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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 672
stesso Giraldi. Il De Sommi lo cita assieme al Verato e ad altri fra quelli che si dilettaron di recitar perfettamente : e lo
pianti in mano a sua voglia, e la voce e i gesti acconci a questi e a quelli , come egli ha, e fa avere a tutti coloro che sono
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1029-1030
o col piede a oltre ottant’anni. Ai pregi dell’attore vanno congiunti quelli dell’autore ; chè il Giraud ha dato al teatro mil
vivi sulla scena ; tra gli altri non suoi di sana pianta, ve n’ha di quelli che non solamente vivono ancora, ma son fra le de
3 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
he servono al l’espulsione della voce facilitano loro l’imitazione di quelli della propria specie, i quali prima di ogni altro
i altra cosa. Fanciulli ci formiamo sugli uomini, e principalmente su quelli che ci sono più dappresso, e quindi diventiamo Do
ni, o bacchettoni, o spiriti-forti, secondochè il secolo avrà formati quelli che ne circondano, puntigliosi, effeminati, ipocr
secondo Ovidio visse a’ tempi di Numa Pompilio, secondo Tito Livio a quelli di Servio Tullio, e secondo Cicerone di Lucio Tar
4 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
he servono all’espulsione della voce, facilitano loro l’imitazione di quelli della propria specie i quali prima di ogni altro
i altra cosa. Fanciulli ci formiamo sugli uomini, e principalmente su quelli che ci sono più dappresso; e quindi diventiamo Do
merini, Bacchettoni, Spiriti-forti, secondochè il secolo avrà formati quelli che ne circondano puntigliosi, effemminati, ipocr
secondo Ovidio visse a’ tempi di Numa Pompilio, secondo Tito Livio a quelli di Servio Tullio, e secondo Cicerone di Lucio Tar
5 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Conchiusione » pp. 438-442
ver componimenti simili all’Atalia e al Misantropo, perché non furono quelli la prima volta ricevuti favorevolmente dagli spet
lle società, che sono dotti272, e passano indi a’ posteri insieme con quelli che furono scritti nella caverna di Salamina. Or
tiche, non sano palato, guaste sensazioni e gusti così depravati come quelli delle donne pregnanti. Quindi ebbe a dire il sign
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
tenuta da lui in gran conto, sapendo ai pregi dell’arte comica, unir quelli del canto. « Nel 1736 – dice il Bartoli – sostenn
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
fu generico primario e caratterista valorosissimo. Il suo nome è tra quelli più ricordati de' comici del San Carlino, i quali
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 52
dice una nota del 1538, a proposito di somme largite dal Re a lui e a quelli della sua banda) in quella stessa occasione aveva
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »
ce nel terzo dialogo sui recitanti : « Io mi ricordo averne veduti di quelli , che ad una mala nuova si sono impalliditi nel vi
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 122
ente carattere del protagonista, seppe ricordare il gran Molè a tutti quelli che udito l’ avevano a Parigi.
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
sica avevan presso che tutti un di codesti nomignoli bizzarri, mentre quelli di prosa eran chiamati col loro nome di scena. E
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 688
oncordando il nome di battesimo e quel di teatro della Vitaliani, con quelli della Calderoni, ed esaminate le date da Marco Na
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 865
i e plausi – se non adeguati al suo merito – sinceri almeno – siccome quelli  – che nascono dal cuore.
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 537
omessa artistica. Naturalmente i pregi della donna soverchiano ancora quelli dell’artista ; ma la promessa c’è davvero, e chia
15 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213
aggiosa al gusto Spagnuolo: se poi lo sia l’originale, lo decideranno quelli che hanno visto i Teatri di Madrid”. Vuol egli co
te qual difetto di gusto risulta dall’essere questi Teatri diversi da quelli , che si costruiscono in Italia? Ho io forse asser
i rispetta ancora, e i Teatri Spagnuoli punto non cedono in decenza a quelli delle altre nazioni. Ora in accennar questi fatti
16 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
he servono all’espulsione della voce, facilitano loro l’imitazione di quelli della propria specie che si avvezzano a veder pri
te del mondo. Fanciulli ci formiamo sugli uomini, e principalmente su quelli che ci son più dappresso; ond’é che diventiamo Do
amerini, bacchettoni, spiritiforti, secondoché il secolo avrà formati quelli che ne circondano, puntigliosi, effemminati, ipoc
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 518
, di Pilade nell’Oreste, di David nel Saul ; e nei riposi di Salvini, quelli di Alfieri nel dramma omonimo di Gattinelli, di D
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 239
usanna nel Mondo della Noja, di Pia nel Cantico dé Cantici, successer quelli di Dora nella commedia omonima di Sardou, di Cipr
19 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »
non possono risuonare; laddove di tale artifizio non abbisognavano in quelli che erano fatti di legno, il quale forza è, come
non sieno a maraviglia uditi da ognuno. Ma un tal modo non può se non quelli contentare che sono di troppo facile contentatura
i palchetti, hannosi da schivare, per il miglior effetto delle voci, quelli ornamenti che troppo rilevano ed hanno del centin
i architettoniche, a dare agli ordini di sopra più di sveltezza che a quelli da basso, vengono i palchetti ad avere differenti
20 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
erente per non dir contrario, non ha potuto produrre effetti simili a quelli che producevano fra loro le medesime cose. Gli uf
; si dice altresì che i moderni strumenti, abbracciando più ottave di quelli , siano più atti a produrre combinazioni più varia
rrotta nella sua istituzion primitiva. Furono singolari fra gli altri quelli di Sparta e di Creta. Tutte le loro canzoni e le
alcuno si serviva degl’inni e dei cori nel culto degli dei diversi da quelli che sono prescritti dalle leggi, i sacerdoti e i
lauti che con quello delle trombe, acciocché la temperata dolcezza di quelli correggesse la ferocia dei soldati, il soverchio
a saparata dalle parole, introdussero poscia nei cori dei drammi e in quelli dei giuochi pitici la fatale usanza di render la
loro meccanismo, onde rintracciar meglio la differenza che passa tra quelli e i nostri. Simplificando l’idea che noi abbiamo
oggetto che prendevano a dipignere117. I loro poemi, e singolarmente quelli di Omero (genio immortale, cui nessuno ha pareggi
leva, per esempio, esprimere i movimenti snelli e leggieri, come sono quelli del ballo dei satiri? I poeti adoperavano il pied
generarla. Però sempre gli vediamo intenti a trascegliere quei tuoni, quelli intervalli fra gli altri, quei menomi componiment
nendosi l’una dall’altra, i confini della musica erano gli stessi che quelli della poesia. I nostri compositori si troverebbon
quali ha la sua individuale e privativa energia. [30] Non mancano di quelli , i quali stimano la nostra musica abbastanza rico
semituono. La natura intrinseca di essi intervalli, e soprattutto di quelli che entrano ordinariamente nell’armonia, vale a d
per gli altri intervalli mentre il soprano corre successivamente per quelli delle terze, i quali essendo d’indole diversa dag
e il mio assunto. Ma siccome nel numero dei lettori haccene ancora di quelli che facendo professione di vivere eternamente att
imenti e leggiadri produrre nell’animo nostro qualche menoma parte di quelli antichi tanto ammirabili effetti, i quali a chiun
ente si giudichi su questa materia da chi non vi porta altri lumi che quelli d’una pesante e inutile erudizione. Marco Meibomi
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato dal nostro Palazzo di Porto, li 2 Giugno 1612. » p. 293
per tal conto ne fargli pagar datii per li suoi panni da dosso ne per quelli che adopera nelle comedie. In fede di che la pres
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Rimini, li 22 Giug.º 1698. » p. 489
g.e Iddio mi darà vita, qto Carnevale verò ad esercitare con l’opere, quelli ossequij che hora con l’ Idea vo Riverentete eser
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 447-448
za negli studi, accoppiate all’intelligenza svegliata. Di questa e di quelli egli va dando non dubbie prove, specie con la int
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 469-470
ecitò coi dilettanti, or vagando pei teatrini della capitale, ora per quelli dei paesi e città circostanti, come ad esempio Pr
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037
o, era amato e stimato non solo da’ suoi fratelli d’arte, ma da tutti quelli che lo conoscevano. L’attore Luigi Aliprandi che
26 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « L’EDITORE A CHI LEGGE » pp. -
Storia de’ Teatri in una nuova edizione; e l’autor cortese gli rimise quelli de’ primi due tomi della patria edizione. Il Pepo
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 293
fatto raccolta di sei e settecento nomi, e con epiloghi differenti di quelli mostrato la sicurezza della memoria sua.
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 344-345
antimeridiane, fra il pianto dei suoi più cari e il lamento di tutti quelli che apprezzavano il di lui talento e le sue rare
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 634
corrisposta dal pubblico. I molti impegni lasciati in altre piazze e quelli incontrati in Modena hanno prodotta la conseguenz
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 680-681
i era fortissimo attore in ogni genere di lavori, ma sopr' a tutto in quelli del Metastasio. Di lui dice il Regli : Fu attore
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 40-41
che la circondano : essa assorbe tutto l’interesse. È sufficiente che quelli che la secondano abbiano un merito relativo, per
32 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74
is. b. In fatti Arione che fiorì nel l’olimpiade XXXVIII fu uno di quelli che precedettero Tespi ed inventò il verso tragic
oluto essere piuttosto il Tersite de’ poemi di Omero che l’Achille di quelli di Cherilo. a. Eliano nella Storia varia lib. 3
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 286
amelie, Due Dame ed altro, assai meglio riuscì, per l’ indole sua, in quelli , ove fosser primo elemento il sorriso e la grazia
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 619-638
gnia sposatasi a Giacomo Brizzi, passò dal Teatro Grande di Brescia a quelli di Trieste, Milano, Torino, Bologna, Livorno, Pad
che quelle genti erano instrumenti per far distruggere i patrimonij a quelli che avviticchiavano la mente in le lor tresche ;
vando con le opere che molti villani sono più civili di lui. Sappiano quelli che si son maravigliati, e credano tutti, ch’è as
die, e non saprei dire se questi sieno un rifacimento in ristretto di quelli per la stampa, o se quelli sieno una parafrasi di
uesti sieno un rifacimento in ristretto di quelli per la stampa, o se quelli sieno una parafrasi di questi pronta per una nuov
ora alla terra, et hor in un luoco, et hor nell’altro, e non far come quelli ch’ apostano nel auditorio uno o due amici, et a
non far come quelli ch’ apostano nel auditorio uno o due amici, et a quelli vanno dicendo le loro raggioni, questo precetto è
35 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
dea, Arcabona, Armida, Medusa con altri esseri fantastici piacquero a quelli uditori medesimi che erano avvezzi a sparger lagr
’accennata regola è contrario egualmente ai dettami della natura, e a quelli dell’arte. Per la stessa ragione fu anche levato
de’ più celebri poeti a quel tempo, de’ quali io non nominerò se non quelli che in qualche modo al cangiamento concorsero, la
un uomo di talento che un uomo di genio, e tra i componimenti suoi e quelli del Metastasio passa a un dippresso la medesima d
e troppo composte, e troppo cariche d’incidenti: talmente che v’ha di quelli fra i suoi drammi che fornirebbero ampia materia
36 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
fantasia, e si ravviserà già diventato indifferente agli oggetti, che quelli e questa riguardano; là dove la gioventù tutta se
itati, e sentono una passion vera, ride in se stesso del loro pianto: quelli portano al teatro solo il cuore, l’altro soltanto
fondamento possiamo distinguere gli uomini in tre classi: la prima di quelli che riflettono senza curarsi di sentire, come il
ante, e il Petrarca, benchè in essi di bell’ardore si accendano tutti quelli , che ambiscono diventar Poeti, e che trovano le l
versi di Simonide, Stesicore, ed Alceo, e la grazia e piacevolezza di quelli di Anacreonte, mai non si rimarranno sepolti nell
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 228
are e venire tra Dresda e Varsavia eran diventati artisti nomadi come quelli d’oggidì. Stavano molti giorni in viaggio, accomp
38 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »
rché non entrano nel sistema arbitrario dell’armonia, parte levando a quelli che restano il mezzo più possente della espressio
vò Lulli il suo recitativo, se non in quanto lo svantaggio che ebbero quelli lavorando su parole sconnesse e mezzo barbare d’u
mo poetico e la misura, tra gli affetti che esprimono i personaggi, e quelli che rende il compositore; si sminuirono considera
certamente se si paragonano in codesto articolo i suoi componimenti a quelli degli altri, la differenza è troppo visibile, ma
per gli strumenti, ma piuttosto gli strumenti pel canto, non doveano quelli primeggiar sulla voce del cantore, ma regolarla s
ce di tutta l’orchestra, o gli stromenti da fiato signoreggiassero su quelli da corda, o questi all’incontro su quelli; che no
a fiato signoreggiassero su quelli da corda, o questi all’incontro su quelli ; che non convenendo mischiare fra loro suoni di d
l difficile, e lo stile del cuore a quello di bravura, nel far uso di quelli abbellimenti soltanto, che necessari sono alla va
ei compositori, e degli attori, ma in alcune composizioni eziandio di quelli uomini sommi, di cui si è finora parlato con tant
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 499-500
llantissima ;… ebbe guadagni e prodigalità senza fine : queste più di quelli …. se ne indovina la fine : la vecchiaja in compag
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 540
o nome sarebbe certo stato proferito con lode e ammirazione accanto a quelli della Tessero e della Pezzana, e di altre che, st
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 405-406
tte è tutto pieno di tanti fiori già appassiti nel loro nascere, come quelli che hanno sulla loro gonnella. Tutte le suaccenna
42 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8
che i Teatri Romani, come il Saguntino, furono tutti copie esatte di quelli di Atene, Mitilene, Epidauro ec., e sebbene vi co
i, e specialmente la situazione per esso eletta, che non può essere a quelli più simile. Nè mi stendo a rilevare che nel Teatr
43 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19
isi: come se ne possono notare ne’ buoni Drammatici Greci, non che in quelli che precedettero ad Eschilo, e come se ne notano
riferiti Drammatici (che quì non si tratta di Drammi immaginarj come quelli del Vasco Dias, nè delle Mille Tragedie del Malar
44 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25
runo, che i pochi monumenti teatrali incontrativi abbiano preceduto a quelli del vecchio mondo, che noi teniamo per molto più
igliassero i greci e i peruviani, non diremo leggiermente perciò, che quelli sieno discesi da’ greci, seguendo il modo di ragi
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 617-622
ci ricorsero dal buon Pastore, e furono subito introdotti, atteso che quelli istessi, che haueuano parlato, erano in quell’hor
molto) di quei suggetti, ò siano Scenarij di Comedie sottoscritti, e quelli segnati da San Carlo, si tengono custoditi, e nel
46 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 316-325
in compagnia di Pericle nella guerra, che gli Ateniesi fecero contro quelli di Samo nel terzo o quarto anno dell’olimpiade LX
si può mettere in dubbio si è che otto Poeti Francesi, senza contare quelli delle altre nazioni, hanno lavorato intorno al me
vivano per il Coro, non delle persone date loro dal Magistrato, ma di quelli che eglino stessi a voglia loro o di esse, si pro
47 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Dedica] »
di tutte le circostanze. La natura, che non ha voluto annoverarmi tra quelli , è andata perfettamente d’accordo colla fortuna c
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 9-10
a Teresa Benvenuti. Recitato prima co' filodrammatici senesi, poi con quelli di Firenze, ove s’era fissato dopo la morte del p
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. -25
piegare i suoi forti talenti artistici : assai diversi, veramente, da quelli dell’Armani, se stiamo ai due ritratti di virilit
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 254
uomo d’onore, integerrimo e zelante. Provvede a'suoi interessi, ed a quelli de'suoi compagni con molta premura. Ha poste in T
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 686-687
to di persone. (In Verona, fratelli Merli, s. a.), che ricordan molto quelli del Cortellaccio Ippolito Montini (V.). Scrisse a
52 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
come incontrastabile, tutti sono in istato di rilevare l’esattezza di quelli , e d’aggiugnere loro maggior lume colle proprie s
che per conseguenza, rinunziando ai propri diritti per modellarsi su quelli della padrona, ha dovuto metter in non cale la co
ustodisce un braccio solo, una gamba, od una testa. Ma il fatto è che quelli squarci staccati sono egualmente cattivi e peggio
, non ogni tuono di essa è proporzionato al canto. Lo sono unicamente quelli che hanno inflessione chiara e sensibile cosicché
e un vivo interesse. Non somministrando il cuore altri sentimenti che quelli che può infatti somministrare, fa di mestieri sos
er fissare gli occhi sul buono, passerò con piacere a far menzione di quelli scrittori melodrammatici che o meritano un luogo
no tentato di richiamar sul teatro il sistema francese. La seconda di quelli che seguitarono le vestigia del gran poeta cesare
Scipione in Cartagine dell’Abate Colomes merita un luogo distinto fra quelli del nostro tempo, ed io non avrei difficoltà di d
la prima che nella seconda. Gli argomenti tragici, e conseguentemente quelli che danno motivo ad una musica nobile e patetica,
ovano dieci nella musica buffa. [24] Mossi da tali ragioni vi sono di quelli che preferiscono ed amano, e mostrano di pregiare
53 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »
ella persona e dei vestiti dei ballerini. I quali vestiti, come anche quelli de’ musici, hanno da accostarsi, il più che sia p
nel tesser la favola di un poema. Simili ai giardini della Cina, sono quelli che piantano gl’Inglesi dietro al medesimo modell
rane fantasie che sono ora tanto in voga, e vengono tanto esaltate da quelli che niente considerano e di ogni cosa decidono. A
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 275-276
Borghini è falso. Anzi : oserei affermare, che in niun lavoro come in quelli dell’Araldo è il primo elemento drammatico per qu
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 296
uando la compagnia si fu tolta i suoi costumi di teatro, per indossar quelli di tutti i giorni, la laide Bassi, infilato il mi
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 534-535
ciò in italiano e in greco, dice il Dolce ch’e’ potean contendere con quelli del Bembo e del Petrarca. Il poemetto delle prode
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 811-
del gran fascino della partita. Al trionfo della Bagdad tenner dietro quelli della Moglie di Claudio e della Dionisia e della
lle braccia, non nello strascichio della persona. I pregi della Duse, quelli che la elevaron dalla comune, eran nella compenet
e sentita e semplicemente resa, in questi altri brani che traggo come quelli dalle lettere al Fiacchi !! Il 25 marzo ’84 da Tr
quella della Rachel. E agli applausi della Renaissance tenner dietro quelli della Comédie Française, dove, per l’addio di Sus
ione di dolore, dall’andatura disperatamente sfiaccolata di Santuzza, quelli delle poltrone applaudirono…. Indi, a ogni minuto
58 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
troppo complicata. Il leggitore si dispone agli eventi di Lovemore, a quelli di sir Constant, a quelli di madama Belmour; ma p
itore si dispone agli eventi di Lovemore, a quelli di sir Constant, a quelli di madama Belmour; ma pur ne risulta uno scioglim
risulta uno scioglimento non infelice, benché non sia della natura di quelli che mettono con un sol colpo tutte le cose nella
ena II dell’atto II fa nella propria persona una dipintura curiosa di quelli che aspirano ad entrar nel parlamento. «Che non h
iglia legittima dell’Italiana. I concerti del Fax-Hall e del Renelag, quelli che si danno nella famosa chiesa di San Paolo, e
tori di Corneille e Racine scrupolosi osservatori della regolarità, e quelli di Shakespear e Otwai sino ne’ difetti e nelle mo
’ personaggi con più ragione, e soprattutto il costume più decente. A quelli giorni il teatro italiano, il francese, e lo spag
59 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
lche riiodo i suddetti intermedi alla natura del dramma, e frapposero quelli di genere boschereccio alle pastorali in musica,
ato prima il più saggio di tutti. V’erano dei drammi, e fra gli altri quelli di Giulio Strozzi, fiorentino, dove per mezzo di
co sicuro per gli autori, come lo è pei sovrani; che il pregiudizio a quelli , a questi l’adulazione tributano sovente degli om
te dal Kirchero avanti alla Musurgia per veder ivi espressi i nomi di quelli stessi compositori romani citati dal Buontempi co
amente esprimersi, né convien che si esprima da altri oggetti, che da quelli fatti dal ciclo per ispirarlo; la ristrettezza de
orta, e di tanti altri fisici e matematici del secolo passato che non quelli di Bembo, Casa, Varchi, Cota, Molza, Tansillo, e
60 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139
vece di vedersi sul Teatro i ritratti de’ moderni Italiani, si videro quelli delle nazioni antiche”. Caro Signor D. Saverio,
ragione, le distinzioni e i misteri tutti delle Scuole Arabe. Furono quelli i tempi felici della luce Fisica, Matematica, Ast
trò la teoria della Luce, perfezionata indi dal divino Newton. Furono quelli i tempi, ne’ quali il Galilei scopriva le macchie
itemi, nell’archivio apologetico quali sono i tempi più luminosi? Fra quelli che non sono Apologisti sono i tempi delle Scienz
ne’ proprj appartamenti, vanno esse stesse alle Case, o Locande dove quelli dimorano medianto il soccorso de los Mantos, fugg
mpugnare la verità conosciuta? Siete voi dunque, Signor Abate, uno di quelli che il vostro giudizioso paesano D. Antonio Ponz
61 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
gli antichi mal intesi e peggio gustati da loro per misurar poscia su quelli come sul letto di Procuste i più celebri ingegni.
rì ne’ suoi famigliari discorsi fonti d’erudizione vieppiù copiosi di quelli che ritrovassi negli autori. Tutto ciò con un can
ogni giorno ne’ privati discorsi e nelle stampe. né vi mancheranno di quelli , i quali, ricorrendo a’ luoghi topici della ignor
stabilito il sistema, e dataci, a così dire, l’arte poetica. Attalchè quelli autori, che hanno sensatamente parlato d’ogni alt
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 84-85
la sua tenacità, al suo amore per l’arte, all’ingegno suo, se potè da quelli balzar nella vita presente tutta intessuta di ros
63 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187
de’ signori per divertirli colla musica, nell’ora di desinare119. Di quelli menestrels ebbero ancora gl’inglesi, gli scozzesi
e e a rimate innanzi a’ principi e a’ gran signori. E quando alcun di quelli celebrar volea solenne festa, costoro non mancava
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 743-748
e che anche siano fatto franchi dal dare bolettini a sia chisisia, e quelli ordinari della Dogana siano ridotti ad un numero
io di coltivare l’amicizia de' principali drammatici di Parigi, e fra quelli , che frequentò con maggiore premura, e di cui cap
65 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
i Riccoboni. Martelli meritò gli elogi de’ giornalisti olandesi, e di quelli di Trévoux, i quali asserirono che pochi tragici
o di Parma il novello ardore degl’italiani per la tragedia, che ha in quelli ultimi anni aumentato il numero delle nostre buon
si come bene appropria a Tito l’auree parole del gran Teodosio quando quelli abolì una legge antica che dichiarava rei di mort
osio quando quelli abolì una legge antica che dichiarava rei di morte quelli che profferivano parole ingiuriose contro il prin
per far giustizia al vero, osserviamo in qual maniera si son condotti quelli due grand’Ingegni, maneggiando in generi diversi
azione223. I caratteri poi di Augusto, Emilia, e Cinna, non son punto quelli di Tito, Vitellia, e Sello. Augusto é clemente la
l’origine del governo feudale, e la diversità de’ feudi del regno da quelli introdotti in Lombardia, in Francia, in Germania
Beccelli) ha osservato il Manuzio, che da Omero prese Virgilio, senza quelli dell’Egloghe, o Buccolica, de’ quali egli e Teocr
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 379-381
sonetto all’ Aleardi ; altri volgarizzò o imitò dal francese, tra’cui quelli del Bateaux Rose di Giovanni Richepin. Volle scri
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 597-599
tà, secondo i caratteri, che dovea sostenere, e tanto internandosi in quelli , che quando aveva intorno l’abito di Giustiniano,
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039
oni grette e fatali, studiando i proprj mezzi non in correlazione con quelli degli altri, ma accontentandosi di tradurli in at
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 69-70
e, ma robusto di verità, mallevadori delle quali potranno farsi tutti quelli , che vi conoscono e trattano.
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 684-685
tivo attore, per sua sciagura aveva i capelli tendenti al biondo come quelli del Gratarol, e la sua statura era poco più poco
71 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
n confondere le proprietà de’ modi da loro impiegati, a rintracciarne quelli ch’essi trascurano, e a porli in opera acconciame
rezza maggiore. Potremmo eziandio comparare allora i nostri tuoni con quelli degli antichi, e venirne a capo, avvegnacchè io n
’altra) così io soggiungo che codesti suoni debbono essere conformi a quelli di cui abbonda il linguaggio della nazione. Disti
solo delle differenti proprietà de movimenti e de’ modi, ma ancora di quelli de’ suoni; studio che gli antichi aveano molto a
e moderato reca nuovo abbellimento e nuovo vigore all’espressione, da quelli che non servono ad altro che a procacciar fama di
l maniera i piaceri dello spirito e della ragione devono preferirsi a quelli de’ sensi. Io parlerò poscia delle più intime squ
propri d’un coro concertato? E poi questo coro si suppone composto da quelli stessi, che ascoltano il poeta, oppure dai person
72 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
erchè dunque attribuire agli antichi i difetti che non hanno, oltre a quelli che hanno per essere stati i primi nell’arte? Per
i primi nell’arte? Perchè inventare nuovi errori? Non basta scoprire quelli che son veramente tali? Noi ultimi venuti possiam
o in compagnia di Pericle nella guerra che fecero gli Ateniesi contro quelli di Samo nel terzo o quarto anno del l’olimpiade L
dotto amico Carlo Vespasiano) che otto Poeti Francesi, senza contare quelli delle altre nazioni, hanno lavorato intorno al me
73 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
a quella facilità nei movimenti senza la quale il ballo è di fatica a quelli ancora che stanno a vedere. [Sebbene questi non s
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 403-404
ila. Fu una vera prova della elasticità e forza de’ polmoni miei e di quelli della povera Adelaide. Fu chiamato Cossa da Roma,
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 760-762
ato ordine alla Diana Auerara di portarsi à recitare in conformità di quelli dell’ Altezza Vostra, la qual pregando uiuamente
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 499-500
ntà. Gli ostacoli non lo impacciano, lo studio non lo prostra, purchè quelli affronti, si dia a questo per l’arte sua, nella q
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 118-139
glorie a’Poli in seno) di drammatici CIGNI è ’l Ciel ripieno. Tra quelli dell’Andreini, per dare un saggio del suo scriver
eatro, uccelletti garrire, quaglie, cucchi ; e queste voci imitate da quelli istromenti di terra, che d’acqua s’empiono da qua
a (che sono gli ultimi), il Favor Divino, e Michele Arcangelo anderan quelli con ischerzi musicali iterando ; poi tutti gli An
luoghi dove ne men’ io debbo dir bene, si come anche mi accorgo, che quelli , che non sanno parlar bene non conosceranno s’ io
i sulle mogli Virginia, la rinomata Florinda, e Lidia (la Rotari) ; e quelli sul celebre Arlecchino Tristano Martinelli e i co
78 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
i teatrali si faceano colà la guerra i luterani e i cattolici, benché quelli più tardi si avvisarono di metter sulla scena le
kau nel 1536 e reimpresso nel 1544. Lo sceneggiamento n’é sopra tutti quelli di quel tempo ben connesso, e vi si osserva scrup
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Padova, 28 luglio 1674.Venetia, 16 marzo 1675.Venetia, 23 marzo 1675.Venetia, 30 marzo 1675.Venetia, 13 ap.le 1675.Venetia, 20 ap.le 1675. » pp. 28-35
la compagnia, havendo già l’Ill.mo S.r Conte Marcho Negri ottenuto da quelli Ecc.mi Rettori la licenza et il Teatro ; porto a
esto per Bologna colà starò atendendo i comandi di V. S. Ill.ma, et a quelli sarò sempre riverentissimo, in tanto sono suplica
80 (1878) Della declamazione [posth.]
ili a declamarsi a suscitare più impressione nello spettatore, mentre quelli che concedono all’interprete una maggior fluidità
lità, dal momento che non c’è identificazione tra i suoi sentimenti e quelli del personaggio interpretato. Di conseguenza, il
riproducono analogicamente uno stato interiore. Sono invece impropri quelli che operano in maniera figurata, come fa la metaf
on cui si entra in contatto. I caratteri da prediligere sono tuttavia quelli dotati di una maggiore complessità, che diventano
tolo XVIII: Il capitolo tratta la questione dei silenzi in scena, sia quelli che si verificano nei momenti di ascolto dell’int
elli che si verificano nei momenti di ascolto dell’interlocutore, sia quelli provocati dall’impossibilità a parlare. Il corpo
tio > Cinzio); — Si sono corretti alcuni refusi di stampa, tra cui quelli segnalati dall’errata corrige: suo rivolgimento &
neggiano, i più pronti, i più facili ed i più propri e spontanei sono quelli che impiega la declamazione, la quale del linguag
uesta tragedia ci farebbe conjetturare quanta dovesse esser l’arte di quelli , che la declamavano per ottenere l’approvazione e
loro eccellenza hanno meritato la comune ammirazione. Io non parlo di quelli che a’ nostri dì si distinguono; e, senza qui esa
senza qui esaminare se abbiano raggiunta o alterata la perfezione di quelli che gli hanno preceduti, mi contento soltanto di
ime e comprende. Per tali impulsi non solo degli attori, ma ancora di quelli che si dilettano di quest’arte per solo gusto d’e
mente e debitamente ne ha scritto. La lettura e il confronto di tutti quelli scrittori, che ne hanno più o meno trattato finor
enunciavano, accrescevano a un tempo l’interesse e l’intelligenza di quelli che l’ascoltavano e ricevevano. [2.17] Tre dunque
to, e collocandosi gli accenti più tosto in uno che in altro luogo; e quelli adoperandosi più o meno di lentezza, di celerità,
mpagnano e si armonizzano. Non tutti però vi concorrono egualmente, e quelli che fra gli altri primeggiano sono il viso, gli o
i spontanei. I primi che pur meccanici od istintivi si appellano sono quelli che sotto l’azione di certe idee e delle parole c
lgrado. [3.9] 7.º Gli spontanei poi, che altri dicono motivati, sono quelli , in cui l’anima prende più o meno parte, e gli es
oggetto odiato, il sogguardar bieco, gli slanci della collera ecc., e quelli tutti che tendono o ad interessare l’oggetto este
ti ideali, descrivono invece quegli oggetti sensibili, che più sono a quelli rassomiglianti; ed essi riescono più o meno belli
uni stando, dagli altri inginocchioni, da questi prostesi a terra, da quelli intorno a sé rigirandosi, ec. E per cotal modo il
ica si debbono dunque distinguere due termini o cadenze predominanti, quelli cioè del verso, e quelli del periodo, per cui cia
tinguere due termini o cadenze predominanti, quelli cioè del verso, e quelli del periodo, per cui ciascuno ha il suo proprio r
odo che servano unicamente al periodo, che pur sembra indipendente da quelli . Virgilio fra gli antichi è riuscito in questa pa
o viceversa il ritmo del periodo a quello del verso. Dànno nel primo quelli che della versificazione non s’intendono punto; e
i che della versificazione non s’intendono punto; e dànno nel secondo quelli che dalla forza del verso si lasciano, per dir co
i, o gli esterni non sono fatti abbastanza per obbedire all’azione di quelli ; e quindi la voce ed il gesto duri, insignificant
somministrarono anzi la prima materia alle parole susseguenti, che di quelli via via si spiegarono e si composero. Così la pri
ccenti dell’ira, della gioja e del furore, e tardeggiano e inciampano quelli del timore, della tristezza, dell’orrore. [5.5]
remante. I tuoni dell’amore e della bontà sono melodiosi ed uniformi; quelli della rabbia forti ti e dissonanti. La voce d’un
o agli occhi avea di fiamme ruote [5.21] E Tasso move siffattamente quelli di Armida: Serenò allora i nubilosi rai Armida,
i prende più o meno parte la volontà, ed i primi a spiegarsi, e che a quelli più o meno si approssimano, sono gl’imitativi od
pur del tuono, del torrente, degli aquiloni, del leone, del toro, ma quelli della persona la cui presenza più fortemente ci a
che ad altri od a noi si rapportano, cooperativi, per distinguerli da quelli che abbiamo chiamati imitativi ed analoghi. Ed a
esti organi s’impiegano a pro o contro l’oggetto o subbietto, imitano quelli la natura dell’uno o dell’altro. [6.18] Dietro t
alla presenza degli obbietti si sveglia, è l’attenzione, la quale, se quelli sono o si credono nuovi rari e straordinari, dive
ti, e li guarda in viso senza far motto, e tanto impietra, che mentre quelli piangono, egli immobile punto non piange; né perc
, che possono mettere in opera, ci obbligano ad immaginare e supporre quelli che realmente vi mancano. Oltre che per quanto pe
per osservare gl’istrioni e gli atleti, così questi alle officine di quelli pure accorrevano per apprenderne le mosse o più s
ssa. Ora essendo tutti gli oggetti della natura più o meno complessi, quelli interessano più che hanno più elementi atti a pro
ni s’interessavano tanto negli spettacoli dei gladiatori, applaudendo quelli che dignitosamente soccombessero, e diridendo que
Ond’è che ove questa li richiedesse aspri, crudi, veementi sarebbero quelli sconci e bruttissimi. La passione si dipinge nost
llo superiore, e purificandoli da quegli elementi eterogenei, che con quelli per l’ordinario si mescono e si confondono. Per l
r sé spiacevoli e alla lunga insoffribili, accomunati e temperati con quelli che precedono e seguono, servono anzi ad accresce
e, ogni effetto sarebbe perduto, e ciò accade per l’ordinario a tutti quelli che si abbandonano a tutto l’impeto del sentiment
a di questo, gli altri uomini a chi sembravano piccoli e meschini con quelli paragonandoli, ed a chi più grandi dell’ordinario
antichi Platone, Aristotele, Cicerone e Quintiliano, e con essi tutti quelli , che di tale argomento trattarono, e che alla tra
vasti i teatri, e tumultuanti gli ascoltatori, non erano né questi né quelli pur sempre tali. Ed ancorché tali e sempre e da p
Il per ché l’attore tragico è sempre un interlocutore, siccome tutti quelli che qualunque conversazione sostengono; e perciò
nversazione ordinaria, e collocarsi nello stato e nelle condizioni di quelli che debbe rappresentare. Le nostre conversazioni
i dei, e se il tuono di questi non suona mortale, neppure il tuono di quelli dee comparir volgare e plebeo: esso dee esser tal
e tutti gli attori che non sanno guardarsene. Ed io non convengo con quelli , che pur sono molti, i quali, non avendo ben conc
a regole generali e comuni, che condannerebbero al mediocre molti di quelli che potrebbero l’ottimo conseguire. E supposta ta
ono innumerevoli le specie subalterne, e le forme individuali, in cui quelli si possono suddividere. E perciò se sono dominati
. Ond’è che i Bruti ed i Cesari del Voltaire e del Crebillon non sono quelli dello Shakespeare e dell’Alfieri, e la Fedra del
eta. [15.7] I caratteri migliori, e quasi propri della tragedia sono quelli in cui due passioni differenti, e per l’obbietta
si dee riferire. [16.14] A due difetti contrari possono tutti ridursi quelli che l’accennata progresssione ordinariamente sovv
dialogistica. [17.1] L’attore tragico, qualunque ei sia, è uno di quelli che la favola rappresentano, e co’quali dee nel c
Xifares col ciglio e con l’accento della tenerezza, ed a Farnace con quelli della diffidenza. Si narra, che Baron sostenendo
nano a tutta la libertà dell’espressione sono i pari di condizione, o quelli che tali renda la forza della passione. Ovidio di
confidenti o spettatori, più o meno prendono parte negli interessi di quelli . Se per rispetto o per altri riguardi, di raro e
drammatici cantiche, e l’attore e lo spettatore li riguardavano come quelli che comprendessero maggiore importanza e difficol
berrazione, l’irrequietezza, la veemenza, la celerità. Fra tutti sono quelli i più interessanti e drammatici, che ammettono pi
o delicatissimi, e procedono da concentramento, ma sono più risentiti quelli che procedono da trasporto. Tali sono quelli di G
o, ma sono più risentiti quelli che procedono da trasporto. Tali sono quelli di Giocasta nella fine del Polinice, di Oreste ne
eille e dell’elegante Racine; e vi sarebber stati condannati tuttavia quelli di Voltaire, se i due prelodati attori, meglio is
ine incontrastabile certe impressioni ed effetti del tutto contrari a quelli che l’imitazione si propone di cagionare. In tali
ezza, che sorprende e seduce gli spettatori non esperti, e destano in quelli tutt’altra affezione che quella che unicamente do
iuta che sia perfettamente egli è pur necessario il pronunciarla come quelli che più propriamente la parlano. In Parigi non si
lezze che cercano gli uni non è quello che procurano gli altri. Amano quelli per l’ordinario sorprese, strepiti, accidenti mar
all’uopo i veri principî dell’arte, che non debbono mai scostarsi da quelli della natura. E nelle varie ripetizioni ed esperi
delle arti, si potrebbero unire alla classe delle belle arti anche di quelli che s’intendessero della declamazione, e si occup
pollo e Bacco, i versi saliari del Lazio, gli inni peruviani al Sole, quelli dei Germani alle loro guerriere divinità, e tanti
to senza esserne penetrato: «Io so di un solo attore, il migliore tra quelli che conosco — mi riferisco al nostro Ekhof — che
r la polemica che vedrà lo scontro tra i fautori dell’emozionalismo e quelli dell’antiemozionalismo. Sainte-Albine vedeva come
duava tre categorie di segni: i segni accidentali, i segni naturali e quelli istituzionali. Con il primo termine ci si riferis
nti «che traggono origine dal meccanismo del corpo», in opposizione a quelli determinati «dall’attività dell’anima» (Johann Ja
Jakob Engel, Lettere sulla mimica, cit. p. 367). [commento_3.9] Sono quelli che Engel chiama gesti intenzionali, indici di un
, attraverso la pronunciazione, non solo i nessi sintattici, ma anche quelli metrici. [commento_4.4] L’Alfieri costituisce pe
aggio? Come potevano permettere questi sentimenti che nella sua anima quelli opposti della collera e dell’orrore raggiungesser
ragedie, cit., I, 1, p. 460). Gli elementi caratteristici sono dunque quelli dell’ostinato mutismo, l’inclinazione al pianto,
renti è la gelosia, perché accoglie ora i tratti della tristezza, ora quelli dell’ira, del timore, dell’incertezza o dell’orro
ndo io già più volte pensato meco onde nasca questa grazia, lasciando quelli che dalle stelle l’hanno, trovo una regola univer
esto caso i movimenti che egli descrive non appaiono tanto diversi da quelli di un ballerino, più incline a far risaltare la p
e mademoiselle Dubois e mademoiselle Raucourt; faccio appello a tutti quelli che le hanno viste. Le mie deliziose scolare sono
orio, che a preferenza degli altri mette sempre maggiore interesse in quelli , che più gli appartengono. Quantunque sia l’oscur
ad una statua imponente e non ritengono capaci di grandi opere se non quelli che la natura s’è degnata di dotare di uno straor
sto modo d’essere ha suscitato nei miei compagni e nel gran numero di quelli che non si rendono conto di nulla: pretendevano c
lte più alla riflessione sugli aspetti performativi, piuttosto che su quelli testuali, Mariagabriella Cambiaghi afferma che «[
81 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273
così ben espresso avrebbe dovuto far fremere sopra loro stessi tutti quelli , che hanno la disgrazia di rassomigliargli, parve
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 18-20
hè tal è il porgere di Adamo Alberti, quale gl’Italiani (non parlo di quelli che si tagliano i pensieri alla francese) han sem
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 263-265
albus della farsa atellana, come l’arlecchino dal Mimus centunculus ; quelli fecer derivare il nome or da Puccio d’ Aniello, o
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 547-549
Calvi (Firenze, 1872) dettarono di lui alcuni cenni biografici ; ma a quelli del Calvi non troppo, secondo il solito annotator
85 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
o nel III volume delle Vicende della Coltura delle Sicilie. Or perchè quelli del XIII secolo debbono soltanto essersi rapprese
osero e recitaronsi nella Grecia e nel Lazio, e che rassomigliavano a quelli che ci rimangono? Egli è vero che in Francia, nel
atrali; nè tal fu la ludrica degli Etruschi introdotta in Roma; ma di quelli e di questa si conservano le memorie da quanti im
di Paolo di Varnefrido, e che non fussero stati Italiani ma Spagnuoli quelli che Carlo Magno chiamò in Francia per insegnarvi
ldo del 668, i capitoli di Luitprando incominciati ad uscire dal 713, quelli di Rachi del 746 e di Astolfo del 753. Ed intanto
86 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
a da me veduti nella fine del 1777 erano più regolari e più grandi di quelli che oggi esistono in Madrid, ma sventuratamente i
po entrambi soggiacquero ad un incendio che gli distrusse. Sussistono quelli di Lisbona e di Codice. Madrid ha quattro teatri,
cioè quello della Corte nel Ritiro, l’altro de los Caños del Peràl, e quelli detti Corràl del Principe e Corràl de la Crüz. De
lla grada. L’uno e l’altro teatro ha tre ordini di palchetti simili a quelli de’ teatri italiani per le dame e altra gente agi
87 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303
della società che sono i dotti, e passano indi a’ posteri insieme con quelli che furono scritti ne la caverna di Salamina. Ora
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 606-607
marito, già molti giorni sono, promesse per le nostre due parti, sono quelli che il Sig.r Cinzio nella sua li descrive ; che g
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 933-934
moderna di Firenze, e che qui riproduco. I miei Comici non erano quelli di Scaron ; ma l’unione però di questa truppa imb
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 999-1001
che otteneva col solo aiuto dell’arte, non erano in nulla da meno di quelli spontaneamente conseguiti dagli attori privilegia
91 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
a da me veduti nella fine del 1777 erano più regolari e più grandi di quelli che oggi esistono in Madrid; ma sventuratamente i
po entrambi soggiacquero ad un incendio che gli distrusse. Sussistono quelli di Cadice e di Lisbona, e sento anche che in ques
della grada. Entrambi i teatri hanno tre ordini di palchetti simili a quelli de’ teatri italiani per le dame, ed altra gente a
92 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « AVVISO A’ LEGGITORI. » pp. 237-240
nti comuni a tutti coloro che pubblicano i loro travagli, aggiungansi quelli che seco porta nel presente Discorso la distanza
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Firenze, 3 settembre 1841. » pp. 473-475
ecessità di provvedere sull’istante ai bisogni della mia esistenza, a quelli di mia moglie, de’miei quattro figli, non potendo
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 667-669
ira e Parini, del Falconiere, del Trionfo d’amore, possiamo aggiunger quelli della Prosa, del Ridicolo, della Messalina, della
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 703-705
parti di padre, e di altri caratteri seriosi e gravi, come egualmente quelli d’un genere faceto e scherzevole. È poeta improvv
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 929-930
nsione no son altro che nessun tiri più di me, leuato la spagniola, e quelli di 3 quarti stieno nel suo posto che se gli altri
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 294-295
ndo il passeggio usuale salivano addirittura sul tetto…. paterno e su quelli delle case vicine. Il padre soleva dire che quand
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674
quali furono queste : Due cose vi dispiacciono : i nostri difetti e quelli delle nostre commedie. Per quanto ci concerne, io
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 691-696
E oggi pare abbia voluto e voglia davvero, dacchè i pubblici nostri e quelli di Spagna e d’America s’inchinano ammirati all’as
100 (1772) Dell’opera in musica 1772
i, che voi prendete a mettere sotto le note, tutte le sinfonie, che a quelli servono d’apertura, sono sempre battute al conio
e un quadro di Raffaello. I colori di Raffaello e la musica di Gluck, quelli e questa destinati a servire all’espressione, van
ena è in Egitto, l’architettura non sia gotica, gli arredi non paiano quelli che ci vengono d’Inghilterra, i ritratti e le sta
essa il gusto di queste arti, e perché i suoi teatri gareggiavano con quelli dell’antichità, mentre le altre nazioni né pur pe
E il Villani espressamente attesta, che per antico aveano in costume quelli di Borgo San Priano di dare al publico sì fatti s
ta crederono di trovar l’epoca dell’origine dell’opera in musica. Che quelli , per altro rispettabilissimi letterati, non ben s
a cui la macchina è destinata; e al contrario imperfetta, se alcun di quelli , o perché mal formato o perché male cogli altri c
uenza, ma di dialettica; né da’ precetti dell’arte di ben dire, ma da quelli di ben ragionare è regolata; e d’eloquenza non ha
tto che da un oggetto reale. E però i suggetti delle belle arti, come quelli che presentano oggetti non reali, ma finti, sono
risimile che i primi versi nati in bocca d’uomini fossero corti, come quelli che sono più facili e più giocondi, e che i lungh
re volte replicata. [Sez.II.1.2.26] Per altra parte i versi tardi son quelli ne’ quali le brevi van sempre sole come nell’addo
i questa, per ragione della diversità che passa tra’ nostri costumi e quelli che regnavano nella nazione e nel tempo che furon
mo quella sentenza. Infatti i drammatici più sentenziosi sono appunto quelli che meno intesero la loro arte. [Sez.II.7.2.6] Le
itore. L’ultima è l’invenzione di stromenti contenenti più ottave che quelli adoperati da’ Greci, niuno stromento de’ quali so
passioni (che io nervi diatetici chiamerò per innanzi) e questi sono quelli che serpono per le regioni del petto e del ventre
a colle passioni, avviene ancora che qualora il particolar sistema di quelli da morbosa cagione venga alterato, l’uomo pruova
ha la sua fisonomia particolare; perciocché essi nervi, e in ispezie quelli del quinto paio, mandano delle ramificazioni alle
nostra macchina al ministero degli affetti son destinati, ma solo di quelli che vengono impiegati alle funzioni vitali52. Tut
ervi addetti all’uffizio delle passioni, e questi essere propriamente quelli che diatetici noi abbiam nominati. [Sez.III.1.3.4
e necessariamente mossi da una musica, che adoperi suoni consonanti a quelli a cui essi trovansi dalla natura disposti; II. ch
a disposti; II. che un modo musicale fondato sopra suoni consonanti a quelli de’ nervi diatetici, moverà necessariamente e imm
ta. Allo spirito non è conceduto agio di discernervi i tuoni simili a quelli ch’egli sperimentò patetici altra volta, né agio
are dilicatamente uno strumento. Ed oggi la cosa è giunta a tale, che quelli tra loro che hanno il farnetico d’ostentarsi impa
i, che voi prendete a mettere sotto le note, tutte le sinfonie, che a quelli servono d’apertura, sono sempre battute al conio
dovrebbe contenere che un presto bellicoso: un allegro sul modello di quelli delle nostre sinfonie starebbe ivi a pigione, e m
e un quadro di Raffaello. I colori di Raffaello e la musica di Gluck, quelli e questa destinati a servire all’espressione, van
zia i mentovati abusi nacquero ne’ teatri d’opere in musica, e non in quelli di drammi recitati? Ognuno, che sia capace della
rà con noi che ciò sia proceduto dalla pronunziazione più negletta in quelli che in questi. Cap. II. Della pronunziazione p
errebbe. Quindi la provvida natura, che adatta i talenti dell’animo a quelli del corpo, dà il più delle volte a costoro un umo
ce, è quest’arte più necessaria agli attori di drammi recitati, che a quelli d’opere in musica: il maestro di cappella, assegn
rani, e che certamente furono più ragionevoli, e più meritati che non quelli dati a costoro. Non vo’ mettere in considerazione
chi di lui queste due belle arti, sono per lo più perfettissimi, come quelli che presentano i gesti più energici e più nobili.
di Prassitele? Inestimabili tesori serbano ancora per lui le opere di quelli tra’ nostri pittori, che più nell’espression si d
ena è in Egitto, l’architettura non sia gotica, gli arredi non paiano quelli che ci vengono d’Inghilterra, i ritratti e le sta
gli stampati disegni di scene inventate da celebri pittori. Tali son quelli delle scene del Neroni, publicati nel 1579. Tali
ufficiente forza per giugnere alle più rimote parti del teatro. Ma in quelli che non di pietra, ma di legno erano costruiti, e
n dissimili verità volea persuadere a’ danzatori francesi. Nondimeno, quelli tra loro che con occhio filosofico penetrarono l’
non va né anche messa al novero delle belle arti, si rinunzi pure’ a quelli tra’ nostri bagattellieri che fanno spettacolo de
abile direttore [Sez.VII.1.0.1] Tutti i pubblici spettacoli, come quelli che sono destinati a trattenere un intero popolo,
a111, che la perfezione, a cui queste sì per tempo vennero tra noi, a quelli si debba in buona parte attribuire. Per lo contra
che rendette gli antichi spettacoli sì superiori a’ moderni, si è che quelli non erano affidati a tal genia di mercenarie pers
offriremmo in un libro, in un sermone. Procureremmo anzi di sopprimer quelli che ne fossero infetti; e non abbiamo il torto. M
ati, pochissimi son coloro che s’impacciano di legger libri, ma molti quelli che frequentano i teatri; e raro, o non mai, un o
hiesa e i padri condannarono, non gli spettacoli in generale, ma solo quelli usati da’ gentili, si cessi di declamare generalm
poeta non concederà loro mai luogo. Al contrario i leggieri difetti, quelli soprattutto che offendono l’urbanità e l’esterior
ica di Villani, menzionando il «miserabile accidente», propiziato da « quelli di Borgo San Friano [che] con pazza invenzione pr
vari intermezzi per la corte medicea, tra cui (oltre all’Amico fido) quelli per Le due Persilie di Giovanni Fedini (1583) e p
ammi che conteneano qualche mistero di nostra santa fede, ma ancora a quelli di profano argomento. Così nel Biagio Contadino,
ri, perché la seconda e la terza sillaba, che gli altri han breve, in quelli non son brevi ambedue, per ragione dell’accento a
e d’Osiride, di Mitra, della madre degli Dei, a’ misteri eleusini, a quelli di Bacco e di Venere, di Giove, di Vulcano, di Ca
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