lio che fu amico del Foscolo, e i fratelli Rossi, fra i quali era mio
padre
, scapparono da Fano per recarsi a Vicenza. Mio pa
i quali era mio padre, scapparono da Fano per recarsi a Vicenza. Mio
padre
prese parte alla difesa di Vicenza ; e dopo l’ero
altro andò a Roma ove Garibaldi e Rosselli suonavano a martello. Mio
padre
fu incorporato nella legione Masi e prese parte a
che gli trapassò la gola. Caduta nel sangue la Repubblica Romana, mio
padre
ritornò a casa, ma ormai non era più tempo di rip
ompagnia di comici, la Compagnia comico-mimo-acrobatica del Paladini,
padre
dell’attuale Celeste Paladini-Andò. Mio padre ave
crobatica del Paladini, padre dell’attuale Celeste Paladini-Andò. Mio
padre
aveva fatto conoscenza con quei comici, palesò i
i fu sempre portato nell’ ultimo atto della Gerla di papà Martin, mio
padre
scappò ancora di casa e cominciò la sua peregrina
fuori e gridarmi a braccia aperte : Sandrino buttati giù ! mentre mio
padre
figurandosi che io corressi un gran pericolo si s
io ero Gino e papà il nonno. Nella famosa scena del ritrovamento, mio
padre
mi prese in braccio con tale commozione, che io v
mio padre mi prese in braccio con tale commozione, che io vedendo mio
padre
piangere tanto furiosamente mi misi a urlare e a
osì inconsolabile, che per farmi capire la ragione, non valse che mio
padre
si ricomponesse, si mettesse a ridere, fra le ris
i dovette calare la tela, e non pensarci più. Nell’anno 1853 mio
padre
, dopo essere stato con le Compagnie Calamai e con
sfiduciato, povero, ammalato, desolato per la morte della moglie, mio
padre
decise di dare un addio alle scene, e col figliuo
non voleva languire di nostalgia. Nell’inverno di quell’anno 1855 mio
padre
lasciò per la terza volta la propria casa, e fu s
io era meschino e l’impegno di vestiario assai costoso. A Firenze mio
padre
, me lo ricordano spesso, dovette fare un debito d
giovane, egli era applauditissimo. Nell’anno successivo il 1856, mio
padre
passò, sempre come brillante in Compagnia Asti, p
i la segui a Vercelli e, il carnevale, a Milano al Teatro Re. Per mio
padre
quella stagione del Teatro Re era la prova del fu
he recite mise sul cartellone : Le disgrasie di un bel giovane, e mio
padre
si tenne sicuro di scuotere finalmente l’indiffer
ebbe ripresentato nella farsa : A tamburo battente. Una farsa che mio
padre
non aveva studiato, che non aveva visto fare da n
no, nella quale non aveva sgambetto, nessun lazzo, nessun trucco. Mio
padre
andò in teatro sicuro di non uscire vivo dalle ma
propria ferocia, sia che sapesse l’affare della malattia, sia che mio
padre
non sapendo quella sera le norme altrui recitasse
ciarono gli applausi, gli applausi continuarono, e calata la tela mio
padre
si trovò fra le braccia di Ernesto, che era felic
ica di primo ordine per incarico di alcuni capitalisti triestini. Mio
padre
fu scritturato da lui, ma per di lui consiglio ab
a di Ernesto era formata pel triennio 1857-1860. Come ti ho detto mio
padre
aveva un ruolo secondario, inferiore, cioè quello
, che godeva già meritamente molta fama. In questa rivalità certo mio
padre
in quel tempo avrebbe trovato molti ostacoli se t
o a Trieste nel carnevale del 1858 scoppiò aperto il dissidio fra mio
padre
e Gattinelli, a proposito di una parte. Erano all
areva che Ernesto Rossi desse ragione quella volta al Gattinelli, mio
padre
se la prese anche con lui, fece baruffa, protestò
trovava in Austria, e si sciolse. Ernesto, con la famiglia Job e mio
padre
noleggiarono a Trieste un barigozzo e sciolsero l
. Anche in quella occasione Ernesto Rossi si mostrò buon amico di mio
padre
, e senza farsi troppo pregare accettò di scioglie
iva più tosto debole a sostener le lotte e le fatiche della scena, il
padre
gli fu sempre avverso a che si facesse comico ; m
, facendosi poi da solo capocomico con avversa fortuna ; tanto che il
padre
dovè corrergli in ajuto ; ma col patto ch'egli av
e gli fu sin ad oggi, e gli sarà lungo tempo ancora, amico, fratello,
padre
; e con esso vide la Russia, l’Austria, la Serbia
mo forte e continuo : all’applauso del pubblico mancava quello di suo
padre
, il quale risentitolo a Roma e a Firenze (non ne
lo di Shakspeare : quest’ultimo recitato maestrevolmente a fianco del
padre
nel suo giro di addio. Anche lo volle Eleonora
quistarle potè far fede la parte di Jago, recitata sotto la guida del
padre
con tal chiarezza e vivacità e sobrietà insieme,
ll’azione ; e, come al bel tempo, in cui la prima volta la incarnò il
padre
al Niccolini, è rivissuto nell’arte del forte sco
le scoppio di applausi che fece piangere di consolazione il fortunato
padre
. Gaetano fu allevato a Desio vicino a Milano, poi
Castiglion Fiorentino, all’intento di farvi il corso di filosofia. Il
padre
lo aveva destinato all’avvocatura, sebbene egli i
fascino che avevan sempre esercitato su di lui le glorie teatrali del
padre
, si fece comico, esordendo con Luigi Domeniconi a
ma pare che da giovine Gaetano desse molto filo da torcere al povero
padre
che non sapeva come porre un rimedio alle sceller
lo de'figli che più si accostasse all’arte prodigiosa e spontanea del
padre
. Enrico De Amici annovera, fra le opere da lui me
gi, Zaccar, Il povero Giacomo, Papà Martin, Sior Todero Brontolon, il
Padre
nella Prosa, Carnioli nella Dalila.
, nella Compagnia di Elisabetta Marchionni, della quale eran parte il
padre
e la madre. Nel 1819 sosteneva in Compagnia Moden
ella Compagnia di Carlotta Marchionni, e prima donna in quella che il
padre
formò in società col Meraviglia. Con gli insegnam
he il padre formò in società col Meraviglia. Con gli insegnamenti del
padre
, del Domeniconi, della Marchionni, con la fermezz
nnamorati, Chiara di Rosemberg, e altri più. Nel ’27, scritturata col
padre
direttore, dal capocomico Tommaso Zocchi, si unì
Barlaffa o Berlaffa Francesco. Era
padre
e tiranno nel 1815, a vicenda con Francesco Righe
il 1833 in società con Luigi Romagnoli, sosteneva sempre le parti di
padre
nobile, insieme alla moglie, madre nobile. Eccon
SIGNORI ATTORI Luigi Romagnoli, Primo attore Francesco Barlaffa,
Padre
nobile Giuseppe Monti, Primo amoroso Antonio
imilò suoni e atteggiamenti. Esordì bambino nella Compagnia di suo
padre
, e così, egli stesso, mi descrive i suoi primi pa
Re : non potevo resistere allo strazio di vedere all’ ultimo atto mio
padre
senza occhi ; anzi, al Filodrammatico di Trieste,
ggetto milanese nel Parini. » Dopo le peripezie toccate al suo povero
padre
nel '59, si scritturò come generico giovine, seco
ltima quella di Sterni, Rosaspina e Bonivento, in cui, animato da suo
padre
che gli fu primo maestro, finì coll’ assumere il
68 al '70 fu con Luigi Bellotti-Bon, che nella quaresima del '69, più
padre
che capocomico, gli organizzò una grande rapprese
e in quella occasione – egli mi diceva – non posso descrivertelo : un
padre
non avrebbe potuto fare di più !… Rammentalo e mo
ia dell’arte. Due suoi fratelli, Achille ed Ugo, seguiron l’arte del
padre
; il primo come brillante, artista mediocre, ferm
Duse Giorgio, nato il ’19, ereditò dal
padre
la verità e spontaneità della dizione, e la ricch
mmo in genere e di Giacometto in ispecie, che recitava già vivente il
padre
, sostenendo con gran successo al suo fianco uno d
o uno dei Due Giacometti nella commedia omonima. Prese alla morte del
padre
le redini della compagnia, egli seppe colla sua s
ca della madre, per seguire la tradizione di famiglia, in cui nonno e
padre
s’eran fatti celebri colle parti caratteristiche.
u condotto a cinque anni a Torino, ove stette fino al '40. A Parma il
padre
gli ottenne il posto di allievo nel Collegio mili
fu serbato gratuito dall’Arciduchessa Maria Luigia dopo la morte del
padre
. Del '45 fu soldato nel secondo Cacciatori, e com
edente, nacque a Lugo l’ 11 dicembre 1806. Innamoratosi dell’arte del
padre
, lo seguì, giovinetto, per alcun tempo : ma fu me
e risorse in lui l’amor della scena, che pensò bene di raggiungere il
padre
a Venezia, e con preghiere di ogni specie indurlo
le pandette. Ed esordì infatti nella Compagnia Taddei, ov’ era già il
padre
, con tal successo di fischi da deporre per sempre
inseguito, arrestato. Finalmente, riavuta la libertà, potè unirsi al
padre
che recitava a Parma nella Compagnia Rosa e Ventu
la sua grottesca figura. Era anche colto, economo, buon marito e buon
padre
, però di carattere chiuso, sempre melanconico, gi
commendabile per la rara moderazione che dimostrò nel soffrire che ’l
padre
riprendesse l’imperio; e lasciando da banda le ta
are in casa dell’ambasciator di Moscovia dal marchese d’Argens262. Un
padre
parte da Costantinopoli per Aleppo, raccomandando
figliuolo una schiava georgiana, di cui é innamorato. In assenza del
padre
se n’invaghisce il figlio ancora, manifesta la su
ione, ed é ascoltato e corrisposto. Temono gli amanti del ritorno del
padre
; pensano di fuggirsi in Andrinopoli, ma son preve
ivo. Una gran maninconia s’impossessa del giovane, e cade infermo. Il
padre
tenero cerca il motivo della sua tristezza, lo tr
a. Un’ altra religiosa disperata che si avvelena per essere stata dal
padre
astretta a monacarsi, ha dipinta M. de la Harpe n
che vi sono. Commuove nell’Umanità l’angustia ove si vede ridotto un
padre
di famiglia che esce a rubare per sostentare i su
i pane, testamenti, sentenze di morte, esecuzioni di disertori, nè un
padre
che si getta a rubar sulla pubblica via vicino ad
tà. Dionigi Diderot filosofo di molto nome morto nel 1787 vide il suo
Padre
di famiglia nel 1761 rappresentato in Parigi con
ensée. E allorchè il Commendatore vuole atterrirlo, dicendo che se il
Padre
l’abbandona, gli rimarranno appena per vivere 150
terrà lontano da’ difetti del dramma. La dipintura del carattere del
Padre
di famiglia non corrisponde alle accennate bellez
ta favola appartiene al nostro Goldoni, il quale scrisse in Italia il
Padre
di famiglia commedia per altro non poco difettosa
terribile la terza scena del IV, ed interessante la deliberazione del
Padre
di Eugenia, il quale si lusinga di trovare in cor
ndo poi come innamorato nella Compagnia di Giovanni Simoni. Tornò col
padre
, e fu con lui in Portogallo ove sposò la Corona,
le al grado di prima donna, al suo ritorno in Italia, si distaccò dal
padre
per farsi a sua volta capocomico non troppo — a d
ei precedenti, cominciò a recitar quindicenne nella Compagnia che suo
padre
aveva in società con Vedova. Col padre capocomico
icenne nella Compagnia che suo padre aveva in società con Vedova. Col
padre
capocomico, assunse il ruolo di prima donna giovi
maggio del 1841 Florido Bertini. Giunta colà una compagnia comica, il
padre
pensò bene di lasciar l’arte dell’oreficeria per
r le parti di secondo amoroso. Entrò il’57-58 nella Compagnia che suo
padre
aveva formata in società con Luigi Aliprandi, e v
turno. Licenziato dopo la presa di Capua, raggiunse ad Alessandria il
padre
(che sin dal ’50 era passato a seconde nozze), co
Billi di Fano pel teatro di Naum di Costantinopoli. Dopo un anno, il
padre
formò compagnia per teatri di minor conto, e fu c
itudine alla pittura che coltivò finchè potè e come potè, però che il
padre
, desideroso di aver tutti con sè i propri figliuo
ia come primo attore ; il qual ruolo mantenne anche dopo la morte del
padre
in Compagnia dei fratelli. Sposò una Angelica Cap
lico si licenziò, e venne in sua vece scritturato Daniele Alberti mio
padre
, valentissimo artista, che aveva più volte contra
al Vestri. Però egli era molto vecchio e malaticcio. ……………………….. Mio
padre
esordi con una commedia tradotta dall’inglese int
lli sposi e i loro parenti. La commedia piacque bastantemente ; e mio
padre
che rappresentava la parte di un uomo flemmatico,
recitata la particina del bimbo ne Due Sergenti, in compagnia di suo
padre
, fu subito collocato a riposo per…. insufficienza
ai primi atori ; poichè, al finire del disastroso capocomicato di suo
padre
, nel ’59, egli, cavallo da tiro e da soma, altern
ncredibile a dirsi, quella dell’ Amleto e dell’ Otello !!! Sciolta il
padre
la compagnia, Domenico si scritturò il ’60 collo
rdon mette erroneamente 1707). Si chiamò in teatro Thomassin come suo
padre
, ed esordì mercoledì 19 novembre 1732 alla Comedi
cevuto poco dopo attore effettivo della Compagnia, per la vicenda col
padre
; ma non vi son traccie della sua comparsa come A
pel teatro, e, a perfezionarsi, lo consiglia di studiare e imitar suo
padre
che ha il potere di afferrare il pubblico al suo
, poi col Lapy, generico, e finalmente, nell’anno drammatico 1795-96,
padre
in Compagnia di Giuseppe Pellandi il noto Truffal
del suo talento comico. » E altrove ancora : « sublime nelle parti da
padre
, ha saputo mostrar non ordinario valore anche in
precedente, nacque a Lugo il 1808, e si diede anch’egli all’arte del
padre
, nella quale riuscì ottimo caratterista. Sposò la
nche in tradur commedie dal francese (come s’è visto all’articolo del
padre
), e delle sue traduzioni, alcune figuran anch’ og
sue commedie. Creò degnamente il Majani le parti di protagonista nel
Padre
per amore e nel Medico olandese ; e aggiunge il B
he nel Disertor francese, sostenne tanto eccellentemente la parte del
padre
di Dorimel, che fu di molti applausi onorato. Ava
ncenzo Gandolfi e Cesare Dondini. Era il 1828 al Giglio di Lucca, col
padre
primo amoroso, e il '35 a Milanco col padre, pass
8 al Giglio di Lucca, col padre primo amoroso, e il '35 a Milanco col
padre
, passato al ruolo di secondo caratterista sotto i
ese alla pittura, ma con poco profitto, perciocchè poco curandosi del
Padre
, e del Zio, si diede con una brigata di Amici a r
no, con carrozza, e con Servidori, mandò a levar da Napoli Cesare suo
Padre
, la Madre, col resto di sua Famiglia, e prese per
che cosa per semplice diletto. Molti anni sopravvisse Michelagnolo al
Padre
, e venne a mancare fatto già vecchio circa il 168
pa. Un’altra religiosa disperata che si avvelena per essere stata dal
padre
astretta a monacarsi, dipinse il prenominato La H
dì nell’Umanità. Commuove certamente l’angustia cui vedesi ridotto un
padre
di famiglia che esce in piazza a rubare per soste
pane, testamenti, sentenze di morte, esecuzioni di disertori, non un
padre
che si getta a rubare sulla pubblica via vicino a
. Dionigi Diderot filosofo di molto nome morto nel 1787, vide il suo
Padre
di famiglia nel 1761 rappresentato in Parigi con
èe. Ed allorchè il Commendatore vuole atterrirlo, dicendo, che se il
padre
l’abbandona, gli rimarranno appena per vivere 150
terrà lontano da’ difetti del dramma. La dipintura del carattere del
Padre
di famiglia non corrisponde alle accennate bellez
ola appartiene al nostro Carlo Goldoni, il quale scrisse in Italia il
Padre
di famiglia, commedia per altro non poco difettos
terribile la terza dell’atto IV, ed interessante la deliberazione del
padre
di Eugenia, il quale si lusinga di trovare in cor
na, di bella voce e di forte intelligenza riuscì ben presto un ottimo
padre
nobile e generico primario, disputato dalle migli
o da un ballo ch’egli vide alla Scala di Milano nel 1803. Mortogli il
padre
, si restituì nella città natale, ove, ad acquetar
imi colori mostrò senza dubbio molta moderazione in permettere che il
padre
ripigliasse l’impero, e dee contarsi tra’ più gra
turchesca rappresentata in casa di un ambasciadore di Moscovia79. Un
padre
parte da Costantinopoli per Aleppo, e raccomanda
uolo una schiava Giorgiana di cui egli è innamorato. Nell’assenza del
padre
se ne invaghisce anche il figliuolo, manifesta la
ione, ed è ascoltato e corrisposto. Temono gli amanti del ritorno del
padre
, e pensano a fuggirsi ad Andrinopoli. Sono preven
tristezza s’impossessa del giovane amante, e cade infermo. Tenero il
padre
indaga l’origine della sua malinconia, la trova,
eppe Bassi agiato negoziante di Senigallia. Nonostante il divieto del
padre
, uomo di austerità singolare, e schiettamente e p
ionni, Pelandi, Internari e Vergnano. Anche tentò di riavvicinarsi al
padre
, ma sempre invano…. Fu capocomico in società col
l Collegio di Oneglia, poi, giovinetta ancora, ne uscì per seguire il
padre
nelle sue peregrinazioni artistiche. Mostrate sub
per diventar la prima attrice assoluta della Compagnia formata da suo
padre
in società prima con Achille Vitti (1899), poscia
col profitto delle quali potè una volta a piccole tappe compiere col
padre
suo, che improvvisava pe’ caffè qualche scena di
ecchino, un viaggio in Isvizzera. Fatta più grandicella, e formata il
padre
società or col Subotich, noto arlecchino, or con
l padre società or col Subotich, noto arlecchino, or con Luigi Zerri,
padre
di Enrichetta e di Antonio, e in ultimo con Anton
che accrescono pregio e dan rilievo a tutte le altre doti. Morto il
padre
a Torino nel ’64, ella con la madre e due sorelle
comica compagnia da Giovanni Roffi diretta. Sostiene egli le parti di
padre
, e di altri caratteri seriosi e gravi, come egual
e per accid ente – La Scozzese in Londra – I Rustici – La guerra – Il
Padre
giudice del proprio Figlio – Il Tutore – Arlecchi
cchino, cavalier per forza – I Senatori romani – L’anello magico – Il
Padre
amoroso – Lo Zoroastro – La donna scientifica – L
pirito folletto – La felicità nata dalle sventure – La Reginella – Il
padre
fanatico – La Calzolaia – La presa di Belgrado –
sai temuta per il coraggio e l’eccezionale gagliardia dei muscoli. Il
padre
, integerrimo magistrato, allevò quattro figli, fo
ano addirittura sul tetto…. paterno e su quelli delle case vicine. Il
padre
soleva dire che quando aveva attorno i suoi figli
aco, grato a codesti piccoli eroi, volle regalarli di 50 scudi, ma il
padre
inibi loro d’accettare ed essi non opposero verbo
r fare tutte quelle parti di generico, di età avanzata, come parti di
padre
, tiranni generici in parrucca e senza, sia in tra
do, generico a vicenda con Innocente De Cesari nella Compagnia di suo
padre
, morì giovanissimo. Enrico sposò la figlia dell’a
Domenico sosteneva le parti di secondo amoroso nella Compagnia di suo
padre
a vicenda con Vincenzo Monti. Nel carnevale 1832-
tà con Luigi Vestri per gli anni 1817-18-19-20, ove passò al ruolo di
padre
. Scritturato il Vestri con Fabbrichesi a Napoli,
o, abbandonando il teatro. Ma, lei morta, egli vi tornò, e lo troviam
padre
nobile il '33-'34-'35 nella Compagnia Romagnoli-B
imi colori mostrò senza dubbio molta moderazione in permettere che il
padre
ripigliasse l’impero, e dee contarsi tra’ grandi
a turchesca rappresentata in casa di un ambasciadore di Moscoviaa. Un
padre
parte da Costantinopoli per Aleppo, e raccomanda
olo una schiava Giorgiana, di cui egli è innamorato. Nell’assenza del
padre
se ne invaghisce anche il figliuolo, manifesta la
ione, ed è ascoltato e corrisposto. Temono gli amanti del ritorno del
padre
, e pensano di fuggirsi ad Andrinopoli. Sono preve
tristezza s’impossessa del giovane amante, e cade infermo. Tenero il
padre
indaga l’origine della sua malinconia, la trova,
sedici anni, per dedicarsi poco dopo all’arte, contro la volontà del
padre
che avrebbe voluto farne un soldato. Esordì come
combattè a Velletri e alla difesa di Roma, assieme al capitano Masi,
padre
del brillante attuale. Aveva sposato la prima att
ormando da sè una sana istruzione. Cominciò a esercitar l’arte di suo
padre
con infime parti fino a’ 17 anni ; compiuti i qua
a di lei ; donde poi si restituì alle scene, formando società con suo
padre
e Nicola Vedova. Fece parte poi qual primo amoros
egli stesso. Fu primo attore assoluto il 1853 con Luigi Domeniconi, e
padre
nobile e tiranno tragico il 1854-55-56-57 con Ada
ue – dice il Bartoli – da onesta e civilissima famiglia, occupando il
padre
suo la carica di cassiere nell’ impresa dei pubbl
aetana Andolfati, e ottenutala in moglie, si unì prima in società col
padre
di lei, poi condusse da solo una compagnia, colla
teatro, al quale avrebbe voluto sagrificare codici e pandette. Ma il
padre
vi si opponeva recisamente. Venuta al Fondo la Ri
ettante egregio, andò a sostituirlo sotto nome di Morandini. Morto il
padre
nel febbraio del '62, egli entrò di punto in bian
ui volgesi questa tragedia il combattimento in Romeo degli affetti di
padre
e di sposo, non a torto vorrebbesi nella prima sc
e della morte . . . Ah che di quelli E’ più barbaro assai l’amor di
padre
, Di consorte l’amor; questi pavento. Gual. Ri
Tu sola il mio. Quel di colei?... Rom. Uberto. Adel. Uberto. E il
padre
? . . . Rom. Uberto. E il padre? . . . Finge. A
Rom. Uberto. Adel. Uberto. E il padre? . . . Rom. Uberto. E il
padre
? . . . Finge. Adel. Uberto. E il padre? . . . F
e? . . . Rom. Uberto. E il padre? . . . Finge. Adel. Uberto. E il
padre
? . . . Finge. E il foglio? Rom. Uberto. E il pa
l. Uberto. E il padre? . . . Finge. E il foglio? Rom. Uberto. E il
padre
? . . . Finge. E il foglio? Inganna. Adel. Oh Di
rmo nel proposito di tacere rimane esposto a tutta l’indignazione del
padre
. Le tenere insinuazioni di Romeo, perchè ella si
nto, riflette di non poter vivere senza Romeo e senza rinfacciarne al
padre
la perdita, e si uccide. E non si conterà quest’a
tenerezza che Ormesinda serba a Consalvo già destinatole sposo da suo
padre
. Questo sposo credendola morta precipitata dal ca
fa cavaliere della Mercede, e vi diviene professo. Arriva con Alfonso
padre
di Ormesinda in Fez per riscattare gli schiavi. A
gio dello stile e del patetico che serpeggia in questa favola: Orm.
Padre
amato, ti lascio . . . ed or che il cielo Pieto
del . . . siegui il cammino De la fe, de la gloria . . . ama in mio
padre
La figlia estinta, e più che i nostri amori M
i pietade e meraviglia . . . . Sento ch’io vengo meno . . . ah caro
padre
. . . Ah Consalvo . . . deciso è il mio destino
dine sovrano dovè allontanarsi per guerreggiare in Affrica. Ma Ramiro
padre
di lei assediato in Morviedro, il quale ha ricevu
mersa nel più gran dolore. Torna Enrico che ha saputo esser Ramiro il
padre
di Anagilda, e trovarsi ella stessa in Morviedro,
nata vuole impedirlo, e nel dirizzarsi a Rodrigo lo riconosce per suo
padre
; si confonde, si umilia, pugnando nel suo cuore i
ra il padre Pugna e lo sposo mio; da queste mura Se non fuggo col
padre
, e con lo sposo, Quì restar voglio, e si confon
l fine Dentro il campo nemico e tra coloro, Che han dato morte al
padre
mio . . . se qualche Conforto trova questo cuor
l globo di luce, ove tu splendi, Stendimi la tua destra . . . amato
padre
. . . Stendila pure al tuo Fernando . . . ah sp
olta l’interruppe. Racconta Erbele di essere stata mandata dal re suo
padre
al re di Granata, e la confidente va tratto tratt
le con tutto l’agio accoglie fralle sue braccia un amante ad onta del
padre
che l’ha destinata ad un altro. Viene Osmida e di
altro per isnodarle la lingua. Ella gli ricorda che fu costretta dal
padre
alle nozze di lui, ma che ella conserverà sempre
di un principe che si occulta per amore, e che scoperto è ucciso dal
padre
dell’amata: che i primi tre atti nulla o ben poco
rra in ventisei versi che a lui pensava, e che si ricordava quando il
padre
la condusse con la corte Di Posilipo in su le a
corte, e prese in costume di salutarla. Ella anzi dovea rispondere al
Padre
: ricordatevi che sinora gli avete permesso di par
nconsiderata è Geldippe che ne raddoppia il rischio con informarne il
padre
. Ma quasi tutto ciò fosse poco, Corradino insulta
rchè amoreggia colla figlia del re, e perchè insulta con alterigia il
padre
, onde nasce che la compassione è per lui men viva
o di sospetti il re. Sciolta l’udienza viene Geldippe ad implorar dal
padre
la libertà di Corradino, e Carlo gliene dà speran
to cangia e risolve che mora. Geldippe che intende la risoluzione del
padre
, e che Corradino è condotto al palco, freme, mina
e Corradino è condotto al palco, freme, minaccia, inveisce contro del
padre
. Sente poi che la città sollevata è in armi, e sp
fosse anche sicuro) la sua Giulia, per mezzo di un assassinamento del
padre
di lei a tradigione. No, non mai mi parrà atta a
quivoco un buon fratello, volendo pero assassinare deliberatamente il
padre
innocente della sua amata? Saul. La tenera figli
mpo la fermezza dell’eroe, e la sensibilità di figlio, di marito e di
padre
. V la quarta di lui con Agiziade, in cui si disvi
ori, disviluppa egregiamente il carattere di Bruto che obblia d’esser
padre
, e si rammenta sol della patria. Il pentimento de
inconsiderati che colpevoli di tradimento, lacera il cuore di si gran
padre
sensibile al pari di ogni altro ove non si tratti
. . La mannaja sovr’essi . . . . L’orrido stato Mirate or voi del
padre
. . . Ma già in alto Stan le taglienti scuri ..
Roma. Collat. Oh sovraumana forza! Valer. Oh sovraumana forza! Il
padre
, il die Di Roma è Bruto. Popolo. Di Roma è Br
l’appassionato Perèo suo sposo, ed incorre nello sdegno di Ciniro suo
padre
. Al fine chiamata viene alla sua presenza colla p
nna, ella non fia: la svela. Mir. Raccapricciar d’orror vedresti il
padre
, Se la sapesse . . . Ciniro . . . Cin. Se la
re. Ciniro al fin le dice che i suoi modi le hanno tolto l’amor del
padre
. Mir. Oh dura, Fera, orribil minaccia!
ve morir? Ma il brando Tuo mi varrà. Si trafigge con la spada del
padre
. Ciniro resta abbattuto dall’orrore, dall’ira, da
ei. Deh fra mie braccia vieni. Bru. Deh fra mie braccia vieni. Oh
Padre
. . . oh Roma! Oh natura! . . . oh dover! . . .
lio spuntare un nobil pianto. Rotto è del cor l’ambizioso smalto,
Padre
or tu sei. Ma dicendo Cesare Troppo il servir
Oh di corrotto animo servo infami Sensi! A me no, non fosti, nè sei
padre
.... Ces. Sensi! A me no, non fosti, nè sei pad
non fosti, nè sei padre .... Ces. Sensi! A me no, non fosti, nè sei
padre
.... Oh figlio! Bru. Cedi, o Cesare ... Ces.
nfini della commedia, e presenta in Carlo Sundler un ritratto di quel
padre
che nella favola francese dell’Umanità si traspor
ne vien poi procurato il cangiamento con un fallimento apparente del
padre
e con un abbandono e un’ alienazione di tutti que
ne amato colle proprie ricchezze i mezzi di soddisfare l’avarizia del
Padre
che ricusava di dargliela per non esser ricco; ma
aso che tal fosse quale si decantava, spedì Athelwold suo favorito al
padre
di lei. Preso però il messo dalla bellezza singol
iscelta. Sopravviene Orgando in abito di cacciatore; Elfrida vede il
padre
, nol ravvisa, e s’inselva; egli le va incontro:
itudini, e confido . . . Ed in tutto ciò la figlia non riconosce il
padre
, perchè va vestito da cacciatote. Un vestito tras
Un vestito trasforma a tal segno la voce, il volto, l’andamento di un
padre
agli occhi d’una figlia? Ciò è ben duro e fuori d
ia? Ciò è ben duro e fuori del verisimile. Evelina lascia Elfrida col
padre
, e dopo cinque versi ritorna; ma perchè parte? pe
onchiude cosi: Org. Torni d’Elfrida al core . . . Elfr. Torni del
Padre
al core . . . Evel. Torni nel nostro core . . .
e al core . . . Evel. Torni nel nostro core . . . Osm. Torni d’un
Padre
al core . . . a 4 La calma che perdè. Quattro
ancora la scena sesta, in cui Elfrida rassicura Adelvolto riguardo al
padre
; e quando poi lo vede agitato per la venuta del r
sero un tempo remote. Elfrida dando voci di dentro e contrastando col
padre
vien fuori con impeto dopo di aver chiamate in so
ziosa e sospesa? E pure così avviene. Elfrida dee esigere dal re, dal
padre
e dalle guardie tutto l’agio per cantare un’ aria
i del letargo universale conduce via fieramente il marito ad onta del
padre
e del re. Adelvolto è condannato all’esiglio. Egl
Orgando? Ella magnanimamente risponde, Schernir possiamo Il
Padre
, il Re . . . per sempre Essere inseparabili . .
ca, questa è la legge, che ella diventi sposa di due mariti. Viene il
padre
nella scena settima, e la riprende del volere acc
rgando, la stessa resistenza di Elfrida, che produce un duetto. Ma il
Padre
? dice Orgando: Elfr. . . . . Oh Dio! s’io l’amo
o l’amo, Se più di me l’amai, Sa il ciel, lo sa il mio core,
Padre
, e il tuo cor lo sa. Anche quì l’autore ha onor
, e dica se prosa simile trovisi in Metastasio: Soltanto mi sgomento,
Padre
, che un giorno avrai del barbaro mio stato pietà,
la franchezza della verità che basterebbe a dissipare ogni dubbio nel
padre
, purchè egli non avesse sinistro concetto della p
rarsene l’eleganza, la forza e la precisione Calsabigiana. Partito il
padre
ella dice piangendo, vedete . . . mirate (che deb
i. Atto II. Odorico volendo leggere nel cuor di Elvira con maniere di
padre
le dice che vorrebbe che ella prendesse marito se
chieste ella in fin cade e mostra inclinarsi ad Adallano, e allora il
padre
vestendosi di austerità dice impallidendo e infia
L’ingenua Elvira con tutta ragione stupisce dell’astuzia comica del
padre
, e apertamente ricusa Ricimero; e alle minacce di
orico, se non con gravità da coturno, almeno non a torto, gli dice,
Padre
, un bel core hai per Elvira in seno! Qui segue
Padre, un bel core hai per Elvira in seno! Qui segue un duetto del
padre
e della figlia. Havvi poi subito una cavatina di
ersonaggi, presti loro, o non presti fede, e se possa commuoversi col
padre
. Si sente altro suono di guerra dal bosco; e nè p
ò di assentire, e solo profferì che Elvira sarebbe di Adallano, se il
padre
si facesse tiranno, Tal caso di tirannia, a dritt
mero nella scena sesta ciò disse ad Elvira, aggiugnendo di suo che il
padre
minacciava, ed egli come compiangendola soggiunse
ale è minor cosa delle minacce e de’ rimproveri uditi altra volta dal
padre
stesso. Ma sia pur ciò una vera tirannia, udendol
vira, che si dichiara moglie di Adallano. Torna dunque a lui, dice il
padre
in una cavatina in tre, e la discaccia. Viene Alm
ira?1. Ricimero lasciandosi cadere a’ suoi piedi, le dà avviso che il
padre
ferito, ma lievemente, da uno strale tutto a lei
li avi, poteva facendo ecco al sogghigno del marito, dir sottovoce al
padre
che si ricordasse d’averlo chiamato barbaro, e ch
comanda. Ma par che a questa parte i passi volga La Contessa col
Padre
. . . addio . . . Eug. La Contessa col Padre .
olga La Contessa col Padre . . . addio . . . Eug. La Contessa col
Padre
. . . addio . . . Mi lasci? . . . Per un capric
arlos. sin avisarme?Te escribì mil vezes dirigiendo las cartas à tu
padre
. Todo fue inutil: à tu hermano embio las ultimas,
inio sobre ti conservo, yo sabré . . . Mas parece que à esta parte mi
Padre
y la Condesa . . . A Dios. Carlos. mi Padre y
ce que à esta parte mi Padre y la Condesa . . . A Dios. Carlos. mi
Padre
y la Condesa . . . A Dios.Me dejas asi, por un ca
am visto al nome di Fiorilli Tiberio come il Costantini faccia Silvio
padre
di lui ; ma col raffronto di alcune date, e con a
In fatti : se Tiberio Fiorilli nacque il 1608, la fuga da Napoli del
padre
accadde poco dopo quest’ anno. Ma Silvio Fiorillo
è da alcuno accennato, nè men di passaggio, al Capitan Matamoros come
padre
di lui ? E chi era il Capitan Matamoros che vedia
rsonaggio di Matamoro al suo fianco non si sarebbe fatto cenno di suo
padre
? Dietro il quale esame, noi non sapremmo in che
dovrebbe, io credo, trarre argomento che Silvio Fiorillo non fosse il
padre
di Tiberio Fiorilli. In fatti : nel luglio 1651 T
ale, per certe sue ragazzate, sarebbe stato maledetto e scacciato dal
padre
. Riferita al ciarlatano la cosa, Bissoni approfit
ndo della commozione de’circostanti corre alle ginocchia del presunto
padre
, chiedendogli perdono delle sue mancanze. Il ciar
iarlatano era fuor de’gangheri e dichiarava non solo di non esser suo
padre
, ma di non averlo mai conosciuto :… e più inveiva
cci Orsola, sorella della precedente, entrò in arte e seguì sempre il
padre
e la sorella, recitando da Serva. Di questa dice
lia Gambacciani, venuta a povertà, ancor fanciulla, dopo la morte del
padre
, sposò Antonio Ricci, padovano, ballerino da cord
a Marchi, chè non mi perdonerebbe la bestemmia. Ma la Petrucci ha il
padre
che è caratterista, niente cattivo attore, anzi,
nte cattivo attore, anzi, a parer mio, buon attore ; e se non sta col
padre
, passa in podestà del marito, sposa cioè Germogli
del precedente, cominciò a recitar gli amorosi nella compagnia di suo
padre
, passando poscia in quella di Francesco Perotti,
ni dal Duca di Modena, che durò fino al '32. Passò poi primo attore e
padre
con Romualdo Mascherpa, e ridiventò in vario temp
e, commedia in versi martelliani del signor Abate Pietro Chiari. » Il
padre
di lui, di nobile famiglia veronese, costretto ad
e forze colla propria vita sotto gl’insegnamenti di Daniele del Puppo
padre
di lei, che vendeva un balsamo in Banco, e faceva
tti Paolo Baldigara Santo Nazzari generici Domenico Verzura,
padre
nobile Filippo Conti, secondo padre Ciprian
generici Domenico Verzura, padre nobile Filippo Conti, secondo
padre
Cipriano Cardosi Giovanni Cardosi DON
1 a Torino, mostrò sin da ragazzo un amor singolare al teatro ; ma il
padre
lo mandò, per distornelo, presso alcuni parenti a
ornelo, presso alcuni parenti a Vienna, ove stette tre anni. Morto il
padre
, si restituì in Italia, e frequentò a Milano la S
mo figlio di Federigo, nacque a Bergamo il 1792, e, con l’esempio del
padre
, si mostrò fin da giovanetto egregio amoroso in C
. Mentre il cuoco correva alla polizia a palesare il fatto, Federigo,
padre
di Francesco, che non abitava con lui, lo andò a
uribondo Emone, d’ Antigone svenata al crudo aspetto, che col barbaro
padre
in ria tenzone d’ira trabocca e disperato affetto
o l’onore, imparentandosi con gente di teatro : quindi le ripulse del
padre
. Ma i due giovani si amavano : la Marta, in tanta
il giovine incalzava : e tanto si armeggiò, tanto si implorò, che il
padre
tediato più che convinto, finì col cedere. Divenu
o del teatro, conobbe a Napoli varj comici, tra' quali Rafaele Negri,
padre
di Adelaide Falconi, del quale sposò più tardi l’
ecchio Camposanto, è la seguente epigrafe : Qui presso all’avo ed al
padre
piangendo deposero le spoglie mortali di Angelo M
elle parti di prima donna, che sostenne sempre nella Compagnia di suo
padre
che le fu ottimo maestro. Molte delle parti nelle
accesa, Che il bel Sesso gentil merita lode. Il 1782 era ancora col
padre
al triste momento in cui la Compagnia stava per i
Polonio. Laerte prende congedo da sua sorella Ofelia e da Polonio suo
padre
, vecchio cicalone che con molte parole scagliando
ralizza a lungo. Appare il Morto. Amlet gli domanda, se sia Amlet suo
padre
, e perchè dal sepolcro torni a vedere i raggi del
rai, promettimi vendetta. “Aml. Perchè? “Mort. Io sono l’anima di tuo
padre
destinata per certo tempo a vagar di notte, e con
lpe che commisi nel mondo . . . . . Se mai sentisti tenerezza per tuo
padre
. . . “Aml. Oh Dio! “Mort. Vendica la sua morte;
tino avanti di mio zio qualche scena che rassomigli alla morte di mio
padre
. Così lo trafiggerò nella parte più sensibile del
Aml. Che mi comandate, o Madre? “Reg. Amlet, troppo hai tu offeso tuo
Padre
. “Aml. Voi, Madre, troppo avete offeso il mio. “R
la madre, l’obbliga ad ascoltarlo; le rimprovera l’assassinamento del
padre
, ed il di lei matrimonio col regicida. La regina
ete? . . . ora si allontana . . . “Reg. Chi mai? “Aml. Mio Padre, mio
Padre
co’ suoi medesimi arnesi . . . vedete . . . ora v
nuta pazza. Ella stessa viene cantando, e dà indizii che la morte del
padre
ha cagionato lo sconcerto della ragione di lei; m
Entra Laerte pieno di furore con disegno di vendicare la morte di suo
padre
, che ha cagionata anche la follia di Ofelia. Il r
gli dice poi di non aver potuto vendicare ancora il sangue del di lui
padre
nell’uccisore Amlet, sì per l’amore che gli tiene
re immediatamente i due messaggi; e suggellò la carta col sigillo del
padre
che seco avea, sul quale erasi formato quello che
; e recitò l’ Aristodemo del Monti, o meglio, secondo il giudizio del
padre
, ne fece la parodia. Tornò subito a'ruoli comici,
r giovine, dal brillante al caratterista, nel quale, coll’esempio del
padre
, riuscì eccellente. Il Maldicente, Il Burbero be
ne, passò a miglior vita il 29 agosto del 1866. Fu il Taddei, come il
padre
, di volto piacente, di occhio sfavillante, di per
ll’affetto per la famiglia fu costretto a restare nella Compagnia del
padre
, e a respinger le richieste che gli eran fatte da
della stagione, che durò tre mesi, fu di 37,000 lire. Mortogli il
padre
, il Benini entrò nella Compagnia dialettale di Gi
piacerebbe però nelle parti disinvolte, come pure in qualche parte di
padre
nobile, se (ci sia lecito di cosi esprimerci) se
laide Fabbri, e più volte capocomico in società. Venutogli a morte il
padre
nel 1830, il Gallina risolse di lasciar le scene
mato in arte il figlio Santi) e da Rosa Gentilini. Rimasto orfano del
padre
, si trovò conduttore a sedici anni di una bottega
i una bottega di parrucchiere, la sola rimasta di tante possedute dal
padre
, colla quale era di sostentamento alla madre e a
fioi che ve consola, e bona borsa per star molto a tola. Dovere del
Padre
El Padre, che vive spensieratamente, senza provv
, senza provveder ai so fioi, usurpa indebitamente vivendo el nome de
padre
, e acquista giustamente morendo quel de tiranno :
cquista giustamente morendo quel de tiranno : do cose deve lasciar el
padre
, podendo, ai proprj fioi, una necessaria ; è l’al
e l’aveva contratti, quando ghe diede el ciel el rispettabile nome de
padre
. E di questa sorta ve n’ha centinaja, mescolati,
Fumagalli-Targhini Amalia. Nata a Milano il 1824, seguì il
padre
nell’arte, quand’egli già filodrammatico, abbando
mmatico, abbandonato l’impiego si unì in società con Antonio Ristori,
padre
di Adelaide. In alcune parti di bimba scritte a p
ra anche molto apprezzato in quelle serali, dal pubblico eletto, come
padre
nobile, non che come attor di tragedia. Fu con le
edova conoscitore esperto. Egli non solamente lo ammira come tiranno,
padre
nobile e attore tragico, ma lo dice rispettoso de
si diede « Amor non ha riguardi » di cui i personaggi erano Tabarino
padre
di Aurelia e di Florindo, Lelio cavalier bolognes
rindo, Lelio cavalier bolognese, Brighella maestro di casa, Pantalone
padre
di Rosaura, e Arlecchino padre di Colombina : l’A
, Brighella maestro di casa, Pantalone padre di Rosaura, e Arlecchino
padre
di Colombina : l’Aurelia era la Bastona che rappr
Ercole nell’ inferno, e senza le indecenti altercazioni di Admeto col
padre
(a) Impaziente parimenti del risorgimento della
ambio che fa Idamè del proprio figlio per l’Orfano reale, perchè è il
padre
stesso che vuol sacrificare il suo sangue per la
a conoscere ad Osmene manifesta il suo disegno di uccidere il di lui
padre
, e pretende che egli vi concorra. « Io porterommi
ondotte. Viva e patetica è la preghiera che fa nell’ atto I Osmene al
padre
per non isposar Giocasta. È tenera la riconoscenz
favola in certo modo con raddoppiarsene l’azione colla morte data dal
padre
al figliuolo e col suicidio della figliuola. I no
o il suo destino attende la riposta dell’oracolo, e vuol consolare il
padre
che risponde in termini di doppio significato all
principio dell’ atto III è il contrasto che si ammira in Timandro del
padre
e dell’arconte, dell’amor de’figli con quello del
quarta scena nobili sono i sentimenti di Timandro e de’figli. Dice il
padre
: Io come padre, Voi come figli alla diletta Ate
li sono i sentimenti di Timandro e de’figli. Dice il padre : Io come
padre
, Voi come figli alla diletta Atene Doniamo a gara
paga di me sol sia tua vendetta, Il fratel viva. e Cleomene dice :
Padre
, non voglio Grazia, se col fratel non la divido.
se col fratel non la divido. O non morrà, o noi morremo insieme. Il
padre
che s’intenerisce, pur li condanna dicendo : Bas
tto IV i medesimi che sono stati liberati da Demetrio, per salvare il
padre
anche accusano se stessi a vicenda, e la competen
conto non diffuso che fa Claudio della ferita che Virginia riceve dal
padre
: assai compassionevoli sono le ultime parole di
Ulisse comprovata col di lui manto : la riconoscenza di Telemaco col
padre
nell’atto III : la scena del IV tra Penelope ed U
o Bruto figlio di Cesare, ma non fa che infierisca contro del proprio
padre
; ed in vece di fargli dire mentre viene dagli al
ie detestabile, Baldèro tira a se tutto l’interesse, e rispettando il
padre
uccide se stesso. Questa tragedia sveglia dolci s
tria, l’altro grande nell’ opporsi col riguardo che dee all’ambizioso
padre
di Velante. Invito la gioventù studiosa ad osserv
(dice Telgaste) Or più non ha, noi siamo ancor Germani. Quì l’oro il
padre
d’ogni colpa, è fango ec. Nella scena terza dell
ione acclama. Si oppone Telgaste, e Baldèro che risolutamente dice al
padre
, Se il giorno Io da te non avessi, altro, tel gu
l che anzi l’uccida, se non può cangiarsi ; invano ; allora Baldèro,
Padre
, perdona, presentarti il ferro La mia man non dov
gloria ed il terror. Velante domanda a Telgaste s’ella perduto ha il
padre
; e Telgaste, Quando, risponde, Si fe tiranno, a
dre ; e Telgaste, Quando, risponde, Si fe tiranno, allor perdesti il
padre
. Giugne Arminio condotto spirante. Mostra il suo
) appressarsi all’altare ? come così colpevole svenar la vittima ? Il
padre
ignorerà sempre i miei arcani ? E Cauno ? Avrebbe
principale a pura perdita. Bibli ferita condotta a spirare davanti al
padre
cui chiede perdono, chiama di nuovo presso di se
darlo. Arrigo nell’ Odoardo infierisce atrocemente contro del proprio
padre
, più perchè gli ha tolta la sposa, che perchè gli
la tenerezza che Ormesinda serba a Consalvo già destinatole sposo dal
padre
. Questo sposo credendola morta precipitata dal ca
di Martos, si fa cavaliere della Mercede e diviene professo. Alfonso
padre
di Ormesinda giugne in Fez per riscattare gli sch
dere in carcere. Ormesinda altro non potendo palesa che Alfonso è suo
padre
, e Consalvo il suo sfortunato amante. Il re, irri
Conservati fedel…siegui il cammino De la fe, de la gloria…ama in mio
padre
La figlia estinta, e più che i nostri amori Miser
dine sovrano dovè allontanarsi per guerreggiare in Affrica. Ma Ramiro
padre
di lei assediato in Morviedro, il quale ha ricevu
immersa nel più gran dolore. Torna Enrico che ha saputo esser Ramiro
padre
di Anagilda, e trovarsi ella stessa in Morviedro,
nata vuole impedirlo, e nel dirizzarsi a Rodrigo lo riconosce per suo
padre
, si confonde, si umilia, pugnando nel suo cuore i
mura il padre Pugna e lo spóso mio ; da queste mura Se non fuggo col
padre
e con lo sposo, Quì restar voglio, e si confonda
i al fine Dentro il campo nemico e tra coloro, Che han dato morte al
padre
mio se qualche Conforto trova questo cuore, è s
Da quel globo di luce, ove tu splendi, Stendimi la tua destra, amato
padre
… Stendila pure al tuo Fernando.. ah sposo ! Io m
isca sotto il nome degli Arsacidi ; mentre Fradarte uccide il proprio
padre
, poi uccide a tradimento Berenice, indi uccide se
che pure racchiuda in un argomento tre casi rilevanti. Menelao di lei
padre
ucciso in singolar certame da Pirro, ucciso Pirro
ell’ azione e dell’ interesse che è tutto per Ottene. I caratteri del
padre
amante della figlia ma atterrito dalla superstizi
’ardore de’ concittadini abbattuti ; Ottene amante del fratello e del
padre
che all’ udire che i numi chiedono il suo sangue
e, e che continuando ad amarlo pure scopre la sua vergogna al proprio
padre
, il quale all’ apparenza si gloria bassamente del
re le sue nozze ; nè meno sconvenevole parrà la mediazione di Scilace
padre
di Cleonice che cerca tutte le vie di persuader l
ui volgesi questa tragedia il combattimento in Romeo degli affetti di
padre
e di sposo, non a torto vorrebbesi nella prima sc
nie della morte… Romeo Ah che di quelli È più barbaro assai l’amor di
padre
, Di consorte l’amor ; questi pavento. Gualtieri R
Tu sola il mio. Adelinda Quel di colei ?… Romeo Uberto. Adelinda E il
padre
?… Romeo Finge. Adelinda E il foglio ? Romeo Ing
rmo nel proposito di tacere rimane esposto a tutta l’indignazione del
padre
. Le tenere insinuazioni di Romeo, perchè ella si
tto a quel punto ; riflette di non poter vivere senza rinfacciarne al
padre
la perdita, e si uccide. E non si conterà quest’a
dopo del suo monologo ; la costruzione quasi alemanna, …. Ch’ei t’è
padre
e signor rammenti Mal tu così ; il mal suono che
del cuore di Virginio : Icilio Ah ! schiavo il sangue moi ! Non mai…
Padre
io non son… se’l fossi.. ! Virginio Orribil lampo
reparata a sacrificare il marito. Ma Egisto che aspira a vendicare il
padre
ed a regnare in Argo, insinua nella rea femmina t
l secreto del suo cuore all’ inumana matrigna, e all’ uccisore di suo
padre
. Anche il prode Ildovaldo che ha più volte giurat
tà ? Giunio condanna i figli per questa ; Marco antepone la patria al
padre
stesso. Raimondo al contrario maltratta il propri
la patria al padre stesso. Raimondo al contrario maltratta il proprio
padre
suo compagno nella congiura unicamente per la di
obbliare di esser uomo ? Dice : Deh potess’io così, come rammento Di
padre
il nome, oggi obbliar quel d’uomo. Infierire, ab
osse anche sicuro) l’amata Giulia, per mezzo di un assassinamento del
padre
di lei a tradimento. Nò, non mai parrà atta a sve
passione, quando si finge determinato a trafiggere deliberatamente il
padre
innocente della sua Giulia ? Egli è punito in fin
e della sua Giulia ? Egli è punito in fine e cade vittima del proprio
padre
, non già per l’esecrabil delitto che commette, ma
ene di Pietro l’unico fabbro d’ogni scelleratezza ? Rimane presso del
padre
sicuro, impunito e principe. Saule. Non esitiamo
tempo la fermezza dell’eroe e la sensibilità di figlio di marito e di
padre
. Onde meglio sostener l’interesse che in sì patet
IV, disviluppa egregiamente il carattere di Bruto che obblia di esser
padre
, e rammenta solo di esser figlio di Roma. Il pent
inconsiderati che colpevoli di tradimento lacera il cuore di sì gran
padre
sensibile al pari di ogni altro ove non si tratti
olonne, e cada La mannaja sovr’essi… L’orrido stato Mirate or voi del
padre
… Ma già in alto Stan le taglienti scuri… oh ciel
ge or da quel sangue Roma. Collatino Oh sovraumana forza ! Valerio Il
padre
, il dio Di Roma è Bruto. Popolo È il dio di Roma…
cagioni così la morte di Pereo, ed incorra nello sdegno di Ciniro suo
padre
? È vinta, secondo il piano dell’Alfieri, e sover
? Se ella allora con impeto da forsennata gettata si fosse avanti del
padre
, confessato avesse l’iniquo suo ardore, e punito
nna, ella non fia ; la svela. Mirra Raccapricciar d’orror vedresti il
padre
, Se la sapesse… Cirino… Ciniro Che ascolto ! Mirr
rre. Ciniro al fin le dice che i suoi modi le hanno tolto l’amor del
padre
. Mirra Oh dura Fera, orribil minaccia !… alle ta
Ove morir ? Ma il brando Tuo mi varrà. Si trafigge colla spada del
padre
. Ciniro resta abbattuto dall’ orrore, dall’ira, d
che Mirra giace svenata di propria mano, e che ardeva per Ciniro suo
padre
, il quale le dice, andiamo A morir d’onta e di
ietto di Servilia. Io di Cesare figlio ? Cesare Ah sì tu il sei. Oh
Padre
! oh Roma ! oh natura ! oh dovere, esclama Brut
r Roma il sangue, E in un per te, dove un Roman tu sei, Vero di Bruto
padre
… Oh gioja ! Io veggio Sul tuo ciglio spuntare un
ciglio spuntare un nobil pianto. Rotto è del cor l’ambizioso smalto,
Padre
tu sei. Ma Cesare dice : Troppo il servir di Ro
Oh di corrotto animo servo infami Sensi ! A me, no, non fosti, nè sei
padre
…………. Figlio, gli dice ancora Cesare, e Bruto : C
o, ma di un uomo avido di sangue e bramoso di ferir con gli altri suo
padre
. Compiesi la tragedia coll’ aringa di Bruto al Po
così ?.. Sento che omai Cede il vigor… manca il respiro… Ah reggi Il
padre
tuo. Telaira Mio padre ! Socrate Figlia… Policra
Cede il vigor… manca il respiro… Ah reggi Il padre tuo. Telaira Mio
padre
! Socrate Figlia… Policrate Atene Chi perdi !… So
Fra la terra… e l’ Eliso…. … Sei tu mia figlia ? Parlami. Telaira Ah
padre
! Socrate Ed è questa che stringo La man ?.. Crit
el Morelli. Nel 1862 passò prima attrice assoluta nella Compagnia del
padre
, al fianco, ora del Romagnoli, ora del Salvinetto
pourceau !… Uscito poi dal sacco Frittellino, Isabella e Pifagna suo
padre
se ne spaventano…. Il banchetto nuziale va all’ar
ancesco Arrighi e Assunta Romiti. I suoi maggiori, di cui l’ultimo il
padre
, furon tutti gente di mare e povera gente, che da
e mostrò davanti al fuoco austriaco. Tornato in patria, e mortogli il
padre
, intento alla ricerca d’un impiego che gli desse
i più giovinetto, ebbe la brutta e perdonabile vanità di ripudiar suo
padre
al conspetto dei compagni, per l’altro Lavaggi, f
’altro Lavaggi, fabbricante di fiammiferi, se non erro. Conosciuta il
padre
la bambinata del figliuolo, volle farsi un ritrat
Dio) così vivamente gli anni inanti fece sentire, intendendo che mio
Padre
si ritrovava in Firenze, essendo di ritorno di Si
La mattina entrato, dopo l’avere a molti chiesto lo albergo dove mio
padre
alloggiava, trovatolo in fine, il desiderio che a
lloggiava, trovatolo in fine, il desiderio che avevo d’abbracciare il
padre
, mi fece abbracciar l’oste che anch’egli come mio
bbracciare il padre, mi fece abbracciar l’oste che anch’egli come mio
Padre
era convalescente ; e dichiarandomi per suo figli
on la scorta d’una serva mi mandò sopra in un camerino dove trovai il
Padre
, col quale non occorsero molte parole, per dirgli
Questo fu il primo prologo ; e così entrato nelle Commedie, e con mio
Padre
vivendo tra’ Commedianti, conobbi l’arte non esse
runi, pistoiese, fosse lasciato colla madre a Bologna, intanto che il
padre
scorrea colla compagnia il mezzogiorno d’Italia (
osa Compagnia Reale Sarda) figuravano : Gaetano Bazzi per le parti di
padre
, e Giovanni per quelle di generico. Comunque sia,
’analisi ch’ egli fa delle varie parti, o ruoli (amoroso, primo uomo,
padre
, caratterista, parti brillanti, tiranno, servo sc
lo asserisce con quella enfasi che ha premeditata col suo delitto. Il
padre
coll’accento sicuro lo dice ai propri figli, ai g
Carlino i cartelloni delle commedie in cui aveva parte principale suo
padre
. Quanto valesse Vincenzo Cammarano nella maschera
1844. E quel Pulcinella ? È anch’ esso un Cammarano (Vincenzo) ed è
padre
dello scrittore. Vincenzo Cammarano ! Pochi conos
1830 da Vincenzo e da Teresa Strocchi. I moti del '31 gli tolsero il
padre
; ed egli crebbe assieme alla madre e ad una sore
à in paese, di paese in borgata, di borgata in città, arrivò l’onesto
padre
alla fine del '96, dopo di che, per desiderio del
a, si ritirò dall’arte, per riunirsi a' suoi vecchi. Caro Zoli ! caro
padre
! Io lo ricordo a Livorno in una trattoria di via
Polonio. Laerte prende congedo da sua sorella Ofelia e da Polonio suo
padre
vecchio cicalone che con molte parole scagliando
oralizza a lungo. Appare il Morto. Amlet gli domanda se sia Amlet suo
padre
, e perchè dal sepolcro torni a vedere i raggi del
avrai, promettimi vendetta. Aml. Perchè? Mor. Io sono l’anima di tuo
padre
destinata per certo tempo a vagar di notte, e con
ino le colpe che commisi nel mondo… Se mai sentisti tenerezza per tuo
padre
… Aml. Oddio! Mor. Vendica la sua morte. Vendica u
tino avanti di mio zio qualche scena che rassomigli alla morte di mio
padre
. Lo trafiggerò così nella parte più sensibile del
Aml. Che mi comandate, o madre? Reg. Amlet troppo hai tu offeso tuo
padre
. Aml. Voi, madre, troppo avete offeso il mio. Reg
la madre, L’obbliga ad ascoltarlo; le rimprovera l’assassinamento del
padre
, ed il di lei obbrobrioso matrimonio col regicida
. Mirate là, là… lo vedete?… ora si allontana… Reg. Chi mai? Aml. Mio
padre
, mio padre co’ suoi medesimi arnesi… vedete… ora
, là… lo vedete?… ora si allontana… Reg. Chi mai? Aml. Mio padre, mio
padre
co’ suoi medesimi arnesi… vedete… ora va via. La
nuta pazza. Ella stessa viene cantando, e dà indicii che la morte del
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ha cagionato lo sconcerto della ragione di lei; m
no le porte. Entra Laerte pieno di furore col disegno di vendicare il
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ucciso onde provenne la follia di Ofelia. Il re l
gli dice poi di non aver potuto ancora vendicare il sangue del di lui
padre
nell’uccisore. Amlet, sì per l’amore che ha per l
e immediatamente i due messaggi, e sugellò la lettera col sigillo del
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che seco avea, sul quale erasi formato quello che
espressione ; aggiugendo che al principio del secolo susseguente quel
padre
del teatro inglese pensò a ripulire il linguaggio
eppe Imer al figlio Monti, terzo amoroso, quando questi se n’andò col
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, dottore, a Napoli ; e Carlo Goldoni lo dice non
maschera di Brighella, come nelle parti d’innamorato, di tiranno e di
padre
.
to a Padova il 1816, troncò da giovanetto gli studi per viver con suo
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la vita della scena, alla quale non era chiamato.
a. Sorella minore della precedente, recitò sempre nella Compagnia del
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, ammiratissima nelle parti di amorosa ingenua, e
, non appena terminati gli studi all’Università di Pisa. La morte del
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lo richiamò in Atene, donde non uscì più, troncan
era mantovano, e famigliare del Principe ; figlio di Giovan Matteo e
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di Volpino, prete, poi canonico della cattedrale
un teatro ripieno di superstiziosi adoratori di Giove, fa che questo
padre
degli dei preceduto dallo strepito de’ tuoni comp
a voce όνος, asino, la quale Plauto imitò e nominò Asinaria. Demeneto
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troppo indulgente compassiona il figliuolo Argiri
„Io amo mio figlio (gli dice) e voglio esserne amato. Così pensò mio
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, così mi educò, nè si vergognò a mio riguardo d’i
Qual moderno teatro soffrirebbe senza bisbigliare lo spettacolo di un
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mentecatto che seconda sino a tal segno le debole
o del Mercatante. Carino applicatosi alla mercatura per consiglio del
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, ne’ suoi viaggi s’innamora di una serva di un su
e va in busca de’ suoi. Intanto per un’altra via arriva alla nave il
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che a prima vista rimane preso di Pasicompsa l’am
olo di Lisimaco lo raggiugne, lo consola, intercede per lui presso il
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, e ne ottiene che gli ceda Pasicompsa. Notabile a
terza scena dell’ atto II per la graziosa competenza di Carino e del
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offerendo all’ incanto nella compera di Pasicomps
ipato quanto avea. Egli ha venduta fin anche la casa, ove Carmide suo
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avea nascosto un tesoro senza di lui saputa. Call
questo furbo eseguire il concertato, alla prima dà in Carmide stesso
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di Lesbonico che rimpatria, e ne risulta una scen
oventi fiate da’ drammatici Italiani del cinquecento. Alla venuta del
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si sospende la vendita della casa, e si conchiudo
inta schiava, Saturione si farà avanti dandosi a conoscere per di lei
padre
, e si ripiglierà la figliuola. Atto II. Lennisele
l disegno in questa guisa secondo la mia versione: Verg. Di grazia,
padre
mio, benchè sì spesso Corri alle mense altrui,
i è così, tutto il comando è tuo. Pur benchè poveretti, è meglio, o
padre
, Viver con poco e conservar l’onore. Che se a
’infamia accoppi, Persa è la fede, e povertà più grave Diventa, o
padre
. Sat. Sei seccante, o figlia, Anzi odiosa. V
o figlia, Anzi odiosa. Verg. No, nol son, nè credo D’esserla, o
padre
, se in età sì verde Ben dritto penso. Narreran
caso io de’ nemici? Tanto gli stimo quanto un desco vuoto. Verg.
Padre
, l’infamia non si estingue mai, E quando il pen
rorubali, Donnatoglili. Partito Sagaristione e Tossilo esce Saturione
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della finta schiava, e la prende per mano. Ella l
della finta schiava, e la prende per mano. Ella lo saluta col nome di
padre
. Dordalo rimane attonito all’udirsi chiamare in g
ezza invita a replicarne la lettura66. Mostellaria. Nell’assenza del
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un giovane di morigerato diviene dissoluto, spend
nnamorata, dissipa, profonde, e si carica di debiti. Arriva il di lui
padre
in uno dei giorni ch’egli sta in compagnia di don
bia comperata la casa di un altro vecchio vicino. E perchè Teuropide (
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del giovane) s’ invoglia di vedere quest’altra ca
Nicobulo. Scopre costui le bugie di Crisalo, ne freme, ed unitosi col
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di Pistoclero con animo di vendicarsene vuole ent
dalla patria cercando di migliorar col commercio il proprio stato. Il
padre
di queste giovani indarno tenta di persuaderle ad
Dinarco uno degli amatori di Fronesia. Questo Dinarco riconvenuto dal
padre
della genitrice del bambino è costretto a sposarl
anari truffati, e bagasce liberate da qualche giovane di nascosto del
padre
. Di siffatte commedie, nelle quali i buoni divent
Fiorio in Verona nell’Accademia de’Dilettanti diretta da Marco di lui
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, e si diede a conoscere per un abile Attore. Fu n
uoi costumi, che lo palesano un Uomo onesto, un Marito amoroso, ed un
Padre
prudente. » Pubblicò il Fiorio a Venezia del ’91
el cuore della piccola attrice, educandola alla scuola del dolore. Il
padre
di lei, Antonio, oriundo romano, buon attore, for
tura. Dimenticati dalla famiglia comica, si stabilirono a Torino ; il
padre
con un impiego di copista, le due donne ad agucch
no milanese, nonostante la nascita e l’origine forastiera, essendo il
padre
francese, oriundo svizzero, e svizzera la madre.
ietà con la Tessero, poi con Dominici e Della Guardia. Ma, ohimè ! Il
padre
morto, la madre da sostentare, gli affari che vol
a Goldoni (ne aveva sposato la sorella Anna Andolfati), fu un egregio
padre
nobile e tiranno, fiorito nell’ultimo ventennio d
sto in bocca d’Alcinoe le parole d’Ifigenia che procura intenerire il
padre
. Piena di movimento e di patetici colori è la sce
e Capuane colla promessa di matrimonio ingannate da Annibale: Calavio
padre
che per ben corteggiare il suo ospite le spinge a
a damigella, la gran voglia che avea di maritarsi. Ella le dice: Il
Padre
mio ben sai che a maritarmi Pensa assai poco .
mio ben sai che a maritarmi Pensa assai poco . . . . E poi che il
padre
mio non mi marita, Maritar me per me mi son dis
l valoroso innocente Mustafà condannato da Solimano re de’ Turchi suo
padre
per gli artificj di Rusteno e della regina, la qu
della tragedia esprime un eroe, che non lascia di ricordarsi di esser
padre
, senza aver bisogno come Agamennone di ricorrere
ion crudele Mi fa crudel, gli dei negletti giusto, La patria e ’l
padre
offesi Giudice rigoroso, il mio furore Vendic
’atto V la Nutrice racconta a Tisi l’uccisione di Merope per mano del
padre
, e così conchiude: Un certo che sol mormorò mo
nzio non si dolse; Con un gemito sol rispose all’empio Fremer del
padre
, e i moribondi lumi In lui rivolti, ed osservat
arebbe morta ammirata più che compianta: Merope trafitta per mano del
padre
stesso ingannato, trafitta senza colpa come rea,
Spagnuolo Ermenegildo eseguita per ordine dell’Ariano Leovigildo suo
padre
. S’impresse la prima volta nel 1644, e poi di nuo
i tre anni di vita artistica, restituitosi in patria per la morte del
padre
, lasciò definitivamente il teatro.
di sua madre, diventando una servetta non comune. Recitò insieme col
padre
nella Compagnia Pellandi, il 1795-96-97. Il giorn
assi Gaetana, moglie di Gaetano Bassi, figliuolo di Domenico, come il
padre
attore e capocomico. Fu prima attrice pregiata, m
ditissimo filodrammatico, andò nel 1825 con Fabbrichesi in qualità di
padre
nobile a sostituir De Marini ne'suoi riposi. Mort
Andolfati e di Gaetano Bazzi. – Venuto a maturità, prese il ruolo del
padre
nobile, nel quale riuscì attore non meno pregiato
Sacchi Giovanni. Figlio dei precedenti, fu come il
padre
un egregio arlecchino, e come lui conosciuto col
o di drammi scritti nella dinastia di Yuen: «Io sono Tching-poei, mio
padre
naturale é Tching-yng, mio padre adottivo é Tu-ng
a di Yuen: «Io sono Tching-poei, mio padre naturale é Tching-yng, mio
padre
adottivo é Tu-ngan-cu; io soglio la mattina eserc
elle armi, e la sera nelle lettere; ora vengo dal campo per veder mio
padre
naturale». Non si conosce nella China, nel Tunki
e di cui fu riconosciuta la probità, potè restituirsi a sè stesso. Il
padre
di Flaminione era nipote del Cardinale. La sua ca
, e vi si fece mercante sotto il nome di Napolioni. Fu là che divenne
padre
di Marco, il quale, montato sul teatro, mutò il n
ratteristica ; Antonio Colomberti, primo attore ; Giovanni Boccomini,
padre
nobile e promiscuo ; Gaetano Coltellini, caratter
, cominciò a recitar parti di brillante nelle varie compagnie che suo
padre
andava formando in società. Datosi poi al ruolo d
eneziana di Zago e Privato, iniziò la sua vita artistica, seguendo il
padre
giacometto nelle sue prime peregrinazioni, per di
Giovanni, nato a Bologna il 1760, e rimasto in tenera età orfano del
padre
, fu allevato ed istruito da illustre famiglia bol
tivo di Biella, fu attore accurato nei diversi ruoli di brillante, di
padre
e di tiranno. Lo vediamo in quest’ ultima qualità
Martelli Francesco. Figlio del precedente, iniziato al teatro da suo
padre
e dal capocomico Lapy, con l’esempio di Majanino
noto artista e capocomico Giacomo Dorati, scritturato per le parti di
padre
nobile e di tiranno, che sostenne, specie nelle t
e e padre Antonio Casigliani Caratterista Odoardo Venturini Altro
padre
e tiranno Giuseppe Beltrami Generico dignitoso
ua, si fe' sentire, invitato dal signor Palmer, già impresario di suo
padre
, nel monologo di Amleto. Il fiore della giovinezz
n, La Causa celebre, Fromont e Risler, ecc. ecc. Di lui scrive suo
padre
: I caratteri che, a mio credere, più gli si add
è da lui dedicata al senatore Tiepolo con queste parole : « avendo il
padre
mio questo carnevale passato (1546), aperto in Ve
tti per le parti drammatiche, fu primo attor giovane in Compagnia del
padre
, poi in quella di Pisenti, Miutti e Mazzola, poi,
oroso in Compagnia di Francesco Coltellini, poi, sempre al fianco del
padre
, di primo attor giovine in quella di Anna Pedrett
on sappiam dire se comico, marito di Elisabetta di Pompeo Bai- desi e
padre
della celebre Carlotta che gli nacque, mentr'egli
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