito, ma
sono
i meschini proventi che si ricavano dagli eserciz
ete che pretese) glielo negai, perchè come doveva fare con Genova che
sono
pagato ? il mestiere per lei serve da secondo ; s
za si teme che fuga si deve stare sempre in guardia e a dirvi il vero
sono
stanco di fare questa vita ; infelice quel Capo C
felicità. – È inutile che io spinga il tuo cuore con maggiori parole,
sono
persuasa che tu farai ogni sforzo per rendere la
una gioia all’anima, su cui in pochi anni tanti e si fieri dolori si
sono
accumulati. Ella fu interprete dell’autore al pub
tardo ravvedimento – L’amor di una madre – Un fallo – Sedici anni or
sono
– La fedeltà alla prova – Maria Stuarda – Ottavia
d, Beaumarchais ec. o tuttè tragiche o mescolate di tratti comici, si
sono
alla rinfusa tradotte e recitate dovunque ascolta
coll’ammettere, come egli fa, le favole cittadine e lagrimanti che ne
sono
piene a ricolmo, o per meglio dire che non posson
lo più lietamente ? Ciò basti sul capriccio fisedico del Pepoli. Non
sono
del gusto del secolo XVIII le favole pastorali. A
i con sale comico satireggia alcune debolezze e varii vizii popolari.
Sono
parimente scritte in prosa le quattro commedie re
la Claudia, il Cavaliere, gli Studenti, il Solitario, l’Errico. Tutte
sono
romanzesche nell’intreccio, piene di colpi di sce
imprimere, è il Politico da me veduta solo accennata a soggetto, come
sono
tutte le altre ingegnose favole del Cirillo, il S
nte ; cosa volete che stampi ? Non importa , replica Falloppa, queste
sono
le formalità solite di noi giornalisti. Agatopis
lio. » « Epid. Non vi dico niente delle cortigiane : tutte quelle che
sono
in Atene, vedevansi uscite dalle loro case azzima
signorine, quando si tratta poi di pagar le gravezze, dicono che non
sono
in istato di metter fuori un quattrino. Ma ei pen
ancesi stessi la smarrita via della bella commedia di Moliere. Queste
sono
l’epoche e le differenti maniere delle favole Gol
inua la morale e la virtù. Le sue favole tutte in prosa, eccetto una,
sono
di genere differenti. Alcune sono lagrimanti, alc
favole tutte in prosa, eccetto una, sono di genere differenti. Alcune
sono
lagrimanti, alcuna tragica, altre ripiene di appa
nze alla spagnuola, varie romanzesche, e molte comiche. Le lagrimanti
sono
: 1 il Cappello parlante, ossia l’Elvira di Vitry
lla traccia, ne’caratteri e nel piano. Le favole ripiene di apparenze
sono
: 1 il Tempo e la Ragione, che si chiama allegori
stanno accadendo altrove a’ personaggi lontani. Le favole romanzesche
sono
: 1 la Vedova di prima notte, nella quale chiama
n ratto riconosce l’abbandonata sua amante e suo figlio e si ravvede.
Sono
poi piacevoli commedie di caratteri le seguenti :
É una pretta commedia lagrimante, in cui al dire del medesimo autore,
sono
in contrasto le lagrime e le risa, essendo stata
ome schiavi ; quando però si tratta di mangiare a spese de’ Persiani,
sono
intemperanti nel bere e nel mangiare, e rubano du
he finisce in pianto. Nell’ atto V contrastano Eschine e Demostene ;
sono
essi invitati alla cerimonia di Calamo che vuole
1500 o del 2000. Soggiugne specialmente che le quattro commedie prime
sono
adattabili ad ogni tempo, luogo e costume. La sce
oco, e freme temendo di esserne sempre più maltrattata. I Pigliatutto
sono
gonfi del ritrovato della Rete che piglia i pesci
tti, non su i pensieri. Egli era Re su quel pianeta de’ 637 che ve ne
sono
, ed avea sotto di se 138 milioni di vassalli, i q
itiro alla figlia. Torna Tramezzino, e dice che Settimio ed il figlio
sono
già lontani molte miglia fuori di Genova, e conse
do a misura che si avvicina alla scena : i cinque ordini di palchetti
sono
disposti in modo che i più lontani dalla scena sp
lo strepito vicino delli stromenti. Le porte onde si entra in teatro,
sono
laterali, e non dirimpetto alla scena, la qual co
platea è di piedi 62 e la larghezza nel proscenio di 50 in circa. Vi
sono
cinque ordini ciascuno di 25 palchetti, oltre a u
e delle voci più rotonde e sonore. Gl’ingressi, le scene, i corridoi
sono
magnifici. Il teatro degli Aliberti in Roma costr
a agli spettatori ha un orologio, di lunghezza è palmi ventisette. Vi
sono
cinque file di palchetti, ciascuna fila di tredic
gusto con tritumi, e l’atrio ha due stanzini laterali, ed i corridoi
sono
comodi e proporzionati al concorso. L’oggetto di
dell’uditorio è di piedi parigini 73 in circa, ed il minore di 67. Vi
sono
sei ordini di comodi magnifici palchetti al numer
l dolce inganno a cui il tutto è ordinato. In oltre con mal consiglio
sono
alquanti anni che si aggiunse un altro splendido
ini alla farsa, ma non già a’ vaneggiamenti di pazzie d’infermi, come
sono
i tanti malcuciti e sconnessi centoni che corrono
atista Pergolese. Altre opere del Federico non meno copiose di grazie
sono
le seguenti : la Rosaura del 1736 colla musica de
lo (il quale pose in musica la maggior parte delle opere del Lorenzi)
sono
in tutte le parti nel Socrate inarrivabili. L’aut
no dul giardino i servi dicendo epaventati che non solo tutti i gatti
sono
fuggiti pel giardino, ma che i serpenti rotta la
uggiti pel giardino, ma che i serpenti rotta la rete che gli chiudea,
sono
scappati ; e tutti fuggono atterriti. La sorgente
sto in musica dal Buranelli, e la Cecchina dell’inimitabile Piccinni,
sono
vaghe commedie musicali ripetute sempre ed imitat
egli da più anni è morto. Piacevoli opere italiane da non obbliarsi,
sono
parimenti, e riuscite in Vienna, in Parigi e per
ia poeta Cesareo dell’imperadore Carlo VI. Le favole dello Stampiglia
sono
doppie e piene d’intrighi amorosi simili a quelli
francesi, e lo stile abbonda di pensieri soverchio lirici. Tutte poi
sono
di lieto fine, ed alcuna risale agli ultimi anni
rtenope cantata in Napoli sin dal 1699 e replicata altrove più volte.
Sono
adunque alcuni de’suoi drammi anteriori a quelli
e costituiscono il merito del gran poeta che gli succedette. Notabili
sono
i melodrammi di Apostolo Zeno per la varietà de’c
ta l’attenzione dello spettatore. I drammi onde trasse onor maggiore,
sono
: Lucio Papirio, Cajo Fabricio, Andromaca, Merope
tormentati da grandi passioni contrastate dal dovere e dall’eroismo,
sono
personaggi perfettamente tragici. Con quanta maes
li confuse con quegli Ezii millantatori que’Catoni e que’Regoli ? Non
sono
essi ritratti istorici ? Regolo parvegli millanta
uro, Se follia, lo compiango : Se ragion, gli son grato : e se in lui
sono
Impeti di malizia, io gli perdono. È prosa, dice
comunica all’azione un continuo patetico movimento. Cinna poi e Sesto
sono
veramente due ingrati per cagione di una donna ;
leggono nel Cinna nè in altri drammi ch’io sappia. Bellezze originali
sono
parimente, e fatte per l’immortalità, le vie tent
emi che niun filosofo avrebbe mai pensato di potersi combinare, quali
sono
le dolcezze della lira greca co’ sentimenti comun
tissima ed esente di legge, i versi, in quanto lo permette la lingua,
sono
pieni di ritmo, e però facili ad adattarsi alla m
la Clemenza di Tito, e del suo monologo diceva : » Queste due « scene
sono
comparabili, se non le superano, alle più belle p
, se non le superano, alle più belle produzioni della stessa Grecia :
sono
degne di Cornelio quando non è declamatore, e di
Metastasio. Quelle di passioni non oltrepassano le sette, altrettante
sono
le parlanti, e ben quindici quelle di comparazion
e, entrambe per l’anniversario di Santa-Lucia. Notabili singolarmentè
sono
i caratteri di Giosaba madre falsa del bambino co
a Primavera personificata ai pregi naturali del sito di Partenope. Vi
sono
altresi due favole boscherecce musicali, l’Isola
Dì, non è quello Il romito castello Del felice Atelvolto ?… Amico io
sono
Del signore di queste Remote solitudini, e confid
etto poco veramente vantaggioso per la musica, perchè gli affetti non
sono
punto riscaldati al giusto segno, dicendo appena
ir se stessa e la verità ; ma dunque nel sistema musicale presente vi
sono
pure ostacoli all’imitazione del vero ? e v’incia
Son io di averti amato, e più che t’amo, Più apprezzo me : di te non
sono
indegno ; Tel prova il mio perdono. In quante pen
trattiene ; ella tramortisce. Lodevole in tale dramma si è che non vi
sono
freddi episodici amori subalterni, non arie di co
o di maniere liriche tutto al più da pastorale. Questi amoreggiamenti
sono
interrotti da un all’ armi, di cui poi non si dà
ustrarlo, quando ancor vincesse. Gli automati imitano l’uomo e non lo
sono
. Atto II. Odorico volendo leggere nel cuore di El
ccettar la disfida di un ignoto. Conoscimi dunque, dice il cavaliere,
sono
Adallano… Che ne risulta ? Fulmini, duelli, sangu
non somiglio a tanti Vili, perfidi, altieri Mortali abbominevoli. Non
sono
Fra quell’ iniqui che una dolce calma Godono fra’
sica dell’esimio di lui compatriotta Fedele Finaroli. Altri non se ne
sono
rinvenuti ; ma Vincenzo Ravizza erasi felicemente
del difficile Rameau, e degli applauditi Grety e Mehul, de’ quali non
sono
sconosciuti i pregi. Non è però certo che essi ab
ttifichino, che gli si appressino ? Una manifesta decadenza osservava
sono
alquanti lustri nel teatro di Londra il dotto aba
dizio ; ma ricreano la parte più pura e illuminata della società, che
sono
i dotti ben costumati, e possano indi a’ posteri
pudente gazzettiere) asseverantemente affermano di non averla veduta.
Sono
essi intanto accertati di utlicio dal sig. Angelo
elli ? Sapesse almeno codesto pitocco della valle di Elicona che cosa
sono
le favole di Mercier e di Villi, e che cosa è la
iccioli teatri addetti generalmente all’ozio della minuta gente. Tali
sono
quello di San Carlino, della Fenice, della Posta
si raffigura un’ombra degli spettacoli de’ Baloardi di Parigi. Questi
sono
i ventilatoi delle passioni, diceva un nostro fil
i nelle ruine dell’antica Posidonia o Pesto nel regno di Napoli. Tali
sono
i rottami delle sue Mura formate di grandi pietre
pevano congiungere colla solidità il gusto di ornare. Tali finalmente
sono
le reliquie de’ Portici, di un Atrio, e l’Anfitea
uel pregevole ufficioso letterato mi avvertì che le reliquie indicate
sono
opera de’ bassi tempi; e ciò si rileva dal lavoro
uto nelle cornici di alcune basi di colonne colà rimaste. Quindi esse
sono
state piuttosto credute portici, ne’ quali introd
pag. 84, linea penultima ed ultima con felicità la secondano,
sono
copiate al naturale da lo pre con felicit
sono copiate al naturale da lo pre con felicità la secondano,
sono
copiate al naturale dalle procedure pag. 113
presso nascimento alla Poesia Satiresca, ma i Drammi di questo genere
sono
per noi perduti, eccetto il Polifemo di Euripide.
ono, a quel che sembra, di coltivarla i Latini: ma de’ loro Drammi ci
sono
rimaste troppo scarse reliquie per assicurarsene.
no che non inventarono la Pastorale, perchè non l’inventarono. Queste
sono
appunto di quelle ragioni, che in Ispagna diconsi
, sopravvanzandogli ben cinquautasei anni infruttuosi per le Lettere.
Sono
queste le angustie di Termopile, o il passaggio d
amati Colloqui Pastorali tutte le Favole del Lope, quando tra essi vi
sono
anche delle Commedie. Intanto in contracambio avv
, della vita laboriosa de’ Commedianti Spagnuoli, e de’ loro costumi,
sono
in verità ben altra cosa che una Storia de’ Teatr
he ci predomina. Se l’apprensione è d’un male, i muovimenti del corpo
sono
diretti a slontanarlo lungi da noi, come si cerca
uno e dell’altro, e che siccome i suoni inarticolati della voce umana
sono
la materia elementare della melodia, così le atti
entare della melodia, così le attitudini della fisionomia e del corpo
sono
, a così dire, la materia primitiva della danza. [
d’essere imprigionati fra certe leggi inalterabili e severe, le quali
sono
le medesime per la danza che per la musica. Come
endere a meraviglia dalle loro nutrici, e l’educazion ragionata, onde
sono
capaci i muti nati, pruova con evidenza che la na
cancelli che prescrivono il buon gusto e la sana filosofia. Ma quali
sono
codesti cancelli? Tempo è ora mai divenire a disa
e, arbitraria, non fissata dall’uso e dalla convenzione, o perché non
sono
abbastanza connessi cogli antecedenti e coi poste
[11] Quindi le qualità generiche richieste nel ballo rappresentativo
sono
le stesse che esigono le azioni drammatiche, e gl
in questi esempi si racchiudono tutti gli altri di simil genere) non
sono
modelli opportuni per un danzatore. Le smanie di
zzose e dilicate negli amorosi, regolari ed eleganti in tutti; questi
sono
i requisiti dello stile nella pantomima. S’aggiun
se inaspettate e decisive così atte a produrre il loro effetto, e che
sono
il frutto più pregiato dello studio e del genio.
ni che vietano l’accompagnamento perpetuo della danza nel melodramma,
sono
le stesse per doverla bandir eziandio come episod
nel melodramma fuorché nelle circostanze accennate, e i poeti che si
sono
dimenticati di farvi riflessione hanno mancato al
fuori col linguaggio dei muti, e togliendomi per forza dal luogo dove
sono
, mi trasportano in un altro mondo dove non ho per
anto nobilitato il ballo quanto Noverre. I misteri ch’egli vi ritrova
sono
così mirabili, l’eloquenza con cui assalisce la f
tanto può dirsi aver toccata la perfezione quando i mezzi che adopera
sono
in perfetta corrispondenza col fine, quando la co
agli occhi dell’ottimo giudice, e quando gli effetti che ne risultano
sono
tali appunto quali l’arte stessa mi prometteva di
che le linee tirate da loro invece di tendere ad un centro comune gli
sono
anzi divergenti, se attenuta non ritroverò né dal
’ nervi del sensorio delle scosse più efficaci e più veementi che non
sono
quelle che per mezzo degli altri sensi vi si tras
io ne riceve maggior copia di vibrazioni, onde i nervi subalterni che
sono
scossi più fortemente mettono in maggior esercizi
ffermerò si è che tali effetti della mimica, come si coltiva fra noi,
sono
accidentali, ch’ella ha dei vizi intrinseci che n
degradarne i colori. Ma tali preparazioni, degradazioni e circostanze
sono
affatto perdute per la mimica, la quale circoscri
cotal difetto d’oscurità si scontra soltanto nei balli dozzinali, ne
sono
ripieni anche i più celebrati. Io sfido il leggit
tanchi della reciproca pugna vengono ad un accomodamento, i cui patti
sono
di dividersi fra loro l’amabil preda. Benché le g
cattivo arnese, e pressoché intirizzito dal freddo. Le sue vestimenta
sono
ancor bagnate dalla pioggia. Egli si dibatte volt
ttacolo e il libro, non pruova ella più d’ogni altra cosa che i balli
sono
altrettanti enimmi, i quali hanno bisogno di comm
di mostrarmelo un paio d’occhiali per poterlo vedere». [41] Se grandi
sono
i difetti che si veggono nella composizione, non
[41] Se grandi sono i difetti che si veggono nella composizione, non
sono
minori quelli che nella esecuzione s’osservano. P
odo col mezzo de’ gesti cose, che per le ragioni addotte di sopra non
sono
in verun modo spiegabili; onde avviene che i ball
. Se la intende cogli occhi più facili ad essere ingannati che non lo
sono
le facoltà dell’anima. Mette in particolar movime
s’offre in premio, e perché i maggiori anzi i soli piaceri della vita
sono
quelli dei sensi. Io non voglio far da casista co
Ballo comico intitolato il Don Quisciotte che servì d’intermezzo anni
sono
ad un opera buffa. 184. [NdA] Mi s’opporrà l’es
etta Celia in Commedia Celia, e Maria, voi siete e Mare, e Cielo, E
sono
i pregi in voi del Ciel, del Mare. Vi dà le perle
e angoscie e partorir diletti, influir tema e implacidir gli aspetti,
sono
in Celia d’amor forze e stupori. Ma co' vezzi con
Il sesso sublimar sopra il confine, gli oceani capir de la Bellezza,
sono
in Celia del cielo opre diuine. E ora, come sag
ico teatro, e le pubbliche difese dello Scala, e le lettere di Celia,
sono
pubblicate e chiarite in un articolo di Achille N
sola. Le di lui poesie sublimi il Polifemo, le Solitudini, le Canzoni
sono
un tessuto di metafore strane e ridevoli. Noi non
a me temerario (gli dice interrempendolo) a me! mi conosci? sai chi
sono
? lo rammenti? Parti, allontanati, nè mai più ardi
mo atto desta la curiosità ed è meno difettoso nello stile; gli altri
sono
pessimi per istile, per azione e per orditura. L’
mal grado del loro amore, forza è che vivano malcontenti. I caratteri
sono
ben dipinti; l’azione non offende l’unità richies
io vivo. Isa. È vano. Die. È vano.Parlar chiaro a don Fernando. Isa.
Sono
già sua. Die. Sono già sua.Prova la forza. Isa.
. Die. È vano.Parlar chiaro a don Fernando. Isa. Sono già sua. Die.
Sono
già sua.Prova la forza. Isa. Sono già sua. Prova
Fernando. Isa. Sono già sua. Die. Sono già sua.Prova la forza. Isa.
Sono
già sua. Prova la forza.È vana. Die. Vientene mec
è autore di varie favole, alcune delle quali sino a’ giorni nostri si
sono
conservate in teatro, e nel giro di ciascun anno
inaspettati che producono continuamente situazioni popolari e vivaci.
Sono
, è vero, i suoi ritratti per lo più manierati e p
a stento m’induco a crederla lavoro del Calderòn. In essa i Peruviani
sono
delineati a capriccio, e la storia dello scoprime
regina straordinaria piena di valore e di ambizione; ma nella seconda
sono
gli evenimenti assai più dilettevoli e più atti a
viano in Menfi per alcune carte comprende i disegni di Erode. E quali
sono
? Aspirare a divenire imperadore di Roma. È una ip
omma maraviglia e dolore ne legge il contenuto. Le giuste sue querele
sono
patetiche, ma confuse in un mucchio d’espressioni
nsieri patetici e vigorosi si trovano sparsi nelle di lei querele; ma
sono
frammischiati a varie impertinenze pedantesche di
a… Ma che dico ? Oimè, ben mio, Mio sposo, mio signor, tua schiava io
sono
, Fa di me quel che vuoi. Ma se ti offesi, Se nel
femminil fasto. Ma se il mio pianto a intenerirti è vano Per quel che
sono
, a quel che fui deh pensa Nacqui di nobil padre,
arie cose le commedie Nadie fie su secreto, ed il Secreto à voces; ma
sono
artificiose e naturali per alcune situazioni comi
ico e nello stravagante al pari degli altri. Le facezie ed i motteggi
sono
graziosi e frequenti; ma egli segue i compatrioti
In questa favola motteggia sull’uso d’introdurre i servi buffoni, che
sono
gli arlecchini di quelle scene, ad assistere ai d
, Ayer se cumplio el plazo prometido, En que ha señalado su venida.
Sono
dunque trascorsi undici giorni, e l’azione princi
tevole. Ma queste commedie che noi con ingenuità mettiamo alla vista,
sono
state forse additate da’ Nasarri e da’ Lampilli?
Castiglia padrone di Alcalà e delle città, castelle e villaggi che le
sono
intorno, vantandosi egli di passeggiare sempre p
Giovanni Matos Fregoso, ed è la migliore delle sue favolea. Notabili
sono
in essa il carattere del re Alfonso detto il savi
e è la scena della loro cena; ed i discorsi del re, e di Juan Pasqual
sono
ben degni degli elogii de’ giornalisti francesi,
ovrano. Tralle commedie di Antonio Zamora che raccolte in due tomi si
sono
impresse ne’ principii del secolo XVIII, havvene
anca. Anche questa favola partecipa assai della farsa; ma i caratteri
sono
felicemente dipinti, e lo stile è buono, comico,
ione, si dovrà attendere dalla sola presenza de’ casi, i quali sempre
sono
infinitamente scarsi e fra se diversi, e quindi i
rza di pratica materiale, s’impara errando, e gli errori de’ principi
sono
sempre fatali. Questo soltanto che nella favola d
ia che sol del vero si alimenta e si pregia, osserviamo che rarissime
sono
le commedie che da tali rimproveri si esimono. Ma
tiplicità delle azioni contenute in tal componimento, tutti gli altri
sono
scelerati. Muojonvi otto personaggi, e nello scio
oprie, talvolta buffonesche, talvolta atroci. I personaggi per lo più
sono
inutili ed episodici, le inconseguenze continue,
dorarla come una divinità, e finisce la tragedia. Tutti i cinque atti
sono
ripieni d’inutili inverisimili e freddi amori de’
etta. Compete questo suo decreto ad una favola di cui tre atti almeno
sono
inutili, e nella quale Didone senza apparire la n
e si nota qualche squarcio sublime. Ma nè queste nè quelle del Virues
sono
mai state rappresentate ne’ teatri di Madrid negl
are le loro inutili decisioni generali. E che giovano esse quando non
sono
verificate su i medesimi drammi? Io ne ho scelti
de i riferiti difetti degli attori nazionali. Ma i di lui clamori non
sono
stati ancora ascoltati. a. L’espressione origina
do, lobo hambriento, horror mortal, y hombre enfin ecc. a. Quì si
sono
omessi alcuni versi, il cui senso si rapporta a q
le difettose per condotta e per istile, che più non si recitano, come
sono
el Job de las mugeres, los Vandos da Rabenna ecc.
aranta versi per dire ciò che quì si accenna in cinque; ma i concetti
sono
troppo tinti delle puerilità dello scorso secolo.
a buona voce, un personale vantaggioso, un lazzo spiritoso, e pronto,
sono
i capitali in lui meno stimabili. Il suo profondo
moria senza dimenticarsi giammai alcuna ancorchè menoma cosa ; questi
sono
finalmente tutti quei pregi rari, che in lui abbo
sente capitolo io sento più che mai la difficoltà dell’impresa che mi
sono
forse imprudentemente addossato. Osar uno sconosc
utto gli altari al sublime genio del poeta cesareo; dove i suoi versi
sono
oggimai divenuti proverbi, cantandosi nelle bocch
lli di Omero e di Euripide; dove tante penne di rinomati scrittori si
sono
per l’addietro stancate e si stancano tuttora nel
i utili forse allorché si era in tempo di non intraprenderne il corso
sono
oggi mai divenuti tardivi trappassata che abbiamo
ole che per esser troppo lunghe o di suono malagevole e sostenuto non
sono
acconcie per il canto; ora adoperando spesso la s
ì dire, sfinita non ha forza che basti a terminar il sentimento. Come
sono
questi: «Oh che felici pianti! Che amab
so dico della maggior parte delle chiamantisi Anacreontiche, le quali
sono
tanto lavorate sul gusto di quell’autore quanto s
ntiche, le quali sono tanto lavorate sul gusto di quell’autore quanto
sono
conformi alla natura i ridevoli sistemi dei filos
dersi nel cantico di Giudita nella Betulia liberata, dove pochi poeti
sono
arrivati a dipingere l’onnipotenza del dio degli
ssa insieme accoppiare senza renderli troppo sostenuti e sonori, come
sono
comunemente i versi dei poemi non cantabili. La m
a mischianza felice de’ suoni nell’ordine e combinazion delle sillabe
sono
le qualità che richieggonsi nelle poesie musicali
lle sillabe sono le qualità che richieggonsi nelle poesie musicali, e
sono
appunto le doti che caratterizzano lo stile di Me
le assicurano una perpetuità che senza essi non avrebbe, cosicché non
sono
più i deliri dell’antica mitologia, ma la verità,
olezza che fa restare. La prima scena del Temistocle e dell’Artaserse
sono
in questo genere due capi d’opera di sagacità tea
pensato da altre doti luminose. All’opposto le sentenze di Metastasio
sono
opportunissime, tratte sempre dalle circostanze o
di Cicerone potrebbe dirlo meglio in un intiero discorso? Altre volte
sono
brievi sentimenti istruttivi, come: «Soglion le
che quando Se medesmo descrisse, Disse: Io son quel che
sono
: e tutto disse. Ach. L’autorità de’ tuoi produci
ella persona e più legati col suo particolar interesse. I suoi tocchi
sono
sempre da gran maestro chiari insieme e profondi,
non avessero nelle opere sue i propri talenti. La poesia e la musica
sono
come il testo d’un’orazione, e il commento; ciò c
ò camminar meglio. Metastasio è il Palladio e il Vignola, e i maestri
sono
gli esecutori. Quindi con non minor verità che el
api d’opera di Leo, di Jumella, Durante, e Pergolesi. Se i tuoi occhi
sono
inondati dalle lagrime; se senti palpitarti in pe
to abbastanza, o di averlo malignamente tacciuto. L’entusiasmo cui mi
sono
abbandonato lodandolo, mi metterà, cred’io, al co
ifetti, dai quali debbono tenersi lontani. I vizi dei grandi artefici
sono
più pericolosi degli altri ai progressi dell’arte
enza dubbio la composizione dell’aria. I drammi del Quinaut altro non
sono
che un continuato recitativo. In quanto alla spez
onforme alla maniera di scrivere osservata da buoni autori. A me, che
sono
oltramontano e conseguentemente non abbastanza in
né si contenta di frammettere uno o due intrighi amorosi, in molti vi
sono
anche tre e quattro. Ci è qualcheduno, come la Se
Ci è qualcheduno, come la Semiramide, dove tutti quanti i personaggi
sono
innamorati. E pazienza se quest’amore fosse sempr
onimenti quando il sentir i personaggi, allorché danno un consiglio o
sono
agitati da qualche passione, trattenersi tranquil
orte sospetto d’ipocrisia nel suo dolore. E più frequenti del bisogno
sono
quei casi dove gl’interlocutori si sentono far us
Impallidirvi, ed arrossir nel viso, Invidiabili
sono
Privilegi del sesso: in dono a voi
l paese ed il tempo, non potevan loro in veruna guisa convenire. Tali
sono
, per esempio, l’uso della mitologia propria de’ s
iene che Metastasio ne faccia uso di altri mezzi. Se questi più volte
sono
posticci; se condotti non vengono spontaneamente
ll’azione, ma tratti piuttosto a viva forza dalla usanza; essi almeno
sono
, come i cavalli di vettura, che si pigliano a nol
la quistione in suo favore, s’impiantano altrettante di nuovo quanti
sono
gli scrittori che s’addurranno in difesa108. [65]
o gli scrittori che s’addurranno in difesa108. [65] Ma tanto forse mi
sono
inoltrato nella critica del Metastasio che il let
diasse di piacere alla parte più sana e illuminata della Società, che
sono
i Dotti”. Aggiugnete (p. 278.): “I Poeti, i quali
Pubblico ne’ Teatri”. Questo solo in quanto avete detto è vero; nati
sono
i Poeti Scenici a dilettare ed instruire il Popol
? Oh Amico, su tal punto questa Plebe, e questo Popolo polito e colto
sono
più uniti di quel che taluno crede. Quando alla G
nque un Apologista conoscere i Drammi degni di riprovarsi, sappia che
sono
quelli, che nella rappresentazione divertirono so
intere? E intanto non fanno in tanti paesi la delizia de’ dotti? non
sono
prezioso ornamento de’ loro Gabinetti, non meno c
di quel famoso Ateniese, e di chi le ammira. Si vede che i gusti non
sono
uguali: “A chi piaccion le fave, a chi i baccell
ommedie, che se mancano al quanto per ciò, che concerne il gusto, non
sono
però nè sregolate, nè mostruose. Oggi con gusto,
cata ha coltivata estemporaneamente la rappresentazione. I Toscani si
sono
segnalati co’ Gigli, e co’ Fagiuoli, di cui vi so
one. I Toscani si sono segnalati co’ Gigli, e co’ Fagiuoli, di cui vi
sono
moltissimi Tomi di Commedie, non già una o due. N
sto in movimento? E quanti altri Drammi hanno veduta la luce, i quali
sono
giudiziosi, regolati, e vicini alla perfezione? O
luce, i quali sono giudiziosi, regolati, e vicini alla perfezione? Or
sono
queste le mostruosità, le arlecchinate Italiane,
ecchinate Italiane, sincerissimo Signor Lampillas? Gli stessi Strioni
sono
forse oggidì così dediti a’ loro Soggetti dell’Ar
a? Nel Dramma di S. Ermenegildo, che ho veduto rappresentare due anni
sono
in Madrid, si congregano questi Concilj ad istanz
i di lei dettati si accolgono dall’Uditorio con applauso universale;
sono
però tutti virtuosi gli ascoltatori? Piacesse al
cantando e ballando. Da queste danze e scene recitate di Wateeoo non
sono
dissimili quelle delle isole degli Amici e le alt
e del Mar Pacifico del Nort. Nelle isole dette da Cook di Sandwich vi
sono
eziandio danze pantomimiche accompagnate da music
, e talora copronsi il volto con maschere di legno scolpite, le quali
sono
di grandezza eccedente la naturale, e figurano or
ammenti del comico Alesside. Ciò rilevasi da’ frammenti che se ne
sono
conservati, de’ quali stimiamo quì addurne alcuni
ste colle sue costellazioni. Vi si ammirano quelle che anche in terra
sono
pesci, animali e volatili; lo scorpione p. e. esp
to, di Catania, di Messina, di Segesta, di Taormina. Similmente degni
sono
di ricordarsi i teatri di Taranto, di Crotone, di
Reggio e di altre città della Magna Grecia. E soprattutti memorabili
sono
gli antichi teatri di Capua, di Nola, di Pozzuoli
lle ragioni, si tolga la nota (1), e si aggiunga quanto segue. 1. Si
sono
quì sostituite queste bevande de’ moderni popoli
orreggere la buffoneria grossolana; ma Klopstock, Lessing e Weiss non
sono
ancora seguitati da’ nuovi poeti drammatici degni
ici degni di nominarsi. Una manifesta decadenza osservava, pochi anni
sono
, nel teatro di Londra l’autor francese della Gazz
ostrare sulle scene spagnuole queste commedie; ma sul medesimo teatro
sono
state motteggiate da soliti piccioli compositori
e un Racine e un Corneille, ma un Euripide: i di lui trionfi però non
sono
stati seguiti da altri, e l’opera, che tanto si a
, l’eleganza, il calore dello stile di Metastasio; i loro disegni non
sono
sì ricchi e giudiziosi, le loro invenzioni non so
loro disegni non sono sì ricchi e giudiziosi, le loro invenzioni non
sono
originali, o da passar come tali, i loro colpi di
i più, non la verità, ma l’opinione risguardano; uomini in somma che
sono
un composto d’ignoranza, di presunzione, di orgog
merito de i sopraccitati melodrammatici, possiamo accertare che molte
sono
le scimie del Metastasio in Italia; imperciocché
ILL. E REVER. SIGNORE La Storia Critica de’ Teatri scritta pochi anni
sono
dal Signor Dottore D. Pietro Napoli Signorelli, s
lla contiene, che a Regj dritti, e al buon civile costume si opponga.
Sono
intanto di avviso, potersi la M.V. degnare permet
elle diverse sensazioni e gradazioni di spirito e di sensibilità, che
sono
necessarie per formare un grand’artista comico. I
oggetti trattati con molto acume e senza pur l’ombra della pesantezza
sono
: la nobiltà dell’arte, l’educazione comica, la s
matis.mo Sig.r Marchese Padrone. Segno soltanto due righe. Ieri sera
sono
giunto a Torino, perchè mi sono fermato un giorno
Segno soltanto due righe. Ieri sera sono giunto a Torino, perchè mi
sono
fermato un giorno e mezzo a Bergamo. Domani parto
credo assai saggio per capire come debba parlare un attore; ma pochi
sono
in Italia atti in questo a dar buon giudicio; e p
ersecuzioni che voi mi accennate di avere in Bologna, ma so anche che
sono
appunto ridicole e che l’effetto universale sarà
osservanti aristotelici. Una prima traccia di questa ricerca erudita
sono
probabilmente le pressanti richieste di un Vitruv
dallo scontro tra Arcadi e Quirini. Non solo le questioni affrontate
sono
interne al dibattito italiano, anche nell’impelle
drammaturgici e scenici transalpini, ma quasi tutti italiani o latini
sono
gli autori citati a corredo. D’altro canto per al
ncora il Diario di Landi del quattro luglio: «Dopo sì geniale lettura
sono
andato con esso [Martello] e col sig. abbate Cont
ismo coerente e coeso nella sua struttura, in cui le spinte polemiche
sono
ben calibrate dagli spunti odeporici e da un conf
a già avviata nel giugno del 1714, quando poteva avvertire Muratori:
Sono
in Italia i Dialoghi stampati in Parigi dopo la m
Sono in Italia i Dialoghi stampati in Parigi dopo la mia partenza, e
sono
in viaggio verso costà dove io facilmente li darò
rontamente riferito l’accaduto a Ubertino Landi: Ma se quei Franzesi
sono
impostori! e con qual franchezza! Han dato ad int
ionale nesso assibilato -ti- con -zi- (patienza → pazienza, ecc.). Si
sono
sciolte le abbreviazioni convenzionali di M.e →
adre, ma non quella di M.r che può dare esito a diverse grafie. Si
sono
corretti i seguenti refusi: I.[32] interpetri → i
colarmente del dramma per musica, ha egli adoperate alcune parole che
sono
per avventura in commercio, ma che però non si le
sperati, che quantunque sieno detestabili per la lor professione, non
sono
però affatto disprezzevoli per qualche ardir di t
mi dia per vinto all’illusione di aver sugli occhi Aristotile, di cui
sono
secoli e secoli che io credo smarrite ancora le c
ualche cosa atta a persuaderti alquanto, se non a convincerti, che io
sono
Aristotile. [1.17ED] Hai tu mai letto chi fu mio
go mi lega a quelli che vengon creduti miei posteri, questi solamente
sono
i poeti, i quali non della mia vera Poetica, ma d
i ancor rilevate. — [1.33ED] — E come — io soggiunsi — i miei Sermoni
sono
elevati all’onore d’esser passati ancor sotto gli
ndo da cui riconosco la venuta delle bell’arti in Italia. [1.40ED] Ci
sono
certi invidiosi della felicità del loro secolo ch
del somigliarli come ombra corporea. [1.41ED] Io mantengo che costoro
sono
pazzamente invidiosi della moderna gloria e sono
mantengo che costoro sono pazzamente invidiosi della moderna gloria e
sono
evidentemente ingiusti al nostro confronto, non i
ose che dovean servir d’esemplare e procacciar de’ seguaci; laonde si
sono
propagate tutte le arti nella posterità. [1.43ED]
la state e maggiormente munirla l’inverno, dimodoche l’emicranie non
sono
più sì frequenti e si trovano più comode quelle t
uesta stessa ragione gli dovrebbero piacer più le vostre. [1.61ED] Vi
sono
alcune cose mirabili nei tre citati poeti, ma ve
[1.61ED] Vi sono alcune cose mirabili nei tre citati poeti, ma ve ne
sono
delle insoffribili, e chi queste imita se meriti
ando nell’Aminta, nel Torrismondo, nel Pastor fido gravi difetti e vi
sono
. [1.63ED] Ma la maggior parte de’ loro difetti e
trepita maggiormente è il non aver osservate le regole tue, che tutte
sono
ragioni nate dall’esempio e dall’applauso comune,
sostituir ad esse le nostre che si conformano all’uso. [1.69ED] Ve ne
sono
ben poi delle altre che non patiscono mutazione d
. — [1.71ED] — Ma tu non avverti — soggiunse il vecchio — che i Greci
sono
stati perfetti in quell’arti che han molta somigl
lianza alla poesia? [1.72ED] La pittura, la scoltura e l’architettura
sono
riuscite appresso di noi perfettissime; e da’ nos
rci. [1.73ED] Tu vedi che l’Ercole de’ Farnesi e la Venere de’ Medici
sono
i prototipi delle corporature umane imitate; e fe
ti modelli dell’arte. [1.74ED] Gli ordini poi greci nell’architettura
sono
stati la regola e l’ornamento della superba Roma,
sarebbero egualmente la norma dell’arte, come per preminenza di tempo
sono
adesso le statue più rinomate de’ Greci; pure que
i, ma so che sei persuaso come non la cederei al Tassoni. [1.84ED] Vi
sono
virtù insuperabili e queste imitiamo non perché n
n le avessimo sapute inventare, ma perché i vostri, nati prim di noi,
sono
stati in necessità d’inventarle. [1.85ED] Certo i
tedra. [1.100] Io nondimeno, benché non mi nomini espressamente, gli
sono
ben’obbligato che mi cacci ancor senza nome nel g
dovi l’uno e l’altro a quello del popolo. [1.107ED] Sin ad ora le tue
sono
uscite in teatro felicemente e molto popolo di pi
tto rappresentato quanto vi vedrebbero i veri personaggi che in scena
sono
imitati se, non finta, ma realmente operassero. —
cui concorrono tutte quelle che da’ vostri famosi drammatici italiani
sono
state esposte al teatro, come averai già osservat
n è poi vero che la cosa è ita più lontana di quel che io credeva; si
sono
avvezzati i filosofi a pensar tanto da sé che nul
greche tragedie e ancora delle franzesi. [2.5ED] Io nondimeno sempre
sono
stato di sentimento che l’uditore perdoni agevolm
tragica l’allungarsi a spazio maggiore di un giorno. [2.6ED] In fatto
sono
state in grandissima riputazione le commedie spag
cora il tuo genio. [2.9ED] L’unità dell’azione, del tempo e del luogo
sono
necessarie alla perfezione della tragedia perché
endo ancora che i venti non siano contrari al messo, siccome a noi lo
sono
stati. [2.16ED] Di più, Ercole fa un sacrificio i
zione, le quali ancora allungate dall’immaginazione a ventiquattr’ore
sono
troppo scarse all’azione. [2.18ED] Dell’unità del
enuità, parlando io contra una setta di uomini nel numero de’ quali o
sono
o almeno presumo che tu mi creda. [2.27ED] Ma tan
a distinguonsi, fuor che nel numero, i getti che dalla forma medesima
sono
improntati e moltiplicati. [2.33ED] Or qual disor
ede, perché le cose seguite fuor della scena e che si narrano in essa
sono
parte essenzialissima dell’azione e sono seguite
ena e che si narrano in essa sono parte essenzialissima dell’azione e
sono
seguite altrove. [2.53ED] Sicché dunque l’azione
a sola è consapevole verso il suo stesso inimico, cose tutte le quali
sono
inverisimili ed inconvenienti, se l’immaginazione
ma di considerare quell’anticamera come altrettante anticamere quanti
sono
gl’interessi de’ principali interlocutori e quant
camere quanti sono gl’interessi de’ principali interlocutori e quanti
sono
essi medesimi; quando tutto il verisimile veracem
lessandro si rappresenti. [2.118ED] Quattro esempli ti ho recati: due
sono
del tuo Sofocle e due del tuo Euripide; dove per
richieste ch’io volea farti, appunto, come se tu fossi Aristotile, e
sono
circa lo sceneggiamento. [3.8ED] Questo tra i Fra
frontarli e per venire in tutta chiarezza di tal verità. — [3.13ED] —
Sono
persuasissimo, — io replicai — ma una differenza
a patria, e che non ho men vanità de’ Franzesi nel vantar tragici che
sono
i vostri esemplari. [3.30ED] E però nelle vostre
pur di versi 69 e ve n’ha un altro di Menelao di versi 54, due ve ne
sono
non brevi negli Orazi del Cornelio, ed uno ancor
le nostre tragedie tutte ripiene di affetti amorosi, ove le vostre ne
sono
scarsissime, e pure ne’ vostri argomenti se ne co
nerezza dall’espressioni non meno grandi che amorose de’ loro attori:
sono
iti questi due famosi Franzesi, e più cupamente i
1 grand’Omero nell’epopeia, Sofocle ed Euripide nella tragedia, se ne
sono
, il più che han saputo, astenuti. [3.43ED] Tu ved
quella ch’ei già credeva defunta. [3.85ED] Nel Gesù perduto gli amori
sono
affatto celesti fra madre, figlio e parenti: per
esso che all’impostura ci vuoi franchezza nell’asserire, e che io già
sono
impostore. [3.97ED] Credilo per lo meno al Buling
chio, me ne anderò con più agio e con minore spesa. [3.130ED] Colà vi
sono
passeggi pubblici di amene e maestose verdure, fr
se non in apparenza di ricchezza e di fasto. [4.7ED] Le botteghe, che
sono
in numero quattro volte maggior delle case, fanno
cena assai vaga, che ad ogni passo si cangia e nella quale gli attori
sono
donne e donzelle leggiadramente abbigliate; e qui
vece di deridere l’impostura di un verso vecchio per me rinnovato, si
sono
dati a strepitare su quella qualunque siasi novit
into le rime e che invece di stancarmi di questa lor consonanza me ne
sono
, oltre ogni credere, compiaciuto. [4.39ED] Ora da
recchi ben purgati è tale che i versi sciolti a lato ai rimati se ben
sono
non paiono versi. » [4.79ED] Ma per dir meglio do
4.79ED] Ma per dir meglio dovea conchiudere: se ben paiono versi, nol
sono
, siccome io credo averti assai persuaso; e mostrò
fu necessario, perché i loro periodi son brevi e, se le desinenze non
sono
contigue, son così poco distanti che non annoia l
a si può far bassa, usandone soverchiamente; quindi aggiungo: «E tali
sono
i nomi propri, le metafore e i nomi ornati.» [4.9
egli abiti gioiellati son oro falso e cristallo; sa che quelle parole
sono
premeditate; e sente che dalla scena vi è con la
ritmi che modestamente da’ ragionamenti degli uomini si allontanano,
sono
gli ottimi; e così noi perlopiù usammo il jambo,
un verso la cui giacitura è delle più somiglianti alla prosa, e così
sono
parimente le giaciture del verso alessandrino e d
ratione vetat esse, numerum jubet.» [4.146ED] Il verso greco e latino
sono
creati dal metro. Il verso ebraico consta di ritm
la verità di quanto ti espongo. [4.148ED] Di questa natura per lo più
sono
tutti i linguaggi orientali, tutti capaci di rima
ve con tanto disprezzo e nausea della rima italiana. [4.155ED] Queste
sono
, se ben mi ricorda, le sue parole: «essendosi per
n due cose, al mio credere, consiste la legge di una lingua: la prima
sono
i vocaboli, la seconda si è l’uso loro. [4.172ED]
sperare pervenuta allo stato di perfezione la lingua vostra, ora che
sono
uscite le sue tragedie senza rime e l’egloghe sue
arte, perché, torno a dire, costoro senza malizia e senza talento non
sono
. [4.195ED] Quinci nelle loro conversazioni recipr
, deprimendo i loro avversari ed inalzandone alcuni alle stelle che o
sono
oppur vorrebbero lor partigiani; dalla qual cosa,
e negli scrigni. [5.12ED] In questo giardino le belle statue di marmo
sono
così famigliari e frequenti come le piante ne’ bo
rati a girandole, ad archi, a teatri. [5.14ED] Selve trapiantate quai
sono
nell’altezza lor naturale, labirinti favoleggiati
con libertà, diportandosi in quegli esercizi, ancor militari, che si
sono
fatti abituali al loro genio e senza de’ quali sa
va, in Milano, in Reggio ed in Bologna, benché tua patria, ascoltate,
sono
di questo carattere. — [5.34ED] — Hai divisato pr
iegati a comporre come allora vedendo le cose più brillanti e che più
sono
vezzose e delle quali più si compiace il poeta ri
musica antica, di’ a nome mio a cotesti adoratori dell’antichità, che
sono
impostori. [5.46ED] Giudica della musica degli Eb
, e pure il lor gorgheggiare è limitato dalla natura a certe arie che
sono
fra di loro uniformi, per non dir sempre le stess
giamento, e l’impresario dovrà compiacersene. [5.137ED] Le canzonette
sono
o semplici o composte. [5.138ED] Semplici direm q
rché riescono fredde ogni volta che a mezzo una scena gli attori muti
sono
obbligati a star così ritti ad udire l’attore che
nel fine del secondo atto. [5.154ED] I cori nel fine dell’ultimo atto
sono
inevitabili, godendo il popolo di ascoltare insie
e non è. [5.172] Ma quanti e quanto poi i vostri verseggiatori se ne
sono
ideati di misure sì sconcertate e sì incapaci di
: Le luci tenere Della mia Venere Mi fan languir. [5.176] Gli altri
sono
indifferenti e in ogni sorta di passione men fort
ri sono indifferenti e in ogni sorta di passione men forte del furore
sono
usuali. [5.177ED] Negli sdruccioli non t’impegnar
che guidano l’idea in non so che di ridente che la ricrea; e siccome
sono
venusti questi obbietti, così il son le parole ch
matico, coll’antepor la tragedia alla epopeia, malizia alla quale non
sono
arrivati i vostri interpreti, benché consapevoli,
il contrariar la natura che il secondarla, e per questa ragione pochi
sono
i mostri e gli animali son molti; ma pochissimi p
ro scritti a paro de’ secoli. [5.237ED] Essi nella notomia delle note
sono
arrivati là dove sottigliezza di gusto non è giam
ando il lor merito con quello de’ filosofi e de’ poeti, de’ quali non
sono
meno utili alla repubblica. [5.239ED] I primi ins
ue prelati a vedere nella galleria del Loure le piazze che o furono o
sono
sotto la giurisdizione reale e con le quali ha qu
offese e come agevolino co’ lavori l’espugnazion delle piazze: queste
sono
cento e, credo, altre quaranta di numero, fra le
he anzi diletta cadendo non stentata ma naturale, nel che veracemente
sono
eccellenti i bravi poeti di questa nazione. [6.27
naturalmente all’ingiù ed i vostri allo strepito di quegli altri che
sono
fatti spiccar in alto dall’arte. [6.42ED] Il prim
provato dall’uso. [6.50ED] Bensì compatisco gli autori italiani se si
sono
assuefatti alla moda, mentre per quanto essi abbi
si ritrova. Ma ciò separatamente è distinto, essendo che alcune parti
sono
del solo metro contente; alcune vogliono inoltre
a. [6.75ED] Trovo però alcuni errori nel recitamento franzese che non
sono
nell’italiano. [6.76ED] Primieramente passano i l
da eguali, sempre quella positura di corpo è incivile e plebea, e vi
sono
ben altri modi di palesare il dispetto. [6.82ED]
Baron e madame Duclos nel tragico, e giudichi solamente di quelli che
sono
i migliori fra i men perfetti. [6.105ED] Questa b
uisitamente eseguiti, egualmente son grati e son belli; ma gratissimi
sono
e bellissimi ciascheduno al genio prevenuto delle
o nei cori); P. Torelli, La Merope, Parma, E. Viotto, 1589 (ma i cori
sono
in versi sciolti); e S. Maffei, Merope, Modena, p
[commento_4.164ED] perché… bocca: perché ha tanto raziocinio quanto
sono
onorevoli coloro che si riempiono la bocca della
supra V.[134]. [commento_5.184ED] proposizioni… generali: ‘concetti
sono
universali’. [commento_5.190ED] stirare… note:
Aristotele e autore di diversi trattati di teoria musicale di cui ci
sono
giunti Gli elementi d’armonia, citati per l’appun
tragico, altrimenti ricordata come prefatio; i giornalisti franzesi,
sono
quelli del «Journal de Trévoux», autorevole mezzo
a, 3.I.1711 (si cita sempre dall’autografo, ma le lettere di Manfredi
sono
pubblicate nelle già citate Delle lettere familia
ta, incerto che potesse esser ben ricevuta dal nostro uditorio. Io mi
sono
lusingato di bene ed ho voluto farne esperienza,
. J. Martello, Lettere a L. A. Muratori, p. 59, lett. LI, 22.X.1713: «
Sono
uscite le tragedie stampate in Napoli dall’abate
, Biblioteca Archiginnasio, ms. B.178, let. 5): «Amico carissimo, Chi
sono
cotesti Quirini, e come sapete voi che mi domandi
e tue! ADDIZIONE III* Osservazioni sul Cinna. Incomparabili
sono
certamente questi versi, che disviluppano i subli
te. Ogni atto presenta un punto importante dell’azione; le situazioni
sono
patetiche senza languidezza e senza esagerazione;
V* Su i drammi piangolosi. Il Disertore, l’Umanità, l’Indigente
sono
drammi fuor di dubbio interessanti, ne’ quali per
nza saperlo, la Scommessa, Maillar, o Parigi salvato del Sedaine, non
sono
stati applauditi dal pubblico francese. Il Mercie
In quello &c. ADDIZIONE XVI* Drammi di Beaumarchais. Esse
sono
il Barbiere di Siviglia, che oltre dell’applauso
e rappresentazioni successive fu proibita dall’arcivescovo di Parigi.
Sono
tratte &c. ADDIZIONE XVII** Commedie del
e Pepoli, incapaci di riescir nell’opera di Zeno, e di Metastasio, si
sono
ingegnati, senza effetto per altro, di alienarne
rammatici della nazione; e nel Foyer architettato con magnificenza vi
sono
collocati i mezzi busti di marmo di Rotrou, de’ d
olonne doriche, il cui fondo ripete le cinque arcate dell’entrata che
sono
ad esse opposte, e formano altrettanti portici ap
n anfiteatro con una balaustrata. Il secondo e terzo ordine di palchi
sono
negl’intercolunnii. Havvi oltreaciò tre scalinate
**. Si continui sino alle parole affrettato bellamente dal notajo che
sono
nella pag. 137, indi si scriva come segue, toglie
famiglia di comici italiani) pubblica ancora alcune poesie di lei che
sono
nella raccolta edita a Venezia nel 1726 dalla Ber
bissima satira, in versi sciolti e divisa in cinque atti, della quale
sono
interlocutori Mercurio, Fama, Radamanto, Anima di
rsi dalla natura, dopo che aveva sentita la Truppa Italiana, che, già
sono
quattr’anni, è ritornata in Parigi. Grande onore
dia ; mentre le Tragicommedie di Sansone e della Vita è un sogno, non
sono
tragedie ; ed è ben diversa da quella la maniera
francesi, gli spagnuoli, gl’inglesi, i tedeschi, i russi, e i turchi
sono
stati prodotti sulla scena ad esporvi quanto serb
l drammatico genere; ma i cinesi e i giapponesi vengono anch’essi dal
sono
dell’aurora, e da mezzo degli antipodi i peruvian
se per tutte le parti o essenziali o integranti dell’opera. Oh quanto
sono
stimabili quegli scrittori che anche in cose di p
L’opere degli antichi in questo genere (toltone alcune cose, che non
sono
, so non relative ai costumi de’ loro tempi) sono
alcune cose, che non sono, so non relative ai costumi de’ loro tempi)
sono
state e saranno mai sempre i nostri modelli: tutt
la pena di consultar le sorgenti. Ma oimé! I begli spiriti alla moda
sono
essi a portata di conoscere la storicità de’ prop
quelle del tempo di Filippo IV più non si favella nè anche. Le ultime
sono
pur poche. Io ho vedute ripetersi quasi sempre le
des, e qualche altra, cui danno il titolo di folla. Oltre a queste si
sono
tradotte e accomodate a foggia di sarsuole alcune
i canta dopo centoventisei versi recitati, e soli trentadue versi poi
sono
seguiti da due arie; nell’atto II si recitano cen
convertirà en temor nuestras alegrias : ma di grazia quali allegrie
sono
nel campo greco, di cui Achille ha descritta la m
cessando la peste la gente riprenda vigore, ben s’intende; ma le navi
sono
anch’esse soggette al contagio? ed in qual vigore
itrio o alvedrio ec. Aggiungiamo solo alla sfuggita che tutte le arie
sono
stentate, inarmoniche, difettose nella sintassi,
le Latine pur troppo a cader di pregio e a svanire al paragone, così
sono
esse oscurate dalle commedie Greche cui in vano c
è cagione, che i Latini non hanno amata la fatica della lima, e stati
sono
impazienti d’indugio, mandando fuori troppo frett
ut miretur turba labores, Contentus paucis lectoribus. In fatti
sono
assai pochi coloro che sanno, spezialmente in tea
i e Latini, di cui o pochissimi frammenti o appena i nomi, rimasti ci
sono
. Un cert’altro letterato Francese di tal fatta, i
ncora, aver letto con sommo piacere l’Euripide di Sofocle. Queste non
sono
, e lo giuro, di quelle storiette e cantafavole ch
ere i loro Viaggi d’Italia, di Spagna &c. Nota XVIII. Io
sono
d’avviso (dice il P. Bianchi) che sebbene appress
Calisto per ingordigia ammazzano Celestina, danno nella giustizia, e
sono
impiccati. Calisto stando con Melibea ode un romo
sto in un racconto, non che su di un teatro; e questi sventuratamente
sono
i più bei passi del libro. Di grazia poteva ciò e
ne, di Salomone, di Ero e Leandro, di Elena, di Saffo, di Arianna? Ma
sono
da collocarsi tralle principali bellezze della Ce
il giovine Cesarino. Tra gl’interlocutori chiamati figuras de comedia
sono
, un eremita, un ruffiano, un paggio francese ed u
ave, e rare volte ammollito da qualche ornamento lirico, i costumi vi
sono
ben coloriti, e i discorsi vivacemente appassiona
aria, l’Imenea, la Giacinta, la Calamita e l’Aquilana. Esse veramente
sono
all’estremo fredde e basse, prive di ogni moto te
, senza arte nell’intreccio, senza decenza nel costume. Gli argomenti
sono
di quel genere che dee bandirsi da ogni teatro cu
ssero nell’obblio in cui caddero, o che si valutassero per quelle che
sono
, affinchè non si prendessero per esemplari. Or pe
te otto ultime sue commedie pubblicate un anno prima di morire, e pur
sono
talmente spropositate, che nel 1749, per procurar
i compassione e di scurrilità che regna nelle altre sue favole. Molti
sono
i drammi di Lope destinati a celebrare il Mistero
us Domini. In essa sino all’anno 1772 in Madrid e per la Spagna tutta
sono
intervenuti nelle processioni non solo sonatori m
e Castro. Esse o non esistono, e se ne ignora perciò la natura, o non
sono
certamente tragedie rigorose più delle sei del Ve
tomo II del suo Saggio chiamate ancora traduzioni. Tali in fatti esse
sono
, sebbene non fatte sempre da verbo a verbo, perch
amendue di lunghissimi discorsi episodici intarsiati di fregi lirici:
sono
amendue estremamente languide, specialmente nello
endue estremamente languide, specialmente nello scioglimento: amendue
sono
verseggiate con ottave, ridondiglie e sonetti, co
motteggi di quest’ultimo contro de’ rei, e lo sputar loro in faccia,
sono
cose tutte disdicevoli in una tragedia, e mostran
conda si pecca contro il verisimile: nella terza le azioni principali
sono
due: nell’ultima è fantastico e fuor di natura il
ico e fuor di natura il carattere del protagonista. Ciò vuol dire che
sono
tragedie, ma difettose. Nega questi difetti il La
i più intelligenti nazionali la conoscono soltanto per tradizione, nè
sono
io stato più felice nel ricercarla. Il buon poeta
ali si rappresentarono con gran concorso e vantaggio de’ commedianti.
Sono
state sepolte sino a’ nostri giorni, e la Filli s
arglieli nel citato Discorso Storico-critico. Ma se tanti e sì grandi
sono
i difetti dell’Isabella, quelli dell’Alessandra v
bella, quelli dell’Alessandra vincongli di numero e di qualità. Molte
sono
le azioni: di undici interlocutori ne muojono nov
e azioni: di undici interlocutori ne muojono nove: bassi e indecenti,
sono
i caratteri di Acoreo e di Alessandra: le atrocit
he è obbligata a lavarsi in quel sangue: i nomi stessi de’ personaggi
sono
in competenti: Luperzio, Remolo, Ostilio, Fabio n
gli indirizzò il suo discorso (dirigido à la Academia de Madrid). Non
sono
forse spagnuoli que’ che nascono in Madrid? Un’ A
muerte fosse un auto sacramentale; perchè nella penisola di Spagna vi
sono
stati auti che furono rappresentazioni drammatich
Sofonisba è grande, è eroica, come la richiede Teofrasto: i Caratteri
sono
gravi e tragici, secondochè consiglia Aristotile:
ano che fu assai diligente altro non dice nel I. Discorso se non che “
sono
così antiche le Tragedie in Ispagna, che prima de
prossimarle a quella del Trissino? Qual prò dalle sofisticherie, dove
sono
contrarj i fatti? “Che giova ne le fata dar di c
tasi così bella con rappresentarvi che le azioni dell’Ecuba Greca non
sono
già molte, come Voi dite, senza forse ricordarvi
o della virtù talismanica infusa dall’Apologista nella parola triste,
sono
ancor due nella traduzione del Perez. E che ci vo
Lampillas? Lasciate correre: già sapete in qual mondo oggi siamo: vi
sono
alcuni saputelli, che vogliono saper più de’ Sacc
are). Infatti nella Scena di Elettra col Coro l’espressioni del Perez
sono
contrarie al semplice vago linguaggio della passi
ben concepite, continuate con troppa cura e corrispondenza ricercata,
sono
il veleno del patetico, disdicevoli al genere Dra
i quì, ve ne supplico, a trattenermi colle mie tribolazioni 1. Queste
sono
le variazioni fatte dal Perez nell’originale Grec
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