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1 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X. Ultima Epoca della Tragedia Greca. » pp. 208-215
tragica. Mamerco tiranno di Catania più di una volta contendendo co’ poeti della Grecia orientale riportò qualche tragica co
a in parte da un’ altra Plejade mentovata da Isacco Tzeze composta di poeti di varii generi. Secondo Efestione la Plejade Tra
ragedie e commedie. Debbesi al medesimo poeta la cura di descrivere i poeti drammatici cronologicamente sin dal loro principi
ro favore ebbero la libertà di bruciar la maggior parte degli antichi poeti , e specialmente quelli che parlavano di amori; al
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XI. Primi passi della Commedia Antica. » pp. 2-15
davano spargendo pe’ villaggi indi per le città, trovarono da poi ne’ poeti comici tanti zelanti patrocinatori de’ loro dirit
se che si pubblicassero i loro oltraggi in teatro; ed animò con ciò i poeti ad infamar poscia impunemente i cattivi e i prepo
maggiori e sull’origine della commedia e sull’ordine cronologico de’ poeti comici. Tuttavolta la diligenza di molti valentuo
trano tralle favole di Epicarmo, volle Martin del Rio collocarlo tra’ poeti tragici. Ma tale argomento è manifestamente falla
i lui favole intitolavasi Eolosicone, nella quale si satireggiavano i poeti tragici ed anche Omero. Cratino che visse novanta
ente i lineamenti del periodo in cui fiorì la Commedia Antica, quando poeti e spettatori erano egualmente animati dello spiri
3 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
bero le famose poesie Runiche che talora erano ancor rimate, e i loro poeti detti Scaldi 18, i cui canti chiamaronsi Wyses. I
va il Signor di Voltaire) che quasi tutte le nazioni abbiano prodotto poeti prima di altri scrittori”. Anzi non v’ha cosa men
delle società, non che i poetici scherzevoli capricci. Da tal punto i poeti teatrali tutta rivolgono la curiosità verso gli o
o. Imperciochè in cambio di trattenere il volo dell’immaginazione de’ poeti , la legge gli ha costretti ad uscire dall’uniform
, che scrisse in lingua Ersa o Gallica, merita un posto distinto tra’ poeti ; benchè al pressochè immenso, e nelle sue gran fa
4 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13
avano nelle coste del Baltico, ebbero le famose rime runiche de’ loro poeti chiamati scaldi 2. I celti, nazione più antica e
a il signor di Voltaire), che quasi tutte le nazioni abbiano prodotto poeti prima d’ogni altro scrittore». Tant’é. La prosa c
delle società, non che i poetici scherzevoli capricci. Da tal punto i poeti teatrali rivolgono tutta la loro curiosità verso
diverso; perocché in cambio di trattenere il volo delle fantasie de’ poeti , la legge gli ha costretti ad uscir dell’uniformi
5 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIII. Commedia Mezzana. » pp. 141-150
commedia greca chiamata antica. Da questo editto nacque la Mezzana. I poeti doveano obedire, ma volevano conservar la satira.
overno di veder delusa la sua speranza di correggere la mordacità de’ poeti , vietò il far uso in qualunque modo di soggetti v
enne permesso ai comici, fu di mordere i detti e gli scritti di altri poeti trapassati, e di riderne senza che loro s’impulas
lib. I della sua opera su di ogni Letteratura pone Anassandride tra’ poeti tragici Agatocle, Aristarco, Tegeate, e Carcino,
6 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
bero le famose poesie Runiche che talora erano ancor rimate, e i loro poeti detti Scaldi a, i cui canti chiamaronsi Wyses. I
ceva il sig. Di Voltaire) che quasi tutte le nazioni abbiano prodotto poeti » prima di altri scrittori.» Non v’ha cosa meno st
delle società, non che i poetici scherzevoli capricci. Da tal punto i poeti teatrali tutta rivolgono la curiosità verso gli o
Imperciocchè in cambio di trattenere il volo del l’immaginazione de’ poeti , la legge gli ha costretti ad uscire dal l’unifor
, che scrisse in lingua Ersa o Gallica, merita un posto distinto tra’ poeti , benchè al pressochè immenso e nelle sue grandi f
7 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193
tezza del gusto, nobili frutti de’ governi moderati, producono i veri poeti . A misura che questi si elevano, la lingua si sub
ose troviamo ancora nelle Spagne. Tra gli aragonesi s’incontrano solo poeti e giullari. Nel 1328 celebrandosi le feste per la
ciola lode l’avere pur cominciato, aprendo così la strada a’ valorosi poeti , che venner poscia; e anche che in quello, come i
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LETTERA dell’autore all’editore. » pp. -
da uomini d’alto affare e da filosofi e metafisici senza logica, e da poeti che non intendono nè rima nè ragione, e da pedant
tessi pel teatro, o ne promossero lo studio, o servirono di scorta a’ poeti . Platone aspirò alla vittoria Olimpica componendo
suoi concetti colla morale e colla politica sparsa negli scritti de’ poeti drammatici? Quale illustre accademia di amena let
9 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
rie. L’impiego loro principale era lo stesso che sempre hanno avuto i poeti , ovunque la poesia non è il veicolo della morale
bellezze delle donne, sfidandosi scambievolmente a pubbliche tenzoni poeti che e musicali, e vantandosi ciascuna di superar
meno di non compiacersi del volontario tributo che pagavano ad esse i poeti . La gratitudine, virtù facile a praticarsi, ove
se non furono bizzarre fantasie prodotte dalla calda immaginazion de’ poeti , la quale non contenta d’ingannare se stessa vuol
n filosofica, delle quali in singoiar modo si compiacevano i saraceni poeti , trattata da questi, niuna allusione a’ loro scr
n difetto era quello d’essere troppo uniforme, e di sembrar fatta dai poeti sopra un unico getto. Gli argomenti delle loro ca
na, celebre trovatore che fiorì verso il 1235, si burla di cosiffatti poeti nei seguenti versi: «Feville ne flors ne vaut ri
erla schiava de’ sensi, e quanto le idee dell’amor razionale sono più poeti che e più sublimi che non quelle dell’amor sensit
n considerata come un oggetto d’interesse, e di generai entusiasmo, i poeti italiani d’allora non potevano eccitar né l’uno n
cimoterzo nel celebre Imperadore Federigo Secondo gran protettore dei poeti , e de’ musici richiamati da tutte le parti per o
il bisogno in una erudizione inutile basti sapere, che simili tenzoni poeti che e musicali furono molto in voga presso ai Gre
a lui le poesie, che corrono sotto il suo nome) è il più famoso tra i poeti di quella nazione. Gl’Incas del Perù furono quasi
o tra i poeti di quella nazione. Gl’Incas del Perù furono quasi tutti poeti e musici ne’ primi tempi, e qualche poema ci rest
la d’avere al suo servigio varie truppe di cotai giullari, ovvero sia poeti , musici e commedianti. E poiché si tratta dei gi
Abbate Andres stabilisce il gran edifizio dell’origine arabica delle poeti che facoltà in Europa; fondamenti ricavati da ana
o, che gli esempi del poetare, e la divisione dei poemi, e i dialoghi poeti ci, e le tenzoni, e l’accento di rinforzo, e l’ac
llabe, e la rima, e il favore verso la poesia, e i premi conferiti ai poeti , e l’uso dei giuocolieri sono tutte cose le qual
etteratura europea la ragion sufficiente del nascimento delle facoltà poeti che e musicali senza dover ricorrere agli arabi.
se dal Conte di Provenza l’amore verso la poesia, e la protezione de’ poeti . Ma mi dica di grazia, in qual parte del mio libr
tto che Federico traesse l’amore verso la poesia, e la protezione dei poeti dal Conte di Tolosa? II. Alla pagina 308 dello st
condanna per aver asserito, che Federigo secondo gran protettore de’ poeti e de’ musici, gli richiamò da tutte le parti, per
loro tesori. Ma dove parlo io di cantambanchi chiamati da Federico? I poeti e i musici, ond’egli arricchì la sua corte, si de
proteggesse le Lettere? Non amò egli in particolar modo la poesia e i poeti  ? Non eresse un’Accademia in Palermo dove fra le
leggon tuttora le rime di quelli Accademici inserite fra le rime dei poeti antichi del Giunti, e in altri luoghi? E tali Acc
10 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
ncipale del melodramma in quel secolo. Ma onde sia venuta in mente a’ poeti siffatta idea; per qual istrano cangiamento di gu
ampio argomento di superstizione a’ creduli mortali, e larga messe a’ poeti , che s’approfittarono, affine di soggiogare l’imm
ma, essendo noto ad ognuno che nacque dalla mal intesa imitazione de’ poeti greci e latini trasferita al teatro. Merita bensì
Europa la moderna mitologia abbellita di poi, e vieppiù propagata da’ poeti e de’ romanzisti. I disordini introdotti dal gove
reatore, comparve nei libri di que’ metafisici non diversi in ciò dai poeti un altro universo fantastico pieno di emanazioni,
per entro un vizio radicale, di cui gli sforzi de’ più gran musici e poeti non l’hanno potuto intieramente sanare. Questo vi
i di già stabilita, e col lungo uso di parlar in prosa fortificata. I poeti adunque che vennero dippoi, non trovando se non s
si prosaiche, così la musica non ammetteva se non poche forme di dire poeti che, onde nacque un linguaggio musicale separato
11 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170
ed il silenzio imposto al Coro, onde furono atterriti e incatenati i poeti della commedia mezzana. Questo rigore raccolse co
alla commedia di Aristofane; e se tanti critici pedanti condannano i poeti comici allegorici chiamandoli marrani, maremmani,
agos Plauto compose la sua Asinaria. Due Filemoni vanta la Grecia tra poeti della nuova commedia. Filemone il maggiore nacque
e ed altre favole di Menandro si è L’uso ed il saccheggio fattone da’ poeti Latini. Oggi in essi se ne ammirano le invenzioni
de’ filosofi, L’oggetto di tanti elogii, la misura de’ voti di tanti poeti drammatici, il modello di Terenzio. a. Vedasi i
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
mo tutti ginocchioni a ridonarci ancor la sua persona) ben potrieno i poeti co’ Bordoni, e con la cetra in spalla che mal suo
13 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425
i forti e di metafore soverchio ardite. Si trovano fra’ turchi alcuni poeti che passano per eccellenti. Sadi autore del Gulis
Gulistan, o dell’imperio delle rose, é in que’ paesi il principe de’ poeti turchi e persiani, come ne’ nostri Virgilio, il T
14 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO IV. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 140-147
l’accademia della Gaya Ciencia, e parimenti tra gli Aragonesi alcuni poeti degni di mentovarsi. Vi troviamo ancora i Giullar
n questo secolo i Misteri teatrali in Inghilterra, dove fiorivano due poeti Giovanni Gover e Gualfrido Chaucer di lui miglior
15 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO III. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 41-46
l’accademia della Gaya Ciencia, e parimente tra gli Aragonesi alcuni poeti degni di mentovarsi. Vi troviamo ancora i Giullar
esto secolo i misteri teatrali in Inghilterra, che allora contava due poeti Giovanni Gover e Gualfrido Chaucer di lui miglior
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
cer la Dorotea Cortigiana degl’Inganni, comica celeberrima, lodata da poeti e poetessa anch’ella ? (V.).
17 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
coro. Sufarione, Epicarmo, Connida, Magnete, Formide, Crate furono i poeti comici della più remota antichità. Trovavasi il t
nte l’amarezza della satira. Osserviamo intanto, che l’emulazione de’ poeti , la natura del governo, e la prosperità della rep
a moglie, e fa in piazza ciò che la natura gli comanda. La satira de’ poeti contemporanei, e spezialmente dei tragici, era mo
ratino, intitolata Eolosicone, in cui venivano satireggiati Omero e i poeti tragici, Aristofane in due commedie intere prende
erata, se mancava di quel gusto poetico necessario per ben tradurre i poeti , almeno intendeva pienamente il greco, ed ha voto
osì cessò la commedia antica 48. Da quest’editto nacque la mezzana. I poeti doveano obedire, ma voleano conservar la satira.
overno di veder delusa la sua speranza di correggere la mordacità de’ poeti , viene il far uso in qualunque modo di soggetti v
li della scenica poesia, quanto questo novello rigore, che incatenò i poeti . Esso raccolse, come in un centro, tutte le forze
ineamenti del gran periodo, in cui fiorì la commedia antica, quando i poeti e gli spettatori erano animati in teatro da quel,
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO V. Produzioni comiche di Commediani di mestiere nel secolo XVI. » pp. 256-264
hiera de’ commedianti sogliono per l’ordinario uscir fuori i migliori poeti drammatici . E ciò vero? Si è verificato questo s
n vi fu schiera di commedianti, nella quale non entrassero gli stessi poeti , confondendosi gli uni negli altri nel libero pop
19 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
saico o poetico che ne sceglievano, facendo in guisa di quei meschini poeti , i quali dopo aversi formato in testa il piano d’
aranomasie, equivoci, e simili sciocchezze ch’erano in voga presso a’ poeti nel secolo scorso: come sarebbe a dire di far can
a non avea per anco aperti alla musica fonti copiosi d’espressione. I poeti , scrivendo unicamente per esser letti non pensaro
tto strisciare alcune vette d’oro finissimo. Petrarca, il Platone de’ poeti , fu nel parnaso italiano inventore d’un nuovo gen
i, onde simili divennero agli epigrammi di Marziale, non permisero ai poeti trattar argomenti fecondi di passione. [15] Perci
er più noto a’ suoi nazionali codesto valentuomo ignorato in oggi dai poeti e dai musici, ma che merita un luogo distinto fra
trasse talvolta lo stile lezioso e soverchiamente fiorito col quale i poeti di quel tempo erano soliti di far parlare i pasto
lla unità che richiede la simmetria. 57. [NdA] Errano grandemente i poeti e i musici se credono di veder chiaro nell’arte l
dei filosofi. «Tocca (dice un celebre scrittore dei nostro secolo) a’ poeti il far la poesia, e a’ musici far la musica, ma n
20 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
rico drammatica, Quinaut in Francia precursore della riforma. Celebri poeti fino a Metastasio. Avanzamenti della prospettiva.
e il melodramma in quella nazione per opera del Cardinal Mazzarini, i poeti che rivolsero l’ingegno a cotal genere di componi
mani profane la Venere ignuda de’ Medici. Quando, traducendo le cose poeti che da un idioma in un altro non si è sicuro d’av
era d’introdurre i cori. Per lo passato niun pensiero si prendevano i poeti di preparar le decorazioni. Il mostro descritto d
. [10] Siffatta riforma venne al melodramma per opera de’ più celebri poeti a quel tempo, de’ quali io non nominerò se non qu
21 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443
erni 314., V. Pantomimi Ballerine di Surate 17. di Roma 173. Bardi poeti Celti 10. Barone Domenico March, di liveri 329.
p. T. 2. 88. Hanns Sachs p. T. 248. Hardy p. F. 245. 290. Haravec poeti Peruviani 20. Histrio onde sia detto 109. Holbe
382. contro de’ Filofosi Francesi 428. n. S Sadi principe de’ poeti Turchi e Persiani 423. Sage (Alano-Renato le) 37
9. Savioli Conte p. It. 325. Scarselli Flaminio p. It. 324. Scaldi poeti Goti 9. Scoro d’Hoochstraton Antonio p. T. 250.
213. n. Tristano Francesco p. F. 304. 359. Trovatori o Troubadours poeti Provenzali 185 n. loro drammi 191. Turchi non co
22 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
Abbandono quasi totale della poesia musicale. Esame de’ più rinomati poeti drammatico-lirici dopo il Metastasio. Stato dell’
’ei dice che né gl’iddi, né gli uomini, né le colonne permettevano a’ poeti di essere mediocri150. [3] Ora i sommi geni sono
stato in cui presentemente si trova la poesia italiana. Una folla di poeti , i quali, per valermi d’una espressione di Agnolo
ili schiavi dell’impresario, del compositor, del cantore non hanno di poeti fuorché il nome, e l’obbrobrio di profanarlo. Chi
ante grazie abbellito da Metastasio. La poco avventurosa riuscita dei poeti che hanno voluto imitare quell’insigne scrittore
i primiero li pose sopra i nostri teatri a far perdere il cervello ai poeti , a far guadagnare enormi somme ai castrati, a rov
a questo quanto si disparte dal retto sentiero indicato da quello ai poeti italiani. Il piano adottato dal Calsabigi sembra
rincipali corruttori del moderno musicale teatro. [17] Ma non tutti i poeti del nostro tempo si sono rivolti alla imitazion d
caso che voi non vi troviate i vostri convenevoli, ci è una folla di poeti in Bologna che me le venderono a buonissimo merca
d’un bosco che si trovano nello scenario preso ad affitto. «Voi altri poeti avete certe regole di stile che vi fanno lambicca
maggior parte, essendo certo per altro che trovasi attualmente fra i poeti italiani più d’uno che compone con sensatezza e c
23 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
on senso, come fece dappoi in Francia il Quinaut, il solo tra tutti i poeti drammatici che abbia saputo maneggiar bene il mar
ulla popolare opinione, le sia anzi direttamente contrario, allora le poeti che e romanzesche invenzioni, prive d’ogni autori
ece tacer ogni critica. [5] Dietro alla scorta di lui non pensarono i poeti che ad abbagliar gli occhi senza curarsi del rima
qualche rapporto generale e formavano uno spettacolo. Sul principio i poeti e i direttori cercarono d’accomodar in qualche ri
scene per giustificar il rimprovero che diè il Conte Fulvio Testi ai poeti italiani di quel tempo: «Fatto è vil per lascivi
e personaggi seri coi ridicoli, interrompendo le scene in prosa colle poeti che strofi, che arie s’appellano, e mischiando sq
musica e la poesia, presero occasione i cantanti di uscir di mano a’ poeti e ai compositori, e di rapirsi il primato in teat
24 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
“Noi (dice Gellio lib. II, c. 23.) leggiamo le commedie de’ nostri poeti prese e tradotte da quelle de’ Greci, di Menandro
quisito giudicio, seguito in ciò dal Poliziano nell’erudita Selva de’ poeti , dice, che di questa infericrità n’è cagione, che
ondochè ci attesta Cicerone Quæst. Tuscul. lib. I, n. 2) si tennero i poeti , che per la maggior parte furono di vil nascita e
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. -306
95-’96 la parte di Agata nell’Elena e Gerardo di Luigi Millo, uno dei poeti della Compagnia, che fu l’unica parte da lei reci
26 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
le ha però dettate egli medesimo. [1.2] Immaginarono da principio i poeti che il miglior fonte, donde cavare gli argomenti
e lo sbozzo e quasi un preludio dell’opera. L’intendimento de’ nostri poeti fu di rimettere sul teatro moderno la tragedia gr
27 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
andavano spargendo per gli villaggi indi per la città, trovarono ne’ poeti comici tanti zelanti avvocati de’ loro diritti of
se che si pubblicassero i loro oltraggi in teatro, ed animò con ciò i poeti ad infamar poscia impunemente i cattivi e i prepo
maggiori e sull’origine della commedia e sull’ordine cronologico de’ poeti comici. Tuttavolta la diligenza di molti valentuo
rano tralle favole di Epicarmo, volle Martino Del Rio collocarlo tra’ poeti tragici. Ma tale argomento è manifestamente falla
vole intitolavasi Eolosicone, nella quale si satireggiavano Omero e i poeti tragici. Cratino che visse novantasette anni, fu
zza della satira. Osserviamo intanto in generale che l’emulazione de’ poeti , la natura del governo e la prosperità stessa del
ne. Da ciò si ricava, che quanto i comici Latini dicevano di se e de’ poeti contemporanei ne’ prologhi, i Greci facevano dire
effemminatezza di Nicia. Le Cereali (Θεσμοφοριαζουσαι). La satira de’ poeti contemporanei, e spezialmente de’ tragici, era un
tere contro di Euripide. Si commette a Bacco il giudizio. Vengono i poeti altercando e ingiuriandosi. Bacco cerca di farli
uriandosi. Bacco cerca di farli acchetare. Non è dovere, ei dice, che poeti , uomini di lettere, si vituperino, e dicansi vill
cora dal medesimo Eliano, che Socrate affatto non apprezzava i comici poeti , odiando come giusto e probo e sapiente la veleno
mposto di una parte del popolo per cui si rappresentava, e potevano i poeti trarne fuori chiunque per farlo ragionare, e tra
me impudenti cinedi tutti gli oratori, capitani, legati, magistrati e poeti tragici Ateniesi; e ardisce fin anche di andarli
ellare del poeta. Degno di lode (ei dice) è questo nostro al pari de’ poeti antichi, perchè egli abborrisce que’ medesimi che
a, sebbene mancava di certo gusto poetico necessario a ben tradurre i poeti , almeno intendeva pienamente il Greco, ed ha voto
sò la commedia chiamata Antica. Da questo editto nacque la Mezzana. I poeti doveano obedire, ma volevano conservar la satira.
overno di veder delusa la sua speranza di correggere la mordacità de’ poeti , vietò il far uso in qualunque modo di soggetti v
, e il silenzio imposto al coro, onde furono atterriti e incatenati i poeti della commedia mezzana. Questo rigore raccolse co
os, Plauto compose la sua Asinaria. Due Filemoni vanta la Grecia tra’ poeti della nuova commedia. Filemone il maggiore nacque
te ed altre favole di Menandro si è l’uso e il saccheggio fattone da’ poeti Latini. Oggi in essi se ne ammirano le invenzioni
de’ filosofi, l’ oggetto di tanti elogj, la misura de’ voti di tanti poeti diammatici, il modello di Terenzio. 91. Di Epi
nte i lineamenti del periodo, in cui fiorì la commedia antica, quando poeti e spettatori erano ugualmente animati in teatro d
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 275-276
i, i Barlacchi, e i Visini di là son iti a veder ballar l’orso, altri poeti , altri strion più fini non mancheranno per l’usat
29 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66
hiera de’ commedianti sogliono per l’ordinario uscir fuori i migliori poeti drammatici; la qual cosa a me sembra che non veda
n vi fu schiera di commedianti, nella quale non entrassero gli stessi poeti , confondendosi gli uni negli altri nel libero pop
30 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187
eraria delle Orazioni de’ Ciechi. L’Italia che già contava vari dotti poeti , come Guitton d’Arezzo, Dante de Maiano, Cino da
 II. 118. V. M. Fontenelle nella Storia del Teatro Francese. 119. I poeti provenzali erano comunemente chiamati trovatori d
31 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo I. Teatro Italiano nel Secolo XVII. » pp. 268-275
chiari maestri di musica di quel tempo. Allora si cercarono, é vero, poeti che componessero drammi musicali; ma non parve la
ppresentava e cantava l’istesso Euripide! Quindi é che si scrisse da’ poeti oscuri un prodigioso numero d’opere eroiche e com
32 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
pettacoli voluttuosi, e quando la Grecia produceva in copia filosofi, poeti , e oratori egregii, e risplendeva pe’ suoi teatri
oli Cepione e Filippo. Fu, secondo Svetonio ed Eusebio, uno de’ primi poeti latini. Egli solea dire, che avea tre cuori, perc
va, venticinque sole esser di Plauto, le altre esser di altri antichi poeti , ma ritoccate e ripulite da Plauto, il quale perc
senato un luogo distinto dalla plebe, si rimunerarono e protessero i poeti . Quando l’onor le alimenta, le arti prendono il v
onne, capace di più d’ottantamila spettatori84. Oltre a’ soprannomati poeti , nel rimanente del tempo della repubblica e sotto
rra de’ di lui figliuoli. Or questo debbe con somma cura fuggirsi da’ poeti , perché lo spettatore che ha motivo d’ingannarsi
mai non conobbe teatro, né si curò di osservar l’artificio de’ greci poeti . Comincia la prima scena con una declamazione o e
o a parte, avendo acquistato molto credito per l’eccellenza di alcuni poeti che ne scrissero, e molta voga per la buffoneria
etta Letteraria dell’Europa nel mese di luglio 1765, e la notizia de’ poeti latini di M. Millet. § X. Terence. 80. Terenzio
. «Noi (dice Gellio lib. II cap. 23) leggiamo le commedie de’ nostri poeti prese e tradotte da quelle de’ greci, di Menandro
quisito giudicio, seguito in ciò dal Poliziano nell’erudita selva de’ poeti ; dice, che di questa inferiorità n’é cagione, che
ndo che ci attesta Cicerone Quaest. Tuscul. lib. I n. 2) si tennero i poeti , che per la maggior parte furono e di vil nascita
33 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
zo più opportuno a conseguir l’intento. Incoraggiare e perfezionare i poeti , i quali sono l’anima di tutto lo spettacolo, ed
34 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
itava come nobile e degna di ogni distinto personaggio. Quasi tutti i poeti scenici erano attori, quando non gli teneva lonta
al re Filippo, e Neottolemo tanto da questo principe favorito, erano poeti ed attori sommamente stimati in Atene, i quali mi
, le corone, e gli onori che a piena mano versavano gli Ateniesi su i poeti che n’erano l’anima e su gli attori che n’erano g
35 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
na; ma Klopstock, Lessing e Weiss non sono ancora seguitati da’ nuovi poeti drammatici degni di nominarsi. Una manifesta deca
ro del ritiro di Madrid, ricorrendo al tesoro della natura, doveché i poeti musicali francesi le hanno cercate nel miracoloso
edantismo filosofico che oggidì regna in Francia, allontana non che i poeti , ma gli altri artisti dall’imitazione della natur
36 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
mera e delle cantate, a comporre le quali concorrevano a gara i primi poeti e le più brave donne a cantarle. Levò fra l’altre
io palazzo l’Accademia degli Ordinati, destinata a promuovere le cose poeti che e le musicali, come anche un altro porporato
ti, i quali sparsero dappertutto il gusto dell’opera, e furono scelti poeti che ne componessero, tra quali il marchese Santin
37 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
itava come nobile e degna di ogni distinto personaggio. Quasi tutti i poeti scenici erano attori, quando non gli teneva lenta
e al re Filippo, e Neottolemo tanto da questo principe favorito erano poeti ed attori sommamente stimati in Atene, î quali mi
ze, le corone e gli onori che a piena mano versavano gli Ateniesi sui poeti che n’erano l’anima e su gli attori che n’erano g
38 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO V » pp. 4-31
nel rappresentarsi le Atellane. Altre figure ridicole introducevano i poeti Atellanarii nelle persone del Macco e del Buccone
o a parte, avendo acquistato molto credito per l’eccellenza di alcuni poeti che ne scrissero, e molta vaga per la buffoneria
i a Roma ne’ giuochi di Cesare riportò vittoria di tutti gli attori e poeti e di Laberio stesso. Cesare offeso dall’arroganza
39 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO V. Continuazione del teatro Latino. » pp. 222-242
nel rappresentarsi le Atellane. Altre figure ridicole introducevano i poeti Atellanarii nelle persone del Macco e del Buccone
o a parte, avendo acquistato molto credito per l’eccellenza di alcuni poeti che ne scrissero, e molta voga per la buffoneria
i a Roma ne’ giuochi di Cesare riportò vittoria di tutti gli attori e poeti e di Laberio stesso. Cesare offeso dall’arroganza
40 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49
da Columella collocato accanto a Virgilio, riconoscendo in entrambi i poeti più grandi del Lazio: tali tragici, dico, esaltat
diritto di affermare che un genere di poesia maneggiato da’ migliori poeti latini, dovè trovare in quella nazione ordigni op
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026
se per giunta : si trattava di dialoghi più o meno pesanti scritti da poeti di città e rappresentati da scolari delle parrocc
42 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
nfizioni s’introdussero in Atene le gare fra i ceteratori, cioè fra i poeti che cantavano le proprie poesie accompagnandosi c
e dalla traduzione del seguente squarcio che si trova in uno dei loro poeti , come lo ricavo da una erudita memoria del Sig. P
ti nel proferir le parole, guari non andò che dall’istinto ammoniti i poeti la frenarono con severa legge e invariabile. La l
ori, e la scrupolosa esattezza altresì con cui venivano adoperate dai poeti secondo il diverso oggetto che prendevano a dipig
tutte le bellezze di Omero in questo genere, come quelle altresì dei poeti drammatici fra i quali basterà per ultimo l’addur
movimenti snelli e leggieri, come sono quelli del ballo dei satiri? I poeti adoperavano il piede tribraco, che costava di tre
i altrettanto del suo vigore quanto ne va scemando il secondo, così i poeti satirici (alla testa dei quali fa d’uopo metter A
all’erudito Bochard, un siffatto costume fu tramandato a noi da quei poeti e musici antichi chiamati Bardi dai settentrional
i altro non sia che una pura e pretta favola, giacché, secondo lui, i poeti non badavano che alla sola posizione degli accent
43 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
ngi, seguirono le tracce luminose del Tasso e del Guarini varii altri poeti sino alla fine del secolo. Cristofaro Castelletti
uel linguaggio che richiede il genere drammatico. Sembra che allora i poeti facessero a gara in trasportare nelle pastorali t
co scemerà, e non leverà, per non dannare affatto l’uso di tutti quei poeti che alle loro il fanno ; e fra tali poeti si vuol
affatto l’uso di tutti quei poeti che alle loro il fanno ; e fra tali poeti si vuol ripore l’istesso Manfredi che il fece all
44 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
ungi, seguirono le tracce luminose del Tasso e del Guarini varj altri poeti sino alla fine del secolo. Cristofano Castelletti
uel linguaggio che richiede il genere drammatico. Sembra che allora i poeti facessero a gara in trasportare nelle pastorali t
co scemerà, e non leverà, per non dannare affatto l’uso di tutti quei poeti che alle loro il fanno; e fra tali poeti si vuol
affatto l’uso di tutti quei poeti che alle loro il fanno; e fra tali poeti si vuol riporre l’ istesso Manfredi che il fece a
45 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
enato un luogo distinto dalla plebe, e si rimunerarono e protessero i poeti teatrali. I. Tragici di quest’epoca. Quand
favole incerte; ma non quello del sagacissimo imitatore degli antichi poeti Antonio Moreto che fu da lui stesso composto76. P
lui favella Valerio Massimo82. Venendo (egli narra) nel collegio de’ poeti Giulio Cesare personaggio decorato nella repubbli
antipose Accio allo stesso Euripide. Columella nomina come i più gran poeti Latini Azzio e Virgilio. Le tragedie di Azzio son
comico, e Volcazio Sedigito l’antiponeva a Terenzio. Uno de’ rinomati poeti di quest’epoca fu Cajo Lucilio Cavaliere Romano a
, L. Turbolo ed altri illustri Romani, e punse e motteggiò eziandio i poeti drammatici suoi contemporanei. A’ tempi di Quinti
uì all’ardore che inspiravano simili spettacoli, lo scoraggimento de’ poeti : . . . . . . media inter carmina poscunt Aut
in gran parte la disistima in cui i Romani tennero per lungo tempo i poeti teatrali, secondochè affermò Cicerone112. I gran
sori destinati a rivedere i drammi da rappresentarsi, per contenere i poeti ne’ limiti dovuti. Senza l’approvazione di alcuno
. I loro congressi facevansi nel tempio di Apollo o delle Muse, ove i poeti recavansi a recitar le loro favole. Spurio Mecio
46 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200
iresca che partecipava del tragico, del boffonesco e del pastorale. I poeti tragici più illustri in essa dovettero esercitars
ere Scira nativo di Taranto, di cui Ateneo stesso dice che fu uno de’ poeti Italici, e si sa che Italiche si dissero ancora l
a curiosità passeggiera. Platone che dalla sua repubblica escludeva i poeti , pregiava altamente i Mimi di Sofrone. Diogene La
47 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289
iresca che partecipava del tragico, del buffonesco e del pastorale. I poeti tragici più illustri in essa dovettero esercitars
ere Scira nativo di Taranto, di cui Ateneo stesso dice che fu uno de’ poeti Italici, e si sa che Italiche si dissero ancora l
a curiosità passeggiera. Platone che dalla sua repubblica escludeva i poeti , pregiava altamente i mimi di Sofrone. Diogene La
48 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
i questo solo il mezzo opportuno a conseguir l’intento. Incoraggite i poeti , cercate ogni via perchè si sollevino dalla turba
49 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
nè appressarglisi; ed è stato tradotto e imitato in Francia da molti poeti , Le Franc de Pompignan, Collé, Belloy, Le Miere,
, egli sarà non per tanto l’originale che si proporranno ad imitare i poeti filosofi. La sua rima è discretissima ed esente d
on cedono per l’ esattezza e verità a’ migliori caratteri degli altri poeti . La sublime anima di Cornelio ha ella saputo imma
che reggono le parti de’ loro protagonisti. È colpa forse de’ lodati poeti la barbara esecuzione de’ norcini teatrali all’im
e gran parte di queste doti e forse tutte uno de’ più illustri nostri poeti , il chiar. Bettinelli, pretendendo che Metastasio
50 (1715) Della tragedia antica e moderna
ri, due dell’Arte poetica, uno delle tragedie, uno della Locuzion de’ poeti e tre de’ Poeti medesimi, il ridere nondimeno ti
ega a quelli che vengon creduti miei posteri, questi solamente sono i poeti , i quali non della mia vera Poetica, ma di un pic
Fosse, del padre Colonia, del Crebillon, del Grange e di tanti altri poeti franzesi, giudica un poco se è ragionevole il rec
r più le vostre. [1.61ED] Vi sono alcune cose mirabili nei tre citati poeti , ma ve ne sono delle insoffribili, e chi queste i
iti fortuna nol so, so ben che non l’ha. [1.62ED] Si sfogano i secchi poeti contra i moderni, trovando nell’Aminta, nel Torri
otesti che i loro vizi esaltano e propagano, e non per carità verso i poeti greci, ma per amore che hanno disordinatamente a
dotta facile, piana e naturale, siccome appunto son quelle de’ vostri poeti che son nostra scorta. [1.117ED] Or vatti a fidar
volonterosa di lode a quell’applauso al quale avea condotti i nostri poeti la ben disposta natura e il giudicioso discernime
così gentile ed antica, che non poté esser incognita a’ vostri bravi poeti ; e perché dunque non la rappresentarono in scena
i ben esser certo che la passione amorosa non era incognita a’ nostri poeti , perché i nostri poeti erano uomini. [3.42ED] Se
a passione amorosa non era incognita a’ nostri poeti, perché i nostri poeti erano uomini. [3.42ED] Se leggerai tu Anacreonte,
ipi sventuratamente colpevoli ed orribilmente puniti; e ciò faceano i poeti per adular le nostre repubbliche, le quali voleva
i vedrai nel caffè di Ponte nuovo, che per tua notizia è il caffè de’ poeti : ivi conoscerai M.r Fontenelle, M.r de la Motte,
ui si giuocava e de’ discorsi poetici in cui riscaldavansi i nominati poeti che ad uno ad uno mi furono brevemente fatti cono
ivata la moda da certo Ciullo del Camo, che fu uno de’ nostri antichi poeti , appunto celebre per esser fra’ primi di età se n
non coll’indizio e colla guida di quelle regole che su l’esempio de’ poeti vi siete formati con quella che chiamate voi pros
rori di quantità, componendo versi o greci o latini; lo che a’ nostri poeti era, per così dire, impossibile; e dove l’alzare
lamente un’accidentale datagli non dalla natura ma dall’usanza; e voi poeti sapete benissimo, per dare ritondità al vostro ve
essario che sia rimata, ma si possono alternare le rime a piacere de’ poeti , o in terzetti alla maniera di Dante o in ottave
sillabe sieno versi, perché si son posti in opera da vari de’ nostri poeti , particolarmente ne’ drammi, come anche perché cr
do la moda, ancorché contro della ragione. [4.137ED] Cosi han fatto i poeti italiani per assicurarsi le spalle che tu ti vedi
posino e quale indizio ne hai? [4.139ED] Tanto più che cotesti vostri poeti han per legge che il sentimento col verso sciolto
cché è giureconsulto, parli della sua Ragion civile, lasci in pace a’ poeti la Ragione poetica. [4.157ED] Io lo conosco più c
quel che non è. [4.188ED] Per conseguire il suo fine, parla co’ meri poeti di matematica, co’ matematici meri di poesia; co’
ò quegli — ma ben mi spiace che cotesti per altro insigni e spiritosi poeti abbiano sì male impiegati i loro talenti in compo
ella per cui la liberai de’ verseggiamenti di Empedocle. [5.68ED] Non poeti dunque, ma piuttosto verseggiatori, ma nemmeno ve
che di più che verseggiatore; non dunque meri verseggiatori, non veri poeti , ma non saprei come dirli certi che, siano più de
ostoro le sue sentenze con sovraciglio autorevole sull’opere de’ gran poeti di ogni lingua, di ogni nazione, ed averne sonori
mio) è un scuola per voi di morale, che più di ogni altra insegna a’ poeti il vincer se stessi, rinunciando al proprio desid
tua agli occhi ed alle menti degli uomini, e non meno de’ più insigni poeti e filosofi meritan fama questi venerabili, non me
i di musica, confrontando il lor merito con quello de’ filosofi e de’ poeti , de’ quali non sono meno utili alla repubblica. [
non stentata ma naturale, nel che veracemente sono eccellenti i bravi poeti di questa nazione. [6.27ED] Cantano insomma allor
i Omero’) nei Sermoni, II, 34-73 e IX, 39. [commento_1.62ED] secchi poeti : altra allusione a Gravina e alla sua condanna de
tale il libretto d’opera, così come esclusi Empedocle dal novero dei poeti , nonostante avesse scritto in versi il De Natura’
ira, che, rimasta vedova, si trasferì a Roma dove aprì la sua corte a poeti e musicisti (G. Platania, Gli ultimi Sobieski e R
fè de’ Poeti] sedendomi un giorno in mezzo a una turba di giovincelli poeti che ad alta voce i poemi italiani schernivano, né
8. L. Riccoboni, Dell’arte rappresentativa, I.40-45: «Son fra tutti i poeti i più guarniti / di regole per l’arte e per lo me
51 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280
all’adulazione, l’ indipendenza al timore, e il despotismo atterrì i poeti drammatici, e ne raffreddò il genio. Agamennone G
Caligoli e degli altri imperiosi despoti, i quali fecero ammutolire i poeti , spaventandoli colle diffidenze e crudeltà, e fur
trovano inseriti nella collezione de’ tragici Greci ed in quella de’ poeti Cristiani. Ciò che ce ne rimane consiste in una i
a di quel popolo e dell’ evento del mar rosso. Vero è che gli antichi poeti Ebrei, Davide, Salomone, Asaf, Eman ed altri, si
52 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Conchiusione » pp. 438-442
cuor sensibile, orecchio purgato, pratica del mondo e de’ più famosi poeti , e scelta dottrina per poter ben comprendere e gu
53 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46
o del genio e ne deprime le forze. Incoraggir bisogna innanzi altro i poeti che sono l’anima degli spettacoli teatrali; cerca
54 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento delle Romane. » pp. 2-8
tuosi spettacoli, e quando la Grecia produceva copiosamente filosofi, poeti e oratori insigni, e risplendeva pe’ suoi teatri,
55 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
enato un luogo distinto dalla plebe, e si rimunerarono e protessero i poeti teatrali. I. Tragici di quest’epoca. Qu
favole incerte; ma non quello del sagacissimo imitatore degli antichi poeti Antonio Moreto che fu da lui stesso compostoa. Pa
a favella nel libro III, c. 7. Venendo (egli narra) nel consiglio de’ poeti Giulio Cesare personaggio decorato nella repubbli
tepose Accio allo stesso Euripide. Columella nomina come i più grandi poeti Latini Accio e Virgilio. Le tragedie di Accio son
comico, e Volcazio Sedigito l’anteponeva a Terenzio. Uno de’ rinomati poeti di quest’epoca fu Cajo Lucilio Cavaliere Romano,
, Carbone, L. Turbolo ed altri Romani, e punse e motteggiò eziandio i poeti drammatici del suo tempo. Verso l’età di Quintili
ui all’ardore che inspiravano simili spettacoli, lo scoraggimento de’ poeti :                      media inter carmina poscun
in gran parte la disistima in cui i Romani tennero per lungo tempo i poeti teatrali, secondochè affermò Ciceroneb. I grandi
sori destinati a rivedere i drammi da rappresentarsi, per contenere i poeti ne’ limiti dovuti. Senza l’approvazione di alcuno
. I loro congressi facevansi nel tempio di Apollo e delle Muse, ove i poeti recavansi a recitar le loro favole. Spurio, Mecio
56 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »
reci, massimamente i primitivi, considerassero i loro musici e i loro poeti come rivestiti d’un carattere legislativo si vede
n qualche tempio d’Atene colla lira in mano. Quindi è che gli antichi poeti e musici meritarono il nome di “divini”, e talmen
». E lo stesso Cicerone è di parere che siffatta appellazione data a’ poeti fosse comune a tutte l’età e a tutti i popoli, «e
larmente dedicati, e «artefici di Bacco» si chiamavano nella Grecia i poeti tragici e gli attori. Dagli antichi scoliasti si
) non essendo né Marchesi, né Pacchierotti, né la Deamicis, né Davide poeti o compositori di musica, i drammi eseguiti da lor
ocle e da Euripide. Molto tempo prima che scrivessero i due mentovati poeti s’introducevano più interlocutori nella tragedia
e un “discorrere in aria” l’appigliarsi all’autorità de’ più distinti poeti , degli storici più celebrati, de’ più sensati fil
ndo i musici ubbidivano religiosamente alle leggi prescritte loro dai poeti . Non replicherò le pruove, che trovansi esposte a
di Metastasio ha recato ancora un gran danno alla poesia, perocché i poeti alloppiati dalla vaghezza delle similitudini prof
lunghezza. Dalla forza ed evidenza degli accennati motivi è venuta ai poeti la quasi necessità di slontanarsi dal piano stabi
lesare la propria ignoranza. «Tocca, dice Giovambattista Rousseau, a’ poeti far la poesia, e a’ musici far la musica, ma non
57 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
persone consecrate al servigio della religione. Ognun sà che i primi poeti greci furono insiem sacerdoti, e che eglino medes
or più conforme alle mire che si proponeva il governo. All’incontro i poeti italiani de’ secoli barbari erano, come quelli di
i: anzi, ponendo mente alle assurdità e ai vizi attribuiti a loro dai poeti , chiunque avea fior di senno dovea pregiare assa
polo, che ne applaudiva. né minori prove d’irreverenza si trovano ne’ poeti tragici. Era le altre sentasi le bestemmie, che f
icavano celerità e brio. L’ignoranza di quei tempi fece altresì che i poeti destinati a comporre i motteti o gli inni li lavo
58 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
nor numero di sillabe di che eran composti. I grammatici, i retori, i poeti ed i filosofi ancora han disaminate le varie prop
non doveano aver nemmeno della poesia la medesima idea che i Greci, i poeti de’ quali furono i primi teologi, i primi legisla
fra loro senza verun bisogno e senza veruna verosimiglianza. Esorto i poeti a sbandir da loro quel pregiudizio a cui ha dato
a di moltissimi esempi tratti dalle opere de’ più accreditati oratori poeti , musici, e storici delle antiche lingue, e delle
a. 191. [NdA] Questa legge fu costantemente osservata fintantoché i poeti formarono eglino stessi la musica de’ loro versi,
59 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
ta ai genio della musica, e della decorazione. Attalchè gli argomenti poeti ci, che acconci non sono ad invaghire gli orecchi
n è altro che il lirico. Quindi lo stile figurato, e traspositivo de’ poeti lirici, quantunque paia strano a prima vista, è n
che sia l’universo ideale fabbricato nel cervello de’ mitologi e de’ poeti . né ci è pericolo altresì che illanguidisca la mu
gualmente, dove però si vede praticato con evento felice dai più gran poeti l’uso di far morire i personaggi in teatro. Può a
ampiglia, indi per Apostolo Zeno, e ultimamente per Metastasio, tutti poeti della corte. Supponghiamo che Carlo VI avesse avu
a corte. Supponghiamo che Carlo VI avesse avuto genio contrario, que’ poeti per secondarlo avrebbero fatto andare tutti i lor
60 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo III. Teatri orientali. » pp. 14-18
stri si annunzia come il protagonista della favola. Mancano adunque i poeti cinesi d’arte e di gusto ne’ drammatici componime
61 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74
scettro di Creta, alla venuta di Tespi; ed in tal periodo moltissimi poeti coltivarono in Atene la tragedia spiegando tutto
62 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269
rose, fin dal secolo XIV è passato in quelle regioni pel principe de’ poeti Turchi e Persiani (Nota X). Ibraim Gran Visir e g
63 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
italiana le corde della greca investendosi di tutta l’anima dei greci poeti più felicemente di quanti il precedettero in Ital
può vedersi nel cantico di Giudita nella Betulia liberata, dove pochi poeti sono arrivati a dipingere l’onnipotenza del dio d
primo amor.» [10] Vi piace il fuoco di Omero? Ravvisatelo in queste poeti cissime strofi: «Talor se il vento freme       
sione degli arabi, e dopo i viaggi fatti in terra santa, celebrato da poeti siciliani e provenzali, e rapidamente promosso da
n vastissimo campo alle loro teorie chimeriche, e non men utile per i poeti , i quali scorgevano per entro a quelle illusioni
amore altro non fu che un commercio materiale di voluttà, nel quale i poeti s’ingegnavano di ricompensare i sensi del lungo i
stendardo, indi l’Aretino, l’autore del Pastor fido con una folla di poeti minori di loro accrebbero la rivoluzione con vant
e perché appoggiata sul sentimento, è tale, nonostante, che da sommi poeti drammatici non è stata conosciuta abbastanza: epp
inghieri non che i componimenti di Metastasio, essendo certo che quei poeti altro non ebbero in vista che di riscuoter gli ef
64 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
la guerra e al culto religioso. Come gli dei e gli eroi furono tenuti poeti e musici così furono ancora tenuti ballerini. Bal
tica de’ ballerini, come Aristotile e Orazio hanno scritto quelle de’ poeti e degli oratori. Ma lasciando cotal impegno (più
ve innestarsi nel melodramma fuorché nelle circostanze accennate, e i poeti che si sono dimenticati di farvi riflessione hann
male o bene fossero introdotti cotesto ballo e cotesto coro, né se i poeti conservassero l’uno e l’altro più per l’autorità
di Klopstock, di Haller, di Gessner, di Zaccaria, di Gleim e d’altri poeti stimabili non meno che cogli Hendel, gli Stamitz,
da senso e vita agli spettri (lo che pur si concede ai pittori ed ai poeti ) ma si fanno vedere dibattendosi in iscena colle
no de’ pantomimi disparve affatto dalle scene latine quello dei buoni poeti . S’attenda al piede che va ora pigliando in Itali
ili, e abbandonar lo spettacolo subito che cominciava la cantilena. I poeti dal loro canto non potendo scuoter il giogo si ve
65 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365
storia scenica Italiana del secolo XVII. Fioriscono ne’ primi lustri poeti tragici degni di mentovarsi al pari de’ precedent
66 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55
Rose, fin dal secolo XVI passava per quelle regioni pel principe de’ poeti Turchi e Persiani. Egli viveva a’ tempi di France
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1064-1067
n petto, D’Adria il Terenzio e il Sofocle astigiano E quant’ altri ha poeti estrania scena Multiforme abbellia ? Frementi pla
68 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
né avvicinarsegli; ed é stato tradotto e imitato in Francia da molti poeti pregevoli, Le Franc de Pompignan, Collé, de Bello
ue una volta gli stici saccentuzzi, i meschini gazzettieri, i pretesi poeti petrarchisti, dantisti, e pindarici, e i pettorut
stro gran Metastasio qualora gli é convenuto imitare i pensamenti de’ poeti greci, latini e italiani, da’ quali, come certezz
é, egli sarà non pertanto l’originale che si proporranno ad imitare i poeti filosofi. La sua rima é discretissima ed esente d
nte della scienza musica, e de’ talenti armonici, da due celebri suoi poeti , il cavalier Marino nell’Adone cant. IX st. 46, e
69 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
Non può ragionevolmente rigettarsi l’opinione di chi afferma che tali poeti degl’infimi tempi e de’ mezzani non avessero pres
a Grecia, e posteriormente dagli Scaldi della Scandinavia e da’ Bardi poeti Celti della Gallia, della Scozia, dell’Irlanda e
lle Memorie de’ Bardi Irlandesi. Furono questi i successori de’ Greci poeti , come Tirteo, che nelle battaglie accendevano e s
teatro si appartenga. L’Italia che già contava varii non ispregevoli poeti , come Guitton di Arezzo che perfezionò il Sonetto
70 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79
goglio al timore, e il dispotismo senza freno o moderazione atterrì i poeti drammatici, e ne intepidì e raffreddò il genio. A
Caligoli e degli altri imperiosi despoti, i quali fecero ammutolire i poeti , spaventandoli con diffidenze e crudeltà, e furon
71 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9
oborare i suoi concetti colla morale e colla politica sparsa ne’ gran poeti drammatici? Quale illustre accademia di amena let
72 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
oventù permettiamo in quell’opera, secondoché la storia ne presenta i poeti antichi, un breve esame delle principali bellezze
i per mancanza di voce non poté rappresentare, come faceano gli altri poeti , i quali per lo più recitavano nelle proprie favo
no, che tante altre tragedie e commedie diedero la corona Olimpica ai poeti , e niun’altra di esse ne acquistò il titolo di co
so, né più vero, con attribuire alle nazioni il diverso carattere dei poeti . L’amico di Socrate non sarebbe stato mai così ma
, il quale colla solita sua superficialità e baldanza asseriva, che i poeti tragici francesi tanto sovrastavano agli antichi,
forse scatenatigli addosso da Arideo Macedone, e da Crateva Tessalo, poeti invidiosi più che della gloria poetica, del di lu
si) asserisce con magistral superiorità, che nelle mani di questi due poeti la tragedia était à son berceau. Ma le ragioni ch
73 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
one. Daciò si ricava, che quanto i comici Latini dicevano di se e de’ poeti contemporanei ne’ prologhi, i Greci facevano dire
effemminatezza di Nicia. Le Cereali (Θεσμοφοριαζουσαι). La satira de’ poeti contemporanei, specialmente de’ tragici, era uno
ttere contro di Euripide. Si commette a Bacco il giudizio. Vengono i poeti altercando e ingiuriandosi. Bacco cerca di farli
uriandosi. Bacco cerca di farli acchetare. Non è dovere, ei dice, che poeti , uomini di lettere, si vituperino, e dicansi vill
piamo ancora dal medesimo Eliano che Socrate affatto non apprezzava i poeti comici, odiando come giusto e probo e sapiente la
posto di una parte del popolo, per cui si rappresentava, e potevano i poeti trarre fuori chiunque per farlo ragionare, e tra
e impudenti cinedi tutti gli oratori, capitani, legati, magistrati, e poeti tragici Ateniesi; e ardisce fin anche di andarli
lare del poeta. Degno di lode (ei dice) è questo nostro al pari de’ poeti antichi, perchè egli abborrisce que’ medesimi che
, sebbene maneasse di certo gusto poetico necessario a ben tradurre i poeti , almeno intendeva pienamente il greco idioma, ed
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134
tori, si riscaldarono Garcilasso, Errera, Argensola ed altri valorosi poeti del secolo XVI. Ma perchè nella drammatica non va
Ognuno vede la stravaganza del secolo che convertiva i personaggi in poeti improvvisatori. Senza tali insipidezze l’azione d
ivace in tutto, eccetto nel dialogo degl’innammorati, perchè allora i poeti credevano di cader nel basso, nel famigliare, nel
lo che producevano le interpretazioni arbitrarie e gli arzigogoli de’ poeti stravaganti su di così gran Mistero, e per l’inde
ioglie, che mai vi s’impara? Sarebbe incessantemente da inculcarsi a’ poeti scenici, che il diletto non mai dee andar disgiun
he egli di tanti componimenti arricchiva il teatro castigliano, altri poeti fiorirono ancora, ma principalmente Agostino More
ta il costume del secolo scrisse varie commedie in compagnia di altri poeti , e non poche ne produsse solo raccolte in tre vol
olis, quest’ultima favola del Moreto ci torna in mente quante volte i poeti spagnuoli hanno introdotti i sovrani, che deposta
esse a quell’informe specie di dramma. Si avvicinano a’ soprallodati poeti il messicano Giovanni Ruiz de Alarcòn, Antonio Za
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
mini ancor meritevoli e benefici; la qual cosa era lo scopo de’ Greci poeti , repubblicani, di che fecero pure qualche motto A
er la quale distinguiamo ne’ pittori eroici Tiziano da Correggio, ne’ poeti melodrammatici Zeno da Metastasio, ne’ tragici mo
76 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
e d’intervenire solennemente ne’ Certami Olimpici, d’intendere i suoi poeti drammatici, e decidere del loro merito. Comprese
ica agli stranieri e meglio contribuisca alla gloria nazionale; che i poeti epici e lirici trattengono i pochi e i dotti, ma
77 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento dell Romane. » pp. 4-14
ttuosi spettacoli, e quando la Grecia produceva copiosamente filosofi poeti e oratori insigni e risplendeva pe’ suoi teatri,
78 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212
verso i principi, e questi renduti certi della totale sommissione de’ poeti teatrali alla loro autorità. E allora continuando
79 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
n nome e di talento, e tra esse, oltre al medesimo Jodelle, due altri poeti , Remigio Belleau e Giovanni de la Peruse, il qual
80 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297
verso i principi, e questi renduti certi della totale sommissione de’ poeti teatrali alla loro autorità. E allora continuando
81 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
n nome e di talento, e tra esse, oltre al medesimo Jodelle, due altri poeti , cioè Remigio Belleau, e il nominato Giovanni De
82 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
ile, e un eleganza sempre uguale, ch’é la divisa che sa distinguere i poeti grandi da tutto il resto191. Tralle di lui vaghis
uché, Campistron, Tommaso Corneille, e Fontenelle si segnalarono fra’ poeti che scrissero con Quinault pel teatro musicale er
o vittoriosamente alle ingiuste critiche fatte in generale, ai nostri poeti dal P. Bouhours, Rapin ec., abbiano da molto temp
83 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
come si renda dappertutto giustizia al merito illustre de’ tanti suoi poeti e di tanti musici. Che se ciò nonostante alcun m’
o, come per aver qualche principio fisso, onde partire nell’esame de’ poeti drammatici. Nel primo, derivando dagl’intimi font
84 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO IV. Opera Musicale. » pp. 314-344
na però confessare che la cura maggiore non si pose nell’elezione de’ poeti . I deputati de’ principi, e più gl’impressarii pa
. Non è già che ne’ primi tempi dell’opera mancassero in Italia buoni poeti , ma il genere stesso era tuttavia nell’infanzia.
85 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
ncia, e dimorando in Venezia acquistò la conoscenza de’ nostri grandi poeti . Il suo Codro tragedia regolare e ben colorita pr
le Gluck onorato alcuni anni sono di una statua in Parigia. Quanto a’ poeti melodrammatici tedeschi, malgrado dell’esempio de
86 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
Francia e dimorando in Venezia acquistò la conoscenza de’ nostri gran poeti . Il suo Codro tragedia regolare e ben colorita pr
e Gluck onorato alcuni anni sono di una statua in Parigi71? Quanto a’ poeti melodrammatici tedeschi, mal grado dell’esempio d
87 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285
iscaldarono i Garcilassi, gli Errera, gli Argensola ed altri valorosi poeti Spagnuoli del secolo XVI. Ma perchè nella drammat
Ognuno vede la stravaganza del secolo che convertiva i personaggi in poeti improvvisatori. Senza tali insipidezze l’azione d
ivace in tutto, eccetto nel dialogo degl’ innamorati; perchè allora i poeti credevano di cader nel basso, nel famigliare, nel
lie, che mai vi s’impara? Egli vorrebbe incessantemente inculcarsi a’ poeti scenici, che il diletto non debbe mai andar disgi
ch’egli di tanti componimenti arricchiva il teatro Castigliano, altri poeti fiorirono ancora, ma principalmente Agostin Moret
a il costume del secolo, scrisse varie commedie in compagnia di altri poeti , e non poche ne produsse solo, e chiudonsi in tre
Solis, quest’ultima favola di Moreto ci torna in mente quante volte i poeti Spagnuoli hanno introdotti i sovrani che deposta
esse a quell’ informe specie di dramma. Si avvicinano a’ soprallodati poeti il Messicano Giovanni Ruiz de Alarcon, Antonio Za
88 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179
dell’Uscita degli Ebrei dall’Egitto, intitolata Εξαγωγη. Gli antichi poeti e musici ebrei, quali furono Davide, Salomone, As
89 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
il suo lume. La satira e l’oscenità sono le note caratteristiche de’ poeti comici inglesi. Le commedie più graziose di tutto
90 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
il suo lume. La satira e l’oscenità sono le note caratteristiche de’ poeti comici Inglesi. Le commedie più graziose di tutto
91 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
rano pubblici commedianti, ma sì bene persone di nome, tra’ quali due poeti Belleau e La-Peruse. Più azione delle tragedie ha
92 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
one dell’espressioni trionfava nelle opere di vari chiari prosatori e poeti , in quelle di Wolf, di Canitz, di Breitinger, Neu
ine della tragedia. L’autore erudito vi ha incastrati vari squarci di poeti antichi; ma i suoi compatrioti vi scorgono un dia
spagnuoli, e riprendono il vizio e ’l ridicolo dominante. Or quando i poeti apprendessero a dare a questi sainetti la propria
93 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
ccanto a Virgilio riconoscendo nell’uno e nell’altro i due più grandi poeti del Lazio. Tali Tragici debbono convincerci che l
diritto di affermare, che un genere di poesia maneggiato da migliori poeti Latini dovette trovare nell’idioma latino ordigni
attata da Sofocle, che la guerra de’ figliuoli di lui. Ciò vuolsi dai poeti fuggire con somma cura; perchè lo spettatore che
mai non conobbe teatro, nè si curò di osservare l’artificio de’ Greci poeti . Gherardo Vossio la crede opera di Floro, e Giuse
94 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in musica: Attori accademici ed istrioni e rappresentazioni regie: teatri materiali. » pp. 144-195
ello stile Marinesco e Lopense, e criticò con sale e giudizio diversi poeti di quel secolo colla sua commedia le Rivolte di P
na però confessare che la cura maggiore non si pose nell’elezione de’ poeti . I deputati de’ principi, e più gl’ impresarj par
. Non è già che ne’ primi tempi dell’opera mancassero in Italia buoni poeti , ma il genere stesso era tuttavia nell’infanzia.
storia scenica Italiana del secolo XVII. Fioriscono ne’ primi lustri poeti tragici degni di mentovarsi al pari de’ precedent
95 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
ga di quel popolo e dell’evento del Mar Rosso. Vero è che gli antichi poeti Ebrei Davide, Salomone, Asaf, Eman ed altri, si c
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194
buffonate e la tragedia, eran capaci di rendere le idee più alte de' poeti drammatici, e d’imitar le più straordinariamente
97 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
a’ Francesi, ed altri all’incontro sostengono che le tragedie di que’ poeti son lunge dalla perfezione di molte italiane. Toc
aggior raffinamento di gusto non considerano i pregi de’ loro tragici poeti per la conformità ch’essi hanno colli precetti de
ta a bere nel cranio paterno. Lilio Gregorio Giraldi ne’ dialoghi de’ poeti dice aver il Rucellai voluto in essa imitare l’Ec
idea eccellente della greca tragedia, ha preteso che gli altri nostri poeti non abbiano che una larva della medesima e confun
izia che non gli abbia fatto l’abate Tarasson, che per altro esalta i poeti della sua nazione. Pare allui Britannico innocent
degli altri più moderni, i quali tutti sono inferiori a due predetti poeti . Havvi bensì tra dessi alcuno che ha mostrato di
olamente ne’ più rozzi possono produrre il loro effetto. [1.4.19] Li poeti greci non eran soliti a prendersi tal libertà se
cità degli argomenti, ora per l’improprietà de’ fini proposti da que’ poeti ; con tutto ciò per formare una intera comparazion
e, se fossero privi di quella che nasce dalle altre cose. [2.1.4] Li poeti francesi pare che non abbian fatto gran conto di
imo argomento. [2.3.3] Di simili inavvertenze si hanno più saggi ne’ poeti di Francia, siccome pure d’altre meno considerabi
o degli accompagnamenti accennati ritrovo primieramente in più nostri poeti una attenzione particolare di tessere li accident
devolmente al provocamento del primo. Però son degni di loda li primi poeti che attribuirono principalmente al coro l’uffizio
re d’incorrere in qualche languidezza, di cui sono stati censurati li poeti greci, ma parmi che abbiano mostrato poco discern
iusto, e però commotivo di compiacenza20. [3.1.2] Egli è vero che li poeti greci non s’astennero per tale riflesso dalle epi
ella lor propria dilicatezza. Ma sovente parmi essere avvenuto a que’ poeti , come a quegli imbanditori di conviti che, per fa
, ma non saprei compatir quelle favole, le cui circostanze ideate da’ poeti non posson rinserrarsi nella brevità del tempo pr
[3.3.1] Fu massima di Pietro Cornelio e poscia generale presso li poeti di Francia che le tragedie ove amore non ha parte
ne m’avesse fatto dissimulare o non conoscere i difetti degl’Italiani poeti e m’avesse mosso a censurare quelli de’ Francesi,
n è libero in tutte le sue tragedie da simili imperfezioni. Li nostri poeti non andarono esenti da simili difetti degli antic
a per lo più necessaria la segretezza. All’incontro quelle de’ nostri poeti , che a loro imitazione hanno amato la permanenza
edette cose, una eccezione vuolsi fare tra li meno recenti ed i nuovi poeti . Questi, siccome sono inferiori agli altri in più
Non è meno dell’altre cose osservabile la qualità de’ discorsi che li poeti attribuiscono a coloro ch’espongono sulla scena p
n ogni circostanza. [4.6.5] Nella particolarità delle scene i nostri poeti hanno per lo più trasandato la loro congiunzione,
n ordine sì naturale, come Cornelio e Racine. [4.6.6] Alcuni novelli poeti anche presso di noi si sono mostrati amatori di c
nella predetta opinione è quel passo d’Aristotele30, ove vuole che i poeti facciano a guisa de’ pittori, che ἀποδιδόντες τὴν
vare; in che parimenti errò, perciocché vero è che nel secolo di que’ poeti non fioriva una morale sì fina come ne’ nostri e
sere e Racine come sono, ma per vero dire s’applica male a quelli due poeti una tale sentenza che fu dalli antichi fatta tra
saggio il Palamede ed il Servio Tullio del Gravina. Né tacerò d’altri poeti , anche più male avveduti, che senza alcun riguard
ra le circostanze del decoro quella che più s’è trascurata da’ nostri poeti è la maestà delle tragiche persone, di che credo
ito ascriverle carattere sì fantastico. [5.6.4] Una parte de’ nostri poeti s’è liberata dalla soggezione di rassomigliare la
a qualunque favola. Che se Aristotele narra essersi composte da certi poeti del suo tempo molte di esse senza costumi, non vu
. Contuttociò, s’io mal non m’appongo riflettendo sopra di esse, que’ poeti guari non si curarono di qualificare altri caratt
una superiorità. Capo VI. Della qualità dello stile praticato da’ poeti d’ambedue le nazioni. Articolo I. [6.1.1
a provare. Esamineremo adunque nelle favole de’ nostri e de’ francesi poeti la qualità sì de’ concetti, come de’ vestimenti,
ed apre l’arbitrio del mio cuore. Seguirono l’abuso dello stile più poeti che appresso scrissero tragedie, ora troncando la
che del tragico. Nel Solimano del Bonarelli, che successe a’ predetti poeti , si scorgon tratti d’una grandezza che la tragedi
abate Conti, ancorché in politezza e leggiadria ceda a quello d’altri poeti , contuttociò sì per la precisione, come per una a
di morale: in questa arte egli s’è distinto da gran parte de’ nostri poeti , i quali per affettare gravità le hanno seminate
dir, «cacoete» di parlare per generali sentenze, pare che li predetti poeti , scordati del tragico ufficio, abbiano talvolta v
à tes portes118. Un tale rivolgimento è permesso all’entusiasmo de’ poeti : in bocca d’altre persone ha del fanatico. Art
1] Passiamo alle perifrasi. Questa figura è sommamente propria per li poeti , perciocché loro intento si è procacciarsi dell’o
ni giri di parole, e si scorgerà da quelli che qui succedono che que’ poeti sono caduti ancora in una noiosa freddezza per un
orta d’aggiunti sieno appena tollerabili in quelle opere, ove parlano poeti , a cui permise Aristotele di dire128 il latte bia
or recati credo che rimanga a sufficienza dimostrato che lo stile de’ poeti succeduti a Pietro Cornelio non è sì semplice, né
a rima. Vero è che s’io paragono insieme quelli due metodi de’ nostri poeti , non m’aggrada tanto il primo quanto il secondo,
e del nuovo libro scritto contro tutta l’arte di versificare usata da poeti di quella nazione138. Egli mi pare che quelli con
l’unità dell’azione. Di questa avrebbono avuto mestieri non pur molti poeti di Francia, i quali unirono in tragedia varie per
4] Senza un simile inganno tutti i ragionamenti delle persone che da’ poeti s’introducono a favellare direttamente nell’epope
e Jodelle, membro de La Pléiade e vicino a Ronsard; dopo di lui altri poeti , memori della lezione di Ronsard, tentarono di in
to al campo semantico del cibo («sovente parmi essere avvenuto a que’ poeti , come a quegli imbanditori di conviti che per far
credibile che tanti fossero allora i sospiri che spargevano i poveri poeti , affannati sotto l’incomodo peso del Coro stabile
fico ed inevitabile possessore del teatro drammatico, si studiarono i poeti (non potendo scaricarsene) di metterlo in qualche
Poetica sui costumi (1454b 9-14), nel quale Aristotele consigliava ai poeti tragici di comportarsi come i pittori («Poichè po
du théâtre). Un’altra difesa rilevante della possibilità da parte dei poeti di alterare il racconto storico si trovava nella
loro tragedie erano prese dal mito greco, rispetto a quella di altri poeti tragici che hanno cercato di conservare questa no
a nazione convenisse; o pure che ogni personaggio ed ogni nazione dai poeti si vestisse del costume che nella città d’Atene c
etica avrebbe soltanto lamentato una generica noncuranza da parte dei poeti tragici della sua epoca nei confronti della resa
one dei costumi. Capo VI. Della qualità dello stile praticato da’ poeti d’ambedue le nazioni. Articolo I. [6.1.1
nza della Sofonisba, condizionato dalle critiche mosse da Bouhours ai poeti italiani, che condivideva senz’altro sotto questo
rgomentazione di Calepio. Il de La Motte infatti metteva in guardia i poeti drammatici dall’eccesso di affettazione, adducend
di Aristotele della Retorica in cui il filosofo concedeva soltanto ai poeti — e non agli Oratori — la possibilità di impiegar
rsona appassionata. […] La Perifrasi pure è sommamente propria per li poeti : perchè loro intento è procacciarsi ornamento da
l Seigneux de Correvon, della seconda parte del Discorso de’ migliori poeti italiani pronunciato da Scipione Maffei in occasi
e prose del marchese nel 1719 (Scipione Maffei, Discorso de’ migliori poeti italiani, in Id., Rime e prose, Venezia, Coleti,
Ceva Quadrio, Pisa, ETS, 2009, pp. 92-94), nel menzionare i migliori poeti contemporanei, tutti provenienti dalla fiorente f
empre di nuove cose è capace», Scipione Maffei, Discorso de’ migliori poeti italiani, cit., p. 137. Il Seigneux reputava ardi
orrevon nelle note alla traduzione francese del Discorso de’ migliori poeti italiani pubblicata sui tomi della Bibliothèque I
e varietà delle terminazioni delle parole francesi, che permetteva ai poeti di non ripetere se non a grande distanza le medes
sti del suo Œdipe criticava la tirannia della rima, che costringeva i poeti a trascurare, in virtù della ricerca di quest’ult
ioni che aveva fatto il Du Bos nelle sue Réflexions, rilevando come i poeti francesi «évitent avec trop d’affectation de donn
o II. 34. Discorso II. 35. Pistola 115. 36. Opuscolo dell’udire i poeti . 37. Pistola a Lollio. 38. Poetica, libro 2, c
Teatro. 56. Tomo 2, proginnasmo 43. 57. Nell’Opuscolo dell’udire i poeti . 58. Atto 3, scena 5. 59. Scena 1. 60. Atto 2,
98 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo V. Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. » pp. 355-388
li di dramma e di rappresentazione. Appena possiamo contare tra’ veri poeti comici di questo secolo Dufresny, Destouches, Fag
nome di Mademoiselle de Malcrais, ne ricevé gli elogi de’ più celebri poeti francesi, e varie dichiarazioni d’amore in versi;
sti attori forestieri, e gli vedeva partir con pena. Ciò mette alcuni poeti nazionali a scrivere pel loro teatro varie favole
99 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231
rio autore. Il celebre Giorgio Villiers duca di Buckingam fautore de’ poeti inglesi compose due tragedie il Cesare ed il Brut
omplice dell’assassinamento del marito. L’autore di un Dizionario de’ poeti e de i drammi inglesi osserva che Lillo era felic
ì la celebre Ofields ammira, ta in vita e sepolta poi accanto a’ gran poeti del suo paese in Westminster. Quins, Davesport, M
100 (1772) Dell’opera in musica 1772
incipe immaginario in cerca d’un precettore raccomanda la lettura dei poeti , «massime i comici, e i satirici» (tra i moderni,
oli sul costume delle nazioni. Le rappresentazioni tragiche, in cui i poeti della Grecia poneano nel più terribile aspetto la
ne universale che sola bastar potrebbe ad informar con diritto lume i poeti , i maestri di musica, gli architetti, gli attori,
ate Frugoni, il marchese Maffei, Paolo Rolli, ed altri nostri valenti poeti , seguirono le vestigia medesime. Ma quegli, a cui
to i tuoni di esse, cioè l’acutezza e la gravità loro, perciò i primi poeti di queste nazioni presero a non badar tanto alla
mo al mescolamento de’ versi propri delle arie. Su questo capo alcuni poeti soverchia libertà s’attribuirono, unendo insieme
la terza, sarà anch’esso bene unito al quadrisillabo, quando i nostri poeti si risolvano a dargli luogo nelle arie. [Sez.II.
la memoria ne ha suggeriti. Altri se ne potranno rinvenire ne’ nostri poeti ; ed altri pure da’ due stabiliti princìpi i moder
vvertenze che intorno a’ medesimi punti usar debbono i melodrammatici poeti , additeremo succintamente. Per soddisfare al qual
que’ particolari capi, e le contrarie ragioni che indussero i nostri poeti a modificarle. Le quali discussioni, nel tempo st
oni, nel tempo stesso che saranno per avventura non inutili a’ nostri poeti per condurre il melodramma alla sua perfezione, s
on se ne accorga. Si mutavano le loro scena con tanta lentezza, che i poeti drammatici non osarono mai di valersi di tal muta
alli contro al verisimile e al decoro, a cui obbligò i più eccellenti poeti la troppo rigorosa unità di luogo. [Sez.II.3.0.4]
litudine tratta da Virgilio: quanto più degni di tal censura son que’ poeti che questa figura adoperano nelle arie? Anche in
e io avrei potuto trasandare questo precetto senza grande scapito de’ poeti . Anzi è questo per essi uno de’ più utili ricordi
verun ricercato artifizio. Il che non si potrà mai ripeter troppo a’ poeti , i quali, perché le arie sono composte di versi l
scano alla nostra immaginativa; e però la lettura degli storici e de’ poeti può ancora giovar molto a un attore. [Sez.IV.3.0.
a drammatica, scopo della quale è la nostra emendazione. Quindi, que’ poeti che soggettano al publico riso il sordo, il balbo
giocolieri, prestigiatori. Se in quei secoli avessimo avuto storici, poeti e altri scrittori, facilmente li avremmo scoperti
7). • Paolo Rolli: Rolli (Roma 1687 – Todi 1765), tra i più originali poeti della prima Arcadia, scrisse durante un trentenna
so: A. Pegolotti, Ditirambo, in: Scelta di canzoni de’ più eccellenti poeti antichi e moderni, compilata e corredata di criti
guimento delle virtù, quali oggetti si sono nella tragedia prefissi i poeti greci, i latini, i francesi e gl’inglesi, alcuni
musica, Livorno, Coltellini, 1763, p. 14: «L’intendimento de’ nostri poeti fu di rimettere sul Teatro moderno la Tragedia Gr
.2] • Poetica: cfr. Aristotele, Poetica, XIII, 1453a: «dapprincipio i poeti riportavano racconti qualsiasi, mentre ora invece
amento di metro sia un errore. Esso è una licenza accordata a’ nostri poeti ; licenza però della quale io non mi varrei se non
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