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1 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 66-74
e chi ne scrisse ebbe il nome talvolta di tragico, talvolta di comico poeta . Apollofane da Suida vien detto, antico poeta com
ico, talvolta di comico poeta. Apollofane da Suida vien detto, antico poeta comico, e nel l’Antologia tragico. Cefisodoro, Fo
reo argomenti tragici come favole di un tal Cantaro cui dà il nome di poeta comico. Il nomato Epigene vien detto comico dallo
ammone o di Minia o di Corocle, secondo Suida, e fu padre di un altro poeta tragico chiamato anche Poliframmone. L’Espugnazio
eniesi con una multa di mille dramme. Questo Frinico di Melanta fu il poeta che rappresentando la mentovata tragedia preso da
Di tre Cherili fanno menzione gli antichi. L’Ateniese quì nominato fu poeta tragico, a cui, fra molte altre tragedie, per le
o più famoso che fu figliuolo di Poliframmone. Vi fu un terzo Frinico poeta comico degli ultimi tempi della Commedia Antica,
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X. Ultima Epoca della Tragedia Greca. » pp. 208-215
θος, il Fiore, nella quale i nomi e le cose erano tutte inventate dal poeta , e non già tratte dalla storia o dalle favolea. E
della qual cosa viene da Camaleone incolpato. Acheo Siracusano anche poeta tragico compose dieci tragedie, tralle quali l’Et
n iis quos premit fames. Empedocle celebre Pitagorico Agrigentino e poeta fisico rinomato, scrisse ventiquattro tragediea.
Iceta, Ippolito, Cassandride, Penteo, Pelopida, Telegono. Mori questo poeta trafitto da un colpo di freccia, siccome appare d
o rammemora drammi satirici, tragedie e commedie. Debbesi al medesimo poeta la cura di descrivere i poeti drammatici cronolog
ci cronologicamente sin dal loro principio. Nuova rinomanza ha questo poeta acquistata a’ giorni nostri per l’elegante versio
3 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
o in Francia nel XVI secolo eccitato il gusto musicale i Concerti del poeta Antonio Baif: e più i balletti di Baltassarino se
poranei notarano nell’Alceste più di un difetto. Al loro intendere il poeta francese avea guastato l’argomento greco senza ap
tonte rappresentato nel 1683, nell’Amadigi il cui soggetto fu dato al poeta dallo stesso sovrano nel 1684, e nel Tempio della
poema epico di Torquato più felicemente che non fu l’Orlando dal gran poeta Ariosto, fu il melodramma più fortunato del Quina
fu il melodramma più fortunato del Quinault, in cui egli trionfò come poeta , Lulli come gran maestro di musica, e Rochois com
endre. Tutto ciò è detto con leggiadria, ma con poca verità; per un poeta lirico è bello: per un personaggio drammatico è f
Galatea rappresentata pochi mesi dopo, e piacque al sommo. L’istesso poeta scrisse poi Achille e Polissena; ma Lulli infermo
a grande orchestra, svegliavano l’estro, le immagini, l’eloquenza del poeta . Da una banda la storia ci dimostra che Lulli ric
a alla poesia del Quinault, avendogli mostrato in qual guisa debba il poeta recidere il superfluo e render semplici e facili
n’ operaa. Scelto che aveva il Sovrano uno de’ proposti argomenti, il poeta dava a Lulli la copia del piano eletto, perchè in
ava la mettà, nè contro del suo decreto si concedeva appellazione. Il poeta tornava a scrivere la scena criticata cercando di
sue cantilene di stromenti quando non aveva ricevuta scena veruna dal poeta . Così concorrevano entrambi questi rari ingegni a
4 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
e la natura dee comparire scelta e conveniente19. In secondo luogo il poeta giudizioso non lavora mai contro se stesso: or ch
o, ad onta delle false espressioni accennate, si manifesta un esperto poeta drammatico. Ma questo merito tutto appartiene al
ingegno, la grandezza dello stile, doti da Orazio richieste nel vero poeta , convengono singolarmente alla poesia lirica. Non
lla poesia lirica. Non è maraviglia ancora che mentre nega il nome di poeta grande ad Ariosto, confessi poi che sia egli gran
ga il nome di poeta grande ad Ariosto, confessi poi che sia egli gran poeta descrittivo, con altra palpabile contraddizione,
he ignora de’ suoi stessi compatriotti. Inglese era Dryden, erudito e poeta drammatico, e pure nella dedicatoria della traged
nte a far meglio conoscere per mezzo di un nazionale il carattere del poeta Inglese. I critici (dice Johnson) hanno rimprover
go tempo tenero e patetico . . . . Il difetto più notabile del nostro poeta è il gusto singolare che avea pel giuoco puerile
ze che delle bellezze di lui. In compenso però può oggi questo famoso poeta tralle altre sue glorie contare di essere stato d
i pensatori, i quali si lusingano ed osano di voler ragionare di ogni poeta anche ignorandone la lingua. Cotali vani cianciat
ssandrino Guerre Civili lib. III. 21. Egli volle anche paragonare il poeta melodrammatico Metastasio coll’ epico romanziere
5 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
o in Francia nel XVI secolo eccitato il gusto musicale i Concerti del poeta Antonio Baif, e più i balletti di Baltassarino se
poranei notarono nell’Alceste più di un difetto. Al loro intendere il poeta Francese avea guastato l’argomento greco senza ap
tonte rappresentato nel 1683, nell’Amadigi il cui soggetto fu dato al poeta dallo stesso sovrano nel 1684, e nel Tempio della
tta dal gran poema di Torquato più felicemente che l’Orlando dal gran poeta Ariosto, fu il melodramma più fortunato di Quinau
fu il melodramma più fortunato di Quinault, in cui egli trionfò come poeta , Lulli come gran maestro di musica, e Rochois com
ndre. Tutto ciò è detto con leggiadria, ma con poca verità; per un poeta lirico è bello, per un personaggio drammatico è f
Galatea rappresentata pochi mesi dopo, e piacque al sommo. L’istesso poeta indi compose Achille e Polissena; ma Lolli inferm
grande orchestra, svegliavano l’ estro, le immagini, l’eloquenza del poeta . Da una banda la storia ci dimostra che Lulli ric
ta alla poesia di Quinault, avendogli mostrato in qual guisa debba il poeta recidere il superfluo e render semplici e facili
n’ opera23. Scelto che avea il sovrano uno de’ proposti argomenti, il poeta dava a Lulli la copia del piano eletto, perchè in
sue cantilene d’istromenti quando non avea ricevuta scena veruna dal poeta . Così concorrevano entrambi questi rari ingegni a
6 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
del dramma. Esso è la pianta dell’edifizio; esso è la tela su cui il poeta ha disegnato il quadro che ha da esser colorito d
to il quadro che ha da esser colorito dipoi dal maestro di musica. Il poeta dirige i ballerini, i macchinisti, i pittori, col
am dire alla mitologia. La mitologia conduce sulle scene, a grado del poeta , le deità tutte del gentilesimo, ne trasporta nel
umero di macchine e di apparimenti che richiedono, metter sogliono il poeta a troppo ristretti termini, perché egli possa in
iangono loro in dosso. [1.5] Contro a tali inconvenienti non potrà il poeta far riparo se non collo scegliere il soggetto del
e l’udirla recitare per musica. Il maraviglioso di essa darà campo al poeta d’intrecciarla di balli e di cori, d’introdurvi v
7 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
e per poco non s’innalzanda per tutto gli altari al sublime genio del poeta cesareo; dove i suoi versi sono oggimai divenuti
nti. [2] A fine di conoscer meglio le singolari prerogative di questo poeta , e di render ragione di quell’universale diletto
n già perch’io non la creda utilissima anzi necessaria al sommo in un poeta drammatico, né perché stimi che siasi Metastasio
de’ Calsabigi in una dissertazione sulle opere drammatiche di questo poeta , alla quale non può forse altro difetto apporsi s
ella, che gli atterrì.» [7] Nel che è da osservarsi l’artifizio del poeta , il quale ritogliendo dalla orientale poesia tutt
ena in maniera che prima di sentirle di già l’uditore ha prevenuto il poeta , antiveggendo qual similitudine debba venir in ca
armonia affine di stillare più soavemente negli animi la verità. Qual poeta drammatico ha ottenuto ciò finora meglio di Metas
pore ascoltando l’elevatezza de’ sentimenti che gli mette in bocca il poeta in una delle situazioni più dilicate che possano
piccolo, o brutale, va per consolarsi agli scritti di questo amabile poeta , come ad un mondo immaginario, che la ristora del
lativa ed astratta, parendo a lui che più gran senno avrebbe fatto il poeta inglese e meglio assai provveduto alla propria fa
e di più di quello, che con tanta scioltezza e precisione dice qui il poeta cesareo. Lo stesso si dee dire delle discolpe del
mma Metastasio è decisivamente (nè se ne sdegni il Petrarca) il primo poeta filosofo della sua nazione. [22] Nè di meno gli è
o e l’orecchio ne vedrebbe quante fatiche gliene abbia risparmiato il poeta , qual folla di mezzi indicati a fine di preparar
a, la cava fuori del mare cogli abiti bagnati. Non può negarsi che il poeta francese non possegga per eccellenza il talento d
a a suo talento         D’ogni cor la via s’aprì.» [26] Nessun altro poeta dentro o fuori d’Italia è paragonabile con lui in
altra, acciochè si renda più brillante e più viva l’azione. Lo che il poeta cesareo ha mirabilmente ottenuto; Onde la quistio
uarci delle sue poesie, farebbe quasi credere che questo incomparabil poeta spicasse soltanto nella parte lirica del melodram
un libro italiano, il quale ha per titolo Consigli dati ad un giovine poeta , non ha dubitato di asserire che Metastasio fosse
ne poeta, non ha dubitato di asserire che Metastasio fosse il maggior poeta che abbia mai veduto l’Italia dirimpetto ancora a
ni passo sull’altare della dissolutezza; quanto è più interessante un poeta che soddisfa nel medesimo tempo a più facoltà del
zioni è stata maggiore di quella dell’Ariosto e di qualsivoglia altro poeta . L’Italia non dee considerarlo soltanto come scri
tore ed un cantante trovano per metà risparmiata la fatica qualora il poeta somministra loro varietà e ricchezza d’inflession
ne additate ai giovani le virtù che possono imitare nel nostro amabil poeta , non avesse anche il coraggio d’indicar loro i di
non dee tralasciarsi in favor suo, si è la preferenza che ha egli sul poeta francese nella parte più interessante di questo g
chiarezza di espressione che spiccano nei componimenti drammatici del poeta cesareo, che nella insignificante purità del Dict
terati impiegati nel far dei commenti a ciascuno dei drammi di questo poeta , e che verranno dati alla luce dalla Società tipo
alla influenza che ha avuta l’accennato diffetto sui componimenti del poeta cesareo. Essa è la cagion principale di quella ef
assirio, un tartaro, un africano, un chinese che parlino, ma bensì il poeta , il quale presta loro spesse fiate i propri senti
mplicità pastorale, qual verità di carattere nei sentimenti del greco poeta ! Che raffinamento in quelli dell’italiano! Il pri
che abbiamo indicato ne deriva un altro diffetto, dal quale il nostro poeta non ha potuto liberarsi abbastanza. Questo è il s
ragonarsi al nume perché serba fedeltà ad un lauro? Vorrebbe forse il poeta darci ad intendere che se per istrana metamorfosi
spandere il languore, e che manifestamente si veggono introdotti dal poeta per sovvenir ai bisogni della favola e alla steri
ompermi da un qualche lettore sdegnoso che vuol perorare a favore del poeta cesareo. Se non m’inganno nelle mie conghietture
ce di riceverla; che infinitamente più laude ne avrebbe acquistata il poeta cesareo, se lottando contro alle difficoltà che o
; che tanti personaggi vivano sconosciuti, come pare e finché pare al poeta ; che tutti si scoprano appunto nelle stesse circo
ri colla troppa uniformità, fanno vedere la scarsezza d’inventare nel poeta . La ricognizione, quel gran fonte della maravigli
ne, oppure in un popolare tumulto eccitatosi nella guisa che vuole il poeta il creduto reo si mette dalla banda del padre, o
si almeno sono, come i cavalli di vettura, che si pigliano a nolo dal poeta per trasportar i personaggi fino all’ultima scena
bero le circostanze e la situazione, ma come torna più in acconcio al poeta . Da essa deriva che gli attori parlino ad alta vo
r si sente da quell’aria o da quel recitativo, né ch’egli permetta al poeta di mancare all’ultima esattezza in grazia delle b
e manchi l’interesse e l’illusione? E come mantener questa qualora il poeta non ha l’arte di farlo assister come presente al
lettore si sarà immaginato aver io preso principalmente di mira quel poeta per censurarlo. Deponga egli (io glielo prego) se
tastasio. Egli sarà sempre lume sovrano della sua nazione, e il primo poeta drammatico lirico dell’universo. La Grecia avrebb
menti portoghesi in America vide rappresentarsi un’opera del medesimo poeta , nella quale un prete zoppo e vecchio regolava l’
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
enità, piaceranno in ogni tempo a chi saprà trasportarsi a quello del poeta . Senza ciò qual commedia piacerà mai? Qualunque p
olitiche correnti, quanto i drammi di Aristofane. L’unico oggetto del poeta nella Pace è di ritrarre con pennellate vivaci i
ne di favellare degli spettacoli scenici di Atene, e di lodare il suo poeta , il quale (egli dice) è ottimo compositore di co
liere agli uomini il governo delle pubbliche cose. Mostra in prima il poeta la loro scempiaggine nel modo da esse prescelto p
stato conceduto alle donne il governo della città. Ecco l’oggetto del poeta : mostrare gli sconcerti che ne seguirebbero. Pras
no, per invidia de’ ricchi, e per rincrescimento della fatica. Ora il poeta sagace, per mostrarne l’insussistenza, lo fa usci
senza tediarsi della lezione! Uno de’ principali inconvenienti che il poeta mette in vista, è che molti avvezzi a possedere n
ma dove sono le poppe? Questo tragico assettatuzzo risponde che un poeta aver debbe i costumi convenienti alle favole che
ta questa maligna orazione, è sospeso dall’arrivo di Clistene (cui il poeta dà il nome di putto a cagione de i di lui costumi
lla penitenza, e le donne lo passavano in un rigoroso digiuno. Ora il poeta dà ad intendere in qual modo esse digiunavano, e
Ercole, e si finge molto poltrone, per deridere prohabilmente qnalche poeta che era mal riuscito a vestire e caratterizzare i
prosegue il dialogo: Esc. Or dimmi tu, perchè si loda e si ammira un poeta ? Eur. Per la destrezza e per l’ammonizione, sendo
lvagio corruttore della gioventù. Non fu già vero ciò che s’imputò al poeta , cioè di essere stato subornato e pagato da malig
o rispettoso, e ciò ne darà motivo in appresso di ammirare l’arte del poeta . Gli dice che bisogna mutar vita e costumi, mette
l di dietro adunque delle zanzare è una tromba? Con simili inezie il poeta in due pennellate avvilisce le ricerche minute in
o i Comici la satira personale e nominavano i viventi. Sparge indi il poeta varie empietà, facendo che Socrate neghi Giove, p
con un Coro; ma prima del canto vi si osserva una novità. Non solo il poeta mette in bocca di una delle persone del Coro le p
il coro delle Nuvole si suppone composto di esseri immaginarii, ed il poeta che si presenta alla scoperta, pare che ne distru
o l’età propria da presentar commedie (richiedendosi per legge che il poeta avesse almeno trent’anni, e secondo altri quarant
uedi. E se ciò avvenisse, replica il Torto, che mai sarebbe? E quì il poeta lancia i più amari e velenosi tratti, rimproveran
ed un colore degno di un impostore Ateniese. Sagace osservazione del poeta per far rilevare al popolo il cangiamento di Fidi
baldo, trincato, calunniatore, è diverso dal Fidippide modesto che il poeta maestrevolmente ci presentò nella prima scena, pe
e e a desiderare ch’ei fosse mutolo? Atto V. Questo è quello che il poeta insegna nell’ultimo atto. Un giovane così corrott
lo così strano. Ma lo stupore si dissipò a poco a poco per l’arte del poeta , e le Nuvole furono avidissimamente ascoltate. E
pecie imitava al possibile la fisonomia di coloro che si volevano dal poeta additare e mordere; ed oltre a fare una capriccio
Cleonimo, Teoro, Cleone, Filosseno, Eschine, Fano, Acestero, e Mesato poeta tragico figliuolo di Carcino. I Cavalieri (Ιππεις
eta tragico figliuolo di Carcino. I Cavalieri (Ιππεις). L’oggetto del poeta in questa favola denominata così da un Coro di Eq
o che disponeva del popolo come suol dirsi a bacchetta! Osò il comico poeta assalirlo nel tempo che egli era più rispettato e
r cinque talenti, cioè intorno a tremìla scudi che furono regalati al poeta . Si finge in questa commedia che Demostene e Nici
anticipazione del carattere di Cleone è giudiziosa e piena d’arte. Un poeta che cerchi dirigere l’attenzione di chi ascolta a
mangiandogli il collo . Intanto il Coro si trattiene a favellare del poeta . Degno di lode (ei dice) è questo nostro al par
ne sentenze? Voi adunque benignumente compatite e perdonate al nostro poeta , e animandolo con applauso strepitoso fate che pa
te a Pericle da mercatante di montoni che egli era, e sì buono che il poeta lo nomina per terzo dopo Cinna e Salabacca due fa
la guerra. Diceopoli, il quale par che rappresenti il personaggio del poeta , gode di aver fatto punir Cleone colla multa di c
o di pace conchiuso, e le conseguenze che ne risultane, sono cose dal poeta aggruppate con poca verisimiglianza per lo tempo
di ottenere per se solo la pace. Havvi un Coro che parla a favore del poeta , ed accenna il pericolo ch’egli corse l’anno prec
ua schiatta, oltre a Cleone prepotente, a Cleonimo ingordo, al freddo poeta Teognide e al comico Cratino, i quali entrano pre
to di Aristofane. Platone, Aristotile, Cicerone l’ebbero pel più gran poeta comico dell’antichità. Plutarco, Eliano ed altri
i Rapin, volle aggiungere del suoche Aristofane non era nè comico nè poeta : il che avventurò con soverchia leggerezza. M. M
o il teatro Ateniese 436 anni prima dell’era Cristiana, è il più gran poeta comico dell’antichità. Pieno di coraggio e di ele
un cittadino. Il gran Re (cioè il Re di Persia) domandando di questo poeta agli ambasciadori Spartani e de’ soggetti ordinar
a di scrivere sullo stile elegante polito dolce e armonioso di questo poeta , e se n’era talmente invaghito che onorò un sì ec
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333
ello del precedente. Singolare figura d’artista quella di Luigi Rasi poeta , scrittore, attore e professore di recitazione, c
ra, un’eletta d’ anime gentili che la parola alata dell’artista e del poeta agitano soavemente, e il plauso che giunge caro,
tenute, dirò anzi che le ha sorpassate. Di lui allora si conosceva il poeta traduttor di Catullo, l’attore, l’artista colto e
o, la migliore di quante ne abbiamo avute. C' è un sentimento fino di poeta congiunto ad una intelligenza non comune del lati
ta. Quello stupendo mollescunt colla non è da Lei reso pienamente. Il poeta , com’ Ella ben sa, v' intende l’ammollirsi del co
a poi ripenso che tutte coteste mie nuove bellezze sono trovate d’ un poeta di fantasia, di sentimento e di molta coltura, ch
10 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
’esame intimo delle relazioni, che corrono fra le due facoltà. [4] Il poeta ha per oggetto tre cose: commuovere, dipingere, e
per oggetto tre cose: commuovere, dipingere, ed istruire. Commuove il poeta or direttamente scoprendo negli oggetti quelle ci
tto si converebbe alla poesia. Ciò si vede in Lucrezio il più celebre poeta filosofo dell’antichità, il quale si rende insoff
11] Quindi l’andamento del dramma dee essere rapido: imperocché se il poeta si perde intorno ai punti troppo circostanziati,
icità di note; l’azione diverrebbe d’una lunghezza insoffribile se il poeta non si prendesse la cura di troncare le circostan
testo, su cui la musica ne faccia poscia il commento; ecco ciò che il poeta drammatico debbe somministrare al compositore. La
i Nel teatro del mondo agli occhi altrui.» [24] Nel primo si vede il poeta , che vuol far pompa di spirito in mancanza del se
rsi. Tutto in esse è metafora, tutto è comparazione. Par quasi che il poeta non viva, e non senta, ma che senta e viva per lu
n solidità tutto ciò che acquistano in estensione. [26] Può dunque il poeta drammatico metter in bocca de’ suoi personaggi le
nto arriva         Che vincitor lo fa.» allora io credo ascoltar un poeta , che vuol insegnarmi l’arte della scherma, non gi
lche momento d’interesse, la quale possibilità basta a giustificar il poeta nella sua imitazione: ripensando, che lo sbandir
li, riducendoli alla maggiore semplicità e verosimiglianza. perché il poeta drammatico sceglierà per il duetto il punto più v
ra, poiché assai chiaro egli è, che né l’azione più ben descritta dal poeta , né la composizione più bella del musico sortiran
alla metà de’ suoi diritti per conservar illusa l’altra metà, così il poeta purché conservi ed accresca i dilicati piaceri de
ne siano più acconci degli altri gli argomenti favolosi, ne’ quali il poeta , non essendo obbligato allo sviluppo storico de’
riguardiamo la poesia, niun’artifiziale orditura si può aspettar dal poeta , quando i prodigi vengono a frastornare l’ordine
razia di quella, e che si ricchieggono degli intervalli, ne’ quali il poeta abbia luogo d’intrecciar fra loro gli avvenimenti
nno la tragedia, e la commedia. Cotali leggi in generale sono: Per il poeta : Primo: esaminare attentamente l’indole della mus
no stabilito dagli altri due. Ma dove la musica non vi si opponga, il poeta è tenuto a guardar i suoi diritti alla poesia, e
all’Erebo all’Olimpo: «In vitium ducit vitii fuga…» [41] Insomma il poeta drammatico abbia pur fisso nell’animo, che il buo
la censura quando va contro ai dettami della ragione. Chi fu più gran poeta di Quinaut? Chi più di lui tra i Francesi è ricco
Lucrezio? Perché tutto è anima, tutto immagine, tutto dilicatezza nel poeta mantovano. perché sa parlare alla fantasia idoleg
11 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
e chi ne scrisse ebbe il nome talvolta di tragico talvolta di comico poeta . Apollofane da Suida vien detto antico poeta comi
agico talvolta di comico poeta. Apollofane da Suida vien detto antico poeta comico, e nell’ Antologia tragico. Cefisodoro, Fo
eo argomenti tragici come favole di un tal Cantaro, cui dà il nome di poeta comico. Il nomato Epigene vien detto comico da Su
ammone o di Minia o di Corocle, secondo Suida, e fu padre di un altro poeta tragico chiamato anche Poliframmone. L’Espugnazio
eniesi con una multa di mille dramme. Questo Frinico di Melanta fu il poeta che rappresentando la mentovata tragedia preso da
tiliano col titolo d’ingegno creatore e di padre della tragedia. Come poeta eccellente seppe con arte e felicità maggiore deg
per molti riguardi farsi ammirare ed in se unire i meriti più rari di poeta , di musico, di attore e di direttore. Settanta, o
bile il gran parricidio che è per commettere. Nè di ciò pago il savio poeta , in una lunga scena di Elettra e del coro con Ore
erve di cote al furor di Oreste e lo determina ad ucciderla. Nel V il poeta si dimostra parimente gran maestro, facendo veder
esentate da cinquanta attori ne formavano il coro, i quali furono dal poeta in tale spaventevole e mostruosa foggia mascherat
igila per la religione e per li costumi, condannò alla morte l’ardito poeta . Ma Aminia di lui minor fratello, che nella pugna
Oreste a replicare i colpi, παισον διπλῆν? La fatalità discolpava il poeta presso i Greci: ma avrebbe fatto male Sofocle a r
fante suo figliuolo chiamato in giudizio e accusato di fatuità, ed il poeta , per convincere i giudici della falsità dell’ acc
to in quella occasione ripigliare la materna tenerezza? Tuttavolta il poeta fa che Clitennestra vada per tal menzogna a trova
e, e vi si satireggiano di passaggio alcuni oratori contemporanei del poeta , circostanza per noi perduta ma importante per ch
enne e si contrappose al primo terror della morte. Or questo salva il poeta dalla pedantesca censura dell’ineguaglianza del c
alle passioni dominanti di que’ tempi. Ippolito coronato produsse al poeta la corona tragica sotto l’Arconte Epamenone nel t
rede che si dicesse coronato Στεϕκνηϕορος, dalla corona riportata dal poeta . Altre favole conseguirono la corona teatrale ne’
so e poetico. Osserva il lodato Brumoy che all’incontro del mostro il poeta Greco pieno del terrore che ne presero i cavalli,
si crede morto il marito. Euripide ha saputo conservare il pudore del poeta e degli attori. In Racine l’interesse dominante s
ne per varie ingiustizie e violenze intepidisce la compassione, ed il poeta con arte somma si affanna per coprirne e discolpa
mpassione in Euripide, debole qualche volta, qualche volta ozioso nel poeta Francese!” Termina Le Batteux questo giudizioso e
on attribuire alle nazioni il diverso carattere dell’uno e dell’altro poeta . “L’amico di Socrate non sarebbe stato mai così m
di Maratone e di Salamina un Ippolito amoroso ed avido d’intrighi. Il poeta Francese ha dovuto lusingare la debole delicatezz
mia necessaria a condurre gli animi allo scopo prefisso; Pindaro è un poeta volgare e senza entusiasmo; Pitagora ed Archimede
ollecito dopo l’orrenda esecuzione della spietata sua vendetta. Ma il poeta diligentissimo in ogni occasione in dar risalto a
asone ne’ proprj figli avuti da lui, non è istorica ma immaginata dal poeta . Medea lungi dall’ ammazzare quegl’ innocenti nel
d essi ne ridondava, si avvisarono probabilmente di guadagnar qualche poeta per attribuirne l’assassinamento alla stessa madr
ò non sembra inverisimile che i Corintii avessero ricorso ad Euripide poeta esimio, il quale, sia per dare, a cagione del suo
dell’uccisione di que’ fanciulli, e la menzogna per l’eccellenza del poeta passò alla posterità come storia. Egli è certo ch
de di Jone intorno al suo nascere mettono in angustia la madre, ed il poeta è costretto a far discendere Minerva per giustifi
come Protagora, Democrito, Anassagora, Ecateo lo storico, Niceneto il poeta , ed altri, de’ quali vedasi Stefano Bizantino all
θος, il Fiore, nella quale i nomi e le cose erano tutte inventate dal poeta , e non tratte dalla storia o dalle favole87. Erac
ole87. Eraclide Pontico, di cui Laerzio ha scritta la vita, fu ancora poeta , ed Aristosseno scrittore musico afferma che avea
e di Esiodo, di che l’incolpa Camaleone. Acheo Siracusano fu un altro poeta tragico, che compose dieci tragedie, e si vuole c
iis quos premit fames. Empedocle celebre pitagorico Agrigentino e poeta fisico rinomato fu pure autore di ventiquattro tr
Di tre Cherili fanno menzione gli antichi. L’Ateniese quì nominato fu poeta tragico, a cui, fra molte altre tragedie, per le
o più famoso che fu figliuolo di Poliframmone. Vi fu un terzo Frinico poeta comico degli ultimi tempi della commedia antica,
cle, dovette essere di attori ancor meno qualificati, ma necessarj al poeta per tessere e condurre con più agevolezza e veris
orpo del lacerato Ettore. Non era adunque una coda oziosa apposta dal poeta alla precedente tragedia Ajace, come diceva il Si
ando fu sacrificata la vergine Macaria, regnava in Atene Teseo; ma il poeta valendosi de’ privilegj della poesia fa che la pr
elebre pittore maestro di Apelle, compose anche una buona tragedia il poeta Cherefonte. 81. Aulo Gellio lib. XV, cap. 20. 8
12 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
della gloria nell’Olimpiade. LXXXI, quando cominciò a fiorir Cratino, poeta di stile austero, mordace, e assai forte ne’ mott
nsolente, chiamata satirica e antica. Fa seguito e imitato da Eupoli, poeta più grazioso, il quale compose diciassette commed
avvilir Nicia e Demostene addetti totalmente a i voleri di Cleone, il poeta gli fa travestire e parlar da schiavi. Pulcinella
de vivea. Sono poetiche e più che comiche l’espressioni del servo del poeta Agatone in tal commedia, ma si presume preso (com
s’introduce Bacco vestito da Ercole e molto poltrone, per deridere un poeta , il quale era riuscito male a vestire e caratteri
Rapin, volle aggiugner del suo, che Aristofane non era né comico, né poeta ; il che sembra detto con soverchia leggerezza. An
o il teatro ateniese 436 anni prima dell’Era Cristiana, é il più gran poeta comico dell’antichità. Pieno di coraggio e d’elev
un cittadino. Il gran re, cioé il re di Persia, domandando di questo poeta agli ambasciadori spartani, e de’ suggetti ordina
di scrivere sullo stile elegante, polito, dolce e armonioso di questo poeta , e se n’era talmente invaghito che, onorò un sì e
veri, e impose silenzio al coro incapace di cambiar natura49. Platone poeta comico, contemporaneo di Aristofane, é tenuto per
otto commedie, ma solo otto volte fu coronato nel certame. Filemone, poeta molto a lui inferiore, gli era sempre preferito.
à l’arte di persuader da Oratore, instruir da filosofo, e dilettar da poeta comico. Oltre alla tragedia e alla commedia, e a
rra del Peloponneso, sono anche qui posti in iscena e sberleffati. Il poeta tragico Girolamo che col suo sentimento avea fatt
to Turno a un asino, comparazione che non rinviensi affatto presso il poeta latino. Insigni ancora sono le sentenze da cotest
13 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
e talvolta anche tré, della metà delle quali non sapendo che farsi il poeta perché inutili affatto all’intreccio, né qual occ
ltro alla loro inerzia. L’anzidetto pattuito gergo cava d’impaccio il poeta in mille occasioni. Non sa egli come condurre ava
di essa, cose tutte lavorate sul medesimo disegno e che dispensano il poeta dal badare alla retta imitazione della natura e a
a francese. La seconda di quelli che seguitarono le vestigia del gran poeta cesareo. [13] Paolo Rolli, romano scrittor elegan
egno d’un sì gentile cultor delle muse. [14] Carlo Innocenzo Frugoni, poeta fra i primi del suo tempo in Italia per la robust
a mia. Incespo ad ogni passo, e se non bestemmio, si è perché sono un poeta dabbene. Voi vedrete questa mia ladra fatica quan
finita e stampata. ecc.» Tuttavia per quella “ladra fatica” n’ebbe il poeta dugento e cinquanta zecchini di regalo oltre l’an
issertazione sopra Metastasio inalzato fino alle stelle il merito del poeta cesareo, e poste nel più chiaro lume le stranezze
non ha egli messo fuorché una serie di quadri dove si vede essersi il poeta abbandonato alla falsa massima attribuita a Volta
O cose in ogni parte a se conformi Fingi o scrittor.»158 [16] Nè il poeta cesareo si sarebbe immaginato che per render inte
no qualche componimento passabile. Nei drammi di Lodovico Coltellini, poeta cesareo alla corte di Pietroburgo, si scorge chia
i ammazzarsi senza profferir una parola: combattimento introdotto dal poeta per cagione della comparsa, ma che troppo funesta
’antichità gli viene attribuito, e fatto solo per cavar d’impaccio il poeta terminando col solito formolario d’uno sposalizio
rare di veder dalla stessa mano in simil foggia vestito non solo quel poeta ma tutti gli altri drammatici antichi. Senza però
simi nella vita comune. Ecco non pertanto una dovizia maggiore per il poeta nelle persone e nelle cose. Quidquid agunt homine
ace e più comodo di quello che sia il sistema dell’opera seria per il poeta , per l’attore e per il compositore. Lo è per il p
viver fra noi. Ma non mi piace siffato costume. L’eunucare un povero poeta che non ha fatto alcun male, è crudeltà che ripug
arà”. «La vostra malizia applicherà senza dubbio le ultime parole al poeta . «Ho sentito dire altresì che il ridicolo comico
i se i lettori non degnano di gettare uno sguardo sul libretto, se il poeta da sovrano, quale dovrebbe essere, è divenuto lig
a, e molto più la Grotta di Trifonio, due commedie musicali di questo poeta che si sono rappresentate nell’imperial corte di
r tutti gli eventi. Si lodano eon sonetti un villano, un principe, un poeta , un frate, una dama, e un sarto. Tali sonetti ete
14 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
o della gloria nell’olimpiade LXXXI, quando cominciò a fiorir Cratino poeta di stile austero, mordace e assai forte ne’ motte
. Cratino che visse novantasette anni, fu seguito e imitato da Eupoli poeta più grazioso il quale compose diciassette commedi
enità, piaceranno in ogni tempo a chi saprà trasportarsi a quello del poeta . Senza ciò qual commedia piacerà mai? Qualunque p
olitiche correnti, quanto i drammi di Aristofane. L’unico oggetto del poeta nella Pace si è di ritrarre con pennellate vivaci
ne di favellare degli spettacoli scenici di Atene, e di lodare il suo poeta , il quale (ei dice) è ottimo compositore di comme
re agli uomini il reggimento delle pubbliche cose. Mostra in prima il poeta la loro scempiaggine nel modo da esse eletto per
stato conceduto alle donne il dominio della città. Ecco l’oggetto del poeta , far vedere gli sconcerti che ne seguirebbero. Pr
ono, per invidia de’ ricchi e per rincrescimento della fatica. Ora il poeta sagace, per mostrarne l’insussistenza, lo fa usci
senza tediarsi della lezione! Uno de’ principali inconvenienti che il poeta mette in vista, è che molti avvezzi a possedere n
; ma dove sono le poppe? Questo tragico assettatuzzo risponde, che un poeta aver debbe i costumi convenienti alle favole che
a questa maligna orazione, è sospeso dall’ arrivo di Clistene (cui il poeta dà il nome di putto a cagione dei di lui costumi)
lla penitenza, e le donne lo passavano in un rigoroso digiuno. Ora il poeta dà ad intendere in qual modo esse digiunavano, e
zandosi fra essa ed il comico. Anche in questa favola osserva il gran poeta Cesareo (nel capitolo V dell’Estratto della Poeti
Ercole, e si finge molto poltrone, per deridere probabilmente qualche poeta che era mal riuscito a vestire e a caratterizzare
rosegue il dialogo: Esc. Or dimmi tu, perchè si loda e si ammira un poeta ? Eur. Per la destrezza e per l’ammonizione, sen
lvagio corruttore della gioventù. Non fu già vero ciò che s’imputò al poeta , cioè di essere stato subornato e pagàto da malig
o rispettoso, e ciò ne darà motivo in appresso di ammirare l’arte del poeta . Gli dice che bisogna mutar vita e costumi, mette
di dietro adunque delle zanzare è una tromba? Con simili inezie il poeta in due pennellate avvilisce le ricerche minute in
i comici la sa tira personale e nominavano i viventi. Sparge indi il poeta varie empietà, facendo che Socrate neghi Giove, p
con un coro, ma prima del canto vi si osserva una novità. Non solo il poeta mette in bocca di una delle persone del coro le p
il coro delle Nuvole si suppone composto di esseri immaginarj, ed il poeta che si presenta alla scoperta, pare che ne distru
o l’età propria da presentar commedie (richiedendosi per legge che il poeta contasse almeno trent’anni, e, secondo altri, qua
nedi. E se ciò avvenisse, replica il Torto, che mal sarebbe? E quì il poeta lancia i più amari e velenosi tratti, rimproveran
ed un colore degno di un impostore Ateniese. Sagace osservazione del poeta , per far rilevare al popolo il cangiamento di Fid
baldo, trincato, calunniatore, è diverso dal Fidippide modesto che il poeta maestrevolmente ci presentò nella prima scena, pe
re e a desiderare ch’ei fosse mutolo! Atto V. Questo è quello che il poeta insegna nell’ultimo atto. Un giovane così corrott
lo così strano. Ma lo stupore sì dissipò a poco a poco per l’arte del poeta , e le Nuvole furono avidissimamente ascoltate. E
Cleonimo, Teoro, Cleone, Filosseno, Eschine, Fano, Acestero, e Mesato poeta tragico figliuolo di Carcino. I Cavalieri (Ιππει
ta tragico figliuolo di Carcino. I Cavalieri (Ιππεις). L’oggetto del poeta in questa favola denominata da un coro di Equiti
o che disponea del popolo, come suol dirsi a bacchetta! Osò il comico poeta assalirlo nel tempo ch’egli era più rispettato e
r cinque talenti, cioè intorno a tremila scudi che furono regalati al poeta . Si finge in questa commedia che Demostene e Nici
anticipazione del carattere di Cleone è giudiziosa e piena d’arte. Un poeta che cerchi dirigere l’attenzione di chi ascolta a
, mangiandogli il collo. Intanto il coro si trattiene a favellare del poeta . Degno di lode (ei dice) è questo nostro al pari
ne sentenze? Voi adunque benignamente compatite e perdonate al nostro poeta , e animandolo con applauso strepitoso fate che pa
te a Pericle da mercatante di montoni che egli era, e sì buono che il poeta lo nomina per terzo dopo Cinna e Salabacca, due f
la guerra. Diceopoli, il quale par che rappresenti il personaggio del poeta , gode di aver fatto punir Cleone colla multa di c
o di pace conchiuso, e le conseguenze che ne risultano, sono cose dal poeta aggruppate con poca verisimiglianza per lo tempo
di ottenere per se solo la pace. Havvi un coro che parla a favore del poeta ed accenna il pericolo ch’egli corse l’anno prece
schiatta, oltre a Cleone prepotente, a Cleonimo ingordo, e al freddo poeta Teognide e al comico Cratino, i quali entrano pre
to d’ Aristofane. Platone, Aristotile, Cicerone l’ebbero pel più gran poeta comico dell’antichità. Plutarco, Eliano ed altri
i Rapin, volle aggiugnere del suo che Aristofane non era nè comico nè poeta ; il che certamente avventurò con tutta la leggere
o il teatro Ateniese 436 anni prima dell’Era Cristiana, è il più gran poeta comico dell’antichità. Pieno di coraggio e di ele
un cittadino. Il gran re (cioè il re di Persia) domandando di questo poeta agli ambasciatori Spartani, e de’ soggetti ordina
i scrivere sullo stile elegante, polito, dolce, e armonioso di questo poeta , e se n’era talmente invaghito, che onorò un sì e
se silenzio al coro incapace di cambiar natura (Nota XXIII). Platone, poeta comico contemporaneo di Aristofane, è tenuto pel
que, per le quali solo dieci volte riportò la corona teatrale. Questo poeta di vantaggiosa statura, amico di vestire pomposam
ento, τό γῆρας εστιν αὐτό νοσημα, la stessa vecchiaja è un morbo. Del poeta Difilo che meritò il soprannome di κωμικωτατος, c
te di persuadere da oratore, d’ istruir da filosofo e di dilettare da poeta comico124. Per norma ancora della gioventù rapita
15 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
o avvilimento in cui erano caduti in Italia. Perrino, che fu il primo poeta che componesse opere nella propria lingua, Camber
Lulli alla impresa di riformare il teatro dell’opera. Questo celebre poeta tanto criticato nel suo secolo quanto lodato nel
uon grado ch’io esibisca loro un qualche saggio dello stile di questo poeta pressoché sconosciuto in Italia. Ne addurrò dunqu
reda già che Quinaut riuscisse bene soltanto nelle cose amorose. Niun poeta francese, compreso anche lo stesso Boeleau che il
e circostanze di questa nazione fecero cangiar il piano abbellito dal poeta francese. L’opera riserbata fin’allora a festeggi
uida e musicale con ispeditezia d’intreccio. Silvio Stampiglia romano poeta cesareo ne compose molti, e quasi tutti di caratt
ei Decemviri è il più passabile de’ suoi componimenti. Il Bernardoni, poeta cesareo parimenti, e Antonio Salvi fiorentino, se
nemerito si rese, e maggior celebrità acquistò Apostolo Zeno candioto poeta e storico dell’imperator Carlo VI. Quest’uomo inf
ale spagnuolo autore di quel romanzo. [14] Con siffatti pregi codesto poeta è nondimeno assai lontano dall’aver toccata la pe
16 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207
to in quella occasione ripigliare la materna tenerezza? Tuttavolta il poeta fa che Clitennestra vada per tal menzogna a trova
e, e vi si satireggiano di passaggio alcuni oratori contemporanei del poeta , circostanza per noi perduta ma importante per ch
enne e si contrappose al primo terror della morte. Or questo salva il poeta dalla pedantesca censura del l’ineguaglianza di c
pre più l’amor conjugale di Alcestide. Ippolito coronato produsse al poeta la corona tragica sotto l’Arconte Epamenone nel t
ede che si dicesse coronato (Στεφανηφορος) dalla corona riportata dal poeta . Altre favole conseguirono la corona teatrale ne’
co Francese. Osserva il lodato Brumoy che al l’incontro del mostro il poeta Greco pieno del terrore che ne presero i cavalli,
crede morto il marito.» «Euripide ha saputo conservare il pudore del poeta e degli attori. «In Racine l’interesse dominante
ne per varie ingiustizie e violenze intepidisce la compassione, ed il poeta con arte somma si affanna per coprirne e discolpa
mpassione in Euripide, debole qualche volta, qualche volta ozioso nel poeta Francese!» Termina Le Batteux questo giudizioso e
attribuire alle nazioni il diverso carattere del l’uno e del l’altro poeta . «L’amico di Socrate non sarebbe stato mai cosi m
Maratone e di Salamina un Ippolito amoroso ed avido d’intrighi.» «Il poeta Francese ha dovuto lusingare la debole delicatezz
mia necessaria a condurre gli animi allo scopo prefisso; Pindaro è un poeta volgare e senza entusiasmo ; Pitagora ed Archim
ollecito dopo l’orrenda esecuzione della spietata sua vendetta. Ma il poeta diligentissimo in ogni incontro in dar risalto a
sone ne’ proprii figli avuti da lui, non è istorica ma immaginata dal poeta . Medea lungi dal l’ammazzare quegl’innocenti nell
d essi ne ridondava, si avvisarono probabilmente di guadagnar qualche poeta per attribuirne l’assassinamento alla stessa madr
che poeta per attribuirne l’assassinamento alla stessa madre. Carcino poeta anteriore ad Euripide introdusse Medea che si dis
ò non sembra inverisimile che i Corintii avessero ricorso ad Euripide poeta esimio il quale, sia per dare, a cagione del l’id
del l’uccisione di que’ fanciulli, e la menzogna per l’eccellenza del poeta passò alla posterità come storia. Certo è che Eli
lebre pittore maestro di Apelle, compose anche una tragedia lodata il poeta Cherefonte. Ione, nato di Apollo e di Creusa fig
de di Ione intorno al suo nascere mettono in angustia la madre, ed il poeta è costretto a far discendere Minerva per giustifi
bio furono Protagora, Democrito, Anassagora, Ecateo storico, Niceneto poeta ed altri mentovati da Stefano Bizantino alla voce
ando fu sacrificata la vergine Macaria, regnava in Atene Teseo; ma il poeta valendosi de’ privilegii della poesia fa che la p
17 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
gna) entrandovi assonanti, consonanti e versi sciolti ad arbitrio del poeta . Nè anche si rappresentò. Lotta in essa l’autore
? nella sfrenata passione che ha per lui la Contessa. Ma non dovea il poeta riflettere che, perchè il Moro potesse fondare su
evano atterrirla, e rendere meno cieca la di lei passione? L’arte del poeta dovea sugerire al Moro un colore da occultar megl
ro a’ Numantini, ma colla copia e col trasporto manifestano troppo il poeta . Tali cose da me dette nella prima storia teatral
lo spettatore che Olvia non paleserà ad Aluro l’arcano fino a che il poeta non riconduca l’uno e l’altra nel medesimo luogo
proseguimento quel necessario progressivo incremento nell’azione? Il poeta ha bisogno di Megara in tale occasione, e lo fa v
iare e a declamare contro i Romani, ovvero è questa una scorreria del poeta che vuol comparire tra’ personaggi? Eccoci all’at
schera!); Dulcidio al vederla venire la ravvisa. Olvia viene (dice il poeta ) con algun disfraz che si lascia immaginare al di
e, geroglifico per altro mal sicuro, ma l’Affricano per compiacere al poeta riconoscerà subito essere di Olvia. Dulcidio è il
all’altra s’interpone tempo , la qual volontaria legge impostasi dal poeta , dà un singular merito à su obra . Conchiude l’e
l’editore che il piano della Rachele è pur sistema particolare del poeta , persuaso che ammaestra più e corregge meglio i
to e la condotta a un di presso è la stessa della Judia de Toledo del poeta Diamante da noi mentovata nel secolo XVII, cioè l
l francese Lusignano. Non so se ciò dica l’autore come storico o come poeta . So che nella terza crociata Riccardo re d’Inghil
i! Direbbe de la Huerta, se ancor vivesse, che in una tragedia egli è poeta e non istorico. Ma niuno ignora che nelle circost
anze istoriche delle persone introdotte, e de’ fatti noti e sicuri il poeta non ha la libertà di mentire grossolanamente inga
rta accademico della Storia commise quest’errore madornale, perchè il poeta Diamante sua fida scorta vi era caduto prima. Man
ste espressioni appena si permettono al genere lirico in cui parla un poeta ispirato, ma si reputano sulla scena false fantas
In somma il carattere di Alfonso è picciolo ed inconcludente; ed il poeta Diamante un secolo prima ne fece una dipintura pi
si fa pregare, e la ferisce. I Castigliani si ritirano. Si domandi al poeta , perchè mai Ruben non seguita coloro che gli hann
asta sì lungo tempo col pugnale alla mano. E doveva così avvenire. Il poeta voleva farlo morire, e non seppe trattenerlo in i
o nella conchiusione procede in conseguenza del carattere datogli dal poeta , e le prime sue riferite incostanze non sono smen
a il fatto come è, la teatrale l’accommoda al fine della tragedia. Il poeta dee maneggiarlo in guisa che il personaggio desti
ezza) non ha qualità veruna che faccia sospirare per la sua morte. Il poeta Diamante in questa medesima guisa dipinse la sua
ille . L’Ifigenia del medesimo Racine (a giudizio del famoso Huerta) poeta dozzinale, si trasportò con tutto il garbo in cas
scia di render nobilmente giustizia alla bella produzione del Cesareo poeta Romano. La sostanza dell’Inès e dell’Agnese è la
che ama il valore del figliuolo, benchè sia disposto a punirlo, nè il poeta Cesareo ha calcato diverso sentiero nel Demofoont
      Tu enseñas en tu libro primoroso         Critica al pueblo y al poeta gusto. a. Allorchè feci imprimere la mia Stor
18 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
a molte volte, e solo nel primo delle Leggi parla con disprezzo di un poeta nominato Accio, e forse quì intende di qualche al
due, le Nozze e il Mercatante. Cajo Tizio Cavaliere Romano oratore e poeta tragico visse intorno all’ anno di Roma 590. Eran
tutto immeritevole di esser letta da Cicerone medesimo che lo chiama poeta durissimo 89. Ma egli prevalse nel genere comico,
molti ammiratori, i quali, non che a tutti i satirici, ad ogni altro poeta lo preferivano. Orazio intanto affermava scorrere
a lettura della commedia con somma continuata ammirazione del vecchio poeta . Quest’ abboccamento di Cecilio e Terenzio viene
rrasi avvenuto con Cecilio debba intendersi di qualche altro rinomato poeta che allora ci vivesse. Non pertanto lo scrittore
i sono ben distinti e gli Edili a’ quali la commedia si presentò e il poeta a cui per loro ordine si lesse. Che se Cecilio si
a ciò tutto il racconto e della non curanza da prima avuta del nuovo poeta , a cagione dell’ abito, da colui che stava cenand
ella giustizia subito renduta al merito, e dell’ammettersi il giovane poeta a cenare confidentemente, e dell’ammirazione coll
dello stesso Terenzio che a’ suoi tempi destinavasi dal magistrato un poeta di nome per ascoltare i drammi prima di rappresen
are i drammi prima di rappresentarsi, ed infatti egli dovè leggere al poeta Luscio la migliore delle sue commedie; ma non par
are, seguendo l’ordine naturale delle cose, piuttosto che cangiare il poeta revisore o sostituirgli un Edile, potrebbe dirsi
l’Andria per ordine degli Edili fosse stata anticipatamente letta al poeta Cecilio, e che questi dopo averla approvata si mo
tra. Non si accorse quell’erudito ch’ egli distruggeva il disegno del poeta , Più volte e Plauto e Terenzio hanno in una scena
t natura, facias, an de industria? Ecco il bellissimo pensiero del poeta di far parlar la natura; ed accennarle qualche co
el successo con estremo piacere ripiglia la moglie. Si osservi che il poeta nell’atto quinto fa che Bacchide entri in casa di
visarsi un ottimo modello della commedia tenera, la quale richiede un poeta di cuore assai sensibile e dilicato; genere che p
quæ ex argumento facta est simplici. Giulio Scaligero dice che il poeta la chiamò doppia, perchè una metà se ne rappresen
tato anche da altri avvertito104. Ma questa cosa potrebbe fare che un poeta assennato chiamasse doppia una favola di argoment
e? Tommaso Farnabio rigettando l’opinione di Scaligero giudica che il poeta dica di averla fatta doppia, perchè nella commedi
e mani del vecchio Cremete. Si vede che questi sono due argomenti dal poeta connessi con molta arte, i quali formano una comm
quanta de spe decidi! Ma è un equivoco artifiziosamente condotto dal poeta , che all’apparenza giustifica le querele di Clini
prima; ed eccone l’elegantissimo racconto che rasserena l’amante. Il poeta spiega in esso la sua maestria nel dipignere i co
navano di tali soccorsi marginali. Essi di più erano persuasi, che un poeta dovesse talmente nel dramma manifestate i proprii
to di Gn. Fannio Strabone e M. Valerio Messala l’anno di Roma 593. Il poeta memore della disgrazia dell’Ecira implora nel pro
utte le sue favole, e con ispecialità in questa, si scaglia contro il poeta Luscio Lavinio suo detrattore. Egli ne riprende d
o un anno prima della rappresentazione dell’Andria; e forse potè quel poeta mancare o nell’anno stesso 587, o pochi mesi prim
19 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
tiliano col titolo d’ingegno creatore e di padre della tragedia. Come poeta eccellente seppe con arte e facilità maggiore deg
per molti riguardi farsi ammirare ed in se unire i meriti più rari di poeta , di musico, di attore e di direttore. Settanta, o
e la Forza e la Violenza. Allegorica essa è in fatti in quanto che il poeta si prefigge di pignervi la prepotenza della maggi
le il gran parricidio che è per commettersi. Nè di ciò pago lo scorto poeta , in una lunga scena di Elettra col Coro e con Ore
e al furor di Oreste, e lo determina ad ucciderla. Nel quinto atto il poeta manifesta parimente la sua maestria, mostrando be
esentate da cinquanta attori ne formavano il Coro, i quali furono dal poeta in tale spaventevole e mostruosa foggia mascherat
igila per la religione e per li costumi, condannò alla morte l’ardito poeta . Ma Aminia di lui minor fratello, che nella pugna
20 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »
cia dal tenero Racine. In alcune parti del dramma ho seguito l’antico poeta , e in alcune altre il moderno; facendomi però lec
sime; e dove Euripide, della traduzione del Brumoy; ben sicuro che il poeta greco non si poteva meglio esprimere in francese.
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
i Ciampolo (Giampaolo), secondo me, venetiano, che tiratosi dietro un poeta , contrafacea una brigata di voci. Egli facea un f
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 453
eoni, Fiorilli-Pellandi, Goldoni, Raftopulo. Il burbero benefico, Il poeta fanatico, Il maldicente e l’avaro del Goldoni, L’
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 403-404
alvadori : non c’era male ! Il pubblico romano non fu all’altezza del poeta  : Nerone piacque, ma…. nulla più. Fu come un succ
’animo suo fosse viva la voce dell’entusiasmo che Milano tributava al poeta . Povero Cossa ! Quanta riconoscenza tributava il
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 749-750
credo, serba di lui una lettera del 18 xbre a Giacomo Vittorelli (il poeta anacreontico ?), che ringrazia per la restituzion
ciale da' Gentiluomini di Corte, e trattò la cosa in tal modo, che il poeta veneziano già ammiratore e conoscitore dei di lui
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 346
ennio 1840-41-42 con Giardini, Voller e Bellati ; e a quel tempo, dal poeta della Compagnia Paolo Giacometti molte parti di r
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 601
n Paolo Trapolino fu le delizie de' suoi giorni in teatro, e fu anche poeta . Ma poi lasciata la comica arte, e distribuito a'
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
ntemporanei, e la sosteneva con dignità, se Valerio Massimo di questo poeta favella nel libro III, c. 7. Venendo (egli narra)
salta molte volte, e solo nel I delle Leggi parla con disprezzo di un poeta nominato Accio, dove per avventura intende di qua
a due le Nozze c il Mercatante. Cajo Tizio Cavaliere Romane oratore e poeta tragico visse intorno all’anno di Roma 590. Erano
tutto immeritevole di esser letta da Cicerone medesimo che lo chiama poeta durissimo a. Ma egli prevalse nel genere comico,
io molti ammiratori, quali, non che a tutti i satirici, ad ogni altro poeta lo preferivanoa. Orazio intanto affermava scorrer
ra lettura della commedia consomma continuata ammirazione del vecchio poeta . Questo abboccamento di Cecilio e Terenzio viene
sono ben distinti e gli Edili, a’ quali la commedia si presentò e il poeta a cui per ordine di essi Edili si lesse. Che se C
a ciò tutto il racconto e della non curanza di prima avuta del nuovo poeta , a cagione dell’abito, da colui che stava cenando
ella giustizia subito renduta al merito, e dell’ammettersi il giovane poeta a cenare confidentemente, e dell’ammirazione coll
dello stesso Terenzio che a’ suoi tempi destinavasi dal magistrato un poeta di nome per ascoltare i drammi prima di rappresen
re i drammi prima di rappresentarsi; ed in fatti egli dovè leggere al poeta Luscio la migliore delle sue commedie; ma non par
are, seguendo l’ordine naturale delle cose, piuttosto che cangiare il poeta revisore o sostituirgli un Edile, potrebbe dirsi
l’Andria per ordine degli Edili fosse stata anticipatamente letta al poeta Cecilio, e che questi, dopo averla approvata, si
tra. Non si accorse quel l’erudito ch’egli distruggeva il disegno del poeta . Più volte e Plauto e Terenzio hanno in una scena
isarsi un ottimo modello della commedia, tenera, la quale richiede un poeta di cuore assai sensibile e delicato; genere che p
x quae ex argumento facta est simplici. Giulio Scaligero dice che il poeta la chiamò doppia, perchè una mettà se ne rapprese
è stato anche da altri avvertitoa Ma questa cosa potrebbe fare che un poeta assennato chiamasse doppia una favola di argoment
e? Tommaso Farnabio rigettando l’opinione di Scaligero giudica che il poeta dica di averla fatta doppia, perchè nella commedi
e mani del vecchio Cremete. Si vede che questi sono due argomenti del poeta connessi con molta arte i quali formano una comme
de spe decidi! Ma è questo un equivoco condotto artificiosamente dal poeta , che all’apparenza giustifica le querele di Clini
ne l’elegantissimo racconto che rasserena l’amante. Spiega in esso il poeta tutta la maestria nel dipignere i costumi, e c’in
navano di tali soccorsi marginali. Esei di più erano persuasi, che un poeta dovesse talmente nel dramma manifestare i proprii
to di Gn. Fannio Strabone e M. Valerio Messala l’anno di Roma 593. Il poeta memore della disgrazia dell’Ecira implora nel pro
utte le sue favole, e con ispecialità in questa, si scaglia contro il poeta Luscio Lavinio suo detrattore. Egli ne riprende d
o un anno prima della rappresentazione dell’Andria; e forse potè quel poeta mancare o nell’anno stesso 587, o pochi mesi prim
28 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
r quel che apparisce dall’epitasio fattogli dal celebre mattematico e poeta Eustachio Manfredi. Martelli, chiaro in Arcadia c
dola come produzione fanciullesca e collegiale, e chiamando l’autore « poeta da fiera senza ingegno, senz’arte, e senza fantas
a egli solo ammirare. L’abate Domenico Lazzarini di Macerata illustre poeta ha pure composta una giudiziosa tragedia, intitol
lea, nel Tito Sempronio Gracco, ed altri drammi di Silvio Stampiglia, poeta cesareo dell’imperador Carlo VI. Le favole dello
neziano, e si perfeziona nell’abate Metastasio romano. Il dotto Zeno, poeta e isterico cesareo, é stato più regolare più natu
tro Panati. Il celebre abate Pietro Trapasso, detto Metastasio, ancor poeta della corte imperiale di Vienna sotto Carlo VI, F
tasio non ha conosciuto altro Regolo che quello dell’insipido Pradon, poeta dozzinale, tanto screditato nelle satire di Boile
1. Pare al nostro Critico che l’Attilio eroico e veramente Romano del poeta Cesareo poteva uscir di sì molle padre? Finalment
Confessiamo ingenuamente che ’l Cinna merita gli sguardi d’ogni gran poeta , e che la Clemenza di Tito nulla perderebbe quand
lasciar campo al dialogo, in cui spicca l’entusiasmo tragico. Un buon poeta obbligato a componi pel Teatro musicale ha bisogn
ri nati da’ contratti di situazione, non poteva trovar l’Italiano nei poeta Francese, ed ha tratte dal proprio sondo le fila,
ria migliorando, nasce per esser successivamente imitato. E ’l nostro poeta imperiale ha prodotta una folta schiera d’imitato
di vani terrori il petto m’empie. Degli affetti signor, quegli é il poeta , Di Flacco in sulla lira Apollo il canta, E adomb
man spargete Sovra lui fiori, e del vivace alloro Onorate l’altissimo poeta . Un incredibil numero d’opere comiche, chiamate
29 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
? nella sfrenata passione che ha per lui la contessa. Ma non dovea il poeta riflettere che la di lei passione poteva scemare
ro a’ Numantini, ma colla copia e col trasporto manifestano troppo il poeta . Tali cose da me dette nella prima storia teatral
on dubiti lo spettatore che Olvia dica altrove l’ arcano ad Aluro: il poeta ricondurrà l’una e l’altro nel medesimo luogo nel
proseguimento quel necessario progressivo incremento dell’azione? Il poeta ha bisogno di Megara in tale occasione, e lo fa t
Dulcidio a declamar contro i Romani, ovvero è questa una scappata del poeta che vuol comparire tra’ personaggi? Eccoci all at
che l’ Affricano riconoscerà subito essere di Olvia per compiacere al poeta . Dulcidio è il più savio sacerdote del mondo; egl
a all’altra s’interpone tempo, la qual volontaria legge impostasi dal poeta , dà un singular merito à su obra. Conchiude l’edi
de l’editore che il piano della Rachele è pur sistema particolare del poeta , persuaso che ammaestra più e corregge meglio i c
to e la condotta a un di presso è la stessa della Judia de Toledo del poeta Diamante da noi mentovata nel tomo IV, cioè la mo
l francese Lusignano. Non so se ciò dica l’autore come storico o come poeta . So che nella terza crociata Riccardo re d’Inghil
? Non è questa una menzogna garrafal? Dirà che in una tragedia egli è poeta e non istorico. Ma niuno ignora che nelle circost
tanze istoriche delle persone introdotte e de’ fatti noti e sicuri il poeta non ha la libertà di mentire grossolanamente inga
o de’ Cantabri. Huerta ha commesso quest’ errore madornale perchè il poeta Diamante sua fida scorta vi era caduto prima. Man
In somma il carattere di Alfonso è picciolo ed inconcludente, ed il poeta Diamante ne fece una dipintura più uguale. Dopo c
masta sì lungo tempo col pugnale alla mano. E dovea così avvenire. Il poeta volea farlo morire, e non seppe trattenerlo in is
o nella conchiusione procede in conseguenza del carattere datogli dal poeta , e le prime sue riferite incostanze non sono smen
ione reale lascia il fatto com’ è: la teatrale l’accomoda al fine. Il poeta dee maneggiarlo in guisa che il personaggio desti
ione dell’Ifigenia del medesimo Racine che per Huerta è così dozzinal poeta ; e nel 1776 fece imprimere la sua versione del Fe
s justo   Tu enseñas en tu libro primoroso   Critica al pueblo y al poeta gusto. Approvò il mio debole giudizio anche Gi
30 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
e procede per gradi ne’ lavori dell’ ingegno, ed è naturalmente prima poeta che filosofo. Perciò s’incontra da per tutto la p
gran fabbriche mirabilmente variato Omero non sembri paragonabile un poeta limitato e non rare volte ridotto a ripetere le s
ngannevoli apparenze la propria enormità o ridicolezza, apprestano al poeta drammatico una materia moltiforme e delicata, che
31 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
e la natura dee comparire scelta e conveniente b. In secondo luogo il poeta giudizioso non lavora mai contro se stesso. Or ch
o, ad onta delle false espressioni accennate, si manifesta un esperto poeta drammatico. Ma questo merito tutto appartiene al
tò? Volle il Sherlock paragonare ancora (si aggiunga di passaggio) il poeta melodrammatico Metastasio coll’epico poeta romanz
aggiunga di passaggio) il poeta melodrammatico Metastasio coll’epico poeta romanziere Ariosto. Longino gli ha mai dati esemp
ingegno, la grandezza dello stile, doti da Orazio richieste nel vero poeta , convengono singolarmente alla poesia lirica. Non
lla poesia lirica. Non è meraviglia ancora che mentre nega il nome di poeta grande ad Ariosto, confessi poi che sia egli gra
a il nome di poeta grande ad Ariosto, confessi poi che sia egli gran poeta descrittivo , con altra palpabile contraddizione,
che ignora de’ suoi medesimi nazionali. Inglese era Dryden, erudito e poeta drammatico, e pure nella dedicatoria della traged
nte a far meglio conoscere per mezzo di un nazionale il carattere del poeta drammatico inglese. I critici (dice Johnson) hann
ere lungo tempo tenero e patetico… Il difetto più notabile del nostro poeta è il gusto singolare che avea pel giuoco puerile
e, che delle bellezze di lui. In compenso però può oggi questo famoso poeta tralle altre sue glorie contare di essere stato d
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
Cuccetti Antonio Martin, veneziano, fu poeta comico e attore generico della Compagnia di Pietr
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 210
in cui rappresentava mirabilmente una marionetta, un cantastorie e un poeta , e che replicava sino a venti sere di fila ; e pe
34 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309
come inventore dell’opera buffa l’autore dell’Anfiparnaso, come primo poeta dell’opera seria o eroica il Rinuccini, e Giacomo
tica d’ Aristotile) renderebbe ridicolo lo scultore, il pittore ed il poeta , essendo essi obbligati ad imitare, non a copiare
sico, delle gioje false e delle scene dipinte; e dice a se stesso: Il poeta fa parlare Aquilio come si deve e come esige il s
mitar l’impeto guerriero raffrenato dalla prudenza, e conchiudere col poeta con fare scoppiare il colpo ben regolato e mostra
go anch’io per fermo (nè ciò pregiudicherà punto alla gloria del gran poeta Romano) che il melodramma non ha tuttavia la sua
35 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
ndo riguardo allo stato della drammatica di quel tempo, Frinico fu un poeta degno d’ammirazione. In una sua tragedia fece alc
per molti riguardi farli ammirare come attore, come direttore, e come poeta eccellente. Settanta, o come altri vuole, più di
abile il gran parricidio ch’é per commettere. Né di ciò pago il savio poeta , in una lunga scena del coro e di Elettra con Ore
di cote al furor d’Oreste, e lo determina alla di lei morte. Nel V il poeta si dimostra parimente gran maestro, facendo veder
, che vigila per la religione e i costumi, sentenziò a morte l’ardito poeta . Ma Aminia di lui fratello, che nella pugna di Sa
Oreste a replicare i colpi, παῖσον διπλῆν? La fatalità discolpava il poeta presso i greci: ma avrebbe fatto male Sofocle a m
ofante suo figliuolo chiamato in giudizio e accusato di fatuità, e ’l poeta , per convincere i giudici della falsità dell’accu
nto in quell’occasione ripigliar la tenerezza di madre? Tuttavolta il poeta la fa venire dalla figliuola: ma quando? quando g
passaggio vi son dipinti e satireggiati alcuni oratori del tempo del poeta , circostanza perduta per gli moderni, ma che dove
vvenne a contrapporsi al primo terror della morte. Or questo salva il poeta dalla pedantesca opposizione dell’ineguaglianza d
i Diana. Per questa corona dunque, e non già per quella riportata dal poeta , Ippolito si chiamò Στεφανηφορος, come l’Ajace di
iscena. Quei che credono che si dicesse coronato dalla corona data al poeta , non riflettono, che tante altre tragedie e comme
o moribondo. Il carattere d’Ippolito sembra un ritratto di quello del poeta per lo sempre avverso ch’egli avea alle donne, pe
e poetico. Osserva il P. Brumoy che all’incontro del mostro il greco poeta pieno del terrore che ne presero i cavalli, non l
che se ne crede la morte. Euripide ha saputo conservare il pudore del poeta e degli attori. In Racine l’interesse dominante s
lcuni torti violenti che raffreddano la compassione, e si scuopre nel poeta un’arte infinita per coprirne e scusarne i difett
ompassione in Euripide debole qualche volta, qualche volta ozioso nel poeta francese. Termina il nostro signor abate le Batte
i Maratone e di Salamina un’Ippolito amoroso, ed avido d’intrighi. Il poeta francese ha dovuto lusingare la debole delicatezz
l’attenzione; ma le domande di Ion mettono in angustia la madre, e ’l poeta é costretto a far discendere Minerva per giustifi
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 840
rito aveva formata con Voller e Bellati, e in cui fu scritturato come poeta Paolo Giacometti. Scioltasi quella, dopo nove ann
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 765
palmente nelle parti in dialetto veneto. Dopo il bravissimo artista e poeta Francesco Augusto Bon, fu uno dei migliori che ra
38 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
a lingua, che sprovveduto delle altre doti che caratterizzano un gran poeta , contribuì coll’autorità che aveasi acquistata fr
pi, nell’aria, nel mare e nel cielo, e così gran via si trascorre dal poeta in cinque atti brevissimi. Basta ciò per conoscer
affetto che regna è tutto lirico, cioè tratto dalla immaginazion del poeta , ma che lascia il cuor vuoto. Infatti qual espres
stalli venivano ripercossi e vibrati. Nel Catone in Utica lavoro d’un poeta di merito assai inferiore a quello di Metastasio,
addormenta, e poi si sveglia vaneggiando. Nella Didone del Businelli, poeta veneziano, il primo atto comprende l’incendio di
mole Se fra l’ombre degg’io godere il Sole.» [11] Nella Dorinda d’un poeta sconosciuto si trova un monologo fatto ad imitazi
teatri d’Italia, il quale divenne lavoro pregiatissimo d’un rinomato poeta . Egli è Ercole, che indirizza in questa guisa il
altra, e dove il superiore miseramente serve all’inferiore, talché il poeta quel luogo ci tenga che tiene il violinista ove s
le decorazioni, faceva che si stimasse più un buon macchinista che un poeta o un musico: quindi mancò l’emulazione tra i prof
39 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
moderni cortigiani Francesi. Non pertanto l’elevatezza dell’anima del poeta si scorge in diversi tratti. In quel fiero decant
le manifestano certamente l’anima grande di chi le profferisce; ma il poeta stesso ne minora la grandezza in più maniere. In
oyons amis Cinna. Si abbassa altresì il perdono di Augusto, perchè il poeta fa che Livia, personaggio affatto ozioso, sia que
on è così facile (disse di lui con verità Giovanni Racine) trovare un poeta che abbia posseduti tanti talenti, l’arte, la for
comparve sulle scene l’Alessandro di Giovanni Racine nobile e giovane poeta , da cui cominciò una specie di tragedia quasi nov
ia a quel che sentono in se stesse; e vanno agevolmente seguitando il poeta nelle commozioni che disviluppa, e ne favellano c
piangere la figliuola di Agamennone; l’Atalia uscita nel 1691, ove il poeta s’innalza e grandeggia imitando alcuna volta il l
lermi delle parole di Pietro da Calepio, scopre anche la gioventù del poeta . Si vede nella Berenice tutto ad un tempo la deli
; ma Racine le accompagna con altre maniere poetiche calcando da gran poeta le tracce degli antichi tragici che studiava e si
40 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Introduzione »
tante soperchierie vengon fatte al maestro di musica, e molto più al poeta , che dovrebbe a tutti presiedere e timoneggiare o
ne? Somiglianti abusi converrebbe innanzi tratto toglier via, onde al poeta singolarmente fosse ridato quel freno che gli fu
41 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
amino Johnson nato verso il 1575 e morto nel 1673, occupò il posto di poeta regio, benchè per qualche tempo avesse esercitato
atezza dell’arte senza seguirla. E sebbene egli ceda di gran lunga al poeta spagnuolo per fecondità, non per questo diventa m
no quelle che scrisse il cavaliere Van-Broug architetto grossolano, e poeta comico delicato morto nel 1704. Egli non meno che
42 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
amino Johnson nato verso il 1575 e morto nel 1637, occupò il posto di poeta regio, benchè per qualche tempo avesse esercitato
atezza dell’arte senza seguirla. E sebbene egli ceda di gran lunga al poeta spagnuolo per fecondità, non per questo diventa m
no quelle che scrisse il cavaliere Van-Brough architetto grossolano e poeta comico delicato morto nel 1704. Egli non meno che
43 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62
me inventore dell’opera buffa l’autore dell’Anfiparnaso, e come primo poeta dell’opera seria o eroica il Rinuccini, e Giacomo
ica d’Aristotile, renderebbe ridicolo lo scrittore, il pittore, ed il poeta , essendo essi obbligati ad imitare non a copiare
sico, delle false gemme e delle scene dipinte, e dice a se stesso: Il poeta fa parlare Aquilio come si deve e come esige il s
arziale, imitar l’impeto raffrenato della prudenza, e conchiudere col poeta con fare scoppiare il colpo ben regolato e mostra
go anch’io per fermo (nè ciò pregiudicherà punto alla gloria del gran poeta Romano) che il melodramma non ha tuttavia la sua
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 238
ni, collo Zuccato, col Fabbrichesi, col Vestris e col Blanes, e ne fu poeta . Quest’ultimo lo chiamò al suo letto di morte, pe
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 313
ano Spavento. Il Cinelli racconta « che una volta (Curzio Marignolli, poeta , nato a Firenze il 1563 e morto a Parigi il 1606)
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 486
in quella sera la parte del protagonista. Ahimè !… L’arguto Buratti, poeta veneziano, lo annichilì con questo epigramma : O
47 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo III. La Poesia Drammatica nel Secolo XV fa maggiori progressi in Italia. In Francia cominciano i Misteri. » pp. 194-209
enichi la tradusse in Italiano, spacciandola qual cosa sua. Laudivio, poeta natìo del regno di Napoli137, e uno tra coloro ch
zie di canto, con cui si declamano; ed oltracciò, io canto, dice ogni poeta che prende a narrare; cantano alternando i pastor
Manuzio il giovane pubblicata nel 1588 sotto il nome di Lepido comico poeta antico. Un’altra commedia, intitolata Philogenia,
no la giustizia, la pace, la verità, e la misericordia; e l’altro del poeta Giovanni de la Encina, che il conte de Uregnas fe
 III cap. 3, il quale anche pruova con un epigramma di Lancino Corti, poeta di que’ tempi, che Lodovico Sforza fra le altre c
48 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35
derni cortigiani Francesi. Non per tanto l’ elevatezza dell’anima del poeta si scorge in diversi tratti. In quel fiero e nobi
ia. “Non è così facile (disse di lui con verità M. Racine) trovare un poeta che abbia posseduti tanti talenti, l’arte, la for
comparve sulle scene l’Alessandro di Giovanni Racine nobile e giovane poeta , da cui cominciò una specie di tragedia quasi nov
ia a quel che sentono in se stesse, e vanno agevolmente seguitando il poeta nelle commozioni che disviluppa, e ne favellano c
piangere la figliuola d’ Agamennone; l’Atalia uscita nel 1691, ove il poeta s’ innalza e grandeggia imitando alcuna volta il
lermi delle parole di Pietro da Calepio, scopre anche la gioventù del poeta . Si vede nella Berenice tutto ad un tempo la deli
; ma Racine le accompagna con altre maniere poetiche calcando da gran poeta le tracce degli antichi tragici che studiava e si
49 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
tratta dall’Ariosto degli amori di Ginevra, verseggiata in parte dal poeta Pietro Ronsard. Gli attori erano i principali per
tempo da’ francesi, inglesi, e alemani. Ma quando Parigi non avea un poeta teatrale più esperto di Hardy, Londra contava fra
ato in proverbio nell’Alemagna, dove per dinotare un attivo e secondo poeta , suol dirsi, é un Hanns Sachs. Non pertanto, seco
50 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
lagrimante che distrugge l’unità dell’interesse contro l’oggetto del poeta : se le comiche dipinture non contrastano con situ
olta in affettazione, e fa perdere di vista i personaggi palesando il poeta . Filippo Nericault Des Touches nato in Tours nel
questo Don Chisciotte poetico allude all’ avvenimento di M. Maillard poeta Brettone, il quale avendo pubblicate alcune poesi
carcerazione. Dami se n’era scusato sulla difficoltà che incontra un poeta a farsi luogo nella corte, dove, al suo dire,
ra che il malvagio è troppo abbellito dallo spirito che gli presta il poeta per renderlo simile agli originali Francesi e a’
convengo. Meraviglioso in tutto è il secol nostro. M. Dorat noto poeta morto nel 1780 d’anni quarantasei coltivò anche l
antica e moderna nella sessione VI: Osservo ne’ Francesi piuttosto un poeta il quale recita le sue poesie che un attore che e
l difetto a un attore, non dovendo egli pensare nè a se stesso, nè al poeta , nè allo spettatore, ma unicamente all’affetto ch
51 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo V. Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. » pp. 355-388
componimenti, e spesso da’ maneggi de’ fautori e degli’ avversari del poeta , possono caratterizzarsi per buone, ad onta di qu
sembra ben fondato, non persuade, e non produce l’effetto bramato dal poeta . L’ingegno consiste nel concatenar sì aggiustatam
erale in Francia) di mostrarsi spiritoso, che fa sovvenire spesso del poeta , e perder di vista i personaggi236. M. Destouches
i questo Don Chisciotte poetico allude all’avvenimento di M. Maillard poeta brettone, il quale avendo pubblicate varie poesie
questa carcerazione. Dami se n’era scusato sulla difficoltà che ha un poeta di farli luogo nella corte, dove, al suo dire, N
i dice tralle altre cose nella sessione VI) ne’ francesi piuttosto un poeta , il quale recita le sue poesie, che un attore, il
perdonarsi a un attore, il quale non dee pensar né a se stesso, né al poeta , né allo spettatore, ma unicamente all’affetto ch
eritato d’essere encomiato in Napoli in un’anacreontica dell’illustre poeta D. Antonio di Gennaro Duca di Belforte. 230. Gl
ando del Conte di Cominge, di Eufemia, e di Fayel, drammi funebri del poeta d’Arnaud, dice: «M. Baculard se prévaut beaucoup
on Melpomène et Thalie. Egli é purtroppo vero ciò che disse un altro poeta francese: «L’ennui du beau engendre le laid».
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 330
lia di Rovigo, assai educato e coltissimo, fu egregio attore, egregio poeta estemporaneo e non meno egregio autore comico. Si
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 560-561
Lodovico Mancini Angelo Mancini parti ingenue Luigi Barbieri, poeta e rammentatore Filippo Margoni, guardarobe Lo
54 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIII. Commedia Mezzana. » pp. 141-150
oro s’impulasse a delitto, e senza soggiacere a pena verunaa. Platone poeta comico contemporaneo di Aristofane è tenuto pel p
per le quali dieci volte soltanto riportò la corona teatrale. Questo poeta di vantaggiosa statura amico di vestire pomposame
55 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269
ena d’immagini forti e di metafore ardite. Si trova fra’ Turchi alcun poeta che passa per eccellente. Saadi autore del Gulist
X). Ibraim Gran Visir e genero dell’imperadore Acmet III, è stato un poeta che ne’ versi fatti per la sultana che poi fu sua
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 609
tenne al Teatro di S. Luca in Venezia, quando Carlo Goldoni ne era il poeta comico. Recatosi egli a Parigi, la Catroli abband
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 214-215
to col nome di Tito Vespasiano, sotto il quale si nascondeva il caldo poeta livornese Braccio Bracci. O bella fata dagli occ
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 507
illustrati con un carme apologetico dell’abate Gio. Battista Vicini, poeta primario di S. A. Serenissima (Mod., Eredi di Bar
59 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »
irannide, in cui discutono della vita Gerone tiranno di Siracusa e il poeta Simonide. Del libretto [commento_1.2] Rin
esentato a Napoli nel 1724; l’Achille in Sciro fu invece composto dal poeta cesareo per la reggia viennese nel 1736. cavati:
rancese di Federico II di Prussia tradotto in italiano e adattato dal poeta di corte Giampiero Tagliazucchi. Della musica
linista e compositore, compose diverse opere in collaborazione con il poeta francese Philippe Quinault (Parigi, 1635-1688).
astasiani rappresentati in Italia prima della partenza per Vienna del poeta cesareo. Nota alla nota d’autore n. 4: «Se la pi
a Roma. Achillino: Claudio Achillini (Bologna, 1574-1640) giurista e poeta marinista, autore di una grande produzione encomi
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 148-185
letano di Jacobo Sannazzaro, e la farsa toscana del medesimo illustre poeta della presa di Granata rappresentata in quella re
citar versi, per quella specie di canto con cui si declamano; ed ogni poeta dice de’ suoi versi, io canto. Perchè poi non pot
il giovane volle pubblicarla nel 1588 sotto il nome di Lepido comico poeta antico. Alberto da Eyb ne inserì molti squarci ne
i Orfeo, cose che passano negli atti precedenti, e l’ammazzamento del poeta amante eseguito nel V dalle Baccanti, esiggono un
i. Due altre azioni teatrali volgari leggonsi nelle rime del Notturno poeta napoletano appartenente a questo periodo. S’intit
Affò, da cui mi fu in Parma cortesemente comunicato nel 1779. a. Fu poeta , filosofo, istorico, giureconsulto e musico, se c
61 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134
chè in questa parlano in proprio nome le persone introdotte, e non il poeta . Un personaggio chiama la morte alcalde de huess
o del Gongora fu Giovanni de Tasis y Peralta conte II di Villamediana poeta distinto per la nascita, per le avventure e per l
n Valenza nel 1609; ed il sivigliano Giovanni Jauregui buon pittore e poeta emulo del Quevedo e del Gongora che produsse in R
l II tomo delle opere di questa dama. Simone Machado anche portoghese poeta rinomato scrisse quattro commedie impresse in Lis
vantaggio l’indole bellica ed il germe della decadenza nazionale, fu poeta e bell’ingegno egli stessoa, e nel proteggere le
difesa, il conte lo narra a Cosmo suo servidore fatto a tal sine dal poeta rimanere indietro. Questa sorte di racconti diven
za. Ma questo punto dell’azione vien raffreddato dalle pedanterie del poeta . Si sente cantare questa redondiglia: Si acaso m
rle in dote. Ma vaglia il ver, benchè non sia gentile, Benchè sia mal poeta e peggior musico, Zotico, seccator, bugiardo e st
il merito di prevenire l’uditorio sul carattere del protagonista. Il poeta con altre pennellate ancora avviva il ritratto di
hija soy. Ma in fine che brami? si dice a Chimene, ed ella presso il poeta francese risponde, Le pursuivre, le perdre, et m
travaganze, gli errori e l’ignoranza di Calderòn. Senza dubbio questo poeta (per accennarne alcuna cosa in generale prima di
erchè non abbia a temere del pugnale, lo getta in mare, supponendo il poeta che Gerusalemme fosse città marittima. Ma questo
orre la sfera dell’aria contro l’umano vascello del di lui corpo . Un poeta più sobrio avrebbe ad un moribondo risparmiato al
intendere esser quella dipintura immagine di una bellezza estinta. Il poeta riconduce lo spettatore a Gerusalemme ad ascoltar
, restando adempiuto l’influsso. Ed in ciò ancora è da riprendersi il poeta ; perchè in vece di prefiggersi l’insegnamento di
da Gerusalemme a Menfi e da Menfi a Gerusalemme, la cura puerile del poeta di accreditar gli errori volgari dell’influsso? B
spia. Questo intrigo riesce piacevole, e sarebbe a desiderarsi che il poeta avesse renduta più verisimile la pratica della ci
poraneamente, ossia a sogetto. Ma in questa si vuole osservare che il poeta per sostenere il sentimento opposto introduce un
to avesse al de Castro al Diamante. a. Nicolàs Fernandez de Moratin poeta non volgare e scrittore elegante anche in prosa p
Gomes Arias, duelete de mi, no me dexes presa, en Benamexi. a. Il poeta nel fervore della passione si è quì permesso una
62 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285
rchè in questa parlano in proprio nome le persone introdotte e non il poeta . Un personaggio chiama la morte alcalde de huesso
eo di Gongora fu Giovanni de Tasis y Peralta Conte II di Villamediana poeta distinto per la nascita, per le avventure e per l
n Valenza nel 1609; ed il Sivigliano Giovanni Jauregui buon pittore e poeta emulo di Quevedo e di Gongora impresse in Roma la
ovano nel II tomo delle di lei opere. Simone Machado anche Portoghese poeta rinomato scrisse quattro commedie impresse in Lis
vantaggio l’indole bellica ed il germe della decadenza nazionale, fu poeta e bell’ ingegno egli stesso102 e nel proteggere l
o narra a Cosimo suo servidore fatto a tal fine rimanere indietro dal poeta . Questa sorte di racconti divenuti essenziali del
l possesso di una bella regina. Ma questo punto dell’azione viene dal poeta raffreddato colle pedanterie. Si sente cantare qu
in dote. Ma vaglia il ver; benchè non sia gentile, Benchè sia mal poeta e peggior musico, Zotico, seccator, bugiardo e
il merito di prevenire l’uditorio sul carattere del protagonista. Il poeta con altre pennellate ancora avviva il ritratto di
ja soy. Ma in fine che brami? si dice a Chimene; ed ella presso il poeta Francese risponde, Le poursuivre, le perdre, &
travaganze, gli errori e l’ignoranza di Calderon. Senza dubbio questo poeta (per accennarne alcuna cosa in generale prima di
orre la sfera dell’ aria contro l’umano vascello del di lui corpo. Un poeta più sobrio avrebbe ad un moribondo risparmiato al
li vien dato ad intendere essere immagine di una bellezza estinta. Il poeta riconduce lo spettatore a Gerusalemme ad ascoltar
restando adempiuto l’ influsso. Ed in ciò ancora è da riprendersi il poeta ; perchè in vece di prefiggersi l’insegnamento di
da Gerusalemme a Menfi e da Menfi a Gerusalemme, la cura puerile del poeta di accreditar l’errore volgare dell’influsso? Ben
spia. Quest’ intrigo riesce piacevole, e sarebbe a desiderarsi che il poeta avesse renduta più verisimile la pratica della ci
ecitata spesso all’improvviso. Ma in questa si vuole osservare che il poeta per sostenere il sentimento opposto introduce un
o nel 1681, e tutti si rivolsero a lui, perchè succedesse all’estinto poeta nel comporre gli autos sacramentales; ma egli ris
i ghiribizzi e di agguindolamenti. 107. Nicolas Fernandez de Moratin poeta non volgare e scrittore elegante anche in prosa p
rias duelete de mi, no me dexes presa en Benamexi. 113. Il poeta nel fervore della passione si è quì permesso una
63 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
breo. Fu solo sotto il dominio di tali nazioni che fiorì colà qualche poeta drammatico della nazione Ebrea. Tale fu un Ezechi
ndadaria. Alluse a questo teatro e ad altre antichità di Murviedro il poeta Leonardo Argensola quando scrisse: Con marmoles
vversi allo spettacolo teatrale. Egli punì come reo di maestà lesa un poeta che in una tragedia avea inserite alcune parole i
64 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
rodotta la poesia teatrale in Roma, cioè verso l’anno 519, Gneo Nevio poeta nato nella Campania vi fe udire i suoi drammi tra
uso de’ versi Saturnii. Ma Cicerone osserva che Ennio, benchè miglior poeta di Nevio, scrivendo delle guerre Romane tralasciò
lle sue favole. Contemporaneo di Andronico e di Nevio fu Quinto Ennio poeta di loro più chiaro per sangue, per valore, per il
Eadem dicta, eademque oratio æqua non æque valet. Quest’insigne poeta de’ suoi tempi, che fu l’amico di Scipione Africa
l’artificio e i comici colori sotto altri nomi. Oltramonti il celebre poeta Portoghese Luigi Camoens nel suo Anfitrione conse
ata in alcune di Aristofane, cioè l’ illusione distrutta dal medesimo poeta . Aristofane in qualche coro ragiona a lungo delle
starsi, come converrebbe, l’una e l’altra concordemente alle mire del poeta . Scorgesi da qualche commedia moderna l’effetto d
loro Grazioso quasi sempre narri al popolo ascoltatore i disegni del poeta . Moliere stesso nell’Avaro introduce Arpagone che
ia perchè non voglia mentire manifestamente, ovvero perchè intenda il poeta mostrare ch’ella siasene dimenticato, e si salvi
he deridono i buoni, e si animano a continuare nelle loro infamie. Il poeta acconciamente la mette in vista per insegnare a d
nte innamorata, e di un giovane di lei amante. Questo valoroso comico poeta non ha bisogno di perdersi in episodj. Corre allo
vi manchino forse de’ versi detti da Simo prima di partire, o che il poeta abbia contato sull’indulgenza dello spettatore. L
e per lo stile, è questa commedia noverata tralle buone, e fu cara al poeta che la compose. I Prigioni. Tralle antiche comme
le stesse trappole servili tendono a un oggetto nobile e lodevole. Il poeta l’avea prevenuto nel prologo: “Non troverete (egl
porre un opuscolo per isceverarle. Certo Plauzio, secondo lui, antico poeta comico scrisse diverse commedie, le quali dal di
ntes, appartengano a Marco Acutico70. Certo è però che Plauto miglior poeta che mercatante caduto in miseria e postosi a lavo
65 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55
iena d’immagini forti e di metafore ardite. Si trova fra Turchi alcun poeta che passa per eccellente. Saadi autore del Gulist
n latino. Ibraim Gran Visir e genero dell’imperadore Acmet III, fu un poeta che ne’ versi fatti da lui per la sultana che poi
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 88-117
lo, e le mi inchino di nuovo. Prima della sua partenza da Parigi, il poeta Isaac Du Ryer (Le tems perdu, pag. 65) le present
blioteca Nazionale di Torino. Il De Somi, mantovano, fu autor comico, poeta e impresario di compagnie comiche, come rilevasi
a dar tempo alli spettatori di poter capir comodamente i concetti del poeta , et gustar le sue sentenze, non sempre comuni, e
sciocco, oltre al risponder mal a proposito [il che gl’ insegnarà il poeta con le parole] bisogna che a certi tempi, sappia
o comporta, ouer mordersi un dito per isdegno, et simili cose, che il poeta , nella testura della fauola, non puo esplicatamen
ra, tal che non induca tedio a gl’ ascoltanti, et in somma si come il poeta con il soggetto uerisimile, et artificioso, et co
d’anima siamo composti noi : l’ una di queste parti principali è del poeta , et l’altra è dello histrione. i mouimenti del qu
altri aparati dimane ; hora circa al modo del uestirle dico che se il poeta , ui haurà introdotto alcuna deita, od’ altra noua
o il nome di pastore tutti gli huomeni ? Ver. Anzi nò, per che se il poeta u’ introducesse [come sarebbe per essempio] una m
enti di chi ui recita, alla grauità che con li uersi li haurà dato il poeta . Mass. Io non credo, che sia possibile assegnar p
, quei modi de prologhi usati da gl’ antichi, cioè che in persona del poeta , eschi uno, togato, Et laureato, il cui habito ri
nando de gl’ intermedij uesibili] dico, che quello che in persona del poeta fauella ; ha da rizzare sempre il suo ragionament
to di refrigerio alle menti de gli spettatori ; et si anco per che il poeta [come ui cominciai a dir hieri] si serue di quell
67 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191
lagrimante che distrugge l’unità dell’interesse contro l’oggetto del poeta : se le comiche dipinture non contrastano con situ
affettazione, e fa perder di vista i personaggi imitati palesando il poeta . Filippo Nericault des Touches nato in Tours nel
e in seguito l’Amante misterioso che cadde affatto, ed appena potè il poeta consolarsi coll’applauso che ottenne la sua pasto
di tale Don Chisciotte poetico allude all’avvenimento di m. Maillard poeta brettone, il quale avendo pubblicate alcune poesi
carcerazione. Dami se n’era scusato sulla difficoltà che incontra un poeta a farsi luogo nella corte dove al suo dire, Nous
ra che il malvagio è troppo abbellito dallo spirito che gli presta il poeta per renderlo simile agli originali francesi e a’
voi convengo. Meraviglioso in tutto è il secol nostro. M. Dorat noto poeta morto nel 1780 di anni quarantasei coltivò anche
li sciocco e vano; mentre il marito disegna di concederla ad un altro poeta più meritevole, e dell’avviso del padre è la giov
ntica e moderna nella sessione VI: Osservo ne’ Francesi piuttosto un poeta il quale recita le sue poesie, che un attore che
l difetto a un attore, non dovendo egli pensare nè a se stesso, nè al poeta , nè allo spettatore, ma unicamente all’affetto ch
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661
atirico aveva detto che faceva molto onore al suo stato, ispirò ad un poeta anonimo i seguenti versi : Ciavarelli met tant d
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544
Sudicio. Nacque a Firenze l’agosto del 1756, e fu barbiere, comico, e poeta . Nella prefazione alle sue Rime, scritta da Arpal
70 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241
alzare un teatro stabile secondo l’architettura diretta dallo stesso poeta ; e furono eseguite a maraviglia, essendosi l’iste
sica da Alfonso dalla Viola ferrarese nel 1555, il celebre letterato, poeta e orator grande, Alberto Lollio ferrarese coll’Ar
ricchire e nobilitar la poesia castigliana, l’andaluzzo Herrera, buon poeta e felice imitator del Petrarca. Occupa (dice Apos
maschere; e pur tra queste cominciò l’opera. Orazio Vecchi modenese, poeta insieme, e maestro di cappella, spinto dal felice
gni sua parte perfettissimo in se medesimo, come per l’invenzione del poeta eziandio ec.» Indi il gran duca di Toscana lo fec
zie de’ Professori del Disegno pag. 104. A quella favola pastorale il poeta medesimo fece poi gl’intermedi che furono dati al
usico, delle gioie false, delle scene dipinte, e dice a se stesso, il poeta fa parlare Aquilio come si dee, come richiedesi a
a fuori, e che la prudenza si sforza di raffrenare, e conchiudere col poeta col fare scoppiar il colpo ben guidato, e mostrar
er fermo, (e ciò non pregiudicherà mai alla gloria immortale del gran poeta cesareo) che si fatto dramma non ha tuttavia la s
71 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
toni che corrono per l’Italia. Nacque in Napoli e nacque sobria, ogni poeta essendo persuaso sin dall’ incominciar del secolo
minciò a produrre le sue opere il nostro don Giambatista Lorenzi noto poeta de’ nostri giorni. Perito nell’arte, dotato di na
mviri, nel Turno Aricino ed altri drammi del Romano Silvio Stampiglia poeta Cesareo dell’imperadore Carlo VI. Le di lui favol
ne, quell’armonia, quella scelta che costituiscono il merito del gran poeta che gli succedette. Notabili singolarmente sono i
e ed appagare i sensi. Per riuscire nel primo lavoro, si vale il buon poeta di un’ azione importante ma semplice per dar camp
o nella poesia melica che niuno più riempie; là dove se altro moderno poeta , e grande ancora, tu ti finga di non avere esisti
etastasio il confronto con Cornelio, con Racine e con qualunque altro poeta tragico. I suoi caratteri non cedono per l’ esatt
spargete Sopra lui fiori, e del vivace alloro Onorate l’altissimo poeta . Seguaci ebbe questo valorosissimo ingegno nel
72 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128
rodotta la poesia teatrale in Roma, cioè verso l’anno 519, Gneo Nevio poeta nato nella Campania vi fe udire i suoi drammi tra
usò de versi Saturnii. Ma Cicerone osserva che Ennio, benchè miglior poeta di Nevio, scrivendo delle cose Romane tralasciò l
lle sue favole. Contemporaneo di Andronico e di Nevio fu Quinto Ennio poeta di essi più chiaro per sangue, per valore, per il
’azione di quella di Euripide e delle Troadi di Seneca. Certamente il poeta Leccese non tradusse letteralmente la greca trage
. Eadem dicta, eademque oratio aequa non aeque valet. Questo insigne poeta de’ suoi tempi che fu l’amico di Scipione Affrica
l’artifizio e i comici colori sotto altri nomi. Oltramonti il celebre poeta Portoghese Luigi Camoens nel suo Anfitrione conse
vata in alcune di Aristofane, cioè l’illusione distrutta dal medesimo poeta . Aristofane in qualche coro ragiona a lungo delle
starsi, come converrebbe, l’una e l’altra concordemente alle mire del poeta . Scorgesi da qualche commedia moderna l’effetto d
loro Grazioso quasi sempre narri al popolo ascoltatore i disegni del poeta . Moliere stesso nell’Avaro introduce Arpagone che
erchè non voglia mentire manifestamente, ovvero sia perchè intenda il poeta mostrare ch’ella siesene dimenticato, e si salvi
che deridono i buoni e si animano a continuare nelle loro infamie. Il poeta acconciamente la mette in vista per insegnare a d
vi manchino forse de’ versi detti da Simo prima di partire, o che il poeta abbia contato sull’indulgenza dello spettatore. L
lo stile, è questa commedia noverata tralle buone, e fu molto cara al poeta . I Prigioni. Tralle antiche commedia rispettate
le stesse trappole servili tendono a un oggetto nobile e lodevole. Il poeta l’avea prevenuto nel prologo: « Non troverete (eg
porre un opuscolo per isceverarle. Certo Plauzio, secondo lui, antico poeta comico, scrisse diverse commedie le quali dal di
ientes, appartengano a Marco Acuticoa Certo è però che Plauto miglior poeta che mercatante caduto in miseria e postosi a lavo
na parte si vedeva la figura di Nevio animata coll’iscriziionz Nevius poeta Cap.; era dall’altra un lupo che teneva sotto un
73 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
assomigliano ad Edipo e ad Ippolito? Il nolano Luigi Tansillo celebre poeta fu il primo nel secolo XVI a produrre una specie
io fratello di Benedetta con Clelia Farnese. Alberto Lollio ferrarese poeta e oratore grande scrisse l’Aretusa altra pastoral
rando quello che si tralascia. Mirabili sono fin anco i trascorsi del poeta , voglio dire alcuni pensieri più studiati, i qual
ostra gl’interni movimenti se non col pianto che le soprabbonda, e il poeta fa che Dafne gli vada disviluppando: Tu sei piet
Coltura delle Due Sicilie. b. L’esgesuita Saverio Bettinelli celebre poeta del secolo XVIII errò ancora nel credere che quel
egno di arricchire, ed elevare la patria poesia Fernando Herrera buon poeta Andaluzzo, e sovente armonioso e felice imitatore
74 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160
gna) entrandovi assonanti, consonanti e versi sciolti ad arbitrio del poeta . Nè anche si rappresentò. Lotta in essa &c.
a. La commedia è fischiata, e non se ne vendono le copie impresse, il poeta perde il prezzo convenuto, e si dispera, il perfi
soccorso di un ricco uomo dabbene impietosito, la famiglia del tapino poeta sarebbe perita nell’indigenza. La locuzione è pro
75 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
sebii, morì quasi nonagenario in Taranto: Marcus Pacuvius Brundusinus poeta Romæ picturam exercuit, & tabulas vendidit. I
medie Greche cui in vano cercano di emulare“. Orazio, giudiciosissimo poeta e precettore (scrive Anton Maria Salvini) rende r
ofecto tota hæc fabula præter cæteros argutatur, imò tumet, & cum poeta nubes & inania captat . . . Ejusmodi nimirum
76 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
ibia le cantava65. Visse almeno fino all’anno di Roma 546. GneoNevio, poeta campano, o sia nativo della Campania, il quale mi
o composto da’ lui medesimo, che Aulo Gellio ci ha conservato. Questo poeta col tradurre e imitare i greci, ne trasse lo spir
scorse tutta la Commedia con somma continuata ammirazione del vecchio poeta . Ma poteva mancar d’incantar un consumato e dotto
ne della Medea, del Tieste, e del Catone di Curiazio Materno, celebre poeta e giureconsulto; in Plinio secondo, delle favole
questa bellissima tragedia, diremo liberamente, che in ciò si vede il poeta che parla, mentre ogni uomo di gusto avrebbe volu
estremo periglio E’ il consiglio miglior d’ogni consiglio. L’istesso poeta Italiano ne ha tratta ed espressa facilmente un’a
A taluno parrà soverchio lunga; ma se in qualche parte é permesso al poeta drammatico di adornare ed esser pomposo, egli é i
parem Regale munus? Me. Aut tuam mortem, aut meam. Venuto Ercole, il poeta fa ch’egli intenda lo stato del regno, e voli a t
hanc fugio, et hoc caelum, et deos etc., e ciò fu pure dall’istesso poeta cesareo imitato, e forse con più energia: Dem.
ublimis agit    Fortuna metus, pur leggiadramente imitato dal nostro poeta drammatico: Se a ciascun l’interno affanno Si ve
odie, Per altro nome tali favole si chiamavano rintoniche da Rintone, poeta tarentino, che le inventò. La commedia latina fu
ebii, morì quali nonagenario in Taranto: «Marcus Pacuvius Brundusinus poeta Romae picturas exercuit, tabulas vendidit. Inde T
avvenuto con Cecilio , si voglia intendere di qualche altro rinomato poeta che allor ci vivesse, o deesi dire col non men do
e greche, cui in vano cercarono di emulare». «Orazio, giudiciosissimo poeta e precettatore ( scrive Anton Maria Salvini ) ren
77 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267
la Vicente che altre ne scrisse ancora di propria invenzione. Il buon poeta Luigi Camoens scrisse un Anfitrione, e un’altra f
i fuerte llegàre. Frattanto il vizio radicale della favola rende il poeta incerto tra la decenza e la verisimiglianza, le q
nel 1635 d’anni settantatré. L’antica e la moderna Europa non vide un poeta teatrale più fecondo di Lope. I venticinque volum
ultima é fantastico il carattere del protagonista. Finalmente il buon poeta Luperzio Leonardo di Argensola nato nel 1565, ess
78 (1772) Dell’opera in musica 1772
zione di definire ogni aspetto, ogni ‘attore’ del teatro musicale: il poeta , il musicista, il cantante, il ballerino, l’archi
orrono spesso sotto la penna di Planelli, fermamente convinto che «il poeta , non meno che l’oratore e ‘l cristiano filosofo,
ello che hanno le medesime parole nell’ordine, che ad esse assegnò il poeta » (III.III.18); di nuovo, veniva sottolineato il p
ovo, veniva sottolineato il primato o almeno la corresponsabilità del poeta , di cui troppo spesso musicisti e cantanti pareva
luzza. Lo spettatore sdegna in sentire il maestro di cappella far del poeta . Senza che, tali aggiunzioni distruggono la misur
e ci rende curiosi del proseguimento» (VI.II.3). Ancora una volta al poeta spettava la funzione di guida: Planelli chiedeva
posizione del ballo teatrale fosse addossata, non al ballerino, ma al poeta , assistito bensì dal primo» (VI.II.5). A chi sosp
a» (VI.II.11), torna più volte in queste pagine, insieme a quello del poeta e storico Louis de Cahusac, che aveva tra l’altro
55 fece la musica al Sacrifizio, dramma pastorale d’Agostino Beccari, poeta ferrarese. Nel 1563 lo stesso Viola messe in musi
usica L’Aretusa d’Alberto Lollio, altro celebre letterato ferrarese e poeta , il qual dramma fu nel medesimo anno rappresentat
Roma. [Sez.I.1.0.15] Anche Modena ebbe in quel secolo Orazio Vecchi, poeta insieme e maestro di cappella, che si distinse ne
re, tendendo alcune alla mozione di tale o tal altro affetto, che dal poeta sia stato subordinato al principale. E però tutte
rirgli la pena, nel soccorrerlo. Se dunque un oratore, un pittore, un poeta elegga questo suggetto e lo presenti con energia,
oesia: e così cercando d’evitare un difetto incorsero in un altro. Il poeta che voglia tenere un giusto mezzo in questo cammi
un ternario, ben lega col primo, come nell’appresso esempio d’anonimo poeta : Giungano a te, Signor, Questi d’un puro cor Vot
ra rimati. Nell’unione di questi due versi, e nell’uso della rima, il poeta non è noiato da alcun precetto; e purché abbia ri
ntrodurre ne’ melodrammi quante bizzarre scene potessero. Oggi, se il poeta aspira a’ suffragi delle persone di buon senso, d
esige dal maestro di cappella, proseguiamo a vedere ciò ch’esige dal poeta , esponendo qual luogo si convenga a’ recitativi e
da ciò insomma che fu trattato nell’antecedente recitativo, o che dal poeta si suppone d’essere stato trattato dietro alla sc
tti. Ma nelle arie particolarmente esse non debbono entrar mai, se il poeta non voglia estinguere nell’animo nostro tutta l’e
o si amino scambievolmente e si trovino sul procinto di separarsi. Il poeta si è talmente investito di quello stato, ch’egli
sta, come in simili casi ha con eterna sua lode praticato il valorose poeta . Ma in questo egli ha voluto che Matusio, non già
e vera folle, ridurrebbe gli uomini all’infelice stato d’inazione. Il poeta drammatico non dee spacciar troppe massime. Il su
istruzione. Un dramma intarsiato di massime scopre l’inespertezza del poeta , il quale non sapendo dare all’azione quel colore
enti delle persone drammatiche, non principi generali, non tesi. E il poeta non si lasci sorprendere al Quadrio il quale asse
ttore) è menato al teatro dal desiderio di farsi quel capitale, né un poeta degno di premere le vestigia di Sofocle, vuol der
tetico nel recitativo, nulla restasse ad aggiugnere nelle arie? Ma il poeta non dee consumare nel recitativo gli estremi sfor
produrre un tal’ effetto non contribuì poco l’attenzione, ch’ebbe il poeta d’evitare in tutte le arie que’ difetti di cui qu
ui qui ragioniamo. [Sez.II.7.2.15] Un’altra avvertenza vuole avere il poeta intorno alla materia propria delle arie, e si è c
iuttosto, come sarìa di ragione, alla seconda parte, bisognerà che il poeta soffra in pace un tal sopruso, e speri intanto ch
la musica teatrale [Sez.III.0.0.1] Il melodramma composto così dal poeta passa nelle mani del maestro di cappella. Le nost
stra; avvegnaché troppo inverisimil sarebbe, e contro l’intenzion del poeta , che un personaggio pronunziasse così fil filo un
ello che hanno le medesime parole nell’ordine, che ad esse assegnò il poeta . Pensa oramai per te s’hai fior d’ingegno se qu
luzza. Lo spettatore sdegna in sentire il maestro di cappella far del poeta . Senza che, tali aggiunzioni distruggono la misur
far comprendere quanto sia questa necessaria all’opera in musica. Il poeta e ‘l maestro di cappella, quando pure avessero co
erate da straniere nazioni. Quindi, per conchiudere colle parole d’un poeta pittore, Bisogna, che i pittor sieno eruditi, Ne
e? Il suggetto della danza vuol esser tratto da quelle azioni, che il poeta drammatico suppone che accadano negl’intervalli d
he passa tra l’primo e l’secondo atto dell’Achille in Sciro, finge il poeta che Arcade seguace d’UIisse faccia dalle navi tra
posizione del ballo teatrale fosse addossata, non al ballerino, ma al poeta , assistito bensì dal primo. Niuno meglio dell’aut
e l’altro intervenga. E dall’altra parte il ballerino additerebbe al poeta quello che non si può graziosamente esprimere col
mile attacco alla danza; la qual cosa non sarà difficile a un accorto poeta . Ma quando la favola ne porgesse l’occasione in m
rpo si compongono un visibile parlare (come lo chiama il nostro primo poeta ) e un copioso vocabolario di tutto ciò che vien l
, le loro usanze, si sono mutati a talento d’un tragico o d’un comico poeta . Di ciò molti esempi ne somministra la greca stor
eneral rivoluzione nel costume delle donne francesi109 , e un tragico poeta riformare uno de’ maggiori monarchi del mondo, ab
non comuni talenti. Il direttore dell’opera in musica dee regolare il poeta drammatico, i maestri della musica e de’ balli, l
, come potrà erigersi in lor direttore? Come si accorgerà egli, se il poeta o il pittore abbia o no osservate le leggi della
uanto la luna co’ granchi. La cantatrice priverà di sua protezione il poeta , se nelle arie di lei avrà messi tai sentimenti c
rnere nelle commedie di Terenzio. Nell’Andria, a cagion d’esempio, il poeta espone come cosa indifferente l’illecito commerci
ario che badi il direttore, quanto che spesse volte è dimenticata dal poeta drammatico. In generale que’ vizi enormi, e che m
o nella tragedia; nella commedia, o sia nell’opera comica, un accorto poeta non concederà loro mai luogo. Al contrario i legg
ntrar solo nella commedia; nella tragedia non mai. Se un mal avvisato poeta pensasse esempigrazia di soggettare al comico ris
ateria non di spavento, ma di riso agli ascoltanti, che vedrebbero il poeta intimorito da que’ leggieri difetti, ed affannato
tto alla compassione ed al soccorso altrui? Qual ragione ha l’inumano poeta d’aggravare il peso della loro miseria? [Sez.VII
ravare il peso della loro miseria? [Sez.VII.3.0.18] Non solamente il poeta dee rispettare alcuni difetti a cui soggiace l’um
ale, che cavato avrebbono Aristotile del seminato. Egli è vero che il poeta , non meno che l’oratore e ‘l cristiano filosofo,
un filosofo, che prendesse il tuono d’oratore, altrettanto il sarà un poeta , che cambi in pergamo il teatro, o che, entrato i
corga che si cerchi anzi d’istruirlo che di dargli solazzo. Breve, il poeta drammatico non dee metter la morale in precetti m
are la lama» (allude ironicamente al cómpito del critico di fronte al poeta : è citazione comunissima, che si ritrova per esem
degli Angioli (Ebola 1705 – Napoli 1783), che era stato in giovinezza poeta di qualche fama presso la corte di Vienna. [comm
Teatro nel Rinascimento cit., pp. 228-239. [commento_Sez.I.1.0.12] • poeta ferrarese: la favola pastorale Il Sacrificio (o I
ga poi (da non confondere con l’omonimo figlio, 1573-1630, cantante e poeta , autore del libretto dell’Orfeo monteverdiano): u
ie di egloghe); Ottavio Rinuccini (Firenze 1562 – 1621), il prolifico poeta del gruppo, autore dei libretti delle due opere d
[commento_Sez.I.1.0.22] • Apostolo Zeno: Zeno, Venezia 1668 – 1750, poeta cesareo alla corte di Vienna tra 1718 e il 1729,
l’abate Frugoni: Carlo Innocenzo Frugoni (Genova 1692 – Parma 1768), poeta e professore di retorica, protagonista della vita
ffei: il veronese Scipione Maffei (1675 – 1755), archeologo, storico, poeta , autore di una Merope (1713) composta a gara con
i (Bologna 1692 – 1777) non è da confondersi col fratello Giampietro, poeta e pittore menzionato sopra da Planelli. Cap. V
ini (1743) aveva tra l’altro censurato questa imitatio virgiliana del poeta veronese: cfr. C. Viola, La tragedia degli inveri
o una corda allo scopo di dilettare con la variazione della voce». Al poeta Timoteo di Mileto (446 a.C. – 357 a.C.) è attribu
ato Louis de Cahusac (Montauban 1706 – Parigi 1759), autore teatrale, poeta , librettista, è qui annoverato per La danse ancie
ut versis discedat frontibus».La mutazione di scena che qui indica il poeta era dagli antichi eseguita nel fine del dramma qu
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. -306
allo stesso Bartoli traggo il seguente sonetto, tributo d’un illustre poeta a’degni pregi offerto di questa valorosa ed inimi
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. -25
un di per Adriano, lasciò in un mar di pene l’affannato core di quel poeta , che perso nel suo amore, le mandò quel Sonetto,
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 562-563
davvero. Questa figura così vaga, così gentile, intorno alla quale il poeta ha speso un largo tesoro di grazia e di bellezza,
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 565-567
rcitarsi in dettar poesie di ogni genere e di ogni metro. Recatosi il poeta improvvisatore Pistrucci a Viterbo, a darvi accad
83 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
ili a quelli che producevano fra loro le medesime cose. Gli uffizi di poeta , di musico, di cantore, di legislatore e di filos
ed alla sussistenza delle nazioni: ond’è che la persona del musico o poeta era tenuta dal popolo insomma venerazione, e rigu
a medesima lo era presso agli antichi. La terza, che non avendo né il poeta né il musico alcuna ingerenza negli affari dello
venir al paro coi segni celesti, appur inalzando altari al nome d’un poeta , o coniando le pubbliche monete colla sua immagin
a musica più bella che si canti nelle lingue viventi, né il più bravo poeta dramatico-lirico della Europa, né l’ampiezza e ma
invano Pratina e Pindaro, e Lampro, e qualche altro celebre musico e poeta mossero guerra al nascente corrompimento; gli sfo
grifizio. Il quale atteggiamento viene maravigliosamente espresso dal poeta con questo verso: «ὒὗ, ὒὗ, ὒὗ, ὒὗ, ὒὗ, ὒὗ.» dov
n precisione il tempo non doveva far altro che seguitar alla cieca il poeta . La qual cosa non osserva da noi, poiché ignorand
e del quale si troverebbe esattamente aver corrisposto al pensier del poeta . Tutto ciò che il musico poteva metter del suo, e
vimento più veloce o più tardo; sebbene anch’esso veniva indicato dal poeta o col senso delle parole esprimenti lentezza, e v
o imagine, nascono all’opposto due linguaggi diversi, quello cioè del poeta e quello del musico, ciascuno dei quali, cercando
ano. Ciò nonostante, i Nomi, ovvero siano cantilene religiose di quel poeta , erano, al dire di Plutarco, rimessi e tranquilli
84 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
citar versi, per quella specie di canto con cui si declamano; ed ogni poeta dice de’ suoi versi, io canto. Perchè poi non pot
il giovane volle pubblicarla nel 1588 sotto il nome di Lepido comico poeta antico. Alberto da Eyb ne inserì molti squarci ne
d’Orfeo, cose che passano negli atti precedenti, e l’ammazzamento del poeta amante eseguito nel quinto dalle Baccanti, esigon
i. Due altre azioni teatrali volgari leggonsi nelle Rime del Notturno poeta Napoletano, le quali appartengono a questo period
nibus atris: Inficit aspectu quicquid conspexit acerbo. 52. Fu poeta , filosofo, istorico, giureconsulto e musico, se c
85 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
genza per esser uscita da un uomo di sessantanove anni. Quest’insigne poeta é morto nel 1765. Un’altra tragedia ha data alle
que atti tener attenti e sospesi gli animi degli spettatori. Rowe, il poeta tragico più pregiato in Inghilterra dopo Shakespe
ararli, acciocché mostrassero di avvenire naturalmente, non perché il poeta ne abbisogna. Quando l’arte si mostra più della n
ì a bell’agio come si sarebbe nel bel mezzo della commedia256. Ma il poeta che fa più onore alle scene tedesche, si é il pat
e inglesi e francesi. Il re di Danimarca, che ha premiato questo buon poeta con una pensione considerabile, ha parimente isti
tragicamente, il critico non ha dritto di mostrar un altro cammino al poeta , se non allora che gli ha provato con principi in
in quello che ha scelto. Ma nel presente caso é il critico, e non il poeta , che ha perduto di vista i principi della drammat
86 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
ue procede per gradi ne’ lavori dell’ingegno, ed è naturalmente prima poeta che filosofo. Perciò s’incontra da per tutto la p
andi fabbriche mirabilmente variato Omero, non sembri paragonabile un poeta limitato e non, rare volte ridotto a ripetere le
87 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO IV. Opera Musicale. » pp. 314-344
dì natalizio di Francesco da Este duca di Modena scrisse il medesimo poeta , in cui cantavano varie deità. Precede i recitati
tireggiato da Benedetto Menzini sotto il nome di Curculione a Egli fu poeta nella corte di Toscana, e morì all’improvviso nel
ena si sa che si rappresentarono. Anche il Lemene cavaliere lodigiano poeta non dispregevole ad onta de’ difetti del suo temp
compose melodrammi non cattivi. Ne compose anche il Capece, il Minato poeta della corte di Vienna, ed Andrea Perruccì sicilia
88 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO III. LIBRO III » pp. 50-54
ure non furono se non che piccioli dialoghi, ne’ quali confabulava il poeta e qualche pastorella. Tale fu quella di Paulet e
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1053-1054
» Secondo il Loehner, « la casa di Giuseppe Imer a S. Samuele, ove il poeta fu ospitato per più d’un anno, pare la stessa, in
90 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179
a Palestina dominassero i greci e i romani. E allora vi fiorì qualche poeta drammatico ebreo, come Ezechiele citato da autori
ondadari. Alluse a questo teatro e ad altre antichità di Murviedro il poeta Leonardo Argensola quando scrisse. «Con marmoles
91 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XI. Primi passi della Commedia Antica. » pp. 2-15
o della gloria nell’olimpiade LXXXI, quando cominciò a fiorir Cratino poeta di stile austero, mordace e forte ne’ motteggi, d
Cratino che visse novantasette anni, fu seguito, ed imitato da Eupoli poeta più grazioso, il quale compose diciassette commed
92 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
assomigliano ad Edipo o ad Ippolito? Il Nolano Luigi Tansillo celebre poeta fu il primo in questo secolo a dare una specie di
ratello di Benedetta con Clelia Farnese. Alberto Lollio pur Ferrarese poeta e orator grande scrisse l’Aretusa altra pastorale
rando quello che si tralascia. Mirabili sono fin anco i trascorsi del poeta , voglio dire alcuni pensieri più studiati, i qual
stra gl’ interni movimenti se non col pianto che le soprabbonda, e il poeta fa che Dafne gli vada disviluppando: Tu sei pie
segno di arricchire ed elevare la patria poesia Fernando Herrera buon poeta Andaluzzo e sovente armonioso e felice imitatore
93 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
Cajo Tizio (diverso dall’oratore soprannomato) secondo Orazio fu buon poeta lirico e scrisse ancora tragedie: Ovidio fece una
o se non di aver prodotto Cajo Caligola, fu parimente orator grande e poeta esimio, e tralle altre sue fatiche letterarie com
te le tragedie la Medea, il Tieste, il Catone, il Domizio del celebre poeta e giure-consulto Curiazio Materno. Oltre al nomin
i Diomede; ma, oimè! l’uomo di buon gusto e discernimento quì vede il poeta , quando aspettava di vedere quella medesima madre
acerare fin anche le loro sedi, e temendo (dove giugne il delirio del poeta !) che vi abbia a rimaner qualche luce, . . . .
luno parrà soverchio lunga; ma se in qualche occorrenza è permesso al poeta drammatico di adornare ed essere pomposo, egli è
em Regale munus? Meg. Aut tuam mortem, aut meam. Venuto Ercole il poeta fa che egli intenda lo stato del regno e voli a t
Fortuna metus! pure leggiadramente recato in Italiano dal medesimo poeta Cesareo: Se a ciascum l’interno affanno, Si v
94 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
emporanei, tra’ quali vuolsi che siasi distinto nel passato secolo il poeta Poot, hanno recitate ancora favole sceniche, nond
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257
imo posto a la Commedia Italiana. In una favola intitolata Proteo, un poeta anonimo tessè un ampio elogio di lei, nel 1725, a
96 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
eplicare i colpi, παισον διπλῆν? La fatalità, l’oracolo discolpava il poeta presso i Greci; ma avrebbe Sofocle indebolito il
fante suo figliuolo chiamato in giudizio e accusato di fatuità; ed il poeta , per convincere i giudici della falsità del l’acc
cle, dovette essere di attori ancor meno qualificati ma necessarii al poeta per tessere e condurre con più agevolezza e veris
orpo del lacerato Ettore. Non era adunque una coda oziosa apposta dal poeta alla precedente tragedia Ajace, come diceva il si
97 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
estemporanei, tra’ quali vuolsi che siesi distinto nel secolo XVII il poeta Poot, recitarono ancora favole sceniche; nondimen
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 513-514
tale della Dalmazia, nel 1832. Mia madre, nipote del conte Cesarotti, poeta e letterato padovano, seguì sempre suo marito nel
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 644-646
i…. a viver che resto quassù ?… » E felice è stata l’ispirazione del poeta di chiuder l’evocazione de’personaggi ne’ quali i
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 639-641
ndonò il teatro alla chiusura del 1759 con mille lire di pensione. Un poeta anonimo ha detto : Coraline, toujours nouvelle d
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