ubblico. Volèmo Gigi, volèmo Gigi Duse !… fòra, fòra ! Duse. So quà,
so
quà…. Cosa comàndeli da mi ? Pubblico. (Da un pa
a bon brodo : E i provverbi de rado sbaglia. Dunque me raccomando, ai
so
amisi i ghe diga che i vegna doman de sera che i
gi, bravo Gigi. Duse. Dunque doman de sera li aspetto a teatro co le
so
muger, co le so fie, co le so cugine, co le so co
Duse. Dunque doman de sera li aspetto a teatro co le so muger, co le
so
fie, co le so cugine, co le so cognade, co le so
doman de sera li aspetto a teatro co le so muger, co le so fie, co le
so
cugine, co le so cognade, co le so serve, perchè
aspetto a teatro co le so muger, co le so fie, co le so cugine, co le
so
cognade, co le so serve, perchè quando vien le do
o le so muger, co le so fie, co le so cugine, co le so cognade, co le
so
serve, perchè quando vien le done, vien anca i om
sentimo. Duse. Dopo doman me scade una cambial de 500 lire, e mi no
so
come far a pagarla ; e go paura che i me la prote
e no ghe xe miga discorsi : i vol magnar tuti i zorni. Mi proprio no
so
che santi ciamar. Però go pensà una cosa sta note
e. Go pensà de far la me serata con la commedia intitolata Ludro e la
so
gran giornata ; e dopo la Commedia La cavalcata d
use. No me resta che vivamente ringraziarli, e dir : Viva Venezia e i
so
cittadini. Pubblico. Evviva Luigi Duse, evviva,
ire nell’atto III, scena VI, a Bergamino : Ho vist la Lidia, ma quel
so
marit mai non l’ho vist, ma pens che 'l sia andat
nella pastorale citata fa dire a Bergamino che La Signora Vincenza i
so
cavai de bianc son trasmutad tutt in carbon. I
ignora Vincenza i so cavai de bianc son trasmutad tutt in carbon. I
so
cavai ?… I so cavei ?… I capelli della Vincenza t
a i so cavai de bianc son trasmutad tutt in carbon. I so cavai ?… I
so
cavei ?… I capelli della Vincenza tinti ?… Avea i
delle sue infirmitae. Ma per che co diseva l’huomo non cognosendo el
so
ben, contrastando alla so felicitae da si medemo
per che co diseva l’huomo non cognosendo el so ben, contrastando alla
so
felicitae da si medemo se fabrica mille desgusti
ba sia una gran felicità, vordè quel balordo de Crate che buttò via i
so
bezi, e Antippo che venduo tutta la so facultae l
lordo de Crate che buttò via i so bezi, e Antippo che venduo tutta la
so
facultae la butete in mar per che sti balordi dis
o dove prima l’andava solo, e non havevane abuo tanti impedimenti a i
so
studij. E vu, signori, chi non vorave haver cent
pugni così eccelsi, e bravi correr così forte ? Altri se duol perchè
so
mojer se troga spasso con un so vesin mantegnando
rer così forte ? Altri se duol perchè so mojer se troga spasso con un
so
vesin mantegnando una opinion così diabolica che
è un premio della virtù, perchè un homo che viva virtuosamente benchè
so
mojer sia poco manco che puttana non halo da esse
ve a dir el nostro Portonier xe l’anemo, la cassetta el spirito, e le
so
scarsele la carne. Questa anima ha quei bezi in m
mpre serva, talvolta ostessa, o moglie di burattino. Fr. Bartoli, non
so
la fonte di tal notizia, dice che del 1580 la Ron
a Domenico Lovisa in forma di dodici, e senza data dell’anno. Io però
so
, che fu il 1709. »
lli famoso Pantalone. Altro non m’è riuscito trovare di lui, che non
so
dire se e in qual grado appartenesse alla famigli
becco un me compare : che maletto sea l’amore, e chi l’ ha impolò, e
so
pare, e so mare, e la puttana on l’ è vegnù ancuò
e compare : che maletto sea l’amore, e chi l’ ha impolò, e so pare, e
so
mare, e la puttana on l’ è vegnù ancuò. Me gh’ ha
è portè in tei occhi el Paradiso. Se el matto de Narciso ve vedeva al
so
tempo, el ve chiapava, e de lu stesso el no se in
’l son più del musico Trace, e più d’Anfion. Che s’un tolse a Pluton
so
Mujer, e se l’altro tirò i sassi, vù a Febo fe’ f
rancaccio era un gentiluomo dilettante. Chi abbia ragione dei due non
so
. Le osservazioni del Croce sulla rappresentazione
to dalla vita dell’arte, abbandonò paese e impiego per entrare in non
so
qual compagnia, come suggeritore ; ma le seduzion
eria nei modi, fa la donna cento volte più amabile e provocante. E lo
so
da mia madre che in fatto di galanteria era una m
C’est…. c’est…. Mais tout le monde sçait cela. Colombine. Io non la
so
e vorrei ben saperla. Arlequin. C’est…. Mais ce
uesta sì sarà bonissima. Appunto a forza di vederla e di leggerla, la
so
tutta a memoria. Vado ad imberenicciarmi. Adesso,
ada. Balestri Giovanni. Apparteneva alla Compagnia degli Uniti, non
so
in che qualità, come si rileva da una Supplica al
Negrini Anna. Figlia o moglie di un Giovanni Negrini, di cui non
so
altro che era capocomico nel 1803. Ella recitava
mentre non reciterà, e se ne starà a casa p. la sua insuficienza, non
so
che cosa andare a fare a Bologna con duoi Morosi
senza speranza di guadagno, le mie raggioni sono tante euidenti, che
so
ueranno approuate da V. E. quale m’honorerà di su
ammatica italiana antica e moderna, di cui possiede pochi volumi, non
so
se tutto il pubblicato, la Braidense di Milano. S
una. Da capocomico solo passò a essere conduttore in società, con non
so
quale attore, ma di Compagnia secondaria : finchè
nio sia in compagnia no solo mi contento ma son soddisfatiss.ma p che
so
che è gusto di V. A. e le mie pretensione no son
rola all’Illmo. Residente di Venetia in Napoli, se questi uengheno no
so
come fare, mi rimetto A V. S.ma obligargli piu tu
tte assai più bella, e parmi Che stian su l’ale taciturni i Venti ; E
so
che Febo a l’immortal tua laude Vili tenendo al p
ntia, spiri, qualor tu sei alle tue suore intorno, di costei, che non
so
, quando a lei torno, se più bella o faconda il ci
ecoro, gli converrebbe, prima di tutto, metter mano a una impresa non
so
se più difficile a riuscirne o a pigliarsi più ne
umbing quality, could be contained in nothing but the hoof of an ass,
so
can this languid and disjointed composition (of t
oi dunque volete una mia produzione ? D’A. Si ; vi conosco per fama ;
so
che siete garbato quanto abile, non mi darete una
onsieur, Ecco il Sonetto del Paronzino. L’ ho servito subito, perchè
so
che gli preme. Ho cominciato quello del Giocatore
vergogna. Diga ognun quel che vol, mi son l’istesso ; colle donne, lo
so
, soffrir bisogna, e qualcossa donar bisogna al se
oduco nella testata della lettera G, in cui egli è segnato a dito non
so
se qual capocomico o principale artista della com
mi rimetto all’Autorità et comandi del S.mo padrone e di V. S. Ill.,
so
bene che se potessi ancor io dire non voglio più
a pare di malattia non voleva recitare in una fatica particolare, non
so
dire. Il Dottore vivente a quell’epoca e a noi no
mpagnia italiana la maschera di Dottor Baloardo, tornò in Italia, non
so
in che anno (nel’58 era certamente a Roma, come s
e alla stessa (ediz. Pasquali) : Il popolo interessato per essa, non
so
se per il carattere che rappresenta, o per il mer
’ha procurà El mestier con modestia esercitar, E pur zente ghe xe (ne
so
dir come) Che i Attori strapazza, e stampa el nom
E che penne lo scriva venerande Con parole sporchissime e nefande. No
so
, come se possa in bona legge Metter chi non offen
Questo veridico quadro, porgendo allo sguardo dello scrittore un non
so
che di truce, venne dal medesimo con provetta art
ie del Capitano Sbranaleoni Giuseppe Fiala. Chi fosse la Lucinda non
so
dir con certezza. Forse la Nadasti che recitava s
apoletane le poesie del Giusti e del Berchet, per le quali s’ebbe non
so
quanti giorni di carcere. Tutto intento nel pensi
rorogato per altri due mesi. Se qui finissero le proroghe non saprei,
so
però che dell’affare non si parlò più ; e forse t
r popolo et paga alterata Consideri Vostra Altezza el tutto oltre che
so
da bona mano che e un ladro et molti compagni dic
to vive speranze di riuscire più che mediocre pianista. Esordì in non
so
qual compagnia come amoroso, per diventar poi nel
del precedente e figlia di Antonio Cortesi (Corteza, o Cortezzi, non
so
se comico anch’esso, ma, al dir della moglie, dis
esco Sterni qual padre e tiranno. Trovandosi il ’56 a Sebenico in non
so
qual compagnia, fu colpito da malattia che in poc
una Compagnia di comici di passaggio a Gorizia una ragazzina per non
so
più qual parte, e fattasi già notare la piccola P
Paladini erano Leonardo, Caterina e Amalia Rafstopulo, generici, non
so
in che grado di parentela legati ad Antonio. Rag
gno, che vostra maestà per servidore no se sdegna accettarlo entro el
so
Regno. Perchè za le Vallade son del tutto estirpa
asidor, e tira zo el ghinaldo. Campagnolo Tanto farò, ma credo, che
so
isa ha tagiado el cordovan, perchè per quanto ved
lina L’hè chi ol Capella valent Ch’è venud de voltolina Per narrat ol
so
torment Mo te pregh te stagh attent E non esser v
pietosa e Melosina. Bona sera o Bertolina. Za che sem a rasona Perchè
so
che t’ho cennat Delle volte più de mil Mi te l’ho
ser ama Da ti cagna patterina. Bona sera o Bertolina. Oltra questo mi
so
fa D’ogni cosa che se pol di So cantà mi la sol f
non recitare mai più. Faceva il Sansone, e ultimamente nella Rossana
so
che fe' il Bajazet. Da una testa di questo calibr
tanza, per mio avviso, è il caso di un veloce incendio, nel quale non
so
come la calca intanata in que’ meschini Corridoj
’ Teatri di Madrid, perchè mi erano sotto gli occhi, e, per quanto io
so
, niuno degli Stranieri finora ne avea fatto motto
cuna stimandosi la prediletta. Vedasene questo squarcio piacevole. Io
so
(dice Trasilla) d’ avere in mano il cor d’Annibal
vere in mano il cor d’Annibale che tu credi essere ne’ tuoi lacci. Io
so
più di te, dice l’altra, Mentre so ch’Anniballe
credi essere ne’ tuoi lacci. Io so più di te, dice l’altra, Mentre
so
ch’Anniballe in me rivolto Non degna pur di rim
meco ognora, E ride, e scherza, e non mi guarda in viso? Pir. Io
so
quel che vo’ dir; la cortesia Lo stringe teco,
o come in lui trionfa dell’affetto l’eroismo: Sento rapirmi, e non
so
dove; e pure Pur son rapito; assai maggior dell
rre un tumulto Non più sentito, ed alle pigre mani Insegna un non
so
che di violento E di feroce. Sì, lo farò, sia
n è morto ne’petti fiorentini lo scenico valor, ma ben trascorso ; io
so
quel ch’io mi dico, e fia dimostro alla tornata d
a Rosina Taddei loro amica e compagna. Non vado più in parole, perchè
so
a che anima cortese io scriva, e perchè una bella
riello e Coviello mette il Perrucci tra' vecchi. Ma Pasquariello (non
so
bene da chi inventato ; probabilmente da Salvator
e delle sue favole sceniche restò inedita, negletta, e sepolta, e non
so
quanti nazionali, e stranieri oggi leggono le imp
portate in trionfo, nè le corse de’ Cavalli, e delle carrette, nè l’O
so
, nè il Camelo pardale, nè l’Elefante bianco, furo
ampillas per mostra ancora del gusto corrotto degl’Italiani, reca non
so
qual favola intitolata il Colombo, piena di scioc
a del Signor Lampillas contro il Signorelli, soggiugnerò quì quel non
so
che da lui notato sull’amore delle Tragedie di M.
Luigi XIV. piena di amoreggiamenti e di galanteria. Tutto questo, non
so
perchè (certamente per qualche motivo apologetico
motivo apologetico), è dispiaciuto all’Apologista, il quale nè anche
so
con qual connessione d’idee vi si oppone con dire
cuna stimandosi la prediletta. Vedasene questo squarcio piacevole. Io
so
(dice Trasilla) di avere in mano il cor di Anniba
ere in mano il cor di Annibale che tu credi essere ne’ tuoi lacci. Io
so
più di te, dice l’altra, 240 Mentre so ch’Anni
i essere ne’ tuoi lacci. Io so più di te, dice l’altra, 240 Mentre
so
ch’Anniballe in me rivolto Non degna pur di rimir
parla meco ognora E ride e scherza, e non mi guarda in viso? Pir. Io
so
quel che vo’ dir; la cortesia Lo stringe teco, e
cco come in lui l’eroismo trionfa dell’affetto: Sento rapirmi, e non
so
dove ; e pure Pur son rapito! assai maggior dell’
scorre un tumulto Non più sentito, ed alle pigre mani Insegna un non
so
che di violento. Sì, lo farò, sia pena, o sia mis
Al Capo IV pag. 71, lin. 12, dopo le parole della parentesi, che non
so
perchè dal Bettinelli vien detto Reggiano, si agg
ta tre volte ; e La vana seduzione, commedia recitata al S. Luca, non
so
se la prima volta, il 7 ottobre 1896, che trovasi
rse tutte ? Angelo Zoppetti appartenne come brillante al periodo, non
so
dir bene se fortunato o sciagurato, in cui i prim
rte ; e se di dieci mila figure le più belle parti scegliessi, quelle
so
benissimo accompagnare ; il che in pochi si ritro
vori di camice e di gorgiere di trapunti aurati e serici benissimo li
so
fare. Oltre di ciò ho perfettissimo judicio e int
incomodarla, solo che se segue così non occorre uenir a Ferara p. che
so
che se non fosse in riguardo alla protetione di V
ne Oss.mo Replico questa mia per non parere che stij sul grande, ma
so
dirli che non mi lusinga altra speme ch’ella si s
vere parlato del fisico (non era nè bella, nè brutta, ma aveva un non
so
che, che saltava subito agli occhi, e affascinava
nd, pur, che nel celebrar le nostre nozz, ciaschedun vegna a empir el
so
gargozz.
co, per sè stesso persona dabbene ed onesta, era stato ammestrato non
so
da chi (forse con di lui cecità), ne'gesti, ne'pa
i scrive – cominciò quel « periodo per me indimenticabile, in cui non
so
, nella gara, se vincesse il merito degli artisti,
cia nel 1577, e in quell’anno istesso preser congedo dalla Corte, non
so
bene se per tornare in Italia o recarsi in Inghil
ondurre a fine, » ma in realtà – dice un annotatore – per darsi a non
so
che lucroso commercio. Antonio Stacchini non e
ervillo Francesco, detto Odoardo. In una lettera a un Segretario, non
so
bene di qual Duca, se di Mantova o di Modena, inv
labbra Parve cader, non iscoccare, il bacio. Indi con fioca voce Non
so
se pur dicesti, Ben venga Clori. Io non ti udii g
Gelopea condiscenda alle nozze. É ben leggiadra questa poesia; e non
so
altra pastorale di oltramonti che potesse senza m
a Parve cader, non iscoccare, il bacio. Indi con fioca voce Non
so
se pur dicesti, Ben venga Clori. Io non t’udi
Gelopea condifcenda alle nozze. E’ ben leggiadra questa poesia, e non
so
veruna pastorale d’oltramonti che potesse sostene
fonde in Papà Lebonnard, o in Un dramma nuovo. Un’altra qualità, non
so
più se buona o cattiva, di Novelli, è quella di r
n dato punto Novelli entrò in iscena. Che cosa facesse, o dicesse non
so
; e nessuno seppe, e forse non seppe mai nè anch'
e questi non istimaronsi necessarii, perchè i tavolati a un di presse
so
facevano l’effetto medesimo de’ vasi. Incredibile
e succedette più tardi e che si chiamò realmente Patrizia Adami ? Non
so
. Il Bartoli Francesco (op. cit.) ha anche una Bea
Bon l’edizione delle sue commedie, gli disse : Signor Augusto Bon non
so
come ringraziarla…. Ma gettati gli occhi sul volu
imo attore, e si abbandonaron d’improvviso al grande repertorio…. non
so
con quale fortuna.
la difficil fingi Cara semplicità ! Dalla tua voce scende Magica non
so
che ; Si sente, e non s’intende ; Ma d’ogni affet
to ogni cosa dell mio, et adesso per la prigionia l’ ho uenduto è non
so
più come mi fare, à mantenerlo la dentro, onde la
re degli antichi in questo genere (toltone alcune cose, che non sono,
so
non relative ai costumi de’ loro tempi) sono stat
brieve il nostro paese di graziose ben condotte commedie, alle quali
so
di essersi per pura inclinazione determinato, ed
ettere i liuti e le arpe, che col loro pizzicato danno a’ ripieni non
so
che del frizzante? Perché non restituire il loro
works upon, he is generally either grand, beautiful or pathetic; and
so
perfectly free from every thing that is low and c
of new and pleasing modulation; together with a design and expression
so
finely adapted, that the sense and harmony do eve
rvorino, se si vuole, per l’effetto della chiusa ; come appare un non
so
che di bizzarro, o almeno, di manchevole in quest
cosa delle persecuzioni che voi mi accennate di avere in Bologna, ma
so
anche che sono appunto ridicole e che l’effetto u
are (come abbiam proposto) della tragedia. [1.57ED] Ma, padre mio, io
so
che le tragedie franzesi piacciono più delle vost
ne sono delle insoffribili, e chi queste imita se meriti fortuna nol
so
, so ben che non l’ha. [1.62ED] Si sfogano i secch
sono delle insoffribili, e chi queste imita se meriti fortuna nol so,
so
ben che non l’ha. [1.62ED] Si sfogano i secchi po
oi dipintori e de’ tuoi architetti. [1.77ED] Io, quanto alla pittura,
so
che avrei molto che dire; e so che se tu hai vedu
tti. [1.77ED] Io, quanto alla pittura, so che avrei molto che dire; e
so
che se tu hai veduto Apelle, non ti rammaricherai
; ma stenterai. [1.83ED] Io non voglio dilungarmi ora sui tragici, ma
so
che sei persuaso come non la cederei al Tassoni.
io: guardami bene ed esamina se sotto questa parrucca, che mi ha non
so
se abbigliato o più deformato, ti sovviene di que
n fare il ritratto delle proprie piccole animette private è stata non
so
se malizia o povertà di quegli spiriti sì limitat
hiusi, vedendo venirci incontro la darsena di Savona: [1.147ED] — Non
so
se veramente mi lasci sedurre a crederti quello c
ta resta più ricreata da quella varia apparenza. [2.61ED] Onde io non
so
come non sia più diletto il vedere che il supporr
olend’io che tu stia alla mia sola relazione, mentre nel tuo concetto
so
d’esser tuttavia un impostore. [2.67ED] Tuttavolt
desimo la spiega Virgilio, che che ne dicano i semidotti. [2.83ED] Io
so
che al tempo del mio gran re53 presedeva io alle
tra i Franzesi e fra gl’Italiani con gran riguardo si esamina, ma non
so
se tanto si considerasse fra’ Greci. — [3.9ED] —
rudele o d’un ambizioso o d’un politico, e, per così dire, gli dà non
so
che di spirito che più lo rileva, ma non così l’a
o monarchi; ho veduto Alessandro, Cesare, Ottaviano e Traiano, ma non
so
che di più ancora osservo nel gran Luigi. [3.115E
ine di ficcare loro in capo come anche una tale combinazione dava non
so
quale apparenza di maggior gravità e d’onorevolez
apparenza di maggior gravità e d’onorevolezza al mio verso; e perché
so
quanto vaglia appresso di noi il seguir più tosto
o l’antecedente, ti convincerò con l’esempio sopraccennato, a cui non
so
quale cosa vorrai tu replicare in contrario. [4.6
iacciano, perché nel finto cotanto lontano dal vero si ravvisa un non
so
che più perfetto e più pulito de’ veri medesimi,
di quello studiato interrompimento ci faccia conoscere il verso, non
so
biasimar l’artificio; perché così dassi pure non
ere il verso, non so biasimar l’artificio; perché così dassi pure non
so
che di men ordinato e di più naturale alla dispos
l dattilo. [4.143ED] Ne’ versi tronchi pur anche ti vo’ accordare non
so
che di armonico innato; ma questi poi non si dira
iureconsulto che vuol comparirci legislatore di poesia. [4.159ED] Non
so
se avrai letto nella Poetica del Boelò un raccont
r aver quella lingua che tuttavia vive e fiorisce; e quanto a me, non
so
se bilanciandosi il decimosesto secolo col secolo
tegmi vistosi, avvalorati da qualche verisimile coniettura, dando non
so
qual colore di spirito all’erroneità e all’imprud
lla stima in cui non t’ha egli, ch’io non m’oppongo all’animo tuo non
so
se timido o generoso. — [4.203ED] Così parlava i
verseggiatori, perché poi vi ha ad esser la favola che fa essere non
so
che di più che verseggiatore; non dunque meri ver
recitativo; ma ciò che ha la mossa della passione o contrassegna non
so
che di più violento inclina più volentieri alla c
tto o di ruscelletto: queste son tutte cose che guidano l’idea in non
so
che di ridente che la ricrea; e siccome sono venu
tandovi de’ concerti soli degl’instrumenti. [6.49ED] Io veramente non
so
in questo approvar quello che vedo omai approvato
— [6.74ED] — Confesso — io risposi — che l’azion de’ Franzesi ha non
so
che di più attento quando non parla e, quando par
dichiarazione. [6.83ED] La verginità, la modestia ha talvolta un non
so
che d’incivile, che ben s’accorda con la custodia
e che, nello stesso svincolamento leggero di vita, custodisce un non
so
qual decoro di maestà che è indivisibile dal geni
za e di spirito. [6.121ED] Quella degli Spagnuoli ha più tosto un non
so
che di dignità e di querela. [6.122ED] Ma è tutta
e come sapete voi che mi domandino un componimento, quando io non ne
so
nulla?» 35. Cfr. P. J. Martello, Il Femia sente
ore di quadratura dipinto a Tralli una scena, e avendovi figurato non
so
quali cose là dove per la verisimiglianza figurar
l’uno sia all’altro di contrapposto, e ne risulti dall’insieme un non
so
che di peregrino e d’insolito. Vanno tramezzando
i, come restarono tra loro sconosciuti gli scenici spettacoli? Io non
so
come in sì deboli argomenti fondi la sua Apologia
-48-52). Nelle Commedie nelle quali andò allargando il concetto, non
so
dire se più proficuo che dannoso, de’ vari dialet
corso era sempre il medesimo ; e gli credevano. Piccato anch’ io, non
so
se dall’ amor proprio, o se dall’ amor della veri
Ers. Oh Dio non posso ! Ost. Ah che non vuoi, cor mio ! Ers. Non
so
, non deggio ! Ost. Cruda, perchè ? Ers. Altri g
, devota, e caritatevole signora Lucia sua consorte. Il Marliani, non
so
, se stanco di quel pericoloso mestiere, o eccitat
ea lettura chiamare I Menechini, facendo risalire il nostro tipo, non
so
con quali argomenti, alla Commedia plautina. Nel
mo entrati dentro le quinte, come non siamo caduti, non saprei dire :
so
solamente che il pubblico la chiamò alla ribalta
alizio, di monacazione, di laurea, di nascita, di accademia, e di che
so
io, senza che altre immagini per lo più ci appres
vinar la poesia, ad effemminare la musica, guastare i costumi. Io non
so
più dove m’abbia il capo. Cammino una strada, che
dia le arie più patetiche e interessanti, hanno gli altri cantori non
so
se disonorato o abbellito il canto moderno. E que
mi costrigne a versare una bella musica tragica, e benché per una non
so
quale disposizione del mio temperamento mi vegga
i cantassero ad un tratto. Meglio poi se ci entra nelle parole un non
so
che di mulinello, di tempesta, di zuffa o di cosa
o sottigliezze dell’arte, nelle quali non me ne intrico. Quello ch’io
so
è che, fornito il secondo ballo, l’uditorio va vi
nta fu il poeta che rappresentando la mentovata tragedia preso da non
so
qual timore, ovvero da orrore naturale, non potè
ioni sopra un parere del dottor Carlo Goldoni, pubblicato il 1767 non
so
dove, ma forse a Bologna, mentre lo Scherli era c
sino a ch' ei non ebbe vent’ anni. Ma un giorno il ragazzo venne, non
so
per quale circostanza, a conoscere la verità, e s
l’Italia, anzi contro della storia, del gusto e della ragione? Io non
so
quanti siensi approfittati del di lui consiglio s
di lui consiglio se non per poetar bene almeno per cianciar male; non
so
poi se possa esservi uomo dotato di ugual maligni
nire a morir nella terra, che lo vide nascere. Rossi Ernesto. Non
so
se a me, che non ebbi la sorte di sentirlo nella
No, assicurati che ne sarei così colpito ed irritato, che adesso non
so
spiegarti a che potrei giungere per non venire ad
l’anima, il carattere, i sentimenti, a traverso le parole che io già
so
; e quando credo di possederlo interamente, di se
arsi quella benedetta faccenda della teatralità, che si vorrebbe, non
so
con quanto criterio, sbandire dal teatro, fatto t
, che io ardisco di tradurre in simil guisa: Mis. Merita, io questo
so
, la poverina, Panfilo, che di lei tu ti sovveng
o ripiego. Ora mi veggo Cento trappole intorno all’improvviso, Nè
so
come schifarle, o come uscirne. La nostra furbe
na mia? S’io sono astretto A dovermi, da te, Fania, staccare, Non
so
che far della mia vita. Get. O via, Antifon,
to, Farà giudizio, che voi siate in frodo. Fed. É ver. Ant. Non
so
cambiarmi. Get. E se doveste Qualc’altra cosa
miseria mia, E me ne incresce, e di amor muojo, e il veggo, E il
so
, nè mi trattengo, e da occhi aperti, Corro a mo
o, E il so, nè mi trattengo, e da occhi aperti, Corro a morir, nè
so
che far mi debba. Par. Non sai che far? La libe
le solite edizioni si dividesse in due ben piccioli. Gli Adelfi. Non
so
come mai i gramatici che da varii passi degli ant
ocer, ti rammenta Di non mutare intingoli; ed a tutti, Per quanto
so
, do regole e precetti. Insin comando lor che fi
gghiaccia l’entusiasmo, snerva la passione, irrigidisce il gusto. Non
so
se quindi solo derivi quella spezie di decadenza
mime, balli, onde si componevano le rappresentazioni, traspaia un non
so
che di guittume da non menomar punto la fama del
re del Padre El Padre, che vive spensieratamente, senza provveder ai
so
fioi, usurpa indebitamente vivendo el nome de pad
iera al mondo. La cosa mi arrivò così improvvisa e frizzante, che non
so
risovvenirmene senza ridere. » E trovata la comm
ecenza, o temerari nella censura. Infatti questo idolatrato eroe, non
so
se per superbia di vedersi arricchito, ovvero per
egli, artista nell’ anima, di non aver più potuto, e non potere, non
so
bene se per ragioni artistiche o finanziarie, con
tro Sig.r Flaminio Scala, et io quasi quasi gli avevo consigniato non
so
che ostriche per Mad.ª Ser.ma, ma domandandogli p
overo sì, ma son generoso, et confesso il vero, son persona dolce, ne
so
far male a chi mi riverisce. V. S. sà che 'l mond
tagliente brando, che gambe teste e braccie vo tagliando. Badile Mi
so
quel si famos Badil, Gloria e splendor de Voltoli
dile Deh perchè ades non è viu’ Agramant, Re Carol, Orland, e Rinald
so
Cosi, Rugier, Feraù, e Serpenti, Grandoni, insiem
r il piano spadaccini haue mannato, resteresti spauentato. Zanni Io
so
ben che n’hai mazzati de’pedocchi in quantitati,
cosa ! ? Qual vuoi tu dire ? Scov. Quello che volete voi. Cap. Non
so
quello che tu vogli dire. Scov. Manco io, mi è u
dell’ imprese. Io ho udito in Pariggi stando a mensa con alcuni (non
so
s’ io dica strauaganti, o bestiali humori) auuezz
o, che io ardisco di tradurre in simil guisa: Mis. Merita, io questo
so
, la poverina, Panfilo, che di lei tu ti sovvenga.
pronto ripiego. Ora mi veggo Cento trappole intorno all’improviso, Ne
so
come schivarle, o come uscirne! La nostra furberi
rovina mia? S’io sono astretto A dovermi da te, Fannia, staccare, Non
so
che far della mia vita. Get. Non so che far dell
rmi da te, Fannia, staccare, Non so che far della mia vita. Get. Non
so
che far della mia vita.O via, Antifon, s’è così,
o, Farà giudizio, che voi siate in frodo. Fed. È ver. Ant. È ver.Non
so
cambiarmi. Get. È ver. Non so cambiarmi.E se dov
in frodo. Fed. È ver. Ant. È ver.Non so cambiarmi. Get. È ver. Non
so
cambiarmi.E se doveste Qualche altra cosa far più
veggo, E il sò, ne mi trattengo, e ad occhi aperti Corro a morir, nè
so
che farmi debba. Par. Non sai che far? La libertà
le solite edizioni si dividesse in due ben piccioli. Gli Adelfi. Non
so
come mai i gramatici che da varii passi degli ant
tomi fare ad un de' miei compagni a Verona, sono state consegnate non
so
a chi, mentre nell’ ordine s’esprimeva che si das
a con arte e giudizio, qual si conveniva a que’ tempi luminosi; e non
so
donde si abbia ricavato il compilator del parnass
ingegno stravolto» come senza punto leggerla volle bestemmiare un non
so
qual Carlencas, meschino compilatore d’un saggio
del Belisario, avrebbe mai caratterizzata la commedia italiana da non
so
qual mescolanza di dialetti, gesti di scimia, e g
ella capitale delle Gallie. Pare dunque che ’l Trissino, il quale non
so
perché, e donde venga dal signor di Voltaire, ed
a Andolfati, della quale non ho potuto trovare alcun cenno, e che non
so
bene se essere una sorella o una figlia di Pietro
n Poeta Cristiano si riprendesse p. e. la Fede, la Misericordia e che
so
io, allora si allegherebbero acconciamente gli Es
mal ricevuto, e il Poeta soggiacerà alle censure della Filosofia. Non
so
se a questi fondamenti si appoggiasse il Montiano
olamente le niega la regolarità, ma fin anco il nome di Tragedia. Non
so
poi come il Signor Montiano intendesse se stesso,
o Cardinali? Se non ne avesse disotterrata alcuna il Quadrio, io non
so
donde abbiate potuto estrarre sì bella notizia! S
tra favola mostruosa (ancora più di quella del Colombo scritta da non
so
chi in Italia motteggiata dall’Apologista), che s
e le parti della Terra, va in America, e poi torna in Ispagna? Io non
so
, se le bugie scritte siano meno bugie delle proff
pe. La seconda a me per amicizia rimessa dall’autore manoscritta, non
so
quando rappresentata, s’impresse nel 1804 col nom
dirti io vengo sol… Isabella A dirti io vengo sol…Sì che ten vai. Lo
so
; va pur, te lo consiglio io stessa, Vanne, crudel
mostrar con fatti, Non con parole, una pietà verace, Concedimi (e ben
so
che mel concedi) Ch’io le porga la man; misera, e
(aimè!) Gio: A dirti io vengo sol . . . Isa. Sì che ten vai, Lo
so
: va pur, te lo consiglio io stessa, Vanne crude
strar con fatti Non con parole una pietà verace, Concedimi (e ben
so
che me ’l concedi) Ch’io le porga la man: misera
a ? è vostro dono quel che posso o che son. Che son ? che posso ? Nol
so
, ma pur con tacita dolcezza ripenso ognor che acc
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