stesso Giraldi. Il De Sommi lo cita assieme al Verato e ad altri fra
quelli
che si dilettaron di recitar perfettamente : e lo
pianti in mano a sua voglia, e la voce e i gesti acconci a questi e a
quelli
, come egli ha, e fa avere a tutti coloro che sono
o col piede a oltre ottant’anni. Ai pregi dell’attore vanno congiunti
quelli
dell’autore ; chè il Giraud ha dato al teatro mil
vivi sulla scena ; tra gli altri non suoi di sana pianta, ve n’ha di
quelli
che non solamente vivono ancora, ma son fra le de
he servono al l’espulsione della voce facilitano loro l’imitazione di
quelli
della propria specie, i quali prima di ogni altro
i altra cosa. Fanciulli ci formiamo sugli uomini, e principalmente su
quelli
che ci sono più dappresso, e quindi diventiamo Do
ni, o bacchettoni, o spiriti-forti, secondochè il secolo avrà formati
quelli
che ne circondano, puntigliosi, effeminati, ipocr
secondo Ovidio visse a’ tempi di Numa Pompilio, secondo Tito Livio a
quelli
di Servio Tullio, e secondo Cicerone di Lucio Tar
he servono all’espulsione della voce, facilitano loro l’imitazione di
quelli
della propria specie i quali prima di ogni altro
i altra cosa. Fanciulli ci formiamo sugli uomini, e principalmente su
quelli
che ci sono più dappresso; e quindi diventiamo Do
merini, Bacchettoni, Spiriti-forti, secondochè il secolo avrà formati
quelli
che ne circondano puntigliosi, effemminati, ipocr
secondo Ovidio visse a’ tempi di Numa Pompilio, secondo Tito Livio a
quelli
di Servio Tullio, e secondo Cicerone di Lucio Tar
ver componimenti simili all’Atalia e al Misantropo, perché non furono
quelli
la prima volta ricevuti favorevolmente dagli spet
lle società, che sono dotti272, e passano indi a’ posteri insieme con
quelli
che furono scritti nella caverna di Salamina. Or
tiche, non sano palato, guaste sensazioni e gusti così depravati come
quelli
delle donne pregnanti. Quindi ebbe a dire il sign
tenuta da lui in gran conto, sapendo ai pregi dell’arte comica, unir
quelli
del canto. « Nel 1736 – dice il Bartoli – sostenn
fu generico primario e caratterista valorosissimo. Il suo nome è tra
quelli
più ricordati de' comici del San Carlino, i quali
dice una nota del 1538, a proposito di somme largite dal Re a lui e a
quelli
della sua banda) in quella stessa occasione aveva
ce nel terzo dialogo sui recitanti : « Io mi ricordo averne veduti di
quelli
, che ad una mala nuova si sono impalliditi nel vi
ente carattere del protagonista, seppe ricordare il gran Molè a tutti
quelli
che udito l’ avevano a Parigi.
sica avevan presso che tutti un di codesti nomignoli bizzarri, mentre
quelli
di prosa eran chiamati col loro nome di scena. E
oncordando il nome di battesimo e quel di teatro della Vitaliani, con
quelli
della Calderoni, ed esaminate le date da Marco Na
i e plausi – se non adeguati al suo merito – sinceri almeno – siccome
quelli
– che nascono dal cuore.
omessa artistica. Naturalmente i pregi della donna soverchiano ancora
quelli
dell’artista ; ma la promessa c’è davvero, e chia
aggiosa al gusto Spagnuolo: se poi lo sia l’originale, lo decideranno
quelli
che hanno visto i Teatri di Madrid”. Vuol egli co
te qual difetto di gusto risulta dall’essere questi Teatri diversi da
quelli
, che si costruiscono in Italia? Ho io forse asser
i rispetta ancora, e i Teatri Spagnuoli punto non cedono in decenza a
quelli
delle altre nazioni. Ora in accennar questi fatti
he servono all’espulsione della voce, facilitano loro l’imitazione di
quelli
della propria specie che si avvezzano a veder pri
te del mondo. Fanciulli ci formiamo sugli uomini, e principalmente su
quelli
che ci son più dappresso; ond’é che diventiamo Do
amerini, bacchettoni, spiritiforti, secondoché il secolo avrà formati
quelli
che ne circondano, puntigliosi, effemminati, ipoc
, di Pilade nell’Oreste, di David nel Saul ; e nei riposi di Salvini,
quelli
di Alfieri nel dramma omonimo di Gattinelli, di D
usanna nel Mondo della Noja, di Pia nel Cantico dé Cantici, successer
quelli
di Dora nella commedia omonima di Sardou, di Cipr
non possono risuonare; laddove di tale artifizio non abbisognavano in
quelli
che erano fatti di legno, il quale forza è, come
non sieno a maraviglia uditi da ognuno. Ma un tal modo non può se non
quelli
contentare che sono di troppo facile contentatura
i palchetti, hannosi da schivare, per il miglior effetto delle voci,
quelli
ornamenti che troppo rilevano ed hanno del centin
i architettoniche, a dare agli ordini di sopra più di sveltezza che a
quelli
da basso, vengono i palchetti ad avere differenti
erente per non dir contrario, non ha potuto produrre effetti simili a
quelli
che producevano fra loro le medesime cose. Gli uf
; si dice altresì che i moderni strumenti, abbracciando più ottave di
quelli
, siano più atti a produrre combinazioni più varia
rrotta nella sua istituzion primitiva. Furono singolari fra gli altri
quelli
di Sparta e di Creta. Tutte le loro canzoni e le
alcuno si serviva degl’inni e dei cori nel culto degli dei diversi da
quelli
che sono prescritti dalle leggi, i sacerdoti e i
lauti che con quello delle trombe, acciocché la temperata dolcezza di
quelli
correggesse la ferocia dei soldati, il soverchio
a saparata dalle parole, introdussero poscia nei cori dei drammi e in
quelli
dei giuochi pitici la fatale usanza di render la
loro meccanismo, onde rintracciar meglio la differenza che passa tra
quelli
e i nostri. Simplificando l’idea che noi abbiamo
oggetto che prendevano a dipignere117. I loro poemi, e singolarmente
quelli
di Omero (genio immortale, cui nessuno ha pareggi
leva, per esempio, esprimere i movimenti snelli e leggieri, come sono
quelli
del ballo dei satiri? I poeti adoperavano il pied
generarla. Però sempre gli vediamo intenti a trascegliere quei tuoni,
quelli
intervalli fra gli altri, quei menomi componiment
nendosi l’una dall’altra, i confini della musica erano gli stessi che
quelli
della poesia. I nostri compositori si troverebbon
quali ha la sua individuale e privativa energia. [30] Non mancano di
quelli
, i quali stimano la nostra musica abbastanza rico
semituono. La natura intrinseca di essi intervalli, e soprattutto di
quelli
che entrano ordinariamente nell’armonia, vale a d
per gli altri intervalli mentre il soprano corre successivamente per
quelli
delle terze, i quali essendo d’indole diversa dag
e il mio assunto. Ma siccome nel numero dei lettori haccene ancora di
quelli
che facendo professione di vivere eternamente att
imenti e leggiadri produrre nell’animo nostro qualche menoma parte di
quelli
antichi tanto ammirabili effetti, i quali a chiun
ente si giudichi su questa materia da chi non vi porta altri lumi che
quelli
d’una pesante e inutile erudizione. Marco Meibomi
per tal conto ne fargli pagar datii per li suoi panni da dosso ne per
quelli
che adopera nelle comedie. In fede di che la pres
g.e Iddio mi darà vita, qto Carnevale verò ad esercitare con l’opere,
quelli
ossequij che hora con l’ Idea vo Riverentete eser
za negli studi, accoppiate all’intelligenza svegliata. Di questa e di
quelli
egli va dando non dubbie prove, specie con la int
ecitò coi dilettanti, or vagando pei teatrini della capitale, ora per
quelli
dei paesi e città circostanti, come ad esempio Pr
o, era amato e stimato non solo da’ suoi fratelli d’arte, ma da tutti
quelli
che lo conoscevano. L’attore Luigi Aliprandi che
Storia de’ Teatri in una nuova edizione; e l’autor cortese gli rimise
quelli
de’ primi due tomi della patria edizione. Il Pepo
fatto raccolta di sei e settecento nomi, e con epiloghi differenti di
quelli
mostrato la sicurezza della memoria sua.
antimeridiane, fra il pianto dei suoi più cari e il lamento di tutti
quelli
che apprezzavano il di lui talento e le sue rare
corrisposta dal pubblico. I molti impegni lasciati in altre piazze e
quelli
incontrati in Modena hanno prodotta la conseguenz
i era fortissimo attore in ogni genere di lavori, ma sopr' a tutto in
quelli
del Metastasio. Di lui dice il Regli : Fu attore
che la circondano : essa assorbe tutto l’interesse. È sufficiente che
quelli
che la secondano abbiano un merito relativo, per
is. b. In fatti Arione che fiorì nel l’olimpiade XXXVIII fu uno di
quelli
che precedettero Tespi ed inventò il verso tragic
oluto essere piuttosto il Tersite de’ poemi di Omero che l’Achille di
quelli
di Cherilo. a. Eliano nella Storia varia lib. 3
amelie, Due Dame ed altro, assai meglio riuscì, per l’ indole sua, in
quelli
, ove fosser primo elemento il sorriso e la grazia
gnia sposatasi a Giacomo Brizzi, passò dal Teatro Grande di Brescia a
quelli
di Trieste, Milano, Torino, Bologna, Livorno, Pad
che quelle genti erano instrumenti per far distruggere i patrimonij a
quelli
che avviticchiavano la mente in le lor tresche ;
vando con le opere che molti villani sono più civili di lui. Sappiano
quelli
che si son maravigliati, e credano tutti, ch’è as
die, e non saprei dire se questi sieno un rifacimento in ristretto di
quelli
per la stampa, o se quelli sieno una parafrasi di
uesti sieno un rifacimento in ristretto di quelli per la stampa, o se
quelli
sieno una parafrasi di questi pronta per una nuov
ora alla terra, et hor in un luoco, et hor nell’altro, e non far come
quelli
ch’ apostano nel auditorio uno o due amici, et a
non far come quelli ch’ apostano nel auditorio uno o due amici, et a
quelli
vanno dicendo le loro raggioni, questo precetto è
dea, Arcabona, Armida, Medusa con altri esseri fantastici piacquero a
quelli
uditori medesimi che erano avvezzi a sparger lagr
’accennata regola è contrario egualmente ai dettami della natura, e a
quelli
dell’arte. Per la stessa ragione fu anche levato
de’ più celebri poeti a quel tempo, de’ quali io non nominerò se non
quelli
che in qualche modo al cangiamento concorsero, la
un uomo di talento che un uomo di genio, e tra i componimenti suoi e
quelli
del Metastasio passa a un dippresso la medesima d
e troppo composte, e troppo cariche d’incidenti: talmente che v’ha di
quelli
fra i suoi drammi che fornirebbero ampia materia
fantasia, e si ravviserà già diventato indifferente agli oggetti, che
quelli
e questa riguardano; là dove la gioventù tutta se
itati, e sentono una passion vera, ride in se stesso del loro pianto:
quelli
portano al teatro solo il cuore, l’altro soltanto
fondamento possiamo distinguere gli uomini in tre classi: la prima di
quelli
che riflettono senza curarsi di sentire, come il
ante, e il Petrarca, benchè in essi di bell’ardore si accendano tutti
quelli
, che ambiscono diventar Poeti, e che trovano le l
versi di Simonide, Stesicore, ed Alceo, e la grazia e piacevolezza di
quelli
di Anacreonte, mai non si rimarranno sepolti nell
are e venire tra Dresda e Varsavia eran diventati artisti nomadi come
quelli
d’oggidì. Stavano molti giorni in viaggio, accomp
rché non entrano nel sistema arbitrario dell’armonia, parte levando a
quelli
che restano il mezzo più possente della espressio
vò Lulli il suo recitativo, se non in quanto lo svantaggio che ebbero
quelli
lavorando su parole sconnesse e mezzo barbare d’u
mo poetico e la misura, tra gli affetti che esprimono i personaggi, e
quelli
che rende il compositore; si sminuirono considera
certamente se si paragonano in codesto articolo i suoi componimenti a
quelli
degli altri, la differenza è troppo visibile, ma
per gli strumenti, ma piuttosto gli strumenti pel canto, non doveano
quelli
primeggiar sulla voce del cantore, ma regolarla s
ce di tutta l’orchestra, o gli stromenti da fiato signoreggiassero su
quelli
da corda, o questi all’incontro su quelli; che no
a fiato signoreggiassero su quelli da corda, o questi all’incontro su
quelli
; che non convenendo mischiare fra loro suoni di d
l difficile, e lo stile del cuore a quello di bravura, nel far uso di
quelli
abbellimenti soltanto, che necessari sono alla va
ei compositori, e degli attori, ma in alcune composizioni eziandio di
quelli
uomini sommi, di cui si è finora parlato con tant
llantissima ;… ebbe guadagni e prodigalità senza fine : queste più di
quelli
…. se ne indovina la fine : la vecchiaja in compag
o nome sarebbe certo stato proferito con lode e ammirazione accanto a
quelli
della Tessero e della Pezzana, e di altre che, st
tte è tutto pieno di tanti fiori già appassiti nel loro nascere, come
quelli
che hanno sulla loro gonnella. Tutte le suaccenna
che i Teatri Romani, come il Saguntino, furono tutti copie esatte di
quelli
di Atene, Mitilene, Epidauro ec., e sebbene vi co
i, e specialmente la situazione per esso eletta, che non può essere a
quelli
più simile. Nè mi stendo a rilevare che nel Teatr
isi: come se ne possono notare ne’ buoni Drammatici Greci, non che in
quelli
che precedettero ad Eschilo, e come se ne notano
riferiti Drammatici (che quì non si tratta di Drammi immaginarj come
quelli
del Vasco Dias, nè delle Mille Tragedie del Malar
runo, che i pochi monumenti teatrali incontrativi abbiano preceduto a
quelli
del vecchio mondo, che noi teniamo per molto più
igliassero i greci e i peruviani, non diremo leggiermente perciò, che
quelli
sieno discesi da’ greci, seguendo il modo di ragi
ci ricorsero dal buon Pastore, e furono subito introdotti, atteso che
quelli
istessi, che haueuano parlato, erano in quell’hor
molto) di quei suggetti, ò siano Scenarij di Comedie sottoscritti, e
quelli
segnati da San Carlo, si tengono custoditi, e nel
in compagnia di Pericle nella guerra, che gli Ateniesi fecero contro
quelli
di Samo nel terzo o quarto anno dell’olimpiade LX
si può mettere in dubbio si è che otto Poeti Francesi, senza contare
quelli
delle altre nazioni, hanno lavorato intorno al me
vivano per il Coro, non delle persone date loro dal Magistrato, ma di
quelli
che eglino stessi a voglia loro o di esse, si pro
di tutte le circostanze. La natura, che non ha voluto annoverarmi tra
quelli
, è andata perfettamente d’accordo colla fortuna c
a Teresa Benvenuti. Recitato prima co' filodrammatici senesi, poi con
quelli
di Firenze, ove s’era fissato dopo la morte del p
piegare i suoi forti talenti artistici : assai diversi, veramente, da
quelli
dell’Armani, se stiamo ai due ritratti di virilit
uomo d’onore, integerrimo e zelante. Provvede a'suoi interessi, ed a
quelli
de'suoi compagni con molta premura. Ha poste in T
to di persone. (In Verona, fratelli Merli, s. a.), che ricordan molto
quelli
del Cortellaccio Ippolito Montini (V.). Scrisse a
come incontrastabile, tutti sono in istato di rilevare l’esattezza di
quelli
, e d’aggiugnere loro maggior lume colle proprie s
che per conseguenza, rinunziando ai propri diritti per modellarsi su
quelli
della padrona, ha dovuto metter in non cale la co
ustodisce un braccio solo, una gamba, od una testa. Ma il fatto è che
quelli
squarci staccati sono egualmente cattivi e peggio
, non ogni tuono di essa è proporzionato al canto. Lo sono unicamente
quelli
che hanno inflessione chiara e sensibile cosicché
e un vivo interesse. Non somministrando il cuore altri sentimenti che
quelli
che può infatti somministrare, fa di mestieri sos
er fissare gli occhi sul buono, passerò con piacere a far menzione di
quelli
scrittori melodrammatici che o meritano un luogo
no tentato di richiamar sul teatro il sistema francese. La seconda di
quelli
che seguitarono le vestigia del gran poeta cesare
Scipione in Cartagine dell’Abate Colomes merita un luogo distinto fra
quelli
del nostro tempo, ed io non avrei difficoltà di d
la prima che nella seconda. Gli argomenti tragici, e conseguentemente
quelli
che danno motivo ad una musica nobile e patetica,
ovano dieci nella musica buffa. [24] Mossi da tali ragioni vi sono di
quelli
che preferiscono ed amano, e mostrano di pregiare
ella persona e dei vestiti dei ballerini. I quali vestiti, come anche
quelli
de’ musici, hanno da accostarsi, il più che sia p
nel tesser la favola di un poema. Simili ai giardini della Cina, sono
quelli
che piantano gl’Inglesi dietro al medesimo modell
rane fantasie che sono ora tanto in voga, e vengono tanto esaltate da
quelli
che niente considerano e di ogni cosa decidono. A
Borghini è falso. Anzi : oserei affermare, che in niun lavoro come in
quelli
dell’Araldo è il primo elemento drammatico per qu
uando la compagnia si fu tolta i suoi costumi di teatro, per indossar
quelli
di tutti i giorni, la laide Bassi, infilato il mi
ciò in italiano e in greco, dice il Dolce ch’e’ potean contendere con
quelli
del Bembo e del Petrarca. Il poemetto delle prode
del gran fascino della partita. Al trionfo della Bagdad tenner dietro
quelli
della Moglie di Claudio e della Dionisia e della
lle braccia, non nello strascichio della persona. I pregi della Duse,
quelli
che la elevaron dalla comune, eran nella compenet
e sentita e semplicemente resa, in questi altri brani che traggo come
quelli
dalle lettere al Fiacchi !! Il 25 marzo ’84 da Tr
quella della Rachel. E agli applausi della Renaissance tenner dietro
quelli
della Comédie Française, dove, per l’addio di Sus
ione di dolore, dall’andatura disperatamente sfiaccolata di Santuzza,
quelli
delle poltrone applaudirono…. Indi, a ogni minuto
troppo complicata. Il leggitore si dispone agli eventi di Lovemore, a
quelli
di sir Constant, a quelli di madama Belmour; ma p
itore si dispone agli eventi di Lovemore, a quelli di sir Constant, a
quelli
di madama Belmour; ma pur ne risulta uno scioglim
risulta uno scioglimento non infelice, benché non sia della natura di
quelli
che mettono con un sol colpo tutte le cose nella
ena II dell’atto II fa nella propria persona una dipintura curiosa di
quelli
che aspirano ad entrar nel parlamento. «Che non h
iglia legittima dell’Italiana. I concerti del Fax-Hall e del Renelag,
quelli
che si danno nella famosa chiesa di San Paolo, e
tori di Corneille e Racine scrupolosi osservatori della regolarità, e
quelli
di Shakespear e Otwai sino ne’ difetti e nelle mo
’ personaggi con più ragione, e soprattutto il costume più decente. A
quelli
giorni il teatro italiano, il francese, e lo spag
lche riiodo i suddetti intermedi alla natura del dramma, e frapposero
quelli
di genere boschereccio alle pastorali in musica,
ato prima il più saggio di tutti. V’erano dei drammi, e fra gli altri
quelli
di Giulio Strozzi, fiorentino, dove per mezzo di
co sicuro per gli autori, come lo è pei sovrani; che il pregiudizio a
quelli
, a questi l’adulazione tributano sovente degli om
te dal Kirchero avanti alla Musurgia per veder ivi espressi i nomi di
quelli
stessi compositori romani citati dal Buontempi co
amente esprimersi, né convien che si esprima da altri oggetti, che da
quelli
fatti dal ciclo per ispirarlo; la ristrettezza de
orta, e di tanti altri fisici e matematici del secolo passato che non
quelli
di Bembo, Casa, Varchi, Cota, Molza, Tansillo, e
vece di vedersi sul Teatro i ritratti de’ moderni Italiani, si videro
quelli
delle nazioni antiche”. Caro Signor D. Saverio,
ragione, le distinzioni e i misteri tutti delle Scuole Arabe. Furono
quelli
i tempi felici della luce Fisica, Matematica, Ast
trò la teoria della Luce, perfezionata indi dal divino Newton. Furono
quelli
i tempi, ne’ quali il Galilei scopriva le macchie
itemi, nell’archivio apologetico quali sono i tempi più luminosi? Fra
quelli
che non sono Apologisti sono i tempi delle Scienz
ne’ proprj appartamenti, vanno esse stesse alle Case, o Locande dove
quelli
dimorano medianto il soccorso de los Mantos, fugg
mpugnare la verità conosciuta? Siete voi dunque, Signor Abate, uno di
quelli
che il vostro giudizioso paesano D. Antonio Ponz
gli antichi mal intesi e peggio gustati da loro per misurar poscia su
quelli
come sul letto di Procuste i più celebri ingegni.
rì ne’ suoi famigliari discorsi fonti d’erudizione vieppiù copiosi di
quelli
che ritrovassi negli autori. Tutto ciò con un can
ogni giorno ne’ privati discorsi e nelle stampe. né vi mancheranno di
quelli
, i quali, ricorrendo a’ luoghi topici della ignor
stabilito il sistema, e dataci, a così dire, l’arte poetica. Attalchè
quelli
autori, che hanno sensatamente parlato d’ogni alt
la sua tenacità, al suo amore per l’arte, all’ingegno suo, se potè da
quelli
balzar nella vita presente tutta intessuta di ros
de’ signori per divertirli colla musica, nell’ora di desinare119. Di
quelli
menestrels ebbero ancora gl’inglesi, gli scozzesi
e e a rimate innanzi a’ principi e a’ gran signori. E quando alcun di
quelli
celebrar volea solenne festa, costoro non mancava
e che anche siano fatto franchi dal dare bolettini a sia chisisia, e
quelli
ordinari della Dogana siano ridotti ad un numero
io di coltivare l’amicizia de' principali drammatici di Parigi, e fra
quelli
, che frequentò con maggiore premura, e di cui cap
i Riccoboni. Martelli meritò gli elogi de’ giornalisti olandesi, e di
quelli
di Trévoux, i quali asserirono che pochi tragici
o di Parma il novello ardore degl’italiani per la tragedia, che ha in
quelli
ultimi anni aumentato il numero delle nostre buon
si come bene appropria a Tito l’auree parole del gran Teodosio quando
quelli
abolì una legge antica che dichiarava rei di mort
osio quando quelli abolì una legge antica che dichiarava rei di morte
quelli
che profferivano parole ingiuriose contro il prin
per far giustizia al vero, osserviamo in qual maniera si son condotti
quelli
due grand’Ingegni, maneggiando in generi diversi
azione223. I caratteri poi di Augusto, Emilia, e Cinna, non son punto
quelli
di Tito, Vitellia, e Sello. Augusto é clemente la
l’origine del governo feudale, e la diversità de’ feudi del regno da
quelli
introdotti in Lombardia, in Francia, in Germania
Beccelli) ha osservato il Manuzio, che da Omero prese Virgilio, senza
quelli
dell’Egloghe, o Buccolica, de’ quali egli e Teocr
sonetto all’ Aleardi ; altri volgarizzò o imitò dal francese, tra’cui
quelli
del Bateaux Rose di Giovanni Richepin. Volle scri
tà, secondo i caratteri, che dovea sostenere, e tanto internandosi in
quelli
, che quando aveva intorno l’abito di Giustiniano,
oni grette e fatali, studiando i proprj mezzi non in correlazione con
quelli
degli altri, ma accontentandosi di tradurli in at
e, ma robusto di verità, mallevadori delle quali potranno farsi tutti
quelli
, che vi conoscono e trattano.
tivo attore, per sua sciagura aveva i capelli tendenti al biondo come
quelli
del Gratarol, e la sua statura era poco più poco
n confondere le proprietà de’ modi da loro impiegati, a rintracciarne
quelli
ch’essi trascurano, e a porli in opera acconciame
rezza maggiore. Potremmo eziandio comparare allora i nostri tuoni con
quelli
degli antichi, e venirne a capo, avvegnacchè io n
’altra) così io soggiungo che codesti suoni debbono essere conformi a
quelli
di cui abbonda il linguaggio della nazione. Disti
solo delle differenti proprietà de movimenti e de’ modi, ma ancora di
quelli
de’ suoni; studio che gli antichi aveano molto a
e moderato reca nuovo abbellimento e nuovo vigore all’espressione, da
quelli
che non servono ad altro che a procacciar fama di
l maniera i piaceri dello spirito e della ragione devono preferirsi a
quelli
de’ sensi. Io parlerò poscia delle più intime squ
propri d’un coro concertato? E poi questo coro si suppone composto da
quelli
stessi, che ascoltano il poeta, oppure dai person
erchè dunque attribuire agli antichi i difetti che non hanno, oltre a
quelli
che hanno per essere stati i primi nell’arte? Per
i primi nell’arte? Perchè inventare nuovi errori? Non basta scoprire
quelli
che son veramente tali? Noi ultimi venuti possiam
o in compagnia di Pericle nella guerra che fecero gli Ateniesi contro
quelli
di Samo nel terzo o quarto anno del l’olimpiade L
dotto amico Carlo Vespasiano) che otto Poeti Francesi, senza contare
quelli
delle altre nazioni, hanno lavorato intorno al me
a quella facilità nei movimenti senza la quale il ballo è di fatica a
quelli
ancora che stanno a vedere. [Sebbene questi non s
ila. Fu una vera prova della elasticità e forza de’ polmoni miei e di
quelli
della povera Adelaide. Fu chiamato Cossa da Roma,
ato ordine alla Diana Auerara di portarsi à recitare in conformità di
quelli
dell’ Altezza Vostra, la qual pregando uiuamente
ntà. Gli ostacoli non lo impacciano, lo studio non lo prostra, purchè
quelli
affronti, si dia a questo per l’arte sua, nella q
glorie a’Poli in seno) di drammatici CIGNI è ’l Ciel ripieno. Tra
quelli
dell’Andreini, per dare un saggio del suo scriver
eatro, uccelletti garrire, quaglie, cucchi ; e queste voci imitate da
quelli
istromenti di terra, che d’acqua s’empiono da qua
a (che sono gli ultimi), il Favor Divino, e Michele Arcangelo anderan
quelli
con ischerzi musicali iterando ; poi tutti gli An
luoghi dove ne men’ io debbo dir bene, si come anche mi accorgo, che
quelli
, che non sanno parlar bene non conosceranno s’ io
i sulle mogli Virginia, la rinomata Florinda, e Lidia (la Rotari) ; e
quelli
sul celebre Arlecchino Tristano Martinelli e i co
i teatrali si faceano colà la guerra i luterani e i cattolici, benché
quelli
più tardi si avvisarono di metter sulla scena le
kau nel 1536 e reimpresso nel 1544. Lo sceneggiamento n’é sopra tutti
quelli
di quel tempo ben connesso, e vi si osserva scrup
la compagnia, havendo già l’Ill.mo S.r Conte Marcho Negri ottenuto da
quelli
Ecc.mi Rettori la licenza et il Teatro ; porto a
esto per Bologna colà starò atendendo i comandi di V. S. Ill.ma, et a
quelli
sarò sempre riverentissimo, in tanto sono suplica
ili a declamarsi a suscitare più impressione nello spettatore, mentre
quelli
che concedono all’interprete una maggior fluidità
lità, dal momento che non c’è identificazione tra i suoi sentimenti e
quelli
del personaggio interpretato. Di conseguenza, il
riproducono analogicamente uno stato interiore. Sono invece impropri
quelli
che operano in maniera figurata, come fa la metaf
on cui si entra in contatto. I caratteri da prediligere sono tuttavia
quelli
dotati di una maggiore complessità, che diventano
tolo XVIII: Il capitolo tratta la questione dei silenzi in scena, sia
quelli
che si verificano nei momenti di ascolto dell’int
elli che si verificano nei momenti di ascolto dell’interlocutore, sia
quelli
provocati dall’impossibilità a parlare. Il corpo
tio > Cinzio); — Si sono corretti alcuni refusi di stampa, tra cui
quelli
segnalati dall’errata corrige: suo rivolgimento &
neggiano, i più pronti, i più facili ed i più propri e spontanei sono
quelli
che impiega la declamazione, la quale del linguag
uesta tragedia ci farebbe conjetturare quanta dovesse esser l’arte di
quelli
, che la declamavano per ottenere l’approvazione e
loro eccellenza hanno meritato la comune ammirazione. Io non parlo di
quelli
che a’ nostri dì si distinguono; e, senza qui esa
senza qui esaminare se abbiano raggiunta o alterata la perfezione di
quelli
che gli hanno preceduti, mi contento soltanto di
ime e comprende. Per tali impulsi non solo degli attori, ma ancora di
quelli
che si dilettano di quest’arte per solo gusto d’e
mente e debitamente ne ha scritto. La lettura e il confronto di tutti
quelli
scrittori, che ne hanno più o meno trattato finor
enunciavano, accrescevano a un tempo l’interesse e l’intelligenza di
quelli
che l’ascoltavano e ricevevano. [2.17] Tre dunque
to, e collocandosi gli accenti più tosto in uno che in altro luogo; e
quelli
adoperandosi più o meno di lentezza, di celerità,
mpagnano e si armonizzano. Non tutti però vi concorrono egualmente, e
quelli
che fra gli altri primeggiano sono il viso, gli o
i spontanei. I primi che pur meccanici od istintivi si appellano sono
quelli
che sotto l’azione di certe idee e delle parole c
lgrado. [3.9] 7.º Gli spontanei poi, che altri dicono motivati, sono
quelli
, in cui l’anima prende più o meno parte, e gli es
oggetto odiato, il sogguardar bieco, gli slanci della collera ecc., e
quelli
tutti che tendono o ad interessare l’oggetto este
ti ideali, descrivono invece quegli oggetti sensibili, che più sono a
quelli
rassomiglianti; ed essi riescono più o meno belli
uni stando, dagli altri inginocchioni, da questi prostesi a terra, da
quelli
intorno a sé rigirandosi, ec. E per cotal modo il
ica si debbono dunque distinguere due termini o cadenze predominanti,
quelli
cioè del verso, e quelli del periodo, per cui cia
tinguere due termini o cadenze predominanti, quelli cioè del verso, e
quelli
del periodo, per cui ciascuno ha il suo proprio r
odo che servano unicamente al periodo, che pur sembra indipendente da
quelli
. Virgilio fra gli antichi è riuscito in questa pa
o viceversa il ritmo del periodo a quello del verso. Dànno nel primo
quelli
che della versificazione non s’intendono punto; e
i che della versificazione non s’intendono punto; e dànno nel secondo
quelli
che dalla forza del verso si lasciano, per dir co
i, o gli esterni non sono fatti abbastanza per obbedire all’azione di
quelli
; e quindi la voce ed il gesto duri, insignificant
somministrarono anzi la prima materia alle parole susseguenti, che di
quelli
via via si spiegarono e si composero. Così la pri
ccenti dell’ira, della gioja e del furore, e tardeggiano e inciampano
quelli
del timore, della tristezza, dell’orrore. [5.5]
remante. I tuoni dell’amore e della bontà sono melodiosi ed uniformi;
quelli
della rabbia forti ti e dissonanti. La voce d’un
o agli occhi avea di fiamme ruote [5.21] E Tasso move siffattamente
quelli
di Armida: Serenò allora i nubilosi rai Armida,
i prende più o meno parte la volontà, ed i primi a spiegarsi, e che a
quelli
più o meno si approssimano, sono gl’imitativi od
pur del tuono, del torrente, degli aquiloni, del leone, del toro, ma
quelli
della persona la cui presenza più fortemente ci a
che ad altri od a noi si rapportano, cooperativi, per distinguerli da
quelli
che abbiamo chiamati imitativi ed analoghi. Ed a
esti organi s’impiegano a pro o contro l’oggetto o subbietto, imitano
quelli
la natura dell’uno o dell’altro. [6.18] Dietro t
alla presenza degli obbietti si sveglia, è l’attenzione, la quale, se
quelli
sono o si credono nuovi rari e straordinari, dive
ti, e li guarda in viso senza far motto, e tanto impietra, che mentre
quelli
piangono, egli immobile punto non piange; né perc
, che possono mettere in opera, ci obbligano ad immaginare e supporre
quelli
che realmente vi mancano. Oltre che per quanto pe
per osservare gl’istrioni e gli atleti, così questi alle officine di
quelli
pure accorrevano per apprenderne le mosse o più s
ssa. Ora essendo tutti gli oggetti della natura più o meno complessi,
quelli
interessano più che hanno più elementi atti a pro
ni s’interessavano tanto negli spettacoli dei gladiatori, applaudendo
quelli
che dignitosamente soccombessero, e diridendo que
Ond’è che ove questa li richiedesse aspri, crudi, veementi sarebbero
quelli
sconci e bruttissimi. La passione si dipinge nost
llo superiore, e purificandoli da quegli elementi eterogenei, che con
quelli
per l’ordinario si mescono e si confondono. Per l
r sé spiacevoli e alla lunga insoffribili, accomunati e temperati con
quelli
che precedono e seguono, servono anzi ad accresce
e, ogni effetto sarebbe perduto, e ciò accade per l’ordinario a tutti
quelli
che si abbandonano a tutto l’impeto del sentiment
a di questo, gli altri uomini a chi sembravano piccoli e meschini con
quelli
paragonandoli, ed a chi più grandi dell’ordinario
antichi Platone, Aristotele, Cicerone e Quintiliano, e con essi tutti
quelli
, che di tale argomento trattarono, e che alla tra
vasti i teatri, e tumultuanti gli ascoltatori, non erano né questi né
quelli
pur sempre tali. Ed ancorché tali e sempre e da p
Il per ché l’attore tragico è sempre un interlocutore, siccome tutti
quelli
che qualunque conversazione sostengono; e perciò
nversazione ordinaria, e collocarsi nello stato e nelle condizioni di
quelli
che debbe rappresentare. Le nostre conversazioni
i dei, e se il tuono di questi non suona mortale, neppure il tuono di
quelli
dee comparir volgare e plebeo: esso dee esser tal
e tutti gli attori che non sanno guardarsene. Ed io non convengo con
quelli
, che pur sono molti, i quali, non avendo ben conc
a regole generali e comuni, che condannerebbero al mediocre molti di
quelli
che potrebbero l’ottimo conseguire. E supposta ta
ono innumerevoli le specie subalterne, e le forme individuali, in cui
quelli
si possono suddividere. E perciò se sono dominati
. Ond’è che i Bruti ed i Cesari del Voltaire e del Crebillon non sono
quelli
dello Shakespeare e dell’Alfieri, e la Fedra del
eta. [15.7] I caratteri migliori, e quasi propri della tragedia sono
quelli
in cui due passioni differenti, e per l’obbietta
si dee riferire. [16.14] A due difetti contrari possono tutti ridursi
quelli
che l’accennata progresssione ordinariamente sovv
dialogistica. [17.1] L’attore tragico, qualunque ei sia, è uno di
quelli
che la favola rappresentano, e co’quali dee nel c
Xifares col ciglio e con l’accento della tenerezza, ed a Farnace con
quelli
della diffidenza. Si narra, che Baron sostenendo
nano a tutta la libertà dell’espressione sono i pari di condizione, o
quelli
che tali renda la forza della passione. Ovidio di
confidenti o spettatori, più o meno prendono parte negli interessi di
quelli
. Se per rispetto o per altri riguardi, di raro e
drammatici cantiche, e l’attore e lo spettatore li riguardavano come
quelli
che comprendessero maggiore importanza e difficol
berrazione, l’irrequietezza, la veemenza, la celerità. Fra tutti sono
quelli
i più interessanti e drammatici, che ammettono pi
o delicatissimi, e procedono da concentramento, ma sono più risentiti
quelli
che procedono da trasporto. Tali sono quelli di G
o, ma sono più risentiti quelli che procedono da trasporto. Tali sono
quelli
di Giocasta nella fine del Polinice, di Oreste ne
eille e dell’elegante Racine; e vi sarebber stati condannati tuttavia
quelli
di Voltaire, se i due prelodati attori, meglio is
ine incontrastabile certe impressioni ed effetti del tutto contrari a
quelli
che l’imitazione si propone di cagionare. In tali
ezza, che sorprende e seduce gli spettatori non esperti, e destano in
quelli
tutt’altra affezione che quella che unicamente do
iuta che sia perfettamente egli è pur necessario il pronunciarla come
quelli
che più propriamente la parlano. In Parigi non si
lezze che cercano gli uni non è quello che procurano gli altri. Amano
quelli
per l’ordinario sorprese, strepiti, accidenti mar
all’uopo i veri principî dell’arte, che non debbono mai scostarsi da
quelli
della natura. E nelle varie ripetizioni ed esperi
delle arti, si potrebbero unire alla classe delle belle arti anche di
quelli
che s’intendessero della declamazione, e si occup
pollo e Bacco, i versi saliari del Lazio, gli inni peruviani al Sole,
quelli
dei Germani alle loro guerriere divinità, e tanti
to senza esserne penetrato: «Io so di un solo attore, il migliore tra
quelli
che conosco — mi riferisco al nostro Ekhof — che
r la polemica che vedrà lo scontro tra i fautori dell’emozionalismo e
quelli
dell’antiemozionalismo. Sainte-Albine vedeva come
duava tre categorie di segni: i segni accidentali, i segni naturali e
quelli
istituzionali. Con il primo termine ci si riferis
nti «che traggono origine dal meccanismo del corpo», in opposizione a
quelli
determinati «dall’attività dell’anima» (Johann Ja
Jakob Engel, Lettere sulla mimica, cit. p. 367). [commento_3.9] Sono
quelli
che Engel chiama gesti intenzionali, indici di un
, attraverso la pronunciazione, non solo i nessi sintattici, ma anche
quelli
metrici. [commento_4.4] L’Alfieri costituisce pe
aggio? Come potevano permettere questi sentimenti che nella sua anima
quelli
opposti della collera e dell’orrore raggiungesser
ragedie, cit., I, 1, p. 460). Gli elementi caratteristici sono dunque
quelli
dell’ostinato mutismo, l’inclinazione al pianto,
renti è la gelosia, perché accoglie ora i tratti della tristezza, ora
quelli
dell’ira, del timore, dell’incertezza o dell’orro
ndo io già più volte pensato meco onde nasca questa grazia, lasciando
quelli
che dalle stelle l’hanno, trovo una regola univer
esto caso i movimenti che egli descrive non appaiono tanto diversi da
quelli
di un ballerino, più incline a far risaltare la p
e mademoiselle Dubois e mademoiselle Raucourt; faccio appello a tutti
quelli
che le hanno viste. Le mie deliziose scolare sono
orio, che a preferenza degli altri mette sempre maggiore interesse in
quelli
, che più gli appartengono. Quantunque sia l’oscur
ad una statua imponente e non ritengono capaci di grandi opere se non
quelli
che la natura s’è degnata di dotare di uno straor
sto modo d’essere ha suscitato nei miei compagni e nel gran numero di
quelli
che non si rendono conto di nulla: pretendevano c
lte più alla riflessione sugli aspetti performativi, piuttosto che su
quelli
testuali, Mariagabriella Cambiaghi afferma che «[
così ben espresso avrebbe dovuto far fremere sopra loro stessi tutti
quelli
, che hanno la disgrazia di rassomigliargli, parve
hè tal è il porgere di Adamo Alberti, quale gl’Italiani (non parlo di
quelli
che si tagliano i pensieri alla francese) han sem
albus della farsa atellana, come l’arlecchino dal Mimus centunculus ;
quelli
fecer derivare il nome or da Puccio d’ Aniello, o
Calvi (Firenze, 1872) dettarono di lui alcuni cenni biografici ; ma a
quelli
del Calvi non troppo, secondo il solito annotator
o nel III volume delle Vicende della Coltura delle Sicilie. Or perchè
quelli
del XIII secolo debbono soltanto essersi rapprese
osero e recitaronsi nella Grecia e nel Lazio, e che rassomigliavano a
quelli
che ci rimangono? Egli è vero che in Francia, nel
atrali; nè tal fu la ludrica degli Etruschi introdotta in Roma; ma di
quelli
e di questa si conservano le memorie da quanti im
di Paolo di Varnefrido, e che non fussero stati Italiani ma Spagnuoli
quelli
che Carlo Magno chiamò in Francia per insegnarvi
ldo del 668, i capitoli di Luitprando incominciati ad uscire dal 713,
quelli
di Rachi del 746 e di Astolfo del 753. Ed intanto
a da me veduti nella fine del 1777 erano più regolari e più grandi di
quelli
che oggi esistono in Madrid, ma sventuratamente i
po entrambi soggiacquero ad un incendio che gli distrusse. Sussistono
quelli
di Lisbona e di Codice. Madrid ha quattro teatri,
cioè quello della Corte nel Ritiro, l’altro de los Caños del Peràl, e
quelli
detti Corràl del Principe e Corràl de la Crüz. De
lla grada. L’uno e l’altro teatro ha tre ordini di palchetti simili a
quelli
de’ teatri italiani per le dame e altra gente agi
della società che sono i dotti, e passano indi a’ posteri insieme con
quelli
che furono scritti ne la caverna di Salamina. Ora
marito, già molti giorni sono, promesse per le nostre due parti, sono
quelli
che il Sig.r Cinzio nella sua li descrive ; che g
moderna di Firenze, e che qui riproduco. I miei Comici non erano
quelli
di Scaron ; ma l’unione però di questa truppa imb
che otteneva col solo aiuto dell’arte, non erano in nulla da meno di
quelli
spontaneamente conseguiti dagli attori privilegia
a da me veduti nella fine del 1777 erano più regolari e più grandi di
quelli
che oggi esistono in Madrid; ma sventuratamente i
po entrambi soggiacquero ad un incendio che gli distrusse. Sussistono
quelli
di Cadice e di Lisbona, e sento anche che in ques
della grada. Entrambi i teatri hanno tre ordini di palchetti simili a
quelli
de’ teatri italiani per le dame, ed altra gente a
nti comuni a tutti coloro che pubblicano i loro travagli, aggiungansi
quelli
che seco porta nel presente Discorso la distanza
ecessità di provvedere sull’istante ai bisogni della mia esistenza, a
quelli
di mia moglie, de’miei quattro figli, non potendo
ira e Parini, del Falconiere, del Trionfo d’amore, possiamo aggiunger
quelli
della Prosa, del Ridicolo, della Messalina, della
parti di padre, e di altri caratteri seriosi e gravi, come egualmente
quelli
d’un genere faceto e scherzevole. È poeta improvv
nsione no son altro che nessun tiri più di me, leuato la spagniola, e
quelli
di 3 quarti stieno nel suo posto che se gli altri
ndo il passeggio usuale salivano addirittura sul tetto…. paterno e su
quelli
delle case vicine. Il padre soleva dire che quand
quali furono queste : Due cose vi dispiacciono : i nostri difetti e
quelli
delle nostre commedie. Per quanto ci concerne, io
E oggi pare abbia voluto e voglia davvero, dacchè i pubblici nostri e
quelli
di Spagna e d’America s’inchinano ammirati all’as
i, che voi prendete a mettere sotto le note, tutte le sinfonie, che a
quelli
servono d’apertura, sono sempre battute al conio
e un quadro di Raffaello. I colori di Raffaello e la musica di Gluck,
quelli
e questa destinati a servire all’espressione, van
ena è in Egitto, l’architettura non sia gotica, gli arredi non paiano
quelli
che ci vengono d’Inghilterra, i ritratti e le sta
essa il gusto di queste arti, e perché i suoi teatri gareggiavano con
quelli
dell’antichità, mentre le altre nazioni né pur pe
E il Villani espressamente attesta, che per antico aveano in costume
quelli
di Borgo San Priano di dare al publico sì fatti s
ta crederono di trovar l’epoca dell’origine dell’opera in musica. Che
quelli
, per altro rispettabilissimi letterati, non ben s
a cui la macchina è destinata; e al contrario imperfetta, se alcun di
quelli
, o perché mal formato o perché male cogli altri c
uenza, ma di dialettica; né da’ precetti dell’arte di ben dire, ma da
quelli
di ben ragionare è regolata; e d’eloquenza non ha
tto che da un oggetto reale. E però i suggetti delle belle arti, come
quelli
che presentano oggetti non reali, ma finti, sono
risimile che i primi versi nati in bocca d’uomini fossero corti, come
quelli
che sono più facili e più giocondi, e che i lungh
re volte replicata. [Sez.II.1.2.26] Per altra parte i versi tardi son
quelli
ne’ quali le brevi van sempre sole come nell’addo
i questa, per ragione della diversità che passa tra’ nostri costumi e
quelli
che regnavano nella nazione e nel tempo che furon
mo quella sentenza. Infatti i drammatici più sentenziosi sono appunto
quelli
che meno intesero la loro arte. [Sez.II.7.2.6] Le
itore. L’ultima è l’invenzione di stromenti contenenti più ottave che
quelli
adoperati da’ Greci, niuno stromento de’ quali so
passioni (che io nervi diatetici chiamerò per innanzi) e questi sono
quelli
che serpono per le regioni del petto e del ventre
a colle passioni, avviene ancora che qualora il particolar sistema di
quelli
da morbosa cagione venga alterato, l’uomo pruova
ha la sua fisonomia particolare; perciocché essi nervi, e in ispezie
quelli
del quinto paio, mandano delle ramificazioni alle
nostra macchina al ministero degli affetti son destinati, ma solo di
quelli
che vengono impiegati alle funzioni vitali52. Tut
ervi addetti all’uffizio delle passioni, e questi essere propriamente
quelli
che diatetici noi abbiam nominati. [Sez.III.1.3.4
e necessariamente mossi da una musica, che adoperi suoni consonanti a
quelli
a cui essi trovansi dalla natura disposti; II. ch
a disposti; II. che un modo musicale fondato sopra suoni consonanti a
quelli
de’ nervi diatetici, moverà necessariamente e imm
ta. Allo spirito non è conceduto agio di discernervi i tuoni simili a
quelli
ch’egli sperimentò patetici altra volta, né agio
are dilicatamente uno strumento. Ed oggi la cosa è giunta a tale, che
quelli
tra loro che hanno il farnetico d’ostentarsi impa
i, che voi prendete a mettere sotto le note, tutte le sinfonie, che a
quelli
servono d’apertura, sono sempre battute al conio
dovrebbe contenere che un presto bellicoso: un allegro sul modello di
quelli
delle nostre sinfonie starebbe ivi a pigione, e m
e un quadro di Raffaello. I colori di Raffaello e la musica di Gluck,
quelli
e questa destinati a servire all’espressione, van
zia i mentovati abusi nacquero ne’ teatri d’opere in musica, e non in
quelli
di drammi recitati? Ognuno, che sia capace della
rà con noi che ciò sia proceduto dalla pronunziazione più negletta in
quelli
che in questi. Cap. II. Della pronunziazione p
errebbe. Quindi la provvida natura, che adatta i talenti dell’animo a
quelli
del corpo, dà il più delle volte a costoro un umo
ce, è quest’arte più necessaria agli attori di drammi recitati, che a
quelli
d’opere in musica: il maestro di cappella, assegn
rani, e che certamente furono più ragionevoli, e più meritati che non
quelli
dati a costoro. Non vo’ mettere in considerazione
chi di lui queste due belle arti, sono per lo più perfettissimi, come
quelli
che presentano i gesti più energici e più nobili.
di Prassitele? Inestimabili tesori serbano ancora per lui le opere di
quelli
tra’ nostri pittori, che più nell’espression si d
ena è in Egitto, l’architettura non sia gotica, gli arredi non paiano
quelli
che ci vengono d’Inghilterra, i ritratti e le sta
gli stampati disegni di scene inventate da celebri pittori. Tali son
quelli
delle scene del Neroni, publicati nel 1579. Tali
ufficiente forza per giugnere alle più rimote parti del teatro. Ma in
quelli
che non di pietra, ma di legno erano costruiti, e
n dissimili verità volea persuadere a’ danzatori francesi. Nondimeno,
quelli
tra loro che con occhio filosofico penetrarono l’
non va né anche messa al novero delle belle arti, si rinunzi pure’ a
quelli
tra’ nostri bagattellieri che fanno spettacolo de
abile direttore [Sez.VII.1.0.1] Tutti i pubblici spettacoli, come
quelli
che sono destinati a trattenere un intero popolo,
a111, che la perfezione, a cui queste sì per tempo vennero tra noi, a
quelli
si debba in buona parte attribuire. Per lo contra
che rendette gli antichi spettacoli sì superiori a’ moderni, si è che
quelli
non erano affidati a tal genia di mercenarie pers
offriremmo in un libro, in un sermone. Procureremmo anzi di sopprimer
quelli
che ne fossero infetti; e non abbiamo il torto. M
ati, pochissimi son coloro che s’impacciano di legger libri, ma molti
quelli
che frequentano i teatri; e raro, o non mai, un o
hiesa e i padri condannarono, non gli spettacoli in generale, ma solo
quelli
usati da’ gentili, si cessi di declamare generalm
poeta non concederà loro mai luogo. Al contrario i leggieri difetti,
quelli
soprattutto che offendono l’urbanità e l’esterior
ica di Villani, menzionando il «miserabile accidente», propiziato da «
quelli
di Borgo San Friano [che] con pazza invenzione pr
vari intermezzi per la corte medicea, tra cui (oltre all’Amico fido)
quelli
per Le due Persilie di Giovanni Fedini (1583) e p
ammi che conteneano qualche mistero di nostra santa fede, ma ancora a
quelli
di profano argomento. Così nel Biagio Contadino,
ri, perché la seconda e la terza sillaba, che gli altri han breve, in
quelli
non son brevi ambedue, per ragione dell’accento a
e d’Osiride, di Mitra, della madre degli Dei, a’ misteri eleusini, a
quelli
di Bacco e di Venere, di Giove, di Vulcano, di Ca
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