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1 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « Correzione al tomo IV. » p. 304
o amico, si disse di Filippo IV nella pagina 203 v. 9: Che espulse un popolo di Mori &c. Si corregga così: Che non riparò
amp;c. Si corregga così: Che non riparò i mali dell’ espulsione di un popolo di Mori &c.
2 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187
an fatto il governo, sembra egli stesso conquistato in certo modo dal popolo aggiogato. I tartari ultimi conquistando la China
e tra ’l monarca e i baroni, tra’ baroni e baroni, e tra’ baroni e ’l popolo . Di là vennero tante armate barriere, fortezze, c
da’ savi pontefici romani e dagl’Imperadori greci, prima d’ogni altro popolo emerse dalle ombre. Essa avea conservato meglio l
endenza de’ baroni, le corone accrebbero la propria prerogativa, e ’l popolo uscendo della schiavitù, diede allo stato cittadi
antichi colle loro divise, e l’istesso Balaam sull’asina. Correva il popolo volentieri alla festa de’ pazzi, a quella degl’in
’ primi tempi recitarli nelle chiesa, o ne’ cimiteri, dove passava il popolo , come a una pia ricreazione, dopo aver ascoltata
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 531
e della sig.ra Maria, Caterina del sig. Giuseppe Panchetti, conjugi, popolo S. Lorenzo, nato il di sette detto, a ore dieci d
dieci della sera. Compare sig. Giuseppe del sig. Gaetano Bonamici del popolo suddetto.
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 142-145
chiamare in servizio, per tutta la giornata di Domenica, un uomo del popolo , il quale si prestava al disimpegno di molteplici
dosi anche a fungere da servo straordinario. E poichè quell’ uomo del popolo era di solito sollazzevole e burlone, ed era al f
i sale ; così si affibbiò il nomignolo di Meneghino alla maschera del popolo milanese, nella stessa guisa che si battezzò col
stessa guisa che si battezzò col nome di Pulcinella, la maschera del popolo napoletano. Comunque sia, il Meneghino personagg
5 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO V » pp. 4-31
lle Lettere di lui. Il medesimo Oratore, secondo Macrobio, riprese il popolo Romano in una orazione per avere una volta schiam
ro, non che nelle case, campeggiava la loro impudenza. A un cenno del popolo nel tempo de’ Giuochi Florali dovevano snudarsi e
maggiore sfacciataggine mostrassero queste schiave in eseguirlo, o il popolo in comandarlo. Assisteva Marco Porcio Catone a’ G
iuochi Florali fatti dall’Edile Messio l’anno di Roma DCXCVIII, ed il popolo si vergognò di chiedere che le mime deponessero l
dino; ma egli avvertitone da Favonio suo amico uscì dal teatro, ed il popolo contento l’accompagnò con plausi strepitosi, e ri
ndo che il gesto di lui esprimeva alto, e non grande. Volle allora il popolo che sottentrasse il maestro a rappresentar la ste
scenità de’ mimi e de’ pantomimi, spettacoli più atti a trattenere un popolo che andava degenerando. Ma le nostre querele e qu
Cantor questo gregge o caterva, perchè cantando e sonando chiedeva al popolo il favore dell’applauso:             Et usque
furono istituiti da una cortigiana chiamata Flora, la quale lasciò il popolo Romano erede de’ beni da lei guadagnati, assegnan
6 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
cevansi in queste varj aditi, entrate, o porte che dall’introdurre il popolo si dissero da’ Latini vomitoria, o anche vomitari
tro alcuni gran portici edificati dopo la scena, i quali servivano al popolo per ricoverarvisi quando le piogge dirotte interr
e. Adjacenti al teatro facevansi pure spaziosi passeggi, ne’ quali il popolo trattenevasi attendendo l’ora prefissa allo spett
ccanali quando si esponevano a gara le nuove tragedie, preparavasi al popolo in teatro un gran rinfresco di vivande e di licor
anco gli Ateniesi alcune leggi intorno al danajo degli spettacoli. Il popolo che vi accorreva con estrema avidità, soleva azzu
ossa pena pecuniaria. Laonde Eubulo cittadino potente e adulatore del popolo promulgò una strana legge, cioè che chiunque prop
ve i costumi mancano di una pubblica scuola teatrale che ammaestri il popolo sotto gli occhi di un provvido governo: dove il t
ell’eccesso contrario delle repubbliche Greche, ognuno vede che in un popolo così guasto si chiudono le cattedre di educazione
7 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
evansi in’queste varii aditi, entrate, o porte che dall’introdurre il popolo si dissero da’ Latini Vomitoria, o anche Vomitari
o alcuni grandi portici edificati dopo la scena, i quali servivano al popolo per ricoverarsi quando le piogge dirotte interrom
e. Adjacenti al teatro facevansi pure spaziosi passeggi, ne’ quali il popolo trattenevasi attendendo l’ora prefissa allo spett
anali quando, si esponevano a gara le nuove tragedie, preparavansi al popolo in teatro un gran rinfresco di vivande e di licor
anco gli Ateniesi alcune leggi intorno al danajo degli spettacoli. Il popolo che vi accorreva con estrema avidità, soleva azzu
ossa pena pecuniaria. Laonde Eubulo cittadino potente e adulatore del popolo promulgò una strana legge, cioè che chiunque prop
ve i costumi mancano di una pubblica scuola teatrale che ammaestri il popolo sotto gli occhi di un provvido governo: dove il t
ell’eccesso contrario delle repubbliche Greche; ognuno vede che in un popolo così guasto si chiudono le cattedre di educazione
8 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO V. Continuazione del teatro Latino. » pp. 222-242
lle di lui Lettere. Il medesimo Oratore, secondo Macrobio, riprese il popolo Romano in una orazione per avere una volta schiam
tro non che nelle case, campeggiava la loro impudenza. A un cenno del popolo dovevano nudarsi e fare spettacolo del proprio co
maggiore sfacciataggine mostrassero queste schiave in eseguirlo, o il popolo in comandarlo. Assisteva Marco Porcio Catone ai g
iuochi Florali fatti dall’Edile Messio l’anno di Roma DCXCVIII, ed il popolo si vergognò di chiedere che le mime deponessero l
adino; ma egli avvertitone da Favonio suo amico uscì dal teatro, e il popolo contento l’accompagnò con plausi strepitosi, e ri
ndo che il di lui gesto esprimeva alto, e non grande. Volle allora il popolo che sottentrasse il maestro a rappresentar la ste
scenità de’ mimi e de’ pantomimi, spettacoli più atti a trattenere un popolo che andava degenerando. Ma le nostre querele e qu
furono istituiti da una cortigiana chiamata Flora, la quale lasciò il popolo Romano erede de’ beni da lei guadagnati, assegnan
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 988-990
a onorato d’applausi, favorito dalla nobiltà e ben veduto da tutto il popolo . Giunto alla vecchiaja (1735), nè potendo più res
togliendosi la maschera ne copri la faccia al Rubini, e riverendo il popolo sull’istante partì. Qualche circostanza di questo
10 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
degli antichi sappia ch’essi erano altrettante scuole, ove correva il popolo per imparare la loro religione, e la loro morale.
perché venendo per lo più la coltura delle arti e delle scienze in un popolo congiunta coi progressi del commercio, del lusso,
tratti dalla Divina Scrittura, o dalle Leggende de’ Santi. Piacque al popolo cotal usanza per la novità, e per la maggior divo
rincipio non furono se non rozzi spettacoli presentati agli occhi del popolo su i cimiteri delle chiese, sulle piazze e sulle
ti greci furono insiem sacerdoti, e che eglino medesimi recitavano al popolo i loro componimenti, il qual costume durò sul tea
i diaconi e suddiaconi comparivano mascherati in chiesa a divertir il popolo con simili spettacoli29 autorizzati qualche volta
ri politici, e delle opinioni che conveniva istillare negli animi del popolo . Sapevano essi non pertanto trovar i mezzi più ac
e d’entrambe le religioni. Il gentilesimo, almeno come si credeva dal popolo , era un sistema d’opinioni assurdo ne’ principi,
tanto il poeta, che metteva in bocca loro simili oscenità, quanto il popolo , che ne applaudiva. né minori prove d’irreverenza
entar sul teatro le opinioni religiose era lo stesso che richiamar il popolo alla ricordanza e all’ammirazione de’ fatti patri
esentava, e si vedeva il venerabile corifeo benedire pubblicamente il popolo ora colla mitra in capo e la croce davanti, ora c
messa, di mettere degli escrementi negli incensari, e di profumare il popolo con siffatta odorosa gentilezza. Terminati i divi
mi, o incompatibili fra di loro37. Da ciò ne risultava altresì che il popolo da una banda, e i migliori spiriti dall’altra dis
rità incontrastabili, dalche nascono in seguito il raffreddamento del popolo verso la propria religione, e l’affettata incurio
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721
ccanapa di legno inventato dal Reccardini, che formava le delizie del popolo triestino, mentr' egli, Zago, era con Gelich, Tol
che ha in sè tutta la spigliatezza arguta, tutta la bonarietà del suo popolo veneziano, è forse il più atto a sentire e a ripr
esimo di Teatro Goldoni ;… E così, finalmente, nel costante favore di popolo e di critica, un suo pallido e debole sogno di cr
12 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
nte, e finalmente in un racconto fatto da un Messo della fuga di quel popolo e dell’evento del Mar Rosso. Vero è che gli antic
rado egli fecesi vedere nel teatro dopo che una volta a richiesta del popolo videsi astretto a manomettere il comedo chiamato
tando a un tempo Difilo, Filemone, Demofilo rallegra co’ suoi sali un popolo guerriero. Dopo Cecilio il cartaginese Terenzio s
la commedia Terenziana che parve fredda, insipida, indifferente ad un popolo snervato e corrotto, che sotto Eliogabalo si comp
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
er molte allegrezze in Campo Ruzzolo, gettando denari e confetture al popolo . Passò al teatro di S. Luca, prima donna a vicend
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 179
ti siete stati voi altri portandovi così vogliosi ad ascoltarmi. E il popolo seguivalo ridendo e applaudendo. Venuto a morte,
15 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212
nti, marcandoli, per così dire, con ferro rovente alla presenza di un popolo fiero e geloso della propria libertà. Aureo in ta
eggiati, e restò solo quello di coprire gli attori, trovandosi già il popolo assuefatto a vederli sempre coperti. Furono in qu
lib. I, cap. 54. a. L’attore si valeva di tal maschera volgendosi al popolo da quel lato che secondo il progresso dell’azione
16 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297
nti, marcandoli, per così dire, con ferro rovente alla presenza di un popolo fiero e geloso della sua libertà. Aureo in tal pr
eggiati, e restò solo quello di coprire gli attori, trovandosi già il popolo assuefatto a vederli sempre coperti. Furono in qu
b. I, cap. 54. 147. L’attore si valeva di tal maschera volgendosi al popolo da quel lato che secondo il progresso dell’azione
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 681
uceva con eleganza, con brio, e le spargeva di sali frizzanti, che il popolo ascoltava con gran piacere, impartendole de’ sinc
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 538
essissime, e vibrate con forza fra le labbra in sì fatto modo, che il popolo movevasi a fargli un grande applauso, battendo pa
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 954-957
pagatemi un bolognino per uno, e venite a sentire la mia commedia. Il popolo seguivalo curioso, ed egli solo recitava interame
della Donna fosse sentita. In tal modo Sivello dava trattenimento al popolo , appagandolo con argute facezie, e co’ diversi Pe
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749
o avrebbe accolto l’idea della sua maschera dalla viva voce del basso popolo fiorentino, chiassoso, arguto, spensierato nella
Del Buono, che il Morrocchesi dice Angelo umanato, volle ritrarre il popolo fiorentino in genere, nella vivezza del linguaggi
satira in azione, non mai com’oggi avrebber potuto essere salutari al popolo di su la scena. Fu anche Luigi Del Buono, come di
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141
omo politico ed artista ; e principali fra esse : I. L' Istruzione al popolo italiano e l’Insegnamento popolare di Gustavo Mod
on salvava nemmeno le apparenze, e che trattava la Rappresentanza del popolo a scudisciate. – Il tentativo falli. – L'Assemble
ssuno certo potè mai più di lui nè come lui suscitar l’entusiasmo nel popolo affollato, sia si mostrasse sotto le spoglie di P
a fibra addormentata. C'era allora una patria da liberare ; c’ era un popolo da educare, da ingagliardire…. E l’artista e il p
ttedra tutti insieme gli eruditi espositori, com’ egli dalla scena al popolo infiammato. Dice il Leoni ch' « egli tutto pos
22 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
tà tutte, pregando che muoja di mala morte colui che tende insidie al popolo , o chè maltratta le donne, o che fa tregua o amic
ac. Euripide… San. E non n’è stato ancora discacciato? Eac. No, ma il popolo grida, e pretende che si esamini qual de’ due sia
o scusabili, perchè il loro Coro si fingeva composto di una parte del popolo , per cui si rappresentava, e potevano i poeti tra
o strano che venisse fuori lo stesso autore come un individuo di quel popolo . Tuttavolta il coro delle Nuvole si suppone compo
rimane in casa di Socrate per essere istruito. Le Nuvole esortano il popolo a pregiarle e tenerle per Dee, mostrandogli i ben
mpostore Ateniese. Sagace osservazione del poeta per far rilevare al popolo il cangiamento di Fidippide. Egli dovette venir f
e come maligno accusatore; il secondo che lo renderebbe un nemico del popolo , un distruttore dei principii di giustizia e dimo
rtamente per cominciar gli Esercizii Spirituali del calabro Mattei al popolo Ateniese. Nel coro si ragiona del caos che preced
i e ruberie. Quale ardire? accusare ridendo un nomo che disponeva del popolo come suol dirsi a bacchetta! Osò il comico poeta
così bene nella favola a svelarné i ladronecci e gli artifizii che il popolo condannò Cleone a pagar cinque talenti, cioè into
lo temono. Servono a un padrone (sotto la cui immagine si adombra il popolo Ateniese) colerico, fracondo, maremmano, fastidio
sordo. Con quale ardita satirica allegoria dipingevasi dalla scena un popolo principe! Noi oggidì favelliamo con altro rispett
addossi l’impresa di far fronte a Cleone, e di accusarlo in faccia al popolo , dandogli speranza di signoreggiare nel foro, ne’
iaro) come volete che io sappia il modo di regolarmi nel governare il popolo ? E Demostene: Non v’ha cosa più agevole. Fa quel
ni e rattoppa a tua posta, purchè abbi cura di cattivarti l’animo del popolo , indolcendolo con belle parolette, a somiglianza
Cleone, il quale dopo nuove villanie invita l’avversario a parlare al popolo , e Agoracrito baldanzoso non ricusa il nuovo cime
ldanzoso non ricusa il nuovo cimento. Cleone che conosce l’indole del popolo che a ma di esser lusingato con parolette melate,
Spazzati nel mio capo.Anzi nel mio. Cle. Salc. Nel mio, nel mio. Il popolo finalmente disingannato per le cose dette dal ven
ne per avere ordinato un vilissimo pizzicagnolo per governatore del popolo Ateniese . Atene però che doveva intendersi megli
restargli alcune vesti oenciose della tragedia antica per aringare al popolo . Ottiene quelle di Telefo, colle quali si abbigli
ali si abbiglia per rassembrare un povero. Con tal vestito favella al popolo , alterca con Lamaco, e gli riesce di convincere g
o Mia grassa Atene, ogni domanda accordasi Sol per quel grasso, e il popolo ne gongola, Che di un majale riportò la gloria.
babilmente costui e di greca lingua e di poesiab s’intende meglio del popolo Greco il più illuminato dell’Universo, meglio di
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 344
vasi da lui fatta nell’ uscire da una portantina, situata a vista del popolo in mezzo alla scena.
24 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Conchiusione » pp. 438-442
ammatica. Essa sola sa discernere quel che può esser bello per un sol popolo , e quello che lo farà per moltissimi: ed egli é c
referirei sempre, e senza tema di fallare, l’unanime sentimento di un popolo che non fosse del tutto incolto, o nella crisi di
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 726
l suo personaggio, ma aveva degli adornamenti che attiravano il basso popolo . Era gran saltatore, e giocava mirabilmente sopra
26 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74
ano le sole lodi di Bacco, e gli episodii parlavano di tutt’altro. Il popolo se ne avvide, e mormorò della novitàb, ma continu
so qual timore, ovvero da orrore naturale, non potè proseguire, ed il popolo lo fe ritirare dalla scenab. a. Ateneo Deipnos
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 175-178
ne. Incontratolo per via, sapendo com’egli era amato dai grandi e dal popolo , gli ordinò di seguirlo. Il Napolioni dovette obb
sciagurato lo nominò ambasciatore per aggiustar le differenze tra il popolo e la Corte di Spagna. Flaminione accettò ; ma l’a
28 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280
rado egli fecesi vedere nel teatro dopo che una volta a richiesta del popolo videsi astretto a manomettere il comedo chiamato
e a’ posteri. Appena in Roma ripetevansi le antiche produzioni, ed il popolo trovava insipido ogni altro spettacolo scenico, f
coltivatori. Egli è vero che Plinio ascrive a lode di Trajano, che il popolo stesso abborriva sotto di lui l’effemminatezza de
ubi, il Pluto leggonsi oggi ancora con ammirazione, ed incantarono un popolo principe. Di grazia siamo sicuri che sarebbero st
mitando a un tempo Difilo, Demofilo e Filemone, diletta soprammodo un popolo guerriero. Dopo Cecilio, il Cartaginese Terenzio
la commedia Terenziana che parve fredda, insipida, indifferente ad un popolo snervato e corrotto, che sotto Eliogabalo si comp
nte, e finalmente in un racconto fatto da un messo della fuga di quel popolo e dell’ evento del mar rosso. Vero è che gli anti
29 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49
Tum verò pavidâ sonipedes pag. 236, lin. 20 a un cenno del popolo doveano snudarsi   a un cenno del popolo, n
20 a un cenno del popolo doveano snudarsi   a un cenno del popolo , nel tempo de’ Giuochi Florali, doveaao snudarsi
rt. 111, pag. 127. lin. 10, e 11 dopo le parole, per raccomandarla al popolo , si apponga la seguente citazione. **. Al Capo I
30 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
roco a forza di ripetere troppo spesso alcune cosa per compiacere al popolo , impetrò di rappresentar le sue favole tacitament
lilio Filone la repubblica fosse stata dichiarata libera popolare, il popolo romano esercitava la somma potestà legislatrice q
arlo gran fatto, non permise che vi si mettessero sedili, affinché il popolo astretto a goderlo in piedi, anche nel divertimen
spiegava tutto il lusso, il fasto, e la magnificenza conveniente a un popolo arricchito delle spoglie di tanto mondo. C. Pulcr
l coro loda la bellezza di Poppea, e un messo annunzia il tumulto del popolo pel ripudio di Ottavia. Narrali nel V, come il tu
oro intero degli attori, il quale con pochi versi prende commiato dal popolo . Terenzio neppure di tal gregge fece uso; ond’é c
. Di più quando gl’istrioni veri rappresentavano male, a un cenno del popolo dovean soggiacere a smascherarsi, e soffrirne a v
e soffrirne a volto nudo le fìschiate. Ma gli atellani rispettati dal popolo , come ingenui, si esenzionarono da tale oltraggio
ne delle mime. Queste erano a tal segno sfrontate, che al comando del popolo si nudavano, e facevano spettacolo del lor corpo;
o; ma in ciò eran mai più sfacciate quelle schiave in eseguirlo, o il popolo in comandarlo? Assisteva M. Catone ai giuochi flo
Assisteva M. Catone ai giuochi florali fatti dall’edile Messio; e ’l popolo si vergognò di domandar che le mime deponessero l
del teatro, usando della prudenza che non avea avuta in andarvi, e ’l popolo l’accompagnò con plausi strepitosi, e richiamò su
cendo che il suo gesto significava alto e non grande. Volle allora il popolo , che sottentrasse il maestro a rappresentar l’ist
e oscenità de’ mimi e pantomimi, spettacoli più propri a divertire un popolo che andava degenerando99. Ma le nostre querele e
«dimidiate Menander» non si studiò tanto di piacere, come Plauto, al popolo quasi tutto, quanto gli Scipioni, ai Leli, ai Fur
31 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
l sig. Ayala, divide per tal modo l’interesse colla distruzione di un popolo intero per mezzo della fame, del ferro e del fuoc
ssime guerre più che civili, la scelleratezza divenuta diritto, ed un popolo potente che converte la destra vincitrice contro
de los menesterosos) una distruzione collettiva, vaga, generica di un popolo intero istupidisce i sensi, distrae a mille ogget
amente, la qual cosa vuol dire in volgare che esse sono proprie di un popolo irritato contro Roma, ma non dovrebbero occupare
rima s’imita l’apertura e l’oracolo dell’Edipo tiranno mostrandosi il popolo supplice all’ara del nume Endobelico e narrandosi
serito un languido amore subalterno che contrasta coll’immagine di un popolo che stà morendo di fame. E pur non è il peggior m
ncora che si ammazzino i vecchi per prolongar la vita de’ giovani. Un popolo ridotto nell’atto II a tanta estremità mostrerà n
vuol morire, con Tarquinio re tiranno, oppressore, abborrito dal suo popolo ? Dicaci il sig. bibliografo: quì è forse la situa
i il poeta non ha la libertà di mentire grossolanamente ingannando il popolo , benchè gli si permetta qualche discreto anacroni
l che questi si lagna che sia il re divenuto schiavo di Rachele ed il popolo sacrificato, De esa ramera 10 vil à la codicia
on Ruben fremendo, e viene Alfonso irritato per le voci sediziose del popolo minacciando, Tiemble Castilla, España, Europa,
Huerta come sudarono una volta i fuochi in un sonetto italiano13. Il popolo è sedato; ma il re per cautela ha ordinato a un c
l’Huerta il re s’invoglia di andare alla caccia poche ore dopo che il popolo ha chiesta la morte di Rachele, quel popolo ch’eg
cia poche ore dopo che il popolo ha chiesta la morte di Rachele, quel popolo ch’egli ha mortificato con farla sedere sul trono
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 588
o ariuati mai alla prima sera et tante e tante sere ni è stato magior popolo et paga alterata Consideri Vostra Altezza el tutt
33 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
tà tutte, pregando che muoja di mala morte colui che tende insidie al popolo , o che maltratta le donne, o che fa tregua o amic
. . . . . San. E non n’è stato ancora discacciato? Eac. No, ma il popolo grida, e pretende che si esamini qual de’ due sia
o scusabili, perchè il loro coro si fingeva composto di una parte del popolo per cui si rappresentava, e potevano i poeti trar
o strano che venisse fuori lo stesso autore come un individuo di quel popolo . Tuttavolta il coro delle Nuvole si suppone compo
rimane in casa di Socrate per essere istruito. Le Nuvole esortano il popolo a pregiarle e tenerle per dee, mostrandogli i ben
mpostore Ateniese. Sagace osservazione del poeta, per far rilevare al popolo il cangiamento di Fidippide. Egli dovette venir f
e come maligno accusatore: il secondo che lo renderebbe un nemico del popolo , un distruttore de’ principj di giustizia e di mo
esordio è questo certamente per cominciar gli Esercizj Spirituali al popolo Ateniese. Nel coro si ragiona del caos che preced
ni e ruberie. Quale ardire! accusare ridendo un uomo che disponea del popolo , come suol dirsi a bacchetta! Osò il comico poeta
così bene nella favola a svelarne i ladronecci e gli artifizj, che il popolo condannò Cleone a pagar cinque talenti, cioè into
lo temono. Servono a un padrone (sotto la cui immagine si adombra il popolo Ateniese) colerico, iracondo, maremmano, fastidio
sordo. Con quale ardita satirica allegoria dipingevasi dalla scena un popolo principe! Noi oggidì favelliamo con altro rispett
addossi l’impresa di far fronte a Cleone, e di accusarlo in faccia al popolo , dandogli speranza di signoreggiare nel foro, ne’
iajo) come volete che io sappia il modo di regolarmi nel governare il popolo ? E Demostene: Non v’ha cosa più agevole. Fa quel
ni e rattoppa a tua posta, purchè abbi cura di cattivarti l’animo del popolo , indolcendolo con belle parolette, a somiglianza
Cleone, il quale dopo nuove villanie invita l’avversario a parlare al popolo , e Agoracrito baldanzoso non ricusa il nuovo cime
ldanzoso non ricusa il nuovo cimento. Cleone che conosce l’indole del popolo che ama di esser lusingato con parolette melate,
nel mio. Cle. ) Nel mio, nel mio. Salc. ) Nel mio, nel mio. Il popolo finalmente disingannato per le cose dette dal ven
zione per aver ordinato un vilissimo pizzicagnolo per governatore del popolo Ateniese. Atene però che dovea intendersi meglio
restargli alcune vesti cenciose della tragedia antica per aringare al popolo . Ottiene quelle di Telefo, colle quali si abbigli
ali si abbiglia per rassembrare un povero. Con tal vestito favella al popolo , alterca con Lamaco, e gli riesce di convincere g
Mia grassa Atene, ogni domanda accordasi Sol per quel grasso, e il popolo ne gongola, Che di un majale riportò la gloria.
bilmente costui e di Greca lingua e di poesia113 s’intende meglio del popolo Greco il più illuminato dell’universo, meglio di
i cittadini, gli dipinsero sotto finti nomi con tale artificio che il popolo non s’ ingannava nell’indovinarli, e con maggior
e la rappresentavano? Per prezzo forse, ovvero data gratuitamente al popolo da qualche ricco cittadino? E se ciò, in una repu
34 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
are dimidiate Menander, non si studiò tanto di piacere come Plauto al popolo quasi tutto, quanto agli Scipioni, a i Lelj, a i
e che egli nol giudicasse opportuno, soleva provocare al giudizio del popolo , e ritenere ciò che esso col suo applauso approva
ando e sonando (siccome nel fine degli atti si costumava) chiedeva al popolo il favor dell’ applaudere. Son quest’esse le sue
35 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
a dall’Ayala, divide per tal modo l’interesse colla distruzione di un popolo intero per mezzo della fame e del ferro e del fuo
ssime guerre più che civili, la scelleratezza divenuta diritto, ed un popolo potente che converte la destra vincitrice contro
de los menesterosos) una distruzione collettiva, vaga, generica di un popolo intero istupidisce i sensi, distrae a mille ogget
a qual cosa tradotta in volgare significa che esse sono proprie di un popolo irritato contro Roma, ma non dovrebbero occupare
rima s’imita l’apertura e l’oracolo dell’Edipo tiranno mostrandosi il popolo supplice all’ara del nume Endobelico e narrandosi
serito un languido amore subalterno che contrasta coll’immagine di un popolo che stà morendo di fame. E pur non è il peggior m
resì che si ammazzino i vecchi per prolongare la vita de’ giovani. Un popolo ridotto nell’atto II a tanta estremità presenterà
i offre di morire, con Tarquinio tiranno oppressore abborrito dal suo popolo ? Ci dica il bibliografo Guarinos, qui è forse la
i il poeta non ha la libertà di mentire grossolanamente ingannando il popolo , benchè gli si permetta qualche discreto anacroni
che questi si lagna che sia il re divenuto schiavo di Rachele, ed il popolo sacrificato si vegga De esa ramera a vil à la co
on Ruben fremendo, e viene Alfonso irritato per le voci sediziose del popolo minacciando, Tiemble Castilla, España, Europa, e
erta, come sudarono una volta i fuochi in un sonetto italianoa. Il popolo è sedato; ma il re per cautela ba ordinato a un c
re s’invoglia risolutamente di andare a caccia poche ore dopo che il popolo ha chiesta la morte di Rachele, quel popolo ch’eg
cia poche ore dopo che il popolo ha chiesta la morte di Rachele, quel popolo ch’egli ha poco prima mortificato con far sedere
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 300
tolata, mancando la Ballerina che danzava fra gli atti, e gridando il popolo Furlana ! Furlana ! ch’ è il ballo favorito de’ V
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 936-937
r far riempiere ogni sera dai più intelligenti dell’arte, non che dal popolo , il vasto teatro in cui recitava. Era ancora in
38 (1715) Della tragedia antica e moderna
sotto silenzio il giudicio, rimettendovi l’uno e l’altro a quello del popolo . [1.107ED] Sin ad ora le tue sono uscite in teatr
[1.107ED] Sin ad ora le tue sono uscite in teatro felicemente e molto popolo di più città dell’Italia ha pagato per ascoltarle
cimento si attendono le tragedie de’ pochi mesi. — [1.109ED] — Questo popolo , signor Aristotile — allora io risposi — che voi
d egli averà il torto — qui ripigliò l’Impostore — perché, se bene il popolo non sempre delle composizioni poetiche è giudice
e azioni che si rappresentano in scena. [1.111ED] Se tu vorrai che il popolo (e quando dico popolo intendo un’adunanza di dott
sentano in scena. [1.111ED] Se tu vorrai che il popolo (e quando dico popolo intendo un’adunanza di dotti, d’indotti e di mist
o dalla notizia ed esperienza del buono, per esser la minor parte del popolo i dotti, la parte maggior può ingannarsi e seppel
] Ma quanto alle azioni sceniche, la maggior parte e la più degna del popolo ha cuore che fisicamente si lascia muover gli aff
fra le tragedie de’ pochi mesi e le altrui, attendiam l’opinione del popolo che ha udite le prime recitate per chi le leggeva
ggeva sonoramente in quella tal quale conversazione. [1.114ED] Questo popolo adunque non crede che rappresentate possano ricev
quelli della tragedia ci vedi unicamente l’autore, ed in ciò forse il popolo non travede. In altra cosa sbaglia, al creder mio
son nostra scorta. [1.117ED] Or vatti a fidare del buon giudicio del popolo . — [1.118ED] — Tu sì travedi — replicava il supp
— Tu sì travedi — replicava il supposto Aristotile — ad accettar per popolo un uditorio composto di pochi letterati, la maggi
e d’ogni età, d’ogni sesso, d’ogni nascita e professione sarà il vero popolo che non errerà in sentenziare, e quando dissi rap
volta il principe da plebeo. [1.130ED] Ma perché non si può avere un popolo spettatore tutto di prìncipi che, esaminando le p
ino vero in sé stessi quello che vedono rappresentato in altrui, e il popolo che interviene allo spettacolo generalmente ha tr
ate attentamente quelle tragedie che riportavano maggior applauso dal popolo , conobbi ancora che lo stesso faceva loro giustiz
iò alla repubblica ed a’ costumi dalla tragedia, abborrendo allora il popolo da’ teatri come gli schiavi dalla galea? [2.44ED]
oi interessi, parli con voce più bassa, ma non però così piano che il popolo non l’ascolti; se il popolo, che è più lontano, d
più bassa, ma non però così piano che il popolo non l’ascolti; se il popolo , che è più lontano, dee udirlo, tanto l’udirà mag
un solo parlasse. [3.33ED] Noi piantavamo in scena una certa razza di popolo che alle volte s’instatuiva alle bande, ed allora
enti mute che voi popolarmente denominate ‘comparse’. [3.35ED] Questo popolo adunque, che sempre trovavasi in scena, non imped
veramente platonico non è popolare, non essendo o inteso o amato dal popolo inclinato alla libidine, non si è voluto per noi
oluto per noi rappresentar nelle tragedie che aspettano il ‘viva’ dal popolo , incapace d’applaudere a ciò che per esser raro e
tanto è conosciuta e famigliare fra voi, onde vien anche accolta dal popolo con applauso: né solamente i vostri lirici la can
prendermi finalmente con immense e larghe contrade, tutte bollenti di popolo e di carrozze che volano ritto e a traverso, dand
osa Flaminia rappresentante la vergine Ifigenia; e pure all’udirla il popolo piange; ma sai perché? [4.118ED] Perché con l’ima
e così la vera Ifigenia rammemorata, i di lei sentimenti vivamente al popolo ricordàti ed espressi nel loro maggior lume, gli
lla vera Ifigenia ad esso sì spiritosamente rappresentati, muovono il popolo ad ira, a misericordia, ad amore; e fin qui può a
li conserviamo. [4.119ED] Ed eccoti il vero arcano della mozione del popolo assiso allo spettacolo della tragedia. [4.120ED]
ne, e tu hai pianto, se vuoi dire il vero, o almen veduto piangere il popolo all’Ifigenia di Racine con tutti i versi e le rim
dire sonosi uniformati in questa piccola parte al genio corrotto del popolo . [4.133ED] Ma perché nelle altre gravissime parti
dagno, ma per gala e per liberalità vuol dare alla nobiltà più che al popolo , un’illustre e graziosa rappresentazione con musi
lo, se l’appaltatore dell’opera è avaro e vuol lisciamente esporre al popolo un’opera di poco splendore, di poco accompagnamen
é, se in cinque lo partirai, potresti far credere di voler esporre al popolo una tragedia e ti faresti debitor follemente di q
ll’epopeia; e piàntati ben in mente che quando si alza il sipario, il popolo si raffredda se vede due personaggi parlar seriam
ndogli a’ legittimi accoppiamenti da’ quali nasce il bene del crescer popolo , che è l’anima delle cittadi. [5.120ED] Nel terzo
le cose che immaginarle, perché ciò che percuote i sensi più piace al popolo , assiso più per vedere che per pensare. [5.124ED]
.154ED] I cori nel fine dell’ultimo atto sono inevitabili, godendo il popolo di ascoltare insieme unite tutte quelle voci, a c
replichi. [5.163ED] Ne gode altresì il musico e ne gode egualmente il popolo ; e perciò debbesi aver riguardo che la prima part
rime, perché questa non può che piacere al compositore, a’ musici, al popolo , mentre dove si tratta di rilevare la musica, tut
arie, quanto più le proposizioni son generali, tanto più piacciono al popolo , perché trovandole o verisimili o vere, se ne fa
ò tutti nobilmente abbigliati, in guisa che mi parea di veder un gran popolo di cavalieri e di dame con inaspettata serietà di
e sieno cantati, saltandoli come inutili ciarle i coraghi. Infatti il popolo , avezzo a divertirsi con musicali spettacoli altr
ne tutto dee esser caricato, sì perché lo spazio fra gli attori ed il popolo sminuisce la caricatura con la distanza, sì perch
del bisogno la sua sonora declamazione. [6.78ED] Deesi al comodo del popolo un altro riguardo, ed è che il viso e la bocca di
i ne’ quai si finge l’azione, pure non iscomoderà punto gli occhi del popolo che gli ascolta. [6.93ED] Ma ecco Agamemnone col
nto coll’avvertire che nel mentre l’uno esce l’altro entri; e così il popolo veda sempre piuttosto due che nessuno. [6.97ED] S
; mi fu detto ancora che questa poca avvertenza fu notata da tutto il popolo interessato nella salvezza dell’infelice Brittann
minuta e disciolta: doti tutte che si tengono in giusto pregio da un popolo che mai non piega a viltà. [6.113ED] L’italiano i
una forma proporzionale. [6.135ED] Egli è uopo avvezzare il gusto del popolo a divertirsi di ciò che giova al costume, e prega
_1.105ED] Poetica: i Sermoni dell’arte poetica. [commento_1.107ED] popolo : ‘pubblico’, sempre, cfr. infra I.[111]. [commen
onimenti rettorici, Bologna, Eredi del Sarti alla Rosa, 1696, p. 3: «[ popolo ] è un aggregato di tutte le classi delle quali è
dotti e dunque sottoposta al loro giudizio, e il teatro, destinato al popolo , unico foro competente; intelletto: giudicatrice
Sicché ridotta la tragedia nella sua vera idea, si viene a rendere al popolo il frutto della filosofia e dell’eloquenza», e pa
[commento_5.119ED] legittimi accoppiamenti: ‘matrimoni’. crescere popolo : ‘l’incremento demografico’. [commento_5.122ED]
39 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
presentazione, s’introdussero tra un atto e l’altro, a ricreazion del popolo , gl’intermezzi e dipoi i balli, e venne l’opera a
pure il caso al teatro dell’opera. Tanto più che in quei soggetti al popolo notissimi, oltre a un gran gioco di passioni, ent
40 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
bondarono di Trovatori Provenzali e di Rimatori Siciliani. I Lapponi, popolo assai materiale e barbaro, fanno versi. Ne fecero
cioè che la poesia teatrale prende l’aspetto della cultura di ciascun popolo : se esso non eccede i costumi primitivi e semplic
41 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
bondarono di Trovatori Provenzali e di Rimatori Siciliani. I Lapponi, popolo assai materiale e barbaro, fanno versi. Ne fecero
cioè che la poesia teatrale prende l’aspetto della coltura di ciascun popolo : se esso non eccede i costumi primitivi e semplic
42 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
governo. Egli stesso in tal caso parrà in certo modo conquistato dal popolo vinto; la qual cosa avvenne in fatti agli ultimi
ori Greci, per consenso degli stessi oltramontani, prima d’ogni altro popolo emerse dalle ombre. Eravisi meglio conservato l’u
ndenza de’ baroni; le corone accrebbero la propria prerogativa; ed il popolo spezzate le sue catene diede allo stato cittadini
Eritrea e Nabucdonosor e i tre fanciulli nella fornace10. Correva il popolo volentieri alla festa de’ pazzi che si celebrava
nelle Spagne, recitaronsi nelle chiese o ne’ cimiteri dove passava il popolo dopo la predica. Ma sino al principio del XIII se
e talora un papa de’ pazzi che officiava solennemente e benediceva il popolo . In Viviers, secondo un vecchio rituale manoscrit
43 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO VI. Maschere materiali moderne. » pp. 265-269
ppresentavano mascherati, essendo tra essi un delitto di mostrarsi al popolo con volto nudo; e se tra’ Romani alcuno deponeva
44 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO III. Maschere materiali moderne. » pp. 263-266
ppresentavano mascherati, essendo tra essi un delitto il mostrarsi al popolo col volto nudo; e se tra’ Romani alcuno deponeva
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 84-85
nza de'tristi anni della fanciullezza, che, tra le acclamazioni di un popolo artista, le torneranno alla mente con naturale e
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656
Vestri Luigi. Nacque a Firenze nel popolo di S. Pier Maggiore la mattina del 23 aprile 1781
esa di S. Benedetto suonava il tocco dei morti, e quivi radunavasi il popolo che vivo l’ammirò, a impetrar requie all’anima di
er : Potrebbe chiamarsi quasi la mostra del gusto predominante in un popolo , secondo ch' egli si studia maggiormente piacere
47 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO VI » pp. 94-106
dalle Spagne. Che non riparò i mali dell’espulsione di un immenso popolo di Mori Spagnuoli. ADDIZIONE V* Convitato di
**. Al Capo IV pag. 203, lin. 9, in vece delle parole, che espulse un popolo di Mori Spagnuoli, si scriva. *. Al medesimo Cap
48 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO I. Stato del Teatro Francese prima della Medea di Pietro Cornelio. » pp. 4-7
o a Mairet nel comporre la Sofonisba rispettando le tre unità1; ed il popolo nella rappresentanza seguitane nel 1629, ad onta
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 684-685
Siedi, e fa per lo contrario, del Vitalba o Vedovella, perchè il popolo t’appella una fune del sipario. E a questa vedov
50 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -
moltissimi quelli che svolgono i libri de’ filosofi morali? Tutto il popolo abbisogna di essere educato perchè possa concorde
erbar gli statuti prescritti dal pubblico bene; corre perciò tutto il popolo alle biblioteche de’ filosofi? L’educazione domes
lio di ogni aria magistrale che riesce sempre nojosa, ed allettare il popolo che cerca ristoro dopo della fatiga. Ora se v’ha
51 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
ei teatri che istituiti un tempo col fine di stampare negli animi del popolo le massime più importanti della morale, sono oggi
fetti e le azioni umane meritamente hanno acquistata l’attenzione del popolo , che hanno gli altri meritamente perduta; perché
o i maggiori applausi e che svegliano costantemente l’ammirazione del popolo . Una delle due cose adunque vi fa di mestieri acc
codesti fautori della irragionevolezza, e quando mai fu costituito il popolo per giudice competente del gusto ove si tratta di
manò un’autorità così destruttiva dei nostri più squisiti piaceri? Il popolo può giudicare bensì del proprio diletto e compiac
di miglior qualità le arti ginnastiche e le musicali conferendone al popolo l’esercizio e il profitto146. Due autorità così r
e gialliccio, di fiosonomia disuguale e deforme; attalché, ovunque il popolo si scontrava in codeste truppe di uomini mutilati
sarebbe a dire i bandi, le dichiarazioni di guerra, e le concioni al popolo ) che l’uso di essi nelle rappresentazioni drammat
nte s’esprime Ovidio colà dove parlando delle allegre occupazioni del popolo che si radunava nei prati vicino al Tevere in cer
entazioni sceniche serviva ancora di luogo ove tenevansi i comizi del popolo , e si deliberava intorno agli affari delio Stato.
del suo gran lusso altri più piccoli, i quali erano coperti, dove il popolo poteva godere, e infatti godeva, di musica più de
timenti di fiere, o corse di cavalli, non era necessario che tutto il popolo godesse d’un solo spettacolo ma badando chi all’u
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 454-467
tino in testa che pare un mariuolo, chiama l’udienza ad alta voce, il popolo s’appropinqua, la plebe s’urta, i gentiluomini si
uole una moneta indietro stravaccata, porgendo un strano desiderio al popolo della sua lascivia grata : ma fornita la botta, s
i una canzone celebre cantata in carnevale dagli Zanni, come oggi dal popolo quella di Piedigrotta, o una specie di parola d’o
ecie di parola d’ordine, nella quale era, dirò, il segno col quale il popolo e le maschere si davano a quella specie di chiass
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 570-583
ingiuriò me et mia moglie nel honore et riputatione presente tuto il popolo et i Comici senza alcun riguardo del patrocinio d
uolentieri et io me spogliai il Dottore uiendentro e non l’inuita il popolo si soleua non sentendo a inuitare, io dissi perch
a Comedia de mia moglie, lui alborosato per la Comedia che bramaua el popolo ò per la mia andata da donna olimpia me disse, ch
sogionsi che haueua ragione di strapazarme alla presenza non solo del popolo ma di comedianti perche à più mani che me à quest
54 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
governo. Egli stesso in tal caso parrà in certo modo conquistato dal popolo vinto; la qual cosa avvenne in fatti agli ultimi
ri Greci, per consenso degli stessi Oltramontani, prima di ogni altro popolo emerse dalle ombre. Eravisi meglio conservato l’u
ndenza de’ baroni, le corone accrebbero la propria prerogativa, ed il popolo spezzate gran parte delle sue catene diede allo s
ritrea, e Nabucdonosorre, e i tre fanciulli nella fornacea Correva il popolo volentieri alla festa de’ pazzi che si celebrava
elle Spagne, recitaronsi nelle chiese o ne’ cimiteri, dove passava il popolo dopo la predica. Ma sino al principio del XIII se
talora un Papa de’ Pazzi che officiava solennemente, e benediceva il popolo . In Viviers, secondo un vecchio rituale manoscrit
55 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
r sono moltissimi quelli che svolgono i libri de’ moralisti? Tutto il popolo abbisogna di essere educato perchè possa concorde
erbar gli statuti prescritti dal pubblico bene; corre perciò tutto il popolo alle biblioteche de’ filosofi? L’educazione domes
ato di ogni aria magistrale che riesce sempre nojosa, ed allettare il popolo che cerca ristoro dopo della fatica. Or se v’ha t
56 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
delle nazioni: ond’è che la persona del musico o poeta era tenuta dal popolo insomma venerazione, e riguardata come il Palladi
asi fra il Metastasio e lo Zeno costretti di servire ai capricci d’un popolo spensierato e voluttuoso con quello d’Orfeo e di
tto una legge ed un culto, ovver guidavano alla testa delle armate un popolo di eroi animandalo colla poetica armonia ai trion
di promuovere e di giudicare degli spettacoli è intieramente dato al popolo se non (come si dovrebbe) a persone distinte per
della prospettiva bastano nel paese delle belle arti a destare in un popolo che cerca solo il piacer passaggiero di poche ore
a dell’Isola di Salamina? I canti di Solone fanno andar in tumulto il popolo , se ne abolisce il divieto, se ne allestisce un’a
utile anzi necessario al bene dello stato il moderar le passioni del popolo che il troppo violentemente svegliarle, abbiano a
niera il ritmo poteva essere così intimamente legato coi costumi d’un popolo che dallo stato di quello se ne dovesse cavar con
sioni degli uomini e la maniera d’esprimerle si vanno cambiando in un popolo a misura che va egli passando dallo stato di rozz
mere d’esser deriso alterando la quantità nel nome di Tuticano, se il popolo per una general convenzione non avesse ad ogni si
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 41-43
ial tragge boccone, tal che piaga non fìnta apri nel petto ? Surse il popolo allora e un grido mise visto il garzon che si sco
58 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
Egli riuscì così bene ad accusarlo di prepotenza e ladronecci, che ’l popolo condannò Cleone a pagar cinque talenti, cioé into
va in que’ tempi esser pregevole sul teatro, se ne intende meglio del popolo greco, il più illuminato dell’universo, meglio di
i cittadini, gli dipinsero sotto nomi fìnti con tal artificio che ’l popolo non s’ingannava nell’indovinarli, e con maggior d
ulli di dieci, di trenta, e di sessant’anni, trovansi in qualsivoglia popolo . N’ebbe Atene, n’ebbe Roma, ne han le patrie de’
m. V pag. 10 e ’l Tiraboschi tom. I pag 61 seq. 36. Piacque molto al popolo d’Atene il personaggio di Anfiteo introdotto in q
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 598-599
rica nova) non morrà più mai nè nella memoria nè nel cuore del nostro popolo che pensa colla sua testa e giudica col suo buon
60 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
lche antico romanzo in versi non rimati si conserva tuttora presso al popolo , come quello del gigante Ilia Murawiz, del grande
a tre corde. La Balalaika, spezie di chittarino comunissimo presso al popolo , composto di due corde, una delle quali si vibra
e divisamento la sua riforma, sapendo quanta influenza acquisti su un popolo non coltivato tutto ciò che parla immediatamente
61 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37
asi da’ senatori e cavalieri, e la media e la summa dal rimanente del popolo . La media però era più decente della summa, perch
62 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247
asi da’ senatori e cavalieri, e la media e la summa dal rimanente del popolo . Era però la media più decente della summa, perch
63 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253
no, scrisse anche commedie in versi martelliani. Mentre dividevasi il popolo tra Goldoni e Chiari comparve il conte Carlo Gozz
ue competitori, e si contentò di provar col fatto che il concorso del popolo non era argomento sicuro della bontà de’ loro dra
ofiche concorsero a formar que’ mostri lusinghevoli che seducevano il popolo Veneziano, ed ebbero un imitatore nel sig. Giusep
tà e stravaganze, uscisse da Bologna una nuova luce per richiamare il popolo alla buona commedia. Il chiar. sig. marchese Fran
64 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »
ro, dice ancora Vitruvio, si dee fare proporzionata alla quantità del popolo , acciocchè o non riesca la capacità di esso ristr
tà di esso ristretta riguardo al bisogno, o pure per la scarsezza del popolo il foro non paia disabitato e solitario58. Senza
65 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Introduzione »
e intendevano per via delle sceniche rappresentazioni di accendere il popolo alla virtù o di tenerlo almeno divertito per la q
66 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246
luto, la Pace leggonsi oggi ancora con ammirazione, ed incantarono un popolo principe. Di buona fede siamo noi sicuri che a’ d
67 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
nti per libertinaggio, e compose poi per sostentarsi pel teatro di un popolo che ancor non poteva gloriarsi di aver prodotto a
oi parte. Pieno il re di timori e di sospetti per le mormorazioni del popolo , accenna che è venuto di Francia il fratello di O
let, sì per l’amore che ha per lui la madre, come per l’affezione del popolo . L’esorta a fidarsi di lui. Un messo reca lettere
i costumi e le usanze e le opinioni di un altro tempo, e di un altro popolo … Quando vuole esser comico, la sua piacevolezza è
di sangue e stracciata dal ferro; dal quale lamentevole spettacolo il popolo tutto fu commosso a piagnere. Appiano Alessandri
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 619-638
o — dice — è buono da farsi odiare non solo da comici, ma da tutto il popolo , e lo vediamo con isperienza, poichè se volle com
na, o passeggi….. (Dal Cap. VII) : Prima guardarsi di parlar con il popolo , raccordandosi che non vi si prossume persona in
ca rassumer il discorso, si che solo si tocchi quello che già save il popolo . Raccordandosi l’autor della Comedia che il mette
l suo piedistallo di bronzo, ammirato, onorato da Re, da Principi, da popolo , è segno manifesto che i pregi dell’artista sover
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 227-235
ion di S. Marco su l’Isole mediterranee, ciò che li faceva derisi dal popolo , che li chiamava piantaleone…., o pure nell’antic
iel al qual sempre varda, la carne per contrario xe come la lega d’un popolo tumultuario e furfante, la scovazera e sentina de
70 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO V. Produzioni comiche di Commediani di mestiere nel secolo XVI. » pp. 256-264
assero gli stessi poeti, confondendosi gli uni negli altri nel libero popolo Ateniese sempre che gli autori non mancavano, com
71 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165
dotta della propria favola, osservò non pertanto le tre unitàa, ed il popolo nella rappresentazione seguitane nel 1609, ad ont
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 580-583
delaide. Figlia del precedente, nata a Firenze l’8 dicembre 1842, nel popolo di S. Simone, fu per comune consentimento la magg
73 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
nti agli oggetti più rispettabili e più sublimi, i Greci insomma quel popolo estraordinario il cui nome io non posso leggere n
atte a render innocente uno spettacolo così stravagante per qualunque popolo non d’altre virtù posseditore che della sola dece
l costume di quei tempi, da attore nella sua commedia, fu forzato dal popolo a ripetere diverse volte alcuni passaggi favoriti
a indeterminata di ballar per ballare, ma come una usanza propria del popolo o dei personaggi che parlano, appoggiata sulla st
ro non pochi abusi avvalorati in seguito dall’usanza, e dal gusto del popolo . E fu probabilmente il desiderio di piacere a que
er mezzo d’una combinazione aggradevole di suoni. Presso a niun altro popolo seppe ella rinvenire le vie di conseguirlo come p
cono per dar luogo alla piazza d’una città dove una folla di raccolto popolo sembra congratularsi a forza di salti colle danza
ndo legislatore più austero, né che più cercasse di rimuovere dal suo popolo ogni mollezza, ogni e qualunque piacere corporeo
vendicarsi con chi che fosse. Questo muto personaggio significava il popolo . All’opposto il governo republicano veniva rappre
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128
la rozza satirica materia de’ cori villeschi, senza esempio di altro popolo , avea prodotta la poesia scenica; ma tra’ Romani
rioni, commettendo qualche fallo di rappresentazione, ad un cenno del popolo dovevano smascherarsi e soffrirne a volto nudo le
molto accetto, essendone egli medesimo l’attore. E non saziandosi il popolo di udirne talora ripetere i più bei pezzi, un di
mar tacitamente le parole col gesto e coll’atteggiamentoa. Piacque al popolo ancor quest’altra novità, e ne nacque l’usanza di
mana Repubblica non soffriva la licenza della democrazia Ateniese. Il popolo Romano anche dopo la legge del Dittatore Publilio
s pièces. Ennio stimo che anche fuori del teatro potessero piacere al popolo que’ poemi mordaci pieni di sale e di piacevolezz
rio che la sua favola è una tragedia. Ma prevedendo la meraviglia del popolo promette di convertirla in commedia senza alterar
mente a Plauto forse ciò sarebbe sembrato una spezie di povertà. Ogni popolo ha un gusto particolare, ed è stravagante il pret
no a rappresentarsi, fanno che il loro Grazioso quasi sempre narri al popolo ascoltatore i disegni del poeta. Moliere stesso n
tte in vista per insegnare a detestarla, e per rendere più accetta al popolo la beffa che ne riceve poscia quell’indegno che l
75 (1772) Dell’opera in musica 1772
inudito, distintissimo, inimitabil gorgheggio» un giudizio duro: «il popolo ammaliato da quel nuovo incanto credé di sentire
uno degli aneddoti cari a Planelli — a voler rappresentare Ettore, il popolo dimandò ad alta voce quando Ettore fosse per usci
o si rivolge ancor più paternalisticamente: occorre, osserva, che «il popolo non si accorga che si cerchi anzi d’istruirlo che
tinta dal sangue degli uomini e delle fiere, alimentò la ferocia d’un popolo conquistatore. Quindi bassa opinione danno di se
mutazione della scena tende ad estinguere l’illusione nell’animo del popolo : giacché quell’improvvisa mutazione lo richiama i
ara incontanente al disordine, fissando di bel nuovo l’attenzione del popolo e inebriando la sua fantasia. Insomma la mutazion
e la scena, che sparisce, sì lontana da quella che le succede, che il popolo dia il buon pro a’ personaggi che in poco d’ora f
ette, d’ingiustizie, d’omicidi, di tradimenti. Per muovere adunque un popolo di tal carattere ebbe mestieri l’antica tragedia
pettatori. [Sez.II.4.0.3] Ma la moderna tragedia, nata in mezzo a un popolo da molti secoli incivilito, amico del commercio e
abbastanza compensata nelle tragedie greche dall’istruzione che dà al popolo la rovina del protagonista, mostrando i falli sev
ette quanto più le proposizioni sono generali, tanto più piacciono al popolo , perché trovandole verisimili o vere, se ne fa un
lla ragione mostra abbastanza di qual valore sia quel precetto. Né il popolo (dicasi con pace di quell’erudito scrittore) è me
o, inimitabil gorgheggio, tutto divenne gorgheggio sopra i teatri. Il popolo ammaliato da quel nuovo incanto credé di sentire
questa musica novità! Egli sarebbe per poco stato messo a brani da un popolo d’entusiasti. Onde quelle poche persone di buon g
spose in Atene a parlare in publico non riportò che fischiate da quel popolo di squisito gusto ed insolente, finattantoché sì
onvinto dalla propria e ben umiliante esperienza, e dal giudizio d’un popolo dilicato, nella sola pronunziazione stimò (come f
fetto sul teatro d’Atene, incorse sì fattamente nello scherno di quel popolo dilicato, che il suo nome, passando in proverbio,
eggiamo adunque ciò che in questa parte della pronunziazione esiga il popolo dalla diligenza d’un cantante. [Sez.IV.2.2.2] I.
più esattamente eviterà queste mode anche nelle minuzie, affinché il popolo , sempre inclinato a motteggiare e a sfatare, non
prospettiva e dell’architettura, manterrà l’illusione nell’animo del popolo . Della prospettiva dicemmo abbastanza nel paragra
unque, onde va abbellita una scena, compariscano nuovi agli occhi del popolo ; e tali compariranno qualora sieno bizzarramente
le porte sien poche, o corrispondano a un sito medesimo, la folla del popolo e delle carrozze cagionerà de’ gravi inconvenient
più porte, che mettano nella platea, affinché in caso di disastro il popolo abbia più uscite per cui sgombrare e mettersi in
Tal sorta dunque di ballo contamina l’intero spettacolo, e fa che il popolo incontri del tedio, là dove egli fu tratto dalla
ì strettamente sieno connesse al loro tutto. Qual diletto non avrà il popolo , in vedere la favola continuata non più con parol
va imitare, che giunse tra le sue smanie ad avventar saette contro al popolo ; e che ripetendo la stessa danza in casa d’August
scoccò de’ dardi contra lo stesso imperatore, senza che la maestà del popolo romano, né quella d’Augusto, si mostrasse offesa
dazione di statura e di musica, fece sul teatro il più bel giuoco. Il popolo vedendo i figuranti tanto più impicciolire, quant
resto di sua antica rozzezza; e la maschera nata dal fango, e tra un popolo incolto, divenne necessaria su’ teatri delle più
degli antichi teatri, in cui si davano gratuitamente gli spettacoli a popolo numerosissimo. La parola dunque degli attori non
quel teatro un ballerino cazzatello a voler rappresentare Ettore, il popolo dimandò ad alta voce quando Ettore fosse per usci
rappresentava Capaneo sotto le mura di Tebe, «Tu non dovrai (gridò il popolo ) aver bisogno di scale, poiché sei più alto delle
alco»; e a un magro, «Bada a guarire e non a danzare». Tanto era quel popolo buono conoscitore e di difficile contentatura.
ici spettacoli, come quelli che sono destinati a trattenere un intero popolo , sogliono cagionare impressioni gagliardissime e
andosi scambievolmente, e percotendosi per ogni minimo che. Presso un popolo incivilito dovrebbe essere ignoto anche il nome d
de’ popoli contro i loro principi, tai drammi composti in favore d’un popolo libero, qual era l’ateniese, tendeano ad affezion
virtù a fronte scoperta, ma bensì come non fosse suo fatto, sì che il popolo non si accorga che si cerchi anzi d’istruirlo che
domenicano fra Niccolò da Prato] era in Firenze, ed era in amore del popolo e de’ cittadini, sperando che mettesse buona pace
ugusto non si sdegnò d’essere messo da Pilade alla stessa stregua del popolo romano» (Macrobio Teodosio, I Saturnali, ed. cit.
istituto il permettesse. Ma i progressi fatti in questa facultà da un popolo come fu l’ebreo durante la sua republica, per rel
giormente gli Ebrei dall’idolatria, che regnava in Egitto, donde quel popolo allora usciva, e alle di cui superstizioni era so
76 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIII. Commedia Mezzana. » pp. 141-150
i cittadini, gli dipinsero sotto finti nomi con tale artificio che il popolo non s’ingannava nell’indovinarli, e con diletto m
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1055-1059
di Alfieri ! Uno scoppio spontaneo, universale di applausi mosse dal popolo maravigliato, e noi, ancora commossi, ricordiamo
78 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
i per libertinaggio, e compose poi, per sostentarsi, pel teatro di un popolo che ancor non poteva gloriarsi di aver prodotto a
one i costumi, le usanze, le opinioni di un altro tempo e di un altro popolo . . . . Quando vuole esser comico, la sua piacevo
79 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
osì gloriosamente distinguersi. Questi stranieri furono i Provenzali, popolo celebre nella storia pella piacevolezza del suo t
olieri” coloro che suonavano un qualche strumento, o intertenevano il popolo con varie buffonerie. L’impiego loro principale e
e della drammatica e del ballo in azione introdussero anche presso al popolo la musica sì vocale che strumentale o la resero p
sica semibarbara, che allora regnava, applicata ad una lingua, cui il popolo non intendeva, onde mancò la poesia innale, e con
ne’ secoli barbari i monaci e i frati che convocavano a grado loro il popolo , intimavano la guerra e la pace, si mettevano all
carri trionfali guidati per le strade di Firenze fra gli applausi del popolo parecchie ingegnose allegorie allusive per lo più
ior gusto nella musica, il novello raggio della quale si spiccò da un popolo che faceva profession di distruggere le arti e le
i a cento popoli della terra, e per conseguenza non valevoli per niun popolo in particolare. Non so quanto solidi saranno essi
80 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
la rozza satirica materia de’ cori villeschi, senza esempio di altro popolo , avea prodotta la poesia scenica; ma tra’ Romani
molto accetto, essendone egli medesimo l’attore. E non saziandosi il popolo di udirne talora ripetere i più bei pezzi, un di
e tacitamente le parole col gesto e coll’ atteggiamento37. Piacque al popolo ancor quest’altra novità, e ne nacque l’usanza di
Francese. Ennio stimò che anche fuori del teatro potessero piacere al popolo que’ poemi mordaci pieni di sale e di piacevolezz
rio che la sua favola è una tragedia; ma prevedendo la maraviglia del popolo promette di convertirla in commedia senza alterar
ente a Plauto, forse ciò farebbe sembrato una spezie di povertà. Ogni popolo ha un gusto particolare ed è stravagante il prete
no a rappresentarsi, fanno che il loro Grazioso quasi sempre narri al popolo ascoltatore i disegni del poeta. Moliere stesso n
tte in vista per insegnare a detestarla, e per rendere più accetta al popolo la beffa che poscia ne riceve quell’indegno che l
81 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
, non permise però che vi si mettessero sedili (Nota III) affinchè il popolo obbligato a goderlo in piedi anche nel divertimen
di Roma 558 il Senato tuttavia assisteva allo spettacolo misto tra ’l popolo . Nel 599, essendo Censori M. Valerio Messala e C.
gravità del coturno. Tizio fu contemporaneo di Lucilio, ed aringò al popolo a favore della legge proposta dal console Fannio
o Dolabella, e per quel che dicesi nel prologo che ora la precede, il popolo impaziente per lo spettacolo de’ ballerini da cor
, si levò un romore, che davansi i giuochi gladiatorj, ed ecco che il popolo abbandona il teatro e si affolla a prender luogo
e tolse sopra di se il carico di fare il prologo per raccomandarla al popolo , L’istrione accreditato, colle parole dell’incomp
ne, per fare la favola più ravviluppata, accomodandosi al piacere del popolo , cui già increscevano gli spettacoli troppo sempl
spiegava tutto il lusso, il fasto e la magnificenza conveniente a un popolo arricchito delle spoglie di tanto mondo. Cajo Pul
82 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
la Sposa Persiana e del Bourru Bienfaisant son piaciute moltissimo al popolo , e dovea esserne lodato (fuorché in alcune altera
in un certo lor sistema di letteratura, sdegnano di approvar dopo il popolo ciò che lor giugne nuovo, Vel quia nil rectum, n
83 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79
e a’ posteri. Appena in Roma ripetevansi le antiche produzioni, ed il popolo trovava insipido ogni altro spettacolo scenico, f
pochi coltivatori. Vero è che Plinio ascrive a lode di Trajano che il popolo stesso abborriva sotto di lui l’effeminatezza de’
84 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « NOTE ED OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 313-326
re mesi nel luogo di Marego sul Mantovano si tenne corte bandita. Pel popolo vi erano pozzi di vino; alle tavole piatti e vasi
ffoni, i quali nelle pubbliche piazze, o nelle fiere intertenevano il popolo con varie buffonerie, sonando qualche stromento,
85 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9
n genere di poesia, da cui, se v’ha mezzo efficace per diffondere nel popolo una vantaggiosa pubblica educazione, debbe questa
86 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25
a il vedervi abbarbicato quanto si conosce nell’antico continente. Il popolo , che forse conserva meno alterata l’indole e la n
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 774-779
errori dei tempi allora, ed ora a quei che si porgeano spettacolo del popolo plausi secondo natura de’tempi sinceri ma come no
88 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
hiamata barandilla (ringhiera) ed in parte all’erta. Il rimanente del popolo assiste parimente senza sedere nel piano dopo la
ne) che per indicare le varie cagioni della male intesa libertà del popolo che assisteva alle rappresentazioni teatrali? Qua
89 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
hiaro a chi diritto mira, che pochissime sono le arti che se un primo popolo inventore passarono ad altri, ed all’incontro mol
90 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
chiaro a chi dritto mira, che pochissime sono le arti che da un primo popolo inventore passarono ad altri, ed al l’incontro mo
91 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
chiaro a chi dritto mira, che pochissime sono le arti che da un primo popolo inventore passarono ad altri, ed all’incontro mol
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — (Ferdinando Martini, Al teatro. Firenze, Bemporad, 1895). » pp. 78-82
e traesti l’orme da queste zolle in vanità dipinte, dove s’indraca un popolo difforme, che troppo ha l’alme nella creta avvint
93 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
, che il Shakespear con arte minore fa dimorare sempre alla vista del popolo Romano. Zaira uscita alla luce nel 1732 fu scrit
ero non dovea egli temere ancora che la di lui presenza commovesse un popolo così affezionato alla famiglia di Cresfonte? Alcu
e in lui si svegliano alla vista del di lei sangue, danno a vedere al popolo lo spettacolo di un uomo potentissimo e non perta
i la gara del padre e del figliuolo per morir prima, ed il dolore del popolo intenerito. “A questo spettacolo (dicesi in fine)
di Castellaneto, spogliandoli e tentando le loro donne; e quando quel popolo si diede agli Spagnuoli ed imprigionò que’ France
94 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
allorché, promettendo la salvezza al solo Abner, minaccia all’intiero popolo d’Israele totale eccidio. «A voi pace:         
profetico con cui Daniello annunzia l’ira tremenda dell’altissimo al popolo della Persia in presenza di Amiti. «Guai, Amiti,
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Ferrara, li 4 marzo 1618.Ferrara, li 3 marzo 1618. » pp. 170-184
estita da uomo con la spada in mano a fare la rassegna, e s’invita il popolo a una comedia, o tragedia, o pastorale in palazzo
con le grazie, e tiene con la bellezza diferenza capitale. Si che il popolo tutto parte scandalizzato, e mal soddisfatto di c
96 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66
assero gli stessi poeti, confondendosi gli uni negli altri nel libero popolo ateniese, quando gli autori non mancavano, come S
97 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179
e a’ posteri. In Roma si ripetevano appena l’antiche produzioni, e ’l popolo trovava insipido ogni altro spettacolo scenico fu
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 915-921
r poss’ io di non tradir la speme che m’onora e spaventa ? O generoso popolo d’Antenòr, tu sol tu puoi la tua speme avverar :
99 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »
enza cura di luogo o di tempo tutte le loro meraviglie, e seducono il popolo col piacere che prestano dal desiderio del maggio
cessita di una guida che riconduca il teatro allo scopo di educare il popolo alla virtù, come avveniva nel teatro antico. Le r
o universale, di grande diffusione, capace di parlare alle corti e al popolo e in grado di esprimere le passioni dell’uomo mod
100 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
ttono gran divario nella maniera di esprimer gli affetti non meno tra popolo e popolo che tra individuo ed individuo. Bisogna
n divario nella maniera di esprimer gli affetti non meno tra popolo e popolo che tra individuo ed individuo. Bisogna scorticar
arlare, è meno aspro, e men rozzo di quello, che sia la pronunzia del popolo più colto d’Italia cioè del fiorentino nel pronun
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