ò per lo spazio non lungo di quattro o cinque anni. Nel ’78 a men che
sei
anni levava all’entusiasmo il pubblico della Comm
à indescrivibili. Niente di quella petulanza che è nelle saputelle di
sei
anni. La Gemma era bimba, bimba a rigor di termin
ia Critica de Teatri antichi e moderni l’ebbe pubblicata in Napoli in
sei
volumi dal 1787 al 1790, malgrado delle sue gravi
e in Napoli con tali notamenti un volume settimo in continuazione de’
sei
dell’edizione napolitana, e l’autore si compiacqu
u uomo universale, compiacente, pregno di ripieghi e di sanatorie, tu
sei
l’uomo unico, introvabile ! Forse farà ombra a Mi
o che della natura prima non ti deve esser rimasto neppur l’odore. Se
sei
d’un paese, sei di Roma. E alle lettere del Mode
ra prima non ti deve esser rimasto neppur l’odore. Se sei d’un paese,
sei
di Roma. E alle lettere del Modena faccio seguir
a donna. Entrata il ’70 con Bellotti-Bon, fu da lui consigliata, dopo
sei
anni, a lasciare il ruolo delle giovini per quell
abbandonar le scene. Ma vi ritornò l’ ’88 con la Marini, e vi stette
sei
anni, dopo i quali abbandonò il teatro per non to
plauso arrivi, e insiem con lui ti parti ; memore sempre d’onde nata
sei
, la polve teatral varchi superba, e t’aman quanti
sier ti vola l’anima lagrimosa ai patrj flutti, e sempre indarno ! Tu
sei
cara a tutti, povera Adelia,… ma sei sempre sola.
rj flutti, e sempre indarno ! Tu sei cara a tutti, povera Adelia,… ma
sei
sempre sola. Nè cara a tutti veramente sei, marti
tutti, povera Adelia,… ma sei sempre sola. Nè cara a tutti veramente
sei
, martire egregia in tramutar di stato ! Oh razza
braccia ; leva, Adelia gentil, leva la faccia verso al tuo Cielo ! Tu
sei
ricca ancora ! E conduci pur sempre il pensier me
ura, e via dal volto Questa larva strapparsi e dire al mondo Sei vil,
sei
vile, sette volte vile…. — Oh questa gioia proce
come seconda donna in quella migliore di Gerolamo Medebach, che agiva
sei
mesi dell’anno al Teatro di S. Gio. Grisostomo di
uella di Pietro Rossi, per poi tornare il 1770 col Medebach dopo soli
sei
mesi, alla morte del dottore della Compagnia, San
lo si mantenne, apprezzata e applaudita, per oltre venti anni. Fu per
sei
mesi aggregata alla Compagnia Gustavo Modena ; ed
dei Fidenti, esordì amorosa con Adelaide Tessero, colla quale stette
sei
mesi, per passare seconda donna con Ermete Novell
Robotti, con la Cazzola, con Pezzana, col Moro-Lin, (col quale stette
sei
anni, caratterista, e col quale iniziò la sua nuo
argamente, a detta del Bartoli. Tentò di abbandonar le scene, ma dopo
sei
mesi vi fe’ ritorno, con vantaggio dell’arte e so
780 assieme agli altri comici del genere italiano con lo stipendio di
sei
mesi a titolo di gratificazione. La sua accettazi
ndo poi subito servetta in Compagnia di Luigia Petrelli in cui stette
sei
anni dal '33 al '38, e in cui sposò l’attore Pala
naio del 1888 : Achille Majeroni è morto a Bologna ieri (20) alle
sei
pomeridiane. Che vita artistica spensierata fu la
l più birbo scegliesti in Majeroni ? Veggo che di te stessa tu stessa
sei
nemica. Tel perdonino i figli, il ciel ti benedic
ale stette sino all’ ’86, per passar poi altri due anni con Maggi. Fu
sei
anni con Virginia Marini, e oggi si trova da quat
nello Scenario : Spinette Lutin amoureux, in cui rappresentò cinque o
sei
personaggi con una verità sorprendente. Ella acco
ani nelle sue rime indirizza a’suoi meriti il seguente sonetto : « Tu
sei
così brillante e sollazzevole, Armellina gentil,
arneval, morì nel borgo di San Zorzo di febbre et catarro, fu infermo
sei
giorni, morì ai 10 a ore una di notte incirca di
che grave il cuor conquide » sembri, e poi colle tue spoglie cangiate
sei
Talìa, che l’error percuote, e ride. Del tuo volt
grado di seconda donna, poi di prima assoluta, nel qual ruolo stette
sei
anni, nella Compagnia Raftopulo, assieme al marit
uccise : e fu gran ventura per l’assassino, che fu condannato a soli
sei
anni di lavori forzati. Scontata la pena, rientrò
) Ch'io mirassi Alessandro in essa espresso. Quindi l’udj gridar, chi
sei
, che intorno Si ben ravvivi, e mia virtù propaghi
disastro colla nuova tragedia di A. M. Cuccetti (V.), che replicò per
sei
sere. Lo vediamo poi a Pavia il giugno del 1810,
uale tornò per quattro anni, ’65-’69, ai Fiorentini di Napoli. Fu poi
sei
anni con Bellotti-Bon, quattordici con Cesare Ros
recitando essa Lo Spirito Folletto, dettò il seguente SONETTO Spirto
sei
finto, e con veraci incanti stilli ne' sensi altr
ocietà con Paladini, Calabresi e Biagi per un anno ; con Paladini per
sei
anni, e finalmente solo da cinque, amministratore
i lucidi zaffiri. Ne’ più vaghi concetti, o Cintia, spiri, qualor tu
sei
alle tue suore intorno, di costei, che non so, qu
e giovine. Passata amorosa ai Fiorentini con Adamo Alberti, vi recitò
sei
anni come prima attrice giovine e seconda donna,
no, nella commedia Stenterello e il suo cadavere. La sera del 21 alle
sei
e mezzo era morto. « Dalla luce abbagliante de
Germoglia, morto il marito, passò a seconde nozze col Tassani ? Dopo
sei
mesi di vedovanza ? O lo Scaramuccia ripubblicò u
cuore, di M. Zegler, ridotto da Filippo Casari, che s’ebbe l’onore di
sei
repliche non interrotte. La Toffoloni si trovava
lama : Oh Madre mia tu sai quanto in terra t’amai ; Dal luogo ove tu
sei
or tu vedi il mio duol, gli affanni miei ; benedi
ia arte…. ritorno giovine !… » E io non sapevo che ripeterle : « come
sei
grande, come sei grande ! » E dopo quella memora
giovine !… » E io non sapevo che ripeterle : « come sei grande, come
sei
grande ! » E dopo quella memorabile recita, ella
’egli, appena entrato, avesse avuto la direzione spirituale, che durò
sei
mesi, dal Padre Maestro Bonaventura di Ferrara ;
e le cose notabili che in quelle parti nascono ; ha fatto raccolta di
sei
e settecento nomi, e con epiloghi differenti di q
l ruolo, ci ha dato uno spettacolo de' più curiosi. Questo ragazzo di
sei
o sette anni, ha ballato con una forza e una graz
secondo brillante ; e tanto Leopoldo in quelle si distinse, che dopo
sei
anni fu elevato al grado di primo brillante assol
sa la Moglie di Claudio ; ma il suo vero periodo di gloria fu di quei
sei
anni passati nella Compagnia di Alamanno Morelli,
e Amlet; mi conoscete? (replica Polonio), ed Amlet, perfettamente; tu
sei
il pescivendolo. E prosegue dicendo cose che semb
questo punto il re Danese commosso e colpito dice ad Amlet: “Re. Ti
sei
bene informato dell’azione di questo dramma? Tien
re viene a manifestare la scommessa fatta dal re a favore di Amlet di
sei
cavalli barbari contro sei spade francesi co’ pug
commessa fatta dal re a favore di Amlet di sei cavalli barbari contro
sei
spade francesi co’ pugnali corrispondenti. Il re
vi il traditore: Laerte morendo dice che il traditore è presente. “Tu
sei
morto, Amlet, non ti resta che mezz’ora di vita;
mano è avvelenata, e . . ., mi ha morto; io ne avea una simile, e tu
sei
morto; tua madre ha bevuto la morte in quel vino
rocca. Io devo nove scudi a un certo Ravioli, perchè mi fece credito
sei
sacchi di fagioli, e più diciotto scudi a un cert
i giovedì 6 dicembre 1832 al Teatro Nota di Lucca. Si fece porta alle
sei
e mezzo e si cominciò alle sette e mezzo.
l’anno : nel secol d’ora, in la Città de'Gigli, gli anni, che con più
sei
cinquanta fanno, nacque al mondo Domenico Somigli
ana, di Monti, di Privato. E la promessa fu tenuta largamente, quando
sei
anni più tardi nella terza Compagnia di Bellotti-
debito in data 28 aprile 1677 verso Don Alfonso d’Este per doppie n.°
sei
da restituirgli a suo beneplacito : ed è firmata
mato un giorno e mezzo a Bergamo. Domani parto per Lione e ci metterò
sei
giorni, onde non sarò a Londra che alli 4 dell’ E
e’ Teatri sino a’ tempi prossimi al punto dell’edizione napoletana in
sei
volumi cominciata nel 1787, e compiuta nel termin
che vi rimetterò come vi accingerete a pubblicarne di mano in mano i
sei
volumi che lo compongono, trattando in guisa il v
tino cinque commedie di Aristofane da me non vedute. Ne compose altre
sei
originali intitolate Rebecca, Susanna, Ildegarde,
le in un volume non lasciai di registrare, e che indi nel produrla in
sei
volumi con nuove aggiunte riprodussi. a. Si vegg
& di quai lampi il riso ? Et tu cosi formata onde scendeste ? Chi
sei
dimmi ? ch’in te mi par, che sia, beltà, c’ha del
ch’in te mi par, che sia, beltà, c’ha del Celeste : Ahi che l’Orsa tu
sei
del Paradiso, che non può far Natura un si bel vi
emo e solitario, si diede a scrivere un Romanzo, che voleva diviso in
sei
libri ; ma compiuto solamente il terzo, cambiò pe
città. Non accordando le due città, contentarsi degli otto mesi e de’
sei
mila scudi per la città sola. Fu accordata la lic
sino al giorno della sua morte, avvenuta per ipertrofia di cuore dopo
sei
giorni soli di letto, il 22 ottobre del ’95. D
edicò uno anche a lui, quando si ritirò dalle scene. Eccolo : Rossi,
sei
lustri di Talia seguace al teatro vivesti, e Duce
o, è morto senza ricevere alcun sacramento, e fu sepolto in duomo con
sei
sacerdoti. Dal Reg.° Mortuario dell’Arch.° di Sta
mo che il Garelli sopravvisse al suo distacco dalla Professione altri
sei
anni dimorando sempre in Venezia, e passò agli et
te: Precipitose per scoscese balze Cadranno in mare! . . Cisseta,
sei
pure Nato di docil padre e da le mamme Di gen
e Suo vezzo antico il gir lontan dal gregge. Caparbio! in ver non
sei
da te diverso. Il favor del padron gonfio ti re
ndria . . . . Torc. (Che indiscreto!) Vi sarà anche il caffè. Fall. E
sei
libbre di cioccolata” . . . ec. Falloppa persuas
nel 1740 dal conte Benedetto Alfieri. La sua figura è ovale, contiene
sei
ordini di palchetti, nel secondo de’ quali è il p
i Argentina eretto nel nostro secolo dal marchese Girolamo Teodoli ha
sei
ordini di palchetti. La sua figura irregolare, ci
del brigadiere Giovanni Metrano nel 1737, edifizio magnifico in soli
sei
mesi fatto eseguire per l’attività di Angelo Cara
l’uditorio è di piedi parigini 73 in circa, ed il minore di 67. Havvi
sei
ordini di comodi magnifici palchetti al numero di
da lui particolarmente un segno della sua riconoscenza e gli presentò
sei
zecchini. Il Belisario fu dato con riuscita splen
evano esacerbarsi ad arbitrio di S. A…. Ma il Costantini fu, cinque o
sei
giorni dopo, lasciato in piena libertà. Nel 1697,
rti di prima attrice madre ; sostituendo pur tuttavia con onore e per
sei
mesi in quelle di prima attrice la Cazzola stessa
fessione, ma la meschina non è nata per la medesima…… le dedica poi,
sei
anni più tardi, Il Teatro, nel quale sono a profu
a, e si replicò, come s’usa dire, per onor di firma. Da Roma passò in
sei
altre città, le quali, compresa Firenze, gli fece
miglia di amici. Ne fu tolta ancor giovinetta, e in una permanenza di
sei
mesi a Firenze recitò per la prima volta nella So
dell’Ortensia, non ha indirizzo. A queste due tengon dietro le
sei
non meno interessanti, che debbo alla squisitezza
u la squadra piglia, e giudica degli altri, o buon lettore. Ma se pur
sei
della Febea famiglia, faratti anco il cantar d’ u
puniamo d’havere al suo arrivo. Sin ad hora abiamo dato fuori cento e
sei
Boletini a una doppia l’uno per un mese, che vien
rincipe. Mi conosci (replica Polonio)? Ed Amlet; perfettamente; tu
sei
il pescivendolo . E va proseguendo con dir cose c
A questo passo il Re Danese commosso e colpito dice ad Amlet: Re. Ti
sei
bene informato dell’azione di questo dramma? Tien
re viene a manifestare la scommessa fatta dal re a favore di Amlet di
sei
cavalli barbari contro sei spade francesi co’ pug
commessa fatta dal re a favore di Amlet di sei cavalli barbari contro
sei
spade francesi co’ pugnali corrispondenti. Il re
il traditore. Laerte morendo dice, che il traditore è presente . Tu
sei
morto, Amlet, non ti resta che mezz’ora di vita;
ni in mano, è avvelenata, e… mi ha morto; io ne avea una simile, e tu
sei
morto… Tua madre ha bevuta la morte nel vino… non
ia a’ miei voti, e il cielo arrideva a’ miei contenti : ma ora che tu
sei
rinchiusa dentro a freddo sasso, avendo teco rinc
oè fino al 1576 ? E l’Isabella, nata il ’62, non avrebbe avuto allora
sei
anni ? Il Francisco Ysabella di Linz non poteva d
ell’Arte (Torino, Loescher, 1884). Chi è la ? Metti mano. Prendi. Ah
sei
morto ! È una colonna ; buon per te che non eri u
to l’harebbe nel profondo. Rispose Gioue con faccia sincera, Marte tu
sei
nel Ciel, lui Marte in terra. Badile Quando nas
’pedocchi in quantitati, se ben fai il Mandricardo, non è il ver, che
sei
un bugiardo. Capitano L’altro giorno con un sgu
dottala in lingua francese, cioè francese e italiana ; ma non più che
sei
ragionamenti. (Le Capitan, par un Commedien de la
’incensano, lo magnificano, mentre bevono e mangiano a sazietà. Dove
sei
tu, Scovino ? Qui presso ad un huomo intrepido, b
o, non mi far desiare, liquefare, e andare in succhio. Brami cinque o
sei
città di quelle che pose Platone nel concavo dell
porta anco à noi stessi, non hauendo potuto rapresentare che solo u….
sei
Comedie con Pochissimo Applauso, è niente d’Vtile
vilissimo prezzo, ora le vende cinquanta dramme l’una, cioè intorno a
sei
ducati di moneta di Napoli. Fabbri di celate, di
elodia, indi meravigliato della di lui attillatura e mollezza; Donde
sei
(egli domanda) o tu che non sembri uomo del tutt
vivere ambiguo? come accoppi tu lo specchio e la spada? di che spezie
sei
tu? parla hai tu tutto quello che stà bene all’uo
finta Andromeda recita alcuni versi tragici. Euripide la consola. Chi
sei
tu? gli dice Andromeda. Io sono Ecco che ripete i
occupa di carrette (ed ora diremmo di carrozze) a due, a quattro ed a
sei
cavalli, e un contadino mal accasato che a suo di
O non è egli tetrametro il semisestario? Socr. Va alle forche, che tu
sei
troppo tondo e grosso. Queste cose non sono pe’ t
o Nuvole! questo mi avviene per voi. No (riprendono le Nuvole) tu
sei
stato a te stesso fabbro di questi mali. O perc
lcuno degli Dei che mi seguiti? Pist. Non veggio alcuno io. Ma tu chi
sei
tu? Prom. Boleto o Peretero. Pist. Oh che mai dì
i ciò che può rendertelo benevolo; hai la voce chioccia e spiacevole,
sei
cattivo, sei plebeo, e gli oracoli ti favoriscono
rendertelo benevolo; hai la voce chioccia e spiacevole, sei cattivo,
sei
plebeo, e gli oracoli ti favoriscono. E chimi aju
ono spasimato amante, Perchè ti adoro. Pop. Perchè ti adoro.E tu chi
sei
? rispondi. Salc. Son di costui rivale, e ti amo,
te su questo, onde non abbia A logorar le Salaminie natiche. Pop. Chi
sei
tu valent’uomo? Or se’ tu forse Della schiatta di
ro, un altro muratore, un altro ruba e fa buchi nelle case altrui: tu
sei
l’autore di tutti i beni e di tutti i mali. L’in
par che tenga il principato di tutte quelle favole, perchè quivi non
sei
stomacalo da laidezze nè scandalezzato da oscenit
lia. Figlia dei precedenti, nacque in Milano il 15 agosto del 1809. A
sei
anni, trovandosi la madre in Napoli colla Compagn
ono seria sempre e non amo per nulla scherzare. Vedo piuttosto che tu
sei
d’umore molto allegro. Come ? oltre il tuo invito
Direzione della nuova Compagnia verrei io stesso e si agirebbe almeno
sei
mesi in Roma. Il Domeniconi, il 4 ottobre 1840 d
, passavan senza una replica ; moltissime quelle che ne avean cinque,
sei
, otto, fin dieci. Fra le produzioni formanti il r
dialogo col padre, così precisa l’origine di quel soprannome : « Come
sei
qui venuto ? – Per mare. – Con chi ? – Con una Co
, ch' ella avesse a veder qualcosa in quelle ingiurie ; tanto più che
sei
anni avanti, nella Giulietta (Venezia, mdcci.xxi)
tresca fra il Catrani e l’Angelica, se v'era di mezzo un figliuolo di
sei
anni, tenuto sempre dal Catrani che l’amava, e or
ti di esso. Questo scrittore, nato nel 1549 sotto l’imperador Carlo V
sei
anni prima che cominciasse a regnar Filippo II, c
commedie, ch’essendo egli ragazzo, il teatro si componea di quattro o
sei
tavole poste sopra quattro assi in quadro alti da
di Plauto e di Terenzio, afferma egli stesso che gli tenea chiusi con
sei
chiavi. E come fu egli il primo a conoscere e dar
no sin dal 1790, quando uscì il tomo sesto della Storia de’ Teatri in
sei
volumi, io appellai al testimonio di circa censet
en (sanno) ciò che ignora il Signorelli; e questo saben si ripete ben
sei
volte. Io mi era accinto e preparati avea sessant
miar la spesa di farli imprimere. Vediamo intanto ciò che importino i
sei
saben di codesto picciolo pedante. I Saben «che i
l’apparatore della compagnia che non sapeva nuotare : dell’equipaggio
sei
marinaj. Il capitano, che dopo il suo secondo ten
sso che lo attendeva a Marsiglia. Il disgraziato lasciò la vedova con
sei
figli. E qui passo la parola al Gagliardi : Qua
e a vilissimo prezzo, ora le vende a cinquanta dramme, cioè intorno a
sei
ducati Napoletani ognuna. Fabbri di celate, di as
melodìa; indi maravigliato della di lui attillatura e mollezza, Donde
sei
(gli domanda) o tu che non sembri uomo del tutto?
vivere ambiguo? come accoppi tu lo specchio e la spada? di che spezie
sei
tu? parla: hai tutto quello che sta bene ad uomo?
finta Andromeda recita alcuni versi tragici. Euripide la consola. Chi
sei
tu? gli dice Andromeda. Io sono Ecco che ripete i
occupa di carrette (ed ora diremmo di carrozze) a due, a quattro ed a
sei
cavalli, e un contadino mal accasato che a suo di
non è egli tetrametro il semisestario? Socr. Va alle forche, che tu
sei
troppo tondo e grosso. Queste cose non sono pe’ d
le, o Nuvole, questo mi avviene per voi. No (riprendono le Nuvole) tu
sei
stato a te stesso fabbro di questi mali. O perchè
uno degli dei che mi seguiti? Pist. Non veggio alcuno io. Ma tu chi
sei
tu? Prom. Che ora abbiamo? Pist. E’ un poco p
om. Che ora abbiamo? Pist. E’ un poco più del mezzodì. Ma dico chi
sei
tu? Prom. Boleto, o Peretero . . . Pist. O ch
i ciò che può rendertelo benevolo; hai la voce chioccia e spiacevole,
sei
cattivo, sei plebeo, e gli oracoli ti favoriscono
rendertelo benevolo; hai la voce chioccia e spiacevole, sei cattivo,
sei
plebeo, e gli oracoli ti favoriscono. E chi mi aj
Perchè ti sono spasimato amante, Perchè ti adoro. Pop. E tu chi
sei
? rispondi. Salc. Son di costui rivale, e ti amo
u questo, onde non abbia A logorar le Salaminie natiche. Pop. Chi
sei
tu valent’uomo? or se’ tu forse Della schiatta
ro, un altro muratore, un altro ruha e fa buchi nelle case altrui: tu
sei
l’autore di tutti i beni e di tutti i mali. L’ in
ar che tenga il principato di tutte quelle favole; perocchè quivi non
sei
stomacato da laidezze, nè scandalizzato da osceni
agni a torto, e tollerar dovresti, E più dritto pensar. Uomo al fin
sei
, Nè dell’uom v’ha chi più repente ascenda, O
ti avvenne. Or come saggio, se a’ capricci esposto Di fortuna pur
sei
, t’acqueta e soffri. Ammirasi in simili bellis
te. La Compagnia, se così poteva chiamarsi quell’ accolta di cinque o
sei
persone al più, era come una piccola famiglia che
23, dodici doppie a Marzia Fiala per essere distribuite in ragione di
sei
a Gabionetto e sua moglie (?), quattro a Florindo
no rinomato, il quale trovatagli una ostruzione al ventre, gli ordinò
sei
pillole ogni mattina per dieci giorni. La febbre
parte di Arianna, quantunque commediante di professione, l’ imparò in
sei
giorni e la eseguì in modo sorprendente, facendo
esie non sono la più bella cosa di questo mondo : meschinissimi poi i
sei
sonetti probabilmente improvvisati sulle rime del
nio Montanaro, Alla virtuosissima S.ra Florinda FLORINDA, un fior tu
sei
entro a’ i giardini Di virtude, e d’Amore. Ah fos
puote, Ma non stupisco io già, che possi tanto ; Ch’Angiolo al uolto
sei
, Sirena al canto. E come tale fu cantata anche i
i Lohenstein fu Giovanni Hallemann, il quale dal 1660 al 1763 compose
sei
tragedie, Marianna, l’Amor celeste, il Teatro del
i Lohenstein fu Giovanni Hallemann, il quale dal 1660 al 1673 compose
sei
tragedie, Marianna, l’Amor celeste, il Teatro del
te perturbator della mia calma, parlo, o mio Genio insano : a te che
sei
, forsennata cagion de'torti miei. La notizia, ci
ia era : « Sono le gelosie mic » – rispose Scaramuccia. – « Dunque tu
sei
becco ! » – « È un pezzo che sono famoso in compa
i di casa con la moglie per causa di madama Gorle et al presente sono
sei
anni che sono eternamente perseguitato, ferito et
ogurarli le sa[n]tissime feste di Pasqua e in esa dirle come sarebbe
sei
anni che io saria a Fire[n]ce, ma l’avere incontr
comiche e se non fose stato quello che camo mio figlio sarebe a casa
sei
anni sono ; ma perchè mi fece una infamità che fu
erra e perchè la terra aveva molti debiti prestai dechontanti 9mila e
sei
cento franchi che ò apreso di me l’obligatione pe
ignolo di Zanetta, non calcasse le scene. Ella ebbe da tal matrimonio
sei
figli : Giacomo Girolamo Casanova, il noto scrit
eglio celarne la frode. La nuova edizione, apparsa il 1700, comprende
sei
volumi in 12°, arricchiti di incisioni in rame no
alla comica professione ; e che in alcune vaganti Compagnie da circa
sei
anni va ritrovando impiego. I suoi pregi d’avvene
nemico che la mestizia de'suoi uditori. Ah ! tu eri il mio Eroe : tu
sei
la gemma degli Eroi. Prosegui animosamente nella
lagni a torto, e tollerar dovresti, E più dritto pensare. Uomo alfin
sei
, Ne dell’uom v’ha chi più repente ascenda, O più
che ti avvenne. Or come saggio, se a’ capricci esposto Di fortuna pur
sei
, t’acqueta e soffri. In simili bellissime reliqu
uali di essi fossero tali in effetto. Lope de Vega chiamò così ancora
sei
delle sue Favole, che non erano Tragedie a verun
condotta quest’opera sino al 1789 nella prima edizione napoletana in
sei
volumi in 8; e dopo alcuni anni ne pubblicai nel
o, io già non t’invidio i gaudi immensi, che in Ciel tu godi, ora che
sei
sì presso al Sol, che alluma il benedetto chiostr
spese del Cardinal Luigi D'Este, si trova una partita per donativo di
sei
ducati pistolesi a Tabarin comediante italian, ch
circolare, avendo nel maggior diametro piedi 52, e nel minore 48. Ila
sei
ordini di palchetti ma (dice l’autore dell’ope
tino cinque commedie di Aristofane da me non vedute. Ne compose altre
sei
originali intitolate Rebecca, Susanna, Ildegarde,
rtì per Parigi con una figliuoletta di cinque anni. Il Bartoli stette
sei
anni nella Compagnia di Antonio Sacco, poi, per l
durante l’intero spettacolo. Il re se n’avvide e gli mandò a regalare
sei
ducati (lire 25,50), ordinando però che non si pe
onna in grazia andrà a fischi. Col Mascherpa aveva di stipendio lire
sei
mila annue, e una mezza beneficiata per piazza, c
e di Ferdinando Medici con Cristina di Lorena : Sabbato, che fu alli
sei
(di maggio del 1589), ritrovandosi in Fiorenza li
ercito è in rovina per non aver potuto fare in diciassette giorni che
sei
comedie, che fruttarono di parte lire dieci e sol
o bassamente, e da un tessuto d’insipidi e freddi amori subalterni di
sei
personaggi de’ dieci che entrano nella favola. Sv
alle basse espressioni di Sempronio e Siface, e che i freddi amori di
sei
personaggi che gelano l’azione principale, non pe
inglese, cioè con una poetica comparazione compresa nell’originale in
sei
versi di una corrente imbrattata dal fango per le
fatta per gli amori subalterni, non di Marzia e Giuba soltanto, ma di
sei
personaggi. Di poi l’enciclopedista fece una risp
potrei I giorni miei sacrificare invano. Catone Ami tanto la vita, e
sei
Romano? La scena quinta dell’atto III, in cui Ca
eo ha palesati i congiurati: Uber. Lasciami. Degno No, più non
sei
di questa mano. Io seppi I tormenti affrontar:
Io figlia di Ramiro, e di Fernando Sposa con te venir, con te, che
sei
L’amante d’Anagilda, ed il nemico Di Ramiro e
er. Io manco . . . io moro. Io pur ti seguo, o sposa . . . Ma dove
sei
? . . più non ti veggio . . . ah dammi . . . Ana
ri sette quel che profferì sulla sua Geldippe, e termina ripetendo in
sei
versi quel che disse apostrofando i principi Arag
ergica e conveniente al genere, e i personaggi cresciuti al numero di
sei
la preservano dalla necessità della frequenza de’
. Il cor . . . oimè! . . . Perchè di morte?. . . O donna, Spartana
sei
, d’Agide moglie; il pianto Raffrena. Il sangue
via, lasciami, vanne: Moglie, regina, madre, cittadina, Spartana
sei
: tuoi dover tutti adempi. Agiz. Per sempre? Oh
cia. Bruto primo è dedicata al generale Washington, e v’intervengono
sei
personaggi, oltre del Popolo Romano che anche par
ente al Popolo Italiano futuro, in cui confabulano, oltre del Popolo,
sei
personaggi, Bruto, Cesare, Antonio, Cicerone, Cas
lia, Io di Cesare figlio? Ces. Io di Cesare figlio? Ah, sì, tu il
sei
. Deh fra mie braccia vieni. Bru. Deh fra mie
un nobil pianto. Rotto è del cor l’ambizioso smalto, Padre or tu
sei
. Ma dicendo Cesare Troppo il servir di Roma è
! Oh di corrotto animo servo infami Sensi! A me no, non fosti, nè
sei
padre .... Ces. Sensi! A me no, non fosti, nè s
no, non fosti, nè sei padre .... Ces. Sensi! A me no, non fosti, nè
sei
padre .... Oh figlio! Bru. Cedi, o Cesare ...
i il pubblico rivede la maggior parte in iscena con piacere. Vanno in
sei
tomi nell’edizione prima di Torino del 1793 e 179
rida, in quest’amplesso Perchè così adombrato . . . Severo
sei
con me? . . . ed Orgando, Nella mia figlia io
to tutto coperto, il quale dice ad Almonte e a Ricimero, fermate. Chi
sei
? gli è domandato. Io non venni, risponde, a dire
dall’immaginazione alla realità del basso mondo. Ella dice: Tu non ci
sei
(nel mondo), e va bene ciò; ma che luogo può aver
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